Angelo Maria Ripellino: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Angelo
|Cognome = Ripellino
|Sesso = F
|LuogoNascita = Foggia
|GiornoMeseNascita = 4 dicembre
|AnnoNascita = 1923
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 21 aprile
|AnnoMorte = 1978
|Epoca = 1900
|Attività = slavista
|Attività2 = traduttore
|Attività3 = poeta
|Nazionalità = italiano
|Immagine = A M Ripellino.jpg
}}
{{Citazione|Vivere è stare svegli<br />e concedersi agli altri,<br />dare di sé sempre il meglio<br />e non essere scaltri.<br />Vivere è amare la vita<br />coi suoi funerali e i suoi balli,<br />trovare favole e miti<br />nelle vicende più squallide…<ref>Angelo Maria Ripellino, ''Poesie 1952-1978'', Einaudi, Torino, 1990, pag. 21.</ref>}}
==Biografia==
Dopo aver trascorso qualche anno in [[Sicilia]], prima a Palermo e poi a [[Mazara del Vallo]], la famiglia si trasferisce, nel [[1937]], a Roma dove il padre Carmelo insegna "[[Lingua italiana|Italiano]] e [[Lingua latina|latino]]" nel [[Liceo classico Giulio Cesare|liceo Giulio Cesare]] e, amico di [[Angelo Musco]], frequenta l'ambiente del [[teatro]].
===Gli anni universitari===
Tra il [[1940]] e il [[1943]], il giovane Ripellino, che frequenta la [[Facoltà universitaria|facoltà]] di lettere presso l'[[Sapienza - Università di Roma|Ateneo
Verso la fine della [[Seconda guerra mondiale|tragedia bellica]] si manifestano nel giovane i primi sintomi della [[tubercolosi]] che richiederà, qualche anno più tardi, un intervento di [[pneumectomia]].
Durante i primi anni universitari, Ripellino dimostra una particolare preferenza per le [[Letteratura spagnola|letterature ispaniche]] e soprattutto per [[Arturo Capdevila|Capdevila]], [[Antonio Machado|Machado]], [[Juan Ramón Jiménez|Jiménez]] e [[Federico García Lorca|Garcìa Lorca]], che lasciano forti tracce nel suo immaginario.
In seguito, divenuto allievo di [[Ettore Lo Gatto]], slavista, che tiene seminari in una piccola stanza dell'Ateneo solamente per gli adepti, Ripellino segue la scelta della [[Letteratura russa|letteratura slava]] e nel [[1945]] si [[laurea]] con una tesi sulla poesia [[lingua russa|russa]] del [[XX secolo|Novecento]] che sfocerà nella famosa [[antologia]] pubblicata da [[Guanda]] del [[1954]], riedita da [[Feltrinelli]] nel [[1960]] e che riceverà il [[Premio Marzotto|premio "Selezione Marzotto"]] nel [[1955]].
Nel [[1946]], su consiglio del suo professore, si reca a [[Praga]] per prendere la specializzazione in [[Lingua ceca|ceco]] e all'[[Istituto Italiano di Cultura di Praga|Istituto di Cultura italiana]], dove tiene un corso sulla [[letteratura italiana]] del Novecento. Nel [[1947]] si reca nuovamente a [[Praga]] dove frequenta i pittori e i poeti della [[Group 42|Skupina 42]].
===Il Centro sperimentale Cinematografico===
Quando nella primavera dello stesso anno Ripellino ritorna in [[Italia]], si iscrive al [[Centro
===Il matrimonio===
===Gli anni del dopoguerra===
Dopo la guerra Ripellino collabora a molte riviste, sia a quelle specializzate di slavistica ("Russia", "Iridion", "La cultura sovietica", "Ricerche slavistiche"), sia a quelle di cultura varia, come "[[Convivium (rivista)|Convivium]]", "[[La strada]]", "[[La Fiera Letteraria]]" e, nel biennio 1947 - [[1948]], alla [[terza pagina]] del [[quotidiano]] "[[l'Unità]]".
Nel [[1948]] aderisce, pur non essendo uomo di partito, all{{'}}''Alleanza per la difesa della cultura'' costituita da tutti quegli intellettuali che appoggiano il ''Fronte'' di [[Pietro Nenni|Nenni]] e [[Palmiro Togliatti|Togliatti]] anche se l'anno prima aveva presentato su "La Fiera Letteraria", foglio di ispirazione cattolica, le poesie di [[Anna Achmatova|Anna Achmàtova]] che era stata messa al bando da [[Iosif Stalin|Stalin]].
