Analessi: differenze tra le versioni
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Il termine, derivato dalla [[lingua greca]] ἀνάληψις, ''análēpsis'', 'ripresa', indica il racconto di un fatto accaduto in precedenza. All'opposto, la [[prolessi]], da πρόληψις, ''pròlēpsis'' (talvolta, in inglese, ''flashforward'') rivela gli eventi che accadranno in futuro.
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Più precisamente, in un testo, quando l'[[autore]] vuole spiegare qualcosa avvenuto in tempo passato rispetto a quello narrativo nel brano, sceglie di interrompere la narrazione nel tempo presente e di retrocedere nel passato, narrando così eventi passati come se stesse narrando eventi al presente. E in questo caso si parla di analessi. Ad esempio, nell'[[Iliade]], il narratore, dopo aver evocato la contesa fra [[Achille]] e [[Agamennone]], punto di partenza del suo racconto, ritorna indietro di una decina di giorni per esporne la causa in una quarantina circa di versi retrospettivi. O ancora, nell'''[[Odissea]]'', quando Ulisse narra le sue avventure.
Nell'analessi o flashback ci possono essere discorsi diretti.
Spesso, le analessi sono utilizzate per narrare fatti accaduti prima dell'inizio della sequenza di eventi che corrisponde alla storia primaria. La loro funzione principale è quella di colmare le lacune presenti nelle informazioni che si hanno su alcuni fatti cruciali: ad esempio, un flashback sulle origini di un personaggio mostra allo spettatore gli elementi-chiave che hanno contribuito al suo sviluppo durante gli anni della crescita. A volte, però, l'utilizzo del dispositivo viola apertamente il suo carattere esplicativo e viene utilizzato per confondere lo spettatore e creare un colpo di scena, come accade nel
Solitamente, questa tecnica è utilizzata per creare [[suspense]] in una storia, o per sviluppare al meglio un personaggio, fornendo allo spettatore maggiori informazioni sul suo retroterra. A seconda del momento temporale che si sceglie di raccontare, vi sono due tipi di analessi: quella interna, che descrive un momento precedente all'interno del periodo narrato (ad esempio, se la storia racconta gli anni che vanno dal 1998 al 2005, e si è arrivati al 2004, il flashback potrebbe riguardare il 2001); e quella esterna, che invece narra un evento che comincia e termina prima dell'inizio della storia primaria (nel caso dell'esempio, potrebbe trattarsi del 1996).
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== Esempi principali ==
=== Letteratura ===
A livello letterario, un primo
Per quanto riguarda la tradizione britannica e statunitense, invece, le analessi furono frequentemente utilizzate dallo scrittore [[Ford Madox Ford]] e dal [[poeta]], autore, storico e studioso di [[mitologia]] [[Robert Graves]] come fonte di ispirazione. Lo scrittore statunitense [[Thornton Wilder]], inoltre, può essere considerato il progenitore del moderno disastro epico presente nella letteratura e nel cinema, grazie al suo libro del
Nell'[[epica]] classica troviamo un ''flashback'' nell'[[Odissea]] (libri IX-XII) quando [[Ulisse]] racconta le sue passate peripezie alla corte di [[Alcinoo]] re dei [[Feaci]] e uno nell'[[Eneide]] di [[Publio Virgilio Marone]] (libri II - III) dove [[Enea]] a [[Cartagine]] racconta le sue passate vicende alla regina [[Didone]]. [[Alessandro Manzoni]] nel [[romanzo]] ''[[I
La struttura dell'analessi può anche conferire al presente un alone di ambiguità: ad esempio, se i flashback sono largamente estesi e seguono un ordine cronologico, lo spettatore potrebbe essere portato a percepirli come “presente”, mentre gli stralci di fatti “odierni” che li inframmezzano potrebbero essere considerati come una serie di flashforward; viceversa, se essi sono presentati come una serie di frammenti in ordine non cronologico, potrebbe risultare difficile individuare un tempo presente a cui fare riferimento. Un esempio di questa seconda casistica è ''[[Mattatoio n. 5]]'' di [[Kurt Vonnegut]], il cui protagonista viaggia nel tempo e nello spazio in maniera del tutto casuale: in questo modo, la narrazione presenta una sequela di momenti disposti in ordine non cronologico che rendono arduo il riconoscimento di un vero e proprio presente.
Un racconto quasi interamente basato sull'analessi è ''[[La cognizione del dolore]]'' di [[Carlo Emilio Gadda]]. In quest'opera infatti continuamente la narrazione si interrompe per recuperare episodi del passato. Anche il romanzo ''[[Il fu Mattia Pascal]]'' di [[Luigi Pirandello]] è fondato su un enorme flashback.
Particolare, infine, è il modo di raccontare il passato scelto da [[J. K. Rowling]]: la serie ''[[Harry Potter]]'', infatti, introduce un oggetto magico, chiamato [[Pensatoio]], che trasforma il flashback da semplice dispositivo narrativo a un evento che può essere direttamente sperimentato dai personaggi, ora in grado di fornire un commento attivo all'azione.
