Maddaloni: differenze tra le versioni

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{{Nd}}
{{F|centri abitati della Campania|maggio 2014}}
{{organizzare|Non segue [[Wikipedia:Modello di voce/Comuni italiani]].}}
{{Divisione amministrativa
|Grado amministrativo = 3
|Nome=Maddaloni
|Nome = Maddaloni
|Panorama=
|Stato = ITA
|Didascalia=
|BandieraStemma = Maddaloni-GonfaloneStemma.png
|Bandiera = Maddaloni-Bandiera.png
|Voce bandiera=
|Voce stemma =
|Stemma=Maddaloni-Stemma.png
|Voce stemmabandiera =
|Panorama =
|Stato=ITA
|Didascalia =
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 1 = Campania
|Divisione amm grado 2 = Caserta
|Amministratore locale =Rosa deAndrea De LuciaFilippo
|Partito = [[Forza Italia (2013)|Forza ItaliaFI]]
|Data elezione = 10/06/2013-6-2018
|Data istituzionerielezione = 15-5-2023
|Data istituzione =
|Altitudine=73
|Sottodivisioni = [[Calabricito]], Casino Fortini, [[Galazia (Maddaloni)|Galazia]], Grotticella, Maddaloni Superiore, [[Messercola]], [[Montedecoro]], Monti, Sauda, Strettola, Sant'Eustachio, Saliscendi
|Superficie=36.67
|Divisioni confinanti = [[Acerra]] ([[città metropolitana di Napoli|NA]]), [[Caserta]], [[Cervino (Italia)|Cervino]], [[Marcianise]], [[San Felice a Cancello]], [[San Marco Evangelista (Italia)|San Marco Evangelista]], [[Valle di Maddaloni]], [[Santa Maria a Vico]]
|Note superficie=
|Zona sismica = 2
|Abitanti=39196
|Gradi giorno = 978
|Note abitanti=[http://www.demo.istat.it Dato Istat] - Popolazione residente al settembre 2014.
|AggiornamentoNome abitanti =01/01/2014 maddalonesi
|Patrono = [[san Michele Arcangelo]]
|Divisioni confinanti=[[Acerra]] (NA), [[Caserta]], [[Cervino (Italia)|Cervino]], [[Marcianise]], [[San Felice a Cancello]], [[San Marco Evangelista]], [[Santa Maria a Vico]], [[Valle di Maddaloni]], [[San Nicola la Strada]]
|Festivo = 29 settembre
|Codice postale=81024
|PIL =
|Prefisso=[[0823]]
|PIL procapite =
|Fuso orario=+1
|Mappa = Map of comune of Maddaloni (province of Caserta, region Campania, Italy).svg
|Codice statistico=061048
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Maddaloni nella provincia di Caserta
|Codice catastale=E791
|Targa=CE
|Zona sismica=3
|Gradi giorno=978
|Diffusività=
|Nome abitanti=maddalonesi
|Patrono=[[san Michele Arcangelo]]
|Festivo=29 settembre
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|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Maddaloni (province of Caserta, region Campania, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Maddaloni nella provincia di Caserta
|Sito=http://www.comune.maddaloni.caserta.it/
}}
 
'''Maddaloni''' (''Matalùnë'' in [[dialettodialetti campanocampani|campano]]<ref>{{citaCita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | GARZANTIGarzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 | p=368 | url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/368 }}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 39.196{{Popolazione|ITA}}abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Caserta]] in [[Campania]].
 
==Geografia fisica==
== Etimologia ==
Costituisce un'appendice meridionale della città di [[Caserta]] con cui è strettamente conurbato. Parte del comune è situato lungo l'antico percorso della [[via Appia]], nel tratto che dalla Capua d'epoca romana (oggi [[Santa Maria Capua Vetere]]) conduceva a [[Benevento]]. Tanta è la presenza di monumenti ed edifici storici, tra cui il Collegio Reale della provincia di Terra di Lavoro voluto da [[Giuseppe Bonaparte]] (oggi Convitto Nazionale Giordano Bruno),<ref>{{Cita web|url=https://www.convittogiordanobruno.edu.it/la-scuola/la-storia/|titolo=La Storia|sito=Convitto Nazionale Statale Giordano Bruno|accesso=27 marzo 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20241214013509/https://www.convittogiordanobruno.edu.it/la-scuola/la-storia/|dataarchivio= 14 dicembre 2024|urlmorto=no}}</ref> le tantissime chiese (tra cui la basilica minore del Corpus Domini) e l'acquedotto Carolino.
 
== Origini del nome ==
Nel corso del tempo vari studiosi si sono cimentati nella ricerca dell'origine del toponimo ''Mataluni'', ma non si è ancora giunti ad una conclusione certa; tra i tanti, il de' Sivo si concentra sul Castrum Kalato Magdala, cioè il monastero di Maria Maddalena la cui chiesa fu distrutta dal terremoto del 5 giugno [[1694]]. Secondo il Mazzocchi «questo nome fosse venuto al castello dalla voce araba di ''Magdalo'', che vuol dire appunto ''castello'', imposta a quel luogo forte dà [[Saraceni]], che assai probabilmente dovettero farsene un nido di rapina». Per don Francesco Piscitelli, arciprete della Collegiata di San Pietro e studioso maddalonese, invece, il toponimo deriverebbe dal principe Matalo, capitano dei [[Galli]] [[Boi]] che seguirono [[Annibale]] nella sua discesa in Italia durante la [[seconda guerra punica]]: poiché lo stesso Annibale si curò poco di loro, essi, «avvezzi ad abitare appiè delle [[Alpi]], trovarono alle falde del Tifata un sito conforme alle loro abitudini».
 
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== Storia ==
Al confine tra gli attuali comuni di Maddaloni e di [[San Nicola la Strada]], lungo la [[via Appia]], sorgeva la città di [[Calatia]], fondata probabilmente intorno all'[[VIII secolo a.C.]] durante l'[[età del ferro]] dell'Europa centrale. Essa si estendeva su una superficie di dodici ettari di terreno, mentre tutto il perimetro fuori le mura abbracciava un vasto territorio di circa sessanta ettari. Difficile ricostruire le sue origini e conoscerne la storia, in quanto risulta ormai del tutto distrutta e pochissimi sono i documenti che la citano. Parte, però, della vita che si svolgeva in questo luogo è ricostruibile attraverso le campagne di scavo che, grazie al ritrovamento di vari oggetti, cercano di interpretare la quotidianità del tempo ormai perduto.
 
===Antichità===
Numerose sono le tombe ritrovate in questo luogo, infatti la città di Calatia si caratterizzò per il fatto di essere costituita da un popolo inumatore che praticava però anche l'incinerazione. Le tombe più antiche si datano all'ultimo quarto dell'VIII secolo a.C.; la sepoltura era molto semplice, composta da una fossa terragna con una copertura a ciottoli di pietra calcare. A partire dal [[VII secolo a.C.]] la sepoltura è invece a fossa semplice con copertura a tegole, mentre solo al [[IV secolo a.C.]] risalgono le sepolture a cassa di tufo. Da queste tombe sono venuti alla luce moltissimi oggetti che i Calatini usavano porre accanto al defunto per il viaggio nell'[[aldilà]]. Oggi tutti questi oggetti risultano materiale preziosissimo per poter conoscere i loro usi, costumi, tradizioni. Gli oggetti rinvenuti sono di vario genere: fibule, ampolle per unguenti, spade, pugnali, lance, brocche e bicchieri, vasi, monete, lucerne.
La storia di Maddaloni è strettamente collegata alla città [[Etruschi|etrusca]] di [[Calatia]], fondata probabilmente intorno all'[[VIII secolo a.C.]] durante l'[[età del ferro]] dell'Europa centrale.
Calatia fu fondata lungo la [[via Appia]], al confine tra gli attuali comuni di Maddaloni e di [[San Marco Evangelista (Italia)|S. Marco Evangelista]].
Essa si estendeva su una superficie di dodici ettari di terreno, mentre tutto il perimetro fuori le mura abbracciava un vasto territorio di circa sessanta ettari. Difficile ricostruire le sue origini e conoscerne la storia, in quanto risulta ormai del tutto distrutta e pochissimi sono i documenti che la citano. Parte, però, della vita che si svolgeva in questo luogo è ricostruibile attraverso le campagne di scavo che, grazie al ritrovamento di vari oggetti, cercano di interpretare la quotidianità del tempo ormai perduto.
 
