Venosa: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
|Grado amministrativo = 3
|Nome=Venosa
|PanoramaNome = Venosa.jpg
|Stato = ITA
|Didascalia=
|Bandiera = Venosa-Gonfalone.png
|Voce bandierastemma =
|Voce bandiera =
|Stemma=Venosa-Stemma.png
|Panorama = Venosa.jpg
|Voce stemma=
|Didascalia =
|Stato=ITA
|Divisione amm grado 1 = Basilicata
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 12 =Basilicata Potenza
|Amministratore locale = Francesco Mollica
|Divisione amm grado 2=Potenza
|Partito = [[Azione (partito politico)|Azione]]
|Amministratore locale=Tommaso Gammone
|Data elezione = 9-6-2024
|Partito=[[centrosinistra]]
|Data elezioneistituzione =26-5-2014
|Altitudine = 415<ref name="comuni-italiani.it">{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/076/095/clima.html|titolo=Il clima a Venosa|accesso=7 gennaio 2011}}</ref>
|Data istituzione=
|Sottodivisioni =
|Altitudine=415<ref name="comuni-italiani.it">{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/076/095/clima.html|titolo=Il clima a Venosa|accesso=7 gennaio 2011}}</ref>
|Divisioni confinanti = [[Barile (Italia)|Barile]], [[Ginestra (Italia)|Ginestra]], [[Lavello (Italia)|Lavello]], [[Maschito]], [[Montemilone]], [[Palazzo San Gervasio]], [[Rapolla]], [[Spinazzola]] (BT)
|Superficie=170.39
|Zona sismica = 2
|Note superficie=
|Gradi giorno = 1663
|Abitanti=11884
|Nome abitanti = venosini
|Note abitanti={{cita web|url=http://demo.istat.it/bilmens2015gen/query.php?lingua=ita&Rip=S4&Reg=R17&Pro=P076&Com=95&submit=Tavola|titolo=Bilancio demografico Istat 2015}}
|Patrono = [[san Felice di Thibiuca]]
|Aggiornamento abitanti=30-9-2015
|Festivo =
|Sottodivisioni=
|PIL =
|Divisioni confinanti=[[Barile (Italia)|Barile]], [[Ginestra (Italia)|Ginestra]], [[Lavello]], [[Maschito]], [[Montemilone]], [[Palazzo San Gervasio]], [[Rapolla]], [[Spinazzola]] (BT)
|PIL procapite =
|Codice postale=85029
|Mappa = Map of comune of Venosa (province of Potenza, region Basilicata, Italy).svg
|Prefisso=[[0972]]
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Venosa all'interno della provincia di Potenza
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=076095
|Codice catastale=L738
|Targa=PZ
|Zona sismica=2
|Gradi giorno=1663
|Diffusività=
|Nome abitanti=venosini
|Patrono=[[San Rocco]]<br /><small>[[san Felice di Thibiuca]] (ex patrono)</small>
|Festivo=16 agosto
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Venosa (province of Potenza, region Basilicata, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Venosa all'interno della provincia di Potenza
|Sito=http://www.comune.venosa.pz.it/
}}
 
'''Venosa''' (''Venusia'' in [[lingua latina|latino]], ''VenòseVënósë'' in [[dialetto lucano]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:11884Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Potenza]], in [[Basilicata]], situato nell'area del [[Vulture]]. È uno dei 196 comuni iscritti all'associazione "[[I borghi più belli d'Italia]]", assieme ad altri quattro della regione: [[Acerenza]], [[Castelmezzano]], [[Pietrapertosa]] e [[Guardia Perticara]].<ref>{{cita web|url= http://www.borghitalia.it/html/borghi_sud_isole_it.php|titolo= I Borghi più belli d'Italia|accesso=1º settembre 2008}}</ref>
 
Nota anche come "città oraziana" per aver dato i natali al poeta latino [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]],<ref>{{cita web|url=https://www.basilicataturistica.it/territori/venosa/|titolo=Venosa|accesso=27 febbraio 2021}}</ref> è situata nell'area del [[Vulture-Melfese]].
== Geografia e clima ==
Venosa è sita nel nord della [[Basilicata]] su un altopiano compreso tra due valli ed è circondata da una rigogliosa vegetazione e da numerose alture. L'escursione altimetrica del territorio venosino varia dai 177 [[m s.l.m.]] agli 813 [[m s.l.m.]], gran parte del centro cittadino però sorge ad una quota variabile tra i 400 [[m s.l.m.]] ed i 430 [[m s.l.m.]] La casa municipale si trova ad un'altitudine di 415 [[m s.l.m.]]<ref name="comuni-italiani.it"/>.
 
== Geografia fisica ==
Il [[clima]] è di tipo temperato-sublitoraneo con estati calde e secche ed inverni piuttosto freddi e umidi. Non è raro superare i 40° in estate ed andare al di sotto dello zero in inverno. La media pluviometrica si aggira intorno ai 700mm annui, con i picchi precipitativi nel periodo autunnale ed invernale. I mesi estivi, invece, sono quelli più secchi<ref>{{cita web|url=http://www.ssabasilicata.it/CANALI_TEMATICI/Agrometeorologia/Menu3/Stazioni.html|titolo=stazioni meteorologiche|accesso=7 gennaio 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ssabasilicata.it/CANALI_TEMATICI/Agrometeorologia/Menu4/Archivio_Bollettini.html|titolo=archivio bollettini meteo|accesso=7 gennaio 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ssabasilicata.it/CANALI_TEMATICI/Agrometeorologia/File_allegati/Pluviometria_della_Basilicata.pdf|titolo=pluviometria lucana|accesso=7 gennaio 2011}}</ref>.
Venosa è ubicata nel nord-est della Basilicata su un altopiano compreso tra due valli ed è circondata da una rigogliosa vegetazione e da numerose alture. L'escursione altimetrica del territorio venosino varia dai 177 [[m s.l.m.]] agli 813 [[m s.l.m.]], gran parte del centro cittadino però sorge a una quota variabile tra i 400 [[m s.l.m.]] e i 430 [[m s.l.m.]] La casa municipale si trova a un'altitudine di 415 [[m s.l.m.]]<ref name="comuni-italiani.it"/>.
La neve fa la sua comparsa ogni inverno con una media di 20&nbsp;cm/anno circa<ref>{{cita web|url=http://www.supermeteo.com/Fig2.jpg|titolo=Meteo Venosa|accesso=7 gennaio 2011}}</ref>.
 
=== Clima ===
Il [[clima]] è di tipo temperato-sublitoraneo con estati calde e secche e inverni piuttosto freddi e umidi. Non è raro superare i 40&nbsp;°C in estate e andare al di sotto dello zero in inverno. La media pluviometrica si aggira intorno ai 700&nbsp;mm annui, con i picchi precipitativi nel periodo autunnale e invernale. I mesi estivi, invece, sono quelli più secchi<ref>{{cita web|url=http://www.ssabasilicata.it/CANALI_TEMATICI/Agrometeorologia/Menu3/Stazioni.html|titolo=stazioni meteorologiche|accesso=7 gennaio 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ssabasilicata.it/CANALI_TEMATICI/Agrometeorologia/Menu4/Archivio_Bollettini.html|titolo=archivio bollettini meteo|accesso=7 gennaio 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ssabasilicata.it/CANALI_TEMATICI/Agrometeorologia/File_allegati/Pluviometria_della_Basilicata.pdf|titolo=pluviometria lucana|accesso=7 gennaio 2011}}</ref>.
La neve fa la sua comparsa ogni inverno con una media di 20&nbsp;cm/anno circa.<ref>{{cita web|url=http://www.supermeteo.com/Fig2.jpg|titolo=Meteo Venosa|accesso=7 gennaio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111111111611/http://www.supermeteo.com/Fig2.jpg }}</ref>
 
== Storia ==
=== AntichitàPreistoria ===
Il [[Area archeologica di Notarchirico|sito archeologico di Notarchirico]] ha restituito reperti paleolitici faunistici e [[manufatto litico|litici]], oltre ad un [[fossile]] di femore di un adolescente della specie [[Homo heidelbergensis]] vissuto intorno a {{formatnum:630000}} anni [[Before Present|dal presente]], riferibili alla [[acheuleano|cultura acheuleana]], tra le più antiche evidenze riferibili a questa cultura in Europa<ref>{{Cita pubblicazione|autore1=Ileana Micarelli|autore2=Simona Minozzi|autore3=Laura Rodriguez|autore4=Fabio di Vincenzo|autore5=Rebeca García-González|autore6=Valentina Giuffra|autore7=Robert R. Paine|autore8=José-Miguel Carretero|autore9=Gino Fornaciari|autore10=Marie-Hélène Moncel|autore11=Giorgio Manzi|data=2024-06-15|titolo=The oldest fossil hominin from Italy: Reassessment of the femoral diaphysis from Venosa-Notarchirico in its Acheulean context|rivista=Quaternary Science Reviews|volume=334|pp=108709|accesso=20 luglio 2025|doi=10.1016/j.quascirev.2024.108709|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0277379124002105}}</ref>.
[[File:Bassorilievo Venosa.jpg|left|thumb|[[Epigrafia latina|Iscrizione]] funeraria del [[I secolo|I sec. d.C.]], relativa alla sepoltura di una coppia di [[liberto|liberti]]<ref>Il latino è corrotto: si noti l'errore ortografico in pe''Q''unia (''[[rectius|recte]]'' [[pecunia]]): cfr. [[Theodor Mommsen]], {{CIL|9|588}}</ref>]]
 
Le tracce rinvenute assieme a restiResti di una [[necropoli]] [[neolitico|neolitica]], trovatitrovata in località Toppo d'Aguzzo a [[Rapolla]] nelle vicinanze del territorio venosino, certificano la presenza umana nel territorio di Venosa sin dai tempi della [[Preistoriapreistoria]]. Gran{{senza parte di queste testimonianze si trovano al "Parco Paleolitico" di [[Notarchirico]], un'area non molto lontana dal centro.fonte}}
 
=== Antichità ===
La cittadina, probabilmente fondata dalle popolazioni latine, fu strappata dai [[Civiltà romana|Romani]] ai [[Sanniti]] nel [[291 a.C.]] dal console [[Lucio Postumio Megello]], che ne fece una [[colonia latina]], ove si trasferirono circa 20.000 individui. Dopo la [[battaglia di Canne]] ([[216 a.C.]]) vi riparò il [[Console (storia romana)|console]] sconfitto [[Gaio Terenzio Varrone]]<ref>[[Polibio]], ''Storie'', III, 117</ref>. Durante la [[seconda guerra punica]], nel [[208 a.C.|208]], vi morì il [[Console (storia romana)|console]] [[Marco Claudio Marcello]], attaccato da [[Annibale]] durante una ricognizione.
[[File:Bassorilievo Venosa.jpg|left|thumb|upright|[[Epigrafia latina|Iscrizione]] funeraria del [[I secolo|I sec. d.C.]], relativa alla sepoltura di una coppia di [[liberto|liberti]]<ref>Il latino è corrotto: si noti l'errore ortografico in pe''Q''unia (''[[rectius|recte]]'' [[pecunia]]): cfr. [[Theodor Mommsen]], {{CIL|9|588}}</ref>]]
 
La cittadina, probabilmente fondata dalle popolazioni latine, fu strappata dai [[Civiltà romana|Romani]] ai [[Sanniti]] nel [[291 a.C.]] dal console [[Lucio Postumio Megello]], che ne fece mi una [[colonia latina]], ove si trasferirono circa 20&nbsp;000 individui. La colonia romana Venusia fu fondata in posizione strategica tra [[Apulia]] e [[Lucania]], allora in territorio [[Daunia|dauno]]. Durante la [[seconda guerra punica]],dopo la [[battaglia di Canne]] ([[216 a.C.]]) vi riparò il [[Console (storia romana)|console]] sconfitto [[Gaio Terenzio Varrone]]<ref>[[Polibio]], ''Storie'', III, 117</ref>.Sempre durante la [[seconda guerra punica]], nel [[208 a.C.|208]], vi morì il [[Console (storia romana)|console]] [[Marco Claudio Marcello]], attaccato da [[Annibale]] durante una ricognizione.
 
