Maddaloni: differenze tra le versioni
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{{Nd}}
{{F|centri abitati della Campania|maggio 2014}}
{{Divisione amministrativa
|Grado amministrativo = 3
|Nome = Maddaloni
|Stato = ITA
|
|Bandiera = Maddaloni-Bandiera.png
|Voce stemma =
|Voce
|Panorama =
|Didascalia =
|Divisione amm grado 1 = Campania
|Divisione amm grado 2 = Caserta
|Amministratore locale =
|Partito = [[Forza Italia (2013)|
|Data elezione = 10
|Data
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = [[Calabricito]], Casino Fortini, [[Galazia (Maddaloni)|Galazia]], Grotticella, Maddaloni Superiore, [[Messercola]], [[Montedecoro]], Monti, Sauda, Strettola, Sant'Eustachio, Saliscendi
|Divisioni confinanti = [[Acerra]] ([[città metropolitana di Napoli|NA]]), [[Caserta]], [[Cervino (Italia)|Cervino]], [[Marcianise]], [[San Felice a Cancello]], [[San Marco Evangelista (Italia)|San Marco Evangelista]], [[Valle di Maddaloni]], [[Santa Maria a Vico]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 978
|
|Patrono = [[san Michele Arcangelo]]
|Festivo = 29 settembre
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Maddaloni (province of Caserta, region Campania, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Maddaloni nella provincia di Caserta
}}
'''Maddaloni''' (''Matalùnë'' in [[
==Geografia fisica==
Costituisce un'appendice meridionale della città di [[Caserta]] con cui è strettamente conurbato. Parte del comune è situato lungo l'antico percorso della [[via Appia]], nel tratto che dalla Capua d'epoca romana (oggi [[Santa Maria Capua Vetere]]) conduceva a [[Benevento]]. Tanta è la presenza di monumenti ed edifici storici, tra cui il Collegio Reale della provincia di Terra di Lavoro voluto da [[Giuseppe Bonaparte]] (oggi Convitto Nazionale Giordano Bruno),<ref>{{Cita web|url=https://www.convittogiordanobruno.edu.it/la-scuola/la-storia/|titolo=La Storia|sito=Convitto Nazionale Statale Giordano Bruno|accesso=27 marzo 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20241214013509/https://www.convittogiordanobruno.edu.it/la-scuola/la-storia/|dataarchivio= 14 dicembre 2024|urlmorto=no}}</ref> le tantissime chiese (tra cui la basilica minore del Corpus Domini) e l'acquedotto Carolino.
== Origini del nome ==
Nel corso del tempo vari studiosi si sono cimentati nella ricerca dell'origine del toponimo ''Mataluni'', ma non si è ancora giunti ad una conclusione certa; tra i tanti, il de' Sivo si concentra sul Castrum Kalato Magdala, cioè il monastero di Maria Maddalena la cui chiesa fu distrutta dal terremoto del 5 giugno [[1694]]. Secondo il Mazzocchi «questo nome fosse venuto al castello dalla voce araba di ''Magdalo'', che vuol dire appunto ''castello'', imposta a quel luogo forte dà [[Saraceni]], che assai probabilmente dovettero farsene un nido di rapina». Per don Francesco Piscitelli, arciprete della Collegiata di San Pietro e studioso maddalonese, invece, il toponimo deriverebbe dal principe Matalo, capitano dei [[Galli]] [[Boi]] che seguirono [[Annibale]] nella sua discesa in Italia durante la [[seconda guerra punica]]: poiché lo stesso Annibale si curò poco di loro, essi, «avvezzi ad abitare appiè delle [[Alpi]], trovarono alle falde del Tifata un sito conforme alle loro abitudini».
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== Storia ==
===Antichità===
La storia di Maddaloni è strettamente collegata alla città [[Etruschi|etrusca]] di [[Calatia]], fondata probabilmente intorno all'[[VIII secolo a.C.]] durante l'[[età del ferro]] dell'Europa centrale.
Calatia fu fondata lungo la [[via Appia]], al confine tra gli attuali comuni di Maddaloni e di [[San Marco Evangelista (Italia)|S. Marco Evangelista]].
Essa si estendeva su una superficie di dodici ettari di terreno, mentre tutto il perimetro fuori le mura abbracciava un vasto territorio di circa sessanta ettari. Difficile ricostruire le sue origini e conoscerne la storia, in quanto risulta ormai del tutto distrutta e pochissimi sono i documenti che la citano. Parte, però, della vita che si svolgeva in questo luogo è ricostruibile attraverso le campagne di scavo che, grazie al ritrovamento di vari oggetti, cercano di interpretare la quotidianità del tempo ormai perduto.
