Salerno: differenze tra le versioni
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{{Nd}}
{{Divisione amministrativa
|
|Panorama = Panorama of salerno from arechi.jpg
|Didascalia = Panorama di Salerno dal centro storico
|Voce bandiera =
|Voce stemma = Stemma di Salerno
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Campania
|Divisione amm grado 2 = Salerno
|Amministratore locale = [[Vincenzo Napoli (politico)|Vincenzo Napoli]]<ref>Vicesindaco facente funzioni dal 3 febbraio 2015 al 14 giugno 2016.</ref>
|Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Data elezione = 14-6-2016
|Data rielezione = 8-10-2021
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = Cappelle, Croce, Fuorni, Giovi, Matierno, Ogliara, Ostaglio, Pastorano, Rufoli, Sordina, [[Fratte (Salerno)|Fratte]]
|Divisioni confinanti = [[Baronissi]], [[Castiglione del Genovesi]], [[Cava de' Tirreni]], [[Giffoni Valle Piana]], [[Pellezzano]], [[Pontecagnano Faiano]], [[San Cipriano Picentino]], [[San Mango Piemonte]], [[Vietri sul Mare]]
|Codice postale = 84121-84135<ref name=review>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/065/116/index.html|titolo=Salerno (SA) - Italia: Informazioni - Codici|data=27 maggio 2013}}</ref>
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 994
|Nome abitanti = salernitani
|Patrono = [[Matteo (apostolo)|san Matteo apostolo]]
|Festivo = 21 settembre
|PIL =
|PIL procapite = [[Euro|€]] {{formatnum:17010}}<ref name="pil">{{cita web|url=https://www.ilmattino.it/economia/news/campania_2022_sale_reddito_prima_mezzogiorno_findomestic-7439287.html|titolo=Campania, nel 2022 sale il reddito: prima regione del Mezzogiorno|accesso=11 novembre 2024}}</ref>
|Motto = ''{{maiuscoletto|Hippocratica Civitas}}''<br />''Città d'Ippocrate''
|Mappa = Map of Salerno (Province of Salerno, region Campania, Italy 2024).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Salerno all'interno dell'omonima provincia
}}
'''Salerno''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/saˈlɛrno/|it}},<ref>{{Dipi|Salerno}}</ref><ref>{{DOP|id=1077941}}</ref> {{Link audio|It-Salerno.ogg}}; ''Salierno'' nel [[Linea Salerno-Lucera|dialetto locale]], {{IPA|[sɑˈljernə]}})<ref name="deti">{{cita libro|autore=Teresa Cappello e [[Carlo Tagliavini]] |titolo=Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani|città=Bologna|editore=Pàtron|anno=1981|pp=477-478|sbn=UMC0979712}}</ref> è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />, capoluogo dell'[[provincia di Salerno|omonima provincia]] e secondo comune per numero di abitanti in [[Campania]].
Durante l'[[Alto Medioevo]], sotto la dominazione [[longobardi|longobarda]], la città visse un periodo di significativa fioritura quale capitale del [[Principato di Salerno]], il quale arrivò gradualmente a inglobare gran parte del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno italiano]]. Fu nuovamente capitale con i [[normanni]], quale centro del [[Ducato di Puglia e Calabria]], mentre durante il regno [[Angioini|angioino]] il titolo di [[Principi di Salerno|principe salernitano]] continuò a spettare ai primogeniti futuri sovrani del [[Regno di Napoli]]<ref>{{Cita libro|titolo=Opulenta Salernum - Una città tra mito e storia, Giovanni Di Domenico, Maria Galante, Angela Pontrandolfo}}</ref>. La città fu inoltre capoluogo del [[Principato Citra]] dal [[XIII secolo|XIII]] al [[XIX secolo]].
A Salerno sorse una delle prime istituzioni [[Medicina|mediche]] d'[[Europa]], la [[Scuola Medica Salernitana]], operativa già dal [[XI secolo]] e in quanto tale ritenuta antesignana delle moderne [[università]].<ref>{{cita web|url=https://www.britannica.com/EBchecked/topic/618194/university|titolo=University|editore=[[Enciclopedia Britannica]]|accesso=24 aprile 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15458581|titolo=The "schola medica salernitana": the forerunner of the modern university medical schools|pubblicazione=[[PubMed]]|accesso=24 aprile 2013}}</ref><ref>[http://www.aic2012.unisa.it/ateneocitta L'Ateneo e la città<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Dal 1968 la città è sede dell'[[Università degli Studi di Salerno]],<ref name="autogenerato1">[http://www.repubblica.it/2006/06/speciale/altri/2006guidacensis/salerno/salerno.html Speciale Maturitŕ 2006 - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> dislocata dal 1988, sotto forma di [[campus]], nei vicini comuni di [[Fisciano]] e [[Baronissi]].
Dal febbraio all'agosto del 1944 Salerno fu [[Salerno Capitale|sede del governo italiano]],<ref>{{cita news|autore=[[Silvio Bertoldi]]|url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/novembre/15/Salerno_1944_dal_Togliatti_co_0_9311156491.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1993/novembre/15/Salerno_1944_dal_Togliatti_co_0_9311156491.shtml|titolo=Salerno 1944. dal re a Togliatti|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=15 novembre 1993|accesso=4 novembre 2013}}</ref> ospitando gli esecutivi [[Governo Badoglio I|Badoglio I]], [[Governo Badoglio II|Badoglio II]] e [[Governo Bonomi II|Bonomi II]], che risiedevano nel [[Palazzo di Città (Salerno)|Salone Dei Marmi]]<ref>{{Cita web|url=https://www.donnemedico.org/luoghi/salone-dei-marmi-palazzo-di-citta-comune-di-salerno/|titolo=SALONE DEI MARMI-PALAZZO DI CITTÀ, COMUNE DI SALERNO|sito=Associazione Italiana Donne Medico|lingua=it|accesso=2022-01-16}}</ref> e portarono alla "[[svolta di Salerno]]" nonché alla successiva riconquista [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleata]] della penisola italiana.
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
La città sorge sull'[[Golfo di Salerno|omonimo golfo]] del [[mar Tirreno]], tra la [[costiera amalfitana]] (a ovest) e la [[piana del Sele]] (a sud est), nel punto in cui la [[valle dell'Irno]] si apre verso il mare.
Dal punto di vista orografico il territorio comunale è molto variegato, infatti si va dal livello del mare fino ad arrivare ai 953 metri del [[Monte Stella (Salerno)|Monte Stella]]. L'abitato si sviluppa lungo la costa e si estende verso l'interno fino alle colline retrostanti.
La città è attraversata dal fiume [[Irno]], che fino alla metà del [[XX secolo|secolo scorso]] ne segnava il confine orientale.
Altro corso d'acqua che scorre nel territorio comunale è il [[Picentino (fiume)|fiume Picentino]], che ad oriente di Salerno separa la città stessa dalla confinante [[Pontecagnano Faiano]]. Nella periferia della città esiste anche un piccolo lago artificiale, il Lago di Brignano (''u fuoss ra cret'' nel dialetto locale<ref>{{cita web|url=https://salerno.italiani.it/il-lago-di-brignano-un-luogo-di-salerno-da-scoprire/|titolo=Il lago di Brignano: un luogo di Salerno da scoprire|accesso=29 settembre 2021}}</ref>).
* [[Classificazione sismica dell'Italia|Classificazione sismica]]: zona 2 (rischio medio)
===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Salerno Centro|Stazione meteorologica di Salerno Pontecagnano Faiano}}
[[File:Salerno-PanoramaMazzoDellaSignora-v2.jpg|left|upright=2.3|thumb|Salerno, sullo sfondo la [[costiera amalfitana]] ed i [[monti Lattari]] innevati]]
Il clima è tipicamente [[clima mediterraneo|mediterraneo]], con inverni miti e umidi ed estati moderatamente calde.
La conformazione orografica del territorio fa sì che la città sia spesso interessata dai venti. Le correnti provenienti da sud sud-ovest si scontrano con la barriera naturale dei [[monti Lattari]] che le convoglia nella [[valle dell'Irno]]; viceversa le correnti provenienti da nord si incanalano nella valle dell'Irno che funge da imbuto facendo convergere i venti sulla città. Il primo fenomeno genera venti di una certa intensità, soprattutto nel periodo tra estate e inverno; il secondo fenomeno è frequente durante l'inverno in coincidenza delle irruzioni d'aria fredda provenienti dai [[Penisola balcanica|Balcani]]. Nella stagione invernale, le nevicate in città sono sporadiche. Episodi nevosi con accumulo, avvenuti recentemente, sono gli ultimi due giorni del 2014 (30 e 31 dicembre), l'Epifania del 2017 (6 e 7 gennaio), il 26-27 febbraio 2018 e il 5 gennaio 2019, in quest'ultima occasione con il record storico di accumulo nivometrico nelle frazioni collinari di almeno 30 anni (7–10 cm). Le frazioni collinari, in ragione della loro maggiore altitudine rispetto al nucleo urbano cittadino, possono talvolta essere interessate da brinate o gelate, molto più sporadiche nel centro urbano stesso (ma non rare nelle diverse zone più fredde della parte orientale della città, anche vicino al mare, come nella zona di Sant'Eustachio, Torrione, Pastena, le colline di Giovi e la zona di Fuorni/area industriale).
Nella seguente tabella sono riportate le medie delle temperature su dati climatici di [[Stazione meteorologica di Salerno Centro|Salerno Centro]] e delle precipitazioni su dati climatici di [[Stazione meteorologica di Salerno Pontecagnano Faiano|Salerno Aeroporto]].
{{ClimaAnnuale
| nome = Salerno
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 13.6
| tempmax02 = 14.4
| tempmax03 = 17.3
| tempmax04 = 20.4
| tempmax05 = 24.6
| tempmax06 = 28.7
| tempmax07 = 31.6
| tempmax08 = 31.7
| tempmax09 = 28.5
| tempmax10 = 24.1
| tempmax11 = 18.8
| tempmax12 = 15.3
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = 7.3
| tempmin02 = 7.6
| tempmin03 = 9.2
| tempmin04 = 12.0
| tempmin05 = 15.3
| tempmin06 = 18.9
| tempmin07 = 21.1
| tempmin08 = 21.2
| tempmin09 = 19.0
| tempmin10 = 15.9
| tempmin11 = 11.7
| tempmin12 = 9.3
<!-- Piovosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in mm), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| pioggia01 = 151.5
| pioggia02 = 112.3
| pioggia03 = 91.1
| pioggia04 = 80.7
| pioggia05 = 51.9
| pioggia06 = 38.2
| pioggia07 = 28.6
| pioggia08 = 34.8
| pioggia09 = 84.3
| pioggia10 = 127.2
| pioggia11 = 151.9
| pioggia12 = 155.0
}}
* [[Classificazione climatica dei comuni italiani|Classificazione climatica]]: zona C, 994 GR/G
== Origini del nome ==
Il toponimo ha suscitato molta discussione in passato, ma l'ipotesi più probabile è che si riconduca a una base prelatina *''sal''(-''a'') dal significato approssimativo di ‘canale’ e una formante -''ern''- che ricorre in altri nomi di luogo che si assegnano al sostrato.<ref>{{cita libro|titolo=Dizionario di toponomastica|editore=UTET|città=Torino|anno=1990|p=665|isbn=88-02-07228-0}}</ref>
Tra le ipotesi storiche, prive di valenza scientifica, si ricorda quella di [[Erchemperto]], storico longobardo, che nella sua ''[[Historia Langobardorum Beneventanorum]]'' scrisse «è chiamata Salerno dal mare, che le è vicino e che è detto anche ‘sale’, e dal fiume [[Irno|Lirino]]: due nomi in uno»; l'abate Domenico Romanelli nell{{'}}''Antica topografia istorica del regno di Napoli'' cita altre ipotesi, ovvero da ''Salem'' pronipote di [[Noè]], dai due fiumi ''Sale'' (l'attuale Canalone) ed ''Erno'' (o ''Irno'') che attraversano la città, dal sostantivo ''salum'' cioè il mare che la cinge a sud; [[Strabone]] la descrisse «''paullo supra mare situm''».<ref>{{Google books|t3MKAAAAIAAJ|autore=Domenico Romanelli|titolo=Antica topografia istorica del regno di Napoli|città=Napoli|editore=Stamperia Reale|anno=1819|p=612|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Salerno}}
=== Età antica ===
[[File:Roman fruscione.JPG|thumb|left|Resti delle terme romane a palazzo Fruscione]] Il primo insediamento documentato sul territorio salernitano risale al [[VI secolo a.C.]]; si tratta di un centro [[osci|osco]]-[[etruschi|etrusco]] che sorgeva sul fiume [[Irno]] poco lontano dalla costa in un punto strategico per le vie di comunicazione dell'epoca. Nel [[V secolo a.C.]], con la ritirata degli Etruschi dall'Italia meridionale, lo stesso insediamento venne occupato dai [[Sanniti]]. In circostanze non note tale insediamento venne abbandonato attorno al [[280 a.C.]]
Con la ''lex Atinia de coloniis quinque deducendis'', del [[197 a.C.]], erano state poste le basi per la romanizzazione della fascia tirrenica della Campania. Furono, quindi, fondate cinque colonie marittime di cittadini romani a [[Vulturnum]], [[Liternum]], [[Pozzuoli|Puteoli]], Castrum Salerni e a [[Benevento|Beneventum]]. Nel [[199 a.C.]] Scipione fece inviare a Salerno, città già di una certa importanza, trecento cittadini romani per fondarvi la colonia marittima, nello stesso periodo in cui vi istituirono il ''portorium'', trasformando lo scalo marittimo della città in dogana di Stato. I salernitani parteciparono, quali alleati di [[Roma]], alla [[Seconda guerra punica]] e {{senza fonte|furono ricordati da [[Publio Cornelio Scipione|Scipione L'Africano]] quali "''pugnaci guerrieri lanciatori di giavellotti''".}} Dopo la [[Battaglia di Canne]] furono un valido presidio contro i Picentini, schieratisi dalla parte di Annibale. La città si espanse e, durante l'impero di [[Diocleziano]], divenne il centro amministrativo della provincia ''[[Lucania et Bruttii]]''.
Salerno era attraversata dalla [[Via Capua-Regium|via Popilia]] (l'attuale via Tasso), che la collegava con [[Pompei (città antica)|Pompei]], [[Napoli|Neapolis]] e con la [[Lucania]]. Il foro era sito nell'attuale piazza Abate Conforti ed era attraversato dalla stessa via Popilia, che in questo tratto corrispondeva al decumano massimo della città, mentre il cardo massimo seguiva il tracciato dell'attuale via Canali. Sono attestate anche notizie di un teatro, grazie ad un'iscrizione sepolcrale dedicata ad Acerrio Firmio Leonzio, ricordato come organizzatore di uno spettacolo teatrale.<ref>{{cita web|url=http://www.salernoturismo.it/1875/Origini-di-Salerno|titolo=Storia antica di Salerno|accesso=17 ottobre 2015|dataarchivio=9 luglio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150709110257/http://www.salernoturismo.it/1875/Origini-di-Salerno|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/salerno_(Enciclopedia-dell'-Arte-Antica)/|titolo=Storia antica di Salerno nell'Enciclopedia Treccani|accesso=17 ottobre 2015}}</ref><ref>{{cita web | url = http://cir.campania.beniculturali.it/salerno/www-sa/percorsi/il-centro-storico-di-salerno/|titolo=Storia antica di Salerno sul sito dei Beni Culturali | accesso = 29 ottobre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20151017101328/http://cir.campania.beniculturali.it/salerno/www-sa/percorsi/il-centro-storico-di-salerno/ | dataarchivio = 17 ottobre 2015 }}</ref>
=== Età medievale ===
{{vedi anche|Principato di Salerno|Chronicon Salernitanum|Salerno longobarda}}
[[File:Salerno particolare quadriportico.jpg|thumb|Particolare degli intarsi policromatici del quadriportico del Duomo |248x248px]]
[[File:Forma urbis Salerno.jpg|thumb|La "''Imago Urbis''" di Salerno con il Castello e la cortina di mura nel periodo Aragonese|248x248px]]
Con la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], la città fu annessa al dominio bizantino fino al [[646]] quando cadde in mano [[longobardi|longobarda]] e divenne parte del [[ducato di Benevento]]. Nel [[774]] il principe [[Arechi II]] vi trasferì la corte e nell'[[839]] il [[principato di Salerno]] divenne autonomo da Benevento acquisendo i territori del [[principato di Capua]], la [[Calabria]] settentrionale e le città di [[Avellino]] e [[Taranto]].
Sotto il principato di [[Arechi II]], Salerno conobbe un periodo di rinascita sia dal punto di vista culturale che urbanistico. Sul modello di quanto fatto a [[Benevento]], infatti, fece costruire un palazzo con annessa cappella e fortificò il sistema difensivo, sfruttando le mura dell'antica fondazione romana. La preoccupazione di un'aggressione franca contro il ducato meridionale fu, secondo [[Erchemperto]], il motivo che portò [[Arechi II]] a scegliere un luogo già fortificato con sbocco verso il mare.<ref>{{cita web|url=http://www.storiadigitale.it/book/e-medievale/langobardia-minor/salerno-longobarda|titolo=Storia longobarda di Salerno|accesso=17 ottobre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150715002704/http://www.storiadigitale.it/book/e-medievale/langobardia-minor/salerno-longobarda}}</ref>
[[File:Konstancie Salerno.jpg|thumb|left|Costanza di Sicilia a Salerno]]
La realtà della città era caratterizzata da un ambiente multiculturale; il principato era difatti uno Stato cuscinetto tra il [[papato]] e l'[[Sacro Romano Impero|impero]], da una parte, e l'oriente [[bizantino]] e il mondo [[islam]]ico dall'altra. Questo quadro politico contribuiva tuttavia anche ad una certa instabilità. Dal punto di vista commerciale, anche per tramite della vicinissima e potente [[Amalfi]], la città era collegata alle più remote coste del mediterraneo.
In questo contesto sorse intorno al [[IX secolo]] la [[Scuola Medica Salernitana]] che la tradizione vuole fondata da quattro maestri: un arabo, un ebreo, un latino ed un greco. La scuola fu la prima istituzione per l'insegnamento della medicina nel mondo occidentale e godette di enorme prestigio per tutto il [[Medioevo]]. La città era una meta obbligata per chi volesse apprendere l'arte medica o farsi curare dai suoi celebri dottori. Questa fama valse a Salerno il titolo di ''Hippocratica civitas'', titolo di cui ancora la città si fregia nel suo stemma.
