Andrea Doria (D 553): differenze tra le versioni
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{{Infobox nave
|Categoria = cacciatorpediniere
|Nome = ''Andrea Doria''
|Immagine = 131026-N-QL471-168 (cropped) (cropped).jpg
|Bandiera
<!-- Sezione descrizione generale -->|Tipo = [[cacciatorpediniere lanciamissili]]
|Classe = [[Classe Orizzonte|Orizzonte]]▼
|Costruttori = [[Fincantieri]] - [[Horizon Sas]]▼
▲|Classe= [[Classe Orizzonte|Orizzonte]]
|Cantiere = [[Cantiere navale di Riva Trigoso|Riva Trigoso]], ([[Provincia di Genova|GE]]); [[Cantiere navale del Muggiano|Muggiano]], ([[Provincia della Spezia|SP]]) - [[Italia]]▼
▲|Costruttori= [[Fincantieri]] - [[Horizon Sas]]
|Identificazione = '''D 553'''<br/>[[Indicativo di chiamata|Indicativo di chiamata radio]] [[Unione internazionale delle telecomunicazioni|ITU]]: {{Identificativo radio|IADO}}
▲|Cantiere= [[Cantiere navale di Riva Trigoso|Riva Trigoso]], ([[Provincia di Genova|GE]]); [[Cantiere navale del Muggiano|Muggiano]], ([[Provincia della Spezia|SP]]) - [[Italia]]
[[Identificativo del servizio mobile marittimo|numero MMSI]]: {{cita testo|url=https://www.marinetraffic.com/en/ais/details/ships/shipid:277608/mmsi:247150600/imo:0/vessel:ANDREA_DORIA|titolo=247150600}}
|Intitolazione = [[Andrea Doria]], navigatore genovese
|
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|Completamento = 22 dicembre [[2007]]
|Entrata_in_servizio = 13 ottobre [[2010]]
|Proprietario={{Insegna navale|ITA|icona}}▼
|Proprietario =
|Destino_finale=▼
|Radiazione =
<!-- Sezione caratteristiche generali -->▼
▲|Destino_finale =
|Dislocamento= 7.050 [[Tonnellate|t]]▼
▲|Stato = <!-- Sezione caratteristiche generali -->
▲|Dislocamento = 7.050 [[Tonnellate|t]] (7.770 [[tonnellata|t]] a pieno carico)
|Larghezza= 20,3 [[Metri|m]]▼
|
|Ponte_di_volo= 26,5 × 20 [[Metri|m]]▼
|Pescaggio = 7,6
|Propulsione=[[CODOG]]:▼
*2 [[Gruppo turbogas|turbine a gas]] [[General Electric|GE]]/[[Avio (azienda)|Avio]] [[General Electric LM2500|LM2500+]] da 20,5 [[Watt|mW]] ciascuna▼
▲|Propulsione = [[CODOG]]:
*2 [[Motore Diesel|motori Diesel]] [[SEMT Pielstick]] da 4,32 [[Watt|mW]] ciascuno▼
▲*2 [[Gruppo turbogas|turbine a gas]] [[General Electric|GE]]/[[Avio (azienda)|Avio]] [[General Electric LM2500|LM2500
*2 [[Elica|eliche]] a passo variabile
*1 [[elica di manovra prodiera]] (
[[Elettricità|Energia elettrica]]:<br />
*4 Diesel alternatori [[Isotta Fraschini Motori|Isotta Fraschini]] VL 1716 T2 ME da 1600
*2 Centrali elettriche
|Velocità = su [[Gruppo turbogas|TAG]] 29 [[Nodo (unità di misura)|nodi]]<br />su [[Motore Diesel|Diesel]] 18
|Autonomia = 7000 [[Miglia nautiche|M]] a 18 nodi<br />3500 [[Miglia nautiche|M]] a 25 nodi<br />oltre 1000 [[Metro cubo|m<sup>3</sup>]] di [[Gasolio#Gasolio per motori navali|F76]]<br />oltre 90 [[Metro cubo|m<sup>3</sup>]] di [[JP-5|F44]]
|Capacità_di_carico =
|Numero_di_cabine = sistemazioni logistiche per 255 uomini e donne in cabine da 1, 2 o 4 posti
|Equipaggio = 192 militari:
*24 [[Ufficiale (forze armate)|ufficiali]]
*87 [[Sottufficiale|sottufficiali]]
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A seconda della missione, opzionali:
