Crucoli: differenze tra le versioni
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|Divisione amm grado 1=Calabria
|Divisione amm grado 2=Crotone
|Amministratore locale=Cataldo Librandi
|Partito=[[
|Data elezione=
|Data istituzione=
|Sottodivisioni=[[Torretta di Crucoli]]
|Divisioni confinanti=[[Cariati]] ([[Provincia di Cosenza|CS]]), [[Cirò]], [[Scala Coeli]] ([[Provincia di Cosenza|CS]]), [[Terravecchia]] ([[Provincia di Cosenza|CS]]), [[Umbriatico]]
|Zona sismica=2
|Gradi giorno=
|Nome abitanti=crucolesi
|Patrono=[[
|Festivo=3ª domenica di maggio (27-28 aprile a Torretta)
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Crucoli (province of Crotone, region Calabria, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Crucoli nella provincia di Crotone
}}
'''Crùcoli''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[ˈkrukoli]}}<ref>{{cita web|url=http://www.dipionline.it/dizionario/|titolo=DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana|accesso=22 marzo 2014|dataarchivio=9 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181009051700/http://www.dipionline.it/dizionario/|urlmorto=sì}}</ref>
In passato la località era nota per le proprie attività artigianali, fra cui l'arte dei tessuti dai bei disegni caratteristici e quella del [[vimini]] finalizzata alla realizzazione di pregevoli cesti.<ref name="Aci">{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=3 | p=15}}</ref>
Oggi è maggiormente conosciuta per il borgo antico e come località balneare, oltre che per le produzioni eno-gastronomiche.
== Geografia fisica ==
[[File:W - crucoli da p.ta alice (2).jpg|centro|miniatura|Veduta su Crucoli e la frazione [[Torretta di Crucoli|Torretta]] da [[Punta Alice]]]]
Il territorio di Crucoli ha una superficie di {{M|50,43|ul=kmq}} ed è prevalentemente collinare se si esclude la fascia costiera pianeggiante; raggiunge l’altezza massima di 489 metri sul livello del mare in corrispondenza di Monte Lelo la cui cima separa i territori dei comuni di Crucoli, [[Umbriatico]], in provincia di Crotone, e di [[Scala Coeli]] in provincia di Cosenza.
Il centro abitato di Crucoli è posto a un'altezza di circa {{M|380|ul=m slm}}, mentre la frazione [[Torretta di Crucoli|Torretta]] si articola lungo la [[Ferrovia Jonica|linea ferrata]], la [[Strada statale 106 Jonica]] e il limitrofo arenile.
La fascia litoranea, con circa {{M|7|u=km}} di spiaggia, è generalmente pianeggiante, con profondità che si va allargando verso nord in prossimità della foce del [[Nicà|fiume Nicà]] che delimita il confine comunale oltre a costituire il confine provinciale fra la provincia di Crotone (cui appartiene Crucoli) e la provincia di Cosenza.
Il fiume Nicà è il corso d’acqua più importante che interessa il territorio comunale, assieme al torrente Cappellieri che lo delimita a sud; esistono poi alcuni fossi a carattere torrentizio che solcano trasversalmente la fascia costiera<ref>{{Cita web|url=http://old.regione.calabria.it/ambiente/index.php?option=com_content&task=view&id=938&Itemid=116|titolo=Regione Calabria - Ambiente - PSC - e Regolamento edilizio e urbanistico - Comune di Crucoli (KR)|sito=old.regione.calabria.it|accesso=17 luglio 2019|dataarchivio=11 agosto 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200811004228/http://old.regione.calabria.it/ambiente/index.php?option=com_content&task=view&id=938&Itemid=116|urlmorto=sì}}</ref>.[[File:Crucoli da terravecchia.jpg|centro|miniatura|300x300px|Crucoli e la valle del [[Nicà]] visti da [[Terravecchia]]]]
=== Viabilità ===
La rete viaria principale che interessa il territorio comunale è costituita da:
- [[Strada statale 106 Jonica]] che corre longitudinalmente alla costa, e che attraversa la frazione di Torretta
- [[Strade provinciali della provincia di Crotone|strada provinciale S.P.1]] "crucolese" che collega la frazione Torretta a Crucoli Centro;
- [[Strade provinciali della provincia di Crotone|strada provinciale S.P.6]] "Grisica" che collega la S.P.1 con Umbriatico;
La [[Ferrovia Jonica|linea ferrata ionica]] attraversa longitudinalmente tutta la costa dividendo in due parti l’insediamento urbano della Frazione Torretta, dove è dislocata la stazione ferroviaria di Crucoli.
=== Sismicità ===
[[Classificazione sismica]]: zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003<ref>{{cita web|url=http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/classificazione.wp|titolo=Protezione Civile - Classificazione sismica|3=19-11-2016|dataarchivio=30 maggio 2015|urlarchivio=https://archive.is/20150530195216/http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/classificazione.wp|urlmorto=sì}}</ref>
Dagli archivi dell’[[Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia|Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)]] si rileva che l’area di Crucoli è stata interessata da alcuni degli importanti terremoti che hanno devastato la Calabria, ma le ricerche negli archivi storici indicano che tali terremoti non hanno provocato effetti devastanti.
{| class="wikitable"
|+Principali terremoti verificati a Crucoli
!Data
!Ora GMT
!Imax
!Me
!Denominazione
|-
|08-03-1832
|18:30
|10
|6,6
|Crotonese (epicentro San Mauro Marchesato)
|-
|08-09-1905
|01:43
|10
|6,7
|Calabria (epicentro Cessaniti –VV)
|-
|28-12-1908
|04:20
|11
|7,1
|Calabria meridionale (epicentro Stretto di Messina)
|-
|11-05-1947
|06:32
|9
|5,7
|Calabria centrale (epicentro San Sostene)
|}
=== Clima ===
Il clima temperato è tipico dell’area ionica, le precipitazioni sono limitate quasi esclusivamente ai mesi invernali, l’umidità, elevata nelle zone costiere, si mantiene nei valori normali nella zona collinare.
[[Classificazione climatica]]: zona D, 1547 Gradi giorno, Altezza m s.l.m. 380.<ref>D.P.R. 412/1993 e ss.mm. e. ii, Allegato A parte II
</ref>
Periodo di accensione degli impianti termici: dal 1º novembre al 15 aprile (12 ore giornaliere), salvo ampliamenti disposti dal sindaco.
== Origini del nome ==
Sull'origine del toponimo vi sono tante ipotesi, ma nessuna certezza. Per alcuni deriva dal [[Lingua latina|latino]] ''ocriculum'', "piccolo monte", che deriva a sua volta da ''ocris'' che indica una zona montuosa o collinare.
Nei primi documenti dopo il mille compare come ''Curucoli'', un toponimo da associare al termine latino ''crucola,'' diminutivo di ''crux'', col significato di ''piccola croce'', dunque legato ad un luogo di culto od una residenza cristiana.
