San Giovanni in Fiore: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
(588 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{Avvisounicode}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = San Giovanni in Fiore
|Panorama = Centro storico di San Giovanni in Fiore.jpg
|Didascalia = Scorcio del centro storico: in primo piano l’Abbazia Florense e, sullo sfondo, la Chiesa Madre di Santa Maria delle Grazie
|Didascalia=
|Bandiera = San Giovanni in Fiore-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stemma=San Giovanni in Fiore-Stemma.png
|Stato = ITA
|Voce stemma=
|Grado amministrativo = 3
|Stato=ITA
|Divisione amm grado 1 = Calabria
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 12 =Calabria Cosenza
|Amministratore locale = Rosaria Succurro
|Divisione amm grado 2=Cosenza
|Partito = [[Forza Italia (2013)|FI]]
|Amministratore locale=Giuseppe Belcastro
|Data elezione = 5-10-2020
|Partito=[[Centrosinistra]]
|Sottodivisioni = [[Frazioni di San Giovanni in Fiore|Vedi qui]]
|Data elezione=01/06/2015
|Divisioni confinanti = [[Aprigliano]], [[Bocchigliero]], [[Caccuri]] ([[Provincia di Crotone|KR]]), [[Casali del Manco]], [[Castelsilano]] (KR), [[Cotronei]] (KR), [[Longobucco]], [[Savelli]] (KR), [[Taverna (Italia)|Taverna]] ([[Provincia di Catanzaro|CZ]])
|Data istituzione=
|Zona sismica = 2
|Altitudine=1119
|Gradi giorno = 2897
|Superficie=282.53
|Nome abitanti = sangiovannesi
|Note superficie=
|Patrono = [[san Giovanni Battista]] e [[san Francesco Saverio]]<ref>Proclamato [[santo patrono]] il 22 giugno 1738 dall'allora sindaco Giovan Battista Foglia (fonte ''Patrimonio Artistico di San Giovanni in Fiore'').</ref>
|Abitanti=17501
|Festivo = 24 giugno
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2014gen/index.html Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2014]
|PIL =
|Aggiornamento abitanti=31-12-2014
|PIL procapite =
|Sottodivisioni=[[Acquafredda (San Giovanni in Fiore)|Acquafredda]], [[Cagno (San Giovanni in Fiore)|Cagno]], [[Carello (San Giovanni in Fiore)|Carello]], [[Ceraso (San Giovanni in Fiore)|Ceraso]], [[Fantino (San Giovanni in Fiore)|Fantino]], [[Germano (San Giovanni in Fiore)|Germano]], [[Lorica (villaggio)|Lorica]], Monteuliveto, [[Rovale]], Serra San Bernardo, [[Serrisi]], Torre Garga
|Soprannome = la capitale della [[Sila]]<ref>{{cita web|url= http://www.meteoweb.eu/2015/10/alla-scoperta-san-giovanni-in-fiore-la-capitale-della-sila/559800/ |titolo= Alla scoperta di San Giovanni in Fiore, la capitale della Sila |autore= Ilaria Quattrone
|Divisioni confinanti=[[Aprigliano]], [[Bocchigliero]], [[Caccuri]] (KR), [[Castelsilano]] (KR), [[Cerenzia]] (KR), [[Cotronei]] (KR), [[Longobucco]], [[Pedace]], [[Savelli]] (KR), [[Serra Pedace]], [[Spezzano Piccolo]], [[Taverna (Italia)|Taverna]] (CZ)
|data=13 ottobre 2015 }}</ref>
|Codice postale=87055
|Mappa = Map of comune of San Giovanni in Fiore (province of Cosenza, region Calabria, Italy).svg
|Prefisso=[[0984]]
|Didascalia mappa = Posizione del comune di San Giovanni in Fiore all'interno della provincia di Cosenza
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=078119
|Codice catastale=H919
|Targa=CS
|Zona sismica=2
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=sangiovannesi
|Patrono=[[San Giovanni Battista]]
|Festivo=24 giugno
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of San Giovanni in Fiore (province of Cosenza, region Calabria, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di San Giovanni in Fiore all'interno della provincia di Cosenza
|Sito=http://www.comune.sangiovanniinfiore.cs.it/
}}
 
'''San Giovanni in Fiore''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|IPAAFI]]</small>: {{IPA2IPA|sanʲʤoˈvanniɱˈfjoːre}}<ref>{{cita web|url=http://www.dipionline.it/dizionario/|titolo=DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana|accesso=19 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181009051700/http://www.dipionline.it/dizionario/|urlmorto=sì}}</ref>, ''Sangiuvanni'' in [[dialetto calabrese|calabrese]] {{IPA|[zanʲʤuˈvaːnni]}}<ref>{{cita|Prisco, 1984|p. 344}}.</ref>) è un [[ComuniComune d'(Italia)|comune italiano]] di 17.505{{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Cosenza]] in [[Calabria]].
 
Le origini della città risalgono al XII secolo quando venne fondata dall’abate e teologo [[Gioacchino da Fiore]] l’[[Abbazia Florense]], uno dei luoghi di culto più grandi della Calabria. Centro più popoloso della Sila Grande, all’interno del centro storico conserva un gran numero di chiese, palazzi nobiliari e monumenti fra i quali il cosiddetto [[Arco normanno (San Giovanni in Fiore)|Arco Normanno]] (in realtà di origine sveva), simbolo della città.
È il più antico, vasto e popolato centro abitato della [[Sila]]<ref>''Sila - un altopiano di eccellenze'' Guida turistica della Comunità Montana Silana, Grafica Florense, San Giovanni in Fiore, 2006, p. 37.</ref><ref>{{cita|Basile, 1999|11}}.</ref>, posto a pochi chilometri dall'Alta Val di Neto e dal comprensorio montuoso di [[Montenero (Sila)|Montenero]], nonché il più popolato fra i 282 comuni italiani posti oltre i 1.000 metri [[metri sul livello del mare|s.l.m.]]<ref>{{cita web|url=http://portalecalabria.com/site/itinerario/celico-lorica/itinerario.asp |titolo=Dati ''Portale Calabria.it|accesso=30 aprile 2010}}</ref><ref>[http://www.istat.it/strumenti/definizioni/comuni/elenco_comuni_italiani_30_giugno_2011.xls Elenco comuni italiani (ISTAT)]</ref>(centro urbano compreso tra i circa 950 m e i circa 1119 m s.l.m.) San Giovanni in Fiore dista circa 70&nbsp;km dal [[Cosenza|capoluogo di provincia]] e circa 50&nbsp;km da [[Crotone]]<ref>{{cita web|url=http://www.calabriainvacanza.it/comuni/localita/localita.asp?nome=San%20Giovanni%20in%20Fiore&prov=cs|titolo= Calabria in vacanza|accesso=7 giugno 2010}}</ref>; è il comune più esteso della Calabria.
 
La cittadina è legata alla figura dell'abate [[Gioacchino da Fiore]], monaco esegeta del [[XII secolo]]<ref>{{cita web|url=http://www.comunedicelico.it/storia.htm|titolo= Comune di Celico|accesso=7 giugno 2010}}</ref>, che qui fondò il monastero di San Giovanni in Fiore e la Congregazione florense. Il monastero fu dotato del ''tenimentum flori'', formato dai territori silani che costituivano la ''Sila Badiale'' che dopo furono dati in [[commenda]] e governati dagli [[abate commendatario|abati commendatari]] fino al [[1530]], quando su richiesta dell'abate Salvatore Rota, il paese venne riconosciuto civico entrando nel patrimonio regio. Nel [[1844]] il centro florense assurse all'onore delle cronache nazionali per le vicende legate alla cattura dei [[fratelli Bandiera]], patrioti italiani, e di tutti i componenti che facevano parte della spedizione.
 
È sede amministrativa del [[Parco Nazionale della Sila]], ubicata presso la frazione di [[Lorica (San Giovanni in Fiore)|Lorica]], facente parte della [[Comunità Montana Silana]]. Ospita inoltre il [[Centro Internazionale di Studi Gioachimiti]], ente riconosciuto dal [[Ministero per i Beni e le Attività Culturali]], che collabora con prestigiose Università italiane ed estere nella ricerca delle pubblicazioni dell'abate florense.
 
== Geografia fisica ==
[[File:San Giovanni in Fiore.jpg|thumb|Panorama]]
Con i suoi 27.945 ettari di superficie, San Giovanni in Fiore è il comune più esteso della regione [[Calabria]]<ref name="ReferenceA">POR Calabria – Asse V - Città – Programma di Sviluppo Urbano di San Giovanni in Fiore - dicembre 2003, p. 5.</ref>, occupando il 45º posto [[Primi 100 comuni italiani per superficie|a livello nazionale]].
Grazie alla sua superficie di 282,53&nbsp;km²<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/078/119/clima.html|titolo=San Giovanni in Fiore: Clima e Dati Geografici, Riscaldamento<!-- titolo generato automaticamente -->|sito=Comuni Italiani|accesso=3 febbraio 2019}}</ref>, San Giovanni in Fiore è il secondo comune più esteso della regione Calabria (era il primo fino alla fusione dei comuni di [[Corigliano Calabro]] e [[Rossano (Corigliano-Rossano)|Rossano]] nel comune unico di [[Corigliano-Rossano]]) e il quarantasettesimo a livello nazionale<ref>Asse V - Città – Programma di Sviluppo Urbano di San Giovanni in Fiore - dicembre 2003, p. 5.</ref>.
[[File:Il centro di urbano di San Giovanni in Fiore all'interno del territorio comunale 16 10.jpg|thumb|Il centro urbano all'interno del territorio comunale]]
 
=== Territorio ===
Citato spesso come la ''Capitalecapitale della Sila Badiale''<ref>“...si“…si è già accennato alla cosiddetta Sila Badiale, di cui San Giovanni in Fiore, è “capitale”...“capitale”…''Il Parco nazionale della Sila – natura storia cultura'', Edizioni Promoteo, Castrovillari, 2008, p. 141.</ref><ref>Tale appellativo viene attribuito a San Giovanni in Fiore in funzione della sua estensione territoriale, storica ed attuale, per il fatto che era il centro urbano della "Sila Badiale", perché è stato il primo centro urbano sorto in Sila ed è l'unico vero centro urbano (escludendo i villaggi turistici) posto nel cuore della Sila, oltre ad essere il più popoloso centro dell'altipiano calabrese.</ref>, San Giovanni in Fiore è innanzitutto un centro abitato di montagna. Il nucleo urbano principale è situatoarroccato sul monteMonte Difesa, trasituato i 950 e i 1.150 m circa, mentre parte dei nuovi insediamenti si affacciano lungo speroni e piccole vallate. L'orientamento delal centro urbanodi condizionauna levasta precipitazioni meteorologiche poiché postoconca sul latoversante orientale dell'altopianoacrocoro silano, con alle spalle la [[Sila Grande]] e, di fronte, la vallata del [[marchesato]] della [[provinciaVal di CrotoneNeto]]. IlL'altimetria dell'intero territorio comunale haè un'altimetriacaratterizzata variada con notevoliforti dislivelli: si va infatti da una quotaun'altezza minima di 360344 m s.l.m. ad unaun'altezza massima di 1.881880 metrim s.l.m. ([[Montenero (Sila)|Montenero]]), con il centro urbano posto a 1048 metri s.l.m.(quota Lriferita all'ex stazione FdC - l'abitato principale è posto tra i 900 e i 1150 m s.l.m.). Inoltre l'83% dell'intera superficie comunale è posta al di sopra dei 1.000 metri<ref name="ReferenceA">POR Calabria – Asse V - Città – Programma di Sviluppo Urbano di San Giovanni in Fiore - dicembre 2003, p. 5.</ref>, condizionata da un clima rigido e tipicamente montano, mentre la restante quota è soggetta a climi più miti che favoriscono anche la coltura di frutti e specie agricole che sono tipiche delle zone marine. Il territorio è, caratterizzato da montirilievi e vallivallate, presentandopresenta dunque fortifortii acclività: il 32% ha pendenze superiori al 30%<ref name="ReferenceA"/>, il 28% pendenze comprese tra il 20 ed il 30%<ref name="ReferenceA"/>, un altro 25%<ref name="ReferenceA"/> è compreso in pendenze tra il 10 ed il 20%<ref name="ReferenceA"/> ed infine solo il 15% ha pendenze inferiori al 10%<ref name="ReferenceA"/>.
[[File:AltopianoStrada silano (1)silana.jpgjpeg|thumb|left|Center|Paesaggio silano]]
GranLa maggior parte del proprio territorio comunale è protetto poiché di valore naturalistico, facendo tra l'altro parte del [[Parcoparco Nazionalenazionale della Sila]] (più di 1/4 del territorio del Parcoparco ricade nel comune di San Giovanni in Fiore che ha il 61% della sua estensione compresa nel Parco<ref name="ReferenceA"/>) e della ex [[Comunità Montana Silana]] (di cui rappresenta il 30,5% dell'intera estensione<ref name="ReferenceA"/>)<ref>Dati del "Piano di sviluppo per la comunità montana silana -" del 29-11- novembre 2004.</ref>. Il valore naturalistico del territorio è confermato dalla presenza di grandi foreste e boschi, e dalla presenza di laghi e di numerosi corsi d'acqua. A queste peculiarità morfologiche si affianca una forte copertura vegetativa, vincolata per 9/10 dalle leggi forestali che ne hanno incentivato lo sviluppo attraverso politiche di riforestazione, adottate nel [[seconda guerra mondiale|secondo dopo guerra]], dopo che la quasi totalità del territorio aveva subito il taglio forzato da parte di ditte boschive, come pegno di guerra dell'Italia sconfitta<ref>L'aumento della forestazione, come per tutt'Italia, è riconducibile in parte anche al progressivo restringimento delle coltivazioni agricole di questi ultimi decenni.</ref>. Tutti questi fattori hanno lasciato ampio spazio al predominio di nuovi boschi del pino tipico silano, il [[Pino laricio]], ma anche di [[quercia|querceti]], di [[faggio|faggeti]] e, nelle zone altimetriche più basse, di [[castagno|castagneti]]. Si registra anche un aumento della presenza faunistica negli ultimi tre decenni, incentivata dalle misure restrittive della caccia che hanno favorito il ripopolamento di varie specie animali (dal [[lupo]] al [[cinghiale]], alle [[Martes foina|faine]], alle [[vulpes|volpi]], alle [[lontra|lontre]], ai [[gatto selvatico|gatti selvatici]] e agli [[Sciurus vulgaris|scoiattoli]] oltre che a diverse specie di volatili).
Per altimetria, per pendenze, per aspetto naturalistico e paesaggistico e per tutela ambientale, è un territorio di montagna interna e i numerosi panorami da esso visibili presentano un'elevata qualità percettivo-paesaggistica che, dalle cime più elevate, spaziano verso zone significative della regione calabrese.
 
==== Orografia ====
[[File:Volpintesta innevatoMontenero2021.jpgjpeg|thumb|destra|MonteIl VolpintestaMontenero, vetta più alta del comune (1.880 m.s.l.m.)]]
Il centro urbano di San Giovanni in Fiore, posto al centro della [[Sila Grande]], è circondato da montagne, alcune delle quali fra le più alte di tutto l'altopiano silano. Sul territorio comunale insistonopossiede decine dinumerose formazioni montuose che superano ampiamente i 1.000500 metrim di altezzas.l.m. Le principali vette ricadenti nel territorio comunale sono:
* [[Montenero (Sila)|Montenero]] (1.881880 m)
* [[Monte Volpintesta]] (1.729 m)
* [[Monte Pettinascura]] (1.689 m)
* Monte Carlomagno (1.670 m)
* [[Monte Zigomarro]] (1.506 m)
 
==== Idrografia ====
; Laghi
[[File:Lago Arvo 1Arvo2.jpgjpeg|thumb|destra|Il Lagolago Arvo (creato per sbarramento del fiume omonimo tramite una diga)]]
SulAll'interno del territorio di San Giovanni in Fiorecomunale sono presenti duetre [[lago artificiale|laghi artificiali]],: il [[bacinilago artificiali|artificialiArvo]], costruitiil nella[[lago primaAmpollino]] metà(rispettivamente il secondo e il terzo lago per estensione all'interno del territorio regionale) e il [[XXlago secoloRedisole]]. InNei entrambiprimi idue casi solo la metà fisica dei laghi fa parte del territorio della cittadina, in quanto questiessi sono stati in seguito utilizzati come confine geografico per la delimitazione dei perimetri comunali<ref>POR Calabria – Asse V - Città – Programma di Sviluppo Urbano di San Giovanni in Fiore, dicembre 2003, pp. Questi24-25.</ref>. La realizzazione dei laghi rappresentò la prima azione concreta volta a sviluppare la cittadina oltre che l'intero [[acrocoro]], soprattutto per quel che riguarda la produzione di energia idroelettrica, una risorsa che però non venne sfruttata appieno dalle amministrazioni locali che governavano in quel periodo. I laghi silani sono: comunque una forte testimonianza della risorsa di “oro bianco” di cui il territorio comunale e l'altopiano sono ricchi.
[[File:Lago Ampollino.jpeg|thumb|sinistra|Il lago Ampollino (creato per sbarramento del fiume omonimo tramite una diga)]]
* [[lago Arvo|Arvo]]
Oltre ai tre laghi sopra citati, vi sono altri due bacini che avrebbero potuto far parte del territorio comunale, anche se la loro realizzazione rimase solo un progetto su carta e non passarono mai alla fase esecutiva: si tratta degli ipotetici laghi di ''Garga'' e della ''Juntùre''<ref>{{cita web|url=http://www.portalesila.it/?page_id=1124|titolo=Tratto dall'articolo ''"Il lago mancato"'' del sito Portale Sila|accesso=24 giugno 2010|urlmorto=sì}}</ref>.
* [[lago Ampollino|Ampollino]]
 
Questi sono rispettivamente il secondo ed il terzo lago per grandezza (bacino ed estensione superficiale) della regione<ref>POR Calabria – Asse V - Città – Programma di Sviluppo Urbano di San Giovanni in Fiore - dicembre 2003, pp. 24-25.</ref>. La realizzazione dei laghi fu il primo vero segno di modernità per l'intero altopiano oltre che per la cittadina, soprattutto per quel che riguarda la produzione di energia idroelettrica, una risorsa che però non venne sfruttata appieno dalle amministrazioni locali che governavano in quel periodo. I laghi silani sono comunque una forte testimonianza della risorsa di “oro bianco” di cui il territorio comunale e l'altopiano sono ricchi.
Il primo sarebbe dovuto sorgere nella vallata di ''[[Frazioni di San Giovanni in Fiore|Torre Garga]]'' a nord ovest del centro abitato, a circa 7&nbsp;km di distanza, un bacino nel quale si sarebbero riversate le acque dell'omonimo fiume e che una volta completato avrebbe avuto una capacità di 4,25 milioni di m³ di acqua circa<ref>{{Cita news|autore=Mario Morrone|titolo=Si torna a parlare del lago di Garga|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=5|mese=maggio|anno=2004|pagina=5}}</ref>; il secondo lago sarebbe dovuto sorgere alla confluenza fra i due fiumi che lambiscono il centro abitato di San Giovanni in Fiore, l{{'}}''Arvo'' e il ''Neto'', nella località denominata ''Iunture'', a sud del paese, con uno sbarramento che avrebbe creato un lago di 17,8 milioni di m³<ref>{{cita|De Luca, 1998|p. 286}}.</ref>.
[[File:Lago Ampollino.jpg|thumb|sinistra|Il Lago Ampollino]]
Oltre ai due laghi sopra citati, vi sono altri tre bacini che avrebbero potuto far parte del territorio comunale<ref>{{Cita news|autore=Editoriale|titolo=In una recente assemblea l'assessore alle politiche agricole e forestali, Battista Benincasa, ha dichiarato che presto verranno rimesse in cantiere le dighe di Votturino e Re di Sole, e che entro qualche anno i due invasi verranno riattivati.|pubblicazione=Il Cittadino| mese=05| anno=2010|pagina=5}}</ref>. Due di questi rimangono prettamente ipotetici, fermi al progetto su carta e mai passati alla fase esecutiva e dunque mai realizzati, mentre un altro bacino artificiale, realizzato grazie al completamento dello sbarramento, è inattivo non essendo mai entrato in funzione. I laghi non realizzati sono quelli di ''Garga'' e della ''Iunture''<ref>{{cita web|url=http://www.portalesila.it/?page_id=1124|titolo=Tratto dall'articolo ''"Il lago mancato"'' del sito Portale Sila|accesso=24 giugno 2010}}</ref>. Il primo sarebbe dovuto sorgere nella vallata di ''[[Frazioni di San Giovanni in Fiore|Torre Garga]]'' a nord ovest del centro abitato, a circa 7&nbsp;km di distanza, un bacino nel quale si sarebbero riversate le acque dell'omonimo fiume e che una volta completato avrebbe avuto una capacità di 4,25 milioni di m³ di acqua circa<ref>{{Cita news|autore=Mario Morrone|titolo=Si torna a parlare del lago di Garga.|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=05|anno=2004|pagina=5}}</ref>; il secondo lago sarebbe dovuto sorgere alla confluenza fra i due fiumi che lambiscono il centro abitato di San Giovanni in Fiore, l<nowiki>'</nowiki>''Arvo'' e il ''Neto'', nella località denominata ''Iunture'', a sud del paese, con uno sbarramento che avrebbe creato un lago di 17,8 milioni di m³<ref>{{cita|De Luca, 1998|286}}.</ref>.
Il terzo lago, a differenza dei precedenti, ha uno sbarramento in cemento armato realizzato e terminato con tutte le condotte idriche necessarie, ma nonostante ciò il bacino non è mai stato riempito. Si tratta della diga di ''Redisole'', realizzata a nord della frazione del villaggio ''Germano'', uno sbarramento costato 39 miliardi di lire<ref>{{Cita news|autore=Marianna Loria|titolo=Le dighe del silenzio.|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=10|anno=2000|pagina=4}}</ref>, che a pieno regime avrebbe potuto contenere un milione e 700 mila mc di acqua. Il bacino non è mai stato colmato poiché si ritenne che vi fossero delle vistose crepe nella diga che, in caso di riempimento, avrebbero potuto compromettere l'intera struttura con possibilità di cedimento e conseguente pericolo per le popolazioni che abitano nella vallata sottostante. La diga di Redisole, nella prima metà del 2000, avrebbe dovuto subire un intervento di ripristino e riparazione grazie ad un ulteriore finanziamento di 600 milioni di lire ma, nonostante i proclami, i lavori di restauro e il conseguente ripristino non furono mai eseguiti.
 
