Pena di morte: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|il film del 1940|Condannato a morte (film)|Condannato a morte}}
{{nota disambigua|il racconto di Georges Simenon|Pena di morte (racconto)}}
[[File:mastrotitta.jpg|thumb|[[Mastro Titta]], il celebre [[Boia|esecutore]] di [[Pena capitale|sentenze capitali]] dello [[Stato Pontificio]]]][[File:La Peine de mort LACMA M.81.313.80.jpg|thumb|
La '''pena di morte''' (detta anche '''pena capitale,'''<ref>{{Treccani|pena|péna|v=sì|accesso=5 gennaio 2021}}</ref> '''esecuzione capitale'''<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/esecuzione/|titolo=Eṡecuzióne - Significato ed etimologia - Vocabolario|sito=Treccani|lingua=it|accesso=2024-07-22}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://dizionari.repubblica.it/Sinonimi/S/supplizio.html|titolo=supplízio: sinonimi e contrari - Dizionari|sito=supplízio: sinonimi e contrari - dizionari - La Repubblica|lingua=it|accesso=2024-07-22}}</ref> e '''condanna a morte''') è una [[sanzione penale]] che si [[Esecuzione (procedura penale)|esegue]] togliendo la vita alla [[condanna|persona condannata]].
La pena di morte è stata abolita, o non è applicata nella maggioranza degli [[Stati del mondo]], ma nel 2024, oltre che nei Paesi già citati, era ancora in vigore in 52 Stati: [[Afghanistan]], [[Antigua e Barbuda]], [[Arabia Saudita]], [[Bahamas]], [[Bahrein]], [[Bangladesh]], [[Barbados]], [[Belize]], [[Bielorussia]], [[Botswana]], [[Cina]], [[Comore]], [[Corea del Nord]], [[Cuba]], [[Dominica]], [[Egitto]], [[Emirati Arabi Uniti]], [[Etiopia]], [[Gambia]], [[Giamaica]], [[Giappone]], [[Giordania]], [[Guyana]], [[India]], [[Indonesia]], [[Iran]], [[Iraq]], [[Kuwait]], [[Lesotho]], [[Libano]], [[Libia]], [[Malaysia]], [[Nigeria]], [[Oman]], [[Pakistan]], [[Stato di Palestina|Palestina]], [[Qatar]], [[Repubblica Democratica del Congo]], [[Saint Kitts e Nevis]], [[Saint Lucia]], [[Saint Vincent e Grenadine]], [[Singapore]], [[Siria]], [[Somalia]], [[Stati Uniti d'America]], [[Sudan]], [[Sudan del Sud]], [[Thailandia]], [[Trinidad e Tobago]], [[Uganda]], [[Vietnam]] e [[Yemen]].<ref>{{Cita web|url=https://www.osservatoriodiritti.it/2022/05/24/pena-di-morte-nel-mondo-oggi-paesi-amnesty-international/|titolo=Pena di morte nel mondo: le esecuzioni tornano a crescere, ma diminuiscono i Paesi|autore=Alessandra Boiardi|sito=Osservatorio Diritti|data=2022-05-24|accesso=2022-09-21}}</ref>
==
{{vedi anche|Storia della pena di morte}}
[[File:Cesare Beccaria 1738-1794.jpg|thumb|L'[[Illuminismo|illuminista]] [[Cesare Beccaria]], ideatore del principio contrattualistico per cui nessun uomo può disporre della vita di un altro.]]
[[File:CKS Airport drugs sign.JPG|thumb|Cartello in aeroporto a [[Taiwan]] avverte i viaggiatori in arrivo che il traffico di droga è un reato capitale nello
La pena di morte
Nel corso della storia
Il primo
Un altro importante capitolo della storia della pena di morte viene scritto il 18 dicembre
== Posizioni filosofiche nella storia ==
=== Nella Bibbia ===
Nell'Antico Testamento ([[Genesi]], 4,23-24) esistono passi in cui [[Dio]] condanna la vendetta umana, minacciando punizioni peggiori («sette volte» e «settanta volte sette») per chi avesse ucciso [[Caino]] e [[Lamech (discendente di Caino)|Lamech]].
Nella [[Bibbia]] sono elencate situazioni in cui nelle leggi, che Dio dona a [[Mosè]] per esporle al popolo ebraico, si stabilisce la pena capitale come punizione per determinate colpe: per esempio nell'[[Antico Testamento]] è scritto
{{citazione biblica|Colui che colpisce un uomo causandone la morte, sarà messo a morte.|Es|21,12}}
Diversi passi, in prevalenza dell'Antico Testamento, affermano la legittimità della pena di morte quando è violata la legge di Mosè. A questi si aggiungono gli episodi di guerra e della storia del popolo eletto, dove i nemici periscono per volontà divina. Riguardo alla violazione della legge ebraica, nella [[Lettera agli Ebrei]] 10,28: «''Quando qualcuno ha violato la legge di Mosè, viene messo a morte senza pietà sulla parola di due o tre testimoni''». In [[Levitico]] {{passo biblico|Le|24,16|libro=no}} viene messo a morte «''Chi bestemmia il nome del Signore''», in Levitico {{passo biblico|Le|20,10|libro=no}} chi commette adulterio, in {{passo biblico|Le|27,29|libro=no}} «''Nessuna persona votata allo sterminio potrà essere riscattata; dovrà essere messa a morte''», e in Levitico {{passo biblico|Le|24,17|libro=no}} «''Chi percuote a morte un uomo''». In [[Libro dell'Esodo|Esodo]] {{passo biblico|Es|21,17|libro=no}} viene messo a morte chi maledice il padre o la madre.
Il passo è ripreso nel [[Nuovo Testamento]], da [[Vangelo di Marco]] 7,10: «''Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte''». In [[Numeri (Bibbia)|Numeri]] 35,30, si afferma che non si può accettare un prezzo di riscatto da un omicida: «''Se uno uccide un altro, l'omicida sarà messo a morte in seguito a deposizione di testimoni, ma un unico testimone non basterà per condannare a morte una persona. Non accetterete prezzo di riscatto per la vita di un omicida, reo di morte, perché dovrà essere messo a morte''».
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Nel [[Nuovo Testamento]] [[Gesù]] richiama più volte al [[perdono]] e condanna l'episodio della lapidazione della donna [[adulterio|adultera]]:
{{quote biblico|Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei.|Gv|8,7}}
=== Pensatori antichi ===
La maggioranza dei filosofi antichi giustifica la pena di morte, anche se spesso contestando l'uso spregiudicato che se ne faceva nel mondo [[antica Grecia|greco]]-[[Antica Roma|romano]] e orientale. Tra gli [[stoici]], sostenitori del [[diritto naturale]], si levarono alcune voci contro le condanne troppo facili e numerose; tra essi, [[Seneca]], pur essendo favorevole alla pena capitale per gravi delitti, invita l'imperatore [[Nerone]] alla clemenza,
{{citazione|Ma i costumi dei cittadini si correggono maggiormente con la moderazione nelle punizioni: il gran numero di delinquenti, infatti, crea
{{citazione|Nello Stato in cui gli uomini vengono puniti raramente, si instaura una sorta di cospirazione a favore della moralità, della quale ci si prende cura come per un bene pubblico. I cittadini si considerino privi di colpe e lo saranno; e si adireranno maggiormente con quelli che si allontaneranno dalla rettitudine comune, se vedranno che sono pochi. È pericoloso, credimi, mostrare ai cittadini quanto più numerosi siano i cattivi.|''De clementia'', III 21, 2}}
=== Pensatori cristiani ===
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{{citazione|Quanto più ci dispiace il peccato, tanto più desideriamo che il peccatore non muoia senza essersi emendato. È facile ed è anche inclinazione naturale odiare i malvagi perché sono tali, ma è raro e consono al sentimento religioso amarli perché sono persone umane, in modo da biasimare la colpa e nello stesso tempo riconoscere la bontà della natura; allora l'odio per la colpa sarà più ragionevole poiché è proprio essa a macchiare la natura che si ama|Agostino, Lettera 153}}
Agostino chiama in causa diversi passi evangelici che invitano al perdono. È legittimo supporre che{{
{{citazione|Ma pensi tu, forse, o uomo, che condanni chi fa tali azioni e poi le fai tu stesso, di sfuggire alla condanna di Dio? Ti burli forse dell'immensa bontà, pazienza e tolleranza di Lui? Ignori forse che la pazienza di Dio t'invita al pentimento? Tu invece con la tua durezza di cuore impenitente ti ammassi sul capo un cumulo di punizioni per il giorno della collera e del giudizio finale, in cui Dio, rendendo pubblico il Suo verdetto, darà a ciascuno secondo quel che avrà fatto in vita|Agostino, Lettera 153}}
[[Tommaso d'Aquino]], il cui fratello era stato giustiziato, sostenne la liceità della pena di morte sulla base del concetto della conservazione del [[bene comune]]. Il teologo sosteneva tuttavia che la pena andasse inflitta solo al colpevole di gravissimi delitti, mentre all'epoca veniva utilizzata con facilità e grande discrezionalità
{{citazione|Ora, qualsiasi parte è ordinata al tutto come ciò che è meno perfetto è ordinato a un essere perfetto. Perciò la parte è per natura subordinata al tutto. Ecco perché, nel caso che lo esiga la salute di tutto il corpo, si ricorre lodevolmente e salutarmente al taglio di un membro putrido e cancrenoso. Ebbene, ciascun individuo sta a tutta la comunità come una parte sta al tutto. E quindi se un uomo con i suoi peccati è pericoloso e disgregativo per la collettività, è cosa lodevole e salutare sopprimerlo, per la conservazione del bene comune; infatti, come dice S. Paolo: "Un po' di fermento può corrompere tutta la massa".|[[Summa theologiae]] II-II, q. 64, a. 2, co..}}
Il Magistero ribadì più volte la liceità della pena di morte: nel 1208 [[papa Innocenzo III]] ai [[Valdesi]]; nel 1520 [[papa Leone X]] condannò la tesi di [[Lutero]] secondo cui : «[il fatto] che gli eretici siano stati bruciati è contrario alla volontà dello Spirito»; nel 1891 [[Leone XIII]] riaffermò il diritto della pubblica autorità di comminare la pena di morte (Dz 3272), così come fece [[papa Pio XI]] nell'enciclica ''[[Casti connubii]]'' (Dz 3720).<ref>{{cita web |url=https://www.radiospada.org/2025/09/molteplici-contraddizioni-di-don-bernard-de-lacoste/|titolo=Molteplici contraddizioni (di don Bernard de Lacoste)|data=29 settembre 2025}} </ref>
Lo [[Stato pontificio]] ha mantenuto nel suo ordinamento la pena di morte fino al XX secolo, abolendola nel 1969, benché inapplicata dopo il 9 luglio 1870, data dell'ultima esecuzione capitale. Per la posizione attuale della [[Chiesa cattolica]] vedi più avanti.