== Storia ==
Come quasi tutti i centri della costa ionica della Calabria, Crucoli era originariamente abitata dalle popolazioni indigene di stirpe [[Italici|italica]] (i pochi ritrovamenti in località Cozzo del Lampo risalgono all'età del bronzo<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Salvatore Medaglia|titolo=Carta archeologica della provincia di Crotone. Paesaggi storici e insediamenti nella Calabria centro-orientale dalla Preistoria all’Altomedioevo|url=https://www.academia.edu/1611086/Carta_archeologica_della_provincia_di_Crotone._Paesaggi_storici_e_insediamenti_nella_Calabria_centro-orientale_dalla_Preistoria_all_Altomedioevo|anno=2010|editore=Università della Calabria|città=|pp=45, 117}}</ref>); fu interessata dalla presenza dei coloni provenienti dall'[[antica Grecia]] già in età arcaica (VII a.C.)<ref name=":0" />. Si trattava comunque di insediamenti di modesta entità.
Il torrente [[Nicà|Fiumenicà]], inizialmente denominato '''Hylia''' dai coloni Greci, rappresentava fino al 510 a.C. il limite settentrionale del territorio [[Crotone|Crotoniatide]], sotto il dominio di [[Kroton]], ovvero il limite meridionale del territorio di [[Sibari]] fino alla sua distruzione<ref>{{Cita libro|autore=Delle cose di Sibari ricerche storiche|titolo=Domenico Marincola Pistoia|url=https://archive.org/stream/bub_gb_dw4x-AQuFvIC#page/n23/mode/2up|anno=1845|editore=Simoniana|città=|pp=24-27}}</ref>. Un tempo si riteneva che proprio in prossimità del Nicà avvenne la battaglia finale tra Kroton e Sybaris, conclusa con la vittoria ([[Nike (mitologia)|nike]] in greco) dei crotoniati, da cui il nome del fiume; tale informazione è scorretta in quanto la battaglia avvenne sul Traente ([[Trionto]]).
Nel periodo ellenistico (IV-III sec. a.C.) le aree più interne furono interessate dall'espansione dei [[Bruzi|Brettii]], particolarmente presenti con centri fortificati posti lungo la linea tra Pruìia di [[Terravecchia]] (prossimo a Fiumenicà), Muraglie e Cerasello di [[Pietrapaola]] e [[Castiglione di Paludi]]. A Crucoli vi sono piccoli Insediamenti rurali brettii, sia nella pianura che nell'area collinare, documentati da rinvenimenti sepolcrali<ref name=":0" />.
=== La dominazione romana e ''Paternum'' ===
Le tracce archeologiche più consistenti tuttavia risalgono al periodo della [[Roma (città antica)|dominazione romana]]: intorno alla stazione itineraria ([[mansio]]) di '''[[Paternum]]''' della [[Strade romane|strada romana jonica]] - individuata nell'[[Itinerario antonino|itinerarium antoninii]] (redatto verso la fine del III secolo d.C.) tra le stazioni di Roscianum e Meto - si formò un centro abitato posto in corrispondenza dell'attuale abitato della frazione [[Torretta (Crucoli)|Torretta]]. Numerosi sono i ritrovamenti archeologici durante l'[[Impero romano|età imperiale]]<ref name=":0" /><ref>{{Cita libro|autore=Ernesto Palopoli|titolo=Torretta di Crucoli e Paternum|anno=1998|editore=Studio Zeta|città=Rossano}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Ernesto Palopoli|titolo=Il borgo romano di Paternum a Torretta di Crucoli|url=http://www.ilbelpaesecalabria.com/BENI%20CULTURALI/Il%20borgo%20romano%20di%20Paternum%20a%20Torretta%20di%20Crucoli.pdf|anno=1995|editore=http://www.ilbelpaesecalabria.com/|città=|accesso=23 novembre 2016|dataarchivio=1 giugno 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160601031025/http://www.ilbelpaesecalabria.com/BENI%20CULTURALI/Il%20borgo%20romano%20di%20Paternum%20a%20Torretta%20di%20Crucoli.pdf|urlmorto=sì}}</ref> (I sec. a.C.-IV sec. d.C.)<ref name=":0" /> secondo il modello delle "[[Villa romana|ville rustiche schiavistiche]]"<ref name=":0" /><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Francesca Le|cognome=Pera|titolo=Le stazioni di sosta in Calabria tra Tardoantico e Altomedioevo|accesso=24 novembre 2016|url=https://www.academia.edu/2002187/Le_stazioni_di_sosta_in_Calabria_tra_Tardoantico_e_Altomedioevo}}</ref>, favorite sia dalle condizioni pedologiche che facilitavano la coltivazione della vite, cereali e uliveti, sia dalla prossimità con la viabilità stradale romana.
La [[Soprintendenza Archeologica|Soprintendenza archeologica]] ha condotto scavi su almeno 3 ville a [[Torretta (Crucoli)|Torretta di Crucoli]]: in loc. Manele, loc. Cassia ed in loc. Piano di Mazza<ref name=":0" />. L'identificazione definitiva di Paternum è recente (1998), essendo stata in passato attribuita agli studiosi anche a Cirò, Cariati e Umbriatico, e precisamente la localizzazione della ''statio'' è presso la villa Piano di Mazza<ref>{{Cita libro|autore=Gian Piero Givigliano|titolo=“Percorsi e Strade” in “Storia della Calabria Antica- . Età italica e romana” a cura di S.Settis|anno=2005|editore=|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref>.
Tracce archeologiche di Paternum sono presenti nel tardo antico, dopo la caduta di Roma, fino al secolo VIII<ref name=":0" />.
