Messina: differenze tra le versioni
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{{organizzare|La voce, di dimensioni eccessive, non risponde agli standard richiesti da [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato]] nell'impostazione e nei contenuti. Molti dettagli potrebbero essere rimossi o spostati in ancillari quando rilevanti.|geografia|luglio 2024}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Messina
|
|Didascalia = Veduta della città dal mare
|Voce bandiera =
|Voce stemma = Stemma di Messina
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|Divisione amm grado 2 = Messina
|Amministratore locale = [[Federico Basile]]
|Partito = [[Sud chiama Nord|ScN]]
|Data elezione = 16-6-2022
|Data istituzione = [[757 a.C.]]
|Altitudine =
|Sottodivisioni = [[Acqualadrone]], [[Altolia]], [[Bordonaro]], [[Briga Marina]], [[Briga Superiore]], [[Camaro]], [[Castanea delle Furie]], [[Catarratti]], [[Cumia]], [[Curcuraci]], [[Faro Superiore]], [[Ganzirri]], [[Gesso (Messina)|Gesso]], [[Giampilieri Marina]], [[Giampilieri Superiore]], [[Larderia]], [[Massa San Giorgio]], [[Massa San Giovanni]], [[Massa San Nicola]], [[Massa Santa Lucia]], [[Mili San Marco]], [[Mili San Pietro]], [[Molino (Messina)|Molino]], [[Mortelle (Messina)|Mortelle]], [[Orto Liuzzo]], [[Piano Torre]], [[Pezzolo (Messina)|Pezzolo]], [[Rodia]], [[Salice (Messina)|Salice]], [[San Filippo Inferiore]], [[San Filippo Superiore]], [[San Saba (Messina)|San Saba]], [[Santa Lucia sopra Contesse]], [[Santo Stefano di Briga]], [[Santo Stefano Medio]], [[Spartà]], [[Tipoldo]], [[Torre Faro]], [[Tremestieri]], [[Zafferia]]
|Divisioni confinanti = [[Fiumedinisi]], [[Itala (Italia)|Itala]], [[Monforte San Giorgio]], [[Rometta]], [[Saponara]], [[Scaletta Zanclea]], [[Villafranca Tirrena]]
|Lingue = [[Lingua italiana|italiano]], [[Lingua greca|greco]]<ref>{{cita web|url=http://www.provincia.messina.it/repository/albo-pretorio/allegati/2012/Docs3047/44-C-2012.pdf|titolo=Delimitazione ambito territoriale della minoranza linguistica greca di Messina|accesso=2 marzo 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130903123845/http://www.provincia.messina.it/repository/albo-pretorio/allegati/2012/Docs3047/44-C-2012.pdf|dataarchivio=3 settembre 2013|urlmorto=sì}} {{pdf}}</ref>
|Codice postale =
|Zona sismica = 1
|Gradi giorno = 707
|
|Patrono = [[Madonna della Lettera]]
|Festivo = 3 giugno
|Soprannome = ''La città dello stretto'', ''la porta della Sicilia'', ''Zancle'', ''Messana'', ''la città che risorge,'' ''Nobilis Siciliae Caput'', ''il centro del Mediterraneo'', ''la Nobilissima''
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Messina (metropolitan city of Messina, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Messina nella sua città metropolitana
}}
'''Messina''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|
Fondata dai [[Siculi]] con il nome di ''[[Zancle]]'' nel 757 a.C., che nella [[Lingua sicula|loro lingua]] significava ''falce'', venne popolata in seguito da coloni [[Grecia antica|greci]] venendo rinominata ''[[Messana]]''. Fu un'importante città [[Impero romano|romana]] e poi [[Impero bizantino|greco-bizantina]], ma nell'[[843]] venne completamente distrutta dagli [[arabi]]. Quasi abbandonata durante il periodo islamico, risorse in età [[Normanni|normanna]] e raggiunse l'apice della sua grandezza fra il tardo [[Medioevo]] e la metà del [[XVII secolo]], quando contendeva a [[Palermo]] il ruolo di capitale del [[Regno di Sicilia]]. Messa a ferro e fuoco nel [[1678]] dopo una storica [[Rivolta antispagnola di Messina|rivolta antispagnola]] che comportò l'annientamento della sua classe dirigente, venne gravemente danneggiata da un [[Terremoto della Calabria meridionale del 1783|terremoto nel 1783]]. Fu [[Assedio di Messina del 1848|assediata]] durante la [[rivoluzione siciliana del 1848]] contro [[Ferdinando II di Borbone]], subendo gravi danni. Nel [[1908]] un altro [[Terremoto di Messina del 1908|disastroso terremoto]] distrusse la città quasi per intero, provocando la morte di circa metà della popolazione. Ricostruita a partire dal [[1912]],<ref>{{cita web|url=https://ingvterremoti.wordpress.com/2015/12/28/i-terremoti-del-900-la-catastrofe-sismica-del-28-dicembre-1908/|titolo=La catastrofe sismica del 28 dicembre 1908|accesso=21 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170822055757/https://ingvterremoti.wordpress.com/2015/12/28/i-terremoti-del-900-la-catastrofe-sismica-del-28-dicembre-1908/|dataarchivio=22 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref> spesso in [[Liberty a Messina|stile Liberty]], la città moderna si presenta con una maglia ordinata e regolare di vie ampie e rettilinee in direzione nord-sud. Essendo un obiettivo strategico, la città dello stretto fu pesantemente bombardata dagli [[alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] nel [[1943]] durante lo [[sbarco in Sicilia]], venendo colpita da circa 6500 tonnellate di esplosivo in circa 2800 bombardamenti aerei e 4 bombardamenti navali. Tale evento fece guadagnare alla città la [[medaglia d'oro al valor militare]].<ref name=":0">[https://www.tempostretto.it/news/citt-fantasma-1943-2013-70-anni-fa-bombardamenti-messina.html/amp]</ref>
{{TOClimit|3}}
È il terzo comune siciliano per abitanti dopo il capoluogo [[Palermo]] e [[Catania]], nonché il tredicesimo comune italiano per popolazione e la terza città non capoluogo di regione più popolosa d'Italia. Il suo [[porto di Messina|porto]], da millenni uno dei principali crocevia commerciali del Mediterraneo e solo in epoca contemporanea divenuto scalo dei [[Traghettamento nello stretto di Messina|traghetti per il continente]], è il primo<ref name="assoporti.it">{{cita web|url=http://www.assoporti.it/sites/www.assoporti.it/files/statistiche/Movimenti_portuali_2016_14apr17.pdf|titolo=Movimenti portuali italiani|urlmorto=sì}}</ref> in Italia per numero di passeggeri in transito.<ref name="risposteturismo.it">{{cita web|url=http://www.risposteturismo.it/Public/RisposteTurismo(2017)_SpecialeCrociere.pdf|titolo=Traffico crocieristico al 2016|accesso=21 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170822093507/http://www.risposteturismo.it/Public/RisposteTurismo(2017)_SpecialeCrociere.pdf|dataarchivio=22 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref> La [[Università degli Studi di Messina|sede universitaria]] di Messina è importante e storica: la ''Studiorum Universitas'' fu fondata nel [[1548]] da [[sant'Ignazio di Loyola]]<ref name="Università degli Studi di Messina">{{Cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=197&Itemid=548|titolo=Università degli Studi di Messina|accesso=21 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170822055812/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=197&Itemid=548|dataarchivio=22 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>.
== Geografia fisica ==
[[File:Stretto antico.jpg|thumb|sinistra|Lo stretto di Messina visto dal Santuario di Montalto.]]
[[File:Lo stretto di Messina.jpg|thumb|sinistra|Lo stretto di Messina, visto dalla zona nord della città.]]
=== Territorio ===
Situata nell'angolo nord est della [[Sicilia]], sulla sponda occidentale dello [[stretto di Messina]] ([[Mar Ionio]])— altitudine 3 metri [[s.l.m.]]<ref name="Geografia di Messina">{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/083/048/clima.html|titolo=Geografia di Messina|data=22 agosto 2017|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://archive.is/20160722235624/http://www.acrmessina.club/news/173792464390/comunicato-stampa-n-33-del-20-07-2016|dataarchivio=22 luglio 2016|urlmorto=no}}</ref>— si estende per {{M|213.75|u=km²}} di superficie comunale. La sua estensione sulla costa ({{M|56|u=km}} dalla costa di Giampilieri a sud a quella di Orto Liuzzo a nord), che ne fa la città più "lunga" e più marittima d'Italia<ref>{{cita web|url=http://srvwebced.comune.messina.it/territorio_popolazione/inizioterritorio.php|titolo=Territorio di Messina|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://archive.is/20160722235624/http://www.acrmessina.club/news/173792464390/comunicato-stampa-n-33-del-20-07-2016|dataarchivio=22 luglio 2016|urlmorto=sì}}</ref>.
Il comune si situa a {{M|96|u=km}} da [[Catania]]<ref>{{Cita web |url=http://distanzechilometriche.net/messina-catania/ |titolo=Distanza Messina-Catania |accesso=22 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170822182232/https://distanzechilometriche.net/messina-catania/ |dataarchivio=22 agosto 2017 |urlmorto=no }}</ref> e {{M|223|u=km}} da [[Palermo]]<ref>{{Cita web |url=http://distanzechilometriche.net/percorso.php?da=Messina&a=Palermo+PA%2C+Italia&mezzo=auto |titolo=Distanza Messina-Palermo |accesso=22 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170822182304/https://distanzechilometriche.net/percorso.php?da=Messina&a=Palermo+PA%2C+Italia&mezzo=auto |dataarchivio=22 agosto 2017 |urlmorto=no }}</ref>, stretta tra le coste ionica e tirrenica e i [[monti Peloritani]], si affaccia con il suo grande [[Porto di Messina|porto]] naturale, militare e commerciale, chiuso dalla [[penisola|penisoletta]] a forma di falce di [[Penisola di San Raineri|San Raineri]], di fronte a [[Villa San Giovanni]] e poco più a nord rispetto a [[Reggio Calabria]]. [[Capo Peloro]], nella zona nord della città, è invece dirimpettaio di [[Scilla (Italia)|Scilla]]. In queste acque è localizzato il mito di [[Scilla e Cariddi]]<ref>{{cita web|url=http://www.elicriso.it/it/mitologia_ambiente/scilla_cariddi/|titolo=Mito di Scilla e Cariddi|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170822215305/http://www.elicriso.it/it/mitologia_ambiente/scilla_cariddi/|dataarchivio=22 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>, i cui gorghi sono paragonati alla pena delle anime dell'inferno che girano in tondo e si urtano in eterno ("qui la gente riddi").
{{Citazione|Come fa l'onda là sovra Cariddi, / che si frange con quella in cui s'intoppa, / così convien che qui la gente riddi.|[[Dante Alighieri]], ''Divina commedia'', VII canto dell'Inferno.}}
Un'epoca del [[Neogene]], frazione del [[Miocene]] superiore, periodo noto come quello in cui il [[Mediterraneo]] aumentò la sua salinità in seguito alla chiusura dello [[Stretto di Gibilterra]], prende il nome di [[Messiniano]] dal ritrovamento a Messina delle sue rocce caratteristiche, le evaporiti<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2511&catid=54&Itemid=2521|titolo=Il periodo Messininano|accesso=24 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824053337/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2511&catid=54&Itemid=2521|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref>. Dal livello del mare, all'interno dello stesso comune, è possibile salire sino a {{formatnum:1127}} metri s.l.m.<ref name="Geografia di Messina"/>, tramite i [[Collina|colli]] che sovrastano la città, al [[monte Dinnammare]], dal latino "bimaris", due mari. Da qui la vista spazia sui due mari della città, lo lonio, sullo stretto di Messina e il Tirreno. Ad est, è possibile vedere l'intera città di Messina, mentre al di là del mare la Calabria dal suo punto più meridionale sino a [[Pizzo (comune)|Pizzo Calabro]], in [[provincia di Vibo Valentia]]. Nelle giornate più limpide, da Messina Nord è possibile scorgere anche la forma triangolare di [[Monte Cocuzzo]], in provincia di Cosenza. A sud, è nettamente visibile l'imponente vista dell'[[Etna]]. A nord ovest, le [[isole Eolie]] e la costa tirrenica con Capo [[Milazzo]], Capo [[Tindari]] e Capo Calavà di [[Gioiosa Marea]]<ref name="Geografia di Messina"/>.
La città si sviluppa prevalentemente in senso longitudinale lungo la costa dello stretto senza soluzione di continuità da [[Giampilieri Marina]] a [[Capo Peloro]] per 32 km<ref name="Territorio di Messina">{{cita web|url=http://srvwebced.comune.messina.it/territorio_popolazione/inizioterritorio.php|sito=comune.messina.it|titolo=Territorio di Messina|data=22 agosto 2017|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://archive.is/20160722235624/http://www.acrmessina.club/news/173792464390/comunicato-stampa-n-33-del-20-07-2016|dataarchivio=22 luglio 2016|urlmorto=sì}}</ref> nella fascia jonica. La fascia tirrenica, di {{M|24|u=km}},<ref name="Territorio di Messina"/> si estende da [[Capo Peloro]] a Ponte Gallo. L'area urbana centrale, che può essere racchiusa tra i torrenti Annunziata e San Filippo, oggi coperti dal piano stradale, è lunga circa {{M|12|u=km}}, con scarsa propensione verso [[ovest]] dovuta ai contrafforti collinari dei Peloritani, che impediscono lo sviluppo di un ampio reticolato urbano geometrico in tale direzione. L'estrema vicinanza dei monti conferisce alla parte occidentale della città una certa pendenza, superata con scalinate e attraversata dalla panoramica circonvallazione situata a monte. Sono presenti verso l'interno, numerose "intrusioni urbane", in corrispondenza delle brevi pianure dei torrenti, che tendono a inglobare come quartieri alcuni dei più antichi casali del territorio cittadino, i cosiddetti "Villaggi", attualmente 48<ref>{{Cita web|url=http://books.google.it/books?id=NbZADgAAQBAJ&pg=PT95&lpg=PT95&dq=48+villaggi+messina&source=bl&ots=qRqsd0uA08&sig=1GLiiTu3fVwVXdpdzrqSlNkG57A&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjOgsSX2-rVAhVEtRoKHRPRBDIQ6AEIWzAJ#v=onepage&q=48%20villaggi%20messina&f=false|titolo=L'alluvione di Messina|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170822181528/https://books.google.it/books?id=NbZADgAAQBAJ&pg=PT95&lpg=PT95&dq=48+villaggi+messina&source=bl&ots=qRqsd0uA08&sig=1GLiiTu3fVwVXdpdzrqSlNkG57A&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjOgsSX2-rVAhVEtRoKHRPRBDIQ6AEIWzAJ#v=onepage&q=48%20villaggi%20messina&f=false|dataarchivio=22 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>.
Messina è situata al centro di una zona agricola, con
=== Clima ===
{{vedi anche|stazione meteorologica di Messina}}
Secondo la [[classificazione dei climi di Köppen]], la città fa parte della fascia climatica '''Csa''', un clima caldo e molto secco in estate e mite e piovoso nel semestre invernale. Detto anche [[clima mediterraneo]], con [[escursione termica|escursioni termiche]] decisamente contenute in ogni stagione.
L'[[inverno]], breve, presenta rari episodi di freddo che in sparuti casi può portare anche la neve nell'entroterra della città. L'ultimo episodio nevoso si è verificato il 7 gennaio [[2017]]<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettadelsud.it/gallery/messina/227351/messina-i-colli-ricoperti-di-neve-foto.html|titolo=Messina e i colli ricoperti di neve|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170822215254/http://www.gazzettadelsud.it/gallery/messina/227351/messina-i-colli-ricoperti-di-neve-foto.html|dataarchivio=22 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>, preceduto dall'evento del 31 dicembre [[2014]]<ref>{{Cita web|url=http://www.strettoweb.com/2015/12/31-dicembre-2014-un-anno-fa-la-grande-nevicata-di-messina-e-reggio-calabria-foto/363082/|titolo=31 dicembre 2014: un anno fa la grande nevicata di Messina e Reggio Calabria [FOTO]|sito=StrettoWeb|data=31 dicembre 2015|accesso=1º dicembre 2022}}</ref> e prima ancora da quello del 30 gennaio 1999<ref>{{cita web|url=http://www.meteoweb.eu/2012/01/eccezionali-immagini-della-nevicata-del-30-gennaio-1999-a-messina-grazie-alle-foto-di-un-nostro-lettore/107378/|titolo=Le foto della nevicata di Messina del 30 gennaio 1999|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170822175809/http://www.meteoweb.eu/2012/01/eccezionali-immagini-della-nevicata-del-30-gennaio-1999-a-messina-grazie-alle-foto-di-un-nostro-lettore/107378/|dataarchivio=22 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>.
L'[[estate]],
Le
{{Clr|left}}
{{ClimaAnnuale
| nome =
| tempmax01 = 14.4
| tempmax02 = 14.7
Riga 231 ⟶ 213:
| umido12 = 73
}}
== Origini del nome ==
* ''Dankle'' o ''Zankle'' (Ζάγκλης), termine siculo che designa la "falce" che caratterizza la singolare forma del porto naturale, in età pre-greca e greca fino ad [[Anassila]];
* ''Messene'' (Μεσσήνη), nome che fu dato alla città in età greca da [[Anassila]], tiranno di [[Reggio Calabria|Reggio]], quando vi insediò dei profughi provenienti dalla [[Messenia]] agli inizi del [[V secolo a.C.]];
* ''Messana'', in età [[impero romano|romana]];
Infine Messina, dall'età [[Impero bizantino|bizantina]] a oggi.
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Messina}}
[[File:stretto di messina incisione.jpg|thumb|Lo
[[File:Tarì.jpg|thumb|''Tarì'' d'argento di [[Ferdinando il Cattolico]], [[re di Spagna]] e [[Sicilia]] ([[1479]]-[[1516]]) coniato nella [[Zecca (moneta)|zecca]] di Messina.]]
{{Citazione|Messina, nobile capitale della Sicilia|antico motto della città<ref>
Abitata fin da tempi molto remoti dai [[Sicani]] e poi dai [[Siculi]] che la nominarono ''Zancle'', Messina fu
Già dai primi anni del [[V secolo a.C.]] entrò a fare parte dell{{'}}''Arcontato di Sicilia'', entità statale monarchica istituita dal [[Tiranni di Siracusa|Tiranno siracusano]] [[Dionisio I]], unificando tutte le poleis [[Sicelioti|siceliote]] della Sicilia centro-orientale e della Calabria meridionale, sotto l'egemonia di [[Siracusa (città antica)|Siracusa]], che diventò un vero e proprio regno siceliota nel 304 a.C. con [[Agatocle]]. Nella seconda metà del III secolo a.C., Messina venne occupata dai [[Mamertini]], mercenari che avevano combattuto per Re Agatocle.<ref>Massimo Costa, ''Storia istituzionale e politica della Sicilia. Un compendio'', Palermo, 2019, pp. 28-43, ISBN 9781091175242</ref>
I [[Civiltà romana|Romani]] la conquistarono nel [[264 a.C.]] e nel [[241 a.C.]] la ribattezzarono Messana, dopo la vittoria nella [[prima guerra punica]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilovemessina.it/la-dominazione-romana-messana/|titolo=La dominazione romana a Messina|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823023926/http://www.ilovemessina.it/la-dominazione-romana-messana/|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref> e dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] fu prima in possesso dei [[Bizantini]] che la ribattezzarono Messina<ref>{{cita web|url=http://www.ilovemessina.it/messina-durante-la-dominazione-bizantina/|titolo=I bizantini a Messina|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823022740/http://www.ilovemessina.it/messina-durante-la-dominazione-bizantina/|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>, dagli [[Arabi]] che la conquistarono nell'[[843|843 d.C.]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilovemessina.it/messina-durante-la-dominazione-araba/|titolo=Gli Arabi a Messina|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823021500/http://www.ilovemessina.it/messina-durante-la-dominazione-araba/|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref> Nel [[1061]] venne conquistata dai [[Normanni]], con l'aiuto di [[Ruggero I d'Altavilla]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilovemessina.it/messina-durante-la-dominazione-normanna/|titolo=I Normanni a Messina|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823024654/http://www.ilovemessina.it/messina-durante-la-dominazione-normanna/|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>.
Dal [[porto di Messina]] sono partite due importantissime spedizioni militari: per la [[terza crociata]] ([[1189]]-[[1192]])<ref>{{cita web|url=http://www.mondes-normands.caen.fr/italie/histoires/medit/9/medit9_2.htm|titolo=Terza Crociata|accesso=24 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160604034412/http://www.mondes-normands.caen.fr/italie/histoires/medit/9/medit9_2.htm|dataarchivio=4 giugno 2016|urlmorto=sì}}</ref> e per la [[battaglia di Lepanto]] ([[1571]]) guidata da [[Don Giovanni D'Austria]].<ref>{{cita web|url=http://www.giustiniani.info/lepanto.html|titolo=Battaglia di Lepanto|accesso=24 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181226175150/http://www.giustiniani.info/lepanto.html|dataarchivio=26 dicembre 2018|urlmorto=no}}</ref>
Nel [[1674]] [[Rivolta antispagnola di Messina|si ribellò alla Spagna]]; nella repressione che ne seguì la città perse ogni forma d'autonomia, senato compreso.