Nel sito archeologico della città di Calatia si conservano pochi resti e per la maggior parte sotto il piano di calpestio: si tratta di alcune fondamenta di case e alcune pavimentazioni di cortili e abitazioni, per la maggior parte costituite di lastre di pietre e argilla battuta, nonché un tratto di mura lungo circa 34 metri che un tempo cingeva tutta la città. I primi abitanti della città calatina furono gli [[Osci]], un popolo prettamente campano, del quale purtroppo scarne sono le notizie; successivamente arrivarono gli [[Etruschi]], poi i [[Sanniti]], e solo nell'anno [[309 a.C.]] la città fu conquistata dai [[Civiltà romana|Romani]]. Un avvenimento molto importante si ebbe duranteDurante la [[seconda guerra punica]], quando [[Annibale]], a capo dell'esercito cartaginese, riuscì a piegare la potenza di [[Roma]]. Tutto era pronto per la resa finaleAnnibale, ma Annibale nella sua marcia verso Roma, temporeggiò nella città di [[Capua]] aspettando che arrivassero i rinforzi. Allora Capua e le città ad essa sottoposte, tra le quali anche Calatia, non si opposero all'impresa del comandante cartaginese, anzi si allearono con lui. Quando Roma riuscì a risollevare le sorti del conflitto e a cacciare dall'Italia il condottiero cartaginese con tutto il suo esercito, le città sottoposte a Capua e alleate di Annibale vennero sottomesse dai Romani. Nell'età imperiale, tra il [[I secolo a.C.]] e il [[I secolo d.C.|I d.C.]], anni in cui si rinvigorirono i traffici commerciali e le varie attività si risvegliarono, Calatia si riprese sia economicamente che demograficamente. A partire dal [[II secolo d.C.]] Calatia, come il resto della Campania e dell'[[Impero romano]], visse un periodo di decadenza a causa delle [[invasioni barbariche|orde barbariche]] provenienti dai paesi del nord Europa, dall'Asia e dall'Africa alla conquista di nuovi territori.
 
Di tale periodo è la [[Tabula Peutingeriana]] che rappresenta uno dei documenti cartografici più importanti dell'antichità. Tale documento<ref>{{Cita web|url=http://peutinger.atlantides.org/map-a/#?z=3&xy=181.59722,14.91528&l=BTFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFF|titolo=Peutinger map seamless whole, in color, with overlaid layers|sito=peutinger.atlantides.org|accesso=27 novembre 2017}}</ref> fu scoperto in una Biblioteca di Worms, nel [[XV secolo]] da [[Konrad Celtes]], umanista viennese, che lo consegnò a [[Konrad Peutinger]], un antiquario dal quale poi prese il nome. La Tabula indica luoghi e strade dell'età romana imperiale dell'intero mondo conosciuto dagli antichi con i tre continenti Europa, Asia e Africa; alla V tavola sono evidenziate le strade che nella pianura campana collegavano tra loro luoghi e città, tra le quali Calatia, Capua e altre.
Questo stratagemma politico capuano non servì però a liberarsi della politica di Roma, perché quest'ultima riuscì a risollevare le sue sorti e a cacciare dall'Italia il condottiero cartaginese con tutto il suo esercito. Questo evento condizionò tutta la politica delle città sottoposte a Capua, infatti avvenne che i Romani, all'indomani della vittoria su Annibale, non distrussero le città ribelli, ma le sottomisero tassandole fortemente e di conseguenza esse, e quindi anche Calatia, dovettero sostenere anni di duro lavoro e di grande crisi. Un periodo di grande splendore fu vissuto invece dalla città nell'età imperiale, tra il [[I secolo a.C.]] ed il [[I secolo d.C.|I d.C.]], anni in cui si rinvigorirono i traffici commerciali e le varie attività si risvegliarono. A partire dal [[II secolo d.C.]] Calatia, come il resto della Campania e dell'[[Impero Romano]], visse un periodo di decadenza a causa delle [[invasioni barbariche|orde barbariche]] provenienti dai paesi del nord Europa, dall'Asia e dall'Africa alla conquista di nuovi territori.
 
Una nuova fase storica iniziò per la città nell'anno [[439]], quando fu istituita la diocesi ad opera di [[sant'Augusto]], primo vescovo di Calatia. La figura di questo vescovo è avvolta dalla leggenda, infatti si narra che egli con altri undici uomini, in seguito alle invasioni dei [[Vandali]] di [[Genserico]], scappò dalle coste dell'Africa per approdare sulle coste della Campania e più precisamente nella zona dell'odierna [[Mondragone]], per poi vagare per i luoghi campani e fondare le prime dodici diocesi della Campania. Sant'Augusto fondò dunque la diocesi di Calatia e si racconta anche che abbia operato dei miracoli nella stessa città, risuscitando dei morti, dando la vista a dei ciechi e convertendo alcuni Giudei che abitavano la zona. Per queste ragioni fu perseguitato a tal punto da dover scappare dalla città e rifugiarsi nell'antico monastero della [[Maria Maddalena|Maddalena]] che si trovava nell'antico borgo di Maddaloni e che oggi non esiste più.
Di tale periodo è la [[Tabula Peutingeriana]] che rappresenta uno dei documenti cartografici più importanti dell'antichità. Tale documento fu scoperto in una Biblioteca di Worms, nel [[XV secolo]] da [[Konrad Celtes]], umanista viennese, che lo consegnò a [[Konrad Peutinger]], un antiquario dal quale poi prese il nome. La Tabula indica luoghi e strade dell'età romana imperiale dell'intero mondo conosciuto dagli antichi con i tre continenti Europa, Asia e Africa; alla V tavola sono evidenziate le strade che nella pianura campana collegavano tra loro luoghi e città, tra le quali Calatia, Capua ed altre. Eccone un riferimento [http://peutinger.atlantides.org/map-a/#?z=3&xy=181.59722%2C14.91528&l=BTFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFF onine] in cui si scorgono chiaramente Capuae a est di Puteolis (l'attuale [[Pozzuoli]]) e Neapoli, quindi Calatie e Ad Novas (l'attuale [[Santa Maria a Vico]]) sulla [[via Appia]] verso [[Benevento]].
 
Tuttavia, presunto o vero che sia il racconto della vita di sant'Augusto, ciò che interessa è la sede della diocesi che si venne ad istituire a Calatia in quel presunto anno 439 d.C. Tale diocesi fu anche sede episcopale con l'annessa chiesa dedicata a san Giacomo (tutta la zona di Calatia fino a qualche tempo fa era denominata infatti San Giacomo alle Gallazze, mentre oggi questa toponimo è quasi del tutto scomparso). La diocesi dovette assumere una forte importanza al punto tale che, quando la città subì le ultime devastazioni (nel corso del [[IX secolo]]) e i suoi abitanti furono costretti ad abbandonarla, istituzionalmente essa fu traslocata a [[Casertavecchia|Casahirta]], l'attuale [[Casertavecchia]] sul Monte Virgo, dove ancora per un lungo periodo i vari vescovi preposti conservarono il titolo di "Episcopus Calatinus". La distruzione della città di Calatia, dunque, comportò lo spostamento della popolazione in luoghi più riparati dalle incursioni barbariche che in quel periodo erano frequenti nella zona.
Una nuova fase storica iniziò per la città nell'anno [[439]], quando fu istituita la diocesi ad opera di [[Sant'Augusto]], primo vescovo di Calatia. La figura di questo vescovo è avvolta dalla leggenda, infatti si narra che egli con altri undici uomini, in seguito alle invasioni dei [[Vandali]] di [[Genserico]], scappò dalle coste dell'Africa per approdare sulle coste della Campania e più precisamente nella zona dell'odierna [[Mondragone]], per poi vagare per i luoghi campani e fondare le prime dodici diocesi della Campania. Sant'Augusto fondò dunque la diocesi di Calatia e si racconta anche che abbia operato dei miracoli nella stessa città, risuscitando dei morti, dando la vista a dei ciechi e convertendo alcuni Giudei che abitavano la zona. Per queste ragioni fu perseguitato a tal punto da dover scappare dalla città e rifugiarsi nell'antico monastero della [[Maria Maddalena|Maddalena]] che si trovava nell'antico borgo di Maddaloni e che oggi non esiste più.
 
===Medioevo===
Tuttavia, presunto o vero che sia il racconto della vita di Sant'Augusto, ciò che interessa è la sede della diocesi che si venne ad istituire a Calatia in quel presunto anno 439 d.C. Tale diocesi fu anche sede episcopale con l'annessa chiesa dedicata a [[San Giacomo]] (tutta la zona di Calatia fino a qualche tempo fa era denominata infatti San Giacomo alle Gallazze, mentre oggi questa toponimo è quasi del tutto scomparso). La diocesi dovette assumere una forte importanza al punto tale che, quando la città subì le ultime devastazioni (nel corso del [[IX secolo]]) e i suoi abitanti furono costretti ad abbandonarla, istituzionalmente essa fu traslocata a [[Casertavecchia|Casahirta]], l'attuale [[Casertavecchia]] sul Monte Virgo, dove ancora per un lungo periodo i vari vescovi preposti conservarono il titolo di "Episcopus Calatinus". La distruzione della città di Calatia, dunque, comportò lo spostamento della popolazione in luoghi più riparati dalle incursioni barbariche che in quel periodo erano frequenti nella zona.
Quindi, parte dei Calatini si rifugiò sul Monte Virgo e fondò o popolò quello che già esisteva di [[Casertavecchia|Casahirta]] trasferendo in quel luogo anche la diocesi, e parte si stanziò presso la forse già esistente Maddaloni. In questo borgo, a quel tempo, dovevano esserci almeno cinque o sei chiese tra le quali San Benedetto, San Martino, Sant'Agnello, e il monastero della Maddalena, così come già esisteva il Castello, anche se non ne conosciamo la struttura originaria. Esso doveva già esistere nel [[II secolo a.C.]], in quanto citato da [[Tito Livio]] nell'opera ''[[Ab Urbe condita libri]]'' quando, nel raccontare i fatti annibalici, lo storico latino, nel passaggio dalla [[via Sannitica]] verso Calatia, {{Senza fonte|cita un Kastrum, da identificare con il castello di Maddaloni}}.<ref>{{Cita web|url=https://beniabbandonati.cultura.gov.it/beni/complesso-castellare/|titolo=Castello|sito=Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio {{!}} Ministero della Cultura|accesso=27 marzo 2025|urlmorto=no}}</ref> Quindi dall'anno [[880]] in poi per il borgo di Maddaloni iniziò una nuova fase storica: la popolazione si arroccò intorno alla collina del castello, furono costruite le varie abitazioni e la cinta muraria, percorribile a piedi, che cingeva tutto il borgo, allo scopo di difenderlo.
 
