Collina: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
{{F|montagna|aprile 2010}}
[[File:Chiesetta Santa Sofia alla Ferrara - Savignano Irpino.jpeg|thumb|Una collina appenninica presso [[Savignano Irpino]]; la sommità dell'altura è segnata da una chiesetta.]]
[[File:Sasso Pisano il borgo medievale visto da Sud.jpg|upright=1.6|thumb|Panorama collinare toscano di [[Sasso Pisano]] ]]
[[File:Shropshire Long Mynd.jpg|thumb|Le colline di [[Long Mynd]] nel [[Shropshire]] in Inghilterra]]
La '''collina''' è un rilievo la cui [[zona altimetrica]] è meno elevata della [[montagna]].
La distinzione tra [[montagna]] e collina non è netta e può avere delle interpretazioni soggettive, tuttavia una definizione diffusa è che i territori possano essere considerati collinari dai 200 ai 600 metri [[m s.l.m.|s.l.m.]]
 
La '''collina''' è un rilievo la cuicon [[zona altimetricaaltitudine]] è meno elevata dellae con aspetto meno impervio rispetto alla [[montagna]].
==Terminologia==
La distinzione tra collina e montagna non è netta.
 
La distinzione tra [[montagna]] e collina non è netta ed esistono varie [[Convenzione (sociologia)|convenzioni]] in merito. Per ciò che riguarda l'[[Altitudine|altezza]], d'ordinario si definisce collina un rilievo che non supera i {{m|400 |-| 500}}<ref name="Almagia">{{cita web |url=http://www.treccani.it/enciclopedia/montagna_%28Enciclopedia-Italiana%29/ |titolo=Montagna |autore=Roberto Almagia |autore2=Piero Benedetti |accesso=6 maggio 2018 |data=1934}}</ref> o, secondo altre convenzioni, i {{m|600 |-|700}}<ref name="Solimene">{{cita web |url=http://www.treccani.it/enciclopedia/montagna_%28Universo-del-Corpo%29/ |titolo=Montagna |accesso=6 maggio 2018 |data=2000 |autore=Umberto Solimene |autore2=Per-Olof Åstrand}}</ref> metri sul [[livello del mare]] (s.l.m.), purché non presenti un aspetto impervio.
Nel [[Regno Unito]] i geografi storicamente consideravano come montagne alture superiori ai 1000 [[Piede (unità di misura)|piedi]] (circa 300 [[metro|m]]), questa informazione è alla base della trama del film [[L'inglese che salì la collina e scese da una montagna]]. Gli escursionisti ponevano come limite i 2.000 piedi (circa 610&nbsp;m). L'[[Oxford English Dictionary]] suggerisce il limite dei 2.000 piedi (610&nbsp;m) e Whittow afferma: ''Alcune autorità considerano le elevazioni sopra 610 m (2.000 ft) come montagne, quelle al di sotto come colline''<ref>{{cita libro | John | Whittow | Dictionary of Physical Geography | 1984 | Penguin | Londra |isbn= 0-14-051094-X }}, pag. 352</ref>. Per tale motivo [[Canval Hill]] situata nei pressi di [[Poteau]] ([[Oklahoma]]) viene considerata la collina più alta del mondo raggiungendo i 609&nbsp;m.
 
Un sinonimo assai diffuso di collina è '''colle'''; tuttavia, nell'area alpina e nei territori francofoni tale ultimo termine è ambiguo, poiché può assumere anche il significato di ''valico''.
L'[[ISTAT]] definisce zona altimetrica di collina un territorio ricco di rilievi di altitudine generalmente inferiore a 600 metri nell'Italia settentrionale e 800 metri nell'Italia centro-meridionale ed insulare; eventuali piccole aree distinte racchiuse nella zona si considerano parte della zona di collina<ref>''Glossario'', sito dell'[[ISTAT]], [http://www3.istat.it/servizi/studenti/binariodie/CorsoExcel/Glossario.htm www3.istat.it] (consultato nell'ottobre 2012)</ref>.
 
