Il sorpasso: differenze tra le versioni

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Si descrive Bruno Cortona come un trenatseienne,ma cio' è errato,nel film lui stesso dice"nel 56 ho avuto un'annataccia,è duro a 36 anni girare in filobus.Ne si deduce che lui aveva 36 anni nel 56,infatti ora possiede una spyder e non usa il filobus
 
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{{Film
|titoloitalianotitolo = Il sorpasso
|titolooriginaleimmagine = Il sorpasso.jpg
|didascalia = [[Jean-Louis Trintignant]] e [[Vittorio Gassman]] in una scena del film
|titoloalfabetico = Sorpasso, Il
|lingua originale = ita
|immagine =Il sorpasso.jpg
|didascalia = Una scena del film
|linguaoriginale = [[Lingua italiana|italiano]]
|paese = [[Italia]]
|annouscitaanno uscita = [[1962]]
|durata = 108 min
|tipocoloretipo colore = B/N
|aspect ratio = 1,85:1
|tipoaudio = sonoro
|genere = Commedia
|genere2genere 2 = Drammatico
|regista = [[Dino Risi]]
|soggetto = [[Rodolfo Sonego]] (non accreditato), Dino Risi, [[Ettore Scola]] e [[Ruggero Maccari]]<ref>[[Rodolfo Sonego]] non è accreditato come autore del soggetto come spiega lui stesso in {{cita libro |titolo=Il cinema secondo Sonego |altri=a cura di [[Tatti Sanguineti]] |editore=[[Transeuropa Edizioni|Transeuropa]]-[[Cineteca di Bologna|Cineteca del Comune di Bologna]] |url=http://fondazione.cinetecadibologna.it/edizioni/edobj_soneg |anno=2000 |isbn=88-489-0061-5 |accesso=2021-08-17}}</ref>
|soggetto = [[Dino Risi]], [[Ettore Scola]], [[Ruggero Maccari]]
|sceneggiatore = [[Dino Risi]], [[Ettore Scola]], [[e Ruggero Maccari]]
|produttore = [[Mario Cecchi Gori]]
|casa perproduzione Fair= INCEI Film, INCEISancro Film, SancroFair Film
|distribuzioneitaliacasa distribuzione italiana = INCEI Film
|attori = * [[Vittorio Gassman]]: Bruno Cortona
|attori =
* [[VittorioCatherine GassmanSpaak]]: BrunoLilly Cortona
* [[Catherine Spaak]]: Lilly Cortona, figlia di Bruno
* [[Jean-Louis Trintignant]]: Roberto Mariani
* [[Luciana Angiolillo]]: Gianna, ex moglie di Bruno
* [[Claudio Gora]]: Bibi,Danilo ilBorelli "Bibì", fidanzato di Lilly
* [[Luigi Zerbinati]]: il commendatore
* [[Franca Polesello]]: moglie del commendatore
* [[Linda Sini]]: Lidia (zia Lidiadi Roberto)
* [[JohnBruna Francis LaneSimionato]]: Alfredo, l'avvocatoEnrica cugino(zia di Roberto)
* [[AnnetteJohn StroybergFrancis Lane]]: turistaAlfredo, tedescal'avvocato
* [[Annette Strøyberg]]: Trudy Von Almen, una delle due turiste tedesche
* [[Nando Angelini]]: Amedeo
* [[Mila Stanic]]: Clara, la ragazza della stazione
* [[BrunaEdda SimionatoFerronao]]: ziacameriera Enricaa Civitavecchia
* [[Jacques Stany]]: automobilista toscano che si picchia con Bruno
* [[Edda Ferronao]]: ragazza della valigia a Civitavecchia
|doppiatori originali = * [[Melina Martello]]: Lilly Cortona
*[[Jacques Stany]]: automobilista toscano che si picchia con Bruno
|doppiatoriitaliani =
* [[Paolo Ferrari (attore)|Paolo Ferrari]]: Roberto Mariani
* [[MelinaBenita MartelloMartini]]: Lilly CortonaGianna
* [[Edoardo Toniolo]]: il commendatore
* [[Benita Martini]]: Gianna, ex moglie di Bruno
* [[Antonio Guidi (attore)|Antonio Guidi]]: Alfredo, l'avvocato cugino di Roberto
* [[Edoardo Toniolo]]: il commendatore
* [[Noemi Gifuni]]: moglie del commendatore
* [[Antonio Guidi (attore)|Antonio Guidi]]: Alfredo, l'avvocato cugino di Roberto
* [[Lily Tirinnanzi]]: Enrica
|fotografo = [[Alfio Contini]]
|montatore = [[Maurizio Lucidi]]
|effettispecialieffetti speciali = [[Aurelio Pennacchia]]
|musicista = [[Riz Ortolani]]
|scenografo = [[Ugo Pericoli]]
|costumista = Ugo Pericoli
|premi =
|truccatore = [[Gustavo Sisi]]
}}
 
'''''Il sorpasso''''' è un [[film]] [[italia]]no del [[1962]] diretto da [[Dino Risi]].
'''''Il sorpasso''''' è un [[film]] del [[1962]], diretto da [[Dino Risi]]. La pellicola, generalmente considerata come il [[capolavoro]] del regista<ref>«Il sorpasso, per molti una delle vette assolute della commedia all'italiana» (In Claudia Morgoglione, ''Il cinema italiano piange Dino Risi maestro della commedia all'italiana'', ''La Repubblica'', 7 giugno 2008)</ref>, costituisce uno degli affreschi cinematografici più rappresentativi dell'[[Italia]] del [[benessere]] e del [[Miracolo economico italiano|miracolo economico]] di quegli anni<ref>Daniele Dottorini, ''Enciclopedia Treccani del Cinema'' (2004)alla voce corrispondente</ref>.
 
'''''IlLa sorpasso'''''pellicola, ègeneralmente unconsiderata il [[filmcapolavoro]] del [[1962]],regista direttomilanese daed [[Dinouno Risi]].dei Lacapisaldi pellicola, generalmente considerata come ildella [[capolavorocommedia all'italiana]] del regista<ref>«{{Cita testo |citazione=Il sorpasso, per molti una delle vette assolute della commedia all'italiana» (In |autore=Claudia Morgoglione, ''|titolo=Il cinema italiano piange Dino Risi maestro della commedia all'italiana'', ''|pubblicazione=[[La Repubblica'', (quotidiano)|La Repubblica]] |data=7 giugno 2008)}}</ref>, costituisce uno degli affreschi cinematografici più rappresentativi dell'[[Italia]] del [[benessere]] e delcosiddetto [[Miracolo economico italiano|miracolo economico]] dia queglicavallo anni<ref>Danieledegli Dottorini,[[Anni ''Enciclopedia1950|anni Treccanicinquanta]] dele Cinema''[[Anni (2004)alla1960|sessanta]]<ref voce corrispondente<name="Treccani"/ref>.
 