=== L'uso cinematografico e televisivo ===
Il corrispettivo dell'analessi letteraria è costituito al cinema dal flashback. Esso rappresenta un salto all'indietro, la visualizzazione di eventi già accaduti in precedenza. Il flashback può essere soggettivo o impersonale: nel primo caso, la rievocazione del passato si affida al ricordo o al racconto di uno dei personaggi, mentre nel secondo è l'istanza narrante che, intervenendo e manipolando la configurazione dell'intreccio, sceglie di tornare indietro per presentare alcuni fatti, interrompendo il flusso 'naturale' della storia.
Nella pratica cinematografica questi salti temporali vengono resi riconoscibili attraverso una serie di espedienti linguistici ricorrenti: per esempio, quando il flashback è associato a uno dei personaggi spesso la macchina da presa si avvicina al volto e una dissolvenza introduce la visualizzazione del ricordo; altro espediente è quello di sfumare i margini dell'inquadratura o di caratterizzare la fotografia delle scene del ricordo con colori diversi (generalmente in [[bianco e nero]]) dai colori naturali del resto della pellicola. Tramite queste soluzioni lo spettatore è in grado di riconoscere l'anacronia e di ricomporre mentalmente la successione logico-temporale dei fatti. L'uso di tali marche discorsive è tipico soprattutto del cinema classico, mentre molta cinematografia moderna e contemporanea tende a impiegare il flashback nell'ottica di una maggiore libertà e frammentazione del tempo narrativo, rendendo più difficile per lo spettatore seguire gli 'slittamenti' tra tempo della storia e tempo del discorso. Un esempio celebre è dato da ''[[Hiroshima mon amour|Hiroshima Mon Amour]]'' (1959) di [[Alain Resnais]], in cui tramite il [[montaggio]] i ricordi della protagonista punteggiano il film accavallandosi con il presente in modo inatteso, associando il dolore storico e collettivo ai ricordi privati del personaggio.
L'utilizzo del flashback sul grande schermo può essere fatto risalire a [[David Wark Griffith]], considerato come il padre fondatore del cinema narrativo stesso. Uno dei primi esempi di questa tecnica, infatti, si ritrova in ''[[
Agli esordi, però, questo dispositivo è usato in maniera
Nel cinema statunitense classico, la stragrande maggioranza dei film di ambientazione processuale utilizza i flashback come espediente narrativo: in questi casi gli eventi passati vengono visualizzati attraverso il racconto di un testimone, o la confessione di un criminale sottoposto a interrogatorio.
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Alle volte, un flashback può essere inserito all'interno di una pellicola, anche se esso non era presente nell'originale da cui essa è stata tratta. Ad esempio, la versione cinematografica del 1956 di ''Carousel'' – un [[musical]] di [[Rodgers e Hammerstein]] – presenta un'analessi atta ad attutire, in qualche modo, l'impatto drammatico del dipanarsi della storia, poiché Carousel era considerato insolitamente forte per essere un musical. Anche nella versione cinematografica di ''[[Camelot]]'' (1967) è stato aggiunto un flashback. In questo caso, il motivo non è da ricercarsi nella volontà di attutire il colpo di uno sviluppo narrativo successivo, ma – a detta dello sceneggiatore [[Alan Jay Lerner]] – nel fatto che l'opera teatrale aveva subito una serie di critiche per via del suo brusco cambio di registro, che spaziava dalla commediola alla tragedia in un battito di ciglia.
Occasionalmente, una storia può contenere un flashback con all'interno un'ulteriore analessi, come accade, ad esempio, nel
Un altro regista indiano che sperimenta con i flashback è [[Satyajit Ray]], che in ''Pratidwandi'' (1971) utilizza per primo la pellicola in negativo per la rappresentazione di scene dal passato.
Un buon esempio sia di analessi sia di [[prolessi]] è rappresentato dalla prima scena di ''[[La Jetée]]'' (1962): quello che si vede – come lo spettatore imparerà qualche minuto dopo – è, infatti, un flashback del passato (dato che il presente della diegesi del film è ambientato subito dopo la [[
Come nella letteratura,
Anche se sono generalmente usate per fare chiarezza su un importante evento del passato, le analessi possono anche avere un narratore inattendibile, come avviene nella
Verso la fine della sua vita, il regista [[Howard Hawks]] si dichiarò orgoglioso del fatto che nessuno dei suoi film abbia utilizzato flashback.
== Prolessi ==
{{vedi anche|Prolessi}}
Il contrario dell'analessi, cioè la narrazione di eventi collocati nel futuro (o anticipazioni), è detto [[prolessi]]. Numerosi esempi di prolessi si trovano ne ''[[I
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<references />
{{interprogetto|wikt=analessi}}▼
== Voci correlate ==
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* [[Fabula]]
== Altri progetti ==
{{Portale|Linguistica}}▼
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
[[Categoria:Narratologia]]
[[Categoria:Tecniche letterarie]]
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