Monterotondo: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Monterotondo
|Panorama = Monterotondo.jpg
|Didascalia =
|Bandiera =
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lazio
|Divisione amm grado
|Amministratore locale = Riccardo Varone
|Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Data elezione = 12-6-2019
|Data
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = [[Monterotondo Scalo]], Piedicosta, Borgonovo, Tormancina, San Martino, Grotta Marozza, La Ficorella, La Fonte
|Divisioni confinanti = [[Capena]], [[Castelnuovo di Porto]], [[Fonte Nuova]], [[Mentana]], [[Montelibretti]], [[Palombara Sabina]], [[Riano (Italia)|Riano]], [[Roma]]
|Codice postale = 00015
|Targa = RM
|Zona sismica = 2B
|Gradi giorno = 1669
|Nome abitanti = monterotondesi, eretini
|Patrono = [[Filippo apostolo|santi Filippo e Giacomo]]
|Festivo = 3 maggio
|Mappa = Map of comune of Monterotondo (province of Rome, region Lazio, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Monterotondo nella città metropolitana di Roma Capitale
}}
'''Monterotondo''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Monterotondo oggi è
Poco distante dal centro abitato si estende la campagna eretina che forma una sorta di fascia verde intorno alla città. Questa è formata dalla [[Macchia del Barco e la Macchia della Gattaceca]], dalla campagna di Tor Mancina e da quella di Valle Ricca che, in precedenza,
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Monterotondo}}
== Origini del nome ==
{{...|centri abitati}}
== Storia ==
La città, secondo alcune correnti antichistiche sviluppatesi soprattutto nei secoli passati ma di cui una
Di Eretum non resta però alcuna identificabile rovina. Gli storici antichi, da Strabone a Plinio a Tito Livio, concordano nell'indicarne il sito al XVIII miglio della via Salaria dove l'antico tracciato della consolare si incrociava con quello della via Nomentana.
Citata nell'[[Eneide]] di Virgilio tra le città [[Città scomparse del Lazio arcaico|latine]] che presero le armi contro Enea, Eretum è ricordata dagli storici antichi soprattutto come teatro delle lotte tra
L'area dell'attuale città, che non insiste sul sito sabino della citata Eretum, venne però abitato in modo più massiccio a partire dai secoli [[Secolo X|X]]
Monterotondo, per la sua ubicazione presso la [[via Salaria]], fu per molto tempo un punto strategico, nonché importante baluardo per la difesa di [[Roma]]. Il centro abitato, come lo intendiamo oggi, nacque piuttosto tardi rispetto agli altri centri sabini circostanti.
Viene infatti citato per la prima volta in una [[bolla pontificia|bolla papale]] dell'XI secolo, nella quale si faceva riferimento ad un possesso dei monaci di San Paolo di un
Tale monte, intorno all'anno [[1100]], fu ceduto in affitto alla [[Capocci (famiglia)|famiglia dei Capocci]] e (*) successivamente nel [[Secolo XII|XII]] secolo fu ceduta agli [[Orsini]], i quali mantennero il potere fino al [[Secolo XVII|XVII]] secolo. Durante la Signoria di questa famiglia, il nome di Monterotondo ricorse spesso nelle vicende di Roma e dell'[[Italia]], sopportando varie e terribili vicende<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Riccardo Di|cognome=Giovannandrea|data=2024-12-05|titolo=L’eredità del ramo di Lorenzo Orsini di Monterotondo alla fine del XVI secolo|rivista=Historia. Instituciones. Documentos|numero=51|pp=85–119|lingua=it|accesso=2025-10-10|doi=10.12795/hid.2024.i51.4|url=https://revistascientificas.us.es/index.php/HID/article/view/27171}}</ref>.
Nel [[1432]] fu conquistata per un breve periodo da [[Niccolò Fortebraccio]], con l'aiuto della
Il momento più glorioso per il ramo eretino della famiglia Orsini fu quando [[Clarice Orsini]] andò in sposa, nel [[1468]], a [[Lorenzo il Magnifico]], uno dei massimi esponenti del [[Rinascimento]] italiano. Importante è lo statuto comunale redatto da Francesco e Raimondo Orsini nel [[1579]] che prevedeva una notevole autonomia nella gestione della comunità: questa faceva capo a quattro ''Priori'' eletti per la durata di sei mesi. Il loro operato amministrativo veniva poi controllato allo scadere del mandato da due revisori che dovevano verificarne la correttezza. Per le decisioni più importanti si consultava un ''Pubblico Consiglio'' composto da un rappresentante per ogni famiglia: e questo a sua volta esprimeva dal suo seno un organo più ristretto di soli quaranta elementi chiamato appunto ''Consiglio dei Quaranta.''
Per motivi finanziari, nel [[1626]] gli Orsini cedettero il [[feudo]] ai [[Barberini]], i quali cercarono di rendere tale feudo più attivo nonché rigoglioso economicamente. L'acquisto venne solennizzato con una visita in gran pompa di Urbano VIII, accolto dai cittadini in festa, e con l'elevazione di Monterotondo a Ducato, concessa dal Papa nel 1627. Sotto la nuova signoria il palazzo fu ristrutturato ed arricchito di affreschi e stucchi. Nel [[1639]] venne edificato il Duomo, che divenne cattedrale del vescovo di [[Sabina]]. L'abitato fu cinto di mura e reso accessibile da tre porte: la Romana, ancora esistente nel rione San Rocco, la canonica a lato del Duomo e la Ducale nei pressi del giardino del Cigno. Porta Ducale e Porta Canonica sono ora scomparse.
È interessante notare come la società del centro abitato fosse condizionata dalle attività economiche che vi si svolgevano, prima tra tutte quella estrattiva di scaglia e travertino. Le cave, concentrate nelle località di Monte Le Pietre e Pietrara, vennero gestite principalmente da cavatori lombardi e ticinesi, i quali avevano in appalto il rifornimento del travertino per la Fabbrica di San Pietro a Roma<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Riccardo Di|cognome=Giovannandrea|data=12 luglio 2024|titolo=L’Ospedale del SS. Gonfalone a Monterotondo in Sabina: la gestione dei beni tra XVI e XVII secolo|rivista=RiMe. Rivista dell'Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea (ISSN 2035-794X)|pp=107-131|lingua=en|accesso=15 luglio 2024|doi=10.7410/1685|url=https://rime.cnr.it/index.php/rime/article/view/824}}</ref>.
