Teoria della relatività: differenze tra le versioni
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Brevissima spiegazione sulle differenze tra la somma delle velocità galileiana e l'aasoluta velocità della luce nelle equazioni di maxwell. |
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{{Nota disambigua|il principio di relatività|Principio di relatività|Relatività}}
In [[fisica]] con '''teoria della relatività''' si indica una delle possibili [[teoria|teorie]] basate sul principio che le [[legge fisica|leggi della fisica]] debbano essere [[Invarianza (fisica)|invarianti]] al cambiamento del [[sistema di riferimento]].
Il primo [[principio di relatività]] fu formulato da [[Galileo Galilei|Galileo]] riguardo all'invarianza delle leggi della [[meccanica classica]] fra [[sistema di riferimento inerziale|sistemi di riferimento inerziali]] in [[moto (fisica)|moto]] relativo tra loro, principio esteso da [[Albert Einstein]] alle leggi dell'[[elettromagnetismo]] con la teoria della [[relatività ristretta]]. Lo sviluppo della [[relatività generale]] e del conseguente principio di [[covarianza generale]] permise di estendere il principio di relatività anche ai [[Sistema di riferimento non inerziale|sistemi di riferimento non inerziali]].<ref>L'espressione ''teoria della relatività'' è usata anche nel linguaggio comune per riferirsi alle teorie della [[relatività ristretta]] o della [[relatività generale]], in quanto esempi più noti del principio di relatività.</ref>
== La relatività galileiana ==
[[File:Galileo
{{vedi anche|
La scienza moderna comincia con l'assunto fondamentale, dovuto a [[Galileo Galilei]], che le leggi della [[Meccanica (fisica)|meccanica]] abbiano la stessa forma matematica rispetto a qualunque sistema di riferimento nel quale valga il [[principio di inerzia]]. Questo assunto, definito nel 1609, è oggi chiamato principio di relatività galileiano.
Nata con la [[fisica classica]], la [[relatività galileiana]] si basa sull'assunto che le leggi della meccanica siano le stesse in ogni [[sistema di riferimento inerziale]]. Dal punto di vista [[matematica|matematico]] sono legate a questo principio le [[trasformazioni galileiane]], cioè le [[equazione|equazioni]] che governano i cambiamenti di [[coordinata|coordinate]] da un sistema di riferimento inerziale rispetto a un secondo sistema di riferimento inerziale, cioè che si muove con [[velocità]] costante rispetto al primo.▼
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Le trasformazioni galileiane
[[File:Albert Einstein 1947.jpg|thumb|upright=0.8|[[Albert Einstein]] nel 1947]]▼
Verso la fine dell'Ottocento, [[Ernst Mach]] e diversi altri fisici si scontrarono con i limiti della relatività galileiana, non applicabile ai fenomeni elettromagnetici. Fra questi, [[Hendrik Lorentz]] riuscì a ricavare delle [[Trasformazione di Lorentz|trasformazioni]] coerenti con l'elettromagnetismo.
[[Albert Einstein]] si trovò quindi di fronte due tipi di trasformazione: quelle di Galileo, valide in meccanica classica, e quelle di Lorentz, valide per l'elettromagnetismo ma prive di un supporto teorico convincente. La situazione era molto insoddisfacente perché queste trasformazioni, così come i principi di relatività a esse associati, erano incompatibili tra loro. Con Einstein la teoria della relatività ebbe un ulteriore sviluppo e oggi si tende ad associare a tale teoria il nome del fisico tedesco. La sua teoria si compone di due distinti modelli matematici, denominati [[relatività ristretta]] o speciale e [[relatività generale]].
{{vedi anche|Relatività ristretta}}
▲Le trasformazioni galileiane, valide con ottima approssimazione nei campi in cui si può supporre la velocità della luce infinita rispetto alle altre velocità, quali ad esempio [[meccanica (fisica)|meccanica]], [[dinamica (fisica)|dinamica]] e [[cinematica]] classiche, non hanno validità in altri campi della fisica, come per esempio nell'[[elettromagnetismo]]. Le leggi dell'elettromagnetismo infatti non sono invarianti con le trasformazioni galileiane, bensì con le [[trasformazioni di Lorentz]], teorizzate dal fisico olandese [[Hendrik Lorentz]].
