Manlio Brosio: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
|nome = Manlio Brosio
|immagine =
|carica = [[Segretario generale della NATO]]
|mandatoinizio = 1º agosto [[1964]]
|mandatofine = 1º ottobre [[1971]]
|predecessore = [[Dirk Stikker]]
|successore = [[Joseph Luns]]
|carica2 = [[
|mandatoinizio2 =
|mandatofine2 =
|
|predecessore2 = [[
|successore2 = [[Pietro Nenni]]
|carica3 = [[Partito Liberale Italiano#Segretario generale|Segretario del
|mandatoinizio3 = 4 giugno [[1944]]
|mandatofine3 = dicembre [[1944]]
|
|predecessore3 = [[Giovanni Cassandro]]
|successore3 = [[Leone Cattani]]
|alma mater = [[Università degli Studi di Torino]]
|predecessore9 = [[Pietro Quaroni]]
|successore9 = [[Mario di Stefano]]
|
|mandatoinizio10 = 25 maggio [[1972]]
|legislatura10 = [[VI legislatura della Repubblica Italiana|VI]]
|circoscrizione10 = [[Circoscrizione Piemonte (Senato della Repubblica)|Piemonte]]
|partito = [[Partito Liberale Italiano|PLI]] <small>(fino al 1946; 1972-1976)</small><br/>[[Partito Repubblicano Italiano|PRI]] <small>(1946-1972)</small>
|professione = Diplomatico
|titolo di studio = Laurea in giurisprudenza▼
|carica4 = [[Ministri della guerra del Regno d'Italia|Ministro della guerra]]
|mandatoinizio4 = 10 dicembre [[1945]]
|mandatofine4 = 1º luglio [[1946]]
|primoministro4 = [[Alcide De Gasperi]]
|predecessore4 = [[Stefano Jacini (1886-1952)|Stefano Jacini]]
|successore4 = [[Cipriano Facchinetti]]
▲|data_nascita = 10 luglio [[1897]]
|carica5 = [[Ministro senza portafoglio della Repubblica Italiana|Ministro senza portafoglio]]
|
|mandatofine5 = 21 giugno [[1945]]
▲|titolo = Laurea in giurisprudenza
|primoministro5 = [[Ivanoe Bonomi]]
|mandatoinizio6 = 17 agosto [[1945]]
▲|partito = Partito Liberale Italiano
|mandatofine6 = 10 dicembre [[1945]]
▲|legislatura = [[Senatori della VI Legislatura della Repubblica Italiana|VI]]
|primoministro6 = [[Ferruccio Parri]]
|carica7 = [[Ambasciatore d'Italia negli Stati Uniti d'America]]
|mandatoinizio7 = 31 gennaio [[1955]]
|mandatofine7 = 13 maggio [[1961]]
|predecessore7 = [[Alberto Tarchiani]]
|successore7 = [[Sergio Fenoaltea]]
|carica8 = [[Ambasciatore d'Italia nel Regno Unito]]
|mandatoinizio8 = 19 ottobre [[1951]]
|sito = http://www.senato.it/leg/06/BGT/Schede/Attsen/00007142.htm▼
|mandatofine8 = 18 novembre [[1954]]
|predecessore8 = [[Tommaso Gallarati Scotti]]
|successore8 = [[Vittorio Zoppi (diplomatico)|Vittorio Zoppi]]
|carica9 = [[Ambasciatore d'Italia in Russia|Ambasciatore d'Italia in Unione Sovietica]]
|mandatoinizio9 = 11 dicembre [[1946]]
|mandatofine9 = 20 dicembre [[1951]]
|incarichi10 = *[[Capogruppo (parlamento)|Capogruppo]] del [[Partito Liberale Italiano]] al [[Senato della Repubblica]] <small>(dal 13/07/1972 al 04/07/1976)</small>
*Vice-[[Capogruppo (parlamento)|capogruppo]] del [[Partito Liberale Italiano]] al [[Senato della Repubblica]] <small>(dal 26/05/1972 al 12/07/1972)</small>
|cotitolare2 = [[Pietro Nenni]]
}}
{{Bio
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|Attività2 = diplomatico
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , [[segretario generale della NATO]] dal 1º agosto
}}
== Biografia ==
Nacque a [[Torino]] il 10 luglio 1897 da Edoardo Brosio e Fortunata Curadelli<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/manlio-brosio_(Dizionario-Biografico)|titolo=BROSIO, Manlio in "Dizionario Biografico"|lingua=it-IT|accesso=2022-02-17}}</ref>. Mentre era studente
Terminato il conflitto e ripresi gli studi, dove si laureò nel 1920 e divenne uno stretto collaboratore di [[Piero Gobetti]]<ref name="Treccani">{{cita|Treccani.it}}.</ref>, aderendo al [[Partito Liberale Italiano]] e al progetto di ''[[La Rivoluzione liberale|Rivoluzione liberale]]'' di Gobetti, che lo portò a non sostenere il [[Regime Fascista|regime fascista]]. Diffidato dalla polizia [[Fascismo|fascista]] nel 1927, si allontanò dall'impegno [[politico]] diretto, pur mantenendo i contatti con gruppi [[Antifascismo|antifascisti]] e in particolare con [[Luigi Einaudi]] e [[Benedetto Croce]], e proseguendo nel ventennio [[Benito Mussolini|mussoliniano]] esercitò la professione di [[avvocato]].<ref name="Dizionario_Biografico" />
