Quero (Setteville): differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
|Nome = Quero
|Panorama = Quero - Municipio 01.jpg
|Didascalia = La piazza del municipio
|Stato = ITA
|Bandiera=
|Grado amministrativo = 4
|Voce bandiera=
|Tipo = [[Capoluogo (Italia)|capoluogo]] provvisorio del comune di [[Setteville]]
|Stemma=
|Divisione amm grado 1 = Veneto
|Voce stemma=
|Divisione amm grado 2 = Belluno
|Stato=ITA
|Divisione amm grado 3 = Setteville
|Grado amministrativo=4
|Altitudine =
|Divisione amm grado 1=Veneto
|Abitanti = 1807
|Divisione amm grado 2=Belluno
|Aggiornamento abitanti = 2011
|Divisione amm grado 3=Quero Vas
|Note abitanti = {{cita web|url=https://www.istat.it/storage/cartografia/variabili-censuarie/dati-cpa_2011.zip|titolo=Censimento della popolazione e delle abitazioni 2011}}
|Altitudine=
|Codice postale =
|Abitanti=1674
|Nome abitanti = queresi
|Note abitanti=In assenza di dati ufficiali precisi si è fatto riferimento alla popolazione della parrocchia (comprendente però anche l'abitato di Santa Maria), reperibile nel [http://www.chiesacattolica.it sito della CEI].
|Patrono = Annunciazione della Beata Vergine Maria
|Codice postale=32038
|Festivo = 25 marzo
|Prefisso=[[0439]]
|TargaPIL =BL
|PIL procapite =
|Nome abitanti=queresi
|Patrono=Annunciazione della Beata Vergine Maria
|Festivo=25 marzo
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=
|Didascalia mappa=
}}
 
'''Quero''' è il capoluogo del [[Comune (Italia)|comune italiano]] di [[Quero VasSetteville]], in [[provincia di Belluno]].
 
Già comune autonomo con le frazioni di [[Carpen (Quero VasSetteville)|Carpen]], [[Cilladon]], [[Santa Maria (Quero VasSetteville)|Santa Maria]] e [[Schievenin]], il 28 dicembre [[2013]] èQuero confluitoha nelformato nuovocon ente[[Vas assieme(Setteville)|Vas]] alil comune di [[Vas (Quero Vas)|Vas]]<ref>{{cita. news|autore=FrancescaInfine Valente |url=http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2014/02/20/news/vas-ora-diventa-una-frazione-lo-sancisce-il-nuovo-statuto-1.8711537|titolo=Vas ora22 diventagennaio una[[2024]] frazioneanche loquest'ultimo sanciscesi ilè nuovofuso statutocon |pubblicazione=[[CorriereAlano delledi AlpiPiave]]|data=20 febbraionel 2014|accesso=26nuovo febbraiocomune 2014|pagina=31}}</ref>di [[Setteville]].
 
== Geografia fisica ==
Sorge su un pianoro ai piedi del monte CoronellaCornella (630 [[m s.l.m.]]), compreso tra la riva destra del [[Piave]] e la riva sinistra del suo affluente [[Tegorzo]]. Si affaccia al [[Monfenera]].
 
== Storia ==
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Sin dalla seconda metà del [[X secolo]], Quero è stata legata alla contea di [[Treviso]] e ne ha seguito le vicende. Dal [[XIII secolo]] si distinsero alcune importanti famiglie di proprietari terrieri, tra i quali spiccavano i ''da Castelli'', a capo della fazione dei [[ghibellini|ghibellini rossi]], filoimperiali. Nel [[1265]] questi, proprio a Quero, ordirono una congiura contro il vescovo di Feltre e il 15 novembre [[1283]] si scontrarono direttamente con i rivali [[Caminesi]], che ne sancirono la sconfitta.
 