Ambigua è la presenza di una sede episcopale. Se ne trova traccia solo nei regesti Regesti dei Romani pontefici, che parlano di un "''Abundantio Episcopo civitatis Paternensis''"<ref>{{Cita libro|autore=Domenico Taccone -Gallucci|titolo=Regesti dei Romani pontefici della Calabria|url=https://archive.org/stream/regestideiroman00galgoog#page/n269/mode/2up|anno=1902|editore=Tipografia Vaticana|città=|p=314}}</ref>, [[Vescovo#Storia|vescovo]] presente al [[Concilio di Roma (680)|Concilio di Roma del 680]] e poi inviato da [[papa Agatone]] al [[Concilio di Costantinopoli III|Concilio Ecumenico III]] di Costantinopoli del 680 d.C., ma che si firma anche come "''episcopus [[Temesa|Tempsa]] provinciae Bruttiorum''"<ref>{{Cita libro|autore=Lenormant, François|titolo=La grande-Grèce, paysages et histoire|url=https://archive.org/stream/lagrandegrecepa01leno#page/372/mode/2up/search/paternum|anno=1881|editore=Paris : Lévy|città=}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Giovan Francesco Pugliese|titolo=Descrizione ed istorica narrazione dell'origine e vicende politico-economiche di Cirò in provincia di Calabria Ultra|url=https://books.google.it/books?id=VkTuDNAdR9kC&dq=abundantius%20paternum&hl=it&pg=PA24#v=onepage&q&f=false|accesso=29 dicembre 2016|data=|anno=1849|editore=Stamperia del Fibreno|città=}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Louis Mayeul Chaudon , G. M. Olivier-Poli , M. Morelli|titolo=Nuovo dizionario istorico: ovvero, Istoria in compendio|url=https://archive.org/stream/nuovodizionario00moregoog#page/n79/mode/2up|anno=1791|editore=M. Morelli|città=}}</ref>, per cui Paternum potrebbe essere solo il suo luogo di origine, ovvero che si sta riferendo alla Temsa ionica riportata nella [[Tavola Peutingeriana|Tavola peutengeriana]], od anche che Abundantio reggeva contemporaneamente sia la diocesi di Paternum sia quella di Tempsa (ionica o tirrenica).
Per gli eruditi dell'età moderna, nell'[[Alto Medioevo]] Paternum fu distrutta dalle incursioni dei [[Saraceni]]<ref>{{Cita libro|autore=|nome=Ferdinando|cognome=Ughelli|cognome2=|titolo=Italia sacra sive de Episcopis Italiae - Tomus Decimus|url=https://books.google.it/books?id=r8vzCs-8AwkC&dq=ughelli%20paternum%20antiquissima%20fuit&hl=it&pg=RA1-PA158#v=onepage&q=ferro&f=false|accesso=22 marzo 2017|data=1º gennaio 1722|anno=1722|editore=Apud Sebastianum Coleti|città=|lingua=la|p=|pp=|ISBN=}}</ref>, ma le tracce archeologiche si fermano un secolo prima all'età proto-bizantina con la necropoli della località Silipetto, a metà strada tra l'abitato costiero e l'attuale centro storico. Per questi autori gli abitanti scampati alla distruzione arretrano gli insediamenti spostandosi verso gli attuali centri storici di Crucoli e di Cirò. Dell'alto medioevo però non si hanno notizie storiche o tracce archeologiche. Delle vicende della ''diocesi di Paternum'' e delle ipotesi localizzative a lungo si sono occupati ed ancora oggi si occupano gli storici e gli eruditi<ref>{{Cita news|autore=Pino RENDE|url=http://www.archiviostoricocrotone.it/urbanistica-e-societa/gli-abitati-scomparsi-di-paterno-e-neto-4/|titolo=Gli abitati scomparsi di Paterno e Neto|pubblicazione=Archivio Storico Crotone|data=14 giugno 2017|accesso=15 giugno 2017}}</ref>.
=== Origine di Crucoli ===
[[Tito Livio]]<ref>{{Cita web|url=https://www.loebclassics.com/view/livy-history_rome_30/1949/pb_LCL381.439.xml|titolo=Ab Urbe Condita, XXX, 19, 10|autore=Tito Livio|sito=Loeb Classical Library|lingua=|accesso=2022-04-14}}</ref> indica l'esistenza di un abitato ''Ocricolum'' come uno dei sette ''ignobiles populi'', cioè insediamenti di dimensione irrilevante, occupati dai [[Bruzi|bretti]]<nowiki/>i<ref>{{Cita libro|nome=Guglielmo|cognome=Genovese|titolo=Greci e non greci nel Bruzio preromano: formule integrative e processi di interazione|url=https://books.google.it/books?id=xu6hAwAAQBAJ&lpg=PA85&ots=WJY3lsCnJa&dq=Ocriculum%20ignobiles%20populi&hl=it&pg=PA85#v=onepage&q=Ocriculum%20ignobiles%20populi&f=false|accesso=2022-04-14|data=2013-03-26|editore=Osanna Edizioni|lingua=it|pp=80-81|ISBN=978-88-8167-363-6}}</ref>, al tempo della [[seconda guerra punica]], ma non si alcuna certezza della corrispondenza di questo luogo, pur essendo certa la presenza di popolazioni brettie nel territorio tra il IV ed il II sec. a.C.
Il toponimo di Crucoli lo si trova nei documenti e negli antichi testi medioevali riportato in varie forme: Cruccoli<ref>{{Cita libro|autore=Lorenzo Giustiniani|titolo=Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli, Volume 4|url=https://books.google.it/books?id=BJtjAAAAcAAJ&hl=it&pg=PA183#v=onepage&q=cruccoli&f=false|accesso=7 febbraio 2017|data=1º gennaio 1802|anno=1805|editore=|città=|pp=183-184|ISBN=}}</ref>, Cruculi<ref>{{Cita libro|nome=Francesco|cognome=Zazzera|titolo=Della nobilta dell'Italia. - Napoli, Gargano et Nucci 1615-28|url=https://books.google.it/books?id=kPdPAAAAcAAJ&lpg=PT490&ots=7pSIvf1Qoa&dq=cruculi&hl=it&pg=PT490#v=onepage&q=cruculi&f=false|accesso=5 febbraio 2017|data=1º gennaio 1615|editore=Gargano et Nucci}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.archiviostoricocrotone.it/documenti/provvisioni-e-cautele-nel-crotonese/|titolo=Provvisioni e Cautele nel Crotonese|pubblicazione=Archivio Storico Crotone|data=10 febbraio 2015|accesso=5 febbraio 2017}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=|nome=Antonio|cognome=Barra|cognome2=Farnese|titolo=Controuersiae forenses cum decisionibus supremorum Regni Neapolis tribunalium|url=https://books.google.it/books?id=UY1-IvyOMg0C&lpg=PA70&ots=zFFYOj0BJ-&dq=cruculi&hl=it&pg=PA70#v=onepage&q=cruculi&f=false|accesso=5 febbraio 2017|data=1º gennaio 1680|anno=|editore=|città=|lingua=la}}</ref>, Cruculo<ref>{{Cita libro|nome=Filiberto|cognome=Campanile|titolo=Dell'armi overo Insegne dei nobili, scritte dal signor Filiberto Campanile. Ove sono i discorsi d'alcune famiglie, così spente come vive del Regno di Napoli|url=https://books.google.it/books?id=Z03M9xrxo6cC&lpg=PA116&ots=-7sdPfpmfc&dq=cruculi&hl=it&pg=PA116#v=onepage&q=cruculo&f=false|accesso=5 febbraio 2017|data=1º gennaio 1618|editore=nella stamperia di Tarquinio Longo}}</ref>, Cruculu, Curuculum, Curuculi, Curuculo, Carciculum, Charocolum, Carachulum, Carunculum, Cuculum<ref name=":1" />, ''Charocalum'', ''Coraculum'', ''Cruculum''; tale variabilità è evidentemente dovuta ad errori di trascrizione di notabili e diplomatici - in genere stranieri - al servizio del governo del Regno di Napoli. L'attestazione più antica è in un documento pubblico del 1257 in sono citati il dominus ''Riccardus de Tarsia'' e il procurator ''Iohannes de Manuele'' delle "''Terre Curucoli et Campane''"<ref>{{Cita libro|autore=Valeria De Fraja|titolo=Atlante delle fondazioni florensi|url=https://www.worldcat.org/oclc/156956709|accesso=17 luglio 2019|data=2006|editore=Rubbettino|volume=Vol. II (La documentazione florense)|OCLC=156956709|ISBN=884981626X}}</ref>. ''Curuculi'' è la forma più comune del toponimo fino all'inizio dell'età moderna.