*37 militari per staff comando complesso, [[Reggimento San Marco|squadra di abbordaggio]] e [[Aviazione Navale|personale di volo]]
<!-- Sezione equipaggiamento -->|Sensori = <br />
*[[Radar]] di ricerca di superficie in [[Banda radio|banda]] E/F [[SELEX Sensors and Airborne Systems|Selex]] RAN 30X/I (RASS)
*Radar multifunzionale 3D tipo phased array in banda G [[SELEX Sensors and Airborne Systems|Selex]] SPY-790 ([[EMPAR]]) (sensore principale del sistema [[PAAMS]])
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*Sistema di scoperta e tracciamento bispettrale IR [[Sagem]] Vampir MB (IRAS)
*[[Sonar]] a scafo a media frequenza [[Thales]] UMS 4110CL
|Guerra_elettronica = [[Guerra elettronica#ES - Electronic Support|ESM]]:▼
▲[[Guerra elettronica#ES - Electronic Support|ESM]]:
*[[Thales]] ESM system
[[Contromisure elettroniche|ECM]]:
*[[Elettronica (azienda)|Elettronica S.p.A.]] [[Nettuno 4100]] [[Radar jamming|jammer]]<ref>{{cita pubblicazione | data = | anno = 2010 | mese = maggio | titolo = Horizon frigates | rivista = Journal of Electronic Defense (JED) | editore = Association of Old Crows (AOC)
* 2 lanciarazzi [[Oto Melara]] [[SCLAR|SCLAR H]] [[chaff]]/[[flare (contromisura)|flare]]
[[sonar]]:
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*2 lanciatori per 12 [[Decoy (guerra elettronica)|inganni]] acustici ciascuno
*cortina idrofonica trainata
|Armamento = [[Cannone|Artiglierie]]:<br />
*3 cannoni [[Otobreda 76 mm|Oto Melara 76/62 mm]] del tipo Super Rapido ([[Close-In Weapon System|ILDS]])
*2 mitragliere [[Oto Melara]] [[Oerlikon KBA/KBB|Oerlikon KBA]] da 25/80 mm
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*2 [[Tubo lanciasiluri|sistemi lanciasiluri]] [[EuroTorp]] B515/1 per [[siluro|siluri]] leggeri [[MU 90]] con sistema semiautomatico di movimentazione armi
[[Missile|Missili]]:<br />
*[[PAAMS]]<br />(Principal Anti-Air Missile System) 6 lanciatori verticali ([[Vertical Launching System|VLS]]) in moduli da 8 celle ciascuno del tipo [[DCNS]] [[Lanciatore SYLVER|Sylver A50]] per missili superficie/aria a corto raggio [[MBDA Aster|Aster 15]] e a medio raggio [[MBDA Aster|Aster 30]] [[MBDA]] per un totale di 48 celle + predisposizione per 2 ulteriori moduli da
*
<!-- Sezione Aerei -->|Mezzi_aerei = 1 [[elicottero]] del tipo [[NHIndustries NH90]] od [[AgustaWestland]] [[AgustaWestland AW101|EH101]] armato con [[siluro|siluri]] [[MU 90]] o missili antinave [[Marte Mk2|Marte Mk2/S]]▼
<!-- Sezione note -->|Motto = ''Altius Tendam''▼
▲|Mezzi_aerei=1 [[elicottero]] del tipo [[NHIndustries NH90]] od [[AgustaWestland]] [[AgustaWestland AW101|EH101]] armato con [[siluro|siluri]] [[MU 90]] o missili antinave [[Marte Mk2|Marte Mk2/S]]
|Note =
|Ref = dati presi da Marina Militare Italiana<ref>
▲|Motto=''Altius Tendam''
▲|Ref= dati presi da<ref>[http://www.marina.difesa.it/uominimezzi/navi/Pagine/AndreaDoria.aspx ''Andrea Doria'' sul sito della Marina Militare Italiana]</ref>
}}
L<nowiki>'</nowiki>'''''Andrea Doria''''' è un'unità della [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]] della [[classe Orizzonte]] contraddistinto dalla [[pennant number|sigla]] D 553 in quanto [[cacciatorpediniere lanciamissili]] (o "incrociatore antiaereo") secondo la classificazione [[NATO]].
