Palazzo Nonfinito: differenze tra le versioni
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{{Edificio civile
|nome edificio = Palazzo Nonfinito
|immagine = Palazzo
|didascalia = Angolo fra via del Proconsolo e borgo degli Albizi
|paese = ITA
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|città =Firenze
|cittàlink = <!-- valorizzare tale campo se la città è ambigua -->
|indirizzo =
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|altezza tetto =
|altezza ultimo piano =
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|costruttore =
|proprietario = Stato
|
}}
Il '''Palazzo Nonfinito''' è un palazzo storico di [[Firenze]], posto con il fronte principale su [[via del Proconsolo]] 12, ma con un notevole [[prospetto]] anche su [[borgo degli Albizi]] 32, del quale determina la cantonata denominata Canto de' Pazzi. L'origine del nome sta nel fatto che tanti architetti l'hanno iniziato e nessuno l'ha mai "finito". Tale denominazione si legge per la prima volta in una guida di Firenze pubblicata nel 1822<ref>{{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=i2oPAAAAYAAJ&printsec=frontcover&dq=guida+di+firenze+1822&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjy2dC30afJAhWHaxQKHfw-B1QQ6AEIJTAA#v=onepage&q=non%20finito&f=false|titolo=Guida della città di Firenze ornata di pianta e vedute|anno=1822|città=Firenze|p=84|accesso=25 novembre 2015}}</ref> corretta da [[Bartolomeo Follini]]<ref>{{Cita libro|autore=Ughetta Jacopino|titolo=Dai Palazzi finiti a Palazzo Nonfinito|editore=Istituto geografico militare|città=Firenze|anno=2003|p=41}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/bartolomeo-follini_(Dizionario-Biografico)|titolo=Bartolomeo Follini in Treccani.it|accesso=25 novembre 2015}}</ref>.
Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare [[patrimonio artistico nazionale (Italia)|patrimonio artistico nazionale]].
== Storia ==
[[File:Buontalenti finestra inginocchiata.JPG|thumb|left|Studio autografo del Buontalenti per le finestre inginocchiate]]
La letteratura sul palazzo Nonfinito è abbastanza vasta. Molte sono le ipotesi avanzate dagli storici sulle origini della sua costruzione, ma solo all'inizio del secolo scorso lo storico Jodoco Del Badia ha riportato una cronologia, supportata da indicazioni archivistiche<ref>{{Cita libro|curatore=Jodoco Del Badia|titolo=Miscellanea fiorentina di erudizione e storia: vol. 1 e 2 con indice geografico, cronologico e onomastico|città=Firenze|editore=Salvatore Landini|anno=1902|p=38}}</ref>, dove sono citati con precisione avvenimenti, committenti e primo progettista.
Il palazzo venne eretto sopra alcune case e torri, beni che Alessandro [[Strozzi]]
È probabile che per il progetto il Buontalenti abbia tratto spunto dal lavoro di [[Michelangelo]],
[[File:
=== Gli architetti ===
La prima notizia del palazzo si trova nel trattato ''L'idea dell'Architettura Universale''<ref>{{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=t7MaAAAAYAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false|autore=Vincenzo Scamozzi|titolo=L'idea dell'Architettura Universale|città=Venezia|anno=1615|accesso=25 novembre 2015}}</ref> di [[Vincenzo Scamozzi]], architetto vicentino chiamato, a suo dire, da Roberto Strozzi con l'incarico della progettazione. Egli si attribuì interamente la paternità dell'opera; l'affermazione non poté essere smentita dal Buontalenti stesso, perché morto da alcuni anni, ma lo fu dagli storici successivi che invece evidenziarono l'alternarsi di più architetti.
Intorno alla metà del
Nel 1724 [[Ferdinando Ruggeri]] in ''Studio d'Architettura civile''<ref>{{Cita libro|autore=Ferdinando Ruggeri|titolo=Studio d'Architettura civile|anno=1724|città=Firenze|capitolo=parte II|posizione=Tavv. 15-35}}</ref> fornì il primo [[rilievo]] del palazzo e attribuì la realizzazione a più architetti, senza però indicare le fonti<ref>{{Cita|Bigazzi|p. 16}}.</ref>.
