Vittorio Veneto (C 550): differenze tra le versioni

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Struttura: Collegamento a Mack (nave).
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{{nota disambigua|L'omonima [[nave da battaglia]] della [[Regia Marina]]|[[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|Vittorio Veneto]]}}
{{Infobox nave
|Categoria = incrociatore
|Nome = ''Vittorio Veneto''
|Immagine = Vittorio Veneto (incrociatore).jpg
|Dimensioni_immagine =
|Didascalia =
|Bandiera = Naval Ensignensign of Italy.svg
|Tipo = [[Incrociatore missilistico|Incrociatore lanciamissili]] [[portaelicotteri]]
|Classe = Vittorio Veneto
|Numero_unità =
|Costruttori = [[Italcantieri]] [[Navalmeccanica]]
|Cantiere = [[Cantiere navale di Castellammare di Stabia|Castellammare di Stabia]]
|Identificazione = 550
- numero di costruzione:<br />
|Ordinata=
639 (790)
|Impostata=10 giugno [[1965]]
|Ordine =
|Varata=5 febbraio [[1967]]
|CompletataImpostazione =12 luglio10 giugno [[19691965]]
|VarataVaro = 5 febbraio [[1967]]
|Entrata_in_servizio=31 ottobre 1969
|Completamento = 12 luglio [[1969]]
|Proprietario=
|Entrata_in_servizio = 31 ottobre 1969
|Radiata=
|Proprietario = {{Insegna navale|ITA|icona}}
|Destino_finale=in disarmo dal 29 giugno [[2006]].
|Fuori_servizio = 1 novembre 2003
|Dislocamento= 7500
|Radiazione = 29 giugno 2006
|Stazza_lorda= 9550
|Destino_finale = demolito ad [[Aliağa]] in Turchia nel 2021
|Lunghezza=179,6
|Dislocamento = 7500 t <br/> 9550 t (pieno carico)
|Larghezza=19,4
|Stazza_lorda = 9550
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|Lunghezza = 179,6
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|Ponte_di_volo=48 × 18,5
|Pescaggio = 6
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4 Caldaie Ansaldo-[[Foster Wheeler]]<br />
|Ponte_di_volo = 48 × 18,5
2 turboriduttori<br />
|Propulsione = 4 caldaie Ansaldo-[[Foster Wheeler]]<br />2 turboriduttori<br />2 eliche<br />potenza complessiva di 73000 [[Cavallo vapore britannico|hp]]
2 eliche<br />
|Velocità = 32
'''Potenza:''' 73000 [[Cavallo vapore britannico|hp]]
|Autonomia =
|Velocità= 32
|Capacità_di_carico =
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|Equipaggio = 557
|Capacità_di_carico=
|Passeggeri =
|Equipaggio=557
|Sensori = [[radar]]
|Passeggeri=
* 2 radar di scoperta aerea, [[AN/SPS-52|SPS-52]] e SPS-768
|Sensori=[[radar]]
* 2 radar di scoperta aerea, SPS-52 e SPS-768
* 1 radar di scoperta navale SPQ-2
* 2 radar guida missili SPG-55
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* 2 radar per il controllo del tiro Orion 20X abbinati ai [[CIWS Dardo]]
* 1 radar navigazione
|Sistemi_difensivi = [[contromisure elettroniche|ESM\ECM]]:
* 1 [[Electronic Support Measures|ESM]] Abbey Hill
* 2 lanciatori di [[chaff]]/[[flare (contromisura)|flare]] [[SCLAR]]
* 1 [[Tactical Air Navigation|TACAN]]
[[sonar]]: SQS-23
|Armamento = [[artiglieria]]:
* 8 cannoni da [[Oto Melara 76 mm/62 MMI|76 mm/62]]
* 3 [[CIWS]] [[Breda Dardo]]
[[Missile|Missili]]:
* 4 missili [[OTOMAT]]
* 1 lanciatore Mk 10 con un totale di 60 missili suddivisi in [[RIM-2 Terrier]] oppure [[RIM-67 Standard]] e /[[ASROC]] (generalmente, 40+ missili antiaerei e 20 ASROC)
[[Siluro|Siluri]]:
* 2 [[lanciasiluri]] tripli ILAS-3 da 324[[millimetro|mm]] per siluri [[Mk 46 (siluro)|Mk 46]] e [[A244]].
|Corazzatura =
|Mezzi_aerei = 6 [[elicottero|elicotteri]] [[Sikorsky S-61|Sikorsky SH-3 Sea King]] o 9 [[Agusta-Bell AB 212]]
|Altro_campo = Crest
|Motto=''Victoria nobis vita''
|Altro = [[File:Crest 550.jpg|thumb|Crest dell’Unità|110px]]
|Soprannome=Canguro grigio
|Motto = ''Victoria nobis vita''
|Note=[[Unione internazionale delle telecomunicazioni|ITU]]: [[File:India.svg|15px]] [[File:Alpha.svg|15px]] [[File:Juliet.svg|15px]] [[File:Victor.svg|15px]]
|Soprannome = Canguro grigio
|Note = [[Unione internazionale delle telecomunicazioni|ITU]]: [[File:{{simbolo|India.svg|15px]]15}} [[File:{{simbolo|Alpha.svg|15px]]15}} [[File:{{simbolo|Juliet.svg|15px]]15}} [[File:{{simbolo|Victor.svg|15px]]15}}
}}
L'[[incrociatore lanciamissili]] '''''Vittorio Veneto''''' ('''C 550)'''), è stato laex nave ammiraglia della [[Marina Militare Italiana(Italia)|Marina Militare]], operandoin servizio dal [[1969]] al [[2003]] (anno in cui è stato collocato in status di Ridotta Tabella di Disponibilitàriserva in attesa del disarmo, avvenuto nel 2006, e della radiazione[[Radiazione (marina)|radiazione]] edal portandolibro loregistro stessodel nomenaviglio dimilitare), un'altraè navela seconda unità italiana, a portare questo nome dopo la [[nave da battaglia]] ''[[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|Vittorio Veneto]]'' della [[seconda guerra mondiale]].
{{Citazione|Il Vittorio Veneto vivrà in tutti noi, che, quando da un’altra nave ne scorgevamo all’orizzonte l’inconfondibile sagoma, provavamo un senso di ammirazione, di rispetto e di orgoglio|[[Capo di Stato Maggiore della Marina Militare|Amm.sq. La Rosa]] all'Ammaina Bandiera di Nave Veneto, 2006<ref>[http://www.marina.difesa.it/csm/discorsi/290606.asp]</ref>}}
 
