Venosa: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Grado amministrativo = 3
|
|Stato = ITA
|Bandiera = Venosa-Gonfalone.png
|Voce
|Voce bandiera =
|Panorama = Venosa.jpg
|Didascalia =
|Divisione amm grado 1 = Basilicata
|Divisione amm grado
|Amministratore locale = Francesco Mollica
|Partito = [[Azione (partito politico)|Azione]]
|Data elezione = 9-6-2024
|Data
|Altitudine = 415<ref name="comuni-italiani.it">{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/076/095/clima.html|titolo=Il clima a Venosa|accesso=7 gennaio 2011}}</ref>
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Barile (Italia)|Barile]], [[Ginestra (Italia)|Ginestra]], [[Lavello (Italia)|Lavello]], [[Maschito]], [[Montemilone]], [[Palazzo San Gervasio]], [[Rapolla]], [[Spinazzola]] (BT)
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 1663
|Nome abitanti = venosini
|Patrono = [[san Felice di Thibiuca]]
|Festivo =
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Venosa (province of Potenza, region Basilicata, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Venosa all'interno della provincia di Potenza
}}
'''Venosa''' (''
Nota anche come "città oraziana" per aver dato i natali al poeta latino [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]],<ref>{{cita web|url=https://www.basilicataturistica.it/territori/venosa/|titolo=Venosa|accesso=27 febbraio 2021}}</ref> è situata nell'area del [[Vulture-Melfese]].
== Geografia fisica ==
Venosa è ubicata nel nord-est della Basilicata su un altopiano compreso tra due valli ed è circondata da una rigogliosa vegetazione e da numerose alture. L'escursione altimetrica del territorio venosino varia dai 177 [[m s.l.m.]] agli 813 [[m s.l.m.]], gran parte del centro cittadino però sorge a una quota variabile tra i 400 [[m s.l.m.]] e i 430 [[m s.l.m.]] La casa municipale si trova a un'altitudine di 415 [[m s.l.m.]]<ref name="comuni-italiani.it"/>.
=== Clima ===
Il [[clima]] è di tipo temperato-sublitoraneo con estati calde e secche e inverni piuttosto freddi e umidi. Non è raro superare i 40 °C in estate e andare al di sotto dello zero in inverno. La media pluviometrica si aggira intorno ai 700 mm annui, con i picchi precipitativi nel periodo autunnale e invernale. I mesi estivi, invece, sono quelli più secchi<ref>{{cita web|url=http://www.ssabasilicata.it/CANALI_TEMATICI/Agrometeorologia/Menu3/Stazioni.html|titolo=stazioni meteorologiche|accesso=7 gennaio 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ssabasilicata.it/CANALI_TEMATICI/Agrometeorologia/Menu4/Archivio_Bollettini.html|titolo=archivio bollettini meteo|accesso=7 gennaio 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ssabasilicata.it/CANALI_TEMATICI/Agrometeorologia/File_allegati/Pluviometria_della_Basilicata.pdf|titolo=pluviometria lucana|accesso=7 gennaio 2011}}</ref>.
La neve fa la sua comparsa ogni inverno con una media di 20 cm/anno circa.<ref>{{cita web|url=http://www.supermeteo.com/Fig2.jpg|titolo=Meteo Venosa|accesso=7 gennaio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111111111611/http://www.supermeteo.com/Fig2.jpg }}</ref>
== Storia ==
===
Il [[Area archeologica di Notarchirico|sito archeologico di Notarchirico]] ha restituito reperti paleolitici faunistici e [[manufatto litico|litici]], oltre ad un [[fossile]] di femore di un adolescente della specie [[Homo heidelbergensis]] vissuto intorno a {{formatnum:630000}} anni [[Before Present|dal presente]], riferibili alla [[acheuleano|cultura acheuleana]], tra le più antiche evidenze riferibili a questa cultura in Europa<ref>{{Cita pubblicazione|autore1=Ileana Micarelli|autore2=Simona Minozzi|autore3=Laura Rodriguez|autore4=Fabio di Vincenzo|autore5=Rebeca García-González|autore6=Valentina Giuffra|autore7=Robert R. Paine|autore8=José-Miguel Carretero|autore9=Gino Fornaciari|autore10=Marie-Hélène Moncel|autore11=Giorgio Manzi|data=2024-06-15|titolo=The oldest fossil hominin from Italy: Reassessment of the femoral diaphysis from Venosa-Notarchirico in its Acheulean context|rivista=Quaternary Science Reviews|volume=334|pp=108709|accesso=20 luglio 2025|doi=10.1016/j.quascirev.2024.108709|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0277379124002105}}</ref>.
=== Antichità ===
[[File:Bassorilievo Venosa.jpg|left|thumb|upright|[[Epigrafia latina|Iscrizione]] funeraria del [[I secolo|I sec. d.C.]], relativa alla sepoltura di una coppia di [[liberto|liberti]]<ref>Il latino è corrotto: si noti l'errore ortografico in pe''Q''unia (''[[rectius|recte]]'' [[pecunia]]): cfr. [[Theodor Mommsen]], {{CIL|9|588}}</ref>]]
La cittadina, probabilmente fondata dalle popolazioni latine, fu strappata dai [[Civiltà romana|Romani]] ai [[Sanniti]] nel [[291 a.C.]] dal console [[Lucio Postumio Megello]], che ne fece mi una [[colonia latina]], ove si trasferirono circa 20 000 individui. La colonia romana Venusia fu fondata in posizione strategica tra [[Apulia]] e [[Lucania]], allora in territorio [[Daunia|dauno]]. Durante la [[seconda guerra punica]],dopo la [[battaglia di Canne]] ([[216 a.C.]]) vi riparò il [[Console (storia romana)|console]] sconfitto [[Gaio Terenzio Varrone]]<ref>[[Polibio]], ''Storie'', III, 117</ref>.Sempre durante la [[seconda guerra punica]], nel [[208 a.C.|208]], vi morì il [[Console (storia romana)|console]] [[Marco Claudio Marcello]], attaccato da [[Annibale]] durante una ricognizione.