; Fiumi
[[File:Fiume Neto neiin pressi di Santa SeverinaSila.jpgjpeg|thumb|Fiume Neto]]
Il territorio di San Giovanni in Fiore, come i tipici territori montani, è solcato da numerosissimi corsi d'acqua la maggioranza dei quali a carattere tipicamente torrentizio, con possibili periodi di semi-siccità in estate. I corsi più rilevanti sono 3 (in ordine di lunghezza):
* fiume [[Neto|fiume Neto]]
* [[fiume Arvo]]
* fiume Garga
Il fiume Neto è il principale fiume dell'altopiano silano e il secondo per lunghezza e portata di tutta la Calabria. Solca molte vallate toccando i villaggi rurali di Germano e Serrisi, fino a raggiungere dapprima il quartiere dell'Olivaro e in seguito prosegue lambendo il centro storico della cittadina sul lato est del centro abitato. Il fiume Arvo nasce dal ''Monte Timpa Orichella'' nei pressi di [[Botte Donato]], alimenta l'omonimo lago e attraversa la frazione di [[Lorica (villaggio)|Lorica]] giungendo sul versante occidentale dell'abitato della cittadina in località ''Macchia di Lupo''. Confluisce poi nel fiume Neto presso la località delle ''Iunture'' (giunzione, in italiano) divenendone uno dei principali affluenti.
Il fiume Garga è un piccolo corso d'acqua per le modeste dimensioni di lunghezza (10&nbsp;km circa), ma con una portata pari ai due fiumi precedentemente citati, confluendo nel fiume Arvo nei pressi della località ''Serralonga''.
 
==== Flora e fauna ====
La differenza altimetrica dell'estensione dell'area comunale rende vario il territorio di San Giovanni in Fiore, sia per quel che concerne le differenze climatiche dettate da grandi sbalzi termici, sia per quel che riguarda la varietà biologica della [[fauna]] ma soprattutto della [[flora]]. Vi si trovano infatti, nelle zone altimetriche più basse (400–800 m), specie vegetali tipiche delle zone costiere marine, come alberi da frutto di [[Opuntia ficus-indica|fico d'India]], di [[Diospyros kaki|loto]] e soprattutto [[ulivi]] (dei quali è molto praticata la coltura) e [[vigneti]]; c'è poi una fascia media pre-silana (800–1.000 m) ricca di [[latifoglie]] e [[caducifoglie]], [[quercia|querceti]] dunque, [[Quercus cerris|cerreti]] e [[castagno|castagneti]], ma anche alberi da frutto di [[malus domestica|melo]] e [[pyrus|pero]]; infine le zone altimetriche più elevate (1.000–1.800 m), presentano una vegetazione tipicamente montana, con alberi di [[Pino laricio]] (''Pinus nigra ssp. laricio''), [[faggio]] e [[pioppo]]<ref>{{cita|Maestri, 2008|25-26}}.</ref>. Presente anche l'[[abete bianco]], soprattutto alle quote più elevate. Il comune di San Giovanni in Fiore, conserva ancora estese foreste, che coprono a perdita d'occhio, ampie porzioni di territorio. Importanti le presenze faunistiche, tra i mammiferi si segnalano: lupo, capriolo, cervo, donnola, faina, martora, tasso, volpe, lepre, scoiattolo var. meridionale, ghiro, quercino, driomio ecc. La lontra, ritenuta estinta, è stata recentemente scoperta in Sila e sul territorio di San Giovanni in Fiore; ricerche condotte per conto dell'Ente Parco Nazionale della Sila ed un avvistamento di due esemplari, ad opera degli agenti della Polizia Provinciale di Cosenza, in servizio al distaccamento di San Giovanni, confermano la presenza del rarissimo mustelide, in alcuni ambienti fluviali del territorio<ref>[http://www.provincia.cosenza.it/portale/portaltemplates/view/view.cfm?5483 Provincia Di Cosenza - La Polizia Provinciale Di Cosenza Avvista Due Rarissimi Esemplari Di Lontra Nel Parco Nazionale Della Sila<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. La comunità ornitica è ricca delle specie tipiche dell'ambiente appenninico. Tra i rapaci vivono il nibbio reale, nibbio bruno, poiana, gheppio, sparviere, astore, biancone, gufo reale, gufo comune, allocco, barbagianni e la civetta. Nelle foreste meglio conservate è possibile avvistare il raro picchio nero. Altri picchi presenti e diffusi sono il picchio rosso maggiore e il picchio verde, meno comune il picchio rosso minore e il torcicollo; rarissimo ma presente, il picchio rosso mezzano. Sui monti vola il maestoso corvo imperiale, presente in buon numero. Altri uccelli, stanziali, svernanti o migratori, popolano la zona, un esempio sono lo stiaccino, la balia dal collare, la rondine montana, l'averla piccola, il calandro, il passero solitario, la tottavilla, la tordela, la cincia bigia, il crociere, il lucherino, il regolo, lo zigolo muciatto ecc. Tra i rettili, rara la Testuggine di Hermann mentre si segnala, tra i serpenti, il biacco, la biscia dal collare, il saettone, il cervone, il colubro liscio, la vipera ecc. Tante altre specie di animali vivono nei vari ambienti che rappresentano un territorio articolato e ricco di biodiversità.<ref>Osserv. faunistiche a cura di Gianluca Congi - anni 2008-2012</ref>
 
=== Clima ===
Il clima di San Giovanni in Fiore è tipicamente montanoappenninico, concaratterizzato da inverni lunghi e rigidi ed estati fresche e asciutte. ILe periodistagioni dellaintermedie primaverasono einfluenzate dell'autunno si presentano eccessivamente influenzatinotevolmente dalle altrestagioni due stagioniprincipali, cosicché si hanno spesso autunni e primavere molto brevi, con il verificarsi del passaggio repentino fra la stagione invernale e quella estiva e viceversa. Nonostante questoquesti fenomenofattori, illa paesecittadina non è esente dalle influenzedall'influenza del clima mediterraneoMediterraneo, soprattuttoessendo molte daivolte soggetta ai venti caldi di [[scirocco]], e ilalla verificarsipresenza di ampinotevoli sbalzi termici, anche di 10° fra un giorno e il successivo.
 
La tabella climatica alla quale fa riferimento San Giovanni in Fiore, è quella relativa alla [[stazione meteorologica di Monte Scuro]]. I dati, pertanto, sono pressoché più elevati di 4-5 gradi Celsius, vista la differenza di quota.
Riga 247 ⟶ 225:
 
* [[Classificazione climatica]]: zona E
 
== Origini del nome ==
Da uno studio condotto dall'architetto Pasquale Lopetrone<ref name="Pasquale Lopetrone 2008, pp. 189-202">{{cita|Lopetrone, 2008|pp. 189-202 }}.</ref>, si evince che l'origine del toponimo di San Giovanni in Fiore si è evoluto attraverso tre distinte fasi, ognuna rappresentativa di tre distinti momenti storici dell'insediamento umano su questi territori. Le tre fasi sono indicate coi nomi dei toponimi: ''Fara'', ''Fiore'' e ''San Giovanni in Fiore''. Il primo toponimo, ''[[Fara (Longobardi)|Fara]]'', che coincide con la prima fase, deriva dall'insediamento militare sorto sul luogo dove ora sorge l'abbazia florense, che fu chiamato "Faradomus" (la casa della Fara). Il termine ''Fara'' deriva dal [[lingua longobarda|longobardo]] e indica il contingente militare migrante, con cui i longobardi riuscirono ad insediarsi anche in Italia. Dalla "Fara" silana, che è la più a sud d'Europa, i longobardi attaccarono Crotone distruggendolo sul finire del VI secolo, nonché difendevano i loro insediamenti in Val di Crati. Gli scavi archeologici condotto di recente sulle fondamenta dell'Abbazia Florense, hanno portato alla luce i resti monumentali di un edificio preesistente al complesso Abbaziale che potrebbe essere connesso all'insediamento longobardo dell'area. La tesi dell'insediamento longobardo avanzata da Lopetrone spiegherebbe la facilità con cui i florensi si insediarono in pochi mesi sui territori di "Faradomus", dove poi sorse l'abbazia, mettendoli a coltura dopo la concessione elargita da Enrico VI, nell'ottobre del 1194. Ciò fu possibile solo grazie ai canali d'irrigazione esistenti, realizzati in origine dai longobardi, che occuparono l'area per quasi 300 anni, rendendo per forza coltivabile il territorio su cui poi si è sviluppato l'abitato di San Giovanni in Fiore e non solo questo. Il secondo toponimo "Fiore", che coincide con la seconda fase, è legata alla stabilizzazione su questi luoghi dell'abate Gioacchino che, già nel 1189, denominò il territorio ''Fiore'', volendo generare un parallelismo con [[Nazaret]]h il Fiore della Galilea (a Nazareth avvenne l'annuncio dell'arrivo del Figlio, a Fiore avverrà l'annuncio di un nuovo frutto: l'Età dello Spirito Santo). L'abate dedicò Fiore, l'insediamento da lui fondato a Jure Vetere, a san Giovanni Evangelista, mettendo in pratica, attraverso la costruzione delle sue ''Domus Religionis'', il suo modello di ''Ecclesia giovannea Spirituale,'' preludio della terza età (fase) della storia dell'umanità, congregata su vaste aree facenti capo a piccole case-chiese "aperte a tutta la gente, desiderosa di conoscere i nemici delle loro anime", disposte lungo le principali strade carovaniere della Sila Piccola, antiche strade in terra disposte trasversalmente che collegavano le aree del mare Tirreno a quelle del mare Ionio<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Pasquale Lopetrone|titolo=San Martino di Giove a Canale di Pietrafitta - Restauri 2014-2015|rivista=|volume=monografia|numero=ISBN 978-88-97632-61-0}}</ref>. Per i florensi la Chiesa non era l'edificio sacro ma la Comunità Cristiana congregata nel vivere da veri cristiani in un ambito aperto, senza corti chiuse, diffusamente in tutti i luoghi, sulle strade, tra la gente. A Fiore Gioacchino incominciò nell'ultima fase della sua esistenza a dar corpo al suo Monastero titolato a San Giovanni in Fiore, composto da sette domus religionis ad immagine della Gerusalemme Celeste, designate alla congregazione cristiana florense pronta a vivere in terra il Regno di Dio. Il monastero florense di San Giovanni in Fiore delle origini (1189-1202) è senza dubbio il primo modello assoluto di Chiesa Giovannea Spirituale congregata, preludio della terza età del mondo. Il titolo ''Monasterium de Sancti Ioannes de Flora'' rimase anche dopo la morte del protoabate florense, pertanto, non fu difficile chiamare ''San Giovanni in Fiore'' anche l'insediamento civile istituito nel 1530, quando l'imperatore [[Carlo V]] autorizzò all'abate commendatario Salvatore Rota a Mantova a fondare un casale, sul Cuneo (cugnale) di terra soprastante l'abbazia versante orientale, interposto tra il vallone fra Vicienzu e il canale badiale che scendeva sul crinale centrale di monte Faradomus o Difesa, passando per l'attuale ufficio postale. L'abitato civile assunse, quindi, lo stesso titolo già assegnato da Gioacchino al Monastero florense delle origini.
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di San Giovanni in Fiore}}
 
===Origini del nome<ref name="Pasquale Lopetrone 2008, pp. 189-202">{{cita|Pasquale Lopetrone, Fara Fiore San Giovanni in Fiore, in D. Maestri e G. Spadafora, Ambiente e architetture di San Giovanni in Fiore, Roma, Gangemi Editore, 2008, pp. 189-202. ISBN 978-88-492-1568-7 }}.</ref>===
Da uno studio condotto dall'architetto Lopetrone<ref name="Pasquale Lopetrone 2008, pp. 189-202"/>, si evince che l'origine del toponimo di San Giovanni in Fiore si è evoluto attraverso tre distinte fasi, ognuna rappresentativa di tre distinti momenti storici dell'insediamento umano su questi territori. Le tre fasi sono indicate coi nomi dei toponimi: ''Fara'', ''Fiore'' e ''San Giovanni in Fiore''. Il primo toponimo, ''[[Fara (Longobardi)|Fara]]'', che coincide con la prima fase, deriva dall'insediamento militare sorto sul luogo dove ora sorge l'abbazia florense, che fu chiamato "Faradomus" (la casa della Fara). Il termine ''Fara'' deriva dal [[lingua longobarda|longobardo]] e indica il contingente militare migrante, con cui i longobardi riuscirono ad insediarsi anche in Italia. Dalla "Fara" silana, che è la più a sud d'Europa, i longobardi attaccarono Crotone distruggendolo sul finire del VI secolo, nonché difendevano i loro insediamenti in Val di Crati. Gli scavi archeologici condotto di recente sulle fondamenta dell'Abbazia Florense, hanno portato alla luce i resti monumentali di un edificio preesistente al complesso Abbaziale che potrebbe essere connesso all'insediamento longobardo dell'area. La tesi dell'insediamento longobardo avanzata da Lopetrone spiegherebbe la facilità con cui i florensi si insediarono in pochi mesi sui territori di "Faradomus", dove poi sorse l'abbazia, mettendoli a coltura dopo la concessione elargita da Enrico VI, nell'ottobre del 1194. Ciò fu possibile solo grazie ai canali d'irrigazione esistenti, realizzati in origine dai longobardi, che occuparono l'area per quasi 300 anni, rendendo per forza coltivabile il territorio su cui poi si è sviluppato l'abitato di San Giovanni in Fiore e non solo questo. Il secondo toponimo "Fiore", che coincide con la seconda fase, è legata alla stabilizzazione sui questi luoghi dell'abate Gioacchino che, già nel 1189, denominò il territorio ''Fiore'', volendo generare un parallelismo con [[Nazaret]] il fiore della Galilea (a Nazaret avvenne l'annuncio dell'arrivo del Figlio, a Fiore avverrà l'annuncio di un nuovo frutto: l'Età dello Spirito Santo). L'Abate dedicò FIORE, l'insediamento da lui fondato a Jure Vetere, a San Giovanni l'Evangelista, mettendo in pratica, attraverso la costruzione delle sue ''Domus Religionis'', il suo modello di ''Ecclesia giovannea Spirituale,'' preludio della terza età (fase) della storia dell'umanità, congregata su vaste aree facenti capo a piccole Case-Chiese "aperte a tutta la gente, desiderosa di conoscere i nemici delle loro anime", disposte lungo le principali strade carovaniere della Sila Piccola, antiche strade in terra disposte trasversalmente che collegavano le aree del mare Tirreno a quelle del mare Ionio. La terza nomenclatura, ''San Giovanni in Fiore'', è legata all'insediamento civile, quindi alla fondazione del casale, autorizzata dall'imperatore [[Carlo V]] all'abate commendatario Salvatore Rota a Mantova nel 1530. L'abitato civile assunse, quindi, lo stesso titolo già assegnato da Gioacchino al Monastero florense delle origini.
 
=== Origine ===
La storia di San Giovanni in Fiore vasi scissapuò suddividere in cinque distinte fasi. La prima fase è detta ''florense'', giacché governata dagli abati regolari dell'ordine, da Gioacchino da Fiore ad Evangelista de Gaeta da [[Caccuri]]. Questa fase va dal 1189 al 1500, dall'ascesa dell'abate Gioacchino in Sila all'istituzione della commenda di San Giovanni in Fiore quale feudo ecclesiastico. L'abate Gioacchino da Fiore fu privilegiato inizialmente da [[Tancredi di Sicilia|Tancredi]] nel 1191, cui seguirono le grandi concessioni di [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] nel 1194 e il riconoscimento della [[Ordine Florense|congregazione florense]] da parte di [[Celestino III]] avvenuta nel 1196. La seconda fase cominciò il 13 settembre 1500<ref>{{Cita libro|curatore=Pasquale Lopetrone|titolo=Monastero di San Giovanni in Fiore. Repertorio del cartulario dal 1189 al 13 settembre 1500|anno=1999|editore=Pubblisfera|città=San Giovanni in Fiore}}</ref> quando l'abbazia di San Giovanni in Fiore fu commendata a favore di [[vassallo|Vassalli]] ecclesiastici incaricati direttamente dalla [[Santa Sede]] e terminò nella primavera del 1530 quando l'imperatore [[Carlo V]] diede mandato all'abate commendatario Salvatore Rota di fondare il casale di San Giovanni in Fiore. Salvatore Rota, quarto [[abate]] commendatario fondò dunque il casale di San Giovanni in Fiore che fu governato dai vassalli ecclesiastici fino al 1783, anno in cui fu soppresso il feudo ecclesiastico e introdotto il feudo regio. Il primo e ultimo Commendatario laico, nominato dalla regia corte fu il cavaliere [[Luigi de' Medici di Ottajano]] e alla sua morte non fu nominato nessun successore essendo decaduta la forma del feudo e introdotto il governo dei comuni. Dal 1860 in poi seguì le sorti prima del [[Regno d'Italia]], guidato dai [[Casa Savoia|Savoia]], poi del [[fascismo]] guidato da [[Mussolini]] e infine quelle dell'[[Italia repubblicana]].
 
=== L'abbazia e il casale ===
San Giovanni in Fiore come istituzione urbana, ha una storia relativamente breve, infatti pur essendo stata fondata alla fine del 1100, con la realizzazione e l'edificazione dell'[[Abbazia Florense]], dalla fine del 1100 fino agli inizi del Cinquecento, è stata governata secondo i dettami ecclesiastici e dei privilegi concessi al monastero e alle terre intorno ad esso, da parte degli imperatori del tempo. L'allora villaggio è poi divenuto ''“civico”'' solo nel 1530, quando Salvatore Rota, l'allora abate, prese in commenda il monastero e il territorio intorno, dando inizio allo sviluppo della cittadina di San Giovanni in Fiore<ref>{{cita|Fonseca, 1998|p. 27}}.</ref>.
 
=== Dal 1500 alla fine dell'Ottocento ===
Nel Cinquecento avvennero considerevoli cambiamenti che condizionarono la storia di San Giovanni in Fiore. [[Papa Alessandro VI]] Borgia, nel 1500 affidò in commenda al notaio Ludovico de Santangelo di Valenza, l'Abbazia Florense. Dopo quella proclamazione altri 17 abati commendatari (tutti scelti dalla [[Santa Sede]]) avranno in affido il monastero silano. L'ultimo abate commendatario fu Giacomo Filomarino, dopodiché venne proclamato un laico scelto da re di Napoli [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV Borbone]], che in questo modo, attestò la fine ecclesiale del “Monastero di Fiore”, che divenne pertinenza del patrimonio regio<ref>{{Cita news|autore=Giovanni Greco|titolo=L'ultimo abate|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=06|anno=2004|pagina=3}}</ref>. I secoli successivi rafforzarono il ruolo di attrattore che il paese aveva nel resto della regione. Coloro i quali si spingevano verso la [[Sila]] erano personaggi attratti soprattutto dalle ricchezze delle foreste e dei terreni. Dal 1600 si trovano i primi documenti di grandi possessori terrieri. Il [[terremoto della Calabria dell'8 giugno 1638]], di magnitudo 6.5, colpì anche San Giovanni in Fiore; i danni nel principale centro silano non furono molti, ad esclusione del danneggiamento e del crollo di alcune parti dell'abbazia Florense.

Nel 1700 e nel 1800 si rafforzò il ruolo delle famiglie nobiliari nel tessuto sociale ed economico del paese, che influenzarono e non poco le vicende politiche<ref>{{cita|Meluso, 1998|p. 111}}.</ref>. Nel 1844 San Giovanni in Fiore venne messa in risalto internazionale per la vicenda dei [[Fratelli Bandiera]], rivoluzionari patrioti che vennero catturati nelle campagne del paese<ref>{{cita|Meluso, 1998|p. 116}}.</ref>. Il 1848 fu l'anno della "rivolta agraria", e l'inizio della prima grande emigrazione di massa verso le [[Americhe]]<ref>{{cita|Meluso, 1998|p. 125}}.</ref>.
 