L'[[incrociatore lanciamissili]] '''''Vittorio Veneto'' (550)''' è stato la nave ammiraglia della [[Marina Militare Italiana]], operando dal [[1969]] al [[2003]] (anno in cui è stato collocato in status di Ridotta Tabella di Disponibilità in attesa del disarmo, avvenuto nel 2006, e della radiazione) e portando lo stesso nome di un'altra nave italiana, la [[nave da battaglia]] ''[[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|Vittorio Veneto]]'' della [[seconda guerra mondiale]].
L'8 giugno [[2021]] la nave ha attraversato per l'ultima volta a rimorchio il [[Ponte di San Francesco di Paola|ponte girevole di Taranto]] con destinazione [[Aliağa|Aliaga]], in [[Turchia]], dove è stata demolita e riciclata.
 
== Progetto ==
Il progetto derivava direttamente dalle due unità della [[classe Andrea Doria (incrociatore)|classe ''Andrea Doria'']]: con tali imbarcazioninavi era stata introdotta la tipologia di incrociatore lanciamissili portaelicotteri; con una rampa missilistica Mk.10 a prua, cannoni antiaerei al centro e un ponte di volo a poppa, capace di far operare, assieme all'hangar associato, due elicotteri pesanti [[Sikorsky S-61|Sikorsky SH-3D Sea King]] o [[Agusta-Bell AB 204]]. questeQueste navi non erano però abbastanza efficienti da giustificarne il costo, data l'esiguità della linea di volo;, e quindi il progetto vennefu rivisto e ingrandito, con un aumento di [[dislocamento]] del 50%, per arrivare a sei elicotteri SH-3 Sea King pesanti o nove [[Bell 204|AB-204]] [[Anti-Submarine Warfare|ASW]] medio-leggeri. La progettazione riuscì, almeno in parte, a risolvere il problema del rapporto costo-efficacia, e il Vittorio Veneto entrò in linea nel [[1969]], restando però un esemplare unico, cosa che certamente non giovò alla massimizzazione dei vantaggi della sua progettazione.
 
In seguito all'evolversi della tecnologia e a perplessità sulla sua capacità di difesa antiaerea e antinave,<ref>[http://www.marina.difesa.it/storiacultura/storia/storianavale/Pagine/crisidegliAnni70.aspx Marina Militare<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, la nave vennefu sottoposta a lavori di aggiornamento presso l'[[Arsenale Militare Marittimo di Taranto|Arsenale di Taranto]] durante il periodo [[1980]]-[[1983]], al termine dei quali il ''Vittorio Veneto'' venne a trovarsi con un armamento molto potente e diversificato, adatto a molte esigenze, e con una mezza squadriglia elicotteri. La linea di volo vennefu rinnovata con la sostituzione degli AB 204 con gli [[Agusta-Bell AB 212 ASW|AB 212 ASW]], ma uno dei limiti era che i Sea King non potevano operare totalmente dalla nave, perché, essendo troppo alti non c'era spazio nell'hangar per questi elicotteri.
 
== Struttura ==
{{Citazione|Il Vittorio Veneto vivrà in tutti noi, che, quando da un’altra nave ne scorgevamo all’orizzonte l’inconfondibile sagoma, provavamo un senso di ammirazione, di rispetto e di orgoglio|[[Capo di Stato Maggiore della Marina Militare|Amm.sq. La Rosa]] all'Ammaina Bandiera di Nave Veneto, 2006<ref>[http://www.marina.difesa.it/csm/discorsi/290606.asp]</ref>}}
La linea della nave presentava una prua senza castello e con un alto bordo libero mentre la parte poppiera era come una nave portaerei con un ponte di volo rettangolare relativamente grande (circa 800 m<sup>2</sup>), lungo 48 metri e largo 18,50, con una rimessa sottostante di 27,5 x 15,3 [[metro|m]], collegata con un elevatore. Nonostante le apparenze, le grandi sovrastrutture non hanno spazio per la sistemazione di un hangar, come nei [[Classe Moskva (incrociatore)|classe ''Moskva'' - Progetto 1123 ''Kondor'']] praticamente coevi e pesanti circa il doppio. Dalla plancia alla poppa estrema vi era una lunga sovrastruttura che si estendeva per tutta la larghezza e alzando la coperta di un interponte. La decisione di dotare l'unità di un ampio ponte di volo poppiero con hangar sottostante comportò la necessità di creare un [[cassero (nautica)|cassero]] esteso per quasi 2/3 dell'intera lunghezza della nave; il profilo dell'unità presentava la prua alta e slanciata che si raccordava al cassero con andamento discendente e insellatura poco pronunciata, con la poppa che risultava leggermente più bassa dell'estremità prodiera. Lo scafo era dotato di pinne stabilizzatrici antirollio, ed era caratterizzato dalla presenza del [[Bulbo di prua|bulbo prodiero]] in cui era collocato il [[sonar]]. La poppetta, sottostante alla parte estrema del ponte di volo, era destinata alle operazioni d'ormeggio. Le sovrastrutture erano caratterizzate da un unico blocco centro prodiero che ospitava il ponte di comando e tutti i locali necessari per condurre l'attività operativa. A poppavia della plancia si trovavano due strutture denominate ''mack'', che integravano i due [[fumaiolo|fumaioli]] per lo scarico dei fumi delle caldaie, con gli alberi che fornivano un supporto per tutte le antenne radar e di telecomunicazione dalla nave. L'ampio spazio tra i due ''mack'' era riservato alla possibilità, poi tramontata, d'imbarcare missili tipo [[Polaris (missile)|Polaris]] e vi era sistemata una gru con ampio braccio.
 