Nel [[XVII secolo]], con una popolazione di oltre {{formatnum:120000}} abitanti, Messina fu tra le dieci più grandi città d'[[Europa]].<ref>{{Cita web |url=http://www.larderiaweb.it/joomla/la-nostra-citta/ |titolo=Storia della città di Messina |accesso=24 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170531225850/http://www.larderiaweb.it/joomla/la-nostra-citta/ |dataarchivio=31 maggio 2017 |urlmorto=no }}</ref> Fu colpita da un grave [[Terremoto del 1783|terremoto nel 1783]]. Entrò a far parte del [[Regno d'Italia]] dopo la [[spedizione dei Mille]] [[Giuseppe Garibaldi|garibaldina]] del [[1860]].
Il ministro [[Giuseppe Natoli]] riportò Messina ai fasti del passato, appena eletto deputato di Messina al neocostituito [[Parlamento siciliano]] fece approvare una mozione, il 31 marzo 1848, per restituire a Messina il [[Porto franco (economia)|porto franco]] soppresso sessant'anni prima dai [[Borbone di Napoli|Borboni]]; la proposta fu approvata all'unanimità<ref>{{Cita web|url=http://www.granmirci.it/storia5.htm|titolo=storia5|sito=www.granmirci.it|accesso=24 marzo 2023}}</ref>. Il biologo russo [[Il'ja Il'ič Mečnikov]] scoprì la [[fagocitosi]] in città nel [[1882]].<ref>{{Cita web|url=http://www.giustiniani.info/lepanto.html|titolo=Mečnikov scoprì la fagocitosi a Messina nel 1882|accesso=24 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181226175150/http://www.giustiniani.info/lepanto.html|dataarchivio=26 dicembre 2018|urlmorto=no}}</ref>
Nel [[1908]] la città subì un altro [[terremoto di Messina del 1908|terribile terremoto]] che distrusse gran parte della città e in seguito, tra il 1942 e il 1943 fu devastata dai bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]], che causarono oltre 500 vittime civili<ref>{{Cita web|url=https://www.letteraemme.it/messina-quellagosto-sangue-macerie-del-1943/|titolo=Messina, quell’agosto di sangue e macerie del 1943}}</ref>. Durante i bombardamenti, essendo stata Messina ricostruita dopo il [[Terremoto di Messina del 1908|terremoto del 1908]] con criteri antisismici, molti palazzi rimasero incredibilmente stabili nonostante le quantità di esplosivo alle quali erano stati esposti, e, a causa di ciò, gli aviatori britannici e statunitensi notarono dall'alto la città deserta ma ancora straordinariamente integra e la soprannominarono ''Ghost City'' (città fantasma)<ref name=":0" />. Dal 1º al 3 giugno [[1955]] si tenne in città la cosiddetta "[[Conferenza di Messina]]", alla base del [[Comunità europea|trattato di Roma]] e della moderna [[Unione europea]].
=== Terremoti ===
==== 1783 ====
{{vedi anche|Terremoto del 1783}}
[[File:Messina Bell tower Campanile 1.jpg|thumb|upright|220px|Il Duomo di Messina danneggiato dal sisma del 1783.]]
Con "terremoto della Calabria meridionale del 1783" (anche denominato ''terremoto di Reggio e Messina del 1783'') si designa un'intensa sequenza sismica che colpì l'area dello [[stretto di Messina]] e la Calabria meridionale, culminando con 5 forti scosse, superiori a [[Scala di magnitudo del momento sismico|M<sub>w</sub>]] 5,9, tra il 5 febbraio e il 28 marzo [[1783]]. Fu la più grande catastrofe che colpì il [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] nel [[XVIII secolo]]. Oltre a causare danni immensi radendo al suolo le città di [[Reggio Calabria|Reggio]] e Messina e provocando maremoti, il [[terremoto]] ebbe effetti duraturi sia a livello politico (l'istituzione della [[cassa sacra]] e il primo regolamento antisismico d'[[Europa]]), sia a livello economico e sociale.
L'unica zona della Sicilia ad essere colpita dal terremoto fu Messina, dove restò in piedi solo la Cittadella, e {{Senza fonte|morirono circa 650 persone}}. Riporta una relazione del tempo:
{{citazione|Molti furono i feriti, molti tratti dalle rovine, ma nella confusione e disordine niente può dirsi di più sicuro se non se essere stato un vero prodigio per coloro che scamparono la morte. Ecco brevemente descritta l'infausta tragedia accaduta in Messina, la destruzione delli cui Edificii supera il valore di cinque milioni, e la devastazione, e perdita de' Mobili, Mercanzie, Ori, Argenti e Danari fu un grave Oggetto di spavento, e di considerazione|}}[[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] a quattro anni di distanza dall'evento durante il suo ''Viaggio in Italia'' giunge a Messina raccontando di una città ancora in rovina con gli abitanti costretti a vivere nelle baracche site nella parte settentrionale della città.
{{Citazione|I 30.000 superstiti erano rimasti senzatetto; la maggior parte delle case essendo crollate, e le mura lesionate delle rimanenti non offrendo un rifugio sicuro, si costruì in gran fretta, su una vasta prateria a settentrione, una città di baracche.|Johann Wolfgang von Goethe, 11 maggio 1787}}
==== 1908 ====
{{vedi anche|Terremoto del 1908}}
[[File:Church Messina Chiesa di San Giovanni di Malta 5.jpg|thumb|La chiesa di S. Giovanni di Malta dopo il sisma del 1908.]]
Il terremoto di Messina è considerato uno degli eventi più catastrofici del [[XX secolo]]. L'evento si verificò alle ore 05:21 del 28 dicembre 1908 e in 37 secondi danneggiò gravemente la città causando migliaia di vittime. Nella nuvola di polvere che oscurò il cielo, sotto una pioggia torrenziale e al buio, i sopravvissuti, colti di sorpresa, non riuscirono a rendersi conto immediatamente dell'accaduto. Alcuni si diressero verso il mare, altri rimasero nei pressi delle loro abitazioni, nel tentativo di portare soccorso a familiari e amici. Qui furono colti dalle esplosioni e dagli incendi causati dal gas che si sprigionò dalle tubature interrotte. Gli incendi si estesero, mandando in fiamme case, edifici e palazzi ubicati nelle vicinanze della costa.
Ai danni provocati dalle scosse sismiche e a quello degli incendi si aggiunsero quelli causati da un fortissimo [[maremoto]]. Esso si riversò sulle zone costiere di tutto lo stretto di Messina con ondate devastanti stimate, in base alle località, tra i {{M|6|u=m}} e i {{M|12}} m di altezza. Provocò molte vittime fra coloro che si erano ammassati sulla riva del mare. Nel loro ritirarsi, le onde risucchiarono barche, cadaveri e feriti. Alcune navi alla fonda furono danneggiate, altre riuscirono a mantenere gli ormeggi entrando in collisione l'una con l'altra ma subendo danni limitati. Il villaggio del [[Faro di Messina|Faro]] situato a pochi chilometri da Messina andò quasi integralmente distrutto. La forza delle onde spazzò via le case situate nelle vicinanze della spiaggia anche in altre zone. Le località più duramente colpite furono [[Pellaro]], [[Lazzaro (Motta San Giovanni)|Lazzaro]] e [[Gallico (Reggio Calabria)|Gallico]] sulle coste calabresi; [[Briga Marina|Briga]] e [[Paradiso (Messina)|Paradiso]], [[Sant'Alessio Siculo|Sant'Alessio]] e le altre località fino a [[Riposto]] sulle coste siciliane.
Gravissimo fu il numero delle vittime: Messina, che all'epoca contava circa {{formatnum:140000}} abitanti, ne perse circa {{formatnum:70000}}<ref name="comunemessina.gov.it">{{cita web|url=http://www.comunemessina.gov.it/turismo/alla-scoperta-di-messina-la-storia/|titolo=Storia di Messina|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823031224/http://www.comunemessina.gov.it/turismo/alla-scoperta-di-messina-la-storia/|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref>. Al tragico terremoto del 1908 è legata una pagina significativa dell'amicizia fra la città e il popolo russo. I primi soccorritori giunti a Messina, infatti, furono proprio i marinai della flotta imperiale russa, che si trovava nel porto di [[Augusta (Italia)|Augusta]] per delle esercitazioni.<ref>{{cita web|url=http://www.globalgeografia.com/italia/terremoto_stretto1908_cap9.htm|titolo=Terremoto di Messina del 1908|accesso=25 novembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100103135841/http://globalgeografia.com/italia/terremoto_stretto1908_cap9.htm|dataarchivio=3 gennaio 2010|urlmorto=no}}</ref>
==== Altri terremoti tra Messina e vicinanze ====
Altre scosse di media entità sono avvenute nelle seguenti date: il [[Terremoto dello Stretto di Messina del 1975|6 gennaio 1975]] (magnitudo 4.8 nello [[Stretto di Messina]]), 11 marzo 1978 (magnitudo 5.5 a [[Ferruzzano]], in provincia di Reggio Calabria), 15 aprile 1978 (magnitudo 6.1 a [[Patti]]), il 23 luglio 1995 (magnitudo 4.1 nelle [[Isole Eolie]]), il 29 ottobre 2002 (magnitudo 4.4 a [[Santa Venerina]], nella provincia nord di Catania), il 5 luglio 2007 (magnitudo 5.2, nelle [[Isole Eolie]]), il 24 giugno 2011 (magnitudo 4.1 nella costa tirrenica occidentale in provincia di Messina), il 28 agosto 2012 (magnitudo 4.6 nello [[Stretto di Messina]]), il 4 gennaio 2013 (magnitudo 4.3 sui [[Nebrodi|Monti Nebrodi]]), il 23 dicembre 2013 (magnitudo 4.0 nello [[Stretto di Messina]]), l'8 marzo 2014 (magnitudo 4.0, sui [[Nebrodi|Monti Nebrodi]]), il 26 dicembre 2018 (magnitudo 4.9 a [[Viagrande]],nella provincia nord di Catania), il 5 luglio 2023 (magnitudo 4.0, tra i [[Nebrodi|Monti Nebrodi]] e l'[[Etna]]).<ref>{{Cita web|url=https://terremoti.ingv.it/|titolo=Lista Terremoti aggiornata in tempo reale INGV Osservatorio}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.meteoweb.eu/2011/12/i-terremoti-di-1975-e-1978-nello-stretto-di-messina-quelle-scosse-cosi-forti-ma-dimenticate-da-tutti/100743/#tbDhuGmd0HODUtke.99|sito=meteoweb|data=13 febbraio 2018|titolo=I terremoti di 1975 e 1978 nello Stretto di Messina: quelle scosse così forti ma dimenticate da tutti|accesso=13 febbraio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180213235708/http://www.meteoweb.eu/2011/12/i-terremoti-di-1975-e-1978-nello-stretto-di-messina-quelle-scosse-cosi-forti-ma-dimenticate-da-tutti/100743/#tbDhuGmd0HODUtke.99|dataarchivio=13 febbraio 2018|urlmorto=no}}</ref>
=== Alluvione del 2009 ===
Il pomeriggio del 1º ottobre [[2009]] la città di Messina in particolare nella frazione di [[Giampilieri Marina|Giampilieri]], assieme al comune limitrofo di [[Scaletta Zanclea]], è stata colpita da una [[Alluvione di Messina del 2009|terribile alluvione]] dalle conseguenze drammatiche: centinaia di edifici gravemente danneggiati o distrutti, danni importanti alle infrastrutture (strade, ponti, ferrovie) e un pesante tributo di vite umane: 37 morti, quasi 102 feriti e 6 dispersi.
=== Simboli ===
{{Vedi anche|Stemma di Messina}}
[[File:Messina-Gonfalone.png|upright=0.5|thumb|destra|Il Gonfalone della Città di Messina.]]
Lo stemma e il gonfalone della città di Messina hanno conformazione indicata nel decreto di riconoscimento del 1º maggio [[1942]] e adeguato al successivo decreto legislativo luogotenenziale 26 ottobre [[1944]], n. 313. Lo stemma della città di Messina è araldicamente così descritto: {{quote|Scudo a testa di cavallo, di rosso alla croce d'oro, circondato da due tralci di vite al naturale fruttati d'oro, timbrato dalla corona di città.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.messina.it/il-comune/statuto-del-comune/documenti/3statutotitoloi-disposizioni-generalicapo-iii.pdf|titolo=Stemma e gonfalone della città di Messina|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823021421/http://www.comune.messina.it/il-comune/statuto-del-comune/documenti/3statutotitoloi-disposizioni-generalicapo-iii.pdf |dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>}}
=== Onorificenze ===
La città di Messina ha ricevuto per la sua storia ben tre medaglie d'oro
{{Onorificenze
|immagine = Benemerito del Risorgimento BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro alle
|collegamento_onorificenza =
|motivazione = Per commemorare le azioni eroiche della cittadinanza
|data = 22 maggio 1898<ref name=quirinale >{{Cita web |url=http://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/18388 |titolo=Sito web del Quirinale: dettaglio decorato. |accesso=6 dicembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181120095441/http://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/18388 |dataarchivio=20 novembre 2018 |urlmorto=no }}</ref>
}}
Riga 278 ⟶ 281:
|immagine = Valor civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al valor civile
|collegamento_onorificenza =
|motivazione =
|
}}
Riga 286 ⟶ 289:
|immagine = Valor militare gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza =
|motivazione =
|luogo = 31 gennaio
}}
{{Onorificenze
|immagine=ME Order of Danilo I Knight Grand Cross BAR.svg
|nome_onorificenza=Gran Croce dell'Ordine del Principe Danilo I (Casata Petrović-Njegoš)
|collegamento_onorificenza=Ordine del Principe Danilo I
|motivazione=
|data=24 giugno 2007<ref>{{Cita web|url=https://www.tempostretto.it/news/cronaca-stendardi-comune-provincia-decorati-gran-croce-ordine-san-danilo.html|titolo=Gli stendardi del Comune e della Provincia decorati con la Gran Croce dell´Ordine di San Danilo I|sito=tempostretto.it|data=25 giugno 2007|accesso=26 ottobre 2021}}</ref>
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Nel corso dei secoli,
=== Architetture religiose ===
{{vedi anche|Chiese di Messina}}
[[File:Foto Duomo Messina september 09.jpg|thumb|Il Duomo
[[File:La vara, coi tiratori e gli astanti, nei pressi della fontana del Nettuno.JPG|miniatura|La Vara della Madonna dell'[[Assunzione di Maria|Assunta]] portata per le vie della città a Ferragosto.]]
[[File:Fontana del Nettuno durante il tramonto.jpg|miniatura|La fontana del Nettuno di fronte alla passeggiata a mare.]]
* [[Duomo di Messina|Basilica Cattedrale Protometropolitana]], dedicata a [[Santa Maria Assunta]], normanna, costruita alla fine del [[XII secolo]] e con numerosi altri rifacimenti. Conserva numerose opere d'arte. La sua fondazione è antecedente all'invasione araba, fu profanato dai [[musulmani]] e riconsacrato nel 1192 alla presenza dell'arcivescovo [[Berzio]], dell'imperatore [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] e della moglie [[Costanza d'Altavilla]]. Lo splendido tetto ligneo, con rare raffigurazioni astronomiche, fu distrutto nel 1254 da un incendio divampato durante i funerali di [[Corrado IV]] di Svevia, figlio di [[Federico II di Svevia]]. Dal 1300 si susseguirono alcune modifiche sostanziali, che se da una parte arricchirono la cattedrale con i mosaici delle absidi, il portale e la facciata, dall'altro snaturarono l'originario aspetto normanno. Danneggiato nel prospetto dai terremoti del 1638 e del 1783, fu invece quasi interamente distrutto dal sisma del 1908, che lasciò in piedi la sola parte absidale, rimettendo tuttavia in luce molti elementi della costruzione normanna. La ricostruzione degli anni venti ripristinò l'aspetto originario e recuperò parte delle opere d'arte e dei mosaici. Un altro duro colpo alla millenaria struttura venne inferto dai bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]] che distrussero parte dell'interno. L'edificio attuale, che si è voluto il più possibile vicino all'originale, mantiene all'esterno parti pregevoli. Sul prospetto il portale in stile gotico e i bassorilievi, sulla parte destra, le finestre quattrocentesche e un portale attribuito a [[Polidoro da Caravaggio]]. All'interno del Duomo di Messina, tripartito da una doppia fila di 13 colonne, si possono ammirare i mosaici, alcuni monumenti funebri, tra cui quello di [[Guidotto de Tabiatis]], arcivescovo di Messina nel XIV secolo, e alcune statue di santi, pregevole il [[San Giovanni Battista]] di [[Antonello Gagini]] del 1525. Inoltre è più che degno di nota l'[[Organo (strumento musicale)|organo]] al suo interno: il secondo più grande d'[[Italia]] (il primo è quello del [[Duomo di Milano]]), e il terzo in [[Europa]], con 5 tastiere, 170 registri, {{formatnum:16000}} canne distribuite nei due lati del transetto, dietro l'altare, sulla porta maggiore e sull'arco trionfale. È opera della ditta [[Tamburini]] di [[Crema (Italia)|Crema]] del [[1948]]. Il [[campanile]], alto 90 metri e con una base di circa 10 metri, ha all'esterno il più grande e il più complesso [[orologio]] meccanico e astronomico del mondo, realizzato da una ditta di [[Strasburgo]], fratelli Ungerer: inaugurato nel [[1933]], tutti i giorni a mezzogiorno le varie statue si muovono in modo spettacolare al suono dell'Ave Maria di Schubert. Le figure del campanile ricordano la [[Guerra del Vespro]] del 1282: Il Leone in cima rappresenta il Popolo Siciliano vittorioso su Carlo d'Angiò e l'esercito guelfo inviato dal papa contro la Sicilia; Dina e Clarenza rappresentano le donne di Messina che aiutarono gli uomini a difendere la città; il galletto in mezzo alle due statue femminili rappresenta l'esercito franco-papale; la chiesa che scompare ricorda il Colle della Caperrina, luogo della battaglia del 6 e 8 agosto 1282, ultimo tentativo di Carlo d'Angiò di entrare in città dalle colline a ovest. Ancora chiusa al pubblico la cripta. È stata aperta nelle giornate del [[Fondo Ambiente Italiano|FAI]], ma necessita ancora del restauro della pavimentazione normanna e dell'illuminazione, cui sta lavorando la Soprintendenza, in cerca del finanziamento.<ref>{{cita web|url=http://www.messinarte.it/duomo-di-messina/|titolo=Duomo di Messina|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823072806/http://www.messinarte.it/duomo-di-messina/|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* [[Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani]]
:il primo nome di questa chiesa fu S. Maria di Castellamare e alcuni storici sostengono che la chiesa fu fondata nel [[XII secolo]] sulle rovine di un antico tempio di [[Nettuno (divinità)|Nettuno]]. Un crollo avvenuto nel XIII secolo ne arretrò la facciata di 12 metri. In età aragonese fu cappella reale e sul finire del Quattrocento fu ceduta a cortigiani e ricchi mercanti catalani da [[Pietro d'Aragona]], da qui il nome di ''Santissima Annunziata dei Catalani''. La chiesa, visto il progressivo sollevamento della città dovuto ai terremoti e alle ricostruzioni, si trova oggi a oltre tre metri sotto il livello stradale. La pianta della chiesa è a basilica di tipo bizantino divisa in tre navate con un'alta cupola. L'esterno è incorniciato da due ordini di colonne con eleganti capitelli e archi intarsiati a due colori. Sui lati della navata due camminamenti conducono sopra il transetto passando attraverso eleganti bifore. All'interno sono visibili le influenze arabo-bizantine. Si trova in via Cesare Battisti, di fronte a piazza Lepanto.<ref>{{cita web|url=http://www.torrese.it/Chiesa%20dei%20Catalani.htm|titolo=Chiesa dei Catalani|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171004030231/http://www.torrese.it/Chiesa%20dei%20Catalani.htm|dataarchivio=4 ottobre 2017|urlmorto=no}}</ref>
* [[Chiesa del Santissimo Salvatore (Messina)|Chiesa concattedrale del Santissimo Salvatore]]
:sede dell'Archimandritato, in via San Giovanni Bosco.<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=129&Itemid=366|titolo=Chiesa del SS Salvatore Messina|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823074217/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=129&Itemid=366|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* [[Basilica di Sant'Antonio di Padova (Messina)|Basilica Santuario di Sant'Antonio di Padova]]
:custodisce le spoglie di [[Sant'Annibale Maria Di Francia]]. Si trova in via Cesare Battisti, all'incrocio con via Santa Cecilia.<ref>{{Cita web |url=http://www.ilovemessina.it/il-santuario-di-sant-antonio-di-messina/ |titolo=Basilica di Sant'Antonio di Padova Messina |accesso=22 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823073745/http://www.ilovemessina.it/il-santuario-di-sant-antonio-di-messina/ |dataarchivio=23 agosto 2017 |urlmorto=no }}</ref>
* [[Sacrario di Cristo Re]]
:possiede la "[[Campana]] di [[Cristo Re]]" posta in cima alla [[torre]] ottagonale ([[XII secolo]]) del [[santuario]]. Venne fusa a [[Padova]] ([[fonderia Colbachini]]) e inaugurata il 21 agosto 1935. Ha un diametro di {{M|2.66|u=m}}, pesa oltre 13 tonnellate ed è la terza [[campana]] d'[[Italia]] per grandezza. Ha suonato fino a qualche tempo fa a mezzogiorno, per poi far sentire i suoi rintocchi al tramonto (varia l'orario a seconda dei periodi dell'anno) in memoria dei caduti messinesi della prima e seconda guerra mondiale le cui spoglie sono conservate nel sacrario; per via di alcuni guasti nel sistema elettromeccanico non esegue i rintocchi. Si trova sul viale Principe Umberto.<ref>{{cita web|url=http://www.ilovemessina.it/il-sacrario-di-cristo-re-di-messina/|titolo=Sacrario di Cristo Re|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823114842/http://www.ilovemessina.it/il-sacrario-di-cristo-re-di-messina/|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* [[Santuario della Madonna di Montalto]]
:ricostruito dopo il terremoto, questo Santuario è legato alla tradizione messinese; i suoi confini sono stati tracciati dal volo di una colomba bianca immediatamente dopo la cacciata da Messina degli Spagnoli. Si trova in via Dina e Clarenza.<ref>{{cita web|url=http://www.santuariomontalto.it/santuario/storia-del-santuario.html|titolo=Santuario della Madonna di Montalto|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823074006/http://www.santuariomontalto.it/santuario/storia-del-santuario.html|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
*Santuario della Madonna di Lourdes
:nel 1884 inizia la costruzione, si trova in Viale Regina Margherita, 39.