Durante la [[seconda guerra mondiale]], dopo l'[[armistizio di Cassibile]] del 1943, entrò nella [[resistenza italiana|resistenza]], diventando membro della giunta militare del [[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN]]<ref name="Sapere">Fonte: ''Sapere.it'', riferimenti in Collegamenti esterni.</ref> come delegato del [[Partito Liberale Italiano]] insieme con [[Giorgio Amendola]] ([[Partito Comunista Italiano|PCI]]), [[Riccardo Bauer]] ([[Partito d'Azione|PdA]]), [[Giuseppe Spataro]] ([[Democrazia Cristiana|DC]]), [[Sandro Pertini]] ([[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria|PSIUP]]) e [[Mario Cevolotto]] ([[Democrazia del Lavoro|DL]]). In particolare, tra le sue competenze (non avendo il PLI [[Brigata partigiana italiana|formazioni partigiane]] di partito) vi era quella di tenere i contatti con il [[Fronte militare clandestino]] del colonnello [[Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo|Cordero Lanza di Montezemolo]].▼
▲Durante la [[seconda guerra mondiale]], dopo l'[[armistizio di Cassibile]] del 1943, entrò nella [[resistenza italiana|resistenza]], diventando membro della giunta militare del [[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN]]<ref name="Sapere">
Nel [[1944]], per breve tempo, fu anche segretario politico del [[Partito Liberale Italiano]]. Al termine della guerra fu [[ministro senza portafoglio]] nei [[governo Bonomi I|governi Bonomi I]] e [[governo Bonomi II|II]]<ref name="Treccani"/>, vice presidente del consiglio nel [[governo Parri]]<ref name="Treccani"/> con delega per la [[Consulta Nazionale]], e ancora ministro, stavolta della Guerra, nel [[governo De Gasperi I|primo esecutivo]] guidato da [[Alcide De Gasperi]]<ref name="Treccani"/>. Dopo il [[ Referendum istituzionale del 1946|referendum istituzionale del 2 giugno 1946]], nel quale si era espresso in favore della Repubblica, uscì dal [[Partito Liberale Italiano|PLI]] che si era schierato a maggioranza per la Monarchia<ref>Indro Montanelli e Mario Cervi, ''L'Italia della guerra civile'', Milano, Rizzoli, 2001, p. 386: «Vi fu maretta anche nel congresso liberale, sia per le polemiche tra fautori e avversari della Repubblica - questi ultimi, in minoranza, contavano su nomi di spicco come Brosio e [[Nicolò Carandini|Carandini]] - sia per la dissidenza di alcuni elementi della sinistra che se ne andarono [...] I monarchici prevalsero anche sugli agnostici alla [[Benedetto Croce]]...»</ref>. ▼
▲Nel
Nel [[1947]] intraprese la sua carriera di diplomatico<ref name="Sapere"/> con la nomina ad [[Ambasciata d'Italia in Russia|ambasciatore]] a [[Mosca (Russia)|Mosca]]; nel [[1952]] passò a [[Londra]]<ref name="Treccani"/>, dove sottoscrisse il noto [[Memorandum di Londra|Memorandum d'intesa su Trieste]], per poi trasferirsi a [[Washington (distretto di Columbia)|Washington]] ([[1955]]), dove subentrò ad [[Alberto Tarchiani]] e [[Parigi]], in cui rimase dal [[1960]] fino a che, il 1º agosto del [[1964]], divenne segretario generale della [[NATO]]<ref name="Treccani"/> (primo italiano a ricevere tale incarico), carica che mantenne fino al 1º ottobre del [[1971]].▼
=== Carriera diplomatica ===
Pochi giorni prima, il [[Presidente degli Stati Uniti d'America|presidente degli Stati Uniti]] [[Richard Nixon]] lo aveva insignito della [[medaglia presidenziale della libertà]]. Dopo aver lasciato l'alleanza atlantica tornò a occuparsi della politica italiana. Senatore del PLI e capogruppo dei liberali al [[Senato della Repubblica|Senato]] dal [[1972]] al [[1976]]<ref name="Treccani"/>, nelle [[Elezioni politiche italiane del 1976|elezioni del 1976]] non fu rieletto e si ritirò dalla vita politica attiva<ref name="Dizionario_Biografico"/>. Nominato presidente del Comitato Atlantico Italiano nel gennaio del [[1979]], ricoprì tale ruolo sino alla morte, avvenuta nella natia Torino dopo breve malattia. Riposa nella tomba di famiglia a [[Venaria Reale]]<ref>Vedi l'articolo ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,detail/id,1441_02_1980_0069_0005_22955414/ Lunedì i funerali di Brosio]'' in ''Stampa Sera'', 15 marzo 1980, p. 5.</ref>.▼
▲
Il 14 giugno 1962 siglò per conto dell'Italia, assieme ai suoi omologhi di [[Belgio]], [[Danimarca]], [[Francia]], [[Germania]], [[Paesi Bassi]], [[Spagna]], [[Svezia]], [[Svizzera]] e [[Regno Unito]] il documento di costituzione dell'[[European Space Research Organization|ESRO]] (European Space Research Organisation), che nel 1975 confluì nell'istituzione dell'[[Agenzia spaziale europea|ESA]] (European Space Agency)<ref>{{Cita web|url=https://www.esa.int/About_Us/ESA_history/The_ESRO_Convention_and_juste_retour|titolo=The ESRO Convention and 'juste retour'|lingua=en|accesso=2021-06-14}}</ref>.