In seguito alla guerra annibalica la città fu [[Deduzione (storia romana)|ridedotta]] ([[200 a.C.]] ca.), con l'invio di nuovi coloni. Nel [[190 a.C.]] la fondazione della [[Via Appia]] è occasione di forte sviluppo del centro. Durante la [[guerra sociale]] fu al fianco degli alleati italici, ma fu sottomessa da [[Quinto Cecilio Metello Pio]] e nell'[[89 a.C.]], nonostante questo, ricevette il titolo di '' [[Municipium]] ''(città romana), ottenendo il diritto di voto e di cittadinanza per i suoi abitanti.
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Con l'apporto di nuovi coloni, Venosa acquisì un grande sviluppo, data anche la sua collocazione privilegiata nella Via Appia (una delle più importanti vie di comunicazione dell'antichità), che collegava [[Roma]] a [[Brindisi]]. Nel [[65 a.C.]], nel municipio nacque e visse la propria adolescenza [[Quinto Orazio Flacco]], uno dei più illustri poeti dell'epoca antica, emigrato, in seguito, a [[Roma]]. Nel [[43 a.C.]] fu oggetto di una nuova deduzione da parte dei [[Secondo triumvirato|triumviri]], che ne espropriarono i terreni dell<nowiki>'</nowiki>''[[ager publicus]]'', ridistribuendoli tra i [[veterani]].
 
Nella suddivisione amministrativa operata nel 7 d.C. dall'imperatore Augusto Venosa rientrava nella [[Regio II Apulia et Calabria|Regio II (Apulia et Calabria)]]. Con l'[[Impero romano|età imperiale]], nei primi periodi dell'avvento del [[Cristianesimo]] (intorno al [[70]] d.C.), si insediò a Venosa una delle prime comunità ebraiche in [[Italia]], che riuscì a integrarsi con la popolazione locale. Una testimonianza di tale convivenza è la collina della Maddalena, in cui sono collocate nelle sue cavità sia sepolture [[Semiti|semite]] chesia cristiane. Nel [[114]] d.C. fu aperta la [[via Traiana]], che collegava [[Benevento]] e [[Brindisi]] ma che non toccò Venosa, portando conseguenze economiche svantaggiose per la città.
 
Diverse le ipotesi sull'etimologia di ''Venusia''. Raccoglie maggior credito quella che ritiene la città fondata in onore della dea dell'amore, [[Venere (divinità)|Venere]] (in latino ''Venus'', anche tramite il trasformato fenicio ''Benoth''l). Per altri, l'origine del nome è nell'abbondanza e bontà dei suoi vini (vinosa), oppure nelle vene d'acqua di cui è ricca o, ancora, nel clima ventilato (ventosa).
 
=== Medioevo ===
[[File:RobertGuiscardAndRoger.JPG|thumb|upright|[[Roberto il Guiscardo|Roberto]] e [[Ruggero I d'Altavilla]]]]
Con la [[caduta dell'impero romano|caduta dell'Impero romano]] e il conseguente avvento dell'era [[Medioevo|medievale]], Venosa fu soggetta a ripetute [[Invasioni barbariche|occupazioni da parte di popolazioni barbariche]] dal [[V secolo]]. Nel [[476]] gli [[Eruli]] di [[Odoacre]] invasero la cittadina mentre gli [[Ostrogoti]], nel [[493]], la trasformarono in un centro amministrativo, politico ed economico, titolo in seguito conferito ad [[Acerenza]]. Tra il [[570]] e il [[590]], i [[Longobardi]] la elessero sede di [[gastaldato]];. nell'[[842]]Successivamente la città futornò saccheggiatain possesso daidei [[SaraceniBizantini]], che la inserirono nel [[Langobardia (thema)|Thema Langobardia]]. Furono costruite chiese e monasteri di rito greco: sono da segnalare i quali,monasteri adi loroSan voltaNicola di Morbano, furonofondato cacciatiprima dadel [[Ludovico982]]-[[984]], IIe ildi Giovane|LudovicoS. II]]Martino, attestato per la prima volta nel [[imperatore1043]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Domenico Scarfiello|anno=2022|titolo=Aspetti della produzione documentaria nel nord della Basilicata nel Medioevo: un documento del Sacro1044 Romanoda Impero]]Montemilone|rivista=Archivio storico per la Calabria e la Lucania|volume=LXXXVIII|pp=67-92|url=https://www.academia.edu/95428240/Aspetti_della_produzione_documentaria_nel_nord_della_Basilicata_nel_Medioevo_un_documento_del_1044_da_Montemilone_in_Archivio_storico_per_la_Calabria_e_la_Lucania_LXXXVIII_2022_pp_67_92|ISSN=0004-0355}}</ref>
 
SeguironoNell'[[842]] ila città fu saccheggiata dai [[BizantiniSaraceni]], chei furonoquali, sconfittia loro volta, durantefurono lacacciati battagliada del[[Ludovico fiumeII Oliventoil Giovane|Ludovico II]], daisovrano dell'[[Impero carolingio]]. Nel [[1041]] i [[Normanni]] di [[Arduino di Melfi|Arduino]], nelvincendo [[1041]]la battaglia del fiume Olivento, conquistarono tutta la regione. Durante il dominio normanno, Venosa fu assegnata a [[Drogone d'Altavilla]]. Da segnalare anche la presenza dei [[Greci]] intorno al [[980|980 d.C.]], testimoniata dal monastero di "San Nicola di Morbano". Nel [[1133]], Venosa fu saccheggiata e data alle fiamme da [[Ruggero II di Sicilia]]. Con la venuta degli [[Hohenstaufen|Svevi]], [[Federico II di Svevia|Federico II]] fece costruire un Castellocastello, eretto in un luogo ove esisteva un fortilizio Longobardolongobardo dell'[[XI secolo]], a cui assegnerà la funzione di Tesoro del Regno (Ministero delle Finanze).
 
Dal [[1200]], il Castellocastello divenne il convento dei [[Ordine di Sant'Agostino|Fratifrati Agostinianiagostiniani]], passato poi ai [[Società Salesiana di San Giovanni Bosco|Salesiani]] e infine ai [[Ordine della Santissima Trinità|Padri Trinitari]], che ancora oggi albergano nell'edificio. Intorno al [[1177]], circa lo stesso periodo dei Fratifrati Agostinianiagostiniani, vi era la presenza di monache nel "Monastero di San Benedetto". Nel [[1232]], nasce a Venosa il futuro imperatorere svevo [[Manfredi di Sicilia|Manfredi]], figlio di Federico II e [[Bianca Lancia]]. Nel 1297 i [[Cavalieri di Malta]] istituirono il baliato della SS. Trinità di Venosa. Agli Svevi successerosuccedettero gli [[Angioini]] e nel [[1304]], l'imperatorere [[Carlo I d'Angiò|Carlo D'Angiò]] assegna Venosa con titolo comitale al figlio [[Roberto D'Angiò|Roberto]], detto "Il Saggio".
 
=== Rinascimento ===
[[File:Gesualdo2Carlo-gesualdo-détail.jpgJPG|left|thumb|upright|[[Carlo Gesualdo]]]]
Dopo un continuo avvicendarsi di signori feudali, la città fu concessa in feudo agli [[Orsini]] nel [[1453]]. Fu portata in dote nel [[1443]] da [[Donata Orsini]] al duca d'[[Andria]] [[Pirro Del Balzo]], che fece costruire il [[Castello Aragonese (Venosa)|Castellocastello]] (dal [[1460]] al [[1470]]) e la [[Concattedrale di Sant'Andrea (Venosa)|concattedrale di Sant'Andrea]] (di cui si conosce solo la data di terminazione, [[1502]], e di consacrazione, [[1531]]).
Subì danni notevoli e alcuni morti a causa del [[Terremototerremoto dell'Italia centro-meridionale del 1456]].<ref>{{cita web|url=http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/D0413.html|titolo=Terremoto dell'Italia centro-meridionale del 1456|accesso=29 agosto 2015|urlmorto=sì}}</ref>
 
Dopo gli [[Angioini]], siil stanziaronoregno glidi Napoli passò agli [[Aragonesi]] dellae in seguito agli Spagnoli, sotto i quali Venosa venne infeudata alla [[Gesualdo (famiglia)|famiglia Gesualdo]], che divenneroottennero, nel [[1561]], feudatariil etitolo di principi di Venosa, rendendo la città un importante centro di attività culturali, intellettuali e artistiche. Fu in questo periodo che visse il principe [[Carlo Gesualdo]], musicista tra i più prestigiosi del suo tempo ma anche tra i più discussi; si dice che il compositore si sia rifugiato nel suo feudo di [[Gesualdo (Italia)|Gesualdo]] dopo aver assassinato, a [[Napoli]], la sua sposa (nonché cugina) [[Maria d'Avalos]], rea di averlo tradito con il duca di [[Andria]], Fabrizio Carafa.
 
