Papa Celestino I: differenze tra le versioni
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{{Papa della Chiesa cattolica
|nome = Papa Celestino I
|immagine =
|titolo = 43º papa della Chiesa cattolica
|elezione =
|insediamento =
|fine pontificato =
|predecessore = [[papa Bonifacio I]]
|successore = [[papa Sisto III]]
|data di nascita =
|luogo di nascita = [[Roma]]
|data di morte =
|luogo di morte = [[Roma]]
|sepoltura = [[Catacombe di Priscilla]] poi traslato presso [[Basilica di Santa Prassede]]
}}
{{Santo
|nome = San Celestino I
|immagine = Celestine-Dedek.TIF
|didascalia =
|note = Papa
|nato = [[Roma]], [[
|morto = [[Roma]],
|venerato da = Chiesa cattolica,
|beatificazione =
|canonizzazione =
|santuario principale =
|ricorrenza =
|attributi = colomba, drago, fiamma
|patrono =
}}
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|LuogoNascita = Roma
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita =
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 27 luglio
|AnnoMorte = 432
|Epoca = 400
|Attività = papa
|Attività2 = vescovo
|Attività3 = santo
|Nazionalità = romano
|FineIncipit =
▲|FineIncipit = fu il 43º [[vescovo di Roma]] e [[Papa]] della [[Chiesa cattolica]] dal [[10 settembre]] (o [[3 novembre]]) [[422]] alla sua morte. È venerato come [[santo]] dalla [[Chiesa cattolica]] e dalle [[Chiese ortodosse]]
}}
== Biografia ==
Nulla è conosciuto della sua giovinezza, tranne che era romano e che il nome di suo padre era Prisco ([[Liber pontificalis|Liber Pontificalis]])<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://fontistoriche.org/liber-pontificalis/|titolo=Liber Pontificalis - In formato testo|sito=Fontistoriche|accesso=2025-05-03}}</ref>. Si dice che abbia vissuto per un certo periodo a [[Milano]] con [[
=== Il soglio pontificio ===
Celestino succedette a [[
Sembra che Celestino e Agostino fossero legati da una forte amicizia e che, per tale motivo, dopo la morte di quest'ultimo nel [[430]], Celestino scrisse una lunga lettera ai vescovi di [[Gallia]] sulla santità, la cultura e lo zelo del santo nella quale vietava tutti gli attacchi alla sua memoria da parte dei [[Semipelagianesimo|Semipelagiani]] che, sotto la guida di [[Giovanni Cassiano]], stavano iniziando a guadagnare sempre più influenza.
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=== Difensore delle tradizioni ===
Fermo sostenitore dei canoni tradizionali, Celestino scrisse ai vescovi d'[[Illiria]] raccomandando loro di osservarli e di rimanere fedeli al [[arcidiocesi di Tessalonica|vescovo di
Ai vescovi di [[
===
Gli ultimi anni del pontificato di Celestino furono impiegati nella lotta all'eresia di [[Nestorio]]. Divenuto vescovo di [[Costantinopoli]] nel [[428]], all'inizio fu fonte di grande soddisfazione per il papa, come si evince da una lettera indirizzatagli da Celestino stesso. Ma presto nacquero sospetti circa la sua ortodossia: ricevette in modo benevolo i Pelagiani banditi da Roma dal papa e poco dopo giunsero a Roma echi dei suoi insegnamenti eretici riguardo alla duplice personalità di Cristo e, in particolare, rispetto al ruolo della Madonna, che si rifiutava di riconoscere come "Madre di Dio", ma solo come "Madre di Cristo". Celestino ordinò a [[
Quest'ultimo avrebbe dovuto essere [[scomunica]]to e deposto a meno che entro dieci giorni non avesse ritrattato solennemente e per iscritto i suoi errori. In lettere scritte lo stesso giorno a Nestorio, al clero e al popolo di Costantinopoli, a
Ma Nestorio godeva delle simpatie dell'imperatore che, non convinto delle decisioni prese a Roma, indisse un concilio generale da tenersi a Efeso ([[7 giugno]] [[431]]). Celestino inviò quali [[Legato pontificio|legati]] i vescovi Arcadio e Proietto ed il presbitero Filippo, che avrebbero dovuto appoggiare Cirillo pur non partecipando alla discussione, ma con il solo compito di valutare le opposte opinioni, riservandosi il papa di emettere la decisione finale. Approfittando delle assenze, a vario titolo, di molti rappresentanti delle Chiese d'Oriente e d'Africa, nella seduta del [[22 giugno]] Cirillo chiuse in tutta fretta i lavori, confermando la condanna di Nestorio. L'imperatore accolse il reclamo di quest'ultimo e convocò una nuova assemblea generale nei primi giorni di luglio, che però di nuovo confermò la sentenza già emessa in precedenza. [[Teodosio II]] non poté opporsi, ma chiese ed ottenne la deposizione anche di Cirillo, che però fu presto riabilitato, mentre Nestorio si ritirò in un convento e morì poco dopo in Egitto.▼
=== [[San Patrizio]] ===▼