▲== La relatività secondo Einstein ==
▲[[File:Albert Einstein 1947.jpg|thumb|[[Albert Einstein]] nel 1947]]
=== La teoria della relatività speciale o teoria della relatività ristretta ===▼
▲{{Vedi anche|Relatività ristretta}}
[[File:World line2-it.svg|thumb|Rappresentazione dello [[spazio tempo]] della relatività ristretta]]
La [[relatività ristretta]], chiamata anche relatività speciale, fu presentata da Einstein con l'articolo ''Zur Elektrodynamik bewegter Körper'' (elettrodinamica dei corpi in movimento) del [[1905]], per conciliare il principio di relatività galileiano, che include che [[Composizione delle velocità|le velocità si "sommino"]], con le equazioni delle onde elettromagnetiche, nelle quali, invece, la velocità della luce sembra essere "assoluta", ovvero indipendente dal sistema di riferimento.▼
▲La
Precedentemente, a tal fine, erano state proposte alcune teorie che si basavano sull'esistenza di un mezzo di propagazione delle onde elettromagnetiche, chiamato ''[[etere (fisica)|etere]]''; tuttavia, nessun esperimento era riuscito a misurare la velocità di un corpo rispetto all'etere. In particolare, grazie all'[[esperimento di Michelson-Morley]] fu dimostrato che la velocità della luce è costante in tutte le direzioni, indipendentemente dal moto della Terra, non risentendo così del cosiddetto ''vento di etere''; la teoria di Einstein scarta del tutto il concetto di etere, che oggi non viene più utilizzato dai fisici.▼
▲Precedentemente,
▲
* ''
* ''Invarianza della velocità luce'': la luce si propaga nel [[Vuoto (fisica)|vuoto]] a [[velocità della luce|velocità costante]] <math>c</math>, indipendentemente dallo stato di [[moto (fisica)|moto]] della sorgente o dell'osservatore.
È possibile verificare che le [[trasformazioni di Lorentz]] soddisfano il secondo postulato: se per un osservatore in un sistema di riferimento inerziale la velocità della luce è ''c'', tale sarà per un qualunque altro osservatore in un altro sistema di riferimento inerziale in movimento rispetto al
*Le [[Legge fisica|leggi della fisica]] sono [[Invarianza (fisica)|invarianti]] per [[Trasformazione di Lorentz|trasformazioni di
Lorentz]]<ref>Ovvero manifestano una [[covarianza di Lorentz]] globale. In [[relatività generale]] tale covarianza risulta invece valida solo localmente, ma per sistemi di riferimento sia inerziali, sia non inerziali.</ref> in tutti i [[Sistema di riferimento inerziale|sistemi di riferimento inerziali]].
Le leggi dell'elettromagnetismo, nella forma dell'[[elettrodinamica classica]], non cambiano sotto le trasformazioni di Lorentz,
=== Relatività generale ===
{{Vedi anche|Relatività generale|Albert Einstein}}
[[File:1919 eclipse negative.jpg|thumb|
La teoria della [[relatività generale]] venne presentata come serie di letture presso l'[[Accademia Prussiana delle Scienze]], a partire dal 25 novembre [[1915]], dopo una lunga fase di elaborazione. Esiste un'annosa polemica sulla pubblicazione delle equazioni di campo tra il matematico tedesco [[David Hilbert]] ed Einstein; tuttavia, alcuni documenti attribuiscono con una certa sicurezza il primato ad Einstein.▼
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Il fondamento della relatività generale è l'assunto, noto come [[principio di equivalenza]], che un'[[accelerazione]] sia indistinguibile localmente dagli effetti di un [[campo gravitazionale]], e dunque che la massa inerziale sia uguale alla massa gravitazionale. Gli strumenti matematici necessari a sviluppare la relatività generale erano stati introdotti in precedenza da [[Gregorio Ricci Curbastro]] ([[1853]]-[[1925]]) che sostanzialmente introdusse quello che oggi è noto come [[calcolo tensoriale]]<ref>{{cita web|http://www.imss.fi.it/milleanni/cronologia/biografie/riccub.html|Biografie - Gregorio Ricci-Curbastro|18 luglio 2010}}</ref>.▼
▲Il fondamento della relatività generale è l'assunto, noto come [[principio di equivalenza]], che un'[[accelerazione]] sia indistinguibile localmente dagli effetti di un [[campo gravitazionale]], e dunque che la massa inerziale sia uguale alla massa gravitazionale. Gli strumenti matematici necessari a sviluppare la teoria della relatività generale erano stati introdotti in precedenza da [[Gregorio Ricci Curbastro]] ([[1853]]-[[1925]]), che sostanzialmente introdusse quello che oggi è noto come [[calcolo tensoriale]]<ref>{{cita web|http://www.imss.fi.it/milleanni/cronologia/biografie/riccub.html|Biografie - Gregorio Ricci-Curbastro|18 luglio 2010}}</ref>.
Einstein dedusse le equazioni del moto da quelle della relatività speciale valide localmente nei [[sistema inerziale|sistemi inerziali]]; dedusse inoltre il modo in cui la materia curva lo spaziotempo imponendo l'equivalenza di ogni possibile sistema di riferimento (da cui il nome di "relatività generale").