Negli stessi anni fu costruita anche la torre piccola o torre nord affinché essa potesse rappresentare un punto di avvistamento. Nel corso del tempo la città di Maddaloni continuò a crescere e il castello divenne il suo principale punto di riferimento, infatti già in epoca Normanna fu fortificato, mentre un secolo più tardi, nel [[1231]], con la dominazione sveva, fu riparato<ref>{{Cita web|url=https://www.castcampania.it/maddaloni.php|titolo=Maddaloni|sito=Istituto Italiano dei Castelli {{!}} Sezione Campania|accesso=27 marzo 2025|urlmorto=no}}</ref> a spese della popolazione. Nell'anno [[1390]], il nuovo feudatario di Maddaloni, Carlo [[d'Artus]], volle costruire una nuova torre, denominata appunto torre Artus, questa volta vicino al castello a rappresentare un nuovo punto di difesa della città; i lavori durarono dal 1390 al [[1402]]. La vita e le abitudini della popolazione intanto subivano profondi cambiamenti: si cominciavano a risvegliare i commerci e non si viveva più arroccati in montagna, ma in pianura, dove si potevano agevolmente coltivare i campi e scambiare le merci.
Quindi, parte dei Calatini si rifugiò sul Monte Virgo e fondò o popolò quello che già esisteva di [[Casertavecchia|Casahirta]] trasferendo in quel luogo anche la diocesi, e parte si stanziò presso la forse già esistente Maddaloni. In questo borgo, a quel tempo, dovevano esserci almeno cinque o sei chiese tra le quali San Benedetto, San Martino, Sant'Agnello, e il monastero della Maddalena, così come già esisteva il Castello, anche se non ne conosciamo la struttura originaria. Esso doveva già esistere nel [[II secolo a.C.]], in quanto citato da [[Tito Livio]] nell'opera "Ab Urbe condita libri" quando, nel raccontare i fatti annibalici, lo storico latino, nel passaggio dalla [[via Sannitica]] verso Calatia, cita un Kastrum, da identificare con il Castello di Maddaloni. Quindi dall'anno [[880]] in poi per il borgo di Maddaloni iniziò una nuova fase storica: la popolazione si arroccò intorno alla collina del castello, furono costruite le varie abitazioni e la cinta muraria, percorribile a piedi, che cingeva tutto il borgo, allo scopo di difenderlo.
 
Quindi, anche gli abitanti del borgo di Maddaloni, già a partire dal [[XII secolo|XII]] - [[XIII secolo]], incominciarono a costruire nuove abitazioni fuori dalla cinta muraria del castello e di conseguenza si creò un nuovo assetto urbanistico della città, divisa in due parti, la zona della Pescara o più comunemente detta dei Formali da un lato e la zona dell'Oliveto dall'altro. Ma la svolta decisiva per Maddaloni avvenne nel [[1460]], quando tutto il borgo fu dato alle fiamme da [[Ferrante I di Napoli|Ferrante d'Aragona, re di Napoli]] per la ribellione del nuovo feudatario Pietro da Mondrago, e quindi il castello e il borgo all'interno della cinta muraria furono abbandonati, determinando una diversa urbanizzazione della città lungo la fascia pedemontana. Nel [[1465]] Ferrante I di Napoli concesse il feudo di Maddaloni al suo consigliere [[Diomede I Carafa]] (1406-1487) figlio di Antonio Carafa detto il Malizia. La famiglia napoletana dei [[Famiglia Carafa|Carafa]], molto vicina alla dinastia regnante degli Aragona, tenne Maddaloni fino all'[[Leggi eversive della feudalità|eversione della feudalità]] nel [[1806]]. Diomede I Carafa non ristrutturò il castello, ma pensò di costruire un nuovo palazzo ai piedi della collina in modo da costituire una cesura con il nucleo urbano che si era formato nel corso del tempo lungo tutta la fascia pedemontana.
Negli stessi anni fu costruita anche la torre piccola o torre nord affinché essa potesse rappresentare un punto di avvistamento. Nel corso del tempo la città di Maddaloni continuò a crescere ed il castello divenne il suo principale punto di riferimento, infatti già in epoca Normanna fu fortificato, mentre un secolo più tardi, nel [[1231]], con la dominazione sveva, fu riparato a spese della popolazione. Nell'anno [[1390]], il nuovo feudatario di Maddaloni, Carlo Artus, volle costruire una nuova torre, denominata appunto torre Artus, questa volta vicino al castello a rappresentare un nuovo punto di difesa della città; i lavori durarono dal 1390 al [[1402]]. La vita e le abitudini della popolazione intanto subivano profondi cambiamenti: si cominciavano a risvegliare i commerci e non si viveva più arroccati in montagna, ma in pianura, dove si potevano agevolmente coltivare i campi e scambiare le merci.
 
Il palazzo, quindi, rappresentava non solo la sede della corte ducale, ma svolgeva anche la funzione di controllo della fiera settimanale che si teneva all'interno del suo cortile, nonché una funzione di controllo della strada che passava proprio davanti all'edificio, rappresentando così un punto di riferimento politico, sociale ed economico di tutta la vita che si svolgeva in Maddaloni. Dal [[1465]] fu costruito il palazzo Ducale (l'attuale Villaggio dei Ragazzi) e dal [[1546]] la cappella del Corpus Domini. Questa piazza cambiò aspetto a partire dal Settecento, quando iniziarono i lavori di ampliamento della chiesa del Corpus Domini con il suo imponente campanile e l'edificazione della congrega del Redentore.
Quindi, anche gli abitanti del borgo di Maddaloni, già a partire dal [[XII secolo|XII]] - [[XIII secolo]], incominciarono a costruire nuove abitazioni fuori dalla cinta muraria del castello e di conseguenza si creò un nuovo assetto urbanistico della città, divisa in due parti, la zona della Pescara o più comunemente detta dei Formali da un lato e la zona dell'Oliveto dall'altro. Ma la svolta decisiva per Maddaloni avvenne nel [[1460]], quando tutto il borgo fu dato alle fiamme da [[Ferrante D'Aragona]] per la ribellione del nuovo feudatario Pietro da Mondrago, e quindi il castello e il borgo all'interno della cinta muraria ftirono abbandonati, determinando una diversa urbanizzazione della città lungo la fascia pedemontana. Nel [[1465]] Ferrante concesse il feudo di Maddaloni a Diomede Carafa (1406-1487) figlio di Antonio detto il Malizia, il quale non ristrutturò il castello, ma pensò di costruire un nuovo palazzo ai piedi della collina, 1'attuale Villaggio dei Ragazzi, in modo da costituire una cesura con il nucleo urbano che si era formato nel corso del tempo lungo tutta la fascia pedemontana.
 
===Età moderna===
Il palazzo, quindi, rappresentava non solo la sede della corte ducale, ma svolgeva anche la funzione di controllo della fiera settimanale che si teneva all'interno del suo cortile, nonché una funzione di controllo della strada che passava proprio davanti all'edificio, rappresentando così un punto di riferimento politico, sociale ed economico di tutta la vita che si svolgeva in Maddaloni. Dal [[1465]] fu costruito il palazzo Ducale, 1'attuale Villaggio dei Ragazzi, e dal [[1546]] la cappella del Corpus Domini. Questa piazza cambiò aspetto a partire dal Settecento, quando iniziarono i lavori di ampliamento della chiesa del Corpus Domini con il suo imponente campanile e l'edificazione della congrega del Redentore. Tra il [[XVI secolo|XVI]] e il [[XVII secolo]] la città di Maddaloni visse allora un lento ma decisivo miglioramento: furono ampliate piazze, costruite nuove chiese e migliorate le preesistenti, edificati nuovi palazzi e, dato ancora più importante, ci furono risvegli commerciali.
Tra il [[XVI secolo|XVI]] e il [[XVII secolo]] la città di Maddaloni visse allora un lento ma decisivo miglioramento: furono ampliate piazze, costruite nuove chiese e migliorate le preesistenti, edificati nuovi palazzi e, dato ancora più importante, ci furono risvegli commerciali.
 