Sulle origini del centro storico di Crucoli nell'alto medioevo - sotto l'[[Impero bizantino|Impero Bizantino]] fino al Regno [[Conquista normanna dell'Italia meridionale|Normanno]] non si hanno elementi storici certi, né rinvenimenti archeologici illuminanti.
Probabilmente, dopo la distruzione e l'abbandono di Paternum, una parte degli abitanti si rifugiò nelle colline soprastanti, dapprima in località Silipetto, a metà strada tra il centro storico e la frazione Torretta, ove è stata rinvenuta una necropoli [[Tardo impero romano#Decadenza e fine del periodo proto-bizantino (565-641)|proto-bizantina]] del VII secolo<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Margherita|cognome=Corrado|data=2004|titolo=Tarda antichità e alto Medioevo nell'odierna Calabria centro-orientale: il territorio di Crotone nei reperti della raccolta Attianese|rivista=Archivio storico per la Calabria e la Lucania|volume=71|pp=5-34|accesso=17 luglio 2019|url=http://opac.regesta-imperii.de/lang_en/anzeige.php?aufsatz=Tarda+antichit%C3%A0+e+alto+Medioevo+nell'odierna+Calabria+centro-orientale:+il+territorio+di+Crotone+nei+reperti+della+raccolta+Attianese&pk=1215133}}</ref>. Poi nei secoli successivi la popolazione si sarebbe spostata più nell'interno sulla collina ove sorge l'attuale abitato. Tale localizzazione è di difficile accesso dalla costa, poco visibile dal mare e dalle imbarcazioni degli invasori, con difese naturali costituite da ampie pareti verticali di arenaria, e con aree coltivabili e sorgenti idriche facilmente raggiungibili. "''Nel mezzogiorno d'Italia il delinearsi della nuova trama degli insediamenti umani dopo il IX secolo che, attraverso complesse trasformazioni, è divenuta quella moderna, ha interessato la quasi totalità degli abitati. La maggior parte di essi ha avuto origine per il progressivo spontaneo addensarsi di uomini e di attività in determinati punti del territorio meglio difendibili, oppure situati all’intersezione di vie di comunicazione o in prossimità delle aree più facilmente coltivabili''"<ref>{{Cita libro|autore=Angerio Filangieri di Candida|titolo=Le fondazioni di città nello sviluppo degli insediamenti del mezzogiorno|url=http://www.depa.unina.it/depa/WP_1_2007.pdf|anno=2007|editore=|città=Napoli|accesso=2 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170203081510/http://www.depa.unina.it/depa/WP_1_2007.pdf|dataarchivio=3 febbraio 2017|urlmorto=sì}}</ref>.
[[File:Crucoli1.jpg|miniatura|Galleria nel quartiere Motta]]
Nel [[Pieno Medioevo]] venne probabilmente realizzata una [[motta castrale]] dai [[Normanni]], nei pressi dell'attuale quartiere "''Motta''". Si trattava di una struttura fortificata che si diffuse rapidamente fra i secc. 11° e 12° in Europa, ed in particolare in Calabria; era realizzabile con i limitati mezzi a disposizione della piccola nobiltà e significativamente ebbe fortuna in contesti storico-geografici caratterizzati dalla debolezza dell'autorità centrale e dalla frammentazione territoriale<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/motta_(Enciclopedia-dell'-Arte-Medievale)/|titolo=MOTTA in "Enciclopedia dell'Arte Medievale"|accesso=29 dicembre 2016}}</ref>. Su questa prima fortificazione normanna venne costruito il castello e da essa si è sviluppato l'abitato di Crucoli.
Lo storico [[Pericle Maone]], nel libro "Dominatori e dominati nella Storia di Crucoli"<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.comune.crucoli.kr.it/index.php?action=index&p=731|titolo=Dominatori e Dominati nella Storia di Crucoli - Comune di Crucoli|accesso=2 febbraio 2017|dataarchivio=3 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170203081005/http://www.comune.crucoli.kr.it/index.php?action=index&p=731|urlmorto=sì}}</ref> nel tentativo di individuare dalle fonti storiche documentali le origini del paese ipotizza che l'addensamento del centro abitato avvenne intorno alla struttura di uno [[xenodochio]], una struttura di accoglienza costituito per opera dei monaci della Chiesa del Santo Salvatore di Monte Tabor, la stessa congregazione che aveva ricevuto donazioni di terre nel territorio della [[Diocesi di Umbriatico]], per fondare una mansio per "''ripopolare, sul promontorio dell'Alice, a monte dell'attuale Cirò Marina, il castro o borgo fortificato di Alichia''". Questa struttura poi nota come il "Venerabile Ospedale", corrisponde all'antica chiesa di Sant'Elia Profeta, il cui nucleo originario risale all'età bizantina, una piccola chiesa con una piccola croce, la ''crucola'', dalla quale potrebbe avere avuto origine lo stesso toponimo.
