Monza: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Monza
|Panorama =
|Didascalia = Il Centro Storico con il [[Duomo di Monza|Duomo]] e l'[[Arengario di Monza|Arengario]], sullo sfondo la [[Brianza]].
|Voce bandiera =
|Voce
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Divisione amm grado 2 = Monza e Brianza
|Amministratore locale = [[Paolo Pilotto]]
|Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Data elezione = 28-6-2022
|Data istituzione = anno 1174<ref group=N>L'istituzione del moderno comune di Monza avvenne in [[Comune medievale|epoca comunale]], nel 1174: in tale anno fu infatti attestata per la prima volta l'attività della magistratura consolare. La prima forma di governo locale risale invece all'[[Storia romana|epoca romana]] quando, nel [[49 a.C.]], l'antica ''[[Modicia]]'' venne elevata da [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]], nell'ambito della ''[[Lex Roscia]]'', allo status di ''[[vicus]]''.</ref><ref name="istituzione">{{cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8011380/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Monza sec. XII - 1757|accesso=20 marzo 2022}}</ref>
|Sottodivisioni = ''nessuna''<ref>
[https://www.comune.monza.it/it/page/regolamenti-e-statuto Comune di Monza - Statuto]</ref>; vedi [[#Amministrazione|elenco quartieri]]
|Divisioni confinanti = [[Agrate Brianza]], [[Biassono]], [[Brugherio]], [[Cinisello Balsamo]] ([[città metropolitana di Milano|MI]]), [[Concorezzo]], [[Lissone]], [[Muggiò]], [[Sesto San Giovanni]] ([[città metropolitana di Milano|MI]]), [[Vedano al Lambro]], [[Villasanta]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2404
|Nome abitanti = monzesi
|Patrono = [[San Giovanni Battista]] <br /> [[San Gerardo dei Tintori]]
|Festivo = 24 giugno
|PIL =
|PIL procapite = {{formatnum:27662}} [[Euro|€]]<ref name="pil">{{cita web|url=http://www.asr-lombardia.it/ASP-Milano/lombardia-e-province/conti-economici-territoriali/stime-tagliacarne-sul-pil-e-valore-aggiunto-regionale-e-provinciale/tavole/14343/|titolo=Valore aggiunto per abitante, a prezzi correnti. Italia, Lombardia e province lombarde. Anno 2017. Serie storica|accesso=9 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180709155056/http://www.asr-lombardia.it/ASP-Milano/lombardia-e-province/conti-economici-territoriali/stime-tagliacarne-sul-pil-e-valore-aggiunto-regionale-e-provinciale/tavole/14343/|dataarchivio=9 luglio 2018|urlmorto=sì}}</ref>
|Mappa = Map of comune of Monza (province of Monza and Brianza, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Monza nella provincia di Monza e Brianza
|Incipit =
|Categoria =
}}
[[File:Map of Monza 2008 Touring Club Italiano TCI Monza GRr2012.tif|thumb|Mappa del centro storico]]
'''Monza''' ({{audio|It-Monza.ogg}}, <small>[[Alfabeto fonetico internazionale|
È centro di [[Brianza|una delle aree più produttive]] d'[[Europa]]<ref>{{Cita web|url=https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/GDP_at_regional_level |titolo=GDP at regional level |autore= |sito=ec.europa.eu |data=marzo 2020 |lingua=En |accesso=30 gennaio 2021}}</ref>.
La città inoltre è famosa per l'[[Autodromo nazionale di Monza|Autodromo Nazionale]] situato all'interno del [[Parco di Monza]] e per la presenza della [[Corona ferrea|Corona Ferrea]], conservata nel Museo cittadino, utilizzata per l'incoronazione di alcuni re del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]].
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Monza view1.jpg|thumb|Panorama di Monza nel settembre [[2022]]]]
Il suo territorio è attraversato da nord a sud dal fiume [[Lambro]]. All'ingresso a nord nel centro storico, fra le vie Zanzi e Aliprandi, una biforcazione del fiume creata artificialmente a scopo difensivo nei primi decenni del [[XIV secolo]] dà luogo al [[Lambretto (Monza)|Lambretto]], che si ricongiunge al corso principale del Lambro alla sua uscita a sud dall'antica cerchia delle mura (oggi interamente demolite). Un altro corso d'acqua, anch'esso artificiale, è il [[Canale Villoresi]], realizzato nel [[XIX secolo]], che attraversa il territorio di Monza da ovest a est incrociando il Lambro al confine settentrionale del quartiere ''[[San Rocco (Monza)|San Rocco]]''. L'architetto e designer [[Gualtiero Galmanini]] è stato autore dei piani urbanistici della città di Monza nel [[XX secolo]].
L'[[idrografia di Monza]] e della zona dei comuni confinanti è particolarmente complessa, sia per cause naturali, vista la cospicua presenza di [[Fiume|fiumi]], [[Torrente|torrenti]] e [[Risorgiva|fontanili]], che formano un vero e proprio groviglio idrico, sia per questioni legate ai lavori di canalizzazioni e di deviazione dei corsi d'acqua eseguite dall'uomo, aventi il proprio inizio durante l'[[Storia romana|epoca romana]], che hanno portato alla realizzazione di numerose [[roggia|rogge]], [[Canale artificiale|canali]] e [[Lago artificiale|laghi artificiali]]. Visto che l'acqua è abbondante e facilmente raggiungibile, nel Monzese gli [[Civiltà romana|antichi Romani]] non realizzarono mai [[Acquedotto romano|acquedotti]]<ref>Felice Poggi, ''Idrografia nei dintorni di Milano nell'era romana'', Milano, 1911.</ref>.
[[File:1.1.11.vallelambro 144.JPG|thumb|[[Stramazzo]] sul [[Canale Villoresi]] nell'attraversamento di Monza.]]
I corsi d'acqua più importanti che interessano Monza e i comuni limitrofi sono i fiumi [[Lambro]], [[Adda]] e [[Seveso (fiume)|Seveso]], i torrenti [[Molgora]], [[Certesa]], [[Molgoretta]], e il [[Canale Villoresi]].
=== Clima ===
[[File:Yellow In The Red (126259983).jpeg|thumb|I [[Giardini Reali di Monza|Giardini Reali]] della [[Villa Reale di Monza|Reggia di Monza]] in una foto dell'autunno 2015]]
Monza è situata nel bacino della Pianura Padana ed è caratterizzata da un [[clima continentale|clima subcontinentale]] con una [[escursione termica]] annua minore di quella riscontrabile nelle città della bassa pianura padana<ref>{{Cita web|url=http://www.centrometeoitaliano.it/notizie-meteo/il-clima-dell-italia/|titolo=Il clima dell'Italia|accesso=21 giugno 2018|dataarchivio=19 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151119230314/http://www.centrometeoitaliano.it/notizie-meteo/il-clima-dell-italia/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://imparareconlageografia.blogspot.it/2014/06/la-regione-continentale-temperata.html?|titolo=La regione continentale temperata|accesso = 21 giugno 2018}}</ref>, a causa della sua altitudine e della vicinanza alle Alpi.
Monza, al contrario della gran parte della Pianura Padana, ha un minore tasso di umidità che si attesta al 70%<ref>{{Cita web|url=http://www.centrometeo.com/previsioni-meteo/previsioni-meteo-regionali/5658-meteo-e-clima-in-provincia-di-monza-e-della-brianza |titolo=Meteo e Clima in Provincia di Monza e della Brianza |autore= |sito=centrometeo.com |data= |accesso=6 giugno 2018 }}</ref>.
Gli inverni monzesi sono quindi molto più freddi rispetto a quelli delle città costiere, senza però raggiungere gli estremi tipici dell'[[Europa centrale]] grazie alla latitudine più meridionale e alla protezione fornita dalla catena delle [[Alpi]]. Le estati invece sono calde e decisamente [[Afa (meteorologia)|afose]].
Nel complesso le [[Precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] nell'area monzese sono ben distribuite nel corso dell'anno anche se la stagione invernale registra periodi relativamente lunghi senza precipitazioni, con un minimo di circa 40 mm a febbraio. Le stagioni intermedie sono piovose, specialmente il medio [[autunno]] e la [[primavera]].
Prima degli [[anni 1990|anni novanta]] le nevicate invernali erano frequenti. Considerando il periodo che va dagli anni sessanta agli anni novanta del XX secolo, la "media nivometrica" della città di Monza (ovvero i centimetri totali medi annui di accumulo nevoso) è più bassa di quella di alcune città del nord-ovest e dell'[[Emilia]] (come [[Piacenza]], [[Parma]], [[Bologna]], [[Torino]]), ma più elevata di altre città del nord-est (come [[Udine]], [[Verona]], [[Venezia]]) fermandosi a 25,2 cm annui in città.
Gli estremi termici di Monza sono generalmente di 30 °C le massime e le minime i -2 °C.
Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti registrati nel trentennio [[1971]]-[[2001]] e pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia del [[Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare]] relativo al citato trentennio<ref>{{cita web|url=http://clima.meteoam.it/AtlanteClimatico/pdf/%28080%29Milano%20Linate.pdf|titolo=Tabelle climatiche 1971-2000 della stazione meteorologica di Milano Linate dall'Atlante Climatico 1971-2000 del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare|accesso=21 giugno 2018}}</ref>.
{{ClimaAnnuale
| nome = Monza<ref name="it.climate-data.org">https://it.climate-data.org/___location/1103/</ref>
| tempmax01 = 4.9
| tempmax02 = 7.8
| tempmax03 = 13.1
| tempmax04 = 17.8
| tempmax05 = 22.1
| tempmax06 = 25.9
| tempmax07 = 28.5
| tempmax08 = 27.2
| tempmax09 = 23.6
| tempmax10 = 17.1
| tempmax11 = 10.7
| tempmax12 = 6.1
| tempmin01 = -1.2
| tempmin02 = 0.5
| tempmin03 = 3.9
| tempmin04 = 7.6
| tempmin05 = 11.6
| tempmin06 = 15.3
| tempmin07 = 17.6
| tempmin08 = 17
| tempmin09 = 14.1
| tempmin10 = 9
| tempmin11 = 4.1
| tempmin12 = 0.2
| pioggia01 = 60
| pioggia02 = 61
| pioggia03 = 77
| pioggia04 = 93
| pioggia05 = 101
| pioggia06 = 101
| pioggia07 = 75
| pioggia08 = 96
| pioggia09 = 87
| pioggia10 = 116
| pioggia11 = 108
| pioggia12 = 69
}}
== Origine del nome ==
[[File:Fratelli zavattari, storie della regina teodolinda, 1444, monza, duomo.jpg|thumb|upright=1.5|''Sogno e partenza di Teodolinda''<br>dagli affreschi della [[cappella di Teodolinda]]<br>[[Duomo di Monza]].]]
Secondo una leggenda, la regina [[Teodolinda]], per riposarsi durante una battuta di caccia del re e della corte longobarda, si addormentò lungo la riva del fiume Lambro. In sogno avrebbe visto una colomba, simbolo dello [[Spirito santo]], che le avrebbe pronunciato la parola ''modo'', ad indicare che avrebbe dovuto dedicare quel luogo a Dio.
La regina a quel punto avrebbe risposto ''etiam'', indicando la sua piena accondiscendenza al volere divino.
<br>Dall'unione delle due parole ''modo'' ed ''etiam'' sarebbe poi quindi nato il nome della città: ''Modoetia''.
L'episodio è narrato, insieme ad altri della vita della regina, nel ciclo di affreschi, eseguito nel XV secolo dai fratelli [[Zavattari]], che decora interamente le pareti della [[Cappella di Teodolinda]] nel [[Duomo di Monza]].
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Monza}}
=== Epoca celtica ===
[[File:Gallia cisalpina.jpg|miniatura|sinistra|Popolazioni [[celti]]che (in verde) della Gallia cisalpina]]
Urne e corredi funerari, armi, lucerne, spilloni, vasellame vario: questi ritrovamenti databili all'[[età del bronzo]] (circa [[II millennio a.C.]]) sono state scoperti sia nella provincia monzese che nell'attuale città sul finire del XX secolo: questi ritrovamenti oggi sono conservati nei depositi dei Musei Civici.
