Palaeoloxodon antiquus: differenze tra le versioni

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|statocons=fossile
|nome=Elefante dalle zanne dritte
|immagine=[[File:Elephas antiquus.jpg|250px]]
|didascalia=Parte di scheletro di ''Palaeoloxodon antiquus''<br />conservato al museo archeologico di [[Madrid]].
|regno=[[Animalia]]
|dominio=[[Eukaryota]]
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|biautore=([[Hugh Falconer|Falconer]] & [[Proby Cautley|Cautley]]
|bidata= 1847)
|sinonimi=''Elephas antiquus''<br />''Elephas (Palaeoloxodon) antiquus''
}}
 
L{{'}}'''elefante dalle zanne dritte''' ('''''Palaeoloxodon antiquus''''' <span style="font-variant: small-caps">({{zoo|[[Hugh Falconer|Falconer]] & [[Proby Cautley|Cautley]], 1847)</span>)}} è una [[specie]] [[Estinzione|estinta]] di [[elefante]], vissuta nel [[Ioniano|Pleistocene medio]] medio e [[Pleistocene superiore|superiore]] (all'incirca da 550.000 a 70.000 anni fa).
 
== Evoluzione ==
Si ritiene che possa essersi evoluto agli inizi del Pleistocene dalle forme asiatiche di ''[[Elephas planifrons]]'' e diffusosi poi in tutta [[Europa]].{{cn}}
A partire dagli anni '70 gli studiosi ritengono in genere che ''Palaeoloxodon'' sia strettamente affine al genere ''[[Elephas]]'' (l'elefante asiatico), nel quale era un tempo inserito, e che in particolare ''P. antiquus'' si sia evoluto da ''[[Elephas ekorensis]]'' per il tramite di ''[[Palaeoloxodon recki|P. recki]]''.<ref name=Todd>{{cita web |url=https://anatomypubs.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/ar.21010 |titolo=New Phylogenetic Analysis of the Family Elephantidae Based on Cranial-Dental Morphology |lingua=en |autore=N.E.Todd |data=2009 |rivista=The Anatomical Record |doi=10.1002/ar.21010 |accesso=3 aprile 2024}} In particolare v. fig. 6,8,9.</ref> Tuttavia alcuni studi recenti sembrano indicare una maggiore affinità al genere ''[[Loxodonta]]'' (l'elefante africano) e una diversa storia evolutiva.<ref name=MP>{{cita web |url=https://www.semanticscholar.org/paper/Palaeogenomes-of-Eurasian-straight-tusked-elephants-Meyer-Palkopoulou/1a3c1a55f92b88ea3696fb4db034eed4c4ab767c |titolo=Palaeogenomes of Eurasian straight-tusked elephants challenge the current view of elephant evolution |lingua=en |autore=M.Meyer, E.Palkopoulou et al. |data=2017 |rivista=eLife |doi=10.7554/eLife.25413 |accesso=3 aprile 2024}}</ref>
 
== Descrizione ==
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== Distribuzione e habitat ==
Viveva in foreste o in praterie ricche di macchie di alberi decidui, ma alcuni ritrovamenti indicano anche una penetrazione nelle foreste di conifere della fascia temperata. Si tratta di un animale tipico dei periodi interglaciali europei.
 