La linea della nave presentava una prua senza castello e con un alto bordo libero mentre la parte poppiera era come una nave portaerei con un ponte di volo rettangolare relativamente grande (circa 800 &nbsp;m<sup>2</sup>²), lungo 48 metri e largo 18,50, con una rimessa sottostante di 27,5 x 15,3 &nbsp;[[metro|m]], collegata con un elevatore. Nonostante le apparenze, le grandi sovrastrutture non hanno spazio per la sistemazione di un hangar, come nei [[Classe Moskva (incrociatore)|classe ''Moskva'' - Progetto 1123 ''Kondor'']] praticamente coevi e pesanti circa il doppio. Dalla plancia alla poppa estrema vi era una lunga sovrastruttura che si estendeva per tutta la larghezza e alzando la coperta di un interponte. La decisione di dotare l'unità di un ampio ponte di volo poppiero con hangar sottostante comportò la necessità di creare un [[cassero (nautica)|cassero]] esteso per quasi 2/3 dell'intera lunghezza della nave; il profilo dell'unità presentava la prua alta e slanciata che si raccordava al cassero con andamento discendente e insellatura poco pronunciata, con la poppa che risultava leggermente più bassa dell'estremità prodiera. Lo scafo era dotato di pinne stabilizzatrici antirollio, ed era caratterizzato dalla presenza del [[Bulbo di prua|bulbo prodiero]] in cui era collocato il [[sonar]]. La poppetta, sottostante alla parte estrema del ponte di volo, era destinata alle operazioni d'ormeggio. Le sovrastrutture erano caratterizzate da un unico blocco centro prodiero che ospitava il ponte di comando e tutti i locali necessari per condurre l'attività operativa. A poppavia della plancia si trovavano due strutture denominate ''[[Mack (nave)|mack]]'',<ref>Contrazione dell'inglese mast+stack (albero+fumaiolo).</ref> che integravano i due [[fumaiolo|fumaioli]] per lo scarico dei fumi delle caldaie, con gli alberi che fornivano un supporto per tutte le antenne radar e di telecomunicazione dalla nave. L'ampio spazio tra i due ''mack'' era riservato alla possibilità, poi tramontata, d'imbarcare missili tipo [[Polaris (missile)|Polaris]] e vi era sistemata una gru con ampio braccio.
 
== Propulsione ==
La nave era equipaggiata di quattro [[Caldaia a tubi d'acqua|Caldaiecaldaie]] [[Ansaldo]]-[[Foster Wheeler]], con due gruppi [[Turbina a vapore|turboriduttori]] [[Franco Tosi Meccanica|Tosi]], dalla potenza di 73000 [[Cavallo vapore britannico|hp]] che trasmettevano il movimento agli assi portaeliche con due [[Elica a passo variabile|eliche a passo variabile]]fisso. La velocità massima era di 32 [[Nodo (unità di misura)|nodi]] con autonomia di 6.000 [[Miglio nautico|miglia]] a 17 nodi.
 
== Armamento ==
L'armamento missilistico antiaereo era dato dal sistema di lancio MK10[[RIM-2 Terrier|Mk10 Terrier]] con rampa binata collocata a prora in coperta. ,nelNel deposito missili erano presenti due tamburi rotanti per 40 missili Standard MR/ER e per altri 20 missili con capacitacapacità [[ASROC]] (ovvero la possibilità di lanciare attraverso l'MK10Mk10 dei siluri). Inizialmente i missili antiaerei erano [[RIM-2 Terrier]], ma furono poi sostituiti dai [[RIM-67 Standard]]. L'armamento di artiglierie per la difesa aerea ravvicinata aveva una cadenza teorica di 60 colpi/minuto, che potevano essere sparati complessivamenteda ognuno daglidegli otto cannoni da [[Oto Melara 76 mm/62 MMI|76 mm/62]], costruiti dalla [[Oto Melara]] di [[La Spezia]], raggruppati ai lati della sovrastruttura in torrette singole, quattro per lato, disposti due davanti alla plancia e gli altri sei a lato della tuga centrale. Vi erano poi anche sei [[lanciasiluri]] [[Lotta antisommergibile|antisommergibili]] in due impianti tripli situati nella zona [[poppa|poppiera]] sui due lati prima del ponte di volo<ref name=autogenerato1>[http://digilander.libero.it/shinano/Italia/VittorioVeneto/vstoria.htm Vittorio Veneto Storia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> per siluri leggeri da 324 [[Millimetro|mm]], del tipo [[Mk 46]] e successivamente del tipo [[A-244 (siluro)|A 244]].
 
Il ciclo di lavori ai quali l'unità fu sottoposta tra il 1980 e il 1983 ha visto l'aggiunta di tre torri binate da 40[[millimetro|mm]] del sistema [[Breda Dardo]] per la difesa di punto, quattro lanciatori di missili antinave a lungo raggio franco-italiani [[OTOMAT]] TESEO e l'aggiornamento della rampa principale.
L'armamento missilistico antiaereo era dato dal sistema di lancio MK10 Terrier con rampa binata collocata a prora in coperta ,nel deposito missili erano presenti due tamburi rotanti per 40 missili Standard MR/ER con capacita [[ASROC]] (la possibilità di lanciare attraverso l'MK10 dei siluri) . L'armamento di artiglierie per la difesa aerea ravvicinata aveva una cadenza teorica di 60 colpi/minuto, che potevano essere sparati complessivamente dagli otto cannoni da [[Oto Melara 76 mm/62 MMI|76 mm/62]], costruiti dalla [[Oto Melara]] di [[La Spezia]], raggruppati ai lati della sovrastruttura in torrette singole, quattro per lato, disposti due davanti alla plancia e gli altri sei a lato della tuga centrale. Vi erano poi anche sei [[lanciasiluri]] [[Lotta antisommergibile|antisommergibili]] in due impianti tripli situati nella zona [[poppa|poppiera]] sui due lati prima del ponte di volo<ref name=autogenerato1>[http://digilander.libero.it/shinano/Italia/VittorioVeneto/vstoria.htm Vittorio Veneto Storia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> per siluri leggeri da 324 [[Millimetro|mm]], del tipo [[Mk 46]] e successivamente del tipo [[A-244 (siluro)|A 244]].
 
