San Giovanni in Fiore: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = San Giovanni in Fiore
|Panorama = Centro storico di San Giovanni in Fiore.jpg
|Didascalia = Scorcio del centro storico: in primo piano l’Abbazia Florense e, sullo sfondo, la Chiesa Madre di Santa Maria delle Grazie
|Bandiera = San Giovanni in Fiore-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Calabria
|Divisione amm grado
|Amministratore locale = Rosaria Succurro
|Partito = [[Forza Italia (2013)|FI]]
|Data elezione = 5-10-2020
|Sottodivisioni = [[Frazioni di San Giovanni in Fiore|Vedi qui]]
|Divisioni confinanti = [[Aprigliano]], [[Bocchigliero]], [[Caccuri]] ([[Provincia di Crotone|KR]]), [[Casali del Manco]], [[Castelsilano]] (KR), [[Cotronei]] (KR), [[Longobucco]], [[Savelli]] (KR), [[Taverna (Italia)|Taverna]] ([[Provincia di Catanzaro|CZ]])
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 2897
|Nome abitanti = sangiovannesi
|Patrono = [[san Giovanni Battista]] e [[san Francesco Saverio]]<ref>Proclamato [[santo patrono]] il 22 giugno 1738 dall'allora sindaco Giovan Battista Foglia (fonte ''Patrimonio Artistico di San Giovanni in Fiore'').</ref>
|Festivo = 24 giugno
|PIL =
|PIL procapite =
|Soprannome = la capitale della [[Sila]]<ref>{{cita web|url= http://www.meteoweb.eu/2015/10/alla-scoperta-san-giovanni-in-fiore-la-capitale-della-sila/559800/ |titolo= Alla scoperta di San Giovanni in Fiore, la capitale della Sila |autore= Ilaria Quattrone
|data=13 ottobre 2015 }}</ref>
|Mappa = Map of comune of San Giovanni in Fiore (province of Cosenza, region Calabria, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di San Giovanni in Fiore all'interno della provincia di Cosenza
}}
'''San Giovanni in Fiore''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|
Le origini della città risalgono al XII secolo quando venne fondata dall’abate e teologo [[Gioacchino da Fiore]] l’[[Abbazia Florense]], uno dei luoghi di culto più grandi della Calabria. Centro più popoloso della Sila Grande, all’interno del centro storico conserva un gran numero di chiese, palazzi nobiliari e monumenti fra i quali il cosiddetto [[Arco normanno (San Giovanni in Fiore)|Arco Normanno]] (in realtà di origine sveva), simbolo della città.
== Geografia fisica ==
[[File:San Giovanni in Fiore.jpg|thumb|Panorama]]
Grazie alla sua superficie di 282,53 km²<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/078/119/clima.html|titolo=San Giovanni in Fiore: Clima e Dati Geografici, Riscaldamento<!-- titolo generato automaticamente -->|sito=Comuni Italiani|accesso=3 febbraio 2019}}</ref>, San Giovanni in Fiore è il secondo comune più esteso della regione Calabria (era il primo fino alla fusione dei comuni di [[Corigliano Calabro]] e [[Rossano (Corigliano-Rossano)|Rossano]] nel comune unico di [[Corigliano-Rossano]]) e il quarantasettesimo a livello nazionale<ref>Asse V - Città – Programma di Sviluppo Urbano di San Giovanni in Fiore - dicembre 2003, p. 5.</ref>.
[[File:Il centro di urbano di San Giovanni in Fiore all'interno del territorio comunale 16 10.jpg|thumb|Il centro urbano all'interno del territorio comunale]]
=== Territorio ===
Citato spesso come la ''
[[File:
Per altimetria, per pendenze, per aspetto naturalistico e paesaggistico e per tutela ambientale, è un territorio di montagna interna e i numerosi panorami da esso visibili presentano un'elevata qualità percettivo-paesaggistica che, dalle cime più elevate, spaziano verso zone significative della regione calabrese.
==== Orografia ====
[[File:
Il
* [[Montenero (Sila)|Montenero]] (1.
* [[Monte Volpintesta]] (1.729 m)
* [[Monte Pettinascura]] (1.689 m)
* Monte Carlomagno (1.670 m)
* [[Monte Zigomarro]] (1.506 m)
==== Idrografia ====
; Laghi
[[File:Lago
[[File:Lago Ampollino.jpeg|thumb|sinistra|Il lago Ampollino (creato per sbarramento del fiume omonimo tramite una diga)]]
Oltre ai tre laghi sopra citati, vi sono altri due bacini che avrebbero potuto far parte del territorio comunale, anche se la loro realizzazione rimase solo un progetto su carta e non passarono mai alla fase esecutiva: si tratta degli ipotetici laghi di ''Garga'' e della ''Juntùre''<ref>{{cita web|url=http://www.portalesila.it/?page_id=1124|titolo=Tratto dall'articolo ''"Il lago mancato"'' del sito Portale Sila|accesso=24 giugno 2010|urlmorto=sì}}</ref>.
Il primo sarebbe dovuto sorgere nella vallata di ''[[Frazioni di San Giovanni in Fiore|Torre Garga]]'' a nord ovest del centro abitato, a circa 7 km di distanza, un bacino nel quale si sarebbero riversate le acque dell'omonimo fiume e che una volta completato avrebbe avuto una capacità di 4,25 milioni di m³ di acqua circa<ref>{{Cita news|autore=Mario Morrone|titolo=Si torna a parlare del lago di Garga|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=5|mese=maggio|anno=2004|pagina=5}}</ref>; il secondo lago sarebbe dovuto sorgere alla confluenza fra i due fiumi che lambiscono il centro abitato di San Giovanni in Fiore, l{{'}}''Arvo'' e il ''Neto'', nella località denominata ''Iunture'', a sud del paese, con uno sbarramento che avrebbe creato un lago di 17,8 milioni di m³<ref>{{cita|De Luca, 1998|p. 286}}.</ref>.
; Fiumi
[[File:Fiume Neto
Il territorio di San Giovanni in Fiore, come i tipici territori montani, è solcato da numerosissimi corsi d'acqua la maggioranza dei quali a carattere tipicamente torrentizio, con possibili periodi di semi-siccità in estate. I corsi più rilevanti sono 3 (in ordine di lunghezza):
*
* [[fiume Arvo]]
* fiume Garga
Il fiume Neto è il principale fiume dell'altopiano silano e il secondo per lunghezza e portata di tutta la Calabria. Solca molte vallate toccando i villaggi rurali di Germano e Serrisi, fino a raggiungere dapprima il quartiere dell'Olivaro e in seguito prosegue lambendo il centro storico della cittadina sul lato est del centro abitato. Il fiume Arvo nasce dal ''Monte Timpa Orichella'' nei pressi di [[Botte Donato]], alimenta l'omonimo lago e attraversa la frazione di [[Lorica (villaggio)|Lorica]] giungendo sul versante occidentale dell'abitato della cittadina in località ''Macchia di Lupo''. Confluisce poi nel fiume Neto presso la località delle ''Iunture'' (giunzione, in italiano) divenendone uno dei principali affluenti.
Il fiume Garga è un piccolo corso d'acqua per le modeste dimensioni di lunghezza (10 km circa), ma con una portata pari ai due fiumi precedentemente citati, confluendo nel fiume Arvo nei pressi della località ''Serralonga''.
=== Clima ===
Il clima di San Giovanni in Fiore è tipicamente
La tabella climatica alla quale fa riferimento San Giovanni in Fiore, è quella relativa alla [[stazione meteorologica di Monte Scuro]]. I dati, pertanto, sono pressoché più elevati di 4-5 gradi Celsius, vista la differenza di quota.
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* [[Classificazione climatica]]: zona E
== Origini del nome ==
Da uno studio condotto dall'architetto Pasquale Lopetrone<ref name="Pasquale Lopetrone 2008, pp. 189-202">{{cita|Lopetrone, 2008|pp. 189-202 }}.</ref>, si evince che l'origine del toponimo di San Giovanni in Fiore si è evoluto attraverso tre distinte fasi, ognuna rappresentativa di tre distinti momenti storici dell'insediamento umano su questi territori. Le tre fasi sono indicate coi nomi dei toponimi: ''Fara'', ''Fiore'' e ''San Giovanni in Fiore''. Il primo toponimo, ''[[Fara (Longobardi)|Fara]]'', che coincide con la prima fase, deriva dall'insediamento militare sorto sul luogo dove ora sorge l'abbazia florense, che fu chiamato "Faradomus" (la casa della Fara). Il termine ''Fara'' deriva dal [[lingua longobarda|longobardo]] e indica il contingente militare migrante, con cui i longobardi riuscirono ad insediarsi anche in Italia. Dalla "Fara" silana, che è la più a sud d'Europa, i longobardi attaccarono Crotone distruggendolo sul finire del VI secolo, nonché difendevano i loro insediamenti in Val di Crati. Gli scavi archeologici condotto di recente sulle fondamenta dell'Abbazia Florense, hanno portato alla luce i resti monumentali di un edificio preesistente al complesso Abbaziale che potrebbe essere connesso all'insediamento longobardo dell'area. La tesi dell'insediamento longobardo avanzata da Lopetrone spiegherebbe la facilità con cui i florensi si insediarono in pochi mesi sui territori di "Faradomus", dove poi sorse l'abbazia, mettendoli a coltura dopo la concessione elargita da Enrico VI, nell'ottobre del 1194. Ciò fu possibile solo grazie ai canali d'irrigazione esistenti, realizzati in origine dai longobardi, che occuparono l'area per quasi 300 anni, rendendo per forza coltivabile il territorio su cui poi si è sviluppato l'abitato di San Giovanni in Fiore e non solo questo. Il secondo toponimo "Fiore", che coincide con la seconda fase, è legata alla stabilizzazione su questi luoghi dell'abate Gioacchino che, già nel 1189, denominò il territorio ''Fiore'', volendo generare un parallelismo con [[Nazaret]]h il Fiore della Galilea (a Nazareth avvenne l'annuncio dell'arrivo del Figlio, a Fiore avverrà l'annuncio di un nuovo frutto: l'Età dello Spirito Santo). L'abate dedicò Fiore, l'insediamento da lui fondato a Jure Vetere, a san Giovanni Evangelista, mettendo in pratica, attraverso la costruzione delle sue ''Domus Religionis'', il suo modello di ''Ecclesia giovannea Spirituale,'' preludio della terza età (fase) della storia dell'umanità, congregata su vaste aree facenti capo a piccole case-chiese "aperte a tutta la gente, desiderosa di conoscere i nemici delle loro anime", disposte lungo le principali strade carovaniere della Sila Piccola, antiche strade in terra disposte trasversalmente che collegavano le aree del mare Tirreno a quelle del mare Ionio<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Pasquale Lopetrone|titolo=San Martino di Giove a Canale di Pietrafitta - Restauri 2014-2015|rivista=|volume=monografia|numero=ISBN 978-88-97632-61-0}}</ref>. Per i florensi la Chiesa non era l'edificio sacro ma la Comunità Cristiana congregata nel vivere da veri cristiani in un ambito aperto, senza corti chiuse, diffusamente in tutti i luoghi, sulle strade, tra la gente. A Fiore Gioacchino incominciò nell'ultima fase della sua esistenza a dar corpo al suo Monastero titolato a San Giovanni in Fiore, composto da sette domus religionis ad immagine della Gerusalemme Celeste, designate alla congregazione cristiana florense pronta a vivere in terra il Regno di Dio. Il monastero florense di San Giovanni in Fiore delle origini (1189-1202) è senza dubbio il primo modello assoluto di Chiesa Giovannea Spirituale congregata, preludio della terza età del mondo. Il titolo ''Monasterium de Sancti Ioannes de Flora'' rimase anche dopo la morte del protoabate florense, pertanto, non fu difficile chiamare ''San Giovanni in Fiore'' anche l'insediamento civile istituito nel 1530, quando l'imperatore [[Carlo V]] autorizzò all'abate commendatario Salvatore Rota a Mantova a fondare un casale, sul Cuneo (cugnale) di terra soprastante l'abbazia versante orientale, interposto tra il vallone fra Vicienzu e il canale badiale che scendeva sul crinale centrale di monte Faradomus o Difesa, passando per l'attuale ufficio postale. L'abitato civile assunse, quindi, lo stesso titolo già assegnato da Gioacchino al Monastero florense delle origini.
