Assenzio: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|il singolo di J-Ax e Fedez|Assenzio (singolo)}}
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{{nota disambigua|il film muto|Absinthe, il liquore della rovina|Absinthe}}
[[Immagine:Degas-L'assenzio.jpg|right|thumb|''[[L'assenzio]]'', di [[Edgar Degas]]]]
{{NN|bevande alcoliche|gennaio 2011}}
L''''Assenzio''' (o '''assenzio''') è un [[distillazione|distillato]] ad alta gradazione alcolica all'aroma di [[anice]] derivato da [[erba|erbe]] quali i [[fiore|fiori]] e le [[foglia|foglie]] dell'assenzio maggiore (''[[Artemisia absinthium]]''), dal quale prende il nome. Talvolta viene erroneamente definito un [[liquore]], ma non lo è; essendo l'assenzio imbottigliato senza l'impiego di [[zucchero]], ergo è classificato come [[distillato]]. <ref> ''Traite de la Fabrication de Liqueurs et de la Distillation des Alcools'', Duplais (1882 terza edizione, pagina 249). </ref>
[[File:Edgar Germain Hilaire Degas 012.jpg|thumb|''[[L'assenzio]]'', di [[Edgar Degas]]]]
L''''assenzio''' è un [[distillazione|distillato]]<ref>''Traite de la Fabrication de Liqueurs et de la Distillation des Alcools'', Duplais (1882 terza edizione, pagina 249)</ref> ad alta gradazione alcolica all'aroma di [[anice]], derivato da [[erba|erbe]] quali i [[fiore|fiori]] e le [[foglia|foglie]] dell'assenzio maggiore (''[[Artemisia absinthium]]''), dal quale prende il nome.
 
== Storia ==
Essendo di colore verde (naturalmente o mediante l'uso di coloranti artificiali), l'assenzio si è affermato anche con l'[[epiteto]] ''Fée Verte'' (''Fata Verde''). Viene generalmente bevuto aggiungendo dell'acqua ghiacciata e/o dello zucchero. Questo tipo di preparazione è una parte importante, quasi una sorta di rito, per chi beve assenzio.
L'assenzio fu inventato da un medico francese, Pierre Ordinaire, che in fuga dalla Rivoluzione francese si trasferì a [[Couvet]], in [[Svizzera]], nel 1792. Tra le erbe officinali della zona, che i medici di campagna dell'epoca utilizzavano per preparare rimedi naturali, trovò l'assenzio maggiore, di cui conosceva l'uso nei tempi antichi. Sperimentando con questa pianta iniziò a produrre un forte distillato da circa 60°, contenente oltre all'assenzio molte altre erbe tra cui [[anice]], [[Hyssopus officinalis|issopo]], [[Dictamnus albus|dittamo]], [[Acorus calamus|acoro]] e [[Melissa officinalis|melissa]]. Il liquore di Ordinaire divenne un famoso toccasana a Couvet e assunse già il soprannome ''la Fée Verte'' (la Fata Verde). Si pensa che alla sua morte ne tramandò la ricetta segreta alle sorelle Henriod di Couvet, ma è possibile che in realtà le Henriod producessero il proprio assenzio già da prima di Ordinaire.<ref name=ISS>{{cita web|url=http://www.dronet.org/sostanze/sos_pdf/Smart_Drugs_ISS.pdf|autore=Pichini et al.|titolo=Smart Drugs|pagina=40|editore=Dipartimento del Farmaco, Istituto Superiore di Sanità, Roma|accesso=1º marzo 2014}}</ref>
 
Nel corso del [[XIX secolo]] si diffusero in Francia e Svizzera molte distillerie di assenzio con vari marchi, ma il distillato divenne particolarmente noto alla fine del secolo, grazie alla fama che ebbe tra gli artisti e gli scrittori di [[Parigi]]. L'assenzio, consumato da molti artisti famosi con rituali elaborati e accessori stravaganti, divenne un'ispirazione dello stile di vita ''[[Bohème|bohémien]]''. La bevanda ebbe enorme successo in Europa, ma declinò nel giro di poco più di un decennio, a causa di vari fattori: il movimento contro l'[[alcolismo]] che si diffuse all'inizio del [[XX secolo]], gli studi scientifici dell'epoca che individuarono la pericolosità del [[tujone]] contenuto, e le pressioni dei produttori di vino francesi che ne temevano la concorrenza.<ref name=ISS/>
L'assenzio è noto per la popolarità che ebbe in [[Francia]] specialmente a causa dell'associazione con gli scrittori ed artisti parigini del [[Romanticismo]] alla fine del [[XIX secolo]] e all'inizio del [[XX secolo|XX]], fino alla sua proibizione nel [[1915]]. La marca di assenzio più conosciuta nel mondo era la [[Pernod Fils]].
 
== Caratteristiche ==
L'assenzio appariva o incolore o di tutte le sfumature della [[clorofilla]], dal giallo tenue al verde smeraldo, ed ha un sapore complesso dovuto ad un perfetto bilanciamento degli aromi delle varie erbe. In aggiunta alle foglie di assenzio, esso contiene semi di [[anice]] verde (l'anice stellato raramente era utilizzato e solo in modeste quantità), semi di [[finocchio]], [[issopo]], [[melissa]], [[artemisia pontica]] e diversi altri ingredienti che cambiavano da distilleria a distilleria quali [[angelica]], [[menta]], [[genepì]], [[camomilla]], [[coriandolo]].
Essendo generalmente di colore verde (tramite la colorazione che avviene per infusione di erbe), l'assenzio si è affermato anche con l'[[epiteto]] ''Fée Verte'' (''Fata Verde''). Viene generalmente bevuto aggiungendo dell'acqua ghiacciata e, facoltativamente, dello zucchero.
È una falsità priva di fondamento quella secondo cui l'assenzio venisse in alcuni casi adulterato con [[oppio]]: non esiste alcun documento storico che lo confermi e nessuna ricetta storica che ne parli.
 
L'assenzio è noto specialmente a causa dell'associazione con gli scrittori ed artisti parigini del [[Decadentismo]] per la popolarità che ebbe in [[Francia]] alla fine di quel secolo e all'inizio del successivo, fino alla sua proibizione nel 1915. [[Carlo Dossi]], nelle sue [[Note Azzurre]], dice che [[Giuseppe Rovani|Rovani]], il romanziere della [[scapigliatura]], faceva un uso smodato di assenzio. La marca di assenzio più conosciuta nel mondo era la [[Pernod Fils]].
L'assenzio è prodotto per macerazione e diretta distillazione degli ingredienti. Successivamente, qualora lo si desiderasse, lo si colora con un'ulteriore macerazione di erbe tra cui l'artemisia pontica, l'issopo e la melissa.
 
L'assenzio appare incolore o di tutte le sfumature della [[clorofilla]], dal giallo tenue al verde smeraldo e ha un sapore complesso dovuto agli aromi delle varie erbe con le quali viene prodotto. In aggiunta alle foglie di assenzio, esso contiene semi di [[anice]] verde (l'anice stellato, frequente invece nei suoi surrogati di scarsa qualità, raramente era utilizzato e solo in modeste quantità), semi di [[Foeniculum vulgare|finocchio]], [[issopo]], [[Melissa officinalis|melissa]], [[artemisia pontica]] e diversi altri ingredienti che cambiavano da distilleria a distilleria quali [[Angelica (botanica)|angelica]], [[mentha|menta]], [[genepì]], [[camomilla]], [[coriandolo]].
Varietà meno pregiate di questa bevanda sono fatte per mezzo di [[essenza|essenze]] o olii mischiati a freddo nell'[[Etanolo|alcol]].
 
L'assenzio è prodotto per macerazione e diretta distillazione degli ingredienti. Successivamente, qualora opportuno, lo si colora con un'ulteriore macerazione di erbe tra cui l'artemisia pontica, l'issopo e la melissa. Varietà meno pregiate di questa bevanda sono fatte per mezzo di [[Olio essenziale|essenze]] o olii mischiati a freddo nell'[[Etanolo|alcool]]. Il contenuto alcolico è estremamente elevato per permettere alla [[clorofilla]] di restare stabile il più a lungo possibile (tra il 45% ed il 75%).
Storicamente, c'erano 4 varietà di assenzio: ''ordinario'', ''semi-eccellente'', ''eccellente'', e ''superiore'' o ''svizzero'', l'ultima delle quali aveva un tenore alcolico maggiore rispetto alle altre. Il miglior assenzio contiene dal 65% al 75% di alcol. È risaputo che nel [[XIX secolo|diciannovesimo]] secolo l'assenzio, come molti cibi e bevande del tempo, era occasionalmente contraffatto da affaristi con [[rame]], [[zinco]], [[indaco]], o altre sostanze coloranti per conferirgli il colore verde; questo non fu ovviamente mai fatto dalle migliori distillerie.
 
