Cambiamento climatico: differenze tra le versioni

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[[File:The Earth seen from Apollo 17.jpg|thumb|250px|La [[Terra]] e la sua [[atmosfera terrestre|atmosfera]] vista dall'[[Apollo 17]].]]
In [[climatologia]], con il terminei '''cambiamenti o mutamenti climatici''' (in ingleseo '''climatemutamenti changeclimatici''') si indicanosono le variazioni del [[clima]] della [[Terra]], ovverocioè le variazioni a diverse scale spaziali (regionale, continentale, emisferica e globale) e storico-temporali (decennale, secolare, millenaria e ultramillenariaultra millenaria) didei unoparametri statistici (valor medio, minimo, massimo, varianza, etc.) relativi a una o più parametrigrandezze ambientalidi ecarattere climaticiclimatico neio loroambientale, valoriad mediesempio: [[temperatura|temperature]] (media, massimapressione e minima)composizione chimica dell'atmosfera, [[Precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]], [[nube|nuvolosità]], temperaturetemperatura degli [[oceani]], distribuzione e sviluppo di [[Plantae|piante]] e animali.
 
==Generalità Descrizione ==
=== Definizioni ===
La [[Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici]] (''United Nations Framework Convention on Climate Change'' o UNFCCC) utilizza il termine "mutamenti climatici" solo per riferirsi ai cambiamenti climatici prodotti dall'uomo e quello di "[[variabilità climatica]]" per quello generato da cause naturali. In alcuni casi, per riferirsi ai mutamenti climatici di origine antropica si utilizza l'espressione "mutamenti climatici antropogenici". Secondo il ''Glossario''<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/glossario/|titolo=Glossario-Enciclopedia Treccani|sito=Treccani.it|accesso=18 marzo 2023}}</ref> ''Dinamico ISPRA-CATAP'', per "cambiamenti climatici" si intende qualsiasi cambiamento di clima attribuito direttamente o indirettamente ad attività umane, il quale altera la composizione dell'atmosfera mondiale e si aggiunge alla variabilità naturale del clima osservata in periodi di tempo comparabili.
 
=== Esempi ===
A volte questo termine viene utilizzato come sinonimo di [[riscaldamento globale]], ma in realtà genericamente esso comprenderebbe in sé anche le fasi di [[raffreddamento globale]] e la modifica dei regimi di [[precipitazioni|precipitazione]]. La [[Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici]] (''United Nations Framework Convention on Climate Change'' o UNFCCC) utilizza il termine ''mutamenti climatici'' solo per riferirsi ai cambiamenti climatici prodotti dall'uomo e quello di ''[[variabilità climatica]]'' per quello generato da cause naturali. In alcuni casi, per riferirsi ai mutamenti climatici di origine antropica si utilizza l'espressione ''mutamenti climatici antropogenici''. Grazie alla [[paleoclimatologia]], la scienza che studia il clima passato della Terra, si sa infatti che la storia climatica della Terra attraversa continue fasi di cambiamenti climatici più o meno rapidi e più o meno ciclici, passando da [[era glaciale|Ere Glaciali]] ad Ere Interglaciali (considerando milioni di anni), da [[glaciazioni|Periodi glaciali]] a Periodi interglaciali (considerando migliaia di anni), da momenti di raffreddamento a momenti di riscaldamento (considerando decine e centinaia di anni).
[[File:SurfaceTemperature.jpg|thumb|upright=0.9|350px|Distribuzione della [[temperatura]] sulla superficie terrestre. In rosso le aree a temperatura più elevata, in blu le aree a temperatura meno elevata]]
Alcuni esempi di cambiamento climatico sono il [[riscaldamento globale]], il [[raffreddamento globale]] e la modifica dei regimi di [[precipitazioni|precipitazione]]. Grazie alla [[paleoclimatologia]] (la scienza che studia il clima passato della Terra), si sa che la storia climatica della Terra attraversa continue fasi di cambiamenti climatici più o meno rapidi e più o meno ciclici, passando da [[era glaciale|Ere glaciali]] a Ere interglaciali (considerando milioni di anni), da [[glaciazioni|Periodi glaciali]] a Periodi interglaciali (considerando migliaia di anni), da momenti di raffreddamento a momenti di riscaldamento (considerando decine e centinaia di anni).
 
Nello studio dei mutamenti climatici bisogna considerare questioni pertinenti ai più diversi campi [[Scienza|scientifici]], dunque con caratteristiche tipiche di interdisciplinarità: [[Meteorologia]], [[Fisica]], [[Oceanografia]], [[Chimica]], [[Astronomia]], [[Geografia]], [[Geologia]] e [[Biologia]] comprendono molti aspetti correlati a questo problema, che può essere quindi considerato squisitamente di ambito multidisciplinare. Molti dei parametri che influenzano il clima sono in lento, ma continuo mutamento ([[attività solare]], caratteristiche atmosferiche, parametri interni o esterni al pianeta,.. ecc.) tanto che il clima di per sé, sul medio-lungo periodo, non è mai puramente statico, ma sempre in cambiamento, più o meno lento, alla ricerca di un nuovo equilibrio all'interno del sistema climatico passando da fasi più calde a fasi più fredde. Quando un mutamento climatico avviene a scala temporale ristretta, ad esempio annuale, si parla più propriamente di "[[anomalia climatica]]", tipicamente rientrante all'interno della [[variabilità climatica]] se non addirittura nella [[variabilità meteorologica]] della [[circolazione atmosferica]] ([[anomalia meteorologica]]).
 
=== Studi ===
In generale nello studio di un cambiamento climatico si evidenziano due distinte fasi: la rilevazione (''detection'') dell'avvenuto mutamento climatico, in genere facendo riferimento all'analisi statistica di [[serie storica|serie storiche]] dei dati atmosferici che costituiscono dunque le evidenze sperimentali, e l'attribuzione (''attribution'') delle cause di tale mutamento, sulla scorta di studi mirati, che possono essere dunque naturali e/o antropiche. In base a questi studi si evidenzia una causa naturale fino al secolo scorso ma, per gli ultimi 150 anni, la [[comunità scientifica]] li ritiene dovuti all'azione dell'uomo, sotto forma di alterazione dell'[[effetto serra]]. In particolare secondo il 5° Report sui cambiamenti climatici dell'[[Intergovernmental Panel on Climate Change]] (IPCC), "''Il riscaldamento del sistema climatico è inequivocabile, e, dal 1950, molti dei cambiamenti osservati sono senza precedenti nei precedenti decenni e millenni. L'atmosfera e gli oceani si sono riscaldati, la massa di neve e ghiaccio è diminuita, il livello del mare è aumentato, e le concentrazioni di gas ad effetto serra sono aumentate''".<ref>[[IPCC Fifth Assessment Report - Working Group I]].</ref> Le conseguenze sulla comprensione o meno dei problemi correlati ai mutamenti climatici hanno profonde influenze sulla società umana, che deve confrontarsi con essi anche dal punto di vista [[economia|economico]] e [[politica|politico]].
Nello studio dei mutamenti climatici bisogna considerare questioni pertinenti ai più diversi campi [[Scienza|scientifici]], dunque con caratteristiche tipiche di interdisciplinarità: [[meteorologia]], [[fisica]], [[oceanografia]], [[chimica]], [[astronomia]], [[geografia]], [[geologia]] e [[biologia]] comprendono molti aspetti correlati a questo problema, che può essere quindi considerato squisitamente di ambito multidisciplinare. In generale nello studio di un cambiamento climatico si evidenziano due distinte fasi: la rilevazione dell'avvenuto mutamento climatico, in genere facendo riferimento all'analisi statistica di [[serie storica|serie storiche]] dei dati atmosferici che costituiscono dunque le evidenze sperimentali, e l'attribuzione delle cause di tale mutamento, sulla scorta di studi mirati, che possono essere dunque naturali e/o antropiche.
 
In base a questi studi si evidenzia una causa naturale fino al secolo scorso ma, a partire dalla metà del XX secolo, la [[comunità scientifica]] li ritiene dovuti all'azione dell'uomo, sotto forma di alterazione dell'[[effetto serra]]. In particolare secondo il 5º Report sui cambiamenti climatici del [[Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico]] (IPCC), "''Il riscaldamento del sistema climatico è inequivocabile, e, dal 1950, molti dei cambiamenti osservati sono senza precedenti nei precedenti decenni e millenni. L'atmosfera e gli oceani si sono riscaldati, la massa di neve e ghiaccio è diminuita, il livello del mare è aumentato, e le concentrazioni di gas a effetto serra sono aumentate''".<ref name=ar5>{{Cita|Climate Change 2013: The Physical Science Basis}}.</ref> Le conseguenze sulla comprensione o meno dei problemi correlati ai mutamenti climatici hanno profonde influenze sulla società umana, che deve confrontarsi con essi anche dal punto di vista [[economia|economico]] e [[politica|politico]].
== Cause dei mutamenti climatici ==
[[File:Climate change-es.svg|thumb|upright=1.5|left|Schema illustrativo dei principali fattori che provocano i mutamenti climatici terrestri: '''variazioni nell'orbita terrestre'''; '''variazioni nell'attività solare'''; '''attività dei vulcani e impatti di meteoriti'''; '''l'uomo''', in particolare con l'attività industriale e l'emissione di [[gas serra]].]]
[[File:SurfaceTemperature.jpg|thumb|upright=0.9|Distribuzione della temperatura sulla superficie terrestre. In rosso le aree a temperatura più elevata, in blu le aree a temperatura meno elevata.]]
Il [[clima]] è lo stato medio del [[tempo atmosferico]] ad una determinata scala temporale (almeno 30 anni). Su di esso influiscono molti fattori; di conseguenza, le variazioni in questi ultimi provocano i mutamenti climatici: variazioni nell'[[attività solare]], nella [[composizione atmosferica]], nella disposizione dei [[continente|continenti]], nelle [[corrente oceanica|correnti oceaniche]] o nell'[[orbita|orbita terrestre]] possono modificare la distribuzione dell'energia e il [[bilancio radiativo terrestre]], alternando così il clima planetario.
 
Il 4 settembre 2024 è stato pubblicato uno studio di World Weather Attribution da parte di Scienziati provenienti da [[Italia]], [[Paesi Bassi]], [[Svezia]], [[Regno Unito]], [[Commissione Europea]] e [[Stati Uniti]] che hanno utilizzato metodi peer-reviewed pubblicati per valutare se e in che misura il cambiamento climatico ha influenzato la siccità di 12 mesi nelle due isole (1) [[Isola di Sicilia|Sicilia]] e (2) [[Isola di Sardegna|Sardegna]]. L’analisi del World Weather Attribution ha rivelato che, senza gli effetti del riscaldamento di origine antropica, la siccità su entrambe le isole Sicilia e Sardegna, oggetto dello studio, non sarebbe stata classificata come “estrema”.<ref>{{Cita web|url=https://www.worldweatherattribution.org/climate-change-key-driver-of-extreme-drought-in-water-scarce-sicily-and-sardinia/|titolo=https://www.worldweatherattribution.org/climate-change-key-driver-of-extreme-drought-in-water-scarce-sicily-and-sardinia/}}</ref>
Queste influenze possono classificarsi in esterne e interne alla Terra. Quelle esterne sono anche denominate '''forzanti''' in quanto normalmente effettuano un'azione sistematica sul clima, sebbene vi siano fenomeni di tipo aleatorio quali gli impatti [[meteorite|meteoritici]].
 
== Cambiamenti climatici nel passato ==
L'influenza antropica sul clima in molti casi è considerata una forzante esterna in quanto la sua influenza è più sistematica che caotica, ma è anche certo che l'uomo appartiene alla [[biosfera]] terrestre e si può dunque considerare un'influenza interna secondo quale criterio venga applicato.
{{vedi anche|Paleoclimatologia}}
[[File:Egeved.JPG|thumb|upright=1.1|Sezione di un albero per studi di [[paleoclimatologia]]]]
Gli studi sul [[clima]] delle epoche preistoriche ([[Paleoclimatologia|paleoclima]]) si effettuano studiando i [[registro fossile|registri fossili]], accumuli di [[sedimento|sedimenti]] nei fondali marini, le inclusioni di aria nei [[ghiacciaio|ghiacciai]], i segnali [[erosione|erosivi]] nelle [[roccia|rocce]] e gli anelli di crescita degli [[albero|alberi]]. Sulla base di questi dati si è potuto redigere una storia climatica recente relativamente precisa e una storia climatica preistorica con una precisione più scarsa a causa delle poche fonti. Studiando il [[Paleoclimatologia|clima del passato]] si è potuto notare che la Terra ha attraversato continue fasi di cambiamento del suo clima, fasi più o meno rapide e più o meno cicliche.
 
Analizzando i cambiamenti lenti del clima, che avvengono in milioni di anni, si nota un continuo alternarsi di [[Ere glaciali]] ed Ere Interglaciali<ref>{{Cita web|url=https://www.focus.it/scienza/scienze/ere-glaciali-del-nostro-Pianeta|titolo=Le ere glaciali del nostro Pianeta|autore=Luigi Bignami|sito=Focus.it|lingua=it|dataarchivio2=19 dicembre 2021}}</ref> ossia milioni di anni più freddi in cui esistono ghiacciai sulla superficie terrestre alternati a milioni di anni più caldi in cui non c'è traccia di ghiacciai sulla Terra. Studiando i cambiamenti medi del clima, che avvengono in migliaia di anni, si nota l'alternarsi di [[Periodi glaciali]] e Periodi Interglaciali, ossia migliaia di anni in cui si ha una grande estensione dei ghiacciai sulla terraferma (viene ricoperta gran parte dei continenti) alternati a migliaia di anni in cui si ha una piccola estensione dei ghiacci (vengono ricoperte solo le regioni polari).
Fra le cause interne si riscontrano un gran numero di fenomeni né sistematici né caotici. A questo gruppo appartengono anche i fattori che amplificano o diminuiscono le variazioni in corso sotto forma di ''feedback'' retroattivi. A causa di tutti questi fattori il clima è considerato un [[sistema complesso]]. A seconda del tipo dei fattori dominanti, la variazione del clima è sistematica o caotica. Per questo dipende in particolar modo dalla [[scala temporale]] a cui si osserva la variazione poiché possono riscontrarsi variazioni regolari di bassa frequenza nascoste in variazioni caotiche di alta frequenza o viceversa.
 
