Castello di Montalto in Chianti: differenze tra le versioni
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{{struttura militare
|Nome = Castello di Montalto in Toscana
|Nome originale =
|Parte di =
|Posizione geografica = Centro Italia
|Struttura = Castello
|Immagine =
|Didascalia = Veduta del castello di Montalto dalla strada di accesso
|Stato =
|Stato attuale = ITA
|Suddivisione =
|Città = [[Castelnuovo
|LatGradi = 43
|LatPrimi = 22
|LatSecondi = 05.35
|LatNS = N
|LongGradi = 11
|LongPrimi = 32
|LongSecondi = 49.26
|LongEW = E
|Tipologia = castello medievale
|Utilizzatore =
|Primo proprietario = famiglia Berardenga
|Stile = [[Architettura medievale|medievale]] e [[Architettura neogotica|neogotico]]
|Funzione strategica = difensiva
|Termine funzione strategica = 1555
|Inizio costruzione = [[X secolo]]
|Termine costruzione = restaurato nell'[[XIX secolo|Ottocento]] e nel [[XX secolo|Novecento]]
|Costruttore =
|Materiale = pietra e
|Armamento =
|Altezza =
|Demolizione =
|Condizione attuale = restaurato
|Proprietario attuale = famiglia Coda Nunziante
|Visitabile = no
|
|Comandante attuale =
|Comandanti storici =
|Occupanti =
|Azioni di guerra =
|Eventi =
|Note =
|Sito web = [https://www.montaltointoscana.com sito ufficiale]
|Ref =
}}
Il '''castello di Montalto''' si trova nel comune di [[Castelnuovo Berardenga]], ad est di [[Siena]], in una zona conosciuta come "la [[Berardenga]]"<ref>Dal nome di un'importante famiglia medievale di [[Franchi Sali|origine salica]] che dominò a lungo questi territori, i conti [[Berardenga]] detti anche Berardeschi o Berardenghi.</ref>, un vasto territorio nella regione del [[Chianti (regione)|Chianti]] in [[Toscana]].
La maggior parte del castello è di origine medievale, con alcune parti precedenti l'[[XI secolo]]. Il fortilizio ebbe grande importanza strategica dal [[XIII secolo|XIII]] al [[XV secolo]] per la sua posizione sul confine fra [[Siena]] e [[Firenze]]. Varie opere di restauro furono eseguite nel [[XVI secolo|XVI]] e nel [[XIX secolo]].
== Storia ==
=== Prime notizie ===
La torre fu probabilmente eretta dai [[Longobardi]] nel [[VI secolo|VI]] o [[VII secolo]], ma la parte principale del castello fu costruita verso la fine del primo millennio dai discendenti di
La notizia più antica che abbiamo sul
=== La battaglia di Montalto ===
Montalto dominava un'importante strada medievale che permetteva ad Arezzo e i suoi territori l'accesso al [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]]<ref>“Lo statuto dei viarii di Siena” a cura di D. Ciampoli e T. Szabo, Siena 1992.</ref>, ed era di grande importanza strategica per Siena per via della sua posizione proprio sul confine fra i territori di Siena e quelli di Firenze ed i suoi alleati.
I fiorentini intendevano portare l'intera Toscana sotto
Di particolare rilievo è la cosiddetta
=== La guerra infinita fra Siena e Firenze ===
[[File:Castello di montalto,
[[File:Castello di montalto, stemma palmieri 01.JPG|thumb|Lo [[stemma]] dei Palmieri in cima alla scalinata]]
Nel [[1251]] [[Repubblica fiorentina|Firenze]] invase nuovamente il territorio di [[Repubblica di Siena|Siena]]. Questa inviò a Montalto e ad altre due fortezze del territorio una guarnigione di 200 uomini (fanti e cavalieri, ma anche truppe [[Mercenario|mercenarie]]) e vettovaglie per almeno 25 giorni, per prepararsi ad un'ennesima campagna militare. A questo punto la famiglia dei Berardenghi era già in declino, e il castello passò del tutto sotto il controllo di Siena.