Di tale periodo è la [[Tabula Peutingeriana]] che rappresenta uno dei documenti cartografici più importanti dell'antichità. Tale documento<ref>{{Cita web|url=http://peutinger.atlantides.org/map-a/#?z=3&xy=181.59722,14.91528&l=BTFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFF|titolo=Peutinger map seamless whole, in color, with overlaid layers|sito=peutinger.atlantides.org|accesso=27 novembre 2017}}</ref> fu scoperto in una Biblioteca di Worms, nel [[XV secolo]] da [[Konrad Celtes]], umanista viennese, che lo consegnò a [[Konrad Peutinger]], un antiquario dal quale poi prese il nome. La Tabula indica luoghi e strade dell'età romana imperiale dell'intero mondo conosciuto dagli antichi con i tre continenti Europa, Asia e Africa; alla V tavola sono evidenziate le strade che nella pianura campana collegavano tra loro luoghi e città, tra le quali Calatia, Capua e altre.
Una nuova fase storica iniziò per la città nell'anno [[439]], quando fu istituita la diocesi ad opera di [[sant'Augusto]], primo vescovo di Calatia. La figura di questo vescovo è avvolta dalla leggenda, infatti si narra che egli con altri undici uomini, in seguito alle invasioni dei [[Vandali]] di [[Genserico]], scappò dalle coste dell'Africa per approdare sulle coste della Campania e più precisamente nella zona dell'odierna [[Mondragone]], per poi vagare per i luoghi campani e fondare le prime dodici diocesi della Campania. Sant'Augusto fondò dunque la diocesi di Calatia e si racconta anche che abbia operato dei miracoli nella stessa città, risuscitando dei morti, dando la vista a dei ciechi e convertendo alcuni Giudei che abitavano la zona. Per queste ragioni fu perseguitato a tal punto da dover scappare dalla città e rifugiarsi nell'antico monastero della [[Maria Maddalena|Maddalena]] che si trovava nell'antico borgo di Maddaloni e che oggi non esiste più.
Tuttavia, presunto o vero che sia il racconto della vita di sant'Augusto, ciò che interessa è la sede della diocesi che si venne ad istituire a Calatia in quel presunto anno 439 d.C. Tale diocesi fu anche sede episcopale con l'annessa chiesa dedicata a san Giacomo (tutta la zona di Calatia fino a qualche tempo fa era denominata infatti San Giacomo alle Gallazze, mentre oggi questa toponimo è quasi del tutto scomparso). La diocesi dovette assumere una forte importanza al punto tale che, quando la città subì le ultime devastazioni (nel corso del [[IX secolo]]) e i suoi abitanti furono costretti ad abbandonarla, istituzionalmente essa fu traslocata a [[Casertavecchia|Casahirta]], l'attuale [[Casertavecchia]] sul Monte Virgo, dove ancora per un lungo periodo i vari vescovi preposti conservarono il titolo di "Episcopus Calatinus". La distruzione della città di Calatia, dunque, comportò lo spostamento della popolazione in luoghi più riparati dalle incursioni barbariche che in quel periodo erano frequenti nella zona.
===Medioevo===
Quindi, parte dei Calatini si rifugiò sul Monte Virgo e fondò o popolò quello che già esisteva di [[Casertavecchia|Casahirta]] trasferendo in quel luogo anche la diocesi, e parte si stanziò presso la forse già esistente Maddaloni. In questo borgo, a quel tempo, dovevano esserci almeno cinque o sei chiese tra le quali San Benedetto, San Martino, Sant'Agnello, e il monastero della Maddalena, così come già esisteva il Castello, anche se non ne conosciamo la struttura originaria. Esso doveva già esistere nel [[II secolo a.C.]], in quanto citato da [[Tito Livio]] nell'opera ''[[Ab Urbe condita libri]]'' quando, nel raccontare i fatti annibalici, lo storico latino, nel passaggio dalla [[via Sannitica]] verso Calatia, {{Senza fonte|cita un Kastrum, da identificare con il castello di Maddaloni}}.<ref>{{Cita web|url=https://beniabbandonati.cultura.gov.it/beni/complesso-castellare/|titolo=Castello|sito=Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio {{!}} Ministero della Cultura|accesso=27 marzo 2025|urlmorto=no}}</ref> Quindi dall'anno [[880]] in poi per il borgo di Maddaloni iniziò una nuova fase storica: la popolazione si arroccò intorno alla collina del castello, furono costruite le varie abitazioni e la cinta muraria, percorribile a piedi, che cingeva tutto il borgo, allo scopo di difenderlo.
Negli stessi anni fu costruita anche la torre piccola o torre nord affinché essa potesse rappresentare un punto di avvistamento. Nel corso del tempo la città di Maddaloni continuò a crescere e il castello divenne il suo principale punto di riferimento, infatti già in epoca Normanna fu fortificato, mentre un secolo più tardi, nel [[1231]], con la dominazione sveva, fu riparato<ref>{{Cita web|url=https://www.castcampania.it/maddaloni.php|titolo=Maddaloni|sito=Istituto Italiano dei Castelli {{!}} Sezione Campania|accesso=27 marzo 2025|urlmorto=no}}</ref> a spese della popolazione. Nell'anno [[1390]], il nuovo feudatario di Maddaloni, Carlo [[d'Artus]], volle costruire una nuova torre, denominata appunto torre Artus, questa volta vicino al castello a rappresentare un nuovo punto di difesa della città; i lavori durarono dal 1390 al [[1402]]. La vita e le abitudini della popolazione intanto subivano profondi cambiamenti: si cominciavano a risvegliare i commerci e non si viveva più arroccati in montagna, ma in pianura, dove si potevano agevolmente coltivare i campi e scambiare le merci.