== Storia ==
[[File:Andrea Doria (D 553).jpg|thumb|left|La nave ormeggiata a [[La Spezia]]]]▼
La costruzione della nave è iniziata il 19 luglio [[2002]] presso il cantiere di [[Cantiere navale di Riva Trigoso|Riva Trigoso]] con la cerimonia del taglio della prima lamiera.
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Il primo ufficiale della Marina Militare in tabella è stato il TV (GN) Gianni Labori, designato direttore di macchina, "imbarcato" il 4 dicembre 2004.
Dopo il varo, il primo nel mondo effettuato su carrelli per una nave di dimensioni simili, avvenuto il 15 ottobre [[2005]], la nave nel gennaio [[2006]] è stata trasferita grazie ad una enorme chiatta progettata dalla stessa Fincantieri denominata
Nell'ottobre [[2006]] sono iniziate le prove in mare
===Entrata La consegna alla [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]] è avvenuta a [[Genova]] il 22 dicembre [[2007]]<ref>{{cita web|url=http://www.marina.difesa.it/diario/2007/doria/index.asp|titolo=Consegnato alla Marina Militare il cacciatorpediniere Andrea Doria|accesso=4-2-2008}}</ref> coll'alzata sul pennone dell'unità della [[Decorazioni alla Il primo comandante è stato il CV [[Giuseppe Berutti Bergotto]] ed il primo [[direttore di macchina]] è stato il CC (GN) Gianni Labori.
Nel novembre [[2008]] il ''Doria'' si è recato a [[Tolone]] per condurre un'esercitazione con il gemello [[Francia|francese]] ''[[Forbin (D 620)|
Nel gennaio [[2009]] ha presenziato a [[Messina]] alla commemorazione del centenario del [[Terremoto di Messina del 1908|terremoto che nel 1908 distrusse la città]]. Alla cerimonia hanno partecipato anche gli incrociatori ''[[Moskva (incrociatore)|Moskva]]'' della Marina Militare russa, la prima forza organizzata giunta a soccorrere la città, il ''Leyte Gulf'' della [[US Navy]] e il pattugliatore ''Spica'' della Marina Militare.
Dopo aver proseguito i collaudi, riguardanti i sistemi di comando, controllo e comunicazione, ha conseguito la piena operatività nel giugno [[2009]],<ref>TG1 20 giugno 2009 ore 13:30</ref> dopo che il 5 maggio nelle [[Golfo della Spezia|acque di La Spezia]] aveva preso parte insieme alla gemella ''[[Caio Duilio (D 554)|
▲[[File:Andrea Doria (D 553).jpg|thumb|left|La nave ormeggiata a [[La Spezia]]]]
All'inizio del [[2010]] al comando del [[capitano di vascello|CV]] Giacinto Ottaviani ha preso parte in [[Oceano Atlantico|Atlantico]] alla campagna navale "Tucano 2010". La nave, partita dal [[Porto della Spezia|porto di La Spezia]] il
La nave ha ricevuto la bandiera di combattimento nel [[porto di Genova]] il 13 ottobre [[2010]]<ref>
Il 19 marzo [[2011]], in occasione della [[Intervento militare in Libia del 2011|crisi libica]], la nave è stata schierata nel [[canale di Sicilia]] per proteggere il territorio italiano e le altre unità presenti in zona da eventuali attacchi aerei o missilistici da parte della [[Libia]], rientrando il