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di San Giovanni in Fiore}}
=== Origine ===
La storia di San Giovanni in Fiore
=== L'abbazia e il casale ===
San Giovanni in Fiore come istituzione urbana, ha una storia relativamente breve, infatti pur essendo stata fondata alla fine del 1100, con la realizzazione e l'edificazione dell'[[Abbazia Florense]], dalla fine del 1100 fino agli inizi del Cinquecento, è stata governata secondo i dettami ecclesiastici e dei privilegi concessi al monastero e alle terre intorno ad esso, da parte degli imperatori del tempo. L'allora villaggio è poi divenuto ''“civico”'' solo nel 1530, quando Salvatore Rota, l'allora abate, prese in commenda il monastero e il territorio intorno, dando inizio allo sviluppo della cittadina di San Giovanni in Fiore<ref>{{cita|Fonseca, 1998|p. 27}}.</ref>.
=== Dal 1500 alla fine dell'Ottocento ===
Nel Cinquecento avvennero considerevoli cambiamenti che condizionarono la storia di San Giovanni in Fiore. [[Papa Alessandro VI]] Borgia, nel 1500 affidò in commenda al notaio Ludovico de Santangelo di Valenza, l'Abbazia Florense. Dopo quella proclamazione altri 17 abati commendatari (tutti scelti dalla [[Santa Sede]]) avranno in affido il monastero silano. L'ultimo abate commendatario fu Giacomo Filomarino, dopodiché venne proclamato un laico scelto da re di Napoli [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV Borbone]], che in questo modo, attestò la fine ecclesiale del “Monastero di Fiore”, che divenne pertinenza del patrimonio regio<ref>{{Cita news|autore=Giovanni Greco|titolo=L'ultimo abate|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=06|anno=2004|pagina=3}}</ref>. I secoli successivi rafforzarono il ruolo di attrattore che il paese aveva nel resto della regione. Coloro i quali si spingevano verso la [[Sila]] erano personaggi attratti soprattutto dalle ricchezze delle foreste e dei terreni. Dal 1600 si trovano i primi documenti di grandi possessori terrieri. Il [[terremoto della Calabria dell'8 giugno 1638]], di magnitudo 6.5, colpì anche San Giovanni in Fiore; i danni nel principale centro silano non furono molti, ad esclusione del danneggiamento e del crollo di alcune parti dell'abbazia Florense.
Nel 1700 e nel 1800 si rafforzò il ruolo delle famiglie nobiliari nel tessuto sociale ed economico del paese, che influenzarono e non poco le vicende politiche<ref>{{cita|Meluso, 1998|p. 111}}.</ref>. Nel 1844 San Giovanni in Fiore venne messa in risalto internazionale per la vicenda dei [[Fratelli Bandiera]], rivoluzionari patrioti che vennero catturati nelle campagne del paese<ref>{{cita|Meluso, 1998|p. 116}}.</ref>. Il 1848 fu l'anno della "rivolta agraria", e l'inizio della prima grande emigrazione di massa verso le [[Americhe]]<ref>{{cita|Meluso, 1998|p. 125}}.</ref>. === XX secolo ===
Nel 1900 la situazione politica ed economia subì profonde trasformazioni. Continuò l'ondata emigratoria e San Giovanni in Fiore ritornò alla ribalta internazionale, come uno dei paesi che pagarono le maggiori perdite nella tragedia mineraria di [[Monongah]]. Cominciarono ad intravedersi le prime prospettive di sviluppo, grazie all'[[Energia idroelettrica|industria energetica]] derivante dalla realizzazione degli invasi artificiali silani<ref>{{cita|De Luca, 1998|p. 284}}.</ref>. Il [[fascismo]] lasciò un segno profondo anche a San Giovanni in Fiore
=== Simboli ===
[[File:San Giovanni in Fiore-Stemma.
{{Citazione|Di verde, al pino laricio d'argento eradicato, attraversato dalla fascia posta [[in sbarra]] abbassata di rosso, caricata di tre [[Stella (araldica)|stelle]] d'argento di cinque raggi poste [[Attributi araldici di posizione#A piombo|a piombo]], attraversante il [[Capo (araldica)|capo]] d'azzurro, accantonato nel canton destro dalla [[Mitra (araldica)|mitra]] al naturale e nel canton sinistro dalla [[Cometa (araldica)|cometa]] d'oro, ondeggiante in sbarra.}}
Lo stemma moderno di San Giovanni in Fiore non dispone ancora di un decreto ufficiale di concessione e raffigura alcuni momenti chiave della storia della cittadina.
Sotto lo scudo vi sono due ramoscelli intrecciati da tre rose: il ramoscello di sinistra è di olivo, simbolo di pace; il ramoscello di destra è di quercia, pianta diffusa nelle terre di San Giovanni in Fiore. La corona, infine, con cinque raggi, rappresenta il ''potere regio'' che domina sul territorio silano<ref>{{cita|Marra, 2005|p. 24}}.</ref>.
Il [[gonfalone]] civico si presenta come un drappo troncato di verde e di azzurro.
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di Città Italiana.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Decreto del Presidente della Repubblica
| data = 7 marzo 2023<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.sangiovanniinfiore.cs.it/index.php?action=index&p=10329&art=460|titolo=San Giovanni in Fiore acquisisce il titolo di città|accesso=7 marzo 2023|dataarchivio=7 marzo 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230307170223/http://www.comune.sangiovanniinfiore.cs.it/index.php?action=index&p=10329&art=460|urlmorto=sì}}</ref>}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:San Giovanni in Fiore - Centro storico innevato (Gennaio 2021).jpeg|thumb|Il centro storico innevato]]
San Giovanni in Fiore è un paese ricco di testimonianze storiche, soprattutto religiose (dall'abbazia alle numerose chiese che hanno ospitato alcuni fra i maggiori artisti calabresi del Settecento)<ref>{{cita|Basile, 1999|p. 8}}.</ref>, ma anche civili, con la realizzazione dei numerosi palazzi signorili [[XVIII secolo|settecenteschi]] ancora esistenti<ref>{{cita|Basile, 1999|p. 7}}.</ref>.
=== Architetture religiose ===
San Giovanni in Fiore, che deve la sua fondazione a una comunità monastica, è un attivo centro religioso calabrese, merito soprattutto dell'Abbazia Florense, ma anche delle altre chiese storiche della comunità, realizzate quando la cittadina divenne "civica" e l'Abbazia venne affidata in commenda agli abati. Dopo questo avvenimento storico, il centro cittadino è stato arricchito di numerose costruzioni religiose ed è l'area urbana nella quale sono presenti i maggiori edifici di culto, alcuni dei quali concentrati in poche decine di metri del primo nucleo urbano che si sviluppò.
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{{Vedi anche|Chiese di San Giovanni in Fiore}}
Le chiese più importanti dal punto di vista storico ed artistico si trovano tutte nel centro storico ad eccezione del [[Convento dei Cappuccini (San Giovanni in Fiore)|convento dei Padri Cappuccini]] che venne edificato fuori dall'allora contesto urbano su un colle un tempo isolato, e del [[monastero dei Tre Fanciulli]] che sorge fuori dal paese, in località ''’A Patia''.
=====Abbazia Florense=====
[[File:Abbazia Florene - Abside e campanile.jpg|thumb|upright=0.8|L'abside e il campanile dell'abbazia]]
L'[[abbazia Florense]], attorno alla quale sorse il primo nucleo abitato, è la costruzione ecclesiastica più grande e l'unica rimasta del complesso di ''domus religionis'' organizzato e previsto dall'abate Gioacchino da Fiore, che ne tracciò pure uno schema simbolico nella tavola XII del suo ''Liber Figurarum''. L'abbazia Florense fu fatta costruire, presso la confluenza dei fiumi Arvo e Neto, dall'abate Matteo I, successore di Gioacchino, dopo la morte del maestro (30 marzo 1202). I lavori iniziarono nel 1214 e terminarono nel 1234, eseguendo le indicazioni lasciate da Gioacchino da Fiore, che voleva realizzare proprio in quel preciso luogo una casa religiosa per gli "spiriti contemplanti". Da qui la dedica dell'abbazia a San Giovanni Battista, il santo eremita col dono della profezia e della contemplazione. Dal santo patrono dell'abbazia il paese prese poi il suo nome, nel 1530, quando fu costituito "casale civico" da un editto dell'imperatore [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]].
Nonostante i molti rimaneggiamenti, l'abbazia florense conserva l'austerità dello [[Architettura romanica|stile romanico]]. Sulla facciata presenta un [[Portale (architettura)|portale]] in stile [[architettura gotica|gotico]] formato da fasci di sottili [[colonna|colonne]], con [[capitello|capitelli]] decorati da palmette e foglie, databile intorno all'anno 1220. In corrispondenza dell'[[altare maggiore]] si trova la [[cripta]] che custodisce l'[[Urna funeraria|urna]] contenente le spoglie di Gioacchino da Fiore, e la nicchia sepolcrale. L'abbazia, negli ultimi anni è stata sotto i riflettori della cronaca, poiché gli ultimi ingenti lavori di restauro, che avrebbero dovuto riportata al suo originario splendore<ref>{{cita web|url=http://www.regione.calabria.it/calabriaeuropa/allegati/programmazione_negoziata/pit/pit9/stato_di_avanzamento_pit9.pdf|titolo=Regione Calabria|accesso=31 maggio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121110061928/http://www.regione.calabria.it/calabriaeuropa/allegati/programmazione_negoziata/pit/pit9/stato_di_avanzamento_pit9.pdf#|urlmorto=sì}}</ref>, sono stati inizialmente bloccati dalla questura, con provvedimento di sequestro dell'area lavori<ref>{{Cita news|autore=Redazionale|titolo=Abbazia: addio sogni di gloria!|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=08|anno=2009|pagina=6}}</ref>, e poi riappaltati dopo il provvedimento di dissequestro<ref>{{Cita news|autore=Redazionale|titolo=Dissequestrata l'Abbazia!|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=10|anno=2009|pagina=3}}</ref>. La notizia dei lavori e del sequestro dell'abbazia giunsero fino al Parlamento<ref>{{cita web|url=http://parlamento.openpolis.it/atto/documento/id/24923|titolo=Parlamento.openpolis|accesso=31 maggio 2010|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Emiliano Morrone|url=http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=4649|titolo=Calabria, Abbazia florense. Voce di Fiore: "Il ministro dell'Interno verifichi se San Giovanni in Fiore va sciolto."|pubblicazione=La Voce di Fiore|giorno=27|mese=01|anno=2010|}}</ref>.
