Mugnano di Napoli: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Mugnano di Napoli
|Panorama = Piazza_Municipio_Mugnano_1936.jpg
|Didascalia = Largo del Municipio con il vecchio edificio comunale (a destra). Foto del 1936.
|Bandiera = Mugnano di Napoli-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Campania
|Divisione amm grado 2 = Napoli
|Amministratore locale = Luigi Sarnataro
|Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Latitudine gradi = 40
|Latitudine minuti = 54
|Latitudine secondi = 15
|Latitudine NS = N
|Longitudine gradi = 14
|Longitudine minuti = 12
|Longitudine secondi = 28
|Longitudine EW = E
|Divisioni confinanti = [[Calvizzano]], [[Giugliano in Campania]], [[Marano di Napoli]], [[Melito di Napoli]], [[Napoli]], [[Villaricca]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 1174
|Nome abitanti = mugnanesi
|Patrono = [[san Biagio di Sebaste]]
|Festivo = 3 febbraio
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Mugnano di Napoli (Metropolitan City of Naples, region Campania, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Mugnano di Napoli nella [[città metropolitana di Napoli]]
}}
'''Mugnano di Napoli''', anche abbreviato in '''Mugnano''' (in passato, ''Mugnano di [a] [[Capodimonte (Napoli)|Capodimonte]]''<ref>Cfr. ''Rinascenza Salentina'', A. IV, n. 4, n.s., 1938, XVI, [[Lecce]], 1938, pp. 295-296.</ref>, ''Mugnano 'e Napule'' in [[lingua napoletana|napoletano]]<ref>''Antonio Altamura'', Dizionario dialettale napoletano, 1968, 2ª ediz., Fausto Fiorentino ([[Napoli]])</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Napoli]] in [[Campania]]. È annoverato tra gli antichi ''[[Casale (architettura)|casali]]'' del [[Regno di Napoli]].
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Mugnano di Napoli si trova nella [[
L'altitudine è compresa tra le quote 101 e {{m|146|ul=m slm}} degradando progressivamente lungo la direttrice nord-sud. In direzione est-ovest l'area è pressoché pianeggiante con un dislivello di pochi metri.
La continua [[Consumo di suolo|cementificazione]] del territorio ha reso Mugnano uno dei primi comuni della provincia con la maggiore superficie occupata da edifici<ref name=":00">{{Cita web| url=https://www.napolitoday.it/green/life/napoli-provincia-piu-cementificata-ricerca-ispra.html|titolo=Napoli è la provincia più cementificata d'Italia: lo studio|sito=NapoliToday|accesso=19 giugno 2025}}</ref>.
=== Geologia ===
La successione geologica s'inquadra nello schema generale della cintura metropolitana con depositi vulcanici che hanno origine dai [[Campi Flegrei]] e, parzialmente, dal sistema [[Monte Somma]]-[[Vesuvio]].
La millenaria [[erosione]] delle acque torrentizie nei banchi di
A causa delle continue inondazioni documentate sin dal [[XVII]] secolo, che apportavano ingenti danni a
{{Citazione|''Nel 1686, in seguito ad un violento temporale, le acque che, dalla collina dei Camaldoli, si riversarono nella pianura sottostante travolsero il Casale di Marano e gli altri Casali vicini, causando diversi danni a cose e a persone; difatti un giovane maranese, travolto dalla furia delle acque, fu trovato cadavere nelle campagne di Mugnano''}}
{{Citazione|''Dietro le proteste e il danno continuo delle popolazioni proprio alle porte di Napoli (...) e dopo un primo tentativo compiuto nel 1817 per rettificarne il corso, regolare il bacino inferiore del [[Volturno]], utilizzare le torbide durante le piogge, colmare alcuni stagni e paludi fra Licola e il [[lago di Patria]] (...) il 5 ottobre 1857 fu presentato alla Discussione del Consiglio Ordinario dello Stato il progetto di regolamento pel buon regime delle terre in pendio nei raggi delle opere di bonificazione che piacque al Re e, per volere di Lui, doveva essere tenuto presente nella discussione sulla legge forestale''<ref>Cfr. Ciasca R., ''Storia delle bonifiche del Regno di Napoli'', Laterza, Bari, 1928, pp. 44, 108, 136, 167 e 226.</ref>}}Nonostante numerosi progetti di riqualificazione e recupero presentati, questo tratto è stato parzialmente coperto con interventi della [[Regione Campania]]<ref>Cfr. ''Il killer Camaldoli'' da: ''Il Mattino'' del 21 giugno 1988.</ref>.
=== Clima ===
È presente il [[clima mediterraneo]]
La [[classificazione climatica di Thornthwaite]] è la seguente: C2 B'3sb'4 (clima da umido a subumido, terzo mesotermico con moderato [[deficit]] estivo).
Nell'area in oggetto, il numero di giorni piovosi è, in media, di 87 l'anno, mentre la pioggia totale annua è di {{m|855|ul=mm}}.
