Maurizio Gasparri: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
| nome
| immagine
| didascalia = Gasparri nel 2018
| carica = [[Ministri delle comunicazioni della Repubblica Italiana|Ministro delle comunicazioni]]
| mandatoinizio = 11 giugno 2001
| mandatofine = 23 aprile 2005
| primoministro = [[Silvio Berlusconi]]
| predecessore = [[Salvatore Cardinale]]
| successore = [[Mario Landolfi]]
| carica2 = [[Sottosegretario di Stato (ordinamento italiano)|Sottosegretario di Stato]] al [[Ministero dell'interno]]
| mandatoinizio2 = 11 maggio 1994
| mandatofine2 = 17 gennaio 1995
| primoministro2 = [[Silvio Berlusconi]]
| predecessore2 = [[Antonino Murmura]]
| successore2 = [[Luigi Rossi (prefetto)|Luigi Rossi]]
| carica3 = [[Senatore della Repubblica Italiana]]
| mandatoinizio3 = 29 aprile 2008
| mandatofine3 =
| legislatura3 = {{NumLegRepubblica|S|XVI|XVII|XVIII|XIX}}
|
| coalizione3 = '''XVI''': [[Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche italiane del 2008|Centro-destra 2008]]<br>'''XVII''': [[Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche in Italia del 2013|Centro-destra 2013]]<br>'''XVIII''': [[Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche in Italia del 2018|Centro-destra 2018]]<br>'''XIX''': [[Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche in Italia del 2022|Centro-destra 2022]]
| circoscrizione3 = [[Circoscrizione Lazio (Senato della Repubblica)|Lazio]]
| carica4 = [[Deputato della Repubblica Italiana]]
| mandatoinizio4 = 23 aprile 1992
| mandatofine4 = 28 aprile 2008
| legislatura4 = {{NumLegRepubblica|D|XI|XII|XIII|XIV|XV}}
| gruppo parlamentare4 = '''XI''': [[MSI-DN]]<br>'''XII''': [[Alleanza Nazionale|AN]]-[[Movimento Sociale Italiano|MSI]]<br>'''XIII'''-'''XV''': [[Alleanza Nazionale|AN]]
| coalizione4 = '''XII''': [[Polo del Buon Governo]]<br>'''XIII''': [[Polo per le Libertà]]<br>'''XIV'''-'''XV''': [[Casa delle Libertà]]
| circoscrizione4 = '''XI''': [[Circoscrizione Roma-Viterbo-Latina-Frosinone|Roma]]<br>'''XII'''-'''XIII''': [[Circoscrizione Lazio 1|Lazio 1]]<br>'''XIV'''-'''XV''': [[Circoscrizione Calabria (Camera dei deputati)|Calabria]]
| collegio4 = '''XII''': [[Collegio elettorale di Roma - Ciampino (Camera dei deputati)|12. Roma-Ciampino]]
| partito = [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]] <small>(dal 2013)</small><br>''In precedenza:''<br>[[Movimento Sociale Italiano|MSI]] <small>(1972-1995)</small><br>[[Alleanza Nazionale|AN]] <small>(1995-2009)</small><br>[[Il Popolo della Libertà|PdL]] <small>(2009-2013)</small>
| titolo di studio = Diploma di maturità classica
| professione = Giornalista
| cotitolare2 = [[Marianna Li Calzi]]<br>[[Domenico Lo Jucco]]
| sito4 = https://leg15.camera.it/cartellecomuni/leg15/include/contenitore_dati.asp?tipopagina=&deputato=d33210&source=%2Fdeputatism%2F240%2Fdocumentoxml%2Easp&position=Deputati\La%20Scheda%20Personale&Pagina=Deputati/Composizione/SchedeDeputati/SchedeDeputati.asp%3Fdeputato=d33210
| incarichi4 = '''XIII legislatura:'''
*Vice-[[Capogruppo (parlamento)|capogruppo]] di [[Alleanza Nazionale|AN]] alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] <small>(dal 16/06/1999 al 29/05/2001)</small>
'''XV legislatura:'''
*[[Presidente]] della Delegazione parlamentare presso l'assemblea dell'[[Iniziativa Centro Europea]] <small>(dal 26/07/2006 al 24/06/2008)</small>
| sito3 = https://www.senato.it/leg/19/BGT/Schede/Attsen/00001103.htm
| incarichi3 = '''XVI legislatura:'''
*[[Capogruppo (parlamento)|Capogruppo]] de [[Il Popolo della Libertà]] al [[Senato della Repubblica]] <small>(dal 06/05/2008 al 14/03/2013)</small>
'''XVII legislatura:'''
*[[Vicepresidente]] del [[Senato della Repubblica]] <small>(dal 21/03/2013 al 22/03/2018)</small>
'''XVIII legislatura:'''
*[[Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari#Presidenti|Presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari]] <small>(dal 18/07/2018 al 12/10/2022)</small>
*[[Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa#Presidenti|Presidente del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa]] <small>(dal 18/07/2018 al 12/10/2022)</small>
'''XIX legislatura:'''
*Vicepresidente del Senato della Repubblica <small>(dal 19/10/2022 al 22/11/2023)</small>
*[[Capogruppo (parlamento)|Capogruppo]] di [[Forza Italia (2013)|Forza Italia-Berlusconi Presidente]]-[[Partito Popolare Europeo|PPE]] al [[Senato della Repubblica]] <small>(dal 21/11/2023)
}}
{{Bio
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|Epoca2 = 2000
|Attività = politico
|Attività2 = giornalista
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = ,
}}
È stato [[Ministri delle comunicazioni della Repubblica Italiana|ministro delle comunicazioni]] dall'11 giugno 2001 al 23 aprile 2005 nel [[governo Berlusconi II]], capogruppo de [[Il Popolo della Libertà]] al Senato nella [[XVI legislatura della Repubblica Italiana|XVI legislatura della Repubblica]] e vicepresidente del Senato della Repubblica nella [[XVII legislatura della Repubblica Italiana|XVII legislatura]] e nel primo anno della [[XIX legislatura della Repubblica Italiana|XIX]].
== Biografia ==
Nato a [[Roma]], da genitori originari di [[Roscigno]] ([[Provincia di Salerno|Salerno]]) in [[Campania]], figlio del [[generale]] dei [[carabinieri]] Domenico Gasparri (1919-2017) e di Iole Siani (1921-2009), ha un fratello: [[Clemente Gasparri|Clemente]], [[generale di corpo d'armata]] e [[Vice Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri|vice comandante generale dell'Arma dei Carabinieri]] dal 7 marzo 2012 al 6 marzo 2013.
