Luigi Vietti: differenze tra le versioni

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|Attività2 = urbanista
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Luigi_ViettiLuigi Vietti.jpg
|Didascalia = Luigi Vietti, (foto degli anni '80)ottanta.
}}
 
== Biografia ==
=== Gli inizi e l'adesione al razionalismo ===
Nasce a Cannobio (VB) sul [[Lago Maggiore]], nel [[1903]].
Si iscrive alla facoltà di Architetturaingegneria a [[Milano]] nel 1923, ma sidopo laureaessersi trasferito nel 1925 a [[Roma]] si laurea con lode in architettura alla Sapienza nel 1928.
 
Nel 1929 vince il concorso indetto dall'[[Istituto Case Popolari|Istituto per le Case Popolari]] di Roma per realizzare una casa modello alla [[Garbatella]] (lotto XXIV).<ref>{{Cita web|url=http://www.archidiap.com/opera/lotto-xxiv-case-modello-11-e-12/|titolo=Lotto XXIV- Case modello 11 e 12|sito=ArchiDiAP|lingua=it-IT|accesso=2020-11-09}}</ref> Si avvicina alle istanze del razionalismo e nel 1930 partecipa, insieme a [[Piero Bottoni|Bottoni]] e [[Figini e Pollini|Pollini]], come delegato italiano al terzo congresso [[Congresso internazionale di architettura moderna|CIAM]] a Bruxelles. Pur non aderendo al [[MIAR]], collabora all'organizzazione e partecipa alle Esposizioni di Architettura Razionale del 1928, del 1931 e del 1932.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Paola Veronica|cognome=Dell'Aira|data=2019-11-11|titolo=Luigi Vietti. Attitudine creativa|rivista=FAMagazine. Ricerche e progetti sull'architettura e la città|volume=0|numero=48/49|pp=27-36|accesso=2020-11-09|doi=10.1283/fam/issn2039-0491/n48/49-2019/284|url=https://www.famagazine.it/index.php/famagazine/article/view/284}}</ref> Nel 1933 partecipa alla V [[Triennale di Milano]] con i due progetti per la ''Casa alta a struttura d’acciaio, nota anche come casa alta genovese'' e per il rifugio ''La stamberga dei 12 sciatori''.
== Gli anni del Fascismo ==
Nel 1929 vince il concorso per realizzare una casa modello alla Garbatella, in un concorso indetto da [[Plinio Marconi]].
Negli anni trenta è uno dei giovani architetti che partecipa all'architettura fascista di [[Benito Mussolini|Mussolini]].
Nel 1932 progetta la ''Nuova Stazione Marittima Andrea Doria'' di Genova, la [[Casa del Fascio]] di [[Rapallo]] ed altre due Case del Fascio sempre in [[Liguria]].
 
Nel periodo 1931-1933 collabora con la sezione distaccata della Sovrintendenza di Torino ed è Ispettore Onorario per i Monumenti della Liguria. In questo ruolo nel 1932 progetta la ''Nuova Stazione Marittima Andrea Doria'' di Genova;<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Valter|cognome=Scelsi|data=2019-11-11|titolo=Luigi Vietti e la scena architettonica ligure degli anni Trenta|rivista=FAMagazine. Ricerche e progetti sull'architettura e la città|volume=0|numero=48/49|pp=37-46|accesso=2020-11-09|doi=10.1283/fam/issn2039-0491/n48/49-2019/286|url=https://www.famagazine.it/index.php/famagazine/article/view/286}}</ref> progetterà successivamente la Casa del Fascio di [[Rapallo]] (1937) e altre due Case del Fascio sempre in [[Liguria]].
Nel 1934 partecipa con [[Antonio Carminati]], [[Pietro Lingeri]], [[Ernesto Saliva]], [[Giuseppe Terragni]] al concorso di I grado per il [[Palazzo del Littorio di Roma]].
Sempre del 1934 è la partecipazione insieme all'ing. [[Ignazio Gardella]], al concorso per la realizzazione della Casa del Fascio di [[Oleggio]] (Novara) nel quale si distingue, pur non vincendo, per la modernità di scuola [[Le Corbusier|Lecorbuseriana]] del progetto.
 
