Gens Octavia: differenze tra le versioni

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{{Magistrature |gens=gens OctaviaOttavia |periodo=[[Repubblica romana|Repubblica]] e [[Impero romano]]|dittature=- |consolati=22 |censure=- |magequi=- |tribunati=- |decemvirati=-|tribuni=5}}
La '''''Gens Octaviagens''''', o più semplicemente Ottavia'''''Octavii''''', furonofu una ''[[gens]]'' [[plebei|plebea]] che fuvenne elevata al rango [[Patrizio (storia romana)|patrizio]] da [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]] durante il [[I secolo a.C.]] Il loro primo membro della ''gens'' a raggiungere la notorietà fu [[Gneo Ottavio Rufo]], [[questore (storia romana)|questore]] intorno al 230 a.C. Nel corso dei due secoli successivi gli ''Octavii'' detennero molte delle più alte cariche dello Stato, ma il più celebre della famiglia fu il primo [[imperatore romano]], [[Augusto|Ottaviano]], pronipote di Cesare e suo figlio adottivo, che fu proclamato ''[[Augusto (titolo)|Augustus]]'' dal [[senato romano|senato]] nel [[27 a.C.]]
 
==L'origine della ''gens''==
Gli ''Octavii'' provenivano dall'antica città [[Volsci|volsca]] (o forse [[Latini|latina]]) di [[Velitrae]], sui [[colli Albani]]. Non si sa molto delle loro origini, ma siccome verso la fine della [[repubblica romana|repubblica]] era divenuta consuetudine per le famiglie nobili ricondurre le loro origini agli dei e agli eroi dei tempi antichi, sembrò naturale che una famiglia legata alla ''[[gens Iulia]]'' e dalla quale discendeva l'imperatore Augusto fosse di nobili e antiche origini. Lo storico [[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]] scrisse a proposito della famiglia nel suo ''De vita Caesarum'':
 
