Carlo IV di Lussemburgo: differenze tra le versioni

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Carlo I di Lussemburgo
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{{Monarca
|nome = Carlo IV di Lussemburgo
|immagine = Karl_IV_HRRCharles_IV-John_Ocko_votive_picture-fragment.jpg
|legenda = Ritratto di Carlo IV sul ''pannello votivo di [[Jan Očko z Vlašimi]]'', [[1370]] circa
|legenda =
|stemma = Shield and Coat of Armsarms of theCharles IV, Holy Roman Emperor (c.1300-c.1400).svg
|titolo = [[Imperatori del Sacro Romano Impero|Imperatore deldei Sacro Romano ImperoRomani]]
|sottotitolo = (formalmente '''Imperatore dei Romani''')
|inizio regno = 5 aprile [[1355]]
|fine regno = 29 novembre [[1378]]
|incoronazione = 5 aprile [[1355]], ([[Roma]])
|predecessore = [[Ludovico IV il Bavaro|Ludovico IV]]
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|successore = [[Sigismondo di Lussemburgo|Sigismondo]]
|sottotitolo1 = (formalmente '''[[Re dei Romani]]''')<br />''eletto l'11 luglio [[1346]] in opposizione a [[Ludovico il Bavaro|Ludovico IV]]''
|titolo1 = [[Re dei Romani]]
|inizio regno1 = 11 ottobre [[1347]]
|fine regno1 = 5 aprile [[1355]]<br>''(eletto l'11 luglio [[1346]] in opposizione a [[Ludovico il Bavaro|Ludovico IV]] e a [[Günther XXI di Schwarzburg]])''
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|predecessore3 = [[Giovanni I di Boemia|Giovanni I]]
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|data di nascita = 14 maggio [[1316]]
|luogo di nascita = [[Praga]]
|data di morte = 29{{Calcola novembre [[età3|1378]]|11|29|1316|5|14}}
|luogo di morte = [[Praga]]
|luogo di sepoltura = [[Cattedrale di Praga|Cattedrale di San Vito]]
|sepoltura =
|dinastia = [[Casata di Lussemburgo|Lussemburgo]]
|padre = [[Giovanni I di Boemia|Giovanni I di Lussemburgo]]
|madre = [[Elisabetta di Boemia (1292-1330)|Elisabetta Přemyslovnadi Boemia]]
|coniuge 1 = [[Bianca di Valois]]
|coniuge 2 = [[Anna di Baviera (1329-1353)|Anna di Baviera]]
|coniuge 3 = [[Anna vondi SchweidnitzŚwidnica]]
|coniuge 4 = [[Elisabetta di Pomerania]]
|figli = '''Di primo letto:'''<br>[[Margherita di Boemia (1335-1349)|Margherita]]<br/>[[Caterina di Boemia|Caterina]]<br>'''Di secondo letto:'''<br/>Venceslao<br>'''Di terzo letto:'''<br/>[[Elisabetta di Boemia (1358-1373)|Elisabetta]]<br/>[[Venceslao di Lussemburgo|Venceslao]]<br>'''Di quarto letto:''' <br/>[[Anna di Boemia (1366-1394)|Anna]]<br/>[[Sigismondo di Lussemburgo|Sigismondo]]<br/>[[Giovanni di Görlitz|Giovanni]]<br/>[[Margherita di Boemia (1373-1410)|Margherita]]<br/>Enrico
|figli =
|religione = [[Chiesa cattolica|Cristianesimo Cattolico]]
}}
{{Bio
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|GiornoMeseMorte = 29 novembre
|AnnoMorte = 1378
|Epoca = 1300
|Attività = sovrano
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = fuè stato [[Rere dei Romani]] (condal il1346 nomeal di1378 (come Carlo (''Karl'') IV, dal [[1346]] al [[1378]]),coronato [[Imperatori del Sacro Romano Impero|Imperatore del Sacro Romano ImperoImperatore]] (dal [[1355]] al [[1378]]), [[Rere di Boemia]] (condal il1346 nomeal di1378 (come Carlo (''Karel''I) I dale [[1346conte di Lussemburgo]] dal 1346 al [[1378]]),1353. ConteÈ Carlotuttora Iconsiderato diuno Lussemburgodei (dalsovrani [[1346]]più alpopolari e amati nell'attuale [[1353Cechia]]), soprattutto per l'enorme impulso urbanistico, artistico e culturale che diede alla città di [[MargravioPraga]], delassurta [[Marcaalla dignità di Brandeburgo|Brandenburgo]]capitale (dal''de [[1373]]facto'' al [[1378]])dell'Impero
}}
 
== Biografia ==
=== La giovinezza e l'elezione a Re ===
Carlo IV, battezzato con il nome di Venceslao, era figlio di [[Giovanni I di Boemia|Giovanni di Lussemburgo]] (detto ''il cieco''), [[Sovrani di Boemia|re di Boemia]] dal [[1311]] al [[1346]], e di sua moglie, [[Elisabetta di Boemia (1292-1330)|Elisabetta Přemyslovna]], (''Eliška'') figlia secondogenita di [[Venceslao II di Boemia|Venceslao Přemysl II di Boemia]], della dinastia dei [[PremyslidiPřemyslidi]].
 