Il percorso fu lento e difficoltoso: guerre intestine, crisi economiche e carestie ne caratterizzarono i tempi, ma ugualmente furono gettate le basi della Maddaloni che noi oggi conosciamo, mentre il [[XVIII secolo]] costituì il momento di maggior splendore per la città, in parti colarparticolar modo l'anno [[1734]], quando [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]], Re di Napoli e di Sicilia, consegnava al Duca [[Marzio Domenico IV Carafa]] il [[Città d'Italia|titolo di Città]] per Maddaloni, che così era diventata nel corso del tempo ufficialmente un punto di riferimento culturale, sociale ed economico di tutta Terra di Lavoro. Questa ferma convinzione era già stata espressa qualche anno prima, quando lo storico G.B.[[Giovan Battista Pacichelli]] nel suo importantissimo lavoro "''Il [[Regno di Napoli]] in prospettiva"'' del [[1702]], nella descrizione della città di Maddaloni scriveva che "questa piazza era luogo di passeggio, riunioni, di affari, e che il palazzo ospitava una galleria di pittura, un museo di manoscritti, una raccolta di strumenti matematici, scuderie di cavalli ede officine di ogni genere".
 
=== EconomiaSimboli ===
La maggior parte della popolazione è dedita al Terziario, ma molte persone lavorano in fabbriche dislocate in zona o nelle prossime vicinanze.
Da citare è la grande presenza di industrie agricole nelle zone più esterne del comune. Noto è anche a livello nazionale il cementificio [[Cementir]] che è entrato in esercizio nel [[1975]] e sorge nelle immediate vicinanze del giacimento di calcare del Monte San Michele. Radicata tradizione è la produzione della '''Sedia impagliata Maddalonese'''.
 
[[File:Maddaloni-Stemma.png|sinistra|100px]]
== Evoluzione demografica ==
[[File:Maddaloni-Gonfalone.png|destra|100px]]
Grafico non aggiornato.
Lo stemma di Maddaloni è il castello della città merlato alla ghibellina fondato su rocce al naturale, aperto e finestrato di tre, torricellato di tre pezzi di giallo, il mediano più elevato, merlati alla guelfa. Il gonfalone, invece è un drappo azzurro riccamente ornato di ricami dorati e caricato dello stemma comunale con la iscrizione centrata in oro: Città di Maddaloni. Le parti di metallo ed i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolori dai colori nazionali franciati d'oro.<ref>{{Cita web|url=https://www.comuni-italiani.it/061/048/stemma.html|titolo=Stemma Comune di Maddaloni|sito=Comuni-Italiani.it|accesso=27 marzo 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20250120220216/http://www.comuni-italiani.it/061/048/stemma.html|dataarchivio=20 gennaio 2025|urlmorto=no}}</ref>
Dalle informazioni più aggiornate dei dati istat la popolazione maddalonese è arrivata a 39.409 abitanti (Dicembre/2009)
 
=== Onorificenze ===
{{Demografia/Maddaloni}}
{{Onorificenze
| immagine = Corona di Città Italiana.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Concessione di [[Carlo III di Spagna|Carlo di Borbone]] al duca [[Marzio Domenico IV Carafa]]
| data = [[1734]]
}}
 
== Monumenti e luoghi di d'interesse ==
[[File:Vanvitelli aqueduct.jpg|upright=1.6|thumb|[[Acquedotto Carolino]]]]
=== Santuario di San Michele Arcangelo e Santa Maria del Monte ===
All'altezza di 427&nbsp;m si trova questo santuario che è anche uno dei luoghi più suggestivi della città; secondo fonti accertate il santuario era presente già nel [[1113]]. Un sentiero che parte dalla città da una altitudine di circa 95&nbsp;m si inerpica verso il santuario con la possibilità di deviare verso il castello; lungo tale sentiero sono poste le croci indicanti il percorso della tradizionale [[Via Crucis]] cittadina del [[venerdì santo]]; dal 2008 su ognuna delle 14 croci è affissa una tavoletta rappresentante il percorso tradizionale di [[Cristo]] verso il [[Golgota]], opera realizzata dall'artista maddalonese Carmine Confessore.
Il 10 maggio dell'anno 1993 Raffaele Nogaro, vescovo di [[Caserta]], ha denominato il santuario di San Michele con il nuovo nome di santuario di San Michele Arcangelo e Santa Maria del Monte.
 
=== Architetture religiose ===
=== [[Basilica del Corpus Domini (Maddaloni)|Basilica minore del Corpus Domini]] ===
Una delle testimonianze del florido periodo maddalonese.
Da citare sono le splendide opere che si trovano all'interno della chiesa, ma le opere di maggior rilievo sono l'altare disegnato dall'architetto [[Luigi Vanvitelli]] e il campanile di scuola vanvitelliana.
 
; Santuario di San Michele Arcangelo e Santa Maria del Monte : All'altezza di 427&nbsp;m si trova questo santuario che è anche uno dei luoghi più suggestivi della città; secondo fonti accertate il santuario era presente già nel [[969]] quando viene menzionato, per la prima volta, dall'Arcivescovo di Benevento, Landulfo. Altre citazioni risalgono al [[1092]] e al [[1113]]. Da fonti si apprende che nel [[1216]] San Francesco d'Assisi vi si fermò a far visita al suo amico, il Beato Agostino
=== Convitto nazionale [[Giordano Bruno]] ===
La più antica istituzione scolastica della provincia casertana, il convitto nasce grazie a [[Giuseppe Bonaparte]] che emana una legge nel [[1807]]. La struttura trova residenza a Maddaloni nel soppresso monastero dei Conventuali.
Tra i suoi allievi più famosi è da citare [[Luigi Settembrini]] che frequentò l'istituto dal [[1821]] al [[1827]].
 
: Un sentiero che parte dalla città da un'altitudine di circa 95&nbsp;m si inerpica verso il santuario con la possibilità di deviare verso il castello; lungo tale sentiero sono poste le croci indicanti il percorso della tradizionale [[Via Crucis]] cittadina del [[venerdì santo]]; dal 2008 su ognuna delle 14 croci è affissa una tavoletta rappresentante il percorso tradizionale di [[Cristo]] verso il [[Golgota]], opera realizzata dall'artista maddalonese Carmine Confessore. Il 10 maggio dell'anno 1993 [[Raffaele Nogaro]], vescovo di [[Diocesi di Caserta|Caserta]], ha denominato il santuario di San Michele con il nuovo nome di santuario di San Michele Arcangelo e Santa Maria del Monte.
=== Museo degli antichi mestieri e della civiltà contadina ===
In questo museo, frutto di donazioni dei cittadini maddalonesi al gruppo archeologico "Franco Imposimato" dal '76 ad oggi, sono esposti numerosi attrezzi da lavoro dello scorso secolo e riproposti alcuni laboratori d'epoca del sellaro, del ferraro, del mannese, del carzularo, del seggerellaro, dello spurtellaro, del conciapiatti. Un'intera sezione è dedicata alla civiltà contadina, con i suoi attrezzi e accessori.
 
: La statua di San Michele, Santo Patrono della città di Maddaloni, risale alla seconda metà del XVIII secolo; negli anni è stata restaurata diverse volte. L'Arcangelo è rappresentato come un guerriero che porta nella mano sinistra una bilancia contenente due anime nei piattini, mentre nella mano destra impugna una lancia che colpisce Satana. La tradizione locale vuole che il giorno 8 maggio si festeggi l'apparizione del Santo al Monte Gargano. Nel mese di agosto, la statua scende dal colle e viene portata in città, presso la [[Basilica del Corpus Domini (Maddaloni)|Basilica minore del Corpus Domini]], per i festeggiamenti del 29 settembre. Alla fine dei festeggiamenti, il Santo risale al Santuario.
=== Museo civico di Maddaloni ===
Importante museo della provincia di Caserta, raccoglie per la maggior parte reperti dell'antica Calatia. Il museo ha una superficie utile di circa 650&nbsp;m² distribuita su tre livelli e precisamente piano terra, primo e secondo piano. Il piano terra ha una funzione polivalente che varia dall'utilizzo dell'ambiente a sala per conferenze, proiezioni, laboratorio didattico e, all'occorrenza, anche come spazio espositivo per mostre.
 
