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<!-- {{Expand Russian|Жаманшин|topic=geo|date=October 2011}}
== Accuratezza delle misure ==
{{Infobox terrestrial impact site
L'idea da cui deriva il metodo di datazione del radiocarbonio è semplice, ma sono occorsi anni per sviluppare la tecnica fino a raggiungere l'accuratezza di datazione auspicata.
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{{Mappa di localizzazione
A partire dagli anni sessanta, sono state condotte ricerche al fine di determinare quale fosse l'esatto rapporto tra <sup>12</sup>C e <sup>14</sup>C nell'atmosfera nel corso degli ultimi cinquantamila anni. I dati risultanti sono usati, sotto la forma di una curva di calibrazione, sono utilizzati per convertire una data misura del radiocarbonio di un campione nella corrispondente età del campione.
|KAZ
Oltre a tale conversione, occorre applicare opportune correzioni per tener conto di altri fattori, quali la diversa proporzione di <sup>14</sup>C in differenti organismi (frazionamento) e la variazione dei livelli di <sup>14</sup>C all'interno della biosfera (effetto serbatoio).
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Il '''Cratere di Zhamanshin''' è un [[Cratere meteoritico|cratere da impatto meteoritico]] in [[Kazakistan]] del diametro di circa 14 km, prodottosi nel [[Pleistocene]] ed esposto alla superficie. La sua età stimata è di circa 900 mila anni.
Ulteriori complicazioni si sono aggiunte più recentemente, prima a causa dell'utilizzo dei combustibili fossili a partire dalla rivoluzione industriale dell'Ottocento, che ha introdotto nell'ambiente notevoli quantità di carbonio antico riducendo il livello di <sup>14</sup>C in atmosfera, poi dai test nucleari al suolo effettuati negli anni cinquanta e sessanta del ventesimo secolo, che hanno provocato un notevole incremento di produzione di <sup>14</sup>C tramite irraggiamento.
 
== Descrizione ==
== Variazioni del rapporto tra <sup>14</sup>C e <sup>12</sup>C ==
Si crede che il cratere Zhamanshin sia il luogo più recente sulla Terra dell'impatto di un meteorite di una magnitudine sufficiente per aver prodotto una distruzione comparabile a quella di un [[inverno nucleare]], ma non sufficientemente grande per aver causato un'[[estinzione di massa]].<ref>{{en}} [https://www.unb.ca/passc/ImpactDatabase/essay.html Essay "Impact Cratering on Earth"], basato su: R.A.F. Grieve, 1990, Impact cratering on the Earth, Scientific American, v. 262, 66-73.</ref>
 
Gli studi preliminari pubblicati negli anni 1970 suggerivano che l'[[area di dispersione australasitica]] fosse stata originata dal meteorite che aveva provocato questo impatto.
Le variazioni del rapporto <sup>14</sup>C/<sup>12</sup>C in differenti pool di riserva del [[ciclo del carbonio]] fanno sì che un calcolo dell'età di un campione che venga effettuato direttamente dalla misura della quantità di <sup>14</sup>C in esso contenuto dia spesso un risultato errato.
Tuttavia, studi più recenti contestano tale conclusione, dato che tale area sarebbe troppo estesa perchè sia sufficiente un meteorite delle dimensioni di quello caduto a Zhamanshin, per cui si ritiene che l'area sia stata generata da un impatto di più grandi dimensioni non ancora identificato.
 
Vanno infatti considerate svariate concause che conducono a differenti livelli di <sup>14</sup>C nei campioni.
Le sorgenti di errore si possono raggruppare in quattro tipologie principali:
* variazioni del rapporto <sup>14</sup>C/<sup>12</sup>C nell'atmosfera, sia relative alla zona geografica sia nel tempo;
* frazionamento isotopico;
* variazioni del rapporto <sup>14</sup>C/<sup>12</sup>C in diverse parti del serbatoio considerato;
* contaminazioni.
 