Documentata è anche la sicura presenza nella regione di comunità socialmente organizzate di origine [[celti]]ca.
Infatti la tribù celtica degli [[Insubri]], valicate le [[Alpi]], si era stabilita intorno a ''Mediolanum'' ([[Milano]]), dividendosi in numerosi villaggi, tra cui quello che sarebbe diventata l'odierna Monza.
[[Plinio il Vecchio]] descrive gli abitanti della zona come dediti alla pastorizia e all'agricoltura di rape, frumento e vite. Fiorente era l'allevamento di maiali grazie all'abbondanza di boschi di querce.
=== Epoca romana ===
Nell'anno [[222 a.C.]] i consoli romani [[Gneo Cornelio Scipione Calvo]] e [[Marco Claudio Marcello]] sottomisero i [[Celti]] [[insubri]] che tuttavia, pochi anni più tardi, si sollevarono all'arrivo di [[Annibale]] ([[218 a.C.]]).<br />Tornata nell'orbita di Roma nei primi decenni del [[II secolo a.C.]], la [[Gallia Cisalpina]] fu integrata con un diffuso insediamento di coloni e ottenne da [[Giulio Cesare]] la cittadinanza romana nel [[49 a.C.]] (''[[Lex Roscia]]'').
[[File:Shepherd Map of Ancient Italy, Northern Part.jpg|thumb|upright=1.0|left|Regio XI Augustea<br />Gallia transpadana]]
Nella [[Regioni dell'Italia augustea|ripartizione]] di [[Augusto]] Modicia era inclusa nella [[Regio XI Transpadana|Regio XI]], il cui territorio corrispondeva all'antica [[Gallia Transpadana]].
La città non era un municipio autonomo in quanto per la relativa vicinanza dipendeva dal municipio di ''Mediolanum''; nodo stradale importante per le vie che collegavano Milano a Como e a Bergamo, la sua importanza cominciò a manifestarsi dalla fine del [[III secolo]] anche se il luogo continuò a mantenere un carattere essenzialmente agricolo.
Il nome latino della città era probabilmente ''Mòdicia'' (come testimonia la dedica incisa su di un'[[Altare#Religione romana|ara]] del [[II secolo]] dedicata ad [[Ercole]] dagli ''Juvenes Modiciates'') anche se non lo si ritrova menzionato nei documenti né di età repubblicana, né imperiale.
Dai ritrovamenti archeologici si è trovato che il nucleo principale della città era sulla sponda destra del fiume Lambro verso il Duomo, e un secondo nucleo, forse più tardo, era sulla sponda sinistra verso l'odierna [[Chiesa di San Maurizio (Monza)|chiesa di San Maurizio]].
Le due zone erano collegate dall'unico monumento tuttora rimasto della Monza romana: il [[Ponte d'Arena|ponte]] sul fiume Lambro detto "di Arena".
Il ponte sarebbe così chiamato perché si trovava nelle vicinanze di un luogo in cui i giovani praticavano attività ginnico-sportive; un'altra ipotesi si riferisce invece alla possibile esistenza di un piccolo anfiteatro, sulla riva sinistra del fiume, come suggerito dalla curva ellittica descritta dall'andamento dell'attuale via Vittorio Emanuele II<ref>V. Maspero, ''Storia di Monza'', pag. 21.</ref>.
Il ponte (che fu demolito nel XIX secolo per far posto all'odierno ponte dei Leoni) era lungo 70 m e largo 4, era composto di sette archi ribassati in cotto e serizzo, uno dei quali è tuttora visibile. Da qui passava la strada che da Milano conduceva a Lecco e a Bergamo.
[[File:Duomo di monza, retro, scavi 0.JPG|thumb|Ninfeo tardo romano<br />presso la ''Casa dei Decumani''.]]
Della Monza romana sono rimaste varie testimonianze quali ceramiche, grezze o dipinte, di uso quotidiano, are dedicate a [[Giove (divinità)|Giove]], [[Ercole]] e [[Mercurio (divinità)|Mercurio]], iscrizioni, [[Sarcofago di Audasia Cale|sarcofagi]], lapidi sepolcrali ed epigrafi di militari, commercianti e piccoli proprietari, spesso dai nomi celtici romanizzati.
Le fondazioni di un [[ninfeo]] tardo romano sono state risistemate nel giardino della cosiddetta [[Casa dei Decumani (Monza)|casa dei Decumani]], poco lontano dal luogo del ritrovamento avvenuto ad est della cappella del Rosario del Duomo.
In una zona non molto distante poteva anche trovarsi un'area sepolcrale, poiché i relativi materiali lapidei di recinzione furono reimpiegati come pilastri della stessa casa dei Decumani.
Nell'ultimo periodo della decadenza dell'impero, nel [[402]], i [[Goti]] di [[Alarico]] saccheggiarono la regione Transpadana.
=== Epoca medioevale ===
Alla disgregazione dell'impero romano Monza condivide le vicende dell'intera Italia che subisce lo stanziamento di nuovi popoli.
Dapprima gli [[Eruli]] di [[Odoacre]], che depone l'[[Romolo Augusto|ultimo imperatore romano]] ([[476]]).
Quindi gli [[Ostrogoti]] di [[Teodorico il Grande|Teodorico]] ([[493]]), che sceglie proprio Monza come una delle sue residenze e vi fa costruire un proprio ''Palatium magnum''. Purtroppo del palazzo di Teodorico, peraltro menzionato da Paolo Diacono<ref>Paolo Diacono, ''Historia Langobardorum'' (IV,21)</ref> nella sua ''Historia Langobardorum'', non è rimasta traccia apparente.
Poi la [[Guerra gotica (535-553)|guerra]] mossa da [[Giustiniano]] contro i Goti che porta alla riconquista bizantina dell'Italia ([[553]]).
Infine l'arrivo in Italia dei [[Longobardi]] ([[568]]), guidati dal loro re [[Alboino]]: la conquista longobarda si estenderà a larga parte del territorio italiano ([[Langobardia Maior]] e [[Langobardia Minor]]) e comporterà un ruolo storicamente importante per la città di Monza (''Modoetia'').
[[File:Corona ferrea, monza.jpg|thumb|left|La [[Corona ferrea]]<br />Monza, [[Museo Serpero|Museo del Duomo]].]]
[[File:Agilulf's Italy-it.svg|thumb|left|I domini longobardi alla morte di [[Agilulfo]] ([[616]]).]]
Non si hanno notizie storiche su Monza per tutto il periodo che intercorre tra la morte di [[Teodorico il Grande|Teodorico]] ed il regno di [[Autari]] che invece sarà, insieme a quello del suo successore [[Agilulfo]], molto importante politicamente per la città.
Autari, [[Sovrani longobardi|terzo re]] in Italia dei [[Longobardi]], aveva sposato, nel [[589]], [[Teodolinda]], principessa [[Cattolicesimo|cattolica]] bavarese, figlia del duca [[Garibaldo I di Baviera|Garibaldo]] e di [[Valdrada (Longobardi)|Valdrada]] principessa della stirpe longobarda dei [[Letingi]].
Morto improvvisamente Autari nel [[590]], Teodolinda sposò in seconde nozze il [[duca di Torino]], [[Agilulfo]], incoronato re d'Italia. La coppia regale stabilì a Milano la propria capitale e a Monza la residenza estiva; Teodolinda si fece allora costruire [[Palazzo Reale (Monza)|un ricco palazzo]] a Monza. Anche di questa residenza regale non è rimasta traccia, se non nell'iscrizione sull'''[[Evangeliario di Teodolinda|Evangeliario]]'' donato dalla regina alla chiesa di San Giovanni.
Teodolinda fece anche costruire, nel [[595]], vicino al suo palazzo e sulla riva del fiume Lambro un ''oraculum'', cioè un luogo di preghiera, presto ampliato e dotato di molti ornamenti d'oro e d'argento: la prima [[Basilica di San Giovanni Battista (Monza)|basilica di San Giovanni Battista]], adiacente al Palazzo Reale. Tutto ciò secondo la testimonianza dello storico longobardo [[Paolo Diacono]] ([[VIII secolo]]), che nella sua ''[[Historia Langobardorum]]'' scrisse: {{citazione|[…] ''Theudelinda regina basilicam costruxerat, qui locus supra Mediolanum duodecim milibus abest,'' […]<ref>Paolo Diacono, ''Historia Langobardorum'', [[s:la:Historia Langobardorum - Liber IV|IV, 21]].</ref>.}}
Vestigia del tempio teodolindeo, quali muri del [[VI secolo]], iscrizioni, lastre decorate a soggetto religioso si trovano tuttora a far parte dell'odierno [[Duomo di Monza|Duomo]], che forse ne comprende alcune navate. A lato dell'abside rimane anche una [[torre longobarda (Monza)|torre longobarda]] usata più tardi come campanile della Basilica e forse in origine posta a difesa dell'adiacente Palazzo Reale.
[[File:Arte longobarda, evangelario di teodolinda, 603, monza, san giovanni battista, tesoro.jpg|thumb|upright=1.4|Evangeliario di Teodolinda<br>[[Museo e tesoro del duomo di Monza]].]]
[[Papa Gregorio I|Papa Gregorio Magno]], grazie all'influenza della regina, sostenne la conversione al [[cattolicesimo]] del popolo longobardo, ancora in gran parte [[Paganesimo|pagano]] o [[Arianesimo|ariano]]. Per incoraggiare e confermare la fede del popolo il papa donò una serie di oggetti di culto, molti dei quali, carichi di valore storico ed artistico, sono ancora oggi conservati nel [[museo Serpero di Monza|museo]] del Duomo, insieme anche a numerosi oggetti d'arte di questo popolo: tra questi l'[[Evangeliario di Teodolinda]], che papa [[Papa Gregorio I|Gregorio Magno]] donò nel 603 alla regina dei Longobardi.
Teodolinda morì nel [[627]] e venne sepolta nell'Oraculum.<ref>Nel 1989, sotto il pavimento del Duomo di Monza sono state rinvenute tre tombe [[Alto Medioevo|altomedievali]] con antichi motivi ornamentali, una delle quali è doppia. Si ritenuto che si tratti delle possibili tombe di Teodolinda, Agilulfo e Adaloaldo, V.Maspero, ''Storia di Monza'', 2007</ref>. Nel [[1308]] i suoi resti furono trasferiti in un sarcofago nella [[Cappella di Teodolinda|Cappella]] a lei dedicata.
Dopo Teodolinda la Chiesa monzese andò assumendo un'importanza spirituale e temporale sempre maggiore. A suo capo fu posto un [[Arciprete di Monza|"Diacono custode"]] (che successivamente, nell'anno [[879]], divenne "[[Arciprete di Monza|Arciprete]]"). In questo periodo la Basilica monzese e le sue terre furono prima soggette a "Principi", cioè a feudatari inviati dai re longobardi residenti a [[Pavia]].
Più tardi l'[[Arciprete di Monza]] giunse ad associare il potere temporale a quello spirituale.
Nell'anno [[774]] i Longobardi di [[Desiderio (re)|Desiderio]] sono sconfitti dai Franchi di [[Carlo Magno]] che riceve la [[Corona ferrea]] nel [[775]].
In seguito la città entrò nei domini del [[Sacro Romano Impero]], pur con ampi margini di autonomia, e infine, dall'[[XI secolo]], entrò nell'orbita di [[Milano]].
Monza è stata inoltre sotto la signoria dell'illustre casato dei [[Morigi|Principi Morigia]] alleati dei [[Visconti]].
=== Epoca moderna ===
[[Comune medievale|Libero comune]] nel [[XIII secolo]], nel [[XIV secolo]] Monza entrò nei domini dei [[Visconti]] di Milano, dei quali seguì la sorte passando poi sotto il [[Conte di Monza|dominio]] della potente famiglia Durini di Milano in pieno periodo di occupazione spagnola. I Durini diedero alla città e a tutto il suo esteso territorio un impulso economico e culturale di grande rilievo, costruirono importanti edifici commissionati ai più importanti architetti del tempo, diedero vita a grandi campagne decorative nei loro palazzi così come nel Duomo, in cui operarono gli stessi artisti scelti dai [[Durini]] per il fastoso palazzo di Milano in via Durini.