Studiando i cambiamenti brevi del clima, che avvengono in centinaia o decine di anni, si nota l'alternarsi di momenti di [[Raffreddamento globale|raffreddamento del clima]], con un generale abbassamento delle temperature, alternati a momenti di riscaldamento del clima con un generale innalzamento delle temperature. In base a questa suddivisione del clima terrestre attualmente è in corso l'ultima Era Glaciale incominciata circa tre milioni di anni fa e ci troviamo in un Periodo interglaciale, ossia in un periodo di piccola estensione dei ghiacciai con un arretramento generale incominciato circa 10&nbsp;000 anni fa. Man mano che si retrocede nel tempo i dati si riducono, per cui la [[climatologia]] ha necessità di servirsi di [[modello (scienza)|modelli]] di simulazione del clima passato e futuro.
=== Influenze esterne ===
==== Attività solare ====
[[File:Solar-cycle-data.png|thumb|upright=0.9|Variazione dell'irraggiamento solare negli ultimi 30 anni (la linea rossa indica la media annuale, quella gialla i valori giornalieri). Su circa 1366 watt totali, l'oscillazione è di pochi [[watt]].]]
{{vedi anche|Ciclo undecennale dell'attività solare}}
 
=== Gas serra come regolatori del clima ===
La temperatura media della Terra dipende, in gran misura, dall'[[attività solare]] la cui variabilità influisce sul clima terrestre sia direttamente con la variazione del [[flusso di radiazione]] emesso dal Sole verso la Terra e sia indirettamente a causa dei feedback climatici terrestri ad essa collegati (variazione dell'annuvolamento, precipitazioni, flusso dei raggi cosmici...). Da sola la variazione del flusso energetico, che varia lentamente nel tempo, non è considerata un contributo importante per la variabilità climatica. Questo avviene perché il [[Sole]] è una [[stella]] di [[classificazione stellare|tipo G]] in fase di [[sequenza principale]], risultando quindi molto stabile. Tuttavia il flusso radiativo è il motore dei [[fenomeni atmosferici]] poiché apporta all'[[atmosfera]] l'energia necessaria perché essi si producano. Quindi piccole variazioni nell'attività solare possono apportare più grandi variazioni in alcuni importanti fenomeni legati al clima (evaporazione degli oceani, copertura nuvolosa, precipitazioni...).
{{vedi anche|Effetto serra}}
[[File:Carbon-dioxide-3D-balls.png|thumb|upright=1.1|[[Modello ad asta e sfera]] di una [[molecola]] di [[anidride carbonica]] (CO<sub>2</sub>), uno dei gas responsabili dell'[[effetto serra]]]]
I vari [[gas serra]] hanno un ruolo importante nel clima poiché attraverso l'[[effetto serra]] regolano il flusso di energia trattenuto nell'atmosfera terrestre e contribuiscono a mantenere costanti i parametri climatici reagendo nelle fasi di riscaldamento e raffreddamento climatico. Gli scenari previsti postulano che, mentre il pianeta si riscalda, le [[calotta polare|calotte polari]] si fondono e poiché la [[neve]] ha un'elevata [[albedo]] (cioè riflette verso lo spazio la maggior parte della radiazione che riceve), la diminuzione delle calotte polari comporterà un ulteriore aumento delle temperature. Inoltre, il riscaldamento dei mari comporterà una maggiore [[evaporazione]] e poiché il [[vapore acqueo]] è anch'esso un gas serra, si produrrà un "effetto amplificatore". Di contro, un aumento della nuvolosità dovuto alla maggiore evaporazione contribuirà all'aumento dell'albedo e quindi, teoricamente, a un [[raffreddamento globale]].
 
=== Il paradosso del Sole debole ===
Peraltro, nel lungo periodo le variazioni del flusso radiativo divengono percettibili poiché il Sole aumenta la sua [[luminosità (astronomia)|luminosità]] con una proporzione del 10% ogni miliardo di anni. Per questo, sulla Terra primitiva che permise la nascita della [[vita]], 3,8 miliardi di anni fa, la luminosità solare era del 70% rispetto a quella attuale. Attualmente la [[costante solare]] alle soglie dell'atmosfera è di circa 1366 W/m² con variazioni di appena 0,1% misurate dai satelliti in orbita negli ultimi 40 anni in relazione ai [[ciclo solare|cicli solari]].
A partire dai modelli di [[evoluzione stellare]] si può calcolare con relativa precisione la [[variazione solare|variazione della luminosità solare]] nel lungo periodo, per cui si sa che, nel primo periodo dell'esistenza della [[Terra]], il [[Sole]] emetteva il 70% dell'energia attuale e la [[bilancio radiativo terrestre|temperatura di equilibrio]] teorica terrestre calcolata era di -41&nbsp;°C. Ciò nonostante, si hanno prove dell'esistenza degli [[oceano|oceani]] e della [[vita]] da 3,8 miliardi di anni, per cui il cosiddetto [[paradosso]] del Sole debole, a prima vista del tutto incompatibile con la vita e la presenza di acqua allo stato liquido, si può risolvere ammettendo un'[[atmosfera]] la cui [[Concentrazione (chimica)|concentrazione]] di CO<sub>2</sub> fosse {{Senza fonte|centinaia di volte}} superiore rispetto a quella attuale, cioè con un [[effetto serra]] superiore e quindi un riscaldamento inesorabile.
 
=== Appare la vita sulla Terra ===
Secondo alcuni ricercatori, le variazioni nel [[campo magnetico solare]] e le correlate emissioni di [[vento solare]] sono importanti, poiché l'interazione dell'alta atmosfera terrestre con le particelle provenienti dal Sole può generare reazioni chimiche in un senso o nell'altro, modificando la composizione dell'aria e soprattutto la presenza di nuclei di condensazione necessari alla formazione delle nubi.{{citazione necessaria}}
[[File:Leaf_1_web.jpg|thumb|upright=1.1|Foglia, parte della pianta in cui avviene la [[fotosintesi]]]]
Con l'apparizione delle [[Plantae|piante]], nella Terra ebbe inizio la [[fotosintesi]]. Le piante assorbono CO<sub>2</sub> ed emettono [[Ossigeno|O<sub>2</sub>]]. L'accumulo di quest'ultimo nell'atmosfera favorì l'apparizione degli [[animale|animali]], che lo utilizzano per [[Respirazione (fisiologia comparata)|respirare]], emettendo CO<sub>2</sub>. Attualmente le foreste tropicali occupano la regione equatoriale del pianeta e tra l'Equatore e il Polo si ha una differenza termica di 50&nbsp;[[Celsius|°C]]. 65 milioni di anni fa la temperatura era di 8&nbsp;°C superiore rispetto a quella attuale e la differenza termica tra l'Equatore e il Polo era di pochi gradi.
 
=== Effetto serra nel passato ===
In generale si sospetta che variazioni dell'attività solare possano aver determinato le variazioni climatiche su scala ultracentenaria nel recente passato evidenziate dai dati climatici indiretti (proxy data)(vedi [[Minimo di Maunder]] e [[Optimum Climatico]]).{{citazione necessaria}}
L'atmosfera ha dunque un ruolo determinante sul clima: se non esistesse, la temperatura sulla Terra sarebbe di -20&nbsp;°C; ma essa si comporta in modo differente in funzione della [[lunghezza d'onda]] della [[radiazione]] incidente. Il Sole, per la sua [[temperatura]] di circa 6000 [[Kelvin|K]] emette fondamentalmente a 0,5&nbsp;[[micron|μm]] e l'atmosfera lascia passare la radiazione. La Terra ha una temperatura molto inferiore e riemette parte della radiazione ma a una lunghezza d'onda molto più ampia, di circa 15&nbsp;μ[[m]], per i quali l'atmosfera non è più trasparente, ma opaca. La [[anidride carbonica|CO<sub>2</sub>]] che è attualmente contenuta nell'atmosfera, in una concentrazione di 400&nbsp;[[Concentrazione (chimica)|p.p.m.]]<ref>{{Cita web|url=https://www.co2.earth/|titolo=Earth's CO2 Home Page|sito=CO2.Earth|lingua=en|accesso=18 febbraio 2017}}</ref>, assorbe questa radiazione, così come il [[vapore acqueo]]. Il risultato è che l'atmosfera si riscalda e restituisce alla Terra parte di questa energia per cui la temperatura superficiale media è di circa 15&nbsp;°C, valore molto diverso da quello d'equilibrio senza atmosfera. Questo fenomeno è denominato [[effetto serra]] e permette la vita sulla terra.
 
Lo studio di quale fosse in passato la composizione dell'atmosfera viene oggi condotto a partire dalle bolle d'aria intrappolate nei ghiacci polari e nei campioni di sedimenti marini; si è così osservato che le concentrazioni di CO<sub>2</sub>, [[metano]] e altri gas serra sono fluttuate nel corso delle ere. Non si conoscono le cause esatte per cui si sono prodotte queste variazioni, sebbene ci siano varie ipotesi di lavoro. Il bilancio è complesso poiché, sebbene si conoscano i fenomeni di assorbimento e di emissione della CO<sub>2</sub>, la loro interazione è difficilmente calcolabile.
 
=== Glaciazioni del Pleistocene ===
[[File:Ice Age Temperature de.png|thumb|upright=1.1|I cicli di glaciazione e periodi interglaciali secondo i carotaggi]]
La specie umana apparve circa tre milioni di anni fa. All'inizio del pleistocene, circa due milioni di anni la Terra si trovava in un [[periodo glaciale]], in cui gran parte dei continenti dell'emisfero settentrionale, per esempio l'[[America del Nord]] e l'[[Europa]], erano coperte dai ghiacci. In Europa sono state riconosciute cinque fasi glaciali, dalla più antica alla più recente: Donau, Gunz, Mindel, Riss e Wurm, intervallate da altrettanti fasi interglaciali. Il [[periodo interglaciale]] in cui viviamo è incominciato circa 15&nbsp;000 anni fa.
Il miglioramento delle condizioni termiche coincise con il passaggio dal periodo [[Paleolitico]] a quello [[Neolitico]], circa 5&nbsp;000 anni fa.
 
Nel [[1941]] il [[matematico]] e [[astronomo]] [[Serbia|serbo]] [[Milutin Milanković]] propose la teoria per cui le variazioni orbitali della [[Terra]] causarono le glaciazioni del [[Pleistocene]]. Calcolò l'[[insolazione]] nelle alte [[latitudine|latitudini]] dell'emisfero nord nel passare delle [[stagione|stagioni]]. La sua tesi afferma che è necessaria l'esistenza di estati fresche, e non di inverni rigidi, perché incominci un periodo glaciale. La sua teoria non fu accettata fino agli inizi degli [[anni 1950|anni cinquanta]], quando [[Cesare Emiliani]], che lavorava in un laboratorio dell'[[Università di Chicago]], presentò la prima dissertazione completa che mostrava l'avanzata e la retrocessione dei ghiacciai durante le ultime glaciazioni. Questi risultati furono ottenuti analizzando successioni sedimentarie marine, ovvero confrontando il contenuto dell'[[isotopo]] pesante dell'[[ossigeno]] (<sup>18</sup>O) con l'ossigeno-16 (<sup>16</sup>O) nei microfossili contenuti nei [[sedimenti]].
 
=== Periodo caldo romano ===
{{vedi anche|Periodo caldo romano}}
Il [[periodo caldo romano]], o Optimum climatico romano, fu un periodo di clima insolitamente caldo in Europa e nell'Atlantico settentrionale che andò dal 250 a.C. circa al 400 d.C. La locuzione apparve per la prima volta in una tesi di dottorato del 1995 e divenne in seguito popolare per un articolo scientifico pubblicato su Nature nel 1999.
 