== Trama ==
A [[Roma]], la mattina del [[Ferragosto]] [[1962]], la città è deserta. Bruno Cortona, quarantaduennetrentaseienne vigoroso ma nullafacente eed cialtroneesuberante, amante della guida sportiva e delle belle donne, al volante della sua [[Lancia Aurelia B24]] convertibile, vaga alla ricerca di un pacchetto di sigarette e di un [[telefono pubblico]]. Lo accoglie in casa Roberto Mariani, studente di legge al quarto anno, rimasto in città per preparare gli esami. Dopo la telefonata, Bruno chiede a Roberto di fargli compagnia: i due, sulla spinta dell'esuberanza e dell'invadenza di Bruno, intraprendono un viaggio in auto lungo la [[Strada statale 1 Via Aurelia|via Aurelia]], a velocità sostenuta, che li porteràporta in direzione della [[Toscana]], a [[Castiglioncello]], raggiungendo mete occasionali sempre più distanti. Durante il viaggio verso il nord e verso il mare, arriverannoarrivano anche a far visita ad alcuni parenti di Roberto, prima, e alla figlia e all'ex-moglie di Bruno, poi.
 
Il giovane Roberto saràè più volte sul punto di abbandonare Bruno, ma sia il caso, sia una certa inconfessabile attrazione, mascherata da una certa arrendevolezza, terràtengono unita l'assortita coppia di amici occasionali, in un viaggio che significheràdiventa per Roberto anche un percorso di [[iniziazione]] alla vita. Egli infatti si allontana dai miti e dai timori adolescenzialigiovanili e inizia la rilettura delle sueproprie relazioni familiari, dell'amore e dei [[rapporti sociali]], sino alla tragica conclusione che si materializza durante l'ennesimo sorpasso avventato: per evitare l'autoimpatto si scontrafrontale con un camion, Bruno sterza violentemente e precipitafinisce inper urtare un burroneparacarro. Nell'impatto, Bruno siviene gettasbalzato fuori dall'auto salvandosiriuscendo così a salvarsi, mentre Roberto, rimasto a bordo, perde la vita finendo in una scarpata coi rottami della Lancia. Agli agenti intervenuti Bruno confesserà, dato il tempo limitato trascorso con il ragazzo, di non conoscereconoscerne neppure il cognome del suo passeggero.
 
== Produzione ==
 
=== Soggetto ===
OriginariamenteDa principio una pellicola in cantiere della casa di [[Dino De Laurentiis]], il soggetto era stato scritto originariamente per [[Alberto Sordi]] nel ruolo di Bruno Cortona e doveva avere come titolointitolarsi ''Il giretto''<ref>{{Cita TV|trasmissione = La valigia dei sogni|wktrasmissione = La valigia dei sogni (programma televisivo)|canale = La7}}</ref>. La produzione passòQuando poi, a seguito della disdetta della lavorazione da parte di De Laurentiis, il progetto venne rilevato da [[Mario Cecchi Gori]] che spinse per affidare, il ruolo delvenne protagonistada quest'ultimo riassegnato a Vittorio Gassman, avendopoiché a quel tempo Sordi aveva un'esclusiva con la De Laurentiis. Il cambio di scritturazione andò benissimo a [[AlbertoDino SordiRisi]], a cui Cecchi Gori impose la sola condizione di girare il tutto in non più di sessanta giorni, per evitare così che Gassman andasse "in prorata" (clausola contrattuale che prevedeva un aumento sostanzioso dell'esclusivaingaggio confino a due, tre o quattro volte quello iniziale)<ref>{{Cita TV |url=https://www.raiplay.it/video/2019/05/Stracult-20-anni-Speciale-Dino-Risi-Forever-d57b001c-0ff0-4551-b694-02bb4f6f7451.html |trasmissione=[[Stracult]] |titolo=Speciale Dino DeRisi LaurentiisForever |canale=[[Rai Play]] |mese=05 |anno=2019 |accesso=2019-06-07}}</ref>.
 
Benché vengano accreditati quali soggettisti lo stesso Risi e gli sceneggiatori [[Ruggero Maccari]] ed [[Ettore Scola]], autori accreditati anche per la sceneggiatura, [[Rodolfo Sonego]] affermaaffermò<ref>''{{Cita libro |titolo=Il Cinema secondo Sonego'', a cura di [[|curatore=Tatti Sanguineti]], edito da ''|editore=Transeuropa - Cineteca di Bologna'', |anno=2000}}</ref> di d'essere ilstato veroin realtà lui l'autore effettivo del soggetto, che avrebbe poi venduto alla De Laurentiis senza che, al cambio di consegne tra i due produttori, ne risultasse infine accreditato. La cosafaccenda tuttavia non ebbe alcun seguito legale: né Rodolfo Sonego, né la De Laurentiis, intentarono una causa, masebbene lo stesso Sonego affermaavesse asserito che comunque ''Il sorpasso'', nella realizzazione di Mario Cecchi Gori, erafosse molto fedele al soggetto che eglida avevalui scritto.
 
=== Cast ===
Intervistato nelin 2012occasione per ildel cinquantenario del film, nel [[2012]], [[Jean-Louis Trintignant]] dichiarò che fuvenne scelto luisolamente perché assomigliava alla sua controfigura. In effetti Dinolo stesso Risi, in un testo per ''[[Ll'Unità]]'',<ref>''Capolavori italiani'', 4 febbraio 1995.</ref>, aveva raccontato così la scelta: «Cominciai il film (…) senza sapere chi sarebbe stato il compagno di Bruno Cortona: sapevo solo che doveva essere di piccola statura, biondo e, naturalmente, giovane.». Quindi fu scelta una controfigura con queste caratteristiche. Poiancor prima d'avervi scritturato l'interprete vero e proprio; soltanto in seguito il regista fece arrivare da Parigi l'attore francese, «per me sconosciuto, Jean-Louis Trintignant. Lo vidi e dissi subito: "è lui". Gentile, timido, educato, era il perfetto antagonista di Gassman.»; Neinei titoli di testa, comunque, il nome di Trintignant viene dopo quello della Spaak.
 