Il 6 giugno 2011 la nave ha assunto il ruolo di [[Nave ammiraglia|nave comando]] [[Standing NATO Maritime Group 1|SNMG1]] e il 14 giugno è salpata dal [[porto di Taranto]] per fare rotta verso [[Gibuti]] da dove ha operato per quasi sei mesi nelle acque del [[Golfo di Aden]] e dell'[[Oceano Indiano]], in qualità di nave comando della [[Task force|Task Force 508]], nell'ambito dell'[[operazione Ocean Shield]] impiegata nella lotta contro la [[Pirateria in Somalia|pirateria]] allo scopo di garantire la libertà del traffico marittimo. Prima della partenza, l'equipaggio è stato salutato nel corso di una cerimonia cui hanno presenziato il [[CINCNAV|comandante in capo della Squadra Navale]] [[ammiraglio di squadra|ammiraglio]] [[Luigi Binelli Mantelli]] e il [[contrammiraglio]] Gualtiero Mattesi comandante dello [[SNMG1|Standing Nato Maritime Group 1]].<ref>
Nel corso dell'Operazione Ocean Shield, in occasione di una sosta a Gibuti il [[contrammiraglio]] Gualtiero Mattesi, comandante del gruppo navale [[SNMG1]] e della [[Task Force|Task Force 508]], è stato ricevuto dal [[colonnello]] Abdourrahman Aden Cher, comandante delle forze navali di Gibuti e nel corso di questo incontro i due alti ufficiali hanno siglato un accordo che prevede la presenza, a bordo delle unità italiane in mare, di un ufficiale delle [[Forze armate gibutiane|forze armate di Gibuti]] in qualità di linguista per la durata dell'operazione. L'iniziativa è la prima del genere in ambito NATO. Al termine dell'incontro il Colonnello Cher si è recato in visita a bordo dell'Unità, dove è stato ospite per un pranzo di rappresentanza.<ref>
Il 7 settembre [[2011]] l'[[elicottero]] [[EH 101]], imbarcato a bordo dell'unità navale è stato oggetto di un attacco da terra da parte dei pirati somali. L'elicottero si trovava in perlustrazione nelle acque prospicienti le coste della Somalia nei pressi di [[Chisimaio]] a circa 400 chilometri a sud di [[Mogadiscio]], per acquisire informazioni sui movimenti di battelli sospetti di azioni contro il traffico mercantile in transito nella zona e intorno alle 6.30 è stato colpito da colpi di armi da fuoco, che hanno causato una perdita di carburante costringendo l'aeromobile a rientrare a bordo dell'unità navale per verificare i danni subiti e per le necessarie verifiche tecniche. L'equipaggio dell'aeromobile non ha riportato danni.<ref>
Il 21 settembre l'equipaggio della nave è intervenuto per trarre in salvo i 26 membri dell'equipaggio del mercantile cipriota
Dal 30 settembre al 4 ottobre la nave ha effettuato una sosta a [[Port Victoria]] dove il 1º ottobre alla presenza del comandante in capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra [[Luigi Binelli Mantelli]] in visita all'unità, si è svolta la cerimonia del cambio di comando tra il capitano di vascello Fabrizio Cerrai ed il capitano di vascello Domenico Guglielmi. In occasione di tale visita l'ammiraglio Gualtiero Mattesi, comandante dello SNMG1, ed il comandante dell'Unità hanno incontrato il presidente della [[Seychelles|Repubblica delle Seychelles]] [[James Michel|James A. Michel]], presenti anche il ministro degli esteri ed il segretario di Stato. Nel corso dell'incontro il presidente Michel ha espresso la ferma volontà di cooperare con i propri mezzi con le [[Marina militare|marine]] che effettuano attività antipirateria e di salvaguardia della sicurezza dei traffici marittimi, impegnandosi nella firma di un accordo bilaterale con l'Italia per il transito e la permanenza temporanea a [[Port Victoria]] dei [[Nuclei militari di protezione]] (NMP) italiani impiegati per proteggere le unità mercantili italiane.