Lo sviluppo della città fu proseguito dagli immediati successori di [[Arechi II]]: Grimoaldo I e Grimoaldo II. Dopo varie successioni ed alterne vicende la città visse il periodo più florido della sua storia, che concise con il governo della sesta dinastia iniziato nel [[983]]. ''Opulenta Salernum'' fu la dizione coniata sulle [[Monetazione di Salerno|monete]] per testimoniarne lo splendore. [[Guaimario IV di Salerno|Guaimario IV]] fu [[Principi di Salerno|principe di Salerno]] (dal [[1027]]) e di [[Capua]] ([[1038]]-[[1047]]), duca di [[Ducato di Amalfi|Amalfi]] (dal [[1039]]), [[Ducato di Gaeta|Gaeta]] ([[1040]]-[[1041]]) e [[Ducato di Sorrento|Sorrento]] (dal 1040) e [[Elenco dei conti e duchi di Puglia e Calabria|duca di Puglia e Calabria]] ([[1043]]-[[1047]]). [[Giovanni V di Napoli|Giovanni V]], Duca di Napoli, si dichiarò vassallo del principe Guaimario nel [[1039]] e gli rimase fedele durante tutto il suo regno. Con tutte queste sue conquiste e possessioni Guaimario IV fu il primo ad espellere dal meridione italiano continentale i Bizantini ed a unificarlo.
Con [[Gisulfo II di Salerno]] ebbe termine il principato longobardo, a causa della detronizzazione avvenuta nel [[1077]] per mano del cognato [[Roberto il Guiscardo]], ma dopo la [[Assedio di Salerno (1076-1077)|conquista normanna]] Salerno divenne capitale del [[ducato di Puglia e Calabria]] (titolo precedentemente assegnato a [[Melfi]]) che arrivò a comprendere tutto il [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] continentale. Nella fase di transizione giocò un ruolo importante [[Alfano di Salerno|Alfano I]], che fece da mediatore tra longobardi e [[normanni]] e fece costruire il [[Cattedrale di Salerno|duomo]] in [[Architettura arabo-normanna|stile ''arabo-normanno'']], con l'assenso e il contributo economico del Guiscardo.<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/profilo.htm|titolo=La storia di Salerno a cura del prof. Vincenzo de Simone|accesso=17/10/"015}}</ref>
[[File:SALERNOcapitaleDucatoPugliaCalabria.jpg|thumb|Salerno capitale del Ducato normanno di Puglia e Calabria]]
Nel [[1130]] il ducato di Puglia e Calabria fu unito al [[Regno di Sicilia]] da [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]] con capitale [[Palermo]].
In realtà fin dal [[1127]] Salerno aveva perso la sua posizione di rilievo dei possedimenti normanni peninsulari, ma la sua posizione si rinsaldò con l'avvento degli [[Angioini]]. Nel [[1272]] venne elevata da [[Carlo I d'Angiò]] al rango di capitale di un principato autonomo riservato all'erede al trono [[Carlo II di Napoli]] e durante questo periodo vi fu un rilancio dal punto di vista artistico e culturale.<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/salerno_(Enciclopedia-dell'-Arte-Medievale)/|titolo=Storia Medievale di Salerno nell'Enciclopedia Treccani|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
=== Età moderna ===
[[File:ViewPacichelliofSalerno.jpg|thumb|left|Salerno nella veduta di [[Giovan Battista Pacichelli|Pacichelli]] di inizio [[XVIII secolo|'700]]]]
Nel [[1419]] per necessità finanziarie Giovanna II cedette in feudo la città ai [[Colonna (famiglia)|Colonna]], per poi passare agli [[Orsini]] ed infine ai [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]], una potente famiglia feudale che ebbe molta influenza sulle sorti del [[Regno di Napoli]] per gran parte del [[Rinascimento]]. Sotto i Sanseverino la città conobbe decenni di intensa vita culturale: [[Masuccio Salernitano]] fu segretario del primo principe della dinastia, [[Bernardo Tasso]] fu fido consigliere di Ferrante e la scuola medica ebbe nuovo impulso e splendore, grazie alla presenza di illustri personaggi quali [[Scipione Capece]], [[Agostino Nifo]] e i fratelli Martelli. Con la caduta di [[Ferrante Sanseverino]], nel [[1578]] la città fu data in feudo dal re a Nicola Grimaldi e solo nel [[1590]] riuscì a riscattarsi con il pagamento di una somma di denaro. La rivoluzione contro i [[Viceré di Napoli|governanti spagnoli]] nel [[1647]], ebbe ripercussioni anche a Salerno. Sul modello di quanto accaduto a [[Napoli]] con [[Masaniello]], vi fu un moto popolare guidato dal pescivendolo [[Ippolito di Pastina]]. Negli anni successivi la città fu colpita da diversi eventi drammatici che ridussero considerevolmente la popolazione della città: nel [[1656]] vi fu un'epidemia di peste e il 5 giugno [[1688]] subì un violento terremoto, seguito da una nuova scossa nel [[1694]].
Occorsero decenni perché le sorti di Salerno si risollevassero da questi eventi funesti. Ai primi del [[Settecento]] la città era ridotta ad un piccolo abitato di poche migliaia di abitanti e solo nella seconda metà del [[XVIII secolo|settecento]], con l'arrivo dell'Illuminismo, vi fu un periodo di parziale rinascita. Nel [[1799]] la città aderì alla [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]] [[Ferdinando Ruggi d'Aragona|con i fratelli Ruggi d'Aragona]], che istituirono un governo provvisorio e furono a capo del dipartimento del Sele.<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/salerno_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=Storia di Salerno in età moderna|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
=== Età contemporanea ===
{{vedi anche|Sbarco a Salerno|Salerno Capitale}}
[[File:Manifatture meridionali.jpg|thumb|left|L'area industriale di Fratte nell'800]]
Nella prima metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]], durante il regno borbonico, nacquero a Salerno le prime industrie, per lo più a capitale straniero (svizzero in particolare). Salerno diede appoggio a [[Garibaldi]] nel [[1860]] con nove salernitani che erano nei "Mille" e furono numerose le affiliazioni alle società segrete, come la [[Carboneria]].<ref>{{cita web|url=http://lacittadisalerno.gelocal.it/dettaglio/prima-della-tempesta-la-primavera-del-1860/2958832|titolo=Prima della tempesta La primavera del 1860|pubblicazione=[[la Città (quotidiano)|La Città]]|accesso=24 aprile 2013|urlmorto=sì}}</ref>
Nel [[1861]], anno dell'unificazione, Salerno era la terza provincia italiana per valore aggiunto pro capite: nel [[1877]] risultavano sul territorio 21 fabbriche tessili con circa 10.000 operai, e Salerno venne soprannominata "''la [[Manchester]] delle [[Regno delle Due Sicilie|Due Sicilie]]''".<ref>{{cita web|url=http://www.librinlinea.it/titolo/le-industrie-tessili-nel-regno-delle-due-sicilie-schioppa-umberto/BVE0203158|titolo=Le industrie nel Regno delle Due Sicilie|accesso=25 maggio 2013}}</ref> [[File:The British Army in Italy 1943 NA6802.jpg|thumb|Carri [[M4 Sherman]] attraversano Salerno nel [[1943]]]]Per dare un termine di paragone, si pensi che nello stesso periodo a [[Torino]] lavoravano in questo settore solo 4.000 operai. Dopo l'unità avvenne il tracollo di numerose industrie, tra le quali le cartiere un tempo fiorenti.
Nel settembre del [[1943]], durante la [[seconda guerra mondiale]], la città (e la costa del suo golfo, fino ad Agropoli) fu teatro del cosiddetto ''[[Sbarco a Salerno|sbarco di Salerno]]'': con questa operazione gli [[alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] accedevano alla costa tirrenica della penisola italiana ed aprivano la strada per avanzare verso [[Roma]]. Nel periodo che seguì lo sbarco (dal febbraio [[1944]]) la città ospitò i primi governi dell'Italia post-fascista e la Famiglia Reale in fuga, divenendo di fatto ''[[Salerno Capitale|Capitale d'Italia]]'' fino alla liberazione di Roma (inizio giugno [[1944]]). In questo frangente si ebbe la cosiddetta [[Svolta di Salerno]], con cui gli [[Antifascismo|antifascisti]], la [[monarchia]] e [[Pietro Badoglio|Badoglio]] trovarono un compromesso per un governo di unità nazionale.
Nel [[1954]] la città fu colpita da una forte [[Alluvione di Salerno del 25 ottobre 1954|alluvione]] che causò centinaia di morti e nel [[1980]] risentì anche del [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto]] che colpì l'Irpinia.
Il 7 gennaio [[2012]], nel consueto appuntamento della [[Festa del Tricolore]] a [[Reggio nell'Emilia]], la città di Salerno ha ricevuto, durante le manifestazioni conclusive del centocinquantenario dell'unità nazionale, una copia del [[Bandiera d'Italia|primo tricolore]] a ricordo del ruolo di capitale svolto dalla città al termine dell'ultimo conflitto mondiale.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda_news.aspx?news=3069&prov=76&stile=7|titolo=Primo Tricolore alla città di Salerno|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
=== Simboli ===
{{vedi anche|Stemma di Salerno}}
[[File:Salerno-Stemma.svg|200px|left|Stemma della città]]
[[File:Salerno-Gonfalone.png|150px|right|Gonfalone della città]]
Lo stemma del comune di Salerno è costituito da uno [[Scudo francese moderno|scudo sannitico]] [[troncato]]. Nella parte alta è raffigurato [[Matteo apostolo ed evangelista|san Matteo]] in campo azzurro, sormontato da una [[corona muraria]]; l'evangelista regge con la mano destra una penna d'oca e con la sinistra il [[vangelo]]. Nella parte bassa lo stemma è [[fasciato]] d'oro e di rosso.
Lo stemma ha la seguente [[blasonatura]] ufficiale:<ref name="stemma">{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda.aspx?scheda=4373&stile=7&parent=3912&ti=5|titolo=Stemma Comune di Salerno|sito=Comune di Salerno|accesso=26 maggio 2013}}</ref>
{{citazione|[[Troncato]]: nel primo d'azzurro, alla mezza figura di san Matteo [[al naturale]], barbuto e canuto, aureolato, sormontato da corona murata, uscente dalla partizione, drappeggiato di rosso e di verde, poggiante la mano sinistra sull'orlo superiore delle pagine aperte del Libro del Vangelo, tenente con la destra una penna d'oca; nel secondo [[fasciato]] d'oro e di rosso. Ornamenti esteriori da Città.<ref>{{cita libro|titolo= Descrizione degli stemmi delle principali città del Regno d'Italia |url= https://archive.org/details/bub_gb_DIcGJJr8fLsC/page/n23/mode/1up |anno= 1867 |città= Firenze e Torino |editore= Stamperia Reale |p= 17|citazione=Troncato: al primo; di rosso al semibusto del Santo Apostolo Matteo al naturale, movente dalla partizione : al secondo ; d'argento a due fascie d'azzurro.}}</ref>}}
La descrizione del [[gonfalone]] è la seguente:<ref name="stemma" />
{{citazione|Drappo troncato d'azzurro e di rosso, l'azzurro caricato della figura di S. Matteo descritta nello stemma; il rosso caricato di tre fasce d'oro accompagnato in punta dalla sigla "S.P.Q.S." in oro. Le parti di metallo saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette dorate poste a spirale, e cimata da un'aquila caricata in petto di uno scudetto di rosso alla croce d'argento.}}
La scelta di utilizzare san Matteo nel simbolo della città probabilmente risale al [[1544]]: il 27 giugno di quell'anno il pirata [[Khair-ad-Din]], detto il "Barbarossa", cercò di attaccare Salerno che chiese protezione al santo patrono. Una tempesta ricacciò la flotta del Barbarossa e distrusse le sue navi, da allora la cittadinanza decise di inserire il santo nello stemma.
La corona muraria sulla testa di san Matteo è segno del [[Città dell'Italia|titolo di Città]] di cui Salerno si può fregiare per ''antico diritto''.
I colori rosso e oro sono verosimilmente i colori della [[Corona d'Aragona]]. In realtà in principio le fasce erano rosso e argento e si riferivano alle insegne di [[Ungheria]] che furono donate dal re [[Carlo II d'Angiò]], principe di Salerno, alla città. Il re infatti aveva sposato [[Maria Arpad d'Ungheria|Maria]], figlia del re [[Stefano V d'Ungheria]].
Lo stemma e il gonfalone sono stati riconosciuti con D.P.C.M. del 23 giugno 1949.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?517 |titolo= Salerno |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 1º maggio 2023 }}</ref>
Nel [[1996]] si decise di aggiungere allo stemma la scritta ''HIPPOCRATICA CIVITAS'', ovvero "Città di [[Ippocrate di Coo|Ippocrate]]", antico attributo della città in riferimento alla [[Scuola Medica Salernitana]], per secoli vanto della cittadinanza.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda.aspx?scheda=4373&stile=7&parent=3912&ti=5|titolo=Scritta Hippocratica Civitas|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
Nel novembre [[2011]] lo stemma istituzionale della città viene ritoccato dal designer [[Massimo Vignelli]]: è stata mantenuta inalterata la forma grafica del [[1996]] ma l'insegna viene cinta dai due rami di quercia e di ulivo e dalla dicitura del comune formando, così, una figura circolare.
Nello stesso periodo Vignelli disegna anche il [[#Turismo|''brand Salerno'']]: un logo per la promozione turistica della città, per la pubblicizzazione dei servizi, dei prodotti e degli eventi non strettamente istituzionali<ref>{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda_news.aspx?news=3012&prov=76&stile=7|titolo=Logo di Vignelli novembre 2011|accesso=1º maggio 2013}}</ref>.
===
{{Onorificenze
|immagine= Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza= Titolo di Città
|collegamento_onorificenza= Città dell'Italia
|motivazione=Antico diritto<ref>{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda.aspx?scheda=4373&stile=7&parent=3912&ti=5|titolo=Storia dello stemma cittadino sul sito del Comune|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
|data= 1861
}}Confermato successivamente con [[Decreto del presidente della Repubblica|decreto del Presidente della Repubblica]] 23 giugno [[1949]].
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{vedi anche|Centro storico di Salerno}}
=== Architetture religiose ===
{{vedi anche|Chiese di Salerno}}
[[File:Cattedrale di Salerno (9696860040).jpg|thumb|L'atrio e la facciata interno del Duomo con il campanile in stile arabo-normanno]]
La maggior parte delle chiese di valore artistico-architettonico sono situate nel [[centro storico di Salerno|centro storico]]. Molte di esse hanno origine alto-medioevale e sono sorte come parte degli antichi monasteri a cui erano annesse. Lo stile predominante è il [[barocco]] che si è sovrapposto alle antiche architetture medioevali, comunque visibili e ben documentate in molti edifici.
Il più importante edificio religioso cristiano cattolico della città è la [[cattedrale di Salerno]], edificata nell'[[XI secolo]] per volere di [[Roberto il Guiscardo]] e del vescovo [[Alfano I]] probabilmente sul sito di un precedente edificio religioso pagano. Più volte rimaneggiata, come sul finire del [[XVII secolo]] a opera del [[Ferdinando Sanfelice|Sanfelice]] e del [[Arcangelo Guglielmelli|Guglielmelli]], nella pianta ricalca l'[[abbazia di Montecassino]], di cui Alfano era assiduo frequentatore, e l'[[antica basilica di San Pietro in Vaticano]]. Molto interessante, dal punto di vista architettonico ed artistico, è il [[campanile]] in stile ''[[Architettura arabo-normanna|arabo normanno]]'', alto 52 metri e commissionato nel [[XII secolo]] dall'arcivescovo ''Guglielmo da Ravenna''.<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/cattedrale.htm|titolo=Storia della Cattedrale|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
Di [[Salerno longobarda|epoca longobarda]] sono, invece, le chiese di [[Chiesa di Sant'Andrea de Lavina|Sant'Andrea de Lavina]], edificata in onore del proprio patrono dagli [[amalfi]]tani deportati in città da [[Sicardo di Benevento|Sicardo]], e di [[Chiesa di Santa Maria de Lama|Santa Maria de Lama]], riaperta al pubblico nel [[1996]] e costruita su una precedente costruzione di epoca romana e che conserva le uniche tracce di [[Arte longobarda|pittura longobarda]] ancora esistenti in città.<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/santandreadelavina.htm|titolo=Storia della Chiesa di Sant'Andrea de Lavina|accesso=17 ottobre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/santamariadelama.htm|titolo=Storia della Chiesa di Santa Maria de Lama|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
Molto importante dal punto di vista storico e archeologico, per via delle numerosissime stratificazioni, è la [[Complesso archeologico di San Pietro a Corte|Chiesa di S.Pietro a Corte]] connessa, nell'impianto longobardo, al palazzo di [[Arechi II]].<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/sanpietroacorte.htm|titolo=Storia della Chiesa di San Pietro a Corte|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
[[File:Paz frusc.JPG|thumb|left|La [[chiesa di San Pietro a Corte]]]]
Da ricordare è anche la [[Chiesa del Santissimo Crocifisso (Salerno)|chiesa del Santissimo Crocifisso]] del [[XIII secolo]], a impianto basilicale, e un tempo collegata al [[Chiesa di San Benedetto (Salerno)|monastero di San Benedetto]], di epoca longobarda e in stile romanico.<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/crocifisso.htm|titolo=Storia della Chiesa del Santissimo Crocefisso|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
La [[Chiesa del Monte dei Morti]] e la [[Chiesa di San Filippo Neri (Salerno)|Chiesa di San Filippo Neri]], entrambe [[XVI secolo|cinquecentesche]], sono caratterizzate dalla pianta ottagonale, insolita in città.<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/sansebastiano.htm|titolo=Storia della Chiesa del Monte dei Morti|accesso=17 ottobre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/sanfilipponeri.htm|titolo=Storia della Chiesa di San Filippo Neri|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
Importante dal punto di vista artistico è la [[Chiesa di San Giorgio (Salerno)|Chiesa di San Giorgio]], degli inizi del [[XVIII secolo|'700]] comunemente definita "la più bella chiesa barocca" della città, custodente le reliquie delle sante martiri salernitane [[Storie di Santa Tecla, Archelaa e Susanna|Santa Tecla, Archelaa e Susanna]] e con quadri di [[Andrea Sabatini]].<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/sangiorgio.htm|titolo=Storia della Chiesa di San Giorgio|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
La [[Chiesa della Santissima Annunziata (Salerno)|Chiesa dell'Annunziata]] fu, invece, costruita nel [[1627]] a sostituzione di un precedente edificio di culto [[XV secolo|quattrocentesco]] andato distrutto per un terremoto. Spicca per il pregevole campanile progettato da [[Ferdinando Sanfelice]].<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/annunziatamaggiore.htm|titolo=Storia della Chiesa della Santissima Annunziata Maggiore|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
[[File:Chiesa della Sacra Famiglia, Salerno, Campania.jpg|thumb|La chiesa della Sacra Famiglia di Paolo Portoghesi]]
Tra le chiese di più recente costruzione, sono da ricordare la [[Chiesa del Sacro Cuore (Salerno)|chiesa del Sacro Cuore]], costruita ad inizio [[XX secolo|'900]] in piazza Vittorio Veneto e la [[Chiesa della Sacra Famiglia (Salerno)|chiesa della Sacra Famiglia]] costruita nel rione Fratte nel [[1971]], su progetto di [[Paolo Portoghesi]], e che fu il primo edificio di culto realizzato interamente in cemento armato all'indomani della riforma liturgica del [[Concilio Vaticano II]].<ref>{{cita web|url=http://arcansalerno.com/visitsalerno/Arte/Architettura_Sacra/Chiese_e_Cappelle/Chiesa_del_Sacro_Cuore_di_Ges%C3%B9.html|titolo=Storia della Chiesa del Sacro Cuore|accesso=17 ottobre 2015|dataarchivio=31 gennaio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160131011719/http://arcansalerno.com/visitsalerno/Arte/Architettura_Sacra/Chiese_e_Cappelle/Chiesa_del_Sacro_Cuore_di_Ges%C3%B9.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.italianways.com/la-sacra-famiglia-di-salerno/|titolo=Storia della Chiesa della Sacra Famiglia|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
La parte alta del centro storico cittadino, inoltre, è ricca di numerosi conventi dismessi, per lo più di epoca longobarda o medievale, rimaneggiati nel corso dei secoli, costruiti lungo pendii riccamente irrigati per la presenza di numerosi ruscelli. Tra questi vanno ricordati, anche per la funzione pubblica che ora rivestono, il [[convento di San Nicola della Palma]], finito di restaurare nel [[2013]] e ospitante l{{'}}''EBRI (Istituto Europeo di Ricerche Biomediche)'', costruito su un precedente impianto termale ad ipocausto di epoca bizantina, e il [[convento di San Lorenzo (Salerno)|Convento di San Lorenzo]], risalente al [[X secolo]] e sito in via [[Salvatore De Renzi|De Renzi]], che ospita la sede dell'Archivio Storico Comunale.
