Monterotondo: differenze tra le versioni

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{{NdNota disambigua}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Monterotondo
|Panorama = Monterotondo.jpg
|Didascalia =
|Bandiera =Monterotondo-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stemma=Monterotondo-Stemma.png
|Stato = ITA
|Voce stemma=
|Grado amministrativo = 3
|Stato=ITA
|Divisione amm grado 1 = Lazio
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 12 =Lazio Roma
|Amministratore locale = Riccardo Varone
|Divisione amm grado 2=Roma
|Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Amministratore locale=Mauro Alessandri
|Data elezione = 12-6-2019
|Partito=[[centro-sinistra]]
|Data elezionerielezione =7 14-6-20092024
|Data istituzione =
|Altitudine =265
|Sottodivisioni = [[Monterotondo Scalo]], Piedicosta, Borgonovo, Tormancina, San Martino, Grotta Marozza, La Ficorella, La Fonte
|Superficie=40.94
|Divisioni confinanti = [[Capena]], [[Castelnuovo di Porto]], [[Fonte Nuova]], [[Mentana]], [[Montelibretti]], [[Palombara Sabina]], [[Riano (Italia)|Riano]], [[Roma]]
|Note superficie=
|Codice postale = 00015
|Abitanti=40805
|Targa = RM
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2015gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2015.
|Zona sismica = 2B
|Aggiornamento abitanti=31-12-2015
|Gradi giorno = 1669
|Sottodivisioni=[[Monterotondo Scalo]], Pie' di Costa, Borgonuovo
|Nome abitanti = monterotondesi, eretini
|Divisioni confinanti=[[Capena]], [[Castelnuovo di Porto]], [[Fonte Nuova]], [[Mentana]], [[Montelibretti]], [[Palombara Sabina]], [[Riano (Italia)|Riano]], [[Roma]]
|Patrono = [[Filippo apostolo|santi Filippo e Giacomo]]
|Codice postale=00015, 00016 (Scalo)
|Festivo = 3 maggio
|Prefisso=[[06]]
|Mappa = Map of comune of Monterotondo (province of Rome, region Lazio, Italy).svg
|Targa=RM
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Monterotondo nella città metropolitana di Roma Capitale
|Zona sismica=3
|Gradi giorno=1669
|Diffusività=
|Nome abitanti=monterotondesi eretini
|Patrono=[[Filippo apostolo|SS Filippo e Giacomo]]
|Festivo=3 maggio
|PIL=8
|PIL procapite=1200
|Mappa=Map of comune of Monterotondo (province of Rome, region Lazio, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Monterotondo nella città metropolitana di Roma Capitale
}}
 
'''Monterotondo''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:40805Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Roma Capitale]] nel [[Lazio]], ed. èÈ tra le città decorate con la [[medaglia d'argento al Valor Militare]], insignita per l'eroica resistenza e per i sacrifici della sua popolazione durante la [[seconda guerra mondiale]]. Sorge lungo il percorso di due delle più antiche [[Strade consolari|vie consolari]] del Lazio:, la [[via Nomentana|Nomentana]] e la [[via Salaria|Salaria]] e dista dal centro di Roma circa 25&nbsp;km.
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Monterotondo oggi è unaun cittadinapaese di medie dimensioni, in costante espansione. PoggiataPoggiato su un colle, a 165 m sul livello del mare, che domina la [[Valle del Tevere]], gode di un clima favorevole per la coltivazione di vigneti lungo i pendii delle colline che producono eccellenti vini.
 
Poco distante dal centro abitato si estende la campagna eretina che forma una sorta di fascia verde intorno alla città. Questa è formata dalla [[Macchia del Barco e la Macchia della Gattaceca]], dalla campagna di Tor Mancina e da quella di Valle Ricca che, in precedenza, hahanno rappresentato un'adeguata e redditizia fonte di sostentamento per la popolazione contadina della città.
 
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Monterotondo}}
 
== Origini del nome ==
{{...|centri abitati}}
 
== Storia ==
==== Origini ed Età Romana ====
La città, secondo alcune correnti antichistiche sviluppatesi soprattutto nei secoli passati ma di cui una certanotevole eco si ascolta ancora oggi, avrebbe raccolto l'eredità dell'antica città stato [[sabini|sabina]] di [[Eretum]], situatai cui resti si troverebbero, secondo altre fonti, poco più a nord del confine monterotondese con [[Montelibretti]], lungo il corso del fiume [[Tevere]], la cui storia risale tanto indietro quanto quella di [[Roma]] stessa
 
Di Eretum non resta però alcuna identificabile rovina. Gli storici antichi, da Strabone a Plinio a Tito Livio, concordano nell'indicarne il sito al XVIII miglio della via Salaria dove l'antico tracciato della consolare si incrociava con quello della via Nomentana.
 
