Pena di morte: differenze tra le versioni

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Pensatori cristiani: FSPPX e magistero preconciliare
 
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{{nota disambigua|il film del 1940|Condannato a morte (film)|Condannato a morte}}
{{nota disambigua|il racconto di Georges Simenon|Pena di morte (racconto)}}
[[File:mastrotitta.jpg|thumb|[[Mastro Titta]], il celebre [[Boia|esecutore]] di [[Pena capitale|sentenze capitali]] dello [[Stato Pontificio]]]]
[[File:mastrotitta.jpg|thumb|[[Mastro Titta]], il celebre [[Boia|esecutore]] di [[Pena capitale|sentenze capitali]] dello [[Stato Pontificio]]]][[File:La Peine de mort LACMA M.81.313.80.jpg|thumb|<center>''La Pena di morte''</center> <center>[[litografia]] provocatoria contro la condanna capitale</centerdiv><div align="center">[[Félicien Rops]], [[1891]], [[Los Angeles County Museum of Art|LACMA]]</center>]]
 
La '''pena di morte''' (detta anche '''pena capitale,'''<ref>{{Treccani|pena|péna|v=sì|accesso=5 gennaio 2021}}</ref> '''esecuzione capitale'''<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/esecuzione/|titolo=Eṡecuzióne - Significato ed etimologia - Vocabolario|sito=Treccani|lingua=it|accesso=2024-07-22}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://dizionari.repubblica.it/Sinonimi/S/supplizio.html|titolo=supplízio: sinonimi e contrari - Dizionari|sito=supplízio: sinonimi e contrari - dizionari - La Repubblica|lingua=it|accesso=2024-07-22}}</ref> e '''condanna a morte''') è una [[sanzione penale]] che si [[Esecuzione (procedura penale)|esegue]] togliendo la vita alla [[condanna|persona condannata]].
La '''pena di morte''', chiamata anche '''pena capitale''' (sul piano etimologico: '''mortificazione'''<ref>[http://www.treccani.it/vocabolario/mortificare/ Mortificare in Vocabolario – Treccani<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>), è l'uccisione di un individuo ordinata da un'autorità a titolo di [[sanzione penale]].
 
InSecondo un rapporto di Amnesty International<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.amnesty.it/rapporto-di-amnesty-international-sulla-pena-di-morte-nel-2020-nonostante-la-pandemia-da-covid-19-alcuni-stati-hanno-proseguito-senza-sosta-condanne-ed-esecuzioni/|titolo=Rapporto sulla pena di morte nel 2020: nonostante la pandemia da covid-19 alcuni stati hanno proseguito senza sosta condanne ed esecuzioni|sito=Amnesty International}}</ref>, in alcuni [[ordinamento giuridico|ordinamenti giuridici]], ècome previstain per[[Burkina Faso]], [[reatiCile]], considerati[[El iSalvador]], [[Guatemala]] ed [[Israele]], in tempo di pace la pena capitale è prevista per le sole colpe più gravi come l'per esempio [[omicidio]], [[genocidio]] e l'[[alto tradimento]]; in altri, invece,si la pena capitale è applicabileapplica anche nel caso di commissione diad altri crimini violenti, come la [[rapina]] o lo [[stupro]], o legati al [[traffico di droga]]; in alcuni paesiPaesi infine è prevista per [[reato d'opinione|reati di d'opinione]] come l'[[apostasia]] eo per orientamenti e comportamenti sessuali come l'[[omosessualità]] o l'[[incesto]].
 
La pena di morte è stata abolita, o non è applicata nella maggioranza degli [[Stati del mondo]], ma nel 2024, oltre che nei Paesi già citati, era ancora in vigore in 52 Stati: [[Afghanistan]], [[Antigua e Barbuda]], [[Arabia Saudita]], [[Bahamas]], [[Bahrein]], [[Bangladesh]], [[Barbados]], [[Belize]], [[Bielorussia]], [[Botswana]], [[Cina]], [[Comore]], [[Corea del Nord]], [[Cuba]], [[Dominica]], [[Egitto]], [[Emirati Arabi Uniti]], [[Etiopia]], [[Gambia]], [[Giamaica]], [[Giappone]], [[Giordania]], [[Guyana]], [[India]], [[Indonesia]], [[Iran]], [[Iraq]], [[Kuwait]], [[Lesotho]], [[Libano]], [[Libia]], [[Malaysia]], [[Nigeria]], [[Oman]], [[Pakistan]], [[Stato di Palestina|Palestina]], [[Qatar]], [[Repubblica Democratica del Congo]], [[Saint Kitts e Nevis]], [[Saint Lucia]], [[Saint Vincent e Grenadine]], [[Singapore]], [[Siria]], [[Somalia]], [[Stati Uniti d'America]], [[Sudan]], [[Sudan del Sud]], [[Thailandia]], [[Trinidad e Tobago]], [[Uganda]], [[Vietnam]] e [[Yemen]].<ref>{{Cita web|url=https://www.osservatoriodiritti.it/2022/05/24/pena-di-morte-nel-mondo-oggi-paesi-amnesty-international/|titolo=Pena di morte nel mondo: le esecuzioni tornano a crescere, ma diminuiscono i Paesi|autore=Alessandra Boiardi|sito=Osservatorio Diritti|data=2022-05-24|accesso=2022-09-21}}</ref>
È stata abolita o non è applicata nella maggioranza degli [[stati del mondo]]<ref name="amde" />, mentre è ancora in vigore in altri (tra i quali per esempio la [[Cina]], l'[[India]], il Giappone e gli [[Stati Uniti]]).
 
== Cenni storiciStoria ==
{{vedi anche|Storia della pena di morte}}
[[File:Cesare Beccaria 1738-1794.jpg|thumb|L'[[Illuminismo|illuminista]] [[Cesare Beccaria]], ideatore del principio contrattualistico per cui nessun uomo può disporre della vita di un altro.]]
[[File:CKS Airport drugs sign.JPG|thumb|Cartello in aeroporto a [[Taiwan]] avverte i viaggiatori in arrivo che il traffico di droga è un reato capitale nello statoStato Taiwanese]]
 
La pena di morte era(o pena capitale) è presente sin dall'antichità, in tutti gli ordinamenti antichi. Il [[diritto romano]] prevedeva la pena di morte mae concedeva una speciale garanzia per i cittadini romani: una condanna a morte emanata in base all'[[imperium]] del magistrato non poteva essere eseguita senza concedere al condannato la facoltà di ''fare appello'' ai [[comizi centuriati]] per il tramite dell'istituto della [[provocatio ad populum]].
 
Nel corso della storia limitarono la pena di morte fu limitata da alcuni imperatori cinesi, l'[[imperatore romano]] [[Tito (imperatore)|Tito]] (che non emise personalmente condanne a morte durante il suo [[principato (storia romana)|principato]], il re indiano [[Ashoka]], l'imperatore giapponese [[Saga (imperatore del Giappone)|Saga]] (primo abolizionista della storia) e, in [[Russia]], una breve abolizione (o meglio una forte limitazione) avvenne nel [[1753]] per opera della [[zarina]] [[Elisabetta di Russia|Elisabetta I]]. Se si considera l'abolizione "di fatto", lo statoStato abolizionista più antico è la [[Repubblica di San Marino]], tuttora esistente: l'ultima [[pubblica esecuzione|esecuzione]] ufficiale risale al [[1468]], mentre l'abolizione definitiva fu sancita per legge nel [[1865]].
 
Il primo statoStato al mondo ad abolire legalmente la pena di morte fu il [[Granducato di Toscana]] il 30 novembre [[1786]] con l'emanazione del nuovo [[Codice leopoldino|codice penale toscano]] (Riforma criminale toscana o Leopoldina, preparata dal giurista [[Pompeo Neri]] alcuni anni prima) firmato dal granduca [[Pietro Leopoldo]] (divenuto poi Leopoldo II del Sacro Romano Impero), influenzato dalle idee di pensatori come [[Cesare Beccaria]]; tale giornata è festa regionale in [[Toscana]]. Tuttavia Leopoldo nel [[1790]] reinserì la pena di morte per i cosiddetti crimini eccezionali. Seguirono il Granducato la [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]] di ispirazione [[Giuseppe Mazzini|mazzini]]ana (che tuttavia ebbe breve esistenza) nel [[1849]], il ricordato San Marino (1865) e altri. L'[[Italia]] l'abolì, tranne che per criminireati di guerra e [[regicidio]]militari, nel [[1889]], per poi reinserirla con il [[Codice penale italiano|Codice Rocco]] del 1930, e abolirla definitivamente nel 1948. Anche la [[1948Francia]]. Ildal 1981 non ricorre più alla ghigliottina, mentre nel [[Regno Unito]], l'abolìpur neglinon [[anniessendo mai stata abolita, a partire dagli 1960|anni sessanta]] la pena capitale è stata autonomamente disapplicata dalla magistratura, mentreche lain [[Francia]]sua nelsostituzione [[1981]]irroga l'ergastolo.
 
Un altro importante capitolo della storia della pena di morte viene scritto il 18 dicembre [[2007]], quando, dopo una campagna ventennale portata avanti dall'associazione [[Nessuno Tocchi Caino]] e dal [[Partito Radicale Transnazionale]], da [[Amnesty International]] e dalla [[Comunità di Sant'Egidio]], l'[[OnuOrganizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] approva una storica risoluzione su iniziativa [[italia]]na per la [[moratoria universale della pena di morte]], ossia per una sospensione internazionale delle [[pena capitale|pene capitali]].
 
== Posizioni filosofiche nella storia ==
=== Nella Bibbia ===
Nell'Antico Testamento ([[Genesi]], 4,23-24) esistono passi in cui [[Dio]] condanna la vendetta umana, minacciando punizioni peggiori («sette volte» e «settanta volte sette») per chi avesse ucciso [[Caino]] e [[Lamech (discendente di Caino)|Lamech]].
Nella [[Bibbia]] sono elencate situazioni in cui nelle leggi, che Dio dà a [[Mosè]] per esporle al popolo ebraico, si stabilisce la pena capitale come punizione per determinate colpe: ad esempio, nell'[[Antico Testamento]] è scritto:
{{quote biblico|Colui che colpisce un uomo causandone la morte, sarà messo a morte}}
 
Nella [[Bibbia]] sono elencate situazioni in cui nelle leggi, che Dio dona a [[Mosè]] per esporle al popolo ebraico, si stabilisce la pena capitale come punizione per determinate colpe: per esempio nell'[[Antico Testamento]] è scritto
Nell'Antico Testamento ([[Genesi]], 4,23-24), esistono passi in cui [[Dio]] condanna la vendetta umana, minacciando punizioni peggiori («sette volte» e «settanta volte sette») per chi avesse ucciso [[Caino]] e [[Lamech]].
 
{{citazione biblica|Colui che colpisce un uomo causandone la morte, sarà messo a morte.|Es|21,12}}
Diversi passi, in prevalenza dell'Antico Testamento, affermano la legittimità della pena di morte quando è violata la legge di Mosè. A questi si aggiungono gli episodi di guerra e della storia del popolo eletto, dove i nemici periscono per volontà divina. Riguardo alla violazione della legge ebraica, nella [[Lettera agli Ebrei]] 10,28: «''Quando qualcuno ha violato la legge di Mosè, viene messo a morte senza pietà sulla parola di due o tre testimoni''». In [[Levitico]] {{passo biblico|Le|24,16}} viene messo a morte «''Chi bestemmia il nome del Signore''», in Levitico {{passo biblico|Le|20,10}} chi commette adulterio, in {{passo biblico|Le|27,29}} «''Nessuna persona votata allo sterminio potrà essere riscattata; dovrà essere messa a morte''», e in Levitico {{passo biblico|Le|24,17}} «''Chi percuote a morte un uomo''». In [[Libro dell'Esodo|Esodo]] {{passo biblico|Es|21,17}} viene messo a morte chi maledice il padre o la madre.
 
Diversi passi, in prevalenza dell'Antico Testamento, affermano la legittimità della pena di morte quando è violata la legge di Mosè. A questi si aggiungono gli episodi di guerra e della storia del popolo eletto, dove i nemici periscono per volontà divina. Riguardo alla violazione della legge ebraica, nella [[Lettera agli Ebrei]] 10,28: «''Quando qualcuno ha violato la legge di Mosè, viene messo a morte senza pietà sulla parola di due o tre testimoni''». In [[Levitico]] {{passo biblico|Le|24,16|libro=no}} viene messo a morte «''Chi bestemmia il nome del Signore''», in Levitico {{passo biblico|Le|20,10|libro=no}} chi commette adulterio, in {{passo biblico|Le|27,29|libro=no}} «''Nessuna persona votata allo sterminio potrà essere riscattata; dovrà essere messa a morte''», e in Levitico {{passo biblico|Le|24,17|libro=no}} «''Chi percuote a morte un uomo''». In [[Libro dell'Esodo|Esodo]] {{passo biblico|Es|21,17|libro=no}} viene messo a morte chi maledice il padre o la madre.
 
Il passo è ripreso nel [[Nuovo Testamento]], da [[Vangelo di Marco]] 7,10: «''Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte''». In [[Numeri (Bibbia)|Numeri]] 35,30, si afferma che non si può accettare un prezzo di riscatto da un omicida: «''Se uno uccide un altro, l'omicida sarà messo a morte in seguito a deposizione di testimoni, ma un unico testimone non basterà per condannare a morte una persona. Non accetterete prezzo di riscatto per la vita di un omicida, reo di morte, perché dovrà essere messo a morte''».
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Nel [[Nuovo Testamento]] [[Gesù]] richiama più volte al [[perdono]] e condanna l'episodio della lapidazione della donna [[adulterio|adultera]]:
{{quote biblico|Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei.|Gv|8,7}}
 
=== Pensatori antichi ===
La maggioranza dei filosofi antichi giustifica la pena di morte, anche se spesso contestando l'uso spregiudicato che se ne faceva nel mondo [[antica Grecia|greco]]-[[Antica Roma|romano]] e orientale. Tra gli [[stoici]], sostenitori del [[diritto naturale]], si levarono alcune voci contro le condanne troppo facili e numerose; tra essi, [[Seneca]], pur essendo favorevole alla pena capitale per gravi delitti, invita l'imperatore [[Nerone]] alla clemenza, comminandoerogando la massima pena solo in casi estremi, e seguendo la ragione e non l'impulso del momento e citando esempi di generosità.<ref>Lucio Anneo Seneca, ''De clementia'', I, 1-2,; II, 2-3;</ref> Seneca ricorda poi alcune motivazioni dettate dalla ragione, che anticipano di sedici secoli quelle di [[Cesare Beccaria]]:
{{citazione|Ma i costumi dei cittadini si correggono maggiormente con la moderazione nelle punizioni: il gran numero di delinquenti, infatti, crea l’abitudinel'abitudine di delinquere, e il marchio della pena risulta meno grave quando è attenuato dalla moltitudine delle condanne, e il rigore, quando è troppo frequente, perde la sua principale virtù curativa, che è quella di ispirare rispetto.|''De clementia'', III, 20, 2}}
{{citazione|Nello Stato in cui gli uomini vengono puniti raramente, si instaura una sorta di cospirazione a favore della moralità, della quale ci si prende cura come per un bene pubblico. I cittadini si considerino privi di colpe e lo saranno; e si adireranno maggiormente con quelli che si allontaneranno dalla rettitudine comune, se vedranno che sono pochi. È pericoloso, credimi, mostrare ai cittadini quanto più numerosi siano i cattivi.|''De clementia'', III 21, 2}}
=== Pensatori cristiani ===
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{{citazione|Quanto più ci dispiace il peccato, tanto più desideriamo che il peccatore non muoia senza essersi emendato. È facile ed è anche inclinazione naturale odiare i malvagi perché sono tali, ma è raro e consono al sentimento religioso amarli perché sono persone umane, in modo da biasimare la colpa e nello stesso tempo riconoscere la bontà della natura; allora l'odio per la colpa sarà più ragionevole poiché è proprio essa a macchiare la natura che si ama|Agostino, Lettera 153}}
 
Agostino chiama in causa diversi passi evangelici che invitano al perdono. È legittimo supporre che{{CitazioneSenza necessariafonte}} la sua condanna della pena di morte sia una conseguenza in campo giuridico della dottrina della grazia indebita e predestinata: se la salvezza dipende solo dall'intervento imprevedibile della grazia divina, irriconoscibile agli uomini, è ipocrita da parte degli uomini infliggere condanne definitive.
 