Quindi, anche gli abitanti del borgo di Maddaloni, già a partire dal [[XII secolo|XII]] - [[XIII secolo]], incominciarono a costruire nuove abitazioni fuori dalla cinta muraria del castello e di conseguenza si creò un nuovo assetto urbanistico della città, divisa in due parti, la zona della Pescara o più comunemente detta dei Formali da un lato e la zona dell'Oliveto dall'altro. Ma la svolta decisiva per Maddaloni avvenne nel [[1460]], quando tutto il borgo fu dato alle fiamme da [[Ferrante I di Napoli|Ferrante d'Aragona, re di Napoli]] per la ribellione del nuovo feudatario Pietro da Mondrago, e quindi il castello e il borgo all'interno della cinta muraria furono abbandonati, determinando una diversa urbanizzazione della città lungo la fascia pedemontana. Nel [[1465]] Ferrante I di Napoli concesse il feudo di Maddaloni al suo consigliere [[Diomede I Carafa]] (1406-1487) figlio di Antonio Carafa detto il Malizia. La famiglia napoletana dei [[Famiglia Carafa|Carafa]], molto vicina alla dinastia regnante degli Aragona, tenne Maddaloni fino all'[[Leggi eversive della feudalità|eversione della feudalità]] nel [[1806]]. Diomede I Carafa non ristrutturò il castello, ma pensò di costruire un nuovo palazzo ai piedi della collina in modo da costituire una cesura con il nucleo urbano che si era formato nel corso del tempo lungo tutta la fascia pedemontana.
Il palazzo, quindi, rappresentava non solo la sede della corte ducale, ma svolgeva anche la funzione di controllo della fiera settimanale che si teneva all'interno del suo cortile, nonché una funzione di controllo della strada che passava proprio davanti all'edificio, rappresentando così un punto di riferimento politico, sociale ed economico di tutta la vita che si svolgeva in Maddaloni. Dal [[1465]] fu costruito il palazzo Ducale (l'attuale Villaggio dei Ragazzi) e dal [[1546]] la cappella del Corpus Domini. Questa piazza cambiò aspetto a partire dal Settecento, quando iniziarono i lavori di ampliamento della chiesa del Corpus Domini con il suo imponente campanile e l'edificazione della congrega del Redentore.
===Età moderna===
Tra il [[XVI secolo|XVI]] e il [[XVII secolo]] la città di Maddaloni visse allora un lento ma decisivo miglioramento: furono ampliate piazze, costruite nuove chiese e migliorate le preesistenti, edificati nuovi palazzi e, dato ancora più importante, ci furono risvegli commerciali.
Il percorso fu lento e difficoltoso: guerre intestine, crisi economiche e carestie ne caratterizzarono i tempi, ma ugualmente furono gettate le basi della Maddaloni che noi oggi conosciamo, mentre il [[XVIII secolo]] costituì il momento di maggior splendore per la città, in
===
[[File:Maddaloni-Stemma.png|sinistra|100px]]
[[File:Maddaloni-Gonfalone.png|destra|100px]]
Lo stemma di Maddaloni è il castello della città merlato alla ghibellina fondato su rocce al naturale, aperto e finestrato di tre, torricellato di tre pezzi di giallo, il mediano più elevato, merlati alla guelfa. Il gonfalone, invece è un drappo azzurro riccamente ornato di ricami dorati e caricato dello stemma comunale con la iscrizione centrata in oro: Città di Maddaloni. Le parti di metallo ed i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolori dai colori nazionali franciati d'oro.<ref>{{Cita web|url=https://www.comuni-italiani.it/061/048/stemma.html|titolo=Stemma Comune di Maddaloni|sito=Comuni-Italiani.it|accesso=27 marzo 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20250120220216/http://www.comuni-italiani.it/061/048/stemma.html|dataarchivio=20 gennaio 2025|urlmorto=no}}</ref>
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di Città Italiana.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Concessione di [[Carlo III di Spagna|Carlo di Borbone]] al duca [[Marzio Domenico IV Carafa]]
| data = [[1734]]
}}
== Monumenti e luoghi
=== Architetture religiose ===
; Santuario di San Michele Arcangelo e Santa Maria del Monte : All'altezza di 427 m si trova questo santuario che è anche uno dei luoghi più suggestivi della città; secondo fonti accertate il santuario era presente già nel [[969]] quando viene menzionato, per la prima volta, dall'Arcivescovo di Benevento, Landulfo. Altre citazioni risalgono al [[1092]] e al [[1113]]. Da fonti si apprende che nel [[1216]] San Francesco d'Assisi vi si fermò a far visita al suo amico, il Beato Agostino
: Un sentiero che parte dalla città da un'altitudine di circa 95 m si inerpica verso il santuario con la possibilità di deviare verso il castello; lungo tale sentiero sono poste le croci indicanti il percorso della tradizionale [[Via Crucis]] cittadina del [[venerdì santo]]; dal 2008 su ognuna delle 14 croci è affissa una tavoletta rappresentante il percorso tradizionale di [[Cristo]] verso il [[Golgota]], opera realizzata dall'artista maddalonese Carmine Confessore. Il 10 maggio dell'anno 1993 [[Raffaele Nogaro]], vescovo di [[Diocesi di Caserta|Caserta]], ha denominato il santuario di San Michele con il nuovo nome di santuario di San Michele Arcangelo e Santa Maria del Monte.