In questo periodo, Venosa vide anche la nascita di alcuni importanti centri culturali: nel [[1582]] venne costituita l'Accademia dei Piacevoli e dei Soavi, tra i quali [[Luigi Tansillo]], Annibale Caracciolo, Ascanio e [[Giacomo Cenna]], Bartolomeo e Luigi Maranta, Orazio de Gervasiis, Scipione de Monti Giovanni Antonio Rossano, e nel [[1612]] l'Accademia dei Rinascenti, quest'ultima fondata da Emanuele Gesualdo, figlio del compositore. Nel [[1589]], secondo le norme del [[Concilioconcilio di Trento]], il monastero femminile "Santa Maria della Scala" fu trasferito e costruito al di fuori delle mura della città. Nel tardo [[Rinascimento]], nacque il futuro cardinale [[Giovanni Battista De Luca]] nel [[1614]], il quale si trasferì per studiare a [[Salerno]] e [[Napoli]], per poi stabilirsi a [[Roma]], ove ricevette la nomina di cardinale dal [[papa Innocenzo XI]]. Nel [[1647]], Venosa prese parte alla rivolta [[Masaniello|masaniellana]], guidata in Basilicata da [[Matteo Cristiano]].
Il [[Terremoto del Sannio del 1688]] colpì la città causando danni ad edifici pubblici e privati.<ref>{{cita web|url=http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/01108.html|titolo=Terremoto del Sannio del 1688|accesso=29 agosto 2015}}</ref> Pochi anni dopo subì ulteriori forti danni a causa del [[Terremoto dell'Irpinia e Basilicata del 1694]].<ref>{{cita web|url=http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/01166.html|titolo=Terremoto dell'Irpinia e Basilicata del 1694|accesso=30 agosto 2015}}</ref>
 
Il XVIl secolo fu caratterizzato da una notevole attività sismica, in particolare tre eventi causarono danni significativi e vittime: il primo risale al 1625 con epicentro proprio nella città, i morti furono quaranta<ref>{{Cita web|url=https://emidius.mi.ingv.it/ASMI/event/16250900_0000_000|titolo=Terremoto agosto 1625 - sezione "Studi"}}</ref>. Particolarmente importanti furono poi gli effetti del [[terremoto del Sannio del 1688]]<ref>{{cita web|url=http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/01108.html|titolo=Terremoto del Sannio del 1688|accesso=29 agosto 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160223082153/http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/01108.html|urlmorto=sì}}</ref> e, pochi anni più tardi, del [[terremoto dell'Irpinia e Basilicata del 1694]]<ref>{{cita web|url=http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/01166.html|titolo=Terremoto dell'Irpinia e Basilicata del 1694|accesso=30 agosto 2015|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160921200842/http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/01166.html|urlmorto=sì}}</ref>.
=== Dal settecento a oggi ===
[[File:Luigi La Vista.JPG|thumb|[[Luigi La Vista]]]]
In entrambi i secoli, il feudo di Venosa fu affidato a varie famiglie nobili, come i [[Boncompagni (famiglia)|Ludovisi]] e i [[Caracciolo]]. Sul finire del '700, i Rapolla e altri galantuomini venosini elaborano la costituzione della municipalità repubblicana, che fu ostacolata dalle rivolte del popolo, creandò così un forte conflitto tra le due parti.
 
=== Dal Settecento a oggi ===
Nel [[1808]], Venosa divenne la terza città con più possedimenti della Basilicata, dopo [[Melfi]] e [[Matera]], oltre ad avere diritto attivo e passivo nel Parlamento Nazionale [[Napoleone Bonaparte|Napoleonico]]. Nel [[1820]], ebbe un piccolo ruolo nelle sommosse contadine e nei [[Carboneria|moti carbonari]]. Durante i moti del [[1848]], tra i venosini si rese protagonista [[Luigi La Vista]], giovane poeta e scrittore di sentimenti liberali, che fu ucciso il 15 maggio [[1848]] a [[Napoli]] da alcuni soldati svizzeri.
[[File:Luigi La Vista 1852.jpg|thumb|upright|[[Luigi La Vista]]]]
In entrambi i secoli, il feudo di Venosa fu affidato a varie famiglie nobili, come i [[Boncompagni (famiglia)|Ludovisi]] e i [[Caracciolo]].<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?hl=it&id=gpswAQAAIAAJ&dq=ludovisi+caracciolo+venosa+principi&focus=searchwithinvolume&q=Benché+fino+al+1797+Venosa+fosse+dominio+feudale+dei+principi+Gesualdo+prima+%2C+Ludovisi+poi+ed+infine+Caracciolo+del+Sole|pagina=257|titolo=Urbanistica: un metodo nello studio dei piani|autore=Corrado Beguinot|editore=F. Fiorentino|anno=1964}}</ref> Sul finire del Settecento, i Rapolla e altri galantuomini venosini elaborano la costituzione della [[municipalità]] [[repubblica]]na, che fu ostacolata dalle [[Rivolta|rivolte del popolo]], che crearono un forte conflitto tra il ceto nobiliare e quello popolano.
 
Nel [[1808]], Venosa divenne la terza città con più possedimenti della Basilicata, dopo [[Melfi]] e [[Matera]], oltre ad avere diritto attivo e passivo nel Parlamento Nazionale [[Napoleone Bonaparte|napoleonico]]. Nel [[1820]], ebbe un piccolo ruolo nelle sommosse contadine e nei [[Carboneria|moti carbonari]]. Durante i moti del [[1848]], tra i venosini si rese protagonista [[Luigi La Vista]], giovane [[poeta]] e [[scrittore]] di sentimenti [[Liberalismo|liberali]], che fu ucciso il 15 maggio [[1848]] a [[Napoli]] da alcuni soldati [[svizzeri]].
Tra il gennaio e il luglio del [[1849]], Venosa registrò probabilmente il periodo più nero della sua storia contemporanea. Si instaurò un durissimo astio tra possidenti terrieri, chi era favorevole alla cessione di quote di terre ai contadini e chi invece era contrario. Il disaccordo sfociò in una vera e propria guerra civile, aggravata da interessi politici e vendette. Il conflitto fu bruscamente represso e molte persone (in gran parte innocenti) finirono nelle segrete del Castello.
 
Tra il gennaio e il luglio del [[1849]], Venosa registrò probabilmente il periodo più nero della sua storia contemporanea. Si instaurò un durissimo astio tra possidenti terrieri, chi era favorevole alla cessione di quote di terre ai contadini e chi invece era contrario. Il disaccordo sfociò in una vera e propria [[guerra civile]], aggravata da interessi politici e vendette. Il conflitto fu bruscamente represso e molte persone (in gran parte innocenti) finirono nelle [[segrete]] del Castello.
Nel [[1851]] un [[Terremoto del Vulture del 1851|violento terremoto]] colpì la città, causando il crollo di alcuni edifici e la morte di 4 persone. Alcuni anni dopo subì ulteriori danni a causa del [[Terremoto della Basilicata del 1857]].<ref>{{cita web|url=http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/08443.html|titolo=Terremoto della Basilicata del 1857|accesso=28 agosto 2015}}</ref>
 
Il [[terremoto del Vulture del 1851]] colpì con violenza la città, causando il crollo di alcuni edifici e la morte di 4 persone. Alcuni anni dopo si aggiunsero altri danni a causa del [[terremoto della Basilicata del 1857]].<ref>{{cita web|url=http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/08443.html|titolo=Terremoto della Basilicata del 1857|accesso=28 agosto 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180125074502/http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/08443.html|urlmorto=sì}}</ref>
Con l'[[unità d'Italia]], nel [[1861]] fu conquistata dai [[briganti]] del [[Rionero in Vulture|rionerese]] [[Carmine Crocco]], i quali, dopo aver sconfitto la guarnigione della Guardia Nazionale venosina, furono accolti e appoggiati dalla popolazione locale. Durante l'occupazione fu ucciso Francesco Saverio Nitti, nonno dell'[[Francesco Saverio Nitti|omonimo meridionalista]]. Nel [[1866]], nacque a Venosa [[Vincenzo Tangorra]], deputato del [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito Popolare]] e ministro del Tesoro durante il primo [[governo Mussolini]]. Nel [[1889]], [[Giustino Fortunato]] ricevette la cittadinanza onoraria per il suo impegno profuso nella costruzione della linea ferroviaria [[Rocchetta Sant'Antonio|Rocchetta]]-[[Gioia del Colle]].
 
Con l'[[unità d'Italia]], nel [[1861]] fu conquistata dai briganti del [[Rionero in Vulture|rionerese]] [[Carmine Crocco]], i quali, dopo aver sconfitto la guarnigione della [[Guardia nazionale italiana|Guardia nazionale]] venosina, furono accolti e appoggiati dalla popolazione locale. Durante l'occupazione fu ucciso Francesco Saverio Nitti, nonno dell'[[Francesco Saverio Nitti|omonimo meridionalista]]. Nel [[1866]], nacque a Venosa [[Vincenzo Tangorra]], deputato del [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito Popolare]] e [[Ministero del tesoro|ministro del Tesoro]] durante il primo [[governo Mussolini]]. Nel [[1889]], [[Giustino Fortunato]] ricevette la [[cittadinanza onoraria]] per il suo impegno profuso nella costruzione della linea ferroviaria [[Rocchetta Sant'Antonio|Rocchetta]]-[[Gioia del Colle]].
Nel [[1908]] avvenne il passaggio dall'illuminazione a petrolio e gas a quella elettrica. Fu colpita dal [[Terremoto del Vulture del 1930]]: alcune case crollarono, molte furono lesionate.<ref>{{cita web|url=http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/30013.html|titolo=Terremoto del Vulture del 1930|accesso=28 agosto 2015}}</ref>
 
Nel [[1944]], nell'ultimo periodo della [[Seconda guerra mondiale]], fu costruita una pista di volo per le truppe del 485º Gruppo da Bombardamento dell'[[USAAF]].<ref>{{cita web|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/28/55/40/DOCUMENT_FILE_285540.pdf|titolo=Basilicata Regione Notizie|accesso=27 novembre 2010}}</ref> Fu l'unico aeroporto costruito in Basilicata nel periodo bellico.
Nel [[1908]] avvenne il passaggio dall'illuminazione a [[petrolio]] e [[gas]] a quella elettrica. Fu colpita dal [[terremoto del Vulture del 1930]]: alcune case crollarono, molte furono lesionate.<ref>{{cita web|url=http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/30013.html|titolo=Terremoto del Vulture del 1930|accesso=28 agosto 2015 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20180407171332/http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/30013.html|urlmorto=sì}}</ref>
Nel [[1946]], terminata la [[Seconda guerra mondiale]], il [[referendum istituzionale]] del 2 giugno registrò 3.047 voti per la monarchia e 2.959 per la repubblica. Il [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto del 23 novembre 1980]] fu avvertito in modo piuttosto intenso causando panico e danni, perlopiù lievi, a gran parte delle abitazioni. Nel [[1992]] si celebrò il bimillenario della morte di [[Orazio Flacco]].
Nel [[1944]], nell'ultimo periodo della [[Seconda guerra mondiale]], fu costruita una pista di volo per le truppe del 485º Gruppo da Bombardamento dell'[[USAAF]].<ref>{{cita web|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/28/55/40/DOCUMENT_FILE_285540.pdf|titolo=Basilicata Regione Notizie|accesso=27 novembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150923210303/http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/28/55/40/DOCUMENT_FILE_285540.pdf |urlmorto=sì}}</ref> Fu l'unico aeroporto costruito in Basilicata nel periodo bellico.
Nel [[1946]], terminata la [[seconda guerra mondiale]], il [[nascita della Repubblica Italiana|referendum istituzionale]] del 2 giugno registrò 3.047 voti per la monarchia e 2.959 per la repubblica. Il [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto del 23 novembre 1980]] fu avvertito in modo piuttosto intenso causando panico e danni, perlopiù lievi, a gran parte delle abitazioni. Nel [[1992]] si celebrò il bimillenario della morte di [[Orazio Flacco]].
 