{{citazione|Ma pensi tu, forse, o uomo, che condanni chi fa tali azioni e poi le fai tu stesso, di sfuggire alla condanna di Dio? Ti burli forse dell'immensa bontà, pazienza e tolleranza di Lui? Ignori forse che la pazienza di Dio t'invita al pentimento? Tu invece con la tua durezza di cuore impenitente ti ammassi sul capo un cumulo di punizioni per il giorno della collera e del giudizio finale, in cui Dio, rendendo pubblico il Suo verdetto, darà a ciascuno secondo quel che avrà fatto in vita|Agostino, Lettera 153}}
 
[[Tommaso d'Aquino]], il cui fratello era stato giustiziato, sostenne la liceità della pena di morte sulla base del concetto della conservazione del [[bene comune]]. Il teologo sosteneva tuttavia che la pena andasse inflitta solo al colpevole di gravissimi delitti, mentre all'epoca veniva utilizzata con facilità e grande discrezionalità{{Citazione necessaria}}. L'argomentazione di Tommaso d'Aquino è la seguente:
{{citazione|Ora, qualsiasi parte è ordinata al tutto come ciò che è meno perfetto è ordinato a un essere perfetto. Perciò la parte è per natura subordinata al tutto. Ecco perché, nel caso che lo esiga la salute di tutto il corpo, si ricorre lodevolmente e salutarmente al taglio di un membro putrido e cancrenoso. Ebbene, ciascun individuo sta a tutta la comunità come una parte sta al tutto. E quindi se un uomo con i suoi peccati è pericoloso e disgregativo per la collettività, è cosa lodevole e salutare sopprimerlo, per la conservazione del bene comune; infatti, come dice S. Paolo: "Un po' di fermento può corrompere tutta la massa".|[[Summa theologiae]] II-II, q. 64, a. 2, co..}}
 
Il Magistero ribadì più volte la liceità della pena di morte: nel 1208 [[papa Innocenzo III]] ai [[Valdesi]]; nel 1520 [[papa Leone X]] condannò la tesi di [[Lutero]] secondo cui : «[il fatto] che gli eretici siano stati bruciati è contrario alla volontà dello Spirito»; nel 1891 [[Leone XIII]] riaffermò il diritto della pubblica autorità di comminare la pena di morte (Dz 3272), così come fece [[papa Pio XI]] nell'enciclica ''[[Casti connubii]]'' (Dz 3720).<ref>{{cita web |url=https://www.radiospada.org/2025/09/molteplici-contraddizioni-di-don-bernard-de-lacoste/|titolo=Molteplici contraddizioni (di don Bernard de Lacoste)|data=29 settembre 2025}} </ref>
Lo [[Stato pontificio]] ha mantenuto nel suo ordinamento la pena di morte fino al [[XX secolo]], abolendola nel [[1969]], benché inapplicata dopo il 9 luglio 1870, data dell'ultima esecuzione capitale. Per la posizione attuale della [[Chiesa cattolica]], vedi più avanti.
Lo [[Stato pontificio]] ha mantenuto nel suo ordinamento la pena di morte fino al XX secolo, abolendola nel 1969, benché inapplicata dopo il 9 luglio 1870, data dell'ultima esecuzione capitale. Per la posizione attuale della [[Chiesa cattolica]] vedi più avanti.
 
=== Cesare Beccaria ===
{{vedi anche|Dei delitti e delle pene}}
[[File:Beccaria - Dei delitti e delle pene - 6043967 A.jpg|thumb|[[Cesare Beccaria]], ''[[Dei delitti e delle pene]]'', illustrazione allegorica dell'opera: la giustizia personificata respinge il boia e i suoi strumenti]]
Nel [[1764]] la pubblicazione del ''[[pamphlet]]'' (trattato breve, [[libello]]) ''[[Dei delitti e delle pene]]'' di [[Cesare Beccaria]] stimolò la riflessione sul sistema penale vigente. Nel trattato (in particolare nel capitolo XXVIII), Beccaria si esprimeva contro la pena di morte, argomentando che con questa pena lo [[Stato]], per punire un delitto, ne commetterebbe uno a sua volta:
 
{{citazione|Parmi un assurdo che le leggi, che sono l'espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l'omicidio, ne commettano uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico assassinio.}}
 
Tuttavia, la condanna di Beccaria verso la pena di morte, pur nella sua portata storicamente innovativa, non era espressa in termini assoluti : essa è necessaria, ma non giusta, in quanto " infrazione (come scrisse [[Piero Calamandrei]]) della legge morale per la quale l'uomo , anche nei confronti dello stato Stato, è sempre non mezzo, ma fine".
 
{{citazione|La morte di un cittadino non può credersi necessaria, che per due motivi. Il primo, quando anche privo di libertà egli abbia ancora tali relazioni e tal potenza, che interessi la sicurezza della nazione; il secondo, quando la sua esistenza possa produrre una rivoluzione pericolosa nella forma di governo stabilita. La morte di un cittadino divien dunque necessaria quando la nazione ricupera o perde la sua libertà, o nel tempo dell'anarchia, quando i disordini stessi tengontengono luogo di leggi.}}
 
=== Friedrich Nietzsche ===
In controtendenza rispetto alle idee moderne fu [[Friedrich Nietzsche]], che contestò il concetto filosofico di [[libero arbitrio]] e la funzione rieducativa della pena, considerando la morte del criminale come l'unico atto che restituisce dignità al suo gesto (come il suicidio nella morale greco-romana), assolvendolo dalla colpa e liberandolo dall'umiliazione del pentimento, imposto dalla morale cristiana:
{{citazione|Per colui che soffre talmente di se stesso, non vi è redenzione, se non la rapida morte|Friedrich Nietzsche, ''[[Così parlò Zarathustra (Nietzsche)|Così parlò Zarathustra]]'', "Del pallido delinquente"}}
 
[[File:Nietzsche187a.jpg|thumb|Il filosofo tedesco [[Friedrich Nietzsche]], artefice di una forte critica filosofica alla morale cristiana]]
Ne laNella ''[[Genealogia della morale]]'' (1887), [[Nietzsche]] sostenne che il valore della pena non debba essere quello di destare il senso di colpa né di rieducare il criminale, ma soltanto quello di punire in chiave extramorale «un cagionatore di danni, un irresponsabile frammento di fatalità». Separando nettamente il diritto dalla morale, e ribaltando la prospettiva di [[Cesare Beccaria]] in chiave diametralmente opposta, Nietzsche considerò positivamente la situazione in cui il criminale si senta moralmente sollevato dal proprio gesto allorchéa patto che si trovi «nell'impossibilità di avvertire come riprovevole la sua azione, la specie del suo atto in sé: vede infatti esercitata al servizio della giustizia esattamente la stessa specie di atti, e quindi approvata, esercitata con tranquilla coscienza»<ref>[[Friedrich Nietzsche]], ''[[Genealogia della morale]]''.</ref>.
 
La posizione di Nietzsche si inserì nel quadro filosofico di una critica radicale all'universalismo morale di origine cristiana e, in diverse sue opere, il filosofo contestò l'eticità intrinseca dei comandamenti biblici, presupponendo un'equiparazione extramorale tra i delitti e le pene:
 
{{citazione|Non rubare! Non ammazzare! - un tempo si dissero sacre queste parole; dinnanzi ad esse si piegavano le ginocchia e la testa e si toglievano i calzari. Ma io vi chiedo: quando mai vi furono al mondo predoni e assassini al pari di queste parole sacre? Forse che la vita stessa, intera, non è un predare e ammazzare? E col santificare queste parole, forse, non venne ammazzata la verità? O fu una predica di morte, quella che santifica la contraddizione e la confutazione della vita? Fratelli miei, spezzate, spezzate, ve ne prego, le antiche tavole!|Friedrich Nietzsche, ''Così Parlò Zarathustra'', "Di antiche tavole e nuove"}}
 
In ''[[Umano, troppo umano]]'' (1879), il filosofo tedesco contestò l'utilizzo della giustizia, e anche della stessa pena capitale, in chiave moralista e colpevolista:
{{citazione|Come è che ogni esecuzione ci offende più di un omicidio? È la freddezza dei giudici, sono i meticolosi preparativi, è il sapere che qui un uomo viene usato come mezzo per spaventarne altri. Giacché la colpa non viene punita, se anche ce ne fosse una: questa è negli educatori, nei genitori, nell’ambiente, in noi, non nell'omicida, - intendo le circostanze determinanti |Friedrich Nietzsche, ''[[Umano, troppo Umano]]''<ref>citato [http://www.grafologiacriminale.it/IranOnu.html qui]</ref>}}
 
{{citazione|Come è che ogni esecuzione ci offende più di un omicidio? È la freddezza dei giudici, sono i meticolosi preparativi, è il sapere che qui un uomo viene usato come mezzo per spaventarne altri. Giacché la colpa non viene punita, se anche ce ne fosse una: questa è negli educatori, nei genitori, nell'ambiente, in noi, non nell'omicida, - intendo le circostanze determinanti |Friedrich Nietzsche, ''[[Umano, troppo umano]]''<ref>citato [http://www.grafologiacriminale.it/IranOnu.html qui] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304141330/http://www.grafologiacriminale.it/IranOnu.html |data=4 marzo 2016 }}</ref>}}
Nella stessa opera, egli affermò il diritto a una morte dignitosa, scrivendo:
 
Nella stessa opera egli affermò il diritto a una morte dignitosa, scrivendo:
{{citazione|Esiste un diritto per il quale togliamo la vita a un uomo, ma non uno per il quale gli togliamo la morte: ciò è pura crudeltà|Friedrich Nietzsche, ''Umano, troppo umano''}}
 
In ''[[Così parlò Zarathustra (Nietzsche)|Così Parlò Zarathustra]]'' (1883) suggerì idee affini, senza rinnegare l'utilizzo della pena capitale, bensì riaffermandola in chiave assolutoria e "sacrificale":
{{citazione|La vostra uccisione, giudici, ha da essere compassione e non vendetta. Badate, nell’ucciderenell'uccidere, di giustificare la vita! Non basta che vi conciliate con colui che uccidete. Il vostro cordoglio sia amore per il superuomo: così giustificherete il vostro restare in vita!|Friedrich Nietzsche, ''Così Parlò Zarathustra'', "Del pallido delinquente"}}
 
In uno dei ''Frammenti postumi'' egli chiarì che:
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In generale, pur non prendendo un'esplicita posizione a sostegno della pena di morte, il pensiero di Nietzsche risultò esplicitamente contrario a quegli stessi principi filosofici che, in occidente, portarono alla progressiva abolizione della pena capitale e all'idea dei [[diritti umani]]. Il suo pensiero è considerato tuttora di grande attualità da parte di coloro che non riconoscono il fondamento etico di tali diritti<ref name="Saggiatore 2005">[[Slavoj Žižek]], ''Contro i diritti umani'', Il Saggiatore, Milano 2005.</ref>.
 
=== Cesare Lombroso ===
Secondo l'antropologo e criminologo [[piemonte]]se [[Cesare Lombroso]] la delinquenza è da considerare una malattia. Analizzando centinaia di crani Lombroso arrivò a stabilire precisi segni fisiologici che identificherebbero un criminale fin dalla nascita. Uno di questi segni è la fossa nell'occipite (la regione posteriore del cranio) che si trova solo negli animali inferiori. per i criminali nati non esisterebbe cura né rieducazione ma solo la pena nei "manicomi criminali" e nei casi più gravi la pena di morte.<ref>[https://www.focus.it/scienza/salute/la-malattia-criminale La malattia criminale - Focus.it]</ref>.
 
=== Dottrina cattolica odierna ===
Il [[Catechismo della Chiesa Cattolicacattolica]] ([[1997]]) parla della pena di morte all'interno della trattazione sul quinto [[comandamenti|comandamento]], "[[Dieci comandamenti#Suddivisione ebraica e cattolica|Non uccidere]]", e più specificamente nel sottotitolo che tratta della [[legittima difesa (diritto)|legittima difesa]].
 
In questo contesto dice (n. 2266-2267):
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Oggi, infatti, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere efficacemente il crimine rendendo inoffensivo colui che l'ha commesso, senza togliergli definitivamente la possibilità di redimersi, i casi di assoluta necessità di soppressione del reo "sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti" [Evangelium vitae, n. 56].}}
 
Il catechismo, pubblicato due anni dopo, ha sostanzialmente recepito ciò che [[Giovanni Paolo II]] ha precisato nell'enciclica [[Evangelium vitae]] ma ancora lasciandone la possibilità in casi eccezionali.<br />L'[[enciclica]] recita: {{citazione|il problema della ''pena di morte'' ... registra, nella Chiesa come nella società civile, una crescente tendenza che ne chiede un'applicazione assai limitata ed anzi una totale abolizione ... È chiaro che ... ''la misura e la qualità della pena'' devono essere attentamente valutate e decise, e non devono giungere alla misura estrema della soppressione del reo se non in casi di assoluta necessità, quando cioè la difesa della società non fosse possibile altrimenti. Oggi, però, a seguito dell'organizzazione sempre più adeguata dell'istituzione penale, questi casi sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti.|[[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]], [[enciclica]] [[Evangelium vitae]], 56: [[Acta Apostolicae Sedis|AAS]] 87 (1995) 464}}
Il catechismo, pubblicato due anni dopo, ha sostanzialmente recepito ciò che [[Giovanni Paolo II]] ha precisato nell'enciclica [[Evangelium vitae]], {{Citazione necessaria|anche grazie a pressioni della società civile e all'interno della stessa Chiesa,}} ma ancora lasciandone la possibilità in casi eccezionali.<br />
L'[[enciclica]] recita: {{citazione|il problema della ''pena di morte'' ... registra, nella Chiesa come nella società civile, una crescente tendenza che ne chiede un'applicazione assai limitata ed anzi una totale abolizione ... È chiaro che ... ''la misura e la qualità della pena'' devono essere attentamente valutate e decise, e non devono giungere alla misura estrema della soppressione del reo se non in casi di assoluta necessità, quando cioè la difesa della società non fosse possibile altrimenti. Oggi, però, a seguito dell'organizzazione sempre più adeguata dell'istituzione penale, questi casi sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti.|[[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]], [[enciclica]] [[Evangelium vitae]], 56: [[Acta Apostolicae Sedis|AAS]] 87 (1995) 464}}
 
D'altra parte, la [[teologia]] più volte ha ribadito l'importanza del diritto alla vita e che la vita è per i cristiani un dono di Dio, che è l'unico ad avere il diritto di donarla e di toglierla, come si legge nel catechismo n°º 2280:
{{citazione|Ciascuno è responsabile della propria vita davanti a Dio che gliel'ha donata. È lui che ne rimane il sovrano Padrone. Noi siamo tenuti a riceverla con riconoscenza e a preservarla per il suo onore e per la salvezza delle nostre anime. Siamo gli amministratori, non i proprietari della vita che Dio ci ha affidato. Non ne disponiamo.}}
 
In base a questo principio, e riprendendo [[Tommaso d'Aquino]], si basa anche la possibilità della legittima difesa (n°º 2263):
{{citazione|La legittima difesa delle persone e delle società non costituisce un'eccezione alla proibizione di uccidere l'innocente, uccisione in cui consiste l'omicidio volontario. «Dalla difesa personale possono seguire due effetti, il primo dei quali è la conservazione della propria vita; mentre l'altro è l'uccisione dell'attentatore... Il primo soltanto è intenzionale, l'altro è involontario.»<ref>[[San Tommaso d'Aquino]], ''Summa theologiae'', II-II, 64, 7.</ref>}}
 
Importanti esponenti della Chiesa cattolica sono attualmente in prima fila per chiedere l'abolizione della pena di morte nel mondo. Lo stesso Giovanni Paolo II ha più volte espresso tale posizione<ref>{{cita web|url= http://www.santegidio.org/it/pdm/news/int_papa.htm|titolo= Opinioni di Giovanni Paolo II sulla pena di morte|editore= Comunità di Sant'Egidio|accesso= 28 marzo 2010|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20110519092412/http://www.santegidio.org/it/pdm/news/int_papa.htm|dataarchivio= 19 maggio 2011|urlmorto= sì}}</ref>; durante la sua ultima visita negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], il 27 gennaio [[1999]] il pontefice ha dichiarato:
{{citazione|La nuova evangelizzazione richiede ai discepoli di Cristo di essere incondizionatamente a favore della vita. La società moderna è in possesso dei mezzi per proteggersi, senza negare ai criminali la possibilità di redimersi. La pena di morte è crudele e non necessaria e questo vale anche per colui che ha fatto molto del male.}}
 