Dopo aver conseguito la [[maturità classica]] al [[Liceo ginnasio Torquato Tasso (Roma)|liceo Torquato Tasso]] di Roma, si è dedicato alla [[politica]].<ref>{{cita web|url=https://www.gasparri.it|titolo=Sito ufficiale <!--creato automaticamente, da ricontrollare manualmente -->|lingua= |data= |accesso= }}</ref>
=== Vita privata ===
Grande [[tifoso]] della [[A.S. Roma|Roma]]<ref>{{Cita web|url=http://www.laziopress.it/2015/04/13/il-romanista-gasparri-ora-tifa-juve-pur-di-andare-contro-la-lazio-dico-anche-questo/|titolo=Il romanista Gasparri ora tifa Juve: “Pur di andare contro la Lazio dico anche questo…”}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.superscommesse.it/notizie/per_chi_tifano_i_nostri_politici_la_maggioranza_dice___-7672.html|titolo=Per chi tifano i nostri politici? La maggioranza dice...|autore=https://www.facebook.com/Superscommesse.it|sito=SuperScommesse|accesso=28 gennaio 2019}}</ref>, è sposato dal 1980 con Amina Fiorillo, conosciuta alla fine degli [[anni '70]] e la quale aveva raccontato che ad averla colpita era stata la sua simpatia e la sua somiglianza ad [[Al Pacino]], e ha una figlia: Gaia.<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Giorgia Belfiore|url=https://www.tag24.it/880676-maurizio-gasparri-eta-carriera-moglie-figli-cybersecurity|titolo=Maurizio Gasparri età, carriera, moglie, figli e società di cyberse...|sito=TAG24|data=2023-11-26|accesso=2025-09-19}}</ref>
== Carriera politica ==
=== Gli inizi nel Movimento Sociale Italiano ===
Negli [[anni '70]] diviene segretario provinciale del [[Fronte della Gioventù]] (FdG), l'organizzazione giovanile del [[Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale]] (MSI-DN). Nel 1979 fu scelto dal [[Fronte della Gioventù#Segretari|segretario del FdG]] [[Gianfranco Fini]] per svolgere il ruolo di suo vice all'interno del [[Fronte della Gioventù|FdG]]<ref name=":1">{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ilpost.it/2013/03/21/vicepresidenti-senato/maurizio-gasparri/|titolo=I 4 nuovi vicepresidenti del Senato|sito=Il Post|data=2013-03-21}}</ref>. Dal 1982 al 1984 è stato direttore della rivista del Fronte della Gioventù ''[[Dissenso (rivista)|Dissenso]]''.
Nel 1983, già vicesegretario del FdG, entra nella redazione del ''[[Secolo d'Italia]]'', [[quotidiano]] del [[MSI-DN]], come praticante, di cui nel [[1991]] diventa condirettore.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.nextquotidiano.it/maurizio-gasparri-va-in-pensione-dopo-9-anni-di-lavoro-su-37/|titolo=Maurizio Gasparri va in pensione (dopo 9 anni di lavoro su 37)|data=2020-07-03|accesso=2020-07-03}}</ref>
Nel 1985 diventa [[giornalista professionista]], iscrivendosi all'[[Ordine dei giornalisti]] del [[Lazio]].
All'interno del partito Gasparri rientrava nella [[Corrente politica|corrente]] ''Destra in movimento'' di [[Giuseppe Tatarella]], di stampo [[Conservatorismo|conservatrice]], che al XV congresso del 1987 sostenne la mozione di [[Gianfranco Fini|Fini]], designato dal [[Movimento Sociale Italiano#Segretari|segretario uscente]] [[Giorgio Almirante]] quale erede successore, e sotto la sua leadership ottenne un ruolo di spicco.<ref name=":1" /><ref>{{Cita news|url=https://www.iltempo.it/politica/2010/04/17/news/quando-i-finiani-doc-erano-gasparri-e-la-russa-740479/|titolo=Quando i finiani doc erano Gasparri e La Russa|pubblicazione=[[Il Tempo]]|data=17 aprile 2010|accesso=19 dicembre 2010}}</ref>
Alla fine degli [[anni '80]] diviene presidente del [[Fronte Universitario d'Azione Nazionale]], [[movimento politico]] [[Università|universitario]] di [[estrema destra]] a cui aderivano gli universitari [[Missino|missini]].
=== Elezione a deputato ===
Alle [[Elezioni politiche in Italia del 1992|elezioni politiche del 1992]] viene candidato alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]], tra le liste del [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale]] nella [[circoscrizione Roma-Viterbo-Latina-Frosinone]], risultando eletto deputato. Nello stesso periodo si mise in aspettativa come redattore, continuando tuttavia a dirigere il ''Secolo d'Italia'' fino al 1994<ref name=":0" />. Nel corso della [[XI legislatura della Repubblica Italiana|XI legislatura]] ha fatto parte della [[Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei deputati|10ª Commissione Attività produttive, commercio e turismo]].
Durante il periodo dell'[[inchiesta]] [[mani pulite]] tenne un atteggiamento di totale approvazione e sostenne le indagini giudiziarie.<ref name=":1" />
Dal 22 febbraio 1993 al 29 aprile 1994 è stato [[consigliere comunale]] di [[Fiumicino]] ([[Provincia di Roma|Roma]]) per il MSI-DN.<ref>{{Cita web|url=https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoAnagrafica&IdAnagrafica=770993|titolo=Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali|sito=amministratori.interno.gov.it|accesso=2025-07-14}}</ref>
=== Sottosegretario agli interni ===
Alle [[Elezioni politiche in Italia del 1994|elezioni politiche del 1994]] viene ricandidato alla Camera nel [[Collegio elettorale di Roma - Ciampino (Camera dei deputati)|collegio elettorale di Roma - Ciampino]], sostenuto dalla [[Coalizione (politica)|coalizione]] di [[Centro-destra in Italia|centro-destra]] [[Polo del Buon Governo]] in quota [[Alleanza Nazionale]] (AN), venendo rieletto a Montecitorio con il 50,38% dei voti e superando i candidati dei [[Alleanza dei Progressisti|Progressisti]] [[Laura Rozza]] (40,53%) e del [[Patto per l'Italia]] Sante Massimo Trabalza (9,09%)<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=C&dtel=27/03/1994&tpa=I&tpe=L&lev0=0&levsut0=0&lev1=15&levsut1=1&levsut2=2&ne1=15&es0=S&es1=S&es2=S&ms=S&ne2=1512&lev2=12&unipro=uni|titolo=Eligendo Archivio - Ministero dell'Interno DAIT|sito=Eligendo}}</ref>. Nella [[XII legislatura della Repubblica Italiana|XII legislatura della Repubblica]] è stata membro della 10ª Commissione Attività produttive, commercio e turismo (1994-1995), venendo sostituito per l'incarico di governo che occupa da [[Franca Marino Buccellato]] prima e [[Stefano Gaggioli]] poi, della [[Commissione Difesa della Camera dei deputati|4ª Commissione Difesa]] (1995-1996) e della Commissione speciale per il riordino del settore radiotelevisivo (1995-1996), oltre a far parte del comitato direttivo del [[gruppo parlamentare]] ''Alleanza Nazionale-MSI'' alla Camera.