===== Chiesa madre di Santa Maria delle Grazie =====
[[File:San Giovanni in Fiore - Chiesa Madre di Santa Maria delle Grazie.jpeg|thumb|La facciata e il campanile]]
La seconda chiesa edificata dopo l'abbazia è la [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (San Giovanni in Fiore)|chiesa di Santa Maria delle Grazie]] o chiesa matrice del [[1530|1576]] circa<ref>Lopetrone, Fara Fiore S. Giovanni in Fiore, 2006.</ref>, opera voluta dall'abate commendatario Salvatore Rota, in vista dello sviluppo demografico del natio centro urbano. La chiesa conserva numerosi reliquari religiosi, statue e tele. Venne completamente riedificata nel [[1770]] a tre navate, assumendo l'aspetto attuale.
=====Il convento dei Cappuccini=====
[[File:San Giovanni in Fiore - Chiesa dei Cappuccini - Facciata.jpeg|thumb|La facciata]]
[[File:Panorama del Convento dei Padri Cappuccini SGF.jpg|thumb|upright=1.1|destra|Il convento dei Padri Cappuccini]]
Il convento dei Cappuccini segue a distanza di un secolo, la chiesa madre. Eretto dai frati dell'[[Ordine minore]] della provincia nel [[1636]]<ref>{{cita|Basile, 1999|p. 41}}.</ref>, in posizione un tempo, decentrata ed isolata.
=====Chiesa di Santa Maria della Sanità=====
[[File:San Giovanni in Fiore - Chiesa di Santa Maria della Sanità - Facciata (2024).jpeg|thumb|upright=0.7|Facciata della chiesa]]
[[File:Vaglio della Cona (2024).jpeg|thumb|upright=0.7|Vaglio della Cona]]
La [[Chiesa di Santa Maria della Sanità (San Giovanni in Fiore)|chiesa di Santa Maria della Sanità]], edificata nel quartiere della Cona, inizialmente era una semplice cappella posta lungo il tracciato che dal centro urbano portava in [[Sila]] o scendeva verso il [[crotone]]se. Custodisce affreschi di artisti napoletani e calabresi, oltre ad alcune tele dello stesso periodo della sua edificazione il [[1678]]<ref>{{cita|Marra, 2005|p. 54}}.</ref> anche se la cappella è di periodo precedente.
=====La chiesa dell’Annunziata=====
[[File:San Giovanni in Fiore - Chiesa dell’Annunziata.jpeg|thumb|upright|Facciata e campanile]]
La piccola [[Chiesa dell'Annunziata (San Giovanni in Fiore)|chiesa dell'Annunziata]], costruita nel [[1653]] era un tempo collegata alla chiesa madre attraverso un ampio locale, abbattuto nel 1930 per realizzare un nuovo accesso alla piazza principale del paese. La chiesa di modeste dimensione, ha accolto per alcuni decenni le spoglie di Giuseppe Miller e Francesco Tesei, due componenti della spedizione dei [[Fratelli Bandiera|Bandiera]], caduti presso il colle della Stragola<ref>{{cita|Basile, 1999|p. 49}}.</ref>.
=====Chiesa di San Francesco di Paola=====
[[File:San Giovanni in Fiore - Chiesa di San Francesco innevata (Gennaio 2021).jpeg|thumb|Facciata della chiesa]]
La [[Chiesa di San Francesco di Paola (San Giovanni in Fiore)|chiesa di San Francesco di Paola]], chiamata anche chiesa del Crocifisso risale al [[1774]]<ref>{{cita|Basile, 1999|p. 51}}.</ref>. Il portale è costituito da un arco a tutto sesto, mentre l’interno è semplice, ad eccezione del presbiterio barocco. È la chiesa più a sud della cittadina nonché quella ad altitudine più bassa ed è posta sulla strada che porta alla confluenza dei fiumi Arvo e Neto, denominata ''Junture'' ("giunture").
=====Chiesa della Madonna del Carmelo=====
[[File:San Giovanni in Fiore - Chiesa della Madonna del Carmelo - Facciata.jpeg|thumb|upright|Facciata della Chiesa]]
La [[Chiesa del Carmelo (San Giovanni in Fiore)|chiesa del Carmelo]], popolarmente detta ''chiesa della Costa'' fu costruita dopo il [[1790]] nel rione della ''Costa'' lungo la strada principale del paese; fu terminata solo dopo la seconda metà del [[XIX secolo]]<ref>{{cita|Basile, 1999|p. 55}}.</ref>.
=====Il monastero dei Tre Fanciulli (frazione di Fantino, località ‘A Patia)=====
[[File:Monastero dei Tre Fanciulli (A’Patia).jpeg|thumb|La facciata e il campanile a vela]]
Il [[monastero dei Tre Fanciulli]] è l'edificio religioso più antico, esistente sul territorio comunale di San Giovanni in Fiore. Posto al di fuori del centro urbano, in località ''A-Patia'' (il nome deriva dal nome "Badia", diminutivo di Abbazia) a circa {{M|15|u=km}} dal centro silano, questa chiesa, che un tempo era un monastero, venne edificata intorno all'anno [[1000]]<ref>Altre fonti storiche parlano dell'[[VIII secolo]] {{cita|Marra, 2005|p. 59}}.</ref>. Un tempo apparteneva al territorio comunale di [[Caccuri]], ma dopo numerosi conflitti (anche sanguinosi) fra i [[monaci basiliani]] che risiedevano nel monastero, e i monaci florensi dell'abbazia, il monastero e tutte le proprietà intestate ad esso, vennero annesse alla ''Sila Badiale'' e alle custodie dei monaci di San Giovanni in Fiore<ref>{{cita|Arnone, 1977|p. 18}}.</ref>.
====Altri luoghi di culto====
A San Giovanni in Fiore sono presenti anche luoghi di culto non cattolici, ovvero la chiesa cristiana evangelica e la [[sala del regno]] dei [[Testimoni di Geova]] (in località [[Palla Palla]]).
=== Architetture civili ===
Le prime architetture civili risalgono al 1530 quando l'abate commendatario Salvatore Rota, fece realizzare la prima via selciata (''sielica'') per collegare il monastero con i colli e l'acquedotto badiale. Nello stesso periodo, cominciarono a sorgere i primi edifici amministrativi nel rione
Il maggior esempio di slancio volumetrico e la conseguente visibilità dell'edificio stesso, è il Palazzo Barberio Toscano, eretto allora, fuori dal centro storico, ma in una posizione dominante il centro stesso, simbolo dell'influenza che l'allora famiglia Barberio Toscano aveva nella vita amministrativa del paese.
==== Palazzi storici ====
[[File:San Giovanni in Fiore - Palazzo Lopez
Fino al 1700, non esistevano edifici di rilevante dimensione e valore. L'edilizia urbana era costituita principalmente da edilizia minuta, di case e casette popolari. Solo a partire dai primi anni del Settecento si cominciarono a costruire le prime abitazioni di rilievo, di famiglie facoltose o comunque di un certo rango sociale nella vita pubblica e amministrativa della città, che possedevano boschi della Sila e allevamenti. I primi palazzi sorsero intorno alla piazza principale, l'attuale piazza Abate Gioacchino, ed in seguito lungo le strade principali e le aree marginali del centro storico, ma su terreni che permettevano la predisposizione di orti ad utilizzo della famiglia stessa<ref name="Pasquale Lopetrone 2008, pp. 189-202"/>. Edificare edifici di un certo volume nell'allora tessuto urbanistico, non fu certamente facile. Poche erano le aree disponibili alcune delle quali costituite da imponenti massicciate granitiche, o su forti acclività.<br />
I palazzi vennero edificati in contesti urbani di rilievo, seguendo due disposizioni:
* la prima comprende i palazzi eretti intorno a Piazza Abate Gioacchino<ref name="Maestri">{{Cita|Maestri, 2008|p. 58}}.</ref>;
* la seconda comprende i palazzi dominanti il centro storico realizzati sul colle dei rioni ''Coschino'', ''Catoja'' e ''Scigato''
I
Le notevoli dimensioni dei palazzi si possono notare solo nelle vicinanze degli stessi edifici, o in punti panoramici della città, mentre difficile è ammirarli percorrendo le strade del centro storico. La difficile reperibilità di grandi aree sulle quali realizzare i palazzi, ha fatto sì che ai palazzi non potessero essere ad essi annessi piazze o aree verdi, tranne che per i casi di
La carenza di aree verdi o piazze, è stato in parte rimpiazzata dalla realizzazione di un cortile interno privato o alte mure riparatorie, questi nei casi di
I primi palazzi signorili furono il
In posizione marginale ma dominante il centro storico, sono
In posizione marginale, edificati lungo le arterie principali sono
Rappresenta un'eccezione
==== Altre architetture civili ====
Fra le altre architetture civili da segnalere vi sono due teatri all'aperto utilizzati per manifestazioni pubbliche, il
[[File:Villa Comunale SGF sotto la neve.jpg|thumb|destra|La villa comunale]]
==== Ville ====
Il paese è piuttosto carente di aree verdi, non avendo in campo amministrativo, mai sviluppato una cultura del verde e dell'arredo urbano. Già le famiglie signorili del 1700 e del 1800 non manifestarono mai la necessità di grandi giardini da realizzare intorno alle loro abitazioni, anzi i pochi palazzi storici circondati da verde, utilizzavano queste aree in parte per orto e solo in minima parte in giardino<ref name="cita
Lo sviluppo edilizio del dopoguerra, cancellò gli antichi orti e le loro tracce, senza adeguatamente sostituire questi, con altre aree di verde urbano. Solo negli anni ottanta vennero mossi in campo amministrativo, i primi interventi per la realizzazione di alcune aree da destinare a verde pubblico, ma la carenza nel centro urbano di aree libere sfruttabili a tale scopo, fece individuare ed emergere soluzioni alternative. Furono realizzati un grande parco comunale in una zona periferica (quartiere
* Parco Comunale
* Villa Comunale
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=== Siti archeologici ===
{{vedi anche|Protocenobio di Jure Vetere}}
Nel comune di San Giovanni in Fiore è presente il sito archeologico di [[Protocenobio di Iure Vetere|Iure Vetere]], luogo dove venne edificata la prima fondazione florense dall'abate [[Gioacchino da Fiore]]<ref>{{cita libro|autore= Pasquale Lopetrone
La localizzazione del Protomonastero florense è raccontata in un saggio pubblicato nel 2003<ref>{{cita news|autore= Pasquale Lopetrone
I risultati delle campagne di scavo sono stati riportati in una testo pubblicato nel 2005<ref>{{cita web|url=http://www.libreriauniversitaria.it/jure-vetere-ricerche-archeologiche-prima/libro/9788849818451|titolo= Libreria Universitaria|accesso=9 giugno 2010}}</ref>.