Nel [[1701]] diventarono signori di Monterotondo i [[Grillo (famiglia)|Grillo]] di [[Genova]] che eseguirono nuovi restauri a palazzo, arricchirono il Duomo e costruirono il ponte sul fiume Tevere, lo stesso che ancora oggi è chiamato ''Ponte del Grillo''.<br />Monterotondo godette di un lungo periodo di tranquillità, fino all'arrivo delle truppe [[Francia|francesi]] del generale ''Pierre Domonique Garnier'', venute a Roma per innalzare la bandiera della [[democrazia]]. Costoro cinsero d'assedio la città, ma dopo pochi giorni dovettero rinunciare non solo a Monterotondo, ma anche a Roma, in quanto furono respinti dall'esercito napoletano (30 settembre [[1799]]). In seguito il paese passò dalla famiglia Grillo al Principe di Piombino nel [[1815]], tornando così a godere di una relativa pace.
=== XIX secolo ===
Nel [[1815]] fu più volte occupata dagli eserciti di [[Gioacchino Murat]], che per la prima volta inalberava il vessillo della liberazione d'Italia. Nel marzo del [[1821]] subì il passaggio delle truppe [[austria]]che, venute per ricacciare nel Regno l'esercito napoletano. Nell'anno 1845 il cardinal [[Luigi Lambruschini]], vescovo della diocesi suburbicaria di [[sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto|Sabina]], venuto a Monterotondo per consacrare solennemente la basilica collegiale di Santa Maria Maddalena, restaurata ed abbellita da don Antonio Boncompagni Ludovisi, annunciò la visita del pontefice Gregorio XVI per il giorno 6 ottobre dello stesso anno. La visita fu festeggiata con grande pompa e il priore Nicola Fanucci, di fronte alla porta del municipio, consegnò le chiavi d'oro del Comune al papa. I festeggiamenti si protrassero fino a tarda sera e papa Gregorio XVI rimase così colpito dall'affetto mostratogli dai monterotondesi e dalle bellezze naturali del territorio, che il 22 novembre dello stesso anno conferì al comune il [[Titolo di città in Italia|titolo di Città]], con le inerenti prerogative. Prima di Gregorio XVI anche Urbano VIII fu accolto dai Barberini suoi consanguinei, ma non sembra che concedesse qualcosa di speciale, nonostante le accoglienze calorose anche a lui riservate. In quell'epoca Monterotondo era considerata una delle maggiori città della [[Sabina]]: in un libro del tempo fu infatti definita "la Parigi della Sabina".
Fu testimone, nel [[1867]], della Campagna dell'[[Agro Romano]] per la liberazione di Roma. Il 26 ottobre, al termine dell'[[Battaglia di Monterotondo|omonima battaglia]], [[Giuseppe Garibaldi]] vi entrò con i suoi volontari bruciando Porta Romana, oggi Porta Garibaldi. A preparare un carretto con zolfo e altre materie incendiarie fu [[Pasquale Baiocchi]], nativo di [[Città Sant'Angelo]] e titolare con il padre di una fabbrica di fuochi artificiali nel suo paese. Tra i giovani al seguito dell'[[Giuseppe Garibaldi|Eroe dei Due Mondi]] si trovavano anche i fratelli Cairoli, Jessie White Mario, la Contessa Blawaski, russa, Giuseppe Pollini, 16 anni, di Rovereto, [[Fabio Giovagnoli|Fabio]], [[Mario Giovagnoli|Mario]], [[Ettore Giovagnoli|Ettore]], [[Alessandro Giovagnoli|Alessandro]] e [[Raffaello Giovagnoli]], dallo stesso Garibaldi chiamati "I [[Fratelli Cairoli|Cairoli]] del [[Lazio]]", originari proprio di Monterotondo. Oggetti e documenti a loro appartenuti sono nel Museo nazionale della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma in Mentana.
Cimeli della Campagna del 1867 riferiti a Monterotondo come il catenaccio di Porta Garibaldi (ogni parte è autenticata da sigillo a piombo del Comune di Monterotondo) sono nel MuGa (Museo Garibaldino Mentana - direttore dr. Balducci). Attigua al MuGa l'Ara-Ossario dei Volontari caduti nella Campagna del 1867(www.mugamentana.it).
=== XX secolo ===
Il 20 agosto [[1924]] (4 giorni dopo il ritrovamento della salma in un bosco di [[Riano (Italia)|Riano]]), partiva dalla [[Stazione di Monterotondo-Mentana|stazione di Monterotondo]] il treno che avrebbe riportato a [[Fratta Polesine]] la bara con [[Giacomo Matteotti]]. Migliaia di lavoratori, operai e contadini dello Scalo, assiepati ai margini della ferrovia, resero omaggio in silenzio alla salma del deputato socialista barbaramente ucciso da squadristi legati al fascismo il 10 giugno dello stesso anno. [[File:Monterotondo 40.jpg|upright=1.5|miniatura|Monterotondo nel 1940]]
Nel [[1943]] Palazzo Orsini Barberini fu sede per alcuni mesi dello [[Stato maggiore]] del [[Regio Esercito]] Italiano. Il 9 settembre 1943, a seguito dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] con gli angloamericani, i tedeschi con un lancio di 800 paracadutisti provenienti da [[Foggia]], guidati dal Maggiore Walter Gericke ne tentarono la cattura. La sede fu contesa strenuamente dai reparti italiani dell'[[Regio Esercito|esercito]] (tra questi la "Piave" e la "Re"), dei [[carabinieri]] ed anche da cittadini armati, e costò ai tedeschi la perdita di 300 paracadutisti, di cui 48 caduti, mentre gli italiani ebbero 125 caduti e 145 feriti, tra i quali 14 carabinieri.<ref>"Storia & Battaglie", n. 81, giugno 2008.</ref>. A seguito di questi fatti furono concesse decorazioni a [[Vittorio Premoli]] del 57º Reggimento Fanteria "Piave" ([[Medaglia d'Oro al Valor Militare]]), al Carabiniere [[Giuseppe Cannata]], che dopo strenua difesa di un posto di blocco venne colpito a morte ([[Medaglia d'Argento al Valor Militare]]), a Dario Ortenzi (detto Garibaldi) che ha combattuto contro i tedeschi all'età di sedici anni ([[Medaglia d'Argento al Valor Militare]]), al Tenente dei Carabinieri [[Raffaele Vessichelli]], comandante di gruppo autonomo mobilitato con il compito di difesa e sicurezza del Palazzo Orsini Barberini ([[Medaglia di Bronzo al Valor Militare]]), al [[carabiniere]] [[Cesare Tassetto]] ([[Distintivi dell'esercito italiano|Distintivo d'onore ferito in guerra]]). Episodi eroici di lotta partigiana seguirono nel 1944 con il sacrificio di [[Edmondo Riva]] ([[Medaglia d'Oro al Valor Militare]]). Un cippo dedicato alla memoria dei caduti militari fu eretto 60 anni dopo la battaglia nel "giardino della passeggiata". Nel 2008 il Comune (decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare) ha concesso la cittadinanza onoraria a Paolo Sabetta, l'uomo che come responsabile della Tenuta Zootecnica di Tor Mancina salvò nel 1943/44 decine di giovani dalla deportazione in [[Germania]]; Sabbetta è stato definito dalla stampa nazionale come "il Perlasca di Monterotondo" e "il Perlasca foggiano", durante i suoi ultimi anni di vita aveva allestito un museo presso la propria abitazione a [[Foggia]], ove viveva circondato di cimeli storici.