Anche Quero passò nel [[1339]] alla [[Serenissima]]. Durante un periodo di momentaneo declino veneziano fu costruito (verso il [[1376]]) il Castelnuovo, baluardo a difesa del canale del [[Piave]]. Nel [[1420]] terminò la parentesi [[carraresi|carrarese]] e il paese, definitivamente veneziano, cessò il suo ruolo strategico di località di confine. Il Castelnuovo fu ancora oggetto di contesa durante la [[Guerra della Lega di Cambrai]], ma la fine di questo evento portò una pace duratura, che assicurò a tutto il [[Veneto]] un relativo benessere. Per la strada che conduceva a Feltre transitava un buon traffico commerciale, anche a livello europeo, e il paese fiorì grazie alla produzione di manufatti tessili. Il Castelnuovo fungeva da dogana e controllava anche il traffico fluviale del [[Piave]] tramite una catena che, collegando le due rive, ne regolava la navigazione.[[File:Map of comune of Quero (province of Belluno, region Veneto, Italy).svg|miniatura|Posizione dell'ex comune di Quero all'interno della provincia di Belluno.|sinistra|159x159px]]Con [[Napoleone]] cessò la tradizionale dipendenza dall'area trevigiana. Quero fu sede di un [[Cantoni della Francia|cantone]] (a cui facevano capo sette comuni), dapprima sotto il [[distretto di Bassano]] ([[dipartimento del Bacchiglione]]), quindi sotto il [[Dipartimento della Piave|distretto di Feltre]] ([[dipartimento del Piave]]). Passata agli Austriaci, Quero divenne definitivamente italiana nel [[1866]] e nel [[1871]] divenne comune del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno]].
 
Con [[Napoleone]] cessò la tradizionale dipendenza dall'area trevigiana. Quero fu sede di un [[Cantone francese|cantone]] (a cui facevano capo sette comuni), dapprima sotto il [[distretto di Bassano]] ([[dipartimento del Bacchiglione]]), quindi sotto il [[distretto di Feltre]] ([[dipartimento del Piave]]). Passata agli Austriaci, Quero divenne definitivamente italiana nel [[1866]] e nel [[1871]] divenne comune del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno]].
 
Durante la [[Grande Guerra]] Quero fu occupata dagli [[Imperi Centrali]] per quasi un anno e l'abitato fu completamente distrutto dai combattimenti, trovandosi in corrispondenza del [[fronte del Piave]].
Nella [[seconda guerra mondiale]] in zona fu particolarmente attiva la guerriglia [[partigiani|partigiana]]. Il contributo alla [[Resistenza italiana|resistenza]] fu enorme e costò pesanti sacrifici: 830 morti su circa 3.000 abitanti e la distruzione nazista della frazione Schievenin per rappresaglia<ref>Cenni storici dal [http://www.feltrino.bl.it/opencms/cmsinternaente.act?dir=/opencms/opencms/CMF/Quero/Vivere/Cenni_Storici/ sito del comune] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070711214007/http://www.feltrino.bl.it/opencms/cmsinternaente.act?dir=%2Fopencms%2Fopencms%2FCMF%2FQuero%2FVivere%2FCenni_Storici%2F |data=11 luglio 2007 }}.</ref>. A ricordo dell'evento, nel [[2006]] il presidente della Repubblica ha conferito al comune la medaglia d'argento al valor civile.[[File:Quero-Stemma.png|miniatura|Stemma del vecchio comune]]
 
Nella [[seconda guerra mondiale]] in zona fu particolarmente attiva la guerriglia [[partigiani|partigiana]]. Il contributo alla [[Resistenza italiana|resistenza]] fu enorme e costò pesanti sacrifici: 830 morti su circa 3.000 abitanti e la distruzione nazista della frazione Schievenin per rappresaglia<ref>Cenni storici dal [http://www.feltrino.bl.it/opencms/cmsinternaente.act?dir=/opencms/opencms/CMF/Quero/Vivere/Cenni_Storici/ sito del comune].</ref>. A ricordo dell'evento, nel [[2006]] il presidente della Repubblica ha conferito al comune la medaglia d'argento al valor civile.
 