=== Il feudo di Crucoli ===
Nella fase storica dell'[[incastellamento]], che fece seguito alla conquista dei [[normanni]] della Calabria, da questi vennero introdotti i [[Feudo|diritti feudali]]. La prima fase feudale di Crucoli, nel periodo relativo alla dominazione [[Normanni|normanna]] ed [[Angioini|angioina]], ricostruita dallo storico [[Pericle Maone]], ha più ipotesi e congetture che non fatti certi. Maggiori certezze sono reperibili nei "[[Regesto|Regesti]]" dei Registri della cancelleria angioina. Quando [[Carlo I d'Angiò]] si insediò sul trono del Regno di Napoli, dovendo rimunerare i fedeli cavalieri che lo avevano seguito nella sua impresa, cominciò ad assegnare in feudo città e paesi sotto il suo dominio. Di tali assegnazioni vi è traccia certa dal 1269 nei Registri Angioini. Il territorio del Feudo di Crucoli coincise con l'attuale limite del territorio comunale e non fu mai aggregato ad altri possedimenti confinanti, anche se molti dei feudatari in realtà possedevano più feudi quasi sempre molto distanti da Crucoli.<ref name=":1" /><ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=31612|titolo=SIUSA - Comune di Crucoli|sito=siusa.archivi.beniculturali.it|accesso=2 febbraio 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.nunzioesposito.com/Storia%20di%20Crucoli%20index.htm|titolo=LA STORIA DI CRUCOLI|accesso=2 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170203081248/http://www.nunzioesposito.com/Storia%20di%20Crucoli%20index.htm|dataarchivio=3 febbraio 2017|urlmorto=sì}}</ref>[[File:Crucoli2.jpg|thumb|Strada Lamanna]]Crucoli fu, fino all'avvento degli Amalfitano, una [[Feudalesimo#Tipologie ed estensioni dei feudi|baronia]], ovvero il livello più basso della gerarchia feudale. Nel 1649 [[Filippo IV di Spagna|Filippo IV]] re di Spagna, concedeva il titolo di marchese sulla terra di Crucoli a Diego Amalfitano per sé e per i suoi eredi, per i meriti suoi e della sua famiglia. La concessione era in effetti più un'onorificenza che non la costituzione di un [[Feudalesimo#Tipologie ed estensioni dei feudi|marchesato]] di grandi dimensioni. I marchesi Amalfitani possedettero il feudo di Crucoli sino all'[[Leggi eversive della feudalità|eversione della feudalità]] ([[1806]]).
In precedenza Giacomo Battista, l'ultimo dei d'Aquino a possedere Crucoli, con privilegio reale del 14 maggio 1635 aveva ottenuto il titolo di principe sulla Terra di Crucoli; il privilegio arrivava tardivamente poiché egli l’aveva già venduta nel 1631 agli Amalfitano. Per conservare il titolo però gli fu concesso che la terra di San Giacomo, un suo casale in Terra d'[[Otranto]], venisse rinominato in Crucoli; da questo momento il titolo nobiliare di principe di Crucoli si trovò a girovagare nel Regno di Napoli, senza avere più alcun'attinenza con la cittadina da cui aveva avuto origine il nome del principato.
===Simboli===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 17 ottobre 1992.
{{Citazione|[[Campo di cielo]], al ponte di un solo arco ribassato, uscente dai fianchi, a guisa di fascia [[Attributi araldici di posizione#Centrato|centrata]], d'argento, cimato dalla torre di rosso, chiusa, finestrata e mattonata di nero, merlata alla guelfa di sei, sostenuta da due leoni controrampanti, d'oro, con entrambe le zampe posteriori poggiate sul ponte ed entrambe le zampe anteriori poggiate sulla torre, esso ponte accompagnato in punta dalla campagna di azzurro, mareggiata in argento, caricata dal leone illeopardito, d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il gonfalone è un drappo di rosso.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
Nell'abitato di Crucoli vi sono state in passato 6 chiese attive.
Al tempo del vescovo Zaccaria Coccopalmeri (1779-1784) le fonti citano<ref>{{Cita web|url=http://www.archiviostoricocrotone.it/chiese-e-castelli/crucoli-e-le-sue-chiese/|titolo=Crucoli e le sue chiese|cognome=Pesavento|nome=Andrea|accesso=19 novembre 2016}}</ref>:
* la chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo (unica chiesa parrocchiale ancora in uso e consacrata ai "S.S. Pietro e Paolo");
* la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta non utilizzata, sconsacrata dal 1800 ed annessa alla casa canonica);
* la chiesa di Sant'Elia Profeta sconsacrata non utilizzata come luogo di culto; nel XX secolo è stata e utilizzata per usi sociali: cinema, teatro, palestra, oratorio; dal 2015 è stata oggetto di restauri conservativi che ne hanno restituito parte dell'aspetto originale<ref>{{Cita news|autore=Nunzio Esposito|url=http://www.ilcirotano.it/2016/05/21/crucoli-consegnata-alla-comunita-la-chiesa-di-santelia/|titolo=Crucoli, consegnata alla comunità la Chiesa di Sant’Elia|pubblicazione=[[www.ilcirotano.it]]|data=21 maggio 2016|accesso=19 novembre 2016}}</ref> non del tutto ricostruibile visto che è stato oggetto di ben 7 ampliamenti, a partire dalle sue origini risalenti probabilmente al sec. XI<ref>{{Cita web|url=http://paslopetrone.altervista.org/45r.html|titolo=Galleria Restauri: Chiesa bizantino-normanna di Sant'Elia (sec. XII)|autore=|cognome=Lopetrone|nome=Pasquale|accesso=19 novembre 2016}}</ref>;
* la chiesa "fuori le mura" di Santa Maria Annunziata (demolita) e che era associata al Convento degli [[Agostiniani|Zumpani Agostiniani]];
* la chiesa "fuori le mura" di Sant'Antonio Abate (scomparsa).
Nell'abitato della frazione Torretta vi sono invece altre due chiese di costruzione più recente (come, del resto, tutto l'abitato):
* la chiesa di San Francesco di Paola (XX secolo);
* la chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa, con annesso oratorio; la chiesa è stata costruita all'inizio del XXI secolo ed è stata consacrata il 12 dicembre 2004<ref>{{Cita web|url=http://www.ilcrotonese.it/torretta-consacrata-la-nuova-chiesa/|titolo=Torretta, consacrata la nuova chiesa – il Crotonese|accesso=19 novembre 2016|dataarchivio=19 novembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161119191851/http://www.ilcrotonese.it/torretta-consacrata-la-nuova-chiesa/|urlmorto=sì}}</ref>.
====Santuario di Manipuglia====
Si trova "fuori le mura" a circa {{M|4|u=km}} dal paese, lungo la strada provinciale. Nei documenti antichi è indicato anche come Chiesa di "Santa Maria del Mare" o "Santa Maria di Maripuglia" o di "Santa Maria de Manu Puglia”, ed era "''meta ricercata della popolazione ed è lodevole sia per la devozione dei fedeli, che per gli ornamenti e le suppellettili sacre di cui è munita''".
Originariamente semplicemente "chiesa di Manipuglia", è divenuto [[santuario]] mariano diocesano con decreto del 12 maggio 1963 del vescovo di [[Arcidiocesi di Rossano-Cariati|Cariati]] [[Orazio Semeraro]]<ref>{{Cita web|url=http://spazioinwind.libero.it/ingcelsi/crucoli/primosito/manip-01.htm|titolo=Il Santuario di Manipuglia.|autore=Giuseppe Celsi|sito=spazioinwind.libero.it|accesso=23 aprile 2017}}</ref>.