Nello stesso anno Ripellino viene incaricato come professore di [[Filologia]] slava e [[Lingua ceca]] all'[[Università di Bologna]], dove rimarrà fino al [[1952]] per passare poi all'insegnamento di [[Lingua russa|Lingua]] e [[letteratura russa]] al Magistero della Sapienza di Roma.
Consolida in questo periodo l'amicizia con [[Vladimír Holan]] che, nel [[1964]], gli dedicherà la raccolta in versi ''Na postupu'' ("Sul processo").
Ripellino continuerà a valorizzare l'opera e la figura del poeta con importanti studi e traduzioni e nel [[1967]] farà parte della giuria, presieduta da [[Giancarlo Vigorelli]], che assegna al poeta esiliato nell'[[Kampa (isola)|isola Kampa]], il [[Premio Etna-Taormina|premio "Etna-Taormina"]].
===Gli anni cinquanta===
Gli [[Anni 1950|anni cinquanta]] sono, per Ripellino, anni molto attivi malgrado l'operazione subita che, anche se non ha risolto, ha attenuato i suoi problemi.
Nel [[1950]] viene stampato il suo primo libro ''Storia della poesia ceca contemporanea'', collabora al Terzo Programma della Radio, compila voci per l{{'}}''Enciclopedia italiana'' e per l{{'}}''Enciclopedia dello spettacolo'' di [[Silvio D'Amico]] occupandosi di [[teatro]] slavo, ugro-finnico, romeno, di [[burattino|burattini]] e [[marionetta|marionette]] e di cinematografia slava, documentazione che gli sarà molto utile per la stesura di testi come ''Majakovskij e il teatro russo d'avanguardia'' e ''Il trucco e l'anima''.
In questo stesso periodo diventa consulente della casa editrice [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]] per le letterature slave e curerà le edizioni di molti importanti scrittori tra i quali [[Fedor Michajlovic Dostoevskij|Dostoevskij]], [[Aleksandr Sergeevic Puškin|Puškin]] e [[Mikhail Yuryevich Lermontov|Lermontov]].
Dopo il silenzio di molti anni ricomincia a pubblicare poesie e tiene riunioni di intellettuali ed artisti nella casa di via [[Tommaso Salvini]]. Fanno parte di questo gruppo [[Brianna Carafa]], [[Mario Trevi (psicanalista)|Mario Trevi]], [[Vincenzo Loriga]], [[Giacoma Limentani]], [[Gianfranco Maselli]], [[Mario Brelich]] e gli amici pittori del gruppo [[Forma I]].
Nel [[1957]] nasce il secondo figlio, Alessandro, ed egli compie il suo primo viaggio in [[Unione Sovietica]], grazie al "[[destalinizzazione|disgelo]]" [[Nikita Khrushchev|krusceviano]].
Nel settembre del '57, insieme al giovanissimo [[Evgenij Aleksandrovič Evtušenko|Evgenij Evtušenko]], incontra a [[Mosca (Russia)|Mosca]] [[Nikolaj Alekseevič Zabolockij|Nikolaj Zabolockij]] e, nella [[dacia (abitazione)|dacia]] di [[Peredelkino]], [[Boris Leonidovič Pasternak|Boris Pasternak]], del quale ha tradotto una scelta di poesie che verranno pubblicate per la prima volta in Italia nel [[1957]] da Einaudi.
Nel [[1958]] viene pubblicata da [[Garzanti Editore|Garzanti]] ''Poesia straniera del novecento'' le cui traduzioni e note introduttive sono tutte di Ripellino.
===Gli anni sessanta===
Negli anni Sessanta i coniugi Ripellino visiteranno Praga numerose volte e intrecceranno fecondi rapporti con intellettuali come [[Jaroslav Seifert]], [[Eduard Goldstücker]], [[Jiří Kolář]] e tanti altri.
Il 1960 sarà anche l'anno della pubblicazione del suo primo libro di poesie, ''Non un giorno ma adesso'' per le edizioni Grafica di Achille e Luciano Cattania, mentre dalla casa editrice Lerici esce la traduzione delle ''Poesie'' di [[Aleksander Blok]] con un ampio saggio di introduzione. Nel frattempo collabora con profondi e sempre vari articoli a "[[L'Europa letteraria]]" e a "[[Tempo presente]]".
Nel [[1961]] prende il posto di [[Ettore Lo Gatto]] alla cattedra di Lingua e letteratura russa dell'[[Sapienza - Università di Roma|Università "La Sapienza" di Roma]]. Dello stesso anno è la traduzione di "[[Pietroburgo (romanzo)|Pietroburgo]]" di [[Andrej Belyj]] e l'[[antologia]] "Nuovi poeti sovietici" per l'Einaudi.