[[File:Panorama1 labelled.jpg|miniatura|La valle del Tevere vista da Monterotondo (≈ 5°).|500x500px]]
Il 5 gennaio [[1959]], per dissesti del sottosuolo, un palazzo di via Oberdan crollò rovinosamente, creando al centro del vecchio borgo un ampio slargo che venne ridenominato "''Lo Sbracato''".
=== Simboli ===
Lo stemma e il gonfalone di Monterotondo sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 21 marzo 1997.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?2277 |titolo= Monterotondo, decreto 1997-03-21 DPR, concessione di stemma e gonfalone |accesso=19 febbraio 2022 |sito= Archivio Centrale dello Stato }}</ref>
{{citazione|D'argento, al [[Monte (araldica)|monte di all'italiana]] di tre cime di verde, movente dalla punta e sormontato da una [[Rosa (araldica)|rosa]] di rosso, di cinque petali. Ornamenti esteriori di Città.}}
Il gonfalone è un drappo troncato di azzurro e di giallo.
=== Onorificenze ===
La città di Monterotondo è tra le [[città decorate al valor militare per la guerra di liberazione]], insignita il 19 giugno 1978 della medaglia d'argento al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]]<ref>{{Cita web|url=http://www.istitutonastroazzurro.it/istituzionidecoratemedagliaargentovalormilitare.html|titolo=Istituzioni decorate di medaglia d'argento al valor militare}}</ref>:{{Onorificenze
|immagine = Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al valor militare
|collegamento_onorificenza = valor militare
|data = 19 giugno [[1979]]
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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==== Basilica di Santa Maria Maddalena ====
{{Vedi anche|Duomo di Monterotondo}}
[[File:Basilica di Santa Maria Maddalena di Monterotondo.JPG|
Nel [[1621]] il Consiglio dei Quaranta approvò la decisione di costruire una nuova chiesa parrocchiale in luogo di quella piccola consacrata circa cinque secoli prima, diventata insufficiente ad accogliere l'aumenta popolazione di Monterotondo. Poco dopo, con l'acquisizione del feudo, i [[Barberini]] furono costretti ad affrontare la decisione dei Quaranta e a soddisfarla. Dopo aver piantato simbolicamente una croce ([[1629]]) nel luogo dove sarebbe sorta la nuova chiesa, i lavori cominciarono ufficialmente nel [[1630]]. Subentrarono tuttavia difficoltà economiche perché, oltre alla nuova chiesa, i Barberini dovettero ampliare la cinta muraria del paese per inglobare l'erigendo [[Duomo]], e l'abitato di recente costruzione (il "Borgo"
Nel [[1699]] divennero signori di Monterotondo i [[Grillo (cognome)|Grillo]] di [[Genova]] che adornarono la chiesa con nuovi stucchi e affreschi lasciando il compito di portare a termine le decorazioni ai [[Boncompagni (famiglia)|Boncompagni]]. Il Duomo, per l'attivo interessamento del cardinal [[Luigi Lambruschini]], vescovo di [[sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto|Sabina]], accolse nel [[1845]] il nuovo [[papa Gregorio XVI]], che elevò la chiesa a basilica minore. Il Duomo è concepito secondo la concezione planimetrica del [[Jacopo Barozzi da Vignola|Vignola]]. Non ci sono, pertanto, navate laterali, ma un'unica navata rettangolare, un ampio transetto e l'abside. Per sostenere l'ampiezza della copertura si provvide a munire i due lati più lunghi di ben articolate cappelle, ognuna con un proprio altare. Sopra i cornicioni che sovrastano le cappelle, si aprono gli strombi di sei grandi finestre. Il grande affresco della volta è un magnifico inno alla Madonna alla quale il Tempio è dedicato. È un'opera di buona fattura con un buon equilibrio di fattura, nonostante l'abbondanza barocca della concezione pittorica anche nei più modesti particolari. L'affresco sembra che si possa attribuire a [[Domenico Pistrini]]. Nel Duomo ci sono altri affreschi di buona fattura e poi tele, statue, sarcofagi e lapidi.
La bella tela che occupa la cappella detta "delle Anime del Purgatorio", viene attribuita allo Zampa, della scuola del [[Domenichino]]. Diverse reliquie di Martiri e Santi sono conservati nella Basilica. All'interno del sarcofago, datato al II secolo d.C., che funge da altare maggiore sono conservati i corpi dei martiri Sisto e Bonifacio. Nella cappella "delle reliquie", dentro l'urna sotto l'altare, ci sono le reliquie dei martiri [[santa Balbina|Balbina]], Teodora, Emilia e Placido.
Nella cappella detta "della Madonna" troneggia una statua lignea rappresentante la Vergine con il Bambino, di antica fattura, considerata da alcuni una copia del lavoro del [[Sansovino]]. Era detta "Maria Vergine della Purità". Al di sotto della statua, in un tabernacolo di legno, c'è un simulacro della vergine e martire santa Silvana contenente le reliquie della Santa. Molto bella ed insolita è la sistemazione della cantoria, che occupa tutta la parete subito dopo l'ingresso principale. Un gioco sapiente di lunette affrescate, di stucchi discreti e di agili spazi movimentati, fanno da cornice alle canne dell'organo, recentemente restaurato grazie alla generosità dei monterotondesi, dalla restauratrice di beni culturali Maria Pia Rubolino.