=== Architetture civili ===
==== Il Castello del Marchese ====
[[File:Crucoli TorreNormanna.jpg|miniatura|Torre Normanna a Sud-Est del Castello]]Il centro abitato di Crucoli si sviluppò nel medioevo come un'area fortificata, delimitata da mura, dirupi e porte d'accesso. Al centro dell'abitato, sul promontorio che domina il paese, venne realizzato una Torre a pianta quadrata, che fu ampliata poi in un castello sede baronale prima e dei marchesi poi. Dall'[[Leggi eversive della feudalità|eversione della feudalità]] ([[1806]]) il castello venne abbandonato, ed oggi restano solo le possenti mura e le torri a testimoniarne l'esistenza.
La matrice originaria del castello, la torre quadrata, a parere unanime degli storici, può essere fatta risalire all’epoca normanna, verosimilmente agli anni tra il 1158 ed il 1166, durante le dominazioni di [[Guglielmo I il Malo]] e [[Guglielmo II il Buono]], quando era già da tempo avviato il processo di “[[incastellamento]]” delle campagne. Di questo primitivo nucleo normanno, successivamente ampliato e stravolto, oggi rimangono ancora ben visibili l’impianto costruttivo della torre a pianta quadrata posta a sud-est della struttura e gli adiacenti contrafforti. L’importanza cui, nei secoli successivi, dovette assurgere il baluardo difensivo crucolese, nell’ambito delle strutture difensive locali, può essere comprovata anche dalla sua menzione nella nota carta geografica del [[Regno di Napoli]] del 1583 realizzata da Cola Antonio Stigliola e, successivamente, anche all’interno delle tavole illustrate nell’“Additamentum quintum Theatri orbis terrarum” dell’[[Abraham Ortelius|Ortelio]] del 1595, dove trova puntuale indicazione la struttura fortificata qui in esame.
[[File:Crucoli Il Castello del Marchese..jpg|miniatura]]
Hanno invece struttura più recente le torri circolari delimitanti il perimetro della struttura da attribuirsi all’epoca della successiva dominazione aragonese.<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|autore=|nome=Demetrio Baffa Trasci Amalfitani di Crucoli|titolo=Il Castello di Crucoli|rivista=Cronache Castellane|editore=Istituto Italiano dei Castelli|numero=185-186|url=http://www.istitutoitalianocastelli.it/images/cronache-castellane/cronache_castellane_185_186.pdf|accesso=3 febbraio 2017|dataarchivio=4 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170204005444/http://www.istitutoitalianocastelli.it/images/cronache-castellane/cronache_castellane_185_186.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
Nella stratigrafia della struttura emergono, infatti, i segni dei numerosi rifacimenti di cui la stessa, in particolar modo tra il XV ed il XVII secolo quando il feudo di Crucoli fu retto dalle famiglie D’Aquino prima ed Amalfitani poi. Il rifacimento fu necessario dapprima dopo che il 14 dicembre 1674 un incendio divampato casualmente aveva avvolto l’intera struttura e poi, appena ricostruito, il 20 agosto 1697, dopo che un assalto di pirati turchi aveva apportato nuovamente danni significativi. Al momento dell'incendio il castello era "consistente di ventitré stanze"<ref>{{Cita libro|cognome=Lembo, Antonino.|titolo=Croniche del Convento di S. Domenico in Soriano|url=http://worldcat.org/oclc/165660612|accesso=17 luglio 2019|data=1687|p=603|OCLC=165660612}}</ref>.
[[File:Panorama of Crucoli.jpg|miniatura|Crucoli, Il Castello]]
Nel [[Catasto onciario]] di Crucoli del 1784 il castello del Marchese è descritto come “''magnifico ed inespugnabile castello, posto in mezzo all’abitato, che certamente ha dovuto essere di regia erezione, e per tale nelle antiche croniche viene portato. In questo castello si sale per una nobil insilciata, e lunga, che fa un falso piano, per cui anco vi si può salire in carozza. Infine della grada vi è un atrio scoverto, e questa fabbrica è separata dal castello, col quale comunica per mezzo d’un ponte di legname. Tal castello è fortificato da sei bastioni, o turrioni, che guardano in differenti punti dell’orizzonte... In mezzo di tal castello v’è una specie di rocca, o sia fortezza, e le muraglie tutto che antichissime, ed abbandonate pure si mantengono per più secoli. Per comodo di questa gran fortezza vi sono tre cisterne, cantine, guardarobe, quartini abitabili al piano del gran cortile, e quarti nobili superiori, talché in caso di necessità possonci acquarterare fino a mille persone''”.
L’utilizzo del castello quale dimora è durato fino alla prima metà del XIX secolo, poi i marchesi Amalfitano abbandonarono il comune; la residenza, degradata e probabilmente implosa sia a causa della mancanza di manutenzione sia per terremoti e piogge, viene utilizzata dapprima come deposito del grano per il locale Monte Frumentario<ref name=":2" />, e poi dal Comune per le vasche dell'acquedotto municipale (1911), sancendone la definitiva decadenza.
Lungo l'odierna via, nel luogo detto "Sotto il ponte", era presente il [[ponte levatoio]] al quale si accedeva da una rampa protetta da un castelletto presso l'abitazione Paterno-Celsi.<ref name=":4">{{Cita libro|autore=Gianna Romeo|autore2=Enzo Rota|autore3=Giuseppe Celsi|curatore=Comune di Crucoli|titolo=Area pic-nic del Bosco di Gatta}}</ref>
====Palazzo Palopoli====
[[File:Crucoli8.jpg|thumb|Palazzo Palopoli - municipio]]Ampia struttura civile, separata dal castello, ospitante attività economiche dei feudatari; da alcuni ritenuta nei sec. XV-XVI un monastero dei frati dell’[[Ordine dei Minimi]] (notizia non attestata), venne acquisita agli inizi del XIX secolo dalla famiglia Palopoli, che la ampliò trasformandola nella principale residenza signorile del comune. Nella seconda metà del XX secolo, i proprietari si spostarono definitivamente in Loc. Ciuranà; il palazzo venne frazionato e ceduto a diversi proprietari; la principale parte è proprietà del Comune (metà piano terra, primo e secondo piano), e ospita la sede del Municipio. Al primo piano, presso la sala consiliare, è possibile ammirare gli affreschi risalenti alla fine dell'800.
Dal 1996 ha subito diversi e importanti interventi di ristrutturazione e di recupero, sia interno che esterno, che hanno riportato l'edificio al suo originale splendore.
===== Villa Palopoli a Ciuranà =====
Scendendo da Crucoli verso la frazione Torretta si incontra Villa Ciuranà, palazzo settecentesco che mantiene ancora intatta la sua struttura, di proprietà della famiglia Palopoli. Si compone di tre piani e di un belvedere; presenta soffitti affrescati. Al piano terra ospita ora il museo archeologico "Melissa Palopoli", dove sono custoditi i reperti della collezione Palopoli, che si compone di circa 2000 reperti locali di varie epoche.