In seguito alla guerra annibalica la città fu [[Deduzione (storia romana)|ridedotta]] ([[200 a.C.]] ca.), con l'invio di nuovi coloni. Nel [[190 a.C.]] la fondazione della [[Via Appia]] è occasione di forte sviluppo del centro. Durante la [[guerra sociale]] fu al fianco degli alleati italici, ma fu sottomessa da [[Quinto Cecilio Metello Pio]] e nell'[[89 a.C.]], nonostante questo, ricevette il titolo di '' [[Municipium]] ''(città romana), ottenendo il diritto di voto e di cittadinanza per i suoi abitanti.
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Con l'apporto di nuovi coloni, Venosa acquisì un grande sviluppo, data anche la sua collocazione privilegiata nella Via Appia (una delle più importanti vie di comunicazione dell'antichità), che collegava [[Roma]] a [[Brindisi]]. Nel [[65 a.C.]], nel municipio nacque e visse la propria adolescenza [[Quinto Orazio Flacco]], uno dei più illustri poeti dell'epoca antica, emigrato, in seguito, a [[Roma]]. Nel [[43 a.C.]] fu oggetto di una nuova deduzione da parte dei [[Secondo triumvirato|triumviri]], che ne espropriarono i terreni dell<nowiki>'</nowiki>''[[ager publicus]]'', ridistribuendoli tra i [[veterani]].
Nella suddivisione amministrativa operata nel 7 d.C. dall'imperatore Augusto Venosa rientrava nella [[Regio II Apulia et Calabria|Regio II (Apulia et Calabria)]]. Con l'[[Impero romano|età imperiale]], nei primi periodi dell'avvento del [[Cristianesimo]] (intorno al [[70]] d.C.), si insediò a Venosa una delle prime comunità ebraiche in [[Italia]], che riuscì a integrarsi con la popolazione locale. Una testimonianza di tale convivenza è la collina della Maddalena, in cui sono collocate nelle sue cavità sia sepolture [[Semiti|semite]]
Diverse le ipotesi sull'etimologia di ''Venusia''. Raccoglie maggior credito quella che ritiene la città fondata in onore della dea dell'amore, [[Venere (divinità)|Venere]] (in latino ''Venus'',
=== Medioevo ===
[[File:RobertGuiscardAndRoger.JPG|thumb|upright|[[Roberto il Guiscardo|Roberto]] e [[Ruggero I d'Altavilla]]]]
Con la [[caduta dell'impero romano|caduta dell'Impero romano]] e il conseguente avvento dell'era [[Medioevo|medievale]], Venosa fu soggetta a ripetute [[Invasioni barbariche|occupazioni da parte di popolazioni barbariche]] dal [[V secolo]]. Nel [[476]] gli [[Eruli]] di [[Odoacre]] invasero la cittadina mentre gli [[Ostrogoti]], nel [[493]], la trasformarono in un centro amministrativo, politico ed economico, titolo in seguito conferito ad [[Acerenza]]. Tra il [[570]] e il [[590]], i [[Longobardi]] la elessero sede di [[gastaldato]]
Dal [[1200]], il
=== Rinascimento ===
[[File:
Dopo un continuo avvicendarsi di signori feudali, la città fu concessa in feudo agli [[Orsini]] nel [[1453]]. Fu portata in dote nel [[1443]] da [[Donata Orsini]] al duca d'[[Andria]] [[Pirro Del Balzo]], che fece costruire il [[Castello Aragonese (Venosa)|
Subì danni notevoli e alcuni morti a causa del [[
Dopo gli [[Angioini]],
In questo periodo, Venosa vide anche la nascita di alcuni importanti centri culturali: nel [[1582]] venne costituita l'Accademia dei Piacevoli e dei Soavi, tra i quali [[Luigi Tansillo]], Annibale Caracciolo, Ascanio e [[Giacomo Cenna]], Bartolomeo e Luigi Maranta, Orazio de Gervasiis, Scipione de Monti Giovanni Antonio Rossano, e nel [[1612]] l'Accademia dei Rinascenti, quest'ultima fondata da Emanuele Gesualdo, figlio del compositore. Nel [[1589]], secondo le norme del [[
Il XVIl secolo fu caratterizzato da una notevole attività sismica, in particolare tre eventi causarono danni significativi e vittime: il primo risale al 1625 con epicentro proprio nella città, i morti furono quaranta<ref>{{Cita web|url=https://emidius.mi.ingv.it/ASMI/event/16250900_0000_000|titolo=Terremoto agosto 1625 - sezione "Studi"}}</ref>. Particolarmente importanti furono poi gli effetti del [[terremoto del Sannio del 1688]]<ref>{{cita web|url=http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/01108.html|titolo=Terremoto del Sannio del 1688|accesso=29 agosto 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160223082153/http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/01108.html|urlmorto=sì}}</ref> e, pochi anni più tardi, del [[terremoto dell'Irpinia e Basilicata del 1694]]<ref>{{cita web|url=http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/01166.html|titolo=Terremoto dell'Irpinia e Basilicata del 1694|accesso=30 agosto 2015|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160921200842/http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/01166.html|urlmorto=sì}}</ref>.