In seguito alla nascita del [[Governo Berlusconi I|primo governo Berlusconi]], l'11 maggio 1994 viene nominato dal [[Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Consiglio dei ministri]] [[Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri|sottosegretario di Stato]] al [[Ministero dell'interno]], rimanendo in carica fino alla fine dell'esecutivo, dopo il ribaltone di [[Umberto Bossi]], il 17 gennaio 1995.
=== Dal MSI ad Alleanza Nazionale ===
Nel 1995 aderisce alla [[svolta di Fiuggi]] di Gianfranco Fini, che portò allo scioglimento del MSI e la sua confluenza in [[Alleanza Nazionale|AN]] come [[partito]], dov'é stato membro della corrente ''Area Vasta'' di [[Giuseppe Tatarella|Tatarella]], che si richiamava al [[conservatorismo nazionale]] e rappresentava la maggioranza nel partito; successivamente aderisce alla corrente ''[[Destra Protagonista]]'', sempre nazional conservatrice, che si richiamava a Tatarella, ma maggiormente vicina a [[Silvio Berlusconi]] e sostenitori dell'alleanza con quest'ultimo (da qui l'appellativo di ''[[berluscones]]''), {{Senza fonte|che faceva riferimento alla [[rivista]] politica ''EuroDestra''}} e di cui assume la guida assieme a [[Ignazio La Russa]] fino al superamento delle correnti nel partito.
=== Vice-capogruppo di AN alla Camera ===
Alle [[Elezioni politiche in Italia del 1996|elezioni politiche del 1996]] viene ricandidato alla Camera sia nel [[Collegio elettorale di Roma - Ciampino (Camera dei deputati)|medesimo collegio elettorale]], sostenuto dalla coalizione [[Polo per le Libertà]], che tra le liste proporzionali di Alleanza Nazionale nella [[circoscrizione Lazio 1]], risultando eletto per la terza volta deputato nel proporzionale<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=C&dtel=21/04/1996&tpa=I&tpe=I&lev0=0&levsut0=0&levsut1=1&es0=S&es1=S&ms=S&ne1=15&lev1=15|titolo=Eligendo Archivio - Ministero dell'Interno DAIT|sito=Eligendo}}</ref>, mentre nel collegio uninominale raccoglie il 47,17% dei voti e viene sconfitto dal candidato de [[L'Ulivo]] [[Willer Bordon]] (48,84%)<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://elezionistorico.interno.gov.it/|titolo=Eligendo Archivio - Ministero dell'Interno DAIT|sito=Eligendo|accesso=2025-09-19}}</ref>. Nel corso della [[XIII legislatura della Repubblica Italiana|XIII legislatura]] ha fatto parte della 4ª Commissione Difesa, oltre a ricoprire l'incarico di vice-[[Capogruppo (parlamento)|capogruppo]] del [[gruppo parlamentare]] di AN a Montecitorio dal 16 giugno 1999 al 29 maggio 2001.
{{Senza fonte|Nel 1998 fonda un [[sito internet]] d'[[informazione]] [[politica]] ''Destra.it''}}, mentre nel 1999 presenta una [[proposta di legge]] [[costituzione]], assieme a Fini e [[Adolfo Urso]], per eliminare il [[quorum]] dal [[referendum]], che tuttavia non iniziò mai l'esame parlamentare e fu messo da parte.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://pagellapolitica.it/articoli/cambiare-regole-abolire-quorum-referendum|titolo=Da trent’anni chi perde ai referendum chiede di cambiare le regole|sito=Pagella Politica|accesso=2025-09-19}}</ref>
=== Ministro delle comunicazioni ===
{{Vedi anche|Legge Gasparri}}
[[File:Maurizio Gasparri (2001).jpg|sinistra|miniatura|249x249px|Gasparri rieletto alla Camera nel 2001]]
Alle [[Elezioni politiche in Italia del 2001|elezioni politiche del 2001]] viene confermato alla Camera e a partire dallo stesso anno e fino al 2005 è [[Ministri delle comunicazioni della Repubblica Italiana|Ministro delle comunicazioni]] nel [[governo Berlusconi II]]..
Nel 2001 la sua carriera politica ha raggiunto il suo punto più alto quando è stato chiamato, sempre da Berlusconi<ref>{{Cita web |url=http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11918690/roma-gasparri-forza-italia-tajani-elezioni-ticket-meloni-bertolaso.html |titolo=Gasparri accusa il Big, Libero, 12 giugno 2016 |accesso=2 marzo 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170303042824/http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11918690/roma-gasparri-forza-italia-tajani-elezioni-ticket-meloni-bertolaso.html |dataarchivio=3 marzo 2017 |urlmorto=sì }}</ref>, a ricoprire l'incarico di [[Ministri delle comunicazioni della Repubblica Italiana|Ministro delle comunicazioni]]..
In tale veste si è fatto promotore di una legge di riordino del sistema televisivo, nota come "''legge Gasparri''"<ref>[https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/25/riforma-rai-la-legge-gasparri-va-abolita-renzi-mantenga-la-parola/1454082/ Riforma Rai: la legge Gasparri va abolita, Renzi mantenga la parola - Il Fatto Quotidiano] Critiche alla legge Gasparri, IlFattoQuotidiano, 25 febbraio 2015</ref>. La legge venne inizialmente rinviata alle Camere dal [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]] [[Carlo Azeglio Ciampi]] dieci giorni dopo la sua approvazione al [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento]] nel dicembre 2003, in quanto l'aumento del limite antitrust viola il principio del [[pluralismo]] sancito dall'articolo 21 della [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]] ("''Non c'è democrazia senza pluralismo e imparzialità dell'informazione''"). Il governo Berlusconi si preoccupò allora di adottare subito un [[decreto legge]] (''il decreto salvareti''), che venne poi convertito in legge dal Parlamento il 23 febbraio 2004, aspramente criticato perché di fatto calpestava una sentenza della Consulta che ordinava la messa sul satellite di una rete [[Mediaset]], ovvero [[Rete 4]], con la conseguente perdita di pubblicità per [[Rai 3]]. Il nuovo testo della ''legge Gasparri'' è stato approvato in via definitiva il 29 aprile (dopo 130 sedute e la presentazione di 14.000 emendamenti), e promulgato dal Presidente il 3 maggio 2004..