==== Convento dei Frati minori Cappuccini di Monterotondo ====
La ''chiesa dei Cappuccini'' o di ''San Francesco D'Assisi'' è sita in piazza San Francesco d'Assisi, nel
Annessi alla chiesa sono il [[convento]] ed il giardino dei [[Cappuccini]]. Il giardino è uno dei pochi polmoni verdi nell'interno del città di Monterotondo se si escludono il giardino antistante il palazzo comunale ed il giardino della passeggiata dedicato ai caduti garibaldini ed ai militari morti nella tragica [[battaglia di Monterotondo]] del 9 e 10 settembre 1943, e la più grande, nelle campagne intorno a Monterotondo, [[Macchia del Barco e la Macchia della Gattaceca]].
I frati
Nell'antico refettorio si conserva la lapide che vi fu posta in occasione del passaggio di Pio IX il 6 ottobre 1853: si fermò a pranzo con i cappuccini, i quali in quella circostanza piantarono il grande pino che recentemente è stato abbattuto da un fulmine e sostituito con uno nuovo. Qui i cappuccini del Lazio, nel 1884, aprirono il primo Seminario Serafico, che vi fu riportato nel 1946; nel 1934 vi fu istituito il corso di filosofia e nel 1938 quello di teologia. Il 4 settembre 1940, il capo del governo Benito Mussolini venne ad ispezionare lo stato maggiore e i soldati accampati nel bosco. Nel 1944 arrivano le truppe tedesche in ritirata e poi molti rifugiati politici dell'una parte e dell'altra, mescolati mimeticamente ai cappuccini. In questo momento difficile per tutti, i cappuccini s'industriano per salvare vite umane, per provvedere cibo e vestiario, s'improvvisano falegnami per costruire bare e seppellire i morti che raccolgono tra le macerie di Monterotondo e della vicina Mentana. Uno di loro, fr. Bernardino da Castel di Tora, fu ucciso dai paracadutisti tedeschi mentre coltivava l'orto del convento, che venne saccheggiato e devastato. Nel periodo della ricostruzione, i
La piccola chiesa è frequentatissima. Vi si conservano tele del secolo XVII (pala dell'altare maggiore e del coro) e del secolo XVI (Santa Lucia e Sant'Agata nel coro). Il paliotto dell'altare in mosaico con retro in graffito e nella cappella centrale a sinistra il logo del IV centenario raffigurante San Francesco. Alle spalle della chiesa nel giardino vicino al pergolato, scultura di San Francesco in marmo statuario, realizzata dallo scultore Frate cappuccino Remo Rapone. Suggestivo il piccolo chiostro con al centro la cisterna, che con l'acqua piovana, raccolta dai tetti e sapientemente filtrata, ha dissetato - oltre che i frati - il Paese in tempi difficili. Tradizionale la passione della vigna tramandata nei secoli da generazioni di frati viticoltori, oggi curata nei minimi particolari dal Padre Guardiano Enrico D'Artibale da Monterotondo, trova nel nettare sia bianco che rosso, la massima espressione grazie alle tecniche di lavorazione gelosamente custodite e tramandate dai frati. Il bosco è stato conservato con cura attraverso i secoli, con l'amore per la natura, caratteristico dei francescani, perché riconcilia con Dio e con gli uomini. Anche la popolazione, da sempre, è stata gelosa custode di questa rara oasi di verde, di serenità e di pace.
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==== Chiesa di San Rocco ====
All'origine fu una semplice cappella. Già dal '500 si conservava all'interno una sacra immagine della Vergine la quale, a detta degli antichi abitanti del posto, collocata fuori dalla mura del paese, a breve distanza dalla porta principale, pare ivi posta a custodia e a baluardo del medesimo contro ogni pubblico e privato infortunio. In realtà invocata dagli abitanti del Borgo, cominciò ben presto a far "piovere" su di loro un diluvio di grazie e di benedizioni, tanto che tutti unanimi convennero di chiamarla con l'espressivo nome di: Maria Santissima del Diluvio delle Grazie.
Ma essendo il luogo angusto e non in condizioni di ospitare i tanti pellegrini che da ogni parte del [[Lazio]] venivano a fare visita alla miracolosa immagine.
Narra Monsignor Giovannetti di un miracoloso episodio avvenuto nel [[1656]], durante una famosa epidemia di [[peste]]. A Roma, la morte nera fece più di 22.000 morti e nello stato ecclesiastico furono più di 160.000. Solo Monterotondo, fra tutti i paesi vicini, scampò al flagello che infierì particolarmente nella vicinissima [[Mentana]]. Si racconta che padre Giuseppe Gessi da Borghetto, religioso dei Frati Minori Conventuali, nel convento della Santissima Concezione in Monterotondo, ebbe una visione soprannaturale nella quale vide un'ombra a cavallo che di gran carriera veniva verso la città dalla parte di Mentana con un flagello in mano per percuotere, mentre la Beata Vergine con il suo Divin
==== Altre ====
* ''Chiesa della Madonna di Loreto'' - Costruita nell'Ottocento, e proprietà della Confraternita del Gonfalone, è stata recentemente restaurata ([[2008]]).
* ''Chiesa di Gesù Operaio''. Sita nel
* ''Chiesa della Vergine SS.ma del Carmine''. Sita nel Rione Monterotondo Scalo, all'interno è collocato un organo [[Fratelli Ruffatti]] degli anni '50.
* '' Chiesa di San Nicola e Vecchio Ospedale'' - Il complesso dell'ex Ospedale, voluto e fatto costruire da Arcangelo Federici, ricco possidente e benefattore eretino al quale è dedicata l'adiacente via, è sito in piazza Don Minzoni. Questo palazzo era sede dell'ospedale di Monterotondo fino agli anni '30 del Novecento ma ora ospita la biblioteca comunale, con annessi il centro culturale Paolo Angelani e il Museo Archeologico territoriale comunale. Una targa marmorea ricorda il ruolo del complesso nell'Ottocento. All'esterno vi è la chiesa di San Nicola, ora sconsacrata, dove furono ritrovati i resti mortali del suo fondatore Arcangelo Federici, che ora si trovano indegnamente dimenticati in un loculo senza nome del vecchio cimitero.