=== Simboli ===
Lo stemma dell'ex comune di Quero era stato concesso con decreto del presidente della Repubblica 14 marzo 1962.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?2524 |titolo= Quero, decreto 1962-03-14 DPR, concessione di stemma e gonfalone |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 5 agosto 2022 }}</ref>
Lo stemma dell'ex comune di Quero fu concesso dallo Stato italiano al paese nel [[1970]].
{{citazione|D'azzurro, al castello al naturale posto di tre quarti, aperto e finestrato, torricellato di due pezzi laterali, quello di destra più elevato e merlato alla guelfa nello spigolo destro, quello di sinistra a cuspide; il tutto fondato su terrazzo al naturale.<ref>{{cita testo |url= https://cdn1.regione.veneto.it/alfstreaming-servlet/streamer/resourceId/40277e60-ab4e-4ac3-b7e1-55aaf70cdd5a/Statuto_Comunale.pdf |autore= Comune di Quero Vas |titolo= Statuto comunale |posizione= art. 2, comma 6 ''Territorio, stemma, gonfalone, patrono'' |urlmorto= sì }}</ref>}}
Era raffigurato su un prato verde, posto di tre quarti, Castelnuovo, con lo sfondo del cielo azzurro.
Lo scudo era circondato da due rametti di [[quercia]] e di alloro, legati da un nastro rosso, e sormontato dalla corona riservata ai comuni.
 
Il gonfalone era un drappo di azzurro.
Ai due lati si trovano due rametti di [[quercia]], legati da un nastro rosso, sopra si trova la corona riservata ai comuni, su un prato verde, posto di tre quarti, Castelnuovo, collo sfondo del cielo azzurro.
 
=== Onorificenze ===
Il 12 dicembre [[2006]] al comune è stata concessa la [[merito civile|medaglia d'argento al merito civile]] per le violenze subite dalla popolazione durante l'occupazione nazista e l'apporto dato alla [[resistenza partigiana]].
 
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al merito civile
|collegamento_onorificenza = Merito civile
|motivazione = Piccolo paese montano di rilevante importanza strategica, già investito e travolto dalle drammatiche vicende della 1ª guerra mondiale, nel corso del 2º conflitto mondiale venne occupato dalle truppe tedesche, subendo feroci rappresaglie e razzie che provocarono numerose vittime civili e la distruzione pressoché totale di una delle sue frazioni più antiche. La popolazione seppe reagire agli orrori della guerra e partecipò con coraggiosa determinazione alla lotta partigiana. Quero, 1943-44 |data = 12 dicembre 2006<ref>[{{cita web|url= http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=195661 Fonte:|titolo= Quirinale].Comune di Quero, Medaglia d'argento al merito civile }}</ref>. }}
|luogo = Quero, [[1943]]-'[[1944|44]]
}}
 
== Gemellaggio ==
Dall'11 luglio [[2010]] il comune di Quero è gemellato con:
* {{Bandiera|Francia}} [[Auzat]]
* {{Bandiera|Francia}} [[Vicdessos]]
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== ParrocchialeArchitetture religiose ===
;[[Chiesa dell'Annunciazione della Beata Vergine Maria (Quero Vas)|Chiesa dell'Annunciazione della Beata Vergine Maria]]
La chiesa parrocchiale, dedicata all'[[Annunciazione|Annunziata]], è [[arciprete|arcipretale]] e appartiene alla [[diocesi di Padova]]. L'edificio, citato dal [[XIII secolo]], ha avuto da sempre il ruolo di [[pieve]] e fu restaurata e ampliata ai primi del [[XVI secolo|Cinquecento]]. Fu ancora rinnovata tra [[XVII secolo|Sei]] e [[XVIII secolo|Settecento]] e nel [[1806]] fu completamente riedificata su progetto di [[Sebastiano De Boni]] che, su consulenza di [[Giannantonio Selva]], le diede un aspetto neoclassico con impianto barocco. Gravemente danneggiata durante la [[grande guerra]], fu nuovamente ricostruita, ma durante i lavori fu trafugata un'''Apoteosi di San Marco'' di [[Palma il Giovane]]. Tra le opere ancora conservate, si ricordano alcune tele attribuite a [[Palma il Giovane]] e a [[Francesco Salviati]], i quattro altari barocchi, una ''Madonna'' di [[Jacopo Bassano]], una ''Discesa agli Inferi'' di [[Domenico Tintoretto]], una ''Trasfigurazione'' di [[Cima da Conegliano]] e una lapide funeraria romana<ref>Informazioni da [http://www.grappaeprealpi.it/localita/localita.asp?L=1&id=28#ARTE grappaeprealpi.it].</ref>.<br />Nella chiesa fu assunto un atto di [[Ezzelino III da Romano]] con il quale egli rinunciava alle ''advocatie episcopatus Belluni''<ref>Informazioni dal [http://www.provincia.belluno.it/nqcontent.cfm?a_id=720 sito della provincia].</ref>.
[[File:Chiesa di Santa Maria Annunziata (Quero, Setteville) 01.jpg|miniatura|verticale|[[Chiesa dell'Annunciazione della Beata Vergine Maria (Quero Vas)|Chiesa dell'Annunciazione della Beata Vergine Maria]]]]
La chiesa ospitò in passato importante altare di Tommaso Allio che le valse il titolo di Monumento Nazionale, perduto con la parziale distruzione della chiesa e con il danneggiamento dell'altare.
{{citazione necessaria|Oggi è una delle più belle chiese neoclassiche delle Prealpi.}}
 
