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#RINVIA[[Xədicə İsmayılova]]
{{Tradotto da|en|Khadija Ismaylova}}
{{R da grafia errata}}
{{WIP open|Rossella Vignola (OBC)|traducendo|26 maggio 2016}}
'''Khadija Rovshan qizi Ismayilova''' (in azero: Xədicə İsmayılova, si pronuncia /xædiːˈdʒæ ismɑˈjɯlovɑ/; nata il 27 maggio 1976) è una giornalista investigativa azera. E’ stata conduttrice di Radio Free Europe/Radio Liberty, e successivamente anche ospite al quotidiano dibattito televisivo İşdən Sonra. È membro di Organized Crime and Corruption Reporting Project <ref> https://www.icij.org/journalists/khadija-ismayilova "Khadija Ismayilova". International Consortium of Investigative Journalists. 2015. URL consultato il 18 dicembre 2015.</ref>. Nel dicembre 2014, Ismayilova è stata arrestata con l’accusa di incitamento al suicidio, imputazione considerata falsa dalle organizzazioni per i diritti umani <ref> http://humanrightshouse.org/Articles/20612.html "Azerbaijan arrests one more critical voice, Khadija Ismayilova". Human Rights House. 5 dicembre 2014.</ref>. Il 1° settembre 2015, Ismayilova è stata condannata a sette anni e mezzo di prigione per appropriazione indebita ed evasione fiscale <ref> http://www.bbc.com/news/world-europe-34116812 "Azerbaijan journalist Khadija Ismayilova jailed in Baku". BBC. 1 settembre 2015.</ref>. Il 25 maggio 2016, la Corte suprema dell'Azerbaijan ha disposto il rilascio di Ismaylova in regime di libertà vigilata <ref> http://www.theguardian.com/world/2016/may/25/investigative-journalist-khadija-ismayilova-freed-azerbaijan-radio-free-europe Walker, Shaun (25 maggio 2016). "Investigative journalist Khadija Ismayilova freed in Azerbaijan". the Guardian. URL consultato il 25 maggio 2016.</ref>.
== Ricatto a sfondo sessuale ==
Il 7 marzo 2012, Ismayilova ricevette quelle che sembravano essere istantanee di un filmato registrato con una videocamera nascosta posizionata nella sua camera da letto che la ritraevano in un momento di intimità con il suo fidanzato. Il plico includeva una lettera contenente minacce di "umiliazioni pubbliche" qualora Ismayilova non avesse modificato il suo comportamento. Immagini simili furono inviate anche al suo fidanzato, ad alcuni familiari e ad una serie di media riconducibili all'opposizione di governo. Secondo Agnès Callamard, Direttrice esecutiva di [[Article 19]], organizzazione per i diritti umani con sede a Londra, il ricatto a sfondo sessuale messo in atto contro Ismayilova mirava a colpirla profondamente poiché questo "in una società come quella azera è suscettibile di avere conseguenze particolarmente pesanti" <ref> http://azerbaijanfreexpression.org/library/press-releases/637-2/ "In Solidarity with Khadija Ismayilova". International Partnership Group for Azerbaijan. URL consultato il 15 marzo 2012.</ref>. Ismaylova rifiutò pubblicamente di cedere ai ricattatori <ref> http://rus.azattyq.org/a/khadija_ismayil_blakmail/24515538.html "Khadija Ismayilova Not Afraid of Discreditation". RFE/RL. URL consultato il 14 marzo 2012.</ref>. Il 14 marzo, il filmato originale venne pubblicato su un sito riconducibile al partito di opposizione Musavat. I funzionari del partito dichiararono che il sito non li rappresentava e condannarono l'atto. Ismaylova accusò il governo, in primo luogo l'amministrazione presidenziale, per avere orchestrato l'operazione ricattatoria e lanciato una campagna diffamatoria per vendicarsi della sua attività investigativa <ref> http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/221816/ "Исмайлова Хадиджа". Caucasian Knot (in Russian). 16 ottobre 2015. URL consultato il 18 dicembre 2015.</ref>. Il giorno seguente alla ricezione del materiale, Ismaylova presentò un ricorso all'ufficio del procuratore generale che, tuttavia, aprì l'indagine soltanto dopo che il video venne pubblicato <ref> http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/203134/ "Attorney General's Office Investigates Blackmail of Journalist Ismayilova". Caucasian Knot. 12 agosto 2013. URL consultato il 26 maggio 2016 </ref>.