[[Filippo Baldinucci]], documentando le fasi costruttive<ref>{{Cita libro|autore=Filippo Baldinucci|titolo=Delle Notizie dei Professori del Disegno da Cimabue in qua|editore=Editore Ranalli|città=Firenze|anno=1846|edizione=1ª ed. 1681-1728|volume=volume II|pp=490-532}}</ref>, fornì la seguente cronologia, ripresa nel 1910 anche da [[Walther Limburger]]<ref>{{Cita libro|autore=Walther Limburger|titolo=Die Gebaude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetisches Verzeichnis|editore=F. A. Brockhaus|città=<!--Leipzig-->Lipsia|anno=1910}}</ref>:
*dal 1593 al 1600 venne eseguito il progetto di [[Bernardo Buontalenti]], coadiuvato da [[Matteo Nigetti]]. A loro vengono attribuiti l'inizio dei lavori, la realizzazione del piano terra, il [[Portale (architettura)|portale]] di
*Nel 1600, entrato in contrasto con gli Strozzi circa la localizzazione dello [[scalone]] principale, poi realizzato a destra dell'[[Atrio (architettura)|atrio]] dall'architetto [[Santi di Tito]], il Buontalenti abbandonò il cantiere.
*dal 1600 al 1612 a [[Vincenzo Scamozzi]] venne dato l'
*intorno al 1604 [[Lodovico Cardi]] detto [[il Cigoli]], allievo del Buontalenti,
Dal 1612 in poi, morto il Caccini, ritornò di nuovo a dirigere i lavori il [[Matteo Nigetti|Nigetti]].
=== Ipotesi sul mancato completamento ===
[[file:Palazzo nonfinito, cortile del cigoli 02.jpg|thumb|Lato incompleto del cortile]]
Sia nel progetto del Buontalenti che in quello dello Scamozzi il palazzo prevedeva altri due piani<ref>{{Cita|Bigazzi|pp. 93-94}}.</ref>, ma di fatto non vennero portati a compimento nemmeno gli interni, né il prospetto principale, fatto questo che determinò la denominazione corrente di palazzo "Nonfinito".
Altre notizie, circa le fasi costruttive degli interni e i passaggi di proprietà, sono contenute nel testo di Luigi Biadi ''Notizie sulle antiche fabbriche di Firenze non terminate''. Pur in mancanza di riscontri archivistici, Biadi ritenne che il motivo che impedì il compimento del palazzo fosse la rivalità fra importanti famiglie tradizionalmente narrata. Egli scrive: {{citazione|Molte vertenze erano insorte fra la famiglia che discendeva dal duca [[Salviati (famiglia)|Salviati]], tra quella [[de' Medici]] e Roberto Strozzi. Pretendevano i Salviati, tralasciando le questioni non interessanti all'uopo, che Roberto Strozzi non continuasse la fabbrica del palazzo; e lo pretendevano, o forse perché vinti dal fanatico pregiudizio che nei secoli decorsi pur troppo dominava nella maggior parte dei Grandi, di non permetter cioè la nuova costruzione di un palazzo né in vicinanza, né quasi a fronte, né con splendidezza maggiore del proprio […] Lo Strozzi non volendo sottoporsi a così dura legge, ricusando di transigere su questa e sulle rimanenti insorte vertenze, i Salviati, e de' Medici ricorsero alla Potestà Giudiciara facendo istanza di inibire in primo luogo il proseguimento della fabbrica del palazzo e di decidere su tutti i capi di questione contro il medesimo Strozzi. La sentenza dicesi che emanasse in qualunque rapporto favorevole ai Salviati, e de' Medici. […] inutile ovunque restò la ricerca della precitata sentenza…|Luigi Biadi<ref>{{Cita libro|autore=Luigi Biadi|titolo=Notizie sulle antiche fabbriche di Firenze non terminate|città=Firenze|anno=1824|editore=Stamperia Bonducciana}}</ref>}}
Anche se un'ampia targa dedicatoria del 1607, posta sopra il portale di borgo degli Albizi a ricordo della munificenza di [[Ferdinando I de' Medici]], farebbe pensare a rapporti più distesi almeno con i Medici, il Biadi ritenne che l'impedimento fosse stato la vera causa del mancato completamento, senza il quale Roberto Strozzi avrebbe potuto facilmente portare l'opera a compimento con la collaborazione dello Scamozzi, o del Caccini, o del Cigoli; il Biadi non accenna a probabili problemi economici della famiglia Strozzi.