:La chiesa parrocchiale, dedicata all'[[Annunciazione]], è [[arciprete|arcipretale]] ed è compresa nel vicariato di Quero-Valdobbiadene, facente parte della [[diocesi di Padova]]. L'edificio, citato dal [[XIII secolo]], ha avuto da sempre il ruolo di [[pieve]] e fu restaurata e ampliata nei primi anni del [[XVI secolo]]. Fu ancora rinnovata tra il [[XVII secolo]] e il [[XVIII secolo]] e nel [[1806]] fu completamente riedificata su progetto di [[Sebastiano De Boni]] che, su consulenza di [[Giannantonio Selva]], le diede un aspetto neoclassico con impianto barocco. Gravemente danneggiata durante la [[grande guerra]], fu nuovamente ricostruita, ma durante i lavori fu trafugata un{{'}}''Apoteosi di san Marco'' di [[Palma il Giovane]]. Tra le opere ancora conservate, si ricordano alcune tele attribuite a [[Palma il Giovane]] e a [[Francesco Salviati]], i quattro altari barocchi, una ''Madonna'' di [[Jacopo Bassano]], una ''Discesa agli Inferi'' di [[Domenico Tintoretto]], una ''Trasfigurazione'' di [[Cima da Conegliano]] e una lapide funeraria romana<ref>Informazioni da [http://www.grappaeprealpi.it/localita/localita.asp?L=1&id=28#ARTE grappaeprealpi.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060506060029/http://www.grappaeprealpi.it/localita/localita.asp?L=1&id=28 |data=6 maggio 2006 }}.</ref>.<br />Nella chiesa fu assunto un atto di [[Ezzelino III da Romano]] con il quale egli rinunciava alle ''advocatie episcopatus Belluni''<ref>Informazioni dal [http://www.provincia.belluno.it/nqcontent.cfm?a_id=720 sito della provincia].</ref>. La chiesa ospitò in passato importante altare di Tommaso Allio che le valse il titolo di Monumento Nazionale, perduto con la parziale distruzione della chiesa e con il danneggiamento dell'altare.
=== Il castello ===
Castelnuovo, costruito attorno al [[1376]] dal capitano della Serenissima Jacopo Cavalli, rimase a lungo funzionante come dogana. La costruzione, che sorge poco prima di Santa Maria, si articola in due grosse torri: la maggiore, fornita di [[Piombatoia|caditoie]], e la minore, poggiante sul letto del Piave. Quest'ultima era un tempo collegata ad un'altra torre sulla riva opposta mediante una catena che regolava i traffici sul fiume. Dopo la [[Guerra della Lega di Cambrai]], durante la quale fu oggetto di contese, il fortilizio cominciò a decadere, venendo adibito dapprima ad osteria, quindi ad albergo, infine ad oratorio per i [[padri Somaschi]]. Quest'ordine fu fondato dal nobile [[Gerolamo Miani]] per voto, essendo stato miracolosamente liberato dalla prigionia nel castello durante la guerra della Lega di Cambrai<ref>Informazioni dal [http://www.feltrino.bl.it/opencms/cmsinternaente.act?dir=/opencms/opencms/CMF/Quero/Vivere/Visitare_la_cittx/Castelnuovo.htm sito del comune].</ref>.
 