=== Variazioni in atmosfera ===
Fin dai primi anni di utilizzo della tecnica, si comprese che l'accuratezza del risultato dipendeva dall'assunto che il rapporto tra i vari isotopi del carbonio fosse rimasto costante nei millenni precedenti.
Al fine di verificare l'accuratezza del metodo vennero quindi condotte varie misurazioni su artefatti databili anche con differenti metodi e il risultato di tali misurazioni fu che le età rilevate erano in accordo con l'età reale degli oggetti.
 
Tuttavia, già nel 1958 [[Hessel de Vries]] dimostrò, misurando campioni di legno di età conosciuta, che il rapporto tra <sup>14</sup>C e <sup>12</sup>C era in realtà cambiato nel tempo e che vi erano significative deviazioni dai valori attesi.
Questa discrepanza, a cui venne dato il nome di "effetto de Vries", venne misurata accuratamente tramite la [[dendrocronologia]]: studiando le variazioni nell'accrescimento annuale dei tronchi degli alberi fu possibile infatti costruire una sequenza ininterrotta di misurazioni, grazie al sovrapporsi delle serie di anelli di differenti campioni, ottenendo una ininterrotta sequenza di anelli del legno per i precedenti 8000 anni (ad oggi le serie sono state estese fino a 13900 anni).
 
La datazione del legno degli anelli stessi, dei quali è possibile stabilire con precisione l'età, ha fornito le richieste conferme dei livelli di <sup>14</sup>C nell'atmosfera: con un campione di data certa e una misurazione di ''N'' atomi di <sup>14</sup>C rimasti nel campione, si può calcolare a ritroso ''N''<sub>0</sub> - numero di atomi al momento della formazione dell'anello - e da lì il rapporto <sup>14</sup>C/<sup>12</sup>C nell'atmosfera.
 
Le principali ragioni di queste variazioni sono la fluttuazione del ritmo di produzione di <sup>14</sup>C, i cambiamenti di temperatura cauasti dalle glaciazioni e le variazioni derivanti da attività antropiche.
 
==== Variazioni del ritmo di produzione ====
Si osservano due differenti trend nelle serie di anelli degli alberi: una prima oscillazione a lungo termine con un periodo di circa 9000 anni, che causa l'"invecchiamento" delle date rilevate negli ultimi duemila anni e il "ringiovanimento" delle date rilevate precedenti, dovuto alle fluttuazioni della forza del campo magnetico terrestre che provocano una minore o maggiore deflessione dei raggi cosmici; e una seconda oscillazione a breve termine, composta da due cicli, uno di circa 200 anni e uno di 11 anni, causata da variazioni nelle emissioni solari, che cambiano il campo magnetico del Sole e provocano corrispondenti variazioni del flusso dei raggi cosmici.
 
Gli eventi geofisici che producono variazioni nella produzione di <sup>14</sup>C sono di due tipi: inversione geomagnetica e spostamento del polo magnetico.
Al verificarsi di un'inversione geomagnetica infatti, il campo magnetico terrestre diminuisce di intensità e rimane debole per migliaia di anni durante la transizione, per poi riprendere forza alla fine della transizione.
Gli effetti degli spostamenti del polo magnetico, invece, si possono considerare una versione limitata e localizzata di quelli generat dall'inversione dei poli.
In entrambi gli eventi, la diminuzione della forza del campo magnetico terrestre provoca un arrivo maggiore di raggi cosmici nell'alta atmosfera e quindi un aumento nella produzione di <sup>14</sup>C.
Vi è una pressochè assoluta certezza tuttavia che negli ultimi 50 mila anni tali fenomeni geomagnetici non si siano verificati.
 