Le tre torri dei Dardo vennero collocate una immediatamente dietro la rampa principale e due a poppa,alle estremità anteriori del ponte di volo. Questi sistemi, in aggiunta ai cannoni da 76&nbsp;mm portarono a 14 le bocche da fuoco e diedero una reale capacità difensiva antiaerea a corto raggio.
Il ciclo di lavori ai quali l'unità venne sottoposta tra il 1980 e il 1983 ha visto l'aggiunta di tre sistemi [[Breda Dardo]], uno a prua e due a poppa, collocate ai lati dell'hangar su torri binate da 40[[millimetro|mm]] per potenziare la sua capacità difensiva antiaerea a corto raggio, e quattro rampe di missili a lungo raggio franco-italiani [[OTOMAT]] TESEO , che conferirono all'unità notevoli capacità [[Lotta antinave|antinave]], collocate a due a due a centro nave, per la cui collocazione è stata necessaria l'aggiunta di apposite mensole sporgenti lungo le murate. I sistemi Dardo in aggiunta ai cannoni da 76mm portarono ad un totale di 14 le bocche da fuoco. Anche la rampa principale MK 10, analoga a quella dei [[Classe Belknap|classe ''Belknap'']], venne aggiornata allo standard Mod. 9 acquisendo quindi la possibilità di lanciare missili [[RIM-67 Standard|Standard]] e ASROC<ref>[http://www.navevittorioveneto.it/storia_veneto/caratteristiche.htm Nave Vittorio Veneto<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
I quattro contenitori/lanciatori di missili TESEO, che conferirono all'unità notevoli capacità [[Lotta antinave|antinave]], erano collocati due per lato a centro nave, immediatamente davanti alla terza torre da 76 mm, su mensole sporgenti oltre le murate ed appositamente aggiunte per la loro installazione.
 
La rampa principale Mk 10, analoga a quella dei [[classe Belknap]], fu aggiornata allo standard Mod. 9 acquisendo quindi la possibilità di lanciare missili [[RIM-67 Standard|Standard]] e ASROC.<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.navevittorioveneto.it/storia_veneto/caratteristiche.htm Nave Vittorio Veneto<!-- Titolo generato automaticamente -->] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
 
== Elettronica ==
Notevole la componente elettronica dell'unità dotata sin dal [[1970]] del Sistema Automatico di Direzione delle Operazioni di Combattimento [[SADOC#SADOC 1|SADOC-1]]. Il [[radar]] tridimensionale di scoperta aerea lontana [[Hughes Aircraft|Hughes]] AN/SPS-52B52C era posizionato sull'[[albero di maestra]] prodiero. Il TACAN e il radar bidimensionale di scoperta aeronavale della [[Lockheed Corporation|Lockheed Electronics]] AN/SPS-40 erano collocati sul ''mack'' poppiero, mentre il radar di navigazione e di scoperta di superficie [[Segnalamento Marittimo e Aereo|SMA]] MM-SPQ-2B era collocato sull'[[albero di trinchetto]]. Il radar bidimensionale di scoperta aeronavale AN/SPS-40 era stato acquisito in attesa che venisse sviluppato il nuovo modello di produzione nazionale MM/SPS-768 che vennefu prodotto a partire da novembre [[1975]] e avrebbe equipaggiato tutte le [[Flotta d'alto mare|unità di altura]] della [[Flotta della Marina Militare|squadra navale]] a partire dalla seconda metà degli [[Anni 1970|anni settanta]].<ref name="BETASOM">[http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=37772&st=90 La Marina Militare Italiana Dal 1981 Al 1990]</ref> I due radar guida-missili Sperry AN/SPG-55A erano posizionati sulla sommità della struttura centro-prodiera. Le quattro centrali di tiro [[ELSAG -Elettronica San Giorgio]] Argo NA-10/RTN-10X, ciascuna asservita ad una coppia di cannoni da 76/62, erano sistemate una a prora, una a poppa e due in posizione centro-laterale. Il [[Guerra elettronica|sistema di guerra elettronica]] [[Identification Friend or Foe|I.F.F.]] e [[Electronic Support Measures|E.S.M.]]/[[Electronic countermeasures|ECM]] era ''Abbey Hill'' e disponeva di due [[lanciarazzi]] [[chaff]]/[[Radar jamming|jammers]]/[[Flare (contromisura)|flares]] [[SCLAR]] [[Breda Meccanica Bresciana|Breda]]-[[Elsag]] collocati ai due lati dell'unità. La nave era dotata di sistema di comando e controllo SADOC-1 e di un [[sonar]] a scafo a media frequenza AN/SQS-23G a cui erano associati i sensori degli elicotteri imbarcati.
 
L'elettronica della nave, dopo il ciclo di lavori a cui la nave vennefu sottoposta tra il [[1980]] e il [[1983]], vennefu completamente rinnovata con l'acquisizione delle più recenti apparecchiature e dei nuovi sistemi d'arma, caratterizzando il nuovo aspetto dell'unità.
 