===Simboli===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 marzo 1968.<ref name=ACSFascCom/> Lo stemma è d'oro, al [[Basilisco (mitologia)#Araldica|basilisco]] di verde.<ref>{{Cita web|url=https://basilicatamistero.it/leggende/la-leggenda-del-drago-di-venosa/|titolo=La leggenda del drago di Venosa|accesso=19 ottobre 2024}}</ref>
Il gonfalone è un drappo di verde.
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di Città Italiana.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Decreto del Presidente della Repubblica
| data = 4 aprile 1967<ref name=ACSFascCom>{{Cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?6573 |titolo= Venosa |sito= ACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali }}</ref>
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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{{vedi anche|Complesso della Santissima Trinità}}
[[File:SS. Trinità Venosa.jpg|thumb|La Chiesa incompiuta]]
Riconosciuto [[Monumenti nazionali italiani|monumento nazionale]] dal [[1897]].<ref>Luigi Ranieri, ''Basilicata'', UTET, Torino, 1972, p. 289.</ref> Costruito ove, in tempi remoti, esisteva un tempio pagano dedicato a [[Imene (mitologia)|Imene]], il Complesso della Santissima Trinità è un'attrazione che comprende due chiese. La ''chiesa antica'' (o ''chiesa vecchia'') risale all'epoca paleocristiana, sebbene, in seguito, fu modificata e restaurata dai [[Longobardi]] e dai [[Normanni]]. La chiesa ospita la tomba degli [[Altavilla]] e della moglie ripudiata di [[Roberto il Guiscardo]], [[Alberada di Buonalbergo|Aberada]]. La ''chiesa nuova'' (o ''chiesa incompiuta'') fu iniziata tra l'XI e il XII secolo per ampliare quella antica, sfruttando i materiali sottratti all'anfiteatro romano, ma la sua edificazione non fu mai portata a termine.
 
==== Concattedrale di Sant'Andrea ====
{{vedi anche|Concattedrale di Sant'Andrea (Venosa)}}
[[File:Cattedrale Venosa.jpg|left|thumb|Concattedrale di Sant'Andrea]]
Edificata per volere di [[Pirro del Balzo]], tra il [[1470]] e il [[1502]], fu consacrata il 13 marzo [[1531]]. Per favorirne la costruzione, fu demolita la chiesa di San Basilio, assieme alle botteghe e alle abitazioni circostanti. L'interno del monumento è suddiviso in due piani e tre navate, adornate con archi a sesto acuto. Nella navata destra figura la Cappella del Santissimo Sacramento, decorata con un arco caratterizzato da putti, candelabri e festoni. Al piano inferiore si trova la cripta che ospita la tomba di Maria Donata Orsini, moglie di [[Pirro del Balzo]].
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==== Chiesa del Purgatorio ====
[[File:Chiesa del Purgatorio.jpg|thumb|Chiesa del Purgatorio]]
Costruzione in stile [[barocco]] e chiamata anche '''"chiesa di San Filippo Neri'''", fu innalzata nel [[1679]] per volere dei "Confratelli del Monte dei Morti", i quali diedero anche il sostegno economico per la sua edificazione. Sul portale d'ingresso si trova un'incisione ove è scritta una frase del poeta Orazio, "''Pulvis et umbra"''. Si suppone che abbia partecipato al progetto un architetto di Roma mandato dal cardinale [[Giovanni Battista De Luca]]. Al suo interno vi sono un [[polittico]] del seicento di autore ignoto, raffigurante la creazione del mondo e tele di [[Carlo Maratta]] del XVIII secolo.
[[File:Chiesa San Rocco.jpg|left|upright|thumb|Chiesa di San Rocco]]
 
==== Altre chiese ====
* ''Chiesa di Santa Maria della Scala'': Innalzatainnalzata nel [[1589]] adper opera del vescovo [[Rodolfo da Tussignano]] e fino al [[1868]] ospitava quaranta monache cistercensi. La chiesa conserva le [[reliquie]] di [[Teodoro di Amasea|San Teodoro]].
* ''Chiesa di San Martino'': Didi origine medievale (antecedente al [[12621043]]), è situata in un vicolo della parte antica di Venosa.
* ''Chiesa di San Domenico'': Fufu costruita nel [[1348]], la chiesa conserva l'annesso convento che si estendeva col giardino fino a piazza Orazio. Appartenuta alla famiglia Rapolla ede adiacente all'omonimo Palazzo Rapolla in via S. Domenico.
* ''Chiesa di San Rocco'': Fufu costruita nel [[1501]], dopo una pestilenza che infestò la città, in onore di [[Sansan Rocco]], (patrono di Venosa), che avrebbe protetto la città dalla peste.
* ''Chiesa di San Biagio'': Monumentomonumento rinascimentale che presenta i medaglioni laterali raffiguranti lo stemma di [[Pirro del Balzo]] e lo stemma dei principi Ludovisi.
* ''Chiesa di San Giovanni Battista'': Costruitacostruita intorno al [[1500]], conserva la statua di ''[[Antonio di Padova|Sant'Antonio]]'', festeggiato il 13 giugno.
* ''Chiesa della Madonna delle Grazie'': Edificataedificata nel XVI sec. con l'annesso convento. Completamente restaurata con i fondi del Giubileo 2000.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.venosa.pz.it/struttura_ita/monumenti/chiese.htm|titolo=Chiesa a Venosa|accesso=24 dicembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120108233144/http://www.comune.venosa.pz.it/struttura_ita/monumenti/chiese.htm |urlmorto=sì}}</ref>
* Chiesa di San Michele Arcangelo
* Chiesa evangelica metodista: fondata durante il movimento protestante durante il Risorgimento e alle origini presente in Venosa con una scuola e poi con un edificio per il culto. Terminato il tempo del conflitto religioso, oggi è una chiesa evangelica ben inserita nella città e impegnata in campo sociale.
 
=== Architetture civili ===
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===== Palazzo Calvini =====
[[File:Palazzo Calvini.jpg|thumb|Palazzo Calvini]]
Costruito nel seicentoSeicento, fu, in seguito, modificato e restaurato nel settecento e nell'Ottocento. Al suo interno si trova una tavola di marmo chiamata "I Fasti Municipali", su cui sono incisi nomi di [[Magistrato (storia romana)|magistrati romani]] dal 34 al 28 a.C. Attualmente, è la sede del municipio della cittadina.
 
[[File:Casa di Orazio Flacco9.jpg|left|thumb|Casa di Orazio Flacco]]
 
===== Cosiddetta ''Casa di Quinto Orazio Flacco'' =====
La cosiddetta ''Casa di [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]]'', risalente al II secolo da.C., consta di due stanze adiacenti individuate come ambienti di un [[Terme romane|complesso termale]], l'una semicircolare allestita con arredi e suppellettili di epoca romana ricostruiti con tecniche di [[archeologia sperimentale]], l'altra rettangolare senza copertura. L'esterno, per la presenza della parete muraria in ''[[opus reticulatum]]'' e ''[[opus latericium]]'', racchiude un suggestivo valore architettonico.
 
===== Altri palazzi =====
* ''Palazzo del Balì'': Lala sua edificazione risale al [[XV secolo]] e il suo restauro fu effettuato dal Balì dei [[Cavalieri di Malta]].
* ''Palazzo De Luca'': Erettoeretto intorno al cinquecento e appartenuto alla nobile famiglia De Luca.
* ''Palazzo del Capitano'': Sulsul margine del vallone Ruscello ingloba parte delle antiche mura cittadine.
* ''Palazzo Rapolla'': Erettoeretto nel 1514 ede appartenuto alla nobile famiglia Rapolla, palazzo cinto da mura fortificate, con due portali di accesso, adiacente a piazza Orazio ede alla chiesa di S.San Domenico. Ospitò, tra gli altri, [[Giuseppe Bonaparte]] nel 1807.
* Palazzo D'Ardes
 
==== Fontane ====
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'''Fontana Angioina'''<br />
Fu eretta nel [[1298]], in onore di [[Carlo I D'Angiò]], il quale soggiornò a Venosa nel settembre [[1271]] e nel giugno [[1272]]. Presenta due leoni in pietra che hanno sotto i piedi un ariete, simbolo della forza dell'[[Impero Romanoromano]], (vista la provenienza romana dei leoni) posti alle estremità, una parte di colonna romana posta al centro (poco distante da essa) e ventidue piuoli in pietra che separano la piazza del Castello dalla Fontana. È anche un 'importante tappa per la processione, (dopo la lavanda dei piedi che si svolge in Piazza [[San Giovanni de Matha]]), dove [[Gesù]] viene tradito da [[Giuda Iscariota]]. Attualmente è di nuovo attiva, con un nuovo rubinetto.
 
'''Fontana di Messer Oto'''<br />
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'''Altre Fontane'''<br />
Venosa ha molte fontane, risalenti al periodo di [[Mussolini]], e di recente costruzione. Quasi tutte sono attive, e sono locate nelle zone di espansione; altre nel centro storico per rifornire l'acqua durante la [[seconda guerra mondiale]], quando questa scarseggiava, e dove non c'era ancora il sistema idrico dell'[[Acquedotto Pugliese]]. Altre, infine, sono state abbattute.
 
=====Masserie=====
Nel villaggio abbandonato di [[Sanzanello]] sono presenti le masserie rupestri di Sanzanello, dove sono stati ritrovati resti di ville di epoca romana.
 
=== Architetture militari ===
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==== Area archeologica di Notarchirico ====
[[File:Venosa Notarchirico.jpg|left|thumb|Fossile di un cranio d'elefante a [[Notarchirico]]]]
{{vedi anche|Area archeologica di Notarchirico}}
[[File:Venosa Notarchirico.jpg|left|thumb|Fossile di un cranio d'elefante a [[Notarchirico]]]]
Scoperta nel [[1979]], è situata nella periferia di Venosa, è costituita da reperti risalenti all'era paleolitica (tra 600.000 e 300.000 anni fa). Si trovano resti di animali di grossa taglia come elefanti, bisonti e rinoceronti. Di tracce umane è stato scoperto un femore di femmina adulta della specie [[Homo Erectus]]. Inoltre, è stata rinvenuta una sequenza stratigrafica composta da oltre undici livelli riferibili al [[Paleolitico inferiore]] e databili tra 600.000 e 300.000 anni fa.
 
