Protocollo di Milwaukee: differenze tra le versioni
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{{NN|medicina|aprile 2020}}
Il '''protocollo di Milwaukee''', talvolta chiamato '''protocollo di Wisconsin''', è un [[Terapia farmacologica|trattamento farmacologico]] sperimentale per l'infezione da [[Rabbia (malattia)|rabbia]]
È la sesta persona
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Nel settembre [[2004]], Giese, di 15 anni, studentessa alla ''St. Mary Springs High School'', raccolse un [[pipistrello]] trovato nella [[chiesa (architettura)|chiesa]] di [[S. Patrick]] della sua città natale Fond du Lac nel [[Wisconsin]]. Subì un piccolo [[morsicatura|morso]] all'[[indice (dito)|indice]] sinistro, e fu curata con [[perossido di idrogeno|acqua ossigenata]], visto che la madre pensò che non servissero altre cure mediche. Trentasette giorni dopo il morso Giese manifestò i [[sintomi]] della rabbia. Venne ammessa all'ospedale con [[febbre]] a 39 °C, tremori, difficoltà di parola e deambulazione e [[spasmi]] al braccio sinistro. Le sue condizioni continuarono a peggiorare e venne trasferita all'[[ospedale]] [[pediatria|pediatrico]] del Wisconsin a [[Wauwatosa]]. I dottori iniziarono a sospettare la rabbia, e la loro ipotesi fu confermata dai test di laboratorio del ''[[Centers for Disease Control and Prevention|Centers for Disease Control]]'' (Centro per il controllo delle malattie).▼
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Nel settembre [[2004]], Jeanna Giese, di 15 anni, studentessa alla ''St. Mary Springs High School'', raccolse un [[pipistrello]] trovato nella chiesa di S. Patrick della sua città natale [[Fond du Lac]] nel [[Wisconsin]]. Subì un piccolo [[morsicatura|morso]] all'[[indice (dito)|indice]] sinistro, e fu curata con [[perossido di idrogeno|acqua ossigenata]], visto che la madre pensò che non servissero altre cure mediche.
La rabbia è universalmente considerata come fatale, nei soggetti non vaccinati, con la prima manifestazione dei sintomi. I genitori acconsentirono ad un trattamento sperimentale proposto dal suo [[dottore]] dell'ospedale. I dottori usarono dei farmaci per indurre Giese in [[coma]] con l'aiuto di [[ketamina]], [[midazolam]] e [[fenobarbital]], per sedare l'attivà cerebrale, e un cocktail di antivirali ([[ribavirina]] e [[amantadina]]), mentre aspettavano che il suo sistema immunitario producesse degli anticorpi adatti ad attaccare il [[vira|virus]]. Giese fu risvegliata dal coma dopo sei giorni, non appena i segni del progresso del sistema immunitario divennero evidenti.▼
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Dopo trentuno giorni in ospedale, Giese fu dichiarata libera dal virus e rimossa dall'isolamento. La malattia sembrava aver lasciato le sue abilità cognitive largamente intatte. Passò diverse settimane in [[Medicina fisica e riabilitazione|riabilitazione]] e fu dimessa il 1º gennaio [[2005]]. Dal novembre di quell'anno fu di nuovo in grado di camminare da sola, tornare a scuola, e iniziare a guidare automobili.▼
=== L'induzione al coma ===
== Teorie riguardo alla sopravvivenza ==▼
La rabbia è universalmente considerata fatale, nei soggetti non vaccinati, dopo la prima manifestazione dei sintomi. I genitori acconsentirono ad un trattamento sperimentale proposto dal medico dell'ospedale.
Le ragioni della sua sopravvivenza rimangono controverse. I dottori di Giese sapevano che la maggior parte delle morti erano causate da temporanee disfunzioni del [[cervello]], non da danni permanenti. Così pensarono che se avessero protetto Giese mettendola intenzionalmente in coma in modo da separare il corpo dal suo cervello, sarebbe sopravvissuta abbastanza a lungo da far combattere il virus dal suo sistema immunitario. Mentre il trattamento sembra aver funzionato come pianificato, altri ricercatori suggerirono che Giese fosse stata infettata da una particolare forma debole del virus, o che lei avesse un sistema immunitario insolitamente forte. Il pipistrello che morse Giese non venne ritrovato per fare dei test, e i dottori furono in grado di isolare gli anticorpi dal sangue della ragazza ma non il virus.▼
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Giese fu risvegliata dal coma dopo sei giorni, non appena divennero evidenti i segni dell'attività del sistema immunitario.