Nello stesso anno viene rappresentata al [[Festival di Venezia]] l'[[opera lirica]] di [[Luigi Nono (compositore)|Luigi Nono]] ''[[Intolleranza 1960]]'', il cui libretto deriva da un testo scritto da Ripellino.
Pur non partecipando attivamente al [[Neoavanguardia|Gruppo 63]], numerose sue poesie vengono inserite nell'antologia ''Gruppo 63'' (Feltrinelli [[1964]]). Dal 1963 al [[1968]] collabora con il "[[Corriere della Sera]]" dove scrive cronache culturali di tematica slava.
Nell'agosto del 1964 Ripellino viene ricoverato in clinica dove riesce comunque a lavorare al suo [[saggio]]-[[romanzo]] sul teatro russo che lo vedeva impegnato già da tre anni. Esso verrà pubblicato nella [[primavera]] del 1965 con il titolo ''Il trucco e l'anima'' e, accolto da numerosi consensi, otterrà il [[premio Viareggio]].<ref>{{Cita web|url = http://www.premioletterarioviareggiorepaci.it/premi/vincitori/1-Premio%20Letterario%20Viareggio-R%C3%A8paci|titolo = Premio letterario Viareggio-Rèpaci|sito = premioletterarioviareggiorepaci.it|accesso = 9 agosto 2019|dataarchivio = 18 febbraio 2015|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150218231451/http://www.premioletterarioviareggiorepaci.it/premi/vincitori/1-Premio%20Letterario%20Viareggio-R%C3%A8paci|urlmorto = sì}}</ref>
Verso la fine di luglio 1965 viene ricoverato nel sanatorio di Dobriš, una località a quaranta [[chilometro|chilometri]] da Praga.
L'esperienza dolorosa di questo periodo si riversa nel suo secondo libro di versi, ''La Fortezza d'Alvernia'' che verrà pubblicato da Rizzoli nel [[1967]] ottenendo il [[premio "Cittadella"]].
Assiste, nella primavera del [[1967]], ai lavori del IV Congresso degli scrittori sovietici e sulle pagine de "[[L'Espresso]]", scrive articoli di civile condanna sul [[conformismo]] espresso dalla [[cultura ufficiale]].
Sempre nel 1967 esce in stampa la traduzione del ''[[Lenin (poema di Majakovskij)|Lenin]]'' di [[Vladimir Majakovskij]] per i tipi di [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]].
Nel [[1968]], quando arde la [[Il Sessantotto|contestazione giovanile]], scrive ai suoi allievi la ''Lettera agli anziani'' che [[Antonio Pane]]<ref>Antonio Pane, ''Notizia biografica'', in Angelo Maria Ripellino, ''Poesie 1952-1978'', Einaudi, 1990.</ref> definisce "''nobile e crepuscolare'' nella quale difende le "reti di multiformi rimandi", le "tele di malinconica ''rêverie''", il "linguaggio da concerto" dei suoi corsi universitari, le "gracili farfalle al vento della rivolta".
====La Primavera di Praga====
Nel luglio del '68 viene inviato da L'Espresso a Praga dove sarà testimone dei [[Primavera di Praga|tragici eventi]] e, sempre attento alla vita del popolo come a quella degli elementi più sensibili dell'intellighenzia, scriverà cronache memorabili per la speranza che emanano e nello stesso tempo per il forte risentimento contro gli annunciati invasori.
Quando arrivano i [[Carro armato|carri armati]] egli lascia Praga e vi ritornerà una sola e ultima volta nell'aprile del [[1969]] per una serata di poesia in onore di [[Alexander Dubček|Dubček]], che pochi giorni dopo verrà estromesso, al caffè artistico Viola, luogo che rimarrà nostalgicamente nella sua memoria.
In ''[[Praga magica]]''<ref>Angelo Maria Ripellino, ''Praga magica'', Einaudi, Torino, 1973, p. 367.</ref> pubblicato nel [[1973]] e che riceverà il [[premio "Libro dell'anno"]] a [[Copenaghen]], scriverà note dolcissime di rimpianto per quella città tanto amata {{Citazione|Non avrà fine la fascinazione, la vita di Praga. Svaniranno in un bàratro i persecutori, i monatti. Ed io forse vi ritornerò. Certo che vi ritornerò. In una bettola di Malá Strana, ombre della mia giovinezza, stappate una bottiglia di Mělník. Andrò a Praga, al cabaret Viola, a recitare i miei versi. Vi porterò i miei nipoti, i miei figli, le donne che ho amato, i miei amici, i miei genitori risorti, tutti i miei morti. Praga, non ci daremo per vinti. Fatti forza, resisti. Non ci resta altro che percorrere insieme il lunghissimo, chapliniano cammino della speranza}} e gli avvenimenti e l'atmosfera da "incubo" di quell'anno ritorneranno nella sua terza raccolta di versi, ''Notizie dal diluvio'', pubblicata da Einaudi nel 1969.
