Quero (Setteville): differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Quero
|Panorama = Quero - Municipio 01.jpg
|Didascalia = La piazza del municipio
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 4
|Tipo = [[Capoluogo (Italia)|capoluogo]] provvisorio del comune di [[Setteville]]
|Divisione amm grado 1 = Veneto
|Divisione amm grado 2 = Belluno
|Divisione amm grado 3 = Setteville
|Altitudine =
|Abitanti = 1807
|Aggiornamento abitanti = 2011
|Note abitanti = {{cita web|url=https://www.istat.it/storage/cartografia/variabili-censuarie/dati-cpa_2011.zip|titolo=Censimento della popolazione e delle abitazioni 2011}}
|Codice postale =
|Nome abitanti = queresi
|Patrono = Annunciazione della Beata Vergine Maria
|Festivo = 25 marzo
|
|PIL procapite =
}}
'''Quero''' è il capoluogo del [[Comune (Italia)|comune italiano]] di [[
Già comune autonomo con le frazioni di [[Carpen (
== Geografia fisica ==
Sorge su un pianoro ai piedi del monte
== Storia ==
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Sin dalla seconda metà del [[X secolo]], Quero è stata legata alla contea di [[Treviso]] e ne ha seguito le vicende. Dal [[XIII secolo]] si distinsero alcune importanti famiglie di proprietari terrieri, tra i quali spiccavano i ''da Castelli'', a capo della fazione dei [[ghibellini|ghibellini rossi]], filoimperiali. Nel [[1265]] questi, proprio a Quero, ordirono una congiura contro il vescovo di Feltre e il 15 novembre [[1283]] si scontrarono direttamente con i rivali [[Caminesi]], che ne sancirono la sconfitta.
Anche Quero passò nel [[1339]] alla [[Serenissima]]. Durante un periodo di momentaneo declino veneziano fu costruito (verso il [[1376]]) il Castelnuovo, baluardo a difesa del canale del [[Piave]]. Nel [[1420]] terminò la parentesi [[carraresi|carrarese]] e il paese, definitivamente veneziano, cessò il suo ruolo strategico di località di confine. Il Castelnuovo fu ancora oggetto di contesa durante la [[Guerra della Lega di Cambrai]], ma la fine di questo evento portò una pace duratura, che assicurò a tutto il [[Veneto]] un relativo benessere. Per la strada che conduceva a Feltre transitava un buon traffico commerciale, anche a livello europeo, e il paese fiorì grazie alla produzione di manufatti tessili. Il Castelnuovo fungeva da dogana e controllava anche il traffico fluviale del [[Piave]] tramite una catena che, collegando le due rive, ne regolava la navigazione.[[File:Map of comune of Quero (province of Belluno, region Veneto, Italy).svg|miniatura|Posizione dell'ex comune di Quero all'interno della provincia di Belluno.|sinistra|159x159px]]Con [[Napoleone]] cessò la tradizionale dipendenza dall'area trevigiana. Quero fu sede di un [[Cantoni della Francia|cantone]] (a cui facevano capo sette comuni), dapprima sotto il [[distretto di Bassano]] ([[dipartimento del Bacchiglione]]), quindi sotto il [[Dipartimento della Piave|distretto di Feltre]] ([[dipartimento del Piave]]). Passata agli Austriaci, Quero divenne definitivamente italiana nel [[1866]] e nel [[1871]] divenne comune del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno]].
Durante la [[Grande Guerra]] Quero fu occupata dagli [[Imperi Centrali]] per quasi un anno e l'abitato fu completamente distrutto dai combattimenti, trovandosi in corrispondenza del [[fronte del Piave]].