Dato che il campo magnetico terrestre varia con la latitudine, con esso cambia anche il rateo di produzione di <sup>14</sup>C, ma i fenomeni atmosferici miscelano i gas dell'atmosfera abbastanza rapidamente da non consentire a tali variazioni nella produzione di influenzare la concentrazione dell'isotopo di più dello 0,5% sulla concentrazione globale, vicino al limite di tolleranza delle misurazioni per la maggior parte degli anni.
 
L'effetto risulta invece chiaramente visibile per le variazioni di concentrazione nell'anno 1963, causati dai test nucleari in atmosfera di quell'anno: negli anelli di accrescimento degli alberi si sono rilevate sostanziali differenze di concentrazione di <sup>14</sup>C in dipendenza della latitudine dove gli alberi erano cresciuti.
 
Il carbonio 14 può essere prodotto anche a livello del terreno, principalmente dalla penetrazione di raggi cosmici fino al suolo, ma anche a causa della fissione dell'uranio naturalmente presente nell'ambiente. Queste fonti di neutroni producono atomi di <sup>14</sup>C al ritmo di 10<sup>-4</sup> atomi per grammo per secondo, che non è sufficiente per avere impatto sufficiente nelle misurazioni.<ref>{{cita pubblicazione |cognome = Ramsey|Nome = C.B.|anno = 2008|titolo = Radiocarbon dating: revolutions in understanding|lingua=en|journal = Archaeometry|volume = 50|edizione = 2|pagine = 249–275|doi = 10.1111/j.1475-4754.2008.00394.x}}
</ref>
Ad altitudini maggiori il flusso di neutroni può essere sostanzialmente maggiore e, per gli alberi che crescono ad elevate altitudini vi è anche maggior rischio di essere colpiti da un fulmine, evento che produce neutroni. Tuttavia esperimenti nei quali i campioni di legno sono stati sottoposti ad irraggiamento con neutroni, si è mostrato come gli effetti nel carbonio contenuto sono minori rispetto al carbonio libero in atmosfera; rimane comunque la possibilità che campioni rimasti per lungo tempo ad elevate altitudini (come ad esempio antichi tronchi di pino) possano mostrare qualche effetto.
 
==== Impatto dei cicli climatici ====
Dato che la solubilità della CO<sub>2</sub> in acqua aumenta al diminuire della temperatura, nei periodo glaciali si è avuto un maggior assorbimento dell'anidride carbonica atmosferica da parte degli oceani.
Inoltre, il carbonio intrappolato nei ghiacciai esaurisce il suo contenuto di <sup>14</sup>C durante la vita del ghiacciaio e, all'aumentare delle temperature, lo scioglimento del ghiaccio rilascia nell'ambiente il carbonio in esso contenuto, contribuendo alla riduzione del rapporto <sup>14</sup>C/<sup>12</sup>C globale.
 
Le variazioni climatiche producono inoltre cambiamenti nella biosfera, dato che i periodo più caldi portano ad una maggiore presenza di animali e piante.
 
L'effettiva incidenza di tutti questi fenomeni nella misurazione del radiocarbonino ai fini della datazione non è attualmente conosciuto.
 