Storicamente, c'erano 4 varietà di assenzio: ''ordinario'', ''semi-eccellente'', ''eccellente'', e ''superiore'' o ''svizzero'', l'ultima delle quali aveva un tenore alcolico maggiore rispetto alle altre. Il miglior assenzio contiene dal 65% al 75% di alcol. Nel [[XIX secolo|diciannovesimo secolo]] l'assenzio, come molti cibi e bevande del tempo, era occasionalmente contraffatto da affaristi con [[rame]], [[zinco]], [[indaco]], o altre sostanze coloranti per conferirgli il colore verde; questo non fu ovviamente mai fatto dalle migliori distillerie.
La diceria che l'assenzio venisse spesso bevuto con gocce di [[laudano]] nasce per di più da esaltazioni dei media di rari casi storicamente documentati. Il laudano era davvero poco diffuso e solo tra chi se lo poteva veramente permettere, e questi erano soliti utilizzarlo ovunque capitasse (il più delle volte nel vino): è molto facile che questi lo mettessero anche nell'assenzio poiché l'assenzio era molto bevuto praticamente da tutti, ma questo non significa che l'usanza fosse così diffusa.
 
Sembrerebbe una tesi priva di fondamento, sorta con l'intenzione di attribuire all'assenzio ottocentesco proprietà proprie di droghe diverse dall'alcol, quella secondo cui l'assenzio venisse in alcuni casi adulterato con [[oppio]]: non esiste infatti nessuna fonte attendibile che ne parli.
La notevole popolarità che l'assenzio ebbe durante il XIX secolo (grazie anche a prezzi relativamente contenuti e accessibili a tutti i ceti) portò i produttori di vini, [[cognac]] e [[whisky]] a iniziare una vera e propria guerra contro l'assenzio, guerra che fu prontamente accolta dai governi per poter porre fine al diffuso alcolismo, piaga del XIX secolo francese.
La diceria che l'assenzio venisse spesso bevuto con gocce di [[laudano]] nasce per lo più da esaltazioni dei media di rari casi storicamente documentati. Il laudano era assai poco diffuso e solo tra chi se lo poteva veramente permettere, e questi erano soliti utilizzarlo ovunque capitasse (il più delle volte nel vino): è possibile che costoro lo mettessero anche nell'assenzio, poiché l'assenzio era molto bevuto; quest'usanza è perciò da attribuire solo a pochi ricchi oppiomani.
 
La notevole popolarità che l'assenzio ebbe durante il XIX secolo (grazie anche a prezzi relativamente contenuti e accessibili a tutti i ceti) portò i produttori di vini, [[cognac (distillato)|cognac]] e [[whisky]] a iniziare una vera e propria guerra contro l'assenzio, guerra che fu prontamente accolta dai governi per poter porre fine al diffuso [[alcolismo]], piaga del XIX secolo francese.
== La preparazione del liquore ==
 
== Preparazione del distillato ==
L’assenzio si ottiene (o dovremmo dire che si dovrebbe ottenere) per macerazione di erbe, semi e radici in alcool di vino a 85°. La macerazione può durare dalle 6 alle 12 ore. Infine il macerato viene distillato e, ancora a 85° viene colorato con una seconda macerazione e infine portato alla gradazione desiderata.
[[File:Koehler1887-PimpinellaAnisum.jpg|thumb|Anice, uno dei principali ingredienti]]
Il distillato si ottiene per [[distillazione]] dell'intera pianta, previa macerazione della stessa in alcool.
In un secondo momento, è possibile trattare il distillato così ottenuto, in infusione con erbe scelte, sia per dare una colorazione al distillato stesso e fargli acquisire la tonalità desiderata nella presentazione estetica del prodotto, che permettergli di acquisire nuovi aromi.
 
Nei trattati sulla preparazione dell'assenzio di fine ottocento pervenuti, l'assenzio è prodotto solamente per distillazione. Per specifiche si rimanda alla bibliografia. Gli ingredienti distillati base sono:
Gli ingredienti distillati generalmente sono:
*semi di [[anice]] verde
*''[[Artemisia absinthium]]''
*semi di [[foeniculum vulgare|finocchio]].
 
Altre erbe possono essere miscelate e variano da ricetta a ricetta. Possono trovarsi nella preparazione:
artemisia absinthum, semi di finocchio, semi di anice verde, semi o radici di angelica, camomilla, veronica, genepì, issopo, artemisia pontica, anice stellato, coriandolo…
 
* [[issopo]]
mentre per la colorazione generalmente si usano melissa, menta, artemisia pontica, fiori di issopo
* [[Illicium verum|badiana]]
* radici di [[Angelica archangelica|angelica]]
* [[Coriandrum sativum|coriandolo]]
* [[Matricaria chamomilla|camomilla]]
* [[veronica (botanica)|veronica]]
* [[finocchio selvatico]]
* [[mentha|menta]]
* scorza di [[limone]]
* scorza di [[arancia]]
* resina [[mirra]]
* [[vaniglia]]
e ancora: altre tipologie di artemisia (pontica, dracunculus, genepi...), [[cannella]], [[Glycyrrhiza glabra|liquirizia]], [[salvia]], [[carcadè]], [[lavanda]]...
 
solitamentePer lela colorazione, possono essere utilizzate: [[melissa officinalis|melissa]], menta, ''[[Artemisia pontica]]'' e issopo. Alcune ricette prevedono dai 6 ai 12 ingredienti e ogni distilleria hautilizza ila suoisua miscela di segretierbe. La base dell’absinthedell'''absinthe'' resta tuttavia la stessa ed è comune a tutte le ricette: il distillato del macerato di artemisia''Artemisia absinthum eabsinthium'', semi di anice verde. Questae è la base comune a tutte le ricettefinocchio.
 
Nella fabbricazione degli alcolici, è possibile trovare preparati con [[oli essenziali]] estratti dai vegetali in questione; anche nel caso dell'Assenzio, alcuni produttori utilizzano questo metodo. Ovviamente, si ottiene un prodotto differente da una distillazione diretta dei macerati; ma più economico per la commercializzazione.
Prodotti di qualità inferiore vengono preparati aggiungendo gli oli essenziali di quelle stesse piante all’alcool.
Ovviamente non è possibile pretendere di ottenere un assenzio di qualità in questo modo.
 
==La preparazionePreparazione della bevanda ==
=== Generalità ===
[[Immagine:Preparing absinthe.jpg|thumb|200px|Il metodo classico, la preparazione:<br/>
[[File:Preparing absinthe.jpg|thumb|Il metodo classico, la preparazione:<br />
1 - La dose di liquore<br/>
<ol><li>La dose di distillato</li>
2 - Il cucchiaio con la zolletta<br/>
3 - L'aggiunta dell'acqua,<li>Il versatacucchiaio sopracon la zolletta<br/li>
<li>L'aggiunta dell'acqua, versata sopra la zolletta</li>
4 - Il liquore diluito ed opacizzato, ''louche'', pronto per la consumazione]]
<li>Il distillato diluito ed opacizzato, ''louche'', pronto per la consumazione</li></ol>]]
 
L’assenzioL'assenzio, originariamente, non veniva mai bevuto puro, ma solo dopopreparato esserecon diluitoacqua. Classicamente la diluizionepreparazione avveniva aggiungendo acqua ghiacciata con un rapporto che andava da 3:1 a 5:1, ed una zolletta di [[zucchero]] per dolcificare la bevanda. Tale preparazione venne viacol viatempo canonizzata fino a definire un vero e proprio prevedere l''rituale'', che prevedeva l’usouso di appositi bicchieri e cucchiai[[cucchiaio forati.da I tipici bicchieri d'assenzio|cucchiai erano in genere dei piccoli calici, eventualmente con una linea di livello per segnalare la giusta dose di liquore. In particolare il tipo ''[[Pontarlierforati]]'', dal nome dell'omonima cittadina francese, prevede una base ad ampolla per un'immediata determinazione della quantità di liquore da diluire.
 