=== Architetture civili ===
{{vedi anche|Palazzi di Salerno}}
[[File:PalazzoFruscione.JPG|thumb|left|Palazzo Fruscione con la vicina cappella Palatina]]
Il [[Centro storico di Salerno|centro storico]] della città è costituito in gran parte dagli antichi edifici, rimaneggiati ed ampliati più volte nel corso dei secoli, della città longobarda e normanna con il suo dedalo di vicoli, le chiese ed i palazzi nobiliari. La parte alta del centro storico è caratterizzata dalla presenza di numerosi conventi, risalenti soprattutto al [[X secolo|X]] e [[XI secolo]], e da imponenti palazzi gentilizi come [[Palazzo San Massimo]] del principe [[Guaiferio di Salerno|Guaiferio]]. L'intero centro storico è stato gradualmente recuperato a partire dagli [[anni 1990|anni novanta]] ed è fulcro della vivace vita cittadina grazie anche alle caratteristiche botteghe ed i locali che lo animano fino a tarda notte.
Interessante, in quanto testimonia il più antico utilizzo dell'[[arco ogivale]] nel medioevo, è l'[[Acquedotto medievale di Salerno|acquedotto longobardo]], eretto nel [[IX secolo]] per rifornire i monasteri di San Benedetto e Piantanova.
Nel centro storico sono numerosi i [[Palazzi di Salerno|palazzi gentilizi]] di origine [[Normanni|normanna]], come [[Palazzo Fruscione]], o fortemente rimaneggiati o innalzati nel [[XVI secolo|'500]] e [[XVII secolo|'600]], come [[Palazzo Pinto di Salerno|Palazzo Pinto]], dai bei cortili interni e dalle stanze affrescate. Il principale teatro della città è il [[Teatro Verdi (Salerno)|Teatro Municipale Giuseppe Verdi]], inaugurato nel [[1872]] e restaurato nel [[1994]]. Fu costruito su progetto dell'ingegnere Antonino D'Amora e dell'architetto Giuseppe Menichini basandosi sulle proporzioni del [[Teatro San Carlo (Napoli)|Teatro San Carlo]] di [[Napoli]]. Notevole è il [[sipario]] realizzato da [[Domenico Morelli (pittore)|Domenico Morelli]] e definito, all'epoca, ''"il più bello esistente in Italia"''. Sotto la direzione artistica di [[Daniel Oren]], dal [[2007]], si è affermato nel panorama lirico nazionale come teatro d'eccellenza, rendendosi protagonista di lusinghiere critiche ed importanti eventi.
[[File:Palazzo di giustizia salerno.jpg|thumb|La nuova Cittadella di Chipperfield]]
In città si trovano notevoli palazzi pubblici e residenziali edificati nel primo quarto del [[XX secolo|Novecento]] in stile [[Liberty]] e caratterizzati da un forte [[Eclettismo (arte)|eclettismo storicistico]]. Gli esempi più interessanti si possono ammirare nella stecca di edifici che costeggia il lungomare Trieste ([[Palazzo Edilizia]], [[Palazzo Natella]], [[Palazzo della Camera di commercio (Salerno)|Palazzo della Camera di commercio]]), nella zona del porto ([[Palazzo Barone]]), in prossimità della Stazione ferroviaria ([[Palazzo D'Alessandro]]), nonché nei palazzi di via Sabatini e di via Benedetto Croce. Molto importanti e imponenti, dal punto di vista architettonico, sono anche i palazzi pubblici realizzati durante il ventennio fascista e che costituiscono esempi interessanti della cosiddetta ''architettura di stato'' del regime, quali il [[Palazzo di Giustizia (Salerno)|Palazzo di Giustizia]], il [[Palazzo delle Poste (Salerno)|Palazzo delle Poste]], il [[Liceo ginnasio Torquato Tasso (Salerno)|Liceo ginnasio Torquato Tasso]], la [[Palazzo della Prefettura (Salerno)|Prefettura]] e il [[Palazzo di Città di Salerno|Palazzo di Città]] con l'annesso cinema teatro Augusteo progettati dall'architetto [[Camillo Guerra (ingegnere)|Camillo Guerra]], il [[Mercato del pesce di Salerno|mercato del pesce]] e l'[[Casa del Balilla (Salerno)|ex Casa del Balilla]] realizzati nella zona centrale della città. Nella zona collinare e in quella orientale, invece, si trovano l'Ex seminario regionale Pio XI, l'[[ex sanatorio antitubercolare di Salerno|ex sanatorio antitubercolare]] e il [[Villaggio marino-sanatoriale di Salerno|Villaggio marino-sanatoriale]].
Di recente costruzione sono altre opere realizzate in seguito all'organizzazione di concorsi internazionali di idee, vinti da alcuni degli architetti più conosciuti del [[XXI secolo]], tra cui la [[Stazione marittima di Salerno|stazione marittima]] di [[Zaha Hadid]], [[Piazza della Libertà (Salerno)|piazza della Libertà]] e [[Crescent (Salerno)|Crescent]] di [[Ricardo Bofill]], la [[Cittadella Giudiziaria]] di [[David Chipperfield]], Eden Park di [[Massimiliano Fuksas]] e il [[Marina d'Arechi]] di [[Santiago Calatrava]].
=== Architetture militari ===
{{vedi anche|Castello di Arechi|Forte La Carnale}}
[[File:Castello.Arechi.JPG|thumb|left|[[Castello di Arechi]]]]
Simbolo della città è il [[castello di Arechi]], costruito in età tardo romana o bizantina, che divenne il cardine del [[Mura di Salerno|sistema difensivo triangolare]] della città con il principe longobardo [[Arechi II]], da cui prende il nome, che trasferì la corte del [[Ducato di Benevento|Principato di Benevento]] a Salerno. Successivamente ampliato e fortificato, il maniero non fu mai espugnato. Ospita un museo, delle attività ricettive e congressuali ed è punto di snodo per percorsi naturalistici e sentieri attrezzati. Poco distante dal castello, inoltre, è visitabile la [[Bastiglia (Salerno)|Bastiglia]], torre di avvistamento a pianta circolare fatta erigere da [[Gisulfo II di Salerno|Gisulfo II]] per difendersi dall'imminente assedio della città da parte di [[Roberto il Guiscardo]].<ref>{{cita web|url=http://ambientesa.beniculturali.it/BAP/?q=luoghi&luogo=&provincia=&comune=&src=&ID=4|titolo=Il Castello Arechi|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
[[File:Torre Dei ladri.jpg|thumb|La torre dei Ladri nel centro storico]]
L'altro forte simbolo della città è la [[Forte La Carnale|Carnale]], torre cavallaria realizzata nel [[1569]] su un promontorio (da cui il forte prende il nome) originariamente collegato al [[colle Bellara]]. La Carnale fungeva anche da torre di avvistamento, in relazione con le altre torri di vedetta della [[costiera amalfitana]] e [[costiera cilentana|cilentana]], contro le incursioni saracene. Sotto i Borbone fu utilizzata come deposito di armi e, durante la [[seconda guerra mondiale]], fu rinforzata e presieduta per la vicinanza con lo snodo ferroviario.
Tra le torri di avvistamento di quel periodo ancora integre, va ricordata la [[Torre Angellara]], lungo il litorale orientale della città.
Nel rione ''Madonna delle Grazie'', c'è la ''Torre dei Ladri'' di epoca longobarda e originariamente inglobata all'interno del muro di cinta occidentale. L'origine del nome, secondo la tradizione popolare, sarebbe da ricercare o nell'usanza di esporre sulla torre, a difesa della Porta Nocerina, i corpi dei ladri condannati a morte o nell'utilizzo dei suoi sotterranei da parte dei ladri come nascondiglio. Altra torre longobarda della città, nel rione ''Municipio'', è la ''Torre di [[Guaiferio di Salerno|Guaiferio]]''. Esiste poi la ''Torre del Cetrangolo'' (dal nome dell'arancio amaro di cui esisteva una coltivazione nell'area), che si trova nel punto in cui la murazione longobarda intersecava le mura romane, nel quartiere dell'Orto Magno. Lungo le pendici del monte Bonadies, poi, sono ancora visibili lunghi tratti delle mura che, partendo dal vertice costituito dal castello, cingevano la città da ambo i lati. Altre sezioni delle [[Mura di Salerno|mura]] longobarde della città, inoltre, sono ancora visibili in alcune parti del centro storico.
=== Altro ===
==== Statue e obelischi ====
[[File:Giovanni Amendola statua.JPG|thumb|right|upright|Statua a Giovanni Amendola]]
[[File:Statua della libertà salerno.jpg|thumb|left|Statua della Libertà di [[Gaetano Chiaromonte]]]]
Nella [[Villa comunale di Salerno|villa comunale]] si trova quella dedicata al patriota [[Giovanni Nicotera]], membro della spedizione dei trecento a Sapri e in seguito Deputato e Ministro del [[Regno d'Italia]]. L'opera fu realizzata nel [[1897]] dallo scultore [[Alfonso Balzico]] per richiesta del comitato per le onoranze agli eroi di [[Sapri]]. Durante la [[prima guerra mondiale|guerra mondiale]] la statua fu fusa per realizzare proiettili ma, negli [[anni 1960|anni sessanta]], ne fu ricollocata un'altra realizzata da Corrado Patroni. La nuova statua rappresenta [[Giovanni Nicotera]] colto nell'atto di strappare la propria condanna a morte. Sempre nella [[Villa comunale di Salerno|villa comunale]] si trova la statua di [[Carlo Pisacane]], opera in marmo raffigurante il patriota italiano, protagonista della spedizione dei trecento. Il monumento fu realizzato dallo scultore [[Gennaro Calì]] nel [[1864]].
All'altezza di [[Palazzo Santoro]] invece si trova ''Il Monumento ai Martiri Politici della Regione Salernitana MCMXI'', conosciuto anche con il nome di ''Statua della Libertà''. L'opera è di [[Gaetano Chiaromonte]] e fu inaugurata nel [[1912]] nello spazio in cui vennero innalzati alla forca[[File:Giovanni Nicotera statua.JPG|thumb|Statua a Giovanni Nicotera nella villa comunale]] i patrioti salernitani. Il monumento è costituito da una colonna posta su un piedistallo di pietra davanti alla quale si trova una donna seminuda colta nell'atto di liberarsi dalle catene. Da organi di stampa diocesani la statua fu duramente criticata in quanto considerata troppo scandalosa e ne fu richiesta la rimozione. Nel [[2012]] è stato festeggiato il centenario della statua con una serie di incontri e manifestazioni.
Sempre di Chiaromonte sono tre altorilievi in bronzo raffiguranti: [[Roberto il Guiscardo]], ''L'entrata a Salerno di [[Papa Gregorio VII]]'' e la ''Fertilità della terra'', destinati alla facciata del [[Palazzo di Città (Salerno)|Palazzo di Città]] e posti all'ingresso del Salone dei Marmi. Sempre di Chiaromonte, nella [[Villa comunale di Salerno|villa comunale]], il busto in bronzo di [[Giovanni Cuomo]], Ministro dell'Istruzione nel [[1944]] e la statua raffigurante [[Giovanni Amendola]] posto davanti al [[Palazzo di Giustizia (Salerno)|tribunale cittadino]].
In piazza [[Vittorio Veneto]] invece si trova il ''Monumento ai Caduti in Provincia di Salerno nella Grande Guerra'', costituito da un blocco di pietra ai cui lati si trovano due figure maschili e dei bassorilievi realizzati nel marmo bianco del basamento. Sulla sommità fu posta la statua della Vittoria Alata, ovvero una donna brandente una spada ricurva colta in un movimento plastico. La statua fu inaugurata nel [[1923]] da [[Vittorio Emanuele III]] ma solo due anni dopo la Vittoria Alata fu fusa da [[Benito Mussolini]] per la fabbricazione di proiettili. Sul [[Lungomare Trieste]] si trova il ''Monumento al Marinaio'', realizzato dall'ingegnere Arnaldo Prete ed inaugurato nel [[1977]]. Alla fine del Lungomare Trieste è posta la statua di [[Errico De Marinis]], politico socialista italiano. In Piazza della Concordia si trova il ''Monumento alla Madonna Immacolata'', progettato da Antonio Berti e inaugurato nel [[1963]]. È costituito da un obelisco di quasi venti metri che poggia su un piedistallo di marmo a forma di stella, sormontato dalla statua della Madonna in bronzo dorato. In piazza [[Flavio Gioia]] invece si trova, sulla Porta Nova, la statua di San Matteo.
==== Fontane ====
[[File:Fontana Del Tenna.jpg|thumb|left|La fontana del Tenna]]
[[File:Fontana Dei pesci.jpg|thumb|La [[fontana dei Pesci]], attribuita al [[Luigi Vanvitelli|Vanvitelli]]]]
A Salerno ci sono anche diverse fontane, alcune contemporanee e altre più antiche situate nelle corti dei palazzi del centro storico o nei vari rioni. Nel quadriportico del [[Conservatorio Ave Gratia Plena Minor]] ritroviamo una fontana caratterizzata d una vasca ottagonale che fu creata in sostituzione dell'antico pozzo a servizio della struttura mentre all'esterno la fontana dell'[[Chiesa dell'Annunziatella|Annunziatella]] caratterizzata da un loggiato con tetto a cupola. Di grande importanza è la Fontana del Nettuno, che si trova nel cortile del [[Palazzo Ruggi d'Aragona]], posta in una nicchia semicircolare in stile [[Rococò]] e caratterizzata dalle rappresentazioni scenografiche di [[Nettuno (divinità)|Nettuno]], un cavallo, un fanciullo ed una sirena avvolti dalle onde marine e scolpiti in pietra ed arenaria. Nelle piazze dei rioni ritroviamo la [[Fontana dei Pesci]] (conosciuta anche con il nome di Fontana del Campo poiché si trova in Piazza Sedile del Campo) disegnata da [[Luigi Vanvitelli]], la Fontana del Tenna in piazza Abate Conforti, poggiata su tre gradini e costituita da una vasca ottagonale su cui sono disposti in modo simmetrico quattro pesci dalla cui bocca fuoriesce l'acqua. Di autori ignoti sono invece la fontana delle Fornelle, situata in piazza Matteo d'Aiello, che si presenta come una vasca di forma ovale posta su un gradino e caratterizzata da due zampilli che fuoriescono da due brocche di ferro poste su blocchi di pietra, la saliera di don Peppino Bellotti, costituita da una vasca circolare con al centro una coppa marmorea con inciso il simbolo del Comune e la fontana di largo Montone, dalla grande monumentalità, posta a ridosso di una parete rivestita di mattoncini rossi e abbellita con sei lesene. La più importante è senza dubbio la [[Fontana del Tullio]], realizzata nel [[1790]] lungo la strada che collegava Salerno a [[Napoli]], posizionata nella villa comunale.
Tra le fontane contemporanee ritroviamo quella con pianta ottagonale disegnata da [[Riccardo Dalisi]], posta in piazza Flavio Gioia e chiamata ''dei delfini'' per via dei due delfini posti al centro della stessa che sorreggono un piatto di metallo da cui zampilla l'acqua.<ref>{{cita web|url=http://www.musifocus.it/romeomariopepe/pub/articoli/safontane/safontane.htm|titolo=Le fontane di Salerno|accesso=17 ottobre 2015|urlmorto=sì}}</ref>
==== Acquedotti ====
{{vedi anche|Acquedotto medievale di Salerno}}
[[File:Ponte diavoli Salerno.jpg|thumb|Il ''Ponte dei Diavoli'']]
L'[[Acquedotto medievale di Salerno|acquedotto]] [[Medioevo|medievale]] è stato eretto dai [[Longobardi]] nel [[IX secolo]], per approvvigionare il [[Chiesa di San Benedetto (Salerno)|monastero di San Benedetto]] e, tramite un passaggio sotterraneo, il [[Palazzo Pernigotti|convento della Piantanova]].