; [[Basilica del Corpus Domini (Maddaloni)|Basilica minore del Corpus Domini]] : Una delle testimonianze del florido periodo maddalonese. Da citare sono le splendide opere che si trovano all'interno della chiesa, ma le opere di maggior rilievo sono l'altare disegnato dall'architetto [[Luigi Vanvitelli]] e il campanile di scuola vanvitelliana.
=== Museo archeologico di [[Calatia]] ===
È situato all'interno del Casino ducale dei “Carafa della Stadera”, masseria fortificata del [[XVI secolo]], che fu una delle residenze principali di questa famiglia, il cui meraviglioso stemma domina la volta del portone d'entrata in via Caudina 313.
La mostra riguarda tre temi principali: il territorio, la città e la necropoli. Nelle cinque sale del museo sono esposti numerosi e preziosi reperti utili a ricostruire la vita quotidiana che si svolgeva nell'antica città di [[Calatia]] a partire dall'[[VIII secolo a.C.]]
Il percorso è autodidattico e studiato anche per persone disabili.
Attualmente il cortile interno ospita una fedele ricostruzione di una domus che è stata oggetto di studio da parte della S.U.N. ed una mostra relativa alle fasi di scavo in essa condotte ed i vari reperti recuperati.<ref>[http://www.gruppoarcheologicocalatino.it/museoarcheologico.html Museo archeologico di Carafa] sul sito del Gruppo Archeologico Calatino.</ref>
 
; [[chiesa di santa Margherita (Maddaloni)|Chiesa di Santa Margherita]] : Nota dai primi decenni del 1300, la chiesa di santa Margherita conserva cornici di archi e finestre in tufo in stile gotico, nonché gli affreschi trecenteschi e dei primi decenni del 1400 della cappella di san Leonardo.
=== Chiesa di Santa Margherita ===
Una delle chiese più antiche di Maddaloni custodisce un meraviglioso santuario gotico con affreschi di scuola locale degli inizi del [[XV secolo]]. Rappresentano un Cristo pantocratore, l'Annunciazione e la Crocifissione.
 
==== Altre chiese ====
=== Borgo Antico dei Formali e mulino ducale del XVII secolo ===
* Chiesa di Sant'Agnello (VI-XVIII secolo)
Un dedalo di viuzze in cui si respira un'aria d'altri tempi. Lontano dal traffico cittadino, gli stretti vicoli del Borgo dei Formali, inaccessibili alle autovetture, consentono di passeggiare serenamente in un contesto che conserva una forte impronta medievale, con scorci panoramici mozzafiato che affacciano sulla Terra di Lavoro, accompagnati dal canto di merli e cardellini o dalle grida dei ragazzini che spensierati giocano in strada. Degni di nota sono l'Antro di Matalo, cavità artificiale utilizzata in tempi remoti per l'estrazione della pietra calcarea, ed il mulino ducale, realizzato dal duca Domenico Marzio Carafa alla fine del seicento, con il suo acquedotto e le vasche di raccolta dell'acqua ed una architettura secentesca che lo ha reso soggetto a vincolo architettonico da parte del Ministero dei BB.CC.
* Chiesa di San Benedetto
* Chiesa dell'Annunziata
* [[Monastero di Santa Maria de Commendatis]]
 
=== IlArchitetture castellocivili ===
; Convitto nazionale Giordano Bruno : Il Convitto [[Giordano Bruno]] è la più antica istituzione scolastica della provincia casertana; il convitto nasce grazie a [[Giuseppe Bonaparte]] che emana una legge nel [[1807]]. La struttura trova residenza a Maddaloni nel soppresso monastero dei Conventuali. Tra i suoi allievi più famosi è da citare [[Luigi Settembrini]] che frequentò l'istituto dal [[1821]] al [[1827]].<ref>{{Cita web|url=http://www.provincia.caserta.it/it/web/scuola-e-formazione/licei/-/asset_publisher/8Eby/content/liceo-classico-convitto-nazionale-giordano-bruno-maddaloni-ce;jsessionid=E3BD89270B5EBB6A72CFFD0EFB9AD5E1/maximized?redirect=http://www.provincia.caserta.it/it/web/scuola-e-formazione/licei;jsessionid=E3BD89270B5EBB6A72CFFD0EFB9AD5E1?p_p_id=101_INSTANCE_8Eby&p_p_lifecycle=0&p_p_state=normal&p_p_mode=view&p_p_col_id=column-2&p_p_col_count=2&_101_INSTANCE_8Eby_advancedSearch=false&_101_INSTANCE_8Eby_keywords=&_101_INSTANCE_8Eby_delta=5&_101_INSTANCE_8Eby_cur=3&_101_INSTANCE_8Eby_andOperator=true|titolo=Liceo Classico Convitto Nazionale Giordano Bruno - Maddaloni (CE) - Licei - Provincia di Caserta|accesso=2020-03-11|urlmorto=sì}}</ref>
Simbolo della città, domina da ogni strada della cittadina; risale al periodo normanno e fu costruito per la sua posizione strategica. L'edificio è situato a 170 metri sul livello del mare, ha una forma irregolare e nel corso degli anni ha subito molte trasformazioni, che si possono notare ancora oggi. Il complesso della fortificazione è sviluppato intorno alla grande torre rettangolare che è alta più di venti metri. Essa si sviluppa su due livelli: il primo è composto da due stanzoni, separati da un muro centrale, traforato da due archi a tutto sesto, che mantiene le due volte a botte; il secondo è formato da un unico ambiente, attualmente scoperto, ma tempo fa coperto da una volta a crociera. Il castello ha una connotazione molto più remota, età romana, infatti [[Tito Livio]] ne fa menzione negli "Annales"quando parla dell'attestazione di [[Annibale]] alle spalle del castello di Magdalo (Storia della città del De Sivo).
 
: Il salone storico si caratterizza per il soffitto, coperto dalla tela di 720 metri quadri, che è il [[dipinto su tela]] più grande al mondo: realizzato nel 1756 con tecnica del [[telero]] e denominato [[Trionfo della Fede sull’Eresia]], è opera del pittore [[Giovanni Funaro]], che fu aiutato da suo fratello [[Giuseppe Funaro]].<ref>[https://www.vesuviolive.it/cultura-napoletana/324849-maddaloni-tela-convitto/#:~:text=Si%20trova%20a%20Maddaloni%2C%20in,senza%20fiato%20chiunque%20la%20guardi. A Maddaloni c'è la tela più grande del mondo]</ref><ref>
Un riferimento esplicito alla sua esistenza risale solo all'anno [[1099]], citato come "Castrum Kalato Maddala". Intorno all'[[VIII secolo]] fu rafforzato nelle sue difese dalla Torre superiore piccola, detta anche Castelluccio: essa fu costruita allo scopo ben preciso di rispondere alla funzionalità difensiva del borgo, allungando lo sguardo non solo sulla vasta piana di Terra di Lavoro, ma anche verso le colline del [[Sannio]]. Il borgo di Maddaloni nel corso del tempo acquistò sempre più importanza e proprio il castello fu oggetto di ricostruzione in epoca Normanna, quando divenne luogo di incontri e soggiorno di importanti personaggi. Appena un secolo dopo ([[1231]]) fu di nuovo oggetto di restauro a spese degli abitanti di Maddaloni. Nel [[XIV secolo]] fu possesso dei Sabrano, poi fu presieduto dall'esercito di [[Luigi d'Angiò]] e per qualche anno restò nelle mani del conte di Caserta, Francesco Della Ratta.
[https://informareonline.com/a-maddaloni-la-tela-piu-grande-del-mondo/ a Maddaloni la tela più grande del mondo]</ref><ref>
[https://it-it.facebook.com/Maddaloniiltesorosepolto/ facebook Maddaloni]</ref><ref>
[https://www.maddalonicitta.it/notizia-dettaglio.php?id=861 Maddaloni e la tela più grande del mondo]</ref>
 
=== Architetture militari ===
La svolta avvenne nel [[1390]], quando fu concesso a Carlo Artus d'Angiò, conte di [[Sant'Agata de' Goti]], il quale divenne il nuovo feudatario di Maddaloni. A lui si deve l'ulteriore rafforzamento del borgo, infatti costruì la torre cilindrica grande denominata per l'appunto torre Artus (1390 - 1402), questa volta vicino al castello. Alla morte di Carlo Artus ([[1413]]) il feudo fu ceduto a Ottino Caracciolo; nel [[1442]] fu venduto a Giannantonio Marzano, duca di Sessa; nel [[1445]] fu riscattato da Pietro da Mondrago, il quale si rese protagonista della famosa congiura dei Baroni e perciò fu scacciato dalla città nel [[1460]], quando Ferrante d'Aragona mise a ferro e a fuoco il castello con il suo borgo. Da questo momento in poi il castello fu abbandonato e disabitato fino al [[1821]], quando fu acquistato dalla famiglia De Sivo che lo trasformò in una dimora per incontri e battute di caccia.
[[File:The Two Towers.jpg|thumb|Veduta del Castello Medioevale e della Torre Longobarda]]
 
; Castello : Simbolo della città, risale all'[[conquista normanna dell'Italia meridionale|epoca normanna]] e fu costruito per la sua posizione strategica. L'edificio è situato a un'altitudine di 170 metri sul livello del mare, ha una forma irregolare e nel corso degli anni ha subito molte trasformazioni. Il complesso della fortificazione è sviluppato intorno alla grande torre rettangolare che è alta più di venti metri. Essa si sviluppa su due livelli: il primo è composto da due stanzoni, separati da un muro centrale, traforato da due archi a tutto sesto, che mantiene le due volte a botte; il secondo è formato da un unico ambiente, attualmente scoperto, ma tempo fa coperto da una volta a crociera. Il castello ha una connotazione molto più remota, età romana, infatti [[Tito Livio]] ne fa menzione negli ''Annales'' quando parla dell'attestazione di [[Annibale]] alle spalle del castello di Magdalo ({{Senza fonte|Storia della città del De Sivo}}).
== Istituzioni ed enti ==
 
: Un riferimento esplicito alla sua esistenza risale solo all'anno [[1099]], {{Senza fonte|citato come "Castrum Kalato Maddala"}}. Intorno all'[[VIII secolo]] fu rafforzato nelle sue difese dalla torre superiore piccola, detta anche Castelluccio: essa fu costruita allo scopo ben preciso di rispondere alla funzionalità difensiva del borgo, allungando lo sguardo non solo sulla vasta piana di [[Terra di Lavoro]], ma anche verso le colline del [[Sannio]]. Il borgo di Maddaloni nel corso del tempo acquistò sempre più importanza e proprio il castello fu oggetto di ricostruzione in epoca normanna, quando divenne luogo di incontri e soggiorno di importanti personaggi. Appena un secolo dopo ([[1231]]) fu di nuovo oggetto di restauro a spese degli abitanti di Maddaloni. Nel [[XIV secolo]] fu possesso dei Sabrano, poi fu presidiato dall'esercito di [[Luigi I d'Angiò]] e per qualche anno restò nelle mani del conte di Caserta, Francesco Della Ratta.
 
