Nautilo (sommergibile): differenze tra le versioni

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{{Infobox nave
|Categoria= sommergibile
|Nome=''Nautilo''<br/>''Sava''
|Immagine=Nautilo.jpg
||Didascalia=
|Bandiera=Flag{{insegna of Italynavale|ITA (1861-1946) crowned.svg}}
|Bandiera2= {{insegna navale|YUG (1949-1992)}}
|Tipo=[[Sommergibile]]
|Classe=[[Classe Tritone|Tritone]]
|Cantiere=CRDA, Monfalcone<ref>informazioniInformazioni relative al cantiere di costruzione, all'impostazione, al varo, all'entrata in servizio e alla sorte finale: [http://www.xmasgrupsom.com/Sommergibili/nautilo.html Regio Sommergibile Nautilo].</ref>
|Identificazione=
|Ordine=
|Ordinata=
|ImpostataImpostazione=3 gennaio 1942
|VarataVaro=23 febbraio 1943
|Completamento=
|Completata=
|Entrata_in_servizio=21 giugno 1943
|In_servizio_con={{insegna navale|ITA (1861-1946)|icona}}<br/>{{insegna navale|YUG (1949-1992)|icona}}
|Proprietario=[[Regia Marina]]
|Radiazione=
|Radiata=
|Destino_finale=demolito nel 1971
|Dislocamento_in_immersione = 1058 t
|Dislocamento=in superficie 866 [[tonnellata|t]]<br>in immersione 1058 t
|Dislocamento_in_emersione= 866 [[tonnellata|t]]
|Stazza_lorda=
|Lunghezza=63,15
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|Ponte_di_volo=
|Propulsione=2 motori diesel da 1.200 [[Cavallo vapore|CV]]<br>2 motori elettrici da 400 CV
|Velocità_in_immersione = 8
|Velocità=in superficie: 16 [[nodo (unità di misura)|nodi]]<br />in immersione: 8
|Velocità_in_emersione=16
|Velocità_km=
|Autonomia= in superficie: 5.400 miglia a 8 nodi; in immersione 80 miglia a 4 nodi<ref name= Turrini/>
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|Soprannome=
|Note=
|Ref=dati tratti da <ref>[http://www.navypedia.org/ships/italy/it_ss_flutto1.htm I serie da Navypedia.].</ref> e <ref name= Turrini> A. Turrini, ''Almanacco dei sommergibili, Tomo II'', Rivista Marittima, 2003.</ref>
}}
 
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== Storia ==
Subì la sostituzione delle [[elica|eliche]] a passo costante con quelle a passo variabile per via di serie problematiche che affliggevano il funzionamento delle prime<ref>{{cita|Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', |p. 350}}.</ref>.
 
Nonostante fosse entrato formalmente in servizio nel giugno 1943, all'[[armistizio di Cassibile|armistizio]] era completo ma ancora in allestimento e non in grado di prendere il mare per lunghi periodi<ref name=autogenerato1>[{{cita web|url= http://www.xmasgrupsom.com/Sommergibili/nautilo.html |titolo= Regio Sommergibile Nautilo<!-- Titolo generato automaticamente -->]}}</ref>.
Subì la sostituzione delle [[elica|eliche]] a passo costante con quelle a passo variabile per via di serie problematiche che affliggevano il funzionamento delle prime<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 350</ref>.
 
L'8 settembre da [[Monfalcone]] riuscì a portarsi a [[Venezia]]. Salpato disarmato dal porto l'11 seguente, assistette all'affondamento del cacciatorpediniere ''[[Quintino Sella (cacciatorpediniere)|Quintino Sella]]'' da parte della [[S-Boot|motosilurante]] tedesca ''[[Azione delle motosiluranti S 54 e S 61|S 54]]''. Tornato a Venezia a causa di alcune avarie, fu catturato dai tedeschi<ref name=autogenerato2>[{{cita web|url= http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?form_search__special__command=clear&content_type=nave&goto_id=924 ::|titolo= Museo della Cantieristica |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20131029184849/http:<!-- Titolo//www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?form_search__special__command=clear&content_type=nave&goto_id=924 generato automaticamente -->]}}.</ref><ref name=autogenerato1 /><ref>{{cita|Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', |p. 365}}.</ref>.
Nonostante fosse entrato formalmente in servizio nel giugno 1943, all'[[armistizio di Cassibile|armistizio]] era completo ma ancora in allestimento e non in grado di prendere il mare per lunghi periodi<ref name=autogenerato1>[http://www.xmasgrupsom.com/Sommergibili/nautilo.html Regio Sommergibile Nautilo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
L'8 settembre da [[Monfalcone]] riuscì a portarsi a [[Venezia]]. Salpato disarmato dal porto l'11 seguente, assistette all'affondamento del cacciatorpediniere ''[[Quintino Sella (cacciatorpediniere)|Quintino Sella]]'' da parte della [[S-Boot|motosilurante]] tedesca ''[[Azione delle motosiluranti S 54 e S 61|S 54]]''. Tornato a Venezia a causa di alcune avarie, fu catturato dai tedeschi<ref name=autogenerato2>[http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?form_search__special__command=clear&content_type=nave&goto_id=924 :: Museo della Cantieristica ::<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref name=autogenerato1 /><ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 365</ref>.
 
Ribattezzato ''U. IT. 9'' si spostò a [[Pola]] ma in quel porto, il 9 gennaio 1944, affondò nel corso di un [[bombardamento aereo]]<ref name=autogenerato2 /><ref name=autogenerato1 />.
 
A fine guerra, con l’occupazionel'occupazione [[Jugoslavia|jugoslava]] di Pola, fu recuperato e, riparato, tornò in servizio nel 1949<ref>[{{cita web|url= http://www.netwargamingitalia.net/forum/showthread.php?15903-Navi-tedesche-nella-Francia-mediterranea&p=221327 |titolo= Navi tedesche nella Francia mediterranea<!-- Titolo generato automaticamente -->]}}</ref> con il nome ''Sava'', per la Marina jugoslava; rimase in servizio sino al 1967 e fu demolito nel 1971<ref name=autogenerato1 /><ref name=autogenerato2 />. Fu radiato nel 1971 e comprato da un privato, che lo trasformò in una discoteca galleggiante chiamata "Yellow Submarine" e ormeggiata a Dubrovnik, in [[Croazia]].
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore= Giorgio Giorgerini |titolo= Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi |editore= Mondadori |anno= 2002 |ISBN= 978-88-04-50537-2 |cid= Giorgio Giorgerini }}
 
{{Classe Tritone}}
{{Portale|marina}}
 
[[Categoria:ImbarcazioniNaviglio militarimilitare della seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Sommergibili della Regia Marina]]
[[Categoria:Sommergibili costruiti dai Cantieri Riuniti dell'Adriatico]]