Ciao amore, ciao: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua
{{Brano musicale
|titolo = Ciao amore, ciao
|autore = [[Luigi Tenco]]
|artista = Luigi Tenco
|artista2 = Dalida
|anno = 1967
|genere = musica d'autore
|etichetta =
|editore = [[Edizioni musicali RCA|RCA]] e [[edizioni musicali Ricordi|Ricordi]]
|produttore =
|incisione = [[Ciao amore, ciao/E se ci diranno]] [[Ciao amore, ciao/Il sole muore]]
|durata =
|esecuzioni = [[Giuni Russo]], [[Eugenio Finardi]] ,[[Franco Simone]], [[Peter Hammill]], [[Giusy Ferreri]], [[Bianca Atzei]]
}}
'''''Ciao amore, ciao''''' è una [[Canzone (musica)|canzone]] scritta dal [[cantautore]] [[italia]]no [[Luigi Tenco]] ed interpretata (in versioni separate) dallo stesso [[Luigi Tenco|Tenco]] e
Il brano fu pubblicato da Tenco nel [[45 giri]] ''[[Ciao amore, ciao/E se ci diranno]]''<ref>{{DNCI opere|id=760|nome=Ciao amore, ciao/E se ci diranno|accesso=3 agosto 2025}}</ref> e da [[Dalida]] nel 45 giri ''[[Ciao amore, ciao/Il sole muore]]''<ref>{{DNCI opere|id=6543|nome=Ciao amore, ciao/Il sole muore|accesso=3 agosto 2025}}</ref>
La canzone è tristemente nota per essere indissolubilmente legata
[[Dalida]], ritornata in Francia dopo la morte di Tenco nel febbraio 1967, vestita con il lungo abito nero che aveva portato a Sanremo, canta ''Ciao amore, ciao'' alla trasmissione televisiva ''Palmarès des Chansons'' in una versione tradotta in [[lingua francese|francese]]. Dopodiché prende una stanza nell'hotel dove soggiornava Tenco quando andava a [[Parigi]] ed ingerisce una massiccia dose di [[barbiturici]], venendo salvata da una cameriera e risvegliandosi dal [[coma]] sei giorni dopo.
[[File:Tenco Dalida Sanremo 1967.webp|miniatura|237x237px|[[Dalida]] e [[Luigi Tenco]] nel 1967]]
==Storia==
=== Composizione ===
La stesura del testo di ''Ciao amore, ciao'' ebbe una genesi molto lunga.<ref name=salvatori99/><ref name=borgna116>{{cita|Gianni Borgna|p. [https://archive.org/details/litaliadisanremo00borg/page/116 116]}}.</ref> Prima di giungere alla versione definitiva, Tenco, infatti, ne elaborò almeno una decina, molte delle quali rimaste poi inedite.<ref name=salvatori99/>
Colto da dubbi e incertezze aveva chiesto a [[Mogol]], col quale aveva collaborato per brani come ''[[Se stasera sono qui (brano musicale)|Se stasera sono qui]]'', di scrivere un testo ma Mogol gli confermò che le parole di ''Ciao amore, ciao'' erano perfette.
La prima versione, o, quantomeno la prima di cui si abbia conoscenza, fu elaborata con [[Sergio Bardotti]] ed era una sorta di parafrasi di ''[[Rainy Day Women#12 & 35]]'' di [[Bob Dylan]]<ref name=salvatori99/><ref name=borgna116/>: si trattava di un testo che invitava a liberarsi dei falsi valori<ref name=salvatori99/>. Questa versione, che iniziava con le parole "Il mondo gira"<ref name=borgna116/>, sarebbe in seguito stata incisa da [[Nicola Di Bari (cantante)|Nicola Di Bari]] proprio con quel titolo<ref name=salvatori99/>.
La versione alternativa più famosa, precedente a quella definitiva, recava il titolo ''Li vidi tornare'' ed era costituita da un testo dal carattere [[Antimilitarismo|antimilitarista]].<ref name=salvatori99/><ref name=borgna116/>
Il testo fu ritenuto troppo estremo dalla sua [[RCA Italiana|casa discografica]] che gli consigliò di cambiarlo. Tenco tuttavia ne registrò una versione definitiva, che rimase però inedita fino al [[1972]].
''Li vidi tornare'' era costruita sull’identica struttura della versione poi presentata a Sanremo, tuttavia pare che Tenco non fosse molto soddisfatto della canzone e stava per cambiare brano quando [[Dalida]] lo convinse a presentarla. Appartenendo entrambi alla scuderia RCA, chiesero ed ottennero di portare il brano al festival. Il brano molto orecchiabile, con un ritornello facile da ricordare, fu egregiamente arrangiato da [[Gian Piero Reverberi]], tenendo in conto le ultime tendenze della musica pop<ref>{{cita|Joyello Triolo}}.</ref>.