Una delle due turiste nel [[Cimitero militare germanico di Pomezia|cimitero militare tedesco]] (di [[Pomezia]] ([[provincia di Roma|RM]]) è [[Annette StroybergStrøyberg]], con la quale Gassman avrà, in futurosuccessivamente, un'importante relazione sentimentale<ref>{{Cita libro |autore=[[Natalia Aspesi,]] ''|titolo=Festival e funerali. Dai costumi ai malcostumi. Una storia italiana'', |editore=Il Saggiatore, |anno=2011, p.|pagina=21 |sbn=TO01832511}}</ref><ref>[{{Cita web |url=http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2005/12/15/Spettacolo/Cinema/CINEMA-E-MORTA-ANNETTE-STROYBERG-EX-MOGLIE-DEL-REGISTA-ROGER-VADIM_143121.php Adnkronos|titolo=Annette Stroyberg |sito=[[adnkronos]].com |data=2005-12-15 |accesso=2021-09-04}}</ref>. Nella [[scena (cinema)|scena]] della partita di [[ping- pong]] in spiaggia s'intravedono unl'allora ventenne [[Vittorio Cecchi Gori]], figlio del produttore del film eed egli stesso futuro produttore luied stessoanche edPaola unGassman, figlia di Vittorio e il giovanissimo [[Giancarlo Magalli]] seduto su una ringhiera <ref>Elisa Grando, ''Il Trieste Film Festival rende omaggio al ''Sorpasso''“Sorpasso” di Risi 50 anni dopo'', ''Il Piccolo'' 3 gennaio 2013</ref>. In una scena in cui si possono vedere due ragazzi che giocano a ping-pong, questi sono [[Andrea Giordana|Andrea]] e [[Carlo Giordana]], figli di [[Claudio Gora]].
 
=== Riprese ===
[[File:Catherine Spaak nel sorpasso.jpg|upright=1.4|thumb|[[Catherine Spaak]] e [[Vittorio Gassman]] in una scena del film]]
Le prime scene<ref>Massimo Ghirlanda (a cura di), Ettore Scola / Ruggero Maccari, ''[http://www.edizionierasmo.eu/2012/il-sorpasso-la-sceneggiatura/ Il sorpasso. La sceneggiatura] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140413132921/http://www.edizionierasmo.eu/2012/il-sorpasso-la-sceneggiatura/ |data=13 aprile 2014 }}''. Edizioni Erasmo, Livorno 2012.</ref> a venir girate furono proprio quelle che aprono il film: le riprese furono effettivamente realizzate nel periodo di Ferragosto e, siccome Risi non aveva ancora scelto l'interprete di Roberto Mariani, usò una controfigura, sia quando il giovane appare alla finestra, sia nella parte iniziale del viaggio, con il transito in [[Piazzapiazza di Spagna]], [[Piazza del Popolo (Roma)|Piazzapiazza del Popolo]] e [[Piazzapiazza San Pietro]]: le inquadrature sono sempre in campo lungo, e quando l'auto passa davanti alla macchina da presa, il figurante si copre il viso.<ref>[{{Cita libro |url=http://books.google.it/books?id=kkLuvewL_6UC&printsec=frontcover&dq=Jean-Louis+Trintignant+Il+sorpasso&hl=it&sa=X&ei=mxpKU7-LB4actAbzt4CQDQ&ved=0CD4Q6AEwAg#v=onepage&q=Jean-Louis%20Trintignant%20Il%20sorpasso&f=false |autore=Jean Louis Trintignant, ''|titolo=Alla fine ho deciso di vivere'', |editore=Edizioni Mondadori, |anno=2012]}}</ref>.
 
Le scene iniziali del film, con Bruno Cortona che percorre in auto strade assolate e deserte di unadella Roma periferica, furono tutte girate nella zona detta della [[Balduina]]<ref>Stefano Ciavatta, ''Balduina e la stagione del Sorpasso'', in ''Europa'' quotidiano 2013.</ref>, il quartiere romano che negli anni Sessantasessanta era abitato da numerosi attori e cantanti e che rappresentòin unquegli simboloanni delgiunse a simboleggiare il cosiddetto [[Miracolo economico italiano|boom economico]]. Nei condomìni borghesi di recente costruzione, infatti, convivevano impiegati statali e ricchi commercianti, avvocati eed importanti imprenditori edili, spesso definiti con disprezzo ''[[palazzinari]]''. Quando Bruno fa nuovamente una sosta <ref>In via Proba Petronia.</ref>, questa volta per bere a una fontanella, si avvede di un giovane affacciato alla finestra.
 
In realtà, come detto, colui che appare alla finestra non è Trintignant, ma una controfigura<ref>Davide De Lucca in ''Ondacinema.it''.</ref>, scelta con le caratteristiche del giovane che Risi aveva immaginato, ripresa in penombra e in campo lungo; inoltre, il vero palazzo usato per l'abitazione di Roberto si trova in un altro quartiere romano, quindi il dialogo fra i due personaggi è un montaggio di scene girate in tempi e luoghi diversi, con interpreti diversi. La cosa si può capire da alcuni particolari: quando Bruno guarda in alto, la persona pare portare gli occhiali e la finestra è grande, del tipo a tre vetri, dei quali solo uno dei qualiè chiuso; quando è invece inquadrato Trintignant, la finestra è visibilmente più piccola, eoltreché di tipo diverso; inoltre dietro alla fontanella – che in teoria è frontale alla finestra – è tutta campagna <ref>Tuttora vi si trova il [[parco regionale urbano del Pineto]].</ref>, ma nella scena in cui Roberto vede la portinaia sul balcone dei vicini, tale balcone risulta dirimpetto alla medesima finestra.
 
La località di [[Castiglioncello]], frazione di [[Rosignano Marittimo]] ([[provincia di Livorno]]), fu scelta da Risi su insistenza di Gassman, che vi era solito trascorrere le vacanze con la famiglia e voleva approfittarne nelle pause di lavorazione: il fatto viene riportato, fra gli altri, nel libro ''Una grande famiglia dietro le spalle''<ref>{{Cita libro |editore=Marsilio Editore, |anno=2007 (pag.|pagina=154 154)|sbn=LIA0911892}}</ref> di [[Paola Gassman]], dovenel quale l'attrice racconta che, proprio per tale circostanza, partecipò anche lei alle riprese, debuttando ad appena 17diciassette anni.
 
[[Mario Cecchi Gori]], produttore del film, aveva pensato a un finale differente rispetto a quello deciso da [[Dino Risi]], cioè quello di inquadrare i due protagonisti mentre sfrecciavano verso l'avventura, ma questo finale non fu adottato: infatti, i due avevano scommesso che se il giorno seguente all'ultima ripresa ci fosse stato bel tempo avrebbero girato il finale voluto da [[Dino Risi]]; in caso contrario avrebbero chiuso il set e adottato il lieto fine di [[Mario Cecchi Gori]]. Ma il sole di quel giorno, a detta di [[Dino Risi]], fu bellissimo e splendente e questo comportò la scelta del finale tragico.<ref>{{Cita testo |autore=[[Maurizio Porro]] , ''|titolo=«Il sorpasso» di Risi sembra girato oggi'', |pubblicazione=[[Corriere della Sera, p.]] |pagina=51, (|data=24 agosto 2009)}}</ref>.
 
