Ipertesto: differenze tra le versioni

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[[File:HypertextEditingSystemConsoleBrownUniv1969.jpg|thumb|right|Prototipo di una console per ipertestola delscrittura di ipertesti elettronici ([[Università Brown]], 1969).]]
 
Un '''ipertesto''' è un [[insieme]] di [[Documento|documenti]] messi in relazione tra loro per mezzo di [[Parola chiave (linguistica)|parole chiave.]]: Puòpuò essere visto come una rete; con i singoli documenti che ne costituiscono i nodi. La caratteristica principale di un ipertesto è che la lettura può svolgersi in maniera non lineare: qualsiasi documento della rete può essere "il successivo", in base alla scelta del lettore di quale parola chiave usare come [[Collegamento ipertestuale|collegamento]]. È possibile, infatti, leggere all'interno di un ipertesto tutti i documenti collegati dallaalla medesimarelativa parola chiave marcata. La scelta di una parola chiave diversa porta all'apertura di un documento diverso: all'interno dell'ipertesto sono possibili praticamente infiniti percorsi di lettura.
 
L'ipertesto [[informatica|informatico]] è la versione di ipertesto più usata e più diffusa oggi. Il [[computer]] ha automatizzato il passaggio da un documento all'altro. I documenti sono leggibili a video grazie a un'[[Interfaccia (informatica)|interfaccia]] elettronica, le parole chiave in esso contenute appaiono marcate (sottolineate oppure evidenziate, ecc) in maniera da renderle riconoscibili (possono apparire anche sotto forma di [[Icona (informatica)|icona]] o d'[[immagine]]). Selezionando o posizionandosi su tale parola o oggetto e facendo clic con il [[mouse]] oppure dando l'invio (se la navigazione è condotta sulla [[Tastiera (informatica)|tastiera]]) si ottiene immediatamente l'apertura di un altro documento, che si può trovare sullo stesso [[server]] o altrove. Quindi le parole chiave funzionano come [[collegamento ipertestuale|collegamenti ipertestuali]] (''hyperlink'' in inglese), che consentono all'utente di navigare verso informazioni aggiuntive.
 
Dopo la nascita del [[World Wide Web]] (19931991) l'ipertesto ha avuto un notevolissimo sviluppo. Tutto il web, infatti, è stato concepito dal suo inventore, l'inglese [[Tim Berners-Lee]], come un ipertesto globale in cui tutti i [[Sito web|siti]] mondiali possono essere consultati da tutti. La [[pagina web]] è il singolo documento e la "navigazione" è il passaggio da un sito all'altro tramite i "link" (ma anche da una pagina all'altra dello stesso sito o in un'altra parte della stessa pagina). L'interfaccia per visualizzare i siti web (e le pagine ipertestuali contenute) è il [[browser]].
L'ipertesto consiste in un collegamento alla parola chiave (opportunamente evidenziata allo scopo), che talvolta appare nello schermo anche sotto forma di icona o immagine. Selezionando o posizionandosi su tale parola o oggetto e facendo clic con il [[mouse]] oppure dando l'invio (per navigazione basata sulla tastiera) si ottiene come conseguenza l'apertura di un altro documento, che si può trovare sullo stesso [[server]] o altrove. Quindi le parole chiave funzionano come [[collegamento ipertestuale|collegamenti ipertestuali]] (''hyperlink'' in inglese), che consentono all'utente di navigare verso informazioni aggiuntive.
 
Dopo la nascita del [[World Wide Web]] (1993) l'ipertesto ha avuto un notevolissimo sviluppo. Tutto il web, infatti, è stato concepito dal suo inventore, l'inglese [[Tim Berners-Lee]], come un ipertesto globale in cui tutti i siti mondiali possono essere consultati da tutti. La [[pagina web]] è il singolo documento e la "navigazione" è il passaggio da un sito all'altro tramite i "link" (ma anche da una pagina all'altra dello stesso sito o in un'altra parte della stessa pagina). L'interfaccia per visualizzare i siti web (e le pagine ipertestuali contenute) è il [[browser]].
 