I tipici bicchieri d'assenzio erano in genere dei piccoli calici, eventualmente con una linea di livello per segnalare la giusta dose di distillato. In particolare, il tipo ''[[Pontarlier]]'', dal nome dell'omonima cittadina francese, prevede una base ad ampolla per un'immediata determinazione della quantità di assenzio da utilizzare.
===Metodo classico===
Sul bicchiere contenente assenzio viene posto un cucchiaio forato su cui viene posata una zolletta di zucchero. Sopra la zolletta viene versata delicatamente, eventualmente goccia a goccia, dell'acqua ghiacciata, in modo da provocare lo scioglimento dello zucchero e la diluizione del liquore, in un rapporto in genere da 3:1 a 5:1.
 
=== Metodo classico ===
Durante questa fase, i componenti del liquore che non sono solubili in acqua, quali [[Pimpinella anisum|anice verde]], e semi di [[Foeniculum vulgare|finocchio]], emergono dalla soluzione e tendono ad opacizzarla, andando a dar vita ad un'opalescenza lattiginosa, detta ''louche'', dal [[lingua francese|francese]], opaco o ombreggiato. La diluizione in acqua non era importante solo dal punto di vista dell'abbassamento della [[etanolo|gradazione alcolica]] (tipicamente intorno ai 70° ) del liquore, ma anche per consentire all'intero ''bouquet'' aromatico della bevanda di svelarsi, poiché nel liquore puro si ha una netta prevalenza dell'[[anice]].
Sul bicchiere contenente assenzio viene posto un cucchiaio forato su cui viene posata una zolletta di zucchero. Sopra la zolletta viene versata delicatamente, eventualmente goccia a goccia, dell'acqua ghiacciata, in modo da provocare lo scioglimento dello zucchero e la diluizione del distillato, in un rapporto in genere da 3:1 a 5:1.
 
Durante questa fase, i componenti del distillato che non sono solubili in acqua, quali [[Pimpinella anisum|anice verde]], e semi di [[Foeniculum vulgare|finocchio]], emergono dalla soluzione e tendono ad opacizzarla, andando a dar vita ad un'opalescenza lattiginosa, detta ''louche'', dal [[lingua francese|francese]], opaco o ombreggiato. La diluizione in acqua non era importante solo dal punto di vista dell'abbassamento della [[etanolo|gradazione alcolica]] (tipicamente intorno ai 70°) del distillato, ma anche per consentire all'intero ''bouquet'' aromatico della bevanda di svelarsi, poiché nel distillato puro si ha una netta prevalenza dell'[[anice]].
La bevanda veniva poi delicatamente mescolata con lo stesso cucchiaio forato.
 
La bevanda veniva poi delicatamente mescolata con lo stesso cucchiaio forato. L'aggiunta di una zolletta di zucchero, ed eventualmente anche più d'una, non nasceva come necessità dal tipo liquoredi distillato ma piuttosto dal tipico gusto francese dell'epoca, fine [[XIX secolo|Ottocento]], che vedeva una netta prevalenza di bevande dolci.
 
=== Metodi alternativi e spuri ===
Un metodo alternativo, per la diluizione del liquoredistillato, di cui si hanno testimonianze dell'epoca, era basato sull'uso di due bicchieri e non prevedeva l'uso di zollette di zucchero. In un calice sufficientemente capiente era deposto un calice più piccolo contentecontenente la dose di liquoredistillato. Si provvedeva ad aggiungere acqua ghiacciata, analogamente al metodo classico, fino a che il liquoredistillato contenuto nel bicchiere più piccolo non tracimasse completamente. Il metodo era evidenteevidentemente macchinoso e non prese mai del tutto piede.
 
Nella seconda metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]], quando l'assenzio iniziò la sua fase di crescente popolarità, iniziarono a fare comparsa nei bar e ''bistrot'', le fontane. QuestoQuesti grossi contenitori per l'acqua, lo zucchero ed eventualmente il ghiaccio disponevano di due o più cannelle di modo che gli avventori potessero diluire i loro bicchieri in maniera più agevole.
 
Con il recente ''revival'' conosciuto dall'assenzio a partire dagli [[anni 1990|anni'90]] del '900, seguendo la moda di assimilare l'assenzio alle droghe, ha fatto la sua comparsa un metodo alternativo, ''flambeau'', che, basandosi sul metodo classico, prevede però di bagnare la zolletta di zucchero con dell'assenzio, darle fuoco e poi versarvi sopra l'acqua. A contribuire al successo del metodo, il film ''[[Moulin Rouge!]]'' di [[Baz Luhrmann]] del 2001, in cui, per iniziare alla vita bohémienne il protagonista [[Ewan McGregor]], brindano con assenzio preparato in questo modo. Il film ha prodotto una vera e propria "canonizzazione" di questo stile di preparazione, tanto che lo stesso viene fatto erroneamente risalire all'Ottocento, ed è talvolta indicato come ''metodo bohémien''.
 
In realtà, il rituale della preparazione dell'assenzio ha una storia precisa. Agli inizi, l'assenzio era bevuto puro, come medicinale, a piccoli sorsi o "cucchiai" come uno sciroppo. L'abitudine di allungarlo con acqua nasce dall'usanza dei soldati francesi in Algeria. Questi infatti erano soliti disinfettare le acque malsane dell'Africa con l'assenzio. Una volta tornati in patria, questa abitudine si diffuse rapidamente. In breve, si iniziò ad addolcirlo con sciroppo di gomma o con orzata, e solo negli ultimi 30-35 anni del XIX secolo si prese l'abitudine (che diventò molto presto il rituale per eccellenza) di sciogliere un pezzo di zucchero, e una zolletta di zucchero in seguito, tramite il cucchiaio forato.
Tale metodo ha riscontrato la ferma disapprovazione dei tradizionalisti,soprattutto perché nasce partendo dal rituale dell'eroinomane che scalda l'eroina sul cucchiaio e rovina il delicato bilanciamento degli aromi. A contribuire al successo del metodo, il film "''[[Moulin Rouge!]]''" di [[Baz Luhrmann]] del [[2001]], in cui per iniziare il protagonista, [[Ewan McGregor]], alla vita bohèmienne, brindano con assenzio preparato in questo modo. Il film ha prodotto una vera e propria "canonizzazione" di questo stile di preparazione, tanto che lo stesso viene fatto erroneamente risalire all'Ottocento, ed è talvolta indicato come ''metodo bohèmienne''.
 
Il rituale flambé, al contrario, ha una storia ben più recente. Tra il 1990 e il 1995, a Praga iniziarono a diffondersi i primi surrogati d'assenzio (che d'assenzio avevano soltanto il nome) e poiché i baristi altro non sapevano se non che le leggende lo volevano come "la droga dei poeti maledetti" non fecero altro che prendere in prestito il rituale dell'eroinomane che scalda l'eroina sul cucchiaio e la adattarono all'assenzio. Questi assenzi avevano un gusto molto più simile all'alcool puro che al tradizionale distillato per tanto tale rituale non ne alterava le qualità, ma anzi serviva a conferirgli un qualche sapore.
In realtà il rituale della preparazione dell'assenzio ha una storia precisa e logica. Agli inizi l'assenzio era certamente bevuto puro, come medicinale, a piccoli sorsi o "cucchiai" come uno sciroppo. L'abitudine ad allungarlo con acqua nasce dall'usanza dei soldati francesi in Algeria. Questi infatti erano soliti disinfettare le acque malsane dell'Africa con l'assenzio, scoprendo così quanto gradevole e aromatico fosse l'elisir dei Pernod se allungato con acqua. Una volta tornati in patria questa abitudine si diffuse rapidamente. In breve si iniziò ad addolcirlo con sciroppo di gomma o con orzata, e solo negli ultimi 30-35 anni del XIX secolo si prese l'abitudine (che diventò molto presto il rituale per eccellenza) di sciogliere un pezzo di zucchero, e una zolletta di zucchero in seguito, tramite il leggendario cucchiaio forato.
il rituale flambée al contrario ha una storia ben più recente e decisamente meno affascinante.
Tra il 1990 e il 1995 a Praga iniziarono a diffondersi i primi surrogati d'assenzio (che d'assenzio avevano soltanto il nome) e poiché i baristi altro non sapevano se non che le leggende lo volevano come "la droga dei poeti maledetti" non fecero altro che prendere in prestito il rituale dell'eroinomane che scalda l'eroina sul cucchiaio e la adattarono all'assenzio.
 
Del [[2001]] è l'uscita di un altro film, "''[[La vera storia di Jack lo squartatore (film- 2001)|From Hell - La vera storia di Jack lo squartatore]]''", che ha contribuito a consolidare un'altra delle leggende moderne in tema, ovvero che la bevanda fosse spesso bevuta con l'aggiunta di [[laudano]].
 