Vengono costruite le prime ville storiche monzesi.
Alla fine della [[guerra di successione spagnola]] ([[1713]]), il Ducato di Milano viene assegnato alla casa degli [[Asburgo d'Austria]]. Questo periodo storico corrisponde ad una stagione di rinascita della città, con un notevole sviluppo dell'agricoltura e dell'artigianato.
[[File:Monza villa reale 02.JPG|thumb|Facciata della [[Villa Reale di Monza]] verso i [[Giardini Reali di Monza|giardini]] da nord-est]]
L'imperatrice [[Maria Teresa d'Asburgo|Maria Teresa]] fa edificare per il figlio [[Ferdinando d'Asburgo-Este|Ferdinando]], Governatore di Milano, la [[Villa Reale di Monza|Villa Reale]] (1777-1780). La scelta di Monza era dovuta, oltre che alla bellezza del paesaggio, anche alla posizione strategica e al fatto di essere facilmente collegata a Vienna oltre che per la sua vicinanza con [[Milano]]. La costruzione è compiuta in tre anni dall'architetto [[Foligno|folignate]] [[Giuseppe Piermarini]]. I Durini furono determinanti oltre che per i rapporti che tenevano con gli Asburgo e per il prestigio della loro corte che tenevano a Monza di artisti e intellettuali a influenzare la scelta di Maria Teresa d'Austria a portare proprio in questa città la corte asburgica, edificandovi così la villa arciducale, ora chiamata Villa Reale. I Durini dominarono la città e il suo territorio fino alla fine del regime feudale.
=== Epoca contemporanea ===
==== Da Napoleone alla Seconda guerra mondiale ====
A conclusione della campagna d'Italia di [[Napoleone Bonaparte]] ([[1796]]) il Ducato di Milano viene ceduto alla Repubblica Francese ed entra poi a far parte della [[Repubblica Cisalpina]] (che, nel [[1802]], diverrà [[Repubblica Italiana (1802-1805)|Repubblica Italiana]]).
Invisa ai francesi come simbolo del potere aristocratico, la [[Villa Reale di Monza|Villa di Monza]] viene venduta per essere demolita, ma le proteste dei cittadini ne ottengono la salvezza anche se l'abbandono provoca il degrado del complesso.
Due terzi degli ori e degli argenti del famoso Tesoro della basilica monzese vengono consegnati alla zecca di Milano, che li trasforma in monete per "rimborsare" le spese di guerra francesi. Bonaparte si impossessa anche dei [[Museo e tesoro del duomo di Monza|tesori della basilica]] e dei libri della [[Biblioteca capitolare di Monza|Biblioteca capitolare]] che vanno ad arricchire la [[Biblioteca nazionale di Francia]]. Invece la Corona ferrea viene lasciata provvisoriamente a Monza.
[[File:Flag of the Napoleonic Kingdom of Italy.svg|thumb|left|Bandiera del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia napoleonico]]]]
Nel [[1805]] la [[Repubblica Italiana (1802-1805)|Repubblica Italiana]] diventa [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]] con capitale Milano.
Il 26 maggio 1805 la Corona ferrea è a Milano per l'incoronazione di Napoleone, che da solo se la pone in capo, proferendo la famosa frase "Dio me l'ha data, guai a chi la tocca". Napoleone istituisce anche l'[[Ordine della Corona del Ferro]].
Monza riceve il titolo di città imperiale.
Viceré d'Italia è nominato [[Eugenio di Beauharnais]] che nell'agosto del [[1805]] si stabilisce nella Villa di Monza. L'edificio, restaurato, torna a vivere un nuovo brillante periodo e, in questa occasione, assume la denominazione di [[Villa Reale (Monza)|Villa Reale]]. Per dare alla città maggiore ''grandeur'', nel [[1811]] il governo le annesse [[Lissone]], [[Brugherio|Moncucco con Brugherio]], [[Muggiò]], [[Vedano al Lambro|Vedano]], [[Villa San Fiorano]] e [[Sant'Alessandro (Monza)|Sant’Alessandro]].
Alla caduta del [[primo Impero]] ([[1815]]) l'Austria ottiene di annettersi i territori italiani del [[Regno Lombardo-Veneto]], ma li governa oppressivamente con propri funzionari: Monza è inclusa nella provincia di Milano.
Per decreto dell'imperatore d'Austria [[Francesco II, Sacro Romano Imperatore|Francesco I]] nell'anno [[1816]] Monza diviene ufficialmente una città. Nel [[1818]] l'arciduca [[Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena|Ranieri]], viceré del Regno Lombardo-Veneto, torna ad utilizzare la Villa di Monza.
Il successivo imperatore d'Austria [[Ferdinando I d'Austria|Ferdinando I]] si fa incoronare re del [[Lombardo Veneto]] a Milano con la Corona ferrea (6 settembre [[1838]]) e, con l'occasione, estende vari benefici alla città.
L'artigianato della lavorazione della [[lana]] va decadendo mentre diventano sempre più importanti quella del [[feltro]] e la collegata industria del [[cappello (abbigliamento)|cappello]].
Durante le [[cinque giornate di Milano]] (22-23 marzo [[1848]]) anche Monza insorge cacciando la guarnigione austriaca del reggimento Geppert.
I patrioti monzesi, unitisi ai [[Lecco|Lecchesi]], combattono poi a Milano a [[Porta Vittoria (Milano)|porta Tosa]] (oggi [[Porta Vittoria (Milano)|porta Vittoria]]). Scacciati gli Austriaci, a Monza si forma una "Guardia cittadina" alla quale le donne monzesi regalano il vessillo.
[[File:Ritratto dell'arciduchessa Carlotta in costume della Brianza.jpg|thumb|[[Carlotta del Belgio]], consorte dell'arciduca [[Massimiliano I del Messico|Massimiliano]], in costume della [[Brianza]]]]
Dopo la [[Prima guerra d'indipendenza italiana|prima guerra di indipendenza]], al ritorno degli austriaci nel [[1849]], il generale [[Radetzky]] e poi l'arciduca [[Massimiliano I del Messico|Massimiliano]] (fratello dell'imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Asburgo|Francesco Giuseppe]] e poi [[imperatore del Messico]]) si insediano nella Villa Reale.
La cosa che importava di più era, come al solito, il tesoro della basilica che, prelevato dal Generale Radetzky, era stato portato a [[Mantova]] nel [[1849]] ma restituito nello stesso anno.
Nel [[1859]], alla fine della [[Seconda guerra d'indipendenza italiana|seconda guerra di indipendenza]], tutta la Lombardia è liberata dagli austriaci ed entra a far parte del [[Regno di Sardegna]]. Ma il tesoro e la Corona ferrea, dopo una sosta a [[Verona]], dagli austriaci erano stati trasferiti a [[Vienna]]; il tutto ritornerà solennemente a Monza solo alla conclusione della [[Terza guerra d'indipendenza italiana|terza guerra di indipendenza]], il 6 dicembre [[1866]]. E a Monza la Corona ferrea rimane definitivamente, con due sole eccezioni: nel [[1878]], quando, a [[Roma]], è posta sul feretro di [[Vittorio Emanuele II]] e durante le due guerre mondiali quando è messa al sicuro in [[Città del Vaticano|Vaticano]].
[[File:MG 7947 post.jpg|thumb|left|Stella dell'[[Ordine della Corona d'Italia]]]]
Nel [[1861]], all'indomani della proclamazione del [[Regno d'Italia]], la città conta circa 25.000 abitanti.
Nel [[1868]] [[re Vittorio Emanuele II]] istituisce l'[[Ordine della Corona d'Italia]] nella cui insegna compare la [[Corona ferrea]].
Già da secoli le acque del [[Lambro]] fornivano forza motrice all'attività dei numerosi [[mulini]] monzesi, di cui un esempio è il [[Mulino Colombo]], e questa opportunità aveva favorito lo sviluppo di un artigianato cittadino. Dalla metà del [[XIX secolo]] si assistette alla trasformazione delle tradizionali attività artigianali, tessitura della [[seta]], produzione di [[cappello (abbigliamento)|cappelli]], tessitura del cotone, e, in Brianza, lavorazione del legno e produzione di [[mobili]], in una moderna industria manifatturiera.<ref>{{cita libro|autore=Giuseppe Maria Longoni|titolo=L'eredità dei cappellai|anno=2003|editore=Silvana Editoriale|città=Cinisello Balsamo|pp=71-72}} {{NoISBN}}</ref>
In particolare negli ultimi due decenni del secolo la fisionomia di Monza come città industriale si accentuò notevolmente. Avevano raggiunto una significativa importanza il settore tessile (cotonificio [[Felice Fossati|Fossati]]), quello legato alla [[Industria metalmeccanica|meccanica]] (Officine meccaniche [[Alfredo Zopfi]] & C.) e all'elettricità (batterie [[Giovanni Hensemberger|Hensemberger]]), e soprattutto l'industria del [[cappello (abbigliamento)|cappello]] (cappellifici [[Giuseppe Cambiaghi|Cambiaghi]], Valera e Ricci, Carozzi, Meroni, Paleari e Ferrario).
La produzione di cappelli si era imposta a Monza fin dal [[XVII secolo]], quando era stato strappato a [[Milano]] il primato produttivo in virtù dei minori costi e dell'esenzione dai dazi cittadini, e negli ultimi decenni dell'Ottocento si era riconvertita in una fiorente [[industria manifatturiera]] di proporzioni europee<ref>{{cita libro|autore=Giuseppe Maria Longoni|titolo=L'eredità dei cappellai|anno=2003|editore=Silvana Editoriale|città=Cinisello Balsamo|p=72}} {{NoISBN}}: "Il vantaggio iniziale di Monza fu sfruttato in meno di un quindicennio per montare un organismo che superò l'area lionese e anche il polo manchesteriano. Da dodici imprese con 173 addetti nel 1864, diventate diciannove con 363 occupati nel 1978, si giunse nel 1884 a una ventina di fabbriche con 1284 operai; si accentuò negli anni successivi portando gli stabilimenti a ventisei con 3842 addetti. [...] Negli anni venti, l'apice, i cappellifici occupano 7000 persone e producono centomila pezzi al giorno"</ref>.
L'importanza del settore per Monza fu tale che la città, nota allora come "Città del cappello", tra fine ottocento e inizio novecento divenne il principale centro di produzione di cappelli al mondo<ref>{{cita libro|autore=Giuseppe Maria Longoni|titolo=L'eredità dei cappellai|anno=2003|editore=Silvana Editoriale|città=Cinisello Balsamo|p=72}} {{NoISBN}}</ref>, sede della Federazione italiana dei cappellai e, dal 1921 al 1926, anche della Federazione internazionale dei cappellai, il sindacato internazionale dei lavoratori di categoria. L'industria entrò in crisi durante il ventennio fascista e non riuscì più a ricostituirsi nel dopoguerra, se non in piccole realtà.
Il 22 agosto [[1891]] fu inaugurato il primo [[Ospedale vecchio (Monza)|ospedale]] monzese dedicato a [[San Gerardo dei Tintori|san Gerardo]], compatrono della città insieme a [[san Giovanni Battista]], grazie anche alla cospicua donazione da parte del re [[Umberto I]].
Al 31 dicembre [[1895]] Monza contava circa 37.500 abitanti stabili, con "31 strade interne" della lunghezza di circa 42 chilometri. Intorno a queste strade vi era la campagna che produceva [[frumento]], [[mais]], [[foraggio|foraggi]], [[Solanum tuberosum|patate]], [[Avena sativa|avena]], [[segale]] ed [[ortaggi]] in genere. Altra fonte di ricchezza era l'allevamento dei bachi da [[seta]] (i ''bigatt'') i cui bozzoli venivano lavorati dalle filande della [[Brianza]].
Il 17 agosto 1899 venne fondato il settimanale cattolico "il Cittadino" (direttore l'avv. Filippo Meda), tuttora in attività.