== Il film ==
[[File:Sorpasso03.jpg|upright=1.4|left|thumb|La scena dell'ultimo sorpasso tra l'[[Lancia Aurelia B24|Aurelia B24]] e una Fiat 2300 S Coupè.Coupé]]
Il forte taglio di [[Critica sociale (sociologia)|critica sociale]] e di [[costume]], seppure nascosto tra le pieghe comiche e divertenti della [[commedia]], ne fa uno dei manifesti del [[Generi cinematografici|genere]] cinematografico meglio conosciuto come ''[[commedia all'italiana]]'' dove compaiono alcuni innovativi e originali caratteri formali.
 
I personaggi protagonisti di Bruno Cortona e Roberto Mariani, per esempio, superano abbondantemente la caratterizzazione [[macchietta|macchiettistica]] e [[caricatura]]le della commedia. Essi risultano psicologicamente completi e definiti (il regista è laureato in medicina e specializzato in [[psichiatria]]<ref>«...{{Cita testo |citazione=studia e consegue una laurea in Medicina. I genitori immaginano per lui una carriera in psichiatria, ma il giovane Dino ha altri progetti.» (In |autore=Claudia Morgoglione, ''|titolo=Il cinema italiano piange Dino Risi maestro della commedia all'italiana'', ''|pubblicazione=La Repubblica'', |data=7 giugno 2008)}}</ref>), soprattutto [[Jean-Louis Trintignant|Trintignant]], che dà vita a un ritratto molto intenso di un giovane timido, perdente, ma maturo nella sua [[coscienza di classe]], attratto da schemi sociali di successo, ma allo stesso tempo incardinato a precisi canoni di comportamento mutuati dal proprio gruppo d'appartenenza, la [[piccola borghesia]] romana lavoratrice, che con le proprie virtù familiari si contrappone sia all'[[alta borghesia]] rampante e arrivista, sia al [[sottoproletariato]] urbano, ancora distante dai grandi processi economici.<ref>«...le…le spiagge affollate (di una zona, come la Versilia, ricca di luoghi di villeggiatura non popolari, frequentata dalla nuova società arricchitasi durante il boom economico degli anni Sessanta)» (in Daniele{{cita|D. Dottorini, ''Opop. cit. ibidem''||Dottorini (2004)}}).</ref>.
 
Dino Risi in realtà si avvarrà totalmente del soggetto scritto dal grande Rodolfo Sonego. Quest'ultimo, addirittura, si impunterá affinché il film termini con la morte di Roberto, elemento che riveste un'importanza determinante nell'intero tessuto del racconto.<ref>{{Cita web|url=https://www.premiosonego.it/|titolo=Premio Rodolfo Sonego {{!}} Concorso per sceneggiature di commedia|lingua=it-IT|accesso=2024-09-03}}</ref>
Il duello psicologico Bruno-Roberto<ref>Matteo Balestrieri, ''Vero come la finzione Vol. 2: La psicopatologia al cinema'', Springer, 2010, pp.30-31</ref>, giocato sul filo dei 130 chilometri orari, è uno schema nuovo, non consueto nei film di commedia. Come è del tutto innovativo, rispetto alle altre pellicole di genere, il ricorso all'[[Io narrante|io pensante]] del giovane Roberto, mediante il quale veniamo a conoscenza della contraddizione tra pensiero e azione che il ragazzo vive a contatto con Bruno, e soprattutto del percorso d'iniziazione erotica e sociale che egli compie. I personaggi protagonisti, così diversi ma in egual misura positivi e negativi, si attraggono e si respingono tra loro, attraendo a loro volta gli spettatori verso due poli distinti e contrapposti d'identificazione sociale: cosa questa che li rende assai diversi dai personaggi [[Alberto Sordi|sordiani]], protagonisti tipici della commedia, accompagnati in genere da un univoco senso di sottile disprezzo o comica compassione.<ref>Gloria Satta (a cura di) con Vincenzo Mollica e Alessandro Nicosia. In collaborazione con Tiziana Appetito, ''Alberto Sordi e la sua Roma'', Gangemi Editore spa,p.30</ref>
 
Il duello psicologico Bruno-Roberto<ref>{{Cita libro |autore=Matteo Balestrieri, ''|titolo=Vero come la finzione Vol.|volume=II 2vol.: ''La psicopatologia al cinema'', |editore=Springer, |anno=2010, pp.|pagine=30-31 |sbn=CFI0762070}}</ref>, giocato sul filo dei 130 chilometri orari, è uno schema nuovo, non consueto nei film di commedia. Come è del tutto innovativo, rispetto alle altre pellicole di genere, il ricorso all'[[Io narrante|io pensante]] del giovane Roberto, mediante il quale veniamo a conoscenza della contraddizione tra pensiero e azione che il ragazzo vive a contatto con Bruno, e soprattutto del percorso d'iniziazione erotica e sociale che egli compie. I personaggi protagonisti, così diversi ma in egual misura positivi e negativi, si attraggono e si respingono tra loro, attraendo a loro volta gli spettatori verso due poli distinti e contrapposti d'identificazione sociale: cosa questa che li rende assai diversi dai personaggi [[Alberto Sordi|sordiani]], protagonisti tipici della commedia, accompagnati in genere da un univoco senso di sottile disprezzo o comica compassione.<ref>{{Cita libro |curatore=Gloria Satta (a cura di) |altri=con Vincenzo Mollica e Alessandro Nicosia., Ine in collaborazione con Tiziana Appetito, ''|titolo=Alberto Sordi e la sua Roma'', |editore=Gangemi Editore spa,p.|pagina=30}}</ref>.
''Il sorpasso'' segna un'ulteriore differenziazione rispetto ad altre pellicole della ''commedia all'italiana''. In questo film la personalità artistica del regista è più marcata e presente, e non si limita alla sola partecipazione o rifinitura del [[Soggetto (cinema)|soggetto]]. La dinamica delle scene e il succedersi dei [[Piano (fotografia)|piani]] sono estremamente più elaborati, e sono il frutto di una sola mente ideativa. A volte, la ripresa sfuma nel [[documentario|documentarismo]]<ref>«La sua visione dell'Italia è spietata e pessimista, perciò non si limita a fotografare – anche con un certo taglio documentaristico – la realtà: la sua è anche e soprattutto denuncia, senza rinunciare tuttavia alla leggerezza nei toni del racconto e godibilità.» (Dora Markus, ''Storia dei film'')</ref>, e i particolari d'ambientazione sono così definiti da somigliare quasi a un [[cinegiornale]] del tempo: così, per esempio, nella scena girata nella sala da ballo in riva al mare, quando il regista si sofferma con insistenza sui passi di ''[[twist]]'' delle [[comparsa (attore)|comparse]]. Qui, il regista non è colui che si pone dietro la [[macchina da presa]] e si limita a filmare il lavoro corale di una squadra di artigiani, della quale un gruppo di geniali [[attore (spettacolo)|attori]] fa parte. Risi concepisce personalmente i [[piano sequenza|piani-sequenza]], determina a tavolino i ritmi delle scene e delle [[battuta (spettacolo)|battute]], e, pur lasciando ampio spazio alla creatività dell'attore, decide ''a priori'' l'incisività e lo stacco di alcune di esse. Il risultato è leggero, godibile, divertente, nello stile dell'autore, ma al tempo stesso si propone come testimonianza, documentazione e denuncia, allontanandosi molto dai confini della commedia. In alcuni momenti, come quando il giovane studente tenta di salire su un mezzo pubblico nel [[porto di Civitavecchia]], la rappresentazione sociale diventa ultra-realistica, pressoché [[Pier Paolo Pasolini|pasoliniana]].
 