I valori pluviometrici medi scendono al di sotto dei {{m|50|u=mm}} mensili, durante il periodo maggio-agosto, e possono risultare nulli, in alcuni anni, tra febbraio e ottobre.
Le [[temperature]]
Le ultime grandi nevicate si sono avute nel febbraio [[2018]] con il [[Burian]] proveniente dall'Europa Orientale<ref>Nei giorni 26 e 27 febbraio sono stati registrati circa {{M|10|ul=cm}} di neve e temperature minime di {{m|0|/|-3|u=°C}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.napolitoday.it/cronaca/neve-scuole-chiuse-mugnano-26-27-febbraio-2018.html|titolo=Mugnano, temperature sotto zero e neve: scuole chiuse il 26 e 27 febbraio|sito=NapoliToday|accesso=2021-02-19}}</ref>.
== Storia ==
===Preistoria===
Le alture dei Camaldoli, residuo di un grande edificio vulcanico detto ''Archiflegreo'', furono sedi idonee allo stanziamento umano sin da epoca remota analogamente ai limitrofi pianori. Questi luoghi erano immersi nell'estesa [[macchia mediterranea]] tra boschi, selve, [[ceduo|cedui]], fratte, fossati naturali e canneti. La scelta di zone fertili ed il controllo d'importanti itinerari naturali consentirono una graduale evoluzione dalle connotazioni migratorie silvano-pastorali a quelle stanziali agresti.
=== Età antica ===
====Il periodo protostorico====
Le più antiche tracce locali di frequentazione umana sono state confermate, nel 2008, dal rinvenimento in contrada ''Pizzo Senza Fegato''<ref>Cfr. Comune di Mugnano di Napoli. Ufficio tecnico comunale, Soprintendenza BB.AA. di Napoli e Pompei, D.Lgs. nº 42/04: ''Vincolo conservativo località Senza Fegato-via [[Eugenio Montale]]'', Luglio 2008.</ref> di ceramica del [[età del Bronzo|Bronzo Antico]] precedente la grande [[Eruzione delle Pomici di Avellino|eruzione vesuviana delle pomici di Avellino]] verificatasi nel [[II millennio a.C.]]<ref>Eruzione avvenuta tra il 1880 e il 1680 a.C.</ref>. I reperti si inquadrano nella ''[[facies]]'' culturale di [[Palma Campania]]. Le attività di sussistenza erano basate prevalentemente sull'agricoltura, allevamento e caccia<ref>Cfr. Albore Livadie C., ''L'eruzione vesuviana delle Pomici di Avellino e la facies di Palma Campania'', Edipuglia, Bari, 1999.</ref>.
A poca distanza, la direttrice odierna via Antica di Chiaiano-via Bivio-Cupa Filanda ripercorre un antico [[tratturo]], già percorso dal [[Neolitico]], che metteva in collegamento l'area flegreo-napoletana e il circondario settentrionale.
====Il periodo preromano====
In epoca classica ([[V secolo a.C.]]) il territorio si collocava in posizione strategica tra l'ambiente costiero e collinare, interessato dalle colonie della [[Magna Grecia]], e l'[[entroterra]] campano occupato da [[Popoli indigeni|autoctoni]] [[Italici]] ed [[Etruschi]], gravitando intorno a [[Cuma]], [[Liternum]], [[Puteoli]], [[Napoli|Neapolis]], Velsu o Verxa (ipotizzata nei dintorni di [[Aversa]]) e [[Atella (comune)|Atella]].
Il modello demografico che si propone vede una distribuzione di nuclei rurali sparsi, [[necropoli]] adiacenti e [[santuari]] campestri con una massiccia frequentazione dalla metà del [[IV secolo a.C.]]<ref>{{cita libro|D.|Giampaola |cognome2=D'Henry|nome2= G.|capitolo=Le necropoli dell'entroterra|Napoli antica|1985|altri=Catalogo della Mostra|Macchiaroli Editore|Napoli|p=301}}</ref>
Le sepolture, in prevalenza a [[inumazione]], sono costituite da lastroni di tufo, tegoloni<ref>Dette anche ''a cappuccina'' per la tipica forma a spiovente.</ref> o semplici fosse terragne. I corredi funerari presentano, di norma, [[ceramica]] acroma di produzione locale e a [[ceramica a vernice nera|vernice nera]] accanto alla più pregiata [[ceramica campana]] a figure rosse.
Di particolare interesse archeologico
La prima scoperta archeologica documentata risale al 1829
Al medesimo periodo risalgono i resti di un [[Insediamento umano|insediamento]]
====Il periodo romano====
Durante la tarda [[repubblica romana]] (fine [[I secolo a.C.]]) l'area raggiunse la più alta densità demografica in seguito all'espansione della colonia marittima di Puteoli, con numerose ville rustico-residenziali e [[arte funeraria|monumenti]] funerari collegati alla [[via Consolare Campana]], garantendo uno sviluppo sociale ed economico sino alle [[invasioni barbariche del V secolo]]<ref>Cfr. Camodeca G., ''[[Quarto Flegreo]]'', ORPI Officina Grafica s.n.c, Napoli, 1980, pag. 5.</ref>.