: La statua di San Michele, Santo Patrono della città di Maddaloni, risale alla seconda metà del XVIII secolo; negli anni è stata restaurata diverse volte. L'Arcangelo è rappresentato come un guerriero che porta nella mano sinistra una bilancia contenente due anime nei piattini, mentre nella mano destra impugna una lancia che colpisce Satana. La tradizione locale vuole che il giorno 8 maggio si festeggi l'apparizione del Santo al Monte Gargano. Nel mese di agosto, la statua scende dal colle e viene portata in città, presso la [[Basilica del Corpus Domini (Maddaloni)|Basilica minore del Corpus Domini]], per i festeggiamenti del 29 settembre. Alla fine dei festeggiamenti, il Santo risale al Santuario.
; [[Basilica del Corpus Domini (Maddaloni)|Basilica minore del Corpus Domini]] : Una delle testimonianze del florido periodo maddalonese. Da citare sono le splendide opere che si trovano all'interno della chiesa, ma le opere di maggior rilievo sono l'altare disegnato dall'architetto [[Luigi Vanvitelli]] e il campanile di scuola vanvitelliana.
; [[chiesa di santa Margherita (Maddaloni)|Chiesa di Santa Margherita]] : Nota dai primi decenni del 1300, la chiesa di santa Margherita conserva cornici di archi e finestre in tufo in stile gotico, nonché gli affreschi trecenteschi e dei primi decenni del 1400 della cappella di san Leonardo.
==== Altre chiese ====
* Chiesa di Sant'Agnello (VI-XVIII secolo)
* Chiesa di San Benedetto
* Chiesa dell'Annunziata
* [[Monastero di Santa Maria de Commendatis]]
===
; Convitto nazionale Giordano Bruno : Il Convitto [[Giordano Bruno]] è la più antica istituzione scolastica della provincia casertana; il convitto nasce grazie a [[Giuseppe Bonaparte]] che emana una legge nel [[1807]]. La struttura trova residenza a Maddaloni nel soppresso monastero dei Conventuali. Tra i suoi allievi più famosi è da citare [[Luigi Settembrini]] che frequentò l'istituto dal [[1821]] al [[1827]].<ref>{{Cita web|url=http://www.provincia.caserta.it/it/web/scuola-e-formazione/licei/-/asset_publisher/8Eby/content/liceo-classico-convitto-nazionale-giordano-bruno-maddaloni-ce;jsessionid=E3BD89270B5EBB6A72CFFD0EFB9AD5E1/maximized?redirect=http://www.provincia.caserta.it/it/web/scuola-e-formazione/licei;jsessionid=E3BD89270B5EBB6A72CFFD0EFB9AD5E1?p_p_id=101_INSTANCE_8Eby&p_p_lifecycle=0&p_p_state=normal&p_p_mode=view&p_p_col_id=column-2&p_p_col_count=2&_101_INSTANCE_8Eby_advancedSearch=false&_101_INSTANCE_8Eby_keywords=&_101_INSTANCE_8Eby_delta=5&_101_INSTANCE_8Eby_cur=3&_101_INSTANCE_8Eby_andOperator=true|titolo=Liceo Classico Convitto Nazionale Giordano Bruno - Maddaloni (CE) - Licei - Provincia di Caserta|accesso=2020-03-11|urlmorto=sì}}</ref>
: Il salone storico si caratterizza per il soffitto, coperto dalla tela di 720 metri quadri, che è il [[dipinto su tela]] più grande al mondo: realizzato nel 1756 con tecnica del [[telero]] e denominato [[Trionfo della Fede sull’Eresia]], è opera del pittore [[Giovanni Funaro]], che fu aiutato da suo fratello [[Giuseppe Funaro]].<ref>[https://www.vesuviolive.it/cultura-napoletana/324849-maddaloni-tela-convitto/#:~:text=Si%20trova%20a%20Maddaloni%2C%20in,senza%20fiato%20chiunque%20la%20guardi. A Maddaloni c'è la tela più grande del mondo]</ref><ref>
[https://informareonline.com/a-maddaloni-la-tela-piu-grande-del-mondo/ a Maddaloni la tela più grande del mondo]</ref><ref>
[https://it-it.facebook.com/Maddaloniiltesorosepolto/ facebook Maddaloni]</ref><ref>
[https://www.maddalonicitta.it/notizia-dettaglio.php?id=861 Maddaloni e la tela più grande del mondo]</ref>
=== Architetture militari ===
[[File:The Two Towers.jpg|thumb|Veduta del Castello Medioevale e della Torre Longobarda]]
; Castello : Simbolo della città, risale all'[[conquista normanna dell'Italia meridionale|epoca normanna]] e fu costruito per la sua posizione strategica. L'edificio è situato a un'altitudine di 170 metri sul livello del mare, ha una forma irregolare e nel corso degli anni ha subito molte trasformazioni. Il complesso della fortificazione è sviluppato intorno alla grande torre rettangolare che è alta più di venti metri. Essa si sviluppa su due livelli: il primo è composto da due stanzoni, separati da un muro centrale, traforato da due archi a tutto sesto, che mantiene le due volte a botte; il secondo è formato da un unico ambiente, attualmente scoperto, ma tempo fa coperto da una volta a crociera. Il castello ha una connotazione molto più remota, età romana, infatti [[Tito Livio]] ne fa menzione negli ''Annales'' quando parla dell'attestazione di [[Annibale]] alle spalle del castello di Magdalo ({{Senza fonte|Storia della città del De Sivo}}).