=== XX secolo ===
Nel 1900 la situazione politica ed economia subì profonde trasformazioni. Continuò l'ondata emigratoria e San Giovanni in Fiore ritornò alla ribalta internazionale, come uno dei paesi che pagarono le maggiori perdite nella tragedia mineraria di [[Monongah]]. Cominciarono ad intravedersi le prime prospettive di sviluppo, grazie all'[[Energia idroelettrica|industria energetica]] derivante dalla realizzazione degli invasi artificiali silani<ref>{{cita|De Luca, 1998|p. 284}}.</ref>. Il [[fascismo]] lasciò un segno profondo anche a San Giovanni in Fiore, (paese che sin dall'[[unità d'Italia]], formò un forte tessuto politico di sinistra<ref>{{cita|Cozzetto, 1998|pp. 187-193}}.</ref>, confermato ancor più nel [[dopo guerra]]) con l'episodio conosciuto come [[Strage di San Giovanni in Fiore]]. Dopo la nascita della Repubblica, il paese subì altre e forti ondate migratorie. La prospettiva industriale energetica, non sembrava mantenere le promesse e l'economia locale vacillò. Il governo per rimediare alla situazione disastrata dell'economia, approvò la [[riforma agraria]] nel 1950, che interessò tutto il [[Sila|territorio silano]]. Il "problema dell'abusivismo edilizio" (nato negli anni sessanta, terminerà solo negli anni novanta), fu un fenomeno socio-economico che investì tutto il paese in ogni suo settore, e che anni dopo verrà studiato da architetti, urbanisti e sociologi<ref>{{cita|De Luca, 1998|306pp. 306- 307}}.</ref>.
 
=== Simboli ===
[[File:San Giovanni in Fiore-Stemma.pngsvg|130px|left|Lo stemma di San Giovanni in Fiore]]
{{Citazione|Di verde, al pino laricio d'argento eradicato, attraversato dalla fascia posta [[in sbarra]] abbassata di rosso, caricata di tre [[Stella (araldica)|stelle]] d'argento di cinque raggi poste [[Attributi araldici di posizione#A piombo|a piombo]], attraversante il [[Capo (araldica)|capo]] d'azzurro, accantonato nel canton destro dalla [[Mitra (araldica)|mitra]] al naturale e nel canton sinistro dalla [[Cometa (araldica)|cometa]] d'oro, ondeggiante in sbarra.}}
 
Lo stemma moderno di San Giovanni in Fiore non dispone ancora di un decreto ufficiale di concessione e raffigura alcuni momenti chiave della storia della cittadina. InLo altoscudo troviamo una [[corona (copricapo)|corona]]è sormontatasormontato da unouna [[scudetto (araldica)|scudo]] che racchiude i simboli della cittadina:corona, al centro vi è un [[pino laricio]] simbolo della [[Sila]], con tre stelle disegnate lungo una banda trasversale, che rappresentano le concessioni di porzioni della Sila, offerte a tre abati; in alto a sinistra dello scudo vi è disegnata una [[mitra (araldica)|mitra]] che rappresenta il potere ecclesiastico che ha governato la cittadina per vari secoli, mentre in alto a destra è raffigurata una stella cometa, segno religioso cristiano.
Sotto lo scudo vi sono due ramoscelli intrecciati da tre rose: il ramoscello di sinistra è di olivo, simbolo di pace; il ramoscello di destra è di quercia, pianta diffusa nelle terre di San Giovanni in Fiore. La corona, infine, con cinque raggi, rappresenta il ''potere regio'' che domina sul territorio silano<ref>{{cita|Marra, 2005|p. 24}}.</ref>.
 
Il [[gonfalone]] civico si presenta come un drappo troncato di verde e di azzurro.
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di Città Italiana.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Decreto del Presidente della Repubblica
| data = 7 marzo 2023<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.sangiovanniinfiore.cs.it/index.php?action=index&p=10329&art=460|titolo=San Giovanni in Fiore acquisisce il titolo di città|accesso=7 marzo 2023|dataarchivio=7 marzo 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230307170223/http://www.comune.sangiovanniinfiore.cs.it/index.php?action=index&p=10329&art=460|urlmorto=sì}}</ref>}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:San Giovanni in Fiore - Centro storico innevato (Gennaio 2021).jpeg|thumb|Il centro storico innevato]]
{{Immagine grande|Panorama_San Giovanni in Fiore.jpg|1000px|Panorama del Centro Storico}}
San Giovanni in Fiore è un paese ricco di testimonianze storiche, soprattutto religiose (dall'abbazia alle numerose chiese che hanno ospitato alcuni fra i maggiori artisti calabresi del Settecento)<ref>{{cita|Basile, 1999|p. 8}}.</ref>, ma anche civili, con la realizzazione dei numerosi palazzi signorili [[XVIII secolo|settecenteschi]] ancora esistenti<ref>{{cita|Basile, 1999|p. 7}}.</ref>.
 
=== Architetture religiose ===
San Giovanni in Fiore, che deve la sua fondazione a una comunità monastica, è un attivo centro religioso calabrese, merito soprattutto dell'Abbazia Florense, ma anche delle altre chiese storiche della comunità, realizzate quando la cittadina divenne "civica" e l'Abbazia venne affidata in commenda agli abati. Dopo questo avvenimento storico, il centro cittadino è stato arricchito di numerose costruzioni religiose ed è l'area urbana nella quale sono presenti i maggiori edifici di culto, alcuni dei quali concentrati in poche decine di metri del primo nucleo urbano che si sviluppò.
 
==== Abbazia Florense Chiese====
[[File:S.Giovanni in Fiore1.jpg|thumb|Interno dell' abbazia]]
L'[[Abbazia Florense]], attorno alla quale sorse il primo nucleo abitato, è la costruzione ecclesiastica più grande e l'unica rimasta del complesso di "domus religionis" organizzato e previsto dall'Abate Gioacchino da Fiore, che ne tracciò pure uno schema simbolico nella tavola XII del suo Liber Figurarum. L'Abbazia Florense fu fatta costruire, presso la confluenza dei fiumi Arvo e Neto, dall'abate Matteo I, successore di Gioacchino, dopo la morte del maestro (30 marzo 1202). I lavori iniziarono nel 1214 e terminarono nel 1234, eseguendo le indicazioni lasciate da Gioacchino da Fiore, che voleva realizzare proprio in quel preciso luogo una casa religiosa per gli "spiriti contemplanti". Da qui la dedica dell'Abbazia a San Giovanni Battista, il santo eremita col dono della profezia e della contemplazione. Dal santo patrono dell'Abbazia il paese prese poi il suo nome, nel 1530, quando fu costituito "casale civico" da un editto dell'imperatore Carlo V.
Nonostante i molti rimaneggiamenti, l'Abbazia florense conserva l'austerità dello [[Architettura romanica|stile romanico]]. Sulla facciata presenta un [[portale]] in stile [[Gotico]] formato da fasci di sottili [[colonna|colonne]], con [[capitello|capitelli]] decorati da palmette e foglie, databile intorno all'anno 1220. In corrispondenza dell'[[altare maggiore]] si trova la [[cripta]] che custodisce l'[[Urna funeraria|urna]] contenente le spoglie di Gioacchino da Fiore, e la nicchia sepolcrale. L'Abbazia, negli ultimi anni è stata sotto i riflettori della cronaca, poiché gli ultimi ingenti lavori di restauro, che avrebbero dovuto riportata al suo originario splendore<ref>{{cita web|url=http://www.regione.calabria.it/calabriaeuropa/allegati/programmazione_negoziata/pit/pit9/stato_di_avanzamento_pit9.pdf|titolo= Regione Calabria |accesso=31 maggio 2010}}</ref>, sono stati inizialmente bloccati dalla questura, con provvedimento di sequestro dell'area lavori<ref>{{Cita news|autore=Redazionale|titolo=Abbazia: addio sogni di gloria!|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=08|anno=2009|pagina=6}}</ref>, e poi riappaltati dopo il provvedimento di dissequestro<ref>{{Cita news|autore=Redazionale|titolo=Dissequestrata l'Abbazia!|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=10|anno=2009|pagina=3}}</ref>. La notizia dei lavori e del sequestro dell'abbazia giunsero fino al Parlamento<ref>{{cita web|url=http://parlamento.openpolis.it/atto/documento/id/24923|titolo= Parlamento.openpolis|accesso=31 maggio 2010}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Emiliano Morrone|url=http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=4649|titolo=Calabria, Abbazia florense. Voce di Fiore: "Il ministro dell'Interno verifichi se San Giovanni in Fiore va sciolto."|pubblicazione=La Voce di Fiore|giorno=27|mese=01|anno=2010|}}</ref>.
 
==== Chiese ====
{{Vedi anche|Chiese di San Giovanni in Fiore}}
Le chiese più importanti dal punto di vista storico ed artistico si trovano tutte nel centro storico ad eccezione del [[Convento dei Cappuccini (San Giovanni in Fiore)|convento dei Padri Cappuccini]] che venne edificato fuori dall'allora contesto urbano su un colle un tempo isolato, e del [[monastero dei Tre Fanciulli]] che sorge fuori dal paese, in località ''’A Patia''.
[[File:Neve a Febbraio (3).jpg|thumb|sinistra|L'abbazia innevata durante la stagione invernale]]
 
Le chiese più importanti dal punto di vista storico ed artistico si trovano tutte nel centro storico ad eccezione del ''[[Convento dei Cappuccini (San Giovanni in Fiore)|Convento dei Padri Cappuccini]]'' che venne edificato fuori dall'allora contesto urbano su un colle un tempo isolato, e del ''[[Monastero dei Tre Fanciulli]]'' che sorge fuori dal paese, in località ''A-Patia''.
=====Abbazia Florense=====
* L'edificio religioso principale è la già citata ''[[Abbazia Florense]]''<ref>{{cita|Pasquale Lopetrone, La Chiesa Abbaziale Florense di San Giovanni in Fiore, San Giovanni in Fiore (Cs), Librare, 2002. ISBN 88-88637-09-5}}.</ref>, monastero del [[XIII secolo]].
[[File:Abbazia Florene - Abside e campanile.jpg|thumb|upright=0.8|L'abside e il campanile dell'abbazia]]
* La seconda chiesa edificata dopo l'Abbazia è la ''[[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (San Giovanni in Fiore)|Chiesa di Santa Maria delle Grazie o chiesa Matrice]]'' del [[1530]] circa<ref>{{cita|Basile, 1999|33}}.</ref>, opera voluta dall'abate commendatario Salvatore Rota, in vista dello sviluppo demografico del natio centro urbano. La chiesa conserva numerosi reliquari religiosi, statue e tele. Venne completamente riedificata nel [[1770]] a tre navate, assumendo l'aspetto attuale.
L'[[abbazia Florense]], attorno alla quale sorse il primo nucleo abitato, è la costruzione ecclesiastica più grande e l'unica rimasta del complesso di ''domus religionis'' organizzato e previsto dall'abate Gioacchino da Fiore, che ne tracciò pure uno schema simbolico nella tavola XII del suo ''Liber Figurarum''. L'abbazia Florense fu fatta costruire, presso la confluenza dei fiumi Arvo e Neto, dall'abate Matteo I, successore di Gioacchino, dopo la morte del maestro (30 marzo 1202). I lavori iniziarono nel 1214 e terminarono nel 1234, eseguendo le indicazioni lasciate da Gioacchino da Fiore, che voleva realizzare proprio in quel preciso luogo una casa religiosa per gli "spiriti contemplanti". Da qui la dedica dell'abbazia a San Giovanni Battista, il santo eremita col dono della profezia e della contemplazione. Dal santo patrono dell'abbazia il paese prese poi il suo nome, nel 1530, quando fu costituito "casale civico" da un editto dell'imperatore [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]].
* Il ''Convento dei Cappuccini'' segue a distanza di un secolo, la Chiesa Madre. Eretto dai frati dell'[[Ordine minore]] della provincia nel [[1636]]<ref>{{cita|Basile, 1999|41}}.</ref>, in posizione un tempo, decentrata ed isolata.
Nonostante i molti rimaneggiamenti, l'abbazia florense conserva l'austerità dello [[Architettura romanica|stile romanico]]. Sulla facciata presenta un [[Portale (architettura)|portale]] in stile [[architettura gotica|gotico]] formato da fasci di sottili [[colonna|colonne]], con [[capitello|capitelli]] decorati da palmette e foglie, databile intorno all'anno 1220. In corrispondenza dell'[[altare maggiore]] si trova la [[cripta]] che custodisce l'[[Urna funeraria|urna]] contenente le spoglie di Gioacchino da Fiore, e la nicchia sepolcrale. L'abbazia, negli ultimi anni è stata sotto i riflettori della cronaca, poiché gli ultimi ingenti lavori di restauro, che avrebbero dovuto riportata al suo originario splendore<ref>{{cita web|url=http://www.regione.calabria.it/calabriaeuropa/allegati/programmazione_negoziata/pit/pit9/stato_di_avanzamento_pit9.pdf|titolo=Regione Calabria|accesso=31 maggio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121110061928/http://www.regione.calabria.it/calabriaeuropa/allegati/programmazione_negoziata/pit/pit9/stato_di_avanzamento_pit9.pdf#|urlmorto=sì}}</ref>, sono stati inizialmente bloccati dalla questura, con provvedimento di sequestro dell'area lavori<ref>{{Cita news|autore=Redazionale|titolo=Abbazia: addio sogni di gloria!|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=08|anno=2009|pagina=6}}</ref>, e poi riappaltati dopo il provvedimento di dissequestro<ref>{{Cita news|autore=Redazionale|titolo=Dissequestrata l'Abbazia!|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=10|anno=2009|pagina=3}}</ref>. La notizia dei lavori e del sequestro dell'abbazia giunsero fino al Parlamento<ref>{{cita web|url=http://parlamento.openpolis.it/atto/documento/id/24923|titolo=Parlamento.openpolis|accesso=31 maggio 2010|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Emiliano Morrone|url=http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=4649|titolo=Calabria, Abbazia florense. Voce di Fiore: "Il ministro dell'Interno verifichi se San Giovanni in Fiore va sciolto."|pubblicazione=La Voce di Fiore|giorno=27|mese=01|anno=2010|}}</ref>.
[[File:Panorama del Convento dei Padri Cappuccini SGF.jpg|thumb|upright=1.4|destra|Il convento dei Padri Cappuccini]]
 
* La ''[[Chiesa di Santa Maria della Sanità (San Giovanni in Fiore)|Chiesa di Santa Maria della Sanità]]'', edificata nel quartiere della Cona, inizialmente era una semplice cappella posta lungo il tracciato che dal centro urbano portava in [[Sila]] o scendeva verso il crotonese. Custodisce affreschi di artisti napoletani e calabresi, oltre ad alcune tele dello stesso periodo della sua edificazione il [[1678]]<ref>{{cita|Marra, 2005|54}}.</ref> anche se la cappella è di periodo precedente.
===== Chiesa madre di Santa Maria delle Grazie =====
* Del [[1653]] è invece la piccola ''[[Chiesa dell'Annunziata (San Giovanni in Fiore)|Chiesa dell'Annunziata]]'', un tempo collegata alla ''Chiesa Madre'' attraverso un ampio locale, abbattuto nel 1930 per realizzare un nuovo accesso alla piazza principale del paese. La chiesa di modeste dimensione, ha accolto per alcuni decenni le spoglie di Giuseppe Miller e Francesco Tesei, due componenti della spedizione dei [[Fratelli Bandiera|Bandiera]], caduti presso il colle della Stragola<ref>{{cita|Basile, 1999|49}}.</ref>.
[[File:San Giovanni in Fiore - Chiesa Madre di Santa Maria delle Grazie.jpeg|thumb|La facciata e il campanile]]
* La ''[[Chiesa di San Francesco di Paola (San Giovanni in Fiore)|Chiesa del Crocefisso]]'' è del [[1774]], posta nella zona più a sud sulla strada che porta in località ''Iunture''<ref>{{cita|Basile, 1999|51}}.</ref>.
La seconda chiesa edificata dopo l'abbazia è la [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (San Giovanni in Fiore)|chiesa di Santa Maria delle Grazie]] o chiesa matrice del [[1530|1576]] circa<ref>Lopetrone, Fara Fiore S. Giovanni in Fiore, 2006.</ref>, opera voluta dall'abate commendatario Salvatore Rota, in vista dello sviluppo demografico del natio centro urbano. La chiesa conserva numerosi reliquari religiosi, statue e tele. Venne completamente riedificata nel [[1770]] a tre navate, assumendo l'aspetto attuale.
* La ''[[Chiesa del Carmelo (San Giovanni in Fiore)|Chiesa del Carmelo]]'' costruita dopo il [[1790]] nel rione della ''Costa'' lungo la strada principale del paese; fu terminata solo sopo la seconda metà del [[XIX secolo]]<ref>{{cita|Basile, 1999|55}}.</ref>.
 
* Il ''[[Monastero dei Tre Fanciulli]]'' è l'edificio religioso più antico, esistente sul territorio comunale di San Giovanni in Fiore. Posto al di fuori del centro urbano, in località ''A-Patia'' a circa 15&nbsp;km dal centro silano, questa chiesa, che un tempo era un monastero, venne edificata intorno all'anno [[1000]]<ref>Altre fonti storiche parlano dell'[[VIII secolo]] {{cita|Marra, 2005|59}}.</ref>. Un tempo apparteneva al territorio comunale di [[Caccuri]], ma dopo numerosi conflitti (anche sanguinosi) fra i [[monaci basiliani]] che risiedevano nel monastero, e i monaci florensi dell'Abbazia, il monastero e tutte le proprietà intestate ad esso, vennero annesse alla ''Sila Badiale'' e alle custodie dei monaci di San Giovanni in Fiore<ref>{{cita|Arnone, 1977|18}}.</ref>.
=====Il convento dei Cappuccini=====
[[File:San Giovanni in Fiore - Chiesa dei Cappuccini - Facciata.jpeg|thumb|La facciata]]
[[File:Panorama del Convento dei Padri Cappuccini SGF.jpg|thumb|upright=1.1|destra|Il convento dei Padri Cappuccini]]
Il convento dei Cappuccini segue a distanza di un secolo, la chiesa madre. Eretto dai frati dell'[[Ordine minore]] della provincia nel [[1636]]<ref>{{cita|Basile, 1999|p. 41}}.</ref>, in posizione un tempo, decentrata ed isolata.
 
=====Chiesa di Santa Maria della Sanità=====
[[File:San Giovanni in Fiore - Chiesa di Santa Maria della Sanità - Facciata (2024).jpeg|thumb|upright=0.7|Facciata della chiesa]]
[[File:Vaglio della Cona (2024).jpeg|thumb|upright=0.7|Vaglio della Cona]]
La [[Chiesa di Santa Maria della Sanità (San Giovanni in Fiore)|chiesa di Santa Maria della Sanità]], edificata nel quartiere della Cona, inizialmente era una semplice cappella posta lungo il tracciato che dal centro urbano portava in [[Sila]] o scendeva verso il [[crotone]]se. Custodisce affreschi di artisti napoletani e calabresi, oltre ad alcune tele dello stesso periodo della sua edificazione il [[1678]]<ref>{{cita|Marra, 2005|p. 54}}.</ref> anche se la cappella è di periodo precedente.
 
=====La chiesa dell’Annunziata=====
[[File:San Giovanni in Fiore - Chiesa dell’Annunziata.jpeg|thumb|upright|Facciata e campanile]]
La piccola [[Chiesa dell'Annunziata (San Giovanni in Fiore)|chiesa dell'Annunziata]], costruita nel [[1653]] era un tempo collegata alla chiesa madre attraverso un ampio locale, abbattuto nel 1930 per realizzare un nuovo accesso alla piazza principale del paese. La chiesa di modeste dimensione, ha accolto per alcuni decenni le spoglie di Giuseppe Miller e Francesco Tesei, due componenti della spedizione dei [[Fratelli Bandiera|Bandiera]], caduti presso il colle della Stragola<ref>{{cita|Basile, 1999|p. 49}}.</ref>.
 
=====Chiesa di San Francesco di Paola=====
[[File:San Giovanni in Fiore - Chiesa di San Francesco innevata (Gennaio 2021).jpeg|thumb|Facciata della chiesa]]
La [[Chiesa di San Francesco di Paola (San Giovanni in Fiore)|chiesa di San Francesco di Paola]], chiamata anche chiesa del Crocifisso risale al [[1774]]<ref>{{cita|Basile, 1999|p. 51}}.</ref>. Il portale è costituito da un arco a tutto sesto, mentre l’interno è semplice, ad eccezione del presbiterio barocco. È la chiesa più a sud della cittadina nonché quella ad altitudine più bassa ed è posta sulla strada che porta alla confluenza dei fiumi Arvo e Neto, denominata ''Junture'' ("giunture").
 