=== Altro ===
====L’Arco normanno====
[[File:San Giovanni in Fiore - L’arco normanno.jpeg|thumb|L’Arco Normanno]]
====Il Monumento ai caduti di Monongah====
Il ''Monumento ai caduti di Monongah'' è l'ultimo monumento, ad oggi, eretto nel comune di San Giovanni in Fiore. Fatto costruire da maestri scalpellini locali, sotto proposta e direzione della Regione Calabria, per commemorare il centenario della [[disastro di Monongah|tragedia]], il monumento fu poi consegnato alla città di San Giovanni in Fiore, quale paese calabrese con la maggior perdita di cittadini subita nella sciagura del 6 dicembre del 1907. Molti dei 956 morti nella più grave sciagura mineraria mai accaduta negli [[Stati Uniti d'America]] ([[Monongah]], [[Virginia Occidentale]], 6 dicembre [[1907]]) erano infatti emigranti provenienti da San Giovanni in Fiore, oltre che da altre cittadine della [[Calabria]], dell'[[Abruzzo]] e del [[Molise]]<ref>San Giovanni in Fiore, ebbe a pagare un pesante contenzioso di vittime, con 36 suoi cittadini uccisi</ref>. Il monumento è stato visitato dal governatore del [[Virginia Occidentale]], Joe Manchin III, nel 2004 che vi ha deposto una corona di fiori<ref>{{Cita news|autore=Mario Morrone|titolo=Un monumento per non dimenticare|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=5|mese=gennaio|anno=2004|pagina=6}}</ref>.
====Il Cippo della Stragola====
[[File:Cippo della Stragola.jpg|thumb|upright|Cippo della Stragola]]
Sul luogo della cattura dei [[Fratelli Bandiera]], nel 1909 venne innalzato un cippo in granito silano, comunemente chiamato ''Cippo della Stragola'', commemorativo delle eroiche gesta dei fratelli veneziani. Il cippo si trova in località “Stragola” a circa 10 km dal centro abitato della cittadina. Il monumento, realizzato completamente con [[Granito|granito silano]], fu eretto da parte della cooperativa "Fratelli Bandiera", per conto della famiglia Lopez, la famiglia che ospitò due dei rivoltosi catturati nel 1844. Con l'erezione del cippo, la famiglie intese mettere a tacere, le polemiche che incalzavano dall'[[Unità d'Italia]], e che puntualmente venivano fomentate da politici del luogo<ref>{{cita|Cozzetto, 1998|165}}.</ref>.
====I monumenti ai Caduti====
[[File:Monumento ai Caduti - San Giovanni in Fiore (2021) (2).jpeg|thumb|Il Monumento ai Caduti in Via San Francesco d’Assisi]]
[[File:Monumento al Vicebrigadiere Salvo D’Acquisto - San Giovanni in Fiore.jpeg|thumb|Il Monumento al Vicebrigadiere Salvo D’Acquisto (Accanto al Monumento ai Caduti)]]
[[File:Monumento ai Caduti - San Giovanni in Fiore.jpeg|thumb|Il Monumento ai Caduti in Via San Francesco d’Assisi prima dei lavori del 2021]]
Di forte impatto simbolico sono i monumenti legati ai caduti delle guerre la cui partecipazione dei sangiovannesi fu sempre consistente<ref>Nel primo conflitto mondiale i soldati sangiovannesi al fronte erano 2.700 pari ad 1/5 della popolazione complessiva {{cita|Cozzetto, 1998|164}}.</ref>, rappresentati dall{{'}}''Angelo alato (Monumento ai caduti)'' e dal ''Monumento ai caduti di guerra'' in via San Francesco d'Assisi.
==== Ponte della Cona ====
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==== Piazze ====
[[File:San Giovanni in Fiore - Piazza Abate Gioacchino
San Giovanni in Fiore non è particolarmente ricca di piazze; le principali sono quelle storiche, vicino ai luoghi di culto, mentre l'unica piazza realizzata secondo un disegno urbanistico più complesso, sembra sia quella antistante la Casa Comunale. Queste sono:
* [[Piazza Gioacchino da Fiore|Piazza Abate Gioacchino]]
* Piazza – Sagrato della Chiesa dei Padri Cappuccini
* Piazzetta ''"Funtanella"''
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre [[2008]] gli stranieri residenti a San Giovanni in Fiore sono
# [[Romania]]: 93
# [[Marocco]]: 71
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=== Lingue e dialetti ===
Il dialetto sangiovannese fa parte della fascia cosiddetta del "[[Dialetti calabresi|Calabrese]] settentrionale". Essendo comunque San Giovanni in Fiore insistente su una zona un tempo isolata e lontana decine di chilometri dai centri urbani maggiori, il dialetto sangiovannese ha assunto forme idiomatiche, toni e caratteristiche fonetiche proprie ed ha conservato anche taluni relitti linguistici
=== Religione ===
Il santo patrono della cittadina è [[San Giovanni Battista]]. I festeggiamenti durano tre giorni e culminano il giorno 24 giugno con una solenne processione.
La cittadina è legata alla figura dell'abate [[Gioacchino da Fiore]], monaco esegeta del [[XII secolo]]<ref>{{cita web|url=http://www.comunedicelico.it/storia.htm|titolo= Comune di Celico|accesso=7 giugno 2010}}</ref>, che qui fondò l’[[abbazia Florense]] e il relativo ordine monastico.
=== Tradizioni e folclore ===
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* nel mese di febbraio viene festeggiato il carnevale con delle particolari rappresentazioni musicali dette “[[Frassia|Frassie]]” che riproducono sotto forma satirica un quadro degli avvenimenti più eclatanti del paese;
* nei mesi estivi si susseguono festività religiose: Madonna della Sanità, [[San Francesco di Paola]], [[Corpus Domini]], [[Antonio di Padova|Sant'Antonio]], [[San Giovanni Battista]] (protettore della cittadina), [[Madonna del Carmine]] e [[San Domenico]];
* in agosto si allestiscono due fiere: la “Fiera” tradizionale annuale, che attira visitatori di tutte le zone limitrofe, legata alla ricorrenza delle festività di [[Giovanni Battista|San Giovanni Decollato]]<ref name="cita
* durante le festività natalizie, vengono annoverate le antiche tradizioni:
** ''U zugghi'', un canto popolare augurale che viene cantato davanti agli
** e delle ''focere'', falò rionali che vengono accesi la notte di [[Natale]]. È tradizione a San Giovanni in Fiore e in Sila, accendere la notte santa la ''focera'', con l'intento di creare quel calore di cui nella leggenda popolare tanto aveva bisogno Gesù bambino<ref>{{Cita news|autore=SaBa|titolo=Focere, che fascino!|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=01|anno=2009|pagina=6}}</ref>.
Il costume tradizionale di San Giovanni in Fiore è "ù [[ritùartu]]", indossato dalla donna, che assume il nome di "pacchiana"<ref>{{cita web|url=http://www.tourcalabria.it/calabria-in-breve/tradizioni-e-folklore/un-abito-per-ogni-occasione/|titolo=
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
* Il ''[[Centro Internazionale di Studi Gioachimiti]]'', istituito il 2 dicembre 1982, è un ente che ha operato ed opera nella diffusione del pensiero Gioachimita, realizzando nel corso di quasi tre decenni, importanti lavori culturali, quali la divulgazione delle opere di [[Gioacchino da Fiore]], portando alla luce un vivace interesse verso l'abate calabrese, molto studiato all'estero, ma poco conosciuto in campo nazionale.
* Il ''[[Sistema Bibliotecario Territoriale Silano]]'', è un ente bibliotecario che gestisce le attività di 7 biblioteche, di altrettanti paesi calabresi. Promuove la divulgazione della lettura, specie fra le classi elementari, attraverso tornei e campi scuola.
* L'ente ''[[Parco nazionale della Sila]]'', istituito con d.l.g. nel 2002, si trova nella frazione di [[Lorica (San Giovanni in Fiore)|Lorica]], presso i locali dell'ex autostello dell'[[Automobile Club d'Italia|ACI]], lungo la [[Strada statale 108 Silana di Cariati|SS 108 bis]]. L'istituzione del Parco, non ha avuto corso breve: le prime ipotesi di istituire un Parco nazionale risalgono al 1923<ref>(a cura di) Ente Parco Nazionale della Sila, ''Il Parco nazionale della Sila - natura storia cultura'', Edizioni Promoteo, 2008, pag. 5</ref>, da parte di Antonio Basile. Si dovrà aspettare il 1968 per vedere l'istituzione del [[Parco nazionale della Calabria]], un Parco controverso poiché salvaguardava solo aree demaniali, mentre nel 1997, iniziò l'iter burocratico per l'istituzione del Parco nazionale della Sila, iter terminato nel 2002. L'assegnazione della sede fu altrettanta complicata, terminata nel 2004, quando a prevalere fu il villaggio di Lorica, in territorio di San Giovanni in Fiore.
== Cultura ==
Nonostante l'isolamento
È presente un solo cinema che è anche l'unico teatro al chiuso cittadino, mentre è piuttosto consistente il numero delle associazioni presenti in paese (oltre 50)<ref>{{cita web|url=http://www.comune.sangiovanniinfiore.cs.it/index.php?action=index&p=88 |titolo= Associazione presenti sul sito del comune di San Giovanni in Fiore|accesso=8 gennaio 2011
=== Istruzione ===
==== Scuole ====
San Giovanni in Fiore ospita sul proprio territorio, oltreché tutte le scuole dell'obbligo, diverse scuole secondarie di secondo grado<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/078/119/scuole/ |titolo= Lista Scuole a San Giovanni in Fiore |accesso=29 settembre 2010}}</ref>. Gli edifici scolastici sono per la quasi totalità, edifici realizzati "ad hoc" per gli istituti che ne usufruiscono. Questo è stato possibile solo grazie all'edificazione degli edifici e di poli scolastici avvenuta negli ultimi decenni del Novecento, sostituendo il largo uso di edifici privati utilizzati per ospitare gli istituti
====Scuole secondarie di secondo grado====
=====Licei=====
[[File:Licei Classico e delle Scienze Umane - San Giovanni in Fiore.jpeg|thumb|Il liceo classico (a sinistra) e il liceo delle scienze umane (a destra)]]
*[[Liceo artistico]];
*[[Liceo classico]];
*[[Liceo linguistico]];
*[[Liceo scientifico]] (con indirizzi classico, scienze applicate e internazionale);
*[[Liceo delle scienze umane]].
=====Istituti professionali e tecnici=====
*Istituto agrario;
*Istituto alberghiero;
*Istituto biochimico;
*Istituto elettronico ed elettrotecnico;
*Istituto tecnico sezione amministrazione, finanza e marketing (ex ragioneria)
*Istituto tecnico sezione tecnologico indirizzo costruzione ambiente e territorio (ex geometra).