I Lussemburgo, da molto tempo, intrattenevano buoni contatti con la corte francese, per cui il [[ReCarlo IV di Francia]], fu [[Carlo IVpadrino]] di Francia[[battesimo]], tenneper ail battesimofiglio ildella coppia reale piccoloboema. dalDal [[1323]] al [[1331]] Carloil ragazzo crebbe a Parigi, dove ricevetteil re gli assicurò una solida istruzione, fatto insolito per l'epoca. NelFu 1331 seguìproprio in [[Italia]]omaggio suoa padrelui Giovanni,che impegnatoil in progetti di grande respiroragazzo, anchedurante se il suo tentativo di stabilire un centro di potere della dinastia dei Lussemburgo nelll'Italia settentrionale doveva fallireadolescenza, soprattuttocominciò a cagionefarsi dell'opposizioni di alcuni importanti comuni italiani e del [[Regno di Sicilia]]. Il rapporto trachiamare Carlo e suo padre fu caratterizzato da ambivalenza e tensioni, che in parte derivavano dagli attriti tra i genitori di Carlo, e in parte dalla differenza di temperamento. Giovanni era considerato un carattere cavalleresco ed avventato, mentre Carlo aveva fama di uomo riflessivo, e odiava i tornei, anche nella sua gioventù.
 
Nel 1331 seguì in [[Italia]] suo padre Giovanni, impegnato in progetti di grande respiro, anche se il suo tentativo di stabilire un centro di potere della dinastia dei Lussemburgo nell'Italia settentrionale doveva fallire, soprattutto a causa dell'opposizione di alcuni importanti [[Età comunale|comuni]] italiani e del [[Regno di Sicilia]]. Il rapporto tra Carlo e suo padre fu caratterizzato da ambivalenza e tensioni, che in parte derivavano dagli attriti tra i genitori di Carlo, in parte dalla differenza di temperamento. Giovanni era considerato un carattere cavalleresco ed avventato, mentre Carlo aveva fama di uomo riflessivo, e odiava i tornei, anche nella sua gioventù.
Carlo compose anche un'autobiografia, che però non comprende tutta la sua vita, ma solo gli anni della sua infanzia e della sua giovinezza. Da quest'opera apprendiamo che Carlo parlava cinque lingue (latino, tedesco, ceco, francese ed italiano). Nel [[1333]] fece ritorno in Boemia, e nel [[1334]] divenne [[margravio]] di [[Moravia]]. Riuscì a far valere le proprie ragioni nel conflitto che oppose la nobiltà morava al padre. Nel [[1335]] ebbe un ruolo nel trattato tra il regno di Boemia e quelli di [[Polonia]] e [[Ungheria]] (aveva partecipato ai negoziati per sostenere le pretese delle corona boema al trono in ambedue i regni), e fu al fianco del padre anche durante la crociata lituana. L'8 giugno 1341, Giovanni, divenuto cieco, trasmise a Carlo l'amministrazione del regno, e poco dopo si ritirò completamente dagli affari di Stato.
 
Carlo compose anche un'autobiografia, che però non comprende tutta la sua vita ma solo gli anni della sua infanzia e della sua giovinezza. Da quest'opera apprendiamo che Carlo parlava cinque lingue (latino, tedesco, ceco, francese ed italiano). Nel 1333 fece ritorno in Boemia, e nel 1334 divenne margravio di Moravia. Riuscì a far valere le proprie ragioni nel conflitto che oppose la nobiltà morava al padre. Nel 1335 ebbe un ruolo nel trattato tra il regno di Boemia e quelli di [[Regno di Polonia (1320-1385)|Polonia]] e [[Regno d'Ungheria (1000-1538)|Ungheria]] (aveva partecipato ai negoziati per sostenere le pretese della corona boema al trono in ambedue i regni), e fu al fianco del padre anche durante la [[Crociate del Nord|crociata lituana]]. L'8 giugno 1341 Giovanni, divenuto cieco, trasmise a Carlo l'amministrazione del regno, e poco dopo si ritirò completamente dagli affari di Stato.
Nello stesso periodo si acuiva il conflitto tra [[Luigi IV del Sacro Romano Impero|Ludovico il Bavaro]] e i suoi nemici nell'impero. [[Papa Clemente VI]], amico d'infanzia di Carlo, appoggiava l'opposizione all'imperatore. Così Carlo, con il sostegno di [[Baldovino di Lussemburgo]], uno dei personaggi più influenti dell'impero, venne eletto [[antire]], e venne incoronato a [[Bonn]] il 3 novembre [[1346]]. Dopo aver ottenuto l'approvazione papale alla sua elezione (approvazione peraltro da lui non richiesta), fece confermare la sua elezione una seconda volta, il 17 giugno [[1349]], a [[Francoforte sul Meno|Francoforte]].
 