== Polemiche ==
L'assenzio è fonte di discussione in Europa. Infatti, il Parlamento Ue ha bocciato la proposta finalizzata a definire chimicamente la bevanda, chiamata anche 'Fée Verte' (la fata verde), che più di ogni altro prodotto alcolico ha sollevato polemiche. Per 409 voti a favore, 247 contro e 19 astensioni, è arrivato il no dalla corte di Strasburgo. Quindi non esiste un parametro (ossia una ricetta di ingredienti) di riferimento per la produzione di questa bevanda.
Si pensava che un eccessivo uso di assenzio conducesse ad effetti che erano specificamente peggiori rispetto a quelli associati ad altre forme di alcol - il che è vero per alcuni dei prodotti meno meticolosamente [[adulterati]], creando lo stato fisico chiamato ''assenzismo''. L'olio essenziale di artemisia absinthum contiene un [[Terpene|terpene]] chiamato [[Tujone]], il quale in dosi elevate può portare a crisi epilettiche, delirium tremens e morte. In realtà le quantità di intossicamento da tujone sono pari a 80-100 [[grammo|g]], una quantità impossibile da assumere bevendo assenzio che normalmente non può contenere più di 30-40 [[milligrammo|mg]]/[[chilogrammo|kg]] di tujone. Un assenzio ben fatto infatti, deve essere distillato e gran parte del tujone che non si è perso nella fase di essiccazione dell'artemisia absinthum si perde tagliando la testa del distillato. Studi più recenti hanno dimostrato che nell'assenzio distillato correttamente - anche in quelli prodotti seguendo le ricette ed i procedimenti tradizionali - rimane solo una minima quantità di tujone. Il tujone è estremamente volatile e un buon 70-80% evapora durante la fase di essiccazione dell'artemisia absinthum. In realtà il mito del tujone è da sfatare, poiché già le argomentazioni dell'epoca, che permisero di mettere al bando l'assenzio, facevano riferimento a ben tre sostanze: tujone, anetolo e fenitolo. Come mai solo il tujone è rimasto nelle leggende ed oggi crea tanto scalpore? Molto probabilmente perché anetolo e fenitolo, che sono tossici tanto quanto il tujone e altre sostanze presenti in comunissime piante di uso quotidiano (come [[prezzemolo]], [[alloro]], [[rosmarino]], [[noce moscata]] ecc.), erano più facilmente riscontrabili in molti amari e anisette. Il tujone al contrario era esclusiva dell'assenzio, vermouth e genepì (che non vennero tuttavia mai incriminati come l'assenzio).
 
=== Considerazioni generali ===
La grafia non francese della parola "Absinth" venne introdotta per le bevande a base di assenzio prodotte nell'[[Europa centrale]] (fino all'inizio degli [[anni 1990|anni novanta]]). Questi prodotti in realtà avevano a malapena il nome in comune con l'assenzio del XIX secolo.
{{F|bevande alcoliche|luglio 2015}}
Tipicamente, il basso contenuto di erbe presente in queste bevande mira ad evitare la formazione del "louche".
Si pensava che un eccessivo uso di assenzio conducesse ad effetti che erano specificamente peggiori rispetto a quelli associati ad altre forme di alcol –&nbsp;il che è vero per alcuni dei prodotti meno meticolosamente [[Adulterazione|adulterati]] (soprattutto quelli colorati con solfato di rame)&nbsp;–, creando lo stato fisico chiamato absintismo, che in realtà sorge soltanto alla stregua dell'alcolismo, da cui non si differenzia, in soggetti dipendenti da questa bevanda.
 
L'[[olio essenziale]] di ''[[Artemisia absinthium]]'' contiene un [[terpene]] chiamato [[tujone]], il quale in dosi elevate può portare a [[Epilessia|crisi epilettiche]], ''[[delirium tremens]]'' e [[morte]]. In realtà, le quantità di intossicazione da tujone sono pari a 80-100 [[grammo|g]], una quantità impossibile da assumere bevendo assenzio che normalmente non può contenere più di 30-40 [[milligrammo|mg]]/[[chilogrammo|kg]] di tujone.
=== La verità sul tujone ===
 
Un assenzio ben fatto, infatti, deve essere distillato, e gran parte del tujone che non si è perso nella fase di essiccazione dell<nowiki>'</nowiki>''Artemisia absinthium'' (il tujone è estremamente volatile e un buon 70-80% evapora durante questa fase) si perde tagliando la "testa" del distillato. Studi più recenti hanno dimostrato che nell'assenzio distillato correttamente –&nbsp;anche in quelli prodotti seguendo le ricette ed i procedimenti tradizionali&nbsp;– rimane solo una minima quantità di tujone.
La leggenda dell’assenzio è ancora oggi resa misteriosa e intrigante da quanto si narra circa uno dei tantissimi oli essenziali presenti: il tujone.
Cos’è in realtà il tujone?
Effettivamente sono pochi gli studi scientifici inerenti questo olio essenziale e molti di questi non sono oggettivi poiché finanziati all’inizio del XX secolo proprio dai governi che volevano mettere l’assenzio al bando.
Studi condotti negli anni ’70 hanno portato a considerare il tujone (e i suoi effetti) simili a quelli del [[THC]] della [[cannabis]] solo perché le due molecole avevano una disposizione spaziale molto simile!
 
In realtà, il mito del tujone è da sfatare, poiché già le argomentazioni dell'epoca, che permisero di mettere al bando l'assenzio, facevano riferimento a ben tre sostanze: tujone, [[anetolo]] e [[fenitolo]]. Probabilmente, il tujone è rimasto l'unico componente che crea scalpore, poiché anetolo e fenitolo, che sono tossici tanto quanto il tujone e altre sostanze presenti in comunissime piante di uso quotidiano (come [[prezzemolo]], [[alloro]], [[rosmarinus officinalis|rosmarino]], [[noce moscata]] ecc.), erano più facilmente riscontrabili in molti amari e [[Anisetta|anisette]]. Il tujone al contrario era esclusiva di assenzio, [[vermouth]] e [[Genepì (liquore)|genepì]] (che non vennero tuttavia mai incriminati come l'assenzio).
Il tujone in verità è un [[Terpeni|terpene]] presente in diverse piante come le artemisie (tra cui l’artemisia absinthum, ma anche il genepì, ovvero l’artemisia glacialis) e le salvie (anche la [[salvia officinalis]] usata in cucina). Il suo profumo è molto simile a quello del [[mentolo]] e lo troviamo tra gli eccipienti del vicks vaporub. Effettivamente ad alti dosaggi il tujone ha effetti devastanti sul sistema nervoso; tutto sta a definire quali sono questi “alti dosaggi”. Gli esperimenti scientifici descrivevano che serviva un grammo di tujone iniettato in vena ad una cavia di laboratorio per portare l’animaletto al [[delirium tremens]]. A volte si è notato che il povero topolino muore.
Si ammetterà che un uomo il cui peso è cento volte più grande di quello di una cavia, offre una forza di resistenza di cento volte superiore; un grammo di tujone iniettato in un porcellino d’India equivarrebbe a 100 grammi per un uomo; non ci sarebbe da meravigliarsi se l'iniezione improvvisa di 100 grammi di tujone in un corpo umano abbia come conseguenza disturbi seri o addirittura la morte.
 
La grafia non francese della parola "Absinth" venne introdotta per le bevande a base di assenzio prodotte nell'[[Europa centrale]] (fino all'inizio degli [[anni 1990|anni novanta]]). Questi prodotti in realtà avevano a malapena il nome in comune con l'assenzio del XIX secolo.
Secondo calcoli molto precisi gli assenzi hanno sempre avuto quantità tali di tujone che una persona, per assumerne tali quantità dovrebbe bere un centinaio di litri di assenzio. Va da sé che l’alcool porterebbe a danni gravi ben prima.
Tipicamente, il basso contenuto di erbe presente in queste bevande impedisce la formazione del "louche".
 
=== Contenuto di tujone ===
Stesso discorso vale per gli altri due oli essenziali condannati a suo tempo: l’[[anetolo]], olio essenziale ricavato dall’anice e il [[fenitolo]], ricavato dal finocchio.
{{F|bevande alcoliche|luglio 2015}}
La leggenda dell'assenzio è resa intrigante proprio da quanto si narra circa il [[tujone]], peraltro uno dei tantissimi [[oli essenziali]] presenti. Sono pochi gli studi scientifici inerenti quest'olio essenziale, e molti di questi non sono oggettivi poiché finanziati all'inizio del XX secolo proprio dai governi che volevano mettere l'assenzio al bando.
 