==Definizione==
Nei paesi di lingua francese non esiste una distinzione netta tra monte e collina. L'appellativo ''mont'' è riservato anche a modeste elevazioni
[[File:Campagna picena.jpg|thumb|Colline [[Marche|marchigiane]]]]
Come detto, la distinzione tra collina e montagna non è netta, soprattutto a livello toponomastico: nonostante le attuali convenzioni, fin dalle epoche più antiche le parole "collina" e "monte" evocano nella mente dell'uomo diversi insiemi di idee che prescindono dalla possibilità pratica di misurare l'altezza dei rilievi. Dunque, quando l'uomo ha dato nome alle alture che lo circondavano, ha usato la parola ''collina'' quando il rilievo presentava versanti dolci, mentre ha utilizzato la parola ''monte'' per i rilievi caratterizzati dalla difficoltà di raggiungere la cima, dall'inaccessibilità di alcuni versanti, dalla presenza di pareti rocciose<ref name="bosco">* Umberto Bosco, ''Lessico universale italiano'', volume 14, voce ''Montagna'' (p. 179), Istituto della Enciclopedia italiana, 1968.
* Armando Torno, [https://books.google.it/books?id=B2qgDQAAQBAJ&pg=PT5&dq=montagna+%22vicinanza+al+cielo%22&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi4i7GW-a_nAhVBsaQKHbLaDYEQuwUILjAA#v=onepage&q=montagna%20%22vicinanza%20al%20cielo%22&f=false prefazione] al testo di Francesco Tomatis, ''Filosofia della montagna'', edizioni Giunti, 2005. ISBN 9788858763834.</ref>.
[[File:View of Langhe from La Morra.JPG|thumb|Panorama delle [[Langhe]]]]
Nella toponomastica italiana quindi sono detti "colline" alcuni rilievi con pendio dolce, senza asperità e senza pareti rocciose, anche quando superano l'altezza di 400, 500 o 600 metri. Esempi classici sono costituiti dalle [[Langhe]] e dai [[Colli Albani]], che superano i 500 ed anche i 600&nbsp;m [[s.l.m.]], ma che non sono particolarmente impervi né visibilmente sporgenti dal terreno e, perciò, sono considerati colline.
 
Nei vari Paesi del mondo la collina è definita diversamente, in base alle caratteristiche orografiche del territorio.
* In [[Russia]] e nei Paesi russofoni il limite altimetrico tra collina e montagna è solitamente stabilito sui 200 m<ref>{{ru}}Grande Dizionario Enciclopedico, a cura di Prokhorov, voce ''[https://www.vedu.ru/bigencdic/68921/ ХОЛМ]''</ref>.
* Nel [[Regno Unito]] i geografi storicamente consideravanoconsiderano come montagne le alture superiori ai {{converti|1000 [[Piede (unità di misura)|piedi]] (circa 300 [[metroft|m]]),lk=on}}; questa informazioneciò è alla base della trama del film ''[[L'inglese che salì la collina e scese da una montagna]]''. Gli escursionisti, ponevanoin comeaccordo limitecon i 2.000 piedi (circa 610&nbsp;m). Ll'[[Oxford English Dictionary]], suggerisceconsiderano ilcome limite quello dei 2.000{{converti|2000|ft}} piedie (610&nbsp;m)il egeografo John Whittow, afferma:nel suo ''Dictionary of Physical Geography'', afferma: "Alcune autorità considerano le elevazioni sopra 610 &nbsp;m (2.000 ft) come montagne, quelle al di sotto come colline''"<ref>{{cita libro | autore=John | Whittow | titolo=Dictionary of Physical Geography | url=https://archive.org/details/penguindictionar0000whit_b9d8|anno=1984 | editore=Penguin |città=London|lingua=en|p=[https://archive.org/details/penguindictionar0000whit_b9d8/page/352 Londra 352]|isbn= 0-14-051094-X }}, pag. 352</ref>. Per tale motivo [[Canval Hill]] situata nei pressi di [[Poteau]] ([[Oklahoma]]) viene considerata la collina più alta del mondo raggiungendo i 609&nbsp;m.
* Negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] si segue il criterio dei {{converti|2000|ft}}; per tale motivo, [[Cavanal Hill]], situata nei pressi di [[Poteau]] ([[Oklahoma]]), viene considerata la collina più alta del mondo, raggiungendo i 609&nbsp;m. Nonostante Canaval Hill, il ''[[Geographic Names Information System|Sistema d'Informazione dei Nomi Geografici]]'' statunitense elenca centinaia di rilievi denominati "colline" e che superano i {{converti|2000|ft}}.
*Neanche in [[Francia]] e nei Paesi francofoni, similmente a quanto accade in Italia, esiste una distinzione netta tra monte e collina: l'appellativo ''mont'' è riservato anche a modeste elevazioni e non esiste un limite ufficiale di discriminazione tra colline e montagne. Anche le colline di modesta altitudine (dai 100 ai 600 metri) sono talvolta qualificate come montagne quando la loro forma è aspra e spiccano in modo imponente dal territorio circostante.
*In alcuni Paesi del Sud e del Centro America sono chiamate colline alcune vette che superano i 3000 m di altitudine o addirittura alte quanto il [[cerro El Plomo]], letteralmente "collina El Plomo", di {{M|5424 |ul=m slm}}.
 