Nello stesso periodo si acuiva il conflitto tra [[Ludovico il Bavaro]] e i suoi nemici nell'impero. [[Papa Clemente VI]], amico d'infanzia di Carlo, appoggiava l'opposizione all'imperatore. Così Carlo, con il sostegno di [[Baldovino di Lussemburgo]], uno dei personaggi più influenti dell'impero, venne eletto [[anti-re]] e fu [[Incoronazione|incoronato]] a [[Bonn]] il 26 novembre 1346. Dopo aver ottenuto l'approvazione papale alla sua elezione (approvazione peraltro da lui non richiesta), fece confermare la sua elezione una seconda volta, il 17 giugno 1349, a [[Francoforte sul Meno|Francoforte]].
Nell'agosto dello stesso anno suo padre era morto nella [[battaglia di Crécy]], cui aveva partecipato anche Carlo, ritirandosi però prima delle fasi decisive per motivi non chiariti. Il 2 settembre [[1347]] venne incoronato re di Boemia. Ludovico il Bavaro morì poco dopo, dimodoché non si venne ad un conflitto aperto. Ma nel 1349 venne eletto [[Re dei Romani]] [[Günter di Schwarzburg]].
 
Nell'agosto dello stesso anno suo padre era morto nella [[battaglia di Crécy]], cui aveva partecipato anche Carlo, ritirandosi però prima delle fasi decisive per motivi non chiariti. Il 2 settembre 1347 venne incoronato re di Boemia. Ludovico il Bavaro morì poco dopo, dimodoché non si venne ad un conflitto aperto. Ma nel 1349 venne eletto re dei Romani [[Günther XXI di Schwarzburg]].
=== I primi anni di regno: rafforzamento del potere, peste e [[pogrom]] ===
 
=== I primi anni di regno: rafforzamento del potere, peste e pogrom ===
[[File:Karl-IV-beim-kroenungsmahl 2-800x430.jpg|thumb|upright=1.4|Carlo IV durante il banchetto dell'incoronazione]]
 
Carlo non ebbe problemi ad affermarsi contro GünterGünther vonXXI di Schwarzburg. Già nel maggio 1349 dopo un [[1349Assedio di Eltville|piccolo episodio militare]], il debole contendente rinunciò, con un trattato, al proprio titolo, e poco dopo morì. Quindi giunse ad un accordo con i propri avversari, nel [[1348]] con gli [[Casa d'Asburgo|Asburgo]] e nel [[1350]] con i [[Casato di Wittelsbach|Wittelsbach]], non prima di essersi rafforzato, con un accordo matrimoniale con il [[ElettoratoRodolfo PalatinoII di Baviera|Conte del Palatinato]] e con il ''falso Woldemar'', un sedicente discendente della famiglia, una volta potente, degli [[Ascanidi|Ascani]], che, in [[Brandeburgo]], creava non pochi problemi ai Wittelsbach. Ora Carlo poteva dedicarsi senza problemi al consolidamento del proprio potere.
 
Proprio in quel periodo la [[Peste nera|peste]] raggiungeva il suo apice. L'[[epidemia]] spopolò intere contrade, uccidendo un terzo degli abitanti d'[[Europa]], e il popolo era alla disperata ricerca di una spiegazione. L'idea, completamente assurda, che gli [[ebrei]] fossero i propagatori del contagio, venne spesso creduta e strumentalizzata. Carlo fu quantomeno complice dei [[Peste nera#La persecuzione degli ebrei|pogrom]] avvenuti in Germania nel [[1349]], anche se, nei propri territori dinastici, gli ebrei vennero protetti. Nell'impero, però, gli ebrei erano sotto la diretta tutela del sovrano, e, a questo scopo, pagavano anche una tassa. Per questo la tolleranza di Carlo rispetto ai pogrom era contraria persino alle concezioni giuridiche dell'epoca. In questo tragico episodio si mostra che Carlo agì per convenienza, preferendo assicurarsi la lealtà delle città nelle quali i pogrom avevano luogo piuttosto che adempiere ai propri doveri di re.
 