==== Musei ====
* Il ''Polo museale'' è il comprensorio museale comprendente il ''[[Museo demologico dell'economia, del lavoro e della storia sociale silana]]'' e il ''[[Archivio fotografico Saverio Marra|Museo fotografico Saverio Marra]]'', entrambi posti nell'ala orientale dell'Abbazia Florense. L'importanza del Polo Museale, è confermato dal riconoscimento da parte del Ministero dei Beni Culturali, inoltre il museo fa parte del circuito regionale dei Musei calabresi<ref>{{cita web|url=http://www.iresudcalabria.it/museo.asp?id=38|titolo=IreSud Calabria, I Musei della Calabria in rete|accesso=11 gennaio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110215101921/http://www.iresudcalabria.it/museo.asp?id=38|urlmorto=sì}}</ref>.
* Presso la navatella laterale sinistra dell'Abbazia Florense si può ammirare la ''[[Abbazia Florense#Sala esposizioni delle tavole del Liber Figurarum|Sala esposizioni delle tavole del Liber Figurarum]]'', che ospita le rappresentazioni delle tavole iconografiche fatte da Gioacchino con le spiegazioni della terminologia delle stesse.
=== Media ===
I mezzi di comunicazione e la comunicazione in generale sono stati grandi protagonisti dell'evoluzione sociale e politica del Novecento<ref>{{cita|Bitonti, 1998|238 - 239}}.</ref>, probabilmente incentivati dall'isolamento del paese rispetto al resto delle cittadina della Regione<ref name="ReferenceZ"/>. Le prime pubblicazioni di riviste e periodici di informazione si ebbero all'inizio del Novecento<ref name="ReferenceZ"/>, mentre nell'ultimo periodo, grazie anche alla diffusione del web, sono tanti i siti locali ma anche siti extralocali a parlare di San Giovanni in Fiore.
==== Stampa ====
Nel 1911 nacque il periodico ''“La Cooperazione”'' fondato dall'intellettuale anticlericale Giacomo Alberto Lopez<ref name="ReferenceC">{{cita|Bitonti, 1998| 230}}.</ref>. Del periodo fascista troviamo invece ''“U' picune”'', giornale satirico creato nel 1925 da Tommaso e Battista Foglia<ref name="ReferenceC"/>. Un altro periodico di stampo fascista fu ''“La scure”'' quindicinale diretto da Raffele Barberio che ebbe vita breve, dal 1941 al 1943<ref name="ReferenceC"/>.
Nel dopoguerra furono le testate cattoliche ad essere protagoniste nell'ambito culturale: vide la luce in questo periodo prima la ''“Fiaccola”''<ref name="ReferenceD">{{cita|Bitonti, 1998|238}}.</ref> e poi ''“La voce del buon pastore”''<ref name="ReferenceD"/>. Si dovette attendere fino al 1961 per ritrovare una testata prettamente giornalistica. Nacque infatti ''“Il Corriere della Sila”''<ref>{{cita|Bitonti, 1998|239}}.</ref>, ideato e diretto da Saverio Basile agli esordi della sua
Negli anni settanta vide la luce ''“Calabria notizie”''<ref name="ReferenceE"/> e l'alternativo ''“Gniks”''<ref name="ReferenceE"/> del musicista e architetto Giuseppe Oliverio, audace periodico di taglio giovanile dai contenuti progressisti e trasgressivi. Il 1987 nasce ''“Florensia”''<ref name="ReferenceF">{{cita|Bitonti, 1998|p. 241}}.</ref>, rivista ad uscita annuale
; Testate giornalistiche attuali
Del 1994 è ''“La Città e il Cittadino”''<ref name="ReferenceF"/>, meglio conosciuto come “Il Cittadino”<ref>{{cita
====
Anche le radio sono state grandi mezzi di discussione, dibattito ed evoluzione culturale per la cittadina. Le prime radio iniziarono a diffondersi verso la fine degli anni settanta. Pioniera fra tutte fu Radio Sgf 103, nata nell'ottobre del 1978, su iniziativa di Saverio Basile, che curava il radiogiornale alle ore 16:00 con replica alle ore 18:30<ref>{{Cita news|autore=Mario Iaquinta|titolo=La radio, che liberava la mente…|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=5|mese=11|anno=2005|pagina=8}}</ref>. Fu sostituita da Radio Sila Tre, di impronta informativa oltreché musicale. Degli anni ottanta sono Radio Arancia, Radio Spazio International e Radio Calabria Centrale. Prese poi il posto e le redini di tutte le radio locali, P.r.l. Prima Radio Libera San Giovanni<ref>{{cita web|url=http://www.prl101700.com/ |titolo= P.R.L. 101.7 - La radio della Sila|accesso=31 maggio 2010}}</ref>. Nata negli anni novanta, è l'unica radio attiva della cittadina. P.r.l. dispone anche di un proprio sito internet, e può essere ascoltata anche via telematica.
==== Televisione ====
Nel [[1987]] nasce il progetto televisivo di "SilaTV", iniziativa tutta nuova per San Giovanni in Fiore, prima ed unica televisione del paese<ref name="ReferenceF"/>. Fondatore, finanziatore, pensatore ed ideatore dell'emittente fu Antonio Oliverio (Machinella). Primo direttore della testata giornalistica fu Saverio Basile. "SilaTv" trovò consensi nell'opinione pubblica locale, considerata come mezzo idoneo per la diffusione culturale e informativa di tutta la comunità silana. Dopo un periodo di chiusura e l'abbandono della direzione da parte di Saverio Basile, l'emittente ha ripreso le trasmissioni nel 2003, cambiando grafica e guida. Va in onda con la visione dei programmi di [[Telepace]], intervallati da 5 telegiornali locali, condotti da Barbara Marrella<ref>{{cita web|url=http://www.silatv.it|titolo= Sila TV|accesso=31 maggio 2010}}</ref>.
=== Teatro ===
Nato da umili origini, il poeta Pasquale Spina (1915-1994)<ref>{{cita web |url=http://www.emigrati.it/sgf/Tradiz/PoesiaSPINA.asp |titolo=Emigrati.it |accesso=31 maggio 2010 }}{{cita web|url=http://www.insila.it/foto_2.asp?key=87|titolo=Pasquale Spina in una sua foto su insila.it|accesso=31 maggio 2010|urlmorto=sì}}</ref> si fece conoscere al pubblico sangiovannese per le sue ''[[Frassia|frassie]]'' (''farse''; il poeta di frassie è il ''frassiaru''). La [[frassia]] è una rappresentazione burlesca, tipica del paese, ma diffusa in tutta la [[Calabria]]. Queste rappresentazioni venivano "portate in scena" fra le strade cittadine, quindi cantate e recitate, nel periodo del [[carnevale]]. Le "frassie" di Spina sono riportate su testate locali e regionali, e riprese in seguito in alcuni libri sullo studio del [[dialetto calabrese]]. Egli pubblicò un solo libro, ''Ricuardi'', che raccoglie parte del suo lavoro<ref>Pasquale Spina - ''Ricùardi'' Calabria Letteraria Editrice, Arti grafiche Rubbettino, Soveria Mannelli (Cz), 1989.</ref>. Ai suoi versi si sono ispirate molte opere in [[vernacolo]] che vengono rappresentate presso il teatro della cittadina [[sila]]na<ref>{{Cita news|autore=Mario Basile|titolo=Sei anni fa moriva Pasquale Spina.|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=05|anno=2000|pagina=11}} vd. anche A.V., ''San Giovanni in Fiore, Storia-Cultura-Economia'', Rubbettino Editore, Soveria Mannelli (Cz) 1998.</ref>.
Nel linguaggio usato da Spina si può cogliere il disagio delle classi sociali più deboli<ref>{{cita web |url=http://www.jurenovo.it/?action=detail&art_id=112&sez=5&ssez=19 |titolo=Pasquale Spina - Il menestrello delicato e satirico di San Giovanni in Fiore. |accesso=31 maggio 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060813091127/http://www.jurenovo.it/?action=detail&art_id=112&sez=5&ssez=19 }}</ref>, e l'aspirazione verso un mondo migliore. Le sue poesie e le sue farse vengono espresse attraverso l'uso di personaggi, come strumento più approfondito e più vicino alla realtà sociale che ha voluto raccontare<ref name="cita-Marra-2005-94"/>.
=== Cinema ===
San Giovanni in Fiore è stato teatro di alcuni film girati nel dopoguerra. La “città di Gioacchino” ed in particolar modo gli scenari paesaggistici dell'altopiano silano, furono scelti per l'ambientazione di alcuni film drammatici. Di questi film vanno ricordati:
* ''[[Il lupo della Sila]]'', di [[Duilio Coletti]] con [[Silvana Mangano]], [[Amedeo Nazzari]], [[Vittorio Gassman]] e [[Jacques Sernas]];
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* ''[[Il conte di Melissa]]'' di [[Maurizio Anania]];
* ''[[Il tenente Giorgio]]'' di [[Raffaello Matarazzo]];
* ''[[Duello nella Sila]]'' di [[Umberto Lenzi]]
* ''[[Il Monaco che vinse l'Apocalisse]]'' di Jordan River.
=== Cucina ===
I piatti tipici di San Giovanni in Fiore fanno largo uso dei prodotti della terra, e della montagna in particolare<ref name=autogenerato1>{{cita|Marra, 2005|p. 102}}.</ref> Base dei piatti tradizionali è la [[patata della Sila]], che trova largo impiego nelle ''tielle'' (tegami), piatti in cui la patata accompagna altre pietanze come ad esempio il [[baccalà]], o le zucchine. Molto uso si fa dei [[funghi]] in varie pietanze, specie nelle conserve, così come ancora è diffusa la pratica delle conserve di [[melanzane]], [[zucchine]] e [[pomodoro|pomidoro secchi]] sott'olio, e comunque tutti i prodotti dell'orto<ref name="ReferenceF"/>.
; Il pane
[[File:Pitta.JPG|thumb|left|upright=0.7|La pitta]]
{{Citazione|[
Alimento base e prezioso nella cultura popolare silana, il pane a San Giovanni in Fiore è sempre stato un alimento curato e perfezionato dai maestri fornai<ref>La tradizione del pane ha vissuto per molti decenni una consuetudine tipica contadina, con gli stessi contadini che portavano la farina e il lievito al forno, impastandoli sul luogo e il fornaio aveva il solo compito di cuocere il pane.</ref>. Parte di questa tradizione si ritrova nella preparazione del dolce tipico natalizio<ref name="ReferenceG">{{cita|Marra, 2005|p. 104}}.</ref>. Sono sorti nel tempo nuovi forni che non hanno mutato la qualità del prodotto<ref name="ReferenceH">{{Cita news|autore=SaBa|titolo=La filiera del pane.|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=06|mese= 02|anno=2003|pagina=6}}</ref>. Vengono preparati il pane casereccio a doppia lievitazione naturale cotto nel forno a legna, la ''[[Pitta (alimento)|pitta]]'' (focaccia di pane)<ref name="ReferenceH"/>, la ''cullura'' (ciambella di pane)<ref name="ReferenceH"/>, la ''pitta 'minata'' (fatta con i residui tolti via dalla madia)<ref name="ReferenceH"/>, e vari panini, dalla semplice “rosetta” al “pane al burro"<ref name="ReferenceH"/>. Vi sono circa 10 forni presenti in paese, alcuni dei quali esportano parte della loro produzione anche nelle regioni del nord Italia<ref name="cita
; Primi
Il paese è fortemente legato alla tradizione contadina, ed è da questo ceppo che derivano i prodotti più utilizzati nella cucina locale<ref name="ReferenceF"/>. I legumi e le verdure (specie il [[Brassica oleracea|cavolo nero]]) "in primis", preparati come minestre sono stati alla base dei menù sangiovannesi<ref name="ReferenceF"/>. La pasta casereccia si lega all'uso della patata, nel caso della preparazione degli [[gnocchi]], mentre come anche in altre parti della Regione, la pasta tipica del luogo è costituita dagli ''scialatelli'', cucinati a San Giovanni in Fiore, alla ''pecoraia'', con l'uso di funghi e carne di maiale.