Numerose organizzazioni locali ed internazionali hanno mostrato il loro sostegno a Ismaylova ed hanno condannato i tentativi di ricatto ai suoi danni, come, tra gli altri, l'Instutite for Media Rights (Azerbaijan), l'Institute for Reporters' Freedom and Safety (Azerbaijan), Amnesty International <ref> https://www.amnesty.org.uk/press-releases/eurovision-sandie-shaw-calls-azerbaijan-stop-pulling-strings-nations-media "Eurovision: Sandie Shaw calls on Azerbaijan to stop pulling the strings of the nation's media". Amnesty International UK. 1 aprile 2012. URL consultato il 18 dicembre 2015.</ref> , il Committee to Protect Journalists <ref> http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/202726/ "Azerbaijani Journalists and NGOs Scandalised by Blackmail of Khadija Ismayilova". Caucasian Knot. 10 marzo 2012.</ref>, l'Association of Women Journalists (Azerbaijan), la sezione locale dell'Helsinki Committee for Human Rights <ref> http://vesti.az/news/110796/news.php?id=110705 "Khadija Ismayilova: Support Came from Where I Least Expected". Vesti.az. 16 marzo 2012.</ref>. Nella lettera inviata al Presidente Ilham Aliyev, Dunja Mijatovic, Rappresentante OSCE per la libertà dei media, ha insistito perché i responsabili del ricatto venissero identificati e perseguiti <ref> http://photos.state.gov/libraries/osce/242783/misc_pdfs/MAr_2012_RFOM_Report.pdf Mijatović, Dunja (29 marzo 2012). "Regular Report to the Permanent Council" (PDF). Organization for Security and Co-operation in Europe. </ref>.
Nell'aprile 2012, il cantante pop inglese Sandie Shaw si unì alla campagna lanciata da [[Amnesty International]] per chiedere la fine della violazione dei diritti umani in Azerbaijan. Shaw si espresse così sul caso Ismayilova: "E' naseante che qualcuno possa cadere così in basso nel tentativo di mettere a tacere una giornalista indipendente. Le persone dietro questo terribile ricatto e dietro la campagna diffamatoria devono essere portate davanti alla giustizia. E la persecuzione dei giornalisti indipendenti in Azerbaijan deve cessare" <ref> https://www.amnesty.org.uk/press-releases/eurovision-sandie-shaw-calls-azerbaijan-stop-pulling-strings-nations-media "Eurovision: Sandie Shaw calls on Azerbaijan to stop pulling the strings of the nation's media". Amnesty International UK. 1 aprile 2012. URL consultato il 18 dicembre 2015.</ref>.
Il 26 aprile 2012, l'ufficio del Procuratore generale rese pubblici i nomi delle persone che avevano vissuto o visitato l'appartamento dove il filmino era stato girato. Ismaylova criticò questo atto, sostenendo che il Procuratore generale, invece di portare avanti l'indagine, dava adito al gesto dei ricattatori intervenendo nella sua vita privata in questo modo <ref> http://www.archive.n.zerkalo.az/2012-04-28/short-news/29027-read "Ismayilova Addressed to Mehriban Aliyeva". Zerkalo. 28 aprile 2012.</ref>. Nel frattempo, Ismaylova portava avanti la sua inchiesta personale. Affermò che il timbro sulla lettera contenente i fotogrammi, presumibilmente inviata da Mosca, era falso. Inoltre, secondo Ismaylova, un addetto alla manutenzione del quartiere aveva dichiarato che una linea telefonica aggiuntiva era stata installata nel suo appartamento nel luglio 2011 da tecnici della centrale telefonica. I resposnabili della centrale, a loro volta, hanno sostenuto che i tecnici avevano agito su ordine del Ministero della sicurezza nazionale che gestiva un ufficio locale su cui l'azienda telefonica non ha alcun controllo. Ismaylova aggiunse che nel luglio 2011 si trovava all'estero e che l'addetto alla manutenzione aveva raccontato di aver incontrato, davanti alla porta dell'appartamento della giornalista, un uomo non identificato che avrebbe dichiarato di essere il proprietario dell'appartamento <ref> http://www.archive.n.zerkalo.az/2012-04-28/short-news/29027-read "Ismayilova Addressed to Mehriban Aliyeva". Zerkalo. 28 aprile 2012.</ref>.