{{quote|'''1.''' Molti particolari confermano che la famiglia Ottavia era stata un tempo una delle più cospicue di [[Velitrae]]. Infatti uno dei quartieri più popolosi della città già da un po' si chiamava Ottavio, inoltre si mostrava un'ara consacrata ad un Ottavio che, quando era comandante supremo durante una guerra contro i vicini, all'annuncio di una improvvisa incursione dei nemici, proprio mentre stava facendo sacrifici a [[Marte (divinità)|Marte]], tolse dal fuoco, ancora semicrude le interiora delle vittime e le fece a pezzi, dopo di che attaccò battaglia e ne uscì vincitore. Vi era anche un decreto ufficiale che stabiliva, da allora in poi, di sacrificare le interiora a Marte in quel modo e di portare agli Ottavii i resti delle vittime.'''2.''' Questa famiglia, che il re [[Tarquinio Prisco]] aveva ammesso al Senato tra quelle di secondo rango e che poi [[Servio Tullio]] aveva elevato al [[patrizio (storia romana)|patriziato]], con il passare dei secoli ritornò plebea, quindi, dopo un lungo intervallo, fu reintegrata nella sua antica dignità dal [[Gaio Giulio Cesare|divino Giulio]]. Il primo dei suoi membri ad ottenere una carica con il suffragio del popolo fu C. Rufo. Costui, divenuto poi questore, ebbe due figli, Gneo e Gaio: essi diedero vita a due rami della famiglia degli Ottavii, che ebbero destini diversi. Gneo e tutti quelli che discesero via via da lui esercitarono le più alte cariche, mentre Caio e i suoi discendenti, vuoi per caso, vuoi volontariamente, rimasero nell'ordine equestre fino al padre di Augusto. Il bisavolo di Augusto, durante la seconda guerra punica, servì in Sicilia come tribuno militare agli ordini del comandante Emilio Papo. Il nonno si limitò alle cariche municipali e visse la sua vecchiaia felicemente, con un cospicuo patrimonio a disposizione. Queste notizie, tuttavia, ci vengono da altre fonti, perché Augusto dice semplicemente di venire da famiglia equestre, antica e agiata, nella quale il primo senatore fu suo padre. [[Marco Antonio]] gli rimproverava di aver avuto come bisavolo un liberto, un funaiolo della contrada di Turi, e per nonno un agente di cambio. Di più non ho potuto sapere sugli antenati paterni di Augusto.|[[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]], ''De vita Caesarum'', ''Augustus''|'''1.''' Gentem Octaviam Velitris praecipuam olim fuisse, multa declarant. Nam et vicus celeberrima parte oppidi iam pridem Octavius vocabatur et ostendebatur ara Octavio consecrata, qui bello dux finitimo, cum forte Marti rem divinam faceret, nuntiata repente hostis incursione, semicruda exta rapta foco prosecuit, atque ita proelium ingressus victor redit. Decretum etiam publicum extabat, quo cavebatur ut in posterum quoque simili modo exta Marti redderentur, reliquiaeque ad Octavios referrentur. '''2.''' Ea gens a Tarquinio Prisco rege inter minores gentis adlecta in senatum, mox a Servio Tullio in patricias traducta, procedente tempore ad plebem se contulit, ac rursus magno intervallo per Divum Iulium in patriciatum redit. Primus ex hac magistratum populi suffragio cepti C. Rufus. Is quaestorius CN. et C. procreavit, a quibus duplex Octaviorum familia defluxit conditione diversa. Siquidem Gnaeus et deinceps ab eo reliqui omnes functi sunt honoribus summis. At Gaius eiusque posteri, seu fortuna seu voluntate, in equestri ordine constiterunt usque ad Augusti patrem. Proavus Augusti secundo Punico bello stipendia in Sicilia tribunus militum fecit Aemilio Papo imperatore. Avus municipalibus magisteriis contentus abundante patrimonio tranquillissime senuit. Sed haec alii; ipse Augustus nihil amplius quam equestri familia ortum se scribit vetere ac locuplete, et in qua primus senator pater suus fuerit. M. Antonius libertinum ei proavum exprobrat, restionem e pago Thurino, avum argentarium. Nec quicquam ultra de paternis Augusti maioribus repperi.|lingua=la}}
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Gneo Ottavio Rufo
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[[edile (storia romana)|edile]] nel [[206 a.C.]]<br>[[pretore (storia romana)|pretore]] del [[205 a.C.]]<br>governatore della [[Sardegna]]
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[[Gneo Ottavio (console 165 a.C.)|Gneo Ottavio]]
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[[Gneo Ottavio (console 128 a.C.)|Gneo Ottavio]]
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GneoMarco Ottavio
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[[Marco Ottavio]]
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[[Lucio Ottavio]]
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console nel [[7775 a.C.]]
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[[Gneo Ottavio (console 76 a.C.)|Gneo Ottavio]]
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[[Marco Ottavio]]
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<span style="font-size: x-small; font-style: italic; font-weight: normal; line-height:10px;"><br />•
1.[[Marco Claudio Marcello (nipote di Augusto)|Marco Claudio Marcello]]<br />•
2.[[Marco Vipsanio Agrippa]]<br />•
3.[[Tiberio]]
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==Membri della ''gens''==
=== Octavii Rufi ===
*[[Gneo Ottavio Rufo]], primo membro della ''gens'' a ricoprire una magistratura ([[questore (storia romana)|questore]] intorno al [[230 a.C.]])<ref>Svetonio, ''De vita caesarum'', Libro II (Augusto), 2.</ref>.
*[[Gneo Ottavio (pretore)|Gneo Ottavio]], [[edile (storia romana)|edile]] nel [[206 a.C.]] e [[pretore (storia romana)|pretore]] nel [[205 a.C.]] durante la [[seconda guerra punica]], fu governatore della [[Sardegna (provincia romana)|Sardegna]] e catturò ottanta navi da carico cartaginesi. Dopo la battaglia di Zama [[Publio Cornelio Scipione|Scipione]] gli ordinò di marciare su [[Cartagine]]<ref name=SmithIII_6>{{cita|Smith|p. 6|cidSmithIII}}.</ref>.
*Gaio Ottavio, il figlio più giovane di Gneo Ottavio, rimase un ''[[Ordine equestre|eques]]'' senza ambire a cariche di rango maggiore.
*[[Gaio Ottavio (tribuno 216 a.C.)|Gaio Ottavio]], figlio del precedente, fu ''[[tribunus militum]]'' nel [[216 a.C.]] durante la seconda guerra punica, sopravvisse alla battaglia di Canne e nel [[205 a.C.]] operò in Sicilia agli ordini del pretore Lucio Emilio Papo.<ref name=SmithIII_9>{{cita|Smith|p. 9|cidSmithIII}}.</ref>.
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*[[Ottavia minore]], figlia minore di Gaio e sorella di Augusto; sposò dapprima il console [[Gaio Claudio Marcello (minore)|Gaio Claudio Marcello]] e poi Marco Antonio.
*[[Augusto|Gaio Ottavio]], il primo imperatore romano. Fu adottato da Cesare nel suo testamento e nominato ''Augustus'' dal Senato nel [[27 a.C.]]
*Ottavio Rufo, amico di [[Plinio il giovaneGiovane]]<ref>Plinio, ''Epistulae'', I,7, II,10 e IX,38.</ref>.
 