=== Passaggi di proprietà e destinazioni d'uso ===
[[File:Palazzo nonfinito, scalinata di santi di tito.JPG|thumb|Scalone realizzato dall'architetto Santi di Tito]]
Dagli Strozzi la proprietà nel 1802 passò a Giovanni Guasti che nel 1814 la rivendette al Regio Governo della Toscana<ref>{{Cita|Biadi|p. 242}}.</ref>; [[Pasquale Poccianti]] fu chiamato ad adattare i locali per sistemarvi gli uffici della Regia Dogana, i dipartimenti della Camera di Comunità e del Soprasindaco, e l'ufficio della Deputazione di Mendicità. Nel 1850 vi si trovavano la [[Prefettura (Italia)|Prefettura]], l<nowiki>'</nowiki>Ufficio Stranieri e la Delegazione del quartiere di San Giovanni. Nel 1864 vi lavorava [[Carlo Collodi]] come "Segretario di seconda classe".
Passato dal 1865 al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], nel periodo di [[Firenze Capitale]] (1865-1871) il palazzo fu scelto come sede del [[Consiglio di Stato]] e interessato da lavori di consolidamento, restauro e decorazione di alcuni ambienti su progetto dell'architetto [[Francesco Mazzei (architetto)|Francesco Mazzei]], con la direzione del cantiere affidata all'ingegnere Nicola Nasi.
Fu acquistato e utilizzato dalle [[Poste e Telegrafi]] dal 1901 al 1911 (non essendo ancora stato costruito il [[palazzo delle Poste Centrali (Firenze)|palazzo delle Poste Centrali]] in via Pellicceria; nel 1917 venne occupato da uffici militari dopo adeguati lavori per l'accasermamento.
=== Museo
{{vedi anche|Museo di storia naturale sezione di antropologia ed etnologia}}
Dopo essere stato concesso all'[[Università degli Studi di Firenze]] nel 1919, il palazzo venne individuato quale sede del
=== Restauri ===
Pochi anni dopo l'apertura del museo la facciata fu interessata da importanti restauri condotti tra il 1938 e il 1944 diretti da [[Piero Sanpaolesi]]. Subì alcuni danni durante il [[Secondo conflitto mondiale|conflitto mondiale]] e venne restaurato nel 1948. Altri restauri furono effettuati nel 1956, 1967, 1972.
== Descrizione ==
[[File:Palazzo nonfinito.jpg|thumb|Ingresso in via del Proconsolo|left]]
Il piano terreno è stato costruito tra il 1593 e il 1600 da Bernardo Buontalenti, coadiuvato da Matteo Nigetti. L'esterno è caratterizzato da [[Bugno|bugne]] piatte, da monumentali [[pilastri]] angolari e da grandi finestre inginocchiate. Queste poggiano su grandi [[mensoloni]], sono chiuse da una grata e coronate da un [[Timpano (architettura)|timpano]]. Alcuni timpani sono triangolari, altri sono spezzati e accartocciati, e recano all'interno una figura [[Zoomorfismo|zoomorfa]] che ricorda un [[pipistrello]] dall'aspetto sinistro. Tali figure a fine [[ottocento]] ispirarono una leggenda scritta da [[Charles Godfrey Leland]], secondo la quale Roberto Strozzi avrebbe fatto un [[patto con il diavolo]], il quale, maledicendo l'edificio, ne avrebbe impedito il completamento per sempre<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Charles Godfrey Leland|capitolo=La leggenda del Palazzo Nonfinito|titolo=Folklore fiorentino a traverso le leggende dei suoi monumenti|pubblicazione=Illustrazione Toscana anno VII, n. 10|anno=1929|pp=19-20}}</ref>.