===Incisione===
L'idea di incidere il brano assieme a [[Dalida]] nacque a [[Parigi]] dopo l'estate del 1966, poco dopo che i due cantanti si erano incontrati presso gli studi romani della [[RCA Records|RCA]].<ref name="borgna108">
Pare che il brano non piacesse molto a [[Luigi Tenco|Tenco]] e che lui fosse stato convinto a portarlo a [[Festival di Sanremo 1967|Sanremo]] da [[Dalida]]<ref>[[Luigi Tenco#Biografia]]</ref>.
Il brano si intitolava originariamente ''Ciao amore''. Il titolo venne cambiato in ''Ciao amore, ciao'' a circa tre settimane dall'inizio del [[Festival di Sanremo 1967|Festival di Sanremo]] per ragioni di carattere legale<ref name="autogenerato1" />.
=== Il brano al Festival di Sanremo 1967 ===
Nell'immediata vigilia del Festival, Tenco sottopose ''Ciao amore, ciao'' al giudizio di alcuni suoi amici<ref name="borgna109">
I due artisti presentarono il brano durante la prima serata del [[Festival di Sanremo 1967|Festival]] il 26 gennaio 1967.
Poco prima di salire sul palco Tenco disse al conduttore [[Mike Bongiorno]]: «Questa è l'ultima volta»<ref name="anselmi182" /><ref name="borgna110" />, al che questi ribatté: «L'ultima volta che canti un brano fox»<ref name="anselmi182" />; in seguito Bongiorno raccontò di avere pensato che Tenco avesse deciso di interrompere lì la sua carriera artistica<ref name="borgna110" />.
L'esibizione di ''Ciao amore, ciao'' da parte di Tenco fu condizionata dall'assunzione di un farmaco e di un alcolico<ref name="anselmi182" /> (una grappa alle pere)<ref name="borgna110" />, tanto che lo stesso maestro [[Gian Piero Reverberi]] fece fatica a seguire il cantautore<ref name="borgna110" />.
La stessa Dalida si lamentò dietro le quinte dell'esecuzione di Tenco («Così mi rovina la canzone!»<ref name="anselmi182" />).
Come risultato, il brano ottenne 38 preferenze su 900<ref name="autogenerato1" /><ref name="borgna110" /> classificandosi quintultimo (12ª su 16)<ref name="borgna110" /> ed eliminato<ref name="borgna110" /> salvo parere favorevole della commissione di ripescaggio, composta da [[Gianni Ravera]], [[Ugo Zatterin]], [[Lino Procacci]], [[Lello Bersani]] e Gianni delli Ponti<ref name="borgna110" />.
La commissione, alla fine, {{cn|pare su pressione di Zatterin}} preferì ''La rivoluzione'' interpretata da [[Gianni Pettenati]] e [[Gene Pitney]]<ref name="borgna110" />.
L'eliminazione del suo brano fu comunicata a Tenco mentre questi stava dormendo su un tavolo da [[biliardo]]<ref name="borgna110" />: appena appresa la notizia Tenco se la prese con [[Marcello Minerbi]] dei [[Los Marcellos Ferial|Marcellos Ferial]], imputandogli di essere stato colui che l'aveva introdotto nel mondo della musica<ref name="borgna110" />.
Più misurata fu la reazione di [[Dalida]], che invitò Tenco a un brindisi<ref name="borgna110" />.
Poche ore dopo, la stessa Dalida trovò Tenco privo di vita nella sua stanza d'albergo,<ref name="borgna111" /> suicidatosi con un [[7,62 mm|proiettile 7,65]] sparato al capo dalla sua [[Walther PPK]]<ref name="anselmi182" /><ref>{{cita|Gianni Borgna|p. 112}}.</ref>.
Di fianco al corpo fu trovato un biglietto firmato in cui Tenco si lamentò dell'eliminazione e spiegò, a quanto parrebbe, le ragioni del suicidio: «Faccio questo […] come atto di protesta contro un pubblico che manda ''Io, tu e le rose'' in finale e una commissione che seleziona ''La rivoluzione''»<ref name="anselmi182" /><ref name="borgna112">{{cita|Gianni Borgna|p. [https://archive.org/details/litaliadisanremo00borg/page/112 112]}}.</ref>.