Questi edifici erano di proprietà di famiglie appartenenti alla classe dirigente cittadina, [[liberto|liberti]] di condizione agiata e [[collegium|collegi funerari]].
Un [[mausoleo]] di epoca [[alto impero romano|imperiale]] ([[I secolo d.C.]])<ref>Descritto per la prima volta nel 1932 dal Regio Ispettore ai Monumenti Giacomo Chianese, il mausoleo presenta affinità con il coevo sepolcro denominato ''Ciaùrro'' situato nella villa comunale di Marano di Napoli. Cfr. Regia Soprintendenza alle Antichità della Campania e del Molise, ''Mugnano-Masseria Torricello. Relazione tecnica'', 21.11.32 ''(Collezione privata Archeologo Davide Fabris)''. Cfr. Comune di Mugnano di Napoli (NA), Ufficio tecnico comunale, Sovrintendenza BB.AA. di Napoli e Caserta, Legge 1089/39: ''Vincolo conservativo Masseria Torricelli e mausoleo funerario'', 20.06.94.</ref> è utilizzato come [[cisterna]] nella [[Masseria]] Torricelli (fine [[XVI secolo]]) situato in via Antica di
Un [[ipogeo]] di I-[[II secolo d.C.]] oggi scomparso<ref>
Sepolture a coppi e tegoloni del medesimo periodo costituivano le deposizioni più modeste di braccianti e schiavi al servizio dei proprietari locali.
Resti della [[centuriazione della Campania antica]] ''Ager Campanus I-II'', con assegnazione di terre a [[veterani]] di guerra, sono individuabili nelle odierne direttrici stradali:
* via Santa Maria delle Grazie
* via Rolando Rossetti-via della [[Resistenza italiana|Resistenza]]<ref>Già ''via Toccare''. ''Ibidem''.</ref>-Cupa di Melito
* via Murelle-Bosco-via Roma-piazza Municipio<ref>Già ''Strada S. Aniello''. ''Ibidem''.</ref>-via [[Armando Diaz]]-via Giacomo Brodolini
* via [[Guglielmo Oberdan]]-via [[San Lorenzo]]
* via Alveo Spinelli-Torricelli<ref>Cfr. Fabris D., ''Lungo il Torricello'', op. cit., pag. 23.</ref>.
===Età medievale===
====La fondazione di Carpignano e Mugnano====
Lungo l'alveo di Camaldoli sorse, intorno al [[V secolo]], l'abitato rurale di ''Carpinianum'', ritenuto la prima fondazione della cittadina, con la chiesa intitolata a [[San Giovanni Battista]].
In seguito alle incursioni di [[Visigoti]]<ref>I Visigoti, comandati da [[Alarico]] invasero la Campania nel [[410]] saccheggiando e radendo al suolo [[Capua]] e [[Nola]].</ref>, [[Vandali]], [[Eruli]]<ref>I Vandali di [[Genserico]] e gli Eruli di [[Odoacre]] devastarono la vicina Atella tra il [[455]] ed il [[476]].</ref>, [[Ostrogoti]]<ref>Durante la sanguinosa [[guerra gotica (535-553)]] contro i [[Bizantini]]; Cfr. Procopio, ''De bello gothico'', I, 10.</ref> in Campania e, più tardi, di [[Longobardi]] nel tentativo di conquistare Napoli<ref>Napoli venne assediata per la prima volta dai Longobardi nell'inverno del 581 e, successivamente, nel 592. Nel 599 divenne rifugio di quanti dalle zone limitrofe vollero sfuggire ai conquistatori germanici che si erano fortificati a [[Benevento]].</ref>, [[Franchi]] e [[Saraceni]]<ref>La memoria storica testimonia le frequenti incursioni di Saraceni dal 812 quanto dei più temibili acquartieramenti di loro milizie mercenarie nelle zone periferiche, dal momento che: ''«per li confini di questi territori, la Liburia longobarda e Ducato (bizantino), erano li Capuani e Neapolitani in continue guerre [...] I Saraceni, ora nemici, ora alleati coi Longobardi ed il Duca di Napoli, infestavano queste terre e così rimanevano i borghi e le campagne vuote d'abitanti; cresceva l'impunità e con esse violenze d'ogni specie»''. Cfr. Chianese D., ''Paniscoculi'', Napoli, Regia Tipografia Giannini, 1902, pp. 26-37.</ref> gli abitanti di Carpignano si trasferirono gradualmente dalla parte opposta dell'alveo i cui argini, probabilmente elevati, consentivano un riparo adeguato.