Studi condotti negli anni '70 hanno portato (probabilmente in modo erroneo) a considerare il tujone (e i suoi effetti) simili a quelli del [[Delta-9-Tetraidrocannabinolo|THC]] della [[cannabis]] solo perché le due molecole avevano una disposizione spaziale molto simile. Il tujone in verità è un [[Terpeni|terpene]] presente in diverse piante come le artemisie (tra cui l'[[Artemisia absinthium]], ma anche il genepì, ovvero l'[[Artemisia glacialis]]) e le salvie (anche la ''[[Salvia officinalis]]'' usata in cucina). Il suo profumo è molto simile a quello del [[mentolo]] e lo troviamo tra gli eccipienti del [[farmaco da banco]] "Vicks Vaporub".
Inoltre nessun si è mai sognato di etichettare come allucinogeno il [[vermuth]], il [[genepì]] o i liquori di salvia, o un anice, un mistrà o un anisette, che contengo esattamente tujone i primi e anetolo i secondi.
 
Ad alti dosaggi il tujone ha effetti devastanti sul [[sistema nervoso]]: difficile è definire quali siano questi "alti dosaggi". Gli esperimenti scientifici descrivevano che bastava un grammo di tujone iniettato in vena ad una [[cavia]] di laboratorio per portare l'animale al ''delirium tremens''; talvolta, la cavia moriva. Nell'uomo, il cui peso è notevolmente più grande di quello di una cavia, la forza di resistenza è decisamente superiore: un grammo di tujone iniettato in un porcellino d'India equivarrebbe a 100 grammi per un uomo; non ci sarebbe da meravigliarsi se l'iniezione improvvisa di 100 grammi di tujone in un corpo umano potesse avere come conseguenza disturbi seri o addirittura la morte.
È vero che la pianta artemisia absinthum contiene moltissimo tujone, ma questo si perde quasi tutto per evaporazione durante l’essicazione, e altro tujone ancora si perde nella testa della [[distillazione]]. È quindi incorretto stimare, come fece nel [[1989]] [[Wilfred Arnold]], che gli assenzi storici avessero 250 mg/kg di tujone. Arnold fece questa stima considerando la pianta fresca e non prese mai in considerazione né l’essicazione né la distillazione.
Un noto chimico e biologo americano, [[Ted Breaux]], ha passato gli ultimi 11 anni a studiare l’assenzio per capire se veramente fosse quel veleno che le leggende narrano. Egli estrasse con una siringa l’assenzio da antiche bottiglie del XIX secolo arrivate intatte fino ai nostri giorni e le analizzò. I risultati furono stupefacenti: gran parte degli assenzi d’epoca avevano tujone che andava dai 5 ai 9 mg/kg, e solo qualcuno sfiorava i 20-30 mg/kg. Considerando che le normative CEE permettono un limite massimo di 35 mg/kg di tujone, gran parte degli assenzi storici sarebbe tutt’ora legale da questo punto di vista.
 
Tuttavia, stando ai dati sopra riportati, gli assenzi hanno sempre avuto quantità tali di tujone che una persona, per assumerne tali quantità, dovrebbe bere un centinaio di litri di assenzio. Va da sé che l'alcool porterebbe a danni gravi ben prima. Stesso discorso vale per gli altri due oli essenziali condannati a suo tempo: l'[[anetolo]], ricavato dall'[[anice]] e il [[fenitolo]], ricavato dal [[finocchio]]. Da rilevare che non sono mai stati considerati come allucinogeni il [[vermouth]], il [[genepì]] e i liquori di salvia, che contengono tujone, o l'anice, il [[Mistrà (liquore)|mistrà]] o l'[[anisetta]], che contengono anetolo.
==Come riconoscere un vero assenzio?==
 
È vero che la pianta ''Artemisia absinthium'' contiene moltissimo tujone, ma questo viene perso quasi tutto per evaporazione durante l'essiccazione, e altro tujone ancora si perde nella "testa" della [[distillazione]]. È quindi incorretto stimare, come fece nel 1989 [[Wilfred Arnold]], che gli assenzi storici avessero 250&nbsp;mg/kg di tujone. Arnold fece questa stima considerando la pianta fresca, senza calcolare né l'essiccazione né la distillazione.
Contrariamente a quanto si crede non tutto l’assenzio è verde. Anche in passato non tutti gli assenzi erano verdi. Considerando solo i veri assenzi e non quei pericolosi surrogati che già in passato circolavano, i colori andavano dal giallino fino al verde smeraldo, passando per tutte le gradazioni di verde. Alcuni erano lasciati addirittura incolore (gli absinthe incolore ebbero una maggiore diffusione dopo la messa al bando perché erano più facili da contrabbandare).
Tenendo presente che in un vero assenzio la fase più delicata e complessa è proprio la colorazione va da sé che gran parte degli assenzi colorati di verdi sgargianti e cristallini non siano vero assenzio, ma qualche surrogato colorato artificialmente; sono davvero pochi ai nostri giorni i veri assenzi, colorati naturalmente come vuole la tradizione, ad essere davvero verdi, e molto spesso sono piuttosto costosi.
 
Un noto chimico e biologo americano, [[Ted Breaux]], ha passato gli ultimi 11 anni a studiare l'assenzio per capire se veramente fosse quel veleno che le leggende narrano. Egli estrasse con una siringa l'assenzio da antiche bottiglie del XIX secolo arrivate intatte fino ai nostri giorni e le analizzò. I risultati furono stupefacenti: gran parte degli assenzi d'epoca avevano tujone che andava dai 5 ai 9&nbsp;mg/kg, e solo qualcuno sfiorava i 20–30&nbsp;mg/kg. Considerando che le normative CEE permettono un limite massimo di 35&nbsp;mg/kg di tujone, gran parte degli assenzi storici sarebbe tuttora legale da questo punto di vista.
L’assenzio per essere definito tale deve assolutamente essere distillato. Non esiste vero assenzio solo macerato o fatto con aggiunta di oli essenziali ed essenze all’alcool, e purtroppo, alcuni produttori senza scrupoli, sapendo che il bevitore di assenzio tende a scartare quei prodotti ottenuti con oli essenziali aggiunti, dichiarano di produrre assenzio distillato semplicemente perché loro stessi preparano gli oli essenziali. Per assenzio distillato al contrario noi intendiamo solamente quegli assenzi distillati direttamente dalle erbe.
La differenza al palato tra un assenzio distillato e uno macerato o fatto con oli essenziali è enorme.
I macerati tendono ad essere pesanti e invasivi esattamente come quelli fatti con oli essenziali che inoltre lasciano uno sgradevole senso di “unto” al palato.
 
== Caratteristiche del vero assenzio ==
Un vero assenzio deve contenere semi di anice verde. L’anice stellato è un ingrediente tipico dei pastis e raramente veniva usato negli assenzi e solo in minime quantità.
[[File:Absinthe-glass.jpg|thumb|Assenzio con [[cucchiaio da assenzio]]]]
L’anice verde ha un sapore molto aromatico, profumato e secco, mentre l’anice stellato (probabilmente l’anice per come lo conosciamo noi italiani, quello usato per le caramelle e per la sambuca) è estremamente morbido e rotondo e con un sapore che ricorda molto la [[liquirizia]].
Non tutto l'assenzio è verde. Anche in passato non tutti gli assenzi erano verdi. Considerando solo i veri assenzi e non quei pericolosi surrogati che già in passato circolavano, i colori andavano dal giallino fino al verde [[smeraldo]], passando per tutte le gradazioni di verde. Alcuni erano lasciati addirittura incolore: questa tipologia ebbe una maggiore diffusione dopo la messa al bando perché più facile da contrabbandare.
Quel sapore simile alla liquirizia che possiamo notare nei veri assenzi non è dato tanto dall’anice stellato bensì dai semi di finocchio.
 
Tenendo presente che in un vero assenzio la fase più delicata e complessa è proprio la colorazione, va da sé che gran parte degli assenzi colorati di verdi sgargianti e cristallini non siano vero assenzio, ma qualche [[surrogato]] colorato artificialmente; sono davvero pochi ai nostri giorni i veri assenzi, colorati naturalmente come vuole la tradizione, ad essere davvero verdi, e molto spesso sono piuttosto costosi.
Gli assenzi di nuova generazione tendono ad utilizzare enormi quantità di anice stellato, tanto da rendere il sapore generale monotematico.
In un vero assenzio al contrario dobbiamo trovare i profumi e gli aromi di tutte le erbe, per lo meno di quelle principali: l’amarezza piacevole dell’artemisia absinthum nel retrogusto, la morbidezza del finocchio, l’aroma di anice verde, quell’aspetto erbaceo unico dato dall’[[issopo]], la [[melissa]], il [[coriandolo]].
Il sapore dell’assenzio dovrebbe essere un continuo rincorrersi di aromi perfettamente bilanciati: nessun ingrediente dovrebbe dominare.
 