==== L'Anfiteatro romano ====
[[File:Anfiteatro di epoca romana (Venosa).jpg|right|thumb|Resti dell'anfiteatro romano]]
Costruito tra il I e il II secolo d.C., è stato privato di molte opere e ornamenti, attualmente collocati in altri monumenti di Venosa (molti furono sfruttati per erigere la [[Complesso della Santissima Trinità#Chiesa Incompiuta|Chiesa Incompiuta]]). Il primo scavo fu commissionato dai [[Borbone di Napoli|Borboni]] nel XIX secolo, dove furono trovati una serie di bronzi, monete, terrecotte ma, per abbandono, i ruderi furono risotterrati. Solamente nel [[1935]] fu riportato il tutto alla luce. L'[[Anfiteatro romano]] ha una forma ellittica, su tre piani, in parte costruiti fuori terra e in parte realizzati tagliando a terrazze il terreno in cui sorge. L'asse maggiore misura 70&nbsp;m mentre l'asse minore 40&nbsp;m. Esaminando questi dati, si ritiene che questa struttura accogliesse a suo tempo circa diecimila spettatori. Il livello più basso è quello dell'arena, ove si trova la terrazza del "podio" per i personaggi importanti. Vi sono altri due livelli, sostenuti da tre ambulacri concentrici: il primo livello detto "ima cavea", il secondo "media cavea" e il terzo "summa cavea".
Costruito tra il I e il II secolo d.C., è stato privato di molte opere e ornamenti, attualmente collocati in altri monumenti di Venosa (molti furono sfruttati per erigere la [[Complesso della Santissima Trinità#Chiesa Incompiuta|Chiesa Incompiuta]]). Il primo scavo fu commissionato dai [[Borbone di Napoli|Borbone]] nel XIX secolo, dove furono trovati una serie di bronzi, monete, terrecotte ma, per abbandono, i ruderi furono risotterrati. Solamente nel [[1935]] fu riportato il tutto alla luce. L'[[Anfiteatro romano]] ha una forma ellittica, su tre piani, in parte costruiti fuori terra e in parte realizzati tagliando a terrazze il terreno in cui sorge. L'asse maggiore misura 70&nbsp;m mentre l'asse minore 40&nbsp;m. Esaminando questi dati, si ritiene che questa struttura accogliesse a suo tempo circa diecimila spettatori. Il livello più basso è quello dell'arena, ove si trova la terrazza del "podio" per i personaggi importanti. Vi sono altri due livelli, sostenuti da tre ambulacri concentrici: il primo livello detto "ima cavea", il secondo "media cavea" e il terzo "summa cavea".
 
== Società ==
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{{Demografia/Venosa}}
 
* I primi grandi insediamenti si hanno nel periodo romano, dove nel [[291 a.C.]] (anno della nascita di Venosa sotto l'[[Impero Romanoromano]]), la città contava 20.000 persone. Con il passare del tempo, con la [[peste]], [[carestie]] e [[malattie]] varie la popolazione diminuì, ma rimase sempre una delle più alte della zona. Nel [[1861]] (anno dell'[[Unità d'Italia]]), Venosa contava poco più di 7.000 persone. Nel 1951 (anno del censimento in cui Venosa ebbe più persone) raggiunse 13.427 abitanti. Due decenni dopo, scese a 11.242, per poi aumentare nuovamente negli ultimi anni fino 12.231.<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/>
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Gli stranieri regolari sono 389 (160 maschi e 209 femmine) pari al 3,21% della popolazione venosina. Le principali comunità rappresentate sono le seguenti<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2010/query.php?lingua=ita&Rip=S4&Reg=R17&Pro=P076&Com=95&paese=A9999&submit=Tavola|titolo=Statistiche ISTAT 31/12/2010. La presenza straniera a Venosa|accesso=7 dicembre 2011}}</ref>:
{| class="wikitable"
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! Nazione
! Stranieri regolari
! sulSul totale degli immigrati
! sullaSulla popolazione residente
|-
|[[Romania]]
|130
|35,81 %
|1,06 %
|-
|[[Albania]]
|65
|17,90 %
|0,53 %
|-
|[[Marocco]]
|60
|16,52 %
|0,49 %
|-
|[[Bulgaria]]
|34
|9,36 %
|0,27 %
|-
|[[Ucraina]]
|22
|6,06 %
|0,17 %
|-
|[[Brasile]]
|3
|1,30%
|0,03%
|-
|Altre
|5249
|1413,32 01%
|0,42 41%
|-
|
|
|
|
|-
|
|363361
|100,00 %
|2,96 %
|}
 
=== Lingue e dialetti ===
{{vedi anche|Dialetti dell'area apulo-lucana}}
La parlata locale ha moltidiversi tratti in comune con i dialetti del nord della [[Puglia]], sebbene mantenga delle proprie peculiarità. Una rilevante caratteristica è la pronuncia indistinta delle vocali finali e, spesso, anche di quelle interne. La vocale ''i'' accentata viene pronunciata con un suono indistinto tra ''e'' e ''i'', ad esempio ''viulèinəviulèine'' (violino), mentre la ''o'', in molte parole, viene emessa con il suono di una ''u'' aperta, ad esempio ''monn'' (mondo). Come molti dialetti meridionali, la [[lenizione]] è una delle peculiarità fonologiche del dialetto venosino, che trasforma la ''c'' in ''g'' ('''ngamèinəen gaméine'' = in cammino), la ''p'' in ''b'' (''cambànəcambàne'' = campana) e la ''t'' in ''d'' (''fundànəfundàne'' = fontana).
 
In molti vocaboli la ''d'' viene sostituita dalla ''r'', come ''RunàtəRunàte'' (Donato), la ''l'' dalla ''u'', se seguita dalla ''c'' palatale, vedi ''sauzéizzəsauzéizze'' (salsiccia), e la geminata ''ll'' in ''dd'', ''cangìddəcangìdde'' (cancello). Il dialetto locale comprende vari termini di origine latina come ''cràjəcràie'' (domani), che deriva dalla parola latina ''cras''; ''accattà'' (comprare) da accaptareadcaptare; ''abbuscàabbusckà'' (guadagnare) da buscar. Altri derivano dalla lingua greca come ''attànəattàne'' (padre) da attà o ''làganalàghene'' (tipo di tagliatella larga e corta) da làganon, in greco pasta a sfoglia, mentre altri ancora provengono dalla lingua francese come ''a ccèrəccère'' (di fronte), dal termine antico chiere.
 
Tipici detti e proverbi:
* «''L'acquaacque scorre addù stàie pendenzəpendenze''» (L'acqua scorre dove si trova il pendio). È un incoraggiamento a darsi da fare per rendere favorevole il flusso degli eventi.
* «''L'acquaacque d'de la ‘mmìria‘mmìrie''» (L'acqua dell'invidia). Era, per il contadino, l'acqua che pioveva sul campo del vicino e non sul proprio, generando quindi una sensazione di gelosia. Indicherebbe, quindi, l'invidia che si prova quando la fortuna premia gli altri, lasciando a noi l'amaro della delusione.
* «''L'acquaacque trovələtrovele nnanzənnanze e l'acquaacque chiarachiere apprissəapprisse''» (L'acqua torbida avanti e l'acqua pulita appresso).
 
=== Tradizione e folclore ===
{{F|centri abitati della Basilicata|febbraio 2018}}
* '''Festa della Santissima Trinità''' - una delle feste religiose più rappresentative del posto che si svolge presso la [[Complesso della SS. Trinità|chiesa della Santissima Trinità]]. Anni prima era più folkloristica e sono spariti alcuni elementi tradizionali che la distinguevano. Attualmente si può raggiungere con estrema facilità tramite i mezzi di trasporto ma in tempi remoti vi si giungeva con carri che partivano la notte precedente o giorni prima e si fermavano a campeggiare sul piazzale antistante dell'Abbazia accendendo i falò. Ad arricchire lo scenario della festa erano i "castagnari" con le loro bancarelle di frutta secca.
* '''Festa patronale di San Rocco''' - Anche se il principale patrono di Venosa è [[San Felice di Thibiuca]] (o [[Felice di Thibiuca]], 247-303), la devozione popolare ha eletto a coprotettore San Rocco la cui festa si celebra il 16 agosto. Anche questa festa, anni fa, aveva un tono più tradizionale e dalla chiesa partiva la processione che attraversava tutte le vie del comune e terminava con i fuochi d'artificio. Da segnalare anche la partecipazione di una orchestra lirico-sinfonica (presente tuttora) che allietava il giorno di giubilo.
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|editore = Osservatorio Provinciale Rifiuti
|data = gennaio 2011
|accesso = 15 marzo 2011
|dataarchivio = 30 novembre 2020
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20201130211631/http://www.provincia.potenza.it/provincia/files/docs/11/72/69/DOCUMENT_FILE_117269.pdf
|urlmorto = sì
}}</ref>
 
== Cultura ==
Venosa è uno dei comuni iscritti all'associazione "[[I borghi più belli d'Italia]]"<ref>{{cita web|url=http://borghipiubelliditalia.it/project/venosa|titolo= I Borghi più belli d'Italia|accesso=31 ottobre 2017}}</ref>.
 