Citata nell'[[Eneide]] di Virgilio tra le città [[Città scomparse del Lazio arcaico|latine]] che presero le armi contro Enea, Eretum è ricordata dagli storici antichi soprattutto come teatro delle lotte tra romaniRomani e sabini[[Sabini]] in età monarchica. Battaglie presso Eretum si combatterono secondo lo storico Dionisio, sotto i regni di [[Tullo Ostilio]] e di Tarquinio il Superbo e poi ancora nella prima [[Repubblica romana|età repubblicana.]] Tito Livio racconta che nella sua spedizione contro Roma vi passò anche [[Annibale]], ma è certo che dopo la sottomissione delladelle città stato Sabinasabine a [[Roma]] (290 a.C.), l'importanza della città andò scemando.
 
==== Medioevo e Rinascimento ====
L'area dell'attuale città, che non insiste sul sito sabino della citata Eretum, venne però abitato in modo più massiccio a partire dai secoli [[Secolo X|X]] - [[Secolo XI|XI]], quando si originò l'abitato medievale.
 
Monterotondo, per la sua ubicazione presso la [[via Salaria]], fu per molto tempo un punto strategico, nonché importante baluardo per la difesa di [[Roma]]. Il centro abitato, come lo intendiamo oggi, nacque piuttosto tardi rispetto agli altri centri sabini circostanti.
 
Viene infatti citato per la prima volta in una [[bolla pontificia|bolla papale]] dell'XI secolo, nella quale si faceva riferimento ad un possesso dei monaci di San Paolo di un "''Campum Rotundum''" nei pressi di Grotta Marozza. Il possedimento fu successivamente chiamato Monte Ereto, quindi Mons Teres che, volgarizzato, vale come ''Monte Ritondo'', nome che diventa di uso comune dal [[1300]].
 
Tale monte, intorno all'anno [[1100]], fu ceduto in affitto alla [[Capocci (famiglia)|famiglia dei Capocci]] e (*) successivamente nel [[Secolo XII|XII]] secolo fu ceduta agli [[Orsini]], i quali mantennero il potere fino al [[Secolo XVII|XVII]] secolo. Durante la Signoria di questa famiglia, il nome di Monterotondo ricorse spesso nelle vicende di Roma e dell'[[Italia]], sopportando varie e terribili vicende<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Riccardo Di|cognome=Giovannandrea|data=2024-12-05|titolo=L’eredità del ramo di Lorenzo Orsini di Monterotondo alla fine del XVI secolo|rivista=Historia. Instituciones. Documentos|numero=51|pp=85–119|lingua=it|accesso=2025-10-10|doi=10.12795/hid.2024.i51.4|url=https://revistascientificas.us.es/index.php/HID/article/view/27171}}</ref>.
 
Nel [[1432]] fu conquistata per un breve periodo da [[Niccolò Fortebraccio]], con l'aiuto della famiglia [[Colonna (famiglia)|famiglia Colonna]] e fu teatro di gravi distruzioni durante la guerra tra il [[papa Innocenzo VIII]] ed il Re di Napoli, col quale gli Orsini si erano schierati (1484-1492). Quando poi salì al soglio pontificio lo spietato [[Alessandro VI|Alessandro VI Borgia]], questi, nel tentativo di annientare la potenza degli Orsini, fece avvelenare, dopo averlo imprigionato, il cardinale Battista Orsini di Monterotondo, ed impose nel 1503 la distruzione delle mura della cittadina.
 
Il momento più glorioso per il ramo eretino della famiglia Orsini fu quando [[Clarice Orsini]] andò in sposa, nel [[1468]], a [[Lorenzo il Magnifico]], uno dei massimi esponenti del [[Rinascimento]] italiano. Importante è lo statuto comunale redatto da Francesco e Raimondo Orsini nel [[1579]] che prevedeva una notevole autonomia nella gestione della comunità: questa faceva capo a quattro ''Priori'' eletti per la durata di sei mesi. Il loro operato amministrativo veniva poi controllato allo scadere del mandato da due revisori che dovevano verificarne la correttezza. Per le decisioni più importanti si consultava un ''Pubblico Consiglio'' composto da un rappresentante per ogni famiglia: e questo a sua volta esprimeva dal suo seno un organo più ristretto di soli quaranta elementi chiamato appunto ''Consiglio dei Quaranta.''
 