=== Via del Proconsolo ===
Sei finestre inginocchiate sono disposte al piano terreno simmetricamente rispetto al grande e alto portone ad arco attribuito al Caccini. Il portone è sormontato da un balcone e dallo stemma degli Strozzi, con la data 1614. In prossimità della cantonata in alto è ben visibile un altro stemma in marmo, molto ornato, con due figure femminili che sorreggono lo [[Scudo (araldica)|scudo]] con l'[[arme]] della famiglia; scultura questa riconducibile al Caccini.
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palazzo nonfinito, capitello d'angolo 02.jpg|Emblema Strozzi sul capitello d'angolo
via del Proconsolo 12 angolo borgo degli Albizi 32, palazzo nonfinito, stemma strozzi con data 1614, 01.jpg|Stemma Strozzi del Buontalenti
palazzo nonfinito, stemma d'angolo strozzi.jpg|Stemma d'angolo attr. al Caccini
</gallery>
=== Borgo degli Albizi ===
[[File:Bernardo buontalenti (dis.), finestre inginocchiate di palazzo nonfinito, con mascheroni di pipistrelli e altro, 18.jpg|thumb|Timpano con mostro alato]]
Per quanto considerato prospetto secondario rispetto a quello di via del Proconsolo, l'edificio presenta su borgo degli Albizi un fronte completo in ogni dettaglio; a questa porzione [[Ferdinando Ruggieri]] dedica la maggior parte dei rilievi da lui effettuati, ribadendo la paternità del primo piano a Bernardo Buontalenti, quella del secondo a Vincenzo Scamozzi.
Le quattro grandi finestre inginocchiate al piano terreno si dispongono rispetto ad un asse centrale segnato da un grande portone, coronato in alto da una finestrella rettangolare e al di sopra dallo stemma Strozzi trattenuto da un [[Panthera leo|leone]] alato. Superiormente si trova una [[balaustrata]] oltre la quale si apre un grande finestrone chiuso da un arco poggiante su [[colonne]] binate, sormontate da [[capitelli]] figurati
{|align=center
|<div align="center"><div style="border-collapse:collapse;border:0.5px solid;padding:5px; width:250px; text-align:center"><div style="font-size: smaller">
M{{,}}D{{,}}C{{,}}VII<br/>
FERD{{,}}MED{{,}}M{{,}}ÆETRVRIÆ<br/>
DVCIS{{,}}III{{,}}AVSPICIIS<br/>
ROBERTVS STROZZA CAMILLI F{{,}}F{{,}}
</div></div></div>
||[[File:Bernardo buontalenti (dis.), tribuna sud di palazzo nonfinito, con mascheroni e stemma strozzi, 02.jpg|250px]]
|}
Traduzione: «1607, sotto gli auspici di [[Ferdinando II de' Medici]] granduca di Toscana, [questo palazzo] fece fare Roberto di Camillo Stozzi».
Sulla sinistra si trova una piccola [[Edicola votiva|edicola]], inserita nel [[bugnato]], che un tempo accoglieva al suo interno una ''Crocifissione'' purtroppo scomparsa<ref>{{Cita|Bigazzi|p. 92}}.</ref>.
Al piano terra, mascherata da un finto bugnato, è appena visibile una piccola porta segreta che corrisponde al numero civico 30, utilizzata come passaggio secondario dagli informatori che si recavano agli uffici della Regia Dogana.