:Il campanile contiene un concerto di 3 campane in Reb3 calante, fuse dalla Fonderia Pontificia Daciano Colbachini e Figli di Padova nel [[1925]] (la mezzana fu saldata nel dicembre [[2008]] causa incrinatura), elettrificate alla trevigiana sincronizzata + campana in Reb5 fusa nel [[1637]]. Dati delle 3 campane del concerto:
=== L'oratorio di San Valentino ===
:1^: Reb3 calante (batte le ore). Ha un diametro di 140,6&nbsp;cm e ha una [[massa (fisica)|massa]] di 1640&nbsp;kg;
L'oratorio di San Valentino, originario del [[XVII secolo]], sorge in riva al Tegorzo. Voluto da Giacomo Sartori "Casamatta", proprietario terriero, passò a fine Settecento ai nobili conti De Mezzan di Feltre, i quali poi donarono lo stabile alla chiesa di Quero, della quale, la chiesa è sussidiaria. Esso fu in parte distrutto durante la [[grande guerra]] e ricostruito. È il fulcro della festa di San Valentino durante la quale vengono distribuite arance benedette<ref>Informazioni dal [http://www.feltrino.bl.it/opencms/cmsinternaente.act?dir=/opencms/opencms/CMF/Quero/Vivere/Visitare_la_cittx/CHIESASANVALENTINO.htm sito del comune].</ref>.
:2^: Mib3 calante. Ha un diametro di 124,5&nbsp;cm e ha una massa di 1135&nbsp;kg;
:3^: Fa3. Ha un diametro di 109,8&nbsp;cm e ha una massa di 750&nbsp;kg.
 
;Oratorio di San Valentino
=== Il cimitero militare ===
Da:L'oratorio ricordaredi ancheSan ilValentino, Cimiterooriginario Militaredel Germanico[[XVII (adsecolo]], estsorge delin centro)riva al Tegorzo. Voluto da Giacomo Sartori "Casamatta", doveproprietario riposanoterriero, passò a fine Settecento ai nobili conti De Mezzan di Feltre, i restiquali poi donarono lo stabile alla chiesa di 229Quero, soldatidella delquale, Corpola Alpinochiesa Germanicoè sussidiaria. Esso fu in parte distrutto durante la [[grande guerra]] e ricostruito. È il fulcro della festa di altriSan 3.232Valentino durante la quale vengono distribuite soldatiarance austroungaricibenedette<ref>Informazioni dal {{collegamento interrotto|1=[http://www.feltrino.bl.it/opencms/cmsinternaente.act?dir=/opencms/opencms/CMF/Quero/Vivere/Visitare_la_cittx/CimiteromilitareCHIESASANVALENTINO.htm sito del comune]|data=aprile 2018|bot=InternetArchiveBot}}.</ref>.
 
;Cimitero militare germanico
=== Monumento funebre Rinaldo-Lazzari ===
:Da ricordare anche il Cimitero Militare Germanico (ad est del centro), dove riposano i resti di 229 soldati del Corpo Alpino Germanico e di altri 3.232 soldati austroungarici<ref>Informazioni dal {{collegamento interrotto|1=[http://www.feltrino.bl.it/opencms/cmsinternaente.act?dir=/opencms/opencms/CMF/Quero/Vivere/Visitare_la_cittx/Cimiteromilitare.htm sito del comune]|data=aprile 2018|bot=InternetArchiveBot}}.</ref>.
Fu progettato dall'architetto [[Carlo Scarpa]] per la suocera Francesca Rinaldo-Lazzari, come si legge nell'iscrizione incisa sulla pietra; vi sono sepolte le figlie Gina Lazzari e [[Bice Lazzari]], importante pittrice astratta e poetessa, con i rispettivi mariti Nico Oliva e Diego Rosa.
Il monumento si trova nel cimitero comunale di Quero.
 
=== ;Cappella dei sacerdoti ===
:Venne progettata dall'architetto [[Attilio Lapadula]] nel 1960 come cappella del cimitero comunale e cripta funeraria per i sacerdoti. È stata restaurata nel 2012.
 