Esiste anche una complessa convenzione statistica, stabilita dall'[[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]], che definisce zona altimetrica di collina un territorio ricco di rilievi di altitudine generalmente inferiore a 600 metri nell'[[Italia settentrionale]] e 700 metri nell'[[Italia centrale|Italia centro]]-[[Italia meridionale|meridionale]] e insulare: eventuali piccole aree distinte racchiuse nella zona si considerano parte della zona di collina; i livelli altitudinali sono suscettibili di spostamento in relazione ai limiti inferiori delle zone fitogeografiche dell’[[Zona fitoclimatica#Alpinetum|Alpinetum]], del [[Zona fitoclimatica#Picetum|Picetum]] e del [[Fagetum]], nonché in relazione ai limiti superiori delle aree di coltura in massa della vite nell’Italia settentrionale e dell’olivo nell'Italia centro-meridionale e insulare<ref>{{cita web|url=http://www3.istat.it/servizi/studenti/binariodie/CorsoExcel/Glossario.htm|titolo=Glossario|sito=ISTAT|accesso=17 ottobre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111231130402/http://www3.istat.it/servizi/studenti/binariodie/CorsoExcel/Glossario.htm|dataarchivio=31 dicembre 2011}}</ref>.
 
Nelle rappresentazioni cartografiche l'indispensabile semplificazione fa sì che spesso siano mappati come ''collinari'' tutti i rilievi di altitudine inferiore a {{M|600|ul=m slm}}.
 
==Tipologie==
[[File:Swifts creek township and surrounding hills panorama.jpg|thumb|Le colline di [[Swifts Creek]], [[Victoria (Australia)|Victoria]], [[Australia]] ]]
{{L|geografia|aprile 2010}}
[[File:Swifts creek township and surrounding hills panoramaPanoramaValdiZenaQuerceto.jpg|thumb|upright=1.82|LePanorama collinecollinare dinel [[Swiftsterritorio Creek]],di [[VictoriaPianoro (AustraliaItalia)|VictoriaPianoro]], [[Australiaprovincia di Bologna]] .]]
[[File:PanoramaValdiZenaQuercetoMysore 1 06.jpg|thumb|upright=2.3|Panorama collinareColline nel territorio di [[Pianoro (Italia)|PianoroMysore]], ([[provincia di BolognaIndia]].)]]
La collina può avere forme dolci e arrotondate, con copertura di vegetazione, ma anche scoscese, brulle o [[calanchi]]ve.
Nell'Italia settentrionale, le colline sono presenti in particolare a ovest, nel Piemonte.
La collina può avere forme dolci e arrotondate, con copertura di vegetazione, ma anche scoscese, brulle o [[calanchi]]ve.
 
Anche le colline, come le montagne, hannopossono unaavere vita.diversi Nonmeccanismi sempredi però sono nate allo stesso modoformazione. Le colline si possono distinguere, secondoSecondo la loro origine in: ''strutturali'', ''moreniche'', ''vulcaniche,'' e ''tettoniche''.
 
Le ''colline tettonichestrutturali'' derivano da corrugamentomontagne dellasottoposte crostaa terrestreerosione eper dallunghi sollevamentoperiodi deidi fondali marinitempo. Sono distrutturali, originead esempio, le colline lucane in Basilicata.
tettonica le colline del [[Monferrato]] e delle [[Langhe]] in [[Piemonte]], le [[Murge]] in [[Puglia]].
 