==== XVII secolo ====
Per motivi finanziari, nel [[1626]] gli Orsini cedettero il [[feudo]] ai [[Barberini]], i quali cercarono di rendere tale feudo più attivo nonché rigoglioso economicamente. L'acquisto venne solennizzato con una visita in gran pompa di Urbano VIII, accolto dai cittadini in festa, e con l'elevazione di Monterotondo a Ducato, concessa dal Papa nel 1627. Sotto la nuova signoria il palazzo fu ristrutturato ed arricchito di affreschi e stucchi. Nel [[1639]] venne edificato il Duomo, che divenne cattedrale del vescovo di [[Sabina]]. L'abitato fu cinto di mura e reso accessibile da tre porte: la Romana, ancora esistente nel rione San Rocco, la canonica a lato del Duomo e la Ducale nei pressi del giardino del Cigno. Porta Ducale e Porta Canonica sono ora scomparse.
 
È interessante notare come la società del centro abitato fosse condizionata dalle attività economiche che vi si svolgevano, prima tra tutte quella estrattiva di scaglia e travertino. Le cave, concentrate nelle località di Monte Le Pietre e Pietrara, vennero gestite principalmente da cavatori lombardi e ticinesi, i quali avevano in appalto il rifornimento del travertino per la Fabbrica di San Pietro a Roma<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Riccardo Di|cognome=Giovannandrea|data=12 luglio 2024|titolo=L’Ospedale del SS. Gonfalone a Monterotondo in Sabina: la gestione dei beni tra XVI e XVII secolo|rivista=RiMe. Rivista dell'Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea (ISSN 2035-794X)|pp=107-131|lingua=en|accesso=15 luglio 2024|doi=10.7410/1685|url=https://rime.cnr.it/index.php/rime/article/view/824}}</ref>.
==== XVIII secolo ====
Nel [[1701]] diventarono signori di Monterotondo i [[Grillo (cognome)#Storia|Grillo]] di [[Genova]] che eseguirono nuovi restauri a palazzo, arricchirono il Duomo e costruirono il ponte sul fiume Tevere, lo stesso che ancora oggi è chiamato ''Ponte del Grillo''.<br />
Monterotondo godette di un lungo periodo di tranquillità, fino all'arrivo delle truppe [[Francia|francesi]] del generale Garnier, venute a Roma per innalzare la bandiera della [[democrazia]].
Costoro cinsero d'assedio la città, ma dopo pochi giorni dovettero rinunciare non solo a Monterotondo ma anche a Roma, in quanto furono respinti dall'esercito napoletano. In seguito la città passò dalla famiglia Grillo al Principe di Piombino nel [[1815]], tornando così a godere di una relativa pace.
 
==== XIXXVIII secolo ====
Nel [[1701]] diventarono signori di Monterotondo i [[Grillo (famiglia)|Grillo]] di [[Genova]] che eseguirono nuovi restauri a palazzo, arricchirono il Duomo e costruirono il ponte sul fiume Tevere, lo stesso che ancora oggi è chiamato ''Ponte del Grillo''.<br />Monterotondo godette di un lungo periodo di tranquillità, fino all'arrivo delle truppe [[Francia|francesi]] del generale ''Pierre Domonique Garnier'', venute a Roma per innalzare la bandiera della [[democrazia]]. Costoro cinsero d'assedio la città, ma dopo pochi giorni dovettero rinunciare non solo a Monterotondo, ma anche a Roma, in quanto furono respinti dall'esercito napoletano (30 settembre [[1799]]). In seguito il paese passò dalla famiglia Grillo al Principe di Piombino nel [[1815]], tornando così a godere di una relativa pace.
Nel [[1815]] fu più volte occupata dagli eserciti di [[Gioacchino Murat]], che per la prima volta inalberava il vessillo della liberazione d'Italia.
Nel marzo del [[1821]] subì il passaggio delle truppe [[austria]]che, venute per ricacciare nel Regno l'esercito napoletano.
Nell'anno 1845 il cardinal [[Luigi Lambruschini]], vescovo di [[sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto|Sabina]], venuto a Monterotondo per consacrare solennemente la basilica collegiale di Santa Maria Maddalena, restaurata ed abbellita da don Antonio Boncompagni Ludovisi, annunciò la visita del pontefice Gregorio XVI per il giorno 6 ottobre dello stesso anno. La visita fu festeggiata con grande pompa e il priore Nicola Fanucci, di fronte alla porta del municipio, consegnò le chiavi d'oro del Comune al papa. I festeggiamenti si protrassero fino a tarda sera e papa Gregorio XVI rimase così colpito dall'affetto mostratogli dai monterotondesi e dalle bellezze naturali del territorio, che il 22 novembre dello stesso anno conferì al comune il titolo di "Città", con le inerenti prerogative. Prima di Gregorio XVI anche Urbano VIII fu accolto dai Barberini suoi consanguinei, ma non sembra che concedesse qualcosa di speciale, nonostante le accoglienze calorose anche a lui riservate. In quell'epoca Monterotondo era considerata una delle maggiori città della Sabina: in un libro del tempo fu infatti definita "la Parigi della Sabina".
 