=====Chiesa della Madonna del Carmelo=====
[[File:San Giovanni in Fiore - Chiesa della Madonna del Carmelo - Facciata.jpeg|thumb|upright|Facciata della Chiesa]]
La [[Chiesa del Carmelo (San Giovanni in Fiore)|chiesa del Carmelo]], popolarmente detta ''chiesa della Costa'' fu costruita dopo il [[1790]] nel rione della ''Costa'' lungo la strada principale del paese; fu terminata solo dopo la seconda metà del [[XIX secolo]]<ref>{{cita|Basile, 1999|p. 55}}.</ref>.
 
=====Il monastero dei Tre Fanciulli (frazione di Fantino, località ‘A Patia)=====
[[File:Monastero dei Tre Fanciulli (A’Patia).jpeg|thumb|La facciata e il campanile a vela]]
Il [[monastero dei Tre Fanciulli]] è l'edificio religioso più antico, esistente sul territorio comunale di San Giovanni in Fiore. Posto al di fuori del centro urbano, in località ''A-Patia'' (il nome deriva dal nome "Badia", diminutivo di Abbazia) a circa {{M|15|u=km}} dal centro silano, questa chiesa, che un tempo era un monastero, venne edificata intorno all'anno [[1000]]<ref>Altre fonti storiche parlano dell'[[VIII secolo]] {{cita|Marra, 2005|p. 59}}.</ref>. Un tempo apparteneva al territorio comunale di [[Caccuri]], ma dopo numerosi conflitti (anche sanguinosi) fra i [[monaci basiliani]] che risiedevano nel monastero, e i monaci florensi dell'abbazia, il monastero e tutte le proprietà intestate ad esso, vennero annesse alla ''Sila Badiale'' e alle custodie dei monaci di San Giovanni in Fiore<ref>{{cita|Arnone, 1977|p. 18}}.</ref>.
 
====Altri luoghi di culto====
A San Giovanni in Fiore sono presenti anche luoghi di culto non cattolici, ovvero la chiesa cristiana evangelica e la [[sala del regno]] dei [[Testimoni di Geova]] (in località [[Palla Palla]]).
 
=== Architetture civili ===
Le prime architetture civili risalgono al 1530 quando l'abate commendatario Salvatore Rota, fece realizzare la prima via selciata (''sielica'') per collegare il monastero con i colli e l'acquedotto badiale. Nello stesso periodo, cominciarono a sorgere i primi edifici amministrativi nel rione ''Cortiglio'', e si rese necessaria la creazione di una piazza pubblica come luogo sociale e amministrativo. Le architetture signorili giunsero solo verso la fine del Seicento, con l'arrivo in paese delle prime famiglie proprietarie terriere. Queste, realizzarono i loro palazzi dapprima intorno alla piazza comunale, e in seguito, a causa anche del tessuto urbano che si era conformato, molto fitto, e dell'esiguità di grandi spazi dove poter edificare, eressero le loro abitazioni sui colli che sormontavano il centro storico, con edifici architettonicamente semplici, alla ricerca tuttavia di uno slancio volumetrico, che ponesse i palazzi al di sopra del tessuto minuto circostante, in modo da poter esser visibili da più parti del paese.
 
Il maggior esempio di slancio volumetrico e la conseguente visibilità dell'edificio stesso, è il Palazzo Barberio Toscano, eretto allora, fuori dal centro storico, ma in una posizione dominante il centro stesso, simbolo dell'influenza che l'allora famiglia Barberio Toscano aveva nella vita amministrativa del paese.
 
==== Palazzi storici ====
[[File:San Giovanni in Fiore - Palazzo Lopez (3).JPGjpeg|thumb|sinistraright|Palazzo Lopez]]
Fino al 1700, non esistevano edifici di rilevante dimensione e valore. L'edilizia urbana era costituita principalmente da edilizia minuta, di case e casette popolari. Solo a partire dai primi anni del Settecento si cominciarono a costruire le prime abitazioni di rilievo, di famiglie facoltose o comunque di un certo rango sociale nella vita pubblica e amministrativa della città, che possedevano boschi della Sila e allevamenti. I primi palazzi sorsero intorno alla piazza principale, l'attuale piazza Abate Gioacchino, ed in seguito lungo le strade principali e le aree marginali del centro storico, ma su terreni che permettevano la predisposizione di orti ad utilizzo della famiglia stessa<ref name="Pasquale Lopetrone 2008, pp. 189-202"/>. Edificare edifici di un certo volume nell'allora tessuto urbanistico, non fu certamente facile. Poche erano le aree disponibili alcune delle quali costituite da imponenti massicciate granitiche, o su forti acclività.<br />
 
I palazzi vennero edificati in contesti urbani di rilievo, seguendo due disposizioni:
Fino al 1700, non esistevano edifici di rilevante dimensione e valore. L'edilizia urbana era costituita principalmente da edilizia minuta, di case e casette popolari. Solo a partire dai primi anni del Settecento si cominciarono a costruire le prime abitazioni di rilievo, di famiglie facoltose o comunque di un certo rango sociale nella vita pubblica e amministrativa della città, che possedevano boschi della Sila e allevamenti. I primi palazzi sorsero intorno alla piazza principale, l'attuale ''piazza Abate Gioacchino'', ed in seguito lungo le strade principali e le aree marginali del centro storico, ma su terreni che permettevano la predisposizione di orti ad utilizzo della famiglia stessa<ref name="Pasquale Lopetrone 2008, pp. 189-202"/></small>. Edificare edifici di un certo volume nell'allora tessuto urbanistico, non fu certamente facile. Poche erano le aree disponibili alcune delle quali costituite da imponenti massicciate granitiche, o su forti acclività.<br />
* la prima comprende i palazzi eretti intorno a Piazza Abate Gioacchino<ref name="Maestri">{{Cita|Maestri, 2008|p. 58}}.</ref>;
I Palazzi vennero edificati in contesti urbani di rilievo, seguendo due disposizioni:
* la prima comprende i palazzi eretti intorno l'unica Piazza cittadina, piazza Abate Gioacchino<ref>{{Cita|Maestri, 2008|58}}</ref>;
* la seconda comprende i palazzi dominanti il centro storico realizzati sul colle dei rioni ''Coschino'', ''Catoja'' e ''Scigato''
I Palazzipalazzi storici familiari, sorgono tutti nel cuore del centro storico, ad eccezione di Palazzo Barberio Toscano, edificato sul colle della ''Filippa'', nella zona nord del paese e dominante sia il centro storico, che tutti gli altri palazzi familiari.
Le notevoli dimensioni dei palazzi si possono notare solo nelle vicinanze degli stessi edifici, o in punti panoramici della città, mentre difficile è ammirarli percorrendo le strade del centro storico. La difficile reperibilità di grandi aree sulle quali realizzare i palazzi, ha fatto sì che ai palazzi non potessero essere ad essi annessi piazze o aree verdi, tranne che per i casi di Palazzopalazzo Barberio Toscano, Palazzopalazzo Benincasa e Palazzo Barberio<ref>{{Cita| name="cita-Maestri, -2008|-71}}<" /ref>.
 
La carenza di aree verdi o piazze, è stato in parte rimpiazzata dalla realizzazione di un cortile interno privato o alte mure riparatorie, questi nei casi di Palazzopalazzo Lopez, Palazzopalazzo Nicoletti, Palazzopalazzo De Luca e Palazzopalazzo Barberio Toscano. Di certo, la realizzazione dei palazzi, incastonati nella trama fitta urbana del centro storico, spesso in zone completamente marginali, non sono stati concepiti per lasciare al pubblico spazi marginali. Per tutti questi motivi, l'architettura degli stessi si è spinta in una ricerca compattezza dei volumi, senza presentare notevoli qualità architettoniche, ma ricercando uno slancio volumetrico notevole<ref>{{cita|De Luca, 1998|p. 278}}.</ref>. Quest'ultima è la principale caratteristica dei Palazzipalazzi storici, un'impronta edilizia che certamente nel passato, come in parte anche oggi, riusciva a rendere visibili e imponenti al resto del paese, i palazzi, e di conseguenza, le famiglie più prestigiose.
 
I primi palazzi signorili furono il ''[[Palazzopalazzo Lopez]] (di Piazzapiazza Abate Gioacchino)'' di fine [[XVIII secolo|Settecento]], il ''Palazzopalazzo Nicoletti'' e il ''Palazzopalazzo Romei'', di metà [[XVIII secolo]], che sorgono intorno alla piazza principale del paese<ref>{{cita| name="Maestri," 2008|58}}.</ref>.
 
In posizione marginale ma dominante il centro storico, sono ''[[Palazzopalazzo Barberio]]'' costruito tra il [[1772]] ed il [[1783]]<ref>{{cita|Maestri, 2008|pp. 84-85}}.</ref> (dichiarata dal 1995 Dimora Storica vincolata), ''[[Palazzo Benincasa (San Giovanni in Fiore)|Palazzopalazzo Benincasa]]'', databile intorno al [[1730]]<ref name="cita|-Maestri, -2008|-71">{{cita|Maestri, 2008|p. 71}}.</ref>, ''[[Palazzopalazzo Caligiuri]]'', della seconda metà del [[XVIII secolo]]<ref>{{cita|Maestri, 2008|p. 74}}.</ref> e ''[[Palazzopalazzo De Luca]]'', di inizio [[XIX secolo|Ottocento]]<ref name="cita|-Maestri, -2008|-71"/>.
 
In posizione marginale, edificati lungo le arterie principali sono ''[[Palazzopalazzo De Marco]]'', della prima metà del Settecento, sede della Biblioteca comunale<ref>{{cita|Maestri, 2008|p. 73}}.</ref>, ''[[Palazzopalazzo Lopez]]'', della seconda metà del [[XVIII secolo]]<ref>{{cita|Maestri, 2008|pp. 80-83}}.</ref>, che nel 1844 ha ospitato alcuni reduci della spedizione dei [[Fratelli Bandiera]], ''[[Palazzopalazzo Oliverio]]'', di inizio [[XIX secolo|Ottocento]]<ref>{{cita|Maestri, 2008|p. 77}}.</ref>.
 
Rappresenta un'eccezione ''[[Palazzopalazzo Barberio Toscano]] ('' (Palazzopalazzo ro' Barunebarune''), databile tra il [[1735]] ed il [[1740]]<ref>{{cita|Maestri, 2008|pp. 72-73}}.</ref>, fortemente compromesso dalla frammentazione della proprietà, unico palazzo che può vantare il titolo nobiliare (baronale) della cittadina florense, edificato su un colle posto al di sopra di tutto il centro storico, in posizione dominante rispetto anche agli altri palazzi signorili, come evidenza dell'importanza economica e politica, che la famiglia Barberio Toscano aveva nel [[XIX secolo]].
 
==== Altre architetture civili ====
Fra le altre architetture civili da segnalere vi sono due teatri all'aperto utilizzati per manifestazioni pubbliche, il ''Teatroteatro comunale all'aperto del quartiere "Pirainella"'' realizzato nel "Parcoparco comunale", e il ''Teatroteatro comunale all'aperto dei giardini dell'Abbazia Florense''.
 
[[File:Villa Comunale SGF sotto la neve.jpg|thumb|destra|La villa comunale]]
 
==== Ville ====
Il paese è piuttosto carente di aree verdi, non avendo in campo amministrativo, mai sviluppato una cultura del verde e dell'arredo urbano. Già le famiglie signorili del 1700 e del 1800 non manifestarono mai la necessità di grandi giardini da realizzare intorno alle loro abitazioni, anzi i pochi palazzi storici circondati da verde, utilizzavano queste aree in parte per orto e solo in minima parte in giardino<ref name="cita|-Maestri, -2008|-71"/>. La cultura dell'orto dinanzi casa, fino a metà anni cinquanta sopperiva, così, alla necessità di aree verdi.
 
Lo sviluppo edilizio del dopoguerra, cancellò gli antichi orti e le loro tracce, senza adeguatamente sostituire questi, con altre aree di verde urbano. Solo negli anni ottanta vennero mossi in campo amministrativo, i primi interventi per la realizzazione di alcune aree da destinare a verde pubblico, ma la carenza nel centro urbano di aree libere sfruttabili a tale scopo, fece individuare ed emergere soluzioni alternative. Furono realizzati un grande parco comunale in una zona periferica (quartiere ''Pirainella''), espropriando ed abbattendo alcune costruzioni esistenti, mentre una "Villa comunale", fu realizzata alle spalle del palazzo comunale, trasformando un colle piuttosto acclive, area utilizzata ad orto, in un giardino attrezzato, formato da una serie di terrazzamenti e a forma di gradoni.
* Parco Comunale
* Villa Comunale
Riga 340 ⟶ 349:
=== Siti archeologici ===
{{vedi anche|Protocenobio di Jure Vetere}}
Nel comune di San Giovanni in Fiore è presente il sito archeologico di [[Protocenobio di Iure Vetere|Iure Vetere]], luogo dove venne edificata la prima fondazione florense dall'abate [[Gioacchino da Fiore]]<ref>{{cita libro|autore= Pasquale Lopetrone, |titolo= Atlante delle fondazioni Florensi, |città= Soveria Mannelli (Cz), |editore= Rubbettino Editore, |anno= 2006. |ISBN= 88-498-1626-X }}</ref>. Il sito è stato oggetto dal 2003 al 2005 di una campagna archeologica condotta dalla la Scuola Specializzata in Archeologia di Matera, in collaborazione col comune di San Giovanni, il Centro Studi Gioachimiti e sotto la Direzione Scientifica della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Calabria e della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria.
 
La localizzazione del Protomonastero florense è raccontata in un saggio pubblicato nel 2003<ref>{{cita news|autore= Pasquale Lopetrone, |titolo= La localizzazione del protomonastero di Fiore. Cronaca dell'attività ricognitiva - marzo 1997/- luglio 2033,2003 in|rivista= "Florensia", n.Bollettino del Centro Internazionale Studi Gioachimiti |numero= 16-17, |anno= 2002-2003 |pp= 251-256}}</ref>
 
I risultati delle campagne di scavo sono stati riportati in una testo pubblicato nel 2005<ref>{{cita web|url=http://www.libreriauniversitaria.it/jure-vetere-ricerche-archeologiche-prima/libro/9788849818451|titolo= Libreria Universitaria|accesso=9 giugno 2010}}</ref>.
 
=== Altro ===
====L’Arco normanno====
[[File:Ceppo della Stragola per wiki.jpg|thumb|upright=0.8|destra|Cippo della Stragola]]
[[File:San Giovanni in Fiore - L’arco normanno.jpeg|thumb|L’Arco Normanno]]
Tra i principali monumenti siti nel territorio comunale, vanno menzionati:
* L'''[[Arco normanno (San Giovanni in Fiore)|Arco normanno]]'' del 1200<ref>{{cita|Lopetrone, 2002|14}}.</ref> è, insieme all'Abbazia Florense, il simbolo della cittadina. L'Arco normanno si trova nelle vicinanze dell'Abbazia forense. Non esistono notizie certe in merito di questo singolare monumento. Si suppone, secondo recenti studi, che l'arco facesse parte di una serie di diversi archi realizzati lungo le mura che cingevano il complesso abbaziale e alcuni edifici utilizzati dai religiosi. Le percezioni di tali supposizioni si poggiano sul ritrovamento di resti di alcuni “ammorsamenti” nei muri vicini all'arco medievale<ref>{{cita|Marra, 2005|32}}.</ref>. L'arco normanno si presenta a forma di [[Arco a sesto acuto|sesto ogivale]], e sicuramente risale all'epoca in cui il borgo monastico era sotto la dominazione[[conquista deinormanna Normannidell'Italia meridionale|dominazione normanna]], nel [[XII secolo]]. Le mura e soprattutto gli archi, erano stati fatti erigere intorno al borgo monastico, e oltre a fungere da porte d'accesso di protezione, avevano certamente anche la funzione di confini urbano extraterritoriale, oltrepassando i quali si era immuni da ogni pena inflitta dalla Corte Giudiziaria Normanna.
* Il ''Monumento ai caduti di Monongah'' è l'ultimo monumento, ad oggi, eretto nel comune di San Giovanni in Fiore. Fatto costruire da maestri scalpellini locali, sotto proposta e direzione della Regione Calabria, per commemorare il centenario della [[disastro di Monongah|tragedia]], il monumento fu poi consegnato alla città di San Giovanni in Fiore, quale paese calabrese con la maggior perdita di cittadini subita nella sciagura del 6 dicembre del 1907. Molti dei 956 morti nella più grave sciagura mineraria mai accaduta negli [[Stati Uniti d'America]] ([[Monongah]], [[Virginia Occidentale]], 6 dicembre [[1907]]) erano infatti emigranti provenienti da San Giovanni in Fiore, oltre che da altre cittadine della [[Calabria]], dell'[[Abruzzo]] e del [[Molise]]<ref>San Giovanni in Fiore, ebbe a pagare un pesante contenzioso di vittime, con 36 suoi cittadini uccisi</ref>. Il monumento è stato visitato dal governatore del [[Virginia Occidentale]], Joe Manchin III, nel 2004 che vi ha deposto una corona di fiori<ref>{{Cita news|autore=Mario Morrone|titolo=Un monumento per non dimenticare|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=5|mese=gennaio|anno=2004|pagina=6}}</ref>.
* Sul luogo della cattura dei [[Fratelli Bandiera]], nel 1909 venne innalzato un cippo in granito silano, comunemente chiamato ''Cippo della Stragola'', commemorativo delle eroiche gesta dei fratelli veneziani. Il cippo si trova in località “Stragola” a circa 10&nbsp;km dal centro abitato della cittadina. Il monumento, realizzato completamente con [[Granito|granito silano]], fu eretto da parte della cooperativa "Fratelli Bandiera", per conto della famiglia Lopez, la famiglia che ospito due dei rivoltosi catturati nel 1844. Con l'erezione del cippo, la famiglie intese mettere a tacere, le polemiche che incalzavano dall'[[Unità d'Italia]], e che puntualmente venivano fomentate da politici del luogo<ref>{{cita|Cozzetto, 1998|165}}</ref>.
[[File:Vaglio della Cona.jpg|thumb|upright=0.7|Vaglio della Cona]]
 
====Il Monumento ai caduti di Monongah====
Di forte impatto simbolico sono i monumenti legati ai caduti delle guerre la cui partecipazione dei sangiovannesi fu sempre consistente<ref>Nel primo conflitto mondiale i soldati sangiovannesi al fronte erano 2.700 pari ad 1/5 della popolazione complessiva {{cita|Cozzetto, 1998|164}}.</ref>, rappresentati dall'''Angelo alato (Monumento ai caduti)'' e dal ''Monumento ai caduti di guerra'' in via San Francesco d'Assisi.
Il ''Monumento ai caduti di Monongah'' è l'ultimo monumento, ad oggi, eretto nel comune di San Giovanni in Fiore. Fatto costruire da maestri scalpellini locali, sotto proposta e direzione della Regione Calabria, per commemorare il centenario della [[disastro di Monongah|tragedia]], il monumento fu poi consegnato alla città di San Giovanni in Fiore, quale paese calabrese con la maggior perdita di cittadini subita nella sciagura del 6 dicembre del 1907. Molti dei 956 morti nella più grave sciagura mineraria mai accaduta negli [[Stati Uniti d'America]] ([[Monongah]], [[Virginia Occidentale]], 6 dicembre [[1907]]) erano infatti emigranti provenienti da San Giovanni in Fiore, oltre che da altre cittadine della [[Calabria]], dell'[[Abruzzo]] e del [[Molise]]<ref>San Giovanni in Fiore, ebbe a pagare un pesante contenzioso di vittime, con 36 suoi cittadini uccisi</ref>. Il monumento è stato visitato dal governatore del [[Virginia Occidentale]], Joe Manchin III, nel 2004 che vi ha deposto una corona di fiori<ref>{{Cita news|autore=Mario Morrone|titolo=Un monumento per non dimenticare|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=5|mese=gennaio|anno=2004|pagina=6}}</ref>.
 
====Il Cippo della Stragola====
[[File:Cippo della Stragola.jpg|thumb|upright|Cippo della Stragola]]
Sul luogo della cattura dei [[Fratelli Bandiera]], nel 1909 venne innalzato un cippo in granito silano, comunemente chiamato ''Cippo della Stragola'', commemorativo delle eroiche gesta dei fratelli veneziani. Il cippo si trova in località “Stragola” a circa 10&nbsp;km dal centro abitato della cittadina. Il monumento, realizzato completamente con [[Granito|granito silano]], fu eretto da parte della cooperativa "Fratelli Bandiera", per conto della famiglia Lopez, la famiglia che ospitò due dei rivoltosi catturati nel 1844. Con l'erezione del cippo, la famiglie intese mettere a tacere, le polemiche che incalzavano dall'[[Unità d'Italia]], e che puntualmente venivano fomentate da politici del luogo<ref>{{cita|Cozzetto, 1998|165}}.</ref>.
 