Ad indagine in corso, filmati simili di Ismaylova, registrati in momenti diversi, vennero pubblicati su un altro sito web il 26 luglio 2013, accompagnati da un commento del blogger Emir Milli che avrebbe affermato che "i video con Ismayilova avrebbero seriamente danneggiato il movimento democratico in generale". Emin Milli ha negato di aver scritto queste parole, riferendosi ad esse come una "palese provocazione" <ref> http://virtualaz.org/ich/5364 "Emin Milli Considers Video Attributed to Him Provocation". Virtualaz.org. 27 luglio 2013.</ref>. Il 2 agosto 2013, un gruppo di giornalisti ha iniziato una marcia silenziosa in sostegno di Ismaylova. Trenta di loro sono stati arrestati e in seguito rilasciati <ref> http://www.azadliq.org/content/article/25064582.html "In Support of Khadija" Protest Cut Short". RFE/RL. 2 agosto 2013.</ref>.
Molte organizzazioni internazionali per i diritti umani hanno indirizzato una lettera collettiva al Presidente Ilham Aliyev e al Procuratore generale Zakir Garalov, chiedendo un'indagine accurata per porre fine alla campagna denigratoria in corso contro Khadija Ismajlova e l'individuazione dei responsabili. La lettera è stata firmata da [[Article 19]], Civil Rights Defenders, Human Rights House Foundation, Human Rights Watch, International Media Support, Media Diversity Institute, Norwegian Helsinki Committee, Open Society Foundation, PEN International, People in Need Organisation, Reporters Without Borders <ref> http://www.azadliq.org/content/article/25075401.html "Letter Sent to President, Attorney General Regarding Khadija Ismayilova". RFE/RL. 14 agosto 2013.</ref>].
== Arresto e servizi sociali ==
Il 26 gennaio 2013, Khadija Ismayilova era tra le decide di manifestanti pacifici arrestati per aver partecipato ad un'azione non autorizzata a Baku in sostegno delle proteste che si erano svolte nella città di Ismayilli <ref> http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/219222/ "At Least 41 Detailed after Protest in Baku". Caucasian Knot. 26 gennaio 2013.</ref>. Ismayla si rifiutò di pagare la multa di 500 manat azeri sostenendo di non aver violato la legge. Tuttavia, nel giugno 2013 la Corte distrettuale di Binagadi condannò Ismaylova a scontare 220 ore di servizio sociale, in particolare a spazzare le strade della città <ref> http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/225473/ "Journalist Khadija Ismayilova Sentenced to Community Service". Caucasian Knot. 10 giugno 2013.</ref>. Ismaylova dichiarò in seguito di essere soddisfatta delle condanna in quanto "ripulire questo paese dalla spazzatura" era esattamento quello che era abituata a fare <ref> http://www.azadliq.org/content/article/25042510.html "Journalist Khadija Ismayilova Chooses Sweeping 4 Hours a Day". RFE/RL. 10 luglio 2013.</ref>. Subito dopo questa dichiarazione, molti dei sostenitori di Ismaylova espressero il loro desiderio di unirsi a lei e ripulire le strade. Immediatamente, un ordine esecutivo del distretto dispose la sospensione del servizio, dichiarando che l'opzione di puliza strade sarebbe stata sostituita con altre opzioni di servizio alla comunità da tenersi in luoghi chiusi <ref> http://online.novoye-vremya.com/new/2013/07/18/anons=1 "Khadija Ismayilova Threatened with Arrest". Novoye Vremya. 18 luglio 2013.</ref>. Il 15 agosto 2013 la Corte di appello di Binagadi confermò la decisione precedente. In seguito a questo, Ismaylova, temendo per la sua sicurezza, dichiarò che avrebbe scontato la sua pena soltanto in luoghi pubblici <ref> http://echo.az/article.php?aid=46597 "Court Upheld Khadija Ismayilova's Punishment". Echo. 15 agosto 2013.</ref>.