=== Architetture civili ===
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{{Vedi anche|Palazzo Orsini (Monterotondo)}}
[[File:Palazzo Orsini (Monterotondo).JPG|
Il palazzo baronale che ospita il comune e vari uffici comunali, nonché l'ufficio dei vigili, ha, negli uffici consiliari degli affreschi del palermitano [[Giacinto Calandrucci]] ([[1655]]-[[1707]]), del fiammingo [[Paul
Nel cortile esterno ci sono il ''
[[File:Porta Garibaldi di Monterotondo.JPG|
;Porta Garibaldi
Nei pressi della chiesa di [[San Rocco]] si trova la Porta Garibaldi, recentemente restaurata. Progettata dall'architetto romano Frontoni nel [[1722]], fu ultimata nel [[1751]]. Faceva parte delle mura che cingevano gran parte della città. È l'ultima delle quattro porte d'accesso al centro storico rimasta e sostituisce ''Porta Romana Vecchia'', che anticamente era sita nei pressi dell'odierna piazza del Popolo. Tale porta, Monumento Nazionale chiamata Porta Romana prima del [[1870]], prende il nome dalla conquista della città da parte di Garibaldi il 26 ottobre 1867. Per poter entrare in città, provenendo dalla Valle del Tevere, Garibaldi dovette bruciare la porta che chiudeva l'accesso al centro. In [[Architettura romanica|stile romanico]]-pseudorurale consta di un accesso pedonale al centro storico ad [[Arco (architettura)|arco]] [[a tutto sesto]], il transito è consentito dal lato sinistro, guardando la porta dal piazzale antistante. Sulla sommità sventolano il tricolore e la bandiera europea. Tricolore anche sulla torre di Palazzo Orsini. Più avanti due targhe marmoree ricordano la presenza di Giuseppe Garibaldi e del suo stato maggiore in una locanda attigua alla fontana dei leoni. Garibaldi soggiornò anche alcuni giorni nel Castello Orsini prima di avviarsi verso Tivoli per sciogliere la Legione. Una targa apposta in epoca fascista in parte scalpellata negli anni 40 ricordava la Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma e la [[Battaglia di Mentana]]-Monterotondo combattuta dai [[Garibaldini]] ([[1867]]) con accenni alla marcia su Roma delle camicie nere.
[[File:Teatro Francesco Ramarini a Monterotondo.JPG|
* ''Teatro Francesco Ramarini'' Il teatro Francesco Ramarini fu eretto nel [[1920]]. È stato recentemente restaurato a seguito di un incendio che ne distrusse il solaio, appiccato da maldestri ladri alla fine degli anni '80.
=== Altro ===
* ''Piazza dei Leoni'' - [[File:Fontaine piazza del Popolo a Monterotondo.JPG|
* ''Pincetto'' - Posto su Piazza Duomo, alla destra della Basilica, è una vera e propria terrazza
* ''La Passeggiata'' - È un lungo viale pedonale tratto di Via Bruno Buozzi, ritrovo ogni giorno di ragazzi, ma non solo di Monterotondo, ma anche dei paesi circostanti. Nel parco della Passeggiata è presente un cippo-ossario garibaldino con i resti dei caduti nella battaglia dell'ottobre [[1867]] (nel 1937 trasferiti nell'Ara-Ossario di Mentana), presente anche una colonna marmorea in ricordo dei 150 militari caduti nella battaglia contro i tedeschi del 1943. C'è anche il busto del patriota Raffaello Giovagnoli, fratello di Fabio, caduto nella battaglia garibaldina per la conquista della città e ricordato con una targa in piazza Giordano Bruno (Duomo) oggi Giovanni Paolo II. In città alcune targhe marmoree che ricordano la presenza di [[Giuseppe Garibaldi]] e dei suoi Volontari dal 27 ottobre al 3 novembre 1867. Garibaldi ed [[Anita Garibaldi|Anita]], in fuga da Roma dopo la caduta della Repubblica Romana, passarono da Monterotondo il 4 luglio 1849. Un frammento del pino dove si ripararono in piazza S. Maria è nel Museo Nazionale di Mentana. Di rilievo l'[[arco trionfale]], eretto alla memoria dell'eroe dell'aria [[Fausto Cecconi]], trasvolatore atlantico, al quale sono intitolate anche una [[scuola]] e lo [[stadio]] comunale, posto alla fine della ''Passeggiata''.
[[File:Torre dell'orologio a Monterotondo.jpg|
* ''Piazza dell'Orologio'' - Oggi Piazza della Repubblica, conserva l'antico Palazzo dell'Orologio, con un grande [[orologio]] sulla parete esterna, ed è il vecchio municipio della città detto anche ''Palazzo del Priore''. Tale palazzo è in [[Architettura romanica|stile romanico]]-[[barocco]]. Il pavimento della piazza disegna una sottospecie di [[meridiana]]. Altri palazzi sulla piazza sono in stile pseudo rurale.
=== Aree naturali ===
* [[Macchia del Barco e la Macchia della Gattaceca]] - È una grande riserva naturale, gestita dalla [[Provincia di Roma]], posta tra i comuni di Monterotondo e [[Mentana (Italia)|Mentana]]e [[Sant'Angelo Romano]]. La flora ospita vari tipi di latifoglie tra cui olmi, ontani, larici e molti tipi di querce. La fauna invece è composta da molti tipi di uccelli, scoiattoli, ghiri, volpi e istrici. Soprattutto in estate, è il luogo ideale per manifestazioni di tipo naturalistico organizzate dai due comuni.
* [http://www.comune.monterotondo.rm.it/home/esplorare/siti-dinteresse-ambientale/monumento-naturale-cave-di-monterotondo-scalo/ Monumento Naturale “Cave di Monterotondo Scalo”] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170207031237/http://www.comune.monterotondo.rm.it/home/esplorare/siti-dinteresse-ambientale/monumento-naturale-cave-di-monterotondo-scalo/ |data=7 febbraio 2017 }}
* [[Riserva naturale della Marcigliana]];
* [[Riserva naturale di Nomentum]]
=== Siti archeologici ===
* '' Via Nomentum-Eretum'' - È l'area archeologica
=== Parchi Pubblici ===
* Parco Cento Passi, dedicato a Peppino Impastato, sito in viale Bruno Buozzi.