Nel 2007 la Commissione Europea si è espressa in modo critico sulla legge con la motivazione che questa ha introdotto "vantaggi ingiustificati agli operatori analogici" già sul mercato, scoraggiando l'ingresso di nuovi operatori<ref>[https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62005J0380:IT:HTML Causa C-380/05 presso Corte di Giustizia Europea]</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/07_Luglio/18/legge_gasparri_ue_boccia.shtml|titolo=Tv: Unione europea boccia la legge Gasparri|pubblicazione= ''[[Corriere della Sera]]''|data=18 luglio 2007|accesso=19 dicembre 2010}}</ref> e ha perciò iniziato una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia, poi sospesa quando il governo italiano si è impegnato ad adeguare la legge alla normativa europea che garantisce l'assegnazione trasparente delle frequenze televisive. A gennaio 2009, con decisione n.242<ref>[https://www.archive.org/download/SentenzaConsiglio24209/Decisione_del_20_gennaio_2009_r242.pdf Consiglio di Stato n.242/20 gennaio 2009]</ref>, il Consiglio di Stato (riprendendo la questione già parzialmente decisa con la sentenza non definitiva del Consiglio n. 2622/08 del 31 maggio 2008) dà sostanzialmente ragione ad Europa 7, concedendole una "vittoria di Pirro" (danni esigibili dallo Stato per un solo milione di euro e un canale preso dal VHF III). Si calcolano così quattro sentenze a favore di Europa 7 dopo quelle della Corte di Giustizia Europea, Corte Costituzionale, e del TAR del Lazio<ref>la vicenda, paradossale, si dipana tra 10 anni di ricorsi e sentenze. Il 22 dicembre 1999, vinta nel 1997 la gara pubblica, il Ministero ribadiva la concessione delle frequenze. Nel novembre 2002 la Corte Costituzionale (sentenza [[Sentenza n. 466/2002 della Corte Costituzionale|466/2002]]) ribadisce il concetto. Nel 2004 vi è una sentenza favorevole TAR n. 9325/04 che lo ribadisce di nuovo. Luglio 2005, ricorso al Consiglio di Stato, che, essendo in grave imbarazzo, rivolge dei quesiti interpretativi alla Corte di giustizia Europea. Questa concede udienza il 30 novembre 2006 e, dopo enormi ritardi emette un'altra sentenza favorevole, in gennaio 2008. Senza produrre risultati reali. Si veda [[Europa 7]] per ulteriori dettagli.</ref>.
Con il [[Rimpasto di Governo|rimpasto di governo]] nell'aprile 2005, a seguito del tracollo della [[Casa delle Libertà]] alle [[Elezioni regionali in Italia del 2005|elezioni regionali di quell'anno]], non viene confermato ministro delle comunicazioni, venendo sostituito da [[Mario Landolfi]] preferito da Gianfranco Fini.
=== Attività societaria ed associativa ===
Rieletto alla Camera nel 2006, sempre in AN, diviene presidente della "Delegazione parlamentare presso l'assemblea dell'iniziativa centro-europea, fino alla fine della legislatura nel 2008.
Nel [[2007]] entra anche nel CdA della società di telecomunicazioni [[Telit|Telit Communications]] in qualità di "director" (amministratore) non esecutivo.<ref name="autogenerato1">{{Cita web |url=http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=748&ID_sezione=&sezione= |titolo=Il digitale terrestre ingaggia Gasparri - La Stampa, 18 luglio 2006 |accesso=18 gennaio 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080521005749/http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=748&ID_sezione=&sezione= |dataarchivio=21 maggio 2008 |urlmorto=sì }}</ref> Per questa sua posizione viene coinvolto nell'inchiesta giornalistica di [[Report]] del maggio [[2007]] ("Il Mistero del Faraone"), che indagava sulla torbida<ref>La procura aprirà un'indagine e ipotizza una tangente di 97 milioni di euro. Si veda [http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/cronaca/corruzione-wind/tangente-americani/tangente-americani.html Repubblica, feb 2008]</ref> vendita di [[Wind Telecomunicazioni|Wind]] agli egiziani di Sawiris, e sull'uso dei cosiddetti "gsm-box", in quanto Telit era "presieduta da manager israeliani e che in Italia fa affari con Sawiris" (e con i gsm-box medesimi).<ref>[http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E1072369,00.html Report - 17 maggio 2007] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090616113331/http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%5E1072369,00.html |data=16 giugno 2009 }}</ref>
Nel [[2007]] fonda l'associazione ''Italia Protagonista'', mentre a maggio dello stesso anno pubblica un libro, "Il cuore a destra", che ha presentato nel corso dell'estate in varie località d'Italia.
=== Capogruppo del PdL al Senato ===
[[File:PdL Cicchitto & Gasparri Quirinale 2008.jpg|thumb|Gasparri col [[Capogruppo (parlamento)|capogruppo]] [[PdL]] alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera]] [[Fabrizio Cicchitto]] durante le [[Consultazioni del presidente della Repubblica Italiana|consultazioni]] al [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]] nel 2008]]
Alle [[Elezioni politiche in Italia del 2008|elezioni politiche del 2008]] viene eletto senatore ed è presidente del gruppo parlamentare [[Il Popolo della Libertà]] al [[Senato della Repubblica]].
A novembre 2009 Gasparri è primo firmatario del [[disegno di legge]] "Misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi, in attuazione dell'articolo 111 della Costituzione e dell'articolo 6 della [[Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali|Convenzione europea sui diritti dell'uomo]]"<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/Media/pdf/ddl_giustizia.pdf|titolo=DDL Giustizia}}</ref>, comunemente noto come [[processo breve]]. Gasparri ha presentato il provvedimento come parte di un «decalogo sulla giustizia» che comprenda anche «nuove norme antimafia, riforma del [[processo civile]], riforma della professione forense, [[intercettazioni]] e riforma costituzionale della giustizia»,<ref>{{Cita web|url=https://www.ordineavvocatitrani.it/upload/cnf-rassegna_stampa_13_11_09.pdf|titolo=RASSEGNA STAMPA 13 novembre 2009|accesso=9 agosto 2020}}</ref> auspicando che «Per incominciare, i magistrati inizino a lavorare di più».<ref>[http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dall%20Italia&vxClipId=2524_4aa7779c-cf90-11de-a0b4-00144f02aabc&vxBitrate=300 Intervista a Corriere.it]</ref>
Nel settembre 2010 non segue Fini nella scissione del PdL, che dà vita a Futuro e Libertà.