== Collegamenti ipertestuali ==
{{Vedi anche|Collegamento ipertestuale}}
Il [[World wide web]] utilizza il linguaggio [[HTML]] (''HyperText Markup Language'') per definire all'interno del testo istruzioni codificate per il suo funzionamento.
Se una pagina del web contiene informazioni su una parola (o termine di qualsiasi natura) utilizzata su un nuovo documento HTML è possibile creare un legame, chiamato ''collegamento ipertestuale'', tra questo nuovo documento e la pagina già esistente. Per esempio, nel caso di un [[indice (editoria)|indice]], allo stesso modo è possibile indirizzare parole di un documento a parti del medesimo.
 
Se si seleziona con il mouse la parola sottolineata dal tag di rimando o collegamento si visualizza il testo che contiene la definizione o l'informazione aggiuntiva.
 
== Storia ==
=== I precursoriPrecursori ===
{{vedi anche|Cronologia della tecnologia ipertestuale}}
[[Agostino Ramelli]], ingegnere [[Svizzera Italiana|svizzero-italiano]] nato nel [[1531]], ideò la "ruota dei libri", un leggìo multiplo rotante, ideato per consentire l'agevole lettura contemporanea di più testi e che si può considerare una prima forma di ipertesto.
 
Nel [[1929]] il [[regista]] [[Unione Sovietica|sovietico]] [[Sergej Michajlovič EjzenštejnĖjzenštejn]] nella prefazione di un suo libro si rammaricò di non potere raccogliere in un volume i suoi saggi in modo che fossero "percepiti tutti insieme simultaneamente" per "comparare ciascun saggio direttamente con gli altri, di passare dall'uno all'altro avanti e indietro". Per EjzenštejnĖjzenštejn l'unico tipo di libro in grado di soddisfare queste condizioni dovrebbe avere la forma di una [[sfera]], "dove i settori coesistono simultaneamente in forma di sfera, e dove, per quanto lontani possano essere, è sempre possibile un passaggio diretto dall'uno all'altro attraverso il centro della sfera".<ref>In una nota contenuta in: Sergej Michajlovič EjzenštejnĖjzenštejn, ''Il montaggio'', Venezia, Marsilio Editori, 1986. ISBN 88-317-4932-3</ref>
 
Un apporto importante per lo sviluppo dell'ipertesto viene dato dal gesuita padre [[Roberto Busa]]<ref>[http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/10-agosto-2011/morto-padre-busa-stato-pioniere-informatica-linguistica-1901272086173.shtml Morto padre Busa, è stato il pioniere dell'informatica linguistica - Corriere del Veneto<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> con il suo «Index Thomisticus», progetto iniziato nel [[1949]] col sostegno di [[Thomas Watson Sr.]], [[amministratore delegato]] della [[IBM]].<ref>[https://www-03.ibm.com/press/it/it/pressrelease/32992.wss IBM Press room - 2010-11-03 Alla IBM l'Index Thomisticus di Padre Roberto Busa - Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Col computer per applicazioni scientifiche ''360/44'' ed una stampante laser 2686, il tutto messogli a disposizione dall'IBM, padre Busa realizza in trent'anni di lavoro la prima grande opera fotocomposta tipograficamente per mezzo del computer: 56 volumi, per oltre 60mila{{formatnum:60000}} pagine e 11 milioni di parole riguardanti l'opera di [[San Tommaso d'Aquino]]. Con l'aiuto di Piero Slocovich, nel [[1989]] riesce ad ottenere una versione dell'Index sotto forma di ipertesto consultabile interattivamente e pubblicata su CD-ROM.<ref>"Padre Busa, il gesuita che ha inventato l'ipertesto" di Andrea Tornielli, La Stampa - VaticanInsider dell'11/08/2011 http://vaticaninsider.lastampa.it/documenti/dettaglio-articolo/articolo/web-busa-6893/ {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141229160656/http://vaticaninsider.lastampa.it/documenti/dettaglio-articolo/articolo/web-busa-6893/ |date=29 dicembre 2014 }}</ref>
 
=== Il concettoConcetto di Ipertestoipertesto e prime applicazioni ===
Il concetto di ipertesto è stato rivalutato dall'informatica, ache cui sise n'è interessata fin dalle sue origini. Nel [[1945]] l'ingegnere americanostatunitense [[Vannevar Bush]] scrisse un influente articolo intitolato ''[[As We May Think|]]'' ("Come potremmo pensare]]''") nel quale descriveva un sistema di informazione interconnesso chiamato [[Memex]]. Molti esperti non considerano tuttavia il Memex un vero e proprio sistema ipertestuale. Nonostante ciò, il [[Memex]] è considerato la base degli ipertesti perché il saggio di Vannevar Bush influenzò direttamente [[Ted Nelson]] e [[Douglas Engelbart]], universalmente riconosciuti come gli inventori dell'ipertesto.
 