[[File:Bresci killing.jpg|thumb|left|La famosa copertina della [[La Domenica del Corriere|Domenica del Corriere]], disegnata da [[Achille Beltrame]], illustra l'[[Regicidio di Umberto I|uccisione]] a rivoltellate di Umberto I a Monza il 29 luglio [[1900]].]]
Il 29 luglio [[1900]] viene [[regicidio di Umberto I|assassinato]] a Monza, per mano dell'anarchico [[Gaetano Bresci]] il re d'Italia [[Umberto I]]. Nel [[1910]] venne ultimata la [[Cappella Espiatoria]], costruita per commemorare il decennale dell'uccisione di Umberto I.
All'inizio del secolo Monza conta 41.200 abitanti; nel [[1911]] è annoverata tra gli otto centri più industrializzati d'Italia. Le attività principali rimangono quelle legate alla lavorazione del cotone, alla meccanica e alle industrie dei [[Cappello (abbigliamento)|cappellifici]].
La [[prima guerra mondiale]] ([[1915]]-[[1918]]) ha coinvolto anche Monza come le altre [[città d'Italia]]; alla fine della guerra la città ha voluto ricordare i suoi seicento caduti con il grandioso [[monumento ai Caduti (Monza)|monumento]] (1932) dello scultore [[Enrico Pancera|E.Pancera]], posto in piazza Trento e Trieste (l'antica piazza del mercato).
Nel periodo tra le due guerre mondiali l'assetto industriale della città non subì modifiche sostanziali, pur registrando notevoli incrementi nei volumi di produzione. Lo sviluppo edilizio conseguente fu notevole e talvolta disordinato; nel [[1925]] si cercò di mettere ordine in materia urbanistica con un apposito piano regolatore.
Furono abbattute le antiche costruzioni che sembravano di ostacolo, fu modificata l'antica piazza del mercato nell'attuale piazza Trento e Trieste in fronte alla quale fu costruito il nuovo [[Municipio di Monza|Palazzo del Comune]] su disegno dell'architetto Brusconi.
[[File:Maria José scende dall'Alfa.JPG|thumb|left|[[Maria José del Belgio]] scende da un'Alfa Romeo all'[[Autodromo di Monza|autodromo]] ([[1930]])]]
All'interno del parco vengono costruiti l'[[Autodromo di Monza|autodromo]] ([[1922]]) e un [[campo da golf]] ([[1925]]).
La [[seconda guerra mondiale]] comportò per la città di Monza bombardamenti, distruzioni e vittime civili e, dopo il [[1943]], l'occupazione nazista.
Nel corso della guerra Monza non fu direttamente coinvolta in scontri ma fu oggetto di ripetuti bombardamenti e mitragliamenti da parte dell'aviazione anglo-americana durante tutti e cinque gli anni di conflitto: il primo bombardamento, dei razzi illuminanti a scopo intimidatorio, risale al 17 giugno 1940, appena sette giorni dopo l'ingresso dell'Italia in guerra, e l'ultimo nella notte dell'11 aprile 1945.
Due sirene avvertivano la popolazione: una in centro città gestita dai vigili del fuoco e una, collegata alla prima, su un edificio della Philips in via Borgazzi, coadiuvate nel corso dei frequenti bombardamenti del 1945 dalla campana maggiore del [[Duomo di Monza]]. Le difese antiaeree cittadine, insufficienti, furono due batterie contraeree per tutta l'area di Monza e [[Lissone]], spostate nel 1943, due mitragliere sulla Casa della [[Gioventù italiana del littorio|GIL]], e, dopo l'occupazione nazista, delle postazioni per cannoni poste fra [[San Fruttuoso (Monza)|San Fruttuoso]] e il Rondò. Le principali vie di comunicazione furono dotate di trincee paraschegge e durante il giorno addetti del comune ogni due o tre chilometri segnalavano con bandierine bianche l'avvicinarsi di velivoli nemici.<ref>{{cita libro|autore= [[Pietro Arienti]]|titolo=Monza: dall'Armistizio alla Liberazione. 1943-1945|anno=2015|editore=Bellavite|città=Missaglia|pp=73-77|isbn=978-88-7511-256-1}}</ref>
Subito dopo le [[Leggi razziali fasciste|leggi razziali]] e ancor di più durante gli anni della guerra su pressione del podestà Ulisse Cattaneo, in Monza si verificarono [[persecuzioni antiebraiche|persecuzioni]] nei confronti delle due famiglie ebree monzesi, i Colombo e i Levi, che avranno entrambe tra i loro componenti vittime nel [[campo di concentramento di Auschwitz]]<ref>Alessandro Colombo e la moglie Ilde Zamorani arrivati ad Auschwitz l'11 dicembre 1943 e subito portati alle camere a gas, e Giorgio Levi arrivato ad Auschwitz attraverso il [[Campo di Fossoli]] il 6 agosto 1944 e morto il 18 gennaio 1945 durante una marcia di evacuazione. In {{cita libro|autore=Pietro Arienti|titolo=Monza: dall'Armistizio alla Liberazione. 1943-1945|anno=2015|editore=Bellavite|città=Missaglia|pp=85-95|isbn=978-88-7511-256-1}}</ref>, e di altri ebrei residenti o transitanti per Monza, i fratelli Nüremberg, il milanese sfollato Enzo Namias, morto anch'egli ad Auschwitz, e sette ebrei ricoverati presso la casa di cura Villa Biffi, tra cui Clara Finzi, deportata dopo il parto, e Dorotea Pisetzky, malata psichica deportata al [[campo di transito di Bolzano|campo di concentramento di Bolzano]] presso [[Gries-San Quirino|Gries]] e uccisa dalle sevizie delle guardie, oggi sepolta nel campo ebraico del [[Cimitero Monumentale di Milano]].<ref>{{cita libro|autore=Pietro Arienti|titolo=Monza: dall'Armistizio alla Liberazione. 1943-1945|anno=2015|editore=Bellavite|città=Missaglia|pp=85-95|isbn=978-88-7511-256-1}}</ref>
[[File:MB-Gianni-Citterio-targa-1944.jpg|thumb|Targa sulla casa natale di [[Gianni Citterio]] al civico n.2 della piazza omonima a Monza]]
Già durante i primi anni di guerra erano attivi in Monza dei gruppi antifascisti che si riunivano clandestinamente nello studio dell'avvocato Fortunato Scali. Nel corso del 1943, un gruppo di antifascisti monzesi<ref>{{cita libro|autore=Pietro Arienti|titolo=Monza: dall'Armistizio alla Liberazione. 1943-1945|anno=2015|editore=Bellavite|città=Missaglia|isbn=978-88-7511-256-1|p=106}}: "la stretta collaborazione che da tempo Gianni Citterio ha instaurato con alcuni oppositori politici monzesi come [[Antonio Gambacorti Passerini]], Aldo Buzzelli, Enrico Farè, Rodolfo Crippa, Amedeo Ferrari e Fortunato Scali, si concretizza nella creazione di un gruppo politico clandestino".</ref>, guidati da [[Gianni Citterio]], militante del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] e figura centrale della Resistenza cittadina, fondarono il "Fronte di azione antifascista", organizzazione politica clandestina che stampava anche il giornale "Pace e Libertà" nella casa di [[Antonio Gambacorti Passerini]] presso [[Olgiate Calco]], fino alla caduta del fascismo nel settembre 1943. Il gruppo fu attivo nella propaganda antifascista, mediante la diffusione di volantini e di manifesti, e sarà la base da cui si costituirà il [[CLN]] monzese<ref>{{cita libro|autore=Vittorio D'Amico|titolo=Monza nella Resistenza|anno=1960|editore=Edizione del Comune di Monza|città=Monza|pp=26-27}} {{NoISBN}}: "Si costituiva anche a Monza il C.L.N. coi rappresentanti dei tre partiti maggiori: Luigi Fossati per la DC, Enrico Farè per il PSI e Fortunato Scali per il PCI".</ref>.
Nella resistenza cittadina è da ricordare anche la figura del monzese [[Giovanni Battista Stucchi]], alpino tornato dalla [[Corpo di spedizione italiano in Russia|spedizione italiana in Russia]] che si unì alla lotta partigiana dopo la caduta del Fascismo nel 1943, ricoprendo ruoli di primo piano come membro socialista del Comando militare del [[CLNAI]] e Comandante militare unico della [[Repubblica partigiana dell'Ossola]]<ref>{{cita libro|autore=Giovanni Battista Stucchi|titolo=Tornim a baita: dalla campagna di Russia alla Repubblica dell'Ossola|anno=1983|editore=Vangelista|città=Milano}}</ref>.
L'8 settembre 1943, in occasione dell'[[Armistizio dell'8 settembre 1943|armistizio]], Gianni Citterio, con i membri del "Fronte d'azione antifascista" e i rappresentanti dei partiti democratici, si rivolse alla cittadinanza dal balcone del [[Municipio di Monza|Municipio]], incitando i monzesi alla resistenza e alla lotta armata contro il fascismo e contro l'invasore tedesco.
Pochi giorni dopo, il 12 settembre 1943, ebbe inizio l'occupazione nazista di Monza, le truppe della [[Wehrmacht]] entrarono in città e insediarono il comando presso il macello comunale (tra via Mentana e via Buonarroti). Seguì una capillare occupazione della città con la complicità dei comandi fascisti locali, l'insediamento del comando di piazza nella casa del Fascio, di un presidio militare presso San Fruttuoso e del comando operativo delle [[SS]] per tutta l'Italia settentrionale ovest nelle ville attorno alla [[Villa Reale di Monza|Villa Reale]].
Nel corso dell'occupazione, dall'aprile 1944, si distinse per brutalità e torture l'Ufficio politico investigativo, istituito dai [[Repubblica Sociale Italiana|fascisti repubblichini]] in dipendenza della [[Guardia Nazionale Repubblicana]] con compiti di investigazione e repressione dei reati politici, di cui uno dei tre distaccamenti aveva sede in Monza. La repressione antipartigiana, in collaborazione coi tedeschi, fu portata avanti con interrogatori violenti e torture sistematiche nella Villa Reale e nelle adiacenti ville di via Tommaso Grossi, nel macello comunale, dirimpetto al carcere di via Mentana allora in uso, e nella Casa della [[Gioventù italiana del littorio|GIL]], oggi Urban Center<ref>{{cita libro|autore=Pietro Arienti|titolo=Monza: dall'Armistizio alla Liberazione. 1943-1945|anno=2015|editore=Bellavite|città=Missaglia|pp=36-37|isbn=978-88-7511-256-1}}: "Quello che in questi mesi accadde a Monza alla Villa Reale, al macello, in via Tommaso Grossi e alla Casa del Balilla forse non è percepito nelle sue drammatiche proporzioni. [...] Non meno di cinquecento persone vi transitarono e forse il numero è in difetto. Uomini e donne che, come molte testimonianze orali e scritte rivelano, subirono percosse a base di calci e pugni, bastonature col nerbo di bue e con la clava, furono sottoposte alla "manetta", una specie di braccialetto avvolto attorno al polso con un perno che avvitandosi stringeva, facendolo entrare nella carne e serrandosi intorno a nervi e ossa; oppure gli bruciarono la pianta dei piedi, gli strapparono le unghie. [...] Nella fontana della Villa Reale, i prigionieri venivano immersi incatenati e nudi; sempre quei cortili videro i genitori dei ricercati, contro i quali venivano scagliati i cani per convincerli a confessare dov'erano nascosti i figli; qualche vittima racconta anche la messa in scena di finte esecuzioni. "</ref><ref>{{cita libro|autore=Vittorio D'Amico|titolo=Monza nella Resistenza|anno=1960|editore=Edizione del Comune di Monza|città=Monza|pp=71-74}} ({{NoISBN}}) Testimonianza di Piero Gambacorti Passerini: "Da più giorni il mio tempo si alternava fra gli interrogatori e la permanenza in gelide celle. [...] Fra i tanti supplizzi subiti ricordo uno da lui (un certo Bussolin) messo in pratica: le due mani legate, le ginocchia fatte sporgere per la forte pressione degli arti sul tronco al di sopra dei gomiti e fissate a un manico di scopa che passava al disopra dei gomiti e al disotto delle ginocchia. Così ridotto a una palla, venivo colpito disordinatamente dai miei carnefici con calci, pugni, colpi di frusta e bastonature. Qualche volta esageravano, specie coi colpi alla testa, e con rabbia dei miei aguzzini svenivo. [...] Ad un certo punto incominciai a perdere sangue anche da un orecchio. [...] Ma non parlai; e così quando il Gatti mi disse: «Ti fucileremo domani mattina», il Bussolin urlò: «Ma intanto ha vinto lui! Non ha parlato, a quest'ora i suoi compagni ormai già sapranno della sua cattura e si saranno messi in salvo!»."</ref>. Nel quadro della repressione fascista furono attive anche le [[Brigate Nere]] cittadine, con soprusi e requisizioni alla popolazione, e la "Banda Pennacchio", una [[Bande di repressione|banda di repressione]] aggregata al comando delle SS monzese.