* [[Chiesa di
:chiesa del [[XVI secolo]] a navata unica. Si trova nella via omonima, nelle vicinanze della chiesa di Santa Maria Alemanna. Presenta pregevoli stucchi interni.<ref>[http://www.universome.unime.it/cultura/la-chiesa-santelia-perla-barocca-celata-nel-cuore-messina.html Chiesa di Sant'Elia Messina] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170823070801/http://www.universome.unime.it/cultura/la-chiesa-santelia-perla-barocca-celata-nel-cuore-messina.html |data=23 agosto 2017 }}</ref>
* [[Chiesa di San Francesco all'Immacolata (Messina)|Chiesa di San Francesco all'Immacolata]], del [[XIII secolo]]
:la seconda chiesa per dimensioni della città, in viale Boccetta.<ref>{{Cita web |url=http://www.siciliainfesta.com/da_visitare/chiese/chiesa_san_francesco_d_assisi_all_immacolata_messina.htm |titolo=Chiesa di San Francesco all'Immacolata |accesso=22 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823073302/http://www.siciliainfesta.com/da_visitare/chiese/chiesa_san_francesco_d_assisi_all_immacolata_messina.htm |dataarchivio=23 agosto 2017 |urlmorto=no }}</ref>
* [[Chiesa di San Giovanni di Malta (Messina)|Chiesa di San Giovanni di Malta]]
:opera di [[Giacomo Del Duca]], allievo di [[Michelangelo]], si trova nella via omonima al santo.<ref>{{cita web|url=http://www.ilovemessina.it/la-chiesa-di-san-giovanni-di-malta-di-messina/|titolo=Chiesa di San Giovanni di Malta Messina|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823074112/http://www.ilovemessina.it/la-chiesa-di-san-giovanni-di-malta-di-messina/|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* [[Chiesa della Madonna delle Grazie (Messina)|Chiesa della Madonna delle Grazie]] a Grotte
:costruita nel [[XVII secolo]] su progetto di [[Simone Gullì]]. Distrutta dal terremoto, è stata ricostruita e ristrutturata riportandola al colore originario.<ref>{{cita web|url=http://www.ganzirri.it/spip.php?article74|titolo=Chiesa delle Madonne delle Grazie Messina|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823071851/http://www.ganzirri.it/spip.php?article74|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* [[Chiesa di Santa Maria della Valle (Messina)|Chiesa di Santa Maria della Valle]]
:detta "Badiazza", chiesa-fortezza di epoca [[Normanni|normanna]], nell'alta valle della frazione di Ritiro.<ref>{{cita web|url=http://www.messinastorica.it/pagina_3.html|titolo=Badiazza Messina|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170818172650/http://www.messinastorica.it/pagina_3.html|dataarchivio=18 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref>
* [[Chiesa di San Tommaso Apostolo il Vecchio]], raro esempio di architettura prenormanna, in via Romagnosi.<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=123&Itemid=360|titolo=Chiesa di San Tommaso Apostolo il Vecchio|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823073255/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=123&Itemid=360|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* [[Chiesa del Carmine (Messina)|Chiesa Santa Maria del Carmine]]
:progettata dall'architetto [[Cesare Bazzani]], dopo che il terremoto del 28 dicembre 1908 aveva distrutto la città, venne inaugurata il 15 luglio 1931. In stile eclettico e neoclassico, e a forma di croce greca, la Chiesa ha un vano centrale dalla forma ottagonale ed è coperta da una cupola, affrescata dal pittore messinese Adolfo Romano (1894 –1972). La Chiesa, elevata alla dignità di Santuario nel 1956, contiene sette cappelle con relativi altari, fra cui quello dedicato a Sant'Alberto degli Abbati, compatrono di Messina. Nell'altare maggiore si trova la statua del Settecento che raffigura la Madonna del Carmelo nell'atto di porgere il Santo Abitino a San Simone Stock.<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=117&Itemid=354|titolo=Chiesa del Carmine Messina|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823074300/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=117&Itemid=354|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* [[Chiesa di Santa Maria Alemanna]]
:si ritiene fondata dai Cavalieri Teutonici, ordine voluto a Messina da [[Federico II di Svevia]], risale al [[XIII secolo]]. Si tratta d'un esempio di architettura gotica siciliana. Una cronaca locale ci informa che già nel 1606 la chiesa giaceva in stato di abbandono e che nel 1612 fu quasi distrutta da un fulmine che la centrò durante un violento temporale. Il terremoto del 1783 ne continuò il disfacimento. Usata per anni come magazzino, fu risparmiata dal terribile sisma del 1908 che la lasciò quasi indenne. Il suo restauro è stato completato di recente. Da ammirare sono gli eleganti archi a sesto acuto e i capitelli scolpiti con motivi floreali e figure mostruose. I portali originali si trovano al Museo cittadino che si trova in via Sant'Elia.<ref>{{cita web|url=http://www.ilovemessina.it/la-chiesa-di-s-maria-alemanna-di-messina/|titolo=Chiesa di Santa Maria Alemanna Messina|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823071225/http://www.ilovemessina.it/la-chiesa-di-s-maria-alemanna-di-messina/|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Santuario di Santa Maria Consolata, Via don Luigi Orione, 1.
* [[Chiesa della Madonna di Pompei (Messina)|Santuario di Santa Maria di Pompei]], in Viale Regina Margherita.
Altre chiese sono state distrutte dal terremoto del 1908:
[[File:Chiesa di San Paolo, Messina, prima 1908.jpg|thumb|right|Chiesa di San Paolo, Messina, prima 1908.]]
* [[Sinagoga di Messina]], eretta tra il [[XII secolo|XII]] e il [[XIII secolo]] e trasformata in [[Chiesa di San Filippo Neri di Messina|Chiesa di San Filippo Neri]], poi distrutta dal terremoto del 1908.
* [[Chiesa della Santissima Annunziata (Messina)|Chiesa della Santissima Annunziata]], su progetto del [[Guarino Guarini]], che venne distrutta dal [[terremoto del 1908]].
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* [[Chiesa delle Anime del Purgatorio (Messina)|Chiesa delle Anime del Purgatorio]], opera di [[Raffaello Margarita]] del [[1750]], che venne distrutta dal [[terremoto del 1908]].
* [[Chiesa di Santa Teresa (Messina)|Chiesa di Santa Teresa]], opera di [[Matteo de Maria]] del [[1810]], che venne distrutta dal [[terremoto del 1908]].
* [[Chiesa del monastero di San Paolo (Messina)|Chiesa di San Paolo]], distrutta dal [[terremoto del 1908]].<ref>Guide di Messina: Chiesa del monastero di San Paolo di Giuseppe Martinez, da Guida manuale di Messina, 1874 [http://www.experiences.it/archivio_primopiano/minisito_guide_messina/pagina_guide_messina_60.htm Guide di Messina] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190926163747/http://www.experiences.it/archivio_primopiano/minisito_guide_messina/pagina_guide_messina_60.htm|data=26 settembre 2019}}.</ref>
=== Architetture civili ===
{{vedi anche|Palazzi di Messina|Eclettismo-liberty messinese}}
{{Approfondimento
|titolo = Palazzi di Messina
|contenuto = '''Alcuni
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File:
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File:Palazzo_della_Camera_di_Commercio1.jpg|Palazzo della Camera di
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File:Messina Palazzo
File:Messina Palazzo Api(Gino Coppedè) 2.jpg|Palazzo Api
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* [[Palazzo Zanca]]
:
* [[Galleria Vittorio Emanuele III]]
:uno dei pochi esempi di architettura con uso del ferro del Sud Italia, l'unica con [[Napoli]], [[Galleria Umberto I]]. Realizzata nel [[1929]] da [[Camillo Puglisi Allegra]] per completare piazza Antonello. Il portico che dà sulla piazza è caratterizzato da un grande arco che segna l'accesso alla Galleria, riccamente decorata al suo interno con bellissimi stucchi
* [[Teatro Vittorio Emanuele II]]
:la sua costruzione venne ordinata il 2 ottobre
* [[Palazzo Piacentini (Messina)|Palazzo Piacentini]]
:opera dell'architetto [[Marcello Piacentini]], sito in piazza Maurolico di fronte a quello dell'Università, fu realizzato nel [[1927]] sulla
* [[Palazzo Monte di pietà (Messina)|Palazzo Monte di Pietà]]
:edificato nel [[1581]] dall'architetto [[Natale Masuccio]] in seguito a una bolla papale di [[Leone X]] che incentivava la costruzione di opere pie, nel 1741, su progetti e disegni dell'architetto [[Antonio Basile]] e del pittore [[Placido Campolo]] fu edificata la scalinata che conduceva alla chiesa di Santa Maria della Pietà, un tempo ornata da preziosi quadri e oggi quasi del tutto distrutta, mentre parte della cripta è al momento inaccessibile e in stato di totale abbandono. A metà della gradinata fu inserita una fontana marmorea con la statua dell'Abbondanza, opera di [[Ignazio Buceti]]. L'edificio, dal prospetto settecentesco, si affaccia su via XXIV Maggio. Dal pregevole portale d'ingresso si arriva in un atrio con volta a botte. A destra è situata la porta che conduceva ai piani superiori, di fronte, una fontana monumentale del 1732, raffigurante un putto che cavalca un delfino. L'edificio è stato ristrutturato nel 1979 ed è di proprietà dell'Arciconfraternita degli Azzurri, viene spesso utilizzato per ospitare manifestazioni culturali.
* [[Palazzetto Coppedè (Messina)|Palazzetto Coppedè]], opera dell'architetto fiorentino [[Gino Coppedè]], in via Garibaldi dall´angolo arrotondato all'incrocio con la via Cardines.
* [[Palazzo Magaudda (Messina)|Palazzo Magaudda]], anch'esso opera del Coppedè, all'incrocio tra via Cesare Battisti e via Garibaldi.
* [[Palazzo Calapaj - d'Alcontres (Messina)|Palazzo Calapaj - d'Alcontres]], nella via S. Giacomo, edificio settecentesco.
* [[Palazzo Cerruti - Palazzo Bisazza (Messina)|Palazzo Cerruti - Bisazza]], nella via Lepanto, all'incrocio della via Cesare Battisti e riconoscibile dall'inconfondibile [[Maghen David]] o "stella di Davide" inserita nelle inferriate dei balconi.
* [[Palazzo
* Palazzo Arcivescovile, in via San Filippo Bianchi, 10, fu più volte distrutto e ricostruito, l'ultima volta nel 1924.<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=198&Itemid=549|titolo=Palazzo Arcivescovile Messina|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823072940/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=198&Itemid=549|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Palazzo della Cassa di Risparmio, opera dell'architetto siciliano Cesare Bazzani, nel 1926, tra via Garibaldi e piazza Fulci.<ref>{{cita web|url=http://www.zonzofox.com/it/messina/cosa-vedere/esplora/attrazioni/palazzo-della-cassa-di-risparmio-messina|titolo=Palazzo della Cassa di Risparmio Messina|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823071338/http://www.zonzofox.com/it/messina/cosa-vedere/esplora/attrazioni/palazzo-della-cassa-di-risparmio-messina|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Palazzo dell'Università
:distrutto e raso al suolo dal sisma del 1908, fu ricostruito nel [[1920]]
*[[Palazzo delle Poste e Telegrafi (Messina)|Palazzo delle Poste e Telegrafi]]
:progettato da [[Vittorio Mariani]] nel [[1915]], di chiara matrice [[Liberty]] presenta al suo interno ricche decorazioni floreali, simboli della città, anche contemporanei come i ''ferry boat'', e un fregio in stucco raffigurante angeli postini e telefonisti, sorge a piazza Antonello. È oggi una delle sedi decentrate dell'Università.<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=181&Itemid=429|titolo=Palazzo delle Poste Messina|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823073851/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=181&Itemid=429|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Palazzo del Governo
:costruito nel [[1920]] su progetto dell'architetto [[Cesare Bazzani]]. Occupò quasi per intero l'area della cinquecentesca chiesa di S. Giovanni dei Cavalieri di Malta, della quale rimane soltanto, sul retro del Palazzo, la magnifica Tribuna. È di gusto post-floreale con evidenti inserti di elementi rinascimentali ed è valorizzato da un dosato plasticismo.<ref>{{cita web|url=http://www.torrese.it/palazzo_del_governo.htm|titolo=Palazzo del Governo Messina|accesso=22 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823070654/http://www.torrese.it/palazzo_del_governo.htm|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Palazzo della Camera di commercio
:costruito dopo il terremoto del 1908 su progetto dell'architetto messinese Camillo Puglisi Allegra. Questo palazzo si articola su tre piani di impianto classicheggiante, con un gioco di corpi avanzati sulla facciata ritmata da paraste che si elevano, su un altro basamento bugnato, a sorreggere una modulata trabeazione. Il terzo piano, realizzato al disopra di essa, ha alterato l'impianto che, nonostante il verticalismo dei finestroni, era marcatamente orizzontale.<ref>{{cita web|url=http://www.zonzofox.com/it/messina/cosa-vedere/esplora/attrazioni/palazzo-della-camera-di-commercio|titolo=Palazzo della Camera di Commercio|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823162108/http://www.zonzofox.com/it/messina/cosa-vedere/esplora/attrazioni/palazzo-della-camera-di-commercio|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Palazzo della Provincia, o "Palazzo dei leoni"
: costruito nel [[
* [[Palazzo della cultura (Messina)|Palazzo della Cultura]] o ''PalaCultura'' o ''PalaAntonello'', inaugurato nel giugno [[2009]], in viale Boccetta. Ospita tra l'altro la Galleria di Arte contemporanea inaugurata la sera del 25 febbraio 2012 in occasione della Notte della Cultura edizione 2012.
:All'interno vi è un ampio auditorium in cui spesso si esibiscono tra i migliori interpreti di musica classica: vi si organizzano infatti i cicli di concerti sia della Filarmonica Laudamo che della Associazione Laudamo.
* [[Stazione di Messina Centrale]] e [[Stazione di Messina Marittima]]
: costruite nel [[1939]] dall'architetto [[Angiolo Mazzoni]], dopo che per ordine di [[Benito Mussolini]] fu demolita la precedente, demolizione a cui partecipò lo stesso duce picconando la vecchia stazione. Fu inaugurata il 28 ottobre 1939. In [[Razionalismo italiano|stile razionalista]], costruita utilizzando il travertino, la pietra lavica, la pietra di Siracusa e la pietra rossa di Taormina. Le stazioni sono divise in due corpi, la stazione "Marittima" e "Centrale": la centrale ha un grande loggiato che immette in una olle, ha un grande sottopassaggio che porta agli 8 binari più altri 2 commerciali. Dopo la stazione centrale si trovano gli uffici delle [[Ferrovie dello Stato]], dopo gli uffici si trova la grande stazione Marittima. Questa ha una forma ad arco: al piano terra si trovano il bar, la biglietteria e la tabaccheria, e da scale mobili e scale in muratura si può salire sul salone panoramico sul porto; sulla parete opposta si trova un grande mosaico opera di [[Michele Cascella]], restaurato, che rappresenta il discorso di Mussolini a Palermo. Dal salone si aprono i varchi pedonali per le 5 invasature. Da alcune rampe si può salire sopra la nave con le automobili. Un'altra struttura caratterizzante è la torre dell'acqua con la scala a elica intorno alla struttura. La stazione ha anche il compiti di interscambio con: il tram di Messina, Autobus e stazione Pullman fra la [[Sicilia]] e il continente. All'esterno della stazione vi è piazza Repubblica ove sorge una fontana del [[1905]], posizionata lì dopo la venuta di Mussolini in città.
Molti palazzi sono stati distrutti dai terremoti del 1783, del 1908 e dai bombardamenti del 1943:
* [[Palazzo Reale (Messina)|Palazzo Reale]], edificio rinascimentale, opera di [[Andrea Calamech]] del [[1589]] e distrutto dal terremoto del 1783.
* [[Palazzo della Camera di
* [[Casa dei Padri Minoriti(Messina))|Casa dei Padri Minoriti]], opera dell'architetto [[Giacomo Minutoli]], di fronte al Duomo, distrutta dal terremoto del 1908.
* [[Palazzo Pistorio-Cassibile]], opera dell'architetto [[Giacomo Minutoli]], in piazza Duomo, distrutto dal terremoto del 1908.
* [[Hotel Trinacria]], costruito su disegno di [[Placido Campolo]], Bitto e Asciak, distrutto nel [[terremoto di Messina del 1908|terremoto del 1908]].
* [[Loggia de' Negozianti]], edificio rinascimentale, del [[1627]], distrutto dal terremoto del 1783.<ref>[http://www.societamessinesedistoriapatria.it/archivio/94_95/ARCHIVO%20STORICO%2094._95_small.pdf Loggia de' Negozianti] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160706084056/http://www.societamessinesedistoriapatria.it/archivio/94_95/ARCHIVO%20STORICO%2094._95_small.pdf |data=6 luglio 2016 }}, p.43</ref>
* [[Convento di San Francesco (Messina)|Convento S. Francesco d'Assisi]], opera dell'architetto [[Giacomo Minutoli]], distrutto dal terremoto del 1908.
* [[Palazzo municipale (Messina)|Palazzo municipale]], opera dell'architetto [[Giacomo Minutoli]], danneggiato solo in parte nel [[terremoto di Messina del 1908|terremoto del 1908]], è stato raso al suolo con cariche di dinamite poco dopo.
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* [[Palazzo Grano (Messina)|Palazzo Grano]], edificio rinascimentale, opera di [[Andrea Calamech]] del [[1563]], distrutto dal terremoto del 1908. Il prototipo dei palazzi barocchi quali piaceranno a Catania.
Davanti al Porto di Messina, dal 1589, è stata realizzata una grande {{chiarire|palazzata|Palizzata?}}, visibile all'arrivo in città dal mare. È stata distrutta dal terremoto del 1783, ricostruita e distrutta dal terremoto del 1908, ricostruita
* [[Palazzo Senatoriale (Messina)|Palazzo Senatoriale]], edificio rinascimentale, opera di [[Giacomo Del Duca]] del [[1589]], distrutto dal terremoto del 1783.
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Della Palazzata di Samonà sono oggi presenti:
* [[Palazzo dell'INA (Messina)|Palazzo dell'INA]] (Istituto Nazionale Assicurazioni) edificato su progetto dell'ingegnere
* [[Palazzo dell'INAIL (Messina)|Palazzo dell'INAIL]], opera di [[Giuseppe Samonà]] del [[1938]] in stile razionalista.
* [[ex Palazzo Littorio (Messina)|L'ex Palazzo Littorio]], opera di [[Giuseppe Samonà]] [[1940]] anch´esso in stile razionalista.