=== Optimum climatico medioevale ===
{{vedi anche|Optimum climatico medioevale}}
[[File:2000+ year global temperature including Medieval Warm Period and Little Ice Age - Ed Hawkins.svg|thumb|upright=1.1|Andamento della temperatura negli ultimi 2000 anni secondo diversi studi: l'andamento degli ultimi 1000 anni è noto come ''hockey stick'' per via della somiglianza con la forma di una [[Bastone da hockey su ghiaccio|mazza da hockey]].]]
Il [[Periodo caldo medievale]] (PCM, in [[lingua inglese|inglese]] ''Mediaeval Warm Period'', MWP), o optimum climatico medievale, fu un periodo di inusuale clima relativamente caldo, nella regione [[Oceano Atlantico|del nord Atlantico]], durato circa 500 anni dal [[IX secolo|IX]] al [[XIV secolo]]. Il periodo caldo medievale è spesso invocato nelle discussioni attuali sul [[riscaldamento globale]] che interessa il [[clima terrestre]] dal [[XXI secolo]]. Alcuni si riferiscono a eventi come il periodo caldo medievale per sostenere che le previsioni fatte da più parti sono un'enfatizzazione di fatti già accaduti in passato e poi regrediti. Le ricostruzioni della temperatura globale basate su proxy naturali sembrano però escludere che, in media, la temperatura della Terra fosse più calda durante il PCM che nel XXI secolo.<ref>{{Cita web |url=https://science.sciencemag.org/content/339/6124/1198.abstract |titolo=A Reconstruction of Regional and Global Temperature for the Past 11,300 Years |autore=Shaun A. Marcott}}</ref> Il dibattito sull'entità di tale riscaldamento, così come del successivo raffreddamento durante la [[Piccola era glaciale]], rimane tuttavia ancora aperto.<ref>Bradley, Raymond S. Climate System Research Center. "Climate of the Last Millennium." 2003. February 23, 2007. [http://stephenschneider.stanford.edu/Publications/PDF_Papers/Bradley.pdf]</ref>
 
=== Piccola era glaciale ===
{{vedi anche|Piccola era glaciale}}
La piccola era glaciale (PEG, in inglese ''Little Ice Age'', LIA) è un periodo della storia climatica dell'emisfero nord della Terra che, pur con una non totale convergenza degli studi, va dalla metà del XIV alla metà del XIX secolo<ref>{{Cita web |url=http://www.meteo.psu.edu/~mann/shared/articles/littleiceage.pdf |titolo=Little Ice Age |autore=Michael E Mann |accesso=26 gennaio 2019 |dataarchivio=18 luglio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110718072947/http://www.meteo.psu.edu/~mann/shared/articles/littleiceage.pdf |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita libro|capitolo=The cold Little Ice Age climate of about 1550 to 1800|H. H.| Lamb|Climate: Present, Past and Future|1977|volume=107|edizione= Grove 2004:4}}</ref><ref>{{cita web|url=http://earthobservatory.nasa.gov/Glossary/?mode=alpha&seg=l&segend=n|titolo=Glossario del Nasa Earth Observatory}}</ref><ref>{{Cita libro |titolo=London Encyclopaedia; Or, Universal Dictionary of Science, Art, Literature and Practical Mechanics: Comprising a Popular View of the Present State of Knowledge |url=http://books.google.it/books?id=4OlTAAAAYAAJ&pg=PA654&lpg=PA654&dq=very+cold+winter+1709&source=bl&ots=YZJJ_f |accesso=2 giugno 2018 |data=1829 |editore=Thomas Tegg|p=654 |lingua=en}}</ref> in cui si registrò un brusco abbassamento della temperatura media terrestre, per cause ancora dibattute (eruzioni vulcaniche, rapida afforestazione dei continenti europeo e americano, diminuzione dell'attività solare, o un insieme di queste cause). Un nome alternativo e più corretto per questo periodo è "Piccola età glaciale", a rimarcare il fatto che il lungo lasso di tempo di cui stiamo parlando non arriva a essere propriamente un'[[era (geologia)|era]] (ossia centinaia di milioni di anni). La PEG, climatologicamente parlando, è considerata una fase stadiale dell'attuale periodo interglaciale. Come nel caso dell'ottimo termico medioevale, le variazioni di temperatura hanno riguardato soprattutto l'emisfero settentrionale, e non tutta la Terra come invece nel caso del cambiamento climatico del XXI secolo<ref>{{Cita web |url=https://www.nature.com/articles/s41586-019-1401-2 |titolo=No evidence for globally coherent warm and cold periods over the preindustrial Common Era|autore=Raphael Neukomm}}</ref>.
 
== Cambiamenti climatici attuali ==
Il mantenimento della temperatura della [[biosfera]] [[Terra|terrestre]] attorno a valori medi adatti alla vita è dovuto principalmente all'azione combinata di cinque fattori:
#
# calore interno del pianeta;
# [[irraggiamento]] [[Sole|solare]], che fornisce l'energia per l'effetto serra ed elementi correlati alle variazioni dell'[[attività solare]] e delle [[macchie solari]];
# effetto delle correnti oceaniche e dell'evaporazione marina (e dei fenomeni a essa correlati);
# presenza dell'[[atmosfera]], che attenua gli sbalzi di temperatura giornalieri e stagionali;
# [[effetto serra]] naturale, che amplifica l'effetto termico dell'irraggiamento solare.
 
La variazione quantitativa di uno o più di questi fattori può causare un riscaldamento globale o raffreddamento globale dell'[[atmosfera]] e superficie terrestre.
 
A tali fattori naturali si aggiunge l'influenza dell'uomo che attraverso l'uso di [[combustibili fossili]] immette nell'atmosfera grandi quantità di CO<sub>2</sub>, metano e altri [[gas serra]] aumentando l'azione dell'effetto serra e generando un [[surriscaldamento climatico]] che aumenta la temperatura media globale della Terra, con conseguenze come [[Riscaldamento globale#Desertificazione|desertificazione]], [[Riscaldamento globale#Innalzamento, riscaldamento e acidificazione degli oceani|innalzamento ed inacidimento degli oceani]], [[Riscaldamento globale#Aumento di fenomeni atmosferici estremi|più frequenti fenomeni atmosferici estremi]].
 
L'entità e le conseguenze del fenomeno hanno portata tale che la questione viene chiamata anche [[crisi climatica]].
 
=== Riscaldamento globale ===
{{vedi anche|Riscaldamento globale}}
[[File:Instrumental_Temperature_Record.png|thumb|upright=1.1|Andamento della temperatura globale dal 1850]]
Con l'espressione ''riscaldamento globale'' (traduzione dall'[[Lingua inglese|inglese]] ''global warming'', tradotto talvolta con ''riscaldamento climatico'' o ''surriscaldamento climatico'') si indica il [[mutamenti climatici|mutamento del clima]] terrestre sviluppatosi a partire dall'inizio del [[XX secolo]] e tuttora in corso. La [[comunità scientifica]] attribuisce tale mutamento alle emissioni nell'[[atmosfera terrestre]] di crescenti quantità di [[gas serra]] (con conseguente incremento dell'[[effetto serra]]) e ad altri fattori tutti imputabili all'attività umana.<ref name="IPCCAR5WG1SPM">{{cita| IPCC (2013)| D.3 pag. 17: ''This evidence for human influence has grown since AR4. It is extremely likely that human influence has been the dominant cause of the observed warming since the mid-20th century''.|IPCCAR5WG1SPM}}</ref><ref name=cicap>[http://www.queryonline.it/2016/01/12/il-consenso-sul-clima/ Cicap]</ref>
 
==== Temperatura globale e anomalia termica ====
In base ai dati relativi al 2013 contenuti nel 5º rapporto del [[Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico]], i dati combinati della temperatura media globale della superficie della Terra e dell'oceano, calcolati con trend lineare, indicano un riscaldamento medio di 0,85&nbsp;°C nel periodo 1880-2012.<ref name=ar5/>
 
Nel 2014 si è raggiunto il record della temperatura media globale.<ref>[https://www.bbc.com/news/science-environment-46384067 ''Climate change: Where we are in seven charts and what you can do to help'', BBC news, 2 December 2018]</ref> L'allarme è particolarmente grave per l'Italia, che si sta scaldando più velocemente della media globale e di altre terre emerse del pianeta. Il nuovo record italiano raggiunto nel 2014 è stato di +1,45&nbsp;°C rispetto al trentennio 1971-2000.<ref>{{Cita web |url=http://www.italiaclima.org/approfondimenti-climatici/cosa-sta-succedendo-al-clima/ |titolo=I cambiamenti climatici in Italia, Italian Climate Network |accesso=13 febbraio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150213190345/http://www.italiaclima.org/approfondimenti-climatici/cosa-sta-succedendo-al-clima/ |urlmorto=sì }}</ref>
 
==== Il Global dimming degli anni 60-80 ====
{{vedi anche|Global dimming}}
Con la [[locuzione]] ''oscuramento globale'', o ''offuscamento globale'' (in [[lingua inglese|inglese]]: ''global dimming''), viene indicata la riduzione graduale dell'[[irraggiamento solare]] sulla [[superficie terrestre]], osservata a partire dagli [[anni 1950]]. Al rovescio è stato osservato un aumento di [[luminosità (fisica)|luminosità]] della [[Terra]] verso lo [[spazio (astronomia)|spazio]] tramite le apparecchiature ([[radiometro|radiometri]]) in dotazione ai [[satellite artificiale|satelliti artificiali]] in [[orbita]] proprio per l'aumentata [[riflettanza]] dell'[[atmosfera terrestre]].
 
== Cause ==
[[File:Climate change-es.svg|thumb|upright=1.1|Schema illustrativo dei principali fattori che provocano i mutamenti climatici terrestri: variazioni nell'orbita terrestre; variazioni nell'attività solare; attività dei vulcani e impatti di meteoriti; l'uomo, in particolare con l'attività industriale e l'emissione di [[gas serra]]]]
Il [[clima]] è lo stato medio del [[tempo atmosferico]] a una determinata scala temporale (almeno 30 anni) e su di esso influiscono molti fattori; di conseguenza, le variazioni in questi ultimi provocano i mutamenti climatici: variazioni nell'[[attività solare]], nella [[composizione atmosferica]], nella disposizione dei [[continente|continenti]], nelle [[corrente oceanica|correnti oceaniche]] o nell'[[orbita|orbita terrestre]] possono modificare la distribuzione dell'energia e il [[Bilancio energetico Sole-Terra|bilancio radiativo terrestre]], alternando così il clima planetario.
 
Queste influenze possono classificarsi in esterne e interne alla Terra. Quelle esterne sono anche denominate "forzanti" in quanto normalmente effettuano un'azione sistematica sul clima, sebbene vi siano fenomeni di tipo aleatorio quali gli impatti [[meteorite|meteoritici]]. L'influenza antropica sul clima in molti casi è considerata una forzante esterna in quanto la sua influenza è più sistematica che caotica, ma è anche certo che l'uomo appartiene alla [[biosfera]] terrestre e si può dunque considerare un'influenza interna secondo quale criterio venga applicato.
 
Fra le cause interne si riscontrano un gran numero di fenomeni né sistematici né caotici. A questo gruppo appartengono anche i fattori che amplificano o diminuiscono le variazioni in corso sotto forma di ''feedback'' retroattivi. A causa di tutti questi fattori il clima è considerato un [[sistema complesso]]. A seconda del tipo dei fattori dominanti, la variazione del clima è sistematica o caotica. Per questo dipende in particolar modo dalla [[scala temporale]] a cui si osserva la variazione poiché possono riscontrarsi variazioni regolari di bassa frequenza nascoste in variazioni caotiche di alta frequenza o viceversa.
 
=== Influenze esterne ===
==== Variazioni orbitali ====
{{vedi anche|Orbita|cicli di Milanković}}
[[File:Earth tilt sample.jpg|thumb|upright=0.9|Schematizzazione dell'orbita terrestre]]
[[File:Earth tilt sample.jpg|thumb|upright=1.1|Schematizzazione dell'orbita terrestre]]
{{vedi anche|Orbita}}
Sebbene la luminosità solare si mantenga praticamente costante nei millenni, varia invece l'[[orbita (astronomia)|orbita]] terrestre. Questa oscilla periodicamente, modificando la quantità media di [[radiazione]] che riceve ogni [[emisfero]] nel tempo, e queste variazioni provocano le [[glaciazione|glaciazioni]] e i periodi interglaciali. Ci sono tre fattori che contribuiscono a modificare le caratteristiche orbitali facendo in modo che l'insolazione media degli emisferi vari sebbene il [[flusso]] globale di radiazione rimanga lo stesso. Si tratta della [[precessione degli equinozi]], dell'[[eccentricità (orbita)|eccentricità orbita]] orbitalele e dell'obliquità dell'orbita o [[inclinazione assiale|inclinazione dell'asse]] terrestre. Tali studi vennero per la prima volta affrontati e parzialmente risolti dal geofisico serbo [[Milutin Milanković]] e tali cicli orbitali vanno sotto il nome appunto di [[cicli di Milanković]]. Tali cicli sarebbero in grado di spiegare i cambiamenti climatici globali su scala temporale di 100&nbsp;000 anni ovvero pari al periodo delle [[glaciazioni]]/[[deglaciazione|deglaciazioni]] in linea con quanto osservato negli studi ''proxy'' dei [[carotaggio#Carotaggio di ghiaccio|carotaggi antartici]].
Tali studi vennero per la prima volta affrontati e parzialmente risolti dal geofisico serbo [[Milutin Milanković]] e tali cicli orbitali vanno sotto il nome appunto di [[cicli di Milanković]]. Tali cicli sarebbero in grado di spiegare i cambiamenti climatici globali su scala temporale di 100.000 anni ovvero pari al periodo delle [[glaciazioni]]/deglaciazioni in linea con quanto osservato negli studi proxy dei [[carotaggio#Carotaggio di ghiaccio|carotaggi antartici]].
 
==== Impatto di meteoriti ====
{{Vedi anche|Impatto meteoritico}}
[[File:Impact_event.jpg|thumb|upright=1.1|Rappresentazione di un [[Meteorite|impatto meteoritico]]]]
In alcune occasioni avvengono eventi di tipo catastrofico che cambiano l'aspetto della Terra per sempre. L'ultimo di questi avvenimenti catastrofici avvenne 65 milioni di anni fa. Si tratta degli impatti meteoritici di grande dimensione. È indubbio che tali fenomeni possano provocare un effetto devastante sul clima, liberando grandi quantità di CO<sub>2</sub>, polvere e ceneri nell'atmosfera a causa di incendi in grandi regioni boschive. Si potrebbe quindi relazionare l'evento di Chichulub (nello [[Yucatan]]) con il periodo di forti eruzioni dei [[vulcano|vulcani]] dell'[[India]], in quanto questo continente si situa circa agli [[antipodi]] rispetto al cratere di impatto. A causa di un impatto sufficiente, l'atmosfera potrebbe cambiare rapidamente, analogamente all'attività geologica del pianeta e alle sue caratteristiche [[orbita]]li.
In alcune occasioni avvengono eventi di tipo catastrofico che cambiano l'aspetto della Terra per sempre. L'ultimo di questi avvenimenti catastrofici avvenne 65 milioni di anni fa. Si tratta degli impatti meteoritici di grande dimensione. È indubbio che tali fenomeni possano provocare un effetto devastante sul clima, liberando grandi quantità di CO<sub>2</sub>, polvere e ceneri nell'atmosfera a causa di incendi in grandi regioni boschive. Si potrebbe quindi mettere in relazione l'evento di Chichulub (nello [[Yucatán]]) con il periodo di forti eruzioni dei [[vulcano|vulcani]] dell'[[India]], in quanto questo continente si situa circa agli [[antipodi]] rispetto al cratere di impatto. A causa di un impatto sufficiente, l'atmosfera potrebbe cambiare rapidamente, analogamente all'attività geologica del pianeta e alle sue caratteristiche [[orbita]]li.
 