=== La politica verso l'Italia e la Francia ===
Nel 1354-1355 Carlo, accompagnato da un piccolo esercito, discese in Italia. Mentre era in viaggio, investì gli eredi di [[Spinetta Malaspina|Spinetta Malaspina il Grande]] ([[Gabriele Malaspina|Gabriele]], Guglielmo e [[Galeotto I Malaspina|Galeotto]]) del titolo di [[Marchesi di Fosdinovo]].<ref>{{Cita libro|autore = Massimo Dadà|titolo = Guida di Fosdinovo|anno = 2010|editore = Giacché|città = La Spezia|p = |pp = 37-38|ISBN = }}</ref> Ciò sancì il trasferimento della sede dell'ufficio del vicario imperiale da [[San Miniato|San Miniato al Tedesco]] (conquistata nel corso del XIV secolo da [[Firenze]]) a [[Fosdinovo]], con i Malaspina che ne assunsero la carica ereditaria fino alla fine dell'[[Ancien Régime]].<ref>{{Cita libro|autore = Cinzia Cremonini-Riccardo Musso|titolo = I feudi imperiali in Italia tra XV e XVIII secolo|anno = 2010|editore = Bulzoni|città = Roma|p = 39|pp = |ISBN = }}</ref> Si fece quindi incoronare [[Re d'Italia]], e, il 5 aprile [[1355]], a Roma, un [[cardinale]], incaricato da [[papa Innocenzo VI]], lo incoronò Imperatore. Poco dopo lasciò la penisola, senza essere riuscito a mettere ordine nella situazione, anche se i lauti versamenti ottenuti da numerosi [[Comune|comuni]] gli consentirono di trarre un guadagno almeno finanziario dalla spedizione, e, contemporaneamente, era riuscito ad ottenere l'incoronazione ad Imperatore senza spargimento di sangue. Ciononostante l'atteggiamento di Carlo rispetto alla Chiesa fu tale che [[Guglielmo di Ockham]] lo definì ''rex clericorum'', accusa senz'altro ingiusta, ma che mette a fuoco la politica ecclesiastica di Carlo, decisamente volta alla ricerca di un accordo con il papa.
 
Si fece quindi incoronare [[Re d'Italia]] il giorno dell'Epifania del 1355, il pomo gli fu consegnato dall'[[Arcidiocesi di Milano|arcivescovo di Milano]] [[Roberto Visconti]] e fu consacrato dal [[Diocesi di Bergamo|vescovo di Bergamo]] [[Lanfranco de Saliverti]]<ref>{{Treccani|roberto-visconti_(Dizionario-Biografico)|autore=Alberto Cadili}}</ref>. Il 5 aprile, a Roma, [[Pierre Bertrand (1299-1361)|Pierre Bertrand]], incaricato da [[papa Innocenzo VI]], lo incoronò imperatore.<ref>{{cs}} Lenka Bobková, ''Velké dějiny zemí Koruny české'', pp. 301-303</ref> Poco dopo lasciò la penisola, senza essere riuscito a mettere ordine nella situazione, anche se i lauti versamenti ottenuti da numerosi comuni gli consentirono di trarre un guadagno almeno finanziario dalla spedizione, e, contemporaneamente, era riuscito ad ottenere l'incoronazione ad Imperatore senza spargimento di sangue. Inoltre l'imperatore riuscì a portare a [[Praga]] un gran numero di reliquie, [[Padova]] dovette cedergli la testa di [[Luca evangelista|San Luca]], [[Feltre]] quella di San Vittore, mentre [[Pavia]] consegnò all'imperatore le ossa di [[San Vito]]<ref>{{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=gQ85AQAAMAAJ&pg=PA161&lpg=PA161&dq=reliquie+san+vito+pavia&source=bl&ots=Rhq5MyC2yK&sig=ACfU3U0evXVJL3Lm2ZfKaXTLVOc66E-zQA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjPj_-k5dXhAhVJNOwKHYLWATQQ6AEwB3oECAkQAQ#v=onepage&q=reliquie%20san%20vito%20pavia&f=false|titolo=La civiltà cattolica}}</ref>. Ciononostante l'atteggiamento di Carlo rispetto alla Chiesa fu tale che [[Guglielmo di Ockham]] lo definì ''rex clericorum'', accusa senz'altro ingiusta, ma che mette a fuoco la politica ecclesiastica di Carlo, decisamente volta alla ricerca di un accordo con il papa.
 
La prima spedizione italiana non ebbe conseguenze di rilievo, al pari della seconda, nel 1368-69, con la quale si proponeva di ottenere il ritorno di [[papa Urbano V]] dalla [[cattività avignonese]]. La sua politica italiana fu in gran parte inefficace. L'incoronazione a Imperatore era stata un risultato per lui sufficiente. Incassò ingenti somme dai comuni, concedendo in cambio [[privilegio (diritto comune)|privilegi]], e per il resto non si immischiò nelle faccende italiane. Per questo il suo comportamento venne definito dai contemporanei (come per esempio [[Matteo Villani]] e [[Francesco Petrarca]] da lui comunque nominato nel 1356 conte palatino) quello di un mercante.
<br>In occasione della seconda discesa in Italia Carlo rese la libertà a [[Lucca]] facendone una [[città libera dell'Impero]] e dando così inizio alla storia moderna della [[Repubblica di Lucca]]. Carlo rinunciò alla politica universalistica del nonno, [[Enrico VII di Lussemburgo|Enrico VII]], per perseguire una politica imperiale basata sul rafforzamento dinastico. In ogni caso riuscì ad ottenere che la sua posizione di Imperatore fosse riconosciuta dalle città di [[Milano]] e di Firenze, e in Italia non rinunciò ad alcuna prerogativa imperiale.
 
Ad occidente Carlo non fece praticamente nulla per ostacolare la politica espansionistica del [[Regno di Francia]], con la cui corte intratteneva cordiali rapporti. Al contrario, egli rinunciò alla signoria imperiale su [[Avignone]], e nel 1378 rinunciò al [[Vicario imperiale|vicariato imperiale]] sul [[Regno di Borgogna]], in modo da poter proseguire la propria politica nell'Impero senza influenze esterne. Ciò non servì a frenare l'espansionismo francese, anche se nel 1361 [[Ginevra]] e la [[Savoia (regione storica)|Savoia]] vennero scorporate dal Regno di Borgogna e incorporate direttamente nell'Impero.
La prima spedizione italiana non ebbe conseguenze di rilievo, al pari della seconda, nel 1368-68, con la quale si proponeva di ottenere il ritorno di [[papa Urbano V]] dalla [[cattività avignonese]]. La sua politica italiana fu in gran parte inefficace. L'incoronazione a Imperatore era stata un risultato per lui sufficiente. Incassò ingenti somme dai comuni, concedendo in cambio [[privilegio (diritto comune)|privilegi]], e per il resto non si immischiò nelle faccende italiane. Per questo il suo comportamento venne definito dai contemporanei (come per esempio [[Matteo Villani]] e [[Francesco Petrarca]] da lui comunque nominato nel 1356 conte palatino) quello di un mercante. Carlo rinunciò così alla politica universalistica del nonno, [[Enrico VII di Lussemburgo|Enrico VII]], per perseguire una politica imperiale basata sul rafforzamento dinastico. In ogni caso riuscì ad ottenere che la sua posizione di Imperatore fosse riconosciuta dalle città di [[Milano]] e di [[Firenze]], e in Italia non rinunciò ad alcuna prerogativa imperiale.
 
=== La Bolla d'oro e la politica in Germania ===
Ad occidente Carlo non fece praticamente nulla per ostacolare la politica espansionistica del [[Regno di Francia]], con la cui corte intratteneva cordiali rapporti. Al contrario, egli rinunciò alla signoria imperiale su [[Avignone]], e nel [[1378]] rinunciò al [[vicariato imperiale]] sul [[Regno di Borgogna]], in modo da poter proseguire la propria politica nell'Impero senza influenze esterne. Ciò non servì a frenare l'espansionismo francese, anche se nel [[1361]] [[Ginevra]] e la [[Savoia (regione storica)|Savoia]] vennero scorporate dal Regno di Borgogna e incorporate direttamente nell'Impero.
{{Vedi anche|Bolla d'oro}}
 
=== La [[Bolla d'oro]] e la politica in [[Germania]] ===
[[File:Goldene-bulle 1c-480x475.jpg|thumb|left|La Bolla d'oro]]
Nel 1354 era morto [[Baldovino di Lussemburgo]], zio e più importante alleato dell'imperatore nella parte occidentale dell'impero. Il passo più gravido di conseguenze nella sua azione governativa, l'emanazione della [[Bolla d'oro]] ([[1356]]), fu possibile solamente dopo defatigantifaticose trattative. La bolla regolava, tra l'altro, la procedura per l'elezione dell'imperatore, e fissavafissando numero e nome didei quattro principi laici (il [[Sovrani di Sassonia|duca di Sassonia]], il [[Elettorato del Palatinato|conte palatino del Reno]], il marchese[[Marca di Brandeburgo|margravio del Brandeburgo]] e il [[Sovrani di Boemia|re di Boemia]]) e di tre ecclesiastici (gli arcivescovi di [[Magonza]], [[Treviri]] e [[Colonia (Germania)|Colonia]])<ref>{{Cita web|url=https://dizionaripiu.zanichelli.it/storiadigitale/p/voce/1352/carlo-iv-di-lussemburgo|titolo=Carlo DivenneIV di Lussemburgo|accesso=2020-09-19|dataarchivio=27 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210127123351/https://dizionaripiu.zanichelli.it/storiadigitale/p/voce/1352/carlo-iv-di-lussemburgo|urlmorto=sì}}</ref> demandati all'elezione del re dei Romani, carica che venne automaticamente connessa a quella imperiale<ref name="Montanari2009">{{Cita libro|titolo=Storia medievale|autore=M. Montanari|anno=2009|editore=Laterza|città=Roma-Bari|p=263|ISBN=978-88-420-6540-1}}</ref>. La Bolla, che fissava così regole codificate per l'elezione imperiale, fino a quel tempo regolata dalla consuetudine, divenne per questo un fondamento costituzionale dell'Impero, e rimase come tale in vigore sino al suo scioglimento, nel [[1806]]<ref>{{Treccani|bolla-d-oro|Bolla d'oro}}</ref>. Per alcuni rappresenta un successo per Carlo, per altri la riuscita del tentativo dei [[Principe elettore|principi elettori]] di mettere chiari limiti all'egemonia del sovrano. Gli eventi successivi hanno dimostrato che la bolla venne impiegata per avvantaggiare, di volta in volta, i principi elettori, o, a seconda delle circostanze, l'imperatore. DegnoEffetto degno di nota èdel chedecreto nellafu Bollaindubbiamente d'oroun nonridimensionamento videlle èpretese accennouniversalistiche allain necessitàprecedenza dellconnesse con la corona imperiale, per la quale non divenne più indispensabile ottenere l'approvazione papale;<ref all'elezionename="Montanari2009"/> delvenne Re.inoltre Inoltre abolisceabolito il diritto papale al [[vicariato imperiale]].
 