L'11 ottobre la nave ha coordinato l'azione di recupero del mercantile italiano ''Montecristo'' che aveva sei italiani tra i membri dell'equipaggio ostaggio dei pirati.<ref>
Il 22 novembre [[2011]] l'Unità è stata nuovamente impegnata in uno scontro a fuoco -senza feriti- a sud della località di [[Galgudud]] nei pressi di [[Nogal (Somalia)|Nogal]], sempre in [[Somalia]] dove il personale dell'Unità, imbarcato sui gommoni, ha risposto al fuoco proveniente da un'imbarcazione sospetta e da terra.<ref>
Il 26 novembre ha fornito assistenza tecnica al mercantile
Il 7 dicembre [[2011]], dopo sei mesi di attività in Oceano Indiano e al largo delle coste della Somalia per contrastare il fenomeno della pirateria, la nave è stata sostituita nell'ambito dell'Operazione Ocean Shield dalla [[Fregata missilistica|fregata]] [[Grecale (F 571)|Grecale]] cedendo contemporaneamente il comando dell'operazione Ocean Shield alla fregata turca Giresun sede di comando dello Standing Nato Maritime Group 2 (SNMG2). I due gruppi navali si alternano ogni sei mesi al comando dell'operazione antipirateria.
Durante il suo impiego nell'Operazione Ocean Shield la nave ha percorso circa 40000 [[Miglio nautico|miglia nautiche]] (pari a circa due volte il giro del mondo), effettuando controlli a bordo di oltre 400 mercantili. Complessivamente, durante il periodo di comando dell'ammiraglio Mattesi, la task-force navale antipirateria ha trascorso più dell'85% del tempo in mare, controllando complessivamente più di 1500 mercantili.
Nel 2013, nel mese di febbraio, Nave ''Doria'' ha partecipato, alla MECO (Mise En Condition Operationale) della “sorella” francese ''Forbin''. L’attività si è svolta nel golfo del Leone e nel Mar di Corsica ed è stata caratterizzata da molteplici eventi addestrativi volti al miglioramento delle capacità di reazione dell’unità e dell’intero equipaggio.
Lunedì 2 settembre 2013 la nave è salpata dal porto di Taranto dirigendosi verso le coste Libanesi a causa dell'imminente intervento Americano in Siria. Scopo della missione è tutelare le truppe Italiane della forza UNIFIL in caso di allargamento del conflitto.▼
▲Lunedì 2 settembre 2013 la nave è salpata dal porto di Taranto dirigendosi verso le coste
Dopo un mese dall’arrivo nell’area di operazioni, la Nave è stata inserita nella Maritime Task Force di UNIFIL (l’equipaggio si è così potuto fregiare del basco blu delle Nazioni Unite), con il compito di contribuire all’applicazione e al rispetto di quanto sancito dalla Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ovvero assistere il Governo libanese nell’esercizio della propria autorità su tutto il territorio, controllo dei confini, prevenzione di traffici illeciti e, allo stesso tempo, garantire che nell’area, quella marittima in particolare, non siano utilizzate armi per operazioni ostili di nessun tipo ed, infine, assicurare protezione al personale e alle strutture delle Nazioni Unite.
A metà del 2014 l’Unità è stata designata quale flagship della Missione Europea navale di anti-pirateria “[[operazione Atalanta|Atalanta]]”, nelle aree del Corno d'Africa e del Golfo di Aden. Il 22 luglio 2014 l’Unità ha mollato gli ormeggi per raggiungere le coste somale con il delicato incarico di contrastare il fenomeno della pirateria nel Golfo di Aden e nel Bacino somalo, e di consentire al Comandante della Task Force marittima (CTF 465), ed al suo Staff imbarcato, di esercitare il comando dei mezzi navali ed aerei organici, operanti nella vasta area di operazione. Al termine dell'Operazione durata sette mesi, l'Unità ha partecipato all'IDEX 2015 nella città di Abu Dhabi.
Il 26 ottobre 2015 la nave ha effettuato, nelle acque del nord Atlantico, il primo lancio missilistico di esercizio di un ASTER 30 condotto da una unità italiana in un poligono straniero, in occasione della partecipazione all’esercitazioni Joint Warrior 15-2 e At Sea Demonstration 2015.