* Palazzo della Dogana
: opera di Giuseppe Lo Cascio dopo il terremoto del 1908, in stile liberty, con magnifiche decorazioni, pensiline in ghisa, cancelli in stile floreale. Sito sul luogo ove, fino al 1783, sorgeva il grande Palazzo Reale, sede prima dei re e dopo dei viceré di Sicilia, alla pari del palazzo reale di [[Palermo]].<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=201&Itemid=1574|titolo=Palazzo della Dogana Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823203007/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=201&Itemid=1574|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Palazzo del Banco di Sicilia
:costruito nel
=== Altri monumenti ===
[[File:Giuseppe Natoli Famedio.jpg|thumb|Il monumento a [[Giuseppe Natoli]], opera di [[Lio Gangeri]].]]
[[File:Messina Monumento
[[File:
[[File:
[[File:Messina Monumento a Carlo III di Borbone (Saro Zagari).jpg|thumb|Monumento a [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]].]]
[[File:
[[File:Porta Grazia (Domenico Biundo and Antonio Amato).jpg|thumb|Porta Grazia, porta d'accesso dell'antica Cittadella.]]
[[File:Don Giovanni d'Austria.jpg|thumb|Monumento a [[Don Giovanni d'Austria]].]]
* Monumento a [[Giuseppe Natoli]]
:il monumento del patriota è realizzato dallo scultore messinese [[Lio Gangeri]], eretto per volontà popolare nel 1868 e completato nel 1880. L'artista realizzò alcuni bozzetti dell'opera che furono approvati all'unanimità dal Consiglio Comunale di Messina, la statua alta oltre tre metri, fu poi collocata, con cerimonia solenne.<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=21:il-cimitero-monumentale-di-messina&catid=54:nino-principato&Itemid=2521|titolo=Monumenti a Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823164613/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=21:il-cimitero-monumentale-di-messina&catid=54:nino-principato&Itemid=2521|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref>
* [[Lazzaretto di Messina]]
* Monumento ai
:
* Monumento alla batteria siciliana Masotto
:
* Porta Grazia
:
* Statua di Messina riconoscente per la concessione del Portofranco
:
* [[Statua dell'Immacolata (Messina)|Statua dell'Immacolata Concezione]]
:
* [[Statua di don Giovanni d'Austria|Monumento a Don Giovanni d'Austria]]
:eretto in occasione della [[battaglia di Lepanto]] e realizzato da [[Andrea Calamech]]. * Statua di [[Ferdinando II di Borbone]]
:monumento bronzeo commissionato dal Decurionato messinese al celebre scultore [[Pietro Tenerani]], allievo di [[Bertel Thorvaldsen]]. Fu scolpita a [[Monaco di Baviera]] nel [[1839]]. Il nuovo re era stato accolto favorevolmente dalla popolazione che nutriva grandi speranze sul suo operato. L'artista realizzò alcuni bozzetti dell'opera (la statua era alta oltre tre metri) che poi sarebbe stata collocata, con cerimonia solenne, in Piazza del Duomo il 30 maggio 1845. La statua venne fusa per farne dei mortai durante l'[[Assedio di Messina del 1848]], in cui il re diede ordine all'esercito di bombardare la città,
* Statua di [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]]
:la Statua di Carlo III del 1757, opera in bronzo del messinese [[Giuseppe Buceti]], era stata costruita su modello di [[Jean
* Statua della [[Elena del Montenegro|Regina Elena]]
:
* Statua al [[Annibale Maria Di Francia|Santo Annibale Maria di Francia]]
:
* Statua di [[Gaetano Martino]]
:
* [[Casa del Puparo]] o Casa Cammarata
:è una casa-monumento situata nel rione Maregrosso di Messina. Si tratta dell'abitazione del ''Cavalier Giovanni Cammarata'', muratore in pensione che agli inizi degli anni settanta iniziò ad abbellirla con sculture e decorazioni fantasiose. Sorge in quella che lui stesso ribattezzerà ''Via delle Belle Arti n. 20,'' nella periferia industriale di Messina. Si tratta di uno dei maggiori esempi di ''[[Arteterapia|outsider art]]'' siciliana contemporanea.
* Il [[Faro di Messina]]
:sito nella Cittadella Della Madonna e risalente al 1555, è il faro integro più antico d'Italia<ref>{{cita web|url=http://www.messinafortificata.it/fortificazioni-antiche/le-torri/lanterna-di-san-ranieri.html|titolo=Lanterna di San Raineri|accesso=24 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824092755/http://www.messinafortificata.it/fortificazioni-antiche/le-torri/lanterna-di-san-ranieri.html|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/messina-metropoli-sul-mare/68-monumenti/89-cittadella.html|titolo=La Cittadella|accesso=24 marzo 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230324141355/http://www.messinaierieoggi.it/messina-metropoli-sul-mare/68-monumenti/89-cittadella.html|dataarchivio=24 marzo 2023|urlmorto=no}}</ref>
:necessita di lavori per essere dato alla pubblica fruizione, il [[Piloni dello Stretto|Pilone]] di [[Torre Faro]]
* [[Monumento a Santa Eustochia]] con statua di Giovanni Paolo II
:il ''Monumento a Santa Eustochia'' di [[Guido Sgaravatti]] (1988), situato in piazza Domenico Crisafulli/XXIV Maggio, è un'opera in bronzo, alta 3,95 m., commissionata da Comune e Provincia messinesi per celebrare la visita di [[Giovanni Paolo II]] avvenuta l'11 giugno 1988 per la canonizzazione della Beata [[Eustochia Calafato|Eustochia]], prima uscita per il Papa da Roma in Italia per una santificazione. Realizzato nel tempo record di 88 giorni dal momento del conferimento dell'incarico alla visita papale, come richiesto dai committenti allo scultore (scelto per la conoscenza delle tecniche, la provenienza geografica e la formazione culturale oltre all'esperienza comprovata e all'essere stato allievo dello scultore siciliano [[Emilio Greco]]), l'opera, accostata ad una figura a tutto tondo del Papa che prega a braccia aperte verso Eustochia, è concepita come una stele lavorata a rilievo con le ''Storie della Santa'' e posta su un basamento a gradoni triangolari posto al centro dell'esedra inferiore presente nella piazza, quest'ultima poco distante dalla [[Chiesa di Montevergine (Messina)|Chiesa di Montevergine]] e dal suo Monastero, fondati per volere di Eustochia.<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=147&Itemid=409|titolo=Monumento a Papa Giovanni Paolo II|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823165020/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=147&Itemid=409|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita libro|curatore=Claudio Tormen|titolo=Monumento a Santa Eustochia|città=Padova|anno=1988|pp=3-7}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Paolo Rizzi|titolo=Sgaravatti|città=Padova|editore=Banca Antoniana|anno=1993|pp=14-22}}</ref>
=== Fontane monumentali ===
{{Approfondimento
|titolo
|contenuto = '''Alcune fontane cittadine'''
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File:
File:Fontana del Brugnani (Ignazio Brugnani).jpg|Fontana del Brugnani
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File:Fontana in ghisa.jpg|Fontana in ghisa della fiera campionaria
File:Fontana della pigna white flowers.jpg|Fontana della pigna
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File:Fontanella Arena( Antonio Bonfiglio).jpg|Fontana Arena
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}}
[[File:Messina-Fontana di Orione.jpg|thumb|La monumentale fontana di Orione.]]
[[File:Fontanaduomo.JPG|thumb|La fontana di Orione con
* [[Fontana di Orione]]
:sita in Piazza Duomo, venne realizzata nel 1553 da [[Giovanni Angelo Montorsoli]], allievo di Michelangelo. L'Opera, dalla complessa iconografia neoplatonico-alchemica, fu definita dallo storico dell'arte Bernard Berenson "la più bella fontana del Cinquecento in Europa".
* [[Fontana del Nettuno (Messina)|Fontana del Nettuno]]
:
* Fontana Senatoria
:
* [[Fontana Falconieri]]
:
* [[Quattro Fontane (Messina)|Le Quattro Fontane]]
:
* Fontana Bios
:alla Passeggiata a Mare, realizzata dal pittore e scultore messinese Ranieri Wanderlingh. Inaugurata nel 2005 è stata donata alla città dal quotidiano Gazzetta del Sud. Raro esempio di arte moderna a Messina, l'opera si ispira alle forme originarie
* Fontana dei 4 cavallucci
:in largo San Giacomo, alle spalle di Piazza Duomo. Secondo lo storico [[Caio Domenico Gallo]] fu eretta nel 1742 in occasione della festa della Madonna della Lettera, scolpita dal catanese Giovan Battista Marino.<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=163&Itemid=436|titolo=Fontana dei 4 cavallucci|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823164418/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=163&Itemid=436|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Fontana del Brugnani
:all'interno della Fiera campionaria, scolpita nel [[1738]] dal messinese Ignazio Brugnani. Fino al 1908 si trovava nel cortile del monastero di S. Gregorio Magno, sotto Montalto. I gravi danni subiti sono stati restaurati nel 1980.<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=172&Itemid=444|titolo=Fontana del Brugnani|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823163239/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=172&Itemid=444|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Fontana in ghisa
:opera di artigiani fonditori messinesi di fine '800.<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=173&Itemid=443|titolo=Fontana in ghisa|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823163235/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=173&Itemid=443|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Fontana della Pigna
:in piazza Seguenza, è di stile settecentesco, sormontata da una grossa pigna da cui prende il nome. Si pensa provenga da un cortile del seminario arcivescovile.<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=168&Itemid=439|titolo=Fontana della Pigna|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823163652/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=168&Itemid=439|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Fontana di Piazza Repubblica
:è del periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale e sfrutta i resti di una fontana del 1902, poi andata distrutta, realizzata da [[Leandro Caselli]] in occasione della realizzazione dell'acquedotto cittadino.<ref>{{cita web|url=http://www.zonzofox.com/it/messina/cosa-vedere/esplora/attrazioni/fontana-di-piazza-repubblica|titolo=Fontana di Piazza della Repubblica|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823161021/http://www.zonzofox.com/it/messina/cosa-vedere/esplora/attrazioni/fontana-di-piazza-repubblica|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* [[Fontana di Gennaro]]
:all'incrocio tra Corso Cavour e via T. Cannizzaro, sarebbe opera del 1590 di [[Rinaldo Bonanno]]; quest'opera venne edificata grazie al volere dei senatori di quel tempo che furono: [[Paolo Adornetto]], [[Antonio Cesare Aquilone]], [[Pietro Arena]], [[Pietro Del Pozzo]], [[Giuseppe Stagno D'Alcontres]], [[Carolus Ventimiglia]]. I loro nomi e la data di costruzione furono incisi su
* Fontanella Arena
:
* Fontana di [[Arione di Metimna|Arione]] al [[Casino di Terra Nuova]] ([[XVI secolo]])
:costituita dalla statua di ''Arione'' su due delfini inserita in una nicchia con arco a tutto sesto, con conchiglia e cornice modanata e un’edicola con mezze colonne addossate d’ordine tuscanico, il tutto sormontato da ghirlande e da uno [[Stemma|stemma inquartato]]. Rilevata nel casale di [[Giampilieri Marina|Giampilieri marina]] dall'architetto francese [[Jacques Ignace Hittorff|Jaques Ignace Hittorff]] nel 1823 e pubblicata in incisione ne l{{'}}''Architecture Moderne de la Sicile'', Parigi 1835, alla ''Planche XXXIII,'' viene in seguito dimenticata. Riscoperta dagli architetti messinesi F. Galletta e F. Sondrio nel 2014, viene pubblicata nel 2017, con l'attribuzione da parte degli stessi scopritori allo scultore messinese [[Rinaldo Bonanno]]. Vedi: M. Kiene, M. D’Angelo, M. Lo Curzio, ''1823 Hittorff a Messina. La scoperta di una città nuova'', EDAS La Volta, Collana di Studi e Progetti di Architettura, Messina 2017, pp. 192–214. ISBN 978-88-7820-473-7. In particolare: F. Galletta, ''Cronaca di una scoperta/Post Scriptum'', pp. 192–198; F. Galletta, ''Un luogo di delizie'', pp. 199–206; F. Sondrio, ''Una storia che continua,'' pp. 207–214.
* Fontana di Piazza Cairoli
:inaugurata con la ristrutturazione della piazza, nel [[2003]] e nel [[2011]] viene inaugurata la fontana multicolore.<ref>{{Cita web |url=http://www.gazzettajonica.it/news/2011/12/19/messina-inaugurata-a-piazza-cairoli-la-fontana-multicolore/7822/ |titolo=Messina, inaugurata a piazza Cairoli la fontana multicolore |accesso=23 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823165301/http://www.gazzettajonica.it/news/2011/12/19/messina-inaugurata-a-piazza-cairoli-la-fontana-multicolore/7822/ |dataarchivio=23 agosto 2017 |urlmorto=no }}</ref>
=== Cimitero monumentale ===
{{vedi anche|Cimitero monumentale di Messina}}
Il [[cimitero monumentale]] è, dal punto di vista artistico, il secondo maggior cimitero d'Italia dopo quello di [[Cimitero monumentale di Staglieno|Genova]].<ref>[http://www.entasis.it/novembre_2000/grancamposanto_01.htm Il Gran Camposanto di Messina] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090821101733/http://www.entasis.it/novembre_2000/grancamposanto_01.htm |data=21 agosto 2009}}</ref>
=== Architetture militari ===
[[File:Gonzaga4.jpg|thumb|Forte Gonzaga.]]{{Vedi anche|Fortificazioni di Messina}}
'''[[Forte del Santissimo Salvatore|Castello del Santissimo Salvatore]]'''
:fu fatto edificare da [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] nel 1540 circa, sul braccio estremo della falce portuale, nel luogo in cui un tempo esisteva l'antica sede dell'[[Archimandritato del Santissimo Salvatore]]. Sulla torre "Campana", posta all'estremità, si trova una stele di 60 metri di altezza, che sostiene una grande statua benedicente della [[Madonna della Lettera]] in bronzo dorato (alta 6 metri), opera di [[Tore Edmondo Calabrò]]. La stele fu illuminata per la prima volta nel [[1934]] da [[papa Pio XI]], che azionò dal Vaticano un radiocomando di [[Guglielmo Marconi]]; essa appare a chi giunge dal mare e in atto benedicente verso la prospiciente città.
''' [[Forte Gonzaga|Castel Gonzaga]] '''
:è una delle fortificazioni di pregio di Messina, progettato dal [[Antonio Ferramolino]] da Bergamo, regio ingegnere militare, nel 1540 e costruito in posizione dominante, a Montepiselli, nell'ambito del progetto di costruzione di nuove possenti mura e fortificazioni per la città di Messina, voluto da [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]], che resero la piazzaforte la più munita del bacino del Mediterraneo. Prese il nome dal [[viceré di Sicilia|viceré]] dell'epoca don [[Ferrante I Gonzaga]].
''' [[Real Cittadella (Messina)|Real Cittadella]] '''
:imponente costruzione militare a pianta stellare (5 baluardi), situata all'imboccatura della falce del porto. Fu costruita dal 1678 al 1681 dagli spagnoli, per controllare la città dopo la rivolta del [[1674]]. Essa è nota per i lunghissimi bombardamenti compiuti sulla città durante l'[[Assedio di Messina del 1848]], quando la città insorse contro il dominio borbonico e fu semidistrutta dal fuoco delle artiglierie dell'esercito del regno delle Due Sicilie nel corso della repressione. Gran parte di essa è in stato di abbandono.
''' [[Forti Umbertini]]<ref>{{cita web|url=http://www.messinafortificata.it/i-forti-umbertini.html|titolo=I Forti Umbertini di Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823163451/http://www.messinafortificata.it/i-forti-umbertini.html|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref> '''
:i ''Forti detti Umbertini'' sono così chiamati perché costruiti durante il regno di Umberto I di Savoia per la difesa dello Stretto. Sono 22 in tutto (13 sulla costa siciliana e 9 sulla costa calabra) e in genere sono posizionati su alture.
* [[Forte Cavalli]]
:su Monte Gallo nei pressi di Larderia: ancora in ottimo stato di conservazione, che domina la città dal un'altezza di quasi 500 [[Livello del mare|m s.l.m.]] Da essa si gode una vista ottima sullo Stretto, che servì negli anni a controllare le avanzate francesi via mare, impegnati in quel periodo in una campagna di attacco alla Tunisia. Deriva il suo nome dal generale piemontese [[Giovanni Cavalli]]. È sede del Museo Storico della Fortificazione Permanente dello Stretto.
* [[Forte Campone]]
:in posizione molto elevata e in ottime condizioni.
* [[Forte Dinnammare]]
:situato all'interno del Ponte Radio Interforze, accanto all'omonimo santuario dedicato alla Madonna.
* [[Forte dei Centri]]
:a Salice, in buone condizioni.
* [[Forte Masotto|Batteria Polveriera o Masotto]] (dal nome del comandante)
:a Curcuraci. Dalla fine della II guerra mondiale fino al 1986 è stata utilizzata dalla Marina Militare come deposito; da allora è in stato di abbandono.
* [[Forte Serra la Croce]]
:fra Curcuraci e Faro superiore, in buone condizioni.
* [[Forte Puntal Ferraro]] sui Colli Sarrizzo
:gestito dall'Azienda Foreste Demaniali, in buone condizioni; vi è un centro veterinario importante oltre a ospitare una piccola colonia di daini
* [[Forte Crispi|Forte Menaja Crispi]] a [[Campo Italia]]
:è stato in parte distrutto dai bombardamenti del 1943 e la parte restante è in stato di abbandono.
* [[Forte San Jachiddu]]
:prende nome da un eremita basiliano vissuto in epoca bizantina; situato a 330 metri di altitudine tra le vallate dell'Annunziata, di San Licandro e di Giostra-San Michele e utilizzato oggi come centro di un Parco Ecologico.
* [[Forte Ogliastri]]
:a Tremonti, in buone condizioni. Da qualche anno vi si organizzano importanti eventi d'estate oltre a ospitare il centro VTS per il controllo del traffico marittimo dello Stretto di Messina
* [[Forte Petrazza]]
:tra Camaro e Bordonaro, in buone condizioni.
* [[Forte Schiaffino]] o Monte Giulitta
:a Santa Lucia sopra Contesse, costruito nel 1889-1890 per difendere la zona da Gazzi a Mili Marina, è privo di gestione.
* [[Forte Mangialupi]]
:demolito per far posto all'eliporto del Policlinico; ne restano solo la caponiera e qualche vano in stato di abbandono.
* [[Forte Spuria]]
:nei pressi del cimitero di Granatari, ricostruito alla fine dell'800 sui resti del Forte Inglese.
[[File:Un daino al Forte Puntal Ferraro. Sullo sfondo, lo stretto e la Calabria.jpg|thumb|Un daino al Forte Puntal Ferraro. Sullo sfondo, lo stretto e la Calabria.]]
'''Altre strutture'''
* [[Forte Castellaccio (Messina)|Forte Castellaccio]]
:fortificazione in stato di abbandono di Gravitelli. È il più antico dei forti messinesi e ha subito nel tempo vari rimaneggiamenti.<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_morfeoshow&task=view&gallery=447&Itemid=1681|titolo=Forte Castellaccio Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823161828/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_morfeoshow&task=view&gallery=447&Itemid=1681|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref>
* [[Castello Matagrifone]] o "Roccaguelfonia"
:di esso resta solo una torre ottagonale, sulla cui sommità è stata installata una delle campane più grandi d'Europa. Esistono ancora alcuni baluardi, nonché le strutture sottostanti e circostanti, insieme con uno degli ingressi del XVI secolo<ref>{{cita web|url=http://www.comune.messina.it/turismo/itinerari-turistici/fortificazioni/il-castello-di-matagrifone.aspx|titolo=Castello Mategrifone|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170703045844/http://www.comune.messina.it/turismo/itinerari-turistici/fortificazioni/il-castello-di-matagrifone.aspx|dataarchivio=3 luglio 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Torri:
** Torre della Lanterna<ref>{{cita web|url=http://www.universome.unime.it/cultura/messina-da-scoprire/luce-sul-mare-la-torre-della-lanterna-san-ranieri.html|titolo=Torre della Lanterna|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823164809/http://www.universome.unime.it/cultura/messina-da-scoprire/luce-sul-mare-la-torre-della-lanterna-san-ranieri.html|dataarchivio=23 agosto 2017}}</ref>
** Torre di Contesse<ref>{{cita web|url=http://www.messinafortificata.it/fortificazioni-antiche/le-torri/torre-di-contesse.html|titolo=Torre di Contesse|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823161307/http://www.messinafortificata.it/fortificazioni-antiche/le-torri/torre-di-contesse.html|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
** Torre degli Inglesi<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/sicilia-musei-monumenti/torre-degli-inglesi|titolo=Torre degli Inglesi}}</ref>
** [[Torre Martello#Sicilia|Torri Martello]] di Ganzirri e Faro
** [[Torre Faro]]
** [[Torre di Capo Rasocolmo]]
** [[Torre Marmora]]
** Stazione semaforica Spuria, [[Anni 1930|anni trenta]].<ref>{{cita web|url=http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/bca/ptpr/documentazione%20tecnica%20messina/RELAZIONI/a%20-%20Relazione%20generale.pdf|titolo=Stazione semaforica Spuria|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823161549/http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/bca/ptpr/documentazione%20tecnica%20messina/RELAZIONI/a%20-%20Relazione%20generale.pdf|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Sistema costiero - contraereo "f.a.m." (fronte a mare)
:edificato a partire dal 1936 e costituito da una rete di batterie costiere, osservatori, direzioni del tiro e altro, utili alla difesa costiera, antisommergibile e contraerea del territorio della città.<ref name="cariddiweb.wordpress.com">{{Cita web|url=https://cariddiweb.wordpress.com/category/le-fortificazioni/|titolo=Sistema costiero - contraereo "f.a.m."|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823170207/https://cariddiweb.wordpress.com/category/le-fortificazioni/|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Sistema terrestre "f.a.t." (fronte a terra)
:edificato tra il [[1942]] e il [[1943]], costituito da una serie di fortificazioni (bunker, piazzole, ecc.) che cingono il perimetro della città, difendendolo da tentativi di penetrazione nemica.<ref name="cariddiweb.wordpress.com"/>
=== Aree naturali ===
[[File:Messinadalmare2.jpg|thumb|Messina vista dal mare.]]