: Un riferimento esplicito alla sua esistenza risale solo all'anno [[1099]], {{Senza fonte|citato come "Castrum Kalato Maddala"}}. Intorno all'[[VIII secolo]] fu rafforzato nelle sue difese dalla torre superiore piccola, detta anche Castelluccio: essa fu costruita allo scopo ben preciso di rispondere alla funzionalità difensiva del borgo, allungando lo sguardo non solo sulla vasta piana di [[Terra di Lavoro]], ma anche verso le colline del [[Sannio]]. Il borgo di Maddaloni nel corso del tempo acquistò sempre più importanza e proprio il castello fu oggetto di ricostruzione in epoca normanna, quando divenne luogo di incontri e soggiorno di importanti personaggi. Appena un secolo dopo ([[1231]]) fu di nuovo oggetto di restauro a spese degli abitanti di Maddaloni. Nel [[XIV secolo]] fu possesso dei Sabrano, poi fu presidiato dall'esercito di [[Luigi I d'Angiò]] e per qualche anno restò nelle mani del conte di Caserta, Francesco Della Ratta.
: La svolta avvenne nel [[1390]], quando fu concesso a Carlo d'Artus, conte di [[Sant'Agata de' Goti]], il quale divenne il nuovo feudatario di Maddaloni. A lui si deve l'ulteriore rafforzamento del borgo, infatti costruì la torre cilindrica grande denominata per l'appunto torre Artus (1390-1402), questa volta vicino al castello. Alla morte di Carlo d'Artus ([[1413]]) il feudo fu ceduto a Ottino Caracciolo; nel [[1442]] fu venduto a Giannantonio Marzano, duca di Sessa; nel [[1445]] fu riscattato da Pietro da Mondrago, il quale si rese protagonista della famosa [[congiura dei baroni]] e perciò fu scacciato dalla città nel [[1460]], quando Ferrante d'Aragona mise a ferro e a fuoco il castello con il suo borgo. Da questo momento in poi il castello fu abbandonato e disabitato fino al [[1821]], quando fu acquistato dalla famiglia De Sivo, che lo trasformò in una dimora per incontri e battute di caccia.
=== Altro ===
; Borgo dei Formali :
Il Borgo dei Formali costituisce uno dei luoghi più rappresentativi della città di Maddaloni, poiché conserva tracce preziose della sua evoluzione urbanistica e della complessa rete idrica che un tempo la attraversava.
Adagiato alle pendici della collina su cui sorge il Castello De Sivo, il borgo si distingue per la sua struttura caratteristica fatta di viuzze tortuose, scalinate ripide e antiche abitazioni che offrono scorci di grande suggestione.
L’origine del nome “Formali” va ricercata nel termine latino formalis, che indicava un canale destinato al passaggio delle acque. Tale denominazione richiama infatti l’esistenza di un antico acquedotto che in passato attraversava questa zona.
Sono incerte le origini dell'acquedotto. La prima testimonianza documentata risale al 1628, anno in cui il patrizio napoletano Cesare Carmignano impiegò l’antico acquedotto come parte del suo progetto volto a convogliare l’acqua dai monti del Taburno fino alla città di Napoli.
Grazie all’intesa con il duca di Maddaloni, Diomede V Carafa, il flusso idrico fu esteso per soddisfare il fabbisogno della comunità maddalonese, garantendo l’approvvigionamento del palazzo ducale e della fontana pubblica. <ref>{{cita libro |cognome=Tedesco|nome=Antonio et altri|titolo=Maddaloni Tracce Storiche |url= |accesso= |anno=2017 |editore= |città=Maddaloni |pp= }}</ref>
<ref>{{cita web|url= https://caserta.italiani.it/borgo-dei-formali-maddaloni/}}</ref>
Degni di nota sono l'Antro di Matalo, cavità artificiale utilizzata in tempi remoti per l'estrazione della pietra calcarea, e il mulino ducale, realizzato dal duca Domenico Marzio Carafa alla fine del Seicento, con il suo acquedotto e le vasche di raccolta dell'acqua e un'architettura secentesca che lo ha reso soggetto a vincolo architettonico da parte del [[Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo|Ministero dei Beni Culturali]].