La [[Pena di morte nella Città del Vaticano|pena di morte]] in [[Città del Vaticano]] non era prevista per alcun reato già dal [[1967]], su iniziativa di [[papa Paolo VI|Paolo VI]]; tuttavia venne rimossa dalla [[Legge fondamentale (Vaticano)|Legge fondamentale]] solo il 12 febbraio [[2001]], su iniziativa di Giovanni Paolo II.<ref>{{cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/12/il-vaticano-e-la-pena-di-morte-abolita-11-anni-fa/190864/|titolo= Il Vaticano e la pena di morte abolita}}</ref>
 
Nel giugno 2004, l'allora [[cardinale]] [[Joseph Ratzinger]], futuro [[papa]] [[Joseph Ratzinger|Benedetto XVI]], inviò, in qualità di prefetto della [[Congregazione per la Dottrina della Fede]], una lettera al cardinale [[Theodore Edgar McCarrick]] - arcivescovo di [[Washington]] - e all'arcivescovo [[Wilton Daniel Gregory]] - presidente della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti - nella quale affermava che ''può tuttavia essere consentito [...] fare ricorso alla pena di morte'':
 
{{citazione|Non tutte le questioni morali hanno lo stesso peso morale dell'aborto e dell'eutanasia. Per esempio, se un cattolico fosse in disaccordo col Santo Padre sull'applicazione della pena capitale o sulla decisione di fare una guerra, egli non sarebbe da considerarsi per questa ragione indegno di presentarsi a ricevere la Santa Comunione. Mentre la Chiesa esorta le autorità civili a perseguire la pace, non la guerra, e ad esercitare discrezione e misericordia nell'applicare una pena a criminali, può tuttavia essere consentito prendere le armi per respingere un aggressore, o fare ricorso alla pena capitale. Ci può essere una legittima diversità di opinione anche tra i cattolici sul fare la guerra e sull'applicare la pena di morte, non però in alcun modo riguardo all'aborto e all'eutanasia.|[[Joseph Ratzinger]], nota inviata alla Conferenza episcopale americana, giugno 2004<ref>{{cita web|lingua=en|url= http://www.catholicculture.org/culture/library/view.cfm?recnum=6041|titolo= Worthiness to Receive Holy Communion — General Principles |autore= [[Joseph Ratzinger]]|editore= CatholicCulture.org|accesso= 29 marzo 2010}}</ref>}}Il 1º agosto 2018 con il ''Rescriptum "ex Audentia SS.mi"'' [[Papa Francesco]] ha stabilito una nuova redazione del punto nº 2267 del [[Catechismo della Chiesa cattolica]] rendendo la pena di morte sempre inammissibile.<ref>{{Cita web|url=https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2018/08/02/0556/01209.html#it|titolo=Nuova redazione del n. 2267 del Catechismo della Chiesa cattolica sulla pena di morte - Rescriptum "ex Audentia SS.mi"|accesso=3 agosto 2018}}</ref>
{{citazione|2267. Per molto tempo il ricorso alla pena di morte da parte della legittima autorità, dopo un processo regolare, fu ritenuta una risposta adeguata alla gravità di alcuni delitti e un mezzo accettabile, anche se estremo, per la tutela del bene comune.
 
Oggi è sempre più viva la consapevolezza che la dignità della persona non viene perduta neanche dopo aver commesso crimini gravissimi. Inoltre, si è diffusa una nuova comprensione del senso delle sanzioni penali da parte dello Stato. Infine sono stati messi a punto sistemi di detenzione più efficaci, che garantiscono la doverosa difesa dei cittadini, ma, allo stesso tempo, non tolgono al reo in modo definitivo la possibilità di redimersi.
 
Pertanto la Chiesa insegna, alla luce del Vangelo, che «la pena di morte è inammissibile perché attenta all'inviolabilità e dignità della persona»<ref>{{Cita web|url=https://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2017/october/documents/papa-francesco_20171011_convegno-nuova-evangelizzazione.html|titolo=Ai Partecipanti all'Incontro promosso dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione (11 ottobre 2017) {{!}} Francesco|accesso=3 agosto 2018}}</ref>, e si impegna con determinazione per la sua abolizione in tutto il mondo.}}
 
===Buddhismo===
Il fondatore del buddhismo, il [[Gautama Buddha|Buddha Sakyamuni]], si pronunciò contro la vendetta e lo spargimento di sangue, non legittimando tali atti in nessun caso:
{{citazione|Il sangue non pulisce ma sporca.|Digha Nikaya}}
{{citazione|L'odio non cessa con l'odio, in nessun tempo; l'odio cessa con l'amore, questa è la legge eterna.}}
{{citazione|Tutti tremano davanti a un'arma, tutti temono la morte. Provando per gli altri gli stessi sentimenti che provi per te stesso, non uccidere e non far uccidere.|Dhammapada, 129}}
{{citazione|Il Beato osservò il comportamento della società e notò come molta infelicità derivasse da malignità e da sciocche offese, fatte soltanto per compiacere la vanità e per orgoglio personale. E il Buddha disse: "Se un uomo stupidamente mi fa del male, gli restituirò la protezione del mio amore senza risentimento; più male mi viene da lui, più bene andrà da me a lui; la fragranza della bontà torna sempre a me, e l'aria nociva del male va a lui.|Sutta "delle offese"}}
Il Buddha condannò la violenza e le punizioni corporali, e anche se molte interpretazioni ammettono l'autodifesa e la guerra (praticata anche da molti buddhisti nel corso dei secoli), i comportamenti e i pensieri violenti furono proibiti da lui anche in casi estremi, in particolare per i monaci, ponendo l'accento più che altro sulla disposizione mentale: {{citazione|O ancora, monaci, se briganti e assassini con una sega da alberi vi staccassero articolazioni e membra, chi per questo provasse furore non adempirebbe il mio insegnamento. Quindi voi monaci dovete ben esercitarvi a non essere turbati, a non lasciar sfuggire dalla bocca nessuna cattiva parola, a rimanere amichevoli e compassionevoli, con animo amorevole, senza segreta malizia. E dovete esercitarvi a irradiare chi vi sta davanti, con animo amorevole, e poi, cominciando da quella, a irradiare il mondo intero con animo amorevole, con animo ampio, profondo, illimitato, privo di rabbia e rancore. Di questo insegnamento col paragone della sega vogliate voi spesso ricordarvi.|Kamcupamasutta, Majjhima-Nikkaya I, 21}}
Ancora:
{{citazione|Detestando ogni tipo di uccisione, l'asceta [[Gautama Buddha|Gotama]] si astiene dall'uccidere, vive senza bastone o spada, coscienzioso, compassionevole, gli sta a cuore solo il benessere di tutti gli esseri viventi. Per questo motivo gli uomini lodano il Tathagata.|Brahmajala Sutta, 1.8}}
Uno dei precetti morali buddhisti (''sila'') così recita:
{{citazione|Mi asterrò dall'uccidere o dal nuocere agli esseri viventi.}}
 
La maggioranza dei leader [[Buddhismo|buddhisti]] contemporanei si sono pronunciati contro la vendetta e l'uccisione legalizzata anche se alcuni l'hanno vista come una forma di [[karma]] retributivo, sempre che il boia e il giudice non siano animati da sentimenti di odio e rancore verso il condannato, la quale cosa è però considerata difficile; così sostenne il monaco thailandese [[Buddhadasa]].<ref>Così si espresse il monaco [[Buddhadasa]]: «The revered Thai monk and towering Buddhist intellectual figure of the twentieth century, venerable Buddhadasa Bhikkhu, implicitly gave a nod to death penalty by saying that judges who hand down such a sentence and executioners who execute it commit no sin in doing so if they espouse no ill will against the prisoners». (Buddhadasa, 1999).</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.tlea.org.tw/print.php?code=re&sn=30 社團法人台灣生命教育學會 Opinione del monaco Hsing Yun] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> Molti maestri buddhisti hanno definito la posizione dei favorevoli come un grave fraintendimento della legge di causa-effetto, poiché spetta solo al karma e alla rinascita stabilire la retribuzione, non al boia e ai giudici, che produrrebbero karma negativo per sé e per altri.<ref>{{Cita web |url=http://sweepingzen.com/abolish-death-penalty/ |titolo=''Abolish the death penalty'' by Genjo Marinello |accesso=24 luglio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160731145537/http://sweepingzen.com/abolish-death-penalty/ |dataarchivio=31 luglio 2016 |urlmorto=sì }}</ref>
 
Tra gli oppositori alla pratica vi sono il [[Tenzin Gyatso|XIV Dalai Lama]] e il leader della [[Soka Gakkai]] [[Daisaku Ikeda]].
{{citazione|Sono contrario alla pena di morte, che in [[Tibet]] fu abolita dal mio predecessore. Trovo inconcepibile che essa sia mantenuta in vigore in grandi Paesi come la Cina e l'India: uccidono ancora la gente in nome della giustizia nel Paese del [[Mahatma Gandhi]], nel Paese stesso in cui insegnò il [[Buddha]]! La pena di morte è pura violenza, barbarica e inutile, addirittura pericolosa, perché può solo condurre ad altri atti di violenza, come d'altronde ogni violenza. La punizione massima dovrebbe essere la detenzione a vita, senza la pratica di alcuna brutalità.|Dalai Lama Tenzin Gyatso<ref>{{cita web|url=http://www.sangye.it/wordpress2/?p=2840|titolo=Fonte}}</ref>}}
{{citazione|La ragione per la quale insisto sulla necessità di abolire dovunque la pena di morte si basa sul rispetto buddista per la vita. Chi si schiera per l'abolizione della pena di morte di solito basa la sua argomentazione su due punti: un essere umano non ha il diritto di giudicare e metterne a morte un altro; l'abolizione della pena di morte non fa aumentare il numero di crimini. Chi invece è a favore della pena capitale è fermamente convinto che questa punizione diminuisca il numero dei reati. Che abbia o no quest'effetto, la pena di morte implica la soppressione di una vita come deterrente o come rappresaglia di un crimine. Ma una ritorsione, provocandone inevitabilmente un'altra, mette in moto una catena di atti malvagi. A mio parere la vita, in quanto valore assoluto meritevole del più grande rispetto, non deve mai essere utilizzata come strumento per ottenere qualcosa di diverso dalla vita stessa. La dignità della vita è un fine in sé, quindi, se è necessaria una costrizione sociale, occorre trovare un altro metodo che non coinvolga la vita. Il ricorso alla pena di morte come deterrente mette in luce la deplorevole tendenza che per lungo tempo ha afflitto la società umana e che oggi pare addirittura accentuarsi, vale a dire la tendenza a sottovalutare la vita. La guerra è una delle principali cause di questa tendenza. In quasi tutti i casi, le guerre si combattono fra Stati che agiscono nel loro esclusivo interesse: la vita umana è considerata soltanto un mezzo per ottenere la vittoria e, in quanto tale, può esser utilizzata e spesa. Non c'è crimine umano più odioso di questo. Fino a quando sarà consentito commettere liberamente questo delitto mostruoso, tutti gli altri reati seguiteranno a esser commessi su scala sempre più ampia e più grave.|Daisaku Ikeda, ''Dialoghi'', p. 156}}
Secondo il [[monaco buddhista|monaco]] [[Theravada]] thailandese Phra Paisal Visalo, abate del monastero di Wat Pasukato, la pena di morte {{citazione|Non protegge dai crimini né provoca una loro riduzione. Ricerche compiute in tutto il mondo mostrano invece che i Paesi che hanno cancellato la pena capitale hanno assistito ad una drastica diminuzione dei reati gravi (...) uccidere o distruggere una vita è contro la dottrina buddista. È il primo e il più importante dei [[precetti buddhisti|precetti]]. Un buddista non dovrebbe uccidere né danneggiare una vita, perché crede che ci siano metodi migliori per risolvere i problemi. [<small>'''Una riduzione dei crimini'''</small>] può essere ottenuta con misure restrittive che tolgano la possibilità ai colpevoli di commettere ulteriori crimini. Inoltre, lo sviluppo economico e sociale è una strada per incoraggiare le persone a fare qualcosa di buono, diminuendo l'inclinazione al delitto.<ref>[http://www.asianews.it/notizie-it/Buddisti-e-cattolici-thai-contro-la-pena-di-morte:-Non-serve-ad-evitare-i-crimini-36795.html Buddisti e cattolici thai contro la pena di morte: Non serve ad evitare i crimini]</ref>}}
Contrario anche il maestro [[zen]] vietnamita [[Thích Nhất Hạnh]].<ref>[http://www.spiritualityandpractice.com/books/reviews/excerpts/view/21711 ''Answers from the Heart. Practical Responses to Life's Burning Questions - Zen master Thich Nhat Hanh's answer as to why Buddhists do not approve of the death penalty'']</ref> Ugualmente contrario fu [[Nāgārjuna]].<ref>The Precious Garland and the Song of the Four Mindfulnessess, pp. 66-67.</ref>
 
Il re buddhista [[Ashoka]] (III secolo a.C.) fu il primo nella storia ad abolire le pene corporali e ridurre drasticamente la pena di morte, riducendo le condanne e concedendo 25 volte (sui primi 26 anni dall'incoronazione) l'[[amnistia]] ai prigionieri come detto nei suoi [[editti di Aśoka|editti]].<ref>Editto su pilastro N. 4 e N. 5 (S. Dhammika)</ref> Alcuni storici si riferiscono a ciò come a un'abolizione di fatto, la prima [[moratoria]] della storia.<ref>Jeffrey M. Shaw Ph.D., Timothy J. Demy Ph.D., ''War and Religion: An Encyclopedia of Faith and Conflict'' [3 volumes], 2017, p. 77</ref> L'[[imperatore del Giappone]] [[Saga (imperatore del Giappone)|Saga]], seguace del [[buddhismo Shingon]], abolì la pena di morte durante l'ultima parte del suo regno ([[818]]-[[823]]), divenendo il primo abolizionista di diritto. Dopo la sua abdicazione forzata però venne ripristinata.
 
Oggi la posizione più diffusa dei buddhisti si riassume in alcuni punti<ref>{{cita web|url=http://www.corsodireligione.it/religioni/buddhismo/bud_61.htm|titolo=Buddhismo ed etica}}</ref>:
* la punizione disumana non assolve i reati, quindi è auspicabile una punizione rieducativa
* il reo è tenuto solo a risarcire, non a soffrire
* una punizione crudele danneggia la mente e il karma del colpevole e dell'esecutore
* non si può comminare con compassione come richiede il buddhismo, quindi non va comminata
* il colpevole dovrebbe essere quindi semplicemente allontanato dalla comunità per tutelarla, e messo in carcere o esiliato, e ulteriori pene sono affidate alla legge del karma
 
Il buddhismo attualmente non è [[religione di Stato]] (con l'eccezione della [[Cambogia]]) nemmeno in Paesi dove è molto diffuso ed estremamente rispettato dai governanti o presente a livello culturale, infatti molte nazioni a maggioranza buddhista o con consistenti comunità buddhiste applicano comunque la pena di morte ([[Giappone]], [[Thailandia]], [[Taiwan]], [[Cina]], [[Vietnam]], [[Corea del Sud]], [[Singapore]], [[India]] e [[Indonesia]]<ref>Quest'ultima a maggioranza musulmana</ref>, ecc.) o la mantengono nei loro codici ([[Birmania]], [[Laos]], [[Sri Lanka]]), mentre altri Paesi l'hanno invece abolita ([[Nepal]], [[Bhutan]], [[Hong Kong]], [[Mongolia]], [[Cambogia]], più il [[Governo tibetano in esilio]] erede del Tibet storico). Spesso le nazioni mantenitrici sono Paesi con una forte [[secolarizzazione]] e una netta [[laicità|separazione]] tra Stato e religione, oppure con il buddhismo che non è maggioranza (con l'eccezione della Thailandia). In Giappone alcuni ministri della giustizia di religione buddhista hanno imposto una moratoria, rifiutando la controfirma delle condanne, adducendo la loro fede come motivazione (il caso più recente è [[Seiken Sugiura]]).<ref>Japan hangs two more on death row (note paragraph 11). BBC News (2008-10-28).</ref>
 
===Taoismo===
A differenza della filosofia dominante in Cina di [[Confucio]], il [[taoismo]] rigetta la pena capitale. Scrive nel VI secolo a.C. [[Lao-tzu]], fondatore della scuola:
{{quote|Il popolo non teme la morte: come spaventarlo con la pena di morte? Anche ammesso che il popolo temesse sempre la morte e che potessimo catturare e far uccidere coloro che fanno cose strane, chi oserebbe farlo? C'è sempre un Ministro della Morte che uccide. Ora, uccidere al suo posto è come prendere il posto del grande carpentiere nel tagliare. Ora, chi si mette a tagliare al posto del grande carpentiere è raro che non si ferisca la mano.|[[Daodejing]], 74}}
Lao-tzu ritiene prerogativa delle [[divinità taoiste]] (dèi di tipo naturalistico-[[Panteismo|panteistico]]) togliere la vita o ne deriveranno conseguenze spiacevoli a livello "[[Karma|karmico]]" anche per il [[boia]] e i giudici.
 