[[File:Messina-view.jpg|thumb|
*
:fu progettata dall'ingegnere svizzero Enrico Fehr. Si trova al centro della città tra la Prefettura, la chiesa di S. Giovanni di Malta, la sede del Comando interregionale dei Carabinieri, il viale Boccetta e la via Garibaldi un tempo Strada Ferdinanda. Ricca di vegetazione mediterranea ed esotica, è uno dei luoghi preferiti dai messinesi per il tempo libero, all'interno vi è l'Acquario di Messina, * Passeggiata a mare
:lungo spazio attrezzato sul waterfront del centro cittadino dal viale Boccetta sino al viale Giostra, compresa la sede della Fiera Internazionale, bellissima la vista sul porto e sulla colonna votiva della Madonna della Lettera.<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=186&Itemid=400|titolo=Villa Giuseppe Mazzini|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823163148/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=186&Itemid=400|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Villa [[Dante Alighieri|Dante]]
:di fronte al Cimitero monumentale e al centro del [[Viale San Martino (Messina)|viale San Martino]], la principale arteria commerciale della città. È il vero grande "polmone verde" di Messina, realizzato negli anni settanta e della estensione di alcuni ettari. Include anche una grande arena all'aperto per spettacoli (auditorium), una piscina, un centro ricreativo per anziani, campi da calcetto e numerosi spazi ludici per i bambini.<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=187&Itemid=399|titolo=Villa Dante Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823165141/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=187&Itemid=399|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Villa [[Albert Sabin]]
:sul viale della Libertà di fronte al Museo Regionale e al capolinea Nord della tramvia, grande spazio verde attrezzato affacciato sullo Stretto.<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=188&Itemid=398|titolo=Villa Sabin Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823165047/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=188&Itemid=398|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Colli San Rizzo (o Colli Sarrizzo)
:immenso polmone verde naturale della città con numerose aree attrezzate.<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=188&Itemid=398|titolo=Colli Sarrizzo Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823165047/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=188&Itemid=398|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* [[Orto Botanico Pietro Castelli]] dell'Università di Messina
:in piazza XX settembre, comprendente piante provenienti da varie parti del mondo; vi si svolgono attività di educazione naturalistica.
Esistono poi villette
* Villetta
:nei pressi della Stazione ferroviaria<ref>{{cita web|url=http://www.nuovosoldo.it/2010/09/14/messina-si-e-appena-svolta-nella-villetta-quasimodo-arte-in-villa-evento-culturale-seguito-da-numerosi-spettatori/|titolo=Villetta Quasimodo|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823163827/http://www.nuovosoldo.it/2010/09/14/messina-si-e-appena-svolta-nella-villetta-quasimodo-arte-in-villa-evento-culturale-seguito-da-numerosi-spettatori/|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Villa [[Ettore Castronovo]]
:in piazza Castronovo, luogo di partenza della celebre "Vara" di Mezzagosto.<ref>{{cita web|url=http://www.tempostretto.it/news/messina-alto-piazza-castronovo-dalle-origini-oggi-bastano-pochi-interventi.html|titolo=Piazza Castronovo Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823165627/http://www.tempostretto.it/news/messina-alto-piazza-castronovo-dalle-origini-oggi-bastano-pochi-interventi.html|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Villa [[Giuseppe Garibaldi]]
:situata di fronte alla più grande villa Mazzini lungo la via Garibaldi, alberata a pini. In loco si trova la statua di Ferdinando II di Borbone, da anni tenuta in abbandono e ivi posizionata solo qualche decennio fa.<ref name="comune.messina.it"/>
* Piazza [[Santa Caterina Valverde]]
:minuscola villetta sita lungo Via Garibaldi, davanti alla Chiesa di Santa Caterina. Ivi è posta un monumento in stile moderno dedicato ad Antonello da Messina.
* Pista ciclabile
:affacciata sullo stretto, situata nella [[litoranea di Messina]].<ref>{{cita web|url=http://www.colapisci.it/antonello/quadri/monumentopiazzasantacaterina.htm|titolo=Piazza Santa Caterina Valverde|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823164803/http://www.colapisci.it/antonello/quadri/monumentopiazzasantacaterina.htm|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
Necessitano di lavori per essere dati alla pubblica fruizione due importanti aree della città:
* Parco Aldo Moro
:situato sulla circonvallazione, in viale Regina Margherita, è sede dell'istituto nazionale di geologia e vulcanologia con sezione sismologica. A novembre 2009 sono stati consegnati lavori di ristrutturazione che sarebbero dovuti durare nove mesi e dei quali non si ha notizia.<ref>{{Cita web |url=http://www.tempostretto.it/news/14-mila-mq-verde-parco-aldo-moro-resta-chiuso-citt-ancora-nessun-accordo.html |titolo=Parco Aldo Moro, ancora nessun accordo |accesso=23 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823165734/http://www.tempostretto.it/news/14-mila-mq-verde-parco-aldo-moro-resta-chiuso-citt-ancora-nessun-accordo.html |dataarchivio=23 agosto 2017 |urlmorto=no }}</ref>
* Foresta di Camaro
:in attesa di essere affidata alla Forestale. Il 7 ottobre 2010, la Regione ha dato il via libera alla stipula della convenzione per la gestione della foresta di Camaro ed è ora possibile firmare l'accordo. All'interno si nasconde un vero e proprio tesoro: ci sono 7 specie di piante rare, 33 specie di uccelli (al Wwf ne risultano addirittura 110); si trovano siti storici quali gli antichi mulini plurisecolari, il santuario della Madonnuzza, il torrente di Camaro, la casa del Re e la colonia del principe di Piemonte. La foresta di Camaro, inoltre, gode di specifiche misure di protezione speciale, in quanto sito di interesse comunitario.<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1485:la-foresta-del-camaro&catid=5:rubriche|titolo=Foresta di Camaro|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823165016/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1485:la-foresta-del-camaro&catid=5:rubriche|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref>
=== Alberi di interesse storico ===
* L{{'}}''Abbirazzu'' o anche l’[[Albero di Garibaldi]] o l’[[Albero di Garibaldi|Albero di Garibaldi di Messina]]
:è un albero che sorge in via Brasile vicino ai traghetti. L'albero è il superstite di un grande complesso, la Villa Laudamo, una villa dell'Ottocento distrutta dopo il sisma del 1908. Oggi è considerato il simbolo dell’antico [[Borgo del "Ringo]], il quartiere dei pescatori. Per comprendere il motivo di questa denominazione, bisogna tornare indietro nel tempo, al 6 agosto 1860, quando Garibaldi, dal balcone della Filanda Eaton a Porto Salvo, pronunciò un discorso di commiato rivolto ai messinesi. ''“Accettate, generosi, la destra – disse fra l’altro Garibaldi – che non ha mai servito un tiranno, ma che si è incallita al servizio del popolo… A voi chiedo di far l’Italia, senza l’eccidio dei suoi figli, e con voi di servirla, o di morir per essa.''” Finito il discorso, il Generale si recò alla vicina [[Villa Laudamo]].<ref>{{Cita web|url=https://visitme.comune.messina.it/it/luoghi/lalbero-di-garibaldi|titolo=L’Albero di Garibaldi {{!}} Città metropolitana di Messina|sito=visitme.comune.messina.it|accesso=12 luglio 2024}}</ref>
* Magnolia di Villa De Gregorio
:si trova in zona [[Giostra (Messina)|Giostra]], è un meraviglioso albero di [[Ficus macrophylla|magnolia]] che prende il nome dall'ex [[Villa De Gregorio (Messina)|Villa De Gregorio]], distrutta dal [[Terremoto di Messina del 1908|terremoto del 1908]]. Oggi della villa rimangono poche mura. Negli ultimi anni, la zona intorno all'albero sta subendo un processo di riqualificazione con la costruzione di un'area chiamata [[Parco Magnolia]].<ref>{{Cita web|url=https://messina.gazzettadelsud.it/articoli/cronaca/2023/09/14/messina-sembra-la-volta-buona-attorno-alla-secolare-magnolia-di-giostra-presto-sorgera-un-parco-urbano-f782539a-2b59-4417-b352-395cd3318150/|titolo=Messina, sembra la volta buona: attorno alla secolare Magnolia di Giostra sorgerà un parco urbano entro il 2024|sito=Gazzetta del Sud|data=14 settembre 2023|lingua=it|accesso=12 luglio 2024}}</ref>
=== Aree Archeologiche ===
* Tomba a Camera di Largo Avignone<ref>{{Cita web|url=https://messina.gazzettadelsud.it/articoli/cronaca/2025/07/14/messina-sito-archeologico-di-largo-avignone-cosi-il-comune-lo-vuole-rilanciare-c832b598-81bc-407d-9eec-14f52d4b0c6f/|titolo=Messina, sito archeologico di Largo Avignone. Così il Comune lo vuole “rilanciare”}}</ref>
* Necropoli in via Cesare Battisti<ref>{{Cita web|url=https://www.archeomedia.net/messina-scoperta-archeologica-nella-citta-dello-stretto/|titolo=MESSINA. Scoperta archeologica nella città dello Stretto.}}</ref>
* Resti dell'Antica Chiesa di Largo San Giacomo.<ref>{{Cita web|url=https://messina.gazzettadelsud.it/articoli/cronaca/2025/01/02/i-grandi-tesori-archeologici-di-messina-e-provincia-in-viaggio-tra-le-scoperte-piu-belle-degli-ultimi-tempi-9c78612f-9b31-45e4-9303-9edee1fa28a5/|titolo=I grandi tesori archeologici di Messina e provincia: in viaggio tra le scoperte più belle degli ultimi tempi}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.messinatoday.it/cronaca/largo-san-giacomo-degrado-allarme-puliamo-messina.html|titolo=L'area archeologica di Largo San Giacomo nuovamente nel degrado, l'allarme dei volontari di Puli-AMO Messin}}</ref>
== Società ==
{{vedi anche|Greci di Messina}}
=== Evoluzione demografica ===
La popolazione cittadina ha raggiunto un massimo di
Popolazione storica (migliaia).<ref>P. Malanima, L’economia italiana. Dalla crescita medievale alla crescita contemporanea, Bologna, Il Mulino, 2002 (Appendix 2).</ref>
[[File:Messina-1300-1861.jpg|sinistra|miniatura|Abitanti in migliaia.]]
{{Demografia/Messina}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo
{{div col}}
{{div col end}}
=== Religione ===
Secondo la tradizione cattolica, [[San Paolo di Tarso|San Paolo]], nel corso delle sue peregrinazioni per il Mediterraneo alla volta di [[Roma]] per diffondere la Buona Novella, sarebbe approdato nell'anno [[41]] d. C. a Messina, città già allora molto fiorente dal punto di vista economico grazie al suo porto.<ref name="Religione">{{cita web|url=http://www.messinafortificata.it/citta-di-messina.html|titolo=Religione a Messina|data=23 agosto 2017|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://archive.is/20160722235624/http://www.acrmessina.club/news/173792464390/comunicato-stampa-n-33-del-20-07-2016|dataarchivio=22 luglio 2016|urlmorto=no}}</ref>
Qui egli, predicando la dottrina cristiana, avrebbe infiammato subito i cuori di molti messinesi e, tra essi, dei Senatori cittadini del tempo, i quali, saputo dall'Apostolo delle Genti dell'esistenza, a [[Gerusalemme]], della Madre del Signore, decisero subito di recarvisi per chiedere la sua benedizione sulla Città.<ref name="Religione"/>
La [[Maria, madre di Gesù|Madonna]] scrisse di suo pugno e consegnò agli ambasciatori messinesi una Lettera, in cui Ella benediceva la Città e i suoi abitanti e si costituiva sua perpetua Protettrice. L'8 settembre del [[42]] d.C. la nave recò gli ambasciatori nella città dello Stretto con la Lettera di Maria, che la stessa Celeste mittente aveva arrotolato e legato con alcuni dei suoi capelli. Tale missiva risulterebbe essere conservata presso i Musei Vaticani a Roma. Secondo una leggenda, Maria avrebbe scelto di essere la patrona dei messinesi e non il contrario. Questa tradizione ha contribuito molto a radicare nella città il culto mariano.<ref name="Religione"/>
{{Citazione|Benediciamo voi e la vostra Città|Dalla [[Madonna della Lettera|Lettera di Maria ai messinesi]]<ref name="Religione"/>|''Vos et ipsam Civitatem benedicimus''|lingua=la}}
Da allora Messina per i cattolici divenne città mariana per eccellenza, vantando come credenziale l'essere stata scelta "direttamente dalla sua Patrona". Tale scelta sarebbe attestata da un'affermazione di [[Flavio Lucio Destro]], del [[II secolo]]. Nel Duomo è custodita la reliquia del capello della Madonna, che viene portata in processione su un artistico vascelluzzo d'argento il giorno del [[Corpus Domini]]. Si racconta che a seguito di una pestilenza la popolazione di Palmi era ridotta notevolmente e il Senato Messinese decise di portare parte della Ciocca dei Capelli in processione a Palmi, quando arrivarono alle porte della cittadina calabrese la peste finì immediatamente. Per riconoscenza la domenica dopo il 15 agosto viene replicata a Palmi la processione della Vara (assunzione in cielo di Maria).<ref name="Religione"/>
I cattolici celebrano la festa della Madonna della Lettera il 3 giugno, con una partecipata processione del fercolo d'argento cesellato con la statuetta argentea della Madonna, modellata da [[Lio Gangeri]] nel [[1902]] e la reliquia del Capello di Maria contenuta in un prezioso ostensorio (la Lettera è andata perduta in uno dei tanti incendi che devastarono il Duomo nel corso della sua travagliata storia).
=== Tradizioni e folclore ===
Il giorno della festa del [[Corpus Domini]], dalla [[Duomo di Messina|Cattedrale]] si snoda una lunga processione preceduta da fedeli cattolici incappucciati detti "Babaluci" e da tutte le associazioni, congregazioni
; La processione di Ferragosto
{{Vedi anche|Vara di Messina}}
[[File:La partenza della Vara da piazza Castronovo.jpg|thumb|Processione della Vara.]]
[[File:
La festa cattolica più importante è, però, quella che si svolge a
La Vara è una macchina trionfale, costruita per la prima volta nel [[1535]], in onore dell'imperatore [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]], in quell'anno in visita a Messina. Una importante testimonianza cinematografica della processione della Vara la si ha nel film ''[[Made in Italy (film 1965)|Made in Italy]]'', un [[film italiano]] a episodi del [[1965]] diretto da [[Nanni Loy]].
Si racconta che nel giugno del 1575 scoppiò a Messina una epidemia di peste che durò circa trent'anni procurando la morte di oltre {{formatnum:40000}} persone, dopo la battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571) e in breve tempo si propagò anche a Reggio Calabria e nelle altre coste della Calabria. I cittadini di [[Palmi]] accolsero quanti fuggirono dalla città peloritana e inoltre, tramite i suoi marinai, mandarono aiuti tramite generi di vitto e olio.
Superata la calamità, la città di Messina in segno di riconoscenza verso la cittadina calabrese, con delibera del Senato cittadino volle donare alle autorità ecclesiali di Palmi, in segno di ringraziamento per gli aiuti prestati, uno dei presunti capelli della Madonna che furono portati nella città siciliana nel 42 d.C. unitamente a una lettera di benedizione e di protezione attribuita alla madre di Cristo.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.messina.it/turismo/storia-e-tradizioni/miti-e-tradizioni/la-vara.aspx|titolo=La Vara di Messna|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://archive.is/20160722235624/http://www.acrmessina.club/news/173792464390/comunicato-stampa-n-33-del-20-07-2016|dataarchivio=22 luglio 2016|urlmorto=no}}</ref>
{{Vedi anche|Giganti (folclore)}}
Nei giorni precedenti il 15 agosto, le vie della città sono percorse dalla processione festante dei due ''Giganti'' e del ''Cammello'', assieme a numerosi gruppi folkloristici. In particolare, le due colossali statue a cavallo raffigurano i leggendari fondatori della città, la messinese Mata
Le statue derivano dai giganti processionali dell'antica tradizione catalana, ancora oggi presenti in molte zone della Catalogna e usati in occasione di varie festività, come Tarragona per la festa di Santa Tecla, o durante la fiesta Mayor de Reus che si svolge il giorno di San Pietro Reus. Il contatto con la dominazione catalana fece pervenire la tradizione dei giganti processionali che si è diffusa anche in Sicilia
<ref>{{cita web|url=http://www.messinaweb.eu/features-2/k2/categories/item/3296-il-cammello.html|titolo=Il Cammello|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823210334/http://www.messinaweb.eu/features-2/k2/categories/item/3296-il-cammello.html|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.reportageonline.it/la-romantica-storia-damore-dei-giganti-mata-e-grifone/|titolo=I Giganti|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823204609/http://www.reportageonline.it/la-romantica-storia-damore-dei-giganti-mata-e-grifone/|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
=== Istituti, enti e associazioni ===
Messina è sede di:
* [[Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela]]
* [[Conservatorio di Musica Arcangelo Corelli]]<ref>{{cita web|url=http://www.consme.it/index.php?option=com_content&view=article&id=796&Itemid=373|titolo=Conservatorio Arcangelo Corelli Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824005504/http://www.consme.it/index.php?option=com_content&view=article&id=796&Itemid=373|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* [[Accademia Peloritana dei Pericolanti]]<ref>{{cita web|url=http://ww2.unime.it/accademiapeloritana/cennistorici/cennistorici.html|titolo=Accademia Peloritana dei Pericolanti|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170910184938/http://ww2.unime.it/accademiapeloritana/cennistorici/cennistorici.html|dataarchivio=10 settembre 2017|urlmorto=sì}}</ref>
* Università pontificia salesiana "San Tommaso d'Aquino" di Messina<ref>{{cita web|url=http://www.itst.it/|titolo=Istituto Teologico San Tommaso|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823210807/http://www.itst.it/|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* [[Fiera Internazionale di Messina]]
* [[Brigata meccanizzata "Aosta"]] dell'[[Esercito Italiano]]<ref>{{cita web|url=http://www.esercito.difesa.it/organizzazione/capo-di-sme/Comando-Forze-Operative-Sud/Divisione-Acqui/Brigata-Meccanizzata-Aosta/Pagine/RCST-Aosta-La-Banda.aspx|titolo=Banda della Brigata Aosta|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823204835/http://www.esercito.difesa.it/organizzazione/capo-di-sme/Comando-Forze-Operative-Sud/Divisione-Acqui/Brigata-Meccanizzata-Aosta/Pagine/RCST-Aosta-La-Banda.aspx|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Comando interregionale ([[Sicilia]]-[[Calabria]]) dell'[[Arma dei Carabinieri]]<ref>{{cita web|url=http://www.strettoweb.com/2017/04/messina-comando-carabinieri-culqualber-oggi-la-cerimonia-di-avvicendamento-al-vertice-foto/544084/|titolo=Comando interregionale|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823210229/http://www.strettoweb.com/2017/04/messina-comando-carabinieri-culqualber-oggi-la-cerimonia-di-avvicendamento-al-vertice-foto/544084/|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* [[Arsenale]] militare (di pertinenza dell'Agenzia Industrie Difesa) già sede del Comando Marittimo Autonomo in Sicilia della [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]]
* Centro militare di medicina legale (CMML)
* Policlinico Universitario "Gaetano Martino".<ref>{{cita web|url=http://messina.corriere.it/pubblica-utilita/ospedali.shtml|titolo=Ospedali a Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823210048/http://messina.corriere.it/pubblica-utilita/ospedali.shtml|dataarchivio=23 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
== Cultura ==
Messina ha fornito l'ambientazione di due opere teatrali di [[William Shakespeare]], ''[[Molto rumore per nulla]]'' e ''[[Il racconto d'inverno]]''. Nell'agosto 2011 il consiglio comunale di Messina ha deliberato di concedere la [[cittadinanza onoraria]] ''post-mortem'' a Shakespeare, i cui natali, secondo alcune ipotesi, sarebbero avvenuti proprio a Messina.<ref>{{cita web|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2011/3-ottobre-2011/comune-scrive-regina-elisabettasi-chiarisca-shakespeare-era-messinese--1901708717114.shtml|titolo=William Shakespeare cittadino onorario post mortem di Messina|accesso=24 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824052033/http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2011/3-ottobre-2011/comune-scrive-regina-elisabettasi-chiarisca-shakespeare-era-messinese--1901708717114.shtml|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
Nel romanzo [[fantascienza|fantascientifico]] ''[[I condannati di Messina]]'' dello scrittore statunitense [[Ben Bova]], la città peloritana è la sede del [[governo mondiale]].