Montalto fu al centro di varie altre battaglie, la maggior parte delle quali fra lo
Le condizioni sicure o meno nella
Oltre agli aiuti finanziari, Siena in più occasioni mandò a Montalto anche truppe e munizioni (come si vede da documenti del 1402, 1431, 1452, 1478).<ref>Archivio di Stato di Siena, Concistoro N° 260, c. 19 e 359, c.29v.</ref> Il castello fu capace di resistere a un assedio nel 1479<ref>A. ALLEGRETTI, “Ephemerides senenses 1450-1496” in “Rerum Italicarum Scriptores” a cura di L.A Muratori, vol. XXXIII, 1733, pag. 789.</ref>, ma nel 1526 risulta nuovamente occupato dal nemico;<ref>Archivio di Stato di Siena, Balia 596, n° 52.</ref> nel 1529 era sede di una guarnigione da Siena.<ref>Archivio di Stato di Siena, Balia 596, n° 54; 14, c.47- 48. e Balia 401, c.93r.</ref> Queste ripetute battaglie e
=== Lavori di restauro ===
[[File:Montalto stemma.jpg|thumb|
[[File:Montalto sanmartino.jpg|thumb|L'affresco sulla torre d'ingresso, dalla parte interna alle mura, raffigura
[[File:Montalto altare.jpg|thumb|La [[pala d'altare]] della chiesa di San Martino fu
Nel 1546, con Siena e Firenze ancora alle armi, ''messer'' Giovanni Palmieri non ebbe grandi difficoltà nel convincere il governo di Siena a cedergli Montalto con la promessa di difenderlo a spese proprie. I costi di ristrutturazione del castello sarebbero stati forti, certo, ma in cambio Palmieri otteneva una [[Signoria cittadina|signoria]] indipendente.
Purtroppo la situazione non fu facile, almeno all'inizio. Nel 1553 Montalto fu occupato dagli eserciti dei fiorentini e dell'imperatore [[Carlo V d'Asburgo]] (alleato con Firenze), i quali lo diedero alle fiamme prima di proseguire verso [[San Gusmè]].<ref>Archivio di Stato di Siena, Balia 763, c.11 e 17.</ref> Ma con la sconfitta di Siena nel 1555, le ostilità fra Siena e Firenze cessarono e il castello finalmente ebbe un po' di tregua.
Montalto era gravemente danneggiato, ed anche i suoi vasti beni terrieri erano ormai inselvatichiti, incolti, e quasi del tutto abbandonati dai loro abitanti. Pure la chiesa di San Martino, secondo una [[visita pastorale]] effettuata dal vescovo di Arezzo nel 1567,<ref>Archivio Diocesano di Arezzo, Visite Pastorali, secc. XV-XX, regg.85.</ref> risulta spoglia e disadorna, e non è presente neanche il sacerdote. Francesco e Scipione Palmieri (figli di Giovanni) cominciarono a restaurare il castello nel 1570-1572, e aggiunsero abbellimenti in stile [[Architettura rinascimentale|rinascimentale]], come ad esempio il portico lungo la facciata sul cortile. Anche la cappella fu oggetto di rifacimenti, e nel 1583 essa risulta intonacata e pavimentata (cosa, quest'ultima, alquanto rara al tempo), con un altare ben provvisto di arredi sacri; ma ora non era più una parrocchia autonoma, perché annessa a quella del vicino monastero. Affreschi rappresentanti le varie tenute legate al castello e scene di vita quotidiana nella tenuta furono aggiunti al salone fra il 1570 e il 1587. Montalto divenne la residenza di campagna dei Palmieri, la cui dimora principale era a Siena.
Durante i seguenti due secoli e mezzo ci sono poche informazioni sul castello. Uno studio demografico<ref>L. BONELLI CONENNA, “Castelnuovo Berardenga nel XVII secolo. La relazione Gherardini del 1676”, Biblioteca Comunale di Castelnuovo, Quaderno 7, 1987.</ref> commissionato nel 1676 dal granduca di Toscana [[Cosimo III de' Medici]] segnala 7 fuochi (famiglie) per complessivi 50 individui di cui 32 maschi (esclusi gli stessi Palmieri). Il [[Catasto Leopoldino]] del 1830<ref>Archivio di Stato di Siena, Catasto Leopoldino, sez.L, f.25.</ref> registra a Montalto 5 poderi e vari appezzamenti di terreni adibiti a vigne, agricoltura e boschi.
Giuseppe Palmieri intraprese nuove opere di restauro nella metà del [[XIX secolo]], nello stile [[Architettura neogotica|neogotico]] che era diffuso a quel tempo. Le mura di difesa furono ricostruite e la torre fu rialzata ad una altezza simile a quella originale. La cappella fu rifatta all'interno delle mura e adornata nel 1853 da una [[pala d'altare]] in stile rinascimentale, ad opera dello stesso Giuseppe, che raffigura la ''Madonna con bambino affiancata da due santi'' e con il castello di Montalto visibile nel sottofondo.
L'opera di ristrutturazione fu completata nel 1908 dal figlio Antonio, a cui si deve anche la realizzazione della torre d'ingresso, impreziosita nella parte interna da un affresco sovrastante il tipico [[arco ribassato]] senese e raffigurante [[Martino di Tours|san Martino]] che dona il proprio mantello a un mendicante.