====I monumenti ai Caduti====
[[File:Monumento ai Caduti - San Giovanni in Fiore (2021) (2).jpeg|thumb|Il Monumento ai Caduti in Via San Francesco d’Assisi]]
[[File:Monumento al Vicebrigadiere Salvo D’Acquisto - San Giovanni in Fiore.jpeg|thumb|Il Monumento al Vicebrigadiere Salvo D’Acquisto (Accanto al Monumento ai Caduti)]]
[[File:Monumento ai Caduti - San Giovanni in Fiore.jpeg|thumb|Il Monumento ai Caduti in Via San Francesco d’Assisi prima dei lavori del 2021]]
Di forte impatto simbolico sono i monumenti legati ai caduti delle guerre la cui partecipazione dei sangiovannesi fu sempre consistente<ref>Nel primo conflitto mondiale i soldati sangiovannesi al fronte erano 2.700 pari ad 1/5 della popolazione complessiva {{cita|Cozzetto, 1998|164}}.</ref>, rappresentati dall{{'}}''Angelo alato (Monumento ai caduti)'' e dal ''Monumento ai caduti di guerra'' in via San Francesco d'Assisi.
 
==== Ponte della Cona ====
Riga 360 ⟶ 377:
 
==== Piazze ====
[[File:San Giovanni in Fiore - Piazza Abate Gioacchino condi le luminarie (1)notte.jpgjpeg|thumb|destra|Piazza Abate Gioacchino con ledi luminarienotte]]
San Giovanni in Fiore non è particolarmente ricca di piazze; le principali sono quelle storiche, vicino ai luoghi di culto, mentre l'unica piazza realizzata secondo un disegno urbanistico più complesso, sembra sia quella antistante la Casa Comunale. Queste sono:
 
* [[Piazza Gioacchino da Fiore|Piazza Abate Gioacchino]]
* Piazza – Sagrato della Chiesa dei Padri Cappuccini
* Piazzetta ''"Funtanella"''
Riga 377 ⟶ 394:
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre [[2008]] gli stranieri residenti a San Giovanni in Fiore sono 301473, pari all'1al 2,6615% della popolazione comunale. Le comunità più numerose sono:<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2008/|titolo=Cittadini stranieri secondo statistiche demografiche ISTAT al 31 dicembre 2008|accesso=31 maggio 2010}}</ref>
# [[Romania]]: 93
# [[Marocco]]: 71
Riga 385 ⟶ 402:
 
=== Lingue e dialetti ===
Il dialetto sangiovannese fa parte della fascia cosiddetta del "[[Dialetti calabresi|Calabrese]] settentrionale". Essendo comunque San Giovanni in Fiore insistente su una zona un tempo isolata e lontana decine di chilometri dai centri urbani maggiori, il dialetto sangiovannese ha assunto forme idiomatiche, toni e caratteristiche fonetiche proprie ed ha conservato anche taluni relitti linguistici molto interessanti ed unici in Calabria. Le proprietà lessicali del linguaggio e del dialetto di San Giovanni in Fiore, sono state oggetto di studi e di ricercheanalisi dadettagliate partesulle delstratificazioni prof.linguistiche Alfredodel Priscodialetto stesso, checon aindividuazione terminedelle delparticolari suoproliferazioni lavorolessicali haprodotte realizzatodalle unsocietà libro/vocabolariosubalterne sulsotto dialettola delpressione luogodella società dominante.<ref>{{cita|Alfredo Prisco, 1984}}.</ref>.Studio sul dialetto di San Giovanni in Fiore con analisinote dettagliatedi sulleetnolinguistica, stratificazioniantropologia linguistichee dellofolklore, stessoRubbettino 1984.</ref>
Il Prisco è riuscito ad individuare delle particolari proliferazioni lessicali prodotte dalle società subalterne sotto la pressione, a volte davvero insostenibile, della società dominante: Studio sul dialetto di San Giovanni in Fiore con note di etnolinguistica, antropologia e folklore, Rubbettino 1984.
 
=== Religione ===
Il santo patrono della cittadina è [[San Giovanni Battista]]. I festeggiamenti durano tre giorni e culminano il giorno 24 giugno con una solenne processione.
 
La cittadina è legata alla figura dell'abate [[Gioacchino da Fiore]], monaco esegeta del [[XII secolo]]<ref>{{cita web|url=http://www.comunedicelico.it/storia.htm|titolo= Comune di Celico|accesso=7 giugno 2010}}</ref>, che qui fondò l’[[abbazia Florense]] e il relativo ordine monastico.
 
=== Tradizioni e folclore ===
Riga 397 ⟶ 415:
* nel mese di febbraio viene festeggiato il carnevale con delle particolari rappresentazioni musicali dette “[[Frassia|Frassie]]” che riproducono sotto forma satirica un quadro degli avvenimenti più eclatanti del paese;
* nei mesi estivi si susseguono festività religiose: Madonna della Sanità, [[San Francesco di Paola]], [[Corpus Domini]], [[Antonio di Padova|Sant'Antonio]], [[San Giovanni Battista]] (protettore della cittadina), [[Madonna del Carmine]] e [[San Domenico]];
* in agosto si allestiscono due fiere: la “Fiera” tradizionale annuale, che attira visitatori di tutte le zone limitrofe, legata alla ricorrenza delle festività di [[Giovanni Battista|San Giovanni Decollato]]<ref name="cita|-Marra, -2005|-94">{{cita|Marra, 2005|94}}.</ref> e la fiera Florense che si svolge nei vicoli del centro storico;
* durante le festività natalizie, vengono annoverate le antiche tradizioni:
** ''U zugghi'', un canto popolare augurale che viene cantato davanti agli usciuscì degli amici e delle persone care, fino a quando non si è invitati ad entrare, per ricevere l'offerta (spesso una cena) facendo festa insieme al commensale;
** e delle ''focere'', falò rionali che vengono accesi la notte di [[Natale]]. È tradizione a San Giovanni in Fiore e in Sila, accendere la notte santa la ''focera'', con l'intento di creare quel calore di cui nella leggenda popolare tanto aveva bisogno Gesù bambino<ref>{{Cita news|autore=SaBa|titolo=Focere, che fascino!|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=01|anno=2009|pagina=6}}</ref>.
 
Il costume tradizionale di San Giovanni in Fiore è "ù [[ritùartu]]", indossato dalla donna, che assume il nome di "pacchiana"<ref>{{cita web|url=http://www.tourcalabria.it/calabria-in-breve/tradizioni-e-folklore/un-abito-per-ogni-occasione/|titolo= Tourcalabria |accesso=31 maggio 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100526192911/http://www.tourcalabria.it/calabria-in-breve/tradizioni-e-folklore/un-abito-per-ogni-occasione/}}</ref>. "U rituarto" e la "Pacchiana", sono stati oggetto di studi e di interesse da parte di [[antropologo|antropologi]] ed [[etimologia|etimologi]]. Non vi è un abito maschile locale, ma indumenti tipici come il ''manto'' (mantello) e le ''calandrelle'' (tipici calzari).
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
* Il ''[[Centro Internazionale di Studi Gioachimiti]]'', istituito il 2 dicembre 1982, è un ente che ha operato ed opera nella diffusione del pensiero Gioachimita, realizzando nel corso di quasi tre decenni, importanti lavori culturali, quali la divulgazione delle opere di [[Gioacchino da Fiore]], portando alla luce un vivace interesse verso l'abate calabrese, molto studiato all'estero, ma poco conosciuto in campo nazionale.
* Il ''[[Sistema Bibliotecario Territoriale Silano]]'', è un ente bibliotecario che gestisce le attività di 7 biblioteche, di altrettanti paesi calabresi. Promuove la divulgazione della lettura, specie fra le classi elementari, attraverso tornei e campi scuola.
* L'ente ''[[Parco nazionale della Sila]]'', istituito con d.l.g. nel 2002, si trova nella frazione di [[Lorica (San Giovanni in Fiore)|Lorica]], presso i locali dell'ex autostello dell'[[Automobile Club d'Italia|ACI]], lungo la [[Strada statale 108 Silana di Cariati|SS 108 bis]]. L'istituzione del Parco, non ha avuto corso breve: le prime ipotesi di istituire un Parco nazionale risalgono al 1923<ref>(a cura di) Ente Parco Nazionale della Sila, ''Il Parco nazionale della Sila - natura storia cultura'', Edizioni Promoteo, 2008, pag. 5</ref>, da parte di Antonio Basile. Si dovrà aspettare il 1968 per vedere l'istituzione del [[Parco nazionale della Calabria]], un Parco controverso poiché salvaguardava solo aree demaniali, mentre nel 1997, iniziò l'iter burocratico per l'istituzione del Parco nazionale della Sila, iter terminato nel 2002. L'assegnazione della sede fu altrettanta complicata, terminata nel 2004, quando a prevalere fu il villaggio di Lorica, in territorio di San Giovanni in Fiore.
 
== Cultura ==
Nonostante l'isolamento della cittadina e la scarsa popolazione residente, ilsono paesepresenti ènella culla dicittadina enti culturali provinciali e internazionali e di alcune strutture informative e ludiche, che nel complesso, non rendono il paese privo di qualsivoglia forma diforniscono intrattenimento a carattere culturale<ref name="ReferenceZ">{{cita|Bitonti, 1998| 225}}.</ref>.
 
È presente un solo cinema che è anche l'unico teatro al chiuso cittadino, mentre è piuttosto consistente il numero delle associazioni presenti in paese (oltre 50)<ref>{{cita web|url=http://www.comune.sangiovanniinfiore.cs.it/index.php?action=index&p=88 |titolo= Associazione presenti sul sito del comune di San Giovanni in Fiore|accesso=8 gennaio 2011}}</ref>, alcune delle quali si distinguono in ambito provinciale e regionale per impegno e numero di iscritti, e che a breve verranno registrate in un albo comunale con relativo regolamento<ref>{{cita web|url=http://www.csvcosenza.it/chi-siamo/soci/2770-san-giovanni-in-fiore-le-proposte-del-coordinamento-sullalbo-comunale.html |titolo= Sito CSV Cosenza|accesso=29 settembre 2010}}</ref>. Sono presenti due teatri all'aperto, uno situato nel Parco Comunale con capacità di circa 1.500 posti a sedere, ed un altro sito nei giardini dell'Abbazia, capace di ospitare circa 300 spettatori.
 
=== Istruzione ===
==== Scuole ====
San Giovanni in Fiore ospita sul proprio territorio, oltreché tutte le scuole dell'obbligo, diverse scuole secondarie di secondo grado<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/078/119/scuole/ |titolo= Lista Scuole a San Giovanni in Fiore |accesso=29 settembre 2010}}</ref>. Gli edifici scolastici sono per la quasi totalità, edifici realizzati "ad hoc" per gli istituti che ne usufruiscono. Questo è stato possibile solo grazie all'edificazione degli edifici e di poli scolastici avvenuta negli ultimi decenni del Novecento, sostituendo il largo uso di edifici privati utilizzati per ospitare gli istituti. I nuovi edifici offrono una vasta gamma di formazione pre-universitaria in molte discipline.
 
OltreFuori aldal centro urbano, San Giovanni in Fiore possedeva anche altri edifici scolastici realizzati nelle frazioni rurali edificate sotto la riforma agraria. QuestiEssi erano per lo più scuole elementari, e con la crisi e l'abbandono delle stesse frazioni, anche gli edifici scolastici cessarono il loro utilizzo<ref>Negli ultimi anni alcuni di questi edifici sono stati oggetto di restauro, ripristino e riutilizzo da parte di alcune associazioni di volontariato della cittadina, alle quali sono stati affidati, in comodato d'uso, tali edifici.</ref>.
 
====Scuole secondarie di secondo grado====
=====Licei=====
[[File:Licei Classico e delle Scienze Umane - San Giovanni in Fiore.jpeg|thumb|Il liceo classico (a sinistra) e il liceo delle scienze umane (a destra)]]
*[[Liceo artistico]];
*[[Liceo classico]];
*[[Liceo linguistico]];
*[[Liceo scientifico]] (con indirizzi classico, scienze applicate e internazionale);
*[[Liceo delle scienze umane]].
 
=====Istituti professionali e tecnici=====
*Istituto agrario;
*Istituto alberghiero;
*Istituto biochimico;
*Istituto elettronico ed elettrotecnico;
*Istituto tecnico sezione amministrazione, finanza e marketing (ex ragioneria)
*Istituto tecnico sezione tecnologico indirizzo costruzione ambiente e territorio (ex geometra).
 
==== Musei ====
* Il ''Polo museale'' è il comprensorio museale comprendente il ''[[Museo demologico dell'economia, del lavoro e della storia sociale silana]]'' e il ''[[Archivio fotografico Saverio Marra|Museo fotografico Saverio Marra]]'', entrambi posti nell'ala orientale dell'Abbazia Florense. L'importanza del Polo Museale, è confermato dal riconoscimento da parte del Ministero dei Beni Culturali, inoltre il museo fa parte del circuito regionale dei Musei calabresi<ref>{{cita web|url=http://www.iresudcalabria.it/museo.asp?id=38|titolo=IreSud Calabria, I Musei della Calabria in rete|accesso=11 gennaio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110215101921/http://www.iresudcalabria.it/museo.asp?id=38|urlmorto=sì}}</ref>.
* Presso la navatella laterale sinistra dell'Abbazia Florense si può ammirare la ''[[Abbazia Florense#Sala esposizioni delle tavole del Liber Figurarum|Sala esposizioni delle tavole del Liber Figurarum]]'', che ospita le rappresentazioni delle tavole iconografiche fatte da Gioacchino con le spiegazioni della terminologia delle stesse.
 
=== Media ===
I mezzi di comunicazione e la comunicazione in generale sono stati grandi protagonisti dell'evoluzione sociale e politica del Novecento<ref>{{cita|Bitonti, 1998|238 - 239}}.</ref>, probabilmente incentivati dall'isolamento del paese rispetto al resto delle cittadina della Regione<ref name="ReferenceZ"/>. Le prime pubblicazioni di riviste e periodici di informazione si ebbero all'inizio del Novecento<ref name="ReferenceZ"/>, mentre nell'ultimo periodo, grazie anche alla diffusione del web, sono tanti i siti locali ma anche siti extralocali a parlare di San Giovanni in Fiore.
 
==== Radio ====
Anche le radio sono state grandi mezzi di discussione, dibattito ed evoluzione culturale per la cittadina. Le prime radio iniziarono a diffondersi verso la fine degli anni settanta. Pioniera fra tutte fu Radio Sgf 103, nata nell'ottobre del 1978, su iniziativa di Saverio Basile, che curava il radiogiornale alle ore 16:00 con replica alle ore 18:30<ref>{{Cita news|autore=Mario Iaquinta|titolo=La radio, che liberava la mente...|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=11|anno=2005|pagina=8}}</ref>. Fu sostituita da Radio Sila Tre, di impronta informativa oltreché musicale. Degli anni ottanta sono Radio Arancia, Radio Spazio International e Radio Calabria Centrale. Prese poi il posto e le redini di tutte le radio locali, P.r.l. Prima Radio Libera San Giovanni<ref>{{cita web|url=http://www.prl101700.com |titolo= www.P.R.L. 101.700.com|accesso=31 maggio 2010}}</ref>. Nata negli anni novanta, è l'unica radio attiva della cittadina. P.r.l. dispone anche di un proprio sito internet, e può essere ascoltata anche via telematica.
 
==== Stampa ====
 
[[File:Il nuovo corriere della sila 750.jpg|thumb|left|upright=0.8|Il nuovo corriere della Sila]]
Nel 1911 nacque il periodico ''“La Cooperazione”'' fondato dall'intellettuale anticlericale Giacomo Alberto Lopez<ref name="ReferenceC">{{cita|Bitonti, 1998| 230}}.</ref>. Del periodo fascista troviamo invece ''“U' picune”'', giornale satirico creato nel 1925 da Tommaso e Battista Foglia<ref name="ReferenceC"/>. Un altro periodico di stampo fascista fu ''“La scure”'' quindicinale diretto da Raffele Barberio che ebbe vita breve, dal 1941 al 1943<ref name="ReferenceC"/>.
Nel dopoguerra furono le testate cattoliche ad essere protagoniste nell'ambito culturale: vide la luce in questo periodo prima la ''“Fiaccola”''<ref name="ReferenceD">{{cita|Bitonti, 1998|238}}.</ref> e poi ''“La voce del buon pastore”''<ref name="ReferenceD"/>. Si dovette attendere fino al 1961 per ritrovare una testata prettamente giornalistica. Nacque infatti ''“Il Corriere della Sila”''<ref>{{cita|Bitonti, 1998|239}}.</ref>, ideato e diretto da Saverio Basile agli esordi della sua lunga e proficua attività giornalistica. Nel 1961 fu la volta di ''“Cronache calabresi”''<ref name="ReferenceE">{{cita|Bitonti, 1998|p. 240}}.</ref> con alla direzione ancora ununa volta Saverio Basile che muterà poi denominazione in ''“Calabria contemporanea”''<ref name="ReferenceE"/>.
Negli anni settanta vide la luce ''“Calabria notizie”''<ref name="ReferenceE"/> e l'alternativo ''“Gniks”''<ref name="ReferenceE"/> del musicista e architetto Giuseppe Oliverio, audace periodico di taglio giovanile dai contenuti progressisti e trasgressivi. Il 1987 nasce ''“Florensia”''<ref name="ReferenceF">{{cita|Bitonti, 1998|p. 241}}.</ref>, rivista ad uscita annuale di alto prestigio, fondata dal [[Centro Internazionale di Studi Gioachimiti]], mentre dal 1991 fino al 1996 vide la luce ''“La Città di Gioacchino”''<ref name="ReferenceF"/> fondata e diretta dal [[Francesco Laratta|Franco Laratta]]. Da segnalare le esperienze di inizio millennio quali ''“La Testata”'', mensile creato da un gruppo di alunni del Liceo Scientifico pubblicato dal 2000 al 2005, mentre nel 2004, fondata dal giornalista e scrittore [[Emiliano Morrone]], nacque ''“La Voce di Fiore”'', testata che tratta temi politici, filosofici e artistici in generale, con una vocazione per la lotta culturale alle mafie. Numerose, per "La Voce di Fiore", le collaborazioni di intellettuali e filosofi, tra cui [[Gianni Vattimo]]. Il giornale è presente solo sul web.
 
; Testate giornalistiche attuali
Del 1994 è ''“La Città e il Cittadino”''<ref name="ReferenceF"/>, meglio conosciuto come “Il Cittadino”<ref>{{cita che da gennaio 2011 è anche online all'indirizzo [web|url=http://www.ilcittadinosgf.it www.|sito=ilcittadinosgf.it]|urlmorto=sì}}</ref>. Nel 1997 Saverio Basile fece rinascere il primo periodico da lui diretto, cambiandone veste e grafica in ''“Il nuovo Corriere della Sila”''<ref name="ReferenceF"/>, che è la testata giornalistica più diffusa. Ultimo per data di nascita è ''“Il Quindicinale”'', fondato e diretto dal giornalista Antonio Mancina nel 2008.
 
==== CinemaRadio ====
Anche le radio sono state grandi mezzi di discussione, dibattito ed evoluzione culturale per la cittadina. Le prime radio iniziarono a diffondersi verso la fine degli anni settanta. Pioniera fra tutte fu Radio Sgf 103, nata nell'ottobre del 1978, su iniziativa di Saverio Basile, che curava il radiogiornale alle ore 16:00 con replica alle ore 18:30<ref>{{Cita news|autore=Mario Iaquinta|titolo=La radio, che liberava la mente…|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=5|mese=11|anno=2005|pagina=8}}</ref>. Fu sostituita da Radio Sila Tre, di impronta informativa oltreché musicale. Degli anni ottanta sono Radio Arancia, Radio Spazio International e Radio Calabria Centrale. Prese poi il posto e le redini di tutte le radio locali, P.r.l. Prima Radio Libera San Giovanni<ref>{{cita web|url=http://www.prl101700.com/ |titolo= P.R.L. 101.7 - La radio della Sila|accesso=31 maggio 2010}}</ref>. Nata negli anni novanta, è l'unica radio attiva della cittadina. P.r.l. dispone anche di un proprio sito internet, e può essere ascoltata anche via telematica.
 
==== Televisione ====
Nel [[1987]] nasce il progetto televisivo di "SilaTV", iniziativa tutta nuova per San Giovanni in Fiore, prima ed unica televisione del paese<ref name="ReferenceF"/>. Fondatore, finanziatore, pensatore ed ideatore dell'emittente fu Antonio Oliverio (Machinella). Primo direttore della testata giornalistica fu Saverio Basile. "SilaTv" trovò consensi nell'opinione pubblica locale, considerata come mezzo idoneo per la diffusione culturale e informativa di tutta la comunità silana. Dopo un periodo di chiusura e l'abbandono della direzione da parte di Saverio Basile, l'emittente ha ripreso le trasmissioni nel 2003, cambiando grafica e guida. Va in onda con la visione dei programmi di [[Telepace]], intervallati da 5 telegiornali locali, condotti da Barbara Marrella<ref>{{cita web|url=http://www.silatv.it|titolo= Sila TV|accesso=31 maggio 2010}}</ref>.
 
=== Teatro ===
Nato da umili origini, il poeta Pasquale Spina (1915-1994)<ref>{{cita web |url=http://www.emigrati.it/sgf/Tradiz/PoesiaSPINA.asp |titolo=Emigrati.it |accesso=31 maggio 2010 }}{{cita web|url=http://www.insila.it/foto_2.asp?key=87|titolo=Pasquale Spina in una sua foto su insila.it|accesso=31 maggio 2010|urlmorto=sì}}</ref> si fece conoscere al pubblico sangiovannese per le sue ''[[Frassia|frassie]]'' (''farse''; il poeta di frassie è il ''frassiaru''). La [[frassia]] è una rappresentazione burlesca, tipica del paese, ma diffusa in tutta la [[Calabria]]. Queste rappresentazioni venivano "portate in scena" fra le strade cittadine, quindi cantate e recitate, nel periodo del [[carnevale]]. Le "frassie" di Spina sono riportate su testate locali e regionali, e riprese in seguito in alcuni libri sullo studio del [[dialetto calabrese]]. Egli pubblicò un solo libro, ''Ricuardi'', che raccoglie parte del suo lavoro<ref>Pasquale Spina - ''Ricùardi'' Calabria Letteraria Editrice, Arti grafiche Rubbettino, Soveria Mannelli (Cz), 1989.</ref>. Ai suoi versi si sono ispirate molte opere in [[vernacolo]] che vengono rappresentate presso il teatro della cittadina [[sila]]na<ref>{{Cita news|autore=Mario Basile|titolo=Sei anni fa moriva Pasquale Spina.|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=05|anno=2000|pagina=11}} vd. anche A.V., ''San Giovanni in Fiore, Storia-Cultura-Economia'', Rubbettino Editore, Soveria Mannelli (Cz) 1998.</ref>.
 
Nel linguaggio usato da Spina si può cogliere il disagio delle classi sociali più deboli<ref>{{cita web |url=http://www.jurenovo.it/?action=detail&art_id=112&sez=5&ssez=19 |titolo=Pasquale Spina - Il menestrello delicato e satirico di San Giovanni in Fiore. |accesso=31 maggio 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060813091127/http://www.jurenovo.it/?action=detail&art_id=112&sez=5&ssez=19 }}</ref>, e l'aspirazione verso un mondo migliore. Le sue poesie e le sue farse vengono espresse attraverso l'uso di personaggi, come strumento più approfondito e più vicino alla realtà sociale che ha voluto raccontare<ref name="cita-Marra-2005-94"/>.
 
=== Cinema ===
San Giovanni in Fiore è stato teatro di alcuni film girati nel dopoguerra. La “città di Gioacchino” ed in particolar modo gli scenari paesaggistici dell'altopiano silano, furono scelti per l'ambientazione di alcuni film drammatici. Di questi film vanno ricordati:
* ''[[Il lupo della Sila]]'', di [[Duilio Coletti]] con [[Silvana Mangano]], [[Amedeo Nazzari]], [[Vittorio Gassman]] e [[Jacques Sernas]];
Riga 449 ⟶ 492:
* ''[[Il conte di Melissa]]'' di [[Maurizio Anania]];
* ''[[Il tenente Giorgio]]'' di [[Raffaello Matarazzo]];
* ''[[Duello nella Sila]]'' di [[Umberto Lenzi]].;
* ''[[Il Monaco che vinse l'Apocalisse]]'' di Jordan River.
 
==== Televisione ====
Nel [[1987]] nasce il progetto televisivo di "SilaTV", iniziativa tutta nuova per San Giovanni in Fiore, prima ed unica televisione del paese<ref name="ReferenceF"/>. Fondatore, finanziatore, pensatore ed ideatore dell'emittente fu Antonio Oliverio (Machinella). Primo direttore della testata giornalistica fu Saverio Basile. "SilaTv" trovò consensi nell'opinione pubblica locale, considerata come mezzo idoneo per la diffusione culturale e informativa di tutta la comunità silana. Dopo un periodo di chiusura e l'abbandono della direzione da parte di Saverio Basile, l'emittente ha ripreso le trasmissioni nel 2003, cambiando grafica e guida. Va in onda con la visione dei programmi di [[Telepace]], intervallati da 5 telegiornali locali, condotti da Barbara Marrella<ref>{{cita web|url=http://www.silatv.it|titolo= Sila TV|accesso=31 maggio 2010}}</ref>.
 
=== Teatro ===
Nato da umili origini, il poeta Pasquale Spina (1915-1994)<ref>{{cita web|url=http://www.emigrati.it/sgf/Tradiz/PoesiaSPINA.asp |titolo= Emigrati.it|accesso=31 maggio 2010}}{{cita web|url=http://www.insila.it/foto_2.asp?key=87|titolo= Pasquale Spina in una sua foto su insila.it|accesso=31 maggio 2010}}</ref> si fece conoscere al pubblico sangiovannese per le sue ''[[Frassia|frassie]]'' (''farse''; il poeta di frassie è il ''frassiaru''). La [[frassia]] è una rappresentazione burlesca, tipica del paese, ma diffusa in tutta la [[Calabria]]. Queste rappresentazioni venivano "portate in scena" fra le strade cittadine, quindi cantate e recitate, nel periodo del [[carnevale]]. Le "frassie" di Spina sono riportate su testate locali e regionali, e riprese in seguito in alcuni libri sullo studio del [[dialetto calabrese]]. Egli pubblicò un solo libro, ''Ricuardi'', che raccoglie parte del suo lavoro<ref>Pasquale Spina - ''Ricùardi'' Calabria Letteraria Editrice, Arti grafiche Rubbettino, Soveria Mannelli (Cz), 1989.</ref>. Ai suoi versi si sono ispirate molte opere in [[vernacolo]] che vengono rappresentate presso il teatro della cittadina [[sila]]na<ref>{{Cita news|autore=Mario Basile|titolo=Sei anni fa moriva Pasquale Spina.|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=05|anno=2000|pagina=11}} vd. anche A.V., ''San Giovanni in Fiore, Storia-Cultura-Economia'', Rubbettino Editore, Soveria Mannelli (Cz) 1998.</ref>.
 
Nel linguaggio usato da Spina si può cogliere il disagio delle classi sociali più deboli<ref>{{cita web|url=http://www.jurenovo.it/?action=detail&art_id=112&sez=5&ssez=19 |titolo= Pasquale Spina - Il menestrello delicato e satirico di San Giovanni in Fiore.|accesso=31 maggio 2010}}</ref>, e l'aspirazione verso un mondo migliore. Le sue poesie e le sue farse vengono espresse attraverso l'uso di personaggi, come strumento più approfondito e più vicino alla realtà sociale che ha voluto raccontare<ref name="cita|Marra, 2005|94"/>.
 
=== Cucina ===
I piatti tipici di San Giovanni in Fiore fanno largo uso dei prodotti della terra, e della montagna in particolare<ref name=autogenerato1>{{cita|Marra, 2005|p. 102}}.</ref> Base dei piatti tradizionali è la [[patata della Sila]], che trova largo impiego nelle ''tielle'' (tegami), piatti in cui la patata accompagna altre pietanze come ad esempio il [[baccalà]], o le zucchine. Molto uso si fa dei [[funghi]] in varie pietanze, specie nelle conserve, così come ancora è diffusa la pratica delle conserve di [[melanzane]], [[zucchine]] e [[pomodoro|pomidoro secchi]] sott'olio, e comunque tutti i prodotti dell'orto<ref name="ReferenceF"/>.
[[File:Antipasto silano1.jpg|thumb|upright=0.7|Antipasto silano]]
I piatti tipici di San Giovanni in Fiore fanno largo uso dei prodotti della terra, e della montagna in particolare<ref name=autogenerato1>{{cita|Marra, 2005|102}}.</ref> Base dei piatti tradizionali è la [[patata della Sila]], che trova largo impiego nelle ''“tielle”'' (tegami), piatti in cui la patata accompagna altre pietanze come ad esempio il [[baccalà]], o le zucchine. Molto uso si fa dei [[funghi]] in varie pietanze, specie nelle conserve, così come ancora è diffusa la pratica delle conserve di [[melanzane]], [[zucchine]] e [[pomodoro|pomidoro secchi]] sott'olio, e comunque tutti i prodotti dell'orto<ref name="ReferenceF"/>.
 
; Il pane
[[File:Pitta.JPG|thumb|left|upright=0.7|La pitta]]
{{Citazione|[...] il pane non poteva essere buttato solo se proprio si doveva, se era indispensabile, come quando un topo ci aveva fatto la casa o quando era diventato blu e verde per la muffa...muffa… il pane non si faceva in casa. Neanche i ricchi lo preparavano in casa. In giro per il paese c'erano vari forni pubblici [...]|Anna Paletta Zurzolo, ''Pane, vino e angeli'', Iride edizioni, Soveria Mannelli (Cz), 2004}}
Alimento base e prezioso nella cultura popolare silana, il pane a San Giovanni in Fiore è sempre stato un alimento curato e perfezionato dai maestri fornai<ref>La tradizione del pane ha vissuto per molti decenni una consuetudine tipica contadina, con gli stessi contadini che portavano la farina e il lievito al forno, impastandoli sul luogo e il fornaio aveva il solo compito di cuocere il pane.</ref>. Parte di questa tradizione si ritrova nella preparazione del dolce tipico natalizio<ref name="ReferenceG">{{cita|Marra, 2005|p. 104}}.</ref>. Sono sorti nel tempo nuovi forni che non hanno mutato la qualità del prodotto<ref name="ReferenceH">{{Cita news|autore=SaBa|titolo=La filiera del pane.|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=06|mese= 02|anno=2003|pagina=6}}</ref>. Vengono preparati il pane casereccio a doppia lievitazione naturale cotto nel forno a legna, la ''[[Pitta (alimento)|pitta]]'' (focaccia di pane)<ref name="ReferenceH"/>, la ''cullura'' (ciambella di pane)<ref name="ReferenceH"/>, la ''pitta 'minata'' (fatta con i residui tolti via dalla madia)<ref name="ReferenceH"/>, e vari panini, dalla semplice “rosetta” al “pane al burro"<ref name="ReferenceH"/>. Vi sono circa 10 forni presenti in paese, alcuni dei quali esportano parte della loro produzione anche nelle regioni del nord Italia<ref name="cita|-De -Luca, -1998|-311">{{cita|De Luca, 1998|p. 311}}.</ref>.
 
; Primi
[[File:Minestra silana1.jpg|thumb|rigth|150px|Minestra locale]]
Il paese è fortemente legato alla tradizione contadina, ed è da questo ceppo che derivano i prodotti più utilizzati nella cucina locale<ref name="ReferenceF"/>. I legumi e le verdure (specie il [[Brassica oleracea|cavolo nero]]) "in primis", preparati come minestre sono stati alla base dei menù sangiovannesi<ref name="ReferenceF"/>. La pasta casereccia si lega all'uso della patata, nel caso della preparazione degli [[gnocchi]], mentre come anche in altre parti della Regione, la pasta tipica del luogo è costituita dagli ''scialatelli'', cucinati a San Giovanni in Fiore, alla ''pecoraia'', con l'uso di funghi e carne di maiale.
 
Riga 477 ⟶ 511:
 
; La patata
[[File:Raccolta delle patate in Sila.jpg|thumb|left|upright=0.7|La raccolta delle [[Patata della Sila|patate silane]].]]
La patata, la "regina della Sila", è un prodotto recentemente riconosciuto a livello comunitario con la concessione del marchio [[Indicazione geografica protetta|IGP]]<ref>{{cita web|url=http://www.patatadellasila.it/disciplinare%20p.a..pdf|titolo= patatadellasila.it|accesso=31 maggio 2010}}</ref>. La patata silana, come il pane e i prodotti dell'orto, è alla base della gastronomia sangiovannese. Usata come contorno e come ammendamento per tantissime pietanze locali, la patata fa parte del patrimonio gastronomico locale; sono diffusi piatti di ''tiella'' (lett. Teglia – tegame), ovvero un preparato a base soprattutto (ma non solo) di patate con l'aggiunta di un secondo ingrediente che può essere il [[baccalà]], la [[zucchina]] e altri ancora.
La patata, la "regina della Sila", è un prodotto recentemente riconosciuto a livello comunitario con la concessione del marchio [[Indicazione geografica protetta (Unione europea)|IGP]]<ref>{{cita web|url=http://www.patatadellasila.it/disciplinare%20p.a..pdf|titolo=patatadellasila.it|accesso=31 maggio 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101122041910/http://www.patatadellasila.it/disciplinare%20p.a..pdf}}</ref>. La patata silana, come il pane e i prodotti dell'orto, è alla base della gastronomia sangiovannese. Usata come contorno e come ammendamento per tantissime pietanze locali, la patata fa parte del patrimonio gastronomico locale; sono diffusi piatti di ''tiella'' (lett. teglia, tegame), ovvero un preparato a base soprattutto (ma non solo) di patate con l'aggiunta di un secondo ingrediente che può essere il [[baccalà]], la [[zucchina]] e altri ancora.
 
; Latticini
[[File:Pitta 'mpigliata 1.jpg|thumb|upright=0.7|La pitta 'mpigliata]]
Anche i prodotti caseari sono parte culturale ed integrante della gastronomia locale. I più diffusi sono la [[provola]], il [[Caciocavallo silano]], la [[ricotta]] e il [[Burrino|butirro]] (burrino in italiano). Altri prodotti tipici non conosciuti sul mercato nazionale sono la ''sciungata'', la ''burrata'' e le mozzarelle non a pasta filata, tipiche silane. Diffusi sono anche i prodotti caseari ovini come il [[pecorino]].
 
; Insaccati e altre specialità
Al già citato protagonista della tavola calabrese, il maiale, si legano gli insaccati calabresi e sangiovannesi, diffusi anche nel resto d'Italia: la salsiccia calabrese, la [[soppressata]], il [[capicollo]], la [[spianata calabrese]] e il prosciutto piccante. Molto diffusa anche a San Giovanni in Fiore è la [[sardella]], pietanza tipica delle aree ioniche, specie a [[Crucoli]], utilizzata come antipasto. Anche le olive meritano una menzione; un variegato trattamento, fatto su questo prodotto, lo ha posto come alimento fra i principali della tavola sangiovannese. Tradizionali sono le ''olive ammaccate '' (olive schiacciate), messe in salamoia, preparate con un po' di piccante, o addolcite con prezzemolo ed aglio. Vi sono poi le olive infornate e le olive nere. Un prodotto un tempo molto più diffuso, relegato ai margini della cucina sangiovannese, sono le conserve di [[Sardina pilchardus|sarde]].
 
; Dolci tipici
[[File:Pitta 'mpigliata 1.jpg|thumb|upright=0.7|La pitta 'mpigliata]]
I dolci tipici di San Giovanni in Fiore si rifanno alla tradizione popolare del centro sud e della Calabria in particolare. Diffusi sono i dolci come le [[zeppola|zeppole]]<ref name="ReferenceG"/>, i [[turdilli]] (dolci fatti con il [[miele]])<ref name="ReferenceG"/>, i muccellati<ref name="ReferenceG"/>, i [['Nzuddha|mastacciuoli]] (preparati con pasta di miele, ripieni di [[mandorle]] e [[cioccolato]], molto simili alla [[Reggio Calabria|reggina]] [['Nzuddha]])<ref name="ReferenceG"/>. Il dolce tipico, preparato in occasione delle festività natalizie è la "[[pitta 'mpigliata]]"<ref>{{cita web|url= http://www.ars-alimentaria.it/schedaProdotto.do?idProdotto=66653&siglaRegione=&tipologia=|titolo= ars-alimentaria|accesso=31 maggio 2010}}</ref>.
I dolci tipici di San Giovanni in Fiore si rifanno alla tradizione popolare del centro sud e della Calabria in particolare. Diffusi sono i dolci come le [[zeppola|zeppole]]<ref name="ReferenceG"/>, i [[turdilli]] (dolci fatti con il [[miele]])<ref name="ReferenceG"/>, i [[Muccellato|muccellati]]<ref name="ReferenceG"/>, i [[Mastacciuolo|mastacciuoli]] (preparati con pasta di miele, ripieni di [[mandorle]] e [[cioccolato]], molto simili alla [[Reggio Calabria|reggina]] [['Nzuddha]])<ref name="ReferenceG"/>. Il dolce tipico, preparato in occasione delle festività natalizie è la "[[pitta 'mpigliata]]"<ref>{{cita web|url= http://www.ars-alimentaria.it/schedaProdotto.do?idProdotto=66653&siglaRegione=&tipologia=|titolo= ars-alimentaria|accesso=31 maggio 2010|urlmorto= sì}}</ref>.
 
=== Eventi ===
[[File:Carnevale di San Giovanni in Fiore 1.jpg|thumb|Due carri allegorici]]
* {{Citazione necessaria|La pacchiana più bella
[[File:Carnevale di San Giovanni in Fiore 2.jpg|thumb]]
* Miss Estate florense
[[File:Carnevale di San Giovanni in Fiore 3.jpg|thumb]]
* Gara dei Carri
La domenica di [[carnevale]] è festeggiata con una sfilata di carri allegorici e con musica tradizionale e non dal vivo.
* Traversata della Sila
* Criterium Interappeninico
* Boscovivo}}
 
== Persone legate a San Giovanni in Fiore ==
[[File:Joachim of Flora.jpg|thumb|Immagine di Gioacchino da Fiore]]
* [[Gioacchino da Fiore]], nato a [[Celico]] ([[Provincia di Cosenza|CS]]), fondatore dell'Ordine florense, teologo della storia, profeta della "Terza Età", precursore del francescanesimo e della Tdl
* Abate Matteo Vitari de la Tuscia, secondo abate florense, fedele seguace e successore di Gioacchino da Fiore, che replicò tutte le opere del maestro predecessore diffondendole in Europa.
* Salvatore Secreti, sindacalista
* [[Evaristo Principe]], scrittore e saggista
* [[Saverio Marra]], fotografo e pioniere dell'arte fotografica in Calabria
* [[Beppe Lopetrone]], fotografo
* [[Pasquale Spina]], poeta e cantore
* [[Rino Cerminara]], letterato e poeta
* [[Paolo Cinanni]], politico e letterato
* [[Antonio Acri]], ex presidente della Provincia di Cosenza (San Giovanni in fiore 2 dicembre 1942 – Catanzaro, 9 dicembre 2009)
* [[Francesco Laratta|Franco Laratta]], Politico, deputato nazionale, giornalista, scrittore
* Pasqualino Biafora, già deputato nazionale
* [[Alfonso Luigi Marra]], politico ed europarlamentare
* [[Gerardo Mario Oliverio]], politico, già sindaco di San Giovanni in Fiore, consigliere regionale e per quattro legislature deputato nazionale, Presidente della Provincia di Cosenza per due mandati (2004-2014), attualmente governatore della regione [[Calabria]]
* Isabella Pizzi, beata, mistica e “serva di Dio” (1833 – 1873, nata da una famiglia benestante, nonostante gli elogi scelse una vita austera monacale, facendo la “monaca di casa”. Ossia rimanendo nubile in casa onde evitare di dissipare il patrimonio familiare)<ref>{{Cita news|autore=Teresa Bitonti|titolo=Isabella Pizzi, "Donna di Dio"|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=06|anno=2006|pagina=10}}</ref>
* Gaspare Oliverio (1887 - 1956)<ref>{{cita web|url=http://www.fitad.it/isa/Oliverio.html|titolo= Fitad|accesso=31 maggio 2010}}</ref>, archeologo ed [[accademico dei Lincei]]
* Salvatore Barberio (1824 - 1864), studioso ed esponente Risorgimentale. Partecipò ai moti del 1848 al seguito di [[Domenico Mauro]], imprigionato a Ponza, collaborò alla Spedizione di [[Carlo Pisacane]]<ref>Felice Venosta, ''Carlo Pisacane e Giovanni Nicotera o La spedizione di Sapri'' Barbini Editore, Milano 1876.</ref> e nel 1860 si unì ai Garibaldini<ref>{{cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?ChiaveAlbero=201101&ApriNodo=1&TipoPag=comparc&Chiave=200769&ChiaveRadice=201097&RicSez=fondi&RicVM=indice&RicTipoScheda=ca|titolo= Archivio Privato Famiglia Barberio|accesso=31 maggio 2010}}</ref><ref>''San Giovanni in Fiore nelle lotte per l'unita d'Italia: 1848-1860'' /documenti dell'archivio privato della famiglia Barberio, Centro sistema bibliotecario San Giovanni in Fiore.</ref> Tra i suoi documenti è stata ritrovata una delle rare documentazioni sull stato del paese nel XIX secolo, pubblicato con il titolo ''San Giovanni in Fiore nel 1835: manoscritto di un archivio privato''<ref>A cura di Mariolina Bitonti, Centro sistema Bibliotecario 1996.</ref>
* [[Domenico Tarcisio Cortese]], vescovo della chiesa cattolica.
* Saverio Basile, giornalista e scrittore
* Pietro Scarpino, ingegnere informatico
 
== Geografia antropica ==
Riga 524 ⟶ 534:
{{Vedi anche|Urbanistica di San Giovanni in Fiore}}
 