== 2014 Minacce ==
Un articolo pubblicato il 13 febbraio 2014 su un sito filo-governativo accusava Ismaylova di trasmettere informazioni in cui si screditavano alcuni membri dell'opposizione politica azera a due membri dello staff del Congresso degli Stati Uniti che si trovavano a Baku presumibilmente per raccogliere informazioni.
Il 14 febbraio 2014 Ismaylova pubblicò sulla sua pagina Facebook la scansione di un documento che sembrava essere il contratto utilizzato dal Ministero della sicurezza nazionale per assumere un informatore. Specificando i termini e le condizioni del ricatto, il documento sembrava fornire la prova dei tentativi governativi di infiltrazione dell'opposizione politica azera <ref> https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10200641940649504&set=pb.1789892888.-2207520000.1392721857.&type=3&theater "Khadija Ismayil's photos". Facebook. 16 febbraio 2014.</ref>. Il 18, 19 e 20 febbraio 2014, l'Ufficio del procuratore chiamò in causa Ismaylova per aver diffuso documenti segreti <ref> http://en.apa.az/news/207279 "Prosecutor General’s Office confirms reports on involvement of journalist Khadija Ismayilova in investigation - UPDATED". APA. 18 febbraio 2014.</ref> <ref> http://www.rferl.org/content/azerbaijan-rferl-journalist-summons/25268132.html "RFE/RL Journalist 'Summoned' In Azerbaijani State Secrets Probe". Radio Free Europe. 18 febbraio 2014.</ref> <ref> https://www.meydan.tv/en/site/news/819/The-Case-Against-Khadija-Ismayil-%28LIVE-BLOG%29.htm "The Case Against Khadija Ismayil (LIVE BLOG)". Meydan TV. 20 febbraio 2014.</ref>.
Nel settembre 2014, venne lanciata una campagna diffamatoria in cui si soteneva che Ismaylova aveva lavorato con gli armeni per organizzare una protesta al Summit OSCE di Varsavia <ref> http://www.yeniazerbaycan.com/Axtarish_e18021_az.html "Əli Kərimlinin himayədarlıq etdiyi Xədicə İsmayılova Azərbaycan xalqına düşmən mövqedə olduğunu bir daha nümayiş etdirdi". Yeni Azerbaycan. 26 settembre 2014.</ref>. Nel settembre dello stesso anno, a Ismaylova venne notificato che le autorità l'avrebbero attesa al suo rientro a Baku, previsto per il 3 ottobre <ref> https://www.facebook.com/khadija.ismayil/posts/10201753536918716 Ismayil, Khadija. "I received a message from government...". Facebook.</ref>. Mentre si trovava in stato di fermo che durò cinque ore, la polizia controllò la scheda di una fotocamera alla ricerca di presunti documenti contro lo stato. Poiché al controllo la scheda risultò vuota, Ismaylova venne rilasciata <ref> "Xədicə İsmayıl 5 saat saxlanıldıqdan sonra buraxıldı". RFE/RL. 2 October 2014.</ref>. Poco dopo, un procedimento giudiziario venne depositata contro Ismaylova con l'accusa di diffamazione e insulto sulla base del documento che aveva reso noto il 14 febbraio <ref> http://www.azadliq.mobi/a/26619547.html "Xədicə İsmayıl 5 saat saxlanıldıqdan sonra buraxıldı". RFE/RL. 2 ottobre 2014.</ref> <ref> http://www.azadliq.org/content/article/26614053.html "Elman Türkoğlu Xədicə İsmayılı məhkəməyə verib". Radio Free Europe. 30 settembre 2014.</ref> <ref> http://www.azadliq.org/content/article/26619015.html "Oktyabrın 9-da Xədicə İsmayılın məhkəməsi olacaq". Radio Free Europe. 3 ottobre 2014.</ref> <ref> http://www.rferl.org/content/azerbaijan-journalist-ismayilova-fears-arrest/26615533.html "Azerbaijani Journalist Fears Arrest As Part Of Continuing Crackdown". RFE/RL. 1 ottobre 2014.</ref>
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