Nella [[seconda guerra mondiale]] in zona fu particolarmente attiva la guerriglia [[partigiani|partigiana]]. Il contributo alla [[Resistenza italiana|resistenza]] fu enorme e costò pesanti sacrifici: 830 morti su circa 3.000 abitanti e la distruzione nazista della frazione Schievenin per rappresaglia<ref>Cenni storici dal [http://www.feltrino.bl.it/opencms/cmsinternaente.act?dir=/opencms/opencms/CMF/Quero/Vivere/Cenni_Storici/ sito del comune] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070711214007/http://www.feltrino.bl.it/opencms/cmsinternaente.act?dir=%2Fopencms%2Fopencms%2FCMF%2FQuero%2FVivere%2FCenni_Storici%2F |data=11 luglio 2007 }}.</ref>. A ricordo dell'evento, nel [[2006]] il presidente della Repubblica ha conferito al comune la medaglia d'argento al valor civile.[[File:Quero-Stemma.png|miniatura|Stemma del vecchio comune]]
=== Simboli ===
Lo stemma dell'ex comune di Quero era stato concesso con decreto del presidente della Repubblica 14 marzo 1962.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?2524 |titolo= Quero, decreto 1962-03-14 DPR, concessione di stemma e gonfalone |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 5 agosto 2022 }}</ref>
{{citazione|D'azzurro, al castello al naturale posto di tre quarti, aperto e finestrato, torricellato di due pezzi laterali, quello di destra più elevato e merlato alla guelfa nello spigolo destro, quello di sinistra a cuspide; il tutto fondato su terrazzo al naturale.<ref>{{cita testo |url= https://cdn1.regione.veneto.it/alfstreaming-servlet/streamer/resourceId/40277e60-ab4e-4ac3-b7e1-55aaf70cdd5a/Statuto_Comunale.pdf |autore= Comune di Quero Vas |titolo= Statuto comunale |posizione= art. 2, comma 6 ''Territorio, stemma, gonfalone, patrono'' |urlmorto= sì }}</ref>}}
Era raffigurato su un prato verde, posto di tre quarti, Castelnuovo, con lo sfondo del cielo azzurro.
Lo scudo era circondato da due rametti di [[quercia]] e di alloro, legati da un nastro rosso, e sormontato dalla corona riservata ai comuni.
Il gonfalone era un drappo di azzurro.
=== Onorificenze ===
Il 12 dicembre
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al merito civile
|collegamento_onorificenza = Merito civile
|motivazione = Piccolo paese montano di rilevante importanza strategica, già investito e travolto dalle drammatiche vicende della 1ª guerra mondiale, nel corso del 2º conflitto mondiale venne occupato dalle truppe tedesche, subendo feroci rappresaglie e razzie che provocarono numerose vittime civili e la distruzione pressoché totale di una delle sue frazioni più antiche. La popolazione seppe reagire agli orrori della guerra e partecipò con coraggiosa determinazione alla lotta partigiana. Quero, 1943-44 |data = 12 dicembre 2006<ref>
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
===
;[[Chiesa dell'Annunciazione della Beata Vergine Maria (Quero Vas)|Chiesa dell'Annunciazione della Beata Vergine Maria]]
[[File:Chiesa di Santa Maria Annunziata (Quero, Setteville) 01.jpg|miniatura|verticale|[[Chiesa dell'Annunciazione della Beata Vergine Maria (Quero Vas)|Chiesa dell'Annunciazione della Beata Vergine Maria]]]]
:La chiesa parrocchiale, dedicata all'[[Annunciazione]], è [[arciprete|arcipretale]] ed è compresa nel vicariato di Quero-Valdobbiadene, facente parte della [[diocesi di Padova]]. L'edificio, citato dal [[XIII secolo]], ha avuto da sempre il ruolo di [[pieve]] e fu restaurata e ampliata nei primi anni del [[XVI secolo]]. Fu ancora rinnovata tra il [[XVII secolo]] e il [[XVIII secolo]] e nel [[1806]] fu completamente riedificata su progetto di [[Sebastiano De Boni]] che, su consulenza di [[Giannantonio Selva]], le diede un aspetto neoclassico con impianto barocco. Gravemente danneggiata durante la [[grande guerra]], fu nuovamente ricostruita, ma durante i lavori fu trafugata un{{'}}''Apoteosi di san Marco'' di [[Palma il Giovane]]. Tra le opere ancora conservate, si ricordano alcune tele attribuite a [[Palma il Giovane]] e a [[Francesco Salviati]], i quattro altari barocchi, una ''Madonna'' di [[Jacopo Bassano]], una ''Discesa agli Inferi'' di [[Domenico Tintoretto]], una ''Trasfigurazione'' di [[Cima da Conegliano]] e una lapide funeraria romana<ref>Informazioni da [http://www.grappaeprealpi.it/localita/localita.asp?L=1&id=28#ARTE grappaeprealpi.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060506060029/http://www.grappaeprealpi.it/localita/localita.asp?L=1&id=28 |data=6 maggio 2006 }}.</ref>.<br />Nella chiesa fu assunto un atto di [[Ezzelino III da Romano]] con il quale egli rinunciava alle ''advocatie episcopatus Belluni''<ref>Informazioni dal [http://www.provincia.belluno.it/nqcontent.cfm?a_id=720 sito della provincia].</ref>. La chiesa ospitò in passato importante altare di Tommaso Allio che le valse il titolo di Monumento Nazionale, perduto con la parziale distruzione della chiesa e con il danneggiamento dell'altare.