=== Cesare Beccaria ===
{{vedi anche|Dei delitti e delle pene}}
[[File:Beccaria - Dei delitti e delle pene - 6043967 A.jpg|thumb|[[Cesare Beccaria]], ''[[Dei delitti e delle pene]]'', illustrazione allegorica dell'opera: la giustizia personificata respinge il boia e i suoi strumenti]] Nel
{{citazione|Parmi un assurdo che le leggi, che sono l'espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l'omicidio, ne commettano uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico assassinio.}}
Tuttavia, la condanna di Beccaria verso la pena di morte, pur nella sua portata storicamente innovativa, non era espressa in termini assoluti
{{citazione|La morte di un cittadino non può credersi necessaria, che per due motivi. Il primo, quando anche privo di libertà egli abbia ancora tali relazioni e tal potenza, che interessi la sicurezza della nazione; il secondo, quando la sua esistenza possa produrre una rivoluzione pericolosa nella forma di governo stabilita. La morte di un cittadino divien dunque necessaria quando la nazione ricupera o perde la sua libertà, o nel tempo dell'anarchia, quando i disordini stessi
=== Friedrich Nietzsche ===
In controtendenza rispetto alle idee moderne fu [[Friedrich Nietzsche]], che contestò il concetto filosofico di [[libero arbitrio]] e la funzione rieducativa della pena, considerando la morte del criminale come l'unico atto che restituisce dignità al suo gesto (come il suicidio nella morale greco-romana), assolvendolo dalla colpa e liberandolo dall'umiliazione del pentimento, imposto dalla morale cristiana:
{{citazione|Per colui che soffre talmente di
[[File:Nietzsche187a.jpg|thumb|Il filosofo tedesco [[Friedrich Nietzsche]], artefice di una forte critica filosofica alla morale cristiana]]
La posizione di Nietzsche si inserì nel quadro filosofico di una critica radicale all'universalismo morale di origine cristiana e, in diverse sue opere, il filosofo contestò l'eticità intrinseca dei comandamenti biblici, presupponendo un'equiparazione extramorale tra i delitti e le pene:
{{citazione|Non rubare! Non ammazzare!
In ''[[Umano, troppo umano]]'' (1879), il filosofo tedesco contestò l'utilizzo della giustizia, e anche della stessa pena capitale, in chiave moralista e colpevolista:
{{citazione|Come è che ogni esecuzione ci offende più di un omicidio? È la freddezza dei giudici, sono i meticolosi preparativi, è il sapere che qui un uomo viene usato come mezzo per spaventarne altri. Giacché la colpa non viene punita, se anche ce ne fosse una: questa è negli educatori, nei genitori, nell'ambiente, in noi, non nell'omicida, - intendo le circostanze determinanti |Friedrich Nietzsche, ''[[Umano, troppo umano]]''<ref>citato [http://www.grafologiacriminale.it/IranOnu.html qui] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304141330/http://www.grafologiacriminale.it/IranOnu.html |data=4 marzo 2016 }}</ref>}}
Nella stessa opera egli affermò il diritto a una morte dignitosa, scrivendo:
{{citazione|Esiste un diritto per il quale togliamo la vita a un uomo, ma non uno per il quale gli togliamo la morte: ciò è pura crudeltà|Friedrich Nietzsche, ''Umano, troppo umano''}}
In ''[[Così parlò Zarathustra
{{citazione|La vostra uccisione, giudici, ha da essere compassione e non vendetta. Badate,
In uno dei ''Frammenti postumi'' egli chiarì che:
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In generale, pur non prendendo un'esplicita posizione a sostegno della pena di morte, il pensiero di Nietzsche risultò esplicitamente contrario a quegli stessi principi filosofici che, in occidente, portarono alla progressiva abolizione della pena capitale e all'idea dei [[diritti umani]]. Il suo pensiero è considerato tuttora di grande attualità da parte di coloro che non riconoscono il fondamento etico di tali diritti<ref name="Saggiatore 2005">[[Slavoj Žižek]], ''Contro i diritti umani'', Il Saggiatore, Milano 2005.</ref>.
=== Cesare Lombroso ===
Secondo l'antropologo e criminologo [[piemonte]]se [[Cesare Lombroso]] la delinquenza è da considerare una malattia. Analizzando centinaia di crani Lombroso arrivò a stabilire precisi segni fisiologici che identificherebbero un criminale fin dalla nascita. Uno di questi segni è la fossa nell'occipite (la regione posteriore del cranio) che si trova solo negli animali inferiori. per i criminali nati non esisterebbe cura né rieducazione ma solo la pena nei "manicomi criminali" e nei casi più gravi la pena di morte.<ref>[https://www.focus.it/scienza/salute/la-malattia-criminale La malattia criminale - Focus.it]</ref>.
=== Dottrina cattolica odierna ===
Il [[Catechismo della Chiesa
In questo contesto dice (n. 2266-2267):
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Oggi, infatti, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere efficacemente il crimine rendendo inoffensivo colui che l'ha commesso, senza togliergli definitivamente la possibilità di redimersi, i casi di assoluta necessità di soppressione del reo "sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti" [Evangelium vitae, n. 56].}}
Il catechismo, pubblicato due anni dopo, ha sostanzialmente recepito ciò che [[Giovanni Paolo II]] ha precisato nell'enciclica [[Evangelium vitae]] ma ancora lasciandone la possibilità in casi eccezionali.<br />L'[[enciclica]] recita: {{citazione|il problema della ''pena di morte'' ... registra, nella Chiesa come nella società civile, una crescente tendenza che ne chiede un'applicazione assai limitata ed anzi una totale abolizione ... È chiaro che ... ''la misura e la qualità della pena'' devono essere attentamente valutate e decise, e non devono giungere alla misura estrema della soppressione del reo se non in casi di assoluta necessità, quando cioè la difesa della società non fosse possibile altrimenti. Oggi, però, a seguito dell'organizzazione sempre più adeguata dell'istituzione penale, questi casi sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti.|[[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]], [[enciclica]] [[Evangelium vitae]], 56: [[Acta Apostolicae Sedis|AAS]] 87 (1995) 464}}
D'altra parte
{{citazione|Ciascuno è responsabile della propria vita davanti a Dio che gliel'ha donata. È lui che ne rimane il sovrano Padrone. Noi siamo tenuti a riceverla con riconoscenza e a preservarla per il suo onore e per la salvezza delle nostre anime. Siamo gli amministratori, non i proprietari della vita che Dio ci ha affidato. Non ne disponiamo.}}
In base a questo principio, e riprendendo [[Tommaso d'Aquino]], si basa anche la possibilità della legittima difesa (n
{{citazione|La legittima difesa delle persone e delle società non costituisce un'eccezione alla proibizione di uccidere l'innocente, uccisione in cui consiste l'omicidio volontario. «Dalla difesa personale possono seguire due effetti, il primo dei quali è la conservazione della propria vita; mentre l'altro è l'uccisione dell'attentatore... Il primo soltanto è intenzionale, l'altro è involontario.