== Il dibattito nell'opinione pubblica ==
{{F|diritto penale|agosto 2014|arg2=sociologia}}
{{F|diritto penale|arg2=sociologia|agosto 2014|la sezione si pone allo stato tra la [[wp:RO|ricerca originale]] e le [[wp:POV|opinioni personali]]. Le fonti usate sono insufficienti ed è dubbio, in generale, il rilievo di un dibattito (puramente) politico-sociale, laddove esiste una vasta letteratura scientifica (giuridica) moderna sul tema a far tempo dall'Illuminismo, insufficiente restando a renderne conto la brevissima citazione del Beccaria.}}
{{D|Dibattito sulla pena di morte| commento=così come esistono le voci [[Dibattito sull'aborto]], [[Dibattito sull'energia nucleare]], [[Dibattito sugli OGM]], [[Dibattito tra creazionismo ed evoluzionismo]] e [[Dibattito storiografico sulla guerra civile inglese]], sarebbe senz'altro una cosa buona creare anche una voce [[Dibattito sulla pena di morte]], partendo dalle due sezioni qui presenti e potendoci eventualmente lavorare per ampliarla e dotarla di fonti (qui invece è difficoltoso per via delle [[WP:DIM|dimensioni]]}}
{{P|in generale vedi avviso F. In particolare la sezione [[Pena di morte#Motivazioni favorevoli|Motivazioni favorevoli]] si basa su due fonti prive della necessaria autorevolezza, la sezione [[Pena di morte#Motivazioni contrarie|Motivazioni contrarie]] sull'unica fonte di [[Amnesty International]] di cui non fa che replicare il punto di vista.|sociologia|arg2=diritto|maggio 2015}}
[[File:Save Sacco and Vanzetti.jpg|thumb|left|[[1921]]: Manifestazioni di protesta a [[Londra]] a favore degli anarchici [[Sacco e Vanzetti]], giustiziati negli [[Stati Uniti d'America]].]]
[[File:Mariateresa Di Lascia.jpg|thumb|Immagine commemorativa della vittoria per la moratoria universale sulla pena di morte, raffigurante [[Mariateresa Di Lascia]], fondatrice di [[Nessuno Tocchi Caino]]]]
L'opinione pubblica di molti Paesi è divisa. In quelli nei quali vige la pena di morte, primo fra tutti gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], esiste un movimento che ne chiede l'abolizione<ref>{{cita web|url= http://www.santegidio.org/pdm/news/22_11_00_d.htm|titolo= «Processo» alla pena di morte: anche in America crescono i no|autore= Mario Marazziti|editore= Comunità di Sant'Egidio|accesso= 28 marzo 2010|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20110519092436/http://www.santegidio.org/pdm/news/22_11_00_d.htm|dataarchivio= 19 maggio 2011|urlmorto= sì}}</ref>. Viceversa, in altri nei quali tale pena non è contemplata dai codici, tra cui l'Italia, riaffiorano periodicamente, a seguito soprattutto di crimini particolarmente efferati, richieste per la sua reintroduzione nel [[diritto penale]].
 
L'opinione pubblica contro la pena capitale si divide inoltre in [[abolizionismo|abolizionisti]] (come [[Amnesty International]]) e sostenitori della [[Moratoria universale della pena di morte|moratoria]] (come l'associazione [[Partito Radicale Transnazionale|radicale]] [[Nessuno tocchi Caino]]). C'è chi considera anzitutto la sospensione, in particolare a livello internazionale, un primo e migliore passo, poiché gli statiStati autoritari possono revocare l'abolizione, che comunque è più difficile da ottenere e non si può imporre o decidere da parte di organismi sovranazionali.
 
=== Motivazioni favorevoli ===
Chi sostiene la necessità di mantenere la pena di morte, oppure la possibilità di introdurla laddove non è in vigore, avanza tra gli altri i seguenti argomenti:
 
* è inscritta nel codice della natura, in quanto è stata in uso presso tutti i popoli antichi e moderni, barbari e civili, e dunque l’esperienzal'esperienza e la storia dell’uomodell'uomo sono contrarie alla soppressione della pena di morte<ref>https://play.google.com/books/reader?id=43XQxxxRwdsC&printsec=frontcover&output=reader&hl=it&pg=GBS.PA65</ref>.
* è un efficace [[deterrenza|deterrente]], attraverso il suo carattere di esemplarità;<ref name=spadini/>
* costituisce [[giustizia retributiva]] verso chi si macchia volontariamente del crimine di [[omicidio]]<ref name="spadini">[http://www.spadini.org/contents/mappa_del_sito/elogio%20della%20pena%20di%20morte%20sito.pdf Luca Spadini, Elogio della Pena di Morte] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121114180218/http://www.spadini.org/contents/mappa_del_sito/elogio%20della%20pena%20di%20morte%20sito.pdf |data=14 novembre 2012 }}, 2007</ref>. Secondo la teoria retributiva sulla funzione della pena (in opposizione alla teoria preventiva), essa è un male che interviene come reazione morale e giuridica al male che è stato commesso con il reato, alla cui gravità è proporzionato, in modo da configurarsi come contrappeso morale e non come vendetta<ref name=rep>[http://scuola.repubblica.it/contributo/la-pena-di-morte-i-pro-e-i-contro/2613/?id_contrib=1570 La Repubblica]</ref>;
* elimina ogni eventualità di [[recidiva]] da parte del reo, evitando ulteriori costi e ulteriori rischi per la società;<ref name=spadini/>
* garantisce un'assoluta certezza della pena e assicura un risarcimento morale ai parenti delle vittime di omicidio, eliminando la tentazione di vendette private, nonché scongiurando potenziali eccessi di [[legittima difesa (diritto)|legittima difesa]] e ulteriori reati a danno di terzi cittadini<ref name=rep/>;
* evita allo Stato e alla comunità tutte le spese derivanti dal mantenimento improduttivo dei criminali condannati all'[[ergastolo]]<ref name=rep/>
* può contribuire ad alleviare i problemi legati al sovraffollamento e al malfunzionamento del sistema carcerario;{{Citazione necessaria}}
* può rivelare maggiori profili di equità rispetto al carcere, prescindendo dall’etàdall'età biologica del condannato, laddove invece una lunga condanna assume un impatto differente in relazione all'età, e la stessa durata dell'ergastolo risulta subordinata all'aspettativa di vita del condannato<ref>https://play.google.com/books/reader?id=43XQxxxRwdsC&printsec=frontcover&output=reader&hl=it&pg=GBS.PP1</ref>.
* può rivelare una natura meno punitiva, meno umiliante, e più rispettosa della dignità individuale del condannato, in particolare nei casi in cui il condannato non si riconosca pentito, e/o non riconosca l'eticità assoluta delle leggi e delle norme morali, e/o privilegi egli stesso la pena di morte rispetto all'ergastolo, e/o non accetti l'idea secondo cui la pena avrebbe una funzione mirata al pentimento, alla rieducazione morale e al reinserimento sociale. Chi sostiene la maggiore dignità della pena di morte ricorda come ai carcerati non sia consentito di commettere [[suicidio]] eppure, nonostante ciò, siano ogni anno numerosi i casi di suicidio all'interno delle carceri<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/mappa-morti-carcere-patrie-galere/ Patrie galere: tutti i morti nelle carceri italiane dal 2002 al 2012 - Il Fatto Quotidiano]</ref>. Viene inoltre ricordato il caso emblematico del criminale americano [[Gary Gilmore]], che nel 1977 fece scalpore: Gilmore lottò perché gli fosse applicata la condanna a morte schierandosi contro le associazioneassociazioni abolizioniste favorevoli alla grazia, e diventando il primo condannato a morte da quando, nel 1976, la pena capitale fu ripristinata negli Stati Uniti<ref>[http://www.biography.com/people/gary-gilmore-11730320#synopsis Gary Gilmore - Crimes, Death &amp; Facts - Biography]</ref>.
* contestando l'idea filosofica che esistano principi etici universali che trascendono le leggi di natura, l'istituto della pena di morte tutela il diritto particolare di ogni società di dotarsi degli strumenti giuridici che, in un determinato contesto storico, sono ritenuti utili e necessari per la propria salvaguardia, in implicito accordo globale con il diritto naturale. Chi è favorevole alla pena di morte, o è contrario alla sua abolizione preconcetta, in genere non riconosce la sussistenza di principi etici trascendenti, meta-storici, universali o assoluti che non siano quelli immanenti nelle leggi di natura. Nella modernità, il filosofo tedesco [[Friedrich Nietzsche]] criticò fortemente l'idea, di origine cristiana, di un supposto universalismo delle leggi morali, fornendo ancora oggi argomenti filosofici a chi contesta il fondamento etico dei [[diritti umani]], o considera arbitraria ogni forma di universalismo morale, o considera illegittima da parte dell'Occidente l'imposizione dei [[diritti umani]] alle società che non li applicano o non li riconoscono<ref name="Saggiatore 2005"/>.
* nelle società secolarizzate, contribuisce a mantenere attiva la distinzione tra la sfera religiosa e la sfera statale. Mentre la prima si fonda su valori che si suppongono eterni e assoluti, le leggi dello Stato hanno un valore relativo al tempo e al luogo, e non mirano a punire una condotta contraria alle leggi divine, bensì a sanzionare una condotta illegale nel contesto delle leggi umane, un'azione lesiva dell'incolumità individuale e dell'ordine sociale. Chi sostiene la legittimità etica della pena di morte chiama spesso in causa il concetto di [[legittima difesa]], secondo il quale la tutela della propria incolumità può giustificare, in conformità alle stesse leggi di cui si dota la società, la morte di un criminale senza profilare una condotta delittuosa o immorale; cosa che dimostra come non sussista obiettiva contraddizione tra il sanzionare il reato di omicidio – come atto lesivo della vita individuale e del benessere della comunità – e l'utilizzo da parte dello Stato della pena capitale come deterrente e come sanzione verso chi attenta alla sfera individuale e all'ordine sociale, non più di quanto sussista contraddizione tra l'esistenza del reato di sequestro di persona e la pena dell’ergastolo.
* contestando l’idea filosofica che esistano principi etici universali che trascendono le leggi di natura, l'istituto della pena di morte tutela il diritto particolare di ogni società di dotarsi degli strumenti giuridici che, in un determinato contesto storico, sono ritenuti utili e necessari per la propria salvaguardia, in implicito accordo globale con il diritto naturale. Chi è favorevole alla pena di morte, o è contrario alla sua abolizione preconcetta, in genere non riconosce la sussistenza di principi etici trascendenti, meta-storici, universali o assoluti che non siano quelli immanenti nelle leggi di natura. Nella modernità, il filosofo tedesco [[Friedrich Nietzsche]] criticò fortemente l'idea - di origine cristiana - di un supposto universalismo delle leggi morali, fornendo ancora oggi argomenti filosofici a chi contesta il fondamento etico dei [[diritti umani]], o considera arbitraria ogni forma di universalismo morale, o considera illegittima da parte dell'Occidente l'imposizione dei [[diritti umani]] alle società che non li applicano o non li riconoscono <ref name="Saggiatore 2005"/>.
 
=== Motivazioni contrarie ===
{{Vedi anche|Moratoria universale della pena di morte|Coalizione mondiale contro la pena di morte}}
[[File:Sade (van Loo).png|thumb|[[Donatien Alphonse François de Sade]] ritratto da [[Charles Amédée Philippe van Loo]].]]
Diversi [[movimento (sociologia)|movimenti]] oggi si battono per l'abolizione della pena di morte, in nome dei [[diritti umani]]. Il 18 dicembre [[2007]] l'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]], con 104 voti favorevoli, 54 contrari e 29 astenuti, ha approvato la [[Moratoria universale della pena di morte]], promossa dall'Italia a partire dal [[1994]].
 
Tra le motivazioni contrarie alle pena di morte si cita che essa:<ref>[{{Cita web |url=http://www.amnesty.it/10ottobre/10motivi |titolo=Amnesty International - 10 motivi] |accesso=4 agosto 2012 |dataarchivio=2 settembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120902054932/http://www.amnesty.it/10ottobre/10motivi |urlmorto=sì }}</ref>
 