Il radar bidimensionale di scoperta aerea lontana AN/SPS-40 è stato sostituito dal nuovo radar di costruzione nazionale [[Selenia]] MM/SPS-768 con secondario [[Identification friend or foe|IFF Mk XII]], installato sul ''mack''<ref>“mast” albero più “stack” fumaiolo</ref> di poppa alla cui sommità era collocata l'antenna del TACAN, Face Standard del tipo URN-25, per la radionavigazione degli elicotteri imbarcati.<ref name="BETASOM"/> Il radar di scoperta di superficie SMA MM/SPS-702 con secondario IFF, con antenna collocata su di una mensola del ''mack'' prodiero, ha sostituito il precedente radar SMA MM/SPQ-2B<ref name="BETASOM"/> di navigazione e scoperta navale e dopo i lavori la nave vennefu equipaggiata con radar di navigazione MM/SPN-748, con antenna collocata sul cielo della [[Ponte di comando (nautica)|plancia]]. A proravia del ''mack'' prodiero vi erano i due radar guidamissili Sperry AN/SPG-55B search<ref name="BETASOM"/> per missili Standard, che hanno sostituito i precedenti AN/SPG-55A<ref name="BETASOM"/> asserviti ai Terrier, mentre asserviti al sistema di difesa di punto CIWS Dardo vi erano due direzioni di tiro [[Selenia]]-[[Elsag]] Orion SPG-74 RTN-20X,<ref name="BETASOM"/> collocate lungo l'asse longitudinale a prora e a poppa.<ref name="BETASOM"/>
=== Immagini delle elettroniche prima e dopo i lavori ===
<gallery widths="250px300">
File:Elettroniche Vittorio Veneto (1969-1980).jpg|Le elettroniche prima dei lavori di ammodernamento
File:Elettroniche Vittorio Veneto (1983-2006).jpg|Le elettroniche dopo i lavori di ammodernamento
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== Mezzi aerei ==
La nave poteva imbarcare fino a 9 elicotteri leggeri di tipo [[Bell 204|Agusta-Bell AB 204]],<ref name=autogenerato1 />, poi sostituiti dagli AB 212 ASW, o sei elicotteri [[Sikorsky S-61|SH-3D Sea King]].
 
== Servizio ==
Costruita<ref>{{cita web | url = http://www.tarantoviva.it/corpo/iniziative/2003/vittorioveneto.asp | titolo = Informazioni varie sulla Vittorio Veneto |accesso=17-11- novembre 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20071203183817/http://www.tarantoviva.it/corpo/iniziative/2003/vittorioveneto.asp | urlmorto = sì }}</ref> dalla [[Navalmeccanica]] nel [[cantiere navale]] di [[Castellammare di Stabia]], l'unità fu impostata il 10 giugno [[1965]], varata il 5 febbraio [[1967]] e consegnata alla Marina Militare il 12 luglio [[1969]]. Il primo comandante dell'unità è stato il [[capitano di vascello]] [[Vittorio Marulli]]<ref name= "Marulli">[http://www.marina.difesa.it/storiacultura/csmm/Pagine/VittorioMARULLI.aspx Storia dei Capi di Stato Maggiore Marina]</ref> che sin dal [[1966]] ne aveva diretto l'allestimento e che con il grado di [[ammiraglio di squadra]] sarebbe stato dal settembre [[1981]] al gennaio [[1984]] [[CINCNAV|Comandante in Capo della Squadra Navale]] e dal 7 febbraio 1984 al 15 ottobre [[1985]] [[Capo di Stato Maggiore della Marina]].<ref name= "Marulli"/> Durante la seconda guerra mondiale Marulli aveva prestato servizio in qualità di ufficiale sull'[[Omonimia|omonima]] [[nave da battaglia]].<ref name= "Marulli"/>
[[File:Varo Vittorio Veneto.jpg|thumb|upright=1.2|Il varo della nave]]
Dopo avere raggiunto per la prima volta la sua base operativa di [[Taranto]] il 30 ottobre, il 4 novembre, cinque giorni dopo, riceveva a [[Trieste]] la Bandiera di Combattimentocombattimento, donata dalla città di [[Vittorio Veneto]]. A consegnare la bandiera di combattimento è stata la contessa Maria Francesca Frascara<ref>[httphttps://giuseppe-peluso.blogspot.it/2012/10/la-famiglia-pecori-giraldi.html La Famiglia Pecori Giraldi - Da Firenze a Pozzuoli]</ref> vedova dell'Ammiraglioammiraglio [[Corso Pecori Giraldi]], già comandante della [[nave da battaglia]] [[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|''Vittorio Veneto'']] durante la [[seconda guerra mondiale]] e dal [[1955]] al [[1962]] [[Capo di stato maggiore della Marina Militare|capo di stato maggiore della Marina]].
 
Dopo appena un anno di servizio e di messa a punto, la nave partì per una lunga crociera addestrativa tenutasi fra il 25 aprile e il 23 agosto [[1970]] in [[Oceano Atlantico|nord Atlantico]], toccando diversi porti [[America del Nord|americani]] ed [[Europa|europei]].
 
In seguito all'uscita dalla squadra dell'[[incrociatore missilistico|incrociatore lanciamissili]] [[Giuseppe Garibaldi (incrociatore 19611936)|''Garibaldi'']], nel [[1971]] il Vittorio Veneto assunse anche il ruolo di nave ammiraglia, che cedette all'[[Portaerei leggera#Portaerei leggere|incrociatore portaeromobili]] [[Giuseppe Garibaldi (portaeromobiliC 551)|''Giuseppe Garibaldi'']] nel [[1987]].
 
Nel corso della sua attività l'[[incrociatore]] ''Vittorio Veneto'' ha partecipato a numerosissime esercitazioni nazionali ed internazionali, svolgendo sempre la funzione di nave comando di gruppi di scorta a unità portaerei o di convogli complessi.
 
Nel [[1972]], fra il 16 agosto e il 29 ottobre, accompagnato da due fregate della [[Classe Carlo Bergamini|classe Bergamini]], prese parte ad una lunga campagna addestrativa nel [[Sud America]].
 
Nell'inverno e nella primavera del 1973 il ''Vittorio Veneto'' ha partecipato con l'[[Andrea Doria (C 553)|''Andrea Doria'']] e il 3º Gruppo Elicotterielicotteri al soccorso delle popolazioni colpite dalle alluvioni in Tunisia. Più tardi prese parte alle operazioni di soccorso delle popolazioni nazionali colpite dai terremoti del Friuli nel 1976 e dell'Irpinia nel 1980.
 