=== Istruzione ===
==== Biblioteche<ref>{{cita web|url=http://www.comune.messina.it/la-citta/biblioteche/|titolo=Biblioteche di Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824010613/http://www.comune.messina.it/la-citta/biblioteche/|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref> ====
* Archivio Storico Comunale
:fondato nel [[1936]], conserva oltre {{formatnum:14000}} volumi riguardanti la città, con copie risalenti al Cinquecento e al Seicento; una interessante emeroteca con oltre {{formatnum:1600}} testate e alcuni giornali risalenti al [[1815]]; un'importante collezione di antiche stampe con oltre 420 esemplari, foto e cartoline d'epoca. Ha sede al palacultura.
* Biblioteca comunale "Tommaso Cannizzaro"
:fondata nel [[1917]]. custodisce circa {{formatnum:50000}} volumi. Sia l'archivio storico, sia la biblioteca comunale si trovavano provvisoriamente negli scantinati di una scuola media cittadina, sono state poi trasferite nel [[Palazzo della cultura (Messina)|Palazzo della cultura]] di viale Boccetta.
* Biblioteca del Gabinetto di Lettura
:all'incrocio tra viale San Martino e via Sacchi, custodisce oltre {{formatnum:45000}} volumi.
* Biblioteca Regionale Universitaria di Messina
:fondata nel [[1731]], il suo patrimonio bibliografico ammonta a circa {{formatnum:400000}} unità suddivise in: {{formatnum:1307}} manoscritti, 423 edizioni del XV secolo, {{formatnum:3637}} edizioni del XVI secolo, 107 pergamene sciolte, una collezione iconografica ricca di 363 stampe e una ricca collezione di fotografie storiche. Notevoli per importanza le raccolte pervenute alla Biblioteca per acquisto o donazione. Aperta tutte le mattine e i pomeriggi, tranne la domenica e il lunedì mattina. È suddivisa in quattro sedi: via primo settembre 117, via dei verdi 71, via la farina 237 e via consolare pompea 59.
* Archivio di Stato di Messina<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.archivi.beniculturali.it/SEARCH/BASIS/arcanag/webii/archivio/DDW?M=1&W=NOME++=+ Direzione generale Archivi: Home]|data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
:istituito nel [[1843]]. Gravemente mutilato nei suoi fondi archivistici nei bombardamenti del [[1943]] (quando perse oltre {{formatnum:100000}} volumi), oggi custodisce oltre {{formatnum:50000}} volumi. Aperto dal lunedì al sabato tutte le mattine, e nei pomeriggi di martedì e giovedì fino alle 17:30, con accesso libero e consultazione gratuita,|Informazione da verificare, si trova in via Avellino, 1 (angolo via La Farina).
* Biblioteca Camera di commercio industria ed agricoltura, in piazza Cavallotti, 1.
* Biblioteca del Museo Regionale
:nata intorno alla metà del [[XIX secolo]], custodisce circa {{formatnum:9000}} volumi
* Biblioteca Painiana del Seminario Arcivescovile "San Pio X''<ref>{{cita web|url=http://www.seminariomessina.net/indexsecondo.htm |titolo=Copia archiviata|accesso=8 agosto 2006 |urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060502122332/http://www.seminariomessina.net/indexsecondo.htm |dataarchivio=2 maggio 2006}}</ref>
:fondata nel [[1927]] dall'Arcivescovo di Messina mons. Angelo Paino nei locali del Seminario. Custodisce circa {{formatnum:175000}} volumi. Si trova in via Seminario, zona Giostra, ed è aperto tutte le mattine dal lunedì al venerdì e nel pomeriggio di giovedì fino alle 18.
* Biblioteca dell'Istituto Teologico San Tommaso dell'Università Pontificia Salesiana
:{{cn|una delle biblioteche più belle del sud Italia, ricca di volumi anche introvabili}}. È specializzata in scienze religiose e antropologiche: teologia, filosofia, sacra Scrittura, diritto canonico, storia ecclesiastica. Possiede ampie raccolte di letteratura classica e moderna, storia civile, diritto civile, scienze, arte, musica. Un reparto speciale di oltre {{formatnum:5000}} volumi è riservato a opere riguardanti la Sicilia. Una sezione particolare raccoglie, in edizione originale o in fotocopia, un rilevante numero di Sinodi di varie Diocesi d'Italia e di Spagna, e particolarmente delle Diocesi di Sicilia, celebrati tra il 1500 e il 1700. Il patrimonio contiene anche opere antiche a stampa, 'opera omnia', fondi, collezioni, microfiches, all'interno vi è anche una mediateca e un'emeroteca. Aperta tutte le mattine e i pomeriggi tranne la domenica e il lunedì mattina, si trova in via del Pozzo 43.
* Biblioteca “Costanza d'Altavilla” del Liceo Classico "Francesco Maurolico"
:aperta al pubblico dal [[2002]], custodisce circa {{formatnum:16000}} volumi. Aperta tutte le mattine dal lunedì al sabato e nei pomeriggi di lunedì, martedì e giovedì fino alle 18, si trova in corso Cavour, 63.
* Biblioteca dell'Istituto di studi storici “[[Gaetano Salvemini]]”
:aperta nelle mattine di lunedì, mercoledì e venerdì, si trova in via Lepanto, 7.
* Biblioteche dell'[[Università degli studi di Messina|Università degli Studi]]<ref>[http://www.unime.it/biblioteche/bibliofacolta.html |- Università degli Studi di Messina -|<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060721012403/http://www.unime.it/biblioteche/bibliofacolta.html |data=21 luglio 2006 }}</ref>
:tutte le facoltà universitarie di Messina hanno nel tempo realizzato delle biblioteche, molto rilevanti sia dal punto di vista numerico sia qualitativo. Tra di esse, riunite in un sistema bibliotecario d'Ateneo<ref>{{Cita web|url=http://antonello.unime.it/|titolo=SBA Messina<!-- Titolo generato automaticamente -->|accesso=9 maggio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191029173359/http://antonello.unime.it/ |dataarchivio=29 ottobre 2019 |urlmorto=no}}</ref>, spicca per ampiezza la Biblioteca della Facoltà di Lettere e Filosofia, con sede negli ampi locali del polo universitario dell'Annunziata, che custodisce quasi {{formatnum:1000000}} di libri e che è, per ampiezza, la seconda nel Meridione d'Italia dopo quella di Napoli. Aperta tutte le mattine dal lunedì al venerdì e nei pomeriggi di lunedì e mercoledì.
* Biblioteca Provinciale dei Frati Cappuccini di Messina
:istituita nel 1963, rappresenta la continuazione di quella che, agli albori del XVII secolo, fu una delle biblioteche più ricche dell'ordine. Il patrimonio ha una consistenza di {{formatnum:71500}} volumi. Il fondo antico comprende incunaboli, edizioni appartenenti ai secc. XVI-XIX, manoscritti e pergamene. La collezione moderna raccoglie testi concernenti teologia, patrologia, storia della Chiesa, diritto canonico, agiografia, storia, filosofia, letteratura italiana e straniera, arte, scienze del libro, storia e cultura locale. Una sezione speciale è dedicata al francescanesimo e alla storia e alla spiritualità dell'ordine dei Frati Minori Cappuccini. La Biblioteca dispone di una sala di consultazione a scaffale aperto e un'emeroteca dotata di 820 periodici di cui 180 correnti. La Biblioteca è adiacente al Santuario "Madonna di Pompei" sito in viale Regina Margherita 25. Si accede da via delle Mura, una stradina che costeggia il lato sinistro della facciata della Chiesa.
* Biblioteca “Giovanni Pascoli”
:sita al piano terra del Palazzo Provinciale (Palazzo dei Leoni), sul Corso Cavour. Si caratterizza per la ricchezza e completezza delle raccolte relative alle Gazzette Ufficiali Nazionali (dall'Unità d'Italia a oggi), Regionali, Europee (serie L e C) nonché per alcuni volumi relativi alle primissime sedute del Consiglio Provinciale. È ricca di oltre {{formatnum:4000}} volumi (tra monografie, saggi, pubblicazioni, dizionari, enciclopedie, romanzi). La Biblioteca inoltre conserva e continua a raccogliere diverse pubblicazioni e riviste, prevalentemente di carattere giuridico-amministrativo, ma anche letterarie, storiche e tecnico scientifiche, tra cui numerose sul territorio provinciale. È aperta il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 12, e il martedì dalle 16 alle 17.
* Biblioteca “Padre Egidio Lo Giudice”
:sita presso il Santuario dedicato alla Madonna del Carmine, inaugurata nel luglio del 2013, e gestita dai giovani della Parrocchia, possiede oltre {{formatnum:3000}} volumi, divisi in 22 sezioni, fra le quali alcune di natura religiosa, come Teologia, Scrittura, Spiritualità, Patristica, Storia della Chiesa, Carmelo, Mariologia, ma anche altre di diversa natura come Letteratura, Storia, Arte, Filosofia e Messina.
==== Ricerca ====
IRCCS Centro per lo studio ed il trattamento dei Neurolesi lungodegenti.<ref>{{cita web|url=http://www.centroneurolesi.it|titolo=Centro Neurolesi Bonino Pulejo|accesso=9 maggio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141217012652/http://centroneurolesi.it/|dataarchivio=17 dicembre 2014|urlmorto=no}}</ref>
==== Scuole ====
Sono attive in città 280 scuole pubbliche e private, con 109 [[Scuola dell'infanzia|scuole dell'infanzia]], 84 [[Scuola primaria in Italia|scuole primarie]], 25 [[Scuola secondaria di primo grado in Italia|scuole secondarie di primo grado]] e 42 [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|scuole secondarie di secondo grado]]; queste ultime sono suddivise in 15 licei, 14 [[Istituto tecnico superiore|istituti tecnici]] e 6 [[Istituto professionale in Italia|istituti professionali]].<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.tuttitalia.it/sicilia/38-messina/14-scuole/|titolo=Scuole Messina (ME) - pubbliche e private|sito=Tuttitalia.it|accesso=2025-02-28}}</ref>
==== Università ====
L'[[Università degli Studi di Messina|Università di Messina]], fondata nel 1548 da S. Ignazio di Loyola come "primum ac prototypum collegium Societatis Jesu", ovvero primo [[Collegio dei gesuiti (Messina)|Collegio al mondo della Società di Gesù]], conta oggi circa {{formatnum:52000}} iscritti ed è la terza università siciliana per numero di studenti (Palermo e Catania contano circa {{formatnum:62000}} iscritti). L'attività didattica è divisa in 12 dipartimenti, che offrono oltre 100 corsi di laurea.
;Istituti per l'[[Alta formazione artistica, musicale e coreutica]]
* Accademia di belle arti "Mediterranea"
:istituto di alta formazione artistica non statale legalmente riconosciuto. * [[Conservatorio
:istituito nel [[1939]] come Scuola di Musica della Filarmonica Laudamo (fondata nel 1921), ma erede di una tradizione di insegnamento musicale sviluppatasi a Messina già a partire dal XVI secolo. ;Istituti internazionali per la diffusione della lingua e della cultura
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* [[Associazione Culturale Italo-Tedesca]] - [[Lingua tedesca]]
* [[Alliance française in Italia|Alliance Française]] - [[Lingua francese]], operante a Messina dal 1958
* Oxford Centre School of languages - [[Lingua inglese]].
==== Musei ====
* Museo Interdisciplinare Regionale<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettadelsud.it/news/spettacoli---cultura/249019/il-mume-luogo-della-memoria-riaccesa.html|titolo=MuMe|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824010903/http://www.gazzettadelsud.it/news/spettacoli---cultura/249019/il-mume-luogo-della-memoria-riaccesa.html|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
{{Vedi anche|Museo regionale (Messina)}}
[[File:Museo regionale (Messina) 03.jpg|thumb|[[Museo Regionale di Messina]].]]
[[File:Messina, cattedrale, tesoro 01.JPG|thumb|Tesoro del Duomo.]]
:il [[Museo Regionale di Messina]] (ribattezzato MuMe), già "Museo Nazionale", passato alla Regione Siciliana in applicazione dell'autonomia isolana, fu concepito dopo il [[1908]] nei locali di un'antica filanda di seta, nella spianata di San Salvatore dei Greci (all'incrocio tra viale della Libertà e viale Annunziata) per accogliere quanto di artistico era stato possibile recuperare dalle macerie della città. Le sezioni museali sono organizzate in modo da offrire, attraverso le testimonianze artistiche, un quadro cronologico della ricca storia culturale di Messina attraverso i secoli. Ospita, tra le opere più importanti, quelle dei numerosissimi artisti messinesi, [[Girolamo Alibrandi]] e poi Il Polittico di San Gregorio
* Museo della Cultura e Musica popolare dei Peloritani<ref>{{cita web|url=http://www.museomusicapeloritani.it|titolo=Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani|accesso=9 maggio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200308174308/http://www.museomusicapeloritani.it/|dataarchivio=8 marzo 2020|urlmorto=no}}</ref>
* Il Museo della Cultura e Musica popolare dei Peloritani
:inaugurato nel 1996 nella frazione "Gesso" della zona Nord della città. {{cn|È aperto ogni domenica, oppure durante la settimana su prenotazione.|Informazione da verificare}} Unico nel suo genere in Sicilia, basa l'allestimento museale sul criterio della multidisciplinarità: video, ipertesti, ascolto digitale, animazione con suonatori e cantori della tradizione, supporti letterari, fotografici, iconici, didascalici e didattici. Custodisce tutti gli strumenti musicali della tradizione peloritana, tra cui le zampogne (''ciarameddi'' in dialetto), i flauti in canna (''friscaletti''), tamburi e tamburelli, scacciapensieri, conchiglie e una ricca documentazione fotografica.
* ''Archivio Quasimodo'', mostra permanente su [[Salvatore Quasimodo]] "La vita non è un sogno"<ref>{{cita web|url=http://www.cittametropolitana.me.it/il-territorio/la-galleria-quasimodo/|titolo=Archivio Quasimodo|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824010902/http://www.cittametropolitana.me.it/il-territorio/la-galleria-quasimodo/|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
:raccoglie in una mostra permanente manoscritti, documenti, fotografie, pubblicazioni, onorificenze provenienti dall'Archivio Quasimodo, acquisito dalla città metropolitana di Messina. La mostra, finalizzata a esaltare gli aspetti fondamentali della vita e delle opere di Salvatore Quasimodo (che visse gran parte della sua vita nella città dello Stretto), si articola in nove sezioni dove sono esposte alcune opere significative del poeta ma anche del traduttore, del critico d'arte, del critico teatrale e perfino del librettista di opere musicali. A corredo dell'importante patrimonio artistico vi sono numerose fotografie, autografi e illustrazioni. Si trova all'interno dei locali della Galleria provinciale d'arte moderna e contemporanea di via XXIV maggio.
* Galleria provinciale d'arte moderna e contemporanea<ref>{{Cita web |url=http://www.regione.sicilia.it/bbccaa/dirbenicult/info/artecontemporaneame/3%20La%20Galleria%20Provinciale%20di%20Arte%20Moderna%20e%20Contemporanea.pdf |titolo=Galleria provinciale d'arte moderna e contemporanea |accesso=23 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824010314/http://www.regione.sicilia.it/bbccaa/dirbenicult/info/artecontemporaneame/3%20La%20Galleria%20Provinciale%20di%20Arte%20Moderna%20e%20Contemporanea.pdf |dataarchivio=24 agosto 2017 |urlmorto=no }}</ref>
:aperta nel 1998, si trova presso la sede della città metropolitana di Messina (con ingresso da via XXIV maggio) la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea nella quale sono esposte opere di noti artisti come [[Renato Guttuso]], [[Giuseppe Migneco]], [[Felice Casorati]], [[Lucio Fontana]], [[Giò Pomodoro]], [[Max Liebermann]], [[Franco Angeli (pittore)|Franco Angeli]], [[Agostino Bonalumi]], [[Mimmo Rotella]], [[Corrado Cagli]], [[Giuseppe Santomaso]], [[Toti Scialoja]], [[Howard Hodkin]], [[Mario Mafai]], [[Alighiero Boetti]], [[Felice Canonico]], [[Giuseppe Mazzullo]], Carlo Morganti, Jonathan Togo, [[Mario Calandri]], [[Victor Pasmore]], [[Concetto Pozzati]].
* Mostra dei tesori della Cappella Palatina in San Giovanni di Malta<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=106&Itemid=344|titolo=Mostra dei tesori della Cappella Palatina in San Giovanni di Malta|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824013511/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=106&Itemid=344|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref>
:allestito nei locali della chiesa di San Giovanni di Malta, nella via omonima, storica sede dell'ordine dei Cavalieri di Malta, custodisce numerosi esempi di arte sacra negli ambiti soprattutto dell'argenteria e dell'oreficeria (campi in cui Messina fu tra le principali città d'Italia in passato) e dei paramenti liturgici in seta, riccamente ricamati<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/sicilia-musei-monumenti/museo-del-tesoro-di-san-placido|titolo=Museo del Tesoro di San Placido}}</ref>. All'interno vi sono le tombe di San Placido, San Martino e Francesco Maurolico, con relativi affreschi e il crocifisso che parlò a Sant'Annibale di Francia.
* [[Duomo di Messina#Tesoro del duomo|Tesoro del Duomo di Messina]]<ref>{{cita web|url=http://www.messinarte.it/tesoro-del-duomo-di-messina/|titolo=Tesoro del Duomo|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824012244/http://www.messinarte.it/tesoro-del-duomo-di-messina/|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
{{Vedi anche|Duomo di Messina}}
* Museo Sant'Annibale Maria Di Francia<ref>{{Cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=105&Itemid=343|titolo=Museo "Sant'Annibale Maria Di Francia|accesso=23 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824013554/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=105&Itemid=343|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref>
:realizzato nei pressi del Santuario-Basilica di S. Antonio di Padova, nell'annesso Istituto dei Padri [[Rogazionisti]], è stato realizzato su progetto dell'architetto Livio Lucà Trombetta e inaugurato nel 2000 da mons. Ignazio Cannavò, Arcivescovo emerito di Messina. Il museo riproduce, in scala 1:2, il quartiere "Avignone", il più malfamato della Messina preterremoto, luogo d'azione del messinese [[Sant'Annibale Maria Di Francia]], canonizzato nel [[2004]]. Il Museo custodisce anche oggetti provenienti dal quartiere, tutti i ricordi e le vesti del Santo. Si trova all'incrocio tra la via Santa Cecilia e la via Cesare Battisti.
* Acquario comunale<ref>{{cita web|url=http://www.acquariomessina.it/|titolo=Acquario comunale|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824011145/http://www.acquariomessina.it/|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
: sito sul lato settentrionale della centrale "villa Mazzini", fu costruito verso la fine degli anni cinquanta dall'Istituto talassografico del CNR di Messina. L'acquario, successivamente passato alla proprietà comunale, oggi ospita in 22 vasche mediterranee e 8 acquari che riproducono ambienti acquatici del mondo circa 100 specie ittiche. Vi è annesso un museo della fauna marina. Nasce da un'idea, del [[1868]], del naturalista tedesco [[Anton Dohrn]] per osservare e studiare la fauna dello Stretto. L'acquario di Messina, unica struttura di tal genere in Sicilia, fa parte, insieme a [[Milano]], [[Napoli]], [[Livorno]] e [[Trieste]], del ristretto gruppo di Acquari storici d'Italia. Al suo interno vi sono presenti specie endemiche dello [[Stretto di Messina]], uniche al mondo.
* Museo zoologico "Cambria"<ref>{{cita web|url=https://viaggiart.com/it/messina/luoghi/museo/museo-zoologico-cambria_15045.html|titolo=Museo zoologico Cambria|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824012715/https://viaggiart.com/it/messina/luoghi/museo/museo-zoologico-cambria_15045.html|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
:il museo zoologico "Cambria", di pertinenza del Dipartimento di Biologia animale ed ecologia marina della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Ateneo messinese, è sito nei locali del dipartimento nel polo universitario di [[Sperone (Messina)|contrada Sperone]], nella zona Nord della città. Di notevole interesse naturalistico, conserva ricche collezioni di vertebrati, insetti e molluschi, con particolare riferimento alla fauna dello Stretto di Messina.