Secondo l'ipotesi più attendibile, il [[toponimo]] deriverebbe dal verbo latino ''munìre''="proteggere"<ref>Rispetto al nome [[prediale]] di origine puteolana ''Minius'' o ''Munius'' proposto da Finamore E. in ''Origine e storia dei nomi locali campani'', Arcolaio, Napoli, 1964, p. 53 e riportato in {{cita|Gargiulo|p. 32}}.</ref>, in relazione ad un ''locus munitus'' posto ai limiti settentrionali del [[Ducato di Napoli]]<ref>Il Ducato di Napoli confinava con i Longobardi di [[Capua]] lungo il tratto dell'antico alveo di Camaldoli, detto ''Fossatum publicum'', che attraversava i Casali di ''Grumum'' ([[Grumo Nevano]]), ''Malitum'' (Melito) e ''Paniscoculi'' (Villaricca). Cfr. Gribaudi P., ''Sul nome «Terra di Lavoro»'' in ''Rivista Geografica Italiana'', XIX (1907), pp. 193-210.; Cfr. Chianese D., ''Paniscoculi'', pp. 39-40.</ref>. Documenti e cartografie antiche riportano le denominazioni ''Munianum'', ''Mugnanum'', ''Mungnanum'', ''Mognano'', ''Mongano'' e ''Moiano''<ref>Cfr. Capasso B., op. cit. pagg. 70 e 79; Giustiniani L., Op. cit, pag. 177; Ibidem; [[Archivio di Stato di Napoli]], ''Fondo Notai del 600'', Scheda nº 540/8, Fogli da 152 a 155. Cfr. [[Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III]] di Napoli, Sez. Manoscritti, ''Carta Topografica della Provincia di Terra di Lavoro'', di De Rossi D.; De Seta C., op. cit., pag. 30.; Summonte G.A., ''Historia della Città e Regno di Napoli'', I, a spese di Raffaello Gessari nella Stamperia di Domenico Vivenzio, Napoli, 1748, pp. 314-315.</ref>.
Nel corso del [[XIII secolo]], [[Federico II di Svevia]] riconobbe a Mugnano la fisionomia giuridica di ''Universitas Civium'' demaniale che mantenne rapporti specifici e privilegi con Napoli<ref>«Trentasei Casali circondavano il Distretto (di Napoli) in modo da servire negli antichi documenti a delimitarlo. Essi appartengono solo largamente alla circoscrizione civile di Napoli, in quanto che avevano gli stessi privilegi della città, dei diritti sull'annona e sui dazi; ma si guidavano con Sindaci propri». Cfr. Capasso B., Monumenta ad Neapolitani Ducatus Pertinentia, Tomo II, Napoli, 1881, pp. 38-41, 91-103; Cfr. Del Pezzo N., ''I casali di Napoli'', in ''Napoli nobilissima'', nº 1, Napoli, 1892, pp.139-140.</ref>.
===Età
Tra fine XVII secolo e inizio XVIII troviamo la definizione: {{Citazione|''Mugnano, Casale Regio di Napoli, da cui n'è distante [[Miglio italiano|miglia]] 4 incirca, situato in luogo piano, ove l'aria non è delle insalubri''<ref>Cfr. [[Lorenzo Giustiniani (erudito)|Lorenzo Giustiniani]], ''Dizionario Geografico Ragionato del Regno di Napoli'', VI, Napoli, 1797-1816; [[Arnaldo Forni Editore]], [[Ristampa#Ristampa anastatica|ristampa anastatica]], [[Bologna]], 1969-'70. Il termine deriva presumibilmente da ''casàti'', ovvero gli abitanti dediti alla [[Agricoltura|coltivazione della terra]]. Cfr. Cesare De Seta, ''I Casali di Napoli'', [[Editori Laterza]], [[Bari]], 1984.</ref>}}
Nel [[1789]] Mugnano fu sede di un importante Circolo di ''«Studi di Antichità»'' nel Palazzo Dentice<ref>L'attuale proprietà De Magistris in piazza Dante.</ref>, cui vi prendeva parte il Marchese [[Michele Arditi]], Soprintendente agli Scavi del Regno Borbonico e Direttore Generale del [[Museo Archeologico Nazionale di Napoli]]<ref>''«Praetermissa in Plautum. Queste osservazioni Plautine sono state messe insieme da me nell'anno Allense 1789, e propriamente dal dì 28 di aprile in poi; godendo dopo le mie non ignobili vicende dell'ozio letterario in Mugnano di Capodimonte, in casa del Cav. D. Francesco Dentice (di [[Accadia]]) mio amico»''. Cfr. ''Rinascenza salentina'', op. cit..</ref>.
Il casale in passato era mèta delle migliori famiglie nobili napoletane, alcune delle quali vi si stabilirono.
Storia documentata è che a Mugnano nacquero molti esponenti della casata [[Capece (famiglia)|Capece Minutolo]], tra questi anche il primo <nowiki>''Principe di Canosa''</nowiki> Fabrizio Capece Minutolo (29 giugno [[1684]]).