==== Effetti dell'attività antropica ====
[[File:Radiocarbon_bomb_spike.svg|thumb|300x300px|
<sup>14</sup>C atmosferico, Nuova Zelanda<ref>{{cita web|url = http://cdiac.esd.ornl.gov/trends/co2/welling.html|title = Atmospheric δ<sup>14</sup>C record from Wellington|work = [[Carbon Dioxide Information Analysis Center]]|accessdate = 1 May 2008|archiveurl = https://web.archive.org/web/20140201222225/http://cdiac.esd.ornl.gov/trends/co2/welling.html|archivedate = 1 February 2014}}
</ref> e Austria.<ref>{{cite web |url = http://cdiac.esd.ornl.gov/trends/co2/cent-verm.html|title = δ{{chem|14|CO|2}} record from Vermunt|work = Carbon Dioxide Information Analysis Center|accessdate = 1 May 2008}}
</ref>
La curva della Nuova Zelanda è rappresentativa per la situazione dell'emisfero meridionale, quella dell'Austria per quello settentrionale. I test di armi nucleari hanno pressoché raddoppiato la concentrazione di <sup>14</sup>C atmosferico nell'emisfero settentrionale.<ref name="Currie_2004">{{cite journal |last = Currie|first = Lloyd A.|year = 2004|title = The remarkable metrological history of radiocarbon dating II|journal = Journal of Research of the National Institute of Standards and Technology|volume = 109|pages = 185–217|doi = 10.6028/jres.109.013}}
</ref> Nel grafico è indicata la data in cui il [[Trattato sulla messa al bando parziale dei test|trattato PTBT]] ha avuto effetto.
]]
Carbone e petrolio iniziarono ad essere bruciati in grande quantità durante il XIX secolo.
Entrambi sono sufficientemente antichi da non contenere quantità apprezzabili di <sup>14</sup>C, cosicché il risultato è stato che la CO<sub>2</sub> rilasciata ha sostanzialmente diluito il rapporto <sup>14</sup>C/<sup>12</sup>C.
La datazione di oggetti dell'inizio del ventesimo secolo produce quindi una data apparente significativamente più antica di quella reale.
 
Per la stessa ragione, le concentrazioni di <sup>14</sup>C sono rimaste significativamente inferiori nei dintorni delle grandi città rispetto alla media globale. L'effetto dei combustibili fossili (conosciuto come "effetto Suess" dal nome di [[Hans Suess]], che per primo lo riportò nel 1955) avrebbe dovuto portare alla riduzione dello 0,2% dell'attività del <sup>14</sup>C se si fosse distribuita uniformemente nei serbatoi globali, ma a causa del lungo ritardo nella miscelazione con le acque oceaniche profonde, l'effetto misurato attualmente è una riduzione del 3%.
 
Un più rilevante effetto si è prodotto a causa dei test nucleari al suolo, che tra il 1950 e il 1963 (anno in cui sono stati vietati dai trattati) hanno prodotto alcune tonnellate di <sup>14</sup>C a causa dell'ingente numero di neutroni rilasciati.
Se l'isotopo di carbonio si fosse immediatamente diffuso in tutto il serbatoio globale dello scambio di carbonio, si sarebbe verificato un aumento del rapporto <sup>14</sup>C/<sup>12</sup>C di pochi punti percentuali, ma l'effetto immediato è stato il raddoppio del <sup>14</sup>C in atmosfera, con un picco intorno al 1965; da allora, la diluizione negli altri serbatoi ha ridotto gradatamente il rapporto.
 
=== Frazionamento isotopico ===
La [[fotosintesi clorofilliana]] è il principale processo grazie al quale il carbonio si trasferisce dall'atmosfera agli esseri viventi. Esistono due processi fotosintetici maggioritari: il [[Ciclo di Calvin|ciclo C3]], usato dal 90% delle piante, e il [[Piante_C4|ciclo C4]], usato da piante che vivono in luoghi dove vi è scarsità d'acqua.
 
Entrambi i cicli fotosintetici C3 e C4 coinvolgono in prevalenza atomi di carbonio leggeri, con il <sup>12</sup>C assorbito un po' più facilmente del <sup>13</sup>C, a sua volta assorbito più facilmente del <sup>14</sup>C.
La differenza nell'assorbimento dei tre isotopi del carbonio porta a differenti rapporti <sup>13</sup>C/<sup>12</sup>C e <sup>14</sup>C/<sup>12</sup>C nelle piante rispetto ai rapporti presenti in atmosfera.
 
Questo fenomeno viene chiamato frazionamento isotopico.
 