==== InfluenzeAttività internesolare ====
{{vedi anche|Ciclo undecennale dell'attività solare}}
==== Deriva dei continenti ====
[[File:Solar-cycle-data.png|thumb|upright=1.1|Variazione dell'irraggiamento solare negli ultimi 30 anni (la linea rossa indica la media annuale, quella gialla i valori giornalieri). Su circa 1&nbsp;366 watt totali, l'oscillazione è di pochi [[watt]]]]
[[File:Pangea pl gi ubt.png|thumb|upright=0.9|Pangea]]
{{vedi anche|Deriva dei continenti}}
La Terra ha conosciuto molti cambiamenti a partire dalla sua origine, 4.600 [[scala dei tempi geologici|milioni di anni]] fa. 225 milioni di anni fa tutti i [[continente|continenti]] erano uniti a formare la [[Pangea]], e vi era un oceano universale chiamato [[Panthalassa]]. Questa disposizione favorì l'aumento delle [[corrente oceanica|correnti oceaniche]] e generò uno scarso scarto termico tra l'[[Equatore]] e il [[Polo geografico|Polo]]. La [[tettonica a zolle]] ha separato i continenti e li ha posti nella situazione attuale. L'[[Oceano Atlantico]] si è formato a partire da 200 milioni di anni.
 
La temperatura media della Terra dipende, in gran misura, dall'[[attività solare]] la cui variabilità influisce sul clima terrestre sia direttamente con la variazione del [[flusso di radiazione]] emesso dal Sole verso la Terra e sia indirettamente a causa dei feedback climatici terrestri a essa collegati (variazione dell'annuvolamento, precipitazioni, flusso dei raggi cosmici...). Da sola la variazione del flusso energetico, che varia lentamente nel tempo, non è considerata un contributo importante per la variabilità climatica. Questo avviene perché il [[Sole]] è una [[stella]] di [[classificazione stellare|tipo G]] in fase di [[sequenza principale]], risultando quindi molto stabile. Tuttavia il flusso radiativo è il motore dei [[fenomeni atmosferici]] poiché apporta all'[[atmosfera]] l'energia necessaria perché essi si producano. Quindi piccole variazioni nell'attività solare possono apportare più grandi variazioni in alcuni importanti fenomeni legati al clima (evaporazione degli oceani, copertura nuvolosa, precipitazioni...).
La deriva dei continenti è un processo estremamente lento, per cui la posizione dei continenti fissa il comportamento del clima per milioni di anni. Ci sono due aspetti da tenere in considerazione. Da un lato, le [[latitudine|latitudini]] a cui si concentra la massa continentale: se le masse continentali sono situate alle basse latitudini si avranno pochi [[ghiacciaio|ghiacciai]] continentali e, in generale, temperature medie meno estreme. Analogamente, se i continenti sono molto frammentati si avranno zone inferiori di clima continentale.
 
Peraltro, nel lungo periodo le variazioni del flusso radiativo divengono percettibili poiché il Sole aumenta la sua [[luminosità (astronomia)|luminosità]] con una proporzione del 10% ogni miliardo di anni. Per questo, sulla Terra primitiva che permise la nascita della [[vita]], 3,8 miliardi di anni fa, la luminosità solare era del 70% rispetto a quella attuale. Attualmente la [[costante solare]] alle soglie dell'atmosfera è di circa 1&nbsp;366&nbsp;W/m² con variazioni di appena lo 0,1% misurate dai satelliti in orbita negli ultimi 40 anni in relazione ai [[ciclo solare|cicli solari]].
==== La composizione atmosferica ====
[[File:Atmosfeer.png|thumb|upright=0.9|Schema dell'atmosfera]]
{{vedi anche|Atmosfera}}
L'[[atmosfera]] primitiva, la cui composizione era simile a quella della [[nebulosa]] iniziale, perse i suoi elementi volatili H<sub>2</sub> e He, in un processo denominato [[degassificazione]], e li sostituì con i [[gas]] provenienti dalle [[eruzione vulcanica|eruzioni vulcaniche]] del pianeta, in particolar modo la CO<sub>2</sub>, originando un'atmosfera di seconda generazione e dando vita così ad un primitivo [[effetto serra]] naturale. In essa sono importanti gli effetti dei [[gas serra]] emessi in modo naturale dai [[vulcano (geologia)|vulcani]] e dai pozzi termali. D'altra parte, l'[[diossido di zolfo|ossido di zolfo]] e gli altri [[aerosol]] emessi dai vulcani contribuiscono all'effetto contrario, raffreddando la Terra. A partire dall'equilibro fra le emissioni si avrà un determinato [[bilancio radiativo terrestre|bilancio radiativo]].
 
Secondo alcuni ricercatori, le variazioni nel [[campo magnetico solare]] e le correlate emissioni di [[vento solare]] sono importanti, poiché l'interazione dell'alta atmosfera terrestre con le particelle provenienti dal Sole può generare reazioni chimiche in un senso o nell'altro, modificando la composizione dell'aria e soprattutto la presenza di nuclei di condensazione necessari alla formazione delle nubi.{{Senza fonte}} In generale si sospetta che variazioni dell'attività solare possano aver determinato le variazioni climatiche su scala ultracentenaria nel recente passato evidenziate dai dati climatici indiretti (proxy data) (vedi [[Minimo di Maunder]] e [[Optimum Climatico]]).{{Senza fonte}}
Con l'apparizione della vita sulla Terra, la [[biosfera]] diventò un fattore importante per il clima. Inizialmente, il gruppo di organismi [[fotosintesi|fotosintetici]] catturò gran parte della [[anidride carbonica|CO<sub>2</sub>]] dell'atmosfera primitiva ed emise una grande quantità di [[ossigeno]]. Questo modificò l'atmosfera, permettendo l'apparizione di nuove forme di vita [[aerobico|aerobica]], favorite dalla nuova composizione dell'[[aria]]. Aumentò così il consumo di ossigeno e diminuì il consumo netto di CO<sub>2</sub> fino a raggiungere un equilibrio, l'atmosfera di terza generazione, che permane tuttora. Questo equilibrio fra le emissioni e gli assorbimenti si rende evidente nel [[ciclo del carbonio]], per cui la CO<sub>2</sub> presenta oscillazioni annuali a seconda delle stagioni di crescita delle [[Plantae|piante]].
 
==== LeInfluenze correntiinterne oceaniche ====
==== Composizione atmosferica ====
[[File:Gulf Stream water temperature.jpg|thumb|upright=0.9|Temperatura dell'acqua nella Corrente del Golfo.]]
{{vedi anche|Corrente del GolfoAtmosfera|CircolazioneGas termoalinaserra}}
[[File:1 greenhouse effect rev 5-22-19.gif|thumb|upright=1.1|[[Effetto serra]]]]
Le correnti oceaniche, o marine, sono fattori regolatrici del Clima funzionando come moderatrici. L'esempio più noto è la [[corrente termoalina]] nell'Oceano Atlantico che, a causa delle differenze di temperatura e [[salinità]], risale fino al nord [[Oceano Atlantico|Atlantico]] dando vita alla [[Corrente del Golfo]], la quale mitiga le temperature delle coste [[Europa|europee]], per poi inabissarsi nelle profondità dell'oceano nel lungo nastro trasportatore oceanico.
L'[[atmosfera]] primitiva, la cui composizione era simile a quella della [[nebulosa]] iniziale, perse i suoi elementi volatili H<sub>2</sub> e He, in un processo denominato [[degassificazione]], e li sostituì con i [[gas]] provenienti dalle [[eruzione vulcanica|eruzioni vulcaniche]] del pianeta, in particolar modo la CO<sub>2</sub>, originando un'atmosfera di seconda generazione e dando vita così a un primitivo [[effetto serra]] naturale. In essa sono importanti gli effetti dei [[gas serra]] emessi in modo naturale dai [[vulcano (geologia)|vulcani]] e dai pozzi termali. D'altra parte, l'[[diossido di zolfo|ossido di zolfo]] e gli altri [[aerosol]] emessi dai vulcani contribuiscono all'effetto contrario, raffreddando la Terra. A partire dall'equilibro fra le emissioni si avrà un determinato [[bilancio radiativo terrestre|bilancio radiativo]].
In particolare la corrente ''scettica'' sui cambiamenti climatici attuali attribuisce ai [[cicli oceanici]], così come alle variazioni dell'attività solare, la causa ovvero il forzante energetico naturale che sarebbe in grado di spiegarli.
 
Con l'apparizione della vita sulla Terra, la [[biosfera]] diventò un fattore importante per il clima. Inizialmente, il gruppo di organismi [[fotosintesi|fotosintetici]] catturò gran parte della [[anidride carbonica|CO<sub>2</sub>]] dell'atmosfera primitiva ed emise una grande quantità di [[ossigeno]]. Questo modificò l'atmosfera, permettendo l'apparizione di nuove forme di vita [[aerobico|aerobica]], favorite dalla nuova composizione dell'[[aria]]. Aumentò così il consumo di ossigeno e diminuì il consumo netto di CO<sub>2</sub> fino a raggiungere un equilibrio, l'atmosfera di terza generazione, che permane tuttora. Questo equilibrio fra le emissioni e gli assorbimenti si rende evidente nel [[ciclo del carbonio]], per cui la CO<sub>2</sub> presenta oscillazioni annuali a seconda delle stagioni di crescita delle [[Plantae|piante]].
==== Gli effetti antropogenici ====
{{vedi anche|Effetto serra|Riscaldamento globale}}
L'uomo è il più recente dei fattori che influenzano l'ambiente e lo è da relativamente poco tempo. La sua influenza iniziò con lo sviluppo dell'agricoltura e la conseguente deforestazione dei boschi per convertirli in terre coltivabili e in pascoli, fino ad arrivare ad oggi a grandi emissioni di gas serra: CO2 dalle industrie e dai mezzi di trasporto e metano negli allevamenti intensivi e nelle risaie.
Secondo la teoria del [[Global warming]], o [[surriscaldamento climatico]], l'uomo attraverso le sue emissioni di gas serra (soprattutto di CO2 e metano) è responsabile di gran parte del periodo di riscaldamento che sta attraversando oggi la Terra. Una minoranza di scienziati ritiene invece sopravvalutato il peso sul clima attribuito all'uomo, ritenendo l'attuale fase di riscaldamento climatico come una fase naturale opposta ai periodi naturali di [[raffreddamento climatico]]. Il peso delle attività umane sui mutamenti climatici in atto è considerato preponderante dal consenso della comunità scientifica, anche se oggetto di un dibattito scientifico marginale. {{Citazione necessaria}}
 
==== Deriva dei continenti ====
==== Retroazione, fattori moderatori e fattori moltiplicatori ====
{{vedi anche|Deriva dei continenti}}
Molti dei mutamenti climatici importanti sono causati da lievi variazioni provocate dai fattori citati sopra, siano essi forzati sistematiche o accadimenti imprevisti. Questi possono originare un meccanismo che si rafforza autonomamente ("''[[retroazione|feedback positivo]]''"), amplificando l'effetto. Analogamente, la Terra può rispondere con meccanismi moderatori ("''feedback negativo''") o con entrambi i fenomeni che agiscono contemporaneamente. Dal bilancio di tutti gli effetti originerà una variazione più o meno brusca, ma sempre imprevedibile sul lungo periodo in quanto il sistema climatico è un [[teoria del caos|sistema caotico]] e [[sistema complesso|complesso]].
[[File:Pangea pl gi ubt.png|thumb|upright=1.1|[[Pangea]]]]
La Terra ha conosciuto molti cambiamenti a partire dalla sua origine, 4&nbsp;600 [[scala dei tempi geologici|milioni di anni]] fa. 225 milioni di anni fa tutti i [[continente|continenti]] erano uniti a formare la [[Pangea]], e vi era un oceano universale chiamato [[Pantalassa]]. Questa disposizione favorì l'aumento delle [[corrente oceanica|correnti oceaniche]] e generò uno scarso scarto termico tra l'[[Equatore]] e il [[Polo geografico|Polo]]. La [[tettonica a zolle]] ha separato i continenti e li ha posti nella situazione attuale. L'[[oceano Atlantico]] si è formato a partire da 200 milioni di anni fa.
 
La deriva dei continenti è un processo estremamente lento, per cui la posizione dei continenti fissa il comportamento del clima per milioni di anni. Ci sono due aspetti da tenere in considerazione. Da un lato, le [[latitudine|latitudini]] a cui si concentra la massa continentale: se le masse continentali sono situate alle basse latitudini si avranno pochi [[ghiacciaio|ghiacciai]] continentali e, in generale, temperature medie meno estreme. Analogamente, se i continenti sono molto frammentati si avranno zone inferiori di clima continentale.
Un esempio di ''feedback positivo'' è l'''effetto albedo'', un aumento della massa glaciale che incrementa la riflessione della radiazione diretta e, di conseguenza, amplifica il raffreddamento. Può inoltre verificarsi il fenomeno inverso, per cui si amplifica il riscaldamento alla riduzione delle masse glaciali. Un meccanismo analogo avviene per la fusione delle [[calotta polare|calotte polari]], in quanto esse creano un ostacolo alle correnti oceaniche che non possono attraversare le regioni polari. Nel momento in cui inizia ad aprirsi il passo alle correnti, si contribuisce a omogenizzare le temperature e si favorisce la fusione completa di tutta la calotta polare, portando a un maggior riscaldamento al ridursi dell'albedo.
 