Il figlio maggiore di Carlo [[Venceslao di Lussemburgo|Venceslao]], dal [[1363]] Rere di Boemia, venne eletto [[Re dei Romani]] il 10 giugno [[1376]], quando Carlo era ancora in vita. La Bolla d'oro non prevedeva un'eventualità del genere, che, d'altronde, non era nemmeno esplicitamente vietata. Carlò riuscì in questo modo, attraverso una politica veramente astuta, ad imporre l'elezione del figlio, anche se fu costretto ad acquistare con somme enormi il voto degli altri principi elettori (ma l'impiego del denaro era un metodo da lui comunemente usato per riuscire a raggiungere i propri obbiettiviobiettivi). Sino allo scioglimento dell'Imperoimpero la successione dinastica dei Lussemburgo prima e degli [[Asburgo]] dopo (imparentati con i Lussemburgo), venne interrotta soltanto dall'elezione dei [[Casato di Wittelsbach|Wittelsbach]] [[Ruprecht del Sacro Romano Impero|Ruperto]] e di [[Carlo VII di Baviera|Carlo VII]] ([[1742]] - [[1745]]).
 
Al nord Carlo ebbe una particolare attenzione per la [[Lega anseatica]], e fu il primo imperatore a visitare [[Lubecca]] dopo [[Federico Barbarossa]] ([[1375]]). Anche la città di [[Norimberga]] ebbe un ruolo importante nella politica di Carlo, volta in questo caso a istituire un ''paese imperiale'' in questa regione. Ad oriente ([[Polonia]] e [[Ungheria]]) Carlo perseguì principalmente obbiettiviobiettivi volti a rafforzare la propria dinastia.
 
Carlo morì nello stesso anno in cui ebbe luogo lo [[Scisma d'Occidente|scisma d'occidente]] ([[1378]]). L'imperatore, personalmente molto devoto, aveva cercato sempre di evitare conflitti con il papato, e, di fronte a questi avvenimenti, non ebbe modo d'intervenire, e si decise infine per la fedeltà al papa di Roma.
 
=== Carlo re di Boemia ===
[[File:100 Kč fronte.jpg|thumb|Banconota della [[Repubblica Ceca]] da 100 corone (fronte) raffigurante il volto di Carlo IV]]
Quando, nel 1344, la diocesi di Praga venne elevata a sede [[arcivescovo|arcivescovile]], Carlo diede inizio alla costruzione della [[Cattedrale di San Vito (Praga)|Cattedrale di San Vito]] per mano di [[Peter Parler]], nel [[1348]]. Nel [[1348]], l'imperatore fondò l'[[Università Carolina]], la più antica della Repubblica Ceca, che prese appunto il suo nome (''Karlova Univerzita''), ed abbellì la città: costruzione del [[Ponte Carlo]], estensione delle fortificazioni per inglobare la Città Nuova, gli affreschi gotici realizzati da [[TeodoricoMaestro (pittore)Teodorico|Teodorico]] al [[Castello di Karlštejn|Castello di Karlstejn]]. Il [[XIV secolo]] fu la prima età dell'oro artistica per la [[Boemia]] (''âge d'or de la [[Bohême]]'').
 
Durante il suo regno, Carlo IV, re mecenate, riunì a [[Praga]] artisti da tutta Europa che realizzarono [[Miniatura (arte)|miniature]] o dipinti su legno ([[Nicolas Wurmser]]). Fu in rapporto anche con [[Francesco Petrarca]], che si recò a [[Praga]] nell'estate del [[1356]]. Petrarca scrisse riferendosi a Praga: ''"Ego vero nichil barbarum minus, nichil humanum magis profiteor me vidisse quam Cesarem et aliquot circa eum summos viros, [...] mites et affabiles, etiam si Athenis athicis nati essent"'' (''Familares'' XXI, 1), cioè: "Confesso di non aver mai veduto niente di meno barbaro, niente di più civile di [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]] e di alcuni di quei sommi uomini intorno a lui, [...] cortesi e affabili come se fossero nati in [[Atene (città antica)|Atene attica]]".
 
[[File:100 Kč retro.jpg|thumb|Banconota della [[Repubblica Ceca]] da 100 corone (retro) raffigurante il sigillo dell'[[Università di Praga]]]]
Durante il suo regno [[Praga]] venne elevata ad uno dei più importanti centri culturali e spirituali dell'epoca, oltre che a [[Capitale (città)|capitale]] de facto dell'Impero (una targa all'interno del vecchio municipio recita ''Praga caput regnii''). Altre città che conobbero una fioritura sotto il regno di Carlo furono [[Francofore sul Meno|Francoforte]] e [[Norimberga]]. La sua cancelleria ebbe un ruolo importante nell'evoluzione della lingua tedesca, oltre a rappresentare un passo importante nel miglioramento della rudimentale amministrazione imperiale.
 