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
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==== Scuole ====
Sono presenti numerose scuole, da asili a [[scuole secondarie di secondo grado]], usate da tutta la zona del [[Melfese]]. Numerose sono le [[scuole dell'infanzia]] come anche gli [[asilo nido|asili nido]], privati e pubblici. Ci sono due [[scuole primarie]], ''Luigi la Vista'' e ''San Giovanni XXIII'', situate rispettivamente in via Roma e Piazza de Bernardi. Nella prima si formano tra un minimo di una classe e un massimo di tre, mentre per la seconda fra tre e cinque classi, con una media tra sei e otto classi per entrambe. La scuola La Vista, è a tempo pieno, e si effettua la mensa, mentre la scuola San Giovanni XXIII, è a tempo ridotto ed è la più antica della città, essendo stata costruita durante il governo di [[Mussolini]], infatti è presente una 'M' sul tetto. Recentemente è stata ristrutturata e adeguata alle nuove norme. Due sono anche le [[scuole secondarie di secondo grado]], ''Giovanni Battista De Luca'', situata in [[Via Appia]], e la scuola ''Don Bosco'', in Via Melfi. Da qualche anno sono unite sotto la sede di Via Appia. Questa, è in fase di ristrutturazione ed è stata costruita intorno agli [[anni 1960|anni sessanta]], attualmente gli alunni si recano alla scuola primaria San Giovanni XXIII. Nel corso degli anni ci sono stati diversi spostamenti. Nel [[2011]], sono state unite la scuole primarie, medie e alcune dell'infanzia in un Istituto Comprensivo. Infine ci sono numerose [[scuole secondarie di secondo grado]], quella più recente è il [[Liceo Scientifico]], ottenuto con delle firme da parte dei cittadini. Le lezioni si svolgono nel [[Liceo Classico]] Quinto Orazio Flacco e il liceo musicale che è attivo dal 2015. Presenti anche una Ragioneria, scuola Professionale, scuola Geometra, il Biotecnologico (tutte e trequattro nello stesso edificio) e l'IPSIA.<ref>[http://www.comuni-italiani.it/076/095/scuole/ Scuole a Venosa]</ref>
 
==== Musei ====
===== Museo Archeologicoarcheologico =====
{{vedi anche|Museo nazionale di Venosa}}
Inaugurato nel [[1991]] e ubicato nel Castello Aragonese, il museo archeologico contiene svariati reperti di diverse civiltà ed epoche storiche. Si apre con una sezione dedicata alla [[preistoria]], ove sono custodite testimonianze che vanno dal [[Paleolitico inferiore]] all'[[età del Bronzo]]. Contiene altre cinque sezioni, che vanno dalla fase preromana al periodo normanno. Tra i reperti più distintivi sono da citare la ''Testa di Diadumeno'' (appartenente a una statua perduta, nonché una copia di [[Diadumeno]] di [[Policleto]]); un frammento della [[Tabula Bantina]], lastra in bronzo con testi legislativi scritti in [[osco]] e un ''askos'' (vaso schiacciato di origine greca) a decorazione policroma rinvenuto a [[Lavello (Italia)|Lavello]].
 
'''Museo del territorio'''
=== Media ===
 
==== Musica ====
Allestito nella Foresteria dell'Abbazia del [[Complesso della Santissima Trinità|Santissima Trinità]], raccoglie materiale prezioso per lo studio e la conoscenza del territorio di Venosa. Oltre a reperti lapidei appartenenti all'antica Abbazia e a un plastico che riproduce l'intero complesso abbaziale, espone i risultati di una lunga e articolata ricerca condotta dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata con la collaborazione dell'Archivio di Stato di Potenza.
Canzoni legate a Venosa:
 
* ''Tre fratelli contadini di Venosa'' degli [[Stormy Six]] ([[1972]])<ref>{{cita web|url= http://www.youtube.com/watch?v=wUOruWU8AW4|titolo= Tre fratelli contadini di Venosa - Stormy Six review|accesso=15 novembre 2012}}</ref>
=== Cinema ===
* ''Gesualdo da Venosa'' di [[Franco Battiato]] ([[1995]])<ref>{{cita web|url= http://www.youtube.com/watch?v=f8nWJy5h1YY|titolo= Gesualdo da Venosa - Franco Battiato review|accesso=15 novembre 2012}}</ref>
==== Cinema ====
Venosa è stata scelta come ambientazione dei film:
* ''[[Gesualdo – Morte per cinque voci]]'' di [[Werner Herzog]] ([[1995]])<ref>{{cita web|url= httphttps://www.lovefilm.com/film/Gesualdo-Death-For-Five-Voices/81179/review/451111/|titolo= Death in Venosa - Gesualdo - Death For Five Voices review|accesso= 17 febbraio 2012|urlmorto= sì}}</ref>
* ''[[Vultour, Le tracce del sacro-territorio e identità]]'' di [[Fulvio Wetzl]] ([[2008]])<ref>{{cita web|url= http://www.cinemaitaliano.info/vultour|titolo= Vultour - Le Tracce del Sacro Territorio e Identità|accesso=17 febbraio 2012}}</ref>
* ''[[Il generale dei briganti]]'' di [[Paolo Poeti]] ([[2012]])<ref>{{cita web|url = http://www.alparcolucano.it/notizie/primo-piano/item/2695-su-rai-uno-la-storia-di-carmine-crocco|titolo = Su Rai Uno la storia di Carmine Crocco|accesso = 12 gennaio 2012|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120215045127/http://www.alparcolucano.it/notizie/primo-piano/item/2695-su-rai-uno-la-storia-di-carmine-crocco }}</ref>
* ''[[Wine to love]]'' di [[Domenico Fortunato]] ([[2018]])<ref>{{Cita news|lingua=it|url=https://www.vulturenews.net/venosa-le-riprese-del-film-sullaglianico-del-vulture-regista-ci-racconta-perche-scelto-la-nostra-terra/|titolo=A Venosa le riprese del film sull'Aglianico del Vulture: il regista ci racconta perché ha scelto la nostra terra|accesso=2019-01-6}}</ref>
|titolo= Su Rai Uno la storia di Carmine Crocco|accesso=12 gennaio 2012}}</ref>
* ''[[Moschettieri del re - La penultima missione]]'' di [[Giovanni Veronesi]] ([[2018]])<ref>{{Cita news|lingua=it|url=https://www.ilmessaggero.it/spettacoli/cinema/moschettieri_del_re_basilicata_giovanni_veronesi-3730832.html|titolo=“Moschettieri del re”: set in Basilicata per Veronesi|accesso=2018-11-29}}</ref>
 
=== Cucina ===
Venosa, assieme ad altri comuni del [[Vulture]]-Melfese come [[Genzano di Lucania]], [[Barile (Italia)|Barile]], [[Melfi]], [[Rionero in Vulture|Rionero]], [[Acerenza]], [[Ripacandida]] e [[Rapolla]], produce l'[[Aglianico del Vulture]], vino di pregiata qualità che ha ricevuto il marchio [[Denominazione di Origine Controllata|DOC]] il 18 febbraio [[1971]] ed è considerato uno dei migliori vini rossi italiani. Il vitigno fu portato in Italia dai [[coloni greci]] e i Romani lo sfruttarono per produrre il vino [[Falerno]]. Venosa ha anche ospitato diverse edizioni dell'[[Aglianica]], manifestazione vinicola a livello nazionale che promuove il prodotto locale (altri comuni ove si tiene l'evento sono [[Rionero in Vulture|Rionero]], [[Barile (Italia)|Barile]] e [[Melfi]]). Rinomato è anche l'[[Vulture (Olioolio di Oliva D.O.P.oliva)|olio extravergine]], prodotto anch'esso in altre zone del Vulture, il quale si fregia del marchio [[Denominazione di origine protetta|DOP]] per decreto ministeriale del 25 marzo [[2005]]. Venosa ha anche dei piatti tipici:
* '''Lagane e Ceci''' - le lagane sono un tipo di tagliatelle a base di farina di grano duro già conosciute ai tempi dell'Antica Roma. Si ottengono da una sfoglia circolare, arrotolata su sé stessa e tagliata a listarelle con un diametro di circa un centimetro. Vengono preparate con ceci, olio d'oliva, pomodori pelati, basilico, aglio, sale e pepe.
* '''Past' e tar' cucòzz''' - penne condite con i talli di zucca, pomodori pelati, aglio, prezzemolo, olio d'oliva e sale.
[[File:PizzicanelliPizzicannelli.jpegjpg|thumb|Tipici upright|Pizzicannelli]]
* '''[[Strascinati]] con lu 'ntruppc''' - tipo di pasta fatta in casa, definita con ''lu 'ntruppc'' (intoppo) proprio per il gradevole intoppo per lingua e palato. Gli strascinati vengono preparati con un sugo composto da pezzi di carne mista come maiale, vitello e salsiccia, in aggiunta di cipolla, pecorino, olio di oliva e sale. Questo sugo, che in genere viene preparato durante grandi occasioni di festa, era anche detto della "mamma", per la cura che ella dedicava nel cuocerlo sin dalle prime ore del mattino.
* '''U cutturidd''' - carne di pecora (o agnello) tagliata a pezzi grossi, condita con pomodori piccoli e maturi, peperoncino piccante, patate e cipolle tagliate, aglio, lardo, prezzemolo, olio d'oliva e sale. Tutti gli ingredienti, in aggiunta di acqua, vengono messi a cuocere in un tegame di terracotta a fuoco lento. Un piatto simile è anche di tradizione ad [[Altamura]] e [[Tricarico]].
* '''[[Lampascioni]] fritti''' - piccolepiccoli cipollebulbi selvaticheselvatici frittefritti con olio d'oliva e condite con aglio, peperoncino piccante e sale.
* '''Pizzicannelli''' - dolcetti di colore scuro, fatti con cacao, cannella, mandorle (sgusciate, abbrustolite e macinate), buccia di limone grattugiata, caffè e zucchero.
* '''Raffaiuoli''' - altri dolcetti di colore bianco ricoperti di una glassa fatta con uovo e zucchero.
 