La mattina del 25 aprile 1945, con la città ancora sotto occupazione nazista e con un'ingente presenza fascista, mentre le brigate partigiane calavano da tutta la Brianza, i membri del [[CLN]] monzese cercarono un incontro con il comando tedesco per evitare scontri sanguinosi e rappresaglie sulla popolazione. Tale colloquio segnò anche l'ultima presenza documentata del sergente delle SS Siegfried Werning, criminale di guerra che farà perdere le proprie tracce.
L'incontro, senza che si raggiungesse un accordo di resa, comportò una "tregua d'armi" dettata dallo stallo a partire dalle ore zero del 25 aprile stesso, per cui i tedeschi non interferirono con gli eventi dell'Insurrezione, riuscendo così a limitare gli scontri armati avvenuti in città tra il 25 e il 26 aprile 1945, che registrarono però alcune vittime civili.<ref>{{cita libro|autore=Gianfranco Bianchi|titolo=Dalla Resistenza|anno=1975|editore=Provincia di Milano|città=Milano|p=28}} {{NoISBN}}: "Dopo ampie discussioni si convenne ad uno schema di "tregua d'armi" a partire dalle ore zero del 25 aprile. Tensfeld (il generale tedesco Willy Tensfeld) avrebbe riconosciuto il Comando generale operativo partigiano e si sarebbe impegnato a cessare il fuoco in tutto il settore; nello stesso tempo gli italiani detenuti come ostaggi sarebbero stati consegnati ai partigiani, mentre le truppe "repubblichine" avrebbero ricevuto il trattamento dei prigionieri di guerra. Inoltre il generale tedesco si impegnava «a non dar corso alla distruzione degli impianti prevista in caso di ritirata». I partigiani, dal canto loro, si sarebbero impegnati a non attaccare le truppe germaniche che avrebbero ripiegato «ordinatamente oltre il confine con le sole armi individuali»: armi pesanti e altro materiale diventavano preda bellica dei partigiani, che si impegnavano nell'astenersi «dall'intraprendere azioni offensive contro le truppe germaniche».</ref> Il 26 aprile si insediò il CLN in [[Municipio di Monza|Municipio]] e venne nominato primo sindaco della Liberazione il socialista Enrico Farè, membro del CLN e già ultimo sindaco della città prima del Fascismo, che il 30 aprile nominò la giunta municipale.
Il 29 aprile 1945 fecero il loro ingresso in città i militari americani della [[1st Armored Division (United States Army)|1ª divisione corazzata]], prendendo contatto, grazie alla mediazione dell'[[Duomo di Monza#L'arciprete di Monza|arciprete di Monza]] monsignor Giovanni Rigamonti, con le SS ancora asserragliate nel loro quartier generale e imponendogli la resa. Il 30 aprile 1945 i tedeschi lasciarono quindi la città.<ref>{{cita libro|autore=Pietro Arienti|titolo=Monza: dall'Armistizio alla Liberazione. 1943-1945|anno=2015|editore=Bellavite|città=Missaglia|pp=204-205|isbn=978-88-7511-256-1}}</ref>
Al termine della guerra Monza contò ottantatré caduti per mano nazifascista tra partigiani e deportati, tra cui [[Gianni Citterio]], decorato con la [[Medaglia d'oro al valor militare]] alla memoria, [[Ferdinando Tacoli]], [[Medaglia d'argento al valor militare]] alla memoria, a cui è stata dedicata la scuola elementare situata nel quartiere [[Triante]], e [[Elisa Sala]].
==== Dal secondo dopoguerra al nuovo millennio ====
Nella seconda metà del secolo la città conosce un notevole incremento di popolazione e un conseguente sviluppo edilizio.
Con lo sviluppo delle varie attività si manifestano i problemi legati al traffico e ai collegamenti con i centri vicini, soprattutto con Milano.
All'inizio del secolo Monza conta circa 120.000 abitanti.
L'[[Università degli Studi di Milano-Bicocca]] pone in Monza il suo campus per le Facoltà di medicina e chirurgia e di Scienze dell'organizzazione.
Nella primavera del [[2009]] viene completata la controversa risistemazione della piazza Trento e Trieste (l'antico ''''Pratum magnum'''' medievale): con l'occasione viene riportato alla luce parte del decorso della roggia anticamente usata dagli artigiani tessitori.
=== Simboli ===
{{Vedi anche|Stemma di Monza}}
[[File:Monza-
I [[stemma di Monza|simboli di Monza]] sono lo stemma, il gonfalone e la bandiera.
La bandiera di Monza è troncata di rosso e di bianco ed al centro di essa campeggia lo stemma di Monza.
[[File:Coat of Arms of Monza (historical).svg|upright=0.6|thumb|Antico stemma del Comune di Monza <br>(XIII secolo)]]
[[File:Monza Duomo Croce del Regno o di Berengario.jpg|thumb|Monza, [[Tesoro del Duomo di Monza|Tesoro del Duomo]]<br>[[Croce di Berengario|Croce del Regno, o di Berengario]]. <br>Xilografia di Giuseppe Barberis (1894)]]
Lo stemma di Monza è costituito da uno [[Scudo francese moderno|scudo sannitico]] di colore [[Azzurro (araldica)|azzurro]] al cui interno sono rappresentate la [[Corona ferrea]] e la [[Croce di Berengario]]. Lo scudo, contornato da una fascia d'argento con la scritta latina ''Est Sedes Italiæ Regni Modœtia Magni'' (Monza è la capitale del grandioso [[Regno d'Italia]]), è decorato da rami d'ulivo e di quercia legati da un nastro azzurro ed è timbrato da una [[corona (araldica)|corona]] da [[Città d'Italia|città]].
La descrizione del [[gonfalone]] è la seguente:
{{citazione|''Drappo troncato di rosso e di bianco''.}}
Altri simboli sono il [[sole]] e la [[luna]], che comparivano nell'antico stemma cittadino, la [[Corona ferrea]], un'antica [[Corona (copricapo)|corona]] custodita nella [[Duomo di Monza|Basilica di San Giovanni Battista]] che per secoli fu usata per la consacrazione di numerosi sovrani tra i quali i [[Re d'Italia]], e la [[Croce di Berengario]] (anche detta "Croce del Regno"), un affascinante e storico gioiello di oreficeria carolingia.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{vedi anche|Gotico a Monza}}
=== Architetture religiose ===
[[File:
:Il Duomo di Monza si affaccia sull'omonima piazza del centro storico; la tradizione vuole che sia stata la Regina Teodolinda a ordinarne la prima costruzione. Il campanile, eretto nel [[XVII secolo]], è stato restaurato tra il 1999 e il 2006. Il Duomo ospita lo storico [[Museo Serpero|Museo]].
==== Chiese ====
[[File:Santa Maria delle Grazie Monza 01.JPG|thumb|Santuario francescano di Santa Maria delle Grazie]]
* [[Chiesa di San Gerardo (Monza)|Chiesa di San Gerardo]]: vi si trovano le spoglie di [[san Gerardo dei Tintori]], co-patrono della città. Nonostante la mole monumentale, è poco visibile a causa dei palazzi a ridosso. Si trova in via San Gerardo, nelle vicinanze di via Lecco.
* [[Chiesa di San Gerardino (Monza)|Chiesa di San Gerardino]]: in via Gerardo dei Tintori testimonia il luogo in cui il santo monzese nel [[XII secolo]] fondò il suo ospedale.
* [[Chiesa di Sancto Gerhardo]]: è la chiesa dell'[[Ospedale vecchio (Monza)|Ospedale vecchio]] affiancata dalla Cappella di San Carlo.
* [[Chiesa di Santa Maria al Carrobiolo]]: venne edificata tra il [[1232]] e il [[1259]] su un precedente cimitero pagano, a ridosso del convento degli Umiliati. Il [[campanile]], in stile [[Architettura romanica|romanico]], risale al [[1339]].
* [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Monza)|Chiesa di Santa Maria delle Grazie]]: si trova in via Montecassino, nelle vicinanze del Lambro e del Parco. Appartenente all'ordine dei Frati minori francescani, fu costruita nel [[1463]].
* [[Chiesa di San Maurizio (Monza)|Chiesa di San Maurizio]]: situata in piazza Santa Margherita, è stata eretta, in origine con altro titolo, nel [[1469]] e faceva parte del complesso conventuale delle Umiliate, dove visse la [[Monaca di Monza]].
* [[Chiesa di Santa Maria in Strada (Monza)|Chiesa di Santa Maria in Strada]]: si trova in via Italia. La facciata è stata interamente rifatta nel XVIII secolo; originariamente la chiesa faceva parte di un convento dei "frati della penitenza". Al suo interno è presente anche un piccolo [[chiostro]].
* [[Chiesa di San Pietro
* [[Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Monza)|Chiesa di Santa Maria degli Angeli]]: situata in via Zucchi.
* [[Chiesa di Santa Maria Maddalena e Santa Teresa]]: detta anche "delle Sacramentine", è situata all'angolo tra via Italia e via Santa Maddalena. È stata riedificata nel [[1620]].
* [[Chiesa di San Biagio (Monza)|Chiesa di San Biagio]]: costruita fra il [[1963]] e il [[1968]] su progetto dell'architetto [[Luigi Caccia Dominioni]] con forme moderne che ricordano una tenda del deserto per affiancare e poi sostituire la precedente parrocchiale, di fine [[XVIII secolo|'700]], crollata per debolezze strutturali nel febbraio [[1977]].
* [[Chiesa di San Carlo (Monza)|Chiesa di San Carlo]], in via Volturno 38.
* [[Chiesa di Santa Gemma (Monza)|Chiesa di Santa Gemma]]: è l'ultimo edificio religioso cittadino costruito nel [[XX secolo]], su disegno dell'architetto Pietro Ripa.
* [[Chiesa di San Giuseppe (Monza)|Chiesa di San Giuseppe]]: costruita nel [[1976]] su progetto dell'architetto svizzero [[Justus Dahinden]].
* [[Chiesa di San Pio X (Monza)|Chiesa di San Pio X]], in via della Birona 42.
* [[Chiesa di San Rocco (Monza)|Chiesa di San Rocco]], in via San Rocco 3.
* [[Chiesa del Sacro Cuore (Monza)|Chiesa del Sacro Cuore]]: si trova in viale Vittorio Veneto.
* [[Chiesa di San Gregorio (Monza)|Chiesa di San Gregorio]]; (XVII-XVIII secolo), in uso alla Chiesa ortodossa rumena.
* [[Chiesa di Santa Marta (Monza)|Chiesa di Santa Marta]]: l'edificio non è più adibito al culto ed è situato in piazza San Paolo.
* [[Chiesa di Sant
* Chiesa di San Fruttuoso, via San Fruttuoso. Diventata parrocchia il 15 giugno 1578 da San [[Carlo Borromeo]], Cardinale Arcivescovo di Milano.
* Chiesa della Sacra Famiglia, in
* Chiesa di San Francesco, facente parte del complesso delle suore francescane nel quartiere Cederna.
* [[Santuario del Carmelo]], in viale Cesare Battisti.