Un figlio adottivo (come risulta da documenti del Tribunale di Napoli) di quest'ultimo, ovvero Fabrizio Riccardo Memola Capece Minutolo, fu Sindaco di Mugnano per ben due mandati elettorali: dal 21 febbraio [[1885]] al 25 maggio [[1888]], in seguito dal 1º ottobre [[1900]] all'8 ottobre del [[1909]] e ciò risulta anche dall'elenco dei sindaci che hanno amministrato la città.
Nel 1806 furono emanate le [[Leggi eversive della feudalità]] che decretarono la fine di tutti i privilegi feudali nel Regno di Napoli e l'inizio dell'Amministrazione comunale.
=== Simboli ===
Mugnano di Napoli ha, come propri simboli distintivi, lo [[stemma]] e il [[gonfalone]]<ref>Stemma e gonfalone sono
==== Stemma ====
Il vecchio stemma raffigurava un mugnaio con un asino intento a girare una macina da mulino<ref>Da cui l'[[etimologia popolare]] del toponimo antico ''Munianum'' da ''Ager Munianus'' = "Campo dei Mugnai" che si ritrova in {{cita|Gargiulo|p. 30}}.</ref>. I documenti anteriori alla [[proclamazione del Regno d'Italia]] recano il timbro con lo [[stemma del Regno delle Due Sicilie]] adottato il 2 agosto [[1802]].
Lo stemma attuale è estratto dall'[[Archivio di Stato di Napoli]] ed è conforme al [[Sigillo (oggetto)|sigillo]] esistente nel fondo ''Voci di Vettovaglie'' in Terra di Lavoro (XVIII secolo)<ref>Cfr. Fascio 128, fascicolo 3, p. 45.</ref>:
{{Citazione|D'azzurro, al [[Vite (araldica)|tralcio di vite]] posto [[in banda]] abbassata sul fianco sinistro dello scudo, pampinoso di sei e fruttato di quattro, il tutto d'oro, sormontato da uno [[stiletto]] d'argento, posto [[in palo]], manicato d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.}}
==== Gonfalone ====
{{Citazione|
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:Complesso Parrocchiale Giulio De Luca.jpg|thumb|Chiesa di San Alfonso e San Luigi]]
*Chiesa di San Giovanni Battista a Carpignano (V secolo). Fu il primo fulcro intorno al quale sorse il villaggio di Carpignano. Restaurata nel 1656 e nel 2004.
*Chiesa di Santa Maria Assunta al Trivio (X secolo)
*Cappella di S. Maria di Campo D'Isola (VIII-XIII secolo)
*Chiesa di San Biagio Vescovo e Martire (XI-XVI secolo). Tra le altre cose, conserva una Madonna del Rosario del celebre pittore cilentano [[Paolo De Matteis]].
*Cappella San Lorenzo Martire (XVIII secolo). Costruita nel 1708 come cappella gentilizia della famiglia Flauto.
*Chiesa e Ritiro della Beata Vergine del Carmine (XIX secolo). Fu inaugurato nel [[1861]].
*Chiesa e Convento del Sacro Cuore di Gesù (XIX secolo)
*Chiesa dei SS. Alfonso e Luigi (XX secolo), costruita riprendendo la forma di una [[nave]] simbolicamente in rotta verso il cielo.
*Chiesa del Beato Nunzio Sulprizio (XXI secolo)
=== Architetture civili ===
[[File:Villa Vulpes (anni 20).png|thumb|Villa Vulpes intorno al 1920]]
* Palazzo Capece-Minutolo (fine XVI secolo). Fu abbattuto insieme all'attigua cappella di sant'Aniello. Su quello stesso suolo sorge l'edificio scolastico Sequino.
* Palazzo Brancaccio (XVII secolo)
* Palazzo Filomarino (XVII secolo)
* Palazzo Capecelatro-Chianese (XVII secolo)
* Palazzo Dentice-De Magistris (XVII secolo)
* Palazzo Zurlo-Capasso (XVIII secolo)
* Palazzo Flauto (XVIII secolo)
* Villa Venusio (fine XVIII secolo), costruita dalla famiglia Capece Minutolo.
* Palazzo Capasso (XIX secolo)
* Villa Vulpes (XVIII secolo), con impianto neoclassico, all'interno è presente una cappella dedicata a Sant’Anna.
===Aree archeologiche===
* Reperti di epoca protostorica (II millennio a.C.) in contrada Pizzo Senza Fegato
* Insediamento abitativo e necropoli di epoca preromana (IV-III secolo a.C.) in contrada Paparelle
* Mausoleo di epoca romana (I secolo d.C.) in contrada Torricelli
* Villa rustico-residenziale di epoca romana (fine I secolo a.C.-III secolo d.C.)