==== Eruzioni vulcaniche ====
La Terra ha mostrato periodi caldi senza calotte polari e recentemente si è riscontrata una laguna nel [[Polo Nord]] durante l'estate boreale, per cui gli [[scienziato|scienziati]] [[Norvegia|norvegesi]] predicono che fra 50 anni il [[Mare Glaciale Artico]] sarà navigabile in questa stagione. Un pianeta senza calotte polari permette una migliore circolazione delle correnti marine, soprattutto nell'emisfero settentrionale, e diminuisce la differenza di temperatura tra l'[[Equatore]] e i [[Polo geografico|Poli]].
{{vedi anche|Eruzione vulcanica}}
[[File:Vesuivio_Eruzione_26.04.1872.jpg|thumb|upright=1.1|[[Eruzione vulcanica]]]]
Le [[eruzione vulcanica|eruzioni vulcaniche]] possono condurre a un cambiamento climatico a scala globale, sia pure per tempi limitati (qualche anno), come accaduto nella seconda metà del XX secolo con le grandi eruzioni [[Eruzione del Tambora del 1815|del Tambora]] e [[Eruzione del Krakatoa del 1883|del Krakatoa]] in [[Indonesia]]. La stessa atmosfera terrestre primordiale si è costruita a partire dalle eruzioni vulcaniche che nella prima età geologica della Terra erano estremamente frequenti e diffuse in tutto il globo terracqueo.
 
==== Correnti oceaniche ====
Inoltre vi sono fattori moderatori dei mutamenti climatici. Uno di essi è l'effetto della [[biosfera]] e, più concretamente, degli organismi fotosintetici ([[fitoplancton]], [[alga|alghe]] e [[Plantae|piante]]) sull'aumento del diossido di carbonio nell'atmosfera. Si stima che l'incremento di questo gas porterà a un aumento della crescita degli organismi che lo utilizzano, fenomeno provato sperimentalmente in [[laboratorio]]. Gli [[scienziato|scienziati]] credono, comunque, che gli organismi siano capaci di assorbirne solo una parte e che l'aumento globale della CO<sub>2</sub> proseguirà.
{{vedi anche|Corrente del Golfo|Circolazione termoalina}}
[[File:Gulf Stream water temperature.jpg|thumb|upright=1.1|Temperatura dell'acqua nella [[Corrente del Golfo]]]]
Le correnti oceaniche, o marine, sono fattori regolatrici del clima funzionando come moderatrici. L'esempio più noto è la [[corrente termoalina]] nell'oceano Atlantico che, a causa delle differenze di temperatura e [[salinità]], risale fino al nord [[Oceano Atlantico|Atlantico]] dando vita alla [[Corrente del Golfo]], la quale mitiga le temperature delle coste [[Europa|europee]], per poi inabissarsi nelle profondità dell'oceano nel lungo nastro trasportatore oceanico.
In particolare la corrente "scettica" sui cambiamenti climatici attuali attribuisce ai [[cicli oceanici]], così come alle variazioni dell'attività solare, la causa ovvero il forzante energetico naturale che sarebbe in grado di spiegarli.
 
==== Effetti antropogenici ====
Ci sono quindi meccanismi di retroazione per cui è difficile chiarire in che senso attuino. Nel caso delle [[nube|nubi]], attualmente si è giunti alla conclusione, mediante osservazioni dallo spazio, che l'effetto totale che esse producono è di raffreddamento; questo studio si riferisce però alle nubi attuali. L'effetto netto futuro e passato è difficile da stabilire in quanto dipende dalla composizione e dalla formazione delle nubi stesse.
{{vedi anche|Effetto serra|Riscaldamento globale|Antropocene}}
L'uomo è il più recente dei fattori che influenzano l'ambiente e lo è da relativamente poco tempo. La sua influenza ebbe inizio con lo sviluppo dell'agricoltura e la conseguente deforestazione dei boschi per convertirli in terre coltivabili e in pascoli, fino ad arrivare a oggi a grandi emissioni di gas serra: CO<sub>2</sub> dalle industrie e dai mezzi di trasporto e metano negli allevamenti intensivi e nelle risaie. Secondo la teoria del [[riscaldamento globale]], o [[surriscaldamento climatico]], l'uomo attraverso le sue emissioni di gas serra (soprattutto di CO<sub>2</sub> e metano) è responsabile di gran parte del periodo di riscaldamento che sta attraversando oggi la Terra. Una piccola minoranza di scienziati ritiene invece sopravvalutato il peso sul clima attribuito all'uomo, ritenendo l'attuale fase di riscaldamento climatico come una fase naturale opposta ai periodi naturali di [[raffreddamento climatico]]<ref>https://www.climalteranti.it/2019/11/25/mercanti-di-dubbi/#more-9314</ref>. Il peso delle attività umane sui mutamenti climatici in atto è considerato preponderante dal consenso della comunità scientifica, anche se oggetto di un dibattito scientifico marginale.
 
Analizzando i dati globali sulle emissioni di CO2, risulta evidente che alcuni Paesi hanno un impatto maggiore rispetto ad altri<ref>{{Cita web|url=https://www.marcodemitri.it/cambiamento-climatico-soluzioni-mobilita-e-trasporti/|titolo=Cambiamento climatico: impegni globali e tecnologie per decarbonizzare mobilità e trasporti. – Marco De Mitri|data=2023-12-06|lingua=it-IT|accesso=2024-01-22}}</ref>. Attualmente, i Paesi che emettono la maggiore quantità di CO2 sono la Cina, gli Stati Uniti e l'India, in quest'ordine. Se si considera invece la quantità complessiva di CO2 emessa in atmosfera nel corso della storia, il quadro cambia. Gli Stati Uniti sono in testa alla lista, seguiti dalla Cina e dalla Russia. Infine, se si esamina l'impatto delle emissioni di CO2 in rapporto alla popolazione, ossia si valuta la quantità di CO2 prodotta per abitante, le nazioni che risaltano sono il Qatar, il Bahrein e il Kuwait.
== Mutamenti climatici nel passato ==
{{vedi anche|Paleoclimatologia}}
 
==== Retroazioni ====
Gli studi [[clima]]tici del passato (paleoclima) si effettuano studiando i [[registro fossile|registri fossili]], accumuli di [[sedimento|sedimenti]] nei fondali marini, le inclusioni di aria nei [[ghiacciaio|ghiacciai]], i segnali [[erosione|erosivi]] nelle [[roccia|rocce]] e gli anelli di crescita degli [[albero|alberi]]. Sulla base di questi dati si è potuto redigere una storia climatica recente relativamente precisa e una storia climatica preistorica con una precisione più scarsa.
{{vedi anche|Retroazione}}
Studiando il [[Paleoclimatologia|clima del passato]] si è potuto notare che la Terra ha attraversato continue fasi di cambiamento del suo clima, fasi più o meno rapide e più o meno cicliche.
Molti dei mutamenti climatici importanti sono causati da lievi variazioni provocate dai fattori citati sopra, siano essi forzanti sistematiche o accadimenti imprevisti. Questi possono originare un meccanismo che si rafforza autonomamente ([[Retroazione#Retroazione positiva|retroazione o feedback positivo]]), amplificando l'effetto.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Hans Joachim|cognome=Schellnhuber|data=14 agosto 2018|titolo=Trajectories of the Earth System in the Anthropocene|rivista=Proceedings of the National Academy of Sciences|volume=115|numero=33|pp=8252-8259|lingua=en|accesso=27 maggio 2019|doi=10.1073/pnas.1810141115|url=https://www.pnas.org/content/115/33/8252|nome2=Ricarda|cognome2=Winkelmann|nome3=Marten|cognome3=Scheffer|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210603083411/https://www.pnas.org/content/115/33/8252|urlmorto=sì | issn=0027-8424}}</ref> Analogamente, la Terra può rispondere con meccanismi moderatori ([[Retroazione#Retroazione negativa o controreazione|retroazione o feedback negativo]]) o con entrambi i fenomeni che agiscono contemporaneamente. Dal bilancio di tutti gli effetti originerà una variazione più o meno brusca, ma sempre imprevedibile sul lungo periodo in quanto il sistema climatico è un [[teoria del caos|sistema caotico]] e [[sistema complesso|complesso]].
 
Un esempio di feedback positivo è [[Retroazione dell'albedo del ghiaccio|dell'albedo del ghiaccio]], un aumento della massa glaciale che incrementa la riflessione della radiazione diretta e, di conseguenza, amplifica il raffreddamento. Può inoltre verificarsi il fenomeno inverso, per cui si amplifica il riscaldamento alla riduzione delle masse glaciali. Un meccanismo analogo avviene per la fusione delle [[calotta polare|calotte polari]], in quanto esse creano un ostacolo alle correnti oceaniche che non possono attraversare le regioni polari. Nel momento in cui incomincia ad aprirsi il passo alle correnti, si contribuisce a omogeneizzare le temperature e si favorisce la fusione completa di tutta la calotta polare, portando a un maggior riscaldamento al ridursi dell'albedo.
Studiando i cambiamenti lenti del clima, che avvengono in milioni di anni, si nota un continuo alternarsi di [[Ere glaciali]] ed Ere Interglaciali ossia milioni di anni più freddi in cui esistono ghiacciai sulla superficie terrestre alternati a milioni di anni più caldi in cui non c'è traccia di ghiacciai sulla Terra.
 
La Terra ha mostrato periodi caldi senza calotte polari e recentemente si è riscontrata una [[laguna]] nel [[Polo nord]] durante l'estate boreale, per cui gli [[scienziato|scienziati]] [[Norvegia|norvegesi]] predicono che fra 50 anni il [[Mar Glaciale Artico]] sarà navigabile in questa stagione. Un pianeta senza calotte polari porta a una diversa circolazione delle correnti marine, soprattutto nell'emisfero settentrionale, e diminuisce la differenza di temperatura tra l'[[Equatore]] e i [[Polo geografico|Poli]]. Inoltre vi sono fattori moderatori dei mutamenti climatici. Uno di essi è l'effetto della [[biosfera]] e, più concretamente, degli organismi fotosintetici ([[fitoplancton]], [[alga|alghe]] e [[Plantae|piante]]) sull'aumento del diossido di carbonio nell'atmosfera. Si stima che l'incremento di questo gas porterà a un aumento della crescita degli organismi che lo utilizzano, fenomeno provato sperimentalmente in [[laboratorio]]. Gli [[scienziato|scienziati]] credono, comunque, che gli organismi siano capaci di assorbirne solo una parte e che l'aumento globale della CO<sub>2</sub> proseguirà.
Studiando i cambiamenti medi del clima, che avvengono in migliaia di anni, si nota l'alternarsi di [[Periodi glaciali]] e Periodi Interglaciali, ossia migliaia di anni in cui si ha una grande estensione dei ghiacciai sulla terraferma (vengono ricoperti gran parte dei continenti) alternati a migliaia di anni in cui si ha una piccola estensione dei ghiacci (vengono ricoperti solo le regioni polari).
 
Ci sono quindi meccanismi di retroazione per cui è difficile chiarire in che senso attuino. Nel caso delle [[nube|nubi]], attualmente si è giunti alla conclusione, mediante osservazioni dallo spazio, che l'effetto totale che esse producono è di raffreddamento; questo studio si riferisce però alle nubi attuali. L'effetto netto futuro e passato è difficile da stabilire in quanto dipende dalla composizione e dalla formazione delle nubi stesse. Se le concentrazioni di biossido di carbonio nell'atmosfera diventano molto alte, le nuvole che ombreggiano e rinfrescano alcuni degli oceani tropicali e subtropicali potrebbero diventare instabili e disperdersi.<ref>{{Cita web|url=https://climatenewsnetwork.net/carbon-rise-could-cause-cloud-tipping-point/|titolo=Carbon rise could cause cloud tipping point|sito=Climate News Network|data=27 febbraio 2019|lingua=en|accesso=27 maggio 2019}}</ref>
Studiando i cambiamenti brevi del clima, che avvengono in centinaia o decine di anni, si nota l'alternarsi di momenti di [[Raffreddamento globale|raffreddamento del clima]], con un generale abbassamento delle temperature, alternati a momenti di riscaldamento del clima con un generale innalzamento delle temperature.
 
==Opinioni degli scienziati sui cambiamenti climatici==
In base a questa suddivisione del clima terrestre attualmente è in corso l'ultima Era Glaciale iniziata circa 3 milioni di anni fa e ci troviamo in un Periodo interglaciale, ossia in un periodo di piccola estensione dei ghiacciai con un arretramento generale iniziato circa 10&nbsp;000 anni fa.
[[File:20211103 Academic studies of scientific consensus - global warming, climate change - vertical bar chart - en.svg|thumb|upright=1.5 |'Consenso scientifico sulla causalità' del cambiamento climatico causato dall'uomo tramite studi accademici i quali riflettono che il livello di consenso è correlato con l'esperienza in scienza del clima.<ref name=Cook_2016>{{Cita pubblicazione|cognome1=Cook |nome1=John |cognome2=Oreskes |nome2=Naomi |cognome3=Doran |nome3=Peter T. |cognome4=Anderegg |nome4=William R. L. |cognome5=Verheggen |nome5=Bart |data=2016 |titolo=Consensus on consensus: a synthesis of consensus estimates on human-caused global warming |rivista=Environmental Research Letters |volume=11 |numero=4 |p=048002 |bibcode=2016ERL....11d8002C |doi=10.1088/1748-9326/11/4/048002 }}</ref>
 
Uno studio del 2019 ha rilevato che il [[consenso scientifico]] è al 100%,<ref name="Powell2019">{{Cita pubblicazione|cognome1=Powell |nome1=James Lawrence |wkautore=James L. Powell |data=20 novembre 2019 |titolo=Scientists Reach 100% Consensus on Anthropogenic Global Warming |url=https://journals.sagepub.com/doi/abs/10.1177/0270467619886266 |rivista=Bulletin of Science, Technology & Society |volume=37 |numero=4 |pp=183-184 |doi=10.1177/0270467619886266 |accesso=15 novembre 2020}}</ref> e uno studio del 2021 ha concluso che il consenso ha superato il 99%.<ref name=EnvRschLtrs_20211019>{{Cita pubblicazione|cognome1=Lynas |nome1=Mark |cognome2=Houlton |nome2=Benjamin Z. |cognome3=Perry |nome3=Simon |titolo=Greater than 99% consensus on human caused climate change in the peer-reviewed scientific literature |rivista=Environmental Research Letters |data=19 ottobre 2021 |volume=16 |numero=11 |p=114005 |doi=10.1088/1748-9326/ac2966 |bibcode=2021ERL....16k4005L }}</ref> Un altro studio del 2021 ha rilevato che il 98,7% degli esperti climatici ha indicato che la Terra si sta riscaldando principalmente a causa delle attività umane.<ref name=Myers_2021>{{Cita pubblicazione|cognome1=Myers |nome1=Krista F. |cognome2=Doran |nome2=Peter T. |cognome3=Cook |nome3=John |cognome4=Kotcher |nome4=John E. |cognome5=Myers |nome5=Teresa A. |titolo=Consensus revisited: quantifying scientific agreement on climate change and climate expertise among Earth scientists 10 years later |rivista=Environmental Research Letters |data=20 ottobre 2021 |volume=16 |numero=10 |p=104030 |doi=10.1088/1748-9326/ac2774 |bibcode=2021ERL....16j4030M }}</ref>]]
Man mano che si retrocede nel tempo i dati si riducono, per cui la [[climatologia]] ha necessità di servirsi di [[modello (scienza)|modelli]] di simulazione del clima passato e futuro.
 