=== Montalto oggi ===
[[File:Castello di montalto, cappella, int. 02.JPG|thumb|left|Cappella]]
Dagli inizi degli [[Anni 1950|anni cinquanta]] e fino ai [[Anni 1970|settanta]], con l'agricoltura su bassa scala che diventava sempre meno redditizia in Italia, molti contadini cominciarono ad abbandonare le fattorie alla ricerca di lavoro più proficuo in città. Questo graduale esodo dalla campagna lasciò Montalto priva di sufficiente personale regolare per lavorare la terra, e il castello divenne un peso per gli eredi Palmieri. Nel 1970 le ultime eredi della casa Palmieri Nuti, Sobilia sposata a Don Gennaro Carafa Cantelmo Stuart, [[principe del Sacro Romano Impero]] e principe di [[Roccella Ionica|Roccella]]<ref>http://www.famiglienobilinapolitane.it/Genealogie/Carafa%20Cantelmo%20Stuart.htm</ref>, e sua sorella Vittoria sposata al nobiluomo generale Francesco d'Assisi Forquet,<ref>http://www.famiglienobilinapolitane.it/Genealogie/Forquet.htm</ref> cedettero Montalto al cugino della prima, Giovanni Coda Nunziante, professore di economia agraria all'università di Napoli.
Sotto il Coda Nunziante e sua moglie Diana, Montalto vive una nuova fiorente stagione, non soltanto come villa e azienda agricola ma anche come struttura turistica. I terreni sono coltivati ad [[agricoltura biologica]], e allo stesso tempo molte case coloniche, che erano rimaste abbandonate, sono state riorganizzate e adibite a dimore per vacanze da offrire in [[agriturismo]].
Suggestiva, infine, anche la leggenda della ''Dama blu'', amante del signore del maniero nei primi anni del [[XIX secolo]], fatta uccidere presumibilmente dalla legittima consorte. Il suo teschio era conservato, fino a tempi recenti, in uno stanzino della torretta (poi fatto seppellire nel cimitero) e si dice che l'ipotetico spettro faccia sentire ancora l'inquietante ma benevola presenza sia di giorno che di notte.<ref>La storia è stata narrata personalmente dalla proprietaria del maniero durante la trasmissione ''Castelli d'Italia'', andata in onda il 23 maggio 2016, alle ore 15.00, sul canale gratuito [[Marcopolo]].</ref>
=== Agricoltura biologica ===
L'attuale tenuta, comprendente un'area di 270 ettari (circa 650 acri), è
Per mantenere basso l'impatto ambientale non vengono utilizzati [[concime|concimi chimici]] né [[prodotto fitosanitario|fitofarmaci]]. Prodotti offerti al consumatore includono olio extra vergine d'oliva, miele, uova e una varietà di verdure a seconda della stagione.
=== Agriturismo ===
I nuovi proprietari, pionieri in ciò che oggi viene chiamato agriturismo, hanno man mano
Dopo la seconda guerra mondiale, il castello e i suoi cinque poderi restanti erano ancora dimora di più di 80 persone. Oggi solo i proprietari vi abitano tutto l'anno, mentre in estate sono ospitati più di 40 villeggianti.
== Architettura ==
[[File:Castello di montalto, cortile con loggia.JPG|thumb|left|Cortile interno]]
[[File:Montalto saladarmi.jpg|thumb|La Sala d'Armi, il salone centrale del maniero]]
Montalto si innalza su una collina sovrastante il [[Ambra (torrente)|torrente Ambra]]. Oltrepassando un grande arco sormontato da una torre con [[caditoia|caditoie]] si accede al cortile interno con al centro un pozzo. Sulla destra si erge la chiesa dedicata a [[san Martino di Tours]], e sulla facciata interna del torrione d'ingresso si trova un grande affresco che ritrae la famosa scena del Santo che offre il proprio mantello ad un mendicante.
Sul lato sinistro del cortile si apre un loggiato con quattro archi, dal quale si entra nella vasta Sala d'Armi caratterizzata da un grande camino e da una ricca collezione di lance, armature e armi sia bianche che da fuoco risalenti al [[XIV secolo]] e successivi. Negli spazi tra i capitelli che sorreggono le travi di legno del soffitto si osservano pitture che raffigurano stemmi gentilizi, scene di vita quotidiana (caccia, agricoltura) e i poderi che erano legati al castello nel [[XVI secolo]].
I [[Merlo (architettura)|merli]] e le [[Feritoia|feritoie]] della torre di guardia con base a [[Scarpa (architettura)|scarpa]] dimostrano il suo ruolo di fortezza difensiva sul confine fra le perenni rivali Siena e Firenze. Sei altri edifici completano il piccolo villaggio, ed il complesso è circondato da una cinta di mura in pietra e mattoni che nel corso dei secoli hanno subito numerosi rifacimenti.
== Note ==
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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[[Categoria:Castelli
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