* Parco Arcobaleno, detto Ex-omni, sito in via Kennedy.
* Giardino del Cigno, sito davanti al palazzo comunale, in piazza Angelo Frammartino.
* Parco ZeroSei, sito in via Adige, è un parco inclusivo adatto a bambini dall'età di zero a sei anni.<ref>{{Cita web|url=http://www.retisolidali.it/parco-inclusivo-zerosei/|titolo=ZEROSEI: UN PARCO INCLUSIVO PER MONTEROTONDO|accesso=7 dicembre 2020}}</ref> Grazie ai suoi criteri di inclusività ogni bambino speciale può giocare serenamente, socializzando con gli altri bambini poiché le barriere architettoniche sono inesistenti.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Monterotondo (RM)
https://demo.istat.it/app/?l=it&a=2024&i=D7B}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati ISTAT<ref>
* [[Romania]] 2.132 5,39%
=== Istituzioni, enti
La struttura sanitaria del comune è l'[[Ospedale Santissimo Gonfalone]].
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=== Istruzione ===
==== Scuole ====
Oltre alle scuole dell'infanzia, elementari e medie vi sono diversi istituti di istruzione superiore quali il liceo classico, linguistico e
====
Biblioteca comunale Paolo Angelani<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.monterotondo.rm.it/esplorare/cultura/biblioteche|titolo=Biblioteca Comunale "Paolo Angelani"|accesso=31 luglio 2024}}</ref>
==== Ricerca ====
[[File:EMBL Rome Building.jpg|thumb|EMBL Rome.]]
Sede italiana dell'[[European Molecular Biology Laboratory]], dedicata all'[[epigenetica]] e alla [[neurobiologia]].<ref>Nonostante il sito ufficiale riporti come sede "Rome" nel titolo della homepage, questa si trova a Monterotondo, come anche riportato nel piè di pagina della stessa homepage.</ref>
==== Musei ====
{{Vedi anche|Museo archeologico territoriale}}
* ''Museo Archeologico Territoriale'' - Il museo, fondato nel maggio [[2003]], comprende materiale recuperato da carabinieri, polizia e guardia di finanza da scavi clandestini sul territorio circostante e nel corso dei lavori della Società Autostrade per la realizzazione della bretella Fiano-S. Cesareo in seguito a denunce documentate dalla locale Associazione della Stampa. Il percorso museale si divide in 4 sale e comprende ceramiche di [[Crustumerium]], buccheri in stile etrusco di varia provenienza, teste in marmo o travertino provenienti da [[Eretum]] e [[Nomentum]]. Di particolare interesse anche 3 ricostruzioni di tombe con scheletri o frammenti di scheletri ritrovati a Nomentum ed un modellino-plastico raffigurante una capanna preromana di [[Fidenae]].
* ''Museo storico'' - Il secondo museo, inaugurato il 5 luglio 2016, ha sede nella nuova Torre Civica dello Scalo e rappresenta un continuum con quello archeologico territoriale. Infatti riprende la descrizione delle vicende e della storia di Monterotondo dall'Unità d'Italia fino al 1994.
:Presenta un'esposizione di reperti, documenti, installazioni multimediali sulle trasformazioni urbane e socio-culturali di Monterotondo Scalo, la memoria delle Fornaci di laterizi, l'identità di quartiere.
:È strutturato in due sezioni: "Abitare la Memoria" e "Il Senso dei Luoghi".
:Conserva ed espone l'archivio storico della Città di Monterotondo:
=== Media ===
==== Stampa ====
* ''In Città.'' quotidiano telematico di informazione locale
* ''Monterotondo Oggi'', periodico d'informazione mensile con sede a Monterotondo
* ''Il Tiburno''
==== Radio ====
* Radio Suby
'''Teatro'''
Teatro comunale Francesco Ramarini<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.monterotondo.rm.it/esplorare/cultura/teatri|titolo=Teatro Comunale "Francesco Ramarini"}}</ref>
=== Eventi ===
* "Fasti d'Autunno"- Celebre rievocazione storica in stile rinascimentale con vari eventi curati dall'Associazione Culturale "Clarice Orsini".
* Sant'Antonio- Festa dedicata a Sant'Antonio Abate, con benedizione mattutina degli animali a messa, celebre "cavalcata" e Torciata la sera, con spettacoli pirotecnici a cura ogni anno di un "signore del Santo" diverso e supportato dalla "Pia Unione".
* Festeggiamenti Mariani nel mese di Maggio.
* "Estate Eretina"- serie di eventi articolati durante l'estate, dal cinema all'aperto, spettacoli dal vivo, concerti e stand gastronomici.
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
Il centro
Monterotondo può essere suddivisa in due macroaree: ''Monterotondo Paese e Monterotondo Scalo''
=== Suddivisioni storiche ===
* Il Centro Storico - È il cuore antico della
* Seguirono le fasi dell'[[incastellamento]] che, insieme al coinvolgimento delle potenze baronali di Roma, i Capocci primi "signori" in enfiteusi, ed in particolar modo della famiglia [[Orsini]], diedero vita al ''Castrum Montis Rotundi'' che ritroviamo citato nell'atto di divisione dei beni di [[Matteo Rosso Orsini]] del [[1286]]. Le case sono nella maggior parte in stile romanico rurale, originariamente a due piani con scale esterne e [[profferlo]] aggettante in facciata. In alcuni casi è ancora possibile ammirare qualche esempio di costruzione duecentesca di questo tipo come via Arcangelo Federici e via Rossini. La parte seicentesca del quartiere, denominata '' * Santa Maria - Altro rione storico
* Cappuccini - È la zona adiacente
*
=== Frazioni e località ===
* Monterotondo Scalo: si sviluppò in seguito alla costruzione della stazione ferroviaria che fu inaugurata il 28 aprile del [[1864]]. Posta sulla [[via Salaria]] rappresenta il punto d'unione di quest'ultima con la via [[Nomentana]]. All'inizio fu un coagulo di modeste abitazioni in stile rurale e fattorie poste sulla riva sinistra del [[Tevere]], trasformata negli anni in zona residenziale e commerciale. Negli anni '50 fu costruita una nuova chiesa parrocchiale per la crescente popolazione. Venne inaugurata così la chiesa di Santa Maria del Carmine, in stile moderno, mentre il santo patrono è [[San Michele Arcangelo]] che si festeggia il 29 settembre.