A gennaio 2011 firma, insieme al [[Presidenti della Lombardia|presidente della Regione Lombardia]] [[Roberto Formigoni]] ed altri, una [[lettera aperta]] per chiedere ai cattolici italiani di sospendere ogni giudizio morale nei confronti di [[Silvio Berlusconi]], indagato dalla procura di Milano per [[concussione]] e [[prostituzione minorile]].<ref>[http://www.iltempo.it/politica/2011/01/22/1231821-cari_cattolici_evitate_trappola.shtml ilTempo.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110126011113/http://www.iltempo.it/politica/2011/01/22/1231821-cari_cattolici_evitate_trappola.shtml |data=26 gennaio 2011 }}, testo della lettera aperta</ref>
=== Vicepresidente del Senato ===
[[File:Maurizio Gasparri datisenato 2013.jpg|sinistra|miniatura|Maurizio Gasparri rieletto al [[Senato della Repubblica|Senato]] nel 2013]]
Alle [[elezioni politiche in Italia del 2013|elezioni politiche del 2013]] viene ricandidato al Senato, tra le liste del [[Popolo delle Libertà]] nella [[Circoscrizione Lazio (Senato della Repubblica)|circoscrizione Lazio]] in seconda posizione (dietro a Berlusconi), venendo rieletto a [[Palazzo Madama (Roma)|Palazzo Madama]]. Nella [[XVII legislatura della Repubblica Italiana|XVII legislatura della Repubblica]] è stato [[vicepresidente]] dell'ufficio di presidenza del Senato, eletto il 21 marzo 2013 con 96 voti, oltreché membro della [[Commissione Difesa del Senato della Repubblica|4ª Commissione Difesa]], della [[Commissione parlamentare di vigilanza RAI]] e della [[Commissione parlamentare d'inchiesta|Commissioni parlamentare d'inchiesta]] sul [[Caso Moro|rapimento e morte di Aldo Moro]].
Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, dopo che non aveva seguito né Gianfranco Fini in [[Futuro e Libertà per l'Italia]], né Ignazio La Russa in [[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fratelli d'Italia]] (partito che raccoglieva l'eredità del MSI e AN) e la maggior parte degli altri colleghi di partito di lunga data, aderisce alla rinascita di [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]<ref>[https://www.corriere.it/politica/13_novembre_16/addio-pdl-in-frantumi-rinasce-forza-italia-0d58c8fc-4e97-11e3-80a5-bffb044a7c4e.shtml L'addio al Pdl (in frantumi), rinasce Forza Italia]</ref>, diventando il successivo 24 marzo 2014 membro del Comitato di presidenza. È inoltre membro del [[CdA]] della Fondazione AN.<ref>{{Cita web |url=http://www.liberoquotidiano.it/news/11637958/Italo-Bocchino-direttore-del-Secolo-.html |titolo=Italo Bocchino direttore del Secolo, la rabbia della figlia di Almirante: "Boicottiamolo". E Storace va giù duro con Alfano |accesso=16 giugno 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141205045227/http://www.liberoquotidiano.it/news/11637958/Italo-Bocchino-direttore-del-Secolo-.html |dataarchivio=5 dicembre 2014 |urlmorto=sì }}</ref>
=== Presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari ===
Alle [[Elezioni politiche in Italia del 2018|elezioni politiche del 2018]] venne ricandidato in Forza Italia e rieletto senatore nella medesima circoscrizione. Con l'inizio della [[XVIII legislatura della Repubblica Italiana|XVIII legislatura]], il 18 luglio 2018 è eletto [[Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari#Presidenti|presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2018/07/18/gasparri-eletto-presidente-giunta-senato_bb2053ff-49a4-465c-a6ab-c3d28e16856c.html|titolo=Gasparri eletto presidente Giunta Senato - Ultima Ora|sito=Agenzia ANSA|data=2018-07-18|lingua=it|accesso=2023-05-08}}</ref>
Nel dicembre 2019 è tra i 64 firmatari (di cui 41 di Forza Italia) per il [[Referendum costituzionale in Italia del 2020|referendum confermativo sul taglio dei parlamentari]]: pochi mesi prima i senatori berlusconiani avevano disertato l'aula in occasione della votazione sulla riforma costituzionale.<ref>{{cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/12/18/taglio-parlamentari-forza-italia-guida-la-coalizione-dei-salva-poltrone-firmano-per-il-referendum-pure-7-pd-3-m5s-e-2-renziani/5625598/|titolo=Taglio parlamentari, Forza Italia guida la coalizione dei salva-poltrone. Firmano per il referendum pure 7 Pd, 3 M5S e due renziani|data=18 dicembre 2019|accesso=23 dicembre 2019}}</ref> Il mese seguente viene scelto come commissario romano di Forza Italia. Il 12 maggio [[2020]] Berlusconi nomina un nuovo coordinamento di 14 persone tra le quali c’è anche Gasparri.<ref>{{Cita web|url=https://www.iltempo.it/politica/2020/05/12/news/rivoluzione-berlusconi-cambia-tutto-forza-italia-addio-quadriumvirato-arriva-direttorio-14-torna-pure-michaela-biancofiore-maurizio-gasparri-1324854/|titolo=Rivoluzione Berlusconi, cambia tutto in Forza Italia: ecco i nuovi 14 del vertice|sito=iltempo.it|accesso=2020-05-13}}</ref>
Il 3 luglio 2020 un articolo de ''[[Il Fatto Quotidiano]]'' rende noto che dal 1º giugno dello stesso anno, dopo 9 anni di lavoro e 28 di aspettativa, Gasparri risulta essere in [[pensione]] come giornalista in quanto ha maturato ed ottenuto i requisiti per la quiescenza ed il trattamento previdenziale.<ref name=":0" />
=== Ritorno alla vicepresidenza del Senato e Capogruppo di Forza Italia al Senato ===
Alle [[Elezioni politiche in Italia del 2022|elezioni politiche anticipate del 2022]] viene ricandidato al Senato, tra le liste di Forza Italia nel [[Collegio plurinominale Lazio - 02 (2020)|collegio plurinominale Lazio - 02]] in terza posizione (dietro a Berlusconi e [[Anna Maria Bernini]]), risultando rieletto a Palazzo Madama.
Agli inizi della [[XIX legislatura della Repubblica Italiana|XIX legislatura]] ha presentato due proposta di legge che ostacolerebbero l'accesso e il diritto all'[[interruzione volontaria di gravidanza]]: il primo che prevede il riconoscimento [[giuridico]] del [[feto]] attraverso la modifica dell’articolo 1 del [[Codice civile (Italia)|Codice Civile]] e la seconda che istituisce la “''giornata della vita nascente''” facilitando il lavoro (anche all'interno delle [[Scuola pubblica|scuole pubbliche]]) delle associazioni [[antiabortiste]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ilpost.it/2022/10/19/proposte-antiabortiste-gasparri/|titolo=La nuova maggioranza ha già fatto diverse proposte antiabortiste|sito=Il Post|data=2022-10-19|accesso=2025-07-14}}</ref>.