* viola il [[diritto alla vita]] riconosciuto dalla [[Dichiarazione universale dei diritti umani]] e altri trattati regionali e internazionali (quali la [[Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali|Convenzione europeieuropea sui diritti dell'uomo]]). Anche l'[[Assemblea generale delle Nazioni Unite]] nel 2007 e nel 2008 ha adottato una risoluzione non vincolante che chiede, fra l'altro, una moratoria sulle esecuzioni, in vista della completa abolizione della pena di morte.
* è una punizione crudele e disumana. La sofferenza fisica causata dall'azione di uccidere un essere umano non può essere quantificata, né può esserlo la sofferenza mentale causata dalla previsione della morte che verrà. Secondo la [[Dichiarazione universale dei diritti umani]]: "Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamenti o punizioni crudeli, inumane o degradanti".
* non è un [[deterrente]] efficacedissuasivo. Omicidi vengono commessi in momenti in cui la valutazione razionale dell'assassino è spesso modificatomodificata da fortifattori emozioniesterni, come sostanze psicotrope, o instabilità psicologica, pertanto la previsione della pena di morte non ne modificherebbe in maniera rilevante le scelte. Inoltre, una vera deterrenza consiste nell'aumentare le probabilità che chi commette un reato sia arrestato e condannato, altrimenti un calcolo permetterebbe comunque di decidere razionalmente di commettere un reato grave con premeditazione, pensando di non essere preso o valutando maggiormente la ricompensa rispetto alla pena eventuale.
* è un [[omicidio]] premeditato da parte di uno Stato, che non potrà essere punito come prevede la legge dello Stato stesso. La pena di morte è sintomo di una cultura di violenza, e lo statoStato che la esegue dimostra la stessa prontezza nell'uso della violenza fisica. Secondo alcuni studi{{Senza fonte}}, il tasso di omicidi è maggiore negli statiStati dove è presente la pena di morte, ed aumenta rapidamente dopo ogni esecuzione. Come sostiene [[Cesare Beccaria]] «La pena di morte, rendendo meno sacro e intoccabile il valore della vita, incoraggerebbe, più che inibire, gli istinti omicidi». Già secondo il controverso filosofo francese [[Donatien Alphonse François de Sade|Marchese De Sade]], il diritto dello Stato di uccidere un reo sarebbe ipocrita quando lo Stato stesso punisce con la pena di morte l'omicidio da parte di cittadini. Lo Stato perde quindi la sua autorità morale nel giudicare gli assassini, se egli stesso si comporta ugualmente.
* è sinonimo di [[discriminazione]] e [[repressione]]. La pena di morte è eseguita sproporzionatamente contro le persone e classi più svantaggiate, che non hanno accesso alle risorse necessarie per affrontare in maniera efficace un processo. Inoltre, essa è spesso utilizzata contro [[Minorenne|minorenni]] (al tempo dei fatti), persone soggette a disturbi mentali, o oppositori politici nel caso di regimi [[Regime autoritario|regimi autoritari]].
* può uccidere un innocente in caso di [[errore giudiziario]]. Una difesa legale inadeguata, le false testimonianze e le irregolarità commesse da polizia e accusa sono tra i principali fattori che determinano la condanna a morte di un innocente. In numerosi Stati non sono previste procedure di [[equo processo]] che dia garanzie all'imputato. Secondo il filosofo illuminista [[Voltaire]], l'omicidio di un innocente, compiuto per legge, è il crimine "più orribile di tutti".<ref>{{cita web|url=http://www.provincia.pistoia.it/liceoscientifico/sec/indice/penadimorte/images/Barbini.pdf|titolo=Illuminismo e pena di morte|autore=|accesso=8 gennaio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140108180806/http://www.provincia.pistoia.it/liceoscientifico/sec/indice/penadimorte/images/Barbini.pdf|dataarchivio=8 gennaio 2014}}. Vedi anche ''Dizionario filosofico'', s. v. ''Leggi (delle)''.</ref>
* non dà necessariamente conforto ai familiari della vittima. La messa a morte dell'assassino non ridà vita alla vittima né può cancellare la sofferenza dei suoi familiari. La lunghezza del processo ne prolunga anzi la sofferenza. Al momento dell'esecuzione pochissimi possono ricordarsi del condannato e del crimine commesso, ad eccezione delle persone legate alla vittima. Al più essa è simile ad una "[[vendetta]] legalizzata".
* può uccidere un innocente in caso di errore giudiziario. Una difesa legale inadeguata, le false testimonianze e le irregolarità commesse da polizia e accusa sono tra i principali fattori che determinano la condanna a morte di un innocente. In numerosi stati, non sono previste procedure di [[equo processo]] che dìa garanzie all'imputato. Secondo il filosofo illuminista [[Voltaire]], l'omicidio di un innocente, compiuto per legge, è il crimine "più orribile di tutti".<ref>{{cita web|url=http://www.provincia.pistoia.it/liceoscientifico/sec/indice/penadimorte/images/Barbini.pdf|titolo=Illuminismo e pena di morte|autore=|accesso=8 gennaio 2014}}. Vedi anche ''Dizionario filosofico'', s. v. ''Leggi (delle)''.</ref>
* infligge inutile sofferenza ai familiari e amici dei condannati. Costoro, che non hanno nulla a che fare con il reato per il quale è stato condannato, provano lo stesso atroce senso di perdita avvertito dai familiari, dagli amici e dai conoscenti della vittima di un omicidio.
* nega qualsiasi possibilità di [[Pena#Estinzione|riabilitazione]] del condannato. In ciò, la pena di morte respinge l'umanità della persona che ha commesso un crimine. Bisogna piuttosto dare al reo la possibilità di redimersi e di rendersi utile alla comunità cui ha arrecato danno. Al fine di evitare casi di recidiva, vanno eventualmente riviste le procedure per la libertà condizionata ed avviato un serio monitoraggio psicologico durante la detenzione.
* la pena di morte, così come il carcere a vita, nega, secondo alcuni scienziati,contro i presuppostisostenitori delladell'origine [[biologia]] egenetica della [[neurologia]]: le cellule del corpo umano subiscono un totale ricambio in circa sette anni, quindi,propensione a maggior ragione dopo un lungo periodo di prigionedelinquere, ilsi condannatoribatte nonaffermando è più "fisicamente" lo stesso individuo entrato in carcere; néche il [[DNA]] non spiega del tutto i comportamenti aggressivi e violenti, che spesso sono frutto del condizionamento e dell'apprendimento<ref>[http://blog.panorama.it/politicamentescorretta/2012/10/14/veronesi-perche-la-scienza-dice-no-allergastolo/ ''Veronesi: "Perché la scienza dice no all'ergastolo"''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130127224659/http://blog.panorama.it/politicamentescorretta/2012/10/14/veronesi-perche-la-scienza-dice-no-allergastolo/ |data=27 gennaio 2013 }}</ref>
* non rispetta i valori di tutta l'umanità. Diverse tradizioni, religioni e culture hanno dato vita agli standard internazionali di [[diritti umani]], oggi riconosciuti da tutti gli statiStati membri delle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]] come standard verso i quali tendere. In ogni zona del mondo e attraversando ogni confine religioso e culturale esistono paesiPaesi che hanno abolito la pena di morte per legge o nella pratica. Esistono pene alternative più che pesanti per punire chi ha commesso un grave reato.
* è inutilmente costosa. Secondo uno studio dello Urban istituteInstitute su 1.227 omicidi commessi nel [[Maryland]] dal 1978 al 1999, una condanna alla pena di morte costa allo statoStato circa tre volte una condanna detentiva, in termini di processi, ricorsi, e sorveglianza in carcere<ref>[http://www.corriere.it/esteri/09_febbraio_25/pena_morte_ennio_caretto_5b996e7a-0353-11de-a752-00144f02aabc.shtml Corriere della Sera, 25 febbraio 2009]</ref>
 
== Modalità di esecuzione storiche ==
[[File:El Tres de Mayo, by Francisco de Goya, from Prado in Google Earth.jpg|thumb|''Il [[3 maggio 1808]]'' di [[Francisco Goya]]. ]]
[[File:Broimp.gifjpg|thumb|Stampa dell'epoca. L'uomo al banchetto è [[Vlad III di Valacchia]], solito nel punire le vittime con l'[[impalamento]].]]
Storicamente sono apparsi molti modi per applicare la pena di morte secondo le varie epoche e culture:
 
* [[Annegamento]]: è stato usato a volte nell'antico [[Antico Egitto]]: il condannato viene chiuso dentro un sacco e buttato nel [[Nilo]].
* Bastonatura e [[fustigazione]] a morte: sono state usate a volte presso alcuni popoli antichi, adper esempio i [[Veienti]] (Tito Livio, ''Ab Urbe condita libri''<small>, </small>V, 6, 14).
* [[Bollitura a morte|Bollitura]]: praticata nell'antico oriente e nell'Inghilterra rinascimentale.
* Caduta dall'alto: il condannato viene lanciato da una grande altezza, per esempio da una rupe.
* [[Camera a gas]]: utilizzo di [[acido cianidrico]] (HCN) anche noto come [[Zyklon B]] nei campi di sterminio nazisti, introdotto poi nel secondo dopoguerra nel [[diritto penale]] dello statoStato della [[California]] poi abolito.
* Colpo di [[pistola]] alla [[nuca]]: usato aancora tutt'oggi in [[Cina]].
* [[Crocifissione]]: usata nell'antico medio oriente, nella [[Repubblica romana|Repubblica]] e [[Impero romano]], fino al XX secolo adper esempio in Giappone, nel [[Periodo Meiji]].
* [[Damnatio ad bestias]]: pena di morte riservata nell'[[antica Roma]] ai criminali, condannati a essere mangiati vivi dalle bestie feroci nelle arene.
* [[Decapitazione]]: molto diffusa nel mondo antico e medievale, sostituita alla fine del secolo XVIII secolo dalla [[ghigliottina]] in [[Francia]]. Usata tutt'oggi in [[Arabia Saudita]] con l'utilizzo di una spada.
* [[Fucilazione]] (in [[Italia]] è stata la forma più comune).
* [[Garrota]]: usata in [[Spagna]] dal medioevo fino alla fine della dittatura di [[Francisco Franco]].
* [[Ghigliottina]]: introdotta in [[Francia]] a partire dalla [[rivoluzione francese]] e adottata poi in molti Paesi europei, dallo [[Stato della Chiesa]] alla [[Svezia]].
* [[Impalamento]]: molto usato nel Medioriente medievale. Si pensa che il famoso voivoda romeno del secolo XV secolo [[Vlad III di Valacchia|Vlad TepesȚepeș]], ispiratore del mito di [[Conte Dracula|Dracula]], ne avesse appreso il metodo dai Turchi invasori.
* [[Impiccagione]]: comune nel [[Medioevo]] ma ancora oggi utilizzata.
* [[Iniezione letale]]: usata aancora tutt'oggi negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
* [[Lapidazione]]: usata ampiamente nell'antichità, è ancora presente in alcuni statiStati [[islam]]ici prevalentemente ai danni di donne adultere.
* [[Morte sul rogo|Rogo]]: consiste nel legare il condannato ada un palo sopra una catasta di legna per poi appiccare il fuoco. Applicato in Europa dal Medioevo e nelle Americhe fino al Secolo XVII. Famose le condanne della [[Santa Inquisizione]] ai danni di [[eresia|eretici]] e streghesecolo.
* [[Schiacciamento (pena di morte)|Schiacciamento]]: è eseguito in diversi modi; ai tempi di [[Marco Polo]], il popolo [[Mongoli|mongolo]] è solito eseguire la condanna a morte delle persone rispettabili coprendole con un telo e schiacciandole con i [[cavallo|cavalli]].
* [[Sedia elettrica]]: inventata a fine Ottocento da [[Harold P. Brown]] e [[Arthur Kennelly]], brevettata da [[Alphonse David Rockwel]], applicata in molti Stati [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] fino agli anni settanta, sostituita poi con iniezione letale.
* [[Schiacciamento da elefante]]: diffusa nel sud e sudest asiatico, particolarmente in India, durante quasi 4.000 anni.
* [[Squartamento]]: citato nel poema medievale della ''[[Chanson de Roland]]'', utilizzato nei Paesi arabi nell'età moderna. Vi sono testimonianze filmate di squartamenti di prigionieri durante la [[guerra Iran-Iraq]] negli anni ottanta, utilizzando automezzi invece che cavalli.
* [[Sedia elettrica]]: inventata a fine [[XIX secolo|Ottocento]] da [[Harold P. Brown]] e [[Arthur Kennelly]], brevettata da [[Alphonse David Rockwel]], applicata in molti stati [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] fino agli [[Anni 1970|anni settanta]], sostituita poi con iniezione letale.
* [[Squartamento]]: citato nel poema medievale della ''[[Chanson de Roland]]'', utilizzato nei paesi arabi nell'età moderna. Vi sono testimonianze filmate di squartamenti di prigionieri durante la [[guerra Iran-Iraq]] negli anni Ottanta, utilizzando automezzi invece che cavalli.
* [[Supplizio della ruota]]: diffuso nel medioevo, consisteva nel legare per i polsi e le caviglie il condannato ad una ruota e con una mazza gli venivano rotte le ossa fino alla morte.
* [[Supplizio dell'elefante]]: diffusa nel sud e sudest asiatico, particolarmente in India, durante quasi 4.000 anni.
* [[Trafittura con frecce]]: usata in alcuni casi dagli antichi romani (Martirio di san Sebastiano).
 
== Nel mondo ==
{{vedi anche|Uso della penaPena di morte nel mondo}}
[[File:SingaporeEmbarkationCard.png|thumb|left|La carta d'di imbarco di [[Singapore]] contiene un avvertimento ai visitatori sulla pena di morte per traffico di droga.]]
[[File:Death Penalty World MapCapital_punishment_in_the_world.svg|thumb|upright=1.8|La pena di morte nel mondo:<br />
{{legenda|#3f9bbb008080|Abolita per tutti i crimini: 110}}
{{legenda|#d4df5a80E000|Riservata a circostanze eccezionali (come crimini commessi in tempo di guerra): 9}}
{{legenda|#e8aa30E0A040|Disapplicata da tempo o presenza di una moratoria: 24}}
{{legenda|#cc7662FF0000|Utilizzata in via ordinaria: 52}}]]
 
[[AmnestyAl International]]31 riportadicembre che2024 58cinquantadue statiStati continuano ad applicare la pena di morte nei loro ordinamenti, mentre 139143 non la l'applicano, di diritto o in pratica. Tra questi ultimi, 97110 l'hanno abolita per tutti i reati, 89 l'hanno abolita per reati comuni (mantenendone la previsione solo per reati particolari, come quelli commessi in tempo di guerra) e 3524, pur mantenendo la [[norma giuridica]], non la l'applicano da oltre 10dieci anni (abolizionisti ''de facto'').<ref name="amde">[http://www.amnesty.org/en/death-penalty/abolitionist-and-retentionist-countries Amnesty International]</ref>
Il 15 novembre [[2007]] la Terza commissione dell'[[Assemblea Generale delle Nazioni Unite]] ha approvato con 99 voti favorevoli, 52 contrari e 33 astenuti una [[Risoluzionerisoluzione ONUdelle Nazioni Unite|risoluzione]], fortemente sostenuta dall'Italia, che chiede la [[moratoria universale della pena di morte]]<ref>{{cita news|url= http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/esteri/pena-di-morte2/florida-stop/florida-stop.html|titolo= Pena di morte, primo sì dell'Onu alla moratoria|pubblicazione= [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|giorno= 15|mese= 11|anno= 2007|accesso= 29 marzo 2010}}</ref>.
 
L'[[Assemblea Generale delle Nazioni Unite|Assemblea Generale]] ha votato la risoluzione il 18 dicembre [[2007]] con 104 voti a favore, 54 contrari e 29 astenuti. La [[moratoria]] è stata approvata con 5cinque voti in più rispetto alla votazione della Terza commissione il 17 novembre [[2007]]<ref>{{cita news|url= http://www.corriere.it/esteri/07_dicembre_18/onu_moratoria_bd52a4cc-ad6b-11dc-af1c-0003ba99c53b.shtml|titolo= Pena di morte, l'Onu dice sì alla moratoria|pubblicazione= [[Corriere della Sera]]|giorno= 18|mese= 12|anno= 2007|accesso= 29 marzo 2010}}</ref>.
 
=== Arabia Saudita ===
{{vedi anche|Pena di morte in Arabia Saudita}}
La '''pena di morte in [[Arabia Saudita]]''', in ossequio ad un'interpretazione rigida della [[Sharia]], è prevista per vari reati, tra i quali: [[omicidio]], [[stupro]], [[rapina]] a mano armata, [[traffico di droga]], [[stregoneria]], [[adulterio]], [[sodomia]], [[rapina]] su autostrada, [[sabotaggio]] e [[apostasia]] (ovvero rinuncia della religione [[Islam]]ica - fu il caso, ad esempio, di [[Sadeq Mallallah]]).
 
Sono previsti tre metodi di esecuzione, ovvero l'[[impiccagione]], la [[lapidazione]] e la [[decapitazione]].
 
=== Cina ===
{{vedi anche|Pena di morte in Cina}}
Il numero di esecuzioni annue è tuttora un segreto di Stato; le stime di [[Amnesty International]] portano la Cina in cima alla classifica per numero di condanne, seguita dall'[[Iran]].
 
=== Cuba ===
{{vedi anche|Diritti umani a Cuba}}
 
=== Città del Vaticano ===
{{vedi anche|Pena di morte nella Città del Vaticano}}
 
=== Corea del Nord ===
{{vedi anche|Pena di morte in Corea del Nord}}
 
=== Francia ===
{{vedi anche|Pena di morte in Francia}}
 
=== Germania ===
{{vedi anche|Pena di morte in Germania}}
 
=== India ===
{{vedi anche|Pena di morte in India}}
 
=== Iran ===
{{vedi anche|Pena di morte in Iran}}
 
=== Iraq ===
{{vedi anche|Pena di morte in Iraq}}
 
=== Israele ===
{{vedi anche|Pena di morte in Israele}}
 
=== Italia ===
{{vedi anche|Pena di morte in Italia}}
In [[Italia]], la pena di morte fu abolita per la prima volta in [[Toscana]] nel 1786 e successivamente durante il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], nel 1889, nel [[Codice Zanardelli|codice penale]] opera del ministro [[liberalismo|liberale]] [[Giuseppe Zanardelli]]. L'Italia fu dunque tra le prime nazioni europee a espungere dal proprio diritto penale la sanzione della pena capitale. È corretto precisare che di esecuzioni capitali in Italia se ne eseguivano già molto poche anche prima di tale codice – dal 1866 al 1874 addirittura meno di 5 in media ogni anno –<ref>{{Cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,1268_01_1875_0067_0003_18638047/anews,true/|titolo=Cronaca cittadina|pubblicazione=La Stampa|data=8 marzo 1875|p=3}}</ref> e che, dal 1878, veniva praticata una moratoria di fatto delle esecuzioni.<ref>{{cita pubblicazione |nome=Cristina |cognome=Danusso |titolo=Patibolo ed ergastolo dall’Italia liberale al fascismo |rivista=Diritto Penale Contemporaneo. Rivista trimestrale |editore= Associazione “Progetto giustizia penale” |città=Milano |volume=4 |numero= |anno=2017 |mese= |p=61 |id= |pmid= |url=https://dpc-rivista-trimestrale.criminaljusticenetwork.eu/pdf/DPC_Riv_Trim_4_17_Danusso.pdf |lingua= |accesso= |abstract= }}</ref>
Tranne che per il [[regicidio]], l'[[alto tradimento]] e delitti commessi in tempo di guerra, la pena di morte in [[Italia]] fu abolita la prima volta durante il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], nel [[1889]], nel [[Codice Zanardelli|codice penale]] opera del ministro [[liberalismo|liberale]] [[Giuseppe Zanardelli]].
 