Importanti esponenti della Chiesa cattolica sono attualmente in prima fila per chiedere l'abolizione della pena di morte nel mondo. Lo stesso Giovanni Paolo II ha più volte espresso tale posizione<ref>{{cita web|url= http://www.santegidio.org/it/pdm/news/int_papa.htm|titolo= Opinioni di Giovanni Paolo II sulla pena di morte|editore= Comunità di Sant'Egidio|accesso= 28 marzo 2010|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20110519092412/http://www.santegidio.org/it/pdm/news/int_papa.htm|dataarchivio= 19 maggio 2011|urlmorto= sì}}</ref>; durante la sua ultima visita negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], il 27 gennaio
{{citazione|La nuova evangelizzazione richiede ai discepoli di Cristo di essere incondizionatamente a favore della vita. La società moderna è in possesso dei mezzi per proteggersi, senza negare ai criminali la possibilità di redimersi. La pena di morte è crudele e non necessaria e questo vale anche per colui che ha fatto molto del male.}}
La [[Pena di morte nella Città del Vaticano|pena di morte]] in [[Città del Vaticano]] non era prevista per alcun reato già dal
Nel giugno 2004
{{citazione|Non tutte le questioni morali hanno lo stesso peso morale dell'aborto e dell'eutanasia. Per esempio, se un cattolico fosse in disaccordo col Santo Padre sull'applicazione della pena capitale o sulla decisione di fare una guerra, egli non sarebbe da considerarsi per questa ragione indegno di presentarsi a ricevere la Santa Comunione. Mentre la Chiesa esorta le autorità civili a perseguire la pace, non la guerra, e ad esercitare discrezione e misericordia nell'applicare una pena a criminali, può tuttavia essere consentito prendere le armi per respingere un aggressore, o fare ricorso alla pena capitale. Ci può essere una legittima diversità di opinione anche tra i cattolici sul fare la guerra e sull'applicare la pena di morte, non però in alcun modo riguardo all'aborto e all'eutanasia.|[[Joseph Ratzinger]], nota inviata alla Conferenza episcopale americana, giugno 2004<ref>{{cita web|lingua=en|url= http://www.catholicculture.org/culture/library/view.cfm?recnum=6041|titolo= Worthiness to Receive Holy Communion — General Principles |autore= [[Joseph Ratzinger]]|editore= CatholicCulture.org|accesso= 29 marzo 2010}}</ref>}}Il 1º agosto 2018 con il ''Rescriptum "ex Audentia SS.mi"'' [[Papa Francesco]] ha stabilito una nuova redazione del punto nº 2267 del [[Catechismo della Chiesa cattolica]] rendendo la pena di morte sempre inammissibile.<ref>{{Cita web|url=https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2018/08/02/0556/01209.html#it|titolo=Nuova redazione del n. 2267 del Catechismo della Chiesa cattolica sulla pena di morte - Rescriptum "ex Audentia SS.mi"|accesso=3 agosto 2018}}</ref>
{{citazione|2267. Per molto tempo il ricorso alla pena di morte da parte della legittima autorità, dopo un processo regolare, fu ritenuta una risposta adeguata alla gravità di alcuni delitti e un mezzo accettabile, anche se estremo, per la tutela del bene comune.
Oggi è sempre più viva la consapevolezza che la dignità della persona non viene perduta neanche dopo aver commesso crimini gravissimi. Inoltre, si è diffusa una nuova comprensione del senso delle sanzioni penali da parte dello Stato. Infine sono stati messi a punto sistemi di detenzione più efficaci, che garantiscono la doverosa difesa dei cittadini, ma, allo stesso tempo, non tolgono al reo in modo definitivo la possibilità di redimersi.
Pertanto la Chiesa insegna, alla luce del Vangelo, che «la pena di morte è inammissibile perché attenta all'inviolabilità e dignità della persona»<ref>{{Cita web|url=https://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2017/october/documents/papa-francesco_20171011_convegno-nuova-evangelizzazione.html|titolo=Ai Partecipanti all'Incontro promosso dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione (11 ottobre 2017) {{!}} Francesco|accesso=3 agosto 2018}}</ref>, e si impegna con determinazione per la sua abolizione in tutto il mondo.}}
===Buddhismo===
Il fondatore del buddhismo, il [[Gautama Buddha|Buddha Sakyamuni]], si pronunciò contro la vendetta e lo spargimento di sangue, non legittimando tali atti in nessun caso:
{{citazione|Il sangue non pulisce ma sporca.|Digha Nikaya}}
{{citazione|L'odio non cessa con l'odio, in nessun tempo; l'odio cessa con l'amore, questa è la legge eterna.}}
{{citazione|Tutti tremano davanti a un'arma, tutti temono la morte. Provando per gli altri gli stessi sentimenti che provi per te stesso, non uccidere e non far uccidere.|Dhammapada, 129}}
{{citazione|Il Beato osservò il comportamento della società e notò come molta infelicità derivasse da malignità e da sciocche offese, fatte soltanto per compiacere la vanità e per orgoglio personale. E il Buddha disse: "Se un uomo stupidamente mi fa del male, gli restituirò la protezione del mio amore senza risentimento; più male mi viene da lui, più bene andrà da me a lui; la fragranza della bontà torna sempre a me, e l'aria nociva del male va a lui.|Sutta "delle offese"}}
Il Buddha condannò la violenza e le punizioni corporali, e anche se molte interpretazioni ammettono l'autodifesa e la guerra (praticata anche da molti buddhisti nel corso dei secoli), i comportamenti e i pensieri violenti furono proibiti da lui anche in casi estremi, in particolare per i monaci, ponendo l'accento più che altro sulla disposizione mentale: {{citazione|O ancora, monaci, se briganti e assassini con una sega da alberi vi staccassero articolazioni e membra, chi per questo provasse furore non adempirebbe il mio insegnamento. Quindi voi monaci dovete ben esercitarvi a non essere turbati, a non lasciar sfuggire dalla bocca nessuna cattiva parola, a rimanere amichevoli e compassionevoli, con animo amorevole, senza segreta malizia. E dovete esercitarvi a irradiare chi vi sta davanti, con animo amorevole, e poi, cominciando da quella, a irradiare il mondo intero con animo amorevole, con animo ampio, profondo, illimitato, privo di rabbia e rancore. Di questo insegnamento col paragone della sega vogliate voi spesso ricordarvi.|Kamcupamasutta, Majjhima-Nikkaya I, 21}}
Ancora:
{{citazione|Detestando ogni tipo di uccisione, l'asceta [[Gautama Buddha|Gotama]] si astiene dall'uccidere, vive senza bastone o spada, coscienzioso, compassionevole, gli sta a cuore solo il benessere di tutti gli esseri viventi. Per questo motivo gli uomini lodano il Tathagata.|Brahmajala Sutta, 1.8}}
Uno dei precetti morali buddhisti (''sila'') così recita:
{{citazione|Mi asterrò dall'uccidere o dal nuocere agli esseri viventi.}}
La maggioranza dei leader [[Buddhismo|buddhisti]] contemporanei si sono pronunciati contro la vendetta e l'uccisione legalizzata anche se alcuni l'hanno vista come una forma di [[karma]] retributivo, sempre che il boia e il giudice non siano animati da sentimenti di odio e rancore verso il condannato, la quale cosa è però considerata difficile; così sostenne il monaco thailandese [[Buddhadasa]].<ref>Così si espresse il monaco [[Buddhadasa]]: «The revered Thai monk and towering Buddhist intellectual figure of the twentieth century, venerable Buddhadasa Bhikkhu, implicitly gave a nod to death penalty by saying that judges who hand down such a sentence and executioners who execute it commit no sin in doing so if they espouse no ill will against the prisoners». (Buddhadasa, 1999).</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.tlea.org.tw/print.php?code=re&sn=30 社團法人台灣生命教育學會 Opinione del monaco Hsing Yun] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> Molti maestri buddhisti hanno definito la posizione dei favorevoli come un grave fraintendimento della legge di causa-effetto, poiché spetta solo al karma e alla rinascita stabilire la retribuzione, non al boia e ai giudici, che produrrebbero karma negativo per sé e per altri.<ref>{{Cita web |url=http://sweepingzen.com/abolish-death-penalty/ |titolo=''Abolish the death penalty'' by Genjo Marinello |accesso=24 luglio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160731145537/http://sweepingzen.com/abolish-death-penalty/ |dataarchivio=31 luglio 2016 |urlmorto=sì }}</ref>
Tra gli oppositori alla pratica vi sono il [[Tenzin Gyatso|XIV Dalai Lama]] e il leader della [[Soka Gakkai]] [[Daisaku Ikeda]].
