Istituto centrale per il patrimonio immateriale: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Aggiunta la Madonna di Materdomini (che appartiene alla tradizione delle "Sette Madonne" della Campania (bisogna anche controllare se ci siano tutte e sette) |
m fix link e +portali |
||
(36 versioni intermedie di 21 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Organo governativo
|nome = Istituto centrale per il patrimonio immateriale
|stemma =
|dim stemma = 950px
|immagine = Palazzo delle Arti e Tradizioni Popolari - 29-11-2019.jpg
|didascalia = Il [[palazzo delle Tradizioni popolari]], che ospita anche parte del [[Museo delle civiltà]].
|stato = {{ITA}}
|organizzazione = [[Ministero della cultura]] - Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio
|tipo =
|data_creazione = 26 novembre [[2007]]
|creatore = [[Giorgio Napolitano]]
|denominazione_capo = Direttore
|capo = Leandro Ventura
|sede = [[Palazzo delle Tradizioni popolari]], piazza Guglielmo Marconi, 10, [[Roma]]
}}
L''''Istituto centrale per il patrimonio immateriale''' (in acronimo '''ICPI'''), noto fino al 2019 come '''Istituto centrale per la demoetnoantropologia''' (in acronimo '''ICDE''' o '''IDEA'''), è un [[Ente pubblico (Italia)|ente pubblico]] [[Italia|italiano]] e istituto centrale del [[Ministero della cultura]] che si occupa della valorizzazione del patrimonio immateriale e delle espressioni delle diversità culturali.
Ha sede a [[Roma]] presso il [[palazzo delle Tradizioni popolari]], già sede del [[Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari]].
== Storia ==
[[File:Istituto centrale per la demoetnoantropologia.jpg|miniatura|Logo dell'Istituto centrale per la demoetnoantropologia.]]L'istituto è nato come Istituto centrale per la demoetnoantropologia ai sensi del [[Decreto del presidente della Repubblica|decreto del Presidente della Repubblica]] del 26 novembre 2007, n. 233<ref>{{Cita legge italiana|tipo=DPR|anno=2007|mese=11|giorno=26|numero=233|originale=si}}</ref> per la riorganizzazione del [[Ministero per i beni e le attività culturali]] (MiBAC), a cui ha fatto seguito il decreto ministeriale di ordinamento dell'istituto del 7 ottobre 2008 che l'ha incluso nella Direzione generale per i beni architettonici, storico-artistici ed etnoantropologici. L'istituto è subentrato al [[Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari]]<ref>{{Cita web|url=http://idea.mat.beniculturali.it/images/istituto/ordinamento.pdf|titolo=Decreto ministeriale 7 ottobre 2008|accesso=16 ottobre 2024}}</ref>, poi confluito nel [[Museo delle civiltà]], ed è stato successivamente trasferito alla Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio.
Con l'emanazione del [[decreto del Presidente del Consiglio dei ministri]] 2 dicembre 2019, n. 169 è stato ridenominato Istituto centrale per il patrimonio immateriale<ref>{{Cita legge italiana|tipo=DPCM|anno=2019|mese=12|giorno=02|numero=169|originale=si}}</ref> e riorganizzato con decreto ministeriale 3 febbraio 2022, n. 46.<ref>{{Cita web|url=https://media.beniculturali.it/mibac/files/boards/be78e33bc8ca0c99bff70aa174035096/DECRETI/Anno%202022/DM%203%20febbraio%202022%20rep%2046%20%20Organizzazione%20e%20funzionamento%20Istituti%20centrali%20e%20altri%20istituti%20dotati%20di%20autonomia%20speciale-signed.pdf|titolo=Decreto 3 febbraio 2022, n. 46|accesso=16 ottobre 2024}}</ref>
== Organizzazione ==
L'istituto è posto sotto la Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio (ABAP) del [[Ministero della cultura]] e ha sede a [[Roma]] presso il [[palazzo delle Tradizioni popolari]], che ospitava il [[Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari]] in piazza Guglielmo Marconi, 10, nel [[Europa (Roma)|quartiere Europa]].