Sempre nelNel 1934 partecipa con [[Antonio Carminati (architetto)|Antonio Carminati]], [[Pietro Lingeri]], Ernesto Saliva, [[Giuseppe Terragni]] al concorso di primo grado per il [[Palazzo del Littorio di Roma]] e nel 1935 a quello per il nuovo Auditorium di Roma, sul sito occupato adesso dalla FAO (già nuova sede del [[Ministero delle Coloniecolonie]]), con un progetto molto audace, non premiato dalla giuria. Del 1934 è anche la partecipazione insieme all'amico [[Ignazio Gardella]], al concorso per la realizzazione della Casa del Fascio di [[Oleggio]] (Novara) nel quale si distingue, pur non vincendo, per la modernità di scuola [[Le Corbusier|lecorbusieriana]] del progetto.
 
Per la realizzazione dell'[[EUR|Esposizione Universale del 1942: [[EUR|E42]], nel 1936, il Commissario, [[Vittorio Cini]], presenta a Mussolini una rosa dei maggiori nomi dell'Architetturaarchitettura del tempo comprendente nomi del calibro di [[Adalberto Libera|Libera]], [[Enrico Del Debbio|Del Debbio]], [[Giuseppe Terragni|Terragni]], [[Giovanni Michelucci|Michelucci]], [[Eugenio Montuori|Montuori]] e [[Giovanni Muzio|Muzio]].; Ilil Duce losceglierà sceglieVietti insieme a [[Marcello Piacentini|Piacentini]], [[Giuseppe Pagano (architetto)|Pagano]], [[Luigi Piccinato|Piccinato]] e [[Ettore Rossi (architetto)|Rossi]]. In questo progetto si avvicina, contribuendo a definire, con gli altri architetti dell'E42, la corrente [[Razionalismo Italiano|razionalista]]. Suoi sono i prospetti modernissimi dei palazzi di vetro presenti nel progetto presentato al Duce.a Mussolini, che tuttavia, non approva questa architettura perché la giudica troppo moderna e "«priva di richiami figurativi alla storia dell'architettura nazionale" (Nicoloso)».<ref>{{Cita Conlibro|autore=Paolo ilNicoloso|titolo=Mussolini ''Razionalismo''architetto. ViettiPropaganda sie rivelapaesaggio unurbano innovatorenell'Italia modernista che il [[fascismofascista|regime fascista]], per finalità politiche di identificazione nazionale, non può approvare.annooriginale=2008|editore=Einaudi|città=Torino}}</ref>
[[File:Porto Cervo.jpg|thumb|upright=1.4|Il villaggio di Porto Cervo in Gallura]]
Per la realizzazione dell'Esposizione Universale del 1942: [[EUR|E42]], nel 1936, il Commissario, [[Vittorio Cini]], presenta a Mussolini una rosa dei maggiori nomi dell'Architettura del tempo comprendente [[Adalberto Libera|Libera]], [[Enrico Del Debbio|Del Debbio]], Terragni, [[Giovanni Michelucci|Michelucci]], [[Eugenio Montuori|Montuori]] e [[Giovanni Muzio|Muzio]]. Il Duce lo sceglie insieme a [[Marcello Piacentini|Piacentini]], [[Giuseppe Pagano (architetto)|Pagano]], [[Luigi Piccinato|Piccinato]] e [[Ettore Rossi|Rossi]]. In questo progetto si avvicina, contribuendo a definire, con gli altri architetti dell'E42, la corrente [[Razionalismo Italiano|razionalista]]. Suoi sono i prospetti modernissimi dei palazzi di vetro presenti nel progetto presentato al Duce. Mussolini, tuttavia, non approva questa architettura perché la giudica troppo moderna e "priva di richiami figurativi alla storia dell'architettura nazionale" (Nicoloso). Con il ''Razionalismo'' Vietti si rivela un innovatore modernista che il [[fascismo|regime fascista]], per finalità politiche di identificazione nazionale, non può approvare.
 
=== Il dopoguerra e «l'immagine della borghesia» ===
Negli anni del dopoguerra si dedica alla realizzazione di ville e abitazioni di prestigio nei luoghi turistici, e in particolare a [[Cortina d'Ampezzo]],<ref>{{Cita web|url=http://www.dibaio.com/luigi-vietti-l-inventore-dello-stile-cortinese/|titolo=Luigi Vietti l'inventore dello "stile cortinese"|data=2005-09-07|lingua=it-IT|accesso=2020-11-09}}</ref> caratterizzate dalla ricerca della rappresentatività sociale e dal rapporto armonico con la natura circostante. A Cortina si occupa anche del [[Piano Regolatore]]. Negli stessi anni lavora inoltre ai piani regolatori di [[Genova]] e di [[Sanremo]]. Nel [[1957]] è impegnato anche alla sistemazione urbanistica del comune di [[Portofino]]. Nel [[1964]] realizza a [[Massaua]], in [[Eritrea]], una magnifica villa sul [[Mar Rosso]] chiamata la ''Cyprea'' e distrutta nel [[2006]] dal governo dittatoriale eritreo.
 