Secondo Ted Nelson, che coniò il termine ''hypertext'' nel [[1965]], la definizione riveste un significato più ampio, coinvolgendo qualsiasi sistema di [[scrittura]] non lineare che utilizza l'[[informatica]].
 
Nel [[1980]] il programmatore [[Bill Atkinson]] realizzò per la [[Apple]] ''[[HyperCard]]'', un'applicazione [[software]] che gestiva in maniera semplice grandi quantità di informazioni sotto forma di testo o di immagini, dotato di un avanzato linguaggio di programmazione ipertestuale, ''[[HyperTalk]]''. Malgrado fosse disponibile solo per la piattaforma [[MacOS]], ''HyperCard'' divenne uno dei più diffusi sistemi di realizzazione di ipertesti prima dell'avvento del [[World Wide Web]],.
 
Nel [[1989]] [[Tim Berners-Lee]], ricercatore inglese del [[CERN]], inventò il [[World Wide Web]] con l'intento di dare una risposta alla necessità espressa dalla comunità scientifica di un sistema di condivisione delle informazioni tra diverse università e istituti di tutto il mondo. All'inizio del [[1993]] il [[National Center for Supercomputing Applications]] (NCSA) all'[[Università dell'Illinois (Urbana-Champaign)|Università dell'Illinois]] rese pubblica la prima versione del loro [[browser]] ''[[Mosaic]]''. Mosaic girava in ambiente [[X Window]], popolare nella comunità scientifica, e offriva un'interfaccia di facile utilizzo. Il traffico web esplose, passando da soli 500 [[web server]] noti nel 1993 a oltre 10mila{{formatnum:10000}} nel [[1994]] dopo la pubblicazione della versione che girava sia in ambiente [[Windows]] che [[MacOS]].
 
== Collegamenti ipertestuali ==
{{Vedi anche|Collegamento ipertestuale}}
Il [[World wide web]] utilizza il linguaggio [[HTML]] (''HyperText Markup Language'') per definire all'interno del testo istruzioni codificate per il suo funzionamento.
Se una pagina del web contiene informazioni su una parola (o termine di qualsiasi natura) utilizzata su un nuovo documento HTML è possibile creare un legame, chiamato ''collegamento ipertestuale'', tra questo nuovo documento e la pagina già esistente. Per esempio, nel caso di un [[indice (editoria)|indice]], allo stesso modo è possibile indirizzare parole di un documento a parti del medesimo.
 
Se si seleziona con il mouse la parola sottolineata dal tag di rimando o collegamento si visualizza il testo che contiene la definizione o l'informazione aggiuntiva.
 
== Ipermedia ==
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La diffusione dell'ipertesto letterario e narrativo in [[Italia]], a partire dalla metà degli [[anni 1980|anni ottanta]], ha tendenzialmente cercato di ampliare il dibattito sulle specificità semiotiche dell'ipertesto in relazione alle sue finalità più puramente espressive.
Ipertestualisti come [[Miguel AngelÁngel Garcia]]García e [[Filippo Rosso]] rappresentano alcuni casi isolati di uno scenario ancora prevalentemente nascosto.
Il lavoro di questi ultimi, peraltro, pone domande aperte sulla percorribilità effettiva di una futura canonizzazione dell'ipertesto su scala internazionale.
 