=== Dal Settecento a oggi ===
[[File:Luigi La Vista 1852.jpg|thumb|upright|[[Luigi La Vista]]]]
In entrambi i secoli, il feudo di Venosa fu affidato a varie famiglie nobili, come i [[Boncompagni (famiglia)|Ludovisi]] e i [[Caracciolo]].<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?hl=it&id=gpswAQAAIAAJ&dq=ludovisi+caracciolo+venosa+principi&focus=searchwithinvolume&q=Benché+fino+al+1797+Venosa+fosse+dominio+feudale+dei+principi+Gesualdo+prima+%2C+Ludovisi+poi+ed+infine+Caracciolo+del+Sole|pagina=257|titolo=Urbanistica: un metodo nello studio dei piani|autore=Corrado Beguinot|editore=F. Fiorentino|anno=1964}}</ref> Sul finire del Settecento, i Rapolla e altri galantuomini venosini elaborano la costituzione della [[municipalità]] [[repubblica]]na, che fu ostacolata dalle [[Rivolta|rivolte del popolo]], che crearono un forte conflitto tra il ceto nobiliare e quello popolano.
Nel [[1808]], Venosa divenne la terza città con più possedimenti della Basilicata, dopo [[Melfi]] e [[Matera]], oltre ad avere diritto attivo e passivo nel Parlamento Nazionale [[Napoleone Bonaparte|napoleonico]]. Nel [[1820]], ebbe un piccolo ruolo nelle sommosse contadine e nei [[Carboneria|moti carbonari]]. Durante i moti del [[1848]], tra i venosini si rese protagonista [[Luigi La Vista]], giovane [[poeta]] e [[scrittore]] di sentimenti [[Liberalismo|liberali]], che fu ucciso il 15 maggio [[1848]] a [[Napoli]] da alcuni soldati [[svizzeri]].
Tra il gennaio e il luglio del [[1849]], Venosa registrò probabilmente il periodo più nero della sua storia contemporanea. Si instaurò un durissimo astio tra possidenti terrieri, chi era favorevole alla cessione di quote di terre ai contadini e chi invece era contrario. Il disaccordo sfociò in una vera e propria [[guerra civile]], aggravata da interessi politici e vendette. Il conflitto fu bruscamente represso e molte persone (in gran parte innocenti) finirono nelle [[segrete]] del Castello.
Il [[terremoto del Vulture del 1851]] colpì con violenza la città, causando il crollo di alcuni edifici e la morte di 4 persone. Alcuni anni dopo si aggiunsero altri danni a causa del [[terremoto della Basilicata del 1857]].<ref>{{cita web|url=http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/08443.html|titolo=Terremoto della Basilicata del 1857|accesso=28 agosto 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180125074502/http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/08443.html|urlmorto=sì}}</ref>
Con l'[[unità d'Italia]], nel [[1861]] fu conquistata dai briganti del [[Rionero in Vulture|rionerese]] [[Carmine Crocco]], i quali, dopo aver sconfitto la guarnigione della [[Guardia nazionale italiana|Guardia nazionale]] venosina, furono accolti e appoggiati dalla popolazione locale. Durante l'occupazione fu ucciso Francesco Saverio Nitti, nonno dell'[[Francesco Saverio Nitti|omonimo meridionalista]]. Nel [[1866]], nacque a Venosa [[Vincenzo Tangorra]], deputato del [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito Popolare]] e [[Ministero del tesoro|ministro del Tesoro]] durante il primo [[governo Mussolini]]. Nel [[1889]], [[Giustino Fortunato]] ricevette la [[cittadinanza onoraria]] per il suo impegno profuso nella costruzione della linea ferroviaria [[Rocchetta Sant'Antonio|Rocchetta]]-[[Gioia del Colle]].
Nel [[1908]] avvenne il passaggio dall'illuminazione a [[petrolio]] e [[gas]] a quella elettrica. Fu colpita dal [[terremoto del Vulture del 1930]]: alcune case crollarono, molte furono lesionate.<ref>{{cita web|url=http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/30013.html|titolo=Terremoto del Vulture del 1930|accesso=28 agosto 2015 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20180407171332/http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/30013.html|urlmorto=sì}}</ref>
Nel [[1944]], nell'ultimo periodo della [[Seconda guerra mondiale]], fu costruita una pista di volo per le truppe del 485º Gruppo da Bombardamento dell'[[USAAF]].<ref>{{cita web|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/28/55/40/DOCUMENT_FILE_285540.pdf|titolo=Basilicata Regione Notizie|accesso=27 novembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150923210303/http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/28/55/40/DOCUMENT_FILE_285540.pdf |urlmorto=sì}}</ref> Fu l'unico aeroporto costruito in Basilicata nel periodo bellico.
Nel [[1946]], terminata la [[seconda guerra mondiale]], il [[nascita della Repubblica Italiana|referendum istituzionale]] del 2 giugno registrò 3.047 voti per la monarchia e 2.959 per la repubblica. Il [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto del 23 novembre 1980]] fu avvertito in modo piuttosto intenso causando panico e danni, perlopiù lievi, a gran parte delle abitazioni. Nel [[1992]] si celebrò il bimillenario della morte di [[Orazio Flacco]].
===Simboli===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 marzo 1968.<ref name=ACSFascCom/> Lo stemma è d'oro, al [[Basilisco (mitologia)#Araldica|basilisco]] di verde.<ref>{{Cita web|url=https://basilicatamistero.it/leggende/la-leggenda-del-drago-di-venosa/|titolo=La leggenda del drago di Venosa|accesso=19 ottobre 2024}}</ref>
Il gonfalone è un drappo di verde.