=== Octavii Liguri ===
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=== Octavii Lenati ===
*[[Marco Ottavio Lenate Curziano]], uomo eminente, uno dei difensori di [[Marco Emilio Scauro (pretore 56 a.C.)|Marco Emilio Scauro]] durante il processo del [[54 a.C.]]
*[[Gaio Ottavio Lenate]], ''[[curator aquarum]]'' dal [[34]] al [[38]] durante i regni di [[Tiberio]] e di [[Caligola]]<ref>Frontino, ''De aquis'', 102.</ref>.
*[[Sergio Ottavio Lenate Ponziano]], che fu console nel [[131]].
 
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== Bibliografia ==
;Fonti primarie
* [[Cassio Dione]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]''
* [[Cicerone]], ''[[Brutus (Cicerone)|Brutus]]''
* [[Cicerone]], ''[[De officiis]]''
* [[Cicerone]], ''[[De oratore]]''
* [[Cicerone]], ''[[Epistulae ad Atticum]]''
* [[Cicerone]], ''[[Filippiche (Cicerone)|Filippiche]]''
* [[Cicerone]], ''[[Pro Cluentio]]''
* [[Cicerone]], ''[[Verrine]]''
* [[Dionigi di Alicarnasso|Dionigi]], ''[[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]]''
* [[Sesto Giulio Frontino|Frontino]], ''[[De aquisaquaeductu urbis Romae]]''
* [[Sesto Giulio Frontino|Frontino]], ''[[Strategemata]]''
* [[Macrobio]], ''Saturnalia''
* [[Masurio Sabino]], ''Memoralia''
* [[Plinio il giovane|Plinio]], ''Epistulae''
* [[Plutarco]], ''[[Vite parallele]]''
* [[Sallustio]], ''[[Bellum Iugurthinum]]''
* [[Seneca]], ''[[Epistulae morales ad Lucilium]]''
* [[Servio Mario Onorato]], ''Commentarii in Vergilii Aeneidos libros''
* [[Svetonio]], ''[[De vita caesarum]]''
* [[Svetonio]], ''[[De viris illustribus (Svetonio)|De viris illustribus]]''
* [[Tacito]], ''[[Annales (Tacito)|Annales]]''
* [[Tacito]], ''[[Historiae (Tacito)|Historiae]]''
* [[Tito Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]''
* [[Valerio Massimo]], ''[[Factorum et dictorum memorabilium libri IX]]''
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;Fonti secondarie
* {{citaCita libro |autore=[[William| Smith (lessicografo)|William Smith]] |titolo=[[Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology,]] |volume=I vol. I| anno=1849 |Londoncittà=Londra |editore=Taylor, Walton and& Maberly|wkautore=William Smith (lessicografo)|cid=cidSmithI}}
 
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Gens Octavia}}
 
{{Portale|antica Roma|Età augustea}}
 
[[Categoria:Octavii| ]]
[[Categoria:GensGentes romane|Octavia]]