Nel [[1978]] il ''Vittorio Veneto'' fu impiegato nella crociera di addestramento estiva degli allievi del secondo anno dell'[[Accademia Navale di Livorno|Accademia di Livorno]] in sostituzione del [[Pompeo Magno (incrociatore)|San Giorgio]], fermo ai lavori, dopo che crociera addestrativa del [[1977]] aveva messo a dura prova le strutture della nave che durante la navigazione nell'[[Oceano Indiano]] era stata investita dai [[monsoni]]. Per l'occasione l'[[hangar]] del ''Vittorio Veneto'' fu attrezzato come dormitorio per gli allievi.
 
Fra il 7 luglio e il 20 agosto del 1979 il ''Vittorio Veneto'', con l'incrociatore ''Andrea Doria'' e con il rifornitore di squadra [[Stromboli (A 5327)|''Stromboli'']], ha costituito l'VIII Gruppo Navalenavale che nelle acque del [[Golfo di Thailandia]] e nel [[Mar cineseCinese meridionaleMeridionale]] ha incrociato in soccorso dei "''[[Boat people|"boat people"]]''".<ref name=tm>[https://www.termometropolitico.it/1455616_quando-negli-anni-80-la-marina-militare-italiana-riusci-a-fare-limpossibile.html Quando negli anni ’80 la marina militare italiana riuscì a fare l’impossibile] termometropolitico.it</ref> Il Gruppo Navalenavale soccorse e portò in Italia al rientro a Venezia circa un migliaio di profughi [[vietnamiti]] che fuggivano dal loro paese.<ref name=tm/>
 
Nel febbraio del [[1984]], nel corso del primo impiego di truppe italiane al di fuori del confini nazionali dalla fine della [[seconda guerra mondiale]] il ''Vittorio Veneto'', sotto l'egida dell'[[O.N.U.]], partecipò alla seconda fase della operazione "Libano Due", scortando i convogli da e per l'[[Italia]] e garantendo l'appoggio e la copertura dei contingenti nazionali schierati a [[Beirut]].
 
Nel febbraio del [[1985]] ha ospitato il [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidentepresidente della Repubblica]] [[Sandro Pertini|Pertini]] in visita ufficiale in [[Egitto]].
 
All'inizio di ottobre del 1985 il Vittorio Veneto prese parte all'[[Crisi di Sigonella#Eventi in cronologia tra il 7 e l'8 ottobre|Operazione Margherita]] per ombreggiare il [[Achille Lauro (nave)|transatlantico ''Achille Lauro'']] sequestrato da terroristi palestinesi. L'operazione vennefu coordinata proprio dal Vittorio Veneto e in tale occasione sull'unità navale vennerofurono imbarcati incursori paracadutisti didel [[Comando subacquei e incursori|COMSUBIN]].
 
Con l'entrata in servizio del nuovo [[Portaeromobili|incrociatore portaeromobili]] [[Giuseppe Garibaldi (551)|''Giuseppe Garibaldi'']], avvenuta il 30 settembre del [[1985]], il ''Vittorio Veneto'' ha perso il ruolo di nave Ammiragliaammiraglia ma non ha smesso di ricoprire ruoli importanti, partecipando attivamente a tutte le più importanti esercitazioni nazionali ed internazionali.
 
Nel corso dell'[[UNITAF|operazione Restore HopeIbis]] tra l'11 dicembre [[1992]] e il 14 aprile [[1993]], il ''Vittorio Veneto'' ha operato come nave comando del 24º Gruppo Navalenavale composto anche dalla [[fregata missilistica|fregata]] [[Grecale (F 571)|Grecale]], il [[nave ausiliaria|rifornitore di squadra]] [[Vesuvio (A 5329)|''Vesuvio'']] e le [[nave d'assalto anfibio|navi da sbarco]] [[San Giorgio (L 9892)|''San Giorgio'']] e [[San Marco (L 9893)|''San Marco'']] con gli uomini del [[Battaglione San Marco|Battaglione "San Marco"]].
[[File:Vittorio Veneto C550.jpg|thumb|left|upright=1.2|Il Vittorio Veneto ormeggiato nel porto spagnolo di [[Malaga]]]]
 
Dal 20 aprile all'8 settembre del [[1993]] il Vittorio Veneto è stata [[Nave ammiraglia|Nave Sede Comando]] dello [[STANAVFORMED]], la forza navale permanente nel Mediterraneo della [[N.A.T.O.]], nell'operazione [[Operazione Maritime Guard|“Marittime Guard”]] in [[Mare Adriatico|Adriatico]] per operazioni di controllo in seguito al susseguirsi degli avvenimenti nella [[ex Jugoslavia|ex Iugoslavia]] e per costituire una prima cinta difensiva antiaerei al territorio nazionale.
 
Dal 14 al 27 aprile 1997, in qualità di sede di comando del XXVIII Gruppo navale, prese parte all'[[operazione Alba]]. Nel corso della missione, il 22 aprile si arenò sulle coste dell'[[Albania]], di fronte al porto di [[Valona]], senza riportare particolari danni, ma con un danno d'immagine per la [[Marina Militare Italiana]]: quella notte, a causa del forte vento levatosi, le ancore iniziarono ad arare il fondo, si tentò di mettere in pressione le macchine per manovrare, ma dalle griglie sotto lo scafo i condensatori aspirarono sabbia, entrando in avaria. La nave era l'ammiraglia dell'operazione in corso, e stava trasportando truppe e mezzi da sbarcare in Albania, nell'ambito dell'[[Operazione Alba]]. La nave fu disincagliata alcuni giorni dopo da unità da rimorchio della Marina Militare, giunte in soccorso dal porto militare di [[Taranto]].<ref>[http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=28421&pid=252365&mode=threaded&show=&st=#entry252365 L'insabbiamento Del Vittorio Veneto]</ref> In seguito all'incidente il comandante dell'unità [[capitano di vascello]] Vincenzo De Fanis<ref>{{Cita news|autore= Simone Gianfranco |url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/maggio/03/Lascio_per_salvare_equipaggio__co_0_9705037936.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/1997/maggio/03/Lascio_per_salvare_equipaggio__co_0_9705037936.shtml|titolo=" Lascio per salvare l' equipaggio " Il comandante del " Vittorio Veneto " si assume la responsabilità dell'incidente|pubblicazione=[[Corriere della seraSera]]|giorno=3|mese=maggio|anno=1997|paginap=12|accesso=15 luglio 2012}}</ref> ha chiesto e ottenuto di essere sostituito, tre mesi prima della scadenza prevista. Il suo successore è stato il pari grado [[Giuseppe De Giorgi]], già aiutante di bandiera dell'[[Ammiraglio di divisione|ammiraglio]] [[Angelo Mariani (ammiraglio)|Mariani]] nel [[Golfo Persico]] nell'[[Operazione Golfo 1]] e figlio dell'[[Ammiraglio di squadra|Ammiraglioammiraglio]] [[Gino De Giorgi]] che in qualità di capo di [[Statostato Maggioremaggiore della Marina]] ([[1973]] - [[1977|77]]) aveva pubblicato nel novembre [[1973]] un documento noto "Libro Bianco della Marina"<ref>{{cita web|url=http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra10.asp|titolo=Il "Libro Bianco" della Marina|16-1-2008}}</ref> che di lì a qualche anno avrebbe portato alla Legge Navalenavale del [[1975]] che fu il presupposto di un sostanziale ammodernamento<ref>{{cita web|url=http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra11.asp|titolo=L'applicazione della Legge Navale|16-1-2008}}</ref> della [[flotta della Marina Militare]].
 