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di Città Italiana.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Decreto del Presidente della Repubblica
| data = 4 aprile 1967<ref name=ACSFascCom>{{Cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?6573 |titolo= Venosa |sito= ACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali }}</ref>
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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{{vedi anche|Complesso della Santissima Trinità}}
[[File:SS. Trinità Venosa.jpg|thumb|La Chiesa incompiuta]]
Riconosciuto [[Monumenti nazionali italiani|monumento nazionale]] dal [[1897]].<ref>Luigi Ranieri, ''Basilicata'', UTET, Torino, 1972, p. 289.</ref> Costruito ove, in tempi remoti, esisteva un tempio pagano dedicato a [[Imene (mitologia)|Imene]], il Complesso della Santissima Trinità è un'attrazione che comprende due chiese. La ''chiesa antica'' (o ''chiesa vecchia'') risale all'epoca paleocristiana, sebbene, in seguito, fu modificata e restaurata dai [[Longobardi]] e dai [[Normanni]]. La chiesa ospita la tomba degli [[Altavilla]] e della moglie ripudiata di [[Roberto il Guiscardo]], [[Alberada di Buonalbergo|Aberada]]. La ''chiesa nuova'' (o ''chiesa incompiuta'') fu iniziata tra l'XI e il XII secolo per ampliare quella antica, sfruttando i materiali sottratti all'anfiteatro romano, ma la sua edificazione non fu mai portata a termine.
==== Concattedrale di Sant'Andrea ====
[[File:Cattedrale Venosa.jpg|left|thumb|Concattedrale di Sant'Andrea]]
Edificata per volere di [[Pirro del Balzo]], tra il [[1470]] e il [[1502]], fu consacrata il 13 marzo [[1531]]. Per favorirne la costruzione, fu demolita la chiesa di San Basilio, assieme alle botteghe e alle abitazioni circostanti. L'interno del monumento è suddiviso in due piani e tre navate, adornate con archi a sesto acuto. Nella navata destra figura la Cappella del Santissimo Sacramento, decorata con un arco caratterizzato da putti, candelabri e festoni. Al piano inferiore si trova la cripta che ospita la tomba di Maria Donata Orsini, moglie di [[Pirro del Balzo]].
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==== Chiesa del Purgatorio ====
[[File:Chiesa del Purgatorio.jpg|thumb|Chiesa del Purgatorio]]
Costruzione in stile [[barocco]] e chiamata anche
[[File:Chiesa San Rocco.jpg|left|upright|thumb|Chiesa di San Rocco]]
==== Altre chiese ====
*
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*
* Chiesa di San Michele Arcangelo
* Chiesa evangelica metodista: fondata durante il movimento protestante durante il Risorgimento e alle origini presente in Venosa con una scuola e poi con un edificio per il culto. Terminato il tempo del conflitto religioso, oggi è una chiesa evangelica ben inserita nella città e impegnata in campo sociale.
=== Architetture civili ===
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===== Palazzo Calvini =====
[[File:Palazzo Calvini.jpg|thumb|Palazzo Calvini]]
Costruito nel
[[File:Casa di Orazio Flacco9.jpg|left|thumb|Casa di Orazio Flacco]]
===== Cosiddetta ''Casa di Quinto Orazio Flacco'' =====
La cosiddetta ''Casa di [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]]'', risalente al II secolo
===== Altri palazzi =====
*
*
*
*
* Palazzo D'Ardes
==== Fontane ====
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'''Fontana Angioina'''<br />
Fu eretta nel [[1298]], in onore di [[Carlo I D'Angiò]], il quale soggiornò a Venosa nel settembre [[1271]] e nel giugno [[1272]]. Presenta due leoni in pietra che hanno sotto i piedi un ariete, simbolo della forza dell'[[Impero
'''Fontana di Messer Oto'''<br />
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'''Altre Fontane'''<br />
Venosa ha molte fontane, risalenti al periodo di [[Mussolini]], e di recente costruzione. Quasi tutte sono attive, e sono locate nelle zone di espansione; altre nel centro storico per rifornire l'acqua durante la [[seconda guerra mondiale]], quando questa scarseggiava, e dove non c'era ancora il sistema idrico dell'[[Acquedotto Pugliese]]. Altre, infine, sono state abbattute.
=====Masserie=====
Nel villaggio abbandonato di [[Sanzanello]] sono presenti le masserie rupestri di Sanzanello, dove sono stati ritrovati resti di ville di epoca romana.
=== Architetture militari ===
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==== Area archeologica di Notarchirico ====
{{vedi anche|Area archeologica di Notarchirico}}
[[File:Venosa Notarchirico.jpg|left|thumb|Fossile di un cranio d'elefante a [[Notarchirico]]]]
Scoperta nel [[1979]], è situata nella periferia di Venosa, è costituita da reperti risalenti all'era paleolitica (tra 600.000 e 300.000 anni fa). Si trovano resti di animali di grossa taglia come elefanti, bisonti e rinoceronti. Di tracce umane è stato scoperto un femore di femmina adulta della specie [[Homo Erectus]]. Inoltre, è stata rinvenuta una sequenza stratigrafica composta da oltre undici livelli riferibili al [[Paleolitico inferiore]] e databili tra 600.000 e 300.000 anni fa.