Fu reintrodotta dal [[regime fascista]] con il [[Codice penale italiano|codice Rocco]] nel 1930, poi abolita nel [[1944]] e ripristinata l'anno seguente; con l'avvento della [[Repubblica]] ([[1946]]) è stata espressamente vietata dalla [[Costituzione della Repubblica Italiana|costituzione]] del [[1948]], tranne i casi previsti da leggi di guerra. Solo nel [[1994]] venne abolita completamente anche nel [[codice penale militare di guerra]] e sostituita dalla pena massima prevista dall'ordinamento, ovvero l'ergastolo. L'ultima esecuzione è avvenuta a [[Torino]] nel [[1947]]; in essa vennero fucilati tre uomini colpevoli della [[strage di Villarbasse]].
 
Nel [[2007]] è stata espunta dalla Costituzione anche con riferimento alle leggi militari di guerra per effetto della [[legge costituzionale]] 2 ottobre 2007, n. 1: (''Modifica all'articolo 27 della Costituzione, concernente l'abolizione della pena di morte'').
 
=== Mongolia ===
{{vedi anche|Pena di morte in Mongolia}}
 
=== Pakistan ===
{{vedi anche|Pena di morte in Pakistan}}
In Pakistan, la pena di morte viene tutt'oggi applicata per reati penali o per l'uccisione dei [[talebani]].
 
=== Regno Unito ===
{{vedi anche|Pena di morte nel Regno Unito}}
 
=== Romania ===
{{vedi anche|Pena di morte in Romania}}
 
=== Russia ===
{{vedi anche|Pena di morte in Russia}}
 
=== San Marino ===
{{vedi anche|Pena di morte a San Marino}}
 
=== Spagna ===
{{vedi anche|Pena di morte in Spagna}}
 
=== Stati Uniti d'America ===
{{vedi anche|Pena di morte negli Stati Uniti d'America}}
[[File:Death penalty in the United States with hiatuses.svg|miniatura|Mappa aggiornata a marzo 2019.<br />{{colore|red|ROSSO}}: Stati nei quali la pena di morte è applicata.<br />{{colore|purple|VIOLA}} (Ohio): Stato in cui la pena di morte è in vigore ma applicata solo in casi eccezionali.<br />{{colore|yellow|GIALLO}}: Stati nei quali la pena di morte è in vigore ma non è applicata da almeno dieci anni.<br />{{colore|blue|BLU}}: Stati nei quali la pena di morte è in vigore ma viene applicata una moratoria.<br />{{colore|green|VERDE}}: Stati nei quali la condanna a morte non è prevista.]]
[[File:Death penalty statutes in the United States.svg|upright=1.8|thumb|Applicazione della pena di morte nei vari stati USA: colorati in rosso gli stati dove è attualmente in uso, in blu quelli dove non è prevista, in arancione dove è stata dichiarata anticostituzionale e infine in verde dove vige un'abolizione de facto dal 1976. Il Governo Federale prevede l'utilizzo della pena capitale mentre per le forze armate l'ultima esecuzione risale al 1976. Non sono presenti gli stati in moratoria volontaria solo da anni recenti.]]
Gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] sono, assieme al [[Giappone]], l'unico paese industrializzato, completamente libero e democratico che applica ancora la pena di morte.
La pena capitale è legale a livello federale (non applicata da alcuni anni: uno degli ultimi casi fu - nel [[2001]] - [[Timothy McVeigh|l'esecuzione del militare]] colpevole della [[attentato di Oklahoma City|strage di Oklahoma City]] del [[1995]]), per 42 reati ([[alto tradimento]], [[tradimento (reato)|tradimento]], [[spionaggio]] che metta in pericolo la sicurezza nazionale, [[omicidio]] di agenti federali, omicidio compiuto in parchi nazionali, omicidi in ambito militare, gravi atti di [[terrorismo]] ecc.). Pertanto, può essere inflitta in tutto il territorio degli Stati Uniti. È fortemente contrastata dai governi dei territori non incorporati, come [[Porto Rico]].
 
Nei singoli stati è in vigore per l'omicidio di primo grado (cioè l'[[omicidio (ordinamento penale statunitense)|omicidio premeditato]]), ma anche, in alcune giurisdizioni, come nel [[Texas]], per traffico di droga, omicidio con particolare violenza, e altri reati. Non è in vigore nel [[District of Columbia]] e nel territorio di Porto Rico. Dei 50 [[Stati uniti#Stati|Stati]] effettivi degli USA, solo 16, compresi alcuni stati considerati "conservatori", non prevedono la pena di morte nel loro statuto: [[Alaska]], [[Connecticut]], [[Hawaii]], [[Illinois]], [[Iowa]], [[Maine]], [[Massachusetts]], [[Michigan]], [[Minnesota]], [[Nebraska]], [[New Jersey]], [[Nuovo Messico]], [[Dakota del Nord]], [[Rhode Island]], [[Vermont]], [[Virginia Occidentale]] e [[Wisconsin]]. In altri due stati la pena di morte non è più applicata dal [[1976]]: [[Kansas]] e [[New Hampshire]]; le sentenze possono essere emesse ma non eseguite: la maggioranza di esse sono state commutate in [[ergastolo]] o sospese. In [[Oregon]] è in vigore una moratoria dal [[1997]] e tutte le condanne sono sospese.<ref>[http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2011/11/23/AO7xr1PB-oregon_svolta_sospesa.shtml Oregon: sospesa la pena capitale]</ref> Anche l'[[Arkansas]] (dal 2005) e il [[Kentucky]] (dal 2008) sono in moratoria.
 
Gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] sono, assieme al [[Giappone]], l'unico Paese industrializzato, completamente libero e democratico che applica ancora la pena di morte. La pena capitale è legale a livello federale per quarantadue reati ([[alto tradimento]], [[tradimento (reato)|tradimento]], [[spionaggio]] che metta in pericolo la sicurezza nazionale, [[omicidio]] di agenti federali, omicidio compiuto in parchi nazionali, omicidi in ambito militare, gravi atti di [[terrorismo]] ecc.). Pertanto può essere inflitta in tutto il territorio degli Stati Uniti. È fortemente contrastata dai governi dei territori non incorporati, come [[Porto Rico]].
La [[Corte Suprema degli Stati Uniti]] ha dichiarato, a livello federale, che potrebbero essere considerate punizioni crudeli (e quindi, in teoria, assimilate a [[tortura]] e proibite dall'ottavo emendamento del ''Bill of Rights'' della [[Costituzione degli Stati Uniti]]) la sedia elettrica, l'[[impiccagione]] e la [[camera a gas]] (in alcuni stati sono però ancora utilizzabili, ad esempio in [[Florida]] il condannato può optare per la sedia elettrica), ma non le ha espressamente proibite, mentre non è stata considerata incostituzionale la pena di morte applicata con l'[[iniezione letale]] o la [[fucilazione]], quest'ultima quasi mai applicata: solo nello [[Utah]] il condannato può scegliere la fucilazione (legge del [[2004]]), se preferisce ciò (le ultime volte in cui avvenne un'esecuzione col plotone in USA furono [[1996]] e [[2010]], sempre nello Utah). Sono 22 Stati, più il distretto federale, a non contemplare, di legge (17) o di fatto (5), la pena di morte. In conclusione sono comunque 28 gli Stati che, più o meno regolarmente, per quanto riguarda i reati di competenza statale, applicano ancora l'esecuzione capitale. Lo stato più attivo nelle esecuzioni è da sempre il [[Texas]]: l'unica esecuzione commutata in ergastolo negli ultimi decenni è stata quella di [[Kenneth Foster jr]]., condannato a morte per concorso in omicidio di primo grado e rapina.
 
Nei singoli Stati è in vigore per l'omicidio di primo grado (cioè l'[[Omicidio (ordinamento statunitense)|omicidio premeditato]]), ma anche, in alcune giurisdizioni, come nel [[Texas]], per traffico di droga, omicidio con particolare violenza, e altri reati. Non è in vigore nel [[Distretto di Columbia]] e nel territorio di Porto Rico. Ventitrè dei cinquanta [[Stati Uniti d'America#Stati|Stati]] effettivi degli USA, compresi alcuni Stati considerati "conservatori", non prevedono la pena di morte nel loro statuto: [[Alaska]], [[Colorado]], [[Connecticut]], [[Dakota del Nord]], [[Delaware]], [[Hawaii]], [[Illinois]], [[Iowa]], [[Maine]], [[Maryland]], [[Massachusetts]], [[Michigan]], [[Minnesota]], [[New Hampshire]], [[New Jersey]], [[New York (stato)|New York]], [[Nuovo Messico]], [[Rhode Island]], [[Vermont]], [[Virginia]], [[Virginia Occidentale]], [[Washington (stato)|Washington]] e [[Wisconsin]]. Nel [[Kansas]] la pena di morte non è più applicata dal 1965; le sentenze possono essere emesse ma non eseguite: la maggioranza di esse sono state commutate in [[ergastolo]] o sospese. In [[Oregon]] è in vigore una moratoria dal 2011 e tutte le condanne sono sospese.<ref>{{Cita web |url=http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2011/11/23/AO7xr1PB-oregon_svolta_sospesa.shtml |titolo=Oregon: sospesa la pena capitale |accesso=27 novembre 2012 |dataarchivio=9 novembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121109053456/http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2011/11/23/AO7xr1PB-oregon_svolta_sospesa.shtml |urlmorto=sì }}</ref> Anche la [[California]], la [[Carolina del Nord]], il [[Kentucky]], il [[Montana]] e la [[Pennsylvania]] sono in moratoria.
=== Taiwan ===
{{vedi anche|Pena di morte a Taiwan}}
 
La [[Corte Suprema degli Stati Uniti]] ha dichiarato, a livello federale, che potrebbero essere considerate punizioni crudeli (e quindi, in teoria, assimilate a [[tortura]] e proibite dall'ottavo emendamento del ''Bill of Rights'' della [[Costituzione degli Stati Uniti d'America|Costituzione degli Stati Uniti]]) la sedia elettrica, l'[[impiccagione]] e la [[camera a gas]] (in alcuni Stati sono però ancora utilizzabili, per esempio in [[Florida]] il condannato può optare per la sedia elettrica), ma non le ha espressamente proibite, mentre non è stata considerata incostituzionale la pena di morte applicata con l'[[iniezione letale]] o la [[fucilazione]], quest'ultima quasi mai applicata: solo nello [[Utah]] il condannato può scegliere la fucilazione (legge del 2004), se preferisce ciò (le ultime volte in cui avvenne un'esecuzione con il plotone in USA furono 1996 e 2010, sempre nello Utah). Sono ventidue Stati, più il distretto federale, a non contemplare, di legge (17) o di fatto (5), la pena di morte. In conclusione sono comunque ventotto gli Stati che, più o meno regolarmente, per quanto riguarda i reati di competenza statale, applicano ancora l'esecuzione capitale. Lo Stato più attivo nelle esecuzioni è da sempre il [[Texas]]: l'unica esecuzione commutata in ergastolo negli ultimi decenni è stata quella di [[Kenneth Foster]], condannato a morte per concorso in omicidio di primo grado e rapina.
=== Isole Tonga ===
{{vedi anche|Pena di morte nelle Tonga}}
 
=== TurchiaAltri Paesi ===
{{vediVedi anche|Pena di morte innel Turchiamondo}}
* La [[pena di morte in Arabia Saudita]], in ossequio a un'interpretazione rigida della [[Sharia]], è prevista per vari reati, tra i quali: [[omicidio]], [[stupro]], [[rapina]] a mano armata, [[traffico di droga]], [[stregoneria]], [[adulterio]], [[sodomia]], [[rapina]] su autostrada, [[sabotaggio]] e [[apostasia]] (ovvero rinuncia della religione [[Islam]]ica: fu il caso, per esempio, di [[Sadeq Mallallah]]). Sono previsti tre metodi di esecuzione, ovvero l'[[impiccagione]], la [[lapidazione]] e la [[decapitazione]].
* [[Pena di morte in Cina]]: il numero di esecuzioni annue è tuttora un segreto di Stato; le stime di [[Amnesty International]] portano la Cina in cima alla classifica per numero di condanne, seguita dall'[[Iran]].
* [[Pena di morte in Pakistan]]: In Pakistan la pena di morte viene tutt'oggi applicata per reati o per l'uccisione di una o più persone che è classificato terrorismo e viene eseguita attraverso l'impiccagione.
 
== Nell'arte ==
=== Letteratura ===
[[File:Kafka Strafkolonie (1919).jpg|thumb|Il racconto ''[[Nella colonia penale]]'' di [[Franz Kafka]].]]
Il poeta [[François Villon]] parla della pena di morte nella sua ''[[La ballata degli impiccati]]'' (1462). Villon, che attende di essere condannato all'impiccagione, che riuscirà ad evitare, invita alla pietà, in senso religioso e civile, verso sé stesso e i suoi compagni condannati. La redenzione è al centro della ballata. Villon riconosce di essersi preoccupato troppo del suo essere di carne a discapito della sua spiritualità. Questa constatazione è rafforzata dalla cruda e insopportabile descrizione dei corpi marcescenti (che fu probabilmente ispirata dal macabro spettacolo del «carnaio degli innocenti») che produce un forte contrasto con l'evocazione dei temi religiosi. Gli impiccati esortano in primo luogo i passanti a pregare per loro; poi, nel corso dell'appello, la preghiera si generalizza verso tutti gli esseri umani.
Il poeta [[François Villon]] parla della pena di morte nella sua ''[[La ballata degli impiccati]]'' ([[1462]]).
Villon, che attende di essere condannato all'impiccagione, che riuscirà ad evitare, invita alla pietà, in senso religioso e civile, verso sé stesso e i suoi compagni condannati.
La redenzione è al centro della ballata. Villon riconosce di essersi preoccupato troppo del suo essere di carne a discapito della sua spiritualità. Questa constatazione è rafforzata dalla cruda e insopportabile descrizione dei corpi marcescenti (che fu probabilmente ispirata dal macabro spettacolo del «carnaio degli innocenti») che produce un forte contrasto con l'evocazione dei temi religiosi. Gli impiccati esortano in primo luogo i passanti a pregare per loro; poi, nel corso dell'appello, la preghiera si generalizza verso tutti gli esseri umani.
 
[[Franz Kafka]] descrive nel racconto ''[[Nella colonia penale]]'' ([[1919]]) i tentativi che un ufficiale fa per convincere un esploratore a difendere l'esemplare procedura di esecuzione in uso nella colonia. Il vecchio comandante aveva inventato e realizzato una macchina che causava la morte del [[reo]] incidendogli sulla schiena la regola o il comando da lui non rispettato fino a trapassarlo da parte a parte. Accortosi che tale procedura suscitava orrore sia all'esploratore sia al nuovo comandante della colonia, decide egli stesso di sottoporvisi. La macchina si guasterà e con l'ufficiale, ultimo suo sostenitore, moriranno l'antica procedura e il suo strumento.
 
Anche nein ''[[Il processo (romanzo)|Il processo]]'' ([[1925]]) si descrive la condanna a morte di una persona.
 
Una ricostruzione della pena di morte in [[Italia]], sotto il profilo giuridico, la si può ritrovare nel testo di [[Italo Mereu]], ''La morte come pena'', pubblicato nel [[1982]].
 