Per tener conto di questo fenomeno nelle misurazioni, viene effettuata una misurazione del rapporto <sup>13</sup>C/<sup>12</sup>C nel campione, che viene poi confrontato con il rapporto standard di questi due isotopi (viene usato il rapporto <sup>13</sup>C/<sup>12</sup>C in quanto è più facile da misurare rispetto al rapporto <sup>14</sup>C/<sup>12</sup>C, che può poi essere facilmente derivato dal primo).
 
Il valore del rapporto, conosciuto come δ<sup>13</sup>C, viene così calcolato:
 
: <math>\mathrm{\delta ^{13}C} = \Biggl( \mathrm{\frac{\bigl( \frac{^{13}C}{^{12}C} \bigr)_{sample}}{\bigl( \frac{^{13}C}{^{12}C} \bigr)_{PDB}}} -1 \Biggr) \times 1000\ ^{o}\!/\!_{oo}</math>
 
Dato che il rapporto standard <sup>13</sup>C/<sup>12</sup>C prevede un elevato contenuto di <sup>13</sup>C, la maggior parte delle misurazioni del δ<sup>13</sup>C forniscono valori negativi: i valori per le piante che adottano il ciclo C3 vanno tipicamente dal −30‰ al −22‰, con una media del −27‰; per le piante C4 il valore è tra −15‰ e −9‰, con una media del −13‰. Per confronto, la CO<sub>2</sub> atmosferica ha un δ<sup>13</sup>C del −8‰.
 
[[File:NR_sheep.jpg|left|thumb|300x300px|Pecore sulla spiaggia di [[North Ronaldsay]]. In inverno, queste pecore si nutrono di alghe marine, che hanno un δ<sup>13</sup>C maggiore dell'erba; campioni estratti da queste pecore presentano un δ<sup>13</sup>C intorno al −13‰, molto superiore a quello delle pecore nutrite con erba.]]
Per gli organismi marini, i dettagli delle reazioni di fotosintesi sono molto meno ben conosciuti; misure del δ<sup>13</sup>C del plancton vanno dal −31‰ al −10‰, con la maggioranza situata tra il −22‰ e il −17‰.
 
I valori del δ<sup>13</sup>C per gli organismi marini fotosintetici dipende anche dalla temperature: quando l'acqua è più calda, infatti, la solubilità della {{chem|CO|2}} diminuisce, il che significa che è disponibile una minor quantità di anidride carbonica per le reazioni di fotosintesi: a 14&nbsp;°C i valori del δ<sup>13</sup>C sono maggiori, raggingendo il −13‰; a temperature inferiori, la {{chem|CO|2}} diventa più solubile e quindi gli organismi marini dispongono di quantità maggiori, il frazionamento aumente e il δ<sup>13</sup>C arriva fino al −32‰.
 
Il valore del δ<sup>13</sup>C per gli animali dipende dalla loro dieta: un animale che mangia cibo con elevato δ<sup>13</sup>C avrà un δ<sup>13</sup>C maggiore di uno che mangia cibo con minore δ<sup>13</sup>C. inoltre vi sono altri processi biochimichi che possono avere un impatto su risultati; ad esempio, i minerali e il collagene delle ossa hanno tipicamente una concentrazione maggiore di <sup>13</sup>C rispetto a quella che si trova nel cibo e questo si riflette anche negli escrementi, che hanno una concentrazione di <sup>13</sup>C inferiore a quella che si trova nel cibo.<ref>Schoeninger (2010), p. 446.
</ref>
 
Dato che l'isotopo <sup>13</sup>C è pari a circa l'1% del carbonio di un campione, il rapporto <sup>13</sup>C/<sup>12</sup>C è misurabile con estrema precisione mediante la spettrometria di massa.
Attraverso vari esperimenti si sono rilevati i valori di δ<sup>13</sup>C di molte piante e di svariate parti di animali come le ossa e il collagene, ma risulta più preciso, durante l'analisi di un campione, rilevare direttamente il valore del δ<sup>13</sup>C piuttosto che affidarsi ai dati pubblicati.
 