=== Il cortile ===
[[File:Palazzo nonfinito, cortile visto dal primo piano 01.JPG|thumb|Cortile attribuito a [[Lodovico Cigoli]]]]
Il cortile è caratterizzato da influenze venete forse ispirate dallo Scamozzi, reinterpretate con elementi tipicamente fiorentini. Dispone di un [[loggiato]] a piano terra ornato da motivi a [[serliana]] su colonne tuscaniche; due dei quattro lati realizzati a squadra nel 1604, sono riconducibili a Lodovico Cardi detto il Cigoli. Gli altri due sono frutto del completamento in stile attuato dall'ingegner Nasi nel 1865-1866. In una nicchia, prospetticamente realizzata davanti all'ingresso principale, si trova una statua cinquecentesca, ''Perseo che uccide il drago'', dello scultore [[Battista Lorenzi|Giovanni Battista Lorenzi]]<ref>{{Treccani|lorenzi-giovanni-battista-detto-battista-del-cavaliere_(Dizionario-Biografico)|Giovanni Battista Lorenzi|accesso=26 novembre 2015}}</ref>.
Nel loggiato a destra si trovano un [[Busto (scultura)|busto]] di [[Paolo Mantegazza]], fondatore del Museo di Antropologia, realizzato da [[Ettore Ximenes]], il ricordo marmoreo di Nello Puccioni e il medaglione a ricordo di Aldobrandino Mochi; entrambi arricchirono con le loro donazioni le collezioni del museo.
Lo scalone, causa dei contrasti fra il Buontalenti e gli Strozzi, si sviluppa a destra dell'atrio e occupa uno spazio considerevole; è coperto da [[volte a botte]] e si snoda ad angolo a gomito a tre [[rampe]].
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Al piano terra esiste un salone molto grande, rettangolare coperto da una [[volta a padiglione]], con tre porte che accedono ad altre due sale.
<gallery>
Battista lorenzi, Perseo uccide il mostro marino, da palazzo salviati, 1574-78, 01.jpg|Giovanni Battista Lorenzi, ''Perseo che uccide il drago''
Palazzo nonfinito, cortile 01,1.jpg|Loggiato
Palazzo nonfinito, cortile, capitelli con emblema strozzi 02.jpg|Emblemi Strozzi nei capitelli delle colonne
Cigoli (dis), emblema strozzi del falco su ramo quercia, nel cortile, 1602-04.jpg|Emblema Strozzi del falco che si strappa le penne, in una chiave di volta
Palazzo nonfinito, cortile del cigoli, lapide e busto a paolo mantegazza, 1925-40 ca. 01.jpg|Lapide e busto a [[Paolo Mantegazza]]
Palazzo nonfinito, cortile del cigoli, lapide e medaglione ad Aldobrandino Mochi, di giuseppe graziosi, 1933, 01.jpg|Monumento ad [[Aldobrandino Mochi]]
palazzo nonfinito, targa nello puccioni.JPG|Lapide a Nello Puccioni
</gallery>
===Interno===
[[file:palazzo nonfinito, scalone del cigoli, sagome di balaustri.jpg|thumb|Corrimano dello scalone]]
Al piano terra restano alcune sale del progetto buontalentiano: in particolare una sala d'angolo in cui sono presenti alcuni elaborati peducci con gli emblemi strozziani del falco che si strappa le penne e dell'agnello. In un'altra sala si trova un dipinto seicentesco sulla volta con la rappresentazione del nano di compagnia della famiglia Cospi.
Lo scalone si distingue per l'originale disegno dei corrimano, sorretto da file di sagome di balaustrini in pietra. Al [[piano nobile]], nelle sale del museo, si trovano alcuni soffitti affrescati al tempo di [[Firenze Capitale]], con stemmi Savoia e delle città italiane, e figure allegoriche.