L'Operazione Alba fu anche l'ultima missione operativa del ''Vittorio Veneto'', che da quel momento in poi ha svolto solo missioni di rappresentanza e campagne addestrative per gli Allievi della seconda classe dell'Accademia Navalenavale di Livorno e per gli allievi Maresciallimarescialli della Scuola Sottufficialisottufficiali di Taranto.
 
Nell'ottobre del [[1999]] il ''Vittorio Veneto'' assunse il compito di Nave di Bandiera del [[CINCNAV#COMFORAL|Comandante delle Forze d’Altura]].
 
Il 9 settembre [[2003]] la nave ha ospitato il [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]] [[Carlo Azeglio Ciampi|Ciampi]] in occasione della commemorazione del 60º anniversario dell'[[Roma (nave da battaglia 1940)#L'affondamento|affondamento]] della [[corazzataNave Romada battaglia|corazzata]] {{nave||Roma|nave da battaglia 1940|2}}.
 
La nave non è stata più operativa dal 1º novembre [[2003]], a circa un mese dal rientro dall'ultima campagna addestrativa per Allievi Marescialli, avvenuto il 12 ottobre [[2003]], quando è stata ritirata dal servizio attivo e posta in riserva anche a causa dei crescenti costi e dell'obsolescenza strutturale in generale e dell'apparato motore in particolare. Il Vittorio Veneto ha resistito, grazie agli ammodernamenti, per più tempo rispetto ai più vecchi ''[[classe Andrea Doria (incrociatore)|Doria]]'', radiati nei primi [[anni 1990|anni novanta]], ma la sua opera è stata poi demandata al ''[[Giuseppe Garibaldi (551)|Garibaldi]]'', che affida a caccia [[VSTOL]] la difesa aerea, rinunciando ai [[Missile terra-aria|SAM]] a lungo raggio, e usando, al posto dei cannoni da 76&nbsp;mm, due lanciamissili [[Selenia Aspide]]/[[AIM-7 Sparrow|Albatros]].
 
Nel ruolo di nave ammiraglia della [[Marina Militare Italiana|Marina Militare]], il ''Vittorio Veneto'' sostituiva l'incrociatore lanciamissili ''[[Giuseppe Garibaldi (incrociatore 1961)|Giuseppe Garibaldi]]'', disarmato nel [[1971]], per poi essere sostituita a partire dal [[1985]] dalla [[portaerei]] leggera/incrociatore portaeromobili ''[[Giuseppe Garibaldi (551)|Giuseppe Garibaldi]]''. A titolo di curiosità le due unità ammiraglie - quella precedente e quella successiva alla Vittorio Veneto - erano accomunate, oltre che dallo stesso nome, anche dallo stesso [[pennant number|distintivo ottico]] 551.
 
La nuova [[CINCNAV|ammiraglia della Squadra Navalenavale]] la [[portaerei]] [[Cavour (550)|''Cavour'']] ha ereditato il distintivo ottico 550, lo stesso che aveva contraddistinto il ''Vittorio Veneto''.
 
== Nome ==
Il nome dell'unità rievoca la [[battaglia di Vittorio Veneto]], combattuta tra il 24 ottobre e il 3 novembre [[1918]], presso [[Vittorio Veneto]], sul fronte italiano della [[prima guerra mondiale]] che segnò la fine delle ostilità sul fronte italiano e la resa dell'[[Austria-Ungheria]].
 
IlPrecedentemente il nome dell'unità rievoca la [[battagliaVittorio diVeneto (nave da battaglia)|Vittorio Veneto]], combattutaera trastato ilassegnato 24a ottobreuna ed[[nave ilda 3battaglia]] novembredella [[1918Regia Marina]], pressofacente parte della [[VittorioClasse VenetoLittorio (nave da battaglia)|classe Littorio]], sulche fronteal italianotermine della [[Primaseconda guerra mondiale]] chefu segnòdemolita lain fineottemperanza dellealle ostilitàclausole suldel fronte[[Trattati italianodi eParigi la(1947)|trattato resadi dell'[[Austria-Ungheriapace]].
 
== Progetto di Navenave museo ==
Precedentemente il nome [[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|Vittorio Veneto]] era stato ad una [[nave da battaglia]] della [[Regia Marina]] facente parte della [[Classe Littorio (nave da battaglia)|Classe Littorio]] che al termine della [[seconda guerra mondiale]] venne demolita in ottemperanza alle clausole del [[Trattati di Parigi (1947)|trattato di pace]].
L'incrociatore ''Vittorio Veneto'' è in disarmo dal 29 giugno [[2006]]<ref>{{cita web|autore=CSM MMI|url=http://www.marina.difesa.it/csm/discorsi/290606.asp|titolo=Ammaina Bandiera di Nave Veneto|accesso=28 dicembre 2006|editore=sito web Marina Militare Italiana|data=29 giugno 2006}}</ref>, cioè gli sonoerano stati tolti gli otturatori dai cannoni e gli stessi sonoerano stati tagliati e sigillati con tappi di bronzo, ma restarestava comunque per il momento un'unità della Marina Militare iscritta al quadro del naviglio militare.
 