Durante il suo regno avvenne la definitiva annessione della [[Slesia]] alla Boemia ([[Trattato di Namslau]], [[1348]]). Ma il regno di Carlo non registra unicamente successi: il suo [[Landfrieden]] (''Maiestas Carolina'') fallì di fronte all'opposizione della nobiltà locale.
 
Carlo è tuttora considerato, grazie alle sue politiche, il sovrano più popolare e amato nell'odierna Repubblica Ceca.
 
=== Politica dinastica ===
Carlo ebbe senz'altro un grande successo nella sua politica volta a rafforzare la propria dinastia. Si assicurò il controllo definitivo della Slesia ([[1368]]). Nel [[1373]] riuscì a ottenere il potere nel [[Brandeburgo]], ed in questo modo la sua casata ottenne un secondo voto nel collegio dei principi elettori. Il matrimonio di suo figlio [[Sigismondo di Lussemburgo|Sigismondo]] con l'erede di [[Luigi I d'Ungheria|Ludovico I d'Ungheria]] assicurò ai Lussemburgo anche questo regno. Non riuscì però ad impadronirsi della [[Polonia]]. Per rafforzare il potere della propria casata Carlo non esitava a cedere o a dare in pegno beni imperiali (come nel caso della Borgogna).
 
Per rafforzare il potere della propria casata Carlo non esitava a cedere o a dare in pegno beni imperiali (come nel caso della Borgogna). Questa tattica era in parte dovuta alla cronica mancanza di fondi di Carlo (per assicurarsi l'elezione era stato costretto a pagare somme ingentissime ai principi elettori), in parte anche alla sua politica dinastica. Dopo Carlo, ogni imperatore dovette fare affidamento in primo luogo alla potenza della propria casata. Quella dei Lussemburgo era divenuta quasi inattaccabile. Ma ciononostante la politica paterna rappresentò una grave ipoteca per suo figlio Sigismondo, che, al di fuori della sfera d'influenza dei Lussemburgo, non disponeva di un potere sufficiente o di beni imperiali rilevanti.
 
Il medievalista tedesco [[Bernd Schneidmüller]] inserisce Carlo IV nella sua lista dei "[[Re-conte|re-conti]]", gli imperatori romani dei secoli XIV e XV anteriori al definitivo passaggio del titolo imperiale alla [[Casa d'Asburgo]].
Questa tattica era in parte dovuta alla cronica mancanza di fondi di Carlo (per assicurarsi l'elezione era stato costretto a pagare somme ingentissime ai principi elettori), in parte anche alla sua politica dinastica. Dopo Carlo ogni imperatore dovette fare affidamento in primo luogo alla potenza della propria casata. Quella dei Lussemburgo era divenuta quasi inattaccabile. Ma ciononostante la politica paterna rappresentò una grave ipoteca per suo figlio Sigismondo, che, al di fuori della sfera d'influenza dei Lussemburgo, non disponeva di un potere sufficiente o di beni imperiali rilevanti.
 
=== La morte di Carlo IV ===
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== Matrimoni e discendenza ==
Carlo si sposò quattro volte:.
 
La sua prima moglie fu [[Bianca di Valois]], sorellastra di [[Filippo IV di Francia]] dalla quale ebbe tre figli:
La sua prima moglie fu [[Bianca di Valois]], sorellastra di [[Filippo VI di Francia]] dalla quale ebbe tre figli:
* un figlio maschio nato nel 1334
* [[Margherita di Boemia (1335 - 1349)|Margherita]], moglie di [[Luigi I d'Ungheria|Luigi I di Ungheria]] e
* [[Caterina di Boemia|Caterina]], che sposò prima [[Rodolfo IV d'Asburgo]], poi [[Ottone V di Baviera]];
In seconde nozze sposò [[Anna di Baviera (1329-1353)|Anna di Baviera]], figlia del conte palatino [[Rodolfo II di Baviera]], dalla quale ebbe:
* Venceslao (1350-51)
Nel [[1353]] sposò poi [[Anna di Świdnica|Anna di Schweidnitz]], figlia del duca di Schweidnitz-Jauer [[Enrico II di SchweidnitzŚwidnica|Enrico II]], che gli diede tre figli:
* [[Venceslao di Lussemburgo|Venceslao]] successore di Carlo come imperatore e re di Boemia
* [[Elisabetta di Boemia (1358-1373)|Elisabetta]], che sposò [[Alberto III d'Asburgo]]
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* [[Anna di Boemia (1366-1394)|Anna]], andata sposa a [[Riccardo II d'Inghilterra]],
* [[Sigismondo di Lussemburgo|Sigismondo]], imperatore, re di Boemia e Ungheria e margravio di Brandeburgo,
* [[Giovanni di Görlitz|Giovanni]], successivamente margravio di Moravia e duca di Görlitz, che sposò [[Riccarda Caterina di Meclemburgo|Riccarda Caterina di Svezia]]. La sua [[Elisabetta di Görlitz|unica figlia ed erede]] fu Duchessa di Lussemburgo;
* [[Margherita di Boemia (1373-1410)|Margherita]], che andò sposa a [[Giovanni III di Norimberga|Giovanni III]], [[Burgraviato di Norimberga|burgravio di Norimberga]].
* Enrico (1377–78)
 