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; La patata
[[File:Raccolta delle patate in Sila.jpg|thumb|left|upright=0.7|La raccolta delle [[Patata della Sila|patate silane]].]]
La patata, la "regina della Sila", è un prodotto recentemente riconosciuto a livello comunitario con la concessione del marchio [[Indicazione geografica protetta (Unione europea)|IGP]]<ref>{{cita web|url=http://www.patatadellasila.it/disciplinare%20p.a..pdf|titolo=patatadellasila.it|accesso=31 maggio 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101122041910/http://www.patatadellasila.it/disciplinare%20p.a..pdf}}</ref>. La patata silana, come il pane e i prodotti dell'orto, è alla base della gastronomia sangiovannese. Usata come contorno e come ammendamento per tantissime pietanze locali, la patata fa parte del patrimonio gastronomico locale; sono diffusi piatti di ''tiella'' (lett. teglia, tegame), ovvero un preparato a base soprattutto (ma non solo) di patate con l'aggiunta di un secondo ingrediente che può essere il [[baccalà]], la [[zucchina]] e altri ancora.
; Latticini
Anche i prodotti caseari sono parte culturale ed integrante della gastronomia locale. I più diffusi sono la [[provola]], il [[Caciocavallo silano]], la [[ricotta]] e il [[Burrino|butirro]] (burrino in italiano). Altri prodotti tipici non conosciuti sul mercato nazionale sono la ''sciungata'', la ''burrata'' e le mozzarelle non a pasta filata, tipiche silane. Diffusi sono anche i prodotti caseari ovini come il [[pecorino]].
; Insaccati e altre specialità
Al già citato protagonista della tavola calabrese, il maiale, si legano gli insaccati calabresi e sangiovannesi, diffusi anche nel resto d'Italia: la salsiccia calabrese, la [[soppressata]], il [[capicollo]], la [[spianata calabrese]] e il prosciutto piccante. Molto diffusa anche a San Giovanni in Fiore è la [[sardella]], pietanza tipica delle aree ioniche, specie a [[Crucoli]], utilizzata come antipasto. Anche le olive meritano una menzione; un variegato trattamento, fatto su questo prodotto, lo ha posto come alimento fra i principali della tavola sangiovannese. Tradizionali sono le ''olive ammaccate
; Dolci tipici
[[File:Pitta 'mpigliata 1.jpg|thumb|upright=0.7|La pitta 'mpigliata]]
I dolci tipici di San Giovanni in Fiore si rifanno alla tradizione popolare del centro sud e della Calabria in particolare. Diffusi sono i dolci come le [[zeppola|zeppole]]<ref name="ReferenceG"/>, i [[turdilli]] (dolci fatti con il [[miele]])<ref name="ReferenceG"/>, i [[Muccellato|muccellati]]<ref name="ReferenceG"/>, i [[Mastacciuolo|mastacciuoli]] (preparati con pasta di miele, ripieni di [[mandorle]] e [[cioccolato]], molto simili alla [[Reggio Calabria|reggina]] [['Nzuddha]])<ref name="ReferenceG"/>. Il dolce tipico, preparato in occasione delle festività natalizie è la "[[pitta 'mpigliata]]"<ref>{{cita web|url= http://www.ars-alimentaria.it/schedaProdotto.do?idProdotto=66653&siglaRegione=&tipologia=|titolo= ars-alimentaria|accesso=31 maggio 2010|urlmorto= sì}}</ref>.
===
[[File:Carnevale di San Giovanni in Fiore 1.jpg|thumb|Due carri allegorici]]
[[File:Carnevale di San Giovanni in Fiore 2.jpg|thumb]]
[[File:Carnevale di San Giovanni in Fiore 3.jpg|thumb]]
La domenica di [[carnevale]] è festeggiata con una sfilata di carri allegorici e con musica tradizionale e non dal vivo.
== Geografia antropica ==
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{{Vedi anche|Urbanistica di San Giovanni in Fiore}}
Il centro abitato si è sviluppato sulla “groppa” di monte Difesa, lungo un crinale, con un'esposizione a sud-est. L'orografia del territorio, ripida ma non eccessivamente, ha fatto sì che l'abitato si sviluppasse per gradoni, partendo dal nucleo antico dell'Abbazia Florense fino ad arrivare al quartiere del Bacile. Possiamo suddividere il centro abitato in 5 distinte fasi<ref>POR Calabria – Asse V - Città – Programma di Sviluppo Urbano di San Giovanni in Fiore - dicembre 2003, pp. 6-7.</ref>:
#''sec. XIII – XV'' la zona abbadiale, sviluppata intorno al monastero, visibile ancora oggi l'aggregato di case che formano l'antico rione del “curtiglio”, il primo nucleo urbano aggregato con casette tipiche di edilizia popolare che rappresenta il primo gradone, quello iniziale che ha dato forma al centro e che conserva una notevole compattezza ed integrità;
#''dal XVI secolo ai primi decenni del XX secolo'' la San Giovanni civica comincia a svilupparsi verso est. Nasce in questo periodo il quartiere della “Cona” e successivamente verrà edificato il ponte omonimo. In concomitanza inizia anche uno sviluppo verso nord con la realizzazione del convento dei Cappuccini (1630), edificato su di un colle che domina l'intero abitato. Nel [[XVIII secolo|Settecento]] e nell'[[XIX secolo|Ottocento]] verranno edificati i grandi palazzi signorili delle famiglie più ricche del paese;
#''dagli [[anni 1950|anni cinquanta]] fino agli [[anni 1970|anni settanta]] del XX secolo'' verranno riempiti tutti i vuoti urbani esistenti fra gli antichi rioni, specie nella zona del rione dei “Cappuccini”. Vengono tracciate le prime vere arterie stradali (via Panoramica e viale della Repubblica) lungo le quali verranno costruiti grandi caseggiati. È la fase in cui i primi emigrati verso le [[Americhe]], rimandano le [[rimesse]] guadagnate, che verranno investite nell'edilizia. Comincia da qui, il lungo processo edilizio che “disintegrerà” totalmente il colle Difesa<ref>Prendono forma definitivamente i rioni “Petraro”, “Difesa”, “Costa”; cominciano a prendere forma i rioni di “Santa Lucia” e “San Francesco”</ref>;
#''dagli [[anni 1970|anni settanta]] fino ai primi [[anni 1980|anni ottanta]]'' «l'industria edilizia poggiata sulle [[rimesse|rimesse degli emigrati]] ha preso oramai piede, ed enormi quantità di capitali vengono investiti in questo settore, visto come volano economico sostitutivo dell'[[industrializzazione]] mancata. È forte il segno che veleggia, quale l'idea di riscatto sociale fisicamente cementato nella casa. Prende piede quell'urbanizzazione dei centri montani, fenomeno analizzato anche da Università ed Istituti»<ref>G. Pino Scaglione, ''Stato del paesaggio in Calabria,'' Rubbettino Editore, pp. 5–6.</ref>;
#''dagli [[anni 1980|anni ottanta]] fino agli [[anni 1990|anni novanta]]'': negli anni ottanta del condono edilizio, la situazione peggiora notevolmente, con la totale perdita del gusto architettonico, a scapito di una mole edilizia non correlata all'evoluzione demografica, ma poggiata ad un ben non precisato investimento per il futuro che non trovando altri e più produttivi impieghi (poca industrializzazione e molta terziarizzazione) finisce per capitalizzarsi “nel cemento e nel mattone”<ref>POR Calabria – Asse V - Città – Programma di Sviluppo Urbano di San Giovanni in Fiore - dicembre 2003, p. 7.</ref><ref>A San Giovanni in Fiore sono calcolati vani abitativi per 80.000 abitanti a fronte di poco meno di 20.000 abitanti effettivi, di cui 15.000 residenti.</ref>.
=== Frazioni ===
{{Vedi anche|Frazioni di San Giovanni in Fiore}}
[[File:Fantino
=== Suddivisioni storiche ===
Il centro storico di San Giovanni in Fiore presenta una dettagliata suddivisione in quartieri<ref>{{cita|Maestri, 2008|p. 54}}.</ref>:
* ''Cugnale-Curtigliu''
* ''Catoja-Scigatu''
* ''Costa-
* ''Filippa''
* ''Timpune-Cona''
Riga 549 ⟶ 555:
* ''Cuschinu''
La rimanente parte del centro abitato, invece, è stato diviso nei seguenti quartieri<ref>{{cita|De Luca, 1998|Cap. 6}}.</ref><ref>{{cita|Maestri, 2008|Cap. 1}}.</ref>:
*''[[Palla Palla]]''
*''Olivaro'' *''Pirainella'' *''Panoramica'' *''Ferrantiellu'' * ''Macchia di *''Cuoscinu'' * ''Bacile'' * ''Rifisa'' == Economia ==
L'economia di San Giovanni in Fiore ha subito un forte processo evolutivo nel XX secolo, che ha trasformato un centro montano con economia agricola e artigianale in un centro residenziale ad economia mista. L'evoluzione dell'economia sangiovannese è legata molto all'evoluzione della scolarizzazione della popolazione cittadina, in quanto questo fenomeno ha avviato un forte processo di terziarizzazione che caratterizza la città silana<ref>{{cita|De Luca, 1998|pp. 301-305}}.</ref>.
=== Agricoltura ===
L'agricoltura resta la base economica di San Giovanni in Fiore. Molte [[azienda agricola|aziende agricole]] operano nel territorio, e nell'ultimo decennio si sta assistendo ad una riconversione produttiva delle stesse, con un mutamento che si potrebbe definire a carattere industriale. Le specie territoriali di produzione agricola, sono gli [[ortaggi]] in generale, con la specialità della [[patata silana]], (il territorio di San Giovanni in Fiore fa parte della zona di produzione della ''[[
[[File:Area
=== Industria ===
Il settore ''industriale'' è moderatamente sviluppato. Ad inizio del secolo scorso, è sfumata l'occasione per una grande industria legata all'energia<ref>{{cita|De Luca, 1998|pp. 284-286}}.</ref> (anche se vi sono future prospettive di sviluppo del settore), mentre si è molto contratto il settore del legno: si è passati da 32 segherie ad inizio XX secolo, alle attuali 6. Lo stesso discorso vale per gli [[opificio|opifici]], ridotti di dimensione e quasi totalmente scomparsi. Nonostante il ridimensionamento delle segherie, il comparto del legno è quello che ad oggi, si rivela il più attivo e dinamico, grazie soprattutto alla riconversione della lavorazione del legno che non si basa più sul semplice e finalizzato taglio del legname, ma ha assunto i connotati della lavorazione e trasformazione del legno stesso. Molto dinamiche, in questo senso sono le attività industriali basate sulla produzione di mobili, porte ed infissi, e la trasformazione del legno in generale.