*[[Parrocchia Santi Giacomo e DonatoParrocchia Regina Pacis|Parrocchia Santi Giacomo e Donato]]
*[[Parrocchia Santi Giacomo e DonatoParrocchia Regina Pacis|Parrocchia Regina Pacis]]
==== Cappelle ====
*
* [[Cappella di villa Mirabello]], Durini, nel Parco.
* [[Cappella Espiatoria|Cappella espiatoria]], voluta da [[Vittorio Emanuele III]] sul luogo in cui venne ucciso suo padre, [[Umberto I]], per mano di un anarchico, [[Gaetano Bresci]], il 29 luglio 1900. Il viale di accesso si trova in viale Cesare Battisti.
* [[Cappella del Cimitero di Monza|Cappella del Cimitero]], via Ugo Foscolo.
=== Architetture civili ===
[[File:
:La Villa Reale è uno dei monumenti più importanti della città. La villa fu costruita durante il periodo della dominazione austriaca sul [[Ducato di Milano]], come simbolo del prestigio e della magnificenza della corte degli [[Asburgo]], voluta dall'imperatrice [[Maria Teresa d'Austria]] e dedicata al suo quarto figlio maschio, l'arciduca [[Ferdinando d'Asburgo-Este|Ferdinando d'Austria]], che in quel tempo risiedeva a [[Milano]] in qualità di Governatore della Lombardia e desiderava una villa fuori città per trascorrervi la stagione estiva e per andare a caccia. I lavori ebbero inizio nel [[1777]] sotto la guida di [[Giuseppe Piermarini]]. È composta da un corpo centrale e due ali che si dipartono ad angolo retto. Dai giardini della Villa Reale è possibile accedere a piedi al [[Parco di Monza]] raggiungendo il viale Cavriga o la cascina del Sole
[[File:MonzaArengario2.jpg|thumb|L'Arengario
:L'[[Arengario di Monza|Arengario]] si trova nel centro storico, in piazza Roma, punto da cui partono le vie principali dell'area pedonale. È l'antico Palazzo Comunale di Monza, costruito nel [[XIII secolo]]. Inizialmente era privo della torre e della "''Parlera''", il balcone da cui si affacciavano i governanti per parlare alla popolazione.
==== Ville e palazzi storici ====
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* [[Palazzo Scanzi]]
* [[Villa Archinto Pennati]]
* [[Villa Brugola]]
* [[Villa Carminati-Ferrario (Monza)|Villa Carminati-Ferrario]]
* [[Villa Cattani]]
* [[Villa Dosso-Biffi (Monza)|Villa Dosso-Biffi]]
* [[Villa Durini (Monza)|Villa Durini]], ''la Grassa''
* [[Villa Keller]]
* [[Villa Mirabello (Monza)|Villa Mirabello]] Durini * [[Villa Mirabellino (Monza)|Villa Mirabellino]] Durini
* [[Villa Pallavicini-Barbò (Monza)|Villa Pallavicini-Barbò]]
* [[Villa Pennati (Monza)|Villa Pennati]]
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==== Altre architetture ====
[[File:01 Monza citta piazza Garibaldi. Palazzo di Giustizia.jpg|thumb|Palazzo di Giustizia]]
* [[Antico Seminario (Monza)|Antico Seminario]], attualmente chiamato "Palazzo degli studi", ospita il [[Liceo ginnasio statale Bartolomeo Zucchi]], la sede centrale della Biblioteca Civica e la Galleria Civica
* [[Cappellificio Monzese]], attualmente sede centrale delle Poste italiane
* [[Casa dei Decumani (Monza)|Casa dei Decumani]]
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* [[Collegio Bianconi]]
* [[Ex Autorimessa Fiat-Fossati]]
* [[Municipio
* [[
* [[Palazzo di Giustizia (Monza)|Palazzo di Giustizia]]
* [[ex Villa Durini]]
* [[Stazione Reale]]
* [[Urban Center]]
* [[Edificio per abitazioni (Monza)|Edificio di Giò Ponti]]
* [[Hotel de la Ville (Monza)|Hotel de la Ville]]
==== Ponti
*[[Ponte dei Leoni (Monza)|Ponte dei Leoni]], fu edificato sul fiume [[Lambro]] nel [[1842]] vicino ai resti del [[Ponte d'Arena]] risalente al [[I secolo]] (un'arcata del quale è tuttora visibile presso un'estremità dell'attuale ponte) in occasione dell'apertura della via Ferdinandea, oggi via Vittorio Emanuele. Il ponte è costituito da tre arcate ribassate con spallette in granito. Ai lati i quattro leoni di marmo, su basamento, sono opera dello scultore [[Antonio Tantardini]].
* [[Ponte di San Gerardino]], attraversa il fiume Lambro in corrispondenza della casa e dell'antico ospedale del santo monzese. Un concio di pietra di una delle arcate reca incisa la data [[1715]].
* Ponte de la Mariotta, su questo ponte sul "Lambretto" era situata la porta de' Gradi (porta d'Agrate) che fu demolita nel [[1908]]. Il ponte collega via Bergamo con via De Gradi e aveva preso il nome di un'ortolana, Mariotta, che aveva la sua bancarella sotto l'arcata della porta.
* [[Ponte delle Grazie Vecchie (Monza)|Ponte delle Grazie Vecchie]]
* [[Ponti del Parco di Monza]]
===
[[File:Monza - Torre di Teodolinda - 202209241138 2.jpeg|thumb|Torre di Teodolinda]]
*[[Torre longobarda (Monza)|Torre longobarda]]
*[[Torre di Teodolinda]]
* [[Torre Viscontea (Monza)|Torre Viscontea]]: è l'unico resto del [[castello di Monza]] fatto erigere, con le mura della città, da [[Galeazzo I Visconti|Galeazzo Visconti]] nel [[XIV secolo]] e demolito nel [[1807]] dai Durini, conti di Monza, che dapprima restaurarono il castello nel XVII secolo quando assunsero dominio della città per volontà della corona spagnola, poi nel XIX secolo lo demolirono per edificare sul sito una villa neoclassica su progetto di Carlo Amati. La torre sorge in riva al fiume [[Lambro]] ed è ben conservata: sono tuttora visibili le feritoie del ponte levatoio, una bifora e uno stemma spagnolo.
* [[Mura di Monza]]
=== Monumenti e fontane ===
[[File:Monumento - panoramio (18).jpg|thumb|Monumento ai Caduti nella piazza antistante il municipio]]
* [[Monumento a Vittorio Emanuele II (Monza)|Monumento a Vittorio Emanuele II]]
* [[Monumento a Giuseppe Garibaldi (Monza)|Monumento a Garibaldi]]
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* [[Statua di san Carlo Borromeo (Monza)|Statua di san Carlo Borromeo]]
* [[Chiesa di San Michele (Monza)#La demolizione e la statua di san Michele|Statua di San Michele]]
* [[Monumento alle vittime sul lavoro]]
=== Aree naturali ===
[[File:Autodromo Nazionale Monza, April 22, 2018 SkySat (cropped).jpg|thumb|Veduta aerea del Parco di Monza e dell'Autodromo]]
[[File:Monza Park 8964.jpg|thumb|Il fiume [[Lambro]] che attraversa il Parco di Monza, al Ponte delle Catene]]
:Il parco di Monza è uno tra i maggiori parchi storici europei, e il maggiore tra quelli cintati da mura. Ha una superficie di circa 685 ettari ed è situato a nord della città, tra i comuni di [[Villasanta]], [[Vedano al Lambro]] e [[Biassono]]. Con i giardini della [[Villa Reale di Monza|Villa Reale]] il parco di Monza costituisce un complesso di inestimabile valore paesaggistico, storico, monumentale e architettonico. Il [[parco di Monza]] ha inizio con i primi nuclei accorpati dai Durini conti feudatari della città intorno alla loro residenza il Mirabello nel XVII secolo, poi ulteriormente ampliato nella seconda meta del XVIII secolo per volontà del cardinale Angelo Maria Durini con fastosi giardini alla francese dove il cardinale riuniva una corte di intellettuali e letterati tra cui il Parini. Questo importante nucleo fu poi voluto da [[Eugenio di Beauharnais]], figliastro di [[Napoleone]] e viceré del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]], come complemento alla [[Villa Reale (Monza)|Villa Reale]] costruita alcuni decenni prima per volontà del governo austriaco. Il progetto venne affidato all'architetto [[Luigi Canonica]]; i lavori incominciarono nel [[1806]] e terminarono nel [[1808]]. Dopo la caduta di Napoleone, il [[Parco di Monza|parco]] divenne proprietà dello [[Impero austriaco|Stato austriaco]] e poi del [[Regno d'Italia]]. Il re [[Umberto I di Savoia|Umberto I]] risiedeva spesso nella [[Villa Reale di Monza|Villa Reale]], ma dopo il suo assassinio (29 luglio [[1900]]) i [[Casa Savoia|Savoia]] abbandonarono la Villa e il parco, che venne dato in gestione all'[[Opera Nazionale Combattenti]]. Nel [[1920]] l'Opera cedette il parco a un consorzio formato dal Comune di Monza e da quello di [[Milano]] e dalla [[Società Umanitaria]]. Negli anni successivi vaste aree vennero date in concessione per la realizzazione di impianti sportivi: nel [[1922]] furono costruiti l'[[autodromo nazionale di Monza]] nella parte settentrionale del [[Parco di Monza|parco]], e l'ippodromo (oggi non più esistente) tra le ville [[Villa Mirabello (Monza)|Mirabello]] e [[Villa Mirabellino (Monza)|Mirabellino]]; nel [[1928]] il campo da [[golf]], affiancato all'autodromo. Quest'ultimo divenne ben presto uno dei circuiti più celebri e prestigiosi ed è il principale motivo di notorietà della città di Monza nel mondo. All'interno del [[Parco di Monza|parco]] scorre il fiume [[Lambro]] che si insinua con cascatelle e specchi tranquilli, attraversato da [[Ponti del Parco di Monza|quattro ponti]]. Sorge su un terreno [[alluvione|alluvionale]] [[sedimento|trasportato dal fiume]], [[argilla|argilloso]] e [[sabbia|sabbioso]].
:I Giardini Reali circondano la [[Villa Reale di Monza|Villa Reale]] e sono di notevole interesse naturalistico e botanico. Al loro interno è presente un laghetto, nel quale trovano ricovero specie volatili quali germani reali e cigni. Nei pressi del laghetto sorge una [[Torretta Viscontea|torretta]] abbellita da un belvedere alla sommità; per le sue forme e la scelta di realizzarla in mattoni a vista, nell'immaginario dei monzesi è ricordata come un'antica torre medievale (anche se in realtà venne realizzata dal [[Luigi Canonica|Canonica]] insieme al [[Parco di Monza|parco]] solo nel [[1825]]). Al contrario è una torre medievale del [[XII secolo]] la torre inglobata nel [[mulino del Cantone]], che faceva parte dell'antica linea difensiva a nord della città, di cui è l'unico reperto sopravvissuto. Fra la Villa Reale e il Serrone si trova il roseto 'Niso Fumagalli', di rilevanza internazionale<ref>{{cita web|url=http://www.reggiadimonza.it/it/content/things-to-do/il-roseto|titolo=Il Roseto - Reggia di Monza|accesso=22 marzo 2017|dataarchivio=23 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170323053803/http://www.reggiadimonza.it/it/content/things-to-do/il-roseto|urlmorto=sì}}</ref>.
;Area verde della Cascinazza
:Si trova a sud del centro storico ed è ciclicamente al centro della diatriba politica e giudiziaria, a causa della contrapposizione fra interesse pubblico (che vuole mantenere l'area verde) e interessi privati (che vogliono cementificare l'area per trarne profitto).