È costituito da due rami, uno proveniente da nord e uno da est, che si congiungono in via Arce e proseguono a sud verso il [[Chiesa di San Benedetto (Salerno)|monastero]]. Poggia su delle [[Arco ogivale|arcate ogivali]], probabile uno dei primi utilizzi di questo tipo di arco.
Un tratto dell'acquedotto è stato popolarmente battezzato "Ponte del Diavolo", in quanto una leggenda popolare narra che il ponte sia stato costruito "con aiuto di demoni", da [[Pietro Barliario]]; la superstizione riteneva anche che avventurarsi sotto le arcate all'alba o al tramonto avrebbe portato all'incontro con costoro. Ancora un'altra leggenda narra che sotto l'acquedotto, in una notte di tempesta, si siano incontrati i quattro fondatori della [[Scuola Medica Salernitana]].<ref>{{cita web|url=http://www.salernoinweb.it/News/Salerno/3370-La-storia-dell'-%22Arco-dei-Diavoli%22-di-Salerno|titolo=La storia dell'arco dei Diavoli|accesso=17 ottobre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304102153/http://www.salernoinweb.it/News/Salerno/3370-La-storia-dell%27-%22Arco-dei-Diavoli%22-di-Salerno|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref>
Al [[2009]] invece risale la scoperta di un acquedotto nel vallone del Cernicchiara: si tratta di tre strutture ad archi, che probabilmente portavano l'acqua dalle pendici del Monte Bonadies a conventi, siti nei rioni alti della città.<ref>{{cita web|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/notizie/cronaca/2010/15-novembre-2010/acquedotto-medievale-vallone-cernicchiara--1804171917882.shtml|titolo=Un acquedotto medievale nel vallone del Cernicchiara|accesso=19 giugno 2013}}</ref>
=== Siti archeologici ===
[[File:Area Archeologica di Fratte.jpg|thumb|left|Il parco archeologico di Fratte]]
Sul territorio cittadino si trovano alcuni interessanti siti archeologici. Uno dei più importanti, perché affonda le radici nelle origini dei primi insediamenti abitativi del territorio, è l'[[Area archeologica etrusco-sannitica di Fratte|area archeologica etrusco-sannitica]] del rione [[Fratte (Salerno)|Fratte]]. Consisteva, con tutta probabilità, in un piccolo e fiorente centro commerciale fondato attorno al [[VI secolo a.C.]] da gruppi di [[Etruschi]] provenienti dalla vicina ''Amina'' (odierna [[Pontecagnano Faiano]]). L'insediamento, probabilmente da identificarsi con ''Irna'', fu distrutto dai romani nell'ambito delle [[guerre sannitiche]]. I reperti rinvenuti nelle campagne di scavo e nella necropoli sono esposti al [[Museo archeologico provinciale (Salerno)|museo archeologico provinciale]].
[[File:San pietro A Corte.jpg|thumb|Gli scavi nel complesso di San Pietro a Corte]]
L'altro importantissimo sito archeologico della città, perché pluristratificato e strettamente connesso al periodo di maggiore fioritura della città di Salerno, è il [[Chiesa di San Pietro a Corte (Salerno)|complesso archeologico di San Pietro a Corte]]. L'edificato ha origine intorno al [[I secolo d.C.]], in età medio imperiale, come [[Terme romane|impianto termale]]. L'area del [[frigidarium]] fu poi utilizzata in età paleocristiana, intorno al [[V secolo]] come cimitero con annessa ''ecclesia''. Quando [[Arechi II]] spostò la corte del principato di Benevento a Salerno, su quel sito costruì la sua reggia e la cappella palatina. È per questo che il sito di S.Pietro a Corte è una testimonianza importantissima della storia longobarda, in quanto costituisce l'unica testimonianza di architettura palaziale longobarda.<ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=dZlGuw3TDQA |titolo=Video di Salerno longobarda, con immagini di San Pietro a Corte|accesso=1º maggio 2013}}</ref> Nel corso dei secoli fu, poi, utilizzato per altri scopi. In epoca [[Normanni|normanna]] e [[Hohenstaufen|sveva]] ospitò riunioni dell'assemblea cittadina e del Collegio della [[scuola medica salernitana]]. Nel [[XVI secolo|XVI]] e [[XVIII secolo]] furono fatti importanti interventi di ristrutturazione della chiesa superiore e del suo accesso.
In località San Leonardo, nel periodo [[1985]]-[[1989]] sono iniziate campagne di scavo (poi proseguite in anni più recenti) per portare alla luce una villa romana il cui impianto originario risale al periodo tra fine del [[II secolo a.C.]] e l'inizio del [[I secolo a.C.|I secolo]].<ref>{{cita web|url=http://www.soprintendenzabapsalerno.beniculturali.it/index.php?it/295/salerno-villa-romana-in-localit-san-leonardo|titolo=Salerno - Villa romana in località San Leonardo|sito=soprintendenzabapsalerno.beniculturali.it|editore=Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino|data=4 marzo 2022|accesso=19 febbraio 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230219111459/http://www.soprintendenzabapsalerno.beniculturali.it/index.php?it%2F295%2Fsalerno-villa-romana-in-localit-san-leonardo|urlmorto=no|dataarchivio=19 febbraio 2023}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ambientesa.beniculturali.it/BAP/?q=notizie&ID=855|titolo=La villa romana di San Leonardo|sito=ambientesa.beniculturali.it|editore=Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino|data=1º giugno 2020|accesso=19 febbraio 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230219111508/http://ambientesa.beniculturali.it/BAP/?q=notizie&ID=855|urlmorto=no|dataarchivio=19 febbraio 2023}}</ref> Anche nel [[Centro storico di Salerno|centro storico]], in occasione di scavi mirati o in seguito a rinvenimenti fortuiti sono state rinvenute stratificazioni romane, al di sotto del livello medievale longobardo o normanno. È il caso della ''domus'' romana di Vicolo della Neve, o dei recenti ritrovamenti, connessi al vicinissimo sito di S.Pietro a Corte, nell'ambito del restauro di [[Palazzo Fruscione]] o, ancora, della [[Chiesa della Santissima Annunziata (Salerno)|Chiesa dell'Annunziata]] o del [[Convento di San Nicola della Palma]]. Anche il palazzo arcivescovile presenta, al pian terreno, evidenti tracce di un preesistente [[Tempio di Pomona di Salerno|tempio pagano]], probabilmente dedicato a [[Pomona (divinità)|Pomona]].
=== Aree naturali ===
{{vedi anche|Parchi di Salerno}}
[[File:Salerno S. Liberatore view.jpg|thumb|left|upright=2.7|Panorama di Salerno dal [[monte San Liberatore]]]]
In città ci sono parchi urbani, aree verdi e numerosi giardini che adornano i vari quartieri.
Senza dubbio è il [[Lungomare Trieste]] la passeggiata verde più cara ai salernitani: progettato nel [[1948]], fu definito dagli [[Inglesi]] negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] il ''più bel lungomare del Mediterraneo''. Si sviluppa lungo 1,3 km e ospita diverse specie arboree tra cui [[platani]], [[Arecaceae|palme]] ed [[oleandri]].
La [[Villa comunale di Salerno|villa comunale]] fu, invece, progettata nel [[1874]] e realizzata intorno all'antica [[Fontana del Tullio|fontana di Don Tullio]]. Restaurata nel [[1997]] conserva alberi secolari, palme e essenze rare, oltre a numerosi monumenti storici.<ref>{{cita web|url=http://ambientesa.beniculturali.it/BAP/?q=luoghi&luogo=&provincia=&comune=&src=&ID=3|titolo=La Villa Comunale|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
Il [[Giardino della Minerva]], risalente al [[XII secolo]] e restaurato e recuperato nel [[2001]], è l'[[orto botanico]] più antico d'Europa, creato da [[Matteo Silvatico]] come luogo di insegnamento e coltivazione delle essenze medicinali utili alla [[Scuola Medica Salernitana]]. Era inserito, anticamente, nel più ampio complesso degli [[Orti cinti di Salerno|orti cinti]] che dominavano la parte alta della città alle pendici del monte Bonadies.<ref>{{cita web|url=http://ambientesa.beniculturali.it/BAP/?q=luoghi&luogo=&provincia=&comune=&src=&ID=41|titolo=Il Giardino della Minerva|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
Altro parco storico è quello che sorge nella [[Villa Carrara|villa dei Conti Carrara]], restaurata nel [[1996]] con la salvaguardia degli alberi secolari e il riutilizzo, per fini sociali e culturali, della villa gentilizia di fine [[XIX secolo|Ottocento]].
Vicino al Teatro Verdi e dominando da sopra il porto, ci sono i giardini di piazza Alario colla [[Fontana della Saliera]].
[[File:Parco mercatello.jpg|thumb|Una delle aree del parco del Mercatello]]
Tra i parchi di più recente concezione, spicca per dimensione (circa 10 [[Ettaro|ettari]]) il [[Parco del Mercatello]], realizzato nel [[1998]] e inaugurato da [[Oscar Luigi Scalfaro]], all'interno sono attive numerose fontane scenografiche e una serra. Di buone dimensioni anche il Parco Pinocchio, frutto di una riqualificazione delle abbandonate Terme Campione, e il connesso [[Parco urbano dell'Irno|Parco dell'Irno]], inaugurato nel [[2010]], che ospita due pregevoli esempi di archeologia industriale: gli ottocenteschi mulino e fornace per la produzione di mattoni della SALID, all'interno dei quali ora sorgono un teatro stabile e si tengono mostre e attività culturali.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda_news.aspx?news=2337&prov=76&stile=7|titolo=Scheda Parco dell'Irno|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
[[File:Piazza Alfano of Salerno in the 1930s.jpg|thumb|left|300px|I giardini di piazza Alfano colla [[Fontana della Saliera]]]]
Nella zona orientale della città, i parchi di maggiore rilievo sono la Villa Ciro Bracciante,<ref>{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda_news.aspx?news=2336&prov=76&stile=7|titolo=Scheda Villa Ciro Bracciante|accesso=1º maggio 2013}}</ref> i Giardini Mariele Ventre, i Giardini della [[Forte La Carnale|Carnale]], riqualificati nel [[2010]] con suggestivi giochi di luce sulla parete rocciosa e sostituzione totale delle palme preesistenti con essenze caducifoglie,<ref>{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda_news.aspx?news=2361&prov=76&stile=7|titolo=Scheda Giardini del Forte La Carnale|accesso=1º maggio 2013}}</ref> il Parco Arbostella, il Parco del Galiziano, caratterizzato da percorsi in pendenza e il Parco Buongiorno, in cui è compresa anche un'area di sgambamento per i cani. Da ricordare, invece, nei quartieri alti della città il [[Parco del Seminario]].
Oltre i numerosi parchi di vario tipo e le aree verdi, in città si contano alcune aree naturali frequentate per passeggiate naturalistiche. Il [[colle Bellara]] o ''Masso della Signora'' è una collina situata nella zona orientale della città con vaste aree boschive, da cui si può godere di un'eccezionale vista sulla città; sulla sua sommità si trovano alcune antenne radiotelevisive. Il [[Monte San Liberatore]], invece, al confine con i comuni di [[Vietri sul Mare]] e [[Cava de' Tirreni]], è sito dal lato opposto della città. Sulla cima, da cui si domina Salerno, sorge un antico [[eremo]] del [[X secolo]], ampliato più volte nel corso del tempo.
[[File:Salerno panorama.jpg|thumb|center|upright=3.2|Panorama di Salerno vista dal mare]]
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Salerno}}
* [[Comuni italiani per popolazione]]
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera era di 5308 persone, pari al 4,19% degli abitanti.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera|accesso=24 luglio 2025}}</ref> Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=24 luglio 2025}}</ref>
* [[Ucraina]] 1263
* [[Filippine]] 652
* [[Georgia]] 561
* [[Romania]] 512
* [[Bangladesh]] 292
* [[Sri Lanka]] 203
* [[Cina]] 173
* [[Polonia]] 142
* [[Russia]] 129
* [[Senegal]] 128
===
L'idioma della città, accanto all'italiano, è il vernacolo salernitano. Tale idioma [[lingue italo-romanze|italoromanzo]] costituisce una variante [[diatopia|diatopica]] locale del [[dialetto napoletano]], essendo quest'ultimo, a sua volta, una delle tante varianti appartenenti al ''continuum'' linguistico [[Dialetti italiani meridionali|meridionale intermedio]] e si differenzia dal vernacolo della città di Napoli solamente per alcune espressioni, per la pronuncia di determinate parole e per l'uso di articoli determinativi differenti.{{Senza fonte}}
===
====
{{vedi anche|Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno}}
La maggioranza della popolazione è di religione [[Cristianesimo|cristiana]], principalmente [[Chiesa cattolica|cattolica]];<ref>{{cita web|url=http://www.diocesisalerno.it/|titolo=Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno|accesso=1º maggio 2013}}</ref> il territorio comunale fa parte dell'arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno, è suddiviso in due [[forania|foranie]], Salerno ovest e Salerno est, che a loro volta comprendono quaranta [[parrocchie]]<ref>[http://www.diocesisalerno.it/parrocchie-2/ Sito ufficiale dell'arcidiocesi]</ref>.
==== Chiese protestanti ====
Un'altra confessione cristiana praticata è quella [[protestantesimo|protestante]].
Vi sono sei comunità di area [[evangelicalismo|evangelicale]] fra cui una aderente alle [[Assemblee di Dio in Italia|ADI]], una dei [[Chiesa dei Fratelli|Fratelli]], una [[Chiesa apostolica in Italia|Apostolica]], due indipendenti ed una di lingua cinese<ref>{{Cita web |url=http://www.evangelici.net/indirizzi/chiese.php |titolo=Copia archiviata |accesso=6 aprile 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120607114320/http://www.evangelici.net/indirizzi/chiese.php |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.cecn.it/CN/indirizzi.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=6 aprile 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160330102959/http://www.cecn.it/CN/indirizzi.htm |urlmorto=sì }}</ref>.
Di area prettamente protestante vi è una chiesa [[Metodismo|Metodista]]<ref>[http://www.metodistisalerno.it/ www.metodistisalerno.it]</ref>.
==== Altri culti ====
Per quanto riguarda gli altri culti in città vi è la presenza dell'assemblea spirituale locale [[Bahá'í]] ed una moschea [[islam]]ica<ref>[http://www.bahai.it/comunita-sul-territorio Elenco comunità Baha'i] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160316074451/http://www.bahai.it/comunita-sul-territorio |data=16 marzo 2016 }}</ref><ref>{{cita web|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/cronaca/15_marzo_13/apre-prima-moschea-salerno-l-autorizzazione-comune-fc16058a-c94e-11e4-a4ea-0e0d3bff98a0.shtml|titolo=Apre mosche a Salerno}}</ref>.
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
[[File:Archivio di Stato Salerno.jpg|thumb|L'Archivio di Stato]]
Diverse sono le associazioni e le fondazioni operanti in città, oltre gli enti e le istituzioni pubbliche che rivestono, indubbiamente, una notevole importanza culturale e sociale. Spicca l'[[Ospedali Riuniti San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona|Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona]] (oggi divenuto polo universitario), che affonda le proprie radici nel [[XII secolo]], nel periodo di massimo splendore della [[scuola medica salernitana]]. L'ospedale, come rivela il nome completo, nasce dall'aggregazione dell'antico ''Ospedale di San Biagio e San Giovanni di Dio'', fondato da [[Matteo d'Aiello]] nel [[1183]] a seguito di una donazione al figlio [[Niccolò d'Aiello|Niccolò]], vescovo della città, e dell'ospedale fondato nel [[1870]] dal [[marchese]] [[Ruggi d'Aragona (famiglia)|Ruggi d'Aragona]].
L'[[Archivio di Stato di Salerno]], invece, fu fondato nel [[1934]] con la trasformazione degli archivi provinciali ed è ospitato in un antico palazzo medievale appartenuto ai della Porta e ai Guarna e precedentemente sede della ''[[Regia Udienza]]'' e delle successive istituzioni giudiziarie. Custodisce un patrimonio di oltre centomila volumi di documentazione cartacea, più di mille pergamene (tra cui alcuni rarissimi diplomi di laurea della scuola medica) e una biblioteca di circa ventiquattromila volumi, nonché un'importante collezione numismatica donata dall’allora direttore Bilotti, con anche esemplari della [[Monetazione di Salerno|locale zecca]].
La [[Società salernitana di storia patria]], fondata da [[Paolo Emilio Bilotti]] nel [[1920]] si occupa di tramandare, approfondire, divulgare e studiare il patrimonio storico artistico locale, preoccupandosi della pubblicazione periodica della Rassegna storica salernitana.
Tra le fondazioni cittadine di maggiore importanza, per la propria attività culturale, vanno ricordate: la Fondazione Scuola Medica Salernitana, che si occupa della gestione del [[giardino della Minerva]] e del [[Museo Roberto Papi]] e partecipa alla fondazione EBRIS; la Fondazione Salerno Contemporanea, che gestisce il [[Parco urbano dell'Irno|teatro Antonio Ghirelli]]; la Fondazione [[Filiberto Menna|Filiberto]] e Bianca Menna che svolge attività culturale di promozione della ricerca e della conoscenza artistica contemporanea; la citata Fondazione EBRIS che svolge attività di ricerca biomedica presso l’ex [[convento di San Nicola della Palma]]; la Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana (CARISAL) che promuove attività culturali e sociali; la Fondazione Comunità Salernitana attiva nel sociale; e l'Associazione Parco della Memoria della Campania, che ha contribuito all'apertura del [[Museo dello sbarco e Salerno Capitale]].
Sono inoltre attivi sul territorio cittadino una delegazione del [[Fondo Ambiente Italiano|FAI]] e un club di territorio del [[Touring Club Italiano]] che si occupa di aprire e animare la storica [[chiesa di Santa Maria de Lama]].