* Osservatorio sismologico<ref>{{cita web|url=http://www.comune.messina.it/turismo/musei/osservatorio-sismologico.aspx|titolo=Osservatorio sismologico|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824011359/http://www.comune.messina.it/turismo/musei/osservatorio-sismologico.aspx|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
:dati di osservazione sismologia e rilevazione meteorologica, consultazione biblioteca. Si trova in via Osservatorio.
* [[Orto botanico di Messina|Orto botanico "Pietro Castelli"]]
:fondato nel [[1638]], è uno dei tre orti botanici siciliani. Si trova all'incrocio tra la circonvallazione e la via Pietro Castelli.
* Museo storico della fortificazione permanente dello Stretto di Messina<ref>{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=108&Itemid=346|titolo=Museo storico della fortificazione permanente dello Stretto di Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824013354/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=108&Itemid=346|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
:fu fondato nel 2003 con il patrocinio del Comune di Messina e dell'[[UNESCO]], è ospitato nei locali del Forte Cavalli uno dei tanti costruiti su entrambe le sponde dello Stretto intorno al [[1890]] per difendere il braccio di mare da una paventata invasione francese. Il percorso espositivo, partendo dagli studi balistici del generale [[Giovanni Cavalli]], inventore della rigatura dei cannoni, racconta la storia della difesa dello Stretto dal periodo post-unitario alla seconda Guerra Mondiale mediante tavole iconografiche e oggetti appartenenti alla struttura. Il forte custodisce anche il più grande cannone italiano della [[seconda guerra mondiale]] (16 tonnellate per 10 metri di lunghezza), donato dal Ministero della Difesa e dichiarato Monumento ai Caduti di tutte le Guerre.
* Mostra dei Pupi<ref>{{cita web|url=http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/SIT_PORTALE/SIT_LOCALITA/SIT_083/SIT_TURISMOCULTURALEPOPOLAREEDELLETRADIZIONI/SIT_Latradizionedeipupisicilianinelmessinese|titolo=Mostra dei Pupi|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824011420/http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/SIT_PORTALE/SIT_LOCALITA/SIT_083/SIT_TURISMOCULTURALEPOPOLAREEDELLETRADIZIONI/SIT_Latradizionedeipupisicilianinelmessinese|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
:sono esposti centinaia di [[Opera dei Pupi|Pupi]] e manoscritti di fine '800 inizio Novecento, teste e tele di Vasta e Marino, una serie di attrezzi atti alla costruzione dei "pupi", scenografie, foto degli spettacoli. Teatro "Rosario Gargano" c/o Istituto "Angelo Pajno" di Messina, a Gravitelli.
* Museo Messina nel 900<ref>{{Cita web|url=https://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g187889-d7913503-Reviews-Museo_Messina_nel_Novecento-Messina_Province_of_Messina_Sicily.html|titolo=Museo Messina nel Novecento}}</ref>
* Antiquarium comunale, situato a Palazzo Zanca<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/sicilia-musei-monumenti/antiquarium-di-palazzo-zanca|titolo=Antiquarium di Palazzo Zanca}}</ref>
* Museo d' arte contemporanea Horcynus Orca (MACHO)<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/sicilia-musei-monumenti/museo-arte-contemporanea-horcynus-orca|titolo=Museo Arte Contemporanea Horcynus Orca}}</ref>
* Museo delle armi antiche di Messina'''<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/sicilia-musei-monumenti/museo-delle-armi-antiche-di-messina|titolo=Museo delle Armi Antiche di Messina}}</ref>
* Galleria di arte moderna e contemporanea (Gamm)<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/sicilia-musei-monumenti/galleria-di-arte-moderna-e-contemporanea-di-messina|titolo=GAMM Messina}}</ref>
* Mostra Permanente “Messina 1908”<ref>{{Cita web|url=https://www.messinatoday.it/cronaca/mostra-museo-terremoto-inaugurazione-quando-apre-come-visitarlo.html|titolo=VIDEO {{!}} Una mostra permanente dedicata al terremoto, inaugurato lo spazio “1908 CITTA’MUSEOCITTA’"}}</ref>'''
* Museo del Terremoto
:in progettazione / costruzione all'interno dell'ex ospedale Regina Margherita, costruito tra il 1909 e il 1937.<ref>{{Cita web|url=https://rtp.gazzettadelsud.it/programmi/telegiornale/2025/03/11/degrado-allex-ospedale-margherita-di-messina-pronto-un-finanziamento-per-cancellare-anni-di-abbandono-e-degrado-8d5b2552-23ec-4067-ac1d-a6dec816cb03/|titolo=Ex ospedale Margherita di Messina, pronto un finanziamento per cancellare anni di abbandono e degrado}}</ref>
=== Media ===
==== Radio<ref>{{cita web|url=https://radiomap.eu/it/messina|titolo=Emittenti Radio a Messina|accesso=5 agosto 2023}}</ref> ====
* Antenna dello Stretto
* Radio Street Messina
* Radio Messina Quartiere
* Radio Messina Sud
* Radio Amore Dance
* Radio Zenith Messina
* Radio Blinko Blanko
==== Stampa ====
Quotidiani:
* [[Gazzetta del Sud]]<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettadelsud.it/sezioni/18/messina|titolo=Gazzetta del Sud Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824112811/http://www.gazzettadelsud.it/sezioni/18/messina|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* [[La Sicilia]]<ref>{{Cita web |url=http://www.lasicilia.it/gallery/messina/51060/la-sicilia-riapre-la-redazione-di-messina-l-inaugurazione-della-nuova-sede.html |titolo=Riapre la sede di ''La Sicilia'' a Messina |accesso=23 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824012546/http://www.lasicilia.it/gallery/messina/51060/la-sicilia-riapre-la-redazione-di-messina-l-inaugurazione-della-nuova-sede.html |dataarchivio=24 agosto 2017 |urlmorto=no }}</ref>
* [[Giornale di Sicilia]]<ref>{{cita web|url=https://messina.gds.it|titolo=giornale di Sicilia Messina|sito=gds.it|accesso=2 agosto 2021}}</ref>
=== Televisioni locali italiane (Sicilia) ===
* [[RTP (rete televisiva)|RTP Radio Televisione Peloritana]]
* [[TCF Telecineforum]]
* Tele Messina
* Stretto TV
==== Cinema ====
Messina, città del mito e tragico scenario del [[terremoto del 1908]] che rase al suolo la città, è una delle più «gettonate» città del cinema siciliano.
I primissimi filmati girati a Messina risalgono alla fine dell'Ottocento e sono stati girati da un operatore della casa [[Auguste e Louis Lumière|Lumière]]:
* ''L'uscita dell'ultima messa dalla Chiesa dell'Annunziata del 6 novembre''
* ''Lo sbarco dei passeggeri dal Ferry-Boat'',
* il ''Convegno dei ciclisti messinesi allo Chalet'',
Il terribile cataclisma del
* ''Dalla pietà all'amore'',
* ''Amore e Morte'',
* ''L'Orfanella di Messina'',
Dopo il terremoto, vengono girati a Messina alcuni film a soggetto e storici:
* ''La Fidanzata di Messina'', tratto dall'omonima tragedia di [[Friedrich Schiller]] ([[1911]])
* ''[[L'avventura]]'', [[Michelangelo Antonioni]], [[1960]], con [[Monica Vitti]], [[Lelio Luttazzi]], [[Renzo Ricci]]<ref>{{Cita web |url=http://movieplayer.it/articoli/l-avventura-di-un-film_3499/ |titolo=Copia archiviata |accesso=21 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170822055050/http://movieplayer.it/articoli/l-avventura-di-un-film_3499/ |dataarchivio=22 agosto 2017 |urlmorto=no }}</ref>
* ''Lu tempu di li pisci spata'', [[Vittorio De Seta]], [[1954]]<ref>{{Cita web|url=https://www.comingsoon.it/film/lu-tempu-di-li-pisci-spata/46687/scheda/|titolo=Copia archiviata|accesso=21 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170822093448/https://www.comingsoon.it/film/lu-tempu-di-li-pisci-spata/46687/scheda/|dataarchivio=22 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* ''[[
* ''Made in Italy'', Nanni Loy, [[1965]], scena riguardante la principale festa religiosa cittadina "La Vara"<ref>{{Cita web|url=http://www.tempostretto.it/news/societ-riecco-vara-citt-mariana-eccellenza-pi-imponenti-processioni-d-europa.html |titolo=Copia archiviata |accesso=21 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170822054927/http://www.tempostretto.it/news/societ-riecco-vara-citt-mariana-eccellenza-pi-imponenti-processioni-d-europa.html |dataarchivio=22 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* ''[[
* ''
* ''[[La famiglia Ceravolo]]'', [[Melo Freni]], [[1984]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ilcittadinodimessina.it/news.asp?idz=20&idsz=0&idn=37455|titolo=Copia archiviata|accesso=21 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170822053147/http://www.ilcittadinodimessina.it/news.asp?idz=20&idsz=0&idn=37455|dataarchivio=22 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* ''[[Nessuno (film)|Nessuno]]'', [[Francesco Calogero (regista)|Francesco Calogero]], 1992
* ''[[Come un delfino]]'', Ciro De Maio, [[2011]]<ref>{{Cita web|url=http://www.fictionitalianews.com/2010/06/come-un-delfino-riprese-messina-e-alle.html|titolo=Copia archiviata|accesso=21 agosto 201 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170822054403/http://www.fictionitalianews.com/2010/06/come-un-delfino-riprese-messina-e-alle.html|dataarchivio=22 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* ''[[Seconda Primavera]]'', Francesco Calogero, 2016.
==== Musica ====
[[Lorenzo Perosi]] ha dedicato alla città la [[sinfonia]] ''Suite n.4 "Messina'' per ricordare {{Senza fonte|la più grande [[Disastro naturale|catastrofe naturale]] - i 37 secondi più lunghi - che la storia europea ricordi in tempi storici}}. L'opera è stata eseguita in prima assoluta nella stessa città nel 2019, sotto la direzione del M° Giuseppe Ratti.<ref>{{Cita web|url=http://www.globusmagazine.it/mondiale-della-suite-n-4-messina-perosi-la-quarta-sinfonia-ciajkovskij-al-teatro-vittorio-emanuele/|titolo=Prima mondiale della suite n.4 “Messina” di Perosi e la quarta sinfonia di CiajkoskijI al Teatro Vittorio Emanuele|autore=Rosaria Landro e Antonio Morreale|sito=GLOBUS Magazine|data=2 maggio 2019|accesso=18 maggio 2020 }}</ref>
=== Cucina ===
{{vedi anche|Cucina messinese}}
[[File:Pidoni.jpg|thumb|Pidoni.]]
Le specialità della [[cucina messinese]]<ref>{{cita web|url=http://www.torrese.it/Gastronomia.htm|titolo=Gastronomia a Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180304094142/http://www.torrese.it/Gastronomia.htm|dataarchivio=4 marzo 2018|urlmorto=no}}</ref> sono i piatti a base di pesce e frutti di mare: [[pesce spada]], [[pesce stocco]], [[Mytilus galloprovincialis|cozze]], costardelle,
==== Fiera Internazionale ====
{{vedi anche|Fiera Internazionale di Messina}}
[[File:fieradimessina.jpg|thumb|Insegna della Fiera Internazionale di Messina.|left]]
Presso il quartiere fieristico<ref name="messinaierieoggi.it">{{cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2559:la-fiera-campionaria-internazionale&catid=71:cera-una-volta&Itemid=2694|titolo=Fiera Internazionale di Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824013545/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2559:la-fiera-campionaria-internazionale&catid=71:cera-una-volta&Itemid=2694|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref> si è svolta fino al 2012 la grande campionaria internazionale,
{{cn|La Fiera di Messina è la più antica del mondo,}} fu fondata il 2 aprile 1296 da Federico II d'Aragona il quale consentì che i messinesi, per quindici giorni l'anno, aprissero una fiera sgravata dagli obblighi tributari.
Con l'ultima campionaria (2012) si è conclusa la fiera che aveva più di settecento anni di vita. Il complesso fieristico è stato definitivamente chiuso e demolito: al suo posto sorgerà il prosieguo della passeggiata a mare.<ref>{{Cita web|url=https://www.tempostretto.it/news/fiera-entro-fine-anno-gara-aree-esterne-concorso-progettazione.html|titolo=fiera}}</ref>
== Geografia antropica ==
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{{vedi anche|Circoscrizioni di Messina}}
Il territorio del comune di Messina è suddiviso in sei [[Circoscrizioni di Messina|circoscrizioni]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.messina.it/il-comune/le-circoscrizioni/|titolo=Circoscrizioni di Messina|accesso=06-12-12|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130106171556/http://www.comune.messina.it/il-comune/le-circoscrizioni/|dataarchivio=6 gennaio 2013|urlmorto=no}}</ref>, suddivise a loro volta da decine di frazioni, quasi tutte antichi villaggi, detti casali. Per questo la città si può considerare policentrica, perché oltre il centro storico della città propriamente detta, vi sono tanti centri storici nelle periferie, appunto [[i 48 casali di Messina]], situati lungo le vallate e sulle colline.
=== Area metropolitana di Messina ===
L
== Economia ==
=== Agricoltura e allevamento ===
Particolarmente rilevante in passato, quando annoverava pregiatissime produzioni derivate come la [[seta]]
Le attività agricole e d'allevamento sono ancor oggi praticate nelle campagne dei villaggi del Comune di Messina. Tra le produzioni agricole, spiccano:
* [[Agrumi]] ([[limone]], [[arancio]], [[mandarancio]], [[Citrus × clementina|clementina]])
* [[Vitis|Vite]], da cui si producono ottimi vini rossi e bianchi, tra cui i [[Denominazione di Origine Controllata|DOC]] [[Faro (vino)|Faro]]<ref>{{cita
* [[Birra]], ove si produce la ''Birra DOC 15'' e la ''Birra dello Stretto'' dal [[2016]] nel nuovo birrificio Messina.<ref>{{cita web|url=http://www.birrificiomessina.it/|titolo=Birrificio Messina|accesso=24 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824134514/http://www.birrificiomessina.it/|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
Diffuso è anche l'allevamento di vari tipi di animali da carne, in particolare di ovini (di cui è tradizione in città mangiarne le carni cotte in [[forno a legna]]) ma soprattutto di bovini (le cui interiora vengono arrostite sulla brace e vendute anche per strada, piatto che in [[dialetto messinese]] vengono chiamate ''taiuni'', ''virina'' e ''paddi i boi'')<ref>{{Cita web |url=http://www.strettoweb.com/2017/06/viaggio-tra-i-sapori-della-citta-di-messina-taiuni-virina-e-paddi-i-boi/569668/ |titolo=Taiuni, virina e paddi i boi|accesso=24 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824134044/http://www.strettoweb.com/2017/06/viaggio-tra-i-sapori-della-citta-di-messina-taiuni-virina-e-paddi-i-boi/569668/|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>. Il [[latte]] fresco, viene utilizzato per la produzione di:
* [[Ricotta]]<ref>{{Cita web|url=http://aziende.agraria.org/formaggi/messina/caseificio-domenico-calogero.html |titolo=Caseificio Calogero, Ricotta|accesso=24 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824145643/http://aziende.agraria.org/formaggi/messina/caseificio-domenico-calogero.html |dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* [[Mozzarella]] e altri latticini.<ref>{{Cita web|url=http://aziende.agraria.org/formaggi/messina/caseificio-domenico-calogero.html|titolo=Caseificio Calogero, Mozzarella ed altri latticini|accesso=24 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824145643/http://aziende.agraria.org/formaggi/messina/caseificio-domenico-calogero.html |dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no }}</ref>
=== Artigianato e industria ===
Il settore secondario non è particolarmente sviluppato in città, dove è (ed era) imperniato sulle industrie di medie dimensioni, in diverse sedi:
*
*
Un capitolo a parte è invece il settore della
=== Servizi ===
Il terziario è, storicamente, il "settore trainante" dell'economia cittadina. Ciò è dovuto in parte alla presenza del [[Porto di Messina|porto]]
=== Turismo ===
[[File:Sicilia Messina tango7174.jpg|thumb|Messina vista dal mare]]
Il settore turistico si è sviluppato {{chiarire|negli ultimi anni}} con la presenza annuale in città dei croceristi, risollevando Messina da una grave crisi nel settore dovuta alla vicinanza dei grandi poli di attrazione di [[Taormina]] e delle [[Isole Eolie]] {{Senza fonte|(che fanno della
Con le dovute distinzioni tra turisti e non turisti, {{chiarire|le statistiche danno il settore turistico in netta crescita rispetto agli anni passati}}, soprattutto per quanto riguarda le presenze di turisti stranieri,
Particolarmente vivo il settore balneare
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
[[File:Mappa autostrada A18 Italia.svg|thumb|
La [[tangenziale]] autostradale di Messina è parte della [[Autostrada A20 (Italia)|A20]] Messina-Palermo<ref>{{cita web|url=http://www.autostradesiciliane.it/|titolo=Autostrade a Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170821131159/http://www.autostradesiciliane.it/|dataarchivio=21 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref> che attraversa il territorio urbano da sud alla zona centro-nord. Ci sono sette svincoli: Messina sud Tremestieri, Messina San Filippo, Messina Gazzi, Messina Centro, Messina Boccetta, Messina Giostra-Annunziata, Messina nord Villafranca. La città è servita anche dall'[[Autostrada A18 Messina-Catania]].
=== Ferrovie ===
La città di Messina è collegata, via ferrovia, con il capoluogo di regione, Palermo, e con Catania e Siracusa.
Le principali stazioni ferroviarie della città sono:
* [[Stazione di Messina Centrale|Messina Centrale]] {{cn|(seconda in Sicilia per traffico passeggeri)}}
* [[Stazione di Messina Marittima|Messina Marittima]] (per i collegamenti con la linea ferroviaria del continente); è inoltre presente la stazione di Messina Scalo, dedicata al traffico merci.
{{Metroferrovia di Messina}}
Dal 2010, sulla tratta [[Stazione di Messina Centrale|Messina]]-[[Stazione di Giampilieri|Giampilieri]] della [[ferrovia Messina-Siracusa]], è attivo un [[servizio ferroviario suburbano]] definito ''[[Metroferrovia di Messina Sud|Metroferrovia di Messina]]''. Il servizio, gestito da Rete ferroviaria italiana, interessa 10 stazioni su 15 km interamente elettrificati e a doppio binario; le stazioni e le fermate servono i quartieri e le frazioni litoranee della città di Messina.
Dal 1º maggio 2021, in seguito a un accordo tra Trenitalia e ATM (l'azienda di trasporto urbano di Messina) è stato istituito il biglietto unico e la nuova tariffa metropolitana<ref>{{cita web|url=https://www.fsnews.it/it/focus-on/servizi/2021/4/30/metroferrovia-messina-biglietto-unico-tariffa-trenitalia.html|titolo=A Messina novità per la Metroferrovia (Comunicato FS news)|autore=Francesco Bovio|data=30 aprile 2021|accesso=26 maggio 2024}}</ref>.
=== Porti ===
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[[File:Messina harbour AK.jpg|thumb|Ingresso del porto]]
[[File:Messina porto 3.jpg|thumb|Veduta del porto di Messina con la caratteristica falce e di parte della città]]
Messina, sede di Autorità portuale, possiede il più grande [[porto di Messina|porto]] naturale attrezzato della [[Sicilia]]
Messina è collegata al continente con servizi di traghetti e aliscafi sia per [[Villa San Giovanni]]
A Messina fanno capo servizi Ro-Ro denominati commercialmente "autostrada del mare".
Il [[porto di Messina]] è il
Dal 2006 la città
=== Mobilità urbana ===
La città dispone di una rete di autoservizi urbani gestiti dalla società [[ATM (Messina)|ATM]]<ref>{{cita web|url=https://www.atmmessinaspa.it/|titolo=ATM Messina|accesso=23 agosto 2020|sito=atmmessinaspa.it}}</ref>.
La città dal 3 aprile [[2003]] è servita per circa 7,7 chilometri dello sviluppo longitudinale del centro urbano da una [[Tranvia di Messina|linea tranviaria]]. Il servizio tram è integrato dal parcheggio a raso Annunziata al capolinea nord e dal parcheggio a raso Gazzi Zir al capolinea sud.<ref>{{cita web|url=http://www.mondotram.it/messina-giovanni/|titolo=Tranvia di Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824053658/http://www.mondotram.it/messina-giovanni/|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
{{Vedi anche|Tranvia di Messina}}
Dal [[1917]] al [[1951]] era presente una [[Rete tranviaria di Messina|rete di tranvie urbane]] realizzata a partire dall'elettrificazione delle due linee tranviarie a vapore [[Tranvia Messina-Giampilieri|Messina-Giampilieri]] e [[Tranvia Messina-Barcellona Pozzo di Gotto|Messina-Barcellona]].<ref>{{cita web|url=http://www.ferroviedimenticate.a-f-s.it/contenutidettaglio.aspx?id=48|titolo=Rete tranviaria di Messina|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131103042758/http://www.ferroviedimenticate.a-f-s.it/contenutidettaglio.aspx?id=48|dataarchivio=3 novembre 2013}}</ref>
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di
A seguito del turno elettorale del 12 giugno 2022, viene eletto sindaco di Messina [[Federico Basile]], proclamato il successivo 16 giugno.