: La svolta avvenne nel [[1390]], quando fu concesso a Carlo d'Artus, conte di [[Sant'Agata de' Goti]], il quale divenne il nuovo feudatario di Maddaloni. A lui si deve l'ulteriore rafforzamento del borgo, infatti costruì la torre cilindrica grande denominata per l'appunto torre Artus (1390-1402), questa volta vicino al castello. Alla morte di Carlo d'Artus ([[1413]]) il feudo fu ceduto a Ottino Caracciolo; nel [[1442]] fu venduto a Giannantonio Marzano, duca di Sessa; nel [[1445]] fu riscattato da Pietro da Mondrago, il quale si rese protagonista della famosa [[congiura dei baroni]] e perciò fu scacciato dalla città nel [[1460]], quando Ferrante d'Aragona mise a ferro e a fuoco il castello con il suo borgo. Da questo momento in poi il castello fu abbandonato e disabitato fino al [[1821]], quando fu acquistato dalla famiglia De Sivo, che lo trasformò in una dimora per incontri e battute di caccia.
 
=== Altro ===
 
; Borgo dei Formali :
 
Il Borgo dei Formali costituisce uno dei luoghi più rappresentativi della città di Maddaloni, poiché conserva tracce preziose della sua evoluzione urbanistica e della complessa rete idrica che un tempo la attraversava.
Adagiato alle pendici della collina su cui sorge il Castello De Sivo, il borgo si distingue per la sua struttura caratteristica fatta di viuzze tortuose, scalinate ripide e antiche abitazioni che offrono scorci di grande suggestione.
L’origine del nome “Formali” va ricercata nel termine latino formalis, che indicava un canale destinato al passaggio delle acque. Tale denominazione richiama infatti l’esistenza di un antico acquedotto che in passato attraversava questa zona.
Sono incerte le origini dell'acquedotto. La prima testimonianza documentata risale al 1628, anno in cui il patrizio napoletano Cesare Carmignano impiegò l’antico acquedotto come parte del suo progetto volto a convogliare l’acqua dai monti del Taburno fino alla città di Napoli.
Grazie all’intesa con il duca di Maddaloni, Diomede V Carafa, il flusso idrico fu esteso per soddisfare il fabbisogno della comunità maddalonese, garantendo l’approvvigionamento del palazzo ducale e della fontana pubblica. <ref>{{cita libro |cognome=Tedesco|nome=Antonio et altri|titolo=Maddaloni Tracce Storiche |url= |accesso= |anno=2017 |editore= |città=Maddaloni |pp= }}</ref>
<ref>{{cita web|url= https://caserta.italiani.it/borgo-dei-formali-maddaloni/}}</ref>
Degni di nota sono l'Antro di Matalo, cavità artificiale utilizzata in tempi remoti per l'estrazione della pietra calcarea, e il mulino ducale, realizzato dal duca Domenico Marzio Carafa alla fine del Seicento, con il suo acquedotto e le vasche di raccolta dell'acqua e un'architettura secentesca che lo ha reso soggetto a vincolo architettonico da parte del [[Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo|Ministero dei Beni Culturali]].
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Maddaloni}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera residente è di {{formatnum:1007}} persone, pari al 3,86&nbsp;% dei residenti.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera e popolazione residente straniera per sesso}}</ref>
 
=== Feste e tradizioni ===
* Concorso ippico nazionale "Premio Città di Maddaloni"
* Festa di San Michele Arcangelo
* Calatiafestival - rassegna di Teatro, Musica e Arte
* Rassegna Teatrale Maddalonese kermesse dedicata al teatro all’aperto
* Premio Internazionale Letterario Culturale “La Torre in Versi” <ref>{{cita web|url= https://www.ecaserta.com/news/31221779974/premio-la-torre-in-versi-la-seconda-edizione-a-maddaloni/}}</ref>
 
=== Istituzioni ed enti ===
È presente la scuola di Amministrazione e Commissariato dell'[[Esercito Italiano]].
==== Clinica San Michele ====
{{Senza fonte|La clinica San Michele è una struttura sanitaria attiva a Maddaloni da oltre 60 anni. Dagli iniziali 35 posti letto, è passata agli attuali 150}}.<ref>{{Cita web|url=https://www.clinicasanmichele.com/1956-nasce-la-clinica-san-michele/|titolo=1956 nasce la Clinica San Michele|sito=Casa di Cura San Michele|accesso=27 marzo 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20231002180520/https://www.clinicasanmichele.com/1956-nasce-la-clinica-san-michele/|dataarchivio=2 ottobre 2023|urlmorto=no}}</ref>
 
==== Fondazione Villaggio dei Ragazzi ====
Fondata nel 1947 da [[Salvatore D'Angelo|Don Salvatore D'angelo]], è situata nell'antica residenza dei duchi Carafa.
L’antica residenza dei Carafa fu sede, per volere del re Ferdinando II, dell’Accademia militare “Nunziatella” dal 21 aprile del [[1855]] al 7 novembre del [[1859]].
La Fondazione è sede di attività di assistenza, formazione, educazione ed istruzione dei minori in stato di necessità e disagio familiare.
Sono presenti una scuola materna, un istituto tecnico industriale, un istituto tecnico trasporti e logistica, un liceo linguistico e un istituto professionale alberghiero.<ref>{{cita web|url= https://www.villaggiodeiragazzi.it/opere/|titolo=Opere - Villaggio dei Ragazzi}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.villaggiodeiragazzi.it/la-fondazione/|titolo=La Fondaziome - Villaggio dei Ragazzi}}</ref>
 
== Cultura ==
=== Biblioteca comunale ===
La biblioteca comunale di Maddaloni fu istituita il 1º marzo 1969 con patrimonio librario di circa {{formatnum:17000}} volumi, e 57 tra quotidiani e periodici. Nella sala convegni si svolgono molte attività culturali organizzate dalla biblioteca e da altri organismi. La nuova sede della biblioteca comunale, dal 23 febbraio 2014, è il palazzo dell'ex liceo classico Giordano Bruno.
La biblioteca comunale di Maddaloni fu istituita il 1º marzo 1969.
Il patrimonio librario è di circa 17.000 volumi. Le testate giornalistiche sono 57 tra quotidiani e periodici. Nella sala convegni si svolgono molte attività culturali organizzate sia dalla biblioteca che da altri organismi. La nuova sede della biblioteca comunale, dal 23 febbraio 2014, è il prestigioso ex liceo classico Giordano Bruno
 
=== Clinica San MicheleScuole ===
Maddaloni è sede di scuole dell'infanzia, di scuole primarie, di scuole medie di primo e secondo grado.
La clinica San Michele è una struttura attiva da 50 anni. La sua apertura fu voluta dal dott. Giuseppe Barletta.
 