* Pie' di Costa: si trova ai piedi della costa delle colline che si affacciano lungo la valle del Tevere, nella parte di territorio ad ovest del comune. Nata essenzialmente come coagulo di modeste abitazioni rurali che sono state in seguito riassorbite dall'edilizia successiva, è oggi parte della zona di Monterotondo Scalo ed è una zona a vocazione commerciale. È la porta d'ingresso alla città, posta interamente sulla via Salaria e sul vecchio tracciato della Nomentana, che prende il nome di via Monti Sabini.
* Grotta Marozza: località di campagna dove sono siti i ruderi di un centro abitato risalente al X° secolo sulla cima d'un colle che domina la [[sabina|bassa sabina]], la [[Valle del Tevere]], l'[[capena|agro falisco-capenate]], fino a scorgere in lontananza i [[monti Tiburtini]] e [[Prenestini]]
* Tor Mancina: è una zona agricola e verdeggiante posta a nord-est del comune. Pressoché disabitata, vi si accede attraverso vie private. È importante per la sede di un comprensorio di studi agro-zootecnici del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche|CNR]] come l'istituto di geologia ambientale e geoingegneria, l'istituto di ricerca sulle acque, l'istituto sull'inquinamento atmosferico, l'istituto di metodologie inorganiche e dei plasmi, l'istituto di metodologie chimiche, l'istituto di studi sulle civiltà italiche e del mediterraneo antico e l'istituto di biologia cellulare.
== Economia ==
[[File:Monterotondo.jpg|
Monterotondo è da sempre
=== Agricoltura ===
È uno dei comuni della città metropolitana di Roma Capitale il cui territorio è compreso nell'area di produzione dell'[[Sabina (olio di oliva)|Olio di
=== Artigianato ===
Riga 279 ⟶ 268:
== Infrastrutture e trasporti ==
Centro radio-collegamenti del [[Ministero dell'interno|ministero degli Interni]]
=== Strade ===
* [[Strada statale 4 Via Salaria]], collega Monterotondo a Roma e Rieti.
* [[strada statale 730 del Nucleo Industriale di Monterotondo]] collega la zona industriale
* Strada Provinciale 22a [[via Nomentana]], collega Monterotondo a [[Mentana]], [[Fonte Nuova]] e alle località limitrofe.
* La SP 18/a ''Traversa del Grillo'' permette di raggiungere i comuni limitrofi della Valle del Tevere come [[ * La SP 24/b ''Via di Castelchiodato, successivamente Via del pisciarello,'' permette di raggiungere [[Castelchiodato]], * La SP 2/f via delle ''Fornaci-Valle Ricca'' permette di raggiungere
* La SP 25/b (comunemente nota come ''
=== Ferrovie ===
La [[Stazione di Monterotondo-Mentana]], aperta nell'ottobre 1867 (la scritta del Comune confinante per anni sul fabbricato della Stazione FS è sparita al termine di un recente restauro), consta di
===
Monterotondo è raggiungibile attraverso le linee [[Cotral
Essendo la città polo didattico con numerosi licei e istituti di istruzione superiore, durante il periodo scolastico sono attive altre linee extraurbane sempre gestite da Cotral, mentre quelle esistenti fanno un percorso differente in alcune fasce orarie.
Sono presenti anche 4 autolinee urbane gestite dalla ditta Rossi Bus.
== Amministrazione ==
[[File:Monterotondo-Gonfalone.png|100px|right|thumb|Il gonfalone comunale]]
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Carlo Lucherini
|
|Fine = 8 maggio [[1995]]
|Carica =
|Partito = [[Partito Comunista Italiano|PCI]] (fino al 1991)<br/>[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] (dal 1991)
|Note = <ref>[https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=2728433&IdAnagrafica=655832&DataRicerca=27%2F04%2F1995&ProvinciaDesc=ROMA&ComuneDesc=MONTEROTONDO Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Carlo Lucherini
|
|Fine = 14 giugno [[1999]]
|Carica =
|Partito = [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]]
|Note = <ref>[https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=2518392&IdAnagrafica=655832&DataRicerca=08%2F06%2F1995&ProvinciaDesc=ROMA&ComuneDesc=MONTEROTONDO Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Antonino Lupi
|
|Fine = 14 giugno [[2004]]
|Carica =
|Partito = [[Lista civica|Liste civiche]] di [[centro-sinistra]]
|Note = <ref>[https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=2790560&IdAnagrafica=937578&DataRicerca=17%2F06%2F1999&ProvinciaDesc=ROMA&ComuneDesc=MONTEROTONDO Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Antonino Lupi
|
|Fine = 8 giugno [[2009]]
|Carica =
|Partito = [[Lista civica|Liste civiche]] di [[centro-sinistra]]
|Note = <ref>[https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=2408865&IdAnagrafica=937578&DataRicerca=16%2F06%2F2006&ProvinciaDesc=ROMA&ComuneDesc=MONTEROTONDO Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Mauro Alessandri
|Inizio = 8 giugno [[2009]]
|Fine = 29 maggio [[2014]]
|Carica =
|Partito = [[Lista civica|Liste civiche]] di [[centro-sinistra]]
|Note = <ref>[https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=1820799&IdAnagrafica=1064518&DataRicerca=11%2F06%2F2009&ProvinciaDesc=ROMA&ComuneDesc=MONTEROTONDO Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Mauro Alessandri
|Inizio = 29 maggio [[2014]]
|Fine = 30 marzo [[2018]]
|Carica =
|Partito = Coalizione di [[centro-sinistra]]<br/>([[Lista civica|L.Civiche]]-[[Italia dei Valori|IdV]]-[[Partito Democratico (Italia)|PD]]-[[Partito della Rifondazione Comunista|PRC]]-[[Sinistra Ecologia Libertà|SEL]])
|Note = <ref>[https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=3021169&IdAnagrafica=1064518&DataRicerca=10%2F06%2F2014&ProvinciaDesc=ROMA&ComuneDesc=MONTEROTONDO Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Antonino Lupi
|Inizio = 31 marzo [[2018]]
|Fine = 12 giugno [[2019]]
|Carica = Vicesindaco reggente
|Partito =