Di grande rilievo sono anche le associazioni legate agli sport acquatici, in modo particolare la vela ed il canottaggio. Da ricordare il Circolo Canottieri Irno, con oltre 100 anni di attività, la [[Lega navale italiana|locale Lega Navale]] sede di numerosi ormeggi navali, il Club Velico Salernitano e la Compagnia della Vela, nata nel [[2013]], che svolge le sue attività nel lussuoso porto di [[Marina d'Arechi]].
=== Qualità della vita ===
Negli ultimi decenni Salerno è stata toccata solo parzialmente dalla [[crisi dei rifiuti in Campania]], attestando un buon ciclo integrato nello smaltimento dei rifiuti sia nel capoluogo che in molte realtà della provincia. La città inoltre ha ricevuto diversi riconoscimenti per i grandi risultati ottenuti per la raccolta differenziata, la qualità della vita e le energie rinnovabili. Anche il professor [[Paul Connett]], ideatore della strategia [[Rifiuti Zero]], in visita a Salerno ed ai suoi impianti nel dicembre [[2011]], ha riconosciuto la città come un modello nella gestione dei rifiuti.<ref>{{cita news|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/notizie/cronaca/2011/8-dicembre-2011/connett-rifiuti-salerno-modello-giusto-1902468074276.shtml|titolo=Connet: rifiuti? Salerno modello giusto|pubblicazione= Corriere del Mezzogiorno|accesso=8 dicembre 2011}}</ref>
Nel marzo [[2010]], viene reso noto che Salerno è stata scelta dal [[Ministero dell'Ambiente]] per partecipare all'[[Expo 2010]] di [[Shanghai]] per i grandi interventi in tema ambientale, di clima e di energia rinnovabile, all'interno del progetto Italian Urban Best Practices. Partecipa all'Expo anche nell'ambito de ''L'Italia degli Innovatori'', grazie al suo sistema informatico multicanale SIMEL.<ref>{{cita news|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/notizie/economia/2010/23-marzo-2010/salerno-vola-expo-2010-shangaie-le-italian-urban-beste-practices--1602702239053.shtml|titolo=Salerno vola all'Expo 2010 di Shangai. È tra le «Italian Urban Best Practices»|pubblicazione=Corriere del Mezzogiorno|accesso=23 marzo 2010}}</ref>
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Archivi e biblioteche ====
[[File:Archivio Storico Salerno.jpg|thumb|La sede della biblioteca e dell'archivio storico comunale]]
Numerose sono le biblioteche pubbliche della città di Salerno e gli archivi, importanti per la propria funzione culturale e documentaria. Su tutte spiccano, per la quantità e l'importanza dei volumi conservati, la Biblioteca dell'[[Archivio di Stato di Salerno]] e la Biblioteca Diocesana di Salerno. La [[Biblioteca Provinciale di Salerno|biblioteca Provinciale]] fu, invece, la prima del genere in Italia, istituita nel [[1843]] con deliberazione del Consiglio Provinciale di Salerno, ratificata nel [[1844]] da [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]].<ref>{{cita web|url=http://www.bibliotecaprovincialedisalerno.com/biblioteca.html|titolo=storia della biblioteca provinciale di Salerno|accesso=25 maggio 2013}}</ref> Dal punto di vista della documentazione storica e archeologica spiccano la Biblioteca della Soprintendenza per i beni archeologici per le provincie di Salerno, Avellino e Benevento e la Biblioteca della Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etno-antropologico per le province di Salerno e Avellino e l'Archivio storico comunale. Specializzata nella documentaristica musicale è, invece, la Biblioteca del [[Palazzo del Conservatorio musicale (Salerno)|Conservatorio statale di musica]] "[[Giuseppe Martucci]]".
Di più recente istituzione sono la Biblioteca di educazione alla pace e all'intercultura "Teresa Barra", la Biblioteca [[Filiberto Menna]], la Biblioteca Multiculturale e l'Archivio storico della botanica Salernitana, collegato alla storia della scuola medica e al [[Giardino della Minerva]].
==== Scuole ====
Nella città di Salerno si trovano alcuni degli istituti liceali più antichi d'Italia ancora operativi, quali il [[Liceo ginnasio Torquato Tasso (Salerno)|Liceo classico Torquato Tasso]]<ref>{{Cita web|url=https://www.liceotassosalerno.edu.it/storia-del-liceo-t-tasso/|titolo=Storia del Liceo T. Tasso – Liceo Classico Torquato Tasso Salerno|lingua=it|accesso=2022-10-20}}</ref>, il [[Liceo statale Regina Margherita]]<ref>{{Cita web|url=https://www.reginamargherita.edu.it/index.php/l-istituto/la-scuola|titolo=Storia|sito=www.reginamargherita.edu.it|accesso=2022-10-20}}</ref> e il [[Liceo scientifico statale Giovanni Da Procida|Liceo scientifico Giovanni da Procida]]<ref>{{Cita web|url=https://www.liceodaprocida.edu.it/8-liceo/4-la-nostra-storia.html|titolo=PON LET’S SCORE THE GOAL 1|sito=Liceo “G. Da Procida”|lingua=it|accesso=2022-10-20}}</ref>.
==== Università ====
{{vedi anche|Università degli Studi di Salerno}}
[[File:Università Salerno.jpg|thumb|Parte del campus universitario]]
L'Ateneo salernitano è organizzato sotto forma di due campus, situati nel territorio comunale di [[Fisciano]] e [[Baronissi]]. È la terza università del Mezzogiorno peninsulare per dimensioni ed utenza, vantando ben {{formatnum:1200000}} m² di estensione.
L'Università ospita circa 40.000 studenti, provenienti prevalentemente da [[Campania]], [[Basilicata]] e [[Calabria]]. Il corpo docente è costituito da oltre 900 unità,<ref>{{cita web|url=http://cercauniversita.cineca.it/php5/docenti/cerca.php|accesso=3 febbraio 2019}}</ref> tra professori, ricercatori e ricercatori a tempo determinato.
=== Tradizione medica ===
{{vedi anche|
{{citazione|Sono altre quattro le città preminenti, [[Parigi]] nelle scienze, Salerno nelle medicine, [[Bologna]] nella legge, [[Orléans]] nelle arti attoriali|[[Tommaso d'Aquino]]}}
[[File:MattheusSilvaticiBotanicGarden.jpg|thumb|upright=1.4|Matteo Silvatico con i suoi allievi, da una miniatura dell{{'}}''Opus Pandectarum'']]
Salerno ha alle proprie spalle una forte tradizione medica che affonda le proprie radici nella [[scuola medica salernitana]], la più antica istituzione di questo genere fondata tra il [[IX secolo|IX]] e [[X secolo]] se non in un periodo precedente (si pensa vi possano essere legami più antichi con la [[scuola eleatica]] di [[Parmenide]] e [[Zenone di Elea|Zenone]] della vicina [[Elea-Velia]]). La dottrina della scuola si basa sulla tradizione medica greco-latina ed in modo particolare sulla [[Teoria umorale|teoria dei quattro umori]] elaborata da [[Ippocrate di Coo|Ippocrate]], non senza subire influenze dalla tradizione araba (a cui, tra l'altro, si deve gran parte delle traduzioni dei testi greci) ed ebrea, come testimoniato dalla leggenda sulla fondazione della ''Schola'' salernitana. In breve tempo Salerno divenne tappa obbligatoria tanto degli aspiranti medici che dovevano completare i propri studi quanto di pazienti illustri, come [[Adalberone di Laon]], o dei reduci dalle Crociate. Nacque così il [[Regimen Sanitatis Salernitanum]] poema didattico di circa 300 versi in latino, raccolti e commentati nel XIII secolo dal Maestro di [[Montpellier]] [[Arnaldo da Villanova]], che assunsero la forma di aforismi e vennero tradotti in tutte le lingue del mondo. La scuola salernitana, considerata l'antesignana delle moderne università in quanto vi si insegnavano anche la [[teologia]], la [[filosofia]] e la [[legge]], assume un'importanza epocale nella storia dell'insegnamento in quanto, per la prima volta dopo secoli, la cultura e la sua trasmissione usciva dai monasteri e apriva le porte anche a numerose donne, le cosiddette ''[[mulieres salernitanae]]'' quali [[Trotula de Ruggero]] o [[Abella Salernitana]] che iniziarono a trattare di argomenti medici riguardanti la sfera della femminilità. L'importanza della scuola continuò a crescere fino alla nascita dell'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|Università di Napoli]] quando nel [[1231]] [[Federico II di Svevia|Federico II]], con le [[Costituzioni di Melfi]], arrogava allo studio salernitano l'esclusivo diritto di concedere i diplomi di medicina; tuttavia la scuola iniziò progressivamente a decadere dal [[XV secolo]] fino a quando, nel [[1811]] la scuola fu soppressa da [[Gioacchino Murat]]. Di fondamentale importanza fu l'opera di [[Salvatore De Renzi]] che nel [[XIX secolo]] pubblicò la ''Collectio Salernitana'', una serie di documenti inediti e trattati di medicina appartenenti alla scuola medica salernitana, monumento di gloria alla celebre scuola di Salerno sottratta, così, all'indegno anonimato delle biblioteche e degli archivi della dotta Europa. La medicina ritorna in auge a Salerno con la nascita della Facoltà di Medicina nel [[2006]] e con la trasformazione dell'[[Ospedali Riuniti San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona|ospedale San Leonardo]] in azienda universitaria-ospedaliera. Nel [[2012]], invece, viene aggiunto un altro importante tassello in memoria dell'antica scuola: è infatti fondato l'EBRI (Istituto Europeo per le Ricerche Biomediche), volto allo scopo di trovare nuove cure per i disturbi alimentari e per la celiachia, i cui laboratori, finanziati dall'Università del Maryland, hanno sede nel maestoso [[Convento di San Nicola della Palma|convento di San Nicola]] luogo dove probabilmente la scuola mosse i suoi primi passi.
==
{{vedi anche|Musei di Salerno}}
[[File:Natività di Cesare da Sesto o Andrea da Salerno.jpg|thumb|left| La ''Natività'' di [[Cesare da Sesto]], Museo Diocesano]]
[[File:Testa di Apollo.jpg|thumb|La testa di Apollo esposta al [[Museo Archeologico Provinciale (Salerno)|Museo Archeologico Provinciale]]]]
Il più antico museo della città è il [[Museo Archeologico Provinciale (Salerno)|Museo archeologico provinciale]], istituito nel [[1927]] e restaurato nel [[2013]], dal [[1964]] ospitato a Palazzo Durazzo, anche detto Castelnovo Reale, dimora storica della regina [[Margherita di Durazzo|Margherita]]. Nel museo sono raccolti numerosi reperti di epoca [[sanniti]]ca, [[Etruschi|etrusca]] e [[Roma (città antica)|romana]] ritrovati in provincia o nella stessa città di Salerno, in particolare nell'[[Area archeologica etrusco-sannitica di Fratte|area archeologica di Fratte]]. Tra i pezzi più belli è esposta una testa di [[Apollo]], attribuita a ''Pasiteles'', rinvenuta nel [[1930]] dopo essersi impigliata nelle reti di alcuni pescatori nelle acque antistanti la città.<ref>{{cita web|url=http://ambientesa.beniculturali.it/BAP/?q=luoghi&luogo=&provincia=&comune=&src=&ID=7|titolo=Il Museo Archeologico Provinciale|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
Il museo più interessante e ricco della città è il [[Museo diocesano di Salerno|Museo diocesano]], sito nell'ex seminario arcivescovile, che espone opere che vanno dal [[XII secolo|XII]] al [[XVIII secolo]]. Particolarmente importante è la sezione di arte sacra del Medioevo tra cui si segnalano gli [[avori Salernitani]], tra i maggiori complessi unitari di avori medioevali, e l{{'}}''exultet'' ([[codice miniato]]). Tra i dipinti si osservano opere di [[Francesco Solimena]], [[Andrea Sabatini]], [[Luca Giordano]] e [[Cesare da Sesto]].<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/06/16/splende-salerno-con-suoi-avori.html|titolo=Splende Salerno con i suoi avori|accesso=17 ottobre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ambientesa.beniculturali.it/BAP/?q=luoghi&luogo=&provincia=&comune=&src=&ID=30|titolo=Il Museo Diocesano|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
La [[Pinacoteca Provinciale (Salerno)|Pinacoteca provinciale]], che ha sede in un [[Palazzo Pinto di Salerno|palazzo gentilizio del '600]], a sua volta raccoglie opere che vanno dal [[Rinascimento]] al [[Futurismo]]: comprende quadri di [[Andrea Sabatini]], [[Francesco Solimena]], [[Battistello Caracciolo|Giovanni Battista Caracciolo]], [[Carlo Rosa (pittore)|Carlo Rosa]], [[Luca Giordano]]. Nella pinacoteca trova anche spazio una sezione dedicata agli artisti stranieri che sono stati attratti dai colori e dai paesaggi della [[provincia di Salerno]].
Collegato all'illustre storia e tradizione della [[scuola medica salernitana]] è il [[Museo virtuale della scuola medica salernitana]], situato nella [[Chiesa di San Gregorio (Salerno)|Chiesa di San Gregorio]] dell'[[XI secolo]], e completamente ristrutturato e riorganizzato nel [[2009]].<ref>{{cita web|url=http://ambientesa.beniculturali.it/BAP/?q=luoghi&luogo=&provincia=&comune=&src=&ID=39|titolo=Il Museo della Scuola Medica Salernitana|accesso=17 ottobre 2015}}</ref> Costituisce una notevole esposizione di antichi strumenti medici e di riproduzioni interattive dei famosi codici medievali della città, dei suoi trattati medici conservati in biblioteche di tutto il mondo e moderne esposizioni multimediali della storia della medicina e della Scuola Salernitana.<ref>{{cita web|url=http://www.museovirtualescuolamedicasalernitana.beniculturali.it/it/|titolo=Museo virtuale della scuola medica salernitana, sito ufficiale|accesso=25 maggio 2013|dataarchivio=15 maggio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130515091625/http://www.museovirtualescuolamedicasalernitana.beniculturali.it/it/|urlmorto=sì}}</ref>
Il [[Museo Roberto Papi]], invece, sito nello storico Palazzo Galdieri, espone una collezione di attrezzi e strumenti medico-chirurgici databili tra il [[XVII secolo|XVII]] e il [[XX secolo]] donati alla città di Salerno dalla famiglia del collezionista Roberto Papi, prematuramente scomparso.<ref>{{cita web|url=http://www.fondazionescuolamedicasalernitana.org/index.php?option=com_content&task=view&id=124&Itemid=168|titolo=Museo Roberto Papi, Fondazione Scuola Medica Salernitana|accesso=25 maggio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141016143400/http://www.fondazionescuolamedicasalernitana.org/index.php?option=com_content&task=view&id=124&Itemid=168|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Museo dello sbarco.JPG|thumb|L'esposizione esterna del Museo dello Sbarco]]
[[File:Salerno-Arechi Castle-Inside.jpg|thumb|left|Ceramiche del [[Castello di Arechi|castello]]]]
Nel [[castello di Arechi]] ci sono un ''Museo archeologico'' che custodisce maioliche e ceramiche risalenti ad un periodo compreso tra il [[XII secolo|XII]] e [[XV secolo]] rinvenute all'interno del maniero, oltre ad oggetti vitrei, monete ed armi, ed un ''Museo multimediale'', attivo dal [[2009]] che offre, con percorsi video, ricostruzioni storiche e sociali.<ref>{{cita web|url=http://www.ilcastellodiarechi.it/default.php?mcat=azi&codpadre=castello&cod=archeologico|titolo=Museo archeologico del castello|accesso=25 maggio 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilcastellodiarechi.it/default.php?mcat=azi&codpadre=castello&cod=multimediale|titolo=Museo multimediale del castello|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
Il [[Museo dello sbarco e Salerno Capitale]] ha sede nei locali dell'Istituto Gallotta in via Generale Clark. I reperti esposti, provenienti dalla collezione dell'associazione ''Parco della memoria della Campania'', sono circa 200, tra video inediti dello sbarco, fotografie, medaglie, divise dell'esercito nazista ed americano, oggettistica, armi, un carro armato M4 Sherman, una Jeep willys ed un vagone ferroviario piombato proveniente dal [[campo di concentramento di Auschwitz]].
Il ''Museo Città Creativa'' sorge in magazzini terranei ora convertiti in luogo di esposizione per mostre ed eventi ad Ogliara. Sono visitabili nei dintorni anche le antiche fornaci dell'Ottocento, fra cui alcune ancora attive.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda.aspx?scheda=4465&stile=7&parent=3912&ti=43|titolo=Museo Città Creativa|accesso=26 maggio 2013}}</ref>
Il ''Museo della Ceramica "Alfonso Tafuri"'', invece, nato per iniziativa privata di un collezionista, contiene una ricca raccolta di "riggiole" (mattonelle) del Settecento napoletano e dell'Ottocento vietrese, oltre a vari utensili da lavoro del [[XIII secolo]].
Il [[Complesso monumentale di Santa Sofia (Salerno)|Centro espositivo e complesso monumentale di Santa Sofia]] è un ex convento del [[X secolo]] dedicato a Santa Sofia. Restaurato, è diventato uno spazio multimediale per mostre ed eventi. Ha ospitato mostre di [[Joan Miró|Mirò]], [[Pablo Picasso|Picasso]], [[Caravaggio]], [[Andy Warhol|Warhol]] e [[Pierluigi Nervi]]. Mentre l{{'}}''Archivio di architettura contemporanea'', inaugurato nel [[2010]] nella sede provvisoria di via Port'Elina (verrà poi ospitato nel costruendo Crescent), raccoglie una rassegna fotografica, di plastici e rendering delle grandi opere di architettura contemporanea in costruzione o ultimate nella città ed ospita numerose mostre e manifestazioni.