Visto che la differente presenza di <sup>13</sup>C rispetto al <sup>12</sup>C è proporzionale alla differenza di massa atomica dei due isotopi, una volta trovato il valore δ<sup>13</sup>C, si può calcolare facilmente la quantità di <sup>14</sup>C originariamente presente, che sarà pari alla metà del <sup>13</sup>C.
 
L'interscambio di CO<sub>2</sub> e carbonati tra l'atmosfera e la superficie dell'oceano è anch'hesso soggetto a frazionamento, dato che il <sup>14</sup>C si dissolve nell'acqua più facilmente del <sup>12</sup>C. Tale fattore porta ad un incremento del rapporto <sup>14</sup>C/<sup>12</sup>C negli oceani di circa l'1,5% rispetto al rapporto in atmosfera.
L'incremento cancella quasi interamente il decremento causato dalla risalita di acqua dall'oceano profondo (che contiene carbonio antico e quindi pressoché privo di <sup>14</sup>C), in modo che le misure dirette della radiazione proveniente dal <sup>14</sup>C sono simili a quelle del resto della biosfera. Le correzioni introdotte per tener conto del frazionamento isotopico, che consentono di confrontare le date ottenute dal metodo di datazione al radiocarbonio in differenti parti della biosfera, provocano un'apparente età dell'acqua di superficie oceanica di circa 400 anni.
 
=== Effetti dei pool di riserva ===
L'originale ipotesi di Libby assumeva che il rapporto tra <sup>14</sup>C e <sup>12</sup>C nei pool di riserva del [[ciclo del carbonio]] fosse costante all'interno della biosfera, ma in seguito vennero evidenziate differenze notevoli, legate a svariate cause.
 
==== Effetto marino ====
L'anidride carbonica presente nell'atmosfera si trasferisce negli oceani dissolvendosi nell'acqua di superfice come ioni carbonato e bicarbonato; contemporaneamente, gli ioni carbonato ritornano nell'aria sotto forma di CO<sub>2</sub>.
 
Questo processo di scambio porta <sup>14</sup>C dall'atmosfera alle acque superficiali, ma il carbonio così introdotto impiega molto tempo a percolare nell'intero volume dell'oceano: gli strati più profondi delle acque oceaniche si mescolano molto lentamente con quelli più superficiali, spinte dai [[Upwelling|movimenti ascendenti]] e [[Downwelling|discendenti]] delle masse d'acqua, che si verificano principalmente nelle zone prossime all'equatore, ma che sono influenzati anche da altri fattori quali la topografia del fondo oceanico e delle linee costiere, dal clima e dalla direzione dei venti.
 
In media, il mescolamento tra le acque di superficie e quelle profonde impiega un tempo molto maggiore del rimescolamento della CO<sub>2</sub> atmosferica con le acque della superficie. Il risultato netto è che l'acqua delle profondità oceanee risulta avere un'età apparente di varie migliaia di anni; il rimescolamento delle acque profonde con quelle superficiali, al netto delle correzioni dovute al frazionamento, dà all'acqua di superficie un'età apparente di centinaia di anni e inoltre, dato che il rimescolamento è differente nei diversi luoghi, si ottiene un ringiovanimento medio di 440 anni ma con deviazioni locali che raggiungono anche le centinaia d'anni persino tra zone geograficamente vicine.
 
L'effetto si ripercuote agli organismi marini, come le conchiglie, e i mammiferi marini quali balene e foche, che hanno livelli di radiocarbonio corrispondenti ad età di centinaia di anni.
 
Questi effetti del pool di riserva marino variano sia nel tempo sia geograficamente: ad esempio, vi sono prove che durante il [[Dryas recente]], un periodo di condizioni climatiche fredde di circa 12000 anni fa, la differenza apparente d'età dell'acqua marina in superficie crebbe fino a 900 anni, per stabilizzarsi sui 400-600 anni una volta che il clima divenne nuovamente caldo.
 