Lo scrittore russo [[Fëdor Michajlovič Dostoevskij|Fëdor Dostoevskij]], condannato a morte ma in seguito graziato, nei primi capitoli de ''[[L'idiota (romanzo)|L'idiota]]'' fa pronunciare al protagonista del romanzo, il principe [[Lev Nikolaevič Myškin|Myškin]], una violenta requisitoria contro la pena di morte.
{{citazione|Ora, può darsi che il supplizio più grande e più forte non stia nelle ferite, ma nel sapere con certezza che, ecco, tra un'ora, poi tra dieci minuti, poi tra mezzo minuto, poi adesso, ecco, in quell'istante, l'anima volerà via dal corpo e tu non esisterai più come uomo, e questo ormai con certezza; l'essenziale è questa ''certezza''. [...] La punizione di uccidere chi ha ucciso è incomparabilmente più grande del delitto stesso. L'omicidio in base a una sentenza è incomparabilmente più atroce che non l'omicidio del malfattore. [...] Uccidere chi ha ucciso è, secondo me, un castigo non proporzionato al delitto. L'assassinio legale è assai più spaventoso di quello perpetrato da un brigante. La vittima del brigante è assalita di notte, in un bosco, con questa o quell'arma; e sempre spera, fino all'ultimo, di potersi salvare. Si sono dati casi, in cui l'assalito, anche con la gola tagliata, è riuscito a fuggire, ovvero, supplicando, ha ottenuto grazia dagli assalitori. Ma con la legalità, quest'ultima speranza, che attenua lo spavento della morte, ve la tolgono con una certezza matematica, spietata. [...] Forse esiste un uomo al quale hanno letto la sentenza, hanno lasciato il tempo di torturarsi, e poi hanno detto: “Va', sei graziato". Ecco, un uomo simile forse potrebbe raccontarlo. |''[[L'idiota (romanzo)|L'idiota]]'', [[Fëdor Michajlovič Dostoevskij]]}}
 
Anche un altro scrittore, [[Lev Tolstoj]], si pronuncia contro la pena di morte:
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[[Mark Twain]] scrisse anche lui un resoconto di un'esecuzione, che lo farà diventare un abolizionista:
{{citazione|La tensione dentro di me, invece, era insopportabile (...) Gli restavano venti momenti di vita, poi quindici, dieci, cinque, quattro, tre - santo cielo come correva il tempo! - eppure lui se ne stava lì tranquillo anche se sapeva che lo sceriffo stava per afferrare la leva che azionava il trabocchetto mentre il cappuccio nero gli veniva calato sulla testa. E poi giù! Legato con tutte quelle cinghie, caduto nel buco dell'impalcatura con la velocità di una freccia! Un tremendo sussulto è cominciato all'altezza delle spalle, e poi giù lungo tutto il corpo, violentemente, fino a spegnersi in quell’irrigidimentoquell'irrigidimento verso il basso delle dita dei piedi, come due pugni chiusi - e tutto era finito!
Ho visto tutto. Ho preso appunti precisi su ogni dettaglio - anche il modo garbato con cui aiutò a sistemare le cinghie che gli legavano le gambe e la calma con cui scostò le sue ciabatte - e spero di non dover assistere ad una simile scena mai più.|''Cronaca di un'impiccagione''<ref>[http://www.uniurb.it/giornalismo/lavori/cuppini/twain.htm twain<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>}}
 
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{{citazione|L'uso peggiore che si possa fare di un uomo è quello di impiccarlo». No, non ho alcun rispetto per la pena di morte. Si tratta di un'azione sporca, che non degrada solo i cani da forca pagati per compierla ma anche la comunità sociale che la tollera, la sostiene col voto e paga tasse specifiche per farla mettere in atto. La pena di morte è un atto stupido, idiota, orribilmente privo di scientificità: «... ad essere impiccato per la gola finché morte non sopravvenga» recita il famoso frasario della società...|Jack London, ''[[Il vagabondo delle stelle]]''}}
 
[[Victor Hugo]] dedicò molte opere al tema; definì la pena di morte, in un discorso parlamentare, come "segno eterno e caratteristico della barbarie"; [[File:Victor Hugo Le pendu 1854.png|thumb|upright|Victor Hugo, ''L'impiccato'' (1854), la cui seconda versione (1860), quasi identica, porta il nome di ''[[John Brown (attivista)|John Brown]]''<ref>[http://www.larousse.fr/encyclopedie/images/Victor_Hugo_le_Corps_de_John_Brown_pendu_%C3%A0_une_potence/1312618 ''Victor Hugo, le Corps de John Brown pendu à une potence'']</ref>]]così scrisse:
 
{{Citazione|Come! In giacca non posso uccidere, in toga posso! Come la tonaca di [[cardinale Richelieu|Richelieu]], la toga copre tutto. ''Vindicta pubblica''? Oh, ve ne prego, non mi vendicate. Assassinio, assassinio! Vi dico. All’infuori del caso di [[legittima difesa (diritto)|legittima difesa]], inteso nel suo senso più ristretto (perché una volta che il vostro aggressore ferito da voi sia caduto, voi dovete soccorrerlo), l’omicidio è forse permesso? Ciò che è vietato all’individuo è dunque lecito alla comunità? Il carnefice quale sinistra specie d’assassino, l’assassino ufficiale, l’assassino patentato, mantenuto, fornito di rendita, chiamato in certi giorni, che lavora in pubblico, uccide in pieno sole, avendo tra i propri arnesi “la spada della giustizia”, riconosciuto assassino dallo Stato; l’assassino funzionario, l'assassino che ha la sua nicchia nella legge, l’assassino in nome di tutti! Esso ha la mia procura e la vostra per uccidere. Strangola o scanna, poi batte la mano sulla spalla della società e dice: “Io lavoro per te, pagami”. È l’assassino ''cum privilegio legis'', l’assassino il cui crimine è decretato dal legislatore, deliberato dal giurato, ordinato dal giudice, permesso dal prete, protetto dal soldato, contemplato dal popolo.|Victor Hugo, ''Contro la pena di morte''<ref>[http://it.paperblog.com/victor-hugo-contro-la-pena-di-morte-130332/ Estratti dal testo]</ref>}}
così scrisse:
{{Citazione|Come! In giacca non posso uccidere, in toga posso! Come la tonaca di [[cardinale Richelieu|Richelieu]], la toga copre tutto. ''Vindicta pubblica''? Oh, ve ne prego, non mi vendicate. Assassinio, assassinio! Vi dico. All'infuori del caso di [[legittima difesa (diritto)|legittima difesa]], inteso nel suo senso più ristretto (perché una volta che il vostro aggressore ferito da voi sia caduto, voi dovete soccorrerlo), l'omicidio è forse permesso? Ciò che è vietato all'individuo è dunque lecito alla comunità? Il carnefice quale sinistra specie d'assassino, l'assassino ufficiale, l'assassino patentato, mantenuto, fornito di rendita, chiamato in certi giorni, che lavora in pubblico, uccide in pieno sole, avendo tra i propri arnesi "la spada della giustizia", riconosciuto assassino dallo Stato; l'assassino funzionario, l'assassino che ha la sua nicchia nella legge, l'assassino in nome di tutti! Esso ha la mia procura e la vostra per uccidere. Strangola o scanna, poi batte la mano sulla spalla della società e dice: "Io lavoro per te, pagami". È l'assassino ''cum privilegio legis'', l'assassino il cui crimine è decretato dal legislatore, deliberato dal giurato, ordinato dal giudice, permesso dal prete, protetto dal soldato, contemplato dal popolo.|Victor Hugo, ''Contro la pena di morte''<ref>{{cita web|url=http://it.paperblog.com/victor-hugo-contro-la-pena-di-morte-130332/|titolo=Estratti dal testo}}</ref>}}
 
[[Oscar Wilde]], imprigionato per omosessualità, conobbe in prigione un condannato a morte per l'omicidio della moglie e assistette alla sua esecuzione; alla vicenda ispirò un lungo componimento, ''[[La ballata del carcere di Reading]]'', in cui Wilde prende una chiara posizione contro la pena capitale, opponendo la pietà cristiana e umana all'ipocrisia di carcerieri e uomini di chiesa: {{Citazione|Il Cappellano non s'è inginocchiato / accanto alla sua tomba maledetta (...) / eppure anch'egli / appartiene alla schiera di coloro / che il Signore venne in terra a salvare. / Non importa: se egli ha attraversato / il limite fissato per la vita / lacrime sconosciute riempiranno /l'urna della Pietà per lui. Avrà / i lamenti degli uomini esiliati: / per gli esiliati esiste solo il pianto.|Oscar Wilde, ''La ballata del carcere di Reading'', parte IV}}
Il poeta [[Giovanni Pascoli]], il cui padre venne assassinato per motivi mai completamente chiariti, si pronunciò contro la pena di morte e contro l'[[ergastolo]]:[[File:Victor Hugo Le pendu 1854.png|thumb|upright|Victor Hugo, ''L'impiccato'' (1854), la cui seconda versione (1860), quasi identica, porta il nome di ''[[John Brown (attivista)|John Brown]]''<ref>[http://www.larousse.fr/encyclopedie/images/Victor_Hugo_le_Corps_de_John_Brown_pendu_%C3%A0_une_potence/1312618 ''Victor Hugo, le Corps de John Brown pendu à une potence'']</ref>]]{{citazione|Che è? siamo malfattori anche noi? Oh! no: noi non vorremmo vedere quelle catene, quella gabbia, quelle armi nude intorno a quell'uomo; vorremmo non sapere ch'egli sarà chiuso, vivo, per anni e anni e anni, per sempre, in un sepolcro; vorremmo non pensare ch'egli non abbraccerà più la donna che fu sua, ch'egli non vedrà più, se non reso irriconoscibile e ignominioso dall'orrida acconciatura dell'ergastolo, i figli suoi... Ma egli ha ucciso, ha fatto degli orfani, che non vedranno più affatto il loro padre, mai, mai, mai! E vero: punitelo! è giusto!... Ma non si potrebbe trovare il modo di punirlo con qualcosa di diverso da ciò ch'egli commise?... ''Così esso assomiglia troppo alle sue vittime! Così andranno sopra lui alcune delle lagrime che spettano alle sue vittime! Le sue vittime vogliono tutta per loro la pietà che in parte s'è disviata in prò di lui!'' (...) Non essere così ragionevole, o Giustizia. Perdona più che puòi. — Più che posso? — Ella dice di non potere affatto. Se gli uomini, ella soggiunge, fossero a tal grado di moralità da sentire veramente quell'orrore al delitto, che tu dici, si potrebbe lasciare che il delitto fosse pena a sé stesso, senza bisogno di mannaie e catene, di morte o mortificazione. Ma... Ma non vede dunque la giustizia che quest'orrore al delitto gli uomini lo mostrano appunto già assai, quando abominano, in palese o nel cuore, il delitto anche se è dato in pena d'altro delitto, ossia nella forma in cui parrebbe più tollerabile?<ref>{{Cita web |url=http://www.classicitaliani.it/pascoli/prosa/pascoli_avvento.htm |titolo=G. Pascoli, ''L'avvento'', in ''Pensieri e discorsi'' |accesso=25 aprile 2016 |dataarchivio=3 aprile 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160403182714/http://www.classicitaliani.it/pascoli/prosa/pascoli_avvento.htm |urlmorto=sì }}</ref>}}
Il poeta [[Giovanni Pascoli]], il cui padre venne assassinato per motivi mai completamente chiariti, si pronunciò contro la pena di morte e contro l'[[ergastolo]]:
{{quote|Che è? siamo malfattori anche noi? Oh! no: noi non vorremmo vedere quelle catene, quella gabbia, quelle armi nude intorno a quell’uomo; vorremmo non sapere ch’egli sarà chiuso, vivo, per anni e anni e anni, per sempre, in un sepolcro; vorremmo non pensare ch’egli non abbraccerà più la donna che fu sua, ch’egli non vedrà più, se non reso irriconoscibile e ignominioso dall’orrida acconciatura dell’ergastolo, i figli suoi... Ma egli ha ucciso, ha fatto degli orfani, che non vedranno più affatto il loro padre, mai, mai, mai! E vero: punitelo! è giusto!... Ma non si potrebbe trovare il modo di punirlo con qualcosa di diverso da ciò ch’egli commise?... ''Così esso assomiglia troppo alle sue vittime! Così andranno sopra lui alcune delle lagrime che spettano alle sue vittime! Le sue vittime vogliono tutta per loro la pietà che in parte s’è disviata in pro’ di lui!'' (...) Non essere così ragionevole, o Giustizia. Perdona più che puoi. — Più che posso? — Ella dice di non potere affatto. Se gli uomini, ella soggiunge, fossero a tal grado di moralità da sentire veramente quell’orrore al delitto, che tu dici, si potrebbe lasciare che il delitto fosse pena a sè stesso, senza bisogno di mannaie e catene, di morte o mortificazione. Ma... Ma non vede dunque la giustizia che quest’orrore al delitto gli uomini lo mostrano appunto già assai, quando abominano, in palese o nel cuore, il delitto anche se è dato in pena d’altro delitto, ossia nella forma in cui parrebbe più tollerabile?<ref>[http://www.classicitaliani.it/pascoli/prosa/pascoli_avvento.htm G. Pascoli, ''L'avvento'', in ''Pensieri e discorsi'']</ref>}}
 
=== Opere che parlano della pena di morte ===
Tra i romanzi dedicati alla campagna contro la pena di morte da segnalare ''La Penna di Donney - Miracolo d'amore'', pubblicato nel [[2005]], scritto da [[Ruggero Pegna]], in cui l'autore, colpito da una improvvisa [[leucemia]] acuta, s'immagina nella sua camera d'ospedale come un detenuto innocente condannato a morte, recluso in una prigione americana.
Opere Letterarie:
 
* ''[[La ballata degli impiccati]]'' di [[François Villon]] (1489)
=== Opere letterarie che parlano della pena di morte ===
* ''[[Dei delitti e delle pene]]'' di [[Cesare Beccaria]] (1764)
Di seguito un elenco parziale di libri che trattano della pena di morte<ref>{{cita web | url=http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/esteri/pena-di-morte/libri/libri.html | titolo=Libri italiani sulla pena di morte | accesso=8 agosto 2010 | editore=repubblica.it | data=11 marzo 2007 }}</ref>:
* ''[[La ballata degli impiccati]]Bassvilliana'' di [[FrançoisVincenzo VillonMonti]] ([[1489]]1793)
* ''Nell'anniversario del supplizio di Luigi XVI'' di Vincenzo Monti (1799)
* ''[[Dei delitti e delle pene]]'' di [[Cesare Beccaria]] ([[1764]])
* ''La[[L'ultimo Bassvillianagiorno di un condannato a morte]]'' di [[VincenzoVictor MontiHugo]] ([[1793]]1829)
* ''[[Notre-Dame de Paris (Victor Hugo)|Notre-Dame de Paris]]'' di Victor Hugo (1831)
* ''Nell'anniversario del supplizio di Luigi XVI'' di Vincenzo Monti ([[1799]])
* ''Er ricordo'' (1830), ''La ggiustizzia ar Popolo'' (1834) e ''Er dilettante de Ponte'' (1835) di [[Giuseppe Gioacchino Belli]]
* ''[[L'ultimo giorno di un condannato a morte]]'' di [[Victor Hugo]] ([[1829]])
* ''[[Notre-DameLa de Parisconfessione (VictorLev HugoTolstoj)|Notre-DameLa de Parisconfessione]]'' di Victor Hugo ([[1831Lev Tolstoj]] (1882)
* ''Mastro Titta, il boia di Roma. Memorie di un carnefice scritte da lui stesso'' di [[Ernesto Mezzabotta]] (1891)
* ''Er ricordo'' ([[1830]]), ''La ggiustizzia ar Popolo'' ([[1834]]) e ''Er dilettante de Ponte'' ([[1835]]) di [[Giuseppe Gioacchino Belli]]
* ''[[ConfessioneLa (librocavaliera 1882)|Confessione]]della morte'' di [[LevLéon TolstojBloy]] ([[1882]]1896)
* ''Mastro[[La Titta,ballata ildel boiacarcere di Roma. Memorie di un carnefice scritte da lui stessoReading]]'' di [[ErnestoOscar MezzabottaWilde]] ([[1891]]1898)
* ''La[[Nella cavalieracolonia della mortepenale]]'' di [[LéonFranz BloyKafka]] ([[1896]]1919)
* ''[[LaIl ballataprocesso del(romanzo)|Il carcere di Readingprocesso]]'' di [[OscarFranz WildeKafka]] ([[1898]]1925)
* ''[[NellaLo coloniastraniero penale(Camus)|Lo straniero]]'' di [[FranzAlbert KafkaCamus]] ([[1919]]1942)
* ''[[Il processomiracolo (romanzo)|Il processo]]segreto'' di [[FranzJorge KafkaLuis Borges]], (da ''[[1925Finzioni]]'' (1944)
* ''[[Lo straniero (Camus)|Lo straniero]]'' di [[Albert Camus]] ([[1942]])
* ''Il miracolo segreto'' di [[Jorge Luis Borges]], da ''[[Finzioni]]'' ([[1944]])
* ''[[A porte chiuse (opera teatrale)|A porte chiuse]]'' di [[Jean-Paul Sartre]] (1944)
* ''[[Morti senza tomba]]'' di Jean-Paul Sartre ([[1946]])
* ''[[Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana (8 settembre 1943 - 25 aprile 1945)]]'', a cura di [[Piero Malvezzi]] e [[Giovanni Pirelli]] ([[1952]])
* ''LavoroLa dilegge mi mortevuole morto'' di [[JamesCaryl Mc LendonChessman]] ([[1978]]1955)
* ''La[[Sorvegliare mortee come penapunire]]'' di [[ItaloMichel MereuFoucault]] ([[1982]]1975)
* ''[[PorteLavoro apertedi (romanzo)|Porte aperte]]morte'' di [[LeonardoJames SciasciaMc Lendon]] ([[1987]]1978)
* ''[[L'appello]]La morte come pena'' di [[JohnItalo GrishamMereu]] ([[1994]]1982)
* ''Scritti[[Porte dalaperte braccio(romanzo)|Porte della morteaperte]]'' di [[MumiaLeonardo Abu-JamalSciascia]] ([[1996]]1987)
* [[Berserk (manga)|Berserk]] di [[Kentarō Miura|Kentaro Miura]] (1989) tra il volume 14 e il volume 21
* ''[[Prima di mezzanotte (romanzo)|Prima di mezzanotte]]'' di [[Andrew Klavan]] ([[1996]])
* ''[[L'appello]]'' di [[John Grisham]] (1994)
* ''Scritti dal braccio della morte'' di [[Mumia Abu-Jamal]] (1996)
* ''[[Prima di mezzanotte (romanzo)|Prima di mezzanotte]]'' di [[Andrew Klavan]] (1996)
* ''[[Il miglio verde (romanzo)|Il miglio verde]]'' di [[Stephen King]] (1996)
* ''La penna di Donney - Miracolo d'amore'' di Ruggero Pegna ([[2005]])
* ''Poeti da morire&nbsp;- scritti dal braccio della morte e contro la pena capitale'' di AA. VV., a cura di Marco Cinque
* ''[[Ritorno a Ford County]]'' di [[John Grisham]] ([[2010]])
* ''[[Io confesso (Grisham)|Io confesso]]'' di [[John Grisham]] ([[2012]])
* ''[[C'è un re pazzo in Danimarca]]'' di [[Dario Fo]] ([[2015]])
 
Opere Cinematografiche:
=== Cinema e Televisione===
Anche il [[cinema]] e la [[televisione]] si sono spesso battuti contro la pena di morte, o ne ha parlato nelle sue trame. Di seguito ecco un elenco di [[film]] e serie televisive che trattano l'argomento.
 