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{{citazione|Un altro disegno nacque la sera dalle finestre di Salerno ed esso mi risparmierà ogni descrizione di una terra deliziosa e fertilissima. Chi non sarebbe stato disposto a studiare in questa cittadina nel tempo in cui vi fioriva una università?|[[Wolfgang Goethe]]}}
{{citazione|Salerno, rima d'inverno,<br />o dolcissimo inverno.<br />Salerno, rima d'eterno.|[[Alfonso Gatto]], ''Salerno, rima d'inverno''}}
[[File:Alfonso Gatto.gif|thumb|left| Alfonso Gatto]]
Salerno ha dato i natali a diversi letterati che, nel corso dei secoli, si sono affermati in tutto il mondo. In realtà già [[Orazio]] nella quindicesima [[Epistole (Orazio)|epistola]] del primo libro della raccolta, chiedeva informazioni per un soggiorno a Salerno e a [[Elea-Velia|Velia]]. I primi autori salernitani tuttavia sono quelli appartenenti alla [[scuola medica salernitana]], tra cui sono da ricordare [[Trotula de Ruggero]], [[Matteo Plateario]], [[Ruggero Frugardi]] e [[Matteo Silvatico]] con le proprie opere a carattere medico ed informativo. Tra il [[1500|'500]] e il [[1600|'600]], invece, spiccano le figure di [[Vincenzo Braca]], il cui nome è associato al [[genere letterario]] della cosiddetta [[farsa cavaiola]], di cui egli è praticamente l'unico esponente, e di [[Masuccio Salernitano]], esponente della cosiddetta [[Novella|novella spicciolata]] ed autore del [[Il Novellino|Novellino]], e [[Niccola Maria Salerno]] autore di una raccolta di ''Rime''. Senza dubbio però, il nome più importante della produzione letteraria salernitana è stato [[Alfonso Gatto]], uno dei maggiori esponenti dell'[[ermetismo (letteratura)|ermetismo]] in Italia.
La città di Salerno e la sua storia, soprattutto nel periodo di massimo splendore longobardo e normanno, hanno ispirato ed incuriosito molti scrittori italiani e non, che hanno ambientato alcune opere proprio nella città campana. Ad esempio il primo e il decimo racconto della quarta giornata del ''[[Decameron]]'' di [[Boccaccio]] (''Tancredi e Ghismunda'' e ''Mazzeo della Montagna''), sono ambientati a Salerno.<ref>{{cita news|url=http://lacittadisalerno.gelocal.it/cronaca/2013/02/15/news/quando-la-costiera-strego-anche-boccaccio-1.6543423|titolo=Quando la Costiera stregò anche Boccaccio|pubblicazione=La Città|accesso=15 marzo 2013|urlmorto=sì}}</ref>
Anche una tragedia di [[Ugo Foscolo]], la ''[[Ricciarda (Foscolo)|Ricciarda]]'', è ambientata in città, nel [[castello di Arechi]].
E ancora, il poeta [[Umberto Saba]], compì la leva a Salerno tra l'aprile [[1907]] e il settembre [[1908]]: da questa esperienza nascerà l'opera ''Versi militari''. [[Gabriele D'Annunzio]], poi, in ''Merope'', quarto libro delle ''[[Laudi]]'', parla approfonditamente di diversi momenti della storia di Salerno e della vicina [[Amalfi]], nel periodo della grandezza longobarda e normanna.<ref>{{cita news|url=http://lacittadisalerno.gelocal.it/cronaca/2013/01/04/news/salerno-e-amalfi-nei-versi-di-d-annunzio-1.6297218|titolo=Salerno e Amalfi nei versi di D'Annunzio|pubblicazione=La Città|accesso=4 gennaio 2013|dataarchivio=21 febbraio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140221074406/http://lacittadisalerno.gelocal.it/cronaca/2013/01/04/news/salerno-e-amalfi-nei-versi-di-d-annunzio-1.6297218|urlmorto=sì}}</ref>
Nel racconto ''La pesca miracolosa'' del 5 maggio [[1932]], [[Ungaretti]] narra del ritrovamento della testa di Apollo, conservata nel [[Museo Archeologico Provinciale (Salerno)|museo archeologico provinciale]] della città, e della sua visita al museo stesso.<ref>{{cita web|url=http://www.cilentocultura.it/cultura/ungaret.htm|titolo=Ungaretti e la testa di Apollo|accesso=25 maggio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130525152824/http://www.cilentocultura.it/cultura/ungaret.htm|urlmorto=sì}}</ref>
[[Esilio|Esule]] dalla propria patria occupata dal [[Comunismo|regime comunista]], lo [[scrittore]] [[Ungheria|ungherese]] [[Sándor Márai]] visse a Salerno dal [[1968]] al [[1980]]. A lui è stato dedicato nel [[2006]] sul lungomare un busto bronzeo (trafugato alla fine del [[2008]]).<ref>{{Cita web|url=http://lacittadisalerno.gelocal.it/dettaglio/rubato-il-busto-di-sandor-marai-sul-lungomare-di-salerno/1569327|titolo=Rubato il busto di Sandor Marai sul lungomare di Salerno|pubblicazione=La Città|accesso=25 maggio 2013|urlmorto=sì}}</ref>
Inoltre la famosa tragedia di [[William Shakespeare]] ''[[Romeo e Giulietta]]'' è stata ispirata in maniera indiretta dalla novella ''[[Mariotto e Ganozza]]'' di [[Masuccio Salernitano]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.wisegeek.com/what-are-the-origins-of-shakespeares-romeo-and-juliet.htm|titolo=What Are the Origins of Shakespeare's "Romeo and Juliet"?|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
[[Bernardo Tasso]], padre del più famoso [[Torquato Tasso|Torquato]], fu segretario e letterato alla corte del [[Principi di Salerno|Principe di Salerno]] [[Ferrante Sanseverino]] dal [[1532]]. Per questo motivo si è a lungo creduto che il figlio Torquato fosse nato in città e sono a lui intitolati i due più antichi e importanti licei classici della città.
=== Media ===
==== Stampa ====
In città si trovano anche diverse redazioni giornalistiche tra cui [[la Città (quotidiano)|la Città]], Il Roma Cronache, Il [[Corriere del Mezzogiorno]] (edizione di Salerno), [[il Mattino]] (edizione di Salerno), Metropolis, [[Il Quotidiano del Sud]], il Guiscardo e L'Occhio e il giornale online Salernonews24.
==== Radio ====
A Salerno hanno avuto sede diverse emittenti radiofoniche locali a partire dalla seconda metà degli anni '70 del secolo scorso, raggiungendo un totale 22 emittenti nate ed operanti in città negli anni '80: Radio Alfa (in attività con sede a Salerno e [[Teggiano]]),<ref>{{cita web|titolo=Sito web di Radio Alfa|url=https://www.radioalfa.fm/contatti/}}</ref> Radio Bussola 24 (in attività), Radio Diffusione Campania, Radio Dimensione Suono Salerno, Radio Europa, Radio FUTURA 2000, Radio GAMMA, Radio Golfo Salernitano, Radio Mariconda Amica, Radio Nova Salerno, Radio Onda del Futuro, Radio Onda Libera, Radio Panorama, Radio Parallelo 41, Radio Salerno City, Radio Salerno Libera, Radio Salerno 1, Radio Stella, Radio STUDIO 2000, Radio Sud, Radio Vega Salerno.
===
Per quanto riguarda la televisione, [[Telecolore]] è una delle più vecchie emittenti televisive locali ancora in attività in Italia. Nacque, infatti, nel dicembre 1976, a pochi mesi dalla prima storica tv del capoluogo, Telesalerno Uno. Altre emittenti televisive, sono [[LiraTV]], [[Telediocesi Salerno]], [[TV Oggi Salerno]], TELELASER e Quarta Rete.
=== Teatro ===
{{vedi anche|Teatro Pacini (Salerno)|Teatro Verdi (Salerno)}}
[[File:Teatro municipale Giuseppe verdi salerno.jpg|thumb|Facciata laterale dell'entrata del Teatro Verdi]]
Nel [[1700]] il teatro a Salerno era considerato un luogo di corruzione e di scandalo, quindi non favorito dalla Chiesa. Tuttavia, nel [[1807]], grazie ad un decreto promulgato da [[Giuseppe Bonaparte]] che prevedeva una riduzione dei conventi del suo regno, diverse chiese e monasteri divennero proprietà della corona. Così in alcuni di questi luoghi iniziarono a nascere dei teatri come ad esempio il Teatro di Sant'Agostino, nei pressi dell'omonimo palazzo, il Teatro di San Matteo, stabilitosi nel convento di San Benedetto che fu chiuso nel [[1845]] e il Teatro La Flora, nei pressi di Porta Catena, che ebbe una produzione piuttosto copiosa.
Il principale teatro cittadino è il [[Teatro Verdi (Salerno)|Teatro Municipale Giuseppe Verdi]]. Altri teatri stabili sono il Teatro delle Arti, il Cinema Teatro Augusteo, il Cinema Teatro San Demetrio, il Teatro Genovesi, il Teatro Bis, il Nuovo Teatro Diana, il Teatro del Giullare (noto anche come Il Piccolo Teatro del Giullare), il Teatro La Mennola, il Teatro Nuovo, il Teatro Il Ridotto, il Teatro San Genesio (chiuso per mancanza di fondi nel 2010 e in stato di abbandono dal 2011 nonostante le numerose petizioni per riaprirlo), il Teatro Arbostella, il [[Teatro Pacini (Salerno)|Teatro Pacini]] (riaperto e ristrutturato nel 2006, attualmente usato come palestra) e il [[Parco urbano dell'Irno|Teatro Ghirelli]].
=== Cinema ===
{{vedi anche|Festival del cinema di Salerno}}
Dal [[1946]] si tiene a Salerno annualmente il [[Festival del cinema di Salerno]], il primo del dopoguerra e caratterizzato dalla proiezione in concorso di film a "Passo Ridotto". Nel [[2007]] e nel [[2008]] la città ha anche ospitato il festival di animazione televisiva [[Cartoons on the Bay]] organizzato dal [[1995]] da [[RAI]], [[Rai Fiction]] e [[Rai Cinema]] e nelle edizioni precedenti con sede ad [[Amalfi]] e [[Positano]], prima di essere spostato a [[Rapallo]].
In città sono attivi diversi cinema tra cui i più importanti e frequentati sono il Cinema Apollo, il Cinema Teatro San Demetrio, il Cinema Teatro Augusteo, il Cinema Teatro delle Arti, il Cinema Fatima e il Cinema multisala The Space.
Altro importante appuntamento cinematografico è il ''Linea D'Ombra - Festival Culture Giovani'', manifestazione che si svolge con cadenza annuale dal 1995, nata come una costola del [[Giffoni Film Festival]], e che presenta eventi legati alla creatività contemporanea spaziando dal cinema allo spettacolo, dai cortometraggi alla musica.
Ulteriore rassegna cinematografica è il "Salerno in CORTOcircuito" organizzato dal 2010 dall'associazione "Rete dei Giovani per Salerno"; tale rassegna, che si svolge nell'estate, è incentrata sui cortometraggi a sfondo sociale. Le prime edizioni furono organizzate nella sede del Centro La Tenda, nei pressi di Piazza XXIV Maggio, successivamente, dal 2014 al 2018 vennero organizzate nel locale "Eco Bistrot", situato sul Lungomare Colombo, Pastena. Dal 2019 il festival viene realizzato presso il "Teatro Nuovo" di Salerno, a Via Laspro, a pochi passi dal [[Parco del Seminario]].
Tra i vincitori del "Salerno in CORTOcircuito" figura anche il regista salernitano [[Sydney Sibilia]], noto per la trilogia [[Smetto quando voglio (film)|Smetto quando voglio]], [[Smetto quando voglio - Masterclass]] e [[Smetto quando voglio - Ad honorem]] e il regista [[Andrea D'Ambrosio]], co-regista del documentario collettivo [[Checosamanca]] e del documentario [[Biùtiful cauntri]]; tra i partecipanti anche [[Cristiana Capotondi]] e Teresa Paternoster.
Salerno è stata la ___location di vari film tra cui:
* ''[[Due imbroglioni e... mezzo! (film)|Due imbroglioni e... mezzo!]]'' con [[Claudio Bisio]] e [[Sabrina Ferilli]]
* ''[[Sulla mia pelle (film 2005)|Sulla mia pelle]]'' di [[Valerio Jalongo]]
* ''Ars Diaboli'' di Gianluca Dell'Osso
* ''[[Le quattro giornate di Napoli]]'' di [[Nanni Loy]]
* ''18 anni tra una settimana'' con [[Kim Rossi Stuart]]
* ''11 metri'' di Francesco del Grosso
* ''[[Babbo Natale non viene da Nord]]'' di [[Maurizio Casagrande]]
* ''[[Attenti al gorilla]]'' di [[Luca Miniero]]
* ''[[Scordato]]'' di [[Rocco Papaleo]]
=== Cucina ===
I piatti tradizionali della cucina salernitana sono molto semplici e si basano sui sapori dei prodotti di mare e di terra che fanno da ingredienti. Tra le pietanze più note vi sono:
* la milza ripiena, cucinata nell'aceto e servita soprattutto durante la festa patronale di San Matteo il 21 settembre;
* le pennette all'Ogliarese;
* la [[mozzarella di bufala campana]] DOP;
* Il fior di latte di Tramonti ({{Senza fonte|apprezzato dalla regina d’Italia}}, [[Margherita di Savoia]], nel 1889, {{Senza fonte|ha reso celebre l’[[pizza Margherita|omonima pizza]]}});
* gli spaghetti con la tipica [[Colatura di alici di Cetara|colatura di alici del borgo marinaro di Cetara]];
* la [[Pasta campana|pasta di Salerno]] (Salerno città, costiera amalfitana e costiera cilentana)
* i ceci di Cicerale (legume antichissimo, {{Senza fonte|coltivato da oltre 1000 anni}} a Cicerale, nella terra dei ceci);
* il [[pomodoro di San Marzano dell'agro sarnese-nocerino]] DOP (da anni apprezzato in tutto il mondo per le sue caratteristiche);
* il mallone di Bracigliano (piatto povero ottenuto con scarto delle rape, caccialepre, rosolaccio, carboncello e pane raffermo);
* il sciusciello di Pellezzano (pane locale imbottito con sugna, pepe e pancetta, o nella variante di pancetta e formaggio filato);
* il mascuotto di Bracigliano (pane di grano tostato preparato dai fornai locali secondo la tradizionale ricetta locale);
* le alici in piattella alla salernitana (antico piatto povero della tradizione salernitana con alici piccole cucinate in poco olio
Per quanto riguarda la pasticceria, il dolce salernitano per eccellenza è la "''scazzetta del Cardinale",'' un pasticcino di [[pan di Spagna]] farcito di [[crema pasticcera]] e fragoline di bosco, ricoperto da una rossa glassa alla fragola che lo fa assomigliare al berretto di un cardinale. Il dolce ricotta e pera di Minori (mitica torta di ricotta e pere caramellate). Altri dolci sono: "''o cazunciell'' di castagnaccio" (calzoncello), formato da due dischetti di pasta frolla con al centro crema di cioccolata e castagne aromatizzata con canditi, liquore e polvere di cacao; la sfogliatella Santa Rosa (la sfogliatella nasce nel XVIII secolo nel Conservatorio Santa Rosa da Lima, a Conca dei Marini); la delizia al limone Costa d’Amalfi (dolce tipico in tutta la costiera amalfitana); la crespella di Giffoni (uno dei dolci più antichi e più buoni dell’area picentina) con la rinomata Nocciola Tonda di Giffoni IGP ed il miele dei Monti Picentini.
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{{organizzare|La sezione parla di feste popolari religiose ed eventi. Le manifestazioni tradizionali vanno inserite nella sezione [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Tradizioni e folclore|Tradizioni e folclore]], il resto è da ristrutturare evidenziando la rilevanza con fonti terze autorevoli, come da [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Eventi]].|geografia|gennaio 2016}}
Vari sono gli eventi che animano, o hanno animato, la città di Salerno nel corso dell'anno:
* La più importante festività a Salerno ricorre il '''21 settembre''' ed è la Festa di San Matteo, apostolo ed evangelista, patrono della città. In quest'occasione la statua d'argento del santo attraversa il centro cittadino in una processione molto sentita dalla popolazione. Attrattiva della festa è la tradizionale “remata di S. Matteo” che si svolge la mattina del 21 nello specchio d’acqua antistante il Lungomare Trieste, e a cui partecipano i sei equipaggi composti dalle “paranze” che nella processione trasportano i Santi. In occasione delle celebrazioni si ingaggiano complessi bandistici di fama nazionale e internazionale che si esibiscono in genere a Piazza Amendola. Per antica usanza, la festa ha termine dopo lo splendido spettacolo di fuochi pirotecnici di mezzanotte, sparati da un pontone a mare di fronte al lungomare. Il classico colpo finale pone ufficialmente fine ai festeggiamenti in onore del Santo Patrono.
[[File:Fieradelcrocifissosalerno.JPG|thumb|left|Un momento della [[Fiera del crocifisso ritrovato]] del [[2013]] a piazza Portanova]]
* Il già citato [[Festival del cinema di Salerno]] è giunto nel [[2015]] alla 69ª edizione.
* Il ''Linea D'Ombra - Festival Culture Giovani'' è una manifestazione che si svolge con cadenza annuale dal [[1995]], nato come una costola del [[Giffoni Film Festival]], presenta eventi legati alla creatività contemporanea.
* La ''[[Fiera del crocifisso ritrovato|Fiera del crocifisso]]'' riprende in chiave moderna la "''Fiera di San Matteo''" che fu istituita nel Medioevo da [[Manfredi di Svevia]] e richiamava mercanti da tutto il centro-sud. La manifestazione prevede spettacoli, rievocazioni storiche e costituisce una vetrina per l'artigianato locale ed è considerata una delle più importanti manifestazioni di rievocazione storica di tutta Italia.<ref>{{Cita web|url=http://www.fieracrocifissosalerno.it/|titolo=Fiera del Crocefisso Ritrovato|accesso=18 ottobre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150502221423/http://www.fieracrocifissosalerno.it/|urlmorto=sì}}</ref>
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''[[Luci d'artista]]'' è un evento che si svolge dal [[2006]] nel periodo compreso tra inizio novembre e fine gennaio, risultando il maggior attrattore turistico per la città in autunno e inverno. Sul modello di quanto fatto a [[Torino]], nelle strade principali della città e nella [[villa comunale di Salerno|villa comunale]] vengono installate luci di particolare effetto scenografico ed opere luminose di artisti locali e non. Nel corso delle edizioni, nei 27 km lineari di superficie coperta dalle installazioni, sono state posizionate le opere di Domenico Luca Pannoli, Nello Ferrigno, Enrica Borghi, Eduardo Giannattasio, Luigi Stoisa, Francesco Casorati, Rebecca Horn, Chiara Dynys e Giulio Paolini.