A Cortina si occupa anche del piano regolatore (1955-1956). Negli stessi anni lavora inoltre ai piani regolatori di [[Genova]] (1959), di [[Sanremo]] e nella sistemazione urbanistica del comune di [[Portofino]] (1957-1960).
== La Costa Smeralda ==
 
Agli inizi degli [[Anni 1960|anni sessanta]] il principe [[Karim Aga Khan IV]] lo incarica insieme a [[Jacques Couelle]] e a [[Michele Busiri Vici]] della progettazione dei suoi interventi nella [[Costa Smeralda]]. In tale ambito realizza il centro del villaggio di [[Porto Cervo]], alberghi, come il ''Cervo'' ed il ''Pitrizza'', il complesso della ''Dolce Sposa'' e molte ville di pregio quali le ''Cerbiatte'', scelte dal Principe Karim per farne la propria dimora, e le ''Romazzine'' sul promontorio omonimo. Suoi anche i complessi di ''Cala Granu'' e ''Cala del Faro''.
Tra il 1950 e il 1953 è impegnato nel progetto di recupero dell'[[San Giorgio Maggiore (isola)|Isola di San Giorgio Maggiore]] a Venezia,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Francesca Salatin|autore2=|autore3=|anno=2017|titolo=«Una cosa affettuosa». Luigi Vietti e i progetti per il recupero dell'Isola di San Giorgio Maggiore|rivista=Studi Veneziani|volume=|numero=LXXVI}}</ref> per conto del conte [[Vittorio Cini]], che qui realizza la [[Fondazione Giorgio Cini|Fondazione]] dedicata al figlio Giorgio, prematuramente scomparso. Sull'isola, Vietti contribuisce al restauro di alcuni fabbricati esistenti e realizza nuovi progetti, il più noto dei quali è il Teatro Verde, che firma insieme ad [[Angelo Scattolin]]. Nello stesso periodo progetta, sempre con Scattolin e con [[Cesare Pea]] (1910-1985), la nuova sede della [[Società Adriatica di Elettricità|SADE]], di cui Cini è azionista, in riva al [[Rio Novo (Venezia)|Rio Novo]].<ref>{{cita libro| nome=Maddalena | cognome=Scimemi | titolo=Architettura del Novecento a Venezia. Il palazzo Rio Nuovo | città=Venezia | editore=Marsilio ; Fondazione di Venezia| anno=2009 | ISBN=978-88-317-95609}}</ref> Dopo la morte della moglie di Cini, Lyda Borelli, progetterà a Roma, nella zona di Monte Mario, il Nido Verde a lei intitolato e inaugurato nel 1961.
 
È citato nel film [[La notte (film 1961)|La notte]] di Michelangelo Antonioni come progettista della villa dove ha luogo il party notturno; si tratta del Golf Club Barlassina, realizzato dal 1958<ref>{{Cita web|url=http://www.rgastudio.it/01-Villa-Golf-Club-Barlassina.html|titolo=rgastudio - architettura, design milano|accesso=2020-11-09}}</ref> con John S. M. Morrison.
 
Riceve l'incarico per le sedi della [[Banca Popolare di Novara]] e precisamente a Savona, Genova, Sanremo, Vigevano, Brescia, Milano, Napoli, Verona (1958-1979).
 
Nel 1964 realizza a [[Massaua]], in [[Eritrea]], la Villa Melotti sul [[Mar Rosso]] chiamata la ''Cypraea'', poi distrutta nel 2006 dal governo dittatoriale eritreo.<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/04_Aprile/06/eritrea.shtml|titolo=L'Eritrea sfida l'Italia, distrutta la Cyprea - Corriere della Sera|accesso=2020-11-09}}</ref>
 