=== Architetture militari ===
;[[Castello di Quero]]
[[File:Il Piave e il Castello di San Gerolamo Emiliani presso Quero (BL).jpg|miniatura|[[Castello di Quero]]]]
:Castelnuovo, costruito attorno al [[1376]] dal capitano della Serenissima Jacopo Cavalli, rimase a lungo funzionante come dogana. La costruzione, che sorge poco prima di Santa Maria, si articola in due grosse torri: la maggiore, fornita di [[Piombatoia|caditoie]], e la minore, poggiante sul letto del Piave. Quest'ultima era un tempo collegata ad un'altra torre sulla riva opposta mediante una catena che regolava i traffici sul fiume. Dopo la [[Guerra della Lega di Cambrai]], durante la quale fu oggetto di contese, il fortilizio cominciò a decadere, venendo adibito dapprima ad osteria, quindi ad albergo, infine ad oratorio per i [[padri Somaschi]]. Quest'ordine fu fondato dal nobile [[Gerolamo Miani]] per voto, essendo stato miracolosamente liberato dalla prigionia nel castello durante la guerra della Lega di Cambrai<ref>Informazioni dal {{collegamento interrotto|1=[http://www.feltrino.bl.it/opencms/cmsinternaente.act?dir=/opencms/opencms/CMF/Quero/Vivere/Visitare_la_cittx/Castelnuovo.htm sito del comune] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}.</ref>.
 
=== Altro ===
;Monumento funebre Rinaldo-Lazzari
:Fu progettato dall'architetto [[Carlo Scarpa]] per la suocera Francesca Rinaldo-Lazzari, come si legge nell'iscrizione incisa sulla pietra; vi sono sepolte le figlie Gina Lazzari e [[Bice Lazzari]], importante pittrice astratta e poetessa, con i rispettivi mariti Nico Oliva e Diego Rosa. Il monumento si trova nel cimitero comunale di Quero.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Quero}}
 
== Economia ==
Negli ultimi anni Quero ha conosciuto lo sviluppo di fiorenti attività artigianali ed industriali, soprattutto nel settore dell'occhialeria e dei lampadari<ref>Informazioni dal {{collegamento interrotto|1=[http://www.feltrino.bl.it/opencms/cmsinternaente.act?dir=/opencms/opencms/CMF/Quero/Vivere/Quero_e_dintorni/Querodintorni.htm sito del comune] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}.</ref>.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
La principale via di comunicazione è l'ex [[Strada statale 348 Feltrina|SS "Feltrina"]] che collega [[Treviso]] a [[Feltre]]. Essa transita nei pressi del capoluogo e tocca le frazioni di Santa Maria e Carpen. Il comunepaese è inoltre ben collegato agli abitati limitrofi da diverse vie di comunicazione.
 
=== Ferrovie ===
Quero è servita dalla [[stazione di Quero-Vas]] posta tra il capoluogo e Santa Maria. La relativa ferrovia è la [[Ferrovia Calalzo-Padova|Calalzo-Padova]].
 
== Persone legate a QueroAmministrazione ==
=== Gemellaggi ===
* I conti di [[Collalto]] che possedettero in feudo queste zone
Dall'11 luglio [[2010]] la comunità di Quero è gemellata con:
* [[Andrea Redusio]] ([[XV secolo]]) politico, militare e storico, nato a Quero; ha lasciato un ''Chronicon Tarvisinum'' raccolta nell'opera del [[Ludovico Antonio Muratori|Muratori]] ''Rerum Italicarum Scriptores''
* {{Bandiera|Francia}} [[Auzat]]
* [[Francesco Dominici]], nato F. Fugazza ([[XVI secolo]]), pittore
* {{Bandiera|Francia}} [[Vicdessos]]
* [[San Girolamo Emiliani]] (Venezia, [[1486]]&nbsp;– Somasca, [[1537]]), fondatore dell'ordine dei [[Chierici Regolari di Somasca]]; si convertì mentre era prigioniero nel castello di Quero
* [[Gianmartino Durighello]] ([[1961]]), compositore, vive a Quero
* [[Attilio Lapadula]], architetto
* [[Bice Lazzari]], pittrice
* [[Carlo Scarpa]], architetto
* [[Stefano Ianne]] ([[1963]]), compositore, ha vissuto a Quero
 
== Evoluzione demografica ==
{{Demografia/Quero}}
 
== Note ==
<references />
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Comuni del Veneto soppressi]]
[[Categoria:Frazioni di Quero VasSetteville]]