''Il sorpasso'' segna un'ulteriore differenziazione rispetto ad altre pellicole della ''commedia all'italiana''. In questo film la personalità artistica del regista è più marcata e presente, e non si limita alla sola partecipazione o rifinitura del [[Soggetto (cinema)|soggetto]]. La dinamica delle scene e il succedersi dei [[Piano (fotografia)|piani]] sono estremamente più elaborati, e sono il frutto di una sola mente ideativa. A volte, la ripresa sfuma nel [[documentario|documentarismo]]<ref>«La sua visione dell'Italia è spietata e pessimista, perciò non si limita a fotografare – anche con un certo taglio documentaristico – la realtà: la sua è anche e soprattutto denuncia, senza rinunciare tuttavia alla leggerezza nei toni del racconto e godibilità.» (Dora Markus, ''Storia dei film'')</ref>, e i particolari d'ambientazione sono così definiti da somigliare quasi a un [[cinegiornale]] del tempo: così, per esempio, nella scena girata nella sala da ballo in riva al mare, quando il regista si sofferma con insistenza sui passi di ''[[twist]]'' delle [[comparsa (attore)|comparse]]. Qui, il regista non è colui che si pone dietro la [[macchina da presa]] e si limita a filmare il lavoro corale di una squadra di artigiani, della quale un gruppo di geniali [[attore (spettacolo)Attore|attori]] fa parte. Risi concepisce personalmente i [[piano sequenza|piani-sequenza]], determina a tavolino i ritmi delle scene e delle [[battuta (spettacolo)|battute]], e, pur lasciando ampio spazio alla creatività dell'attore, decide ''a priori'' l'incisività e lo stacco di alcune di esse. Il risultato è leggero, godibile, divertente, nello stile dell'autore, ma al tempo stesso si propone come testimonianza, documentazione e denuncia, allontanandosi molto dai confini della commedia. In alcuni momenti, come quando il giovane studente tenta di salire su un mezzo pubblico nel [[porto di Civitavecchia]], la rappresentazione sociale diventa ultra-realistica, pressoché [[Pier Paolo Pasolini|pasoliniana]].
 
''Il sorpasso'' risulta quindi, come suggerisce del resto il suo stesso titolo, un film assai veloce e ritmato su precisi spunti di accelerazione, e le battute memorabili di [[Vittorio Gassman]] chiudono i tanti siparietti che nella pellicola si aprono e si chiudono con continuità, schema questo che ha assai poco di teatrale e molto di cinematografico.
 
Altri elementi formali fanno del film un'importante novità. La pellicola infatti è considerata da alcuni un vero ''[[road-movie]]'' ("pellicola di strada"), il primo del genere in Italia, poiché è strutturale il legame che viene vissuto con la strada nello svilupparsi della vicenda narrativa. È la strada, nel suo rapporto attivo e passivo coi due protagonisti, che segna il percorso del soggetto da un punto di partenza preciso (la [[Roma]] deserta di un [[ferragosto]] qualunque) sino alla tragica curva di [[Lungomare di Livorno|Calafuria]], poco dopo il paese di [[Quercianella]], sul lungomare toscano.
{{QuoteCitazione|... Ogni incontro è effimero, breve tappa di un viaggio senza meta che li spinge poi a risalire sempre in macchina, strumento di deriva e di fuga da una realtà che nonostante tutto continua a opporre la sua resistenza...resistenza…<ref>Daniele Dottorini, ''Op.cit. ibidem''<name="Treccani"/ref>}}
Bruno e Roberto si allontanano brevissimamente dalla strada ma a essa fanno sempre ritorno, ed è la strada, appunto, la rappresentazione scenica di una [[nazione]] che si avvia velocemente alla fine di un sogno, quello del benessere collettivo e generalizzato. Il salto che l'autovettura compie nel vuoto, tra lo sguardo incuriosito di bagnanti distratti, è puro [[simbolismo]]. Come sono carichi di simboli la vita spezzata del giovane onesto e ingenuo e il pericolo invece scampato dal suo [[alter- ego]] Cortona. Essi rappresentano due identità della nazione, giunta a un bivio della propria storia. La prima, quella legata ai princìpi, sarà sedotta e morirà, nella fine di un sogno, lasciando campo libero alla seconda Italia, quella furbesca, individualista e amorale. È forse questa vena pessimistica, questa profonda sfiducia in un certo tipo di uomo italiano, nelle sue reali possibilità, in certi tratti ricorrenti della storia dell'Italia, e questa critica dura alle sue abitudini e alla sua mentalità, che ricollega il film a quel genere, detto appunto ''commedia all'italiana'', del quale è ritenuto da molti un capolavoro.
[[File:Sorpasso1962.jpg|upright=1.4|thumb|La [[Lancia Aurelia B24]] nell'episodio finale dell'incidente]]
Occorre spendere qualche parola in più sui simbolismi che intorno alla strada si raccolgono. Non a caso è la [[Strada statale 1 Via Aurelia|Viavia Aurelia]]<ref>«La strada è la rappresentazione del percorso di una nazione che scopriva allora il benessere che il consumo le offriva; e non a caso la via che percorrono Roberto e Bruno è l'Aurelia, che collega Roma con le riviere, a simboleggiare la strada verso l'evasione, la vacanza, il disimpegno.» (Inin D. Markus, ''Op,op. cit. ibidem'').</ref> il percorso lungo il quale la vicenda si snoda, l'[[Strade consolari|arteria consolare]] che esce da [[Roma]] e si dirige pigramente verso le riviere di [[Fiumicino|Fregene]] e dell'alto [[Lazio]], perché è questa la strada che più di altre nel corso degli [[anni 1960|anni sessanta]] ha rappresentato un mito collettivo e generazionale: una strada verso la vacanza, l'evasione, il benessere in molteplici rappresentazioni. L'Aurelia ha rappresentato, in certo qual modo, una sintesi sociale. Il suo percorso, muovendo dal centro della città, attraversava dapprima i quartieri borghesi della capitale in crescita, sorti a ridosso del [[centro storico di Roma]], quindi sfiorava le borgate popolari ancora fatiscenti, e, correndo velocemente tra le ultime contrade agricole della bonifica laziale, raggiungeva le spiagge popolari della riviera o i piccoli centri delle facoltose Fregene, [[Santa Marinella]], e via via su sino a [[CapalbioCastiglioncello]], tra un fiorire di urbanizzazioni selvagge e abusive.
 