==== L'Anfiteatro romano ====
[[File:Anfiteatro di epoca romana (Venosa).jpg|right|thumb|Resti dell'anfiteatro romano]]
Costruito tra il I e il II secolo d.C., è stato privato di molte opere e ornamenti, attualmente collocati in altri monumenti di Venosa (molti furono sfruttati per erigere la [[Complesso della Santissima Trinità#Chiesa Incompiuta|Chiesa Incompiuta]]). Il primo scavo fu commissionato dai [[Borbone di Napoli|Borbone]] nel XIX secolo, dove furono trovati una serie di bronzi, monete, terrecotte ma, per abbandono, i ruderi furono risotterrati. Solamente nel [[1935]] fu riportato il tutto alla luce. L'[[Anfiteatro romano]] ha una forma ellittica, su tre piani, in parte costruiti fuori terra e in parte realizzati tagliando a terrazze il terreno in cui sorge. L'asse maggiore misura 70 m mentre l'asse minore 40 m. Esaminando questi dati, si ritiene che questa struttura accogliesse a suo tempo circa diecimila spettatori. Il livello più basso è quello dell'arena, ove si trova la terrazza del "podio" per i personaggi importanti. Vi sono altri due livelli, sostenuti da tre ambulacri concentrici: il primo livello detto "ima cavea", il secondo "media cavea" e il terzo "summa cavea".
== Società ==
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{{Demografia/Venosa}}
* I primi grandi insediamenti si hanno nel periodo romano, dove nel [[291 a.C.]] (anno della nascita di Venosa sotto l'[[Impero
=== Etnie e minoranze straniere ===
Gli stranieri regolari sono 389 (160 maschi e 209 femmine) pari al 3,21% della popolazione venosina. Le principali comunità rappresentate sono le seguenti<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2010/query.php?lingua=ita&Rip=S4&Reg=R17&Pro=P076&Com=95&paese=A9999&submit=Tavola|titolo=Statistiche ISTAT 31/12/2010. La presenza straniera a Venosa|accesso=7 dicembre 2011}}</ref>:
{| class="wikitable"
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! Nazione
! Stranieri regolari
!
!
|-
|[[Romania]]
|130
|35,81
|1,06
|-
|[[Albania]]
|65
|17,90
|0,53
|-
|[[Marocco]]
|60
|16,52
|0,49
|-
|[[Bulgaria]]
|34
|9,36
|0,27
|-
|[[Ucraina]]
|22
|6,06
|0,17
|-
|[[Brasile]]
|3
|1,30%
|0,03%
|-
|Altre
|
|
|0,
|-
|
|
|100,00
|2,96
|}
=== Lingue e dialetti ===
{{vedi anche|Dialetti dell'area apulo-lucana}}
La parlata locale ha
In molti vocaboli la ''d'' viene sostituita dalla ''r'', come ''
Tipici detti e proverbi:
* «''L'
* «''L'
* «''L'
=== Tradizione e folclore ===
{{F|centri abitati della Basilicata|febbraio 2018}}
* '''Festa della Santissima Trinità''' - una delle feste religiose più rappresentative del posto che si svolge presso la [[Complesso della SS. Trinità|chiesa della Santissima Trinità]]. Anni prima era più folkloristica e sono spariti alcuni elementi tradizionali che la distinguevano. Attualmente si può raggiungere con estrema facilità tramite i mezzi di trasporto ma in tempi remoti vi si giungeva con carri che partivano la notte precedente o giorni prima e si fermavano a campeggiare sul piazzale antistante dell'Abbazia accendendo i falò. Ad arricchire lo scenario della festa erano i "castagnari" con le loro bancarelle di frutta secca.
* '''Festa patronale di San Rocco''' - Anche se il principale patrono di Venosa è [[San Felice di Thibiuca]] (o [[Felice di Thibiuca]], 247-303), la devozione popolare ha eletto a coprotettore San Rocco la cui festa si celebra il 16 agosto. Anche questa festa, anni fa, aveva un tono più tradizionale e dalla chiesa partiva la processione che attraversava tutte le vie del comune e terminava con i fuochi d'artificio. Da segnalare anche la partecipazione di una orchestra lirico-sinfonica (presente tuttora) che allietava il giorno di giubilo.
Riga 265 ⟶ 278:
|editore = Osservatorio Provinciale Rifiuti
|data = gennaio 2011
|accesso = 15 marzo 2011
|dataarchivio = 30 novembre 2020
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20201130211631/http://www.provincia.potenza.it/provincia/files/docs/11/72/69/DOCUMENT_FILE_117269.pdf
|urlmorto = sì
}}</ref>
== Cultura ==
Venosa è uno dei comuni iscritti all'associazione "[[I borghi più belli d'Italia]]"<ref>{{cita web|url=http://borghipiubelliditalia.it/project/venosa|titolo= I Borghi più belli d'Italia|accesso=31 ottobre 2017}}</ref>.