Con particolare attenzione al riscaldamento globale causato dall'uomo o antropogenico sono stati fatti sondaggi agli scienziati a partire dagli anni ’90.<ref name="Bray_von_Storch_1999">{{Cita pubblicazione|titolo=Climate Science: An Empirical Example of Postnormal Science |rivista=Bulletin of the American Meteorological Society |cognome=Bray |nome=Dennis |autore2=Hans von Storch |anno=1999 | doi=10.1175/1520-0477(1999)080<0439:CSAEEO>2.0.CO;2 | volume=80 |pp=439-455 | issn=1520-0477 | numero=3|bibcode = 1999BAMS...80..439B |wkautore2=Hans von Storch }}</ref> Un articolo del 2016 (scritto in collaborazione con Naomi Oreskes, Peter Doran, William Anderegg, Bart Verheggen, Ed Maibach, J. Stuart Carlton e John Cook, e che si basava su una mezza dozzina di studi indipendenti degli autori) ha concluso che è robusta e coerente la considerazione secondo cui - da parte degli scienziati del clima e da studi ''peer-reviewed'' - è espresso il 97% di [[consenso scientifico]] in ordine all'individuazione degli esseri umani come causa del riscaldamento globale.<ref name="Cook_etal_2016_05">{{Cita pubblicazione|titolo=Consensus on consensus: a synthesis of consensus estimates on human-caused global warming |nome1=John |cognome1=Cook |nome2=Naomi |cognome2=Oreskes |nome3=Peter T. |cognome3=Doran |nome4=William R. L. |cognome4=Anderegg |nome5=Bart |cognome5=Verheggen |nome6=Ed W. |cognome6=Maibach |nome7=J. Stuart |cognome7=Carlton |nome8=Stephan |cognome8=Lewandowsky |nome9=Andrew G. |cognome9=Skuce|nome10=Sarah A. |cognome10=Green |data=2016 |rivista=Environmental Research Letters |volume=11 |p=048002 |numero=44 |doi=10.1088/1748-9326/11/4/048002 |bibcode=2016ERL....11d8002C }}048002</ref> Uno studio del 2019 ha rilevato che il consenso scientifico è al 100%,<ref name=Powell2019/> e uno studio del 2021 ha rilevato che il consenso ha superato il 99%.<ref name=EnvRschLtrs_20211019/>
=== Il paradosso del Sole debole ===
A partire dai modelli di [[evoluzione stellare]] si può calcolare con relativa precisione la [[variazione solare|variazione della luminosità solare]] nel lungo periodo, per cui si sa che, nel primo periodo dell'esistenza della [[Terra]], il [[Sole]] emetteva il 70% dell'energia attuale e la [[bilancio radiativo terrestre|temperatura di equilibrio]] teorica terrestre calcolata era di -41&nbsp;°C. Ciò nonostante, si hanno prove dell'esistenza degli [[oceano|oceani]] e della [[vita]] da 3.800 milioni di anni, per cui il cosiddetto [[paradosso]] del Sole debole, a prima vista del tutto incompatibile con la vita e la presenza di acqua allo stato liquido, si può risolvere ammettendo un'[[atmosfera]] la cui [[concentrazione]] di CO<sub>2</sub> fosse molto superiore rispetto a quella attuale, cioè quindi con un [[effetto serra]] superiore.
 
=== L'effettoImpatto serraantropico nelsul passatoCambiamento climatico ===
[[File:Emissioni per settore nel mondo (CO2, Metano, N2O).png|thumb|upright=2|Fonte :[https://ourworldindata.org/emissions-by-sector ourworldindata]]]
{{vedi anche|Effetto serra}}
L'atmosfera ha un ruolo determinante sul clima: se non esistesse, la temperatura sulla Terra sarebbe di -20&nbsp;°C; ma essa si comporta in modo differente in funzione della [[lunghezza d'onda]] della [[radiazione]] incidente. Il Sole, per la sua [[temperatura]] di circa 6000 [[Kelvin|K]] emette fondamentalmente a 0,5 [[micron|μm]] e l'atmosfera lascia passare la radiazione. La Terra ha una temperatura molto inferiore e riemette parte della radiazione ma a una lunghezza d'onda molto più ampia, di circa 15 μ[[m]], per i quali l'atmosfera non è più trasparente, ma opaca. La [[anidride carbonica|CO<sub>2</sub>]] che è attualmente contenuta nell'atmosfera, in una concentrazione di 367 [[concentrazione|p.p.m.]], assorbe questa radiazione, così come il [[vapore acqueo]]. Il risultato è che l'atmosfera si riscalda e restituisce alla terra parte di questa energia per cui la temperatura superficiale media è di circa 15&nbsp;°C, valore molto diverso da quello d'equilibrio senza atmosfera. Questo fenomeno è denominato [[effetto serra]] e permette la vita sulla terra.
 
Le attività umane hanno determinato un aumento del 42% delle concentrazioni di CO₂ rispetto all'era pre-industriale, causando un incremento della temperatura media globale di circa 0,8&nbsp;°C.<ref>[https://www.terraup.it/news/come-sappiamo-che-laumento-di-co2-causa-il-riscaldamento-globale TerraUp]</ref>
Lo studio di quale fosse in passato la composizione dell'atmosfera viene oggi condotto a partire dalle bolle d'aria intrappolate nei ghiacci polari e nei campioni di sedimenti marini; si è così osservato che le concentrazioni di CO<sub>2</sub>, [[metano]] ed altri gas serra sono fluttuate nel corso delle ere. Non si conoscono le cause esatte per cui si sono prodotte queste variazioni, sebbene ci siano varie ipotesi di lavoro. Il bilancio è complesso poiché, sebbene si conoscano i fenomeni di assorbimento e di emissione della CO<sub>2</sub>, la loro interazione è difficilmente calcolabile.
Questo riscaldamento è associato a gravi impatti sull'ambiente naturale e sulla salute umana, aumentando il rischio di eventi climatici estremi come ondate di calore, forti piogge e siccità.<ref>[https://climate.ec.europa.eu/climate-change/causes-climate-change_it climate.ec.europa.eu]</ref>
 
===Agricoltura===
=== I gas serra come regolatori del clima ===
L'agricoltura contribuisce significativamente alle emissioni di gas serra attraverso la produzione di metano dal bestiame e l'uso di fertilizzanti sintetici che rilasciano protossido di azoto. Inoltre, pratiche come la deforestazione per l'espansione agricola riducono la capacità del pianeta di assorbire CO₂.<ref>[https://sigmaearth.com/it/l%E2%80%99impatto-dei-cambiamenti-climatici-sull%E2%80%99agricoltura SigmaEarth]</ref>
[[File:Anidride carbonica modello.png|thumb|upright=0.9|Modello di [[anidride carbonica]]]]
I vari [[gas serra]] hanno un ruolo importante nel clima poiché attraverso l'[[effetto serra]] regolano il flusso di energia trattenuto nell'atmosfera terrestre e contribuiscono a mantenere costanti i parametri climatici reagendo nelle fasi di riscaldamento e raffreddamento climatico. Gli scenari previsti postulano che, mentre il pianeta si riscalda, le [[calotta polare|calotte polari]] si fondono e poiché la [[neve]] ha un'elevata [[albedo]] (cioè riflette verso lo spazio la maggior parte della radiazione che riceve), la diminuzione delle calotte polari comporterà un ulteriore aumento delle temperature. Inoltre, il riscaldamento dei mari comporterà una maggiore [[evaporazione]] e poiché il [[vapore acqueo]] è anch'esso un gas serra, si produrrà un ''effetto amplificatore''. Di contro, un aumento della nuvolosità dovuto alla maggiore evaporazione contribuirà all'aumento dell'albedo e quindi, teoricamente, ad un raffreddamento.
 
===Industria===
Naturalmente, si potrebbero avere effetti compensatori. La CO<sub>2</sub> svolge un ruolo importante sull'effetto serra: se la temperatura è più elevata, l'assorbimento di anidride carbonica da parte degli oceani a formare [[carbonato|carbonati]] è favorito. Quindi l'effetto serra diminuisce, così come la temperatura. Se la temperatura è bassa, la CO<sub>2</sub> si accumula poiché non si favorisce il suo assorbimento da parte degli oceani.
Settori come la produzione di acciaio, cemento e alluminio sono responsabili di elevate emissioni di CO₂ durante i processi produttivi. L'industrializzazione e l'aumento della produzione di beni di consumo hanno amplificato queste emissioni, contribuendo al riscaldamento globale.<ref name="ecoblog">[https://www.ecoblog.it/post/le-cause-antropiche-del-cambiamento-climatico Ecoblog]</ref>
 
===Uso del Suolo e Deforestazione===
=== Appare la vita sulla Terra ===
La deforestazione aumenta le emissioni di gas serra e riduce la capacità della Terra di assorbire CO₂, aggravando il cambiamento climatico.<ref name="ecoblog" />
Con l'apparizione delle [[Plantae|piante]], nella Terra iniziò la [[fotosintesi]]. Le piante assorbono CO<sub>2</sub> ed emettono [[Ossigeno|O<sub>2</sub>]]. L'accumulo di quest'ultimo nell'atmosfera favorì l'apparizione degli [[animale|animali]], che lo utilizzano per [[respirazione|respirare]], emettendo CO<sub>2</sub>. I [[bosco|boschi]] sono quindi i '''polmoni della Terra'''; attualmente le foreste tropicali occupano la regione equatoriale del pianeta e tra l'Equatore e il Polo si ha una differenza termica di 50 [[Celsius|°C]]. 65 milioni di anni fa la temperatura era di 8&nbsp;°C superiore rispetto a quella attuale e la differenza termica tra l'Equatore e il Polo era di pochi gradi.
 
===Trasporti===
=== Le glaciazioni del Pleistocene ===
Il settore dei trasporti è una delle principali fonti di emissioni di CO₂. A livello globale, rappresenta circa il 24% delle emissioni dirette di CO₂ derivanti dalla combustione di carburanti. In Italia, nel 2022, le emissioni di gas serra provenienti dai trasporti sono state pari a 109.774,4 kt di CO₂ equivalente, con una riduzione del 14,5% rispetto al 2005. Tuttavia, per raggiungere l'obiettivo di riduzione del 43,7% entro il 2030, sono necessarie ulteriori misure.<ref>[https://indicatoriambientali.isprambiente.it/it/trasporti/emissioni-di-gas-serra-dai-trasporti isprambiente]</ref>
[[File:Ice_Age_Temperature_de.png|thumb|right|250px|I cicli di glaciazione e periodi interglaciali secondo i carotaggi]]
L'[[Homo sapiens sapiens|uomo]] apparve circa 3 milioni di anni fa. All'inizio del pleistocene, circa due milioni di anni la Terra si trovava in un [[periodo glaciale]], in cui gran parte dei continenti dell'emisfero settentrionale, per esempio l'[[America del Nord]] e l'[[Europa]], erano coperte dai ghiacci. In Europa sono state riconosciute quattro fasi glaciali, dalla più antica alla più recente: Donau, Gunz, Mindel, Riss e Wurm, intervallate da altrettanti fasi interglaciali. Il [[periodo interglaciale]] in cui viviamo è iniziato circa 15.000 anni fa.
Il miglioramento delle condizioni termiche coincise con il passaggio dal periodo [[Paleolitico]] a quello [[Neolitico]], circa 5.000 anni fa.
 
Il trasporto su strada è il principale responsabile, contribuendo al 93% delle emissioni del settore. Le auto diesel, ad esempio, emettono in media 167 grammi di CO₂ per chilometro.<ref>[https://www.openpolis.it/i-trasporti-sono-ancora-tra-i-principali-responsabili-dellinquinamento OpenPolis]</ref>
Nel [[1941]] il [[matematico]] e [[astronomo]] [[Serbia|serbo]] [[Milutin Milanković]] propose la teoria per cui le variazioni orbitali della [[Terra]] causarono le glaciazioni del [[Pleistocene]].
Calcolò l'[[insolazione]] nelle alte [[latitudine|latitudini]] dell'emisfero nord nel passare delle [[stagione|stagioni]]. La sua tesi afferma che è necessaria l'esistenza di estati fresche, e non di inverni rigidi, perché inizi un periodo glaciale. La sua teoria non fu accettata fino agli inizi degli [[anni 1950|anni cinquanta]], quando [[Cesare Emiliani]], che lavorava in un laboratorio dell'[[Università di Chicago]], presentò la prima dissertazione completa che mostrava l''''avanzata''' e la '''retrocessione dei ghiacciai''' durante le ultime glaciazioni. Questi risultati furono ottenuti analizzando successioni sedimentarie marine, ovvero confrontando il contenuto dell'[[isotopo]] pesante dell'[[ossigeno]] (<sup>18</sup>O) con l'ossigeno-16 (<sup>16</sup>O) nei microfossili contenuti nei [[sedimenti]].
 