{{citazione|Sono contrario alla pena di morte, che in [[Tibet]] fu abolita dal mio predecessore. Trovo inconcepibile che essa sia mantenuta in vigore in grandi Paesi come la Cina e l'India: uccidono ancora la gente in nome della giustizia nel Paese del [[Mahatma Gandhi]], nel Paese stesso in cui insegnò il [[Buddha]]! La pena di morte è pura violenza, barbarica e inutile, addirittura pericolosa, perché può solo condurre ad altri atti di violenza, come d'altronde ogni violenza. La punizione massima dovrebbe essere la detenzione a vita, senza la pratica di alcuna brutalità.|Dalai Lama Tenzin Gyatso<ref>{{cita web|url=http://www.sangye.it/wordpress2/?p=2840|titolo=Fonte}}</ref>}}
{{citazione|La ragione per la quale insisto sulla necessità di abolire dovunque la pena di morte si basa sul rispetto buddista per la vita. Chi si schiera per l'abolizione della pena di morte di solito basa la sua argomentazione su due punti: un essere umano non ha il diritto di giudicare e metterne a morte un altro; l'abolizione della pena di morte non fa aumentare il numero di crimini. Chi invece è a favore della pena capitale è fermamente convinto che questa punizione diminuisca il numero dei reati. Che abbia o no quest'effetto, la pena di morte implica la soppressione di una vita come deterrente o come rappresaglia di un crimine. Ma una ritorsione, provocandone inevitabilmente un'altra, mette in moto una catena di atti malvagi. A mio parere la vita, in quanto valore assoluto meritevole del più grande rispetto, non deve mai essere utilizzata come strumento per ottenere qualcosa di diverso dalla vita stessa. La dignità della vita è un fine in sé, quindi, se è necessaria una costrizione sociale, occorre trovare un altro metodo che non coinvolga la vita. Il ricorso alla pena di morte come deterrente mette in luce la deplorevole tendenza che per lungo tempo ha afflitto la società umana e che oggi pare addirittura accentuarsi, vale a dire la tendenza a sottovalutare la vita. La guerra è una delle principali cause di questa tendenza. In quasi tutti i casi, le guerre si combattono fra Stati che agiscono nel loro esclusivo interesse: la vita umana è considerata soltanto un mezzo per ottenere la vittoria e, in quanto tale, può esser utilizzata e spesa. Non c'è crimine umano più odioso di questo. Fino a quando sarà consentito commettere liberamente questo delitto mostruoso, tutti gli altri reati seguiteranno a esser commessi su scala sempre più ampia e più grave.|Daisaku Ikeda, ''Dialoghi'', p. 156}}
Secondo il [[monaco buddhista|monaco]] [[Theravada]] thailandese Phra Paisal Visalo, abate del monastero di Wat Pasukato, la pena di morte {{citazione|Non protegge dai crimini né provoca una loro riduzione. Ricerche compiute in tutto il mondo mostrano invece che i Paesi che hanno cancellato la pena capitale hanno assistito ad una drastica diminuzione dei reati gravi (...) uccidere o distruggere una vita è contro la dottrina buddista. È il primo e il più importante dei [[precetti buddhisti|precetti]]. Un buddista non dovrebbe uccidere né danneggiare una vita, perché crede che ci siano metodi migliori per risolvere i problemi. [<small>'''Una riduzione dei crimini'''</small>] può essere ottenuta con misure restrittive che tolgano la possibilità ai colpevoli di commettere ulteriori crimini. Inoltre, lo sviluppo economico e sociale è una strada per incoraggiare le persone a fare qualcosa di buono, diminuendo l'inclinazione al delitto.<ref>[http://www.asianews.it/notizie-it/Buddisti-e-cattolici-thai-contro-la-pena-di-morte:-Non-serve-ad-evitare-i-crimini-36795.html Buddisti e cattolici thai contro la pena di morte: Non serve ad evitare i crimini]</ref>}}
Contrario anche il maestro [[zen]] vietnamita [[Thích Nhất Hạnh]].<ref>[http://www.spiritualityandpractice.com/books/reviews/excerpts/view/21711 ''Answers from the Heart. Practical Responses to Life's Burning Questions - Zen master Thich Nhat Hanh's answer as to why Buddhists do not approve of the death penalty'']</ref> Ugualmente contrario fu [[Nāgārjuna]].<ref>The Precious Garland and the Song of the Four Mindfulnessess, pp. 66-67.</ref>
Il re buddhista [[Ashoka]] (III secolo a.C.) fu il primo nella storia ad abolire le pene corporali e ridurre drasticamente la pena di morte, riducendo le condanne e concedendo 25 volte (sui primi 26 anni dall'incoronazione) l'[[amnistia]] ai prigionieri come detto nei suoi [[editti di Aśoka|editti]].<ref>Editto su pilastro N. 4 e N. 5 (S. Dhammika)</ref> Alcuni storici si riferiscono a ciò come a un'abolizione di fatto, la prima [[moratoria]] della storia.<ref>Jeffrey M. Shaw Ph.D., Timothy J. Demy Ph.D., ''War and Religion: An Encyclopedia of Faith and Conflict'' [3 volumes], 2017, p. 77</ref> L'[[imperatore del Giappone]] [[Saga (imperatore del Giappone)|Saga]], seguace del [[buddhismo Shingon]], abolì la pena di morte durante l'ultima parte del suo regno ([[818]]-[[823]]), divenendo il primo abolizionista di diritto. Dopo la sua abdicazione forzata però venne ripristinata.
Oggi la posizione più diffusa dei buddhisti si riassume in alcuni punti<ref>{{cita web|url=http://www.corsodireligione.it/religioni/buddhismo/bud_61.htm|titolo=Buddhismo ed etica}}</ref>:
* la punizione disumana non assolve i reati, quindi è auspicabile una punizione rieducativa
* il reo è tenuto solo a risarcire, non a soffrire
* una punizione crudele danneggia la mente e il karma del colpevole e dell'esecutore
* non si può comminare con compassione come richiede il buddhismo, quindi non va comminata
* il colpevole dovrebbe essere quindi semplicemente allontanato dalla comunità per tutelarla, e messo in carcere o esiliato, e ulteriori pene sono affidate alla legge del karma
Il buddhismo attualmente non è [[religione di Stato]] (con l'eccezione della [[Cambogia]]) nemmeno in Paesi dove è molto diffuso ed estremamente rispettato dai governanti o presente a livello culturale, infatti molte nazioni a maggioranza buddhista o con consistenti comunità buddhiste applicano comunque la pena di morte ([[Giappone]], [[Thailandia]], [[Taiwan]], [[Cina]], [[Vietnam]], [[Corea del Sud]], [[Singapore]], [[India]] e [[Indonesia]]<ref>Quest'ultima a maggioranza musulmana</ref>, ecc.) o la mantengono nei loro codici ([[Birmania]], [[Laos]], [[Sri Lanka]]), mentre altri Paesi l'hanno invece abolita ([[Nepal]], [[Bhutan]], [[Hong Kong]], [[Mongolia]], [[Cambogia]], più il [[Governo tibetano in esilio]] erede del Tibet storico). Spesso le nazioni mantenitrici sono Paesi con una forte [[secolarizzazione]] e una netta [[laicità|separazione]] tra Stato e religione, oppure con il buddhismo che non è maggioranza (con l'eccezione della Thailandia). In Giappone alcuni ministri della giustizia di religione buddhista hanno imposto una moratoria, rifiutando la controfirma delle condanne, adducendo la loro fede come motivazione (il caso più recente è [[Seiken Sugiura]]).<ref>Japan hangs two more on death row (note paragraph 11). BBC News (2008-10-28).</ref>
===Taoismo===
A differenza della filosofia dominante in Cina di [[Confucio]], il [[taoismo]] rigetta la pena capitale. Scrive nel VI secolo a.C. [[Lao-tzu]], fondatore della scuola:
{{quote|Il popolo non teme la morte: come spaventarlo con la pena di morte? Anche ammesso che il popolo temesse sempre la morte e che potessimo catturare e far uccidere coloro che fanno cose strane, chi oserebbe farlo? C'è sempre un Ministro della Morte che uccide. Ora, uccidere al suo posto è come prendere il posto del grande carpentiere nel tagliare. Ora, chi si mette a tagliare al posto del grande carpentiere è raro che non si ferisca la mano.|[[Daodejing]], 74}}
Lao-tzu ritiene prerogativa delle [[divinità taoiste]] (dèi di tipo naturalistico-[[Panteismo|panteistico]]) togliere la vita o ne deriveranno conseguenze spiacevoli a livello "[[Karma|karmico]]" anche per il [[boia]] e i giudici.