* Villa rustica di epoca romana (I secolo a.C.-IV-V secolo d.C.) in contrada Pizzo Senza Fegato
* Antiche [[Masseria|Masserie]], testimonianze della civiltà contadina
====Mausoleo Torricelli====
Lungo la "via Antica Chiaiano" è situato un sepolcreto cinerario a forma di torre, risalente al I secolo d.C.<ref>{{cita web|url=https://www.napolitoday.it/cronaca/mugnano-archivio-storico-neapel-al-torricello.html|titolo=Mugnano: "Il Torricello", a passeggio tra storia e cultura dimenticate|accesso=}}</ref> Attorno a questa torre romana, dal XVI secolo in poi, vennero costruiti diversi corpi di fabbrica, arrivando a formare una [[Masserie|masseria]] fortificata denominata ''Masseria Torricelli''. Accanto a questa masseria è ubicata una piccola cappella in stile gotico, chiamata ''Santa Maria di Campo d’Isola''<ref>{{cita web|url=https://piscinola.blogspot.it/2014/02/il-torricello-da-un-seprolcreto-romano.html|titolo=Il Torricelli, da sepolcreto romano a masseria fortificata|accesso=}}</ref>.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Mugnano di Napoli}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2022 la popolazione straniera era di 610 persone, pari all'1,79% della popolazione.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it}}</ref>
=== Tradizioni e folclore ===
==== Festa del Sacro Cuore di Gesù ====
== Cultura ==
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* Emittente radiofonica ''Radio Azzurra Napoli Doc'' con studi presso la struttura della ''Morgan TV''.
=== Musica ===
È la città natale del noto musicista [[Samurai Jay]].
== Geografia antropica ==
=== Contrade ===
Campo delle Mele, Cannito Grande, Cannito Piccolo, Caracciolillo, Caracciolo-Aiello, Epitaffio, Fiore, Fruscio, Monaco, Murelle-Bosco, Napolano, Paparelle, Pastena, Pizzo Senza Fegato, Pozzillo, Ramora, Romora, Rossa, S. Alfonso, S. Giovanni a Campo, S. Giovanni a Carpignano, Terracciano, Torricelli, Zì Peppe<ref>Cfr. Comune di Mugnano di Napoli. Ufficio tecnico comunale, Planimetrie catastali cosiddette ''borboniche'', op. cit., aggiornamenti 1960, 1962.</ref>.
===Urbanistica===
Nel comune vige il [[Piano Regolatore Generale]] approvato con deliberazione nel 1985 e divenuto esecutivo nel 1986.
Negli ultimi decenni si è registrata una forte cementificazione del territorio. Secondo uno studio dell'ISPRA che ha redatto una classifica dei comuni più cementificati d'Italia, Mugnano si colloca al 19º posto in Italia tra i comuni con la maggiore superficie occupata da edifici<ref name=":00" />.
== Economia ==
{{F|centri abitati della Campania|settembre 2018}}
Lungo la SP1 circumvallazione esterna, sono sorte nel corso del tempo numerose attività commerciali e produttive di vario genere. Nel 1992 venne aperto un centro commerciale con una superficie coperta di circa 19 mila mq.
Le coltivazioni agricole locali, caratterizzate in passato da una produzione cereagricolo-vinicola unitamente a quelle più rinomate della [[canapa]] del [[lino (fibra)|lino]] e del [[tabacco]], sono tipiche di un ambiente asciutto o supportato da adeguata irrigazione.<ref name="Titolo">{{Cita pubblicazione|autore=Comune di Mugnano di Napoli|anno=2018|titolo=Richiesta del Titolo di Città|url=https://www.comune.mugnano.na.it/index.php/download/eyJpdiI6Ik9XcDZZeThsb3ZRMVlPYWhIYmthTHc9PSIsInZhbHVlIjoiV0ZuVHl0V05iYkxmQkswbUxFdFUzSzM4SE5JdHdDaHl6bWNvSWNjU0xzQT0iLCJtYWMiOiI2MWU3Y2I1OTk4OTM4NmJjMzU0MzljODc0OThkZmU2NGQwMGI1NmRkNDcyYmYwYmZlOTRkMmRjNjY1MDBiOGNhIn0=/dcc4_del_29_01.2018.pdf}}</ref>
Sono presenti appezzamenti prevalentemente frutticoli, seguite da rare superfici seminative o incolte, nei quali troviamo la [[Melannurca campana]] e la [[Ciliegia]] (varietà [[Arecca]], [[Ciliegia Burlat|Bigarreau]], [[Ciliegia del monte|Del monte]], Durone I-II-III, [[Ciliegia Ferrovia|Ferrovia]], Giorgia, [[Ciliegia Lapins|Lapins]], Maggiaiola<ref>{{Cita web |url=https://archeologiaarborea.it/ciliegia-maggiaiola/|titolo=Ciliegia Maggiaiola|sito=archeologiaarborea.it|accesso=2025-06-19}}</ref> e [[Ciliegia Malizia|Malizia]]) seguite dal [[pesco]], [[albicocco]], [[susino]], [[Crataegus germanica|nespolo]], [[gelso]], [[Juglans|noce]], [[Corylus avellana|nocciolo]], [[Prunus |mandorlo]] e [[Diospyros kaki|cachi]].
La [[vitis vinifera|vite]], assente nel censimento del [[1991]], è quasi sempre associata al frutteto, normalmente ''maritata'' ad essenze quali il [[pioppo]] retaggio di antichissimi metodi in uso nella Pianura Campana.