==== La Torretta d'Aquino-Amalfitani, Palazzo Clausi ====
Nella frazione di [[Torretta (Crucoli)|Torretta]] è invece presente un edificio della seconda metà del XV secolo, denominato la ''Torretta'', costruito nel periodo in cui Crucoli fu sotto la baronia dei D'Aquino. Probabilmente se ne decise la costruzione come struttura difensiva dopo il saccheggio di Crucoli del febbraio 1577 dei turcheschi. La posizione nel territorio è tale da non fare supporre la funzione di avvistamento delle invasioni dal mare, delegata alla Torre di Fiumenicà (anche detta di Policaretto, nei pressi della Punta di Fiumenicà che oggi è scomparsa) in connessione alla Torre Vecchia di [[Punta Alice]]. La torretta aveva lo scopo di proteggere le tenute feudali alla marina e di custodire le derrate alimentari (grano) destinate ad essere poi spedite via mare dai feudatari ai mercanti napoletani. L'edificio abbinato alla Torretta, situato sulla strada pubblica costiera, fu utilizzato dagli [[Amalfitani]] anche come luogo di accoglienza<ref>{{Cita news|url=http://www.archiviostoricocrotone.it/ambiente-e-paesaggio/la-torretta-di-crucoli/|titolo=La Torretta di Crucoli|pubblicazione=Archivio Storico Crotone|data=22 febbraio 2015|accesso=19 novembre 2016}}</ref>, come casino di caccia e come “casino di delizia e di piacere”<ref name=":3">{{Cita web|url=http://www.secom.it/ecom/notizie/scheda/articolo/13026/|titolo=Crucoli, proprietari di castelli in visita nel nostro territorio|cognome=Esposito|nome=Nunzio|sito=secom.it (www.ilcirotano.it)|accesso=3 febbraio 2017}}</ref>.
L'edificio compare nei documenti solo nel Relevio presentato nel 1590 dal feudatario Carlo D’Aquino, tra le entrate feudali (''Taverna della torretta alla marina, ghiande ed erbaggi delle difese Torretta'', …). Nei secoli successivi la Torretta venne ampliata fino a diventare una residenza signorile e deposito di derrate alimentari.
Il 30 gennaio 1735 l'edificio ospitò il Re [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]], di passaggio durante il suo viaggio nei territori del [[Regno di Napoli]], diretto verso la [[Sicilia]].
Nel XVIII secolo la struttura ospitava granaglie anche per conto di terzi e non solo del feudatario; il 27 febbraio 1764, fu saccheggiata da un gruppo di cittadini oriundi di [[Rossano (Corigliano-Rossano)|Rossano]] che portarono via tutto il grano presente<ref name=":3" />.
Nel secolo successivo fu ceduta ai signori Clausi, ed è parte del palazzo che ancora oggi abitano.[[File:Monumento dedicato alla lavorazione dell'olio di Luigi Basile - 2001.png|miniatura|Monumento dedicato alla lavorazione dell'olio di Luigi Basile - 2001]]
==== Monumento dedicato alla lavorazione dell'olio ====
Nel comune di Crucoli è stato realizzato nel 2001 un monumento in pietra dedicato alla lavorazione dell'olio dall'artista Luigi Basile
'''Osservatorio Astronomico "''Filolao''"'''
Nel corso del 2025 il comune, con la collaborazione del Circolo Astrofili "''Luigi Lilio''" Torretta, ha realizzato un osservatorio astronomico intitolandolo a ''[[Filolao|Filolao di Crotone]]'' precursorse di un modello eliocentrico del nostro sistema solare.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://astrofili-torretta.com/2025/08/06/torretta-di-crucoli-borgo-tra-le-stelle-nasce-losservatorio-astronomico-filolao/|titolo=Torretta di Crucoli, borgo tra le stelle: nasce l’Osservatorio Astronomico “Filolao”. – Circolo Astrofili "Luigi Lilio" Torretta|accesso=2025-08-20}}</ref>
=== Aree naturali ===
==== Bosco di Gatta ====
Il Bosco di Gatta è un'area boschiva naturale di circa 100 ettari, caratterizzata da una vegetazione tipica della [[macchia mediterranea]]: olivi selvatici, [[Leccio|lecci]], [[Quercus|querce]], arbusti come [[Cistus|cisto]], [[Pistacia lentiscus|lentisco]] e [[Juniperus|ginepro]] ed erbe come il [[Cyclamen|ciclamino]] e il [[Colchicum|colchico]].<ref name=":4" />
Nel bosco, che si estende in zona collinare compresa tra i 180 e i 300 [[Livello del mare|m.s.m]]., si possono trovare [[Mammalia|mammiferi]] quali [[Sus scrofa|cinghiali]], [[Vulpini|volpi]], [[Meles meles|tassi]], [[Hystrix cristata|porcospini]], [[Reptilia|rettili]] quali [[Testudo graeca|testuggini]], ramarri e [[vipere]], e uccelli come [[Athene noctua|civette]], [[Asio otus|gufi]], [[Strix aluco|allocchi]] e [[Turdidae|tordi]].<ref name=":4" />
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Crucoli}}
=== Lingue e dialetti ===
Il dialetto crucolese<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Franco Artese|titolo=Dizionario Crucolese-Italiano|rivista=|volume=|numero=|url=http://www.francoartese.com/copdiz2.htm}}</ref> è ricco di vari influssi (greco, latino, arabo, francese, spagnolo) come tutte le varianti del [[Dialetti calabresi|dialetto calabrese]], ed in particolare al [[dialetto calabrese centrale]], nella dimensione [[Diatopia|diatopica]] del dialetto crotonese. Le forme scritte più note si rinvengono nelle liriche di Emanuele Di Bartolo, poeta nato a Crucoli il 25 marzo [[1901]]<ref>{{Cita web|url=http://spazioinwind.libero.it/ingcelsi/crucoli/primosito/letterat/dibartoe.htm|titolo=Emanuele di Bartolo}}</ref> e nelle più recenti di Giuseppe Barberio<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.crucoli.kr.it/index.php?action=index&p=10224|titolo=Giuseppe Barberio|accesso=25 agosto 2019|dataarchivio=25 agosto 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190825231900/https://www.comune.crucoli.kr.it/index.php%3Faction%3Dindex%26p%3D10224|urlmorto=sì}}</ref>.