== Il dibattito nell'opinione pubblica ==
{{F|diritto penale|agosto 2014|arg2=sociologia}}
{{D|Dibattito sulla pena di morte| commento=così come esistono le voci [[Dibattito sull'aborto]], [[Dibattito sull'energia nucleare]], [[Dibattito sugli OGM]], [[Dibattito tra creazionismo ed evoluzionismo]] e [[Dibattito storiografico sulla guerra civile inglese]], sarebbe senz'altro una cosa buona creare anche una voce [[Dibattito sulla pena di morte]], partendo dalle due sezioni qui presenti e potendoci eventualmente lavorare per ampliarla e dotarla di fonti (qui invece è difficoltoso per via delle [[WP:DIM|dimensioni]]}}
[[File:Save Sacco and Vanzetti.jpg|thumb|left|
[[File:Mariateresa Di Lascia.jpg|thumb|Immagine commemorativa della vittoria per la moratoria universale sulla pena di morte, raffigurante [[Mariateresa Di Lascia]], fondatrice di [[Nessuno Tocchi Caino]]]]
L'opinione pubblica di molti Paesi è divisa. In quelli nei quali vige la pena di morte, primo fra tutti gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], esiste un movimento che ne chiede l'abolizione<ref>{{cita web|url= http://www.santegidio.org/pdm/news/22_11_00_d.htm|titolo= «Processo» alla pena di morte: anche in America crescono i no|autore= Mario Marazziti|editore= Comunità di Sant'Egidio|accesso= 28 marzo 2010|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20110519092436/http://www.santegidio.org/pdm/news/22_11_00_d.htm|dataarchivio= 19 maggio 2011|urlmorto= sì}}</ref>
L'opinione pubblica contro la pena capitale si divide inoltre in [[abolizionismo|abolizionisti]] (come [[Amnesty International]]) e sostenitori della [[Moratoria universale della pena di morte|moratoria]] (come l'associazione [[Partito Radicale Transnazionale|radicale]] [[Nessuno tocchi Caino]]). C'è chi considera anzitutto la sospensione, in particolare a livello internazionale, un primo e migliore passo, poiché gli
=== Motivazioni favorevoli ===
Chi sostiene la necessità di mantenere la pena di morte, oppure la possibilità di introdurla laddove non è in vigore, avanza tra gli altri i seguenti argomenti:
* è inscritta nel codice della natura, in quanto è stata in uso presso tutti i popoli antichi e moderni, barbari e civili, e dunque
* è un
* costituisce [[giustizia retributiva]] verso chi si macchia volontariamente del crimine di [[omicidio]]<ref name="spadini">[http://www.spadini.org/contents/mappa_del_sito/elogio%20della%20pena%20di%20morte%20sito.pdf Luca Spadini, Elogio della Pena di Morte] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121114180218/http://www.spadini.org/contents/mappa_del_sito/elogio%20della%20pena%20di%20morte%20sito.pdf |data=14 novembre 2012 }}, 2007</ref>. Secondo la teoria retributiva sulla funzione della pena (in opposizione alla teoria preventiva)
* elimina ogni eventualità di [[recidiva]] da parte del reo, evitando ulteriori costi e ulteriori rischi per la società;<ref name=spadini/>
* garantisce un'assoluta certezza della pena e assicura un risarcimento morale ai parenti delle vittime di omicidio, eliminando la tentazione di vendette private, nonché scongiurando potenziali eccessi di [[legittima difesa (diritto)|legittima difesa]] e ulteriori reati a danno di terzi cittadini<ref name=rep/>;
* evita allo Stato e alla comunità tutte le spese derivanti dal mantenimento improduttivo dei criminali condannati all'[[ergastolo]]<ref name=rep/>
* può contribuire ad alleviare i problemi legati al sovraffollamento e al malfunzionamento del sistema carcerario;
* può rivelare maggiori profili di equità rispetto al carcere, prescindendo
* può rivelare una natura meno punitiva, meno umiliante, e più rispettosa della dignità individuale del condannato, in particolare nei casi in cui il condannato non si riconosca pentito, e/o non riconosca l'eticità assoluta delle leggi e delle norme morali, e/o privilegi egli stesso la pena di morte rispetto all'ergastolo, e/o non accetti l'idea secondo cui la pena avrebbe una funzione mirata al pentimento, alla rieducazione morale e al reinserimento sociale. Chi sostiene la maggiore dignità della pena di morte ricorda come ai carcerati non sia consentito di commettere [[suicidio]] eppure, nonostante ciò, siano ogni anno numerosi i casi di suicidio all'interno delle carceri<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/mappa-morti-carcere-patrie-galere/ Patrie galere: tutti i morti nelle carceri italiane dal 2002 al 2012 - Il Fatto Quotidiano]</ref>. Viene inoltre ricordato il caso emblematico del criminale americano [[Gary Gilmore]], che nel 1977 fece scalpore: Gilmore lottò perché gli fosse applicata la condanna a morte schierandosi contro le
* contestando l'idea filosofica che esistano principi etici universali che trascendono le leggi di natura, l'istituto della pena di morte tutela il diritto particolare di ogni società di dotarsi degli strumenti giuridici che, in un determinato contesto storico, sono ritenuti utili e necessari per la propria salvaguardia, in implicito accordo globale con il diritto naturale. Chi è favorevole alla pena di morte, o è contrario alla sua abolizione preconcetta, in genere non riconosce la sussistenza di principi etici trascendenti, meta-storici, universali o assoluti che non siano quelli immanenti nelle leggi di natura. Nella modernità, il filosofo tedesco [[Friedrich Nietzsche]] criticò fortemente l'idea, di origine cristiana, di un supposto universalismo delle leggi morali, fornendo ancora oggi argomenti filosofici a chi contesta il fondamento etico dei [[diritti umani]], o considera arbitraria ogni forma di universalismo morale, o considera illegittima da parte dell'Occidente l'imposizione dei [[diritti umani]] alle società che non li applicano o non li riconoscono<ref name="Saggiatore 2005"/>.
=== Motivazioni contrarie ===
{{Vedi anche|Moratoria universale della pena di morte|Coalizione mondiale contro la pena di morte}}
[[File:Sade (van Loo).png|thumb|[[Donatien Alphonse François de Sade]] ritratto da [[Charles Amédée Philippe van Loo]].]]
Diversi [[movimento (sociologia)|movimenti]] oggi si battono per l'abolizione della pena di morte, in nome dei [[diritti umani]]. Il 18 dicembre
Tra le motivazioni contrarie alle pena di morte si cita che essa:<ref>
* viola il [[diritto alla vita]] riconosciuto dalla [[Dichiarazione universale dei diritti umani]] e altri trattati
* è una punizione crudele e disumana. La sofferenza fisica causata dall'azione di uccidere un essere umano non può essere quantificata, né può esserlo la sofferenza mentale causata dalla previsione della morte che verrà. Secondo la [[Dichiarazione universale dei diritti umani]]: "Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamenti o punizioni crudeli, inumane o degradanti".
* non è
* è un [[omicidio]] premeditato da parte di uno Stato, che non potrà essere punito come prevede la legge dello Stato stesso. La pena di morte è sintomo di una cultura di violenza, e lo
* è sinonimo di [[discriminazione]] e [[repressione]]. La pena di morte è eseguita sproporzionatamente contro le persone e classi più svantaggiate, che non hanno accesso alle risorse necessarie per affrontare in maniera efficace un processo. Inoltre, essa è spesso utilizzata contro [[Minorenne|minorenni]] (al tempo dei fatti), persone soggette a disturbi mentali, o oppositori politici nel caso di
* può uccidere un innocente in caso di [[errore giudiziario]]. Una difesa legale inadeguata, le false testimonianze e le irregolarità commesse da polizia e accusa sono tra i principali fattori che determinano la condanna a morte di un innocente. In numerosi Stati non sono previste procedure di [[equo processo]] che dia garanzie all'imputato. Secondo il filosofo illuminista [[Voltaire]], l'omicidio di un innocente, compiuto per legge, è il crimine "più orribile di tutti".<ref>{{cita web|url=http://www.provincia.pistoia.it/liceoscientifico/sec/indice/penadimorte/images/Barbini.pdf|titolo=Illuminismo e pena di morte|autore=|accesso=8 gennaio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140108180806/http://www.provincia.pistoia.it/liceoscientifico/sec/indice/penadimorte/images/Barbini.pdf|dataarchivio=8 gennaio 2014}}. Vedi anche ''Dizionario filosofico'', s. v. ''Leggi (delle)''.</ref>
* nega qualsiasi possibilità di [[Pena#Estinzione|riabilitazione]] del condannato. In ciò, la pena di morte respinge l'umanità della persona che ha commesso un crimine. Bisogna piuttosto dare al reo la possibilità di redimersi e di rendersi utile alla comunità cui ha arrecato danno. Al fine di evitare casi di recidiva, vanno eventualmente riviste le procedure per la libertà condizionata ed avviato un serio monitoraggio psicologico durante la detenzione.
*
* non rispetta i valori di tutta l'umanità. Diverse tradizioni, religioni e culture hanno dato vita agli standard internazionali di [[diritti umani]], oggi riconosciuti da tutti gli
* è inutilmente costosa. Secondo uno studio dello Urban
== Modalità di esecuzione storiche ==
[[File:El Tres de Mayo, by Francisco de Goya, from Prado in Google Earth.jpg|thumb|''Il [[3 maggio 1808]]'' di [[Francisco Goya]]
[[File:Broimp.
Storicamente sono apparsi molti modi per applicare la pena di morte secondo le varie epoche e culture:
* [[Annegamento]]: è stato usato a volte nell'
* Bastonatura e [[fustigazione]] a morte: sono state usate a volte presso alcuni popoli antichi,
* [[Bollitura a morte|Bollitura]]: praticata nell'antico oriente e nell'Inghilterra rinascimentale.
* Caduta dall'alto: il condannato viene lanciato da una grande altezza, per esempio da una rupe.
* [[Camera a gas]]: utilizzo di [[acido cianidrico]]
* Colpo di [[pistola]] alla [[nuca]]: usato
* [[Crocifissione]]: usata nell'antico medio oriente, nella [[Repubblica romana|Repubblica]] e [[Impero romano]], fino al XX secolo
* [[Damnatio ad bestias]]: pena di morte riservata nell'[[antica Roma]] ai criminali, condannati a essere mangiati vivi dalle bestie feroci nelle arene.
* [[Decapitazione]]: molto diffusa nel mondo antico e medievale, sostituita alla fine del
* [[Fucilazione]] (in [[Italia]] è stata la forma più comune).
* [[Garrota]]: usata in [[Spagna]] dal medioevo fino alla fine della dittatura di [[Francisco Franco]].
* [[Ghigliottina]]: introdotta in [[Francia]] a partire dalla [[rivoluzione francese]] e adottata poi in molti Paesi europei, dallo [[Stato della Chiesa]] alla [[Svezia]].
* [[Impalamento]]: molto usato nel Medioriente medievale. Si pensa che il famoso voivoda romeno del
* [[Impiccagione]]: comune nel [[Medioevo]] ma ancora oggi utilizzata.
* [[Iniezione letale]]: usata
* [[Lapidazione]]: usata ampiamente nell'antichità, è ancora presente in alcuni
* [[Morte sul rogo|Rogo]]: consiste nel legare il condannato
* [[Schiacciamento (pena di morte)|Schiacciamento]]: è eseguito in diversi modi; ai tempi di [[Marco Polo]]
* [[Sedia elettrica]]: inventata a fine Ottocento da [[Harold P. Brown]] e [[Arthur Kennelly]], brevettata da [[Alphonse David Rockwel]], applicata in molti Stati [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] fino agli anni settanta, sostituita poi con iniezione letale.
* [[Squartamento]]: citato nel poema medievale della ''[[Chanson de Roland]]'', utilizzato nei Paesi arabi nell'età moderna. Vi sono testimonianze filmate di squartamenti di prigionieri durante la [[guerra Iran-Iraq]] negli anni ottanta, utilizzando automezzi invece che cavalli.