L'assenzio per essere definito tale deve assolutamente essere distillato. Non esiste vero assenzio solo macerato o fatto con aggiunta di oli essenziali ed essenze all'alcool, e alcuni produttori senza scrupoli, sapendo che il bevitore di assenzio tende a scartare quei prodotti ottenuti con oli essenziali aggiunti, dichiarano di produrre assenzio distillato semplicemente perché loro stessi preparano gli oli essenziali. Per assenzio distillato, al contrario, si intendono solamente quegli assenzi distillati direttamente dalle erbe.
I moderni prodotti, come sicuramente avrete avuto modo di notare, non sono troppo diversi dai pastis.
 
La differenza al palato tra un assenzio distillato e uno macerato o fatto con oli essenziali è enorme. I macerati tendono ad essere pesanti e invasivi esattamente come quelli fatti con oli essenziali, che inoltre lasciano uno sgradevole senso di "unto" al [[palato]]. Un vero assenzio deve contenere semi di anice verde. L'anice stellato è un ingrediente tipico dei pastis e raramente veniva usato negli assenzi e solo in minime quantità.
Si possono riassumere sinteticamente le caratteristiche del vero assenzio:
 
L'anice verde ha un sapore molto aromatico, profumato e secco, mentre l'anice stellato (probabilmente l'anice per come è conosciuto in Italia, quello usato per le caramelle e per la sambuca) è estremamente morbido e rotondo e con un sapore che ricorda molto la [[Glycyrrhiza glabra|liquirizia]]. Il sapore simile alla liquirizia che si può notare nei veri assenzi non è dato tanto dall'anice stellato bensì dai semi di finocchio.
* deve essere distillato
 
* con gradazione tra i 45 e i 75 gradi
Gli assenzi di nuova generazione tendono ad utilizzare enormi quantità di anice stellato, tanto da rendere il sapore generale monotematico. In un vero assenzio, al contrario, si devono trovare i profumi e gli aromi di tutte le erbe, per lo meno di quelle principali: l'amarezza piacevole dell'artemisia absinthium nel retrogusto, la morbidezza del finocchio, l'aroma di anice verde, quell'aspetto erbaceo unico dato dall'[[issopo]], la [[Melissa officinalis|melissa]], il [[coriandolo]].
* deve intorbidire con aggiunta di acqua ghiacciata
 
* deve contenere assenzio e semi di anice verde
Il sapore dell'assenzio dovrebbe essere un continuo rincorrersi di aromi perfettamente bilanciati: nessun ingrediente dovrebbe dominare. Gran parte dei prodotti moderni non sono troppo diversi dai pastis, ma ce ne sono anche di qualità, specie se seguono ricette e metodi di distillazione originali. Si possono riassumere sinteticamente le caratteristiche del vero assenzio:
 
* deve essere distillato
* con gradazione tra i 45 e i 75 gradi
* deve intorbidire con aggiunta di acqua ghiacciata
* deve contenere assenzio, semi di anice verde (e non stellato) e finocchio
* deve avere un sapore complesso e bilanciato tra tutti gli ingredienti.
 
Gli esperti utilizzano queste cinque regole per riconoscere il vero assenzio. Alcuni esperti, oltre ad utilizzare queste regole, usano come confronto l'assenzio prodotto dalle distillerie storiche poiché sono state le prime a dettare le regole gustative e olfattive che definiscono l'assenzio. La ''Pernod fils'' è indubbiamente la più antica distilleria storica, seguita a ruota (nel giro di pochi anni) da ''Berger'', ''Premier fils'', ''Fritz Duval'' e da innumerevoli altre.
 
Gli assenzi da loro prodotti hanno ricette, almeno a grandi linee, sostanzialmente simili e metodi di produzione pressoché identici. L'assenzio viene prodotto dall'alcool di vino prodotto esattamente come nell'800 partendo da uve coltivate esattamente come se fossero coltivate negli anni d'oro dell'assenzio e da erbe selvatiche raccolte solo nel periodo di massima maturazione. Anche l'imbottigliamento è autentico: bottiglie dalla forma che rispecchia l'antica bottiglia di assenzio, etichette che ricalcano quasi perfettamente le etichette degli assenzi a cui si rifanno, tappo in [[sughero]] e [[cera lacca]].
Gli esperti utilizzano queste cinque regole per riconoscere il vero assenzio.
Alcuni esperti, oltre ad utilizzare queste regole, usano come confronto l'assenzio prodotto dalle distillerie storiche poiché sono state le prime a dettare le regole gustative e olfattive che definiscono l'absinthe.
La Pernod fils è indubbiamente la più antica distilleria storica, seguita a ruota (nel giro di pochi anni) da Berger, Premier fils, Fritz Duval e da innumerevoli altre.
Gli absinthe da loro prodotti hanno ricette, almeno a grandi linee, sostanzialmente simili e metodi di produzione pressoché identici.
 
== Status legale ==
Contrariamente a quanto si pensi, oggi vengono ancora prodotti assenzi esattamente come venivano fatti nel XIX secolo. Un esempio è dato dalla [[Jade]]] che sta riportando in vita alcuni dei più famosi assenzi del passato producendoli non solo partendo dalle antiche ricette, ma anche utilizzando gli originali alambicchi della Pernod fils di Pontarlier acquistati all’asta quando lo stabile venne venduto alla [[Nestlé]]. L'assenzio viene prodotto dall'alcool di vino prodotto esattamente come nell’800 partendo da uve coltivate esattamente come se fossero coltivate negli anni d’oro dell’assenzio e da erbe selvatiche raccolte solo nel periodo di massima maturazione. Anche l’imbottigliamento è autentico: bottiglie dalla forma che rispecchia l’antica bottiglia di absinthe, etichette che ricalcano quasi perfettamente le etichette degli assenzi a cui si rifanno, tappo in [[sughero]] e [[cera lacca]]. Altre etichette autentiche, anche se utilizzando alcool moderno e spesso alambicchi nuovi, sono gli un emile pernot, i lemercier, il verte o il blanche de fougerolles, il guy, il kubler, il clandestine, il kallnacher, il coulin, i la valote, il duplais, il montmartre e tanti altri.
=== Considerazioni generali ===
Dopo la diffusione della notizia secondo cui alcuni crimini violenti sarebbero stati commessi sotto l'influenza diretta della bevanda (risultata successivamente essere falsa, perché questi crimini erano in realtà stati commessi da persone ubriache, che avevano bevuto molto più che i due bicchieri della leggenda) e alla tendenza generale al consumo di superalcolici a causa della carenza di vino in Francia causata dalla [[Daktulosphaira vitifoliae|fillossera]] negli anni tra il 1880 e il 1900, le associazioni contro l'uso di alcoolici e quelle dei produttori di vini presero di mira l'assenzio indicandolo come una minaccia sociale.
 
Affermarono che ''rende folli e criminali, trasforma gli uomini in selvaggi e costituisce una minaccia per il nostro futuro''. Il dipinto di [[Edgar Degas]] ''[[L'assenzio]]'', risalente al 1876 (ora conservato al [[Museo d'Orsay]]), riassunse la mentalità popolare che vedeva i bevitori "dipendenti" di assenzio come istupiditi e mentalmente offuscati. [[Émile Zola]] descrisse le loro gravi intossicazioni nel suo romanzo ''[[L'ammazzatoio]]''. Nel 1915 l'assenzio venne ritirato dal commercio in molti paesi e la sua produzione vietata.
==Status legale==
Dopo la diffusione della notizia secondo cui alcuni crimini violenti sarebbero stati commessi sotto l'influenza diretta della bevanda e alla tendenza generale al consumo di superalcoolici a causa della carenza di vino in Francia causata dalla [[fillossera]] negli anni tra il 1880 e il 1900, le associazioni contro l'uso di alcoolici e quelle dei produttori di vini presero di mira l'assenzio indicandolo come una minaccia sociale. Affermarono che ''rende folli e criminali, trasforma gli uomini in selvaggi e costituisce una minaccia per il nostro futuro''. Il dipinto di [[Edgar Degas]], ''[[L'assenzio]]'', risalente al [[1876]] (ora conservato al [[Museo d'Orsay]]), riassunse la mentalità popolare che vedeva i bevitori "dipendenti" di assenzio come instupiditi e mentalmente offuscati. [[Émile Zola]] descrisse le loro gravi intossicazioni nella sua novella [[L'Ammazzatoio]]. Nel [[1915]] l'assenzio venne ritirato dal commercio in molti paesi e la sua produzione vietata.
 