== Cultura ==
[[File:Crucoli - Museo della civiltà artigiana e contadina.jpg|miniatura|220x220px|Ingresso del Museo della civiltà artigiana e contadina]]
=== Musei ===
* Museo archeologico "Melissa Palopoli", noto anche come Museo della Magna Grecia,<ref>{{Cita libro|curatore=Ferdinando Ciccopiedi|titolo=Crucoli "Il paese della cortesia" - Cortesia e storia; storie di cortesia|url=https://www.comune.crucoli.kr.it/uploads/5cf9206858c72-cortesia.pdf|anno=2017|p=19|accesso=10 luglio 2022|dataarchivio=10 luglio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220710123451/https://www.comune.crucoli.kr.it/uploads/5cf9206858c72-cortesia.pdf|urlmorto=sì}}</ref> in località Ciuranà<ref>{{Cita web|url=https://www.beniculturali.it/luogo/museo-archeologico-melissa-palopoli|titolo=Museo archeologico Melissa Palopoli|sito=Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo|lingua=it|accesso=2022-07-10}}</ref>.
* Museo della civiltà artigiana e contadina, nel rione Santa Maria del centro storico di Crucoli,<ref>{{Cita libro|curatore=Ferdinando Ciccopiedi|titolo=Crucoli "Il paese della cortesia" - Cortesia e storia; storie di cortesia|url=https://www.comune.crucoli.kr.it/uploads/5cf9206858c72-cortesia.pdf|anno=2017|p=22|accesso=10 luglio 2022|dataarchivio=10 luglio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220710123451/https://www.comune.crucoli.kr.it/uploads/5cf9206858c72-cortesia.pdf|urlmorto=sì}}</ref> danneggiato da un incendio nel luglio 2023<ref>{{Cita web|url=https://www.ilcirotano.it/2023/07/26/crucoli-un-vasto-incendio-raggiunge-le-case-e-mette-in-pericolo-famiglie-e-luoghi-pubblici/|titolo=Crucoli, un vasto incendio raggiunge le case e mette in pericolo famiglie e luoghi pubblici|autore=https://nunzioesposito.altervista.org|sito=ilCirotano|data=2023-07-26|lingua=it-IT|accesso=2023-07-27}}</ref>.
=== Cucina ===
Crucoli è il paese della ''[[sardella]]''. È qui che si è particolarmente sviluppata preparazione di questa specialità tipica, secondo un'antica tradizione, che utilizza un sapiente dosaggio di ingredienti naturali: [[Gianchetti|neonati di sarda]], [[sale]], [[peperoncino]] macinato e [[Foeniculum vulgare|finocchio selvatico]]. Dopo la lavorazione a mano è necessaria una conservazione in luoghi non umidi al riparo della luce per alcuni mesi.
Altri piatti tipici della gastronomia crucolese sono: ''pipi e patati'', ''maccarruni a' ferretti'', ''crispeddri'' (o ''pitti fritti'') e i ''crustuli''.
== Geografia antropica ==
=== Frazioni ===
[[Torretta (Crucoli)|Torretta]] è la principale e unica frazione di Crucoli. Essa ha {{formatnum:2369}} abitanti.
== Economia ==
L'economia di Crucoli è basata principalmente sul settore primario ,poiché ricco di terreni fertili coltivati .Molto importante è la viticoltura ,ad oggi sono presenti numerose famiglie storiche che possiedono i vigneti tra cui la famiglia Covvu ,Aura e Fommaggino.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://comune.crucoli.kr.it/|titolo=Comune di Crucoli – Provincia di Crotone|accesso=2025-03-26}}</ref>{{...|centri abitati d'Italia}}
== Infrastrutture e trasporti ==
Crucoli è attraversata dalla [[Strada statale 106 Jonica|SS 106 Ionica]] e dalla [[Ferrovia Jonica|linea ferroviaria Jonica]]<ref>{{Cita web|url=https://www.quotidianodelsud.it/calabria/politica/infrastrutture/2023/11/05/elettrificazione-linea-ferroviaria-jonica-lavori-finiti-nel-2026|titolo=Elettrificazione linea ferroviaria jonica: «Lavori finiti nel 2026»|autore=Maria Francesca Fortunato|sito=Il Quotidiano del Sud|lingua=it-IT|accesso=2024-09-27}}</ref>.
== Amministrazione ==
=== Cronotassi dei sindaci dal 1921 al 1995 ===
* 1921 - 1923: Francesco Punelli
*1923 - 1923: Luigi Bianculli (commissario straordinario)
* 1923 - 1924: Gaetano Lamanna
*
* 1931 - 1939: Leonardo Di Bartolo (Cav. Uff.) (podestà)
* 1939 - 1941: Ferruccio De Sessa (commissario prefettizio)
* 1941 - 1943: Leonardo Di Bartolo (Ing.) (commissario prefettizio)
* 1943 -
* 1944 -
* 1945 -
* 1946 - 1951: Gianpietro Celsi
* 1951 - 1953: Giuseppe Scutifero
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* 1970 - 1980: Francesco Palopoli
* 1980 - 1995: Francesco Murano
=== Cronotassi dei sindaci dal 1995 ===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|23 aprile [[1995]]|13 giugno [[1999]]|Giuseppe Forciniti|[[lista civica]] [[Indipendente (politica)|Indipendente]]|[[sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|13 giugno [[1999]]|13 giugno [[2004]]|Giuseppe Forciniti|[[lista civica]]|[[sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|13 giugno [[2004]]|7 giugno [[2009]]|Antonio Sicilia|[[lista civica]] di [[centro-sinistra]]|[[sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|7 giugno [[2009]]|25 maggio [[2014]]|Antonio Sicilia|[[lista civica]] di [[centro-sinistra]]|[[sindaco]]|<ref>[https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=G&dtel=07/06/2009&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=18&levsut1=1&lev2=97&levsut2=2&levsut3=3&ne1=18&ne2=97&es0=S&es1=S&es2=S&es3=N&ms=S&ne3=970110&lev3=110 Banca Dati Eligendo]</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|25 maggio [[2014]]|29 ottobre [[2018]]|Domenico Vulcano|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]|[[sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|29 ottobre [[2018]]|4 ottobre [[2021]]|Aldo Lombardo<br/>Salvatore Tedesco<br/>Francesco Giacobbe||[[commissario straordinario|commissione straordinaria]]|<ref>[https://www.interno.gov.it/it/notizie/insediata-crucoli-commissione-straordinaria Commissione straordinaria ex art. 143 TUEL (ente sciolto per infiltrazioni mafiose)]</ref>;<ref>[https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/11/20/18A07369/sg DPR 29 ottobre 2018]</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|4 ottobre [[2021]]|in carica|Cataldo Librandi|[[lista civica]] “Rinascita e cambiamento”|[[sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Bulgaria|Šabla}}, dal [[2013]]<ref>[http://www.cn24tv.it/news/70473/crucoli-gemellaggio-con-il-comune-di-shabla-bulgaria.html Crucoli: gemellaggio con il Comune di Shabla (Bulgaria) - CN24]</ref>.
== Note ==
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== Voci correlate ==
* [[Torretta (Crucoli)]]
* [[Stazione di Crucoli]]
* [[Cirò (vino)]]
* [[Sardella]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Calabria}}
[[Categoria:Crucoli| ]]
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