== Estinzione ==
Con i ritorni al clima freddo, ''Elephas antiquus'' si ritirò verso sud lasciando la zona centroeuropea al contemporaneo mammuth delle steppe (''[[Mammuthus trogontherii]]''). Nel secondo periodo interglaciale, l'animale raggiunse il [[Mediterraneo]], dove diede vita a numerose [[sottospecie]] (o specie vere e proprie, a seconda delle classificazioni), tra cui alcune forme nane come ''[[Palaeoloxodon falconeri]]'' e subì la caccia da parte dell'uomo.
Gli ultimi esemplari sono documentati in [[Spagna]], dopodiché l'animale si estinse alla fine del [[glaciazione Würm|Würm]]. Su di una roccia del sito portoghese di Vermelhosa, adiacente al [[Arte paleolitica nella Valle del Côa|Parco della valle del Côa]], è stata documentata una figura paleolitica graffita raffigurante la testa di un ''Palaeoloxodon antiquus''<ref>{{Cita web|autore = Arcà A.|url = http://www.rupestre.net/tracce/?p=7425|titolo = Elephas antiquus depicted at Vermelhosa rock art?|accesso = 23 novembre 2014|editore = TRACCE Online Rock Art Bulletin, 31, 2014|data = }}</ref>. Riguardo al [[Portogallo]], João Luís Cardoso<ref>{{Cita pubblicazione|autore = Cardoso J.L.|titolo = Contribuição para o conhecimento dos grandes mamíferos do Plistocénico Superior de PortugaPortugal|anno = 1993}}</ref> afferma che la specie è sopravvissuta sino al 30.000 [[Before Present|BP]].
 
== Ritrovamenti fossili ==
[[File:Elephas antiquus Pollino.jpg|miniatura|''P. antiquus italicus'' esposto nel Museo di Storia Naturale del Pollino ([[Potenza (Italia)|Potenza]])]]
Di questo elefante si sono rinvenute molte [[Osso|ossa]] e molti [[denti]] sparsi, ma pochi [[Scheletro (anatomia)|scheletri]] completi. Uno scheletro pressoché completo è stato rinvenuto nel 1941 a [[Viterbo]] ed è esposto al [[Museo di storia naturale Giacomo Doria]] di [[Genova]].<ref>[http://www.museidigenova.it/spip.php?article215 Musei di Genova - Museo Civico di Storia Naturale - Giacomo Doria<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Di questo elefante si sono rinvenute molte [[Osso|ossa]] e molti [[denti]] sparsi, ma pochi [[Scheletro (anatomia)|scheletri]] completi.
 
In Italia sono stati trovati i seguenti resti:
 
Di* questo elefante si sono rinvenute moltenel [[Osso|ossa1941]] e moltia [[dentiViterbo]]: sparsi, ma pochi [[Scheletro (anatomia)|scheletri]] completi. Unouno scheletro pressoché completo, è stato rinvenuto nel 1941 a [[Viterbo]] ed èora esposto al [[Museo di storia naturale Giacomo Doria]] di [[Genova]].<ref>[{{Cita web |url=http://www.museidigenova.it/spip.php?article215 |titolo=Musei di Genova - Museo Civico di Storia Naturale - Giacomo Doria<!-- Titolo generato automaticamente -->] |accesso=14 marzo 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130331034648/http://www.museidigenova.it/spip.php?article215 |dataarchivio=31 marzo 2013 |urlmorto=sì }}</ref>
* nel [[1981]] a [[Roma]], nel quartiere periferico di [[Casal de' Pazzi]]: resti risalenti al [[Paleolitico medio]] di ''Elephas antiquus'' si sedimentarono in un'ansa [[Tufo|tufacea]] del fiume [[Aniene]]. Ad oggi parte del sito è stata musealizzata per farvi sorge il [[Museo di Casal de' Pazzi]].
* nel 1982 a [[Rotonda (Italia)|Rotonda]] (PZ) in località Calorie. Il ritrovamento con la successiva campagna archeologica ha portato alla luce lo scheletro quasi per intero, per questo considerato uno dei più importanti a livello nazionale.<ref>[https://www.pollino.it/2020/03/Scheletroelefante.html Il Pollino, la Basilicata e altre storie]</ref> Ora è esposto al museo naturalistico e paleontologico di Rotonda.
* tra il 1999 ed il 2006 a [[Colleferro]] in provincia di Roma, nel giacimento del Pantanaccio. Resti di grandi dimensioni, tra cui un cranio con una zanna ancora attaccata. Datazione al Pleistocene medio (i resti e una ricostruzione in scala 1:1 di questo mammifero si trovano nel Museo Archeologico del Comune di Colleferro).
*nel 2009 è stato ritrovato ad [[Allumiere]] (RM) un cranio con entrambe le zanne attaccate, vertebre e bacino. Nello stesso sito furono rinvenuti strumenti litici appartenenti all'[[Homo heidelbergensis]]. Il tutto è conservato presso il [[Museo archeologico naturalistico Adolfo Klitsche De La Grange|Museo Civico archeologico-naturalistico "Adolfo Klitsche De La Grange"]] di [[Allumiere]], nel quale è stata allestita una sala apposita che riproduce l'intero sito di scavo con i reperti lasciati nella stessa posizione in cui sono stati scoperti.
* nel [[2012]] a [[Poggetti Vecchi]] (Grosseto): sono stati trovati resti di ''Elephas antiquus'' assieme a strumenti preistorici umani<ref>{{Cita web |url=http://www.archeologia.beniculturali.it/index.php?it%2F137%2Feventi%2F195%2Fgrosseto-sito-preistorico-di-poggetti-vecchi-il-restauro-dei-resti-fossili-di-elephas-antiquus |titolo=Grosseto: sito preistorico di Poggetti Vecchi. Il restauro dei resti fossili di Elephas antiquus |accesso=15 giugno 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180207010855/http://www.archeologia.beniculturali.it/index.php?it%2F137%2Feventi%2F195%2Fgrosseto-sito-preistorico-di-poggetti-vecchi-il-restauro-dei-resti-fossili-di-elephas-antiquus |dataarchivio=7 febbraio 2018 |urlmorto=sì }}</ref>.
* nel [[2013]] a [[Castel Cellesi]] (VT): dopo il rinvenimento di alcuni denti lo scavo, parzialmente museato<ref>http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-b80369d2-79c7-43d5-8086-db40ac127ba1-radio1.html {{YouTube|autore = Rai TGR Lazio
|id = omvWeFTUwJM|titolo = Telegiornale regionale Lazio edizione pomeridiana|minuto = |secondo = |produttore = Rai TV|data = 7 agosto 2013|visto il =
}}</ref>, sta portando alla luce i resti di un individuo adulto simile a quello viterbese, con la collaborazione del [[Museo di storia naturale sezione di geologia e paleontologia|Museo di Paleontologia]] dell'[[Università degli Studi di Firenze|Università di Firenze]].
 