[[File:CINECITTA9549.jpg|300px|left|thumb|La [[Lancia Aurelia B24]], superstite, usata nel film ''Il sorpasso'' esposta a [[Cinecittà]] nel [[1995]] per il centenario del cinema]]
La [[civiltà]] che i protagonisti incontrano nel loro viaggio è quindi davvero uno spaccato trasversale di quella società romana che collettivamente si metteva in moto ogni domenica per celebrare il rito della festa, tra soste alle stazioni di servizio, lunghe code d'automobili eed incidenti frontali.
 
Anche l'[[automobile]], una [[Lancia Aurelia B24]]<ref>{{Cita notizia |url=http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/lancia-aurelia-l-auto-sorpasso-che-ci-guid-epoca-nuova-961715.html |titolo=La Lancia Aurelia, l'auto del "Sorpasso" che ci guidò in un'epoca nuova |pubblicazione=[[Il Giornale]] |accesso=2021-08-16}}</ref> (l'analogia tra il nome della [[spider (automobile)|spider]] e la via consolare non può, anche questa volta, esser casuale) riflette un [[simbolismo]] radicale. La macchina, infatti, era uscita dalle officine nel [[1956]] e rappresentava allora il prototipo di un'idea di eleganza e raffinatezza, ma ben presto si trasformò nell'ideale dell'automobile aggressiva, prepotente, truccata nel motore e negli allestimenti, tra cui il famosissimo clacson tritonale che accompagna gran parte delle sequenze in auto. In alcune scene del film la si scorge infatti in questa sua immagine. La fiancata destra mostra ancora le lavorazioni di un'officina di carrozziere, le riparazioni non ancora riverniciate, le cicatrici che dovevano testimoniare le battaglie sostenute dall'auto e dal suo pilota (notare che manca anche uno dei due terminali di scarico della vettura). Dino Risi sceglie non casualmente una Lancia Aurelia, poiché essa rappresenta proprio la corruzione di un'idea, quella fiducia nel miracolo economico in Italia, che con gli anni andràsi a finire in Italiaesaurirà, lasciando il posto a una società divisa e contraddittoria, nella quale solo i cialtroni opportunisti, come Cortona, e i loro pseudovalori morali diventeranno i soggetti protagonisti di un benessere sociale. <ref>La B24 utilizzata nel film era targata Roma 329446, l'auto esiste tutt'oggi ed éè di proprietà di un collezionista marchigiano ([http://www.scenecontemporanee.it/cinema/drive-in-il-sorpasso-lancia-aurelia-b24-spider-812 ''Scene Contemporanee.it'']) ([http://www.moviecars.it/lancia.php ''Moviecars''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160128105624/http://www.moviecars.it/lancia.php |data=28 gennaio 2016 }}) ([http://classicars.altervista.org/lancia_aurelia_b_24_.html ''Lancia Aurelia B24''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160130155628/http://classicars.altervista.org/lancia_aurelia_b_24_.html |data=30 gennaio 2016}}).</ref> .
 
 
La colonna sonora è curata da [[Riz Ortolani]]; ma le scene più importanti del film vivono invece su alcuni motivi musicali tra i più in voga in quel periodo.
 
* ''[[Quando quando quando]]'' ([[Tony Renis]] / [[Alberto Testa (paroliere)|Alberto Testa]]) di [[Emilio Pericoli]]
* ''[[St. Tropez Twist/Daniela|St. Tropez Twist]]'' ([[Mario Cenci]] / [[Peppino Di Capri|Giuseppe Faiella]]) di [[Peppino di Capri|Peppino Di Capri]]
* ''[[Peppino di Capri e i suoi Rockers (1961)|Per un attimo]]'' (Paolo Lepore e [[Luigi Naddeo]] / [[Gino Mazzocchi]]) di Peppino Di Capri
* ''[[Don't Play That Song (You Lied)]]'' ([[Ahmet Ertegün]] / Betty Nelson) di Peppino Di Capri
* ''[[Chi ci vedrà / Gianni|Gianni]]'' (Nino P. Tassone / [[Giuseppe Cassia]]) di [[Miranda Martino]]
* ''[[Vecchio frak]]'' (Domenico Modugno) di [[Domenico Modugno]]
* ''[[Pinne fucile ed occhiali/Guarda come dondolo|Guarda come dondolo]]'' ([[Carlo Rossi (paroliere)|Carlo Rossi]] / Edoardo Vianello) di [[Edoardo Vianello]]
* ''[[Pinne fucile ed occhiali]]'' (Carlo Rossi / Edoardo Vianello) di Edoardo Vianello
 
La trovata può sembrare oggi banale ai più, ma a quel tempo era molto originale, e fu usata come ulteriore caratterizzazione del personaggio e determinazione del contesto<ref name="Treccani"/>.
 
== Censura ==
Anche l'[[automobile]], una [[Lancia Aurelia B24]]<ref>[http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/lancia-aurelia-l-auto-sorpasso-che-ci-guid-epoca-nuova-961715.html ''La Lancia Aurelia, l'auto del "Sorpasso" che ci guidò in un'epoca nuova'']</ref> (l'analogia tra il nome della [[spider (automobile)|spider]] e la via consolare non può, anche questa volta, esser casuale) riflette un [[simbolismo]] radicale .
La Commissione di revisione rilasciò regolare nulla osta, limitando la visione ai minori di 14 anni:
La macchina, infatti, era uscita dalle officine nel [[1956]] e rappresentava allora il prototipo di un'idea di eleganza e raffinatezza, ma ben presto si trasformò nell'ideale dell'automobile aggressiva, prepotente, truccata nel motore e negli allestimenti, tra cui il famosissimo clacson tritonale che accompagna gran parte delle sequenze in auto. In alcune scene del film la si scorge infatti in questa sua immagine. La fiancata destra mostra ancora le lavorazioni di un'officina di carrozziere, le riparazioni non ancora riverniciate, le cicatrici che dovevano testimoniare le battaglie sostenute dall'auto e dal suo pilota. Dino Risi sceglie non casualmente una Lancia Aurelia, poiché essa rappresenta proprio la corruzione di un'idea, quella fiducia nel miracolo economico che con gli anni andrà a finire in Italia, lasciando il posto a una società divisa e contraddittoria, nella quale solo i cialtroni opportunisti, come Cortona, e i loro pseudovalori morali diventeranno i soggetti protagonisti di un benessere sociale. <ref>La B24 utilizzata nel film era targata Roma 329446, l'auto esiste tutt'oggi ed é di proprietà di un collezionista marchigiano ([http://www.scenecontemporanee.it/cinema/drive-in-il-sorpasso-lancia-aurelia-b24-spider-812 ''Scene Contemporanee.it'']) ([http://www.moviecars.it/lancia.php ''Moviecars'']) ([http://classicars.altervista.org/lancia_aurelia_b_24_.html ''Lancia Aurelia B24''])</ref>
 