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
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==== Scuole ====
Sono presenti numerose scuole, da asili a [[scuole secondarie di secondo grado]], usate da tutta la zona del [[Melfese]]. Numerose sono le [[scuole dell'infanzia]] come anche gli [[asilo nido|asili nido]], privati e pubblici. Ci sono due [[scuole primarie]], ''Luigi la Vista'' e ''San Giovanni XXIII'', situate rispettivamente in via Roma e Piazza de Bernardi. Nella prima si formano tra un minimo di una classe e un massimo di tre, mentre per la seconda fra tre e cinque classi, con una media tra sei e otto classi per entrambe. La scuola La Vista, è a tempo pieno, e si effettua la mensa, mentre la scuola San Giovanni XXIII, è a tempo ridotto ed è la più antica della città, essendo stata costruita durante il governo di [[Mussolini]], infatti è presente una 'M' sul tetto. Recentemente è stata ristrutturata e adeguata alle nuove norme. Due sono anche le [[scuole secondarie di secondo grado]], ''Giovanni Battista De Luca'', situata in [[Via Appia]], e la scuola ''Don Bosco'', in Via Melfi. Da qualche anno sono unite sotto la sede di Via Appia. Questa
==== Musei ====
===== Museo
{{vedi anche|Museo nazionale di Venosa}}
Inaugurato nel [[1991]] e ubicato nel Castello Aragonese, il museo archeologico contiene svariati reperti di diverse civiltà ed epoche storiche. Si apre con una sezione dedicata alla [[preistoria]], ove sono custodite testimonianze che vanno dal [[Paleolitico inferiore]] all'[[età del Bronzo]]. Contiene altre cinque sezioni, che vanno dalla fase preromana al periodo normanno. Tra i reperti più distintivi sono da citare la ''Testa di Diadumeno'' (appartenente a una statua perduta, nonché una copia di [[Diadumeno]] di [[Policleto]]); un frammento della [[Tabula Bantina]], lastra in bronzo con testi legislativi scritti in [[osco]] e un ''askos'' (vaso schiacciato di origine greca) a decorazione policroma rinvenuto a [[Lavello (Italia)|Lavello]].
'''Museo del territorio'''
Allestito nella Foresteria dell'Abbazia del [[Complesso della Santissima Trinità|Santissima Trinità]], raccoglie materiale prezioso per lo studio e la conoscenza del territorio di Venosa. Oltre a reperti lapidei appartenenti all'antica Abbazia e a un plastico che riproduce l'intero complesso abbaziale, espone i risultati di una lunga e articolata ricerca condotta dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata con la collaborazione dell'Archivio di Stato di Potenza.
=== Cinema ===
Venosa è stata scelta come ambientazione dei film:
* ''[[Gesualdo – Morte per cinque voci]]'' di [[Werner Herzog]] ([[1995]])<ref>{{cita web|url=
* ''[[Vultour, Le tracce del sacro-territorio e identità]]'' di [[Fulvio Wetzl]] ([[2008]])<ref>{{cita web|url= http://www.cinemaitaliano.info/vultour|titolo= Vultour - Le Tracce del Sacro Territorio e Identità|accesso=17 febbraio 2012}}</ref>
* ''[[Il generale dei briganti]]'' di [[Paolo Poeti]] ([[2012]])<ref>{{cita web|url = http://www.alparcolucano.it/notizie/primo-piano/item/2695-su-rai-uno-la-storia-di-carmine-crocco|titolo = Su Rai Uno la storia di Carmine Crocco|accesso = 12 gennaio 2012|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120215045127/http://www.alparcolucano.it/notizie/primo-piano/item/2695-su-rai-uno-la-storia-di-carmine-crocco }}</ref>
* ''[[Wine to love]]'' di [[Domenico Fortunato]] ([[2018]])<ref>{{Cita news|lingua=it|url=https://www.vulturenews.net/venosa-le-riprese-del-film-sullaglianico-del-vulture-regista-ci-racconta-perche-scelto-la-nostra-terra/|titolo=A Venosa le riprese del film sull'Aglianico del Vulture: il regista ci racconta perché ha scelto la nostra terra|accesso=2019-01-6}}</ref>
* ''[[Moschettieri del re - La penultima missione]]'' di [[Giovanni Veronesi]] ([[2018]])<ref>{{Cita news|lingua=it|url=https://www.ilmessaggero.it/spettacoli/cinema/moschettieri_del_re_basilicata_giovanni_veronesi-3730832.html|titolo=“Moschettieri del re”: set in Basilicata per Veronesi|accesso=2018-11-29}}</ref>
=== Cucina ===
Venosa, assieme ad altri comuni del
* '''Lagane e Ceci''' - le lagane sono un tipo di tagliatelle a base di farina di grano duro già conosciute ai tempi dell'Antica Roma. Si ottengono da una sfoglia circolare, arrotolata su sé stessa e tagliata a listarelle con un diametro di circa un centimetro. Vengono preparate con ceci, olio d'oliva, pomodori pelati, basilico, aglio, sale e pepe.
* '''Past' e tar' cucòzz''' - penne condite con i talli di zucca, pomodori pelati, aglio, prezzemolo, olio d'oliva e sale.
[[File:
* '''[[Strascinati]] con lu 'ntruppc''' - tipo di pasta fatta in casa, definita con ''lu 'ntruppc'' (intoppo) proprio per il gradevole intoppo per lingua e palato. Gli strascinati vengono preparati con un sugo composto da pezzi di carne mista come maiale, vitello e salsiccia, in aggiunta di cipolla, pecorino, olio di oliva e sale. Questo sugo, che in genere viene preparato durante grandi occasioni di festa, era anche detto della "mamma", per la cura che ella dedicava nel cuocerlo sin dalle prime ore del mattino.
* '''U cutturidd''' - carne di pecora (o agnello) tagliata a pezzi grossi, condita con pomodori piccoli e maturi, peperoncino piccante, patate e cipolle tagliate, aglio, lardo, prezzemolo, olio d'oliva e sale. Tutti gli ingredienti, in aggiunta di acqua, vengono messi a cuocere in un tegame di terracotta a fuoco lento. Un piatto simile è anche di tradizione ad [[Altamura]] e [[Tricarico]].
* '''[[Lampascioni]] fritti''' -
* '''Pizzicannelli''' - dolcetti di colore scuro, fatti con cacao, cannella, mandorle (sgusciate, abbrustolite e macinate), buccia di limone grattugiata, caffè e zucchero.