L'ultimo atto ufficiale di Celestino, l'invio di [[San Patrizio]] in [[Irlanda]], forse superò tutti gli altri per le conseguenze di vasta portata che ebbe. Aveva già inviato l'anno prima (431) [[San Palladio]] come vescovo agli "[[Scoti|Scotti]] [irlandesi] che credevano in [[Cristo]]". Ma Palladio presto abbandonò l'Irlanda e morì l'anno seguente in [[Britannia romana|Britannia]]. San Patrizio, a cui prima era stato rifiutato dal Papa, ricevette l'incarico a lungo desiderato solamente alcuni giorni prima della morte di Celestino, che così divenne partecipe della conversione degli irlandesi.▼
▲Ma Nestorio godeva delle simpatie dell'imperatore che, non convinto delle decisioni prese a Roma, indisse un concilio generale da tenersi a Efeso (
[[File:Lá Fhéile Pádraig Sona Duit - Happy Saint Patrick's Day (16766126215).jpg|thumb|Papa Celestino I invia san Patrizio in Irlanda]]
▲L'ultimo atto ufficiale di Celestino, l'invio di [[
=== Affari interni ===
Negli affari locali della Chiesa romana, Celestino manifestò grande zelo. Restaurò ed abbellì la [[Basilica di Santa Maria in Trastevere|chiesa di Santa Maria in Trastevere]], che aveva subito il saccheggio da parte dei [[Goti]], la [[Basilica di Santa Sabina|chiesa di Santa Sabina]] e fece abbellire le [[Catacombe di Priscilla|Catacombe di Santa Priscilla]] con dipinti del Concilio di Efeso. [[Anastasio Bibliotecario]] gli attribuì diverse parti della [[liturgia]], ma senza alcuna certezza sull'oggetto. Da mettere in dubbio è anche l'asserzione del ''[[Liber
I ''Capitula Coelestini'', le dieci proposizioni sulla [[Grazia divina|grazia]] che hanno giocato tale parte nella storia dell'
=== Morte e sepoltura ===
La data precisa della sua morte è incerta, anche se tradizionalmente si colloca il 27 luglio 432. Fu sepolto nelle [[Catacombe di Priscilla]], dalle quali fu traslato, nell'[[820]], da [[
== Culto e iconografia ==
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Nell'arte, San Celestino è rappresentato come Papa assieme a una colomba, un drago e una fiamma.
Alcune reliquie si trovano anche nel mantovano, in San Paolo fuori le mura e in [[Basilica di San Petronio|San Petronio]] a [[Bologna]]. La diffusione del culto in area padana sembra dovuto all'affermarsi della dinastia canossana, specie al marchese Bonifacio che scelse Mantova quale capitale dei suoi domini. La devozione nella città virgiliana è attestata da una lunga tradizione con l<nowiki>'</nowiki>''inventio'' delle reliquie nella vicina [[Pietole]], l'antica Andes patria di Virgilio, in cui giacevano sottratte ad un vescovo tedesco, per altri alla scorta dell'imperatore Ottone I proveniente da Roma. Trasportate nella cattedrale cittadina, andarono disperse a seguito dell'incendio del venerdì santo del 1545. Il culto ebbe vasta diffusione nella città di Mantova e nel contado e si estese anche alla vicina Emilia. Tutt'oggi devozione e titolo sono testimoniati nel mantovano dalle chiese di Pietole di Virgilio, [[Campitello (Marcaria)|Campitello]] (l'unica che ne conserva anche le reliquie), nel modenese di [[Castelnuovo Rangone]] e nel reggiano di [[Cadelbosco di Sopra|Cadelbosco]].
In [[Campitello (Marcaria)|Campitello]] e Castelnuovo Rangone papa Celestino è effigiato in due belle tele rispettivamente di Giovanni Bottani (seconda metà del '700) e di [[Adeodato Malatesta]] (1873) che alludono al suo contrasto con Nestorio.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* [[Catholic Encyclopedia]], Volume III. [[New York]] 1908, Robert Appleton Company. [[Nihil obstat]],
* Giovanni Sicari, ''Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma'', collana Monografie Romane a cura dell'Alma Roma, 1998;
* Biagia Catanzaro, Francesco Gligora, ''Breve Storia dei papi, da San Pietro a Paolo VI'', Padova, 1975, pag. 58.
* {{cita web|http://www.documentacatholicaomnia.eu/01_01_0422-0432-_Caelestinus_I,_Sanctus.html|Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici}}
* Claudio Rendina, ''I Papi. Storia e segreti'', Roma, Newton & Compton, 1983
* Paolo Chiesa, ''Una misteriosa Vita medievale di papa Celestino I (fra Mantova e Bologna ?)
* Cesare Chizzoni, La pieve di Campitello intitolata a S.Celestino I Papa, in Postumia anno 25º tomo/2-3, 2014
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Treccani|santo-celestino-i_(Enciclopedia-dei-Papi)}}
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{{Portale|biografie|cattolicesimo}}
[[Categoria:Papi della Chiesa cattolica]]
[[Categoria:Papi canonizzati]]
[[Categoria:Santi per nome]]
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