Il 19 ottobre 2022 viene eletto vicepresidente del Senato con 90 voti<ref>{{Cita web|url=https://www.rainews.it/maratona/2022/10/camere-il-voto-per-le-vicepresidenze-2019896c-9fec-46b2-a12d-26cd9bad39d5.html|titolo=AMP {{!}} Camera e Senato, eletti i rappresentanti dei partiti negli uffici di presidenza|sito=www.rainews.it|accesso=2022-10-19}}</ref>, incarico che ricopre fino al 21 novembre 2023, quando si dimette venendo contestualmente eletto capogruppo di [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2023/11/21/fi-staffetta-ronzulli-gasparri-alla-guida-del-gruppo-al-senato_70832584-5508-424b-8551-d28b75948938.html|titolo=FI: staffetta Ronzulli-Gasparri alla guida del gruppo al Senato - Notizie - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=2023-11-21|lingua=it|accesso=2023-11-21}}</ref>
Il 7 dicembre 2022 riceve il Premio Internazionale Bonifacio VIII "per una cultura della Pace", dall'Accademia Bonifaciana di Anagni (Fr), su proposta del Rettore Presidente Gr. Uff. Dott. Sante De Angelis e alla presenza del Presidente del Comitato Scientifico [[monsignore]] [[Enrico dal Covolo]].
== Posizioni politiche ==
Si è dichiarato contrario ai [[matrimoni gay]], definendoli «contro-natura»<ref>{{Cita web |url=http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2014/10/06/ARclIyAC-abrignani_replica_gasparri.shtml |titolo=Abrignani: «Sì alle nozze gay». Gasparri replica: «Sono contro natura» |accesso=7 ottobre 2014 |dataarchivio=11 ottobre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141011190242/http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2014/10/06/ARclIyAC-abrignani_replica_gasparri.shtml |urlmorto=sì }}</ref>, e alle [[adozioni gay]], affermando «''la vita nasce dall'incontro di uomo e donna''».<ref>{{Cita web |url=http://www.europaquotidiano.it/2014/06/30/gasparri-frena-berlusconi-no-a-matrimoni-e-adozioni-gay/ |titolo=Gasparri frena Berlusconi: «No a matrimoni e adozioni gay» |accesso=7 ottobre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141012005913/http://www.europaquotidiano.it/2014/06/30/gasparri-frena-berlusconi-no-a-matrimoni-e-adozioni-gay/ |dataarchivio=12 ottobre 2014 |urlmorto=sì }}</ref>
== Controversie ==
=== Dichiarazioni su Obama ===
Il 5 novembre 2008, nel corso della registrazione del GR3 Rai parlando del [[presidente eletto degli Stati Uniti d'America]] e della lotta al [[terrorismo]], ha dichiarato: «''Con [[Obama]] alla [[Casa Bianca]] [[al-Qāʿida]] forse è più contenta''»<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=D3nGtZmFaxY YouTube - Gasparri su Obama: Sarà contenta Al Qaeda<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>
{{cita web|url=https://www.repubblica.it/2008/10/speciale/altri/2008elezioniusa/polemica-parole-gasparri/polemica-parole-gasparri.html?ref=search|titolo=Obama, gaffe sprint di Gasparri "Al Qaeda ora forse è più contenta"|data=5 novembre 2008|accesso=5 novembre 2008}}</ref><ref>
{{cita web|url=https://www.corriere.it/politica/08_novembre_05/gasparri_obama_lite_senato_a00746cc-ab24-11dd-8f4b-00144f02aabc.shtml|titolo=«Obama? Ora Al Qaeda più contenta» Bufera sulle parole di Gasparri|data=5 novembre 2008|accesso=5 novembre 2008}}</ref>. Dopo la sua dichiarazione venne duramente criticato da svariati esponenti del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]], a partire dalla capogruppo al Senato [[Anna Finocchiaro]].<ref>{{Cita web |url=http://www.lastampa.it/Dossier/elezioniusa08/elezioniusa_girata.asp?ID_blog=202&ID_articolo=798&ID_sezione=425&sezione |titolo=LaStampa, 5/11/2008 |accesso=21 marzo 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120307133045/http://www.lastampa.it/Dossier/elezioniusa08/elezioniusa_girata.asp?ID_blog=202&ID_articolo=798&ID_sezione=425&sezione |dataarchivio=7 marzo 2012 |urlmorto=sì }}</ref>
=== Caso Cyberealm ===
Il 3 dicembre 2023 il [[programma televisivo]] ''[[Report]]'' manda in onda un'[[inchiesta]] su Gasparri, dove emerge che (dimessosi 3 giorni prima da vicepresidente del Senato dopo un'anticipazione della puntata, trasmessa da ''Report'' la settimana prima) ha tenuto nascosto che ricopre l'incarico di presidente di ''Cyberealm'', società di [[cybersicurezza]] che opera con enti della [[Pubblica amministrazione]] e con lo [[Italia|stato italiano]], al momento della sua rielezione a senatore nel 2022, mentre i parlamentari sono obbligati a dichiarare tutti i loro incarichi per evitare [[conflitto di interessi]]. È il caso di Gasparri, che siede in Vigilanza Rai e nella commissione Esteri e Difesa in Senato, che si occupa di sicurezza digitale e attacchi informatici. Inoltre la società presieduta da Gasparri opera con agenti dei [[servizi segreti israeliani]]. Scrive ''Il Fatto Quotidiano'': "Gasparri sapeva dell’inchiesta di ''Report'' da 2 mesi: di qui il tentativo di delegittimare Report con l’audizione di "Sigfrido Ranucci" in Vigilanza, il 7 novembre."<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/11/25/gasparri-il-lobbista-della-cybersicurezza/7364509/|titolo=Gasparri, il lobbista della cybersicurezza|accesso=14 dicembre 2024|urlarchivio |dataarchivio |urlmorto=no}}</ref>
Successivamente la [[giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari]], al termine di un'istruttoria guidata dal senatore [[Manfredi Potenti]] ([[Lega Salvini Premier|LSP]]), dichiarò l’incarico di Gasparri in Cyberealm compatibile col ruolo di senatore perché "''la società non intrattiene rapporti con la pubblica amministrazione''". Ma ''Il Fatto Quotidiano'' scopre che ''Cyberealm'' detiene quote della ''Atlantica Cyber Security Srl'', tra le cui partecipate c'è ''Atlantica Digital S.p.a'', che in passato aveva vinto (in modo lecito) appalti pubblici, anche con la Rai, di cui è fornitrice<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/12/08/gasparri-rai-ammette-la-spa-nella-rete-della-cyberealm-lavora-con-noi/7377337/|titolo=Caso Gasparri. Rai ammette: “La Spa nella rete della Cyberealm lavora con noi”|accesso=14 dicembre 2024|urlarchivio |dataarchivio |urlmorto=no}}</ref>. Il conflitto di interessi non dichiarato può comportare la decadenza da parlamentare. Il 6 marzo 2024 Gasparri si dimise da ''Cyberealm'' con una lettera al presidente del Senato La Russa. ''Report'' commentò: "''Le dimissioni dalla società confermano che Report aveva ragione. Alla fine anche Gasparri si è dovuto arrendere all’evidenza dei fatti''”. Inoltre, secondo il programma, la giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari aveva preso decisioni “''per ragioni politiche, senza compiere alcuna istruttoria''” e che La Russa non aveva “''avviato alcun procedimento disciplinare''”.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/03/06/appalti-rai-gasparri-annuncia-mi-dimetto-dalla-presidenza-di-cyberealm-m5s-finalmente-ha-offeso-le-istituzioni/7471071/|titolo=Appalti Rai, Gasparri annuncia: "Mi dimetto dalla presidenza di Cyberealm". M5s: "Finalmente, ha offeso le istituzioni"|accesso=14 dicembre 2024|urlarchivio |dataarchivio |urlmorto=no}}</ref>