Il centro abitato si è sviluppato sulla “groppa” di monte Difesa, lungo un crinale, con un'esposizione a sud-est. L'orografia del territorio, ripida ma non eccessivamente, ha fatto sì che l'abitato si sviluppasse per gradoni, partendo dal nucleo antico dell'Abbazia Florense fino ad arrivare al quartiere del Bacile. Possiamo suddividere il centro abitato in 5 distinte fasi<ref>POR Calabria – Asse V - Città – Programma di Sviluppo Urbano di San Giovanni in Fiore - dicembre 2003, pp. 6-7.</ref>:<br />
#''sec. XIII – XV'' la zona abbadiale, sviluppata intorno al monastero, visibile ancora oggi l'aggregato di case che formano l'antico rione del “curtiglio”, il primo nucleo urbano aggregato con casette tipiche di edilizia popolare che rappresenta il primo gradone, quello iniziale che ha dato forma al centro e che conserva una notevole compattezza ed integrità;
#''dal XVI secolo ai primi decenni del XX secolo'' la San Giovanni civica comincia a svilupparsi verso est. Nasce in questo periodo il quartiere della “Cona” e successivamente verrà edificato il ponte omonimo. In concomitanza inizia anche uno sviluppo verso nord con la realizzazione del convento dei Cappuccini (1630), edificato su di un colle che domina l'intero abitato. Nel [[XVIII secolo|Settecento]] e nell'[[XIX secolo|Ottocento]] verranno edificati i grandi palazzi signorili delle famiglie più ricche del paese;
 
#''dagli [[anni 1950|anni cinquanta]] fino agli [[anni 1970|anni settanta]] del XX secolo'' verranno riempiti tutti i vuoti urbani esistenti fra gli antichi rioni, specie nella zona del rione dei “Cappuccini”. Vengono tracciate le prime vere arterie stradali (via Panoramica e viale della Repubblica) lungo le quali verranno costruiti grandi caseggiati. È la fase in cui i primi emigrati verso le [[Americhe]], rimandano le [[rimesse]] guadagnate, che verranno investite nell'edilizia. Comincia da qui, il lungo processo edilizio che “disintegrerà” totalmente il colle Difesa<ref>Prendono forma definitivamente i rioni “Petraro”, “Difesa”, “Costa”; cominciano a prendere forma i rioni di “Santa Lucia” e “San Francesco”</ref>;
''dal XVI secolo ai primi decenni del XX secolo'' la San Giovanni civica comincia a svilupparsi verso est. Nasce in questo periodo il quartiere della “Cona” e successivamente verrà edificato il ponte omonimo. In concomitanza inizia anche uno sviluppo verso nord con la realizzazione del convento dei Cappuccini (1630), edificato su di un colle che domina l'intero abitato. Nel [[XVIII secolo|Settecento]] e nell'[[XIX secolo|Ottocento]] verranno edificati i grandi palazzi signorili delle famiglie più ricche del paese;
#''dagli [[anni 1970|anni settanta]] fino ai primi [[anni 1980|anni ottanta]]'' «l'industria edilizia poggiata sulle [[rimesse|rimesse degli emigrati]] ha preso oramai piede, ed enormi quantità di capitali vengono investiti in questo settore, visto come volano economico sostitutivo dell'[[industrializzazione]] mancata. È forte il segno che veleggia, quale l'idea di riscatto sociale fisicamente cementato nella casa. Prende piede quell'urbanizzazione dei centri montani, fenomeno analizzato anche da Università ed Istituti»<ref>G. Pino Scaglione, ''Stato del paesaggio in Calabria,'' Rubbettino Editore, pp. 5–6.</ref>;
 
#''dagli [[anni 1980|anni ottanta]] fino agli [[anni 1990|anni novanta]]'': negli anni ottanta del condono edilizio, la situazione peggiora notevolmente, con la totale perdita del gusto architettonico, a scapito di una mole edilizia non correlata all'evoluzione demografica, ma poggiata ad un ben non precisato investimento per il futuro che non trovando altri e più produttivi impieghi (poca industrializzazione e molta terziarizzazione) finisce per capitalizzarsi “nel cemento e nel mattone”<ref>POR Calabria – Asse V - Città – Programma di Sviluppo Urbano di San Giovanni in Fiore - dicembre 2003, p. 7.</ref><ref>A San Giovanni in Fiore sono calcolati vani abitativi per 80.000 abitanti a fronte di poco meno di 20.000 abitanti effettivi, di cui 15.000 residenti.</ref>.
''dagli [[anni 1950|anni cinquanta]] fino agli [[anni 1970|anni settanta]] del XX secolo'' verranno riempiti tutti i vuoti urbani esistenti fra gli antichi rioni, specie nella zona del rione dei “Cappuccini”. Vengono tracciate le prime vere arterie stradali (via Panoramica e viale della Repubblica) lungo le quali verranno costruiti grandi caseggiati. È la fase in cui i primi emigrati verso le [[Americhe]], rimandano le [[rimesse]] guadagnate, che verranno investite nell'edilizia. Comincia da qui, il lungo processo edilizio che “disintegrerà” totalmente il colle Difesa<ref>Prendono forma definitivamente i rioni “Petraro”, “Difesa”, “Costa”; cominciano a prendere forma i rioni di “Santa Lucia” e “San Francesco”.</ref>;
 
{{citazione|dagli [[anni 1970|anni settanta]] fino ai primi [[anni 1980|anni ottanta]]'' l'industria edilizia poggiata sulle [[rimesse|rimesse degli emigrati]] ha preso oramai piede, ed enormi quantità di capitali vengono investiti in questo settore, visto come volano economico sostitutivo dell'[[industrializzazione]] mancata. È forte il segno che veleggia, quale l'idea di riscatto sociale fisicamente cementato nella casa. Prende piede quell'urbanizzazione dei centri montani, fenomeno analizzato anche da Università ed Istituti|G. Pino Scaglione, ''Stato del paesaggio in Calabria,'' Rubbettino Editore, pp. 5–6.}};
 
''dagli [[anni 1980|anni ottanta]] fino agli [[anni 1990|anni novanta]]'': negli anni ottanta del condono edilizio, la situazione peggiora notevolmente, con la totale perdita del gusto architettonico, a scapito di una mole edilizia non correlata all'evoluzione demografica, ma poggiata ad un ben non precisato investimento per il futuro che non trovando altri e più produttivi impieghi (poca industrializzazione e molta terziarizzazione) finisce per capitalizzarsi “nel cemento e nel mattone”<ref>POR Calabria – Asse V - Città – Programma di Sviluppo Urbano di San Giovanni in Fiore - dicembre 2003, p. 7.</ref><ref>A San Giovanni in Fiore sono calcolati vani abitativi per 80.000 abitanti a fronte di poco meno di 20.000 abitanti effettivi, di cui 15.000 residenti.</ref>.
 
=== Frazioni ===
{{Vedi anche|Frazioni di San Giovanni in Fiore}}
[[File:Fantino vecchia e nuova.jpgjpeg|thumb|destra|Panorama di Fantino, la frazione più antica]]
 
=== Suddivisioni storiche ===
Il centro storico di San Giovanni in Fiore presenta una dettagliata suddivisione in quartieri<ref>{{cita|Maestri, 2008|p. 54}}.</ref>:
* ''Cugnale-Curtigliu''
* ''Catoja-Scigatu''
* ''Costa- Petraru''
* ''Filippa''
* ''Timpune-Cona''
Riga 549 ⟶ 555:
* ''Cuschinu''
 
La rimanente parte del centro abitato, invece, è stato diviso nei seguenti quartieri<ref>{{cita|De Luca, 1998|Cap. 6}}.</ref><ref>{{cita|Maestri, 2008|Cap. 1}}.</ref>:
 
*''[[Palla Palla]]'',
*''Olivaro'',
*''Pirainella'',
*''Panoramica'',
*''Ferrantiellu'',
* ''Macchia di lupoLupo'',
*''Cuoscinu'',
* ''Bacile'',
* ''Rifisa''
 
== Economia ==
L'economia di San Giovanni in Fiore ha subito un forte processo evolutivo nel XX secolo, che ha trasformato un centro montano con economia agricola e artigianale in un centro residenziale ad economia mista. L'evoluzione dell'economia sangiovannese è legata molto all'evoluzione della scolarizzazione della popolazione cittadina, in quanto questo fenomeno ha avviato un forte processo di terziarizzazione che caratterizza la città silana<ref>{{cita|De Luca, 1998|pp. 301-305}}.</ref>.
 
=== Agricoltura ===
L'agricoltura resta la base economica di San Giovanni in Fiore. Molte [[azienda agricola|aziende agricole]] operano nel territorio, e nell'ultimo decennio si sta assistendo ad una riconversione produttiva delle stesse, con un mutamento che si potrebbe definire a carattere industriale. Le specie territoriali di produzione agricola, sono gli [[ortaggi]] in generale, con la specialità della [[patata silana]], (il territorio di San Giovanni in Fiore fa parte della zona di produzione della ''[[Patatapatata della Sila]]''). Anche la produzione di frutta è piuttosto variegata, specie di [[pera|pere]], [[mela|mele]], [[ciliegia|ciliegie]]<ref>{{Cita news|autore=Saverio Basile|titolo=In Sila come nel trentino in fatto di frutticoltura.|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=05|anno=2000|pagina=8}}</ref>, ristretta soloperò in ambito locale, anche se per alcune tipologie di mele (cotogna, coccia e limoncella) si ha l'intenzione di ottenere il marchio [[Indicazione geografica protetta|IGP]] per cercare di inserirsi in nuovi mercati nazionali. Numerosi sono gli allevamenti di bestiame, specie di [[maiale]] con la tipicità dell'allevamento del [[Calabrese (maiale)|suino nero calabrese]], di [[mucca|mucche]] da latte e da carne, in particolare della razza [[podolica]], così come diffuso è l'allevamento di ovini (pecore e capre).
[[File:Area PIPP.I.P. SGF(San Giovanni in Fiore - loc. Jacoi).jpg|thumb|left|Zona industriale]]
 
=== Industria ===
Il settore ''industriale'' è moderatamente sviluppato. Ad inizio del secolo scorso, è sfumata l'occasione per una grande industria legata all'energia<ref>{{cita|De Luca, 1998|pp. 284-286}}.</ref> (anche se vi sono future prospettive di sviluppo del settore), mentre si è molto contratto il settore del legno: si è passati da 32 segherie ad inizio XX secolo, alle attuali 6. Lo stesso discorso vale per gli [[opificio|opifici]], ridotti di dimensione e quasi totalmente scomparsi. Nonostante il ridimensionamento delle segherie, il comparto del legno è quello che ad oggi, si rivela il più attivo e dinamico, grazie soprattutto alla riconversione della lavorazione del legno che non si basa più sul semplice e finalizzato taglio del legname, ma ha assunto i connotati della lavorazione e trasformazione del legno stesso. Molto dinamiche, in questo senso sono le attività industriali basate sulla produzione di mobili, porte ed infissi, e la trasformazione del legno in generale.
Anche il settore dell<nowiki>{{'</nowiki>}}''industria alimentare'' si è molto vivacizzato nell'ultimo decennio, con il sorgere di attività alimentari legate alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti caseari, legati alla lavorazione della carne (specie il maiale), di dolci e di pane, che esportano i loro prodotti in tutt'Italia<ref name="cita|-De -Luca, -1998|-311"/>.
 
=== Terziario servizi e commercio ===
[[File:PalazzoSan ComunaleGiovanni SGFin Fiore (CS) - municipio - 03.jpg|thumb|Il Palazzo Municipale]]
Il ''terziario pubblico'' è il settore più cospicuo dell'economia sangiovannese, trovando impiego una gran parte della forza lavoro della cittadina. Ciò è favorito dall'impiego pubblico nell'amministrazione, ma anche nell'[[ospedale]] cittadino. A questi si aggiungono gli impiegati che trovano lavoro nei [[assicurazione|servizi assicurativi]], nei [[banca|servizi bancari]] (con 6 banche sul territorio), e nel ''servizio all'impresa''. Quest'ultimo è un settore a forte crescita e molto attivo, grazie alle [[casa editrice|case editrici]] e alle tipografie presenti, che soddisfano una domanda non solo interna ma anche estesa alla provincia ed alla regione, e soprattutto molto attivi sono i laboratori video/fotografici, con professionisti che operano e lavorano prodotti provenienti da aziende di tutt'Italia<ref>{{cita|De Luca, 1998|p. 309}}.</ref>.
Il settore del ''commercio'', è stato, assieme all'edilizia, il settore trainante dello sviluppo economico negli anni settanta e ottanta, favorito dalla posizione baricentrica della cittadina tra i centri provinciali di [[Cosenza]] e [[Crotone]], molto sviluppato sia nel settore abbigliamento che in quello ricreativo/ristorativo (bar, rosticcerie, ristoranti e pizzerie). È comunque ampio il ventaglio dell'offerta commerciale, che non presenta vuoti di settore, se si escludono i grandi contenitori dei Centri commerciali.
 
=== Turismo ===
[[File:San Giovanni e Carlomagno 2006 (7).jpg|thumb|leftright|Piste da sci da fondo]]
Il ''settore turistico'' è sicuramente quello di maggiore pregio, e sul quale molti sono gli impegni imprenditoriali e politici che vanno verso questa direzione, confortati dagli andamenti dei flussi turistici che fanno registrare presenze per circa 100.000 visitatori l'anno,<ref>{{cita web|url=http://florense.it/San_Giovanni_in_Fiore/PDF_S_Giovanni_Fiore/Turismo_locale.pdf|titolo= Florense.it - I dati del 2000 indica 60.000/70.000 presenze registrate con ampi trend di crescita.|accesso=31 maggio 2010}}</ref> attratti soprattutto dall'Abbazia Florense ma anche dal resto del centro storico, ritenuto uno dei più belli di tutta la Regione<ref>Sondaggio fatto nel 2009 da "Il Quotidiano della Calabria", dove San Giovanni in Fiore è risultato il secondo comune più votato.</ref>. Vi è una variegata forma turistica che comprende tutto il territorio di San Giovanni in Fiore. Il turismo in questo senso può essere suddiviso in:
* ''Turismo culturale'', legato allo studio e alla storia di Gioacchino da Fiore;
Riga 576 ⟶ 590:
* ''Turismo naturalistico'', legato al patrimonio naturale della Sila, e al neo [[Parco nazionale della Sila]];
* ''Turismo sportivo'', legato soprattutto agli sport invernali, ma che coinvolge sport praticabili nelle altre stagioni dell'anno, quali il [[trekking]] e la [[mountain bike]].
 
=== Artigianato ===
Tra le attività più tradizionali vi sono quelle [[artigianato|artigianali]], che si distinguono per l'arte della [[tessitura]], finalizzata alla realizzazione di [[tappeti]] caratterizzati da tecniche, da disegni e da temi ispirati ai Paesi orientali e mediorientali, oltreché per l'arte del [[vimini]].<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=3 | p=14}}</ref><ref name=TessLong>{{Cita web | url=http://www.tessituralongobucco.it/la%20tessitura%20in%20calabria.htm| titolo= La tessitura in Calabria | accesso=26 maggio 2016}}</ref>
 
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:SS 107 - bivio cuturelle.jpg|thumb|La SS 107 presso il bivio "Cuturelle"]]
=== Strade ===
Il comune è interessato dalle seguenti direttrici stradali:
Le Principali arterie che attraversano San Giovanni in Fiore sono:
* [[Strada statale 107 Silana Crotonese]] ([[Paola (Italia)|Paola]] ↔ [[Cosenza]] ↔ [[Crotone]])
 
* [[Strada statale 107 Silana Crotonese]] '' ([[Paola (Italia)|Paola]] ↔ [[Cosenza]] ↔ [[Crotone]])
* [[Strada statale 108 Silana di Cariati]] (nella diramazione che da [[Colosimi]] ↔ porta a [[Frazioni di San Giovanni in Fiore|Torre Garga]] frazione di San Giovanni in Fiore)
 
ma più numerose sono le Strade Provinciali:
* SP 207 Germano - Croce di Magara<small> fraz. di [[Spezzano della Sila]]</small>
* SP 208 [[Cuturelle]] - Germano
Riga 593 ⟶ 607:
* SP 215 Rovale - Pino Collito - Quaresima
* SP 216 Trepidò - Caporose
* SP 212 Palla palla - Castelsilano
* SP 213 Gimmella - Acquafredda
* SP 260 Palla palla - Savelli
 
=== Ferrovie ===
[[File:FCL Stazione San Giovanni in Fiore.JPG|thumb|Stazione San Giovanni in Fiore]]
Il comune era interessato dalla [[Ferrovia Cosenza-Camigliatello-San Giovanni in Fiore]], inaugurata nel 1956. Dal 1997 la tratta [[Camigliatello Silano]]-San Giovanni in Fiore fu sospesa dal servizio regolare e utilizzata solo da treni turistici.
[[File:Ferrovia Cosenza-San Giovanni in Fiore.png|thumb|left|Mappa della Ferrovia Cosenza – SGF]]
 
San Giovanni in Fiore è dotata di una strada ferrata, quasi totalmente dismessa. La linea è la [[Ferrovia Cosenza-Camigliatello-San Giovanni in Fiore]], inaugurata nel 1956. La tratta fa parte di un vecchio progetto promosso all'inizio del secolo scorso, che prevedeva la realizzazione di una linea ''Trans-silana'' che collegasse le città di [[Cosenza]] e di [[Crotone]], attraversando tutto l'[[altopiano della Sila]], con locomotori elettrificati. Il progetto non fu mai portato a conclusione, anzi, venne più volte ridimensionato. La tratta [[Ferrovia Crotone-Petilia Policastro|Crotone-Petilia Policastro]] infatti fu realizzata a [[scartamento ridotto]], e non venne completato il tratto San Giovanni in Fiore-Petilia Policastro. Nuovi scenari si stanno avanzando negli ultimi anni, su iniziativa dell'ente Parco nazionale della Sila<ref>{{cita web|url=http://www.parcosila.it/web/it/20/news/154/ente-parco-nazionale-della-sila-ferrovie-della-calabria-e-provincia-di-cosenza-insieme-per-il-rilancio-del-treno-a-vapore-della-sila.html|titolo= Sito ufficiale del Parco Nazionale della Sila|accesso=31 maggio 2010}}</ref>.<br />
Tre sono le stazioni ferroviarie ricadenti nel territorio comunale di San Giovanni in Fiore:
* Stazione di San Giovanni in Fiore
Riga 604 ⟶ 621:
 
=== Mobilità urbana ===
NegliI ultimitrasporti anniurbani ile paese si è dotatointerurbani di unSan sistemaGiovanni diin lineeFiore urbanevengono che collegano i quartieri perifericisvolti con ilservizi centro cittadino. Le corse non sono frequenti, ma sono concentrate nelle oreregolari di maggiore traffico veicolare, con le linee gestite eautobus garantite dagli autobusgestiti delledalle [[Ferrovie della Calabria]]<ref>{{cita web|url=http://www6.asmenet.it/sangiovanniinfiore/index.php?action=index&p=275|titolo= Sito comune di San Giovanni in Fiore|accesso=31 maggio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304122216/http://www6.asmenet.it/sangiovanniinfiore/index.php?action=index&p=275#|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.comune.sangiovanniinfiore.cs.it/index.php?action=index&p=261|titolo=Orari Suautobus questada direzione,San l'amministrazioneGiovanni comunalein staFiore cercandoper di creare, insieme agli operatori privati del settore, un sistema di trasporto pubblico locale autonomo, con l'intento di poter collegare il centro con le periferieCosenza e leper frazioniCrotone|accesso=6 dellagiugno cittadina, sostituendo e migliorando il sistema di trasporto attuale2010}}</ref>.
San Giovanni in Fiore è un centro urbano isolato, e lontano dalle grandi città della Calabria. In favore alla cittadina è però la sua posizione geografica, baricentrica a livello regionale, e quasi perfettamente al centro fra la direttrice Cosenza - Crotone. A questa sua peculiarità e al fatto che come centro urbano ha un forte pendolarismo, sia in entrata che in uscita, negli anni la cittadina si è attrezzata per quel che riguarda il trasporto interurbano, proprio fra la cittadina e le città di Cosenza e Crotone.<br />
Questi sono i collegamenti tra la cittadina ed i capoluoghi di provincia di Cosenza e Crotone<ref>{{cita web|url=http://www.comune.sangiovanniinfiore.cs.it/index.php?action=index&p=261|titolo=Orari autobus da San Giovanni in Fiore per Cosenza e per Crotone|accesso=6 giugno 2010}}</ref>.
 