|Note = <ref>[https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/06/05/18A03855/sg DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 18 maggio 2018]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Riccardo Varone
|Inizio = 12 giugno [[2019]]
|Fine = 13 giugno [[2024]]
|Carica =
|Partito = Coalizione di [[centro-sinistra]]<br/>([[Lista civica|L.Civiche]]-[[+Europa|+Eu]]-[[Democrazia Solidale|DemoS]]-[[Partito Democratico (Italia)|PD]]-[[Federazione dei Verdi|FdV]]-[[Italia in Comune|InC]])
|Note = <ref>[https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=3053753&IdAnagrafica=1100682&DataRicerca=10%2F07%2F2019&ProvinciaDesc=ROMA&ComuneDesc=MONTEROTONDO Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Riccardo Varone
|Inizio = 14 giugno [[2024]]
|Fine = ''in carica''
|Carica =
|Partito = Coalizione di [[centro-sinistra]]<br/>([[Alleanza Verdi e Sinistra|AVS]]-[[Democrazia Solidale|DemoS]]-[[Italia Viva|IV]]-[[Lista civica|L.Civiche]]-[[Azione (partito politico)|Az]]-[[+Europa|+Eu]]-[[Partito Democratico (Italia)|PD]])
|Note = <ref>[https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=3486850&IdAnagrafica=1100682&DataRicerca=21%2F06%2F2024&ProvinciaDesc=ROMA&ComuneDesc=MONTEROTONDO Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
== Sport ==
{{C|Sezione ricca di informazioni non enciclopediche, scritta con linguaggio recentista contenente toni enfatici e contenuti promozionali. Da ristrutturare come richiesto da [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Sport]].|Sport|settembre 2017}}
=== Atletica leggera ===
*Ippolife SSD ARL<ref name=Alt>[http://www.fidal.it/mappa.php?regione=LAZ La società sul sito della Fidal (funzione cerca sulla mappa)]</ref>
*ASD Atletico Monterotondo<ref name=Alt/>
*Podistica Eretum<ref name=Alt/>
=== Calcio ===
[[File:Stadio Fausto Cecconi, Monterotondo (RM).jpg|
Attualmente sono presenti
* Eretum Monterotondo che dal 2020 non ha più iscritto la prima squadra maschile a nessuna competizione, continua le proprie attività con il settore giovanile e con la compagine femminile che milita nel campionato di Eccellenza.
* Real Monterotondo Scalo che nel campionato 2023-2024, milita in [[Serie D]].<ref name="calcio">[https://www.tuttocampo.it/Lazio/Eccellenza/GironeA/Squadra/RealMonterotondoScalo/934093/Scheda La squadra sul sito Tuttocampo.]</ref>
* [[Associazione Sportiva Dilettantistica Monterotondo Calcio|ASD Monterotondo 1935]] che nel campionato 2024-2025 milita in [[Promozione]], e il Castrum Monterotondo che milita nel campionato 2023-2024 in [[Prima categoria]];
=== Calcio a 5 ===
Nella frazione di
=== Nuoto ===
È di recente inaugurazione lo stadio del nuoto
=== Pallavolo
* Volley Team Monterotondo che nel 2024-2025 milita nel campionato maschile di [[Serie D (pallavolo maschile)|Serie D]].<ref>[https://www.fipavlazio.net/component/tags/tag/serie-d Campionato serie D Pallavolo maschile FIPAV]</ref>
'''Basket'''
Virtus Basket Monterotondo, milita nel campionato di Promozione<ref>{{Cita web|url=https://www.virtusbasketmonterotondo.it/PrimaSquadra/Classifica.html|titolo=La classifica della promozione}}</ref>
'''Pallanuoto'''
Rari Nantes Vis Nova Monterotondo<ref>{{Cita web|url=https://www.rvnmonterotondo.it/|titolo=rvn monterotondo}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.romavnpallanuoto.com/monterotondo/|titolo=MONTEROTONDO}}</ref>
=== Impianti sportivi ===
[[File:Stadio Ottavio Pierangeli, Monterotondo (RM).jpg|
* Stadio
* Stadio
* Stadio del Nuoto
* Palazzetto dello Sport
* Palazzetto della
* Pista ciclabile con area fitness
== Note ==
== Bibliografia ==
* AA.VV., ''Monterotondo, storia, arte, folklore'', "Studio idea", s.d.;
* P.
*
*
* R. Cordovani, ''I Cappuccini e Monterotondo'', Rotary Club Monterotondo Mentana, 1984;
* A. Di Genova, ''Le sale affrescate'', Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, 1989;
* [https://iris.uniroma1.it/retrieve/e3835329-fbb5-15e8-e053-a505fe0a3de9/Tesi_dottorato_DiGiovannandrea.pdf R. Di Giovannandrea, ''L'Archivio Notarile di Monterotondo in Sabina'', Università Degli Studi di Siena, 2013]
* [[doi:10.7410/1685|R. Di Giovannandrea, ''L’Ospedale del SS. Gonfalone a Monterotondo in Sabina: la gestione dei beni tra XVI e XVII secolo'']]
* Consiglio Pastorale Parrocchiale (a cura di),''Il Duomo di Monterotondo 1639-1989'', 1989;
* P. Filesi, ''Contributo alla storia di Monterotondo'', Tolentino 1906;
*
* B. Marchetti, ''Lo statuto di Monterotondo'', 1984;
*
* S. Pandolfi, ''Monterotondo, una città da salvare'', 1973;
* O. Scardelletti, ''Raccontare Monterotondo'', Balzanelli 1992;
* S.G. Vicario, ''Monterotondo in Sabina'', I ed., La Rondine, Roma, 1970; II ed. Mezzaluna, 1987;
* E. Moscetti, ''Tra Nomentum e Corniculum. 1985-2009. Venticinque anni di scoperte archeologiche, scavi, e recuperi nel territorio nomentano, cornicolano, e della Sabina romana.'' Monterotondo 2012.
== Voci correlate ==
* [[Via di Francesco]]
*[[Valle del Tevere]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
{{Collegamenti esterni}}
{{Comuni della città metropolitana di Roma Capitale}}
*[http://www.retisolidali.it/parco-inclusivo-zerosei/ www.retisolidali.it/parco-inclusivo-zerosei/]
* [http://www.comune.monterotondo.rm.it/home/esplorare/cultura/festival-delle-cerase/ www.comune.monterotondo.rm.it/home/esplorare/cultura/festival-delle-cerase/] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20201030064133/http://www.comune.monterotondo.rm.it/home/esplorare/cultura/festival-delle-cerase/ |data=30 ottobre 2020 }}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Lazio|Roma}}
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