Il monumentale [[Presepe di sabbia]] che viene realizzato da famosi scultori internazionali è un altro degli importanti eventi che da dicembre attirano grandi folle da tutta Italia per il natale salernitano. Nel 2016 la natività di sabbia ha attirato oltre 52000 spettatori<ref>{{Cita news|url=http://www.radioalfa.fm/luci-dartista-salerno-bilancio-positivo-tutti-numeri/|titolo=Luci d'Artista a Salerno, bilancio positivo. Ecco tutti i numeri|pubblicazione=Radio Alfa|data=13 febbraio 2017|accesso=9 maggio 2017}}</ref>. Completano l'evento l'albero di 25 metri posizionato in piazza Portanova e il mercatino natalizio allestito nelle piazze del centro storico e sul lungomare Trieste.
==== Festival Salerno Letteratura ====
Il ''Festival Salerno Letteratura'' è una manifestazione culturale nata nel [[2013]] che si tiene ogni anno nell'ultima settimana di giugno. Durante il festival si assiste a diversi incontri con autori, reading, performance teatrali e musicali, concerti e mostre. Evento culminante della manifestazione è il Premio Salerno Libro d'Europa. È stato definito il festival letterario più importante del Sud Italia,<ref>{{Cita news|autore = Carlotta Lombardo|titolo = Salerno, sette giorni tra i libri|pubblicazione = Corriere della Sera - Dove|data = 19 giugno 2014|url = http://viaggi.corriere.it/viaggi/provati-da-dove/salerno-sette-giorni-libri-83aeeff8-f794-11e3-8b47-5fd177f63c37/}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/notizie/arte_e_cultura/2013/25-maggio-2013/salerno-carica-scrittori--2221314727258.shtml?refresh_ce-cp|titolo = Salerno, la carica degli scrittori|accesso = 14 ottobre 2015|sito = Corriere del Mezzogiorno}}</ref> e ha stabilito collaborazioni con altre manifestazioni letterarie di importanza nazionale.<ref>{{Cita web|url = http://www.pordenonelegge.it/salastampa/345-Angeli-a-Salerno|titolo = Angeli a Salerno {{!}} pordenonelegge.it|accesso = 16 ottobre 2015|sito = pordenonelegge.it}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://www.positanonews.it/articolo/143939/festival-salerno-letteratura-de-masi-polo-con-universita|titolo = Positano News - Festival Salerno Letteratura , De Masi "Polo con Università"|accesso = 16 ottobre 2015|sito = Positanonews|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160825185824/http://www.positanonews.it/articolo/143939/festival-salerno-letteratura-de-masi-polo-con-universita|urlmorto = sì}}</ref> {{Senza fonte|Nel 2014 il festival è giunto a 12000 presenze.}} Gli eventi si svolgono nel centro storico cittadino, spesso in luoghi abitualmente chiusi al pubblico.
==== Fiere del Fumetto ====
La città ha ospitato tre diverse fiere del fumetto. La prima è stata il Salerno Comicon, organizzata per 3 anni (dal 2011 al 2013) in collaborazione con il [[Napoli Comicon]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmattino.it/salerno/salerno_comicon_fumetti-221451.html|titolo=Salerno Comicon, tre giorni dedicati ai fumetti, all'animazione e al gioco|lingua=it|accesso=4 settembre 2019}}</ref>. Dal 2013 al 2015 ha ospitato ogni estate la fiera "Salerno in Fantasy" (SiF)<ref>{{Cita web|url=https://www.comicon.it/arriva-salerno-in-fantasy/|titolo=Arriva Salerno In Fantasy|autore=|sito=COMICON|data=2 luglio 2015|lingua=it|accesso=4 settembre 2019|urlmorto=sì|dataarchivio=4 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190904071811/https://www.comicon.it/arriva-salerno-in-fantasy/}}</ref> che ha avuto anche un'edizione invernale, svoltasi però nella città di Fisciano. L'ultima fiera del fumetto che si è svolta in città è stata il FantaExpo, nata nel 2012 e svoltasi fino al 2022<ref>{{Cita web|url=https://www.salernotoday.it/social/fantaxpo-lascia-salerno-messaggio.html|titolo=Chiude il Fantaexpo, l'annuncio a sorpresa: "Non sappiamo se sarà un addio o un arrivederci"|sito=SalernoToday|lingua=it|accesso=2023-07-04}}</ref> (eccetto nel 2020 e 2021 a causa delle restrizioni legate alla [[Pandemia di COVID-19 in Italia|Pandemia Covid-19]]), che si teneva ogni anno a settembre al [[Parco urbano dell'Irno]] e che si concludeva ogni anno con un concerto di un artista legato al mondo delle sigle dei cartoni animati o con un cantante rap o indie del momento<ref>{{Cita web|url=https://www.salernonotizie.it/2019/09/03/salerno-vincenzo-de-luca-inaugura-fantaexpo-2019/|titolo=Salerno: Vincenzo De Luca inaugura Fantaexpo 2019|autore=|sito=Salernonotizie.it|data=3 settembre 2019|lingua=it|accesso=4 settembre 2019}}</ref>. Dal 2018 la fiera "Irno Comix & Games", che si tiene solitamente in estate a [[Baronissi]], tiene la sua edizione invernale nella [[Villa Carrara]] in concomitanza con le Luci d'Artista.
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
Nel 1887, in conseguenza della necessità di risanare alcuni rioni del vecchio centro urbano, si pose il problema di ampliare la città lungo la fascia litoranea. Il problema di un nuovo sviluppo edilizio, particolarmente avvertito sin dalla fine del secolo scorso, con i primi anni del novecento tese ad acquistare nuova fisionomia e nuove dimensioni. Lo stesso anno l'ingegnere [[Enrico Amaturo]]<ref>Paola Giannattasio, Modello di trasformazione urbana: Salerno Versus Smart City, Gangemi Editore, [https://books.google.it/books?id=DB-3i8I_dpUC&pg=PA57&lpg pag. 57], ISBN 978-88-492-7513-1</ref> consegnò all'amministrazione comunale uno studio di bonifica per i due rioni ''Fornelle'' e ''San Giovaniello'', nel tentativo di dare una risposta allo sviluppo demografico di quegli anni. Il piano venne approvato definitivamente solo nel [[1922]] risultando come il primo strumento urbanistico che darà avvio alla storia urbana 'moderna' della città<ref>Paola Giannattasio, Modello di trasformazione urbana, ''ibid.''</ref>.
[[File:Panoramica Salerno fine Ottocento.jpg|left|thumb|upright=2.3|Panoramica di fine '800 di Salerno]]
Contemporaneamente, per effetto di un considerevole aumento demografico, che porta la città dai 27.000 abitanti del [[1871]] ai 54.000 del [[1921]] e ai 70.000 del [[1932]], il centro urbano inizia ad assumere ruoli e funzione diverse rispetto al circostante territorio provinciale. Le trasformazioni introdotte con il piano Donzelli-Cavaccini (come la creazione dell'attuale Corso Garibaldi) da un lato risposero all'esigenza di espansione della città, mentre dall'altro comportarono un'ulteriore accentuazione della bipolarità centro antico-città nuova.
Da questa ipotesi si passa ad un "concreto progetto di risanamento", in linea con la politica del regime fascista. Il podestà Manlio Serio perciò affidò la redazione di un nuovo piano regolatore all'architetto romano [[Alberto Calza Bini]]. Il piano, che prevedeva molte demolizioni per una strategia di diradamento, fu approvato nel [[1937]] ma a causa di molti reclami non fu mai attuato.
[[File:Casamiasalerno.jpg|thumb|left|250px|Corso Garibaldi di Salerno di notte]]
Nel [[1953]] si affidò un nuovo incarico all'architetto [[Plinio Marconi]]. Alla fine del periodo del boom economico, nel [[1980]], il capoluogo contava 161.000 abitanti: in pratica aveva raddoppiato la sua popolazione.
Vista la conformazione del territorio, principalmente collinare, questo sviluppo così repentino non poteva non segnare definitivamente la connotazione dei luoghi: da piccolo ed ameno centro costiero Salerno diventava una tipica città del boom economico in versione ''obliqua''.
Causa principale dell'inizio del boom edilizio fu la grave [[Alluvione di Salerno del 25 ottobre 1954|alluvione del 1954]]; dopo il conseguente abbattimento degli edifici pericolanti e anche dopo una serie di smembramenti incontrollati, iniziarono ad essere costruiti quegli edifici che hanno irrimediabilmente cambiato l'immagine della città che diventa città nel senso moderno del termine. La mancanza di un vero piano regolatore e le speculazioni edilizie fecero il resto: i pochi spazi fruibili nelle zone centrali furono letteralmente tappezzati da palazzi dai 6 agli 8 piani, mentre la città continuava ad espandersi a nord e a sud-est senza nessuna pianificazione degli schemi viari.
Sorsero in questo modo i quartieri del [[Carmine (Salerno)|Carmine]], verso la valle dell'Irno, e di [[Torrione (Salerno)|Torrione]], [[Pastena (Salerno)|Pastena]] e [[Mercatello (Salerno)|Mercatello]], verso la piana del [[Sele]]. Fu soltanto con il Piano Marconi, nel 1965, che la città poté regolare il proprio sviluppo.
[[File:Grand hotel Salerno.jpg|thumb|Il Grand Hotel, realizzato nel [[2007]] in luogo del cementificio]]
A partire dalla fine degli [[anni 1980|anni ' 80]] si è cercato di dare alla città un'identità urbanistica, di porre rimedio all'assenza di una programmazione architettonica ed anche al problema della viabilità. Con questo intento si diede l'incarico all'[[urbanista]] catalano [[Oriol Bohigas]] di redigere un nuovo piano regolatore.<ref>{{cita web|url=http://www.architettiroma.it/archivio.aspx?id=3721|titolo=Il nuovo piano regolatore, Bohigas disegna la "grande Salerno"|accesso=25 maggio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070529202242/http://www.architettiroma.it/archivio.aspx?id=3721}}</ref>
Dopo un lunghissimo iter burocratico, il nuovo piano fu consegnato nel [[2003]] ed approvato nel [[2006]]. Nell'ottica del nuovo piano regolatore il mare è la principale risorsa della città nonché il cardine su cui ruota la sua identità. Sotto questo aspetto si è lavorato nel corso degli anni per liberare la costa da manufatti inutilizzati e fatiscenti e arricchendo il litorale con nuovi approdi turistici, nuove piazze e nuove strutture ricettive. Tuttavia, questo risulta piuttosto un insieme di varianti al precedente piano regolatore, che hanno consentito di edificare nuove volumetrie nelle aree ancora libere dell'abitato, lasciando invece la periferia ed i rioni collinari abbandonati, prevedendo un aumento dei vani abitabili nonostante il decremento demografico della città.
Tuttavia, durante la lunga redazione del piano regolatore, l'amministrazione comunale ha dato il via ad una serie di opere il cui fondamento ideologico alla base è lo stesso del citato piano; ad esempio in quest'ottica sono stati creati alcuni parchi urbani (il [[parco del Mercatello]], il parco Pinocchio, il [[Parco urbano dell'Irno]], il [[Parco del Seminario]]) e nuovi edifici polifunzionali al posto di impianti industriali abbandonati posti in pieno centro. È stato inoltre parzialmente recuperato il [[centro storico di Salerno|centro storico]] e sono state riconvertite e restituite alla città alcune importanti strutture, tra cui il [[Complesso monumentale di Santa Sofia (Salerno)|complesso di Santa Sofia]], [[Palazzo Fruscione]], il [[Convento di San Lorenzo (Salerno)|Convento di San Lorenzo]], il [[Convento di San Nicola della Palma]], l'[[Conservatorio Ave Gratia Plena Minor|ostello della gioventù]] e l'ex seminario.<ref>{{cita web|url=http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1490632|titolo=Recupero centro storico|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
Infine la [[servizio ferroviario metropolitano di Salerno|metropolitana]] e l'arteria stradale detta ''[[Lungoirno]]'', entrambi progetti volti a migliorare la mobilità cittadina.
A partire dagli [[anni 1990|anni novanta]] sono stati organizzati concorsi internazionali di idee per la realizzazione di alcune opere necessarie allo sviluppo della nuova città immaginata da Bohigas. Nel [[1999]] furono organizzati i concorsi per la realizzazione della [[Cittadella Giudiziaria]], che vide vincere il progetto dell'inglese [[David Chipperfield]]<ref>{{cita web|url=http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1069193|titolo=Scheda Cittadella Giudiziaria|accesso=25 maggio 2013}}</ref> e per la [[Stazione marittima di Salerno|Stazione Marittima]] per cui fu scelto il progetto di [[Zaha Hadid]].<ref>{{cita web|url=http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1067317|titolo=Scheda Stazione Marittima|accesso=25 maggio 2013}}</ref> Altri architetti legati alla città sono [[Tobia Scarpa]] con PalaSalerno, [[Santiago Calatrava]] con il porto Marina d'Arechi,<ref>{{cita web|url=http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1213273|titolo=Scheda Marina d'Arechi|accesso=25 maggio 2013}}</ref> [[Massimo Pica Ciamarra]] con Porta Ovest,<ref>{{cita web|url=http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1369323|titolo=Scheda Porta Ovest|accesso=25 maggio 2013}}</ref> Manuel Ruisanchez per il ripascimento e la riqualificazione del litorale cittadino,<ref>{{cita web|url=http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1521961|titolo=Scheda riqualificazione litorale|accesso=25 maggio 2013}}</ref> [[Ricardo Bofill]] con Piazza della Libertà e il Crescent,<ref>{{cita web|url=http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=830430|titolo=Scheda Piazza della Libertà|accesso=25 maggio 2013}}</ref> [[Massimiliano Fuksas]] con l'Eden Park,<ref>{{cita web|url=http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1068547|titolo=Scheda Eden Park|accesso=25 maggio 2013}}</ref> e lo studio inglese [[Arup]] con il Trincerone Est<ref>{{cita web| url=http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1448253|titolo=Scheda Trincerone est|accesso=25 maggio 2013}}</ref>. Esistono, inoltre, proposte progettuali non ancora realizzate avanzate da alcuni imprenditori, per un complesso residenziale a Mercatello a firma di [[Jean Nouvel]], un centro polifunzionale in un'ex cava abbandonata ideato da [[Dominique Perrault]], il recupero dell'ex scalo merci (Dante Benini) ed un nuovo parco in una vecchia cava (Maria Abouck).
Secondo una statistica ISTAT del 2015 l'agglomerato urbano di Salerno, inquadrato nei sistemi locali delle città medie, contava circa 300.000 residenti<ref>{{Cita libro|autore=[[Istituto nazionale di statistica]]|titolo=Forme, livelli e dinamiche dell’urbanizzazione in Italia|url=https://www.istat.it/it/files/2017/05/Urbanizzazione.pdf|collana=Letture statistiche – Territorio|anno=2017|p=37|ISBN=978-88-458-1916-2}}</ref>.
=== Suddivisioni amministrative ===
[[File:Quarters of Salerno.png|thumb|I quartieri di Salerno: I. Centro II. Carmine-Fratte III. Frazioni Alte IV. Gelsi Rossi-Irno-Calcedonia-Sala Abbagnano V. Torrione-Pastena-Mercatello-Mariconda VI. Arbostella-Zona Industriale-Fuorni]]
Il territorio del comune di Salerno era suddiviso in quattro circoscrizioni<ref>{{Cita web|url = http://www.comune.salerno.it/client/scheda.aspx?scheda=4899&stile=7&ti=60|titolo=Circoscrizioni|accesso=25 maggio 2013}}</ref>:
* Centro ([[Centro storico di Salerno|Centro Storico]], [[Carmine (Salerno)|rione Carmine]], [[Carmine alto (Salerno)|Carmine alto]], [[Canalone (Salerno)|Canalone]], [[Rione porto (Salerno)|rione Porto]]);
* Irno ([[Fratte (Salerno)|Fratte]], [[Rione petrosino (Salerno)|rione Petrosino]], [[Calcedonia (Salerno)|Calcedonia]], [[Gelsi rossi (Salerno)|Gelsi rossi]], [[Sala abbagnano (Salerno)|Sala abbagnano]], [[Brignano (Salerno)|Brignano]], [[Matierno (Salerno)|Matierno]]);
*
* Rioni Collinari ([[Ogliara (Salerno)|Ogliara]], [[Rufoli (Salerno)|Rufoli]], [[Sordina (Salerno)|Sordina]], [[Giovi (Salerno)|Giovi]], [[Casa manzo (Salerno)|Casa manzo]], [[Casa roma (Salerno)|Casa roma]], [[S. Angelo di Ogliara (Salerno)|S. Angelo di Ogliara]]);
* Zona Orientale ([[Pastena (Salerno)|Pastena]], [[Torrione (Salerno)|Torrione]], [[Torrione alto (Salerno)|Torrione alto]], [[Santa Margherita (Salerno)|Santa margherita]], [[Quartiere italia (Salerno)|Quartiere Italia]], [[Quartiere Europa (Salerno)|Quartiere Europa]], [[Mercatello (Salerno)|Mercatello]], [[Mariconda]], [[Sant'Eustachio (Salerno)|Sant'Eustachio]], [[Parco arbostella (Salerno)|Parco arbostella]], [[San Leonardo (Salerno)|San Leonardo]], Fuorni, [[Ostaglio (Salerno)|Ostaglio]], [[Lamia (Salerno)|Lamia]], [[Arechi (Salerno)|Arechi]]).
La legge finanziaria 42/2010 ha disposto l'abolizione delle circoscrizioni amministrative nelle città con meno di {{formatnum:250000}} abitanti.<ref>{{cita web|url=https://documenti.camera.it/_dati/leg16/lavori/stampati/html/testoarticoli/articoli/componiarticoli.asp?CodiceBarre=16PDL0038501&NomeFile=16PDL0038501_Capo_V_Art__18_.html}}</ref>
== Economia ==
L'economia della città si basa su diverse risorse, in particolare l'agricoltura e le attività terziarie (commercio, turismo, pubblica amministrazione, ecc.). Ma Salerno è anche la seconda città industriale della Campania, per carico e scarico merci nel porto salernitano e può contare su una solida struttura industriale, che opera soprattutto nel settore: tessile, dell'abbigliamento, chimico, meccanico metallurgico e alimentare. Degna di nota è anche la produzione artigianale, tra cui spicca la ceramica artistica.