<gallery>
bernardo buontalenti (dis.), peducci con emblemi strozzi, 1593-1600 ca., falco su ramo quercia 3.jpg|Peduccio buontalentiano con emblema del falco
bernardo buontalenti (dis.), peducci con emblemi strozzi, 1593-1600 ca., agnello 5.jpg|Peduccio buontalentiano con emblema dell'agnello
cerchia di Baccio del Bianco, ritratto del nano sebastiano del cav. ferdinando cospi, 1650-75 ca., con ridipinture, 01.jpg|Soffitto con nano di corte
palazzo nonfinito, interno, piano nobile, salone con scena allegorica e ignudi con stemmi, 1865-70 ca. 01.jpg|Soffitto affrescato con figure allegoriche
</gallery>
== Note ==
[[file:palazzo nonfinito, maniglia con crescenti strozzi.jpg|thumb|Maniglia nel portale laterale coi crescenti Strozzi]]
<references/>
== Bibliografia ==
[[File:Palazzo nonfinito, cortile del cigoli 01.jpg|thumb|L'androne e il cortile]]
[[File:Palazzo nonfinito, atrio 02.JPG|thumb|L'androne carrozzabile]]
[[File:Palazzo nonfinito, atrio, busto, base pipistrello by buontalenti 04.JPG|thumb|Base per calchi di busti antichi nell'androne, del XIX secolo, ispirato a modelli del Buontalenti]]
[[file:via del Proconsolo 12 angolo borgo degli Albizi 32, palazzo nonfinito, porta segreta in borgo albizi 30.jpg|thumb|La porta nascosta, in borgo Albizi]]
* {{Cita web|url=http://www.memofonte.it/home/files/pdf/bellezze_della_citta_di_firenze.pdf|autore1=Francesco Bocchi|autore2=[[Giovanni Cinelli Calvoli|Giovanni Cinelli]]|titolo=Le bellezze della città di Firenze|città=Firenze|anno=1677|p=371|accesso=25 novembre 2015}}
*{{bps|Ruggieri 1722-1728}}, II, 1724, tavv. 15-35;
*{{bps|Zocchi 1744}}, tav. XVIII;
*{{bps|Follini-Rastrelli 1789-1802}}, VI, 1795, p. 111;
* {{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=i2oPAAAAYAAJ&printsec=frontcover&dq=guida+di+firenze+1822&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjy2dC30afJAhWHaxQKHfw-B1QQ6AEIJTAA#v=onepage&q=non%20finito&f=false|titolo=Guida della città di Firenze ornata di pianta e vedute|anno=1822|città=Firenze|p=84|accesso=25 novembre 2015}}
* {{Cita libro|autore=Luigi Biadi|titolo=Notizie sulle antiche fabbriche di Firenze non terminate|città=Firenze|anno=1824}}
*{{bps|Firenze 1828}}, p. 97;
*{{bps|Fantozzi 1842}}, pp. 300–301, n. 86;
*{{bps|Fantozzi 1843}}, pp. 144–145, n. 325, p. 155, n. 360;
*{{bps|Baldinucci-Ranalli 1845-1847}}, II, 1846, pp. 501, 545; III, 1846, pp. 296, 669-670;
*{{bps|Formigli 1849}}, p. 95;
*{{bps|Firenze 1850}}, p. 193;
*{{bps|Ademollo-Passerini 1853}}, IV, p. 1242;
*{{bps|Burci 1875}}, p. 53;
*{{bps|Bigazzi 1886}}, pp. 5, 316;
*{{bps|Elenco 1902}}, p. 249;
*{{bps|Ross 1905}}, pp. 159–160;
*{{bps|Illustratore fiorentino}} (1908) 1907, pp. 175–176;
*{{bps|Limburger 1910}}, n. 511;
*{{bps|Bertarelli 1922}}, p. 82;
*{{bps|Garneri 1924}}, p. 132, n. II;
* {{Cita pubblicazione|autore=[[Charles Godfrey Leland]]|capitolo=La leggenda del Palazzo Nonfinito|titolo=Folklore fiorentino a traverso le leggende dei suoi monumenti|pubblicazione=Illustrazione Toscana anno VII, n. 10|anno=1929|pp=19-20}}