=== XIX secolo ===
Fu testimone, nel [[1867]], della Campagna dell'[[Agro Romano]] per la liberazione di Roma. Il 26 ottobre [[Giuseppe Garibaldi]] vi entrò con i suoi volontari bruciando Porta Romana, oggi Porta Garibaldi. A preparare un carretto con zolfo e altre materie incendiarie fu Pasquale Baiocchi nativo di [[Città Sant'Angelo]], titolare con il padre di una fabbrica di fuochi artificiali nel suo paese. Tra i giovani al seguito dell'[[Giuseppe Garibaldi|Eroe dei Due Mondi]] si trovavano anche i fratelli Cairoli, Jessie White Mario, la Contessa Blawaski, russa, Giuseppe Pollini, 16 anni, di Rovereto, [[Fabio Giovagnoli|Fabio]], [[Mario Giovagnoli|Mario]], [[Ettore Giovagnoli|Ettore]], [[Alessandro Giovagnoli|Alessandro]] e [[Raffaello Giovagnoli]], dallo stesso Garibaldi chiamati "I [[Fratelli Cairoli|Cairoli]] del [[Lazio]]", originari proprio di Monterotondo. Oggetti e documenti a loro appartenuti sono nel Museo nazionale della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma in Mentana.
Nel [[1815]] fu più volte occupata dagli eserciti di [[Gioacchino Murat]], che per la prima volta inalberava il vessillo della liberazione d'Italia. Nel marzo del [[1821]] subì il passaggio delle truppe [[austria]]che, venute per ricacciare nel Regno l'esercito napoletano. Nell'anno 1845 il cardinal [[Luigi Lambruschini]], vescovo della diocesi suburbicaria di [[sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto|Sabina]], venuto a Monterotondo per consacrare solennemente la basilica collegiale di Santa Maria Maddalena, restaurata ed abbellita da don Antonio Boncompagni Ludovisi, annunciò la visita del pontefice Gregorio XVI per il giorno 6 ottobre dello stesso anno. La visita fu festeggiata con grande pompa e il priore Nicola Fanucci, di fronte alla porta del municipio, consegnò le chiavi d'oro del Comune al papa. I festeggiamenti si protrassero fino a tarda sera e papa Gregorio XVI rimase così colpito dall'affetto mostratogli dai monterotondesi e dalle bellezze naturali del territorio, che il 22 novembre dello stesso anno conferì al comune il [[Titolo di città in Italia|titolo di Città]], con le inerenti prerogative. Prima di Gregorio XVI anche Urbano VIII fu accolto dai Barberini suoi consanguinei, ma non sembra che concedesse qualcosa di speciale, nonostante le accoglienze calorose anche a lui riservate. In quell'epoca Monterotondo era considerata una delle maggiori città della [[Sabina]]: in un libro del tempo fu infatti definita "la Parigi della Sabina".
 
Fu testimone, nel [[1867]], della Campagna dell'[[Agro Romano]] per la liberazione di Roma. Il 26 ottobre, al termine dell'[[Battaglia di Monterotondo|omonima battaglia]], [[Giuseppe Garibaldi]] vi entrò con i suoi volontari bruciando Porta Romana, oggi Porta Garibaldi. A preparare un carretto con zolfo e altre materie incendiarie fu [[Pasquale Baiocchi]], nativo di [[Città Sant'Angelo]] e titolare con il padre di una fabbrica di fuochi artificiali nel suo paese. Tra i giovani al seguito dell'[[Giuseppe Garibaldi|Eroe dei Due Mondi]] si trovavano anche i fratelli Cairoli, Jessie White Mario, la Contessa Blawaski, russa, Giuseppe Pollini, 16 anni, di Rