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[[File:Vegas 2009 031 (3194129649).jpg|thumb|Una RealDoll all'[[AVN Adult Entertainment Expo]] [[2009]]]]
Le '''RealDoll''' sono giocattoli [[sessualità|sessuali]], simili a manichini, venduti in tutto il mondo e costruiti dal [[1996]] a [[San Marcos (California)|San Marcos]], in [[California]], dalla ''Abyss Creations''<ref name=sexdolls />, ideati dallo scultore Matthew McMullen<ref>{{en}}[http://www.monk.com/display.php?p=People&id=38 The ultimate pleasure doll] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070326143420/http://www.monk.com/display.php?p=People&id=38 |date=26 marzo 2007 }}, articolo di [[Monk Magazine]], del 15 giugno 1999</ref>.
 
== Caratteristiche e diffusione ==
Grazie alla tecnologie sviluppate nell'industria hollywoodiana degli effetti speciali, le RealDoll, dal costo di diverse migliaia di dollari l'una<ref name=Semans_1999_RealDoll>{{cita libro |autore=Anne Semans, Cathy Winks| titolo= The Woman's Guide to Sex on the Web|url=https://archive.org/details/womansguidetosex0000sema|editore=[[HarperCollins]]|anno=1999 |ISBN=978-0-06-251548-3}} ([http://books.google.it/books?id=NJ9PJMByLn4C&pg=PA117&dq=%22had+heard+about+the+Real+Doll+%22&hl=en&sa=X&ei=OjUJUbqzKoqL4ASgl4HQCA&redir_esc=y#v=onepage&q=%22had%20heard%20about%20the%20Real%20Doll%20%22&f=false consultabile anche online])</ref>, sono oggi tra le più realistiche [[Bambola gonfiabilesessuale|bambole sessuali]] del mondo. Il realismo va oltre il semplice aspetto, l'endoscheletro in [[Cloruro di polivinile|PVC]] permette al corpo le stesse posizioni di un essere umano, mentre il corpo in silicone riproduce le fattezze di una donna persino al tatto. Le [[articolazioni]] interne sono realizzate in [[acciaio inossidabile]] e il peso del corpo è di circa 30/40 &nbsp;kg. Si possono combinare tipi di corpo, facce, capelli, colore degli occhi.
 
Ai modelli iniziali (tra cui uno maschile), completamente passivi, vennero col tempo affiancati modelli in grado di parlare o di chiudere gli occhi, così come versioni con il viso interscambiabile o versioni [[Transessualità|transessuali]] con una combinazione di organi sessuali sia maschili che femminili<ref name=sexdolls /><ref name=metro>{{en}}[httphttps://metro.co.uk/2006/02/22/flexible-friendship-21056/ Flexible friendship], articolo di Metro, del 22 febbraio 2006</ref>. Tuttavia i modelli con una limitata automazione non hanno raggiunto i livelli di interattività garantiti da aziende concorrenti come quelle della tedesca AndyDroid<ref>a cura di Gianluca Di Fratta, ''Robot Fenomenologia dei giganti di ferro giapponesi'', L'Aperia edizioni, ISBN 9788887638127, pag 170 e seg</ref>.
 
 
Ai modelli iniziali (tra cui uno maschile), completamente passivi, vennero col tempo affiancati modelli in grado di parlare o di chiudere gli occhi, così come versioni con il viso interscambiabile o versioni [[Transessualità|transessuali]] con una combinazione di organi sessuali sia maschili che femminili<ref name=sexdolls /><ref name=metro>{{en}}[http://metro.co.uk/2006/02/22/flexible-friendship-21056/ Flexible friendship], articolo di Metro, del 22 febbraio 2006</ref>. Tuttavia i modelli con una limitata automazione non hanno raggiunto i livelli di interattività garantiti da aziende concorrenti come quelle della tedesca AndyDroid<ref>a cura di Gianluca Di Fratta, ''Robot Fenomenologia dei giganti di ferro giapponesi'', L'Aperia edizioni, ISBN 9788887638127, pag 170 e seg</ref>.
 
== Impatto nella cultura di massa ==
La fama raggiunta dalle RealDoll ha fatto sì che divenisse iconografico rispetto a questo nuovo tipo di bambole sessuali iperrealistiche<ref name=sexdolls />, portando diversi autori a citarle nelle loro opere audiovisive<ref>{{en}}[http://thenextweb.com/gadgets/2012/10/06/how-technology-is-changing-the-way-we-have-sex/ How technology is changing the way we have sex], articolo di [[The Next Web]], del 6 ottobre 2012</ref>; fra i primi il film ''[[Monique (film)|Monique]]'' di [[Valérie Guignabodet]] (2002). Nella serie ''[[Nip/Tuck]]'' (2003-2010) Kimberly, interpretata da [[Kelly Carlson]], fa da modella per una RealDoll a sua immagine e somiglianza, mentre il film drammatico/horror ''[[Love Object]]'' (2003) e la commedia ''[[Lars e una ragazza tutta sua]]'' (2007) ruotano proprio intorno all'acquisto da parte dei rispettivi protagonisti di una di queste bambole.
 
La fama raggiunta dalle RealDoll ha fatto sì che divenisse iconografico rispetto a questo nuovo tipo di bambole sessuali iperrealistiche<ref name=sexdolls />, portando diversi autori a citarle nelle loro opere audiovisive<ref>{{en}}[http://thenextweb.com/gadgets/2012/10/06/how-technology-is-changing-the-way-we-have-sex/ How technology is changing the way we have sex], articolo di [[The Next Web]], del 6 ottobre 2012</ref>: nella serie ''[[Nip/Tuck]]'' (2003-2010) Kimberly, interpretata da [[Kelly Carlson]], fa da modella per una RealDoll a sua immagine e somiglianza, mentre il film drammatico/horror ''[[Love Object]]'' (2003) e la commedia ''[[Lars e una ragazza tutta sua]]'' (2007) ruotano proprio intorno all'acquisto da parte dei rispettivi protagonisti di una di queste bambole. Anche a teatro vi furono sporadiche apparizioni di questo tipo di prodotti: una RealDoll rappresentante l'attrice [[Claudia Cardinale]] da giovane venne posta in scena nella stagione 2002-03 a fianco all'attrice in carne e ossa, nella rappresentazione del ''Come tu mi vuoi'' di [[Luigi Pirandello]], messo in scena dal regista [[Pasquale Squitieri]]<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/10/10/somiglia-claudia-cardinale-la-bambola-che-recita.html|titolo=Somiglia a Claudia Cardinale la bambola che recita Pirandello|editore=repubblica.it|data=10 ottobre 2002|accesso=22 dicembre 2013}}</ref>. Il prezzo elevato ne fa comunque un prodotto di nicchia, di cui, nei primi dieci anni di produzione, erano stati venduti sul mercato solo alcune migliaia di elementi<ref name="australiasbs" />, la cui vendita tramite negozi fisici avviene solo in un numero ridotto di locali, come quello di ''[[Hustler]]'' nel [[Sunset Boulevard]] di [[Hollywood]]<ref name="sexdolls" />.
 
Il fotografo [[Helmut Newton]] realizzò un servizio fotografico con protagoniste alcune di queste bambole, ma, a causa dell'effetto innaturale che avevano, la committente ''[[Playboy (periodico)|Playboy]]'' scelse di non pubblicarle<ref name="sexdolls">{{en}}Anthony Ferguson, ''The Sex Doll: A History'', McFarland, 2010, ISBN 9780786447947, [http://books.google.it/books?id=Zr90CFnRkigC&ots=p2vIV4FOlk&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false pag 44 e seg]</ref>, pur inserendole, successivamente alla morte del fotografo, nella sua retrospettiva ''Playboy: Helmut Newton'' edita dalla Chronicle Books nel 2005, che al servizio dedica un apposito capitolo<ref>Si veda per es. la recensione [http://creativity-online.com/news/books-playboy-has-a-helmut-newton-retrospective/47212 Playboy Has a Helmut Newton Retrospective] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131029185205/http://creativity-online.com/news/books-playboy-has-a-helmut-newton-retrospective/47212 |data=29 ottobre 2013 }} di http://creativity-online.com</ref>.
 
== Impatto sociologico ==
Il fenomeno è guardato con curiosità da [[Sociologia|sociologi]], [[Sessuologia|sessuologi]] e [[Giornalismo|giornalisti]], vista la presenza di utenti del prodotto così soddisfatti da portare la propria bambola persino in vacanza, spesso sostituendola (o affiancandola) ai normali rapporti affettivi con una persona reale<ref name=metro /><ref name=Jenkins_2009_RealDoll>{{cita libro |autore=Michael Jenkins| titolo= Man-Child|editore=[[AuthorHouse]]|anno=2009 |ISBN=978-1-4772-8151-2}} ([http://books.google.it/books?id=NJ9PJMByLn4C&pg=PA117&dq=%22had+heard+about+the+Real+Doll+%22&hl=en&sa=X&ei=OjUJUbqzKoqL4ASgl4HQCA&redir_esc=y#v=onepage&q=%22had%20heard%20about%20the%20Real%20Doll%20%22&f=false consultabile anche online])</ref><ref name=metro />, inclusi anche comportamenti di tipo violento<ref name=Valenti_2009_RealDoll>{{cita libro |autore=Jessica Valenti| titolo= The Purity Myth: How America's Obsession with Virginity Is Hurting Young Women|url=https://archive.org/details/puritymyth00seal|editore=[[Seal Press]]|anno=2009 |ISBN=978-0-7867-4466-4}} ([http://books.google.it/books?id=fHevjyU46a8C&pg=PA88&dq=%22Real+Doll+users+often+find+%22&hl=en&sa=X&ei=nAgJUf2ZBsSk4ATj84DADg&redir_esc=y#v=onepage&q=%22Real%20Doll%20users%20often%20find%20%22&f=false consultabile anche online])</ref>. L'origine dell'identificazione della bambola con una figura femminile autentica è stata individuata da alcuni nell'aderenza della bambola al modello di passività associato con la "purezza" femminile<ref name=Valenti_2009_RealDoll />. Il documentario ''Guys and Dolls'' (rinominato ''Love Me, Love My Doll'' per la messa in onda del 2007 da parte della [[BBC]]) ha analizzato alcune di queste situazioni<ref>{{en}}[http://www.imdb.com/title/tt0968743/ Guys and Dolls], scheda del documentario da IMDB</ref><ref name=australiasbs>{{en}}[http://www.sbs.com.au/documentary/program/825/Love-Me-Love-My-Doll Love Me, Love My Doll], scheda del documentario dal sito della televisione pubblica australiana [[SBSSpecial (azienda)Broadcasting Service|SBS]]</ref><ref>{{en}}[https://www.imdb.com/title/tt0968743/ Guys and Dolls], scheda del documentario da IMDB</ref>.
 
== Note ==
<references />
 
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== Voci correlate ==
* [[Bambola gonfiabilesessuale]]
* [[Life Size (Grandezza naturale)]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Realdoll}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Sesso}}
{{Portale|erotismo|pornografia}}