=== Musei ===
=== Fondazione Villaggio dei Ragazzi ===
; [[Museo civico di Maddaloni]] : Raccoglie oggetti di archeologia (dalla Preistoria al 6º secolo d. C.), di arte (scultura, pittura, decorazioni, gioielli dal medioevo al 1960), etnografia. Fa parte del Sistema Museale "Terra di Lavoro"
Fondata nel 1947 è situata nell'antica residenza dei duchi Carafa, la quale è stata sede del Collegio militare della [[Nunziatella]] tra il [[1855]] ed il [[1859]].
 
http://www.villaggiodeiragazzi.it/
; [[Museo archeologico nazionale di Calatia|Museo archeologico di Calatia]] : Inaugurato nel [[2003]], è situato all'interno del Casino ducale dei [[Carafa]] della Stadera: si tratta di una masseria fortificata del [[XVI secolo]] e fu una delle residenze principali di questa famiglia, il cui stemma domina la volta del portone d'entrata; spesso vi era ospite il sovrano [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]] nelle sue frequenti battute di caccia.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Luoghi-della-Cultura/visualizza_asset.html?id=157473&pagename=157031|titolo=Museo archeologico di Calatia|autore=System|accesso=2020-03-11|dataarchivio=9 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180709160838/http://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Luoghi-della-Cultura/visualizza_asset.html?id=157473&pagename=157031|urlmorto=sì}}</ref> La mostra riguarda tre temi principali: il territorio, la [[Calatia|città]] e la [[necropoli]]. Nelle cinque sale del museo sono esposti numerosi e preziosi reperti utili a ricostruire la vita quotidiana che si svolgeva nell'antica città di [[Calatia]] a partire dall'[[VIII secolo a.C.]] Al piano terra, nelle stanze che venivano utilizzate per le attività agricole, vi è la sezione dedicata al territorio, alla città e alle [[necropoli]]; mentre al piano superiore, negli antichi ambienti privati e di rappresentanza organizzati in “quarti”, i reperti testimoniano la storia della viabilità, delle aristocrazie tra [[VI secolo a.C.|VI]] e [[V secolo a.C.]] e la vita delle donne e degli uomini in età orientalizzante.<ref name=":0" />
 
: Il percorso è autodidattico e studiato anche per persone disabili. Attualmente il cortile interno ospita una fedele ricostruzione di una [[domus]] che è stata oggetto di studio da parte della S.U.N. e una mostra relativa alle fasi di scavo in essa condotte e i vari reperti recuperati.<ref>[http://www.gruppoarcheologicocalatino.it/museoarcheologico.html Museo archeologico di Carafa] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090402000920/http://www.gruppoarcheologicocalatino.it/museoarcheologico.html |data=2 aprile 2009 }} sul sito del Gruppo Archeologico Calatino.</ref>
 
: È possibile visitare anche la cappella settecentesca, piccolo edificio a [[pianta centrale]] con tre altari in marmo e [[volta a botte]], decorata con stucchi bianchi e oro.<ref name=":0" />
 
== Economia ==
La maggior parte della popolazione è dedita al terziario, ma molte persone lavorano in fabbriche dislocate in zona o nelle prossime vicinanze. Da citare è la grande presenza di industrie agricole nelle zone più esterne del comune. {{Senza fonte|Radicata tradizione è la produzione della sedia impagliata Maddalonese}}.<ref>{{Cita web|url=https://www.codereitalia.it/it/news/2015/11/lantica-tradizione-della-sedia-impagliata-n183.php|titolo=L’antica tradizione della sedia impagliata|sito=Codere Italia|data=17 novembre 2015|accesso=27 marzo 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20250327175055/https://www.codereitalia.it/it/news/2015/11/lantica-tradizione-della-sedia-impagliata-n183.php|dataarchivio=27 marzo 2025|urlmorto=no}}</ref>
Negli anni, l'economia industriale ha visto la chiusura delle fabbriche "storiche".
{{Senza fonte|È doveroso ricordare}} la Face Standard, multinazionale operante nel ramo telefonico e delle telecomunicazioni, il cementificio (ex Cementir), la C.I.S.A. (Commercio Industrie Salumerie Alfieri – Fabbrica della mortadella) e la Cerciello (confezionamento pomodori) che diedero un notevole impulso in termini di occupazione e di sviluppo del territorio.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
{{vedi anche|Stazione di Maddaloni Inferiore|Stazione di Maddaloni Superiore}}
=== Interporto Sud Europa Maddaloni-Marcianise ===
Importante piattaforma logistica e di stoccaggio a livello continentale, {{citazione necessaria|è il quinto interporto italiano per importanza su nove in totale}}.
 
=== Collegamenti stradali ===
{{vedi anche|Strada statale 700 della Reggia di Caserta}}
Il territorio di Maddaloni è direttamente collegato con la [[Tangenzialetangenziale di Caserta]] che attraversa tutto il capoluogo e il suo hinterland.
Le altre arterie principali sono:
* [[Strada statale 265 dei Ponti della Valle]]
* [[Strada statale 7 Via Appia]]
Nel territorio passano anche altre diramazioni di arterie terziarie che sono:
* Strada provinciale 223 Via Ficucella
* Strada provinciale 202 Via Cancello
* Strada provinciale 20 Via Appia Antica
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}{{ComuniAmminPrec|[[1946]]|[[1948]]|Giuseppe Brancaccio|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1948]]|[[1950]]|Domenico Renga|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1950]]|[[1952]]|Elio Rosati|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1952]]|[[1956]]|Elio Rosati|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1956]]|[[1960]]|Salvatore Cardillo|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1960]]|[[1962]]|Luigi Stasi|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1962]]|[[1964]]|Salvatore Cardillo|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1965]]|[[1970]]|Giuseppe Caliendo|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1970]]|[[1971]]|Giovanni DI Cerbo|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1971]]|[[1975]]|Amedeo Lurini|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1975]]|[[1979]]|Salvatore Cardillo|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1979]]|[[1983]]|Giovanni Di Cerbo|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1983]]|[[1985]]|Nino Caturano|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1985]]|[[1988]]|Salvatore Cardillo|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec|[[1989]]|[[1991]]|Francesco D'Angelo|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco|}}
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{{ComuniAmminPrec|[[2001]]|[[2001]]|Giuseppe Urbano||''[[Commissario prefettizio|Commissario]]''|}}
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{{ComuniAmminPrec|[[2005]]|[[2006]]|Antonio Cerreto|[[L'Ulivo]]|''[[Vicesindaco|Vicesindaco f.f.]]''|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2005]]|[[2006]]|Angelo Orabona||''[[Commissario prefettizio|Commissario]]''|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2006]]|[[2010]]|Michele Farina|[[L'Unione]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2010]]|[[2010]]|Oreste Iovino||''[[Commissario prefettizio|Commissario]]''|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2010]]|[[2012]]|Antonio Cerreto|[[Il Popolo delle Libertà]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2012]]|[[2013]]|Ilaria Tortelli||''[[Commissario prefettizio|Commissario]]''|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2013]]|[[2016]]|Rosa De Lucia|[[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]|Sindaco|<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/cronache/16_marzo_07/appalti-corruzione-finisce-carcere-sindaco-maddaloni-3c804246-e430-11e5-9e78-e03cf324c1ba.shtml|titolo=Appalti e corruzione, finisce in carcere il sindaco di Maddaloni|accesso=7 marzo 2016|sito=Corriere della Sera}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|[[2016]]|[[2017]]|Samuele De Lucia||''[[Commissario prefettizio|Commissario]]''|<ref>{{Cita web|url=http://www.ilmattino.it/caserta/maddaloni_insediato_nuovo_commissario_prefettizio_samuele_de_lucia-1617616.html|titolo=Insediato il nuovo commissario prefettizio a Maddaloni|accesso=1º agosto 2017|sito=Il Mattino}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|[[2017]]|[[2017]]|Andrea De Filippo|[[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]|Sindaco|<ref>{{Cita web|url=http://napoli.repubblica.it/cronaca/2017/07/28/news/maddaloni_azzerato_il_consiglio_comunale_andrea_de_filippo_sindaco_solo_per_un_mese-171829732/|titolo=Azzerato il consiglio comunale di Maddaloni|accesso=1º agosto 2017|sito=Repubblica}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|[[2017]]|[[2018]]|Benedetto Basile||''[[Commissario prefettizio|Commissario]]''}}
{{ComuniAmminPrec|[[2018]]|[[2023]]|Andrea De Filippo|[[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]|Sindaco|<ref name="commis">{{Cita web|url=https://www.edizionecaserta.it/2017/08/01/maddaloni-commissario-lannuncio-razzano/amp/|titolo=Il nuovo commissario prefettizio di Maddaloni|accesso=3 agosto 2017|sito=Edizione Caserta|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170803175215/https://www.edizionecaserta.it/2017/08/01/maddaloni-commissario-lannuncio-razzano/amp/|dataarchivio=3 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|[[2023]]|"in carica"|Andrea De Filippo|Coalizione di diverse liste|Sindaco}}{{ComuniAmminPrecFine}}
 
== Sport ==
=== Calcio ===
 
La squadra di calcio locale è la U.S. Maddalonese. Dopo avere rischiato il fallimento verso la metà degli [[anni 1990|anni novanta]],; la squadra è stata iscritta al [[Eccellenza (calcio)|campionato di PromozioneEccellenza]] anche se in seguito nuovamente(2023) fallita.il Il presidentetitolo è Michelestato Ferraro,ceduto exad giocatore nella stessa squadraaltra Maddalonesecompagine.
 
=== Calcio a 5 ===
 
Nella stagione 2008/2009 la città ha avuto una rappresentanza in C2 ovvero la Virtus Maddaloni. Nella stagione 2010/2011 la Virtus Maddaloni eè passata in serie C1. Nel 2023, nasce la Maddalonese calcio a 5, militante in Serie C2
 
=== Ciclismo ===
Maddaloni è stata più volte partenza e/o arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]] e lo è anche nell'edizione 2011: vinta dal belga [[Bart De Clercq]].
 