La partecipazione all'[[Operazione Mare Sicuro]] ha caratterizzato l'attività principalmente svolta negli anni 2016-17 ed il primo semestre 2018.
== Nome ==
[[File:Andrea Doria (D 553) approaching USNS Leroy Grumman (T-AO-195) for underway replenishment 131026-N-QL471-450.jpg|thumb|left|Andrea Doria (DD 553) si avvicina al USNS Leroy Grumman (T-AO 195) per un pieno di carburante.]]
La nave porta il nome dell'[[ammiraglio]] e uomo di stato [[Repubblica di Genova|genovese]] [[Andrea Doria]].
Il motto della nave è ''Altius
In precedenza altre tre navi della [[Marina militare|marina]] italiana avevano portato il nome [[Andrea Doria]]. La [[Andrea Doria (nave da battaglia 1885)|prima]] era una [[corazzata]] [[pre-dreadnought]] che aveva prestato servizio nella [[Regia Marina]] dal [[1891]] al [[1911]]. La nave, costruita all'[[Arsenale Militare Marittimo della Spezia|Arsenale]] di [[La Spezia]], varata nel [[1885]] ed entrata in servizio nel [[1891]], nel 1895 fece parte della formazione navale che partecipò all'inaugurazione del [[Canale di Kiel]]. Posta in disarmo il 1º maggio [[1911]] venne utilizzata a [[Taranto]] come nave caserma fino al [[1915]] quando, scoppiata la [[prima guerra mondiale]] venne trasferita a [[Brindisi]] e adibita a difesa costiera venne denominata pontone '''GR 104''' all'entrata in servizio di una nuova corazzata battezzata con lo stesso nome.<ref>
La [[Andrea Doria (nave da battaglia 1913)|seconda]] era una [[nave da battaglia]] costruita anche questa all'[[Arsenale Militare Marittimo della Spezia|Arsenale]] di [[La Spezia]] che entrata in servizio nel [[1916]], venne radiata nel [[1956]] dopo essere stata [[Andrea Doria (nave da battaglia 1913)#La ricostruzione|ricostruita]] tra il [[1937]] e il [[1940]] negli stabilimenti dei [[Cantiere navale di Trieste#Cantieri Riuniti dell'Adriatico|Cantieri Riuniti dell'Adriatico]] di [[Trieste]].
Successivamente il nome [[Andrea Doria (553)|Andrea Doria]] verrà dato ad un [[incrociatore missilistico|incrociatore lanciamissili]] entrato in servizio negli [[anni 1960|anni sessanta]] ed andato in disarmo nel [[1992]], costruito come l'attuale cacciatorpediniere nel cantiere di [[Riva Trigoso]]. A questa unità, in un ideale passaggio di consegne e di testimone morale e storico, il 3 agosto [[1964]], venne consegnata la bandiera di combattimento a nome dell'equipaggio dell'[[Andrea Doria (nave da battaglia 1913)#La ricostruzione|''Andrea Doria'']] andato in disarmo nel [[1956]].
== Note ==
==Voci correlate==
*[[Caio Duilio (D 554)]]
==Altri progetti==
{{interprogetto
{{interprogetto/notizia|Varo della fregata Andrea Doria 2005|data=14 ottobre 2005}}
{{interprogetto/notizia|Somalia: Elicottero della Marina Militare attaccato da pirati somali}}
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|url=http://www.marina.difesa.it/uominimezzi/navi/Pagine/AndreaDoria.aspx|titolo=''Sul sito della Marina Militare Italiana''}}
*{{cita web|url=http://digilander.libero.it/en_mezzi_militari/html/andrea_doria.html|titolo=su Mezzi Militari con foto, storia, disegni, caratteristiche ed altro}}
{{Classe Orizzonte}}
{{MarinaMilitare}}
{{Portale|marina}}
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[[Categoria:Navi costruite dalla Fincantieri]]
[[Categoria:Andrea Doria]]
[[Categoria:Navi costruite a Riva Trigoso]]
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