Le ''colline sedimentarie'' sono formate dai detriti (ghiaia, roccia, ecc.) trasportati dal vento o dai fiumi. Un caso particolare è quello delle ''colline moreniche'', costituite da detriti accumulati e trasportati dai ghiacciai. Sono ad esempio di origine morenica le colline del [[Canavese]] in Piemonte, della Brianza in [[Lombardia]] e vicino al [[lago di Garda]]. Sono molto diffuse nelle aree collocate nel nord dell'[[Eurasia]] (ad esempio la zona di [[Salpausselkä]] in [[Finlandia]]) e del [[Nordamerica]].
Le colline vulcaniche derivano da antichi vulcani spenti che sono stati ricoperti dalla vegetazione e sono andati incontro ad erosione. Le più importanti sono: i [[Monti Berici]] e i [[Colli Euganei]] nel [[Veneto]], le colline del [[Lazio]], della [[Toscana]], della [[Campania]] e i [[colli Albani]].
Le colline strutturali derivano da montagne sottoposte ad erosione per lunghi periodi di tempo. Sono strutturali ad es. le colline lucane in Basilicata.
 
Le ''colline vulcaniche'' derivano da antichi vulcani spenti che sono stati ricoperti dalla vegetazione e sono andati incontro ada erosione. Le più importantinote sono:in iItalia [[Monti Berici]] esono i [[Colli Euganei]] nel [[Veneto]], le colline del [[Lazio]], della [[Toscana]], dellae i [[Campaniacolli Albani]]. eDi origine vulcanica sono anche i ''puy'', rilievi collinari o montuosi dell'[[colliAlvernia]] Albani([[Francia]]).
Le colline moreniche sono state originate da detriti accumulati e trasportati dai ghiacciai. Sono di origine morenica le colline del
[[Canavese]] in Piemonte, della [[Brianza]] in [[Lombardia]] e vicino al [[lago di Garda]].
 
Le ''colline tettoniche'' derivano da corrugamento della crosta terrestre e dal sollevamento dei fondali marini. Sono di origine tettonica le colline del [[Monferrato]] e delle [[Langhe]] in [[Piemonte]], le [[Murge]] e il [[Gargano]] in [[Puglia]].
== Antropizzazione ed utilizzo==
* {| class="wikitable" ! ! ! ! |- | | | | |- | | | | |- | | | | |} Anticamente scelta dall'uomo come luogo di residenza per le sue favorevoli caratteristiche climatiche, per la maggior possibilità di difesa dagli attacchi nemici e per la fertilità del terreno che, in caso di pendenza eccessiva, viene coltivato a [[terrazzamenti|terrazze]]. In moltissime zone, poi, i terreni pianeggianti erano interessati da ristagno idrico, con formazione di [[palude|paludi]] e, molto spesso, caratterizzate dalla diffusione della [[malaria]].<ref>[[s:Il colle e la siepe|Antonio Saltini ''Il colle e la siepe'']]</ref><ref>[[s:L'epopea della bonifica nel Polesine di San Giorgio|ad esempio , anche vaste zone della Pianura Padana]] negli anni a cavallo dell'Ottocento fino alla prima metà del Novecento</ref>
[[File:Terrace field yunnan china 2.jpg|thumb|upright=1.7|Campi di riso sui terrazzamenti delle colline cinesi]]
 
== Antropizzazione ede utilizzo ==
Questa precoce [[antropizzazione]] delle colline ha portato alla formazione di un [[paesaggio agrario]] nel modo in cui noi lo conosciamo. Da qui il tradizionale accostamento delle colline con un ambiente armonico e salubre. Ad esempio l'[[Unesco]] nel riconoscere [[patrimonio dell'umanità]] il paesaggio collinare della [[Val d'Orcia|Valle dell'Orcia]], adotta la seguente motivazione:
Anticamente scelta dall'uomo come luogo di residenza per le sue favorevoli caratteristiche climatiche, per la maggior possibilità di difesa dagli attacchi nemici e per la fertilità del terreno che, in caso di pendenza eccessiva, viene coltivato a [[terrazzamenti|terrazze]]. In moltissime zone, poi, i terreni pianeggianti erano interessati da ristagno idrico, con formazione di [[palude|paludi]] e, molto spesso, caratterizzate dalla diffusione della [[malaria]] (ad esempio, anche vaste zone della [[Pianura Padana]] negli anni a cavallo dell'Ottocento fino alla prima metà del Novecento)<ref>{{cita web|autore=Antonio Saltini|url=http://www.itempidellaterra.org/old/wiki/siepe.htm|titolo=Il colle e la siepe - C'era una volta il Bel Paese, possiamo contemplare, oggi, il Brutto Paese|anno=1998|sito=I Tempi della Terra|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160309220310/http://www.itempidellaterra.org/old/wiki/siepe.htm|dataarchivio=9 marzo 2016}}</ref><ref>{{cita web|autore=Antonio Saltini|url=http://www.itempidellaterra.org/wiki/bonifica3.htm|titolo=Tra Volano e Primaro, una storia millenaria di terra, acque e uomini - L'epopea della bonifica nel Polesine di San Giorgio. L'Eden che divenne Far West per convertirsi nella Pampa italiana|anno=2005|sito=I Tempi della Terra|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160310035900/http://www.itempidellaterra.org/wiki/bonifica3.htm|dataarchivio=10 marzo 2016}}</ref>.
 