=== Luoghi caratteristici ===
==== San Gerardino ====
È
In un cortile con loggiato di via Gerardo dei Tintori è la suggestiva chiesetta detta di [[Chiesa di San Gerardino (Monza)|San Gerardino]] (che in realtà è la più antica delle tre chiese cittadine intitolate al santo compatrono di Monza) con affreschi interni, risalenti al Cinquecento e attribuibili in parte alla scuola luinesca. La chiesetta in realtà è parte dell'antico ospedale di San Gerardino, complesso articolato in diversi corpi di fabbrica, fondato dal santo nel [[1174]], rimaneggiato in varie epoche, e in uso fino al [[XVIII secolo]]. In questo rione si svolge annualmente, il 6 giugno, la tradizionale sagra di [[San Gerardo dei Tintori|san Gerardo]], compatrono della città, con la posa di una statua del santo nel letto del fiume.[[File:PonteSGerardo.JPG|thumb|Il [[ponte di San Gerardino]] sul fiume Lambro]] ==== Mulino Colombo ====
Nei pressi del ponte settecentesco detto di San Gerardino sorge il [[mulino Colombo]]. Il mulino, già attivo all'inizio del [[XVIII secolo]], era impiegato in origine per macinare il [[Frumento|grano]], poi per la follatura della [[lana]] e infine venne utilizzato come frantoio. All'interno, si conservano la macina, il torchio e altri antichi attrezzi. È utilizzato in brevi periodi dell'anno per mostre a cura del [[Museo etnologico di Monza e Brianza]].[[File:Ponte dei Leoni 1.jpg|thumb|Il ponte dei Leoni sul fiume Lambro]]
==== Via Lambro ====
La via Lambro è ritenuta la più antica di Monza. Situata nel nucleo primitivo della città [[medioevo|medioevale]], parte da piazza Duomo e si estende sul fianco sinistro della basilica, scendendo verso il [[Lambro]] con tracciato regolare e passando verso la sua fine sotto una "casa [[Torre di via Lambro|torre]]" medioevale ("Punt Scür" in dialetto). Questa torre, detta "di [[Teodolinda]]", è in realtà duecentesca ed è stata restaurata completamente nell'[[Ottocento]]. Ha monofore, trifore e merli guelfi che poggiano sopra una cornice di archetti. All'inizio della strada si notano alcune case "a sporto" del [[Trecento]] e del [[Quattrocento]] con balconcini di ferro.
* Il [[Palazzo Reale (Monza)|palazzo di Teodolinda]], [[VI secolo]]
* La prima [[Basilica di San Giovanni Battista (Monza)|basilica di San Giovanni Battista]]
* Il [[Pratum magnum (Monza)|Pratum magnum]], oggi ''piazza Trento e Trieste''
* Il [[Castello di
* Il [[Castello di Monza|Castello visconteo]]
* La [[Chiesa di Sant'Agata (Monza)|Chiesa di Sant'Agata]], longobarda
* La [[Chiesa di San Francesco (Monza)|chiesa di San Francesco]]
* La [[Chiesa di San Michele (Monza)|chiesa di San Michele]], longobarda
* La [[Chiesa di San Salvatore (Monza)|Chiesa di San Salvatore]], longobarda (769)
* La Chiesa di San Maurizio, [[XII secolo]]
* Monastero di Santa Margherita, ([[XIII secolo|XIII]]-[[XVIII secolo]])
* Il [[Teatro ducale (Monza)|Teatro ducale]], del Piermarini, andato distrutto in un incendio nel [[1802]]
*Il palazzo Durini de Leyva, residenza dei conti feudatari, si trovava ubicato nell'antica piazza del Mercato, l'attuale piazza Trento e Trieste, dove ora sorge l'attuale Palazzo Comunale
*La Porta de Gradi, antica porta medievale situata a cavallo del Lambro da cui entravano i signori feudatari arrivando da Milano. Questo edificio fu restaurato da Gian Giacomo II Durini nel 1704 e, per ricordare questo evento, il conte di Monza vi fece apporre una grande effigie marmorea rappresentate san Giacomo protettore della famiglia Durini feudataria della città, opera dello scultore Giuseppe Rusnati. La porta fu demolita all'inizio del XX secolo e il gruppo Marmoreo del Rusnati è oggi collocato in prossimità del luogo dove era la porta, tra le vie ''Bergamo'' e ''Pesa del lino'', vicino al ''pont de la Mariota'' dove appunto sorgeva la Porta de Gradi.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
* 1751, {{formatnum:6300}} abitanti
* 1771, {{formatnum:11219}} abitanti
* 1805, {{formatnum:10621}} abitanti
* 1809, {{formatnum:12715}} abitanti
* 1853, {{formatnum:19362}} abitanti
{{Demografia/Monza}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano {{formatnum:14959}}, ovvero il 12,17% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=12 luglio 2025}}</ref>
* Romania 1849
* Egitto 1475
* Perù 1204
* Ucraina 1086
* Sri Lanka 974
* Ecuador 729
* Cina 552
* Filippine 510
===
==== Ospedale San Gerardo ====
[[File:Ospedale San Gerardo (Monza)-Entrance.jpg|miniatura|[[Ospedale San Gerardo]]]]
L'[[ospedale San Gerardo]] di Monza nasce nel [[1174]] per iniziativa di [[san Gerardo dei Tintori]] ed è attivo fino ai giorni nostri dopo otto secoli di tradizione di cura e assistenza<ref>{{cita web|url=http://www.hsgerardo.org/ita/articolo/dettaglio.aspx?s1=13&s2=20&u=1|titolo=Storia dell'Ospedale|editore=hsgerardo.org|accesso=26 giugno 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070928230511/http://www.hsgerardo.org/ita/articolo/dettaglio.aspx?s1=13&s2=20&u=1|dataarchivio=28 settembre 2007}}</ref>. Oggi, considerato di rilievo nazionale e ad alta specializzazione, conta 3 500 dipendenti (fra medici, infermieri, personale tecnico e amministrativo).
È inoltre la sede della facoltà di [[medicina]] e [[chirurgia]] dell'[[Università degli Studi di Milano-Bicocca]]<ref>{{cita web|url=http://www.medicina.unimib.it/cmsMedicina/Sedi_ed_organizzazioni/pagina_La_facolta.html|titolo=Sito Facoltà di Medicina e Chirurgia Bicocca|editore=medicina.unimib.it|accesso=26 giugno 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100504145629/http://www.medicina.unimib.it/cmsMedicina/Sedi_ed_organizzazioni/pagina_La_facolta.html|dataarchivio=4 maggio 2010|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.hsgerardo.org/ita/articolo/dettaglio.aspx?s1=13&s2=23&u=1|titolo=Sito Ospedale San Gerardo Monza|editore=hsgerardo.org|accesso=26 giugno 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090607034008/http://www.hsgerardo.org/ita/articolo/dettaglio.aspx?s1=13&s2=23&u=1|dataarchivio=7 giugno 2009}}</ref>.
==== Ex Ospedale Umberto I (poi San Gerardo) ====
Dal 2010 è utilizzato come ospedale in minima parte. Si trova in via Solferino 16. Il complesso è stato costruito tra il 1893 e il 1896 ed è costituito da padiglioni da uno a tre piani fuori terra divisi da zone a verde, data l'epoca anticlericale e monarchica è stato "ribattezzato" [[Ospedale Umberto I (Monza)|Ospedale Umberto I]]. La nuova destinazione urbanistica prevede l'utilizzo parziale dei padiglioni per la delocalizzazione di corsi universitari dell'università Milano Bicocca. Restano attive la Casa di riposo, la Chiesa mentre la cappella San Carlo deve essere liberata dalla cabina elettrica. La struttura storica di via Solferino è ancora utilizzata in parte anche da uffici comunali e dal Dipartimento Dipendenze dell'ASST.
==== Policlinico di Monza ====
In via Amati, con sede anche in altri Comuni della Provincia, è un ospedale con annesso pronto soccorso.
==== Istituti Clinici Zucchi ====
In via Zucchi, e con sede anche a Carate Brianza, è un ospedale con annesso pronto soccorso.
== Cultura ==
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==== Biblioteche ====
La sette biblioteche del Sistema Urbano di Monza fanno parte del Sistema Bibliotecario [[BrianzaBiblioteche]] e sono:
* [https://web.archive.org/web/20120402173236/http://www.brianzabiblioteche.it/index.php?option=com_content&view=article&id=43&Itemid=185 Biblioteca Civica],
* [https://web.archive.org/web/20120402173314/http://www.brianzabiblioteche.it/index.php?option=com_content&view=article&id=43&Itemid=189 Biblioteca dei ragazzi],
* [https://web.archive.org/web/20120402174856/http://www.brianzabiblioteche.it/index.php?option=com_content&view=article&id=43&Itemid=187 Biblioteca San Gerardo], via Lecco 12
* [https://web.archive.org/web/20120402174911/http://www.brianzabiblioteche.it/index.php?option=com_content&view=article&id=43&Itemid=186 Biblioteca Cederna], via Zuccoli 16
* [https://web.archive.org/web/20120402174919/http://www.brianzabiblioteche.it/index.php?option=com_content&view=article&id=43&Itemid=191 Biblioteca Triante], via Monte Amiata 60
* [https://web.archive.org/web/20120402174928/http://www.brianzabiblioteche.it/index.php?option=com_content&view=article&id=43&Itemid=190 Biblioteca S. Rocco], via Zara 9
* [https://web.archive.org/web/20120402174937/http://www.brianzabiblioteche.it/index.php?option=com_content&view=article&id=43&Itemid=188 Biblioteca del Parco di Monza], Villa Mirabello
* [[Biblioteca capitolare di Monza]]
==== Università ====
[[File:Monza-Ospedale-San-Gerardo-vecchio-facciata-1896.jpg|thumb|Sede monzese dell'[[Università degli Studi di Milano-Bicocca|Università di Milano-Bicocca]]]]
A Monza si trovano due distaccamenti della facoltà dell'[[Università degli Studi di Milano-Bicocca|Università di Milano-Bicocca]]: la facoltà di Medicina e Chirurgia e la facoltà di Sociologia.
==== Musei ====
* [[Museo Serpero|Museo del Duomo]]: si trova in una serie di ambienti sotterranei all'interno del [[Duomo di Monza|Duomo]]. La raccolta comprende gran parte dei tesori risalenti all'epoca della regina Teodolinda, tra cui la [[Chioccia con i pulcini]], la [[Croce di Agilulfo]] e la famosa Corona
* [[Musei Civici di Monza]]: le raccolte dei Musei civici di Monza sono attualmente collocate nel nuovo Museo "Casa degli Umiliati". Nelle raccolte sono confluite le opere della Pinacoteca Civica e del Museo dell'Arengario.
* [[Museo etnologico
* [[Mulino Colombo]]
* Museo del nuoto e della pallanuoto<ref>{{Cita web|url=https://www.mbnews.it/2014/01/a-monza-ora-ce-il-museo-del-nuoto-e-della-pallanuoto/|titolo=A Monza ora c’è il museo del nuoto e della pallanuoto}}</ref>
=== Media ===
==== Stampa ====
La città di Monza è servita dalle seguenti testate giornalistiche:
* Giornale di Monza (versione cartacea),{{cita web|
* {{cita web|https://www.monzatoday.it/|Monza Today}}
* [[Il Cittadino (quotidiano di Monza)|Il Cittadino di Monza e della Brianza]]
* [[Il Giorno|Il Giorno, edizione Monza Brianza]]
* [[Unica TV|Unica TV, telegiornale edizione di Monza]]
=== Teatro ===
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* [[Sala San Carlo (Monza)|Sala San Carlo]]
* [[AreaOdeon - associazione culturale (Monza)|AreaOdeon - associazione culturale]]
=== Musica ===
Nella città ha sede lo storico [[Coro Anthem]], fondato nel 1980.<ref>{{Cita web|url=https://www.coroanthem.it/OpenPage.do?page=0|titolo=Coro Anthem Web Pages|sito=www.coroanthem.it|accesso=2025-10-01}}</ref>
=== Eventi ===
[[File:Monza01.jpg|thumb|
====
Dal 1965 fino al 2015 si sono svolti ogni anno a fine maggio, nel roseto 'Niso Fumagalli' della [[Villa Reale (Monza)|Villa Reale]], i concorsi internazionali per rose nuove. Il roseto ha ottenuto nell'estate del 2003 il premio "Giardino di Eccellenza" ("Award of Garden Excellence") dalla "World Federation of Rose Societies". Il premio fu consegnato ufficialmente il 21 maggio 2004 in occasione della 40ª edizione del concorso internazionale<ref>{{Cita web|url=http://www.airosa.it/index.asp?id=5&title=Storia |titolo=Associazione Italiana della Rosa-Storia |autore= |sito=airosa.it |data= |accesso=18 maggio 2016}}</ref>.