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Maddaloni}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera residente è di {{formatnum:1007}} persone, pari al 3,86 % dei residenti.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera e popolazione residente straniera per sesso}}</ref>
=== Feste e tradizioni ===
* Concorso ippico nazionale "Premio Città di Maddaloni"
* Festa di San Michele Arcangelo
* Calatiafestival - rassegna di Teatro, Musica e Arte
* Rassegna Teatrale Maddalonese kermesse dedicata al teatro all’aperto
* Premio Internazionale Letterario Culturale “La Torre in Versi” <ref>{{cita web|url= https://www.ecaserta.com/news/31221779974/premio-la-torre-in-versi-la-seconda-edizione-a-maddaloni/}}</ref>
=== Istituzioni ed enti ===
È presente la scuola di Amministrazione e Commissariato dell'[[Esercito Italiano]].
==== Clinica San Michele ====
{{Senza fonte|La clinica San Michele è una struttura sanitaria attiva a Maddaloni da oltre 60 anni. Dagli iniziali 35 posti letto, è passata agli attuali 150}}.<ref>{{Cita web|url=https://www.clinicasanmichele.com/1956-nasce-la-clinica-san-michele/|titolo=1956 nasce la Clinica San Michele|sito=Casa di Cura San Michele|accesso=27 marzo 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20231002180520/https://www.clinicasanmichele.com/1956-nasce-la-clinica-san-michele/|dataarchivio=2 ottobre 2023|urlmorto=no}}</ref>
==== Fondazione Villaggio dei Ragazzi ====
Fondata nel 1947 da [[Salvatore D'Angelo|Don Salvatore D'angelo]], è situata nell'antica residenza dei duchi Carafa.
L’antica residenza dei Carafa fu sede, per volere del re Ferdinando II, dell’Accademia militare “Nunziatella” dal 21 aprile del [[1855]] al 7 novembre del [[1859]].
La Fondazione è sede di attività di assistenza, formazione, educazione ed istruzione dei minori in stato di necessità e disagio familiare.
Sono presenti una scuola materna, un istituto tecnico industriale, un istituto tecnico trasporti e logistica, un liceo linguistico e un istituto professionale alberghiero.<ref>{{cita web|url= https://www.villaggiodeiragazzi.it/opere/|titolo=Opere - Villaggio dei Ragazzi}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.villaggiodeiragazzi.it/la-fondazione/|titolo=La Fondaziome - Villaggio dei Ragazzi}}</ref>
== Cultura ==
=== Biblioteca comunale ===
La biblioteca comunale di Maddaloni fu istituita il 1º marzo 1969 con patrimonio librario di circa {{formatnum:17000}} volumi, e 57 tra quotidiani e periodici. Nella sala convegni si svolgono molte attività culturali organizzate dalla biblioteca e da altri organismi. La nuova sede della biblioteca comunale, dal 23 febbraio 2014, è il palazzo dell'ex liceo classico Giordano Bruno.
===
Maddaloni è sede di scuole dell'infanzia, di scuole primarie, di scuole medie di primo e secondo grado.
=== Musei ===
; [[Museo civico di Maddaloni]] : Raccoglie oggetti di archeologia (dalla Preistoria al 6º secolo d. C.), di arte (scultura, pittura, decorazioni, gioielli dal medioevo al 1960), etnografia. Fa parte del Sistema Museale "Terra di Lavoro"
; [[Museo archeologico nazionale di Calatia|Museo archeologico di Calatia]] : Inaugurato nel [[2003]], è situato all'interno del Casino ducale dei [[Carafa]] della Stadera: si tratta di una masseria fortificata del [[XVI secolo]] e fu una delle residenze principali di questa famiglia, il cui stemma domina la volta del portone d'entrata; spesso vi era ospite il sovrano [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]] nelle sue frequenti battute di caccia.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Luoghi-della-Cultura/visualizza_asset.html?id=157473&pagename=157031|titolo=Museo archeologico di Calatia|autore=System|accesso=2020-03-11|dataarchivio=9 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180709160838/http://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Luoghi-della-Cultura/visualizza_asset.html?id=157473&pagename=157031|urlmorto=sì}}</ref> La mostra riguarda tre temi principali: il territorio, la [[Calatia|città]] e la [[necropoli]]. Nelle cinque sale del museo sono esposti numerosi e preziosi reperti utili a ricostruire la vita quotidiana che si svolgeva nell'antica città di [[Calatia]] a partire dall'[[VIII secolo a.C.]] Al piano terra, nelle stanze che venivano utilizzate per le attività agricole, vi è la sezione dedicata al territorio, alla città e alle [[necropoli]]; mentre al piano superiore, negli antichi ambienti privati e di rappresentanza organizzati in “quarti”, i reperti testimoniano la storia della viabilità, delle aristocrazie tra [[VI secolo a.C.|VI]] e [[V secolo a.C.]] e la vita delle donne e degli uomini in età orientalizzante.<ref name=":0" />
: Il percorso è autodidattico e studiato anche per persone disabili. Attualmente il cortile interno ospita una fedele ricostruzione di una [[domus]] che è stata oggetto di studio da parte della S.U.N. e una mostra relativa alle fasi di scavo in essa condotte e i vari reperti recuperati.<ref>[http://www.gruppoarcheologicocalatino.it/museoarcheologico.html Museo archeologico di Carafa] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090402000920/http://www.gruppoarcheologicocalatino.it/museoarcheologico.html |data=2 aprile 2009 }} sul sito del Gruppo Archeologico Calatino.</ref>
: È possibile visitare anche la cappella settecentesca, piccolo edificio a [[pianta centrale]] con tre altari in marmo e [[volta a botte]], decorata con stucchi bianchi e oro.<ref name=":0" />
== Economia ==
La maggior parte della popolazione è dedita al terziario, ma molte persone lavorano in fabbriche dislocate in zona o nelle prossime vicinanze. Da citare è la grande presenza di industrie agricole nelle zone più esterne del comune. {{Senza fonte|Radicata tradizione è la produzione della sedia impagliata Maddalonese}}.<ref>{{Cita web|url=https://www.codereitalia.it/it/news/2015/11/lantica-tradizione-della-sedia-impagliata-n183.php|titolo=L’antica tradizione della sedia impagliata|sito=Codere Italia|data=17 novembre 2015|accesso=27 marzo 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20250327175055/https://www.codereitalia.it/it/news/2015/11/lantica-tradizione-della-sedia-impagliata-n183.php|dataarchivio=27 marzo 2025|urlmorto=no}}</ref>
Negli anni, l'economia industriale ha visto la chiusura delle fabbriche "storiche".