È, inoltre, riscontrata la varietà detta ''a cornicelli'', un tempo molto diffusa, ma che, oggigiorno, risulta difficilmente reperibile<ref>Cfr. A.A.V.V., ''I suoli della Provincia di Napoli-Camera di Commercio di Napoli'', Edizioni CUEN, Napoli, 1995.</ref>.
Il comune promuove il [[mercato ittico]] lungo un'area di 40.000 metri quadri, mentre, negli anni Sessanta-Settanta, era rinomato l'artigianato delle [[calzature]]. Sopravvive la lavorazione del ferro e del vetro.<ref name="Titolo" />
== Infrastrutture e trasporti ==
Il trasporto pubblico a Mugnano non ha collegamenti diretti con Napoli centro, ma solo con la sua periferia. La stazione più vicina per raggiungere il capoluogo campano è la [[Chiaiano (metropolitana di Napoli)|fermata di Chiaiano]] della linea 1.
La stazione metropolitana [[Mugnano (metropolitana di Napoli)|Mugnano]], appartenente alla [[Linea Napoli-Giugliano-Aversa]] (detta anche ''linea Arcobaleno''), viene gestita dall'[[Ente Autonomo Volturno|EAV]]. Essa è stata inaugurata il 16 luglio [[2005]] e il colore che la contraddistingue è il viola.
[[File:Banchine della metropolitana di Mugnano.jpg|thumb|Stazione metropolitana di Mugnano]]
Sino al [[1976]], in ''via Napoli'' era in funzione la stazione facoltativa della [[Ferrovia Alifana Bassa|ferrovia Alifana]] che collegava Piazza Carlo III a Napoli con Alife. Esisteva anche la [[stazione di Mugnano-Calvizzano]]<ref>{{cita web |url = http://www.lestradeferrate.it/mono1/1calvi.htm |titolo = La Stazione di MUGNANO-CALVIZZANO ed il percorso fino alla Circumvallazione Esterna}}</ref> situata in via Raffaele Granata al confine con Calvizzano.
;Linea tranviaria
Fra il [[1902]] e il [[1960]] la città era collegata col capoluogo di regione mediante un'apposita diramazione delle [[tranvie di Capodimonte]] attraverso la linea 62.
;Progetti intercomunali
Era in via di progettazione nel corso degli [[anni 2000]] una [[metropolitana leggera]], denominata ''MicroMetrò'', il cui percorso si sarebbe dovuto sviluppare da [[Villaricca]], passando per Mugnano, [[Calvizzano]], [[Marano di Napoli|Marano]] e terminando alla fermata di [[Piscinola (metropolitana di Napoli)|Piscinola]] della [[Linea 1 (metropolitana di Napoli)|Linea 1 della metropolitana di Napoli]]. Tuttavia, i fondi già stanziati per il MicroMetrò furono spostati per terminare il prolungamento della Linea 1.
Tra il 2022 e il [[2023]]<ref>{{cita web |url=https://www.sudnotizie.com/mobilita-sostenibile-ok-definitivo-al-pums-della-citta-metropolitana-di-napoli/ |titolo=Mobilità sostenibile, ok definitivo al PUMS della Città Metropolitana di Napoli }}</ref> è stato approvato dalla Città Metropolitana di Napoli il nuovo [[Piano Urbano della Mobilità|Piano Urbano della Mobilità Sostenibile]], che prevede la progettazione di un collegamento, con bus o [[tramvia]] a sede riservata, detto ''Gronda Ovest'', che dalla stazione di [[Chiaiano (metropolitana di Napoli)|Chiaiano]] della [[Linea 1 (metropolitana di Napoli)|Linea 1]] potrebbe passare per i comuni di Mugnano, [[Marano di Napoli|Marano]], [[Calvizzano]], [[Villaricca]], [[Qualiano]] e [[Giugliano in Campania|Giugliano]], fino alla [[stazione di Licola]] della [[Circumflegrea]].<ref>{{cita web |url=https://www.cittametropolitana.na.it/documents/10181/9755501/Relazione+di+Piano+-+Progetto+PUMS+CMNA.pdf/f1310fab-03d0-4084-b0d9-7412667769f1 |titolo=Città Metropolitana di Napoli- Relazione Piano di progetto PUMS CMNA |urlmorto=sì }}</ref>
Il 28 gennaio [[2025]] è stato presentato il piano del [[Napoli|Comune]] e della [[Città metropolitana di Napoli|Città Metropolitana di Napoli]] per il potenziamento del trasporto rapido di massa, e tra i progetti presentati da far finanziare al [[Ministero dei trasporti e delle infrastrutture|Ministero dei Trasporti]] è stato riproposto il progetto ''"Gronda Ovest"'' come [[monorotaia]] sopraelevata che da [[Scampia]] segue il tragitto della [[Circumvallazione Esterna di Napoli]] e collega direttamente Mugnano di Napoli, Villaricca, Giugliano in Campania e Qualiano e indirettamente [[Melito di Napoli]], Marano di Napoli e Calvizzano.<ref>{{Cita web |autore=Comune di Napoli |url=https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/53301 |titolo=Potenziamento del trasporto rapido di massa|sito=www.comune.napoli.it|accesso=29 gennaio 2025}}</ref>
;Strade
A seguito della forte urbanizzazione, la [[circumvallazione esterna di Napoli]] non svolge più il suo ruolo di strada a scorrimento veloce, ma funge da strada locale.