==== Festa del Santo Chiodo ====
Si svolge la terza domenica di settembre, con rievocazione storica e processione della [[Corona
==== Gran Premio d'Italia di Formula 1 ====
Il [[Gran Premio d'Italia di Formula 1]] si disputa annualmente la seconda domenica di settembre nell'[[Autodromo
La settimana che precede il Gran Premio è sempre costellata di eventi che interessano tutta la città (''Monza Più''). Alcuni di questi, che si ripetono ogni anno, sono il concorso fotografico dedicata alla memoria di [[Pepi Cereda]] e la partita di calcio benefica della Nazionale Piloti.
== Economia ==
L'agricoltura, basata su coltivazioni di cereali, ortaggi e foraggi, ha decisamente perso terreno rispetto all'industria, che fa registrare un notevole sviluppo dei comparti meccanico e tessile, seguiti da quelli chimico, edile e lattiero-caseario. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario, assicurazioni e attività radiotelevisive nonché di consulenza informatica.
=== Artigianato ===
Nel settore dell'[[artigianato]] è ancora diffusa e rinomata l'antica lavorazione e realizzazione di [[Mobile (arredamento)|mobili]] in serie
== Infrastrutture e trasporti ==
Nel [[1951]], [[Gualtiero Galmanini]] realizza come urbanista il [[Piano regolatore generale]] di Monza, dando forma alla città attuale.
=== Strade ===
{{Vedi anche|Strade provinciali della provincia di Monza e della Brianza}}
Monza costituisce il punto intermedio tra [[Milano]] e il resto del territorio della [[Provincia di Monza e della Brianza]].
Monza è collegata attraverso:
* [[Autostrada A4 (Italia)|Autostrada A4]] Milano - Venezia
* [[Autostrada A51|Tangenziale Est di Milano]]
* [[Autostrada A52 (Italia)|Tangenziale Nord di Milano]]
La barriera autostradale di Milano Est dell'Autostrada A4 è situata a Monza. Il tratto compreso tra le barriere autostradali di Milano [[Ghisolfa]] e Milano Est viene denominato ''tratto urbano A4.''
=== Ferrovie ===
[[File:Station of Monza ext.jpg|thumb|[[Stazione di Monza|Stazione Centrale di Monza]]]]
La città è stata capolinea della seconda ferrovia costruita in Italia, la [[Ferrovia Milano-Monza|Milano-Monza]], inaugurata nel [[1840]].
Sono presenti tre stazioni: [[Stazione di Monza|Monza]], [[Stazione di Monza Sobborghi|Monza Sobborghi]] e la [[Stazione Reale]], quest'ultima non più in uso.
* La [[stazione di Monza]] è un importante nodo ferroviario, composto da 7 binari e di uno scalo merci. La stazione è servita dal [[Servizio ferroviario suburbano di Milano|servizio suburbano di Milano]] [[Servizio ferroviario suburbano di Milano|con le linee S7, S8, S9 e S11]], treni regionali e regionali veloci. Nelle ore di maggior traffico, i treni che collegano Monza con Milano hanno una frequenza di circa 10 minuti e raggiungono tutte le stazioni di Milano.
Fermano a Monza anche vari treni Eurocity delle [[Ferrovie Federali Svizzere]] che collegano Milano, Venezia, Genova e Bologna con Zurigo, Basilea e Francoforte Sul Meno.
[[File:Monza Stazione Reale.jpg|thumb|[[Stazione Reale di Monza]]]]
* La [[stazione di Monza Sobborghi]] è posta sulla linea per Molteno.
* In passato era inoltre in uso la [[Stazione Reale]], situata in viale Cesare Battisti. Prospiciente la [[Villa Reale di Monza|Villa Reale]] è stata costruita in stile eclettico nel [[1884]] per essere utilizzata dalla famiglia reale, fino alla morte di [[Umberto I d'Italia|Umberto I]] nel [[1900]], inoccasione dei soggiorni presso la [[Villa Reale di Monza|Villa]].
==== Linee tranviarie dismesse ====
Oltre a ciò Monza fu inoltre al centro di una vasta rete di tranvie extraurbane<ref>{{cita libro|autore=Paolo Zanin|titolo=Monza e i suoi tram. Storia dei collegamenti tranviari da Monza a Milano e alla Brianza|ed=2|anno=2009|editore=Phasar|città=Firenze|cid=Zanin (2009)}} ISBN 978-88-6358-028-0.</ref> che comprendeva le seguenti infrastrutture:
* [[Tranvia Milano-Monza|Tranvia Milano–Monza]]
* [[Tranvia Monza-Barzanò-Oggiono]]
Riga 504 ⟶ 624:
* [[Tranvia Monza-Meda-Cantù]]
===
Il servizio
Monza è servita inoltre da diverse autolinee extraurbane a lunga percorrenza e navette aeroportuali o di altro tipo.
=== Aeroporti ===
Da Monza è possibile raggiungere i principali aeroporti lombardi. Il più vicino è [[Aeroporto di Milano-Linate|Milano Linate]], poi l'[[Aeroporto di Bergamo-Orio al Serio|aeroporto di Orio al Serio]] e infine [[Aeroporto di Milano-Malpensa|Milano Malpensa]].
=== Sharing ===
Da luglio 2020 su tutto il territorio di Monza (compreso il parco) sono a disposizione circa 500 monopattini e biciclette elettriche free floating. Sono gestiti dalle due società [[Lime (azienda)|Lime]] e Dott.
A Monza è disponibile il noleggio di veicoli a breve termine. Il servizio è gestito da E-vai Car Sharing e Ubeeqo.
== Amministrazione ==
Riga 512 ⟶ 642:
=== Suddivisioni amministrative ===
Monza è organizzata amministrativamente in cinque circoscrizioni:
* Circoscrizione 1, comprendente i quartieri [[
* Circoscrizione 2, comprendente [[Cederna (
* Circoscrizione 3, comprendente [[San Rocco (
* Circoscrizione 4, comprendente [[San Giuseppe (
* Circoscrizione 5, comprendente [[San Biagio (
=== Ministeri ===
Nel luglio [[2011]],
* [[Ministero dell'
* [[Ministero dello sviluppo economico]],
* [[Dipartimento per le riforme istituzionali]],
* [[Dipartimento per la
* [[Dipartimento per
Queste sedi
=== Gemellaggi ===
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== Sport ==
* '''Atletica'''
Storico centro sportivo per la pratica dell'[[atletica leggera|atletica]] è la "Società ginnastica monzese [[Forti e Liberi]]", nell'odierno viale Cesare Battisti 30, la cui data di fondazione risale al 1878. La sua storia è legata all'attentato al re [[Umberto I]] (29 luglio 1900). La
* '''Calcio'''
[[File:Stadio Brianteo 2024.jpg|thumb|[[Stadio Brianteo]]]]
* '''Ciclismo'''
;Giro d'Italia
Monza è stata sede di [[Grande Arrivo del Giro d'Italia|arrivo finale]] del [[Giro d'Italia]] nell'edizione del [[Giro d'Italia 1949|1949]], con il traguardo del {{Data|12|06}} posto nell'[[Autodromo nazionale di Monza|Autodromo nazionale]], dove si concluse l'ultima tappa proveniente da [[Torino]] con la vittoria di [[Giovanni Corrieri]] e successo finale di [[Fausto Coppi]].<ref name="GIRO">{{cita web|url=http://www.sitodelciclismo.net/wedstrijdfiche.php?wedstrijdid=22|titolo=Giro d'Italia}}</ref>
In totale, la città è stata [[Sedi di tappa del Giro d'Italia|sede di tappa]] della "Corsa Rosa" in tre occasioni (due partenze e un arrivo).<ref name=GIRO/>
* '''Automobilismo'''
L'[[
[[File:
* '''Pallavolo'''
Il [[Volley Milano|Vero Volley]] (pallavolo maschile) in [[Superlega (pallavolo)|Superlega]] e l'[[Unione Sportiva Pro Victoria Pallavolo Monza|U.S. Pro Victoria Monza]] (pallavolo femminile) in [[Serie A1 (pallavolo femminile)|Serie A1]], entrambe nella massima divisione, disputano le gare interne nell'[[Palazzetto dello Sport (Monza)|Arena di Monza]] in viale Stucchi.
[[File:Palazzetto monza.jpg|thumb|[[Palazzetto dello Sport (Monza)|Arena di Monza]]]]
* '''Hockey su pista'''
L'[[Hockey Monza e Brianza|Hockey Roller Club Monza]], milita nel maggiore campionato di [[Serie A1 (hockey su pista)|Serie A1]] e disputa le gare interne al [[PalaSomaschini]] di [[Seregno]]. In precedenza il campo da gioco era il [[PalaRovagnati]] di [[Biassono]].
* '''Equitazione'''
Nel
* '''Golf'''
All'interno del
* '''Pallacanestro'''
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* '''Polo'''
La pratica di questo sport si effettua all'interno del
* '''Rugby'''
* '''Scherma'''
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* '''Sport acquatici'''
Presso il
* '''Subacquea e apnea'''
Dal 1977 (anno di fondazione) riferimento nell'insegnamento della disciplina [[subacquea]] e dell'[[apnea]] è la Ferrea Sub Monza, società affiliata [[Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee|F.I.P.S.A.S.]] e riconosciuta dal [[Comitato olimpico nazionale italiano|C.O.N.I.]] con sede in corso Milano 39.
Con l'obiettivo di promuovere l'avanzamento delle conoscenze e della ricerca nell'ambito della biologia marina e nella salvaguardia del mare, ogni anno (con il supporto di Tethys Research Institute, Federazione Italiana Pesca Sportiva Attività Subacquee e Nuoto Pinnato, TEMC DE-OX Zerodive e di ASSOSUB) organizza il "[http://www.premio-majorca.com/ Premio Majorca]", dedicato alla memoria della campionessa Rossana Majorca, recordista mondiale nell'immersione sportiva in apnea, nonché figlia del grande [[Enzo Maiorca|Enzo]], prematuramente scomparsa il 6 gennaio 2005. Il premio ha ottenuto l'alto Patrocinio della [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]].
* '''Tennis'''
Nel recinto del
* '''Tiro a segno'''
In via Ticino si trova il [[Tiro a
=== Impianti sportivi ===
==== Piscine ====
* Centro natatorio (piscina coperta comunale), via Murri 23
* Overseas (piscina coperta e scoperta), via Pitagora
* Piscina comunale (piscina scoperta comunale), c/o Autodromo - Parco di Monza
* Piscina Collegio Villoresi (piscina coperta), via Monti e Tognetti 10
* Mirtillo Baby & Fitness Club (piscina coperta), via Canova 19
* Rondò dei Pini (piscina coperta), via Casanova 5
* N.E.I. (piscina coperta comunale), via Enrico da Monza 6
====
{{Vedi anche|Stadio Brianteo}}
==== Palazzetto dello Sport ====
{{Vedi anche|Arena di Monza}}
==== Autodromo nazionale di Monza ====
{{Vedi anche|Autodromo nazionale di Monza}}
== Note ==
'''Esplicative'''<references group=N/>'''Bibliografiche'''{{Note strette}}
== Bibliografia ==
Riga 638 ⟶ 747:
== Voci correlate ==
* [[Autodromo
* [[Corona
* [[Duomo di Monza]]
* [[Giovannino d'oro]]
* [[Glossario di Monza]]
* [[Gotico a Monza]]
* [[Lambro]]
* [[Museo e
* [[Ospedale San Gerardo]]
* [[Ospedale Umberto I (Monza)]]
* [[Parco di Monza]]
* [[Stemma di Monza]]
* [[Villa Reale di Monza]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
* {{ToponimoLombardia}}
{{
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Parco della Valle del Lambro}}
{{Corte di Monza}}
{{Città romane della Regio XI Transpadana}}
{{Via Spluga}}
{{Lambro}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Lombardia}}
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