== Iperfilm ==
 
L'Iperfilm è un film con struttura ipertestuale o un ipertesto con lessie filmiche. Il fruitore sceglie da quale punto di vista proseguire la visione degli eventi. Il primo iperfilm italiano è stato realizzato dal regista [[Luigi Maria Perotti]], il prof. [[Pier Giuseppe Rossi]] e l'ing. Marco Marziali. Il progetto dal titolo Farina Stamen fu prodotto dall'[[Università di Macerata]]. Tradizionalmente, una narrazione propone al lettore una sorta di viaggio guidato dall'autore. Presuppone dunque un autore molto attivo, impegnato a predisporre il percorso della narrazione e le sue tappe, lungo le quali accompagnare il lettore. E presuppone un lettore disposto a farsi accompagnare lungo il percorso che l'autore ha preparato per lui. Il Novecento ci ha insegnato che questo percorso può non essere facile, può rinunciare alle rassicuranti unità aristoteliche di tempo, luogo e azione. Attraverso l'iperfilm si rinuncia all'idea stessa di un percorso, narrando in maniera diversa.
 
==L'ipertesto in letteratura==
In letteratura con il termine ipertesto [[Gérard Genette]] individua una delle cinque categorie di [[intertestualità|architestualità]]: un ipertesto è un [[testo]] B legato a un testo precedente A (ipotesto) non tanto da legami di citazione o commento, quanto da trasformazioni dirette (come nel caso dell'[[Ulisse_(Joyce)|Ulisse]] di [[James Joyce|Joyce]] rispetto all'[[Odissea]] di [[Omero]]), o indirette e più complesse (o imitazioni), come nel caso dell'[[Eneide]] di Virgilio rispetto alla stessa [[Odissea]]<ref>G. Genette, ''Palimpsestes'', Seuil, Paris, 1982, pagg. 11-13.</ref>.
 
In campo informatico, secondo una definizione riassunta da [[Marco Lazzari]]<ref>M. Lazzari, Informatica umanistica, Milano, McGraw-Hill, 2021 (3ª ed.), pag. 90</ref> l'ipertesto è un testo digitale composto da più parti, le quali vengono denominate nodi o [[Parola chiave (linguistica)|parole chiave]] o lessìe<ref>[[Roland Barthes]], ''S/Z'', Torino, Einaudi, 1973, pag. 18.</ref> o blocchi di testo<ref> G.P. Landow, ''Ipertesto. Il futuro della scrittura'', Bologna, Baskerville, 1993, pag. 23.</ref>, che sono messi in relazione gli uni con gli altri per mezzo di connessioni digitali, dette [[collegamento ipertestuale|collegamenti]]. I collegamenti definiscono una struttura reticolare del testo digitale, che determina il modo con il quale è possibile fruire l'ipertesto attraverso una forma di lettura non lineare detta navigazione (ipertestuale). L'ipertesto è legato a un autore o a un gruppo di autori che hanno scritto (ipertestualizzazione ex novo) oppure scelto (ipertestualizzazione ex post) i testi e li hanno collegati fra loro.
 
Ciò che l'utente vede nell'interfaccia digitale è quello che [[Giulio Lughi]] chiama testo superficiale, ottenuto dall'interpretazione del testo profondo, cioè della descrizione informatica del testo che, per quanto riguarda le pagine Web, è fatta con il [[linguaggio di marcatura]] [[HTML]]<ref>G. Lughi, ''Parole on line'', Milano, Guerini, 2001, pagg. 77-79.</ref>.
 
Secondo [[Alessandro Perissinotto]]<ref>A. Perissinotto, ''Il testo multimediale: gli ipertesti tra semiotica e didattica'', Torino, UTET Libreria, 2000, pag. 44.</ref> i blocchi di testo degli ipertesti godono delle proprietà designate da [[Oswald Ducrot|Ducrot]] e [[Cvetan Todorov|Todorov]]<ref>O. Ducrot, T. Todorov, ''Dictionnaire encyclopédique des sciences du language'', Seuil, Paris, 1972, pag. 375.</ref> come «autonomia» (i blocchi non hanno bisogno di altri enunciati per compiere la propria funzione comunicativa) e «chiusura» (nessun altro enunciato è pertinente al messaggio proposto dal blocco).
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* G.P. Landow, ''L'ipertesto: tecnologie digitali e critica letteraria'', Bruno Mondadori ed., Milano 1998.
* Come funziona un ipertesto: Produt. Francesco Marangon, volume 29 internet di "''Grande enciclopedia per ragazzi-internet"'', Mondatori, Milano 2007.
* J. Nyce e P. Kahn (a cura di), ''Da Memex a Hypertext'', Franco Muzzio ed., Padova 1992.
* L. Corchia, [https://web.archive.org/web/20131019094523/http://arp.unipi.it/dettaglioar.php?ide=124279 ''Che cos'è un ipertesto''], Scuola di dottorato in Lingue e letterature straniere, Università di Pisa, 1, 2007.
 