===Gestione dei Rifiuti===
=== Il minimo di Maunder ===
La gestione dei rifiuti contribuisce alle emissioni di gas serra, principalmente attraverso la decomposizione anaerobica dei rifiuti organici nelle discariche, che produce metano (CH₄), un gas serra con un potenziale di riscaldamento globale significativamente superiore alla CO₂. Pratiche come l'incenerimento dei rifiuti possono rilasciare CO₂ e altri inquinanti nell'atmosfera. Una gestione inefficace dei rifiuti solidi urbani può quindi aumentare le emissioni di gas serra.
Da quando nel [[1610]] [[Galileo]] mise a punto il [[telescopio]], il Sole e le sue [[macchia solare|macchie]] sono state osservate con assiduità. Nel [[1851]] l'astronomo [[Heinrich Schwabe]] osservò che l'[[attività solare]] [[variazione solare|variava]] secondo un '''[[ciclo undecennale dell'attività solare|ciclo di undici anni]]''', con massimi e minimi. L'astronomo solare [[Edward Walter Maunder|E.W. Maunder]] si accorse che tra il [[1645]] e il [[1715]] il Sole interruppe il ciclo undecennale e ci fu un'epoca in cui quasi non ci furono macchie, denominato [[minimo di Maunder]]. Il Sole e le stelle passano un terzo della loro vita in periodi analoghi a questo, che corrispondono a minimi di emissione dell'energia e quindi a periodi freddi nel clima terrestre. Inoltre, in questi periodi le [[aurora boreale|aurore boreali]] o australi causate dall'attività solare scompaiono o sono rare.
 
===Edifici===
Ci sono stati 6 minimi solari simili a quello di Maunder dal minimo [[Storia dell'Antico Egitto|egizio]] dell'anno [[1300 a.C.]] Questi eventi sono però molto irregolari, con intervalli fra i minimi che variano tra i 180 e i 1100 anni; in media i periodi di scarsa attività solare durano 115 anni circa e si ripetono approssimativamente ogni 600. Attualmente siamo nel '''Massimo Moderno''', che iniziò nel [[1780]] quando ricominciò il ciclo di 11 anni. Siamo entrati in un ''<u>profondo minimo (?)</u>'' che secondo gli scienziati NASA si prolungherà con i cicli 24 e 25. Con le maggiori attrezzature a nostra disposizione potremo constatare l'influenza del sole sul clima terrestre e sapere se il massimo moderno abbia contribuito al riscaldamento globale. [http://science.nasa.gov/headlines/y2006/10may_longrange.htm Long Range Solar Forecast - NASA Science]
Gli edifici hanno un impatto significativo sul cambiamento climatico, contribuendo in modo rilevante alle emissioni globali di anidride carbonica (CO₂). Secondo il rapporto della Global Alliance for Buildings and Construction presentato alla COP25 di Madrid, edifici, abitazioni e settore dell’edilizia sono responsabili del 39% di tutte le emissioni globali di anidride carbonica nel mondo.<ref>https://valori.it/edilizia-responsabile-del-39-emissioni-di-co2</ref>
 
===Relazione tra PIL pro capite ed Emissioni di CO₂===
[[File:Carbon14 with activity labels-it.svg|center]]
[[File:Dati sul cambiamento climatico nel mondo.png|thumb|upright=2|Fonti : [https://ourworldindata.org/grapher/maddison-data-gdp-per-capita-in-2011us-single-benchmark?country=IDN~ARG~KOR~FRA~GBR~AUT~USA~OWID_WRL Pil procapite] [https://ourworldindata.org/grapher/surface-temperature-anomaly-gistemp?tab=chart Crescita della temperatura] [https://ourworldindata.org/grapher/co-emissions-per-capita?tab=chart CO2 procapite]]]
 
Storicamente, esiste una correlazione positiva tra la crescita del PIL pro capite e l'aumento delle emissioni di CO₂. Questo legame è descritto dall'Identità di Kaya, che afferma che le emissioni totali di CO₂ sono il risultato di quattro fattori: popolazione, PIL pro capite, intensità energetica (consumo di energia per unità di PIL) e intensità di carbonio (emissioni di CO₂ per unità di energia consumata).<ref>[https://www.tecno-group.eu/news-media/blog/sostenibilita/come-ridurre-la-carbon-intensity-in-europa tecno-group]</ref>
Le variazioni di [[Carbonio-14]] e l'attività solare sono correlate. Questo permette attraverso gli studi di [[dendrocronologia]] di ricostruire queste attività e metterle in relazione con i minimi e i massimi di attività solare.
Recenti studi dell'attività solare che tengono conto oltre che delle variazioni del Carbonio-14 anche delle variazioni dell'[[isotopo]] del [[berillio]] (<sup>10</sup>Be) intrappolato nelle calotte polari, evidenziano come l'aumento di attività solare prodottosi in questi ultimi duecento anni sia il più spettacolare che si sia registrato negli ultimi novemila anni, vedi grafico Figura 17. [http://solarphysics.livingreviews.org/Articles/lrsp-2008-3/articlesu13.html#x20-440004.1 The overall activity level]
 
Negli ultimi anni, tuttavia, si è osservata una tendenza al "decoupling" o disaccoppiamento, in cui la crescita economica non è necessariamente accompagnata da un aumento delle emissioni di CO₂.Nonostante questi progressi, la sfida rimane significativa. Per limitare l'aumento delle temperature globali e mitigare gli effetti del cambiamento climatico, è essenziale continuare a promuovere pratiche sostenibili nei settori dei trasporti e della gestione dei rifiuti, oltre a incentivare una crescita economica che non sia legata all'aumento delle emissioni di CO₂.
== I mutamenti climatici attuali ==
{{vedi anche|Riscaldamento globale|Controversia sul cambiamento climatico}}
Il mantenimento della temperatura della [[biosfera]] [[Terra|terrestre]] attorno a valori medi adatti alla vita è dovuto principalmente all'azione combinata di cinque fattori:
# Calore interno del pianeta
# [[Irraggiamento]] [[Sole|solare]], che fornisce l'energia per l'effetto serra ed elementi correlati alle variazioni dell'[[attività solare]] e delle [[macchie solari]].
# Effetto delle correnti oceaniche e dell'evaporazione marina (e dei fenomeni ad essa correlati)
# Presenza dell'[[atmosfera]], che attenua gli sbalzi di temperatura giornalieri e stagionali
# [[Effetto serra]] naturale, che amplifica l'effetto termico dell'irraggiamento solare
 
== Soluzioni ==
La variazione quantitativa di uno o più di questi fattori può causare un riscaldamento globale o raffreddamento globale dell'[[atmosfera]] e superficie terrestre.
{{vedi anche|Soluzioni al cambiamento climatico}}
Gli scienziati hanno stimato che avremmo una finestra di tempo relativamente breve (7-8 anni) per attuare cambiamenti sostanziali prima che gli effetti siano potenzialmente irreversibili, evidenziando l’insufficiente comprensione verso gli impatti legati alla deforestazione della foresta amazzonica o al riscaldamento della calotta glaciale dell’Antartide.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Timothy M.|cognome=Lenton|nome2=Johan|cognome2=Rockström|nome3=Owen|cognome3=Gaffney|data=28 novembre 2019|titolo=Climate tipping points — too risky to bet against|rivista=Nature|volume=575|numero=7784|pp=592–595|lingua=en|accesso=22 aprile 2025|doi=10.1038/d41586-019-03595-0|url=https://www.nature.com/articles/d41586-019-03595-0}}</ref> I cambiamenti principali comprendono modifiche nelle abitudini alimentari, una riduzione dell’uso di combustibili fossili e la cooperazione internazionale.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Svetlana V.|cognome=Feigin|nome2=David O.|cognome2=Wiebers|nome3=George|cognome3=Lueddeke|data=ottobre 2023|titolo=Proposed solutions to anthropogenic climate change: A systematic literature review and a new way forward|rivista=Heliyon|volume=9|numero=10|pp=e20544|accesso=2025-04-22|doi=10.1016/j.heliyon.2023.e20544|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37867892}}</ref> Si possono individuare due approcci alla crisi climatica:
 
# L’adattamento: consiste nell’affrontare gli effetti del cambiamento climatico reagendo con precauzioni <ref>{{Cita pubblicazione|nome=E. LISA F.|cognome=SCHIPPER|data=2009-03|titolo=Meeting at the crossroads?: Exploring the linkages between climate change adaptation and disaster risk reduction|rivista=Climate and Development|volume=1|numero=1|pp=16–30|accesso=2025-04-22|doi=10.3763/cdev.2009.0004|url=https://doi.org/10.3763/cdev.2009.0004}}</ref>
A tali fattori naturali secondo la teoria del [[Global warming]] si aggiunge l'influenza dell'uomo che attraverso l'uso di [[combustibili fossili]] immette nell'atmosfera grandi quantità di CO<sub>2</sub>, metano e altri [[gas serra]] aumentando l'azione dell'effetto serra e generando un [[surriscaldamento climatico]] che aumenta la temperatura media globale della Terra.
# La mitigazione: cercare di evitare che alcuni effetti peggiorino, riducendo le risorse o abbattendo le emissioni di gas serra.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Sam|cognome=Brody|nome2=Himanshu|cognome2=Grover|nome3=Eric|cognome3=Lindquist|data=2010-07|titolo=Examining climate change mitigation and adaptation behaviours among public sector organisations in the USA|rivista=Local Environment|volume=15|numero=6|pp=591–603|lingua=en|accesso=2025-04-22|doi=10.1080/13549839.2010.490828|url=http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/13549839.2010.490828}}</ref>
 
Il consumo umano di combustibili fossili ha aumentato la concentrazione nell’atmosfera di gas serra, in particolare l’anidride carbonica (CO2), correlata ad un aumento delle temperature.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Lazarus|cognome=Adua|nome2=Karen Xuan|cognome2=Zhang|nome3=Brett|cognome3=Clark|data=settembre 2021|titolo=Seeking a handle on climate change: Examining the comparative effectiveness of energy efficiency improvement and renewable energy production in the United States|rivista=Global Environmental Change|volume=70|pp=102351|accesso=2025-04-22|doi=10.1016/j.gloenvcha.2021.102351|url=https://doi.org/10.1016/j.gloenvcha.2021.102351}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Ahmed F.|cognome=Ghoniem|data=febbraio 2011|titolo=Needs, resources and climate change: Clean and efficient conversion technologies|rivista=Progress in Energy and Combustion Science|volume=37|numero=1|pp=15–51|accesso=22 aprile 2025|doi=10.1016/j.pecs.2010.02.006|url=https://doi.org/10.1016/j.pecs.2010.02.006}}</ref> È stata proposta come soluzione una migliore efficienza energetica e la transizione verso fonti energetiche a basse emissioni di carbonio, come le energie rinnovabili (energia solare, energia idroelettrica, energia termica e delle maree degli oceani, energia geotermica, energia eolica, oli vegetali, biomassa inclusi biogas e legna).<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Ibrahim|cognome=Yüksel|data=aprile 2008|titolo=Global warming and renewable energy sources for sustainable development in Turkey|rivista=Renewable Energy|volume=33|numero=4|pp=802–812|accesso=22 aprile 2025|doi=10.1016/j.renene.2007.05.040|url=https://doi.org/10.1016/j.renene.2007.05.040}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Qi|cognome=Zhao|nome2=Pei|cognome2=Yu|nome3=Rahini|cognome3=Mahendran|data=2022-06|titolo=Global climate change and human health: Pathways and possible solutions|rivista=Eco-Environment & Health|volume=1|numero=2|pp=53–62|lingua=en|accesso=2025-04-22|doi=10.1016/j.eehl.2022.04.004|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S2772985022000072}}</ref> Ridurre l’uso di fonti di combustibili come carbone, gas naturale, petrolio, letame e seguire alternative più pulite, potrebbe ridurre le emissioni di gas serra e il carico di malattie dovute agli inquinanti presenti nell’aria come il [[PM 2.5|PM2.5]], [[NOx|ossidi di azoto]] e [[anidride solforosa]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Dev|cognome=Millstein|nome2=Ryan|cognome2=Wiser|nome3=Mark|cognome3=Bolinger|data=2017-08-14|titolo=The climate and air-quality benefits of wind and solar power in the United States|rivista=Nature Energy|volume=2|numero=9|lingua=en|accesso=2025-04-22|doi=10.1038/nenergy.2017.134|url=https://www.nature.com/articles/nenergy2017134}}</ref> Oltre l’emissione di [[idrocarburi]] e altre sostanze rilasciate dalle automobili, anche i freni e gli pneumatici usurati possono rilasciare metalli pesanti tossici (nichel, rame, ferro, zinco)<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Lalita|cognome=Bisht|nome2=Vidhu|cognome2=Gupta|nome3=Ajay|cognome3=Singh|data=2022-02|titolo=Heavy metal concentration and its distribution analysis in urban road dust: A case study from most populated city of Indian state of Uttarakhand|rivista=Spatial and Spatio-temporal Epidemiology|volume=40|pp=100470|lingua=en|accesso=2025-04-22|doi=10.1016/j.sste.2021.100470|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S187758452100068X}}</ref>, preferendo trasporti alternativi come la ferrovia ad alta velocità e il trasporto pubblico.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Nicholas A.|cognome=Mailloux|nome2=Colleen P.|cognome2=Henegan|nome3=Dorothy|cognome3=Lsoto|data=18 dicembre 2021|titolo=Climate Solutions Double as Health Interventions|rivista=International Journal of Environmental Research and Public Health|volume=18|numero=24|pp=13339|lingua=en|accesso=2025-04-22|doi=10.3390/ijerph182413339|url=https://www.mdpi.com/1660-4601/18/24/13339}}</ref>
=== Temperatura globale e anomalia termica ===
In base agli ultimi dati dell'[[Intergovernmental Panel on Climate Change|Intergovernamental Panel on Climate Change]], i dati combinati della temperatura media globale della superficie della terra e dell'oceano, calcolati con trend lineare, indicano un riscaldamento medio di 0.85&nbsp;°C nel periodo 1880-2012.<ref>[http://www.climatechange2013.org/spm IPCC Fifth Assessment Report, I Working Group, 2013].</ref>
Nel 2014 si è raggiunto il record della temperatura media globale. L'allarme è particolarmente grave per l'Italia, che si stia scaldando più velocemente della media globale e di altre terre emerse del pianeta. Il nuovo record italiano raggiunto nel 2014 è stato di +1.45&nbsp;°C rispetto al trentennio 1971-2000.<ref>[http://www.italiaclima.org/approfondimenti-climatici/cosa-sta-succedendo-al-clima/ I cambiamenti climatici in Italia, Italian Climate Network]</ref>
 