=== Industria ===
Rimangono molto attive le aziende legate alla tradizionale industria ceramica ed alimentare ([[Antonio Amato]] e [[Caffè Motta]]). Numerose, poi, le aziende metalmeccaniche (ADI tubiforma, le [[Fonderie Pisano]] e Fonderia di Salerno tra tutte), della meccanica (Magaldi industrie, Ascensori Paravia del [[Otis Elevator Company|Gruppo Otis]]), della meccanica di precisione, dell'elettronica, del vetro, della chimica ([[Sol (azienda)|SOL]]), del settore smalti e vernici, della cantieristica, della plastica (Gruppo Ravago) e del settore grafico-cartario. In città ha sede un grande cementificio, appartenente al gruppo [[Italcementi]], dai primi anni del XX secolo. Inoltre, nel [[1928]], è stata fondata a Salerno la [[Centrale del Latte di Salerno]] che dal 2021 è un marchio della [[Centrale del Latte d'Italia]].
=== Turismo ===
Tra le potenziali risorse della città, il turismo è sicuramente quella più rilevante, in virtù della sua vicinanza alla famosa [[costiera amalfitana]] e ad altri importanti siti turistici grazie anche all'attracco di numerose navi da crociera nella stazione marittima di Salerno; nel corso degli ultimi anni la ricettività alberghiera è infatti cresciuta, mentre il recupero del centro storico ha contribuito al proliferare di botteghe artigiane, locali e ristoranti.
Le attrattive che offre la città sono principalmente di carattere paesaggistico e di interesse storico e artistico-culturale. Nel periodo invernale, dal [[2006]], un attrattore turistico è la mostra en plein air delle [[luci d'artista]] e le famosissime bancarelle natalizie tipiche della città.
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Salerno è collegata a [[Napoli]] tramite la [[Autostrada A3 (Italia)|Autostrada A3]] e a [[Reggio Calabria]] tramite l'[[Autostrada A2 (Italia)|Autostrada A2 del Mediterraneo]]; inoltre, la stessa l'A2 permette di raggiungere [[Caserta]] e l'[[Agro nolano]] tramite l'allaccio all'autostrada [[Autostrada A30 (Italia)|A30]], nonché l'Alta [[Irpinia]], il [[Sannio]] e la [[Puglia]] attraverso la [[Autostrada A16 (Italia)|A16]], oltre alla Bassa Irpinia e la città di [[Potenza (Italia)|Potenza]] attraverso i due [[Raccordo autostradale 2|Raccordi autostradale 2]] e [[Raccordo autostradale 5|5]]. La città è inoltre attraversata dalla [[Strada statale 18 Tirrena Inferiore|SS 18 Tirrena Inferiore]] e parte del percorso costituisce la [[Tangenziale di Salerno|tangenziale cittadina]], oggi in grado di unire le due uscite autostradali A2 di Salerno e [[Pontecagnano Faiano]].
Le strade regionali e provinciali che attraversano il territorio comunale sono:
* [[Strada statale 88 dei Due Principati|Strada Regionale 88/b]] ''Bivio SP 222-Bivio SP 219-Baronissi-Bivio SP 26''.
* Strada Provinciale 25/a ''SP 25(Km 0+900)-Malche-Giffoni Valle Piana''.
* Strada Provinciale 27 ''Fratte-Pellezzano-Baronissi''.
* Strada Provinciale 129/b Pellezzano-''Croce di Cava-Castello Arechi-Salerno(A3)''.
* Strada Provinciale 193 ''Cupa Siglia-Innesto SS 18-Innesto SP 25 per Giffoni V.P.''.
* Strada Provinciale 212 ''Innesto SP 333-Altimari-Giovi''.
* Strada Provinciale 227 ''Tora di Filetta-Bivio Altimari-Ostaglio''.
* Strada Provinciale 331 ''Via Staglio (tra Cupa Farano e la SP 25)''.
* Strada Provinciale 332 ''Cupa San Martino (tra la SS 18 e la SP 25)''.
* Strada Provinciale 333 ''S.Mango Piemonte-Bivio Altimari''.
* Strada Provinciale 417 ''Aversana''.
=== Ferrovie ===
[[File:Salerno railway station.jpg|thumb|La stazione centrale]]
In città esistono quattro stazioni ferroviarie, di cui tre a servizio del trasporto regionale. La [[stazione di Salerno]] è luogo di transito di tutte le categorie di treni, sia lungo la linea [[Ferrovia Tirrenica Meridionale|per Reggio Calabria]] sia lungo la linea [[ferrovia Battipaglia-Potenza-Metaponto|Battipaglia-Potenza-Metaponto]].
Le linee ferroviarie che interessano la città sono:
* [[Ferrovia Napoli-Salerno|Napoli-Salerno]]
* [[Ferrovia Salerno-Mercato San Severino|Salerno-Mercato San Severino]]
* [[linea a monte del Vesuvio|Napoli-Salerno (LMV)]]
* [[Stazione di Salerno|Salerno]]-[[Stazione di Nocera Inferiore|Nocera Inferiore]] via [[Stazione di Cava de' Tirreni|Cava de' Tirreni]] (una volta parte della vecchia tratta Napoli-Salerno)
* [[Ferrovia Salerno-Reggio Calabria|Salerno-Reggio Calabria]]
* [[Ferrovia Battipaglia-Potenza-Metaponto|Salerno-Taranto]]
A Salerno è inoltre attivo un [[Servizio ferroviario metropolitano di Salerno|servizio ferroviario metropolitano]].
Si contano inoltre altre stazioni ferroviarie destinate al traffico regionale e metropolitano:
* la [[stazione di Duomo-Via Vernieri]] è posta sulla linea per [[Stazione di Napoli Campi Flegrei|Napoli Campi Flegrei]];
* Le stazioni di [[Stazione di Salerno Irno|Salerno Irno]], [[Stazione di Fratte|Fratte]] e [[Stazione di Fratte Villa Comunale|Fratte Villa Comunale]] sono invece poste sulla [[Circumsalernitana]], ovvero sulla linea per [[Ferrovia Salerno-Mercato San Severino|Mercato San Severino]]
* Le stazioni di [[Stazione di Torrione|Torrione]], [[Stazione di Pastena|Pastena]], [[Stazione di Mercatello|Mercatello]], [[Stazione di Arbostella|Arbostella]] e [[Stazione di Arechi|Arechi]] sono poste sulla [[Servizio ferroviario metropolitano di Salerno|metropolitana]] la quale costeggia la linea [[Ferrovia Tirrenica Meridionale|per Reggio Calabria]].
=== Porti ===
[[File:Attivitàportualesalerno.JPG|thumb|Il porto di Salerno]]
Il [[porto di Salerno]] è uno dei più attivi del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]]. Esso movimenta circa 13 milioni di tonnellate di merci e circa 600.000 passeggeri all'anno.<ref>{{Cita web |url=http://www.porto.salerno.it/index.php?option=com_content&task=view&id=685&Itemid=21 |titolo=Autorità Portuale di Salerno - Traffici Commerciali 2009-2013<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=3 luglio 2013 |dataarchivio=8 maggio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140508160305/http://www.porto.salerno.it/index.php?option=com_content&task=view&id=685&Itemid=21 |urlmorto=sì }}</ref>
Il trasporto merci per via marittima è costituito fondamentalmente da navi portacontainer e navi del tipo [[Roll-on/Roll-off]], le cui principali tratte sono da e per [[Malta]], [[Tunisi]], [[Cagliari]], [[Catania]], [[Palermo]], [[Messina]], [[Termini Imerese]] e [[Valencia]]. Nell'ambito di questo tipo di traffico si collocano anche i servizi passeggeri rientranti nel circuito delle [[Autostrade del Mare]].<ref>{{cita web|url=http://www.ramspa.it|titolo=Rete Autostrade Mediterranee S.p.A|accesso=25 maggio 2013}}</ref> È inoltre un'importante base di pescherecci adibiti alla pesca del tonno nel Mediterraneo, mentre il settore delle crociere è in forte sviluppo; l’entrata in funzione a regime della [[Stazione marittima di Salerno|stazione marittima]], inaugurata nel 2016, avrà l'importante finalità di offrire e coordinare una serie di servizi collegati alla crescita del traffico crocieristico.
=== Aeroporti ===
L'[[Aeroporto di Salerno-Costa d'Amalfi]], situato nel territorio dei comuni di [[Bellizzi]] e [[Pontecagnano Faiano]], dista circa 12 km dalla città. Attraverso un servizio [[autobus|bus]] navetta, è collegato alla stazione ferroviaria di Salerno.<ref>{{cita web|url=https://www.ilmattino.it/salerno/aeroporto_salerno_busitalia_navetta_costa_amalfi_scalo-8219050.html|titolo=Salerno, via al bus navetta tra l'aeroporto e la stazione ferroviaria}}</ref> Inoltre, da e per l'aeroporto è possibile affidarsi al servizio [https://www.taxisalerno.it/taxi-aeroporto-salerno-costa-amalfi/ taxi aeroporto Salerno].
=== Mobilità urbana ===
Il trasporto pubblico urbano è costituito dalla rete di autobus esercitata dalla società [[BusItalia Campania]], che serve Salerno e gran parte dei paesi circostanti la sua area urbana.<ref>
{{cita web|url=https://www.fsbusitalia.it/content/fsbusitalia/it/campania/orari-e-linee.html|titolo=BusItalia Campania: Orari e linee|accesso=2024-02-07|postscript=nessuno}};<br>
{{cita web|url=https://www.fsbusitalia.it/content/dam/fsbusitalia/documenti/campania/bic-2024-pdf/Libretto%20Orario%20Annuale%20online%20rev%20%2008.01.24.xlsx|titolo=BusItalia Campania: Libretto orario annuale|accesso=2024-02-07}}
</ref>
In aggiunta ai mezzi BusItalia vi sono gli autobus della [[Sita Sud|SITA]] che svolgono regolare servizio di trasporto, locale e a lunga percorrenza, nella provincia di Salerno e in tutta la Campania.<ref>
{{cita web|url=https://www.sitasudtrasporti.it/orari/campania|titolo=Orari Campania|accesso=2024-02-07}}
</ref>
Sia SITA che BusItalia Campania fanno parte del consorzio [[UnicoCampania]], formato da 13 aziende di trasporto pubblico su strada e su ferro, che, tramite delle tariffe unificate, serve tutta la regione.<ref>
{{cita web|url=https://www.unicocampania.it/chi-siamo|titolo=Chi siamo|accesso=2024-02-07}}
</ref>
Fra il 1912 e il 1937 fu attiva una rete tranviaria urbana gestita dalla società Tranvie Elettriche della Provincia di Salerno (TEPS) e realizzata a partire dalla preesistente [[tranvia Salerno-Pompei]], dotata di apposite diramazioni per Fratte ed il porto.<ref>{{cita web|url=http://www.mondotram.it/filobustiere/salerno%2020.01.07/|titolo=La tranvia Salerno - Pompei|accesso=2024-02-07}}</ref>
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di Salerno}}
La sede del municipio è nel [[Palazzo di Città (Salerno)|palazzo di Città]], sito tra Via Roma e il [[Lungomare Trieste]].
=== Consolati esteri ===
Nel comune di Salerno è presente il consolato dell'[[Honduras]].<ref>
{{cita web
|url = https://www.ambasciata.net/Consolato/16879/Honduras-a-Salerno
|titolo = Consolato Honduras a Salerno
|postscript = nessuno
}};<br>
{{cita web
|url = https://www.google.it/maps/place/Consolato+Honduras/@40.6744145,14.7667796,14z/data=!4m6!3m5!1s0x133bc2397692ac39:0x996f0edc7eea3481!8m2!3d40.6744633!4d14.7706024!16s%2Fg%2F1td22dl7?entry=ttu
|titolo = Consolato Honduras a Salerno
|sito = Google Maps
}}
</ref>
=== Gemellaggi ===
Salerno è gemellata con:
* {{Gemellaggio|Giappone|Tōno|1984}}<ref>{{cita news|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda_news.aspx?news=3163&prov=76&stile=7|titolo=Gemellaggio Salerno-Tono|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
* {{Gemellaggio|Francia|Rouen|2003}}<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/03/03/salerno-rouen-unite-da-linea-ombra.html|titolo=Gemellaggio Salerno-Rouen|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
Oltre che a queste due cittadine, Salerno è legata da un gemellaggio di tipo culturale a:
* {{Gemellaggio|Francia|Montpellier|2008}}<ref>{{cita web|url=http://www.informazione.campania.it/portale/modules.php?name=News&file=print&sid=43251|titolo=Salerno - Domani importante gemellaggio medico-specialistico|accesso=8 luglio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924034850/http://www.informazione.campania.it/portale/modules.php?name=News&file=print&sid=43251}}</ref>
* {{Gemellaggio|Stati Uniti|Baltimora|2008}}<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/12/16/la-presentazione-in-occasione-del-gemellaggio-baltimora-salerno.html|titolo=Gemellaggio Baltimora-Salerno|accesso=11 agosto 2011}}</ref>
* {{Gemellaggio|Bulgaria|Pazardžik|2011}}<ref>{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda_news.aspx?news=2933&stile=7&prov=4410|titolo=Gemellaggio interculturale Salerno-Pazardzhik|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Legnago|2011}}<ref>{{cita web|url=http://www.larena.it/stories/Home/272704_la_lega_sbarca_al_sud_scambio_con_salerno/|titolo=Gemellaggio culturale Salerno-Legnago|accesso=31 maggio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140508154515/http://www.larena.it/stories/Home/272704_la_lega_sbarca_al_sud_scambio_con_salerno/}}</ref>
=== Altre informazioni amministrative ===
Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'[[Autorità di bacino regionale Destra Sele]].
Per quel che riguarda la gestione dell'irrigazione e del miglioramento fondiario, l'ente competente, unicamente per 2.032 ettari, è il [[Consorzio di bonifica in Destra del fiume Sele]].
== Sport ==
{{vedi anche|Sport a Salerno}}
Nel comune si praticano diverse discipline, tra le più rilevanti [[calcio (sport)|calcio]], [[pallanuoto]] e [[pallamano]]. La squadra di calcio con più seguito di pubblico per tradizione sportiva della città è la [[Unione Sportiva Salernitana 1919|Salernitana]] e disputa le partite interne nello stadio comunale di Salerno denominato "[[Stadio Arechi]]", intitolato in memoria del principe longobardo [[Arechi II]].
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* AA. VV. ''Storia di Salerno'' (3 vol.) a cura di G. Cacciatore, I. Gallo, A. Placanica. Sellino Editore 2000.
* Acocella N. ''Il Can. Giuseppe Paesano storico della Chiesa di Salerno: nel centenario della morte: 1863-1963'', 1963
* Acocella N. ''Il Patrono di Salerno e le sue Reliquie'', 1959
* Acocella N. ''La figura e l'opera di Alfano I di Salerno (sec. XI)'', 1958-1959
* Acocella N. ''La Traslazione di san Matteo'', 1954
* Acocella N. ''Salerno medioevale e altri saggi'', a cura di A. Sparano, 1971
* Balducci A. ''Il Seminario Arcivescovile di Salerno'', 1962
* Balducci A. ''L'altare maggiore del duomo di Salerno'', 1953
* Balducci A. ''L'Archivio diocesano di Salerno'', 1959-1960
* Barbato R. ''Brigatisti e polizia. Salerno, 26 agosto 1982'', 1992
* Bascetta A. ''Cuttrera S. Il bombardamento di Salerno nel 1498'', 2012
* Bascetta A. Del Bufalo B. ''Salerno nel 1755. Il catasto onciario salernitano, da Pellezzano a Ponte Cagnano Faiano'', 2008
* Bellizia L. ''Le monete della zecca di Salerno'', 1992
* Bergamo G. ''Il Duomo di Salerno'', 1972
* Bergamo G. ''Il Palazzo Arcivescovile di Salerno, cenni storici ed esame clinico dei reperti'', 1971
* Bergamo G. ''Parrocchia del SS. Crocefisso nella Chiesa di Santa Maria della Pietà in Salerno'', 1977
* Bergamo G. ''Ricostruzione delle Chiese della Città di Salerno e del suo Comune'', 1973
* Bergman P. R. ''The Salerno ivories: Ars sacra from medieval Amalfi'', 1980
* Bignardi M. ''Arte a Salerno (1850-1930)'', 1990
* Bignardi M. ''Urbanistica fascista a Salerno: "risanamenti" and "trasformazioni" 1925-1935'', 1981
* Blumenson M. ''Salerno to Cassino, 1969''; altra edizione 1993
* Bologna F. (a cura) ''Avori medievali a Salerno'', 2009
* Bonani V. (a cura) ''Gli incunaboli della Biblioteca provinciale di Salerno: catalogo della mostra'', 2002
* Bonetti C. (a cura) ''Romualdo Guarna, Chronicon'', 2001
* Bonfanti G. ''Dalla svolta di Salerno al 18 aprile 1948'', 1979
* Cagiati M. ''La zecca di Salerno'', 1917
* Cannella D. ''Conventi salernitani'', 1996
* Canonico V. ''Andrea Sabatini da Salerno'', 1915
* Cantalupo P. ''Un trattatello medievale salernitano sull'alimentazione: il De flore dietarum'', 1992
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* Capriolo G. ''Registri notarili di area salernitana (sec. XV)'', 2009
* {{cita libro | autore = Carbone P. | titolo = La Chiesa salernitana nel Risorgimento tra rivoluzione e controrivoluzione. Dal brigantaggio rurale all'opposizione borghese | altri = prefazione di Mauro Finocchito | anno = 2003 | editore = Controcorrente Edizioni | città = Napoli | sbn = TER0007790}}
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* Seton-Watson, Christopher.
== Voci correlate ==
* [[
* [[Salerno longobarda]]
* [[Principato di Salerno]]
* [[Principi di Salerno]]
* [[Monetazione di Salerno]]
* [[Scuola medica salernitana]]
* [[Unione Sportiva Salernitana 1919]]
* [[Sbarco a Salerno]]
* [[Salerno Capitale]]
* [[Centro storico di Salerno]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*Leopoldo Cassese, [[hdl:10556/2903|Un angolo dell'antica Salerno]], Estratto da: "Il Picentino" n.4 - dicembre 1959
*[https://www.youtube.com/watch?v=zHUodfUsRyM Fotografie dell'antica Salerno]
{{Città romane della Regio I Latium et Campania}}
{{Via Capua-Regium}}
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