Il ''Vittorio Veneto'' era in predicato di diventare la prima nave-museo italiana; era stato annunciato che la realizzazione sarebbe stata effettuata entro il [[2010]], ovvero poco prima delle previste celebrazioni del 150º anniversario dell'[[Unità d'Italia]] che si svolsero nel [[2011]]<ref>{{cita webtesto|autore=M. Amatimaggio.|titolo=Vento in poppa per la nave-museo Vittorio Veneto|editore=Dedalonews|data=31 ottobre 2007}}</ref>, ma i termini dichiarati non sono stati rispettati. L'ostacolo fondamentale alla realizzazione del progetto, oltre alla mancanza di fondi, era la massiccia presenza di amianto nella nave, che andava rimosso e trattato per poterla aprire al pubblico.
== Progetto di Nave museo ==
L'incrociatore ''Vittorio Veneto'' è in disarmo dal 29 giugno [[2006]]<ref>{{cita web|autore=CSM MMI|url=http://www.marina.difesa.it/csm/discorsi/290606.asp|titolo=Ammaina Bandiera di Nave Veneto|accesso=28 dicembre 2006|editore=sito web Marina Militare Italiana|data=29 giugno 2006}}</ref>, cioè gli sono stati tolti gli otturatori dai cannoni e gli stessi sono stati tagliati e sigillati con tappi di bronzo, ma resta comunque un'unità della Marina Militare iscritta al quadro del naviglio militare.
 
Nel maggio 2018 lo scafo del Vittorio Veneto è stato posto in vendita e l'8 giugno 2021 ha lasciato il porto di Taranto per essere avviato alla demolizione in Turchia.<ref>{{Cita web|url=https://www.tarantobuonasera.it/news/118233/lultimo-viaggio-della-vittorio-veneto-andra-in-turchia-per-essere-demolita/|titolo=L’ultimo viaggio della Vittorio Veneto. Andrà in Turchia per essere demolita|autore=Author La Redazione|sito=Tarantobuonasera|data=8 giugno 2021|lingua=it|accesso=8 giugno 2021|dataarchivio=8 giugno 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210608061312/https://www.tarantobuonasera.it/news/118233/lultimo-viaggio-della-vittorio-veneto-andra-in-turchia-per-essere-demolita/|urlmorto=sì}}</ref>
Il ''Vittorio Veneto'' era in predicato di diventare la prima nave-museo italiana; era stato annunciato che la realizzazione sarebbe stata effettuata entro il [[2010]], ovvero poco prima delle previste celebrazioni del 150º anniversario dell'[[Unità d'Italia]] che si svolsero nel [[2011]]<ref>{{cita web|autore=M. Amatimaggio.
|titolo=Vento in poppa per la nave-museo Vittorio Veneto|editore=Dedalonews|data=31 ottobre 2007
}}</ref>, ma i termini dichiarati non sono stati rispettati. L'ostacolo fondamentale alla realizzazione del progetto, oltre alla mancanza di fondi, è la massiccia presenza di amianto nella nave, che va rimosso e trattato per poterla aprire al pubblico.
 
== Galleria d'immagini ==
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Immagine:Veneto_impetuoso_margottini.jpg|Scortato dalle navi [[Classe Indomito (cacciatorpediniere 1955)|Impetuoso]], e [[Classe Carlo Bergamini (fregata)|Bergamini]], ad inizio [[anni 1970|anni settanta]]
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Immagine:Veneto_impetuoso_margottini.jpg|Scortato dalle navi [[Classe Indomito (cacciatorpediniere)|Impetuoso]], e [[Classe Carlo Bergamini (fregata)|Bergamini]], ad inizio [[anni 1970|anni settanta]]
immagine:V.Veneto 1985.jpg|lancio di un [[RIM-2 Terrier|Terrier]] nel [[1985]] al largo della Sardegna, nel corso di un'esercitazione
immagine:Crest vittorio veneto.jpg|Il [[Crest (emblema militare)|crest]] dell'unità con lo stemma della città di Vittorio Veneto
immagine:Crest Vittorio Veneto campagna addestramento.jpg|Il [[Crest (emblema militare)|crest]] della campagna addestramento [[1978]]
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Vittorio Veneto (C 550)}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.marina.difesa.it/storiacultura/storia/almanacco/Pagine/TUVZ/vittorio_veneto_550.aspx|titolo=L'incrociatore Vittorio Veneto sul sito web della Marina Militare - Almanacco storico}}
* {{cita web|url=http://digilander.libero.it/en_mezzi_militari/html/vittorioveneto.html|titolo=Vittorio Veneto 550 - Incrociatore missilistico}}
* {{cita web|url=http://www.globalsecurity.org/military/world/europe/vittorio-veneto.htm|titolo=globalsecurity}}
* {{cita web |url=http://www.navevittorioveneto.it/ |titolo=Associazione Nave Museo Vittorio Veneto Cimelio Storico |accesso=30 novembre 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111023182643/http://www.navevittorioveneto.it/# |urlmorto=sì }}
* {{cita web|url=http://www.archivioluce.com/archivio/jsp/schede/videoPlayer.jsp?tipologia=&id=&physDoc=59171&db=cinematograficoCINEGIORNALI&findIt=false&section=/|titolo=Il Varo del Vittorio Veneto sul sito dell'Istituto Luce|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=httphttps://3dwarehouse.sketchup.google.com/3dwarehousemodel/2764d08722b887fb75cb981957a49c41/details?mid=d68a3bcba0ad24945b85ad158ab2ec0b&ct=mdrmIncrociatore-Vittorio-Veneto-550|titolo=Un modello 3D ruotabile e scaricabile su Google Sketchup}}
 
{{Navi di superficie Marina Militare Italiana post-1945}}