▲Dopo trentuno giorni in ospedale, Giese fu dichiarata
Dal novembre di quell'anno fu di nuovo in grado di camminare da sola, tornare a scuola e guidare.
▲=== Teorie riguardo alla sopravvivenza ===
▲Le ragioni della sua sopravvivenza rimangono controverse. I
Mentre il trattamento sembra aver funzionato come pianificato, altri ricercatori suggerirono che Giese fosse stata infettata da una particolare forma debole del virus, o che lei avesse un sistema immunitario insolitamente forte.
Il pipistrello che morse Giese non venne ritrovato per fare dei test, e i sanitari furono in grado di isolare gli anticorpi dal sangue della ragazza, ma non il virus.
== Altri tentativi ==
Sono state fatte almeno altre sei prove per curare i sintomi della rabbia usando un simile protocollo, ma senza successo.
Nel maggio 2006 all'ospedale pediatrico del [[Texas]] fu applicato un trattamento simile a quello usato su Giese, su [[Zachary Jones]], di 16 anni, che aveva i sintomi della rabbia, ma inutilmente. Dai primi di ottobre fino ai primi giorni di novembre del [[2006]], fu provata questa tecnica anche a [[Shannon Carrol]], un bambino di 10 anni, ma anche in questo caso senza successo. Il protocollo seguito nel caso di Jeanna è stato chiamato ''Jeanna Treatment''. Un articolo, uscito nell'aprile del [[2007]], scritto dal primario che ha === Il nuovo protocollo revisionato ===
Il protocollo ha subito delle revisioni successive, in una delle quali viene omesso l'uso dell'antivirale [[ribavirina]]. Due dei 25 pazienti sottoposti al primo protocollo sono sopravvissuti, e vi sono state due ulteriori guarigioni tra i 10 pazienti sottoposti al protocollo revisionato.
Nel giugno 2011, [[Precious Reynolds]], una bambina di 8 anni di [[Willow Creek (California)|Willow Creek]]
== Collegamenti esterni ==
* {{en}}{{Cita web | url = http://www.jsonline.com/story/index.aspx?id=373532 | titolo = Jeanna Giese struggles to be... just your normal rabies survivor | editore = Milwaukee Journal Sentinel | sito = jsonline.com | data = 26 novembre 2005 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080521165935/http://www.jsonline.com/story/index.aspx?id=373532 | dataarchivio = 21 maggio 2008 }}
* {{en}}{{Cita web | url =
* {{en}}{{Cita web | url = http://health.dailynewscentral.com/content/view/258/ | titolo = First Unvaccinated Rabies Survivor Goes Home | data = 3 gennaio 2005 | sito = Daily News Central | urlmorto = sì | urlarchivio = https://www.webcitation.org/67gC39Mgk?url=http://health.dailynewscentral.com/content/view/258/ | dataarchivio = 15 maggio 2012 }}
* {{Cita pubblicazione | url = http://content.nejm.org/cgi/content/short/352/24/2508 | rivista = New England Journal of Medicine | titolo = Survival after Treatment of Rabies with Induction of Coma | volume = 352 | pp =
* {{en}}{{Cita web | url = http://www.wbay.com/Global/story.asp?S=4147294 | sito = WBAY | titolo = Jeanna Giese Learns to Drive | data = 8 aprile 2006 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080521210501/http://www.wbay.com/Global/story.asp?S=4147294 | dataarchivio = 21 maggio 2008 }}
* {{en}}{{Cita web | url = http://healthlink.mcw.edu/article/1031002506.html | sito = Healthlink | titolo = Surviving Rabies : A Medical First Takes Place at Children's Hospital | editore = Medical College of Wisconsin | data = 26 maggio 2005 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090223020530/http://healthlink.mcw.edu/article/1031002506.html | dataarchivio = 23 febbraio 2009 }}
{{Portale|biografie|medicina}}▼
[[Categoria:Terapie farmacologiche]]
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