* '''Raffaiuoli''' - altri dolcetti di colore bianco ricoperti di una glassa fatta con uovo e zucchero.
=== Eventi ===
*
== Economia ==
=== Agricoltura ===
Importante per l'economia locale è la presenza di numerosi ed estesi vigneti e quindi la produzione del noto vino [[Aglianico del Vulture]].
=== Artigianato ===
Tra le attività più tradizionali e rinomate vi sono quelle [[artigianato|artigianali]], legate alla cultura contadina e pastorale. Queste attività, ben lungi dallo scomparire stanno invece rifiorendo, e si distinguono per la lavorazione della [[paglia]] e [[vimini]], oltreché per l'arte della [[ceramica]], della [[porcellana]] e della [[terracotta]].<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=3 | p=6,8}}</ref><ref name=ItaGui>{{Cita web | url=http://basilicata.italiaguida.it/cmsx.asp?IDPg=563 | titolo=La tua vacanza in Basilicata: Artigianato | accesso=21 maggio 2016 | urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160611180453/http://basilicata.italiaguida.it/cmsx.asp?IDPg=563 | urlmorto=sì }}</ref><ref name=AptBas>{{Cita web | url=http://www.aptbasilicata.it/L-artigianato.87.0.html | titolo=L'artigianato | accesso=21 maggio 2016 | urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160508153647/http://www.aptbasilicata.it/L-artigianato.87.0.html | urlmorto=sì }}</ref>
== Infrastrutture e trasporti ==
{{vedi anche|Strade
===
La città di Venosa
== Amministrazione ==
{| class="wikitable" style="text-align: center;"
! colspan="2" rowspan="2" |Nº
! rowspan="2" |Ritratto
! rowspan="2" |Nome
! colspan="2" |Mandato
! rowspan="2" |Partito
|-
!Inizio
!Fine
|-
!1
| style="background:{{colore partito|Partito Democratico della Sinistra}}" |
|[[File:Venosa-Stemma.svg|50px]]
|'''Donato Bellasalma'''
|24 aprile [[1995]]
|14 giugno [[1999]]
|[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]]
|-
!2
| style="background:{{colore partito|Forza Italia (1994)}}" |
|[[File:Venosa-Stemma.svg|50px]]
|'''Bruno Tamburriello'''
|14 giugno [[1999]]
|13 giugno [[2004]]
|[[Forza Italia (1994)|FI]]
|-
!3
| style="background:{{colore partito|Partito Democratico (Italia)}}" |
|[[File:Venosa-Stemma.svg|50px]]
|'''Carmine Miranda Castelgrande'''
|14 giugno [[2004]]
|8 giugno [[2009]]
| [[L'Unione]] ∕ [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|-
!4
| style="background:{{colore partito|Il Popolo della Libertà}}" |
|[[File:Venosa-Stemma.svg|50px]]
|'''Bruno Tamburriello'''
|8 giugno [[2009]]
|22 agosto [[2013]]
|[[Il Popolo della Libertà|Pdl]]
|-
!-
| style="background:{{colore partito|Commissario straordinario}}" |
|[[File:Venosa-Stemma.svg|50px]]
|'''Rosa Correale'''
|22 agosto [[2013]]
|25 maggio [[2014]]
|[[Commissario prefettizio]]
|-
!5
| style="background:{{colore partito|Partito Democratico (Italia)}}" |
|[[File:Venosa-Stemma.svg|50px]]
|'''Tommaso Gammone'''
|25 maggio [[2014]]
|26 maggio [[2019]]
|[[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|-
!6
| style="background:{{colore partito|Movimento 5 Stelle}}" |
|[[File:Venosa-Stemma.svg|50px]]
|'''Marianna Iovanni'''
|26 maggio [[2019]]
|9 giugno [[2024]]
|[[Movimento 5 Stelle|M5S]]
|-
!7
| style="background:{{colore partito|Azione (partito politico)}}" |
|[[File:Venosa-Stemma.svg|50px]]
|'''Francesco Mollica'''
|9 giugno [[2024]]
|in carica
|[[Azione (partito politico)|Azione]]
|-
|}
=== Gemellaggi ===
*{{Collegamento interrotto|{{Gemellaggio|ITA|Tortolì|2008}}<ref>{{cita web|url=http://www.comuneditortoli.it/portale_comune/portale/notizie/dettaglio_notizia.asp?id_news=64|titolo=Gemellaggio Tortolì Venosa|accesso=27 dicembre 2011 }}</ref>}}
* {{Chiarire|{{Gemellaggio|ITA|
* {{Collegamento interrotto|{{Gemellaggio|ITA|
* {{Senza fonte|{{Gemellaggio|ITA|Gesualdo|2015|Gesualdo (Italia)}}}}
* {{Senza fonte|{{Gemellaggio|ITA|
== Sport ==
Le attività sportive più rappresentative del comune di Venosa sono il calcio e la pallavolo. L'AC Horatiana Venosa è una squadra di [[Calcio (sport)|calcio]] fondata nel 1989, retrocessa nell'[[Eccellenza (calcio)|Eccellenza]] regionale al termine del Campionato di [[Serie D 2007-2008]] e fallita lo stesso anno. Dal 2017 il Venosa milita in Promozione. Disputa le gare interne allo stadio Michele Lorusso. Esisteva anche, fino al 2017, il Venusia Calcio che militava in Seconda Categoria.
Per il [[calcio a 5]] vi sono le associazioni sportive dilettantistiche [[Essedisport Venosa]] e Flacco Venosa<ref name="sport2009">{{Cita web |url=http://www.comune.venosa.pz.it/struttura_ita/servizi/ELENCO%20ALBO%20ASSOCIAZIONI.pdf |titolo=Albo comunale delle associazioni (2009) |accesso=25 ottobre 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091222064804/http://www.comune.venosa.pz.it/struttura_ita/servizi/ELENCO%20ALBO%20ASSOCIAZIONI.pdf |urlmorto=sì }}</ref>.
La prima, fondata nel 2009 come società di futsal e di podisti, milita in [[Serie C1 (calcio a 5)|C1]] da sei anni dopo aver vinto una Coppa Batta C2, un campionato di C2, un campionato juniores (unica squadra lucana a disputare le final-eight nazionali), una coppa fair play serie D e una allievi. Gioca le proprie gare casalinghe al PalaEssedi. Annualmente organizza tornei, campi estivi e una maratona cittadina.
La seconda, fondata nei primi anni 2000, milita da sempre in C2 e fu la prima del Vulture-Melfese ad avere una sezione giovanile. Ha una squadra femminile che ha disputato varie volte i play-off per la serie A. Disputa le proprie partite al PalaFlacco (la palestra del liceo Q. Orazio Flacco). È inoltre molto attiva nel sociale e collabora con Emergency.
In passato esistevano altre squadre di calcio a 5 come: A.S.D. D.E.B.AL Sport, che dal 2007 organizzava il torneo federale "Champions a 5", il "Sacro Cuore", il "Tulipano Venosa", il Venosa Calcio a 5 e la Masve calcio a 5, mai andate oltre alla serie C2.
Per quanto riguarda la [[pallavolo]], a Venosa sono presenti tre società sportive: ''ASD Venosa Volley'', ''Pallandia Volley Venosa'' e ''ASD Pallavolo Venosa''<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://federazioni.pallavolo.com/tab10_societa/index.php?idst=3 Società di pallavolo della provincia di potenza] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
Il [[tennis]] è rappresentato dalla società ''Circolo Tennis Venosa''<ref name="sport2009" />.
=== Impianti sportivi ===
A Venosa è presente lo stadio comunale "[[Michele Lorusso]]", ubicato accanto alla via Appia e dotato di un campo di [[erba sintetica]], con capienza totale di 1.300 posti a sedere, ove 800 sono nella tribuna coperta e 500 negli spalti scoperti.
Inoltre sono presenti altri impianti sportivi: una [[pista di atletica leggera]] (dove sono stati realizzati
== Note ==
== Bibliografia ==
* {{cita libro| AA. | VV | Basilicata Atlante Turistico| 2006 | Istituto Geografico De Agostini}}
* {{cita libro| Giuseppe | De Lorenzo | Venosa e la regione del Vulture (la terra d'Orazio) | 1906 | Istituto italiano d'arti grafiche}}
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* {{cita libro| Antonio | Vaccaro | Guida di Venosa| 1998| Edizioni Osanna| Venosa}}
* {{cita libro| Antonio | Vaccaro | Carlo Gesualdo, principe di Venosa: l'uomo e i tempi | 1989 | Edizioni Osanna | Venosa|isbn= 88-8167-006-2}}
* {{cita libro| Alfredo | Borghini | Itinerari di Federico II nella provincia di Potenza | 2000| APT Basilicata}}
* F. Canali e V. C. Galati, ''ARCHITETTURE E ORNAMENTAZIONI DALLA TOSCANA AGLI “UMANESIMI BARONALI” DEL REGNO DI NAPOLI ALLA FINE DEL QUATTROCENTO PARTE SESTA, Pirro Del Balzo (Isabella e Federico d’Aragona) e la rifondazioni di borghi e di “Terre”: modelli insediativi e fulcri architettonici nell’orizzonte di Leon Battista Alberti, di Giuliano da Maiano, di Antonio Marchesi e di Francesco di Giorgio Martini tra Puglia, Basilicata e Campania (1451/1454-1487). Interventi a Venosa e Altamura, ad Acerra, Bernalda-Camarda, Bisaccia, Ferrandina-Uggiano, Guardia Lombarda, Lacedonia d’Irpinia, Lavello, Locorotondo, Minervino Murge, Montescaglioso, Polcarino (Villanova del Battista), Ruvo, Rocchetta Sant’Antonio, San Mauro Forte, Torre di Mare, «Vico» ovvero Trevico, Viggiano, Zungoli'', "Bollettino della Società di Studi Fiorentini", 30-31, 2021-2022, pp, 98-228
* Domenico Scarfiello, ''[https://www.academia.edu/95428240/Aspetti_della_produzione_documentaria_nel_nord_della_Basilicata_nel_Medioevo_un_documento_del_1044_da_Montemilone_in_Archivio_storico_per_la_Calabria_e_la_Lucania_LXXXVIII_2022_pp_67_92 Aspetti della produzione documentaria nel nord della Basilicata nel Medioevo: un documento del 1044 da Montemilone]'', in ''Archivio storico per la Calabria e la Lucania'', LXXXVIII (2022), pp. 67–92.
== Voci correlate ==
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* [[Aglianico]]
* [[Melfese]]
* [[Pirro del Balzo]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|q_preposizione=su
== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
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{{Città romane della Regio II Apulia et Calabria}}
{{Via Appia}}
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{{Portale|Basilicata}}
[[Categoria:Venosa| ]]
[[Categoria:Città romane della Basilicata]]
[[Categoria:Via Appia]]
[[Categoria:Vulture-Melfese]]
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