:Il campanile contiene un concerto di 3 campane in Reb3 calante, fuse dalla Fonderia Pontificia Daciano Colbachini e Figli di Padova nel [[1925]] (la mezzana fu saldata nel dicembre [[2008]] causa incrinatura), elettrificate alla trevigiana sincronizzata + campana in Reb5 fusa nel [[1637]]. Dati delle 3 campane del concerto:
:1^: Reb3 calante (batte le ore). Ha un diametro di 140,6 cm e ha una [[massa (fisica)|massa]] di 1640 kg;
:2^: Mib3 calante. Ha un diametro di 124,5 cm e ha una massa di 1135 kg;
:3^: Fa3. Ha un diametro di 109,8 cm e ha una massa di 750 kg.
;Oratorio di San Valentino
;Cimitero militare germanico
:Da ricordare anche il Cimitero Militare Germanico (ad est del centro), dove riposano i resti di 229 soldati del Corpo Alpino Germanico e di altri 3.232 soldati austroungarici<ref>Informazioni dal {{collegamento interrotto|1=[http://www.feltrino.bl.it/opencms/cmsinternaente.act?dir=/opencms/opencms/CMF/Quero/Vivere/Visitare_la_cittx/Cimiteromilitare.htm sito del comune]|data=aprile 2018|bot=InternetArchiveBot}}.</ref>.
:Venne progettata dall'architetto [[Attilio Lapadula]] nel 1960 come cappella del cimitero comunale e cripta funeraria per i sacerdoti. È stata restaurata nel 2012.
=== Architetture militari ===
;[[Castello di Quero]]
[[File:Il Piave e il Castello di San Gerolamo Emiliani presso Quero (BL).jpg|miniatura|[[Castello di Quero]]]]
:Castelnuovo, costruito attorno al [[1376]] dal capitano della Serenissima Jacopo Cavalli, rimase a lungo funzionante come dogana. La costruzione, che sorge poco prima di Santa Maria, si articola in due grosse torri: la maggiore, fornita di [[Piombatoia|caditoie]], e la minore, poggiante sul letto del Piave. Quest'ultima era un tempo collegata ad un'altra torre sulla riva opposta mediante una catena che regolava i traffici sul fiume. Dopo la [[Guerra della Lega di Cambrai]], durante la quale fu oggetto di contese, il fortilizio cominciò a decadere, venendo adibito dapprima ad osteria, quindi ad albergo, infine ad oratorio per i [[padri Somaschi]]. Quest'ordine fu fondato dal nobile [[Gerolamo Miani]] per voto, essendo stato miracolosamente liberato dalla prigionia nel castello durante la guerra della Lega di Cambrai<ref>Informazioni dal {{collegamento interrotto|1=[http://www.feltrino.bl.it/opencms/cmsinternaente.act?dir=/opencms/opencms/CMF/Quero/Vivere/Visitare_la_cittx/Castelnuovo.htm sito del comune] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}.</ref>.
=== Altro ===
;Monumento funebre Rinaldo-Lazzari
:Fu progettato dall'architetto [[Carlo Scarpa]] per la suocera Francesca Rinaldo-Lazzari, come si legge nell'iscrizione incisa sulla pietra; vi sono sepolte le figlie Gina Lazzari e [[Bice Lazzari]], importante pittrice astratta e poetessa, con i rispettivi mariti Nico Oliva e Diego Rosa. Il monumento si trova nel cimitero comunale di Quero.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Quero}}
== Economia ==
Negli ultimi anni Quero ha conosciuto lo sviluppo di fiorenti attività artigianali ed industriali, soprattutto nel settore dell'occhialeria e dei lampadari<ref>Informazioni dal {{collegamento interrotto|1=[http://www.feltrino.bl.it/opencms/cmsinternaente.act?dir=/opencms/opencms/CMF/Quero/Vivere/Quero_e_dintorni/Querodintorni.htm sito del comune] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}.</ref>.
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
La principale via di comunicazione è l'ex [[Strada statale 348 Feltrina|SS "Feltrina"]] che collega [[Treviso]] a [[Feltre]]. Essa transita nei pressi del capoluogo e tocca le frazioni di Santa Maria e Carpen. Il
=== Ferrovie ===
Quero è servita dalla [[stazione di Quero-Vas]] posta tra il capoluogo e Santa Maria. La relativa ferrovia è la [[Ferrovia Calalzo-Padova|Calalzo-Padova]].
==
=== Gemellaggi ===
Dall'11 luglio [[2010]] la comunità di Quero è gemellata con:
* {{Bandiera|Francia}} [[Auzat]]
* {{Bandiera|Francia}} [[Vicdessos]]
== Note ==
<references />
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Comuni del Veneto soppressi]]
[[Categoria:Frazioni di
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