{| class="wikitable" <!-- width="100%" -->
| bgcoloralign="#CCCCCCcenter" alignbgcolor="center#cccccc" |'''Data'''
| bgcoloralign="#CCCCCCcenter" alignbgcolor="center#cccccc" |'''Tappa'''
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| bgcoloralign="#CCCCCCcenter" alignbgcolor="center#cccccc" |'''Nazionalità'''
|-
| [[Giro d'Italia 1985|1985]] (29 maggio)|| align="center" |12ª || [[Bernard Hinault]]|| {{FRA}}
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=== Pallacanestro ===
 
Dalla stagione 2004-05 alla stagione 2006-07 ha avuto una squadra nel [[Serie A1 (pallacanestro femminile)|campionato di A1 donne]] di basket, il Kalati, giunta alle semifinali di FibaEurope[[EuroCup Women|FIBA Europe Cup]] nel 2005-06,; nella stessa stagione ha inoltre partecipato ai play-off scudetto uscendo ai quarti. QuintettoIl quintetto base della stagione dei record era composto da: Anna Zimerle ([[playmaker]]), 'Rosi' Sanchez ([[Guardia (pallacanestro)|guardia]]), Anna Vicenzetto ([[ala piccola]]), Plenette Pierson ([[ala grande]]), 'Mama' Dantas ([[pivot (pallacanestro)|pivot]]). La tradizione della pallacanestro femminile a Maddaloni è stata portata avanti dal Centro Diana Maddaloni che partendo dalla serie C, è arrivata alla conquista della serie A3 nel campionato 2011/2012 vincendo il concentramento finale svoltosi a [[Bari]] contro Cagliari, Palermo e Roma.
La tradizione della Pallacanestro femminile a Maddaloni è stata continuata dal Centro Diana Maddaloni che partendo dalla serie C, è arrivata alla conquista della Serie A/3 nel Campionato 2011/2012 vincendo il concentramento finale svoltosi a Bari contro Cagliari, Palermo e Roma.
 
Inoltre ha una squadra di basket maschile, l'Artus Basket Maddaloni, che dalla stagione 2002/03 alla stagione 2008-09 ha militato ininterrottamente in B2. Il sodalizio annovera tra le sue file atleti quali Davide Serino, Pablo Enrique Albertinazzi, Di Lauro, il capitano Carlos Mainoldi, Pietro Saccoccio, Stefano Bazzucchi, Salvatore Desiato, Nando Gentile, Domenico Marzaioli, Aniello Garofalo, Stefano D'Aiello, Antonio Zamo e Dario D'Orta. Dalla stagione 2009-2010 la rappresentanza del basket maschile in città è passata alla Pallacanestro San Michele - Navale Maddaloni che, dopo l'uscita di scena dell'Artus (rimasta però come settore giovanile), tiene alta la tradizione della pallacanestro calatina militando nel campionato di serie C2, vinto nell'anno 2011/2012 entrando a far parte della Lega Nazionale C. Nel 2012/2013 ha vinto il campionato di Lega Nazionale C entrando a far parte della Lega Nazionale B (LNB).
Dalla stagione 2009-2010 la rappresentanza del basket maschile in città è passata alla Pallacanestro San Michele - Navale Maddaloni che, dopo l'uscita di scena dell'Artus (rimasta però come settore giovanile), tiene alta la tradizione della pallacanestro calatina militando nel campionato di serie C2 campionato vinto nell'anno 2011/2012 entrando a far parte della lega nazionale C. Nel 2012/2013 ha vinto il campionato di Lega Nazionale C entrando a far parte della Lega Nazionale B (LNB.)
 
Le squadre presenti sono:
* NavalePallacanestro San Michele Maddaloni (maschile - serie DNBC)
* ASD Unio Basket Maddaloni (maschile - Prima Divisione Regionale – serie D)
* ASD Olympia Basket Maddaloni (maschile - Prima Divisione Regionale – serie D)
* ASD Uniogirls Maddaloni (femminile - Serie B)
* Artussino Maddaloni (maschile - giovanili)
* Libertas Maddaloni (minibasket - giovanili)
* Centro Diana Maddaloni (femminile - Serie C)
 
== Feste e tradizioni ==
* Concorso Ippico Nazionale "Premio Città di Maddaloni"
* Festa di San Michele Arcangelo
* Calatiafestival - rassegna di Teatro, Musica e ARTE
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|10 giugno [[2013]]
|in carica
|Rosa de Lucia
|[[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]
|[[Sindaco (Italia)|sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Impianti sportivi ===
== Persone legate a Maddaloni ==
* Stadio comunale Cappuccini
* Aulo Atilio Calatino, è stato dapprima console (258-254 a.c.), in seguito dittatore (249 a.c.) della Repubblica Romana.
*Palazzetto dello Sport Angioni-Caliendo
* [[Giovanni Balducci]], pittore, ha affrescato nel 1604 il soffitto a cassettoni della chiesa dell'Annunziata.
* [[Francesco Fiorentino]], filosofo, insegnò nel 1861-1862 presso il Real Ginnasio Giordano Bruno.
* [[Marzio Carafa]], fu il settimo duca di Maddaloni.
* [[Giacinto De Sivo]] ([[1814]]-[[1867]]), storico, celebre per la sua opera: ''Storia delle Due Sicilie dal 1847 al 1861''.
* [[Ferdinando Imposimato]], magistrato, più volte [[giudice istruttore]] in numerosi casi di [[terrorismo]] e [[criminalità organizzata]], tra le altre cose giudice di pace nella trasmissione televisiva [[Forum (programma televisivo)|Forum]].
* Elio Rosati , ex sindaco, deputato della Repubblica e sottosegretario alla Pubblica Istruzione.
* [[Gaetano Pascarella]], senatore ed ex sindaco di Maddaloni.
* [[Pietro Farina]], vescovo di [[Diocesi di Caserta|Caserta]].
* [[Franco Imposimato]], impiegato e sindacalista, presso la Face Standard, realizzò negli [[anni 1970|anni settanta]] e [[anni 1980|ottanta]] una serie di disegni di grandissimo pregio grafico raffiguranti varie vedute e squarci panoramici della città di Maddaloni. Fu barbaramente ucciso dalla mano di sicari della mafia.
* [[Alberto Marzaioli]], ex ciclista, partecipante a moltissime manifestazioni di carattere nazionale, tra cui 3 "[[Giro d'Italia]]", e internazionale, quale professionista nelle fila della squadra San Pellegrino. Considerato tra i più forti ciclisti espressi dall'Italia del centro sud, di tutti i tempi.
* [[Giulietta Sacco]], cantante.
* [[Ferdinando Gentile]], ex cestista, vincitore di 2 scudetti italiani, 1 con la [[Juvecaserta Basket]] e 1 con l'Olimpia Milano e 1 Coppa dei campioni con il [[Panathinaikos Basketball Club]].
* [[Salvatore Pellegrino]], politico italiano.
* [[Alessandro Gentile]], cestista italiano figlio di Ferdinando Gentile
* [[Stefano Gentile]], cestista italiano figlio di Ferdinando Gentile
* [[Domenico Marzaioli]], cestista italiano
* [[Dario Cefarelli]], cestista italiano
* [[Lino Troisi]], attore
* [[Luigi Sergio]], cestista italiano
* Bincenzo, Storico proprietario del club Papavero Rosso
 
== Note ==
<references />
<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.vociperlaliberta.it/index.php?option=com_content&view=article&id=529:a-enzo-avitabile-e-francesco-guccini-ilnpremio-amnesty-italia-2013-&catid=47:news-2013&Itemid=4|titolo = Intervista Enzo Avitabile|accesso = |data = }}</ref>
<references group="http://www.vociperlaliberta.it/index.php?option=com_content&view=article&id=529:a-enzo-avitabile-e-francesco-guccini-ilnpremio-amnesty-italia-2013-&catid=47:news-2013&Itemid=4" />
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{cita libro |cognome=Vuolo |nome=Pietro |titolo=Maddaloni nella storia di Terra di Lavoro |url= |accesso= |anno=1990 |editore= |città=Maddaloni |pp= }}
* {{cita web|http://www.archemail.it/arche9/0maddaloni.htm|Scavi archeologici antica Calatia}}
* {{cita web | 1 = http://www.archemail.it/arche9/0maddaloni.htm | 2 = Scavi archeologici antica Calatia | accesso = 3 maggio 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130921025426/http://www.archemail.it/arche9/0maddaloni.htm | dataarchivio = 21 settembre 2013 | urlmorto = sì }}
*{{cita libro |cognome=Tedesco et altri|nome=Antonio|titolo=Maddaloni Tracce Storiche |url= |accesso= |anno=2017 |editore= |città=Maddaloni |pp= }}
*{{cita libro |cognome=di Maddaloni |nome= I.S.I.S. Don Gnocchi |titolo=Calatia…Una guida alla riscoperta del territorio |url= |accesso= |anno=2020 |editore= Edizioni Melagrana|città=Maddaloni |pp= }}
 
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Maddaloni}}
 
{{ProvinciaComuni della provincia di Caserta}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|campania|caserta}}