* nel [[2017]] nel [[lago Cecita]] ([[Sila]] cosentina): in seguito alla siccità, il livello del lago si è abbassato permettendo il rinvenimento di uno scheletro completo<ref>[http://www.repubblica.it/scienze/2017/11/23/news/trovati_sui_monti_della_sila_i_resti_di_un_cugino_del_mammut-181927047/ Trovati sui monti della Sila i resti di un cugino del mammut]</ref>.
 
==Note==
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== Bibliografia ==
* {{cita pubblicazione|autore=Masseti, M. |anno=1994. |titolo=On the Pleistocene occurrence of Elephas (Palaeoloxodon) antiquus in the Tuscan Archipelago, Northern Tyrrhenian Sea (Italy)|rivista= Hystni |volume=5 |pp=101-105|url=http://biocenosi.dipbsf.uninsubria.it/atit/PDF/Volume5(1-2)/5(1-2)_10.pdf|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070930201729/http://biocenosi.dipbsf.uninsubria.it/atit/PDF/Volume5(1-2)/5(1-2)_10.pdf|dataarchivio=30 settembre 2007}}
* {{cita pubblicazione|autore=Shoshani, J., N. Goren-Inbar, R. Rabinovich |anno=2001 |titolo=A stylohyoideum of Palaeoloxodon antiquus from Gesher Benot Ya’aqov, Israel: morphology and functional inferences|rivista=The World of Elephants - International Congress, Rome 2001|pp=665–667665-667|url=http://www.cq.rm.cnr.it/elephants2001/pdf/665_667.pdf |lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060511215845/http://www.cq.rm.cnr.it/elephants2001/pdf/665_667.pdf|dataarchivio=11 maggio 2006}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Elephas antiquus}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Portale|mammiferi|paleontologia}}
 
[[Categoria:Proboscidati fossili]]
[[Categoria:Paleontologia italiana]]
[[Categoria:Megafauna estinta]]