== Persone legate a Venosa ==
[[File:Quinto Orazio Flacco.jpg|thumb|Quinto Orazio Flacco]]
[[File:Manfred bible1.jpg|thumb|Manfredi di Svevia]]
* [[Marco Claudio Marcello]] (c. [[268 a.C.]] luogo sconosciuto - [[208 a.C.]] Venosa) generale e console romano.
* [[Quinto Orazio Flacco]] (Venosa, [[65 a.C.]] - [[Roma]], [[8 a.C.]]), poeta romano.
* [[Riccardo da Venosa]], giurista e poeta alla corte di [[Federico II di Svevia|Federico II]], autore della [[commedia elegiaca]] ''[[Paolino e Polla]]''.
* [[Eustachio da Matera]], giurista e poeta alla corte sveva e poi angioina.
* [[Umfredo d'Altavilla]] ([[Cotentin]], [[1010]] circa - Venosa, [[1057]]), cavaliere [[Normanni|normanno]], [[Contea di Puglia|conte di Puglia e Calabria]].
* [[Manfredi di Svevia]] (Venosa, [[1232]] - [[Benevento]], [[1266]]), imperatore del [[regno di Sicilia]].
* [[Bartolomeo Maranta]] (Venosa, [[1500]] - [[Molfetta]], [[1571]]), fisico e botanico.
* [[Luigi Tansillo]] (Venosa, [[1510]] - [[Teano]], [[1568]]), poeta.
* [[Giacomo Cenna]] (Venosa, [[1560]] - Venosa, dopo il [[1640]]), storico e poeta.
* [[Carlo Gesualdo]] (Venosa, [[1566]] - [[Gesualdo (Italia)|Gesualdo]], [[1613]]), principe e compositore.
* [[Giovanni Battista De Luca]] (Venosa, [[1614]] - Roma, [[1683]]), cardinale.
* [[Giustino Rapolla]] (XVIII sec.), storico e topografo.
* [[Luigi La Vista]] (Venosa, [[1826]] - [[Napoli]], [[1848]]), scrittore e patriota.
* [[Diodato Lioy]] (Venosa, [[1839]] - Napoli, [[1912]]), giurista e giornalista, cofondatore del giornale ''[[Roma (quotidiano)|Roma]]''.
* [[Pasquale Del Giudice]] (Venosa, [[1842]] - [[Pavia]], [[1924]]), giurista, accademico e politico.
* [[Giacomo Di Chirico]], (Venosa, [[1844]] - Napoli, [[1883]]), pittore.
* [[Giovanni Ninni]] (Venosa, [[1861]] - Napoli, [[1922]]), chirurgo.
* [[Vincenzo Tangorra]] (Venosa, [[1866]] - Roma, [[1922]]), economista, deputato e ministro.
* mons. [[Emanuele Virgilio]] (Venosa [[1868]] - [[Tortolì]] [[1923]]), vescovo e fondatore della "Cassa Rurale di Depositi e Prestiti San Felice Martire".
* [[Luigi Frusci]] (Venosa, [[1879]] - [[1949]]), ufficiale, [[Governatori delle colonie italiane|governatore dell'Eritrea]]
* [[Ernesto Battaglini]] (Venosa, [[1887]] - [[1960]]), giudice costituzionale.
* [[Alfredo Viviani]] (Venosa, [[1889]] - [[Potenza (Italia)|Potenza]], [[1937]]), calciatore e dirigente sportivo.
* [[Mario De Bernardi]] (Venosa, [[1893]] - Roma, [[1959]]), aviatore.
* [[Enzio Di Poppa Volture]] (Venosa, [[1898]] - [[Teramo]], [[1982]]), scrittore, poeta e traduttore.
* [[Vincenzo Leggieri]] (Venosa, [[1924]] - [[2013]]), medico, saggista e politico.
* [[Linda Sini]], nome d'arte di Ermelinda Siniscalchi di Venosa (Vercelli, [[1926]]), attrice.
* [[Donato Scutari]] (San Costantino Albanese, [[1925]] - Potenza, [[2012]]), politico.
* mons. [[Rocco Talucci]] (Venosa, [[1936]]), [[Vescovo emerito|arcivescovo emerito]] di [[Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni|Brindisi-Ostuni]].
* [[Raffaele Ciriello]] (Venosa, [[1959]] - [[Ramallah]], [[2002]]), fotoreporter di guerra.
* [[Cinzia Giorgio]] (Venosa, [[1975]]), scrittrice e sceneggiatrice.
* [[Giovanni Antonio Rossano]] detto ''il risvegliato'' da Vico Equense accademico dei Piacevoli o Soavi
* [[Paolo Fedeli]], latinista e filologo italiano, docente emerito di [[Letteratura latina]] presso l'[[Università degli Studi di Bari Aldo Moro]], studioso specialista di [[Quinto Orazio Flacco]], cittadino onorario di Venosa
* [[Savino Sileno]], noto anche come Orazio Giovane (Venosa, 19 maggio 1941 – 27 agosto 2008), scrittore, religioso e scienziato italiano.
 
=== Eventi ===
* '''''[[Certamen horatianum]]''''' -, è una gara di traduzione e commento storico-letterario delle opere di [[Orazio Flacco|Orazio]], che si tiene ogni anno nella sede del Liceo Classico Statale "Q. Orazio Flacco". Nata nel 1986, la manifestazione, inizialmente a livello regionale, ha raggiunto, gradualmente, un riconoscimento nazionale nel 1992 e possono parteciparvi anche allievi di altre scuole europee a indirizzo classico.
 
* '''Festival del Cabaret di Basilicata''' - nato piuttosto di recente (nel 2002) per idea dell'Associazione culturale “L'Altrarte”, in collaborazione con l' "Artistica Management", è stato organizzato con lo scopo di scoprire e far emergere nuovi talenti del cabaret e della comicità in generale. I partecipanti sono visionati da una giuria di esperti del settore e da personalità del mondo della cultura.
== Economia ==
* '''Festa della Vendemmia''' - chiamato anche '''Rito della Vendemmia''', è un evento di natura enogastronomica che si organizza nella prima settimana d'ottobre. Il vino gioca il ruolo da protagonista, ove vengono degustate le diverse varietà di uva di tutta la produzione vinicola del venosino. Tuttavia vi è anche spazio per assaggiare le pietanze tipiche, visitare i monumenti e i palazzi del centro storico di Venosa.
 
* '''Sagra delle "Ciammarichidd" (Lumachelle)''' - manifestazione gastronomica e culturale che si organizza nel mese di agosto. Vengono allestite mostre e degustazioni di prodotti tipici, il tutto accompagnato da esibizioni di gruppi folk
=== Agricoltura ===
* '''Currere Venusia'''- gara podistica di 10&nbsp;km per le vie del centro cittadino. La manifestazione è nata nel 2010, dall'anno successivo è stata intitolata alla memoria di "Gino Coppola" sfortunato corridore scompaarso prematuramente. La gara è organizzata dall'A.S.D. Essedisport di Venosa e si svolge il primo sabato di agosto.
Importante per l'economia locale è la presenza di numerosi ed estesi vigneti e quindi la produzione del noto vino [[Aglianico del Vulture]].
* '''Riflessi di Stelle''' - ”Degustazioni di Aglianico del Vulture nella notte di San Lorenzo". Evento organizzato da “Cantina di Venosa”, si svolge ogni anno il 10 agosto nella notte di San Lorenzo. Osservazioni delle meraviglie celesti con telescopi professionali e con la guida di Astronomi di Astroala - Associazione Lucana di Astronomia. Durante la serata c'è un concerto di musica etno-popolare ed è possibile assaggiare piatti della gastronomia venosina e lucana.
 
=== Artigianato ===
Tra le attività più tradizionali e rinomate vi sono quelle [[artigianato|artigianali]], legate alla cultura contadina e pastorale. Queste attività, ben lungi dallo scomparire stanno invece rifiorendo, e si distinguono per la lavorazione della [[paglia]] e [[vimini]], oltreché per l'arte della [[ceramica]], della [[porcellana]] e della [[terracotta]].<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=3 | p=6,8}}</ref><ref name=ItaGui>{{Cita web | url=http://basilicata.italiaguida.it/cmsx.asp?IDPg=563 | titolo=La tua vacanza in Basilicata: Artigianato | accesso=21 maggio 2016 | urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160611180453/http://basilicata.italiaguida.it/cmsx.asp?IDPg=563 | urlmorto=sì }}</ref><ref name=AptBas>{{Cita web | url=http://www.aptbasilicata.it/L-artigianato.87.0.html | titolo=L'artigianato | accesso=21 maggio 2016 | urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160508153647/http://www.aptbasilicata.it/L-artigianato.87.0.html | urlmorto=sì }}</ref>
 
== Infrastrutture e trasporti ==
{{vedi anche|Strade statali e provinciali della Basilicataprovincia di Potenza|Stazione di Venosa-Maschito}}
 
=== FerroviaFerrovie ===
La città di Venosa haaveva una propria stazione ferroviaria, sulla [[Ferrovia Rocchetta Sant'Antonio-Gioia del Colle|linea Rocchetta Sant'Antonio-Gioia del Colle]].
 
== Amministrazione ==
{| class="wikitable" style="text-align: center;"
! colspan="2" rowspan="2" |Nº
! rowspan="2" |Ritratto
! rowspan="2" |Nome
! colspan="2" |Mandato
! rowspan="2" |Partito
|-
!Inizio
!Fine
|-
!1
| style="background:{{colore partito|Partito Democratico della Sinistra}}" |
|[[File:Venosa-Stemma.svg|50px]]
|'''Donato Bellasalma'''
|24 aprile [[1995]]
|14 giugno [[1999]]
|[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]]
|-
!2
| style="background:{{colore partito|Forza Italia (1994)}}" |
|[[File:Venosa-Stemma.svg|50px]]
|'''Bruno Tamburriello'''
|14 giugno [[1999]]
|13 giugno [[2004]]
|[[Forza Italia (1994)|FI]]
|-
!3
| style="background:{{colore partito|Partito Democratico (Italia)}}" |
|[[File:Venosa-Stemma.svg|50px]]
|'''Carmine Miranda Castelgrande'''
|14 giugno [[2004]]
|8 giugno [[2009]]
| [[L'Unione]] ∕ [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|-
!4
| style="background:{{colore partito|Il Popolo della Libertà}}" |
|[[File:Venosa-Stemma.svg|50px]]
|'''Bruno Tamburriello'''
|8 giugno [[2009]]
|22 agosto [[2013]]
|[[Il Popolo della Libertà|Pdl]]
|-
!-
| style="background:{{colore partito|Commissario straordinario}}" |
|[[File:Venosa-Stemma.svg|50px]]
|'''Rosa Correale'''
|22 agosto [[2013]]
|25 maggio [[2014]]
|[[Commissario prefettizio]]
|-
!5
| style="background:{{colore partito|Partito Democratico (Italia)}}" |
|[[File:Venosa-Stemma.svg|50px]]
|'''Tommaso Gammone'''
|25 maggio [[2014]]
|26 maggio [[2019]]
|[[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|-
!6
| style="background:{{colore partito|Movimento 5 Stelle}}" |
|[[File:Venosa-Stemma.svg|50px]]
|'''Marianna Iovanni'''
|26 maggio [[2019]]
|9 giugno [[2024]]
|[[Movimento 5 Stelle|M5S]]
|-
!7
| style="background:{{colore partito|Azione (partito politico)}}" |
|[[File:Venosa-Stemma.svg|50px]]
|'''Francesco Mollica'''
|9 giugno [[2024]]
|in carica
|[[Azione (partito politico)|Azione]]
|-
|}
 
=== Gemellaggi ===
*{{Collegamento interrotto|{{Gemellaggio|ITA|Tortolì|2008}}<ref>{{cita web|url=http://www.comuneditortoli.it/portale_comune/portale/notizie/dettaglio_notizia.asp?id_news=64|titolo=Gemellaggio Tortolì Venosa|accesso=27 dicembre 2011 }}</ref>}}
'''Venosa''' è gemellata con:
* {{Chiarire|{{Gemellaggio|ITA|TortolìBernalda|20082010}}<ref>{{cita web|url=http://www.comuneditortolitrinitaeliberazione.it/portale_comune/portale/notizie/dettaglio_notiziaindex.aspphp?id_newsoption=com_content&view=article&id=58:venosa-la-rete-sociale-per-la-legalita-e-il-centro-ascolto&catid=28:venosa&Itemid=64151|titolo=Gemellaggio TortolìBernalda Venosa|accesso=27 dicembre 2011 |editoreurlarchivio=comuneditortoli https://web.archive.org/web/20160304100248/http://www.trinitaeliberazione.it/index.php?option=com_content&view=article&id=58:venosa-la-rete-sociale-per-la-legalita-e-il-centro-ascolto&catid=28:venosa&Itemid=151|urlmorto=sì}}</ref>|fonte evasiva}}
* {{Collegamento interrotto|{{Gemellaggio|ITA|BernaldaCetraro|2010}}<ref>{{cita web|url=http://www.trinitaeliberazioneprolococetraro.it/index.php?option=com_content&view=article&id=58:venosahome/108-laproloco-retecetraro-sociale-per-la-legalita-e-il-centro-ascolto&catid=28:venosa&Itemid=151-gemellaggio|titolo=Gemellaggio Bernaldacon la VenosaBasilicata|accesso=27 dicembre 2011|editore=trinitaeliberazioneprolococetraro.it|urlmorto=sì |urlarchivio=https://archive.is/20130413091046/http://www.prolococetraro.it/home/108-proloco-cetraro-venosa-gemellaggio}}</ref>}}
* {{Senza fonte|{{Gemellaggio|ITA|Gesualdo|2015|Gesualdo (Italia)}}}}
* {{Gemellaggio|ITA|Cetraro|2010}}<ref>{{cita web|url=http://www.prolococetraro.it/home/108-proloco-cetraro-venosa-gemellaggio|titolo=Gemellaggio con la Basilicata|accesso=27 dicembre 2011|editore=prolococetraro.it}}</ref>
* {{Senza fonte|{{Gemellaggio|ITA|GesualdoBorgo Virgilio|20152023}}}}
 