{{Senza fonte|È doveroso ricordare}} la Face Standard, multinazionale operante nel ramo telefonico e delle telecomunicazioni, il cementificio (ex Cementir), la C.I.S.A. (Commercio Industrie Salumerie Alfieri – Fabbrica della mortadella) e la Cerciello (confezionamento pomodori) che diedero un notevole impulso in termini di occupazione e di sviluppo del territorio.
== Infrastrutture e trasporti ==
{{vedi anche|Stazione di Maddaloni Inferiore
=== Interporto Sud Europa Maddaloni-Marcianise ===
Importante piattaforma logistica e di stoccaggio a livello continentale,
=== Collegamenti stradali ===
{{vedi anche|Strada statale 700 della Reggia di Caserta}}
Il territorio di Maddaloni è direttamente collegato con la [[ Le altre arterie principali sono:
* [[Strada statale 265 dei Ponti della Valle]]
* [[Strada statale 7 Via Appia]]
Nel territorio passano anche altre diramazioni di arterie terziarie che sono:
* Strada provinciale 223 Via Ficucella
* Strada provinciale 202 Via Cancello
* Strada provinciale 20 Via Appia Antica
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}{{ComuniAmminPrec|[[1946]]|[[1948]]|Giuseppe Brancaccio|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1948]]|[[1950]]|Domenico Renga|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1950]]|[[1952]]|Elio Rosati|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1952]]|[[1956]]|Elio Rosati|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1956]]|[[1960]]|Salvatore Cardillo|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1960]]|[[1962]]|Luigi Stasi|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1962]]|[[1964]]|Salvatore Cardillo|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1965]]|[[1970]]|Giuseppe Caliendo|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1970]]|[[1971]]|Giovanni DI Cerbo|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1971]]|[[1975]]|Amedeo Lurini|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1975]]|[[1979]]|Salvatore Cardillo|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1979]]|[[1983]]|Giovanni Di Cerbo|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1983]]|[[1985]]|Nino Caturano|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|[[1985]]|[[1988]]|Salvatore Cardillo|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec|[[1989]]|[[1991]]|Francesco D'Angelo|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1991]]|[[1993]]|Gaetano Iodice|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1993]]|[[1994]]|Francesco Lombardi|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1994]]|[[1996]]|Gaetano Pascarella|[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1996]]|[[1997]]|Paolino Maddaloni||''[[Commissario prefettizio|Commissario]]''|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1997]]|[[2001]]|Gaetano Pascarella|[[L'Ulivo]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2001]]|[[2001]]|Giuseppe Urbano||''[[Commissario prefettizio|Commissario]]''|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2001]]|[[2005]]|Francesco Lombardi|[[L'Ulivo]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2005]]|[[2006]]|Antonio Cerreto|[[L'Ulivo]]|''[[Vicesindaco|Vicesindaco f.f.]]''|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2005]]|[[2006]]|Angelo Orabona||''[[Commissario prefettizio|Commissario]]''|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2006]]|[[2010]]|Michele Farina|[[L'Unione]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2010]]|[[2010]]|Oreste Iovino||''[[Commissario prefettizio|Commissario]]''|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2010]]|[[2012]]|Antonio Cerreto|[[Il Popolo delle Libertà]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2012]]|[[2013]]|Ilaria Tortelli||''[[Commissario prefettizio|Commissario]]''|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2013]]|[[2016]]|Rosa De Lucia|[[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]|Sindaco|<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/cronache/16_marzo_07/appalti-corruzione-finisce-carcere-sindaco-maddaloni-3c804246-e430-11e5-9e78-e03cf324c1ba.shtml|titolo=Appalti e corruzione, finisce in carcere il sindaco di Maddaloni|accesso=7 marzo 2016|sito=Corriere della Sera}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|[[2016]]|[[2017]]|Samuele De Lucia||''[[Commissario prefettizio|Commissario]]''|<ref>{{Cita web|url=http://www.ilmattino.it/caserta/maddaloni_insediato_nuovo_commissario_prefettizio_samuele_de_lucia-1617616.html|titolo=Insediato