{{Citazione necessaria|Recentemente, l'[[Unione Europeaeuropea]] ha legalizzato il commercio di assenzio e liquori simili; comunque sono presenti accurati controlli sul livello di absintolotujone presente.}}
 
=== Francia ===
[[File:Affiche absinthe.jpg|thumb|Manifesto che critica la proibizione dell'assenzio in Svizzera]]
La proibizione dell'assenzio in [[Francia]] comportò la nascita di un sostituto dell'assenzio a base di anice stellato (raramente presente nell'assenzio del XIX secolo ma comunissimo nei moderni prodotti) al posto dei semi di anice verde e liquerizia: il pastis. Il pastis, come tutti i liquori a base d'anice furono soggetti a severissimi controlli nei primi anni che ne limitavano la qualità al fine di allontanarli sempre più dal vituperato assenzio: la gradazione alcolica non poteva superare i 32°, non doveva intorbidire con aggiunta di acqua. successivamente la gradazione alcolica venne portata a 40° ma durante il secondo conflitto mondiale il geverno francese proibì i pastis poiché intorbidivano le menti dei soldati in trincea. solo nel 1951 venne rilegalizzato e per festeggiare tale data la Pernod-Ricard (la multinazionale nata dall'aggregamento di alcune delle più importanti distillerie d'assenzio) mise sul mercato il Pastis51. La Francia non ha mai abrogato la legge del 1915, ma una legge del [[1988]] ha chiarito che il divieto riguarda solo le bevande non conformi con le regolamentazioni dell'[[Unione Europea]] riguardo al contenuto di tujone, o che sono chiamate esplicitamente "assenzio". Questo ha provocato una ricomparsa dei bevitori francesi di assenzio, ora rinominato "spirito a base di piante d'assenzio". Dal momento che la legge del 1915 regolava solo la vendita dell'assenzio ma non la sua produzione, certe aziende francesi producono varianti destinate all'esportazione denominate semplicemente "assenzio".
La proibizione dell'assenzio in [[Francia]] comportò la nascita di un sostituto dell'assenzio a base di anice stellato (raramente presente nell'assenzio del XIX secolo ma comunissimo nei moderni prodotti) al posto dei semi di anice verde e liquirizia: il [[pastis]]. Il pastis, come tutti i liquori a base d'anice furono soggetti a severissimi controlli nei primi anni che ne limitavano la qualità al fine di allontanarli sempre più dal vituperato assenzio: la gradazione alcolica non poteva superare i 32°, non doveva intorbidire con aggiunta di acqua.
I primi assenzi a tornare sul mercato erano in realtà poco più di pastis "arricchiti" con ulteriori erbe e a volte aumentati di gradazione.
Man mano che la popolarità di questa nuova generazione di assenzi cresceva le vecchie distillerie iniziarono a distillare in segreto i loro antichi assenzi, li fecero analizzare e con lo stupore di tutti potevano essere tranquillamente commercializzati poiché il quantitativo di tujone era ben sotto i limiti previsti (la legge prevede 10mg/kg di tujone per i liquori e ben 35mg/kg di tujone per gli amari. poiché l'assenzio può a tutti gli effetti rientrare nella categoria "amari" il limite è veramente ampio. A tutt'oggi non sono noti assenzi del XIX secolo che superassero queste quantità).
 
Successivamente, la gradazione alcolica venne portata a 40° ma durante il secondo conflitto mondiale il governo francese proibì i pastis poiché intorbidivano le menti dei soldati in trincea. Solo nel 1951 venne rilegalizzato e per festeggiare tale data la Pernod-Ricard (la multinazionale nata dall'aggregazione di alcune delle più importanti distillerie d'assenzio) mise sul mercato il Pastis51. La Francia non ha mai abrogato la legge del 1915, ma una legge del 1988 ha chiarito che il divieto riguarda solo le bevande non conformi con le regolamentazioni dell'[[Unione europea]] riguardo al contenuto di tujone, o che sono chiamate esplicitamente "assenzio".
===Inghilterra===
Negli [[anni 1990]] un importatore, BBH Spirits, realizzò che non c'era nessuna legge riguardo la vendita di assenzio nel [[Regno Unito]] (non era mai stato vietato) -a parte le regolamentazioni presenti su tutte le bevande alcoliche- e divenne nuovamente disponibile per la prima volta dopo quasi un secolo (anche se tassato in modo proibitivo a causa dell'elevato contenuto di [[etanolo]]).
 
Questo ha provocato una ricomparsa dei bevitori francesi di assenzio, ora rinominato "spirito a base di piante d'assenzio". Dal momento che la legge del 1915 regolava solo la vendita dell'assenzio ma non la sua produzione, certe aziende francesi producono varianti destinate all'esportazione denominate semplicemente "assenzio". I primi assenzi a tornare sul mercato erano in realtà poco più di pastis "arricchiti" con ulteriori erbe e a volte aumentati di gradazione.
===Spagna e Portogallo===
L'assenzio non venne mai vietato in [[Spagna]] o [[Portogallo]], dove continua ad essere prodotto.
 
Man mano che la popolarità di questa nuova generazione di assenzi cresceva, le vecchie distillerie iniziarono a distillare in segreto i loro antichi assenzi, li fecero analizzare e con lo stupore di tutti potevano essere tranquillamente commercializzati poiché il quantitativo di tujone era ben sotto i limiti previsti (la legge prevede 10&nbsp;mg/kg di tujone per i liquori e 35&nbsp;mg/kg di tujone per gli amari. Poiché l'assenzio può a tutti gli effetti rientrare nella categoria "amari" il limite è veramente ampio. Non sono noti assenzi del XIX secolo che superassero queste quantità).
===Olanda===
In [[Olanda]] una legge datata [[1909]] proibì la vendita e il consumo di assenzio, ma questa legge fu sfidata con successo da un venditore di vino, tale Menno Boorsma, nel luglio [[2004]], facendo tornare l'assenzio ancora una volta legale. Tuttavia, i querelanti fecero appello e quindi ci dovrà essere un secondo processo in una corte di livello superiore.
 
===Svizzera Italia ===
Con le direttive 88/388/CEE e 91/71/CEE relative agli aromi destinati a essere impiegati nei prodotti alimentari e ai materiali di base per la loro preparazione, il [[Consiglio dell'Unione europea]] e la [[Commissione europea]] hanno, tra le altre cose, tolto all'assenzio la condizione d'illegalità, permettendo così ai vari Stati membri di adottare normative che riportassero tale distillato nel libero commercio.
In [[Svizzera]], la proibizione dell'assenzio fu addirittura scritta nella costituzione nel [[1907]], in seguito a una iniziativa popolare. Nel [[2000]] questo articolo fu sostituito durante una revisione generale della costituzione, ma la proibizione fu semplicemente spostata nel codice di legge ordinaria. Successivamente questa legge fu revocata, così il [[2 marzo]] [[2005]], l'assenzio divenne ancora legale nel suo paese d'origine, dopo circa cento anni di proibizione.
 
In attuazione di tali direttive, il [[Governo Andreotti VII]] ha emanato il {{Normattiva|tipo = DLGS|anno = 1992|mese = 01|giorno = 25|numero = 107|titolo = |articolo = |originale = si|data = }} pubblicato sulla [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]] - Serie Generale n. 39 del 17 febbraio 1992 (Supplemento Ordinario n. 31) ed entrato in vigore il 3 marzo 1992.<ref>{{cita web|url=http://www.guritel.it/free-sum/ARTI/1992/02/17/sommario.html |titolo=Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 39 del 17-2-1992 | accesso = 2 novembre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20120802005353/http://www.guritel.it/free-sum/ARTI/1992/02/17/sommario.html | dataarchivio = 2 agosto 2012 }}</ref><ref>[http://www.fi.camcom.it/default.asp?page=informazioni&action=read&idinformazione=837 Camera di Commercio di Firenze - D.Lgs. 25 gennaio 1992, n. 107].</ref>
===Stati Uniti===
In base a quanto sancito dal [http://www.cbp.gov/xp/cgov/travel/vacation/kbyg/prohibited_restricted.xml#Absinthe%20Alcohol United States Customs], ''"L'importazione di Assenzio o altro tipo di liquore contenente ''Artemisia absinthium'' è proibita".''.
 