* [[Supplizio della ruota]]: diffuso nel medioevo, consisteva nel legare per i polsi e le caviglie il condannato ad una ruota e con una mazza gli venivano rotte le ossa fino alla morte.
* [[Supplizio dell'elefante]]: diffusa nel sud e sudest asiatico, particolarmente in India, durante quasi 4.000 anni.
* [[Trafittura con frecce]]: usata in alcuni casi dagli antichi romani (Martirio di san Sebastiano).
== Nel mondo ==
{{vedi anche|
[[File:SingaporeEmbarkationCard.png|thumb|left|La carta
[[File:
{{legenda|#
{{legenda|#
{{legenda|#
{{legenda|#
Il 15 novembre
L'[[Assemblea Generale delle Nazioni Unite|Assemblea Generale]] ha votato la risoluzione il 18 dicembre
=== Italia ===
{{vedi anche|Pena di morte in Italia}}
In [[Italia]], la pena di morte fu abolita per la prima volta in [[Toscana]] nel 1786 e successivamente durante il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], nel 1889, nel [[Codice Zanardelli|codice penale]] opera del ministro [[liberalismo|liberale]] [[Giuseppe Zanardelli]]. L'Italia fu dunque tra le prime nazioni europee a espungere dal proprio diritto penale la sanzione della pena capitale. È corretto precisare che di esecuzioni capitali in Italia se ne eseguivano già molto poche anche prima di tale codice – dal 1866 al 1874 addirittura meno di 5 in media ogni anno –<ref>{{Cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,1268_01_1875_0067_0003_18638047/anews,true/|titolo=Cronaca cittadina|pubblicazione=La Stampa|data=8 marzo 1875|p=3}}</ref> e che, dal 1878, veniva praticata una moratoria di fatto delle esecuzioni.<ref>{{cita pubblicazione |nome=Cristina |cognome=Danusso |titolo=Patibolo ed ergastolo dall’Italia liberale al fascismo |rivista=Diritto Penale Contemporaneo. Rivista trimestrale |editore= Associazione “Progetto giustizia penale” |città=Milano |volume=4 |numero= |anno=2017 |mese= |p=61 |id= |pmid= |url=https://dpc-rivista-trimestrale.criminaljusticenetwork.eu/pdf/DPC_Riv_Trim_4_17_Danusso.pdf |lingua= |accesso= |abstract= }}</ref>
Fu reintrodotta dal [[regime fascista]] con il [[Codice penale italiano|codice Rocco]] nel 1930, poi abolita nel
Nel
=== Stati Uniti d'America ===
{{vedi anche|Pena di morte negli Stati Uniti d'America}}
[[File:Death penalty in the United States with hiatuses.svg|miniatura|Mappa aggiornata a marzo 2019.<br />{{colore|red|ROSSO}}: Stati nei quali la pena di morte è applicata.<br />{{colore|purple|VIOLA}} (Ohio): Stato in cui la pena di morte è in vigore ma applicata solo in casi eccezionali.<br />{{colore|yellow|GIALLO}}: Stati nei quali la pena di morte è in vigore ma non è applicata da almeno dieci anni.<br />{{colore|blue|BLU}}: Stati nei quali la pena di morte è in vigore ma viene applicata una moratoria.<br />{{colore|green|VERDE}}: Stati nei quali la condanna a morte non è prevista.]]
Gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] sono, assieme al [[Giappone]], l'unico Paese industrializzato, completamente libero e democratico che applica ancora la pena di morte. La pena capitale è legale a livello federale per quarantadue reati ([[alto tradimento]], [[tradimento (reato)|tradimento]], [[spionaggio]] che metta in pericolo la sicurezza nazionale, [[omicidio]] di agenti federali, omicidio compiuto in parchi nazionali, omicidi in ambito militare, gravi atti di [[terrorismo]] ecc.). Pertanto può essere inflitta in tutto il territorio degli Stati Uniti. È fortemente contrastata dai governi dei territori non incorporati, come [[Porto Rico]].
Nei singoli Stati è in vigore per l'omicidio di primo grado (cioè l'[[Omicidio (ordinamento statunitense)|omicidio premeditato]]), ma anche, in alcune giurisdizioni, come nel [[Texas]], per traffico di droga, omicidio con particolare violenza, e altri reati. Non è in vigore nel [[Distretto di Columbia]] e nel territorio di Porto Rico. Ventitrè dei cinquanta [[Stati Uniti d'America#Stati|Stati]] effettivi degli USA, compresi alcuni Stati considerati "conservatori", non prevedono la pena di morte nel loro statuto: [[Alaska]], [[Colorado]], [[Connecticut]], [[Dakota del Nord]], [[Delaware]], [[Hawaii]], [[Illinois]], [[Iowa]], [[Maine]], [[Maryland]], [[Massachusetts]], [[Michigan]], [[Minnesota]], [[New Hampshire]], [[New Jersey]], [[New York (stato)|New York]], [[Nuovo Messico]], [[Rhode Island]], [[Vermont]], [[Virginia]], [[Virginia Occidentale]], [[Washington (stato)|Washington]] e [[Wisconsin]]. Nel [[Kansas]] la pena di morte non è più applicata dal 1965; le sentenze possono essere emesse ma non eseguite: la maggioranza di esse sono state commutate in [[ergastolo]] o sospese. In [[Oregon]] è in vigore una moratoria dal 2011 e tutte le condanne sono sospese.<ref>{{Cita web |url=http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2011/11/23/AO7xr1PB-oregon_svolta_sospesa.shtml |titolo=Oregon: sospesa la pena capitale |accesso=27 novembre 2012 |dataarchivio=9 novembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121109053456/http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2011/11/23/AO7xr1PB-oregon_svolta_sospesa.shtml |urlmorto=sì }}</ref> Anche la [[California]], la [[Carolina del Nord]], il [[Kentucky]], il [[Montana]] e la [[Pennsylvania]] sono in moratoria.
La [[Corte Suprema degli Stati Uniti]] ha dichiarato, a livello federale, che potrebbero essere considerate punizioni crudeli (e quindi, in teoria, assimilate a [[tortura]] e proibite dall'ottavo emendamento del ''Bill of Rights'' della [[Costituzione degli Stati Uniti d'America|Costituzione degli Stati Uniti]]) la sedia elettrica, l'[[impiccagione]] e la [[camera a gas]] (in alcuni Stati sono però ancora utilizzabili, per esempio in [[Florida]] il condannato può optare per la sedia elettrica), ma non le ha espressamente proibite, mentre non è stata considerata incostituzionale la pena di morte applicata con l'[[iniezione letale]] o la [[fucilazione]], quest'ultima quasi mai applicata: solo nello [[Utah]] il condannato può scegliere la fucilazione (legge del 2004), se preferisce ciò (le ultime volte in cui avvenne un'esecuzione con il plotone in USA furono 1996 e 2010, sempre nello Utah). Sono ventidue Stati, più il distretto federale, a non contemplare, di legge (17) o di fatto (5), la pena di morte. In conclusione sono comunque ventotto gli Stati che, più o meno regolarmente, per quanto riguarda i reati di competenza statale, applicano ancora l'esecuzione capitale. Lo Stato più attivo nelle esecuzioni è da sempre il [[Texas]]: l'unica esecuzione commutata in ergastolo negli ultimi decenni è stata quella di [[Kenneth Foster]], condannato a morte per concorso in omicidio di primo grado e rapina.
===
{{
* La [[pena di morte in Arabia Saudita]], in ossequio a un'interpretazione rigida della [[Sharia]], è prevista per vari reati, tra i quali: [[omicidio]], [[stupro]], [[rapina]] a mano armata, [[traffico di droga]], [[stregoneria]], [[adulterio]], [[sodomia]], [[rapina]] su autostrada, [[sabotaggio]] e [[apostasia]] (ovvero rinuncia della religione [[Islam]]ica: fu il caso, per esempio, di [[Sadeq Mallallah]]). Sono previsti tre metodi di esecuzione, ovvero l'[[impiccagione]], la [[lapidazione]] e la [[decapitazione]].
* [[Pena di morte in Cina]]: il numero di esecuzioni annue è tuttora un segreto di Stato; le stime di [[Amnesty International]] portano la Cina in cima alla classifica per numero di condanne, seguita dall'[[Iran]].
* [[Pena di morte in Pakistan]]: In Pakistan la pena di morte viene tutt'oggi applicata per reati o per l'uccisione di una o più persone che è classificato terrorismo e viene eseguita attraverso l'impiccagione.
== Nell'arte ==
=== Letteratura ===
[[File:Kafka Strafkolonie (1919).jpg|thumb|Il racconto ''[[Nella colonia penale]]'' di [[Franz Kafka]].]]
Il poeta [[François Villon]] parla della pena di morte nella sua ''[[La ballata degli impiccati]]'' (1462). Villon, che attende di essere condannato all'impiccagione, che riuscirà ad evitare, invita alla pietà, in senso religioso e civile, verso sé stesso e i suoi compagni condannati. La redenzione è al centro della ballata. Villon riconosce di essersi preoccupato troppo del suo essere di carne a discapito della sua spiritualità. Questa constatazione è rafforzata dalla cruda e insopportabile descrizione dei corpi marcescenti (che fu probabilmente ispirata dal macabro spettacolo del «carnaio degli innocenti») che produce un forte contrasto con l'evocazione dei temi religiosi. Gli impiccati esortano in primo luogo i passanti a pregare per loro; poi, nel corso dell'appello, la preghiera si generalizza verso tutti gli esseri umani.