Il '68 è anche l'anno di ''Poesie di [[Velimir Chlebnikov|Chlèbnikov]]'', e del volume di saggi, ''Letteratura come itinerario nel meraviglioso''.
===Gli ultimi anni di vita===
Nel [[1970]] nascono i nipoti, Pierre André e Daria, che saranno i personaggi dei suoi prossimi versi e Ripellino, ora nonno, si apre ad altre esperienze occupandosi di pittura, presentando mostre di artisti e mettendo in scena a Roma due [[dramma lirico|drammi]] lirici di [[Aleksandr Blok|Blok]] (''Il piccolo baraccone'' al Teatro dell'Abaco nel [[1971]] e ''La sconosciuta'' al Teatro Politecnico nel [[1974]]).
Dall'ottobre [[1972]] viene invitato a tenere una rubrica teatrale su "l'Espresso", incarico che manterrà con grande passione fino a pochi mesi prima di morire e che è servito a produrre circa duecento recensioni. Nello stesso anno esce ''Sinfonietta'' che riceve il [[premio "Suio Terme"]].
Nel [[1975]] pubblica in volume i racconti ''Storie del bosco boemo'' che ottiene il [[premio Capri]] e traduce, adattandolo per le scene, ''Il processo di Kafka'', che viene rappresentato a [[Lucca]] nello stesso anno con la [[Regia teatrale|regia]] di [[Mario Missiroli (regista)|Mario Missiroli]] e come protagonista [[Giulio Bosetti]].
Nel [[1976]] esce la sua quinta raccolta poetica, ''Lo splendido violino verde'' alla quale seguirà nel [[1977]] ''Autunnale barocco'' che ottiene il [[premio "Prato"]].
Il 21 aprile [[1978]], a causa di un [[collasso cardio-circolatorio]], muore a Roma.
==Opere==
===Poesia===
* ''Non un giorno ma adesso'', Grafica, Roma, 1960
* ''La fortezza d'Alvernia e altre poesie'', Collana Poesia, [[Rizzoli]], Milano, 1967
* ''Notizie dal diluvio'', Einaudi, Torino, 1969; poi ristampato in ''Sinfonietta''
* ''Sinfonietta'', Collana Supercoralli, Einaudi, Torino, 1972
* ''Lo splendido violino verde'', [[Collezione di poesia]] n.132, Einaudi, Torino, 1976
* ''Autunnale barocco'', [[Guanda]], Parma, 1977
* ''Scontraffatte chimere'', a cura di [[Giacinto Spagnoletti]], Pellicanolibri, Catania, 1987
* ''Poesie. Dalle raccolte e dagli inediti'', a cura di Alessandro Fo, Antonio Pane, Claudio Vela Einaudi, Torino, 1990
* ''Poesie prime e ultime'', a cura di Federico Lenzi e Antonio Pane, presentazione di Claudio Vela, introduzione di [[Alessandro Fo]], Aragno, Torino, 2006
* ''Notizie dal diluvio. Sinfonietta. Lo splendido violino verde'', a cura di Alessandro Fo, Federico Lenzi, Antonio Pane, Claudio Vela, Collezione di poesia, Einaudi, Torino, 2007 [riedizione]
=== Saggi, Prose, Antologie ===
* ''Storia della poesia cèca contemporanea'', Roma, Edizioni d'Argo, 1950
* ''Poesia russa del Novecento'', a cura di Angelo Maria Ripellino, Guanda, Parma, 1954
* ''Majakovskij e il teatro russo d'avanguardia'', [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], Torino, 1959
* ''Nuovi poeti sovietici'', a cura di Angelo Maria Ripellino, Einaudi, Torino, 1961
* ''Rileggendo Deržavin'', Carucci, Roma, 1961
* ''Il trucco e l'anima. I maestri della regia nel teatro russo del Novecento'', Collana [[Saggi (Einaudi)|Saggi]], Einaudi, Torino, 1965
* ''Letteratura come itinerario del meraviglioso'', Einaudi, Torino, 1968
*''Poesie di Chlébnikov'', Einaudi, Torino, 1968
* ''[[Praga magica]]'', Einaudi, Torino, 1973
* ''Storie del bosco boemo. Quattro capricci'', Einaudi, Torino, 1975
* ''Saggi in forma di ballate. Divagazioni su temi di letteratura russa, ceca e polacca'', Einaudi, Torino, 1978