Nella relatività generale i limiti sono dovuti essenzialmente al trattamento delle [[singolarità]] e degli stati della materia in cui le interazioni gravitazionali e quantistiche arrivano ad avere lo stesso ordine di grandezza. Tra le evoluzioni prospettate per tale teoria, le più note ed investigate sono la [[teoria delle stringhe]] e la [[gravitazione quantistica a loop]].▼
In particolare, il potenziale gravitazionale newtoniano viene reinterpretato come l'approssimazione, per campo debole, della componente temporale del tensore metrico: da questo discende il fatto che il tempo scorre più lentamente in un campo gravitazionale più intenso. Alla pubblicazione, la teoria venne accolta con scetticismo da parte della comunità scientifica, perché derivata unicamente da ragionamenti matematici e analisi razionali, e non da esperimenti e osservazioni.<ref name="lastampa">{{cita web|autore=Marco Pivato|url=http://www.lastampa.com/cmstp/rubriche/stampa.asp?ID_blog=38&ID_articolo=1320|titolo=Quando l'eclisse premiò Albert|accesso=14 dicembre 2012|editore=[[La Stampa]]|data=17 giugno 2009|urlmorto=sì}}</ref>
Nel 1919 le predizioni della relatività generale furono confermate dalle misurazioni dell'astrofisico [[Arthur Eddington]] effettuate durante un'[[eclissi solare]], che verificarono che la luce emanata da una stella era deviata dalla [[Forza di gravità|gravità]] del Sole.<ref name="lastampa" /> Le osservazioni ebbero luogo il 29 maggio del 1919 a [[Sobral]], in [[Brasile]], e nell'isola di [[Príncipe]], nello Stato di [[São Tomé e Príncipe]].<ref name="lastampa" /> Da allora esperimenti sempre più precisi hanno confermato le predizioni della teoria, prevalentemente nell'ambito dell'astronomia ([[precessione del perielio di Mercurio]] e [[lenti gravitazionali]]).
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== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore=Bergmann, Peter G. |titolo=Introduction to the Theory of Relativity |url=https://archive.org/details/introductiontoth00berg |editore=Dover Publications |anno=1976 |ISBN=0-486-63282-2 }}
* {{Cita libro|cognome=Brian|nome=Denis|titolo=Einstein: a life|url=https://archive.org/details/einstein00deni|anno=1995|editore=J. Wiley|città=New York|ISBN=0-471-11459-6}}
* {{Cita libro|cognome=Einstein|nome=Albert|titolo=Relativity: The Special and General Theory|anno=2005|editore=Pi Press|città=New York|ISBN=0-13-186261-8|edizione=The masterpiece science ed.|coautori=trans. Lawson, Robert W.}}
* {{Cita libro|cognome=Einstein|nome=Albert|titolo=Albert Einstein, Autobiographical Notes|url=https://archive.org/details/autobiographical1979eins|anno=1979|editore=Open Court Publishing Co.|città=La Salle, Ill.|ISBN=0-87548-352-6|edizione=A Centennial ed.|coautori=trans. Schilpp, Paul Arthur}}
* {{Cita libro|cognome=Einstein|nome=Albert|titolo=Einstein's Essays in Science|anno=2009|editore=Dover Publications|città=Mineola, N.Y.|ISBN=978-0-486-47011-5|edizione=Dover ed.|coautori=trans. Harris, Alan}}
* {{Cita libro|cognome=Einstein|nome=Albert|titolo=The Meaning of Relativity|url=https://archive.org/details/meaningofrelativ0000albe_u9m2|anno=1956|annooriginale=1922|editore=Princeton University Press|edizione=5}}
* {{Cita libro|cognome=Ohanian|nome=Hans C.|titolo=Einstein's Mistakes: The Human Failings of Genius|url=https://archive.org/details/einsteinsmistake00ohan|anno=2008|editore=W.W. Norton & Co.|città=New York|ISBN=978-0-393-06293-9|edizione=1st ed.}}
* {{Cita libro|cognome=Russell|nome=Bertrand|titolo=The ABC of Relativity|anno=1969|editore=Allen & Unwin|città=Londra|ISBN=0-04-521001-2|edizione=3rd rev. ed}}
* {{Cita libro|cognome=Stephen|nome=Hawking|titolo=A Briefer History of Time|url=https://archive.org/details/brieferhistoryof00step|anno=2005|editore=Bantam Dell|città=New York, NY|ISBN=978-0-553-80436-2|coautori=Mlodinow, Leonard}}
== Voci correlate ==
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* [[Galileo Galilei]]
* [[Albert Einstein]]
* [[Disputa sulla paternità della teoria della relatività]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.bartleby.com/173/|Testo della teoria della relatività di Einstein|lingua=en}}
* {{cita web|http://universe.nasa.gov/|Progetto Beyond Einstein della NASA|lingua=en}}
* {{en}} [
* {{cita web | 1 = http://www.arrigoamadori.com/lezioni/01TeoriaRelativita/AmadoriLussardi2008.pdf | 2 = Un'introduzione alla Teoria della Relatività di A. Amadori - L. Lussardi | accesso = 10 agosto 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20101203182026/http://www.arrigoamadori.com/lezioni/01TeoriaRelativita/AmadoriLussardi2008.pdf | dataarchivio = 3 dicembre 2010 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.science.unitn.it/~moretti/RelativitaSpeciale.pdf|Teoria della Relatività Speciale: formulazione matematica, V. Moretti, università di Trento}}
{{Tempo}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|relatività}}
[[Categoria:Teorie relativistiche| ]]
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