{{Citazione|Revisionato il film il giorno 30 novembre 1962, la Commissione esprime parere favorevole per la concessione del nulla osta per la proiezione in pubblico e l'esportazione. La Commissione stabilisce che alla proiezione non possono assistere i minori degli anni 14, ai sensi dell'art. 5, 1 comma, della legge 21/4/62 n.161 <ref>si veda la documentazione originale dell'epoca in{{cita web|url=https://cinecensura.com/wp-content/uploads/1962/05/Il-sorpasso-1%5E-Edizione.pdf|titolo=Il sorpasso - 1^ Edizione}}</ref>.}}
== Colonna sonora ==
[[File:Crocco Il Sorpasso.jpg|thumb|upright=1.6|''I 4 assi'' con [[Dino Crocco]] alla batteria nella scena ambientata nel locale notturno]]
La colonna sonora è curata da [[Riz Ortolani]]; ma le scene più importanti del film vivono invece su alcuni motivi musicali tra i più in voga in quel periodo: ''[[St. Tropez Twist]]'' di [[Peppino di Capri]], ''[[Guarda come dondolo]]'' e ''[[Pinne fucile ed occhiali]]'' di [[Edoardo Vianello]], ''[[Vecchio frac]]'' di [[Domenico Modugno]] e ''[[Don't Play That Song (You Lied)]]'' di [[Ben E. King]], nella versione cover cantata da [[Peppino di Capri]]. La trovata può sembrare oggi banale ai più, ma a quel tempo era molto originale, e fu usata come ulteriore caratterizzazione del personaggio e determinazione del contesto.<ref>Daniele Dottorini, ''Il sorpasso'', Enciclopedia del Cinema (2004) alla voce corrispondente</ref>
 
== Distribuzione e accoglienza ==
''Il sorpasso'' uscì in [[Francia]] col titolo ''Le Fanfaron'' e negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] con il titolo ''The Easy Life''. In America, il film "diventò un [[cult movie|fenomeno di culto]]"<ref name="Enc. Cin.Treccani"/>: [[Dennis Hopper]], il regista del [[cult movie]] ''[[Easy Rider]]'' si è ispirato a ''Il sorpasso'' per scrivere il suo soggetto considerato il capolavoro (nonché il [[wikt:capostipite|capostipite]]) dei [[road movie]]<ref name="Enc. Cin.Treccani">[[Daniele Dottorini]], [http://www.treccani.it/enciclopedia/il-sorpasso_(Enciclopedia-del-Cinema)/ ''Il sorpasso''], ''Enciclopedia del Cinema'' (2004), [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref>.
 
Il film non fu accolto con un grande successo di critica. Dino Risi raccontò che alla prima erano presenti solo 50 persone<ref>«{{Cita testo |citazione=il film all'inizio, fu un mezzo fiasco: stroncato dalla critica e dal pubblico (lo stesso Dino Risi racconta che alla prima erano presenti solo 50 persone») (In ''|pubblicazione=La Repubblica, |data=12 marzo 2013)}}</ref>. Il successofilm diebbe pubblicoda arrivòsubito lentamenteun grazie«grandissimo alsuccesso [[passaparola]]di deglipubblico spettatorie chedi avevanocritica»<ref assistitoname="Treccani">{{Treccani|il-sorpasso_(Enciclopedia-del-Cinema)||autore=Daniele alla proiezioneDottorini|anno=2004|accesso=2021-08-15}}</ref>. Gli incassi successivi furono eccezionali,: il film, infatti costòcostato una cifra superiore ai 300 milioni di lire e, incassò in 3 anni più di un miliardo di lire. La consacrazione della critica arrivò solo in tempi successivi, dopo la metà degli [[anni 1980|anni ottanta]]. ''Il sorpasso'' fu un successo non solo italiano ma internazionale, tanto che in Argentina alcuni credono che "sorpasso" significhi "spaccone".<ref>{{Cita libro |autore=Enrico Giacovelli, ''|titolo=La commedia all'italiana'', |editore=Gremese Editore, |anno=1995 p.|pagina=215}}</ref>.
 
== Accoglienza ==
=== Incassi ===
Incasso accertato sino a tutto il 30 giugno [[1965]] Lit. 1.182.686.541.<ref>Catalogo Bolaffi del cinema italiano 1956/1965.</ref>.
 
=== Critica ===
{{Citazione|''Il sorpasso'' è un film ben narrato, pieno di notazioni acute e vivaci, ma invaso da un Vittorio Gassman eccessivo come sempre...sempre…|[[Leandro Castellani]] in ''[[Rivista del Cinematografo]]'' del 1º gennaio [[1963]]}}
 
{{Citazione|[...] in un certo senso, quindi, Risi ha sfidato le consuetudini e ha effettuato una sorta di esperimento addirittura sulle clausole e sul corpus vile, del film leggero italiano, da un lato incatenando lo spettatore e dall'altro piegando il film alle proprie esigenze, non tanto di messaggio, quanto di spirito e di umanità. Gassman ha contribuito in maniera rilevante a più di un risvolto del personaggio, che non è esente, nella costruzione e nell'interpretazione, da precise venature autobiografiche...autobiografiche…|[[Giacomo Gambetti]] su ''[[Bianco e nero]]'' del 1º gennaio [[1963]]}}
 
== Riconoscimenti ==
=== Premi e riconoscimenti ===
Il film è stato anche inserito nella lista dei ''[[100 film italiani da salvare]]'', "«100 pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese tra il 1942 e il 1978".»<ref>[http{{Cita web|url=https://www.movieplayer.it/film/articoli/cento-film-e-un-italia-da-non-dimenticare_4261/ |titolo=Cento film e un'Italia da non dimenticare<!|sito=Movieplayer.it|lingua=it|accesso=2022-01- Titolo generato automaticamente -->]13}}</ref><ref>[http{{Cita web|url=https://www.corriere.it/spettacoli/08_febbraio_28/elenco_cento_film_d83cacd8-e5ce-11dc-ab61-0003ba99c667.shtml |titolo=Ecco i cento film italiani da salvare Corriere della Sera<!|accesso=2022-01- Titolo generato automaticamente -->]13}}</ref><ref>{{cita web |url=http://www.cinegiornalisti.com/magazineonlinevisualizza_new.asp?id=900 |titolo=Copia archiviata |accesso=6 dicembre 2014 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150923203548/http://www.cinegiornalisti.com/magazineonlinevisualizza_new.asp?id=900 |dataarchivio=23 settembre 2015 }}</ref><ref>[http{{Cita web |url=https://www.retedeglispettatori.it/index.php?section=i-cento-film&id=63-/il-sorpasso/ |titolo=Il sorpasso |editore=100+1 film; Rete degli Spettatori] |sito=retedeglispettatori.it |accesso=2021-08-16}}</ref>.
 