*{{bps|Bertarelli 1937}}, p. 163;
*{{bps|Allodoli-Jahn Rusconi 1950}}, p. 203;
*{{bps|Chierici 1952-1957}}, II, 1954, p. 307;
*{{bps|Limburger-Fossi 1968}}, n. 511;
* {{Cita libro|autore=Ida Maria Botto|titolo=Mostra di disegni di Bernardo Buontalenti (1531-1608)|editore=L.S. Olschki|città=Firenze|anno=1968}}
*{{bps|Bucci-Bencini 1971-1973}}, I, 1971, pp. 81–84;
*{{bps|Borsook 1972}}, pp. 99–100;
* {{Cita libro|autore=Leonardo Ginori Lisci|titolo=I palazzi di Firenze nella storia e nell'arte|città=Firenze|anno=1971|volume= I|pp=479-484}}
*{{bps|Palazzi 1972}}, pp. 130–131, nn. 239-240, p. 208, nn. 403-404;
*{{bps|Fanelli 1973}}, I, pp. 320, 421; II, p. 102, figg. 563-565;
*Alessandro Gambuti, ''Lodovico Cigoli architetto'', in "''Studi e Documenti di Architettura''", 1973, 2, pp. 37–136, pp. 76–84 (''Il cortile del Palazzo Ninfinito'');
*{{bps|Firenze 1974}}, p. 171;
* {{Cita libro|autore=Isabella Bigazzi|titolo=Il Palazzo Nonfinito|editore=Massimiliano Boni Editore|città=Bologna|anno=1977}}
*Isabella Bigazzi, ''Il Palazzo Nonfinito, con una nota di Alessandro Parronchi'', Bologna, Boni, 1977;
*{{bps|Bargellini-Guarnieri 1977-1978}}, I, 1977, p. 42; III, 1978, p. 192;
*Isabella Bigazzi, ''La scala del Palazzo Nonfinito'', in "''Michelangelo''", VII, 1978, 25, pp. 25–28;
*{{bps|Cresti-Zangheri 1978}}, pp. 153,165;
*{{bps|Zocchi-Mason 1981}}, pp. 66–67;
*{{bps|Cresti 1982}}, pp. 46–47;
*{{bps|Roselli 1985}}, pp. 77–78, n. 29;
* {{Cita libro|autore=Renato Tella|titolo=Palazzo Nonfinito Museo di Antropologia e Etnologia|opera=I musei Scientifici a Firenze|curatore=[[Francesco Gurrieri]]|curatore2=Luigi Zangheri|città=Firenze|anno=1976}}
*Carlo Cresti in {{bps|Firenze 1992}}, p. 130, n. 97;
*{{bps|Macci-Orgera 1994}}, p. 83;
*{{bps|Gurrieri-Fabbri 1995}}, pp. 188–193;
*{{bps|Vannucci 1995}}, pp. 253–255;
*{{bps|Zucconi 1995}}, p. 93, n. 133;
*{{bps|Profeti 1999}}, pp. 44–45;
*{{bps|Fabbri 2000}}, pp. 110–113;
*Sandra Carlini in {{bps|Palazzi 2001}}, pp. 102–106;
* {{Cita libro|autore=Ughetta Jacobino|titolo=Dai Palazzi finiti a Palazzo Nonfinito: i duecento anni che hanno fatto Firenze|editore=Istituto geografico militare|città=Firenze|anno=2003}}
*{{bps|Cesati 2005}}, II, p. 511;
*{{bps|Firenze 2005}}, p. 388;
*{{bps|Insabato-Ghelli 2007}}, p. 244;
*{{bps|Paolini 2008}}, pp. 179–181, n. 272;
*{{bps|Paolini (Albizi) 2008}}, pp. 72–81, n. 28;
* {{Cita libro|autore=Amelio Fara|titolo=II disegno espropriato. Buontalenti (e Michelangelo) al Palazzo Nonfinito e il progetto di Scamozzi|opera=Medicea: rivista interdisciplinare di studi medicei|volume= 1|anno=2008|pp=6-11}}
*{{bps|Morozzi 2009}}, p. 72;
*{{bps|Paolini 2009}}, pp. 255–257, n. 361.
== Altri progetti ==
{{interprogetto
==Collegamenti esterni==
*
{{Proconsolo}}
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