== Sport ==
Le attività sportive più rappresentative del comune di Venosa sono il calcio e la pallavolo. L'AC Horatiana Venosa è una squadra di [[Calcio (sport)|calcio]] fondata nel 1989, retrocessa nell'[[Eccellenza (calcio)|Eccellenza]] regionale al termine del Campionato di [[Serie D 2007-2008]] e fallita lo stesso anno. Dal 2017 il Venosa milita in Promozione. Disputa le gare interne allo stadio Michele Lorusso. Esisteva anche, fino al 2017, il Venusia Calcio che militava in Seconda Categoria.
 
Per il [[calcio a 5]] vi sono le associazioni sportive dilettantistiche [[Essedisport Venosa]] e Flacco Venosa<ref name="sport2009">{{Cita web |url=http://www.comune.venosa.pz.it/struttura_ita/servizi/ELENCO%20ALBO%20ASSOCIAZIONI.pdf |titolo=Albo comunale delle associazioni (2009) |accesso=25 ottobre 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091222064804/http://www.comune.venosa.pz.it/struttura_ita/servizi/ELENCO%20ALBO%20ASSOCIAZIONI.pdf |urlmorto=sì }}</ref>.
La prima, fondata nel 2009 come società di futsal e di podisti, milita in [[Serie C1 (calcio a 5)|C1]] da sei anni dopo aver vinto una Coppa Batta C2, un campionato di C2, un campionato juniores (unica squadra lucana a disputare le final-eight nazionali), una coppa fair play serie D e una allievi. Gioca le proprie gare casalinghe al PalaEssedi. Annualmente organizza tornei, campi estivi e una maratona cittadina.
La seconda, fondata nei primi anni 2000, milita da sempre in C2 e fu la prima del Vulture-Melfese ad avere una sezione giovanile. Ha una squadra femminile che ha disputato varie volte i play-off per la serie A. Disputa le proprie partite al PalaFlacco (la palestra del liceo Q. Orazio Flacco). È inoltre molto attiva nel sociale e collabora con Emergency.
In passato esistevano altre squadre di calcio a 5 come: A.S.D. D.E.B.AL Sport, che dal 2007 organizzava il torneo federale "Champions a 5", il "Sacro Cuore", il "Tulipano Venosa", il Venosa Calcio a 5 e la Masve calcio a 5, mai andate oltre alla serie C2.
 
Per quanto riguarda la [[pallavolo]], a Venosa sono presenti tre società sportive: ''ASD Venosa Volley'', ''Pallandia Volley Venosa'' e ''ASD Pallavolo Venosa''<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://federazioni.pallavolo.com/tab10_societa/index.php?idst=3 Società di pallavolo della provincia di potenza] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
Il [[tennis]] è rappresentato dalla società ''Circolo Tennis Venosa''<ref name="sport2009" />.
== Sport e Associazioni Sportive ==
Le attività sportive più rappresentative del comune di Venosa sono il calcio e la pallavolo. L'''AC Horatiana Venosa'' è una squadra di [[Calcio (sport)|calcio]] fondata nel 1989, retrocessa nell'[[Eccellenza (calcio)|Eccellenza]] regionale al termine del Campionato di [[Serie D 2007-2008]] e fallita lo stesso anno. Adesso il Venosa milita in prima categoria dopo essere stata promossa nell'anno 2014/2015 nel campionato di seconda categoria.
Per il [[calcio a 5]] vi sono le associazioni sportive dilettantistiche ''Essedisport Venosa'' e ''Flacco Venosa''<ref name="sport2009">[http://www.comune.venosa.pz.it/struttura_ita/servizi/ELENCO%20ALBO%20ASSOCIAZIONI.pdf Albo comunale delle associazioni (2009)]</ref>, la prima fondata nel 2009 e promossa in serie C1 al termine della stagione sportiva 2012/2013, mentre la seconda nel 2000 e militante in C2. La Flacco Venosa inoltre è la prima squadra del Vulture-Melfese ad aver costituito una squadra giovanile di allievi che nella stagione 2011/2012 ha disputato un regolare campionato regionale, mentre nella stagione corrente è stata costituita una squadra Juniores (Under 18) che disputa il campionato regionale di categoria. Poi ancora c'è la ''ASD D.E.B.AL Sport'' che dal 2007 organizza il torneo federale "Champions a 5".
Per quanto riguarda la [[pallavolo]], a Venosa sono presenti tre società sportive: ''ASD Venosa Volley'', ''Pallandia Volley Venosa'' e ''ASD Pallavolo Venosa''<ref>[http://federazioni.pallavolo.com/tab10_societa/index.php?idst=3 Società di pallavolo della provincia di potenza]</ref>.
Il [[tennis]] è rappresentato dalla società ''Circolo Tennis Venosa''<ref name="sport2009"/>. {{sf|Inoltre è presente anche una scuola di [[taekwondo]] e di [[karate]].}}
 
=== Impianti sportivi ===
A Venosa è presente lo stadio comunale "[[Michele Lorusso]]", ubicato accanto alla via Appia e dotato di un campo di [[erba sintetica]], con capienza totale di 1.300 posti a sedere, ove 800 sono nella tribuna coperta e 500 negli spalti scoperti.
Inoltre sono presenti altri impianti sportivi: una [[pista di atletica leggera]] (dove sono stati realizzati 2due primati nazionali){{CitazioneSenza necessariafonte}}, e unil [[palazzetto dello sport]] polifunzionale "PalaEssedi" e il crossodromo ''Carpe Diem''.
 
== Galleria fotografica ==
[[File:Piazza castello Venosa Pz.jpg|thumb|center|upright=3|Vista di "Piazza Castello"]]
<center><gallery perrow="4">
Immagine:Bosco Venosa.jpg|Zona boschiva nella periferia di Venosa
Immagine:Statua di Orazio.jpg|Statua di [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]]
Immagine:Portici venosa.jpg|Portici della Piazza Castello
Immagine:Fontana di Messer Oto.jpg|Fontana di Messer Oto
File:Fontana Messer Oto - Nevicata 2012 - Venosa (PZ).jpg|La Fontana di Messer Oto durante l'eccezionale nevicata del febbraio [[2012]]
File:Abitazione centro storico - Nevicata 2012.JPG|Casa del centro storico durante l'eccezionale nevicata del febbraio [[2012]]
</gallery></center>
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro| Alfredo | Borghini | Itinerari di Federico II nella provincia di Potenza | 2000| APT Basilicata}}
* {{cita libro| AA. | VV | Basilicata Atlante Turistico| 2006 | Istituto Geografico De Agostini}}
* {{cita libro| Giuseppe | De Lorenzo | Venosa e la regione del Vulture (la terra d'Orazio) | 1906 | Istituto italiano d'arti grafiche}}
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* {{cita libro| Antonio | Vaccaro | Guida di Venosa| 1998| Edizioni Osanna| Venosa}}
* {{cita libro| Antonio | Vaccaro | Carlo Gesualdo, principe di Venosa: l'uomo e i tempi | 1989 | Edizioni Osanna | Venosa|isbn= 88-8167-006-2}}
* {{cita libro| Alfredo | Borghini | Itinerari di Federico II nella provincia di Potenza | 2000| APT Basilicata}}
* F. Canali e V. C. Galati, ''ARCHITETTURE E ORNAMENTAZIONI DALLA TOSCANA AGLI “UMANESIMI BARONALI” DEL REGNO DI NAPOLI ALLA FINE DEL QUATTROCENTO PARTE SESTA, Pirro Del Balzo (Isabella e Federico d’Aragona) e la rifondazioni di borghi e di “Terre”: modelli insediativi e fulcri architettonici nell’orizzonte di Leon Battista Alberti, di Giuliano da Maiano, di Antonio Marchesi e di Francesco di Giorgio Martini tra Puglia, Basilicata e Campania (1451/1454-1487). Interventi a Venosa e Altamura, ad Acerra, Bernalda-Camarda, Bisaccia, Ferrandina-Uggiano, Guardia Lombarda, Lacedonia d’Irpinia, Lavello, Locorotondo, Minervino Murge, Montescaglioso, Polcarino (Villanova del Battista), Ruvo, Rocchetta Sant’Antonio, San Mauro Forte, Torre di Mare, «Vico» ovvero Trevico, Viggiano, Zungoli'', "Bollettino della Società di Studi Fiorentini", 30-31, 2021-2022, pp, 98-228
* Domenico Scarfiello, ''[https://www.academia.edu/95428240/Aspetti_della_produzione_documentaria_nel_nord_della_Basilicata_nel_Medioevo_un_documento_del_1044_da_Montemilone_in_Archivio_storico_per_la_Calabria_e_la_Lucania_LXXXVIII_2022_pp_67_92 Aspetti della produzione documentaria nel nord della Basilicata nel Medioevo: un documento del 1044 da Montemilone]'', in ''Archivio storico per la Calabria e la Lucania'', LXXXVIII (2022), pp.&nbsp;67–92.
 
== Voci correlate ==
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* [[Aglianico]]
* [[Melfese]]
* [[Pirro del Balzo]]
 
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== Collegamenti esterni ==
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* [http://www.comune.venosa.pz.it/ Comune di Venosa] Sito ufficiale del comune di Venosa.
 
* [http://www.venosa.org/ Venosa.org] Sito ricco di informazioni storiche e sul patrimonio culturale.
* [http://www.venosameteo.it/ Meteo Venosa] Dati meteorologici, previsioni meteo e webcam in diretta dalla località.
* [http://www.venosa.it/ Venosa città d'arte] Cenni storici e informazioni su monumenti, personaggi illustri ed eventi.
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