== Controversie giudiziarie ==
=== Peculato ===
A dicembre 2013 Gasparri viene indagato per [[peculato]] dalla [[Procura della Repubblica|procura]] di [[Roma]]. Secondo i magistrati, il 22 marzo 2012 si sarebbe appropriato - tramite la [[Banca Nazionale del Lavoro]] del Senato - di 600.000 euro (fondi del gruppo PdL a Palazzo Madama), utilizzandoli per l'acquisto di una polizza a vita a lui intestata e i cui beneficiari, in caso di morte dell'assicurato, erano i suoi eredi legittimi. Gasparri aveva riversato la somma al gruppo PdL il 1º febbraio 2013.<ref>[https://www.lastampa.it/2013/12/17/italia/politica/gasparri-indagato-da-procura-di-roma-iJsWfReU56JBkCAuwfbmOM/pagina.html La Stampa - Gasparri indagato a Roma per peculato]</ref>
Il 17 febbraio 2014 la procura di Roma chiede il rinvio a giudizio di Gasparri con l'accusa di peculato. Il successivo 16 aprile il [[Giudice dell'udienza preliminare|GUP]] di Roma accoglie la richiesta e rinvia Gasparri a giudizio.
Il 6 aprile 2016 il Tribunale di Roma assolve Gasparri dalle accuse a lui rivolte perché "''il fatto non sussiste''".<ref>{{cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/06/maurizio-gasparri-assolto/2612380/|titolo=Fondi Pdl, Maurizio Gasparri assolto dall’accusa di peculato. “Avrei molto da dire ma non lo farò adesso”|data=6 aprile 2016|accesso=2 luglio 2025 }}</ref>
=== Ingiuria ===
Il 30 agosto 2013 Gasparri, durante un'accesa discussione su [[Twitter]], risponde a Riccardo Puglisi, [[ricercatore]] di [[economia]] dell'[[Università di Pavia]], scrivendogli un tweet con scritto: "''Ignorante presuntuoso, fai vomitare''". In seguito a ciò Puglisi querela Gasparri per ingiuria.
Il 25 maggio 2015 viene processato dalla [[Procura della Repubblica|procura]] di [[Pavia]] con l'accusa di ingiuria<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ilpost.it/2015/05/25/processo-gasparri-twitter/|titolo=Il processo contro @gasparripdl|sito=Il Post|data=2015-05-25|accesso=2025-09-19}}</ref>. Il 2 maggio 2016 tuttavia, con il [[decreto legislativo]] 7/2016 che abroga il [[reato]] di [[ingiuria]] e lo trasforma in un [[illecito civile]] punibile con una [[sanzione]] pecuniaria a gennaio dello stesso anno, il [[Giudice di pace (ordinamento italiano)|giudice di pace]] di Pavia assolve pertanto Gasparri dall'accusa di ingiuria perché "''il fatto non costituisce più reato''".<ref>{{Cita web|url=http://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2016/05/02/news/tweet-ingiurioso-gasparri-assolto-il-reato-e-stato-abrogato-1.13403533|titolo=Tweet ingiurioso, Gasparri assolto. Il reato è stato abrogato - Cronaca - La Provincia Pavese|data=2 maggio 2016|accesso=2 luglio 2016}}</ref>
===Querele per diffamazione===
A maggio 2015 Gasparri [[querela]] per [[diffamazione]] il [[rapper]] [[Fedez]]<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Pulp Podcast|data=2025-06-09|titolo=Gasparring con Maurizio Gasparri e Giuseppe Cruciani {{!}} Pulp Podcast #27|accesso=2025-06-10|url=https://www.youtube.com/watch?v=Z-u_6N-Cy_8}}</ref>, che in precedenza lo aveva querelato<ref> {{Cita web|lingua=it|url=https://www.huffingtonpost.it/politica/2015/05/20/news/maurizio_gasparri_querela_fedez_mi_ha_dato_del_maiale_voglio_500mila_euro_-5811052/|titolo="Mi ha dato del maiale, lo querelo: voglio 500mila euro"|sito=HuffPost Italia|data=2015-05-20|accesso=2025-06-10}}</ref>; mentre nel maggio 2022 querela il [[saggista]] [[Eric Gobetti]] e [[Laterza editore]] per un libro sui [[massacri delle foibe]], che, secondo il suo punto di vista, contiene citazioni false e diffamatorie contro il suo ruolo nelle istituzioni della Repubblica italiana.<ref>
{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.secoloditalia.it/2021/05/gasparri-fuori-dal-coro-sui-120-anni-della-laterza-non-la-celebro-e-la-porto-in-tribunale-per-il-libro-sulle-foibe/|titolo=Gasparri fuori dal coro sui 120 anni della Laterza: «Non la celebro, la querelo per il libro sulle foibe»|sito=Secolo d'Italia|data=2021-05-12|accesso=2025-06-10}}</ref>
Il 20 luglio 2024 querela lo scrittore e attivista di gazebi Pavlo Polyev (ex militante di centro destra) dei [[Giovani Democratici]] attualmente attivo a Trento presso varie associazioni (Meglio Legale, Arcigay, Arci, ecc). Il commento su INSTAGRAM in particolare scritto da Pavlo si riferiva ai temi della CANNABIS e GPA (Maternità Surrogata) dove Maurizio Gasparri proponeva la chiusura TUTTI I cannabis Shop D'ITALIA per legge definendo di voler combattere la droga a tutti i costi insieme alle politiche proibizioniste del centro destra. Dopo aver ricevuto la notifica di querela l'attivista andò a contestare il senatore in un evento pubblico di Forza Italia per la candidatura della sindaca di centro destra per la città di Trento dove il senatore decise di fare visita senza rendere noto a persone estranee che sarebbe arrivato, però Pavlo a quel tempo fu informato da dei amici di centro destra che Gasparri sarebbe arrivato... l'attivista scrisse sul cartellone: A 68 anni non sono più senatore ma "QUERELATORE" . L'emergenza dell"Italia - con un pezzo della denuncia ricevuta per notifica. Pavlo fu allontanato dalla DIGOS identificato ma lasciato andare per il motivo che non aveva commesso " azioni aggressive" contestando "pacificamente" il senatore. La notizia diventa virale sulle stampe ma anche sui social dove il video ripreso arrivo a generare 5.000.000 visualizzazioni e 90.000 like con tanti commenti di sostegno. Nel settembre 2025 dopo le indagini svolte risulta che Pavlo fu colpevole "ma non di troppo" dove nel commento si usa la parola "coglio**" per 3 volte e NAZIONALISTA COGLI** REAZIONARIO " come frasi forti. Costretto a pagare una multa da 240 euro.