[[Franz Kafka]] descrive nel racconto ''[[Nella colonia penale]]'' (
Anche
Una ricostruzione della pena di morte in [[Italia]], sotto il profilo giuridico, la si può ritrovare nel testo di [[Italo Mereu]], ''La morte come pena'', pubblicato nel
Lo scrittore russo [[Fëdor Michajlovič Dostoevskij|Fëdor Dostoevskij]], condannato a morte ma in seguito graziato, nei primi capitoli de ''[[L'idiota (romanzo)|L'idiota]]'' fa pronunciare al protagonista del romanzo, il principe [[Lev Nikolaevič Myškin|Myškin]], una violenta requisitoria contro la pena di morte.
{{citazione|Ora, può darsi che il supplizio più grande e più forte non stia nelle ferite, ma nel sapere con certezza che, ecco, tra un'ora, poi tra dieci minuti, poi tra mezzo minuto, poi adesso, ecco, in quell'istante, l'anima volerà via dal corpo e tu non esisterai più come uomo, e questo ormai con certezza; l'essenziale è questa ''certezza''. [...] La punizione di uccidere chi ha ucciso è incomparabilmente più grande del delitto stesso. L'omicidio in base a una sentenza è incomparabilmente più atroce che non l'omicidio del malfattore. [...] Uccidere chi ha ucciso è, secondo me, un castigo non proporzionato al delitto. L'assassinio legale è assai più spaventoso di quello perpetrato da un brigante. La vittima del brigante è assalita di notte, in un bosco, con questa o quell'arma; e sempre spera, fino all'ultimo, di potersi salvare. Si sono dati casi, in cui l'assalito, anche con la gola tagliata, è riuscito a fuggire, ovvero, supplicando, ha ottenuto grazia dagli assalitori. Ma con la legalità, quest'ultima speranza, che attenua lo spavento della morte, ve la tolgono con una certezza matematica, spietata. [...] Forse esiste un uomo al quale hanno letto la sentenza, hanno lasciato il tempo di torturarsi, e poi hanno detto: “Va', sei graziato". Ecco, un uomo simile forse potrebbe raccontarlo. |''[[L'idiota (romanzo)|L'idiota]]'', [[Fëdor Michajlovič Dostoevskij]]}}
Anche un altro scrittore, [[Lev Tolstoj]], si pronuncia contro la pena di morte:
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[[Mark Twain]] scrisse anche lui un resoconto di un'esecuzione, che lo farà diventare un abolizionista:
{{citazione|La tensione dentro di me, invece, era insopportabile (...) Gli restavano venti momenti di vita, poi quindici, dieci, cinque, quattro, tre - santo cielo come correva il tempo! - eppure lui se ne stava lì tranquillo anche se sapeva che lo sceriffo stava per afferrare la leva che azionava il trabocchetto mentre il cappuccio nero gli veniva calato sulla testa. E poi giù! Legato con tutte quelle cinghie, caduto nel buco dell'impalcatura con la velocità di una freccia! Un tremendo sussulto è cominciato all'altezza delle spalle, e poi giù lungo tutto il corpo, violentemente, fino a spegnersi in
Ho visto tutto. Ho preso appunti precisi su ogni dettaglio - anche il modo garbato con cui aiutò a sistemare le cinghie che gli legavano le gambe e la calma con cui scostò le sue ciabatte - e spero di non dover assistere ad una simile scena mai più.|''Cronaca di un'impiccagione''<ref>[http://www.uniurb.it/giornalismo/lavori/cuppini/twain.htm twain<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>}}
Riga 328 ⟶ 309:
{{citazione|L'uso peggiore che si possa fare di un uomo è quello di impiccarlo». No, non ho alcun rispetto per la pena di morte. Si tratta di un'azione sporca, che non degrada solo i cani da forca pagati per compierla ma anche la comunità sociale che la tollera, la sostiene col voto e paga tasse specifiche per farla mettere in atto. La pena di morte è un atto stupido, idiota, orribilmente privo di scientificità: «... ad essere impiccato per la gola finché morte non sopravvenga» recita il famoso frasario della società...|Jack London, ''[[Il vagabondo delle stelle]]''}}
[[Victor Hugo]] dedicò molte opere al tema; definì la pena di morte, in un discorso parlamentare, come "segno eterno e caratteristico della barbarie";
così scrisse:
{{Citazione|Come! In giacca non posso uccidere, in toga posso! Come la tonaca di [[cardinale Richelieu|Richelieu]], la toga copre tutto. ''Vindicta pubblica''? Oh, ve ne prego, non mi vendicate. Assassinio, assassinio! Vi dico. All'infuori del caso di [[legittima difesa (diritto)|legittima difesa]], inteso nel suo senso più ristretto (perché una volta che il vostro aggressore ferito da voi sia caduto, voi dovete soccorrerlo), l'omicidio è forse permesso? Ciò che è vietato all'individuo è dunque lecito alla comunità? Il carnefice quale sinistra specie d'assassino, l'assassino ufficiale, l'assassino patentato, mantenuto, fornito di rendita, chiamato in certi giorni, che lavora in pubblico, uccide in pieno sole, avendo tra i propri arnesi "la spada della giustizia", riconosciuto assassino dallo Stato; l'assassino funzionario, l'assassino che ha la sua nicchia nella legge, l'assassino in nome di tutti! Esso ha la mia procura e la vostra per uccidere. Strangola o scanna, poi batte la mano sulla spalla della società e dice: "Io lavoro per te, pagami". È l'assassino ''cum privilegio legis'', l'assassino il cui crimine è decretato dal legislatore, deliberato dal giurato, ordinato dal giudice, permesso dal prete, protetto dal soldato, contemplato dal popolo.|Victor Hugo, ''Contro la pena di morte''<ref>{{cita web|url=http://it.paperblog.com/victor-hugo-contro-la-pena-di-morte-130332/|titolo=Estratti dal testo}}</ref>}}
[[Oscar Wilde]], imprigionato per omosessualità, conobbe in prigione un condannato a morte per l'omicidio della moglie e assistette alla sua esecuzione; alla vicenda ispirò un lungo componimento, ''[[La ballata del carcere di Reading]]'', in cui Wilde prende una chiara posizione contro la pena capitale, opponendo la pietà cristiana e umana all'ipocrisia di carcerieri e uomini di chiesa: {{Citazione|Il Cappellano non s'è inginocchiato / accanto alla sua tomba maledetta (...) / eppure anch'egli / appartiene alla schiera di coloro / che il Signore venne in terra a salvare. / Non importa: se egli ha attraversato / il limite fissato per la vita / lacrime sconosciute riempiranno /l'urna della Pietà per lui. Avrà / i lamenti degli uomini esiliati: / per gli esiliati esiste solo il pianto.|Oscar Wilde, ''La ballata del carcere di Reading'', parte IV}}
Il poeta [[Giovanni Pascoli]], il cui padre venne assassinato per motivi mai completamente chiariti, si pronunciò contro la pena di morte e contro l'[[ergastolo]]:[[File:Victor Hugo Le pendu 1854.png|thumb|upright|Victor Hugo, ''L'impiccato'' (1854), la cui seconda versione (1860), quasi identica, porta il nome di ''[[John Brown (attivista)|John Brown]]''<ref>[http://www.larousse.fr/encyclopedie/images/Victor_Hugo_le_Corps_de_John_Brown_pendu_%C3%A0_une_potence/1312618 ''Victor Hugo, le Corps de John Brown pendu à une potence'']</ref>]]{{citazione|Che è? siamo malfattori anche noi? Oh! no: noi non vorremmo vedere quelle catene, quella gabbia, quelle armi nude intorno a quell'uomo; vorremmo non sapere ch'egli sarà chiuso, vivo, per anni e anni e anni, per sempre, in un sepolcro; vorremmo non pensare ch'egli non abbraccerà più la donna che fu sua, ch'egli non vedrà più, se non reso irriconoscibile e ignominioso dall'orrida acconciatura dell'ergastolo, i figli suoi... Ma egli ha ucciso, ha fatto degli orfani, che non vedranno più affatto il loro padre, mai, mai, mai! E vero: punitelo! è giusto!... Ma non si potrebbe trovare il modo di punirlo con qualcosa di diverso da ciò ch'egli commise?... ''Così esso assomiglia troppo alle sue vittime! Così andranno sopra lui alcune delle lagrime che spettano alle sue vittime! Le sue vittime vogliono tutta per loro la pietà che in parte s'è disviata in prò di lui!'' (...) Non essere così ragionevole, o Giustizia. Perdona più che puòi. — Più che posso? — Ella dice di non potere affatto. Se gli uomini, ella soggiunge, fossero a tal grado di moralità da sentire veramente quell'orrore al delitto, che tu dici, si potrebbe lasciare che il delitto fosse pena a sé stesso, senza bisogno di mannaie e catene, di morte o mortificazione. Ma... Ma non vede dunque la giustizia che quest'orrore al delitto gli uomini lo mostrano appunto già assai, quando abominano, in palese o nel cuore, il delitto anche se è dato in pena d'altro delitto, ossia nella forma in cui parrebbe più tollerabile?<ref>{{Cita web |url=http://www.classicitaliani.it/pascoli/prosa/pascoli_avvento.htm |titolo=G. Pascoli, ''L'avvento'', in ''Pensieri e discorsi'' |accesso=25 aprile 2016 |dataarchivio=3 aprile 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160403182714/http://www.classicitaliani.it/pascoli/prosa/pascoli_avvento.htm |urlmorto=sì }}</ref>}}