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
{| class="wikitable"
|1 = Carlo IV di Lussemburgo
|-
|2 = [[Giovanni I di Boemia]]
|-
|4 rowspan="16" align="center"| ''Carlo[[Enrico IVVII di Lussemburgo'']]
|8 = [[Enrico VI di Lussemburgo]]
| rowspan="8" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Giovanni I di Boemia]]
|16 rowspan="4" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Enrico VIIV di Lussemburgo]]
|17 = Marguerite di Bar
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Enrico VI di Lussemburgo]]
|9 = Beatrice d'Avesnes
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Enrico V di Lussemburgo]]
|18 = Baudoin d'Avesnes
|-
|19 = Félicité de Coucy
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Marguerite di Bar
|5 = [[Margherita di Lussemburgo]]
|-
|10 = [[Giovanni I di Brabante]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />Beatrice d'Avesnes
|20 = [[Enrico III di Brabante]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />Baudoin d'Avesnes
|21 = [[Alice di Borgogna]]
|-
|11 = Marguerite di Dampierre
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Félicité de Coucy
|22 = [[Guido di Dampierre]]
|-
|23 = Matilda di Béthune
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Margherita di Lussemburgo]]
|3 = [[Elisabetta di Boemia (1292-1330)|Eliška di Boemia]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Giovanni I di Brabante]]
|6 = [[Venceslao II di Boemia]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Enrico III di Brabante]]
|12 = [[Ottocaro II di Boemia]]
|-
|24 = [[Venceslao I di Boemia]]
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Aleyde de Brabant
|25 = [[Cunegonda di Svevia]]
|-
|13 = [[Cunegonda di Slavonia]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />Marguerite di Dampierre
|26 = [[Rostislav Michajlovič]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Guido di Dampierre]]
|27 = [[Anna d'Ungheria]]
|-
|7 = [[Guta d'Asburgo]]
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Matilda di Béthune
|14 = [[Rodolfo I d'Asburgo]]
|-
|28 = [[Alberto IV il Saggio]]
| rowspan="8" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Elisabetta di Boemia (1292-1330)|Eliška di Boemia]]
|29 = Heilwig di Kiburg
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />[[Venceslao II di Boemia]]
|15 = [[Gertrude di Hohenberg]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Ottocaro II di Boemia]]
|30 = [[Burcardo V di Hohenberg]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Venceslao I di Boemia]]
|31 = [[Matilde di Tubinga]]
|-
}}
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Cunegonda di Svevia]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Cunegonda di Slavonia]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Rostislav Mikhailovich]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Anna d'Ungheria]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />[[Guta d'Asburgo]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Rodolfo I d'Asburgo]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Alberto IV il Saggio]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Heilwig di Kiburg
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />Gertrude di Hohenburg
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />Burchard III di Hohenberg
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Mechtild of Tübingen
|}
 
== Note ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Charles IV, Holy Roman Emperor}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{de}} [http://ri-regesten.adwmainz.de Onlineversion] dei [[Regesta Imperii]]
* {{de}} [http://ri-regesten.adwmainz.de Onlineversion] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090303002213/http://ri-regesten.adwmainz.de/ |data=3 marzo 2009 }} dei [[Regesta Imperii]]
 
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica=[[Re di Boemia]]
|immagine = Bohemia Arms.svg
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|successivo = [[Venceslao di Lussemburgo|Venceslao]]
}}
{{Box successione|
 
carica=[[Sovrani del Lussemburgo|Conte di Lussemburgo]]|
immagine = Arms of the Count of Luxembourg.svg|
precedente=[[Giovanni I di Boemia|Giovanni I]]|
successivo= [[Venceslao I di Lussemburgo|Venceslao I]]|
periodo=1346-1353}}
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica=[[Imperatori del Sacro Romano Impero|Imperatore del Sacro Romano Impero]]
|immagine = Armoiries Saint-Empire monocéphale.png
Riga 224 ⟶ 231:
|successivo = [[Venceslao di Lussemburgo|Venceslao]]<br /><small>Soltanto Re dei Romani</small>
}}
{{Re d'Italia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|storia}}
 
[[Categoria:Conti di Lussemburgo|Carlo 04]]
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[[Categoria:Lussemburgo-Limburgo]]
[[Categoria:Re di Boemia|Carlo 04]]
[[Categoria:Sepolti nella Cattedrale di San Vito (Praga)]]