== Imitazioni ==
In televisione Gasparri è stato oggetto di una celebre caricatura ad opera dell'attore [[Neri Marcorè]], apparsa su [[Rai 2]] nella trasmissione ''[[L'ottavo nano]]'', su [[Rai 3]] nella trasmissioni ''[[Raiot]]'' e ''[[Parla con me]]'', infine su [[LA7]] nel programma ''[[The show must go off]]'', e di una parodia di [[Maurizio Crozza|Crozza]] nel programma di [[Giovanni Floris]] ''[[Dimartedì]]'' su [[LA7|La7]], in seguito alle sue dichiarazioni su due ragazze rapite in [[Siria]] dagli islamisti dell'[[Stato Islamico (organizzazione)|ISIS]] e poi rilasciate, pare contro un riscatto.<ref>{{cita web|url=https://www.huffingtonpost.it/2015/01/21/maurizio-crozza-a-dimartedi_n_6513428.html|titolo=Maurizio Crozza a DiMartedì: "Maurizio Gasparri non vuole che si paghi alcun riscatto per lui? Ma chi te lo paga!" (VIDEO)|data=21 gennaio 2015|accesso=9 agosto 2020}}</ref>
== Bibliografia ==
* 1984 - Maurizio Gasparri - Adolfo Urso: "''L'età dell'intelligenza. La destra, il cambiamento e la rivoluzione informatica''", Roma, ed. Settimo Sigillo.
* 1998 - Maurizio Gasparri - Marco Pannella: "''Droghe leggere, vendita legalizzata?''", Firenzelibri.
* 2005 - Maurizio Gasparri - "''Fare il futuro. Idee e azioni per modernizzare l'Italia''", Roma, Edizioni Pagine.
* 2007 - Maurizio Gasparri - "''Con il cuore a Destra''" - ed. Rubbettino.
* 2009 - Maurizio Gasparri - "''Il viaggio del Popolo della Libertà. Il PdL e le sue idee''", Roma, Koinè Nuove Edizioni.
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Legge Gasparri]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|
* {{cita web|http://www.italiaprotagonista.it|Sito dell'associazione Italia Protagonista}}
* {{cita web | 1 = http://www.politicalink.it/interviste/gasparri.htm | 2 = Intervista in cui l'on. Gasparri lancia la proposta del Partito Unico del Centrodestra | accesso = 9 ottobre 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20071025022109/http://www.politicalink.it/interviste/gasparri.htm | dataarchivio = 25 ottobre 2007 | urlmorto = sì }}
{{Box successione
|tipologia = incarico parlamentare
|carica = [[Capogruppo (parlamento)|Capogruppo]] di [[Forza Italia (2013)|Forza Italia-Berlusconi Presidente]]-[[Partito Popolare Europeo|PPE]] al [[Senato della Repubblica]]
|immagine = Senato della Repubblica LOGO (Italia).svg
|periodo = dal 21 novembre 2023
|precedente = [[Licia Ronzulli]]
|successivo = ''In carica''
}}{{Box successione
|tipologia = Incarico parlamentare
|carica = [[Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa#Presidenti|Presidente del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa]]
|immagine = Emblem of Italy.svg
|periodo = 18 luglio 2018 – 12 ottobre 2022
|precedente = [[Ignazio La Russa]]
|successivo = [[Enrico Costa (politico)|Enrico Costa]]
}}{{Box successione
|tipologia = Incarico parlamentare
|carica = [[Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari#Presidenti|Presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari]]
|immagine = Emblem of Italy.svg
|periodo = 18 luglio 2018 – 12 ottobre 2022
|precedente = [[Dario Stefano]]
|successivo = [[Dario Franceschini]]
}}{{Box successione
|tipologia = incarico parlamentare
|carica = [[Capogruppo (parlamento)|Capogruppo]] de [[Il Popolo della Libertà]] al [[Senato della Repubblica]]
|immagine = Senato della Repubblica LOGO (Italia).svg
|periodo = 6 maggio 2008 – 14 marzo 2013
|precedente = ''Carica creata''<ref>[[Renato Schifani]] e [[Altero Matteoli]] come [[Capogruppo (parlamento)|capigruppo]] rispettivamente di [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] e [[Alleanza Nazionale]]</ref>
|successivo = [[Renato Schifani]]
|note = <references />
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = [[Ministri delle comunicazioni della Repubblica Italiana|Ministro delle comunicazioni]]
|immagine = Italy-Emblem.svg
|periodo = 11 giugno 2001 – 23 aprile 2005
|precedente = [[Salvatore Cardinale]]
|successivo = [[Mario Landolfi]]
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico di partito
|carica = [[Alleanza Nazionale#Coordinatore|Coordinatore di Alleanza Nazionale]]
|immagine = Alleanza Nazionale.svg
|periodo = 1995 – 1997
|precedente = ''Carica creata''
|successivo = [[Ignazio La Russa]]
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = [[Sottosegretario di Stato della Repubblica Italiana|Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero dell'interno]]
|immagine = Italy-Emblem.svg
|periodo = 10 maggio 1994 – 17 gennaio 1995
|precedente = [[Antonino Murmura]]
|successivo = [[Fabrizio Abbate]]
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = Direttore del [[Secolo d'Italia]]
|immagine = Secolo d'Italia.png
|periodo = [[1991]] - [[1994]]
|
|successivo = [[Gennaro Malgieri]]
}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|politica}}
[[Categoria:Ministri delle
[[Categoria:Politici del Movimento Sociale Italiano
[[Categoria:Politici di Alleanza Nazionale]]
[[Categoria:Politici del Popolo della Libertà]]
[[Categoria:Politici di Forza Italia (2013)]]
[[Categoria:Governo Berlusconi I]]
[[Categoria:Governo Berlusconi II]]
[[Categoria:Vicepresidenti del Senato della Repubblica Italiana]]
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