==== Effetto dell'acqua dura ====
Quando il carbonio dell'acqua è ottenuto da carbonio antico, il risultato è una riduzione
del rapporto <sup>14</sup>C/<sup>12</sup>C.
 
Ad esempio, le acque dei fiumi che passano su rocce calcaree, le quali sono composte principalmente da carbonato di calcio, acquisiscono ioni carbonato e, allo stesso modo, l'acqua di falda può contenere carbonio sciolto dalle rocce attraverso cui è passata. Dato che il carbonio delle rocce è pressoché privo di <sup>14</sup>C, il risultato è che l'età apparente dell'acqua risulta migliaia di anni più vecchia, e allo stesso modo viene influenzata l'età apparente di piante e animali che vi vivono.
Quest'effetto, essendo associato alle acque ricche di calcare, viene denominato "effetto dell'acqua dura".
 
L'effetto non è tuttavia confinato agli organismi che vivono nell'acqua dei fiumi, ma si espande a quelli che vivono in ambienti prossimi alle rive cibandosi di organismi cresciuti nell'acqua, e agli organismi marini che vivono nei pressi delle foci dove l'acqua marina si mescola a quella dolce (l'effetto sembra non influenzare le piante che vivono su suoli ricchi di calcare, che a quanto sembra assorbono il carbonio mediante la fotosintesi e non lo assimilano dal terreno).
 
Non è possibile dedurre l'impatto dalla durezza dell'acqua: il carbonio antico non viene necessariamente incorporato immediatamente dalle piante e dagli animali, e il ritardo con cui ciò avviene ha un impatto ridotto sull'età apparente dei campioni.
 
Il metodo utilizzato per determinare la dimensione dell'errore introdotto da questo effetto consiste nel misurare l'età apparente di campioni moderni e dedurre di conseguenza una stima di quello del campione da analizzare.
 
==== Vulcanismo ====
Le [[eruzione vulcanica|eruzioni vulcaniche]] emettono grandi quantità di carbonio nell'aria, di origine geologica e quindi privo di <sup>14</sup>C rilevabile, cosicché nelle vicinanze dei vulcani il rapporto <sup>14</sup>C/<sup>12</sup>C è inferiore al valore atteso. Le emissioni riguardano i vulcani attivi ma possono essere prodotte anche da quelli dormienti.
Le piante che utilizzano l'anidride carbonica derivante dall'attività vulcanica hanno quindi un'età apparente maggiore di quella reale.
 
Tuttavia, analizzando le piante dell'isola greca di [[Santorini]], distrutta migliaia di anni fa da un'eruzione, si è notato che non sembrano aver risentito, se non minimamente, di tale effetto.
 
==== Effetto emisfero ====
Gli emisferi nord e sud hanno sistemi di circolazione atmosferica sufficientemente indipendenti tra loro, sufficienti a far si che vi sono elevati ritardi nella miscelazione dell'atmosfera.
 
Il rapporto tra gli isotopi di carbonio è differente tra i due emisferi: in quello meridionale il rapporto <sup>14</sup>C/<sup>12</sup>C è minore e provoca un'aggiunta di 30 anni all'età apparente.
 
La causa di tali differenze è con tutta probabilità da identificarsi nella maggiore estensione della superficie coperta da oceani nell'emisfero meridionale, che aumenta di conseguenza la quantità di carbonio scambiata tra superficie dell'oceano e atmosfera; dato che l'effetto marino descritto precedentemente provoca il rilascio di carbonio più antico nell'atmosfera, il <sup>14</sup>C viene tolto dall'aria dell'emisfero meridionale più rapidamente rispetto a quello dell'emisfero settentrionale.
 
==== Effetto isola ====
Si è ipotizzato che debba esistere un "effetto isola" analogo al meccanismo che spiega l'"effetto emisfero": dato che le isole sono circondate d'acqua, lo scambio di carbonio con l'atmosfera dovrebbe ridurre il rapporto <sup>14</sup>C/<sup>12</sup>C degli organismi insulari.
 