* ''L'arte della fuga'', a cura di Rita Giuliani, Guida, Napoli, 1987
* ''I fatti di Praga'', a cura di Alessandro Fo e Antonio Pane, Scheiwiller, MIlano, 1988
* ''Siate buffi.Cronache di teatro, circo e altre arti (1969-1977)'', a cura di Alessandro Fo, Antonio Pane, Caludio Vela, Bulzoni, Roma, 1989
* ''Nel giallo dello schedario'', a cura di Antonio Pane e Alessandro Fo, Cronopio, Napoli, 2000 [note e recensioni 1963-1973]
* ''Storie del bosco boemo e altri racconti'', Mesogea, Messina, 2006, ISBN 978-88-469-2055-3 [riedizione ampliata]
* ''Oltreslavia: scritti italiani e ispanici (1941-1976)'', a cura di Antonio Pane, nota introduttiva di Antonino Cusumano, Mazara del Vallo, Istituto euro arabo di studi superiori, 2007
* ''Solo per farsi sentire. Interviste (1957-1977, con le presentazioni dei programmi Rai 1955-1961)'', a cura di Antonio Pane), Mesogea, Messina, 2008, ISBN 978-88-469-2065-2
* ''L'ora di Praga: scritti sul dissenso e sulla repressione in Cecoslovacchia e nell'Europa dell'Est (1963-1973)'', a cura di Antonio Pane, con la collaborazione di Camilla Panichi, prefazione di [[Nello Ajello]], contributi di Alessandro Catalano e Alessandro Fo, Le Lettere, Firenze, 2008 [riedizione ampliata]
* ''Lettere e schede editoriali'', a cura di Antonio Pane, introduzione di Alessandro Fo, Einaudi, Torino, 2018
* ''Iridescenze. Note e recensioni letterarie (1941-1976)'', a cura di Antonio Pane e Umberto Brunetti, Aragno, Torino, 2020
==Note==
<references/>
== Bibliografia ==
*Franco Pappalardo La Rosa, ''Lo specchio oscuro. Piccolo, Cattafi, Ripellino'', Alessandria, Edizioni Dell'Orso, 2004
*(sulla sua poesia): Giuseppe Dierna, "Rileggere Ripellino!", in ''A.M: Ripellino poeta e slavista'', a c. di Mario Grasso, ''Lunarionuovo'', n. 21/22 (febbraio 1983), pp. 71–79
* Giorgio Linguaglossa, ''Dalla lirica al discorso poetico. Storia della poesia italiana 1945-2010'', EdiLet, Roma, 2011
* Giuseppe Dierna, "Angelo e la spia. Così i servizi cechi ricattavano Ripellino", in "La Repubblica", 23 dicembre 2013, pp. 58–59 (versione integrale su: https://www.micciacorta.it/2013/12/angelo-e-la-spia/)
==Voci correlate==
*[[Praga magica]]
*
==Altri progetti==
{{interprogetto|q}}
==Collegamenti esterni==
*{{Collegamenti esterni}}
*{{Cita web | url = http://lellovoce.altervista.org/spip.php?article849 | titolo = Poesie prime e ultime | autore = Maria Valente | data = 3 aprile 2007 | accesso = 9 dicembre 2022 | urlarchivio =https://archive.is/20130414025241/http://www.absolutepoetry.org/Angelo-Maria-Ripellino | dataarchivio = 14 aprile 2013 | urlmorto = sì }}
*{{cita web | 1 = http://www.esamizdat.it/pane_bibl_eS_2004_(II)_2.pdf | 2 = Bibliografia completa di A. M. Ripellino | accesso = 8 gennaio 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20060514201451/http://www.esamizdat.it/pane_bibl_eS_2004_(II)_2.pdf | dataarchivio = 14 maggio 2006 | urlmorto = sì }}
{{Premio Viareggio / Saggistica}}
{{Premio Mondello}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|letteratura}}
[[Categoria:Traduttori all'italiano]]
[[Categoria:Vincitori del Premio Viareggio per la saggistica]]
[[Categoria:Studenti della Sapienza - Università di Roma]]
[[Categoria:Traduttori dal russo]]
[[Categoria:Professori dell'Università di Bologna]]
[[Categoria:Professori dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]]
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