== Amministrazione ==
{{vedi anche | Sindaci di San Giovanni in Fiore|Elezioni comunali a San Giovanni in Fiore}}
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|USA|Clarksburg (Virginia Occidentale){{!}}Clarksburg}}
* {{Gemellaggio|Italia|Paola (Italia){{!}}Paola}}
* {{Gemellaggio|stato=Belgio|città=Genk}}
 
===Altre informazioni amministrative===
== Sport ==
È sede amministrativa del [[parco nazionale della Sila]], ubicata presso la frazione di [[Lorica (San Giovanni in Fiore)|Lorica]], e faceva parte della [[comunità montana Silana]] (soppressa assieme alle altre comunità montane calabresi nel 2013).
[[File:Oratorio San Francesco.jpg|thumb|rigth|Oratorio S.F. Calcio a 5]]
Pur essendo un paese di montagna, storicamente le attività sportive più praticate a San Giovanni in Fiore sono quelle tradizionali italiane come il [[Calcio (sport)|calcio]] e la [[pallavolo]]. Solo nell'ultimo ventennio è affiorato un certo interesse per gli sport invernali quali lo [[sci alpino]] e soprattutto lo [[sci nordico]] (o sci di fondo), promuovendo la realizzazione di infrastrutture sportive adeguate che negli ultimi anni hanno incentivato ed incoraggiato la pratica di tali attività.
 
== Sport ==
=== Calcio ===
Il calcio è lo sport più praticato. La prima squadra locale fu la ''Sangiovannese'' che giocò nella prima metà del secolo scorso, sostituita nel 1947 dalla ''Silana'', la nuova principale squadra locale. La Silana durante il corso della sua storia non ha mai gareggiato in campionati professionistici raggiungendo come massimo traguardo, la partecipazione nel campionato di serie D (Dilettanti), durante la seconda metà degli anni novanta. NellaAttualmente, stagionele insquadre corsodi disputacalcio ilsono campionatodue, diF.C. Silana, e Stelle Azzurre promozioneSilana.
 
=== Calcio a 5 ===
Il [[calcio a 5]] è uno sport che si è diffuso solo negli ultimi anni, precisamente dal 2001 con la costituzione ufficiale della prima squadra di calcio a 5 della cittadina, ossia l{{'}}''Oratorio San Francesco''<ref>{{cita web|url=http://www.oratoriosf.it/index2.asp|titolo=Oratorio San Francesco|accesso=6 giugno 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090428144247/http://www.oratoriosf.it/index2.asp}}</ref>. La squadra locale milita nel campionato di serie C1 durante la stagione 2009/2010.
 
=== Pallavolo ===
Riga 629 ⟶ 645:
La pallavolo è insieme al calcio l'attività sportiva storica della cittadina, sviluppatasi molto durante gli anni novanta.
La squadra locale di pallavolo è la ''Silan Volley'' (poi diventata ''Volley SGF''), fondata nel 1983, ha conosciuto nel corso della sua esistenza, alti e bassi, con l'apice della carriera sportiva culminato a fine anni novanta con la disputa per 2 anni del campionato di serie B2.
La “Volley SGF” ha disputato il campionato di serie C. Guidata dal presidente Antonio Atteritano e dall'allenatore Salvatore Cocchiero, la squadra oramai è molto conosciuta in ambito regionale (il presidente Atteritano è il vicepresidente regionale della [[Fipav]] Calabria), ed ha una scuola volley che conta più di 100 iscritti<ref>{{cita web|url=http://www.volleysgf.it/Index2.asp|titolo=VolleySGF|accesso=6 giugno 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110208143200/http://www.volleysgf.it/index2.asp}}</ref>.
 
=== Sci di fondo ===
Di recente storia, (solo 20 anni fa era uno sport di nicchia, praticato da pochi affezionati) loLo [[sci di fondo]], sport nazionale dei paesi scandinavi, è diventato sport praticato dalla fine del ventesimo secolo, grazie ad una costante diffusione ed istituzione della disciplina, per merito specie dello “Sci club Montenero” l'associazione sportiva che pratica questo sport. Lo Sci club, coadiuvato dalla collaborazione degli enti operanti sul territorio (Comune, Provincia, Comunità Montana e Parco Nazionale della Sila) ha fatto dello sci da fondo, un punto fermo dello sport sangiovannese<ref>{{cita web|url=http://www.swh.it/wp/?p=2789|titolo=Sila web house.it|accesso=6 giugno 2010}}</ref>. La squadra agonistica dello sci club Montenero, gareggia oramai da molti anni in competizioni nazionali e interregionali, e per meglio praticare questo sport, è stato realizzato nel territorio comunale il “[[Centro Fondo Carlomagno]]”, impianto nel quale la squadra locale effettua la preparazione agonistica, oltreché le gare e le manifestazioni principali.
 
=== Sci alpino ===
Lo sci da discesa è praticabile presso la frazione di [[Lorica (San Giovanni in Fiore)|Lorica]], attrezzata con impianti di risalita, che dal villaggio portano sulla cima di monte [[Botte Donato]], il monte più alto della [[Sila]]. Lo sci da discesa, nato sui monti silani negli anni settanta, ha fatto registrare una grande diffusione specie nell'ultimo decennio. Nel villaggio sono presenti alcune "Scuole sci"<ref>{{cita web|url=http://www.sciclublorica.it/home.html|titolo=Sci Club Lorica|accesso=6 giugno 2010|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.scuolascilorica.it/home/|titolo=Scuolasci Lorica|accesso=6 giugno 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110419014239/http://www.scuolascilorica.it/home/}}</ref> impegnate in competizioni interregionali e nazionali.
 
=== Altro ===
Riga 643 ⟶ 659:
* Associazione [[Mountain Bike]] - Gran Bosco d'Italia
* Associazione scherma calabrese
*Associazione sportiva Sila Basket - Pallacanestro e Street Basket 3v3
 
Il 29 dicembre [[2005]] San Giovanni in Fiore è stata una delle tappe del viaggio della [[Fiaccola olimpica]] per i [[Giochi olimpici invernali]] di [[XX Giochi olimpici invernali|Torino 2006]]<ref>{{Cita news|autore=Redazionale|titolo=La prima volta della fiamma olimpica.|pubblicazione=Il nuovo Corriere della Sila|giorno=05|mese=01|anno=2006|pagina=8}}</ref>.
 
Riga 648 ⟶ 666:
* Stadio comunale ''Valentino Mazzola''
* Stadio comunale ''Saltante''
* [[Palazzetto dello sport (San Giovanni in Fiore)|Palazzetto dello sport]]
* Palasport
* Centro fondo ''Carlomagno''
* Scuola Golf ''Garga''
Riga 668 ⟶ 686:
==== Stadio comunale ====
[[File:Stadio Valentino Mazzola le tribune.jpg|thumb|Interno del "Valentino Mazzola"]]
Lo stadio comunale ''Valentino Mazzola'' è il più grande di San Giovanni in Fiore. Realizzato su uno spiazzo rurale, assunse la forma attuale grazie al progetto di trasformazione avvenuta negli anni ottanta<ref>Alessino Alessio, ''Noi della Silana'', Edizioni Puzzle, 1994 San Giovanni in Fiore, p. 10</ref>: ha una sola tribuna, coperta nella parte centrale, il manto in erba naturale (l'unico stadio della cittadina ad averlo) e può ospitare circa 1.500 persone, ed è intitolato a [[Valentino Mazzola]], calciatore del [[Torino F.C.|Torino]], scomparso nella [[Tragedia di Superga]]. Vi disputa le partite interne la squadra locale (''Silana 1947''). Fino agli anni ottanta è stato un campo di calcio in terra battuta, con una tribuna popolare in legno, senza norme di sicurezza accettabili<ref>{{cita web|url=http://www.almanaccocalciocalabria.it/campionati/squadre.asp?id=48|titolo=Almanacco del Calcio in Calabria|accesso=6 giugno 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080414185234/http://www.almanaccocalciocalabria.it/campionati/squadre.asp?id=48}}</ref>. Nell'ultimo decennio ha ospitato i ritiri estivi di alcune squadre di [[Serie B]] ([[Associazione Calcio Rinascita Messina|A.C.R. Messina]], [[Unione Sportiva Avellino|Avellino U.S.]] [[{{Calcio Crotone FC]]|N}} e Reggina Calcio)<ref>{{cita web|url=http://www.messinasportiva.it/news.php?id=3038&tabella=articoli&sport=2|titolo= Messina sportiva|accesso=9 giugno 2010|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.corrieredellosport.it/Notizie/Calcio/38319/Pisa,+preso+Degano+Ora+Siqueira|titolo= Corriere dello Sport|accesso=8 giugno 2010|urlmorto=sì}}</ref>.
 
==== Palazzetto dello sport ====
{{vedi anche|Palazzetto dello sport (San Giovanni in Fiore)}}
[[File:Palasport SGF (1).jpg|thumb|left|Proiezione grafica del Palasport]]
Inaugurato il 31 marzo 2010<ref>{{cita web|url=http://www.futsalcalabria.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1422:san-giovanni-in-fiore-inaugurazione-palasport&catid=34:news&Itemid=61 Dal Sito di "Futsal Calabria"|titolo=San Giovanni in Fiore: inaugurazione Palasport|accesso=26 ottobre 2010}}</ref>, il Palazzetto dello Sport sorge nel quartiere ''Pirainella'', posto a nord del centro abitato, all'interno del grande parco comunale. L'edificio è stato realizzato in parte abbattendo e ricostruendo ex novo, ed in parte utilizzando la struttura in stato di abbandono, di quel che doveva essere la piscina comunale della cittadina, abbandono che fu argomento di un servizio di [[Moreno Morello]] su [[Striscia la Notizia]]<ref>{{cita web|url=http://www.striscialanotizia.mediaset.it/bin/90.$plit/P_35_56_indexstory_listapdf_itemName_6_binary.pdf|titolo=Striscia Story 2006-2007|accesso=26 ottobre 2010}}</ref>, i cui lavori, iniziati nella seconda metà degli anni ottanta, rimasero incompiuti. Il Palazzetto dello sport, di forma ovale, ha una struttura con tetto in legno lamellare, una capienza di 500 spettatori seduti su due tribune, mentre in caso di manifestazioni e/o eventi, la struttura può ospitare fino a 1.000 spettatori, grazie alla possibilità di posti a sedere da aggiungere sul tappeto di gioco. Può dunque ospitare concerti e convegni specie durante i periodi più freddi dell'anno, essendo dotata di un impianto di riscaldamento combinato metano/termico a pannelli solari. Il tappeto di gioco è in gomma sintetica. {{-}}
 
== Note ==
{{<references|3}} />
 
== Bibliografia ==
Riga 682 ⟶ 699:
* {{cita libro|Bitonti|Teresa|San Giovanni in Fiore. Storia - Cultura - Economia|curatore=Fulvio Mazza|1998|Rubbettino|Soveria Mannelli|pagine=cap. 5|capitolo= La cultura nel novecento|anno=1998|editore=Rubbettino Editore|città=Soveria Mannelli (Cz)|isbn=88-7284-737-0|cid=Bitonti, 1998}}
* {{cita libro|De Luca|Giuseppe|San Giovanni in Fiore. Storia - Cultura - Economia|curatore=Fulvio Mazza|1998|Rubbettino|Soveria Mannelli|pagine=cap. 6|capitolo=Una modernizzazione economico-territoriale da emigrazione|isbn=88-7284-737-0|cid=De Luca, 1998}}
* {{cita libro|nome=Congi|cognome=Gianluca, 2019.|titolo=Atlante fotografico degli uccelli del Parco Nazionale della Sila con inediti contributi sull'avifauna silana|editore=Ente Parco Nazionale della Sila - Lorica di San Giovanni in Fiore (CS), 400 pp.|isbn=978-88-97750-16-1}}
* Congi Gianluca, 2021. Atlante fotografico degli uccelli del Parco Nazionale della Sila con inediti contributi sull'avifauna silana. Seconda edizione riveduta e aggiornata. Ente Parco Nazionale della Sila - Lorica di San Giovanni in Fiore (CS), 416 pp., ISBN 978-88-97750-34-5
* {{cita libro|Carlo|Arnone| Il Monastero dei tre fanciulli e l'Abbazia Florense|1977|Fasano editore|Cosenza|cid=Carlo, 1977}}{{NoISBN}}
* {{cita libro|Saverio|Basile|La Sila|1969|editrice Calabria notizie| San Giovanni in Fiore(Cs)|cid=Basile, 1969}}{{NoISBN}}
Riga 690 ⟶ 709:
* {{cita libro|Centro Studi|Gioachimiti|Gioacchino da Fiore|2006|Librare|San Giovanni in Fiore (Cs)|cid=Centro Studi Gioachimiti, 2006}}{{NoISBN}}
* {{cita libro|Pasquale|Corsi|Storia della Calabria Medievale - I Quadri generali - la chiesa latina: organizzazione religiosa, culturale, economica e rapporti con Roma e Bisanzio|2001|Gangemi Editore| Roma|cid=Corsi, 2001}}{{NoISBN}}
* Vincenzo Gentile, ''La Calabria strappata. L'emigrazione transoceanica dal sogno americano all'incubo di Monongah,'' Librare, Milano-Cosenza 2009
* {{cita libro|nome=Giovanni|cognome=Greco|titolo=La città monastica|anno=2005| editore=Pubblisfera|città=San Giovanni in Fiore (Cs)|isbn=88-88358-32-3|cid=Greco, 2005}}
* {{cita libro|nome=Pasquale| cognome=Lopetrone|titolo=La localizzazione del protomonastero di Fiore. Cronaca dell'attività ricognitiva - marzo 1997-luglio 2003, in "Florensia" n. 16-17|editore=DedaloBariDedalo, Bari| anno=2003|pp=251-256||cid=Lopetrone, 2003}}{{NoISBN}}
* Pasquale Lopetrone, ''Il protomonastero di Fiore - origini, fondazione, vita, distruzione, ritrovamento'', in "Abate Gioacchino, organo trimestrale per la causa e la canonizzazione del servo di Dio Gioacchino da Fiore", N. 2-3&nbsp;2004, Stampa Grafica Cosentina, anno 2004, pp.&nbsp;39–65.
* {{cita libro|nome=Pasquale| cognome=Lopetrone|titolo=La Chiesa Abbaziale Florense di San Giovanni in Fiore|anno=2002| editore=Librare|città=San Giovanni in Fiore (Cs)|isbn=88-88637-09-5|cid=Lopetrone, 2002}}
* Pasquale Lopetrone, ''I luoghi di Gioacchino - La chiesa dell'archicenobio florense di San Giovanni in Fiore'', in "Abate Gioacchino, organo trimestrale per la causa e la canonizzazione del servo di Dio Gioacchino da Fiore", N. 2-3&nbsp;2004, Stampa Grafica Cosentina, anno 2004, pp.&nbsp;XCV-CVII.
* {{cita libro|autore= Pasquale Lopetrone |capitolo= Fara, Fiore, San Giovanni in Fiore |curatore= D. Maestri, G. Spadafora |titolo= Ambiente e architetture di San Giovanni in Fiore |città= Roma |editore= Gangemi Editore |anno=2008 |ISBN= 978-88-492-1568-7 |pp= 189-202 |cid= Lopetrone, 2008 }}
* {{cita libro|Pasquale| Lopetrone|Atlante delle fondazioni Florensi|2006|Rubbettino Editore|Soveria Mannelli (Cz)|isbn=88-498-1626-X|cid=Lopetrone, 2006}}
* Pasquale Lopetrone, ''Religiosi del Cosentino - Gioacchino da Fiore- Luoghi, Predicazioni, itinerari spirituali'', Catalogo della sezione della mostra, San Giovanni in Fiore 2000, Edizioni Pubblisfera.
* Pasquale Lopetrone, ''San Martino di Giove a Canale di Pietrafitta - Tomba dell'abate Gioacchino da Fiore Restauri 2014-2015'', edizione Pubblisfera ISBN 978-88-97632-61-0.
* Pasquale Lopetrone, ''Il Cristo fotoforo florense'' Pubblisfera, San Giovanni in Fiore (Cs) 2012, ISBN 978-88-97632-11-5.
* Pasquale Lopetrone ''L'effigie dell'abate Gioacchino da Fiore'', in VIVARIUM - Rivista di Scienze Teologiche- Anno XX- n.3, Pubblisfera, San Giovanni in Fiore (Cs) 2013, ISBN 978-88-97632-26-9.
* {{cita libro|autore= Pasquale Lopetrone |titolo= Monastero di San Giovanni in Fiore. Repertorio del Cartulario dal 1117 al 13 settembre 1500 |url= https://issuu.com/pas.lopetrone/docs/repertorio_cartulario_mon_sgf |editore= Edizioni Pubblisfera |città= San Giovanni in Fiore |anno= 1999 }}
* {{cita news|autore= Pasquale Lopetrone |titolo= La cripta dell’arcicenobio Florense: strutture originarie e superfetazioni storiche |rivista= Florensia |numero= n. 13-14 (Comunicazioni al 5º Congresso Internazionale di Studi Gioachimiti, San Giovanni in Fiore settembre 1999) |città= Bari |anno=2001 |editore= Edizioni Dedalo |pp= 203-258 }}
* Pasquale Lopetrone, ''Palazzo Barberio di San Giovanni in Fiore'', in ''Un presidio di Civiltà Dimore Storiche vincolate in Calabria'', (a cura di G. Cerando), Soveria Mannelli (CZ) 1998, Rubbettino Editore 1998, pp.&nbsp;195–199.
* Pasquale Lopetrone, ''Architettura florense delle origini'', in AA. VV., ''Gioacchino da Fiore'', Librare S. Giovanni in Fiore (CS) 2006, pp.&nbsp;73–87. vol. 17x24, pp.&nbsp;73–87.
* Pasquale Lopetrone, ''La diffusione dell’ordine florense: materiali per un Atlante'', in ''Gioachimismo e profetismo in Sicilia'', a cura di C.D. Fonseca, Atti del convegno Palermo, Viella Roma 2006, pp.&nbsp;227–246.
* Pasquale Lopetrone, ''La'' «Domus, que dicitur mater omnium» - ''Genesi Architettonica del proto Tempio del'' «Monasterium» ''florense'', in: ''Jure Vetere. Ricerche archeologiche della prima fondazione monastica di Gioacchino da Fiore (indagini 2001-2005)'', (a cura di) C. D. Fonseca, D. Roubis, F. Sogliano, Rubbettino Soveria Mannelli (CZ) 2007, pp.&nbsp;295–331.
* Pasquale Lopetrone, ''Fiore come Nazareth'', in «''Gioacchino da Fiore “Il calabrese di spirito profetico dotato”''», Rivista Provincia di Cosenza, Tipografia De Rose 2011, pp. 42-44.
* Pasquale Lopetrone, ''L’abbazia di San Giovanni in Fiore caposaldo dell’architettura florense'', in «''Gioacchino da Fiore “Il calabrese di spirito profetico dotato”''», Rivista Provincia di Cosenza, Tipografia De Rose 2011, pp. 50-52.
* Pasquale Lopetrone, ''Le raffigurazioni dell’abate Gioacchino'', in «''Gioacchino da Fiore “Il calabrese di spirito profetico dotato”''», Rivista Provincia di Cosenza, Tipografia De Rose 2011, pp. 127-128.
* Pasquale Lopetrone, ''Iconografia in America Latina'', in ''Gioacchino da Fiore “Il calabrese di spirito profetico dotato''”, Rivista Provincia di Cosenza, Tipografia De Rose 2011, pp.&nbsp;154–155.
* {{cita libro| nome=Diego | cognome=Maestri | coautori=Giovanna Spadafora | titolo=Ambiente e architetture di San Giovanni in Fiore| anno=2008| editore=[[Gangemi Editore]]|città=Roma |isbn=978-88-492-1568-7|cid=Maestri, 2008}}
* {{cita libro|nome=Pietro Maria|cognome=Marra| coautori= Mariolina Bitonti| titolo=San Giovanni in Fiore – storia – arte – cultura|anno=2005| editore=Tipografie Grafiche Zaccara|città=San Giovanni in Fiore (Cs)|isbn=88-88637-30-3|cid=Marra, 2005}}
Riga 700 ⟶ 736:
* {{cita libro|nome=Romano|cognome=Napolitano|titolo=San Giovanni in Fiore monastica e civica. Storia documentata del capoluogo silano con note critiche esplicative e ragionate vol. 1|anno=1978|editore=Laurenziana|città=Napoli|cid=Napolitano, 1978}}{{NoISBN}}
* {{cita libro|Francesca|Passalacqua|Storia della Calabria del Rinascimento - Architettura degli ordini religiosi - architettura cistercense e florense|2001|Gangemi Editore| Roma|cid=Passalacqua, 2002}}{{NoISBN}}
* Prisco Alfredo, "''Studio sul dialetto di S. Giovanni in Fiore con note di etnolinguistica, antropologia e folklore"'', Rubbettino 1984;" ''Dialoghi Florensi"'', Pubblisfera, 2012;" ''Nuove scoperte sulle figure, sulle parole e sulle pietre di Gioacchino da Fiore"'', Pubblisfera, 2013.
* {{cita libro|nome=Emiliano|cognome=Morrone| coautori= Francesco Saverio Alessio| titolo=La società sparente|anno=2007| editore=Neftasia Editore|città=Pesaro (Pu)|isbn=88-6038-011-1|cid=Morrone, 2005}}
 
Riga 709 ⟶ 745:
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:San Giovanni in Fiore}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.comune.sangiovanniinfiore.cs.it/|Sito del comune di ''San Giovanni in Fiore''}}
 
{{San Giovanni in Fiore}}
{{ProvinciaComuni della provincia di Cosenza}}
{{Comuni del Parco Nazionale della Sila}}
{{Comunità montana silana}}