* [[David di Donatello 1963|1963]] - '''[[David di Donatello (premio)|David di Donatello]]'''
** ''[[David di Donatello per il miglior attore protagonista|migliorMiglior attore protagonista]]'' a [[Vittorio Gassman]]
*[[Nastri d'argento 1963|1963]] - '''[[NastriNastro d'argento]]'''
** ''[[Nastro d'argento al migliore attore protagonista|migliorMiglior attore protagonista]]'' a [[Vittorio Gassman]]
** Candidatura ''Nomination [[Nastro d'argento al migliore soggetto|migliorMiglior soggetto]]'' a [[Dino Risi]]
* [[1963]] - '''[[Festival internazionale del cinema di Mar del Plata|Festival di Mar del Plata]]'''
** ''miglior[[Festival internazionale del cinema di Mar del Plata|Miglior regista]]'' a [[Dino Risi]]
** Candidatura ''[[Festival internazionale del cinema di Mar del Plata|Miglior film straniero]]'' a [[Dino Risi]]
 
== Citazioni e riferimenti ==
* Nell'episodio finale del film ''[[Se permettete parliamo di donne]]'' di due anni dopo, [[Vittorio Gassmann]] guida un'auto [[spyderspider]] similaresimile a quella utilizzata ne ''Il sorpasso'', il cui [[clacson]] emette lo stesso suono, in un'evidente autocitazione del personaggio protagonista di questa pellicola.
* Nel programma televisivo ''[[Il caso Scafroglia]]'', trasmesso dalla televisione italiana nel 2002, [[Corrado Guzzanti]] realizzò una parodia del film, utilizzando come personaggi principali [[Umberto Bossi]] (come alter ego di Bruno Cortona) e [[Giulio Tremonti]] (come alter ego di Roberto Mariani), entrambi interpretati da Guzzanti stesso.
* Il film è citato in uno degli episodi di ''[[Un sacco bello]]'' di [[Carlo Verdone]].
* ''L'estate di Bruno Cortona. Castiglioncello nell'anno del Sorpasso'' è un documentario del 2012 di [[Gloria De Antoni]] con la collaborazione di [[Oreste De Fornari]], girato sui luoghi della località di villeggiatura, con interviste ad attori, comparse e testimoni del set del film di Risi.
* Nel quiz ''[[Reazione a catena - L'intesa vincente]]'' ogni volta che una delle due squadre supera il montepremi dell'altra si sente il clacson della [[Lancia Aurelia B24]].
* La scena iniziale del film ''[[L'ombrellone]]'', sempre diretto da Dino Risi, richiama l'inizio di questo film, mostrando anch'essa un'auto che sfreccia in una Roma deserta.
* Nel film ''[[13dici a tavola]]'' di [[Enrico Oldoini]] il protagonista [[Giancarlo Giannini]] in casa sua sta guardando ''Il sorpasso'' su [[DVD]] e nel [[flashback]] rappresentato nella scena successiva l'auto con a bordo [[Kasia Smutniak]] e [[Nicolas Vaporidis]] passa davanti a un muro dove è affisso il manifesto del film. Lo stesso personaggio interpretato da Giannini rivivrà la scena finale del film finendo fuori strada, fortunatamente cavandosela con poche ammaccature.
* Per il film ''[[Mordi e fuggi (film)|Mordi e fuggi]]'' diretto dieci anni dopo dallo stesso Dino Risi fu girato un finale alternativo, poi scartato in fase di montaggio, dove [[Marcello Mastroianni]] a bordo di un [[Volkswagen Maggiolino]] [[cabriolet]] guidato da [[Renzo Marignano]] torna verso casa ripercorrendo in senso inverso il tratto di [[via Aurelia]], quindi dalla [[torre di Calafuria]] verso [[Quercianella]].
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* Massimo Ghirlanda, ''[https://erasmolibri.it/libri/il-sorpasso-la-sceneggiatura-di-scola-e-maccari/ Il sorpasso. La sceneggiatura di Scola e Maccari]''. Edizioni Erasmo, Livorno 2019.
*Oreste De Fornari, ''I filobus sono pieni di gente onesta. il sorpasso 1962-2012'', Edizione Falsopiano, Alessandria 2012. (''2 edizione)''
* Massimo Ghirlanda (a cura di), Ettore Scola / Ruggero Maccari, ''[http://www.edizionierasmo.eu/2012/il-sorpasso-la-sceneggiatura/ Il sorpasso. La sceneggiatura]''. Edizioni Erasmo, Livorno 2012.
* Mariapia Comand, ''Il Sorpasso: Un capolavoro tutto italiano'', Universale Film, Lindau, Torino 2002. (seconda edizione.2007).
* Gerardo Di Cola, ''Le voci del tempo perduto'', edicola Editrice, Chieti 2004.
* Claudio Castaldi e Monica Ciucchi, ''Castiglioncello '62: il nostro sorpasso ovvero quando la troupe invase La Perla ''. Edizioni ''Il Gabbiano'', Castiglioncello 2003.
* Oreste De Fornari, ''I filobus sono pieni di gente onesta. Il Sorpasso: 1962-1992''. Disegni di [[Giorgio Carpinteri]] e [[Guido Crepax]]. Edizioni Carte Segrete, Roma 1992.
* {{fr}} ''Revue du Cinéma, Image et son'' n°º 205, 1967.
* ''Catalogo Bolaffi del cinema italiano 1956/1965'', a cura di [[Gianni Rondolino]].
* [[{{Cita libro |autore=Daniele Dottorini]], [|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/il-sorpasso_(Enciclopedia-del-Cinema)/ ''|voce=Il sorpasso''], ''|titolo=Enciclopedia del Cinema'' (|anno=2004), [[|editore=Istituto dell'Enciclopedia italianaItaliana Treccani]]|città=Roma |accesso=2021-08-16 |cid=Dottorini (2004)}}
 
== Voci correlate ==
* [[Road movie]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cinematografo|titolo|11186}}
* {{Imdb}}
* Scheda su ''[http://www.archiviodelcinemaitaliano.it/index.php/scheda.html?codice=AG1052 Il sorpasso]'' nell'Archivio cinema ANICA
 
{{Dino Risi}}
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[[Categoria:Film ambientati a Civitavecchia]]
[[Categoria:Film ambientati in Toscana]]
[[Categoria:Film girati a Livorno]]
[[Categoria:Film con composizioni originali di Riz Ortolani]]
[[Categoria:Film ambientati sulle automobili]]