Le sue successive modificazioni e integrazioni non hanno sostanzialmente cambiato, nei riguardi dell'assenzio, tale quadro normativo permissivo. In Italia, in precedenza, in base all'Art. 105 del [[TULPS]] vigeva invece un divieto di fabbricazione, importazione e distribuzione per l'assenzio e per le altre bevande la cui gradazione alcolica era superiore al 21%, se aromatizzate con assenzio.
L'interpretazione della legge [[Stati Uniti d'America|americana]] condivisa dalla maggior parte dei bevitori di assenzio è questa:
 
=== Paesi Bassi ===
Nei [[Paesi Bassi]], una legge datata 1909 proibì la vendita e il consumo di assenzio, ma questa legge fu sfidata con successo da un venditore di vino, tale Menno Boorsma, nel luglio 2004, facendo tornare l'assenzio ancora una volta legale. Tuttavia, i querelanti fecero appello e quindi ci dovrà essere un secondo processo in una corte di livello superiore.
 
=== Portogallo e Spagna ===
L'assenzio non venne mai vietato in [[Spagna]] o [[Portogallo]], dove continua ad essere prodotto.
 
=== Regno Unito ===
Negli [[anni 1990|anni novanta]], un importatore, BBH Spirits, si accorse che non c'era nessuna legge riguardo alla vendita di assenzio nel [[Regno Unito]] (non era mai stato vietato), a parte le regolamentazioni presenti su tutte le bevande alcoliche, e divenne nuovamente disponibile per la prima volta dopo quasi un secolo (anche se tassato in modo proibitivo a causa dell'elevato contenuto di [[etanolo]]).
 
=== Stati Uniti d'America ===
In base a quanto sancito dall'United States Customs, «l'importazione di assenzio o altro tipo di liquore contenente ''Artemisia absinthium'' è proibita».<ref>{{Cita web|url=http://www.cbp.gov/xp/cgov/travel/vacation/kbyg/prohibited_restricted.xml|titolo=Prohibited and Restricted Items|data=2006-04-04|accesso=2021-09-15|dataarchivio=4 aprile 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060404071314/http://www.cbp.gov/xp/cgov/travel/vacation/kbyg/prohibited_restricted.xml|urlmorto=sì}}</ref>
 
L'interpretazione della legge [[statunitense]] condivisa dalla maggior parte dei bevitori di assenzio è questa:
 
* È probabilmente ''illegale'' vendere prodotti destinati al consumo che contengono absintolo derivato dalla specie dell'artemisia. Questo deriva da un regolamento della [[Food and Drug Administration]] (in contrasto con un regolamento della [[Drug Enforcement Administration]]).
* È probabilmente ''illegale'' per uno straniero vendere tali prodotti ad un cittadino Statunitensestatunitense, dal momento che i regolamenti doganali vietano specificatamente l'importazione di "assenzio".
* È probabilmente '''''legale''''' comprare tali prodotti per uso personale negli Stati Uniti.
* L'assenzio ''può'' essere e talvolta ''è'' confiscato dalla [[dogana]] americana, se sembra essere destinato al consumo.
 
Un falso-assenzio chiamato [[Absente]], prodotto con ''[[Artemisia abrotanum]]'' invece che con ''Artemisia absinthium'' (assenzio), viene venduto legalmente negli Stati Uniti, sebbene la proibizione della FDA si estenda a tutte le specie di Artemisia, inclusa quindi, in teoria, l'''Artemisia dracunculus'', conosciuta come [[Artemisia dracunculus|dragoncello]]. Ad ogni modo, l'Absente viene venduto nei negozi di liquore al dettaglio perché la qualità esportabile fatta per gli Stati Uniti non contiene assenzio.
 
=== Svizzera ===
In [[Svizzera]], la proibizione dell'assenzio fu addirittura scritta nella costituzione nel 1907, in seguito a una iniziativa popolare. Nel 2000 questo articolo fu sostituito durante una revisione generale della costituzione, ma la proibizione fu semplicemente spostata nel codice di legge ordinaria. Successivamente questa legge fu revocata, così il 1º marzo 2005, l'assenzio divenne ancora legale nel suo paese d'origine, dopo circa cento anni di proibizione.
 
== Assenzio nell'arte ==
Questo articolo contiene testo di pubblico dominio proveniente dall'Encyclopædia Britannica.
* ''[[Il bevitore di assenzio|Il bevitore d'assenzio]]'' (Le Buveur d'absinthe) è un dipinto di [[Édouard Manet]] del 1858-1859, conservato alla Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen.
* ''[[L'assenzio|L'absinthe]]'' (L'assenzio) è un dipinto di [[Edgar Degas]] del 1876, custodito nel Musée d'Orsay a Parigi.
* ''[[La bevitrice d'assenzio]]'' è un dipinto di [[Pablo Picasso]] del 1901.
* Il gruppo musicale italiano [[Bluvertigo]] ha portato al [[Festival di Sanremo 2001]] una canzone dal titolo ''[[L'assenzio (The Power of Nothing)]]'', contenuta nel disco ''[[Pop Tools]]'' (2001).
* Il rocker [[Marilyn Manson]] nel 2007 è divenuto promotore di tale distillato, creandone una propria marca: il "Mansinthe".
* Il cantautore italiano [[Luca Dirisio]] ha estratto dall'album ''Compis (a pretty fucking good album)'' il primo singolo, intitolato ''[[Nell'assenzio]]''.
* I [[Kasabian]], rockband di [[Leicester]], hanno incluso nell'album [[Velociraptor!]] (2011) una canzone intitolata "[[La Fee Verte]]", caratterizzata da riferimenti all'assenzio ed ai suoi effetti.
* L'esoterista [[Aleister Crowley]] ha dedicato agli effetti dell'assenzio il saggio ''[[The Green Goddess (saggio)|The Green Goddess]]'' (1918)
 
== Note ==
<references/>
 
==Voci correlateBibliografia ==
* Pierre Duplais, ''[https://ia360606.us.archive.org/1/items/traitdesliqueur00duplgoog/traitdesliqueur00duplgoog.pdf Traité des liqueurs, et de la distillation des alcools; ou, Le liquoriste et le distillateur modernes]'' (Volume 1), Parigi, 1855.
* Lebeaud, Jean Sébastien E. Julia de Fontenelle ''[https://ia351433.us.archive.org/3/items/nouveaumanuelco01fontgoog/nouveaumanuelco01fontgoog.pdf Nouveau manuel complet du distillateur liquoriste, par messieurs Lebeaud et Julia de Fontenelle ]'', 1868.
* Brevans, J. de ''[https://www.archive.org/download/manufactureofliq00brevuoft/manufactureofliq00brevuoft_bw.pdf The manufacture of liquors and preserves]'', 1893.
 
== Voci correlate ==
* [[Absinthe, il liquore della rovina]]
* [[Artemisia absinthium]]
* [[Cucchiaio da assenzio]]
* [[Rimedio fitoterapico]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{en}} [http://www.oxygenee.com Museo virtuale dell'assenzio]
* {{cita web|https://www.assenzioitalia.it/|Academie d'Absomphe - Associazione Italiana per la tutela dell'Assenzio}}
*{{en}} [http://www.feeverte.net Feeverte.net - Forum e informazioni generali]
* {{en}}cita [web|http://bmjwww.bmjjournalsabsinthemuseum.com/cgi/content/full/319/7225/1590|Museo Articolovirtuale sulldell'assenzio del ''British Medical Journal'']|lingua=en}}
* {{cita web|http://bmj.bmjjournals.com/cgi/content/full/319/7225/1590|Articolo sull'assenzio del ''British Medical Journal''|lingua=en}}
*{{de}} [http://www.absinth-guide.de Informazioni sull'assenzio]
*{{de}} [http://www.absinthe.de Come appare del buon assenzio]
*{{it}} [http://www.assenzioitalia.it informazioni sull'assenzio, vendita, novità]
*{{it}} [http://editore.slowfood.it/editore/riviste/slow/IT/49/slow49_08.pdf Gli effetti imprevedibili dell'assenzio]
*{{it}} [http://editore.slowfood.it/editore/riviste/slowfood/IT/25/slowine/Slowine25_11.pdf Intervista a un produttore artigianale di assenzio italiano]
 
 
 
 
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