Anche il settore dell
=== Terziario servizi e commercio ===
[[File:
Il ''terziario pubblico'' è il settore più cospicuo dell'economia sangiovannese, trovando impiego una gran parte della forza lavoro della cittadina. Ciò è favorito dall'impiego pubblico nell'amministrazione, ma anche nell'[[ospedale]] cittadino. A questi si aggiungono gli impiegati che trovano lavoro nei [[assicurazione|servizi assicurativi]], nei [[banca|servizi bancari]] (con 6 banche sul territorio), e nel ''servizio all'impresa''. Quest'ultimo è un settore a forte crescita e molto attivo, grazie alle [[casa editrice|case editrici]] e alle tipografie presenti, che soddisfano una domanda non solo interna ma anche estesa alla provincia ed alla regione, e soprattutto molto attivi sono i laboratori video/fotografici, con professionisti che operano e lavorano prodotti provenienti da aziende di tutt'Italia<ref>{{cita|De Luca, 1998|p. 309}}.</ref>.
Il settore del ''commercio'', è stato, assieme all'edilizia, il settore trainante dello sviluppo economico negli anni settanta e ottanta, favorito dalla posizione baricentrica della cittadina tra i centri provinciali di [[Cosenza]] e [[Crotone]], molto sviluppato sia nel settore abbigliamento che in quello ricreativo/ristorativo (bar, rosticcerie, ristoranti e pizzerie). È comunque ampio il ventaglio dell'offerta commerciale, che non presenta vuoti di settore, se si escludono i grandi contenitori dei Centri commerciali.
=== Turismo ===
[[File:San Giovanni e Carlomagno 2006 (7).jpg|thumb|
Il ''settore turistico'' è sicuramente quello di maggiore pregio, e sul quale molti sono gli impegni imprenditoriali e politici che vanno verso questa direzione, confortati dagli andamenti dei flussi turistici che fanno registrare presenze per circa 100.000 visitatori l'anno,<ref>{{cita web|url=http://florense.it/San_Giovanni_in_Fiore/PDF_S_Giovanni_Fiore/Turismo_locale.pdf|titolo= Florense.it - I dati del 2000 indica 60.000/70.000 presenze registrate con ampi trend di crescita.|accesso=31 maggio 2010}}</ref> attratti soprattutto dall'Abbazia Florense ma anche dal resto del centro storico, ritenuto uno dei più belli di tutta la Regione<ref>Sondaggio fatto nel 2009 da "Il Quotidiano della Calabria", dove San Giovanni in Fiore è risultato il secondo comune più votato.</ref>. Vi è una variegata forma turistica che comprende tutto il territorio di San Giovanni in Fiore. Il turismo in questo senso può essere suddiviso in:
* ''Turismo culturale'', legato allo studio e alla storia di Gioacchino da Fiore;
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* ''Turismo naturalistico'', legato al patrimonio naturale della Sila, e al neo [[Parco nazionale della Sila]];
* ''Turismo sportivo'', legato soprattutto agli sport invernali, ma che coinvolge sport praticabili nelle altre stagioni dell'anno, quali il [[trekking]] e la [[mountain bike]].
=== Artigianato ===
Tra le attività più tradizionali vi sono quelle [[artigianato|artigianali]], che si distinguono per l'arte della [[tessitura]], finalizzata alla realizzazione di [[tappeti]] caratterizzati da tecniche, da disegni e da temi ispirati ai Paesi orientali e mediorientali, oltreché per l'arte del [[vimini]].<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=3 | p=14}}</ref><ref name=TessLong>{{Cita web | url=http://www.tessituralongobucco.it/la%20tessitura%20in%20calabria.htm| titolo= La tessitura in Calabria | accesso=26 maggio 2016}}</ref>
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:SS 107 - bivio cuturelle.jpg|thumb|La SS 107 presso il bivio "Cuturelle"]]
=== Strade ===
Il comune è interessato dalle seguenti direttrici stradali:
* [[Strada statale 107 Silana Crotonese]] ([[Paola (Italia)|Paola]] ↔ [[Cosenza]] ↔ [[Crotone]])
* [[Strada statale 108 Silana di Cariati]] (nella diramazione che da [[Colosimi]] ↔ porta a [[Frazioni di San Giovanni in Fiore|Torre Garga]] frazione di San Giovanni in Fiore)
* SP 207 Germano - Croce di Magara<small> fraz. di [[Spezzano della Sila]]</small>
* SP 208 [[Cuturelle]] - Germano
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* SP 215 Rovale - Pino Collito - Quaresima
* SP 216 Trepidò - Caporose
* SP 212 Palla palla - Castelsilano
* SP 213 Gimmella - Acquafredda
* SP 260 Palla palla - Savelli
=== Ferrovie ===
[[File:FCL Stazione San Giovanni in Fiore.JPG|thumb|Stazione San Giovanni in Fiore]]
Il comune era interessato dalla [[Ferrovia Cosenza-Camigliatello-San Giovanni in Fiore]], inaugurata nel 1956. Dal 1997 la tratta [[Camigliatello Silano]]-San Giovanni in Fiore fu sospesa dal servizio regolare e utilizzata solo da treni turistici.
Tre sono le stazioni ferroviarie ricadenti nel territorio comunale di San Giovanni in Fiore:
* Stazione di San Giovanni in Fiore
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=== Mobilità urbana ===
== Amministrazione ==
{{vedi anche
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|USA|Clarksburg (Virginia Occidentale){{!}}Clarksburg}}
* {{Gemellaggio|Italia|Paola (Italia){{!}}Paola}}
* {{Gemellaggio|stato=Belgio|città=Genk}}
===Altre informazioni amministrative===
È sede amministrativa del [[parco nazionale della Sila]], ubicata presso la frazione di [[Lorica (San Giovanni in Fiore)|Lorica]], e faceva parte della [[comunità montana Silana]] (soppressa assieme alle altre comunità montane calabresi nel 2013).
== Sport ==
=== Calcio ===
Il calcio è lo sport più praticato. La prima squadra locale fu la ''Sangiovannese'' che giocò nella prima metà del secolo scorso, sostituita nel 1947 dalla ''Silana'', la nuova principale squadra locale. La Silana durante il corso della sua storia non ha mai gareggiato in campionati professionistici raggiungendo come massimo traguardo, la partecipazione nel campionato di serie D (Dilettanti), durante la seconda metà degli anni novanta.
=== Calcio a 5 ===
Il [[calcio a 5]] è uno sport che si è diffuso solo negli ultimi anni, precisamente dal 2001 con la costituzione ufficiale della prima squadra di calcio a 5 della cittadina, ossia l{{'}}''Oratorio San Francesco''<ref>{{cita web|url=http://www.oratoriosf.it/index2.asp|titolo=Oratorio San Francesco|accesso=6 giugno 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090428144247/http://www.oratoriosf.it/index2.asp}}</ref>. La squadra locale milita nel campionato di serie C1 durante la stagione 2009/2010.
=== Pallavolo ===
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La pallavolo è insieme al calcio l'attività sportiva storica della cittadina, sviluppatasi molto durante gli anni novanta.
La squadra locale di pallavolo è la ''Silan Volley'' (poi diventata ''Volley SGF''), fondata nel 1983, ha conosciuto nel corso della sua esistenza, alti e bassi, con l'apice della carriera sportiva culminato a fine anni novanta con la disputa per 2 anni del campionato di serie B2.
La “Volley SGF” ha disputato il campionato di serie C. Guidata dal presidente Antonio Atteritano e dall'allenatore Salvatore Cocchiero, la squadra oramai è molto conosciuta in ambito regionale (il presidente Atteritano è il vicepresidente regionale della [[Fipav]] Calabria), ed ha una scuola volley che conta più di 100 iscritti<ref>{{cita web|url=http://www.volleysgf.it/Index2.asp|titolo=VolleySGF|accesso=6 giugno 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110208143200/http://www.volleysgf.it/index2.asp}}</ref>.
=== Sci di fondo ===
=== Sci alpino ===
Lo sci da discesa è praticabile presso la frazione di [[Lorica (San Giovanni in Fiore)|Lorica]], attrezzata con impianti di risalita, che dal villaggio portano sulla cima di monte [[Botte Donato]], il monte più alto della [[Sila]]. Lo sci da discesa, nato sui monti silani negli anni settanta, ha fatto registrare una grande diffusione specie nell'ultimo decennio. Nel villaggio sono presenti alcune "Scuole sci"<ref>{{cita web|url=http://www.sciclublorica.it/home.html|titolo=Sci Club Lorica|accesso=6 giugno 2010|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.scuolascilorica.it/home/|titolo=Scuolasci Lorica|accesso=6 giugno 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110419014239/http://www.scuolascilorica.it/home/}}</ref> impegnate in competizioni interregionali e nazionali.
=== Altro ===
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* Associazione [[Mountain Bike]] - Gran Bosco d'Italia
* Associazione scherma calabrese
*Associazione sportiva Sila Basket - Pallacanestro e Street Basket 3v3
Il 29 dicembre [[2005]] San Giovanni in Fiore è stata una delle tappe del viaggio della [[Fiaccola olimpica]] per i [[Giochi olimpici invernali]] di [[XX Giochi olimpici invernali|Torino 2006]]<ref>{{Cita news|autore=Redazionale|titolo=La prima volta della fiamma olimpica.|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=01|anno=2006|pagina=8}}</ref>.
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* Stadio comunale ''Valentino Mazzola''
* Stadio comunale ''Saltante''
* [[Palazzetto dello sport (San Giovanni in Fiore)|Palazzetto dello sport]]
* Centro fondo ''Carlomagno''
* Scuola Golf ''Garga''
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==== Stadio comunale ====
[[File:Stadio Valentino Mazzola le tribune.jpg|thumb|Interno del "Valentino Mazzola"]]
Lo stadio comunale ''Valentino Mazzola'' è il più grande di San Giovanni in Fiore. Realizzato su uno spiazzo rurale, assunse la forma attuale grazie al progetto di trasformazione avvenuta negli anni ottanta<ref>Alessino Alessio, ''Noi della Silana'', Edizioni Puzzle, 1994 San Giovanni in Fiore, p. 10</ref>: ha una sola tribuna, coperta nella parte centrale, il manto in erba naturale (l'unico stadio della cittadina ad averlo) e può ospitare circa 1.500 persone, ed è intitolato a [[Valentino Mazzola]], calciatore del [[Torino F.C.|Torino]], scomparso nella [[Tragedia di Superga]]. Vi disputa le partite interne la squadra locale (''Silana 1947''). Fino agli anni ottanta è stato un campo di calcio in terra battuta, con una tribuna popolare in legno, senza norme di sicurezza accettabili<ref>{{cita web|url=http://www.almanaccocalciocalabria.it/campionati/squadre.asp?id=48|titolo=Almanacco del Calcio in Calabria|accesso=6 giugno 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080414185234/http://www.almanaccocalciocalabria.it/campionati/squadre.asp?id=48}}</ref>. Nell'ultimo decennio ha ospitato i ritiri estivi di alcune squadre di [[Serie B]] ([[Associazione Calcio Rinascita Messina|A.C.R. Messina]], [[Unione Sportiva Avellino|Avellino U.S.]]