=== Segretario generale della NATO e ritorno alla politica ===
Il 1º agosto del 1964 divenne [[segretario generale]] della [[NATO]], il primo [[italia]]no a ricevere tale incarico, che mantenne per più di 7 anni, fino al 1º ottobre del 1971<ref name="Treccani" />. Pochi giorni prima che lasciasse l'incarico, il [[Presidente degli Stati Uniti d'America|presidente degli Stati Uniti]] [[Richard Nixon]] lo aveva insignito della [[medaglia presidenziale della libertà]].
▲
Manlio Brosio è stato membro della [[massoneria]] e della [[Gran Loggia d'Italia]] di [[Piazza del Gesù (Roma)|Piazza del Gesù]] a [[Roma]].
== Opere ==
* ''Riflessioni su Piero Gobetti'', presentazione di Beppe Bava e Carlofelice Rossotto, Torino, [s.n.], 1974.
* ''La soluzione occidentale della crisi italiana'', con Edgardo Sogno, [s.l.], [s.n.], 1976.
* ''Diari di Manlio Brosio'', a cura di Umberto Gentiloni Silveri, con la collaborazione di Maddalena Carli e Stefano Palermo, Bologna, Il
== Onorificenze ==
=== Onorificenze italiane ===
{{Onorificenze
|immagine = Cordone di gran Croce OMRI BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana
|collegamento_onorificenza = Ordine al Merito della Repubblica Italiana
|motivazione =
|luogo = [[Roma]], 2 giugno
}}
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine = Presidential Medal of Freedom (ribbon).png
|nome_onorificenza = Medaglia
|collegamento_onorificenza = Medaglia
|motivazione =
|
}}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* [https://baldi.diplomacy.edu/diplo/texts/Manlio_Brosio.pdf Manlio Brosio] - Collana di Testi diplomatici vol. 8, Ministero degli Affari Esteri - Servizio Storico e Documentazione, Roma, 1981.
== Voci correlate ==
Riga 110 ⟶ 142:
* [[Comitato di Liberazione Nazionale]]
* [[Resistenza italiana]]
* [[NATO|Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0003/articleid,0142_01_1972_0065_0003_4660487/ ''Il ritorno di Manlio Brosio''] articolo di [[Arrigo Levi]], ''La Stampa'', 18 marzo 1972, p. 3, Archivio storico. <small>URL visitato il 16/08/2012</small>
* [https://web.archive.org/web/20130317003723/http://archiviostorico.corriere.it/2012/febbraio/20/ambasciatore_dei_due_mondi_co_9_120220028.shtml ''L'ambasciatore dei due mondi. Manlio Brosio da Mosca a Washington, infine alla Nato''], articolo di [[Sergio Romano]], ''Corriere della Sera'', 20 febbraio 2012, p. 25, Archivio storico. <small>URL visitato il 16/08/2012</small>
*''Fondo Manlio Brosio,''{{Cita web|url=https://www.fondazioneeinaudi.it/archivio/fondi-archivistici/|titolo=Fondi archivistici, Fondazione Luigi Einaudi (Torino)}}
{{Box successione
|tipologia = militare
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|precedente = [[Stefano Jacini (1886-1952)|Stefano Jacini]]
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{{Box successione
|carica = Segretario del [[Partito Liberale Italiano]]
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|successivo = [[Leone Cattani]]
Riga 178 ⟶ 211:
{{Portale|biografie|diritto|NATO|politica}}
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Torino]]
[[Categoria:Ambasciatori d'Italia in Francia]]
[[Categoria:Ambasciatori d'Italia negli Stati Uniti d'America]]
Riga 184 ⟶ 218:
[[Categoria:Politici del Partito Liberale Italiano]]
[[Categoria:Segretari generali della NATO]]
[[Categoria:Ministri della
[[Categoria:Cavalieri di gran croce OMRI]]
[[Categoria:Decorati con la Medaglia presidenziale della libertà]]
[[Categoria:Senatori della VI
[[Categoria:Deputati della Consulta
[[Categoria:Governo Bonomi III]]
[[Categoria:Governo Parri]]
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