=== Consolati ===
Messina ospita i consolati di [[Danimarca]], [[Germania]], [[Islanda]], [[Norvegia]], [[Federazione Russa]] e [[Spagna]]<ref>{{Cita web |url=https://www.esteri.it/mae/doc/ldc.pdf |titolo=MAECI, Cerimoniale diplomatico della Repubblica, Consolati di carriera ed onorari esteri in Italia. Roma, 21 novembre 2018 |accesso=26 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181204164936/http://www.esteri.it/mae/doc/ldc.pdf |dataarchivio=4 dicembre 2018 |urlmorto=no }}</ref>.
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|GRC|Messene|2013}}<ref>{{Cita web|url=http://www.tempostretto.it/news/radici-comuni-messina-messene-gemellaggio-citt-greca-sorella.html |titolo=Gemellaggio Messina-Messene|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824052154/http://www.tempostretto.it/news/radici-comuni-messina-messene-gemellaggio-citt-greca-sorella.html |dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* {{Gemellaggio|ITA|Assisi|2014}}<ref>
* {{Gemellaggio|MLT|Malta|2018}}<ref>{{Cita web|url=https://comune.messina.it/ufficio-stampa/gemellaggio-messina-malta-oggi-alle-10-30-conferenza-stampa-a-palazzo-zanca/|titolo=Copia archiviata|accesso=10 gennaio 2023|dataarchivio=10 gennaio 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230110002108/https://comune.messina.it/ufficio-stampa/gemellaggio-messina-malta-oggi-alle-10-30-conferenza-stampa-a-palazzo-zanca/|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Gemellaggio|IND|Kochi|2022}}<ref>{{Cita web|url=https://normanno.com/attualita/messina-gemellata-con-la-citta-indiana-di-kochi-per-la-prevenzione-delle-alluvioni/}}</ref>
* {{Gemellaggio|ITA|Palmi|2024}}<ref>{{Cita web|url=https://www.tempostretto.it/news/messina-palmi-proclamato-il-gemellaggio.html/}}
</ref>
* {{Gemellaggio|ITA|Noventa Vicentina|2025}}.<ref>{{cita web|url=https://www.tviweb.it/gemellaggio-noventa-vicentina-messina-firmato-il-protocollo-di-fratellanza-sotto-il-nome-di-umberto-masotto/|editore=TViWeb|autore=|titolo=Gemellaggio Noventa Vicentina – Messina: firmato il protocollo di fratellanza sotto il nome di Umberto Masotto|data=3 Marzo 2025}}</ref>
=== Altre informazioni amministrative ===
Il comune di Messina fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: [[regione agraria]] n.5 (Montagna litoranea di Messina)<ref>{{cita web|url=http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g08-43/g08-43-p7.html|titolo=GURS Parte I n. 43 del 2008|accesso=21 maggio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140209113951/http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g08-43/g08-43-p7.html|dataarchivio=9 febbraio 2014|urlmorto=no}}</ref>.
== Sport ==
=== Sport di squadra ===
[[File:Dettaglio curva Sud San Filippo Messina.JPG|thumb|La ''Curva Sud'' dello stadio San Filippo di Messina.]]
* Lo sport più seguito a Messina è il [[Calcio (sport)|calcio]], dove l'[[Associazioni Calcio Riunite Messina|A.C.R. Messina]] ha ottenuto una vittoria nel [[Serie B|campionato cadetto]] e 5 partecipazioni alla [[Serie A|massima serie]] (l'ultima delle quali nella stagione 2006-2007); iscritta alla [[Serie C]] dalla stagione 2021-2022, disputa le gare casalinghe al [[Stadio San Filippo-Franco Scoglio|San Filippo]]. È uno dei [[Storia delle prime società calcistiche in Italia|18 club più antichi d'Italia]] e figura al 46º posto nella graduatoria per [[Tradizione sportiva|tradizione sportiva dei club calcistici]] e al 51º nella [[Classifica perpetua della Serie A dal 1929|classifica perpetua della Serie A]]. È stato inoltre il primo vincitore della [[Whitaker Challenge Cup]], il primo trofeo calcistico della storia del Centro-Sud Italia. Oltre all'[[Associazioni Calcio Riunite Messina|A.C.R. Messina]] le altre squadre di calcio della città sono: l'U.S.D. Messana 1966 fondata nel 1966 e l'A.S.D. Atletico Messina che militano nel girone B di [[Promozione (calcio)|Promozione]].
* Nel [[tennistavolo]], Messina ha una grande tradizione sportiva, con diverse squadre nei massimi campionati, tra le quali la "[[Top Spin Messina]]", [[Campionato italiano di tennistavolo|campione d'Italia]] nell'anno 2022. Il Body Center Messina si laureò campione d'Italia nel 1999. La Top Spin Messina ha vinto lo scudetto, nelle stagioni 2018/2019 e 2021/2022, la [[Coppa Italia (tennis tavolo maschile)|Coppa Italia]] e la Supercoppa italiana nel 2019 e 2020. Inoltre il CUS Messina mantiene una squadra maschile e una femminile, entrambe militano in serie A2.
* Nella [[pallacanestro]], la città dello Stretto è stata in Serie A con la [[Pallacanestro Messina]]. Oggi la Basket School Messina milita nel campionato nazionale di [[Serie B Interregionale (pallacanestro maschile)|Serie B Interregionale]], assieme al Castanea Basket. In campo femminile, la [[Pol. G. Rescifina Messina|Rescifina]] ha militato per diversi anni in serie A1, arrivando sino alle semifinali scudetto.
* Nella [[pallanuoto]], il CUS Unime milita nel campionato maschile nazionale di [[Serie A2 (pallanuoto maschile)|Serie A2]] dopo la promozione conquistata nella stagione 2017/18 con ben 22 vittorie su 22 partite giocate. In campo femminile la ''[[Waterpolo Messina]]'' ha militato in [[Campionato italiano femminile di pallanuoto|Serie A1]] fino al 2018. Nella stagione 2014/15 arrivò 3ª in Serie A1 e in finale di Coppa Italia. In quella successiva, 2015/16, si classificò 2ª.
* Nella [[pallamano]], Messina è rappresentata nei campionati nazionali maschili dalla ''[[Pallamano Messina]]'' che milita attualmente in [[Serie A2 (pallamano maschile)|Serie A2]]. Ha militato nel massimo campionato di pallamano italiano, la [[Serie A Gold (pallamano maschile)|Serie A1]], dal 1998 al 2000. In campo femminile, Messina è rappresentata dall'[[Handball Club Messana]], che milita con la prima squadra in [[Serie A2 (pallamano femminile)|Serie A2]].<ref>{{cita web|url=http://www.handballmessina.it/news.php|titolo=ASD Handball Messina|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824092334/http://www.handballmessina.it/news.php|dataarchivio=24 agosto 2017}}</ref>
* Nella [[pallavolo]], l{{'}}''Akademia Messina'' milita in [[Serie A2 (pallavolo femminile)|Serie A2]]. Vi sono poi diverse squadre che militano nei campionati di [[Serie C (pallavolo maschile)|Serie C maschile]] come il Mondo Volley Messina (nato nel 2015) e [[Serie C (pallavolo femminile)|Serie C femminile]] come il Messana Tremonti, il Messina Volley, il Team Volley Messina (ex Pallavolo Messina) e la Zanclon, squadra trampolino di lancio del palleggiatore [[Valerio Vermiglio]].
* Nel [[rugby]], il Messina Rugby milita in [[Serie B (rugby a 15)|Serie B]] e disputa le gare casalinghe presso lo stadio Arturo Sciavicco.
* Nel [[calcio a 5]], il ''Messina Futsal'' maschile milita in [[Serie A2 (calcio a 5)|Serie A2]], così come la squadra femminile, ASD Team Scaletta.
* Nell'[[Hockey in-line]], la ''Kings Messina'' milita nella [[Campionato italiano maschile di hockey in-line|Serie C]] e disputa le gare casalinghe presso il PalaTenda CEP.<ref>{{cita web|url=http://www.fisr.it/hockey-inline/comunicati-ufficiali/category/219-2016-17.html?download=3124:cu-039-campionato-italiano-serie-c-girone-d-calendario-e-formula-campionato&start=100|titolo=Kings Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824052756/http://www.fisr.it/hockey-inline/comunicati-ufficiali/category/219-2016-17.html?download=3124:cu-039-campionato-italiano-serie-c-girone-d-calendario-e-formula-campionato&start=100|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
=== Maratona ===
Negli ultimi anni si è sviluppato un interesse crescente per le maratone al punto che ora sono presenti due importanti appuntamenti in città. La Messina Marathon<ref>{{cita web|url=http://www.messinamarathon.com/|titolo=Messina Marathon|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824052548/http://www.messinamarathon.com/|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref> che si disputa nella seconda metà di aprile lungo il percorso della riviera nord; e la maratonina di mezzagosto che si disputa in notturna nel circuito ricavato nelle strade del centro.<ref>{{cita web|url=http://www.strettoweb.com/2017/08/messina-tutto-pronto-per-la-maratona-di-ferragosto/589642/|titolo=Maratona di Ferragosto|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824052307/http://www.strettoweb.com/2017/08/messina-tutto-pronto-per-la-maratona-di-ferragosto/589642/|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
=== Ciclismo ===
;Giro d'Italia
Messina è stata sede della cosiddetta "Grande Partenza" del [[Giro d'Italia]] nell'edizione del [[Giro d'Italia 1930|1930]], con il via ufficiale della corsa dato il {{Data|17|05}} dal viale Garibaldi alla volta di [[Catania]], dove si concluse la prima tappa con la vittoria di [[Michele Mara]].<ref name="GIRO">{{cita web|url=http://www.sitodelciclismo.net/wedstrijdfiche.php?wedstrijdid=22|titolo=Giro d'Italia}}</ref> In totale, la città è stata [[Sedi di tappa del Giro d'Italia|sede di tappa]] della "Corsa Rosa" in quindici occasioni (cinque partenze e dieci arrivi).<ref name=GIRO/>
Gli arrivi di tappa a Messina del Giro d'Italia sono stati i seguenti:
* [[Giro d'Italia 1930|1930]] (20 maggio): 3ª tappa, [[Palermo]] - Messina (257 km), vincitore [[Luigi Marchisio]]
* [[Giro d'Italia 1949|1949]] (22 maggio): 2ª tappa, [[Catania]] - Messina (263 km), vincitore [[Sergio Maggini]]
* [[Giro d'Italia 1976|1976]] (24 maggio): 4ª tappa, [[Cefalù]] - Messina (192 km), vincitore [[Francesco Moser]]
* [[Giro d'Italia 1982|1982]] (24 maggio): 10ª tappa, [[Cefalù]] - Messina (197 km), vincitore lo [[Svizzera|svizzero]] [[Urs Freuler]]
* [[Giro d'Italia 1989|1989]] (23 maggio): 3ª tappa, [[Villafranca Tirrena]] - Messina (cronometro a squadre, 32,5 km), vinta dalla [[Ariostea (ciclismo)|Ceramiche Ariostea]]
* [[Giro d'Italia 1993|1993]] (28 maggio): 6ª tappa, [[Villafranca Tirrena]] - Messina (130 km), vinta da [[Guido Bontempi]]
* [[Giro d'Italia
* [[Giro d'Italia
* [[Giro d'Italia
=== Motori ===
L'ACI Messina organizzava annualmente il Rally Internazionale di Messina, valido per il campionato nazionale. La corsa automobilistica si snodava su percorsi interamente asfaltati, per un totale di oltre {{M|500
Altre gare automobilistiche che si sono svolte nell'ambito comunale sono state lo slalom Kalonerò nella strada che sale al villaggio di San Placido Calonerò<ref>{{Cita web |url=http://www.milisanmarco.it/galleria/displayimage.php?album=43&pos=18 |titolo=Slalom Kalonerò |accesso=23 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824092337/http://www.milisanmarco.it/galleria/displayimage.php?album=43&pos=18 |dataarchivio=24 agosto 2017 |urlmorto=no }}</ref>, e lo slalom dei Colli Sarrizzo che ricalca la storica Coppa San Rizzo (o Sarrizzo)<ref>{{cita web|url=http://tele90.it/2008/10/08/automobilismo-messina-a-bua-lo-slalom-colli-san-rizzo/|titolo=Slalom Colli Sarrizzo|urlmorto=sì}}</ref>.
L'ultima gara di auto la "Ronde dei Peloritani"<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettadelsud.it/news//66727/Ronde-dei-peloritani--stanotte-si.html|titolo=Ronde dei Peloritani|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824053506/http://www.gazzettadelsud.it/news//66727/Ronde-dei-peloritani--stanotte-si.html|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref> svolta fino al 2013, su un'unica "prova speciale", ripetuta più volte, era ricavata lungo le strade dei Colli Peloritani appunto, ma non ha avuto lo stesso successo dei
Rimangono però gli appassionati che partecipano attivamente ai rally come equipaggi nelle gare che si svolgono in tutta la Sicilia. Sono rimaste come gare automobilistiche lo slalom di Salice dal 2017 e poi una sola prova speciale del Rally del Tirreno che parte sempre dalla frazione di Salice e percorrendo le strade dei colli San Rizzo giunge fino alla frazione di Gesso.
=== Vela ===
A Messina vengono svolte diverse regate veliche più o meno importanti tra cui sono stati organizzati per esempio nel 1982 i campionati mondiali di windsurf<ref>{{cita web|url=http://meridionews.it/articolo/46318/surf-la-sicilia-puo-fare-concorrenza-alla-california-condizioni-top-ma-burocrazia-e-poca-promozione/|titolo=Mondiali di Windsurf Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824053552/http://meridionews.it/articolo/46318/surf-la-sicilia-puo-fare-concorrenza-alla-california-condizioni-top-ma-burocrazia-e-poca-promozione/|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>.
I circoli nautici messinesi, tra cui il Circolo Tennis e Vela Messina<ref>{{cita web|url=http://www.ctvmessina.it/|titolo=Circolo del tennis e della Vela|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824051116/http://www.ctvmessina.it/|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>, Lega Navale Messina<ref>{{cita web|url=http://www.leganavale.it/strutture/messina|titolo=Lega Navale di Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824053541/http://www.leganavale.it/strutture/messina|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref> e la Motonautica Peloritana<ref>{{cita web|url=http://www.strettoweb.com/2017/05/messina-associazione-motonautica-e-velica-peloritana-al-quinto-posto-nel-trofeo-himera-svoltosi-nel-golfo-imerese/545941/|titolo=Motonautica Peloritana|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824092400/http://www.strettoweb.com/2017/05/messina-associazione-motonautica-e-velica-peloritana-al-quinto-posto-nel-trofeo-himera-svoltosi-nel-golfo-imerese/545941/|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref> assicurano durante tutto l'anno delle basi d'appoggio per poter praticare lo sport della vela.
=== Impianti sportivi ===
* [[Stadio San Filippo|Stadio Franco Scoglio "San Filippo"]], polo sportivo San Filippo, inaugurato nel 2004, capienza
* [[Stadio comunale "Giovanni Celeste"]],
* [[PalaRescifina]] (già PalaSanFilippo), polo sportivo San Filippo, inaugurato nel 2000, capienza
* [[PalaTracuzzi]], Roccaguelfonia (circonvallazione), inaugurato nel 1983, capienza
* Palestra "Juvara", via Placida<ref>{{cita web|url=http://www.comune.messina.it/informazioni/urp/schede-informative/sport/gestione-degli-impianti-sportivi-e-utilizzo-da-parte-delle-a/|titolo=Palestra Juvara|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824051902/http://www.comune.messina.it/informazioni/urp/schede-informative/sport/gestione-degli-impianti-sportivi-e-utilizzo-da-parte-delle-a/|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Centro Sportivo Universitario "Primo Nebiolo" (CUS Messina), c.da Conca d'Oro - Annunziata alta (il più grande del [[Meridione d'Italia]])<ref>{{cita web|url=http://www.cusunime.it/impianti|titolo=Impianti CUS Unime|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824051836/http://www.cusunime.it/impianti|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref>
* PalaNebiolo, inaugurato nel 2001, capienza {{formatnum:1000}} posti<ref>{{Cita web |url=http://www.messinaora.it/notizia/2016/12/31/via-la-tendopoli-nel-2017-il-palanebiolo-torna-allo-sport/86240|titolo=Palanebiolo, dal 2017 torna allo sport|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824092631/http://www.messinaora.it/notizia/2016/12/31/via-la-tendopoli-nel-2017-il-palanebiolo-torna-allo-sport/86240|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Stadio "Primo Nebiolo" baseball inaugurato nel 1998, capienza {{formatnum:2800}} posti
* Piscina comunale e Campo di Atletica "Cappuccini", via Trapani, capienza {{formatnum:1500}} posti<ref>{{cita web|url=http://www.fidalmessina.it/impianti-sportivi/|titolo=Campo di atletica Cappuccini|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170106185456/http://www.fidalmessina.it/impianti-sportivi/|dataarchivio=6 gennaio 2017|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.bambinopoli.it/corsisportivi03.php?id=984&Nome=Piscina%20Cappuccini&Comune=Messina&Sport=Nuoto%20acquaticit%C3%A0|titolo=Piscina Cappuccini}}</ref>
* Palestra comunale di Ritiro<ref>{{cita web|url=http://www.strettoweb.com/2013/10/messina-palestra-comunale-ritiro-la-v-circoscrizione-delibera-interventi-messa-sicurezza/100320/|titolo=Palestra comunale Ritiro|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824053457/http://www.strettoweb.com/2013/10/messina-palestra-comunale-ritiro-la-v-circoscrizione-delibera-interventi-messa-sicurezza/100320/|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Pista d'atletica e campo ex GIL "Salvatore Santamaria"<ref>{{cita web|url=http://www.fidalmessina.it/impianti-sportivi/|titolo=Campo Salvo Santamaria|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170106185456/http://www.fidalmessina.it/impianti-sportivi/|dataarchivio=6 gennaio 2017|urlmorto=sì}}</ref>
* Piscina comunale "Graziella Campagna", viale S. Martino<ref>{{cita web|url=http://www.nuotoinpiscina.it/piscine-messina/piscina-comunale-graziella-campagna-piscina-basic|titolo=Piscina comunale Graziella Campagna|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824052023/http://www.nuotoinpiscina.it/piscine-messina/piscina-comunale-graziella-campagna-piscina-basic|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* PalaMili, Mili San Marco inaugurato nel 2005<ref>{{cita web|url=http://www.tempostretto.it/news/impianti-sportivi-handball-messina-palamili-condizioni-pessime.html|titolo=PalaMili di Messina|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824092401/http://www.tempostretto.it/news/impianti-sportivi-handball-messina-palamili-condizioni-pessime.html|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Palazzetto di Gravitelli "Carmelo Russello", ultimato nel 2006<ref>{{cita web|url=http://www.radiostreet.it/archives/5048/il-palazzetto-dello-sport-di-gravitelli-sara-intitolato-a-carmelo-russello/|titolo=Palazzetto di Gravitelli|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824051439/http://www.radiostreet.it/archives/5048/il-palazzetto-dello-sport-di-gravitelli-sara-intitolato-a-carmelo-russello/|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>
* Palestra "Evemero", Ganzirri.<ref>{{cita web|url=http://evemeroscuole.gov.it/index.php?option=com_content&view=article&id=126:l-istituto&catid=80:generale&Itemid=1431|titolo=Palestra Evemero|accesso=23 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824052736/http://evemeroscuole.gov.it/index.php?option=com_content&view=article&id=126:l-istituto&catid=80:generale&Itemid=1431|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref>
== Note ==
== Voci correlate ==
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* [[Fiera Internazionale di Messina]]
* [[Maxiprocesso di Messina]]
* [[Quartiere ebraico di Messina]]
* [[Palazzi di Messina]]
* [[Ponte sullo Stretto di Messina]]
* [[Porto di Messina]]
* [[Provincia di Messina]]
* [[Sacco edilizio di Messina]]
* [[Storia di Messina]]
* [[Stretto di Messina]]
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== Altri progetti ==
{{
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|1=http://www.comunemessina.gov.it/|2=Sito del comune|accesso=22 agosto 2017|dataarchivio=20 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180420182451/http://www.comunemessina.gov.it/|urlmorto=sì}}
{{Vespri siciliani}}
{{
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Controllo di autorità}}
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