==== Palazzetto dello sport ====
{{vedi anche|Palazzetto dello sport (San Giovanni in Fiore)}}
== Note ==
== Bibliografia ==
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* {{cita libro|Bitonti|Teresa|San Giovanni in Fiore. Storia - Cultura - Economia|curatore=Fulvio Mazza|1998|Rubbettino|Soveria Mannelli|pagine=cap. 5|capitolo= La cultura nel novecento|anno=1998|editore=Rubbettino Editore|città=Soveria Mannelli (Cz)|isbn=88-7284-737-0|cid=Bitonti, 1998}}
* {{cita libro|De Luca|Giuseppe|San Giovanni in Fiore. Storia - Cultura - Economia|curatore=Fulvio Mazza|1998|Rubbettino|Soveria Mannelli|pagine=cap. 6|capitolo=Una modernizzazione economico-territoriale da emigrazione|isbn=88-7284-737-0|cid=De Luca, 1998}}
* {{cita libro|nome=Congi|cognome=Gianluca, 2019.|titolo=Atlante fotografico degli uccelli del Parco Nazionale della Sila con inediti contributi sull'avifauna silana|editore=Ente Parco Nazionale della Sila - Lorica di San Giovanni in Fiore (CS), 400 pp.|isbn=978-88-97750-16-1}}
* Congi Gianluca, 2021. Atlante fotografico degli uccelli del Parco Nazionale della Sila con inediti contributi sull'avifauna silana. Seconda edizione riveduta e aggiornata. Ente Parco Nazionale della Sila - Lorica di San Giovanni in Fiore (CS), 416 pp., ISBN 978-88-97750-34-5
* {{cita libro|Carlo|Arnone| Il Monastero dei tre fanciulli e l'Abbazia Florense|1977|Fasano editore|Cosenza|cid=Carlo, 1977}}{{NoISBN}}
* {{cita libro|Saverio|Basile|La Sila|1969|editrice Calabria notizie| San Giovanni in Fiore(Cs)|cid=Basile, 1969}}{{NoISBN}}
Riga 690 ⟶ 709:
* {{cita libro|Centro Studi|Gioachimiti|Gioacchino da Fiore|2006|Librare|San Giovanni in Fiore (Cs)|cid=Centro Studi Gioachimiti, 2006}}{{NoISBN}}
* {{cita libro|Pasquale|Corsi|Storia della Calabria Medievale - I Quadri generali - la chiesa latina: organizzazione religiosa, culturale, economica e rapporti con Roma e Bisanzio|2001|Gangemi Editore| Roma|cid=Corsi, 2001}}{{NoISBN}}
* Vincenzo Gentile, ''La Calabria strappata. L'emigrazione transoceanica dal sogno americano all'incubo di Monongah,'' Librare, Milano-Cosenza 2009
* {{cita libro|nome=Giovanni|cognome=Greco|titolo=La città monastica|anno=2005| editore=Pubblisfera|città=San Giovanni in Fiore (Cs)|isbn=88-88358-32-3|cid=Greco, 2005}}
* {{cita libro|nome=Pasquale| cognome=Lopetrone|titolo=La localizzazione del protomonastero di Fiore. Cronaca dell'attività ricognitiva - marzo 1997-luglio 2003, in "Florensia" n. 16-17|editore=
* Pasquale Lopetrone, ''Il protomonastero di Fiore - origini, fondazione, vita, distruzione, ritrovamento'', in "Abate Gioacchino, organo trimestrale per la causa e la canonizzazione del servo di Dio Gioacchino da Fiore", N. 2-3 2004, Stampa Grafica Cosentina, anno 2004, pp. 39–65.
* {{cita libro|nome=Pasquale| cognome=Lopetrone|titolo=La Chiesa Abbaziale Florense di San Giovanni in Fiore|anno=2002| editore=Librare|città=San Giovanni in Fiore (Cs)|isbn=88-88637-09-5|cid=Lopetrone, 2002}}
* Pasquale Lopetrone, ''I luoghi di Gioacchino - La chiesa dell'archicenobio florense di San Giovanni in Fiore'', in "Abate Gioacchino, organo trimestrale per la causa e la canonizzazione del servo di Dio Gioacchino da Fiore", N. 2-3 2004, Stampa Grafica Cosentina, anno 2004, pp. XCV-CVII.
* {{cita libro|autore= Pasquale Lopetrone |capitolo= Fara, Fiore, San Giovanni in Fiore |curatore= D. Maestri, G. Spadafora |titolo= Ambiente e architetture di San Giovanni in Fiore |città= Roma |editore= Gangemi Editore |anno=2008 |ISBN= 978-88-492-1568-7 |pp= 189-202 |cid= Lopetrone, 2008 }}
* {{cita libro|Pasquale| Lopetrone|Atlante delle fondazioni Florensi|2006|Rubbettino Editore|Soveria Mannelli (Cz)|isbn=88-498-1626-X|cid=Lopetrone, 2006}}
* Pasquale Lopetrone, ''Religiosi del Cosentino - Gioacchino da Fiore- Luoghi, Predicazioni, itinerari spirituali'', Catalogo della sezione della mostra, San Giovanni in Fiore 2000, Edizioni Pubblisfera.
* Pasquale Lopetrone, ''San Martino di Giove a Canale di Pietrafitta - Tomba dell'abate Gioacchino da Fiore Restauri 2014-2015'', edizione Pubblisfera ISBN 978-88-97632-61-0.
* Pasquale Lopetrone, ''Il Cristo fotoforo florense'' Pubblisfera, San Giovanni in Fiore (Cs) 2012, ISBN 978-88-97632-11-5.
* Pasquale Lopetrone ''L'effigie dell'abate Gioacchino da Fiore'', in VIVARIUM - Rivista di Scienze Teologiche- Anno XX- n.3, Pubblisfera, San Giovanni in Fiore (Cs) 2013, ISBN 978-88-97632-26-9.
* {{cita libro|autore= Pasquale Lopetrone |titolo= Monastero di San Giovanni in Fiore. Repertorio del Cartulario dal 1117 al 13 settembre 1500 |url= https://issuu.com/pas.lopetrone/docs/repertorio_cartulario_mon_sgf |editore= Edizioni Pubblisfera |città= San Giovanni in Fiore |anno= 1999 }}
* {{cita news|autore= Pasquale Lopetrone |titolo= La cripta dell’arcicenobio Florense: strutture originarie e superfetazioni storiche |rivista= Florensia |numero= n. 13-14 (Comunicazioni al 5º Congresso Internazionale di Studi Gioachimiti, San Giovanni in Fiore settembre 1999) |città= Bari |anno=2001 |editore= Edizioni Dedalo |pp= 203-258 }}
* Pasquale Lopetrone, ''Palazzo Barberio di San Giovanni in Fiore'', in ''Un presidio di Civiltà Dimore Storiche vincolate in Calabria'', (a cura di G. Cerando), Soveria Mannelli (CZ) 1998, Rubbettino Editore 1998, pp. 195–199.
* Pasquale Lopetrone, ''Architettura florense delle origini'', in AA. VV., ''Gioacchino da Fiore'', Librare S. Giovanni in Fiore (CS) 2006, pp. 73–87. vol. 17x24, pp. 73–87.
* Pasquale Lopetrone, ''La diffusione dell’ordine florense: materiali per un Atlante'', in ''Gioachimismo e profetismo in Sicilia'', a cura di C.D. Fonseca, Atti del convegno Palermo, Viella Roma 2006, pp. 227–246.
* Pasquale Lopetrone, ''La'' «Domus, que dicitur mater omnium» - ''Genesi Architettonica del proto Tempio del'' «Monasterium» ''florense'', in: ''Jure Vetere. Ricerche archeologiche della prima fondazione monastica di Gioacchino da Fiore (indagini 2001-2005)'', (a cura di) C. D. Fonseca, D. Roubis, F. Sogliano, Rubbettino Soveria Mannelli (CZ) 2007, pp. 295–331.
* Pasquale Lopetrone, ''Fiore come Nazareth'', in «''Gioacchino da Fiore “Il calabrese di spirito profetico dotato”''», Rivista Provincia di Cosenza, Tipografia De Rose 2011, pp. 42-44.
* Pasquale Lopetrone, ''L’abbazia di San Giovanni in Fiore caposaldo dell’architettura florense'', in «''Gioacchino da Fiore “Il calabrese di spirito profetico dotato”''», Rivista Provincia di Cosenza, Tipografia De Rose 2011, pp. 50-52.
* Pasquale Lopetrone, ''Le raffigurazioni dell’abate Gioacchino'', in «''Gioacchino da Fiore “Il calabrese di spirito profetico dotato”''», Rivista Provincia di Cosenza, Tipografia De Rose 2011, pp. 127-128.
* Pasquale Lopetrone, ''Iconografia in America Latina'', in ''Gioacchino da Fiore “Il calabrese di spirito profetico dotato''”, Rivista Provincia di Cosenza, Tipografia De Rose 2011, pp. 154–155.
* {{cita libro| nome=Diego | cognome=Maestri | coautori=Giovanna Spadafora | titolo=Ambiente e architetture di San Giovanni in Fiore| anno=2008| editore=[[Gangemi Editore]]|città=Roma |isbn=978-88-492-1568-7|cid=Maestri, 2008}}
* {{cita libro|nome=Pietro Maria|cognome=Marra| coautori= Mariolina Bitonti| titolo=San Giovanni in Fiore – storia – arte – cultura|anno=2005| editore=Tipografie Grafiche Zaccara|città=San Giovanni in Fiore (Cs)|isbn=88-88637-30-3|cid=Marra, 2005}}
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* {{cita libro|nome=Romano|cognome=Napolitano|titolo=San Giovanni in Fiore monastica e civica. Storia documentata del capoluogo silano con note critiche esplicative e ragionate vol. 1|anno=1978|editore=Laurenziana|città=Napoli|cid=Napolitano, 1978}}{{NoISBN}}
* {{cita libro|Francesca|Passalacqua|Storia della Calabria del Rinascimento - Architettura degli ordini religiosi - architettura cistercense e florense|2001|Gangemi Editore| Roma|cid=Passalacqua, 2002}}{{NoISBN}}
* Prisco Alfredo,
* {{cita libro|nome=Emiliano|cognome=Morrone| coautori= Francesco Saverio Alessio| titolo=La società sparente|anno=2007| editore=Neftasia Editore|città=Pesaro (Pu)|isbn=88-6038-011-1|cid=Morrone, 2005}}
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== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{San Giovanni in Fiore}}
{{
{{Comuni del Parco Nazionale della Sila}}
{{Comunità montana silana}}
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