[[File:Terrace field yunnan china 2.jpg|thumb|upright=1.71|Campi di riso sui terrazzamenti delle colline cinesi che si usano per il riso]]
Questa precoce [[antropizzazione]] delle colline ha portato alla formazione di un [[paesaggio agrario]] nel modo in cui noi lo conosciamo. Da qui il tradizionale accostamento delle colline con un ambiente armonico e salubre. Ad esempio l'[[Unesco]], nel riconoscere [[patrimonio dell'umanità]] il paesaggio collinare della [[Val d'Orcia|Valle dell'Orcia]], l'[[UNESCO]] adotta la seguente motivazione:
{{Citazione|il paesaggio della Val d'Orcia è stato celebrato dai pittori della Scuola Senese, fiorita durante il Rinascimento. Le immagini della Val d'Orcia ed in particolar modo le riproduzioni dei suoi paesaggi, in cui si raffigura la gente vivere in armonia con la natura, sono diventate icone del Rinascimento ed hanno profondamente influenzato il modo di pensare il paesaggio negli anni futuri.}}
 
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Nelle regioni ad agricoltura marginale o di sostentamento, le colture prevalenti sono i [[cereali]] e le [[leguminose]], finalizzate a soddisfare i fabbisogni nutritivi primari della popolazione rurale. In questo caso l'agricoltura è complementare all'allevamento di animali da carne o da latte in regime estensivo, con l'utilizzo prevalente della produzione foraggera attraverso il pascolamento. I regimi termopluviometrici condizionano la scelta delle colture principali, al fine di adattare i cicli produttivi alle risorse naturali. Nelle regioni tropicali, interessate da regimi termici favorevoli concomitanti con piovosità relativamente alte, l'uomo si è orientato verso colture con elevati fabbisogni idrici, come il [[Oryza sativa|riso]] in [[Asia]] e il [[Zea mays|mais]] nel [[Centroamerica]] e nel [[Sudamerica]]. Nelle regioni temperate l'agricoltura si è invece sviluppata su criteri in cui prevalgono, secondo la [[latitudine]], le esigenze termiche o quelle idriche: ad esempio, nell'ambiente mediterraneo ha prevalso la diffusione di colture a ciclo autunno-primaverile, grazie agli inverni miti e a causa della siccità del periodo primaverile-estivo.
[[File:Colline moreniche del Lago Garda.JPG|upright=1.4|thumb|[[Solferino]], [[Morena|colline moreniche]] del [[Lago di Garda]]]]
 