* [[1931]] - ''[[M - Il mostro di Düsseldorf]]''
* [[1938]] - ''[[Gli angeli con la faccia sporca]]''
* [[1950]] - ''[[Giustizia è fatta]]''
* [[1957]] - ''[[Orizzonti di gloria (film)|Orizzonti di gloria]]''
* [[1958]] - ''[[Non voglio morire (film)|Non voglio morire]]''
* [[1962]] - ''[[L'uomo di Alcatraz]]''
* [[1968]] - ''[[Impiccalo più in alto]]''
* [[1971]]1968 - ''[[Sacco e VanzettiL'impiccagione]]''
* [[1973]]1971 - ''[[DueSacco e Vanzetti (film contro1971)|Sacco lae cittàVanzetti]]''
* [[1973]] - ''[[GiordanoDue contro la Brunocittà]]''
* [[1978]]1973 - ''[[IlGiordano testimoneBruno (film 1978)|IlGiordano testimoneBruno]]''
* [[1979]]1978 - ''[[HoustonIl testimone (film 1978)|Il Texastestimone]]''
* [[1979]] - ''[[Mr.Houston HornTexas]]''
* 1979 - ''[[1980Mr. Horn]]''
* 1980 - ''[[Tom Horn (film)|Tom Horn]]''
* [[1988]] - ''[[Decalogo 5]]''
* [[1988]] - ''[[Il decimo uomo]]''
* [[1988]] - ''[[La sottile linea blu]]'', documentario diretto da [[Errol Morris]]
* 1988 - ''[[Breve film sull'uccidere]]'', film diretto da [[Krzysztof Kieślowski]]
* [[1995]] - ''[[Dead Man Walking - Condannato a morte]]''
* [[1996]]1995 - ''[[L'ultimoDead Man Walking - Condannato a appellomorte]]''
* 1990-2010 - ''[[Law & Order - I due volti della giustizia]]''
* 1996 - ''[[L'ultimo appello]]''
* 1996 - ''[[Difesa ad oltranza]]''
* 1999 - ''[[Visioni di morte (film 1999)|Visioni di morte]]'' (''Last Rites'')
* [[1998]] - ''[[Last Rites]]''
* [[1999]] - ''[[Hurricane - Il grido dell'innocenza]]''
* 1999 - ''[[A Lesson Before Dying]]''
* 1999 - ''[[Il miglio verde (film)|Il miglio verde]]''
* 1999 - ''[[Fino a prova contraria]]''
* [[2000]] - ''[[Dancer in the Dark]]''
* [[2002]] - ''[[The Life of David Gale]]''
* 2001 - ''[[Monster's Ball]]''
* [[2003]]2002 - ''[[MonsterThe Life of (filmDavid 2003)|MonsterGale]]''
* [[2005]]2003 - ''[[PrisonMonster (film Break2003)|Monster]]''
* [[2006]]2005 - ''[[Salvador - 26 anniPrison controBreak]]''
* [[2008]]2006 - ''[[12Salvador - 26 anni (film)|12contro]]''
* 2008 - ''[[12 (film)|12]]''
* 2013 - [[Devil's Knot - Fino a prova contraria]]
* 2013 - ''[[Devil's Knot - Fino a prova contraria]]''
 
* 2016 - ''[[Pastori e macellai]]''
=== Canzoni sulla pena capitale ===
Opere Musicali:
Il mondo della musica ha spesso trattato il tema, dalle canzoni popolari e politiche alla musica leggera. Tra le numerose canzoni che toccano l'argomento in vario modo, ricordiamo:
* [[Pietro Gori]] (autore), numerosi interpreti - ''La ballata di Sante Caserio'', (1895 circa)
* Anonimo, ''Inno individualista'', (1901 circa)
* [[Juliette Gréco]], ''Rue des Blancs-Manteaux '' (1950), testo di [[Jean-Paul Sartre]]
* [[Georges Brassens]] - ''Le gorille'' (1952) e la cover italiana ''Il gorilla'' di De André, ''La messe au pendus'', ''Le verger de Roi Louis''
* [[Bob Dylan]] - ''Ballad of Donald White'' (1962), ''Julius and Ethel'' (1983)
* [[Francesco Guccini]] - ''Auschwitz (canzone del bambino nel vento)'' (1964), ''Cristoforo Colombo'' (2004)
* [[Enzo Jannacci]] - ''Sei minuti all'alba'' (1965)
* [[Fabrizio De André]] - ''Il gorilla'' (1969), ''La ballata degli impiccati'' (1968), ''Recitativo/Corale'' (1968), ''Geordie'' (adatt. canzone popolare), ''Il testamento di Tito'' (1970), ''Tre madri'' (1970), ''Maria nella bottega del falegname'' (1970), ''Via della croce'' (1970) (le ultime quattro dal concept album ''La buona novella''), ''Un giudice'' (1971)
* [[Joan Baez]] feat. [[Ennio Morricone]] - ''Here's to You (Ballad of Sacco and Vanzetti)'' (1971)
* [[Queen]], ''[[Bohemian Rhapsody]]'' (1975)
* [[Francesco De Gregori]] - ''L'impiccato'' (1978), ''Condannato a morte'' (2001)
* [[Metallica]] - ''Ride the Lightning'' (1984)
* [[Iron Maiden]] - ''Hallowed Be Thy Name'' (1982)
* [[Litfiba]] - ''Louisiana'' (1988)
* [[Ivano Fossati]] - ''Lunario di Settembre (Il processo di Nogaredo)''
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* [[Tom Waits]] - ''Fall of Troy''
* [[Giorgio Gaber]] - ''La Chiesa si rinnova'' - versione n. 2 (1994)
* [[Frankie HI-NRG MCMegadeth]] - ''Giù leA maniTout daLe CainoMonde'' (19971994)
* [[Frankie hi-nrg mc]] - ''Giù le mani da Caino'' (1997)
* [[I Nomadi]] - ''Una storia da raccontare'' (1998)
* [[Daniele Silvestri]] - ''Aria'' (1999)
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* [[State Radio]] - ''State of Georgia'' (2009)
* [[Caparezza]] - ''Sono il tuo sogno eretico'' (2011)
* [[Wolves Atat Thethe Gate]] - ''Dead Man'' (2012)
* [[Roberto Vecchioni]] - ''Il miracolo segreto'' (2013)
 
== Cities for Life ==
{{Vedi anche|Cities for Life}}
{{...}}
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo= [[Dei delitti e delle pene]]|nome= Cesare|cognome= Beccaria|wkautore= Cesare Beccaria|anno= 1764|città= Milano|ed=1|isbn=|url=https://books.google.it/books?id=Qc2w2id9DXIC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false|accesso=9 luglio no2016}}
* [[Pasquale Penta]], ''Contro la pena di morte'', Pesole, Napoli 1900.
* {{cita libro|nome= Eva|cognome= Cantarella|wkautore= Eva Cantarella|titolo= I supplizi capitali. Origine e funzioni delle pene di morte in Grecia e a Roma|editore= Rizzoli|anno= 2005|isbn= 978-88-17-00637-8}}
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* {{cita libro|nome= Robert|cognome= Badinter|wkautore= Robert Badinter|titolo= L'esecuzione|editore= Spirali|anno= 2008|isbn= 978-88-7770-822-9}}
* {{cita libro|nome= Robert|cognome= Badinter|wkautore= Robert Badinter|titolo= Contro la pena di morte|editore= Spirali|anno= 2007|isbn= 978-88-7770-786-4}}
* ''CORPUS, revue de philosophie'', n°º 62, 2012/1, ''La peine de mort'', sous la direction de Luigi Delia et Fabrice Hoarau (ISSN 0296-8916). Venti studi sulla pena di morte in età moderna: Montaigne, Spinoza, Montesquieu, Giuseppe Pelli, Rousseau, Beccaria, Voltaire, Mably, Bentham, Filangieri, l'enciclopedismo dei Lumi, la ghigliottina, Sade, Fichte, Guizot, Kelsen.
* {{cita libro|nome=Maria Giovanna|cognome=Maglie|wkautore=Maria Giovanna Maglie|titolo=Vendetta di Stato. La storia infinita della pena di morte negli Stati Uniti|editore=Marsilio|anno=1996}}
* {{cita libro|nome=Sandro|cognome=Veronesi|wkautore=Sandro Veronesi|titolo=Occhio per occhio. La pena di morte in 4 storie|editore=Bompiani|anno=2006}}
.*{{cita libro|autore=Mario Alessandro Cattaneo|wkautore=Mario A.Alessandro Cattaneo "|titolo=Pena di morte e civiltà del Diritto"diritto|altri=con MiLANO,una nota introduttiva di G. Giuffrè, 1998e sei PP-tavole XI-112di A. Martinelli|editore=Giuffrè|anno=1997|città=Milano|isbn=}}
* [[Mario Marazziti]], ''Life. Da Caino al Califfato: verso un mondo senza pena di morte'', Francesco Mondadori, Milano, 2015, ISBN 978-88-97702-34-4
 
== Voci correlate ==
* [[Coalizione mondiale contro la pena di morte]]
{{Div col|cols=3|small=no}}
* [[Amnesty International]]
* [[BoiaNessuno Tocchi Caino]]
* [[Cities for Life]]
* [[Hanged, drawn and quartered]]
* [[Moratoria universale della pena di morte]]
* [[Cities for Life]]
* [[Pena di morte nel mondo]]
* [[Pena di morte in Arabia Saudita]]
* [[Pena di morte in Cina]]
* [[Pena di morte a Cuba]]
* [[Pena di morte in Corea del Nord]]
* [[Pena di morte in Francia]]
* [[Pena di morte in Germania]]
* [[Pena di morte in India]]
* [[Pena di morte in Iran]]
* [[Pena di morte in Israele]]
* [[Pena di morte in Italia]]
* [[Pena di morte in Mongolia]]
* [[Pena di morte in Pakistan]]
* [[Pena di morte nel Regno Unito]]
* [[Pena di morte in Romania]]
* [[Pena di morte in Russia]]
* [[Pena di morte a San Marino]]
* [[Pena di morte in Spagna]]
* [[Pena di morte negli Stati Uniti d'America]]
* [[Pena di morte a Taiwan]]
* [[Pena di morte nelle Tonga]]
* [[Pena di morte in Turchia]]
* [[Pena di morte nella Città del Vaticano]]
* [[Storia della pena di morte]]
* [[Omicidio mirato]]
{{ Div col end}}
* [[Boia]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogettointerprogetto|q|q_preposizione=sulla|commons=Death Penalty|commons_preposizione=sulla|etichetta=pena di morte|testo=ONU - 18 dicembre 2007, Moratoria sull'uso della pena di morte|testo_preposizione=della|testo_etichetta=risoluzione contro la pena di morte del 18 dicembre 2007|wikt}}
{{interprogetto/notizia|L'Onu approva la moratoria sulla pena di morte|data=18 dicembre 2007}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{ThesaurusCollegamenti BNCFesterni}}
* {{cita web|url= http://www.coalit.net/|titolo= Coalizione Italiana Contro la Pena di Morte|accesso= 29 marzo 2010|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20131005101028/https://www.coalit.net/|dataarchivio= 5 ottobre 2013|urlmorto= sì}}
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* {{cita web|url= http://www.coalitworldcoalition.org/modules/accueil/|titolo= Coalizione Italianamondiale Controcontro la Penapena di Mortemorte|accesso= 29 marzo 2010|lingua= en, fr|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20100322235715/http://www.worldcoalition.org/modules/accueil/|dataarchivio= 22 marzo 2010}}
* {{cita web|url= http://www.nessunotocchicaino.it|titolo= Nessuno tocchi Caino: petizione internazionale contro la pena di morte|accesso= 29 marzo 2010}}
* {{cita web|url= http://www.paulrougeausantegidio.org/it/pdm/index.htm|titoloeditore= ComitatoComunità Pauldi Rougeau,Sant'Egidio|titolo= ControNo laalla Penapena di Mortemorte|accesso= 1229 maggiomarzo 2010|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20100113033324/http://www.santegidio.org/it/pdm/index.htm|dataarchivio= 13 gennaio 2010|urlmorto= sì}}
* {{cita web|url= http://ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/specialied/visualizza_new.html_2078830458.html|titolo= Pena di morte: 2007 anno della svolta?|editore= [[ANSA]]|accesso= 29 marzo 2010|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20091016054147/http://ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/specialied/visualizza_new.html_2078830458.html|dataarchivio= 16 ottobre 2009}}
* {{cita web|url= http://www.santegidio.org/it/pdm/index.htm|editore= Comunità di Sant'Egidio|titolo= No alla pena di morte|accesso= 29 marzo 2010}}
* {{cita web|url= http://ansawww.itvatican.va/opencmsarchive/exportITA0014/site/notizie/rubriche/specialied/visualizza_new.html_2078830458__P7Y.htmlHTM|titolo= PenaRispetto didella morte:vita 2007umana|editore= annoCatechismo della svolta?|editore= [[ANSAChiesa cattolica]]|accesso= 29 marzo 2010}}
* {{cita web|url= http://www.capital-punishment.net/|titolo= Citazioni in favore della pena di morte|accesso= 29 marzo 2010|lingua= en|dataarchivio= 22 settembre 2020|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20200922105521/http://www.capital-punishment.net/|urlmorto= sì}}
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* {{cita web|url= http://www.vatican.va/archive/ITA0014/__P7Y.HTM|titolo= Rispetto della vita umana|editore= Catechismo della [[Chiesa Cattolica]]|accesso= 29 marzo 2010}}
* {{cita web|url= http://www.capital-punishment.net|titolo= Citazioni in favore della pena di morte|accesso= 29 marzo 2010|lingua= en}}
* {{cita web|url= http://people.freenet.de/dpinfo/quotes.htm|titolo= Citazioni sulla pena di morte|accesso= 29 marzo 2010|lingua= en}}
* {{cita web|url= httphttps://www.worldcoalitioncomitatopaulrougeau.org/modules/accueil/|titolo= CoalizioneComitato mondialePaul controRougeau, Contro la penaPena di morteMorte|accesso= 2912 marzomaggio 2010|linguaurlarchivio= enhttps://web.archive.org/web/20130615212256/http://paulrougeau.org/|dataarchivio= 15 giugno 2013|urlmorto= fr}}
 
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