Werner Scholl: differenze tra le versioni

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|Cognome = Scholl
|Sesso = M
|LuogoNascita = Forchtenberg
|GiornoMeseNascita = 13 novembre
|AnnoNascita = 1922
|LuogoMorte = Mahilëŭ
|GiornoMeseMorte = maggio
|AnnoMorte = 1944
|Epoca = 1900
|Attività = soldatomilitare
|Nazionalità = tedesco
|PostNazionalità = , ricordato soprattutto per essere statocome il fratello minore di [[Hans Scholl (filosofo)|Hans]] e [[Sophie Scholl]]
|Immagine = Werner Scholl with Sophie Scholl.jpg
|Didascalia = Werner Scholl con Sophie il 22 febbraio 1941.
}}
 
== Biografia ==
Quinto di sei figli, nacque nel [[1922]]. Suo padre [[Robert Scholl]], un convinto liberale, era il sindaco del paese di [[Forchtenberg|Forchtenberg am Kocher]]. Aveva un anno meno di [[Sophie Scholl]], a cui restò sempre molto legato.
 
L'11 novembre [[1937]], a soli quindici anni, venne fermanofermato dalla [[Gestapo]] a casa sua, a [[Ulma|Ulm]], e portato in carcere a [[Stoccarda]] sul cassone aperto di un furgone di polizia, insieme alle sorelle [[Inge Aicher Scholl|Inge]] e Sophie, nel quadro delle indagini sull'appartenenza del fratello maggiore [[Hans Scholl (filosofo)|Hans]] ad associazioni segrete, insomma sulla sua attività nei gruppi giovanili pre-hitleriani vietati dal regime. Venne rilasciato dopo poche ore, ma fu un bell'avviso ai dissidenti.
 
Un anno dopo, il 24 maggio [[1938]], gli venne recapitato un avviso d'imputazione per aver partecipato a un viaggio clandestino del ''gruppo dei Satelliti'', guidato da suo fratello Hans, nel grande Nord, ma si salvò dalla condanna grazie a un'[[amnistia]] proclamata dal regime per festeggiare l'''Anschluss'', l'annessione dell'[[Austria]] al [[Terzo Reich]].
 
Fu l'unico dei cinque fratelli Scholl che entrò nella [[Gioventù hitleriana]] per forza e non per convinzione, e che evitò di assumere un ruolo direttivo, e fu anche il primo a uscirne, probabilmente sotto l'influenza del suo amico [[Otl Aicher]]. Fu anche il primo a compiere piccoli gesti di aperta opposizione al regime: bendò la statua della giustizia al tribunale di Ulm con una bandiera con la [[Svastica|croce uncinata]], e fece scoppiare un petardo per disturbare una manifestazione del regime, in entrambi i casi riuscendo a non farsi identificare.
 
All'esame di maturità non venne ammesso alla cerimonia di consegna dei diplomi perché aveva appoggiato pubblicamente il rifiuto del suo compagno di classe Aicher di iscriversi alla Gioventù hitleriana. Poi cominciò il servizio obbligatorio per il Reich, Biberach an der Riss, e poi nella [[Bretagna]] occupata, a scavare trincee. E poi ci fu l'immensamandato in [[Russia]], fronte del fango e del gelo, dove si venne a trovare nell'avamposto di Gzhatsk, proprio dove era acquartierata l'unità di suo fratello maggiore. A fine ottobre, poco prima che la compagnia degli studenti di medicina facesse ritorno a [[Monaco di Baviera]], Werner parlò per l'ultima volta con Hans libero.
 
Dalla Russia tornò inaspettatamente in licenza a casa, a Ulm, il 20 febbraio [[1943]]. Due giorni dopo accompagnò i genitori a Monaco esattamente nel momento in cui veniva pronunziata la sentenza di morte dal [[Volksgerichtshof|Tribunale del Popolo]], presieduto dal crudele e spietato giudiceda [[Roland Freisler]]. Si spinse in avanti verso Hans e volle stringergli la mano. Gli spuntarono le lacrime agli occhi, ma Hans gli disse: "Non piangere!"<ref>''La Croce, la Rosa e la Svastica'', di Paolo Borella, edizione Sergio Fratini su [[Raiuno]], da ''Pagine della Resistenza Europea'', di Emanuele Milano e Gianni Salmi del 25 aprile [[1962]].</ref>{{Citazione|Non piangere!|}}
 
Poi accompagnò i genitori alla visita nel [[Prigione di Stadelheim|carcere di Monaco-Stadelheim]], a quell'incontro con i fratelli che non immaginavano sarebbe stato l'ultimo saluto a Hans e Sophie, poco dopo la pronuncia della condanna a morte, un paio d'ore prima dell'esecuzione della sentenza, non annunciata se non all'ultimo momento ai tre condannati.
 
Dopo poche settimane, il 12 marzo, Werner dovette tornare sul fronte russo con l'uniforme che gli aveva stirato l'amica di Hans, [[Traute Lafrenz]]. Di nuovo nel fango orribile dellain guerra, trovò un po' di conforto leggendo ogni giorno la [[Bibbia]] che era appartenuta a Hans: e alzò lo sguardo verso il cielo russo, oltre le montagne di nuvole, e lì - scrive -scrisse «"piange in una culla un bambino piccolo, che viene chiamato libertà»".
 
Sotto quel cielo, unUn anno dopo, scomparve in Russia. Ultima segnalazione, all'inizio di maggio [[1944]]. Ufficialmente «disperso», nell'eufemismo militare: inghiottito dal ventre della santa madre Russia, sparito senza lasciare traccia. Nonnon si saprà mai se ucciso in combattimento, morto di stenti o malattia, o prigioniero e poi morto in un campo.
 
== Filmografia ==
* ''[[Die Weiße Rose (film)|Die Weiße Rose]]'', regia di [[Michael Verhoeven]] ([[1982]]).
* ''[[La Rosa Bianca - Sophie Scholl]]'' (''Sophie Scholl - Die letzten Tage''), regia di [[Marc Rothemund]] ([[2005]]).
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Paolo{{cita Ghezzi, ''libro|titolo=La Rosarosa Biancabianca non vi darà pace'',: Abbecedarioabbecedario della giovane resistenza|autore=Paolo Ghezzi|città=Trento|editore=Il margine|anno=2014|cid=Paolo Ghezzi|OCLC=885009479|isbn=9788860891198}}
 
== Voci correlate ==
* [[Hans Scholl (filosofo)]]
* [[Sophie Scholl]]
* [[Germania nazista]]
 
== Collegamenti esterni ==
{{Controllo di autorità}}
* {{cita web|url=http://it.findagrave.com/memorial/202307786/werner-scholl|titolo=Werner Scholl (1922-1944)|lingua=en}}
{{Portale|biografie|nazismo|storia|cattolicesimo}}
 
{{Portale|biografie|nazismo|storia|cattolicesimo}}
 
[[Categoria:Oppositori del nazismo]]