Nelle regioni ada economia avanzata, l'agricoltura ha subito un drastico ridimensionamento e uno sconvolgimento degli indirizzi produttivi tradizionali. Lo spopolamento delle aree collinari e l'incremento dei costi di produzione porta, secondo il contesto, a sviluppi differenziati:
* In regioni ben servite dalle infrastrutture e a densità di popolazione relativamente alta, l'ordinamento produttivo si è orientato verso colture ad alto reddito al fine di sfruttare le sistemazioni superficiali di valore capitale più o meno elevato (terrazzamenti, girapoggi, cavalcapoggi, ecc.). In [[Italia]], tali colture sono ad esempio rappresentate, secondo le regioni, dall'[[orticoltura]] e dalla [[floricoltura]] (es. [[Liguria]], [[Amalfi|costaCosta amalfitana]], ecc.), dalla [[frutticoltura]] (es. [[Emilia-Romagna]], [[Veneto]], [[Trentino]], [[Campania]]), dalla [[viticoltura]] (in gran parte del territorio italiano).
* In aree più marginali, lo sviluppo economico ha comportato un progressivo abbandono dell'agricoltura da reddito per orientarsi su colture legnose in grado di fornire anche modeste produzioni ma con un limitato impiego di fattori di produzione. In gran parte dell'[[Italia]], queste colture sono tradizionalmente rappresentate principalmente dalla vite e dall'olivo, ma in aree più o meno circoscritte ricorrono anche le piantagioni da frutta secca (mandorlo, castagno, nocciolo, pistacchio, ecc.) o altre colture da frutto minori. Situazioni contingenti di natura socioeconomica possono portare, in determinate aree, anche al degrado, fino al completo abbandono, di queste colture.
* In particolari contesti sociorurali, di dimensione comprensoriale o regionale, la collina offre lo spazio per lo sviluppo di specifici comparti agricoli associati a prodotti tipici regionali di particolare pregio. Questo sfruttamento, sopravvissuto all'abbandono delle campagne collinari, ha assunto in [[Europa]], negli ultimi decenni, un particolare interesse grazie alla valorizzazione di questi prodotti con la costituzione di consorzi e marchi di tutela ([[Denominazione di origine protetta|DOP]] e [[Indicazione geografica protetta (Unione europea)|IGP]]). In quest'ambito si collocano anche i nuovi regimi di coltivazione nel comparto viticolo e in quello olivicolo.
* In molte aree, l'abbandono dell'agricoltura lascia spazio al comparto zootecnico, condotto per lo più in regime estensivo, con l'allevamento di [[bovini]] da carne, [[ovini]] e [[caprini]]. Anche in questo caso, l'evoluzione del contesto socioeconomico può portare ada un trend di progressivo declino causato dalla competizione della zootecnica intensiva di pianura e dei mercati internazionali, oppure, grazie alla valorizzazione e tutela dei prodotti tipici, ada un rilancio del comparto.
* Rinaturalizzazione del paesaggio rurale. Dove l'antropizzazione ha avuto un impatto relativamente modesto sugli [[ecosistema|ecosistemi]] naturali, l'abbandono dell'agricoltura può permettere un recupero integrato del patrimonio storico, culturale, ambientale. In questo ambito si collocano la costituzione di riserve naturalistiche, lo sviluppo di forme di [[agricoltura integrata]] e [[agricoltura biologica]] e dell'[[agriturismo]] e, nelle aree più marginali, il rimboschimento. Il successo di questi processi è strettamente condizionato dal concorso integrato di molteplici fattori, che coinvolgono la popolazione rurale, la disponibilità di capitali pubblici e privati, le amministrazioni locali, gli altri settori economici.
 
Negli ambienti collinari dove l'agricoltura o la zootecnica hanno avuto un impatto più forte, l'abbandono delle forme tradizionali di sfruttamento e la mancata riconversione portano ada uno stato di degrado ambientale che nelle regioni temperate si manifesta con il dissesto idrogeologico. La collina, nel corso dei secoli o dei millenni, ha sopportato il peso dell'antropizzazione grazie all'esecuzione di opere di miglioramento fondiario finalizzate a regimare le acque meteoriche che, in sostanza, sopperivano alla mancata azione di contenimento da parte della vegetazione naturale. Tali opere, che si identificano soprattutto con le sistemazioni superficiali di collina ([[terrazzamento]], [[girapoggio]], [[cavalcapoggio]], [[rittochino]], ecc.) sono state eseguite fondamentalmente con la capitalizzazione del lavoro: nelle stagioni con minor fabbisogno, la forza lavoro disponibile nella popolazione rurale si impiegava nella realizzazione di queste sistemazioni e nella loro manutenzione. Lo spopolamento delle aree collinari e i problemi relativi alla gestione delle sistemazioni superficiali, in parte incompatibili con la meccanizzazione ma, soprattutto, diventate proibitive per l'elevato costo della manodopera, hanno comportato un progressivo abbandono di queste sistemazioni e ada un'intensificazione dei fenomeni di [[erosione]], [[desertificazione]] e dissesto idronologico.
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==Note==
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