=== Opere che parlano della pena di morte ===
Opere Letterarie:
* ''[[La ballata degli impiccati]]'' di [[François Villon]] (1489)
* ''[[Dei delitti e delle pene]]'' di [[Cesare Beccaria]] (1764)
* ''
* ''Nell'anniversario del supplizio di Luigi XVI'' di Vincenzo Monti (1799)
* ''
* ''[[Notre-Dame de Paris (Victor Hugo)|Notre-Dame de Paris]]'' di Victor Hugo (1831)
* ''Er ricordo'' (1830), ''La ggiustizzia ar Popolo'' (1834) e ''Er dilettante de Ponte'' (1835) di [[Giuseppe Gioacchino Belli]]
* ''[[
* ''Mastro Titta, il boia di Roma. Memorie di un carnefice scritte da lui stesso'' di [[Ernesto Mezzabotta]] (1891)
* ''
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* ''[[
* ''[[
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* ''[[A porte chiuse (opera teatrale)|A porte chiuse]]'' di [[Jean-Paul Sartre]] (1944)
* ''[[Morti senza tomba]]'' di Jean-Paul Sartre (
* ''[[Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana (8 settembre 1943 - 25 aprile 1945)]]'', a cura di [[Piero Malvezzi]] e [[Giovanni Pirelli]] (
* ''
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* ''
* [[Berserk (manga)|Berserk]] di [[Kentarō Miura|Kentaro Miura]] (1989) tra il volume 14 e il volume 21
* ''[[L'appello]]'' di [[John Grisham]] (1994)
* ''Scritti dal braccio della morte'' di [[Mumia Abu-Jamal]] (1996)
* ''[[Prima di mezzanotte (romanzo)|Prima di mezzanotte]]'' di [[Andrew Klavan]] (1996)
* ''[[Il miglio verde (romanzo)|Il miglio verde]]'' di [[Stephen King]] (1996)
* ''La penna di Donney - Miracolo d'amore'' di Ruggero Pegna (
* ''Poeti da morire
* ''[[Ritorno a Ford County]]'' di [[John Grisham]] (
* ''[[Io confesso (Grisham)|Io confesso]]'' di [[John Grisham]] (
* ''[[C'è un re pazzo in Danimarca]]'' di [[Dario Fo]] (
Opere Cinematografiche:
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* 1979 - ''[[
* 1980 - ''[[Tom Horn (film)|Tom Horn]]'' *
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* 1988 - ''[[Breve film sull'uccidere]]'', film diretto da [[Krzysztof Kieślowski]]
*
* 1990-2010 - ''[[Law & Order - I due volti della giustizia]]''
* 1996 - ''[[L'ultimo appello]]''
* 1996 - ''[[Difesa ad oltranza]]''
* 1999 - ''[[Visioni di morte (film 1999)|Visioni di morte]]'' (''Last Rites'')
*
* 1999 - ''[[A Lesson Before Dying]]''
* 1999 - ''[[Il miglio verde (film)|Il miglio verde]]''
* 1999 - ''[[Fino a prova contraria]]''
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* 2001 - ''[[Monster's Ball]]''
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* 2008 - ''[[12 (film)|12]]''
* 2013 - ''[[Devil's Knot - Fino a prova contraria]]''
* 2016 - ''[[Pastori e macellai]]''
Opere Musicali:
* [[Pietro Gori]] (autore), numerosi interpreti - ''La ballata di Sante Caserio'', (1895 circa)
* Anonimo, ''Inno individualista'', (1901 circa)
* [[Juliette Gréco]], ''Rue des Blancs-Manteaux ''
* [[Georges Brassens]] - ''Le gorille'' (1952) e la cover italiana ''Il gorilla'' di De André, ''La messe au pendus'', ''Le verger de Roi Louis''
* [[Bob Dylan]] - ''Ballad of Donald White'' (1962), ''Julius and Ethel'' (1983)
* [[Francesco Guccini]] - ''Auschwitz (canzone del bambino nel vento)'' (1964), ''Cristoforo Colombo'' (2004)
* [[Enzo Jannacci]] - ''Sei minuti all'alba'' (1965)
* [[Fabrizio De André]] - ''Il gorilla'' (1969), ''La ballata degli impiccati'' (1968), ''Recitativo/Corale'' (1968), ''Geordie'' (adatt. canzone popolare), ''Il testamento di Tito'' (1970), ''Tre madri'' (1970), ''Maria nella bottega del falegname'' (1970), ''Via della croce'' (1970) (le ultime quattro dal concept album ''La buona novella''), ''Un giudice'' (1971)
* [[Joan Baez]] feat. [[Ennio Morricone]] - ''Here's to You (Ballad of Sacco and Vanzetti)'' (1971)
* [[Queen]], ''[[Bohemian Rhapsody]]'' (1975)
* [[Francesco De Gregori]] - ''L'impiccato'' (1978), ''Condannato a morte'' (2001)
* [[Metallica]] - ''Ride the Lightning'' (1984)
* [[Iron Maiden]] - ''Hallowed Be Thy Name'' (1982)
* [[Litfiba]] - ''Louisiana'' (1988)
* [[Ivano Fossati]] - ''Lunario di Settembre (Il processo di Nogaredo)''
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* [[Tom Waits]] - ''Fall of Troy''
* [[Giorgio Gaber]] - ''La Chiesa si rinnova'' - versione n. 2 (1994)
* [[
* [[Frankie hi-nrg mc]] - ''Giù le mani da Caino'' (1997)
* [[I Nomadi]] - ''Una storia da raccontare'' (1998)
* [[Daniele Silvestri]] - ''Aria'' (1999)
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* [[State Radio]] - ''State of Georgia'' (2009)
* [[Caparezza]] - ''Sono il tuo sogno eretico'' (2011)
* [[Wolves
* [[Roberto Vecchioni]] - ''Il miracolo segreto'' (2013)
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=
* [[Pasquale Penta]], ''Contro la pena di morte'', Pesole, Napoli 1900.
* {{cita libro|nome= Eva|cognome= Cantarella|wkautore= Eva Cantarella|titolo= I supplizi capitali. Origine e funzioni delle pene di morte in Grecia e a Roma|editore= Rizzoli|anno= 2005|isbn= 978-88-17-00637-8}}
Riga 457 ⟶ 439:
* {{cita libro|nome= Robert|cognome= Badinter|wkautore= Robert Badinter|titolo= L'esecuzione|editore= Spirali|anno= 2008|isbn= 978-88-7770-822-9}}
* {{cita libro|nome= Robert|cognome= Badinter|wkautore= Robert Badinter|titolo= Contro la pena di morte|editore= Spirali|anno= 2007|isbn= 978-88-7770-786-4}}
* ''CORPUS, revue de philosophie'', n
* {{cita libro|nome=Maria Giovanna|cognome=Maglie|wkautore=Maria Giovanna Maglie|titolo=Vendetta di Stato. La storia infinita della pena di morte negli Stati Uniti|editore=Marsilio|anno=1996}}
* {{cita libro|nome=Sandro|cognome=Veronesi|wkautore=Sandro Veronesi|titolo=Occhio per occhio. La pena di morte in 4 storie|editore=Bompiani|anno=2006}}
* [[Mario Marazziti]], ''Life. Da Caino al Califfato: verso un mondo senza pena di morte'', Francesco Mondadori, Milano, 2015, ISBN 978-88-97702-34-4
== Voci correlate ==
* [[Coalizione mondiale contro la pena di morte]]
* [[Amnesty International]]
* [[
* [[Moratoria universale della pena di morte]]
* [[Cities for Life]]
* [[Pena di morte nel mondo]]
* [[Storia della pena di morte]]
* [[Omicidio mirato]]
* [[Boia]]
== Altri progetti ==
{{
{{interprogetto/notizia|L'Onu approva la moratoria sulla pena di morte|data=18 dicembre 2007}}
== Collegamenti esterni ==
* {{
* {{cita web|url= http://www.coalit.net/|titolo= Coalizione Italiana Contro la Pena di Morte|accesso= 29 marzo 2010|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20131005101028/https://www.coalit.net/|dataarchivio= 5 ottobre 2013|urlmorto= sì}}
* {{cita web|url= http://www.
* {{cita web|url= http://www.nessunotocchicaino.it|titolo= Nessuno tocchi Caino: petizione internazionale contro la pena di morte|accesso= 29 marzo 2010}}
* {{cita web|url= http://www.
* {{cita web|url= http://ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/specialied/visualizza_new.html_2078830458.html|titolo= Pena di morte: 2007 anno della svolta?|editore= [[ANSA]]|accesso= 29 marzo 2010|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20091016054147/http://ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/specialied/visualizza_new.html_2078830458.html|dataarchivio= 16 ottobre 2009}}
* {{cita web|url= http://
* {{cita web|url= http://www.capital-punishment.net/|titolo= Citazioni in favore della pena di morte|accesso= 29 marzo 2010|lingua= en|dataarchivio= 22 settembre 2020|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20200922105521/http://www.capital-punishment.net/|urlmorto= sì}}
* {{cita web|url= http://people.freenet.de/dpinfo/quotes.htm|titolo= Citazioni sulla pena di morte|accesso= 29 marzo 2010|lingua= en}}
* {{cita web|url=
{{pena di morte}}
{{Controllo di autorità}}
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