== Amministrazione ==
{{Vedi anche|Sindaci di Mugnano di Napoli}}
=== Elezione diretta del sindaco (dal 1993) ===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|24 aprile [[1995]]|9 settembre [[1996]]|Maurizio Maturo|[[Partito Democratico della Sinistra|PdS]]|[[Sindaco]]|<ref name=":0">{{Cita web|url=https://dait.interno.gov.it/elezioni/anagrafe-amministratori|titolo=Anagrafe degli amministratori locali e regionali|sito=Dipartimento per gli affari interni e territoriali|data=2017-02-23 |accesso=11 novembre 2024}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|9 settembre [[1996]]|12 maggio [[1997]]|Vincenzo De Vivo|-|[[Commissario prefettizio|Commissario<br>prefettizio]]|<ref name=":0" />}}
{{ComuniAmminPrec|12 maggio [[1997]]|10 gennaio [[2000]]|Maurizio Maturo|[[Partito Democratico della Sinistra|PdS]]|[[Sindaco]]|<ref name=":0" />}}
{{ComuniAmminPrec|10 gennaio [[2000]]|1º maggio [[2000]]|Eugenia Valente|-|[[Commissario prefettizio|Commissario<br>prefettizio]]|<ref name=":0" />}}
{{ComuniAmminPrec|1º maggio [[2000]]|17 agosto [[2000]]|Francesco Chianese|[[Democratici di Sinistra|DS]]|[[Sindaco]]|<ref name=":0" /><br>Deceduto<br>in carica}}
{{ComuniAmminPrec|17 agosto [[2000]]|28 maggio [[2001]]|Daniele Palumbo|[[Democrazia è Libertà - La Margherita|DL]]|''[[Sindaco]]<br>facente<br>funzioni''|<ref name=":0" />}}
{{ComuniAmminPrec|29 maggio [[2001]]|9 marzo [[2004]]|Daniele Palumbo|[[Democrazia è Libertà - La Margherita|DL]]|[[Sindaco]]|<ref name=":0" />}}
{{ComuniAmminPrec|9 marzo [[2004]]|5 aprile [[2005]]|Mariagrazia D'Ascia|-|[[Commissario prefettizio|Commissario<br>prefettizio]]|<ref name=":0" />}}
{{ComuniAmminPrec|5 aprile [[2005]]|13 aprile [[2010]]|Daniele Palumbo|[[Partito Democratico (Italia)|PD]]|[[Sindaco]]|<ref name=":0" />}}
{{ComuniAmminPrec|13 aprile [[2010]]|24 aprile [[2014]]|Giovanni Porcelli|[[Partito Democratico (Italia)|PD]]|[[Sindaco]]|<ref name=":0" />}}
{{ComuniAmminPrec|24 aprile [[2014]]|15 giugno [[2015]]|Claudio Vaccaro|-|[[Commissario prefettizio|Commissario<br>prefettizio]]|<ref name=":0" />}}
{{ComuniAmminPrec|15 giugno [[2015]]|''In carica''|Luigi Sarnataro|[[Partito Democratico (Italia)|PD]]|[[Sindaco]]|<ref name=":0" /><br>Eletto per due<br>consiliature}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
== Sport ==
L'impianto calcistico locale è lo [[Stadio Alberto Vallefuoco]].
Nel Comune aveva sede la società [[Football Club Neapolis|Neapolis]], non più attiva. Il Naples 1926 C5 è invece una società di calcio a 5 che milita nel campionato regionale di Serie C1.
Nel 2013, per la prima volta nella sua storia, la società di tennistavolo Stet Mugnano disputa la Serie A<ref>{{Cita web |url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2013/10/18/foto/la_stet_mugnano_compie_40_anni_e_debutta_in_serie_a-68887386/1/ |titolo=La Stet Mugnano ha 40 annie debutta in serie A|sito=la Repubblica|data=2013-10-18|accesso=19 giugno 2025}}</ref>.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
*{{cita libro |cognome=Gargiulo |nome=Francesco |titolo= Mugnano di Napoli: fra storia e tradizioni |anno=1982 |editore= Ferraro Editore |città=Napoli |cid= Gargiulo }}
== Voci correlate ==
* [[Tranvie di Capodimonte]]
* [[
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Agro giuglianese}}
{{Comuni della città metropolitana di Napoli}}
{{Portale|Campania|Napoli}}
[[Categoria:Mugnano di Napoli| ]]
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