===Dopo Sanremo===
L'emozione scaturita dalla tragica morte di Tenco
Un mese dopo il Festival, il disco di Tenco aveva raggiunto la cifra di
== Testo e musica ==
=== Testo ===
La canzone è in parte una canzone d'amore e in parte una canzone di critica verso la società moderna.<ref name="salvatori110">{{cita|Dario Salvatori|p. 100}}.</ref><ref name="borgna115">{{cita|Gianni Borgna|p. [https://archive.org/details/litaliadisanremo00borg/page/115 115]}}.</ref>
Il testo parla infatti di una persona che, stanca della vita di campagna e del lavoro nei campi (in cui – si dice – la sopravvivenza è esclusivamente legata alla variabilità delle condizioni atmosferiche), è decisa a partire per la città, per cercare nuove opportunità professionali ed inseguire nuovi sogni: per fare questo, però, deve lasciare la persona amata, che rimane nei luoghi d'origine. Nel “nuovo mondo”, però, la persona protagonista del [[Canzone (musica)|brano]] sembra trovarsi un po' “spaesata”, tanto da aver voglia di tornare sui propri passi, anche se mancano i soldi.
Il disagio che avvolge il protagonista in questa sua nuova avventura è espresso, tra l'altro, in frasi molto significative come ''in un mondo di luci, sentirsi nessuno'' (seconda [[strofa]] del [[Canzone (musica)|brano]]), frase questa che inoltre testimonia ancora una volta la celeberrima malinconia e il pessimismo caratteristico delle [[canzone (musica)|canzoni]] di [[Luigi Tenco|Tenco]].
===Musica===
La tonalità originale del brano è [[sol maggiore]].<ref name="borgna115" />
Per quanto riguarda la [[melodia]], il [[ritornello]] è – confrontato ad altre canzoni di [[Luigi Tenco|Tenco]] e con il tema del [[Canzone (musica)|brano]] – insolitamente allegro, forse perché in questo [[ritornello]], nel quale vengono ripetute le parole del titolo, ovvero viene fatto riferimento al saluto d'addio alla persona amata, è insito un grido di speranza in un futuro migliore (pur con un pizzico di malinconia dovuto all'abbandono).
Vi sono, infine, delle differenze tra la versione di [[Luigi Tenco|Tenco]] e quella di [[Dalida]]: la prima inizia
[[File:LuigiTenco1967.jpg|thumb|[[Luigi Tenco]] sul palco del [[Casinò di Sanremo]] durante l'esecuzione di ''Ciao amore, ciao'' il 26 gennaio 1967|305x305px]]
[[File:Dalida19672.jpg|miniatura|[[Dalida]] nel 1967 al Festival di Sanremo, durante l'esecuzione della sua versione di ''Ciao amore, ciao''|294x294px]]
==Aneddoti legati al brano==
*In un vecchio servizio [[giornalismo|giornalistico]], più volte trasmesso dalla [[RAI]] (specie in occasione di ''revival'' sul [[Festival di Sanremo]]), [[Dalida]] confessa, mentre guarda con gli occhi in lacrime un [[filmato]] in cui canta ''Ciao amore, ciao'', di poter soltanto cantare la canzone ma di non poterla più ascoltare, visti i tristi ricordi ad essa legati («''Je la chante, mais je ne peux pas l'écouter»'').
*Dell'esibizione di Dalida e Tenco al [[Festival di Sanremo 1967]] non vi sono più tracce negli archivi RAI: si trovano solo delle foto e una registrazione audio<ref name="anselmi182" />. Esistono però, invece, alcune riprese di Dalida durante le prove di preparazione.
==Critica==
* [[Sandro Ciotti]]:
{{citazione |Una canzone […] fatta tanto per farla, una delle sue (''di Tenco, ndr.'') canzoni più brutte|Sandro Ciotti, in: [[Walter Veltroni]] (a cura di), ''Il sogno degli anni Sessanta'' (1981)<ref>{{cita|Gianni Borgna|p. 113}}.</ref>}}
==Cover==
* Nel 1967 Gabriella Marchi interpreta una cover inserita nella raccolta ''14 canzoni di Sanremo '67'' ([[Cetra (casa discografica)|Cetra]], LPP. 84).
* Nel 1967 la cantante venezuelana [[Mirtha Perez]] incide la sua versione in spagnolo dal titolo ''Ciao amore'' per l'album ''Mas de Mirtha solita!'' (Velvet, LPV-1353).
* Nel
* Dagli [[anni 1990|anni novanta]], [[Giuni Russo]] ha realizzato una sua reinterpretazione dal vivo del brano, contenuta anche negli album ''[[Signorina Romeo Live]]'' (2002) e ''[[Morirò d'amore (album Giuni Russo)|Morirò d'amore]]'' ([[2003]]).
* Nel 2001 [[Eugenio Finardi]] ne incide una versione nell'album ''[[La forza dell'amore 2]]'' e [[Renato Sellani]] nell'album ''[[Per Luigi Tenco]]''.
* Il 18 febbraio 2010 viene eseguito dal vivo da [[Edoardo Bennato]] nel corso della serata del [[Festival di Sanremo 2010|Festival di Sanremo]] dedicata alle cover.