Al vertice dell'istituto è posto un direttore, che viene individuato nel titolare della struttura dirigenziale di livello generale da cui dipendono. Il direttore è Leandro Ventura, in carica dal 14 luglio 2020.<ref>{{Cita web|url=https://icpi.cultura.gov.it/direzione/|titolo=Direzione|accesso=16 ottobre 2024}}</ref> Oltre al direttore l'istituto è dotato di un consiglio di amministrazione e di un comitato scientifico, la cui composizione non è stata tuttavia definita.
L'istituto conserva i seguenti archivi:
* archivio di antropologia visiva: conserva documenti dal 1939 in poi relativi a tradizioni italiane e in parte a culture extra-europee; include inoltre un fondo cinematografico con diversi documentari realizzati, tra gli altri, da [[Luigi Di Gianni]], [[Michele Gandin]], [[Cecilia Mangini]] e [[Gianfranco Mingozzi]];<ref>{{Cita web|url=https://icpi.cultura.gov.it/antropologia-visiva/|titolo=Archivio di antropologia visiva|accesso=16 ottobre 2024}}</ref>
* archivio fotografico: conserva circa {{M|140000}} fotografie provenienti da numerosi fondi diversi tra loro tra cui quello "storico" organizzato dal 1911 al 1950 e composto dalle immagini che accompagnavano i reperti destinati al Museo di etnografia italiana di Firenze. Tra gli autori delle fotografie conservate figurano: la ditta [[fratelli Alinari]], [[Giacomo Brogi]], [[Romualdo Moscioni]], [[Carlo Naya]], [[Luigi Guida]], [[Alphonse Bernoud]], [[Giorgio Sommer]], [[Annabella Rossi]] e [[Chiara Samugheo]];<ref>{{Cita web|url=https://icpi.cultura.gov.it/archivio-fotografico-2/|titolo=Archivio fotografico|accesso=16 ottobre 2024}}</ref>
* archivio sonoro: conserva oltre {{M|2700}} supporti audio tra nastri e dischi relativi al patrimonio orale ed etnomusicale. L'archivio è nato intorno al 1960 grazie al lavoro dell'antropologa [[Annabella Rossi]] e contiene prevalentemente registrazioni del suo lavoro, anche in collaborazione con [[Roberto De Simone]] e [[Gianfranco Mingozzi]];<ref>{{Cita web|url=https://icpi.cultura.gov.it/archivio-sonoro/|titolo=Archivio sonoro|accesso=16 ottobre 2024}}</ref>
* archivio storico: conserva la documentazione relativa alla prima mostra di etnografia italiana del 1911, organizzata dall'etnologo [[Lamberto Loria]];<ref>{{Cita web|url=https://icpi.cultura.gov.it/350/|titolo=Archivio storico|accesso=16 ottobre 2024}}</ref>
* gabinetto delle stampe: conserva oltre {{M|14000}} stampe la cui raccolta è iniziata nei primi anni del XX secolo ad opera di [[Lamberto Loria]] con la collaborazione di [[Francesco Novati]] e [[Achille Bertarelli]].<ref>{{Cita web|url=https://icpi.cultura.gov.it/gabinetto-delle-stampe/|titolo=Gabinetto delle Stampe|accesso=16 ottobre 2024}}</ref>
L'istituto cura inoltre un'ampia biblioteca che conta oltre {{M|30000}} tra volumi e periodici, {{M|3700}} libretti e {{M|7400}} fogli di letteratura popolare, {{M|3800}} opuscoli ed un'emeroteca composta da numerosi ritagli di giornale.<ref>{{Cita web|url=https://icpi.cultura.gov.it/biblioteca/|titolo=Biblioteca|accesso=16 ottobre 2024}}</ref>
==
<references />
==
* [[Patrimoni orali e immateriali dell'umanità]]
* [[Patrimonio culturale ]]
* [[Beni culturali]]
== Collegamenti esterni ==
{{Collegamenti esterni}}
{{Portale|antropologia|diritto}}
[[Categoria:Accademie e istituti di cultura in Italia]]
[[Categoria:Direzione generale Belle arti e paesaggio]]
|