il nuovo commissario prefettizio a Maddaloni|accesso=1º agosto 2017|sito=Il Mattino}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|[[2017]]|[[2017]]|Andrea De Filippo|[[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]|Sindaco|<ref>{{Cita web|url=http://napoli.repubblica.it/cronaca/2017/07/28/news/maddaloni_azzerato_il_consiglio_comunale_andrea_de_filippo_sindaco_solo_per_un_mese-171829732/|titolo=Azzerato il consiglio comunale di Maddaloni|accesso=1º agosto 2017|sito=Repubblica}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|[[2017]]|[[2018]]|Benedetto Basile||''[[Commissario prefettizio|Commissario]]''}}
{{ComuniAmminPrec|[[2018]]|[[2023]]|Andrea De Filippo|[[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]|Sindaco|<ref name="commis">{{Cita web|url=https://www.edizionecaserta.it/2017/08/01/maddaloni-commissario-lannuncio-razzano/amp/|titolo=Il nuovo commissario prefettizio di Maddaloni|accesso=3 agosto 2017|sito=Edizione Caserta|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170803175215/https://www.edizionecaserta.it/2017/08/01/maddaloni-commissario-lannuncio-razzano/amp/|dataarchivio=3 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|[[2023]]|"in carica"|Andrea De Filippo|Coalizione di diverse liste|Sindaco}}{{ComuniAmminPrecFine}}
== Sport ==
=== Calcio ===
La squadra di calcio locale è la U.S. Maddalonese
=== Calcio a 5 ===
Nella stagione 2008/2009 la città ha avuto una rappresentanza in C2 ovvero la Virtus Maddaloni. Nella stagione 2010/2011 la Virtus Maddaloni
=== Ciclismo ===
Maddaloni è stata più volte partenza e/o arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]]
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| [[Giro d'Italia 1985|1985]] (29 maggio)|| align="center" |12ª || [[Bernard Hinault]]|| {{FRA}}
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=== Pallacanestro ===
Dalla stagione 2004-05 alla stagione 2006-07 ha avuto una squadra nel [[Serie A1 (pallacanestro femminile)|campionato di A1 donne]] di basket, il Kalati, giunta alle semifinali di
Inoltre ha una squadra di basket maschile, l'Artus Basket Maddaloni, che dalla stagione 2002/03 alla stagione 2008-09 ha militato ininterrottamente in B2. Il sodalizio annovera tra le sue file atleti quali Davide Serino, Pablo Enrique Albertinazzi, Di Lauro, il capitano Carlos Mainoldi, Pietro Saccoccio, Stefano Bazzucchi, Salvatore Desiato, Nando Gentile, Domenico Marzaioli, Aniello Garofalo, Stefano D'Aiello, Antonio Zamo e Dario D'Orta. Dalla stagione 2009-2010 la rappresentanza del basket maschile in città è passata alla Pallacanestro San Michele - Navale Maddaloni che, dopo l'uscita di scena dell'Artus (rimasta però come settore giovanile), tiene alta la tradizione della pallacanestro calatina militando nel campionato di serie C2, vinto nell'anno 2011/2012 entrando a far parte della Lega Nazionale C. Nel 2012/2013 ha vinto il campionato di Lega Nazionale C entrando a far parte della Lega Nazionale B (LNB).
Le squadre presenti sono:
*
* ASD Unio Basket Maddaloni (maschile - Prima Divisione Regionale – serie D)
* ASD Olympia Basket Maddaloni (maschile - Prima Divisione Regionale – serie D)
* ASD Uniogirls Maddaloni (femminile - Serie B)
* Artussino Maddaloni (maschile - giovanili)
=== Impianti sportivi ===
* Stadio comunale Cappuccini
*Palazzetto dello Sport Angioni-Caliendo
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
*{{cita libro |cognome=Vuolo |nome=Pietro |titolo=Maddaloni nella storia di Terra di Lavoro |url= |accesso= |anno=1990 |editore= |città=Maddaloni |pp= }}
* {{cita web | 1 = http://www.archemail.it/arche9/0maddaloni.htm | 2 = Scavi archeologici antica Calatia | accesso = 3 maggio 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130921025426/http://www.archemail.it/arche9/0maddaloni.htm | dataarchivio = 21 settembre 2013 | urlmorto = sì }}
*{{cita libro |cognome=Tedesco et altri|nome=Antonio|titolo=Maddaloni Tracce Storiche |url= |accesso= |anno=2017 |editore= |città=Maddaloni |pp= }}
*{{cita libro |cognome=di Maddaloni |nome= I.S.I.S. Don Gnocchi |titolo=Calatia…Una guida alla riscoperta del territorio |url= |accesso= |anno=2020 |editore= Edizioni Melagrana|città=Maddaloni |pp= }}
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
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{{Controllo di autorità}}
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