== Voci correlate ==
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* [[Iperromanzo]]
* [[Ipervideo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt=ipertesto|preposizione=sull'}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.territorioscuola.com/saperi/ipertesto_Davide_Suraci.html Ipertesti: una nuova rivoluzione culturale?] ''Ipertesti e cultura - E in Italia? - Ipertesto: cos'è'' - Articolo divulgativo di Davide Suraci - Anno 1997
* [https://web.archive.org/web/20070927214106/http://www.territorioscuola.com/ipertestisaperi/relazioneipertesto_Davide_Suraci.html IpertestualitàIpertesti: Apertauna -nuova CritLinkrivoluzione Mediatorculturale?] Per''Ipertesti Lae Collaborazionecultura In- Rete.]E ''Seminario-Laboratorioin delItalia? prof.- DavideIpertesto: Suracicos'è'' - ITASArticolo "Matteodivulgativo Ricci"di -Davide Macerata,Suraci 19-20-21 marzoAnno 1999.1997
* [https://web.archive.org/web/20210617194112/http://www.territorioscuola.com/ipertesti/relazione.html Ipertestualità Aperta - CritLink Mediator Per La Collaborazione In Rete.] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070424181640/http://www.territorioscuola.com/ipertesti/relazione.html |date=24 aprile 2007 }} ''Seminario-Laboratorio del prof. Davide Suraci'' - ITAS "Matteo Ricci" - Macerata, 19-20-21 marzo 1999.
* [https://web.archive.org/web/20210619053508/http://www.territorioscuola.com/saperi/dialogo_sopra_minimi.html Dialogo Sopra i Minimi Saperi dell'Ipertesto...] ''Riflessioni sull'ipertesto in Italia e trascrizione di dialoghi insieme a distanza fra Davide Suraci, Enrico Galavotti e Felice Lacetera.'' Articolo divulgativo di Davide Suraci - Anno 2004
* [http://www3.unibo.it/boll900/numeri/1999-ii/Pellizzi.html Per una critica del link] ''di F. Pellizzi''
* [http://www.repubblica.it/online/internet/mediamente/kolb/kolb.html ''Anche il Talmud era un ipertesto''] ''Intervista a David Kolb''
* [https://web.archive.org/web/20060218235245/http://www.mediamente.rai.it/HOMEhome/bibliote/intervis/s/selfridg.htm ''Dalla cibernetica alle reti neuronali''] ''Intervista a Oliver Selfridge''
* [https://web.archive.org/web/20060908190558/http://www.mediamente.rai.it/HOMEhome/BIBLIOTEbibliote/intervis/l/landow.htm ''Il confine aperto del testo''] ''Intervista a George P. Landow''
* {{cita web|http1=https://www.labcity.iteu/Strumenti/Materiali/Ildibattitosullipertestualit%C3%A0/tabid/65/language/enchi-USscrive/Default.aspxdibattito-sugli-ipertesti|2=Il dibattito degli anni novanta sull'ipertestualità in campo letterario|accesso=22/02/2022|urlarchivio=|dataarchivio=|urlmorto=}}
* {{cita web | 1 = http://selacapo.net/new/prima-pagina/2011/06/27/lipertesto-una-nuova-frontiera-per-la-lettura-2/ | 2 = Ipertesto una nuova frontiera per la lettura | accesso = 27 giugno 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110629165324/http://selacapo.net/new/prima-pagina/2011/06/27/lipertesto-una-nuova-frontiera-per-la-lettura-2/ | dataarchivio = 29 giugno 2011 | urlmorto = sì }}
* {{Thesaurus BNCF}}
* {{cita web|http://www.bazzocchi.net/wittgenstein/|Il Tractatus di Wittgenstein: il primo vero ipertesto}}
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[[Categoria:Teorie dell'informatica]]