All'interno del medesimo emisfero, tuttavia, le perturbazioni sembrano essere in grado di rimescolare l'atmosfera con una velocità sufficiente a rendere non misurabile la differenza.
 
Le curve di calibrazione ottenute nei laboratori di [[Seattle]] e [[Belfast]], ottenute rispettivamente da alberi cresciuti in Nord America e in Irlanda, mostrano una sostanziale coerenza, facendo propendere per l'ininfluenza dell'"effetto isola".
 
=== Contaminazione ===
Qualunque aggiunta di carbonio di età differente da quella del campione da analizzare provoca una misurazione inaccurata.
 
La contaminazione con carbonio recente fa sembrare il campione più giovane della realtà. Tale effetto risulta maggiore per i campioni più antichi: un campione vecchio di 17000 anni contaminato dell'1% con carbonio moderno lo fa apparire 600 anni più giovane, mentre un campione vecchio di 34000 anni contaminato con[[d la stessa quantità di carbonio moderno causa un errore di 4000 anni.
 
La contaminazione con carbonio antico, nel quale tutto il <sup>14</sup>C è decaduto, provoca un errore di datazione nel senso opposto, che però non dipende dall'età del campione: una contaminazione dell'1% sposta indietro l'età di 80 anni, indipendentemente dall'età effettiva del campione.
 
La contaminazione può essere provocata dal contatto del campione con materiali o contenitori che contengano carbonio, come ad esempio cotone, cenere, etichette di carta, borse di stoffa e alcuni conservanti come il polivinile acetato.
 
La contaminazione può avvenire anche prima della raccolta del campione: il contatto con [[acidi umici]], sostanze prodotte dalla [[biodegradazione microbica]] dei materali biologici, o quello con i carbonati contenuti nel suolo, sono esempi di contaminazioni di cui occorre tener conto; ma esistono anche altri fenomeni naturali da considerare, quali ad esempio lo scambio di atomi di carbonio tra le conchiglie e l'ambiente circostante.
== Note ==
{{reflist}}
<references />
 
== Riferimenti bibliografici ==
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* {{cite book |first = Thomas M.|last = Cronin|title = Paleoclimates: Understanding Climate Change Past and Present|year = 2010|___location = New York|publisher = Columbia University Press|isbn = 978-0-231-14494-0}}
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* {{cite book |last1 = Maslin|first1 = Mark A.|last2 = Swann|first2 = George E.A.|chapter = Isotopes in marine sediments|editor-last = Leng|editor-first = Melanie J.|year = 2006|title = Isotopes in Palaeoenvironmental Research|place = Dordrecht|publisher = Springer|isbn = 978-1-4020-2503-7|pages = 227–290}}
* {{cite book |first = Sergei V.|last = Rasskazov|last2 = Brandt|first2 = Sergei Borisovich|last3 = Brandt|first3 = Ivan S.|title = Radiogenic Isotopes in Geologic Processes|year = 2009|___location = Dordrecht|publisher = Springer|isbn = 978-90-481-2998-0}}
* {{cite book |last = Schoeninger|first = Margaret J.|chapter = Diet reconstruction and ecology using stable isotope ratios|title = A Companion to Biological Anthropology|publisher = Blackwell|year = 2010|isbn = 978-1-4051-8900-2|___location = Oxford|editor-last = Larsen|editor-first = Clark Spencer|pages = 445–464}}
* {{Cite book|last = Suess|first = H.E.|chapter = Bristlecone-pine calibration of the radiocarbon time-scale 5200 B.C. to the present|title = Radiocarbon Variations and Absolute Chronology|publisher = John Wiley & Sons|year = 1970|___location = New York|editor-last = Olsson|editor-first = Ingrid U.|pages = 303–311}}