* Il 15 febbraio 2013 viene cantato dal vivo da [[Marco Mengoni]] nel corso della serata del [[Festival di Sanremo 2013|Festival di Sanremo]] dedicata alle cover.
* Il 26 settembre 2014 viene pubblicato su [[YouTube]] nell'ambito del progetto ''Note on the Road''<ref>{{Cita web|autore= Marco Silvestri|url= http://www.noteontheroad.it/|titolo= Note On The Road|accesso= |editore= |data= settembre 2014|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20141014152802/http://www.noteontheroad.it/|dataarchivio = 14 ottobre 2014}}</ref> interpretato da vari artisti emergenti.
* Nel 2016 [[Franco Simone]], nel suo album tributo [[Carissimo Luigi - Franco Simone canta Luigi Tenco]] inserisce una sua cover.
* Nel maggio 2021 [[Peter Hammill]] pubblica l'album ''[[In Translation]]'', dove è inserita una cover di Ciao amore, ciao<ref>[https://www.ondarock.it/recensioni/2021-peterhammill-intranslation.htm ''Peter Hammill, un album di cover (con molte canzoni italiane). Tracklist'', ''Music Biz'', 15/03/2021 leggi on line]</ref>
=== La cover di Giusy Ferreri ===
{{vedi anche|Ciao amore ciao (Giusy Ferreri)}}
Nel 2010 il brano è stato reinterpretato da [[Giusy Ferreri]] ed estratto come quarto e ultimo singolo dall'[[album discografico|album]] di [[cover]] ''[[Fotografie (
=== La cover di Bianca Atzei ===
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Il 12 febbraio 2015 il brano viene interpretato da [[Bianca Atzei]], con un nuovo arrangiamento composto da [[Alex Britti]], nel corso della serata del [[Festival di Sanremo 2015|Festival di Sanremo]] dedicata alle cover. Viene registrata e inserita nel suo album di debutto ''[[Bianco e nero (album)|Bianco e nero]]'' e successivamente pubblicata come secondo singolo da esso estratto.
==Il brano nella cultura di massa==
===Cinema===
* Il brano, nella versione di Dalida, è stato inserito nel film del 1998, diretto da [[James Ivory]], ''[[La figlia di un soldato non piange mai]]'' (''A Soldier's Daughter Never Cries'')<ref>{{Cita web|https://www.imdb.com/name/nm0197931/|IMDb: Dalida}}</ref><ref>[https://www.imdb.com/name/nm0854903/ Luigi Tenco] su IMDb</ref>
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore= Joyello Triolo |titolo= Intrusi a Sanremo. Il rock e le innovazioni nella storia del Festival |editore= Crac Edizioni |città= Falconara Marittima |anno= 2017 |ISBN= 978-8897389378 |cid= Joyello Triolo }}
* {{cita libro|autore=Eddy Anselmi|titolo=Festival di Sanremo. Almanacco della Canzone Italiana|editore=Panini|città=Modena|anno=2009|cid=Eddy Anselmi}}
* {{cita libro|autore= Dario Salvatori |wkautore= Dario Salvatori |titolo= Dizionario delle canzoni italiane |città= Roma |editore= ElleU Multimedia |anno= 2000 |cid= Dario Salvatori }}
* {{cita libro|autore= Gianni Borgna |wkautore= Gianni Borgna |titolo= L'Italia di Sanremo |città= Milano |editore= Mondadori |anno= 1999 |cid= Gianni Borgna |isbn=9788804436386|url=https://openlibrary.org/books/OL24966009M/L'Italia_di_Sanremo}}
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://luigi-tenco.tripod.com/discografia.htm|Luigi Tenco - Sito non ufficiale: Discografia}}
*{{cita web | 1 = http://www.dalida.com/us.htm | 2 = Dalida – Site officiel: Songs > Discographie >The World > Italie > 1965/1975 | accesso = 14 febbraio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080516231129/http://www.dalida.com/us.htm | dataarchivio = 16 maggio 2008 | urlmorto = sì }}
*{{cita web | 1 = http://www.sanremostory.it/canali/festival/anni/60/1967.php | 2 = SanremoStory: Anni – 1967 | accesso = 14 febbraio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090211133756/http://sanremostory.it/canali/festival/anni/60/1967.php | dataarchivio = 11 febbraio 2009 | urlmorto = sì }}
*{{cita web|url= http://www.teche.rai.it/cgi-bin/multiteca/powerflv?keywords=Luigi%20Tenco;radio=;video=checked;foto=;tothits=18;skiphits=11|titolo=Teche RAI:
{{Portale|Festival di Sanremo|musica}}
{{Luigi Tenco}}
[[Categoria:Brani musicali del Festival di Sanremo 1967]]
[[Categoria:Brani musicali sull'emigrazione]]
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