Un’altra area di soluzioni riguarda le azioni che riducono le disuguaglianze nella società relative ai diritti umani, all’istruzione e alla salute. Costruire maggiori infrastrutture ciclabili e pedonali, espandere l’accesso ai trasporti pubblici a bassa emissione, utilizzare [[Veicolo elettrico|veicoli elettrici]] o a [[Veicolo a idrogeno|idrogeno]] permettono talvolta di aumentare l’attività fisica, riducendo il rischio di problemi cardiovascolari, respiratori e diabetici.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Mark|cognome=Stevenson|data=12 novembre 2015|titolo=Land-use, transport choice and population health: opportunities for highly motorized and rapidly motorizing countries|rivista=Journal of Local and Global Health Science|volume=2015|numero=2|accesso=22 aprile 2025|doi=10.5339/jlghs.2015.itma.100|url=https://doi.org/10.5339/jlghs.2015.itma.100}}</ref>
== Clima dei pianeti circostanti ==
* L'atmosfera di [[Venere (astronomia)|Venere]] ha una [[pressione]] di 94 volte quella terrestre, ed è composta per il 97% da CO<sub>2</sub>. L'assenza di acqua impedì l'estrazione dell'[[anidride carbonica]] dall'atmosfera, che si accumulò provocando un intenso [[effetto serra]] che aumentò la temperatura superficiale sino a 465&nbsp;°C, superiore al [[punto di fusione]] del [[piombo]]. Probabilmente la distanza inferiore dal Sole è stata determinante per produrre nel pianeta le condizioni attuali. Bisogna ricordare che piccoli cambiamenti possono scatenare un meccanismo di retroazione e se questo è sufficientemente ampio si può raggiungere un livello non controllabile, dominato da alcuni fattori, e avere condizioni estreme come quelle di Venere.
* L'atmosfera di [[Marte (astronomia)|Marte]] ha una pressione di solo sei [[Bar (unità di misura)|millibar]] e, sebbene sia composta per il 96% da CO<sub>2</sub>, l'effetto serra è scarso e non può impedire né una oscillazione diurna della temperatura dell'ordine di 55&nbsp;°C, né le basse temperature superficiali che raggiungono minimi di -86&nbsp;°C nelle medie latitudini. Pare che nel passato godette di migliori condizioni, per cui vi era acqua liquida sulla superficie come dimostrano la moltitudine di canali e valli erosive; questo fu causato da un aumento della concentrazione del diossido di carbonio nella sua atmosfera, proveniente dalle emissioni dei grandi [[vulcano (geologia)|vulcani]] marziani che provocarono un processo di degassificazione analogo a quello accaduto sul nostro pianeta. La differenza sostanziale è che il [[diametro]] di Marte misura la metà rispetto a quello terrestre, per cui il calore interno era molto inferiore e il pianeta si raffreddò già molto tempo fa. Senza l'attività vulcanica Marte era condannato e la CO<sub>2</sub> sfuggì dall'atmosfera facilmente, a causa anche della ridotta [[gravità|forza di gravità]] rispetto alla Terra. Inoltre è possibile che qualche processo di tipo minerale assorbisse la CO<sub>2</sub> e, non compensato dalle emissioni vulcaniche, provocasse una sua diminuzione drastica. Il pianeta quindi si raffreddò progressivamente fino a congelare la poca CO<sub>2</sub> rimasta nelle [[calotta polare|calotte polari]] odierne.
 
Ridurre lo spreco di cibo e spostarsi verso diete a base vegetale può ridurre le emissioni che derivano dall’[[allevamento intensivo]], dall’applicazione di fertilizzanti o dalle attività di disboscamento. Secondo uno studio, la dieta a base vegetale che riduce o elimina il consumo di carne potrebbe prevenire 5,1 milioni di morti premature ogni anno entro il 2050, riducendo la mortalità globale del 6-10% e le emissioni di gas serra legate agli alimenti del 29-70%.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Marco|cognome=Springmann|nome2=H. Charles J.|cognome2=Godfray|nome3=Mike|cognome3=Rayner|data=2016-04-12|titolo=Analysis and valuation of the health and climate change cobenefits of dietary change|rivista=Proceedings of the National Academy of Sciences|volume=113|numero=15|pp=4146–4151|lingua=en|accesso=2025-04-22|doi=10.1073/pnas.1523119113|url=https://pnas.org/doi/full/10.1073/pnas.1523119113}}</ref>
== Definizioni amministrative e normative ==
{{C|Non ha senso che questo argomento sia trattato qui, in sede separata. Non ha senso che gli si dia un titolo del genere. Non si capisce che senso logico abbia la frase che conclude il paragrafo. Non si capisce che senso abbia la locuzione grassettata (che così proposta sarebbe problematica anche per semplice cronachismo)|geografia|maggio 2015}}
 
Mantenere gli [[Ecosistema|ecosistemi]] delle foreste densi ed equilibrati può ridurre il rischio di [[zoonosi]] (malattie quali il virus Ebola) e di malattie trasmesse da zanzare e altri insetti. Ad esempio la deforestazione in Amazzonia ha alterato l’habitat, sono aumentate le pozze di acqua stagnante e diminuiti i predatori delle zanzare portatrici di virus, permettendo un clima ideale per la loro riproduzione.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Amy Y.|cognome=Vittor|nome2=William|cognome2=Pan|nome3=Robert H.|cognome3=Gilman|data=luglio 2009|titolo=Linking deforestation to malaria in the Amazon: characterization of the breeding habitat of the principal malaria vector, Anopheles darlingi|rivista=The American Journal of Tropical Medicine and Hygiene|volume=81|numero=1|pp=5–12|accesso=22 aprile 2025|url=https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC3757555/}}</ref>
Secondo il '''Glossario Dinamico ISPRA-CATAP''', per '''cambiamenti climatici''' si intende qualsiasi cambiamento di clima attribuito direttamente o indirettamente ad attività umane, il quale altera la composizione dell'atmosfera mondiale e si aggiunge alla variabilità naturale del clima osservata in periodi di tempo comparabili.
 
L’accesso alla natura e la vicinanza allo spazio verde sono stati associati a un miglioramento della salute psico-fisica se accompagnati a ripristino e protezione di ecosistemi, piantando alberi come ad esempio il salice che assorbe 10-12 tonnellate di CO2 per ettaro/anno.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Rose-Marie|cognome=Rytter|nome2=Lars|cognome2=Rytter|nome3=Lars|cognome3=Högbom|data=dicembre 2015|titolo=Carbon sequestration in willow (Salix spp.) plantations on former arable land estimated by repeated field sampling and C budget calculation|rivista=Biomass and Bioenergy|volume=83|pp=483–492|lingua=en|accesso=2025-04-22|doi=10.1016/j.biombioe.2015.10.009|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S0961953415301215}}</ref>
'''Strategia Nazionale per la Biodiversità 2010'''
 
Qualsiasi cambiamento di clima attribuito direttamente o indirettamente ad attività umane, il quale altera la composizione dell'atmosfera mondiale e si aggiunge alla variabilità naturale del clima osservata in periodi di tempo comparabili.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro | cognome= Stocker | nome= T.F. | coautori= D. Qin, G.-K. Plattner, M. Tignor, S.K. Allen, J. Boschung, A. Nauels, Y. Xia, V. Bex e P.M. Midgley | titolo= IPCC, 2013: Climate Change 2013: The Physical Science Basis. Contribution of Working Group I to the Fifth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change | editore= Cambridge University Press | città= Cambridge (Regno Unito) e New York (NY, USA) | ed= | anno= 2013 | lingua= inglese | id= ISBN 978-1-107-66182-0 | cid= Climate Change 2013: The Physical Science Basis | url= https://www.ipcc.ch/report/ar5/wg1/}}
* National Research Council (U.S.). Committee on the Geologic Record of Biosphere Dynamics, ''The Geological Record of Ecological Dynamics'', National Academies Press (U.S.), 2005, ISBN 0-309-09580-8 ([http://books.google.com/books?id=4gNzGoih00YC&printsec=frontcover online])
* National Research Council (U.S.). Committee on the Geologic Record of Biosphere Dynamics, ''The Geological Record of Ecological Dynamics'', [[National Academies Press]] (U.S.), 2005, ISBN 0-309-09580-8 ([http://books.google.com/books?id=4gNzGoih00YC&printsec=frontcover online])
* Paolo degli Espinosa (a cura di) e Giuseppe Vatinno in "Italia 2020 energia e ambiente dopo Kyoto", Edizioni Ambiente, Milano 2006, ISBN 88-89014-37-7
* Paolo degli Espinosa (a cura di) e Giuseppe Vatinno in ''Italia 2020 energia e ambiente dopo Kyoto'', Edizioni Ambiente, Milano 2006, ISBN 88-89014-37-7
* Claude Villeneuve e Francois Richard, '''''Vivere i cambiamenti climatici''''', Gruppo Editoriale Muzzio, 2008, ISBN 978-88-96159-01-9
* Claude Villeneuve e Francois Richard, ''Vivere i cambiamenti climatici'', Gruppo Editoriale Muzzio, 2008, ISBN 978-88-96159-01-9
* {{cita web|editore=ISPRA-CATAP|anno=2012|titolo=Glossario dinamico per l'Ambiente ed il Paesaggio - Revisione marzo 2012|url=http://www.isprambiente.gov.it/files/pubblicazioni/manuali-lineeguida/mlg-78.1-2012-glossario-dinamico.pdf}}
 
== Voci correlate ==
* [[Clima]]
* [[Effetto serra]]
* [[Riscaldamento globale]]
* [[Raffreddamento globale]]
* [[Oscuramento globale]]
* [[Minimo di Maunder]]
* [[Piccola era glaciale]]
* [[Massimo termico del Paleocene-Eocene]]
* [[Conferenza mondiale dei popoli sui cambiamenti climatici e i diritti della madre Terra]]
* [[Controversia della mazza da hockey]]
* [[Controversia sul riscaldamento globale]]
* [[Delta-O-18]]
* [[Ecoansia]]
* [[Massimo termico del Paleocene-Eocene]]
* [[Modello del clima]]
* [[Migrazione climatica]]
* [[Negazione del cambiamento climatico]]
* [[Pausa del riscaldamento globale]]
* [[Perdite e danni]]
* [[Piccola era glaciale]]
* [[Punto di non ritorno - Before the Flood]]
* [[Stato di emergenza climatica]]
* [[Teatro contro il cambiamento climatico]]
* [[Tree-Nation]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sul|b=Applicazioni pratiche di machine learning/Previsioni sul cambiamento climatico}}
{{interprogetto|commons=Category:Climate change}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.ipcc.ch|Sito dell'ONU per i mutamenti climatici|lingua=en}}
* {{cita web|httpurl=https://ecwww.europaipcc.euch/environment/climat/home_en.htm|titolo=Sito della Commissionedell'ONU Europeaper suii mutamenti climatici|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://wwwec.globalchangeeuropa.goveu/environment/climat/home_en.htm|Programmatitolo=Sito perdella iCommissione mutamentiEuropea climaticisui neglimutamenti Stati Uniticlimatici|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.greenpeaceglobalchange.orggov|Greenpeacetitolo=Programma per i mutamenti climatici negli Stati Uniti|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.panda.org/climate/index.cfm|titolo=WWF|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.cru.uea.ac.uk|titolo=Climatic Research Unit (Norwich:East Anglia)|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.iuav.it/extremecity|titolo=Extreme city. Climate Change and the transformation of the waterscape. International Design Workshop. Iuav University of Venice|lingua=en|urlmorto=sì}}
* {{cita web |url=http://www.bcp-energia.it/normativa/protocollo_kyoto.pdf |titolo=Il protocollo di Kyoto sulla convenzione sui cambiamenti climatici (pdf) |accesso=2 maggio 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927091652/http://www.bcp-energia.it/normativa/protocollo_kyoto.pdf |urlmorto=sì }}
* {{cita web|url=http://www.climalteranti.it/|titolo=Climalteranti.it}}
* {{cita web|httpurl=https://ecosuasion.wordpress.com/|titolo=ECOsuasion}}
* {{cita web | url = http://www.dynamoeffect.org/IT/ | titolo = Dynamo Effect. 300 radio in 7 paesi per informare sui cambiamenti climatici. Legambiente | accesso = 30 gennaio 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110227042011/http://www.dynamoeffect.org/IT/ | urlmorto = sì }}
* Intervista radiofonica con l'oceanografo David M. Karl, di Flavia Foradini "Nutrizione da terzo millennio", RSI- Rete Due, 4 marzo 2016 [https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/laser/Nutrizione-da-terzo-millennio-6939158.html].
* Ministero dell'Ambiente.''Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici''. SNAC. 2015.{{cita web | url = http://www.pdc.minambiente.it/sites/default/files/allegati/Strategia_nazionale_adattamento_cambiamenti_climatici.pdf | titolo = Copia archiviata | accesso = 8 novembre 2020 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20201114192617/http://www.pdc.minambiente.it/sites/default/files/allegati/Strategia_nazionale_adattamento_cambiamenti_climatici.pdf | urlmorto = sì }}
* [[Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici]], [https://www.cmcc.it/it]
 
{{Controllo di autorità}}
{{portale|ecologia e ambiente|geografia}}
 
[[Categoria:Terra]]