=== La Costa Smeralda ===
[[File:Porto Cervo.jpg|thumb|upright=1.4right|Il villaggio di Porto Cervo in Gallura.]]
Agli inizi degli [[Anni 1960|anni sessanta]] il principe [[Karim Aga Khan IV]] lo incarica insieme a [[Jacques Couelle]] e a [[Michele Busiri Vici]] della progettazione dei suoi interventi nella [[Costa Smeralda]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Pisana|cognome=Posocco|data=2019-11-11|titolo=Luigi Vietti e l’avventura della Costa Smeralda|rivista=FAMagazine. Ricerche e progetti sull'architettura e la città|volume=0|numero=48/49|pp=59-72|accesso=2020-11-09|doi=10.1283/fam/issn2039-0491/n48/49-2019/287|url=https://www.famagazine.it/index.php/famagazine/article/view/287}}</ref> In tale ambito realizza il centro del villaggio di [[Porto Cervo]], alberghi, come il ''Cervo'' ede il ''Pitrizza'', il complesso della ''Dolce Sposa'' e molte ville di pregio quali le ''Cerbiatte'', scelte dal Principe Karim per farne la propria dimora, e le ''Romazzine'' sul promontorio omonimo. Suoi anche i complessi di ''Cala Granu'' e ''Cala del Faro''.
 
Sempre all'interno del progetto ''Costa Smeralda'' ha partecipato con il suo estro alla creazione delle ceramiche della ''Cerasarda'' con decorazioni che hanno caratterizzato molti degli arredamenti più tipici delle abitazioni e degli alberghi della Costa.
 
È stato, altresì, con il suo veliero d'epoca ''Tamory'', uno dei fondatori dello ''Yacht Club Costa Smeralda''.<ref>{{Cita web|url=https://www.yccs.it/il-club/la-storia.html|titolo=Yacht Club Costa Smeralda - La Storia|sito=Yacht Club Costa Smeralda|lingua=it|accesso=2020-11-09}}</ref>
 
La grande stima e amicizia con gli editori [[Gjlla Giani]] e [[Giuseppe Maria Jonghi Lavarini]], fondatori della casa editrice [[Di Baio Editore]] ha fatto sì che pubblicasse con loro la più corposa antologia dei suoi progetti. La casa editrice hapossiede molti manoscritti e immagini dell'architetto.
 
Riceve la cittadinanza onoraria della città di Cannobio nel 1996. Muore a [[Milano]] il 28 marzo [[1998]], all'età di 95 anni.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
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* ''Le Ville di Vietti''. Di Baio Editore.
* ''Ville in montagna, al mare, in campagna di Luigi Vietti''. [[Di Baio Editore]].
* [[{{cita libro | nome= Paolo| cognome= Nicoloso]],|wkautore= Paolo Nicoloso|titolo= ''Mussolini Architetto''.architetto| Torino,anno= 2008| editore= Einaudi,| 2008.città= Torino|isbn=8806206745}}
* [[Paolo Portoghesi]], Flavio Mangione, Andrea Soffitta, (a cura di.), ''L'Architettura delle Case del fascio''. Firenze, ALINEA, 2006.
* Marco Gramigni, ''L'arte del costruire in Luigi Vietti''. Novara, Zen, 1999.
* Silvia Barisione, Valter Scelsi, "''Luigi Vietti, architetture liguri"'', Erga, Genova, 1999
* Francesca Salatin, «Una cosa affettuosa». Luigi Vietti e i progetti per il recupero dell’Isola di San Giorgio Maggiore, in "Studi Veneziani", LXXVI, 2017
* Francesca Salatin, ''Gli Architetti della rinascita dell'Isola di San Giorgio: Forlati, Vietti, Scattolin e Perugini'', in "Lettera da San Giorgio", 38, 2018
* Enrico Prandi (a cura di), ''Luigi Vietti e il professionismo italiano 1928-1998. Prime indagini'', numero monografico della rivista "FAM. Ricerche e progetti sull'architettura e la città", n. 48-49/2019 DOI: 10.12838/fam/issn2039-0491/n48-2019. ISSN 2039-0491
* Paola Veronica Dell'Aira, Enrico Prandi, ''Luigi Vietti. Scritti di architettura e urbanistica (1932-1935)'', Firenze, Altralinea, 2022. ISBN 9791280178657
 
== Voci correlate ==
* [[Razionalismo italiano]]
* [[Costa Smeralda]]
 
*
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.porto-cervo-realestate.com/old/costasmeralda/ita/Vietti.htm|titolo=L'Architetto della Costa Smeralda|accesso=28 aprile 2009|dataarchivio=5 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305011521/http://www.porto-cervo-realestate.com/old/costasmeralda/ita/Vietti.htm|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/marzo/29/Addio_Vietti_architetto_Cortina_co_7_980329639.shtml|titolo=Articolo del Corriere della Sera sulla scomparsa}}
* [http://www.famagazine.it/index.php/famagazine/issue/view/25 Numero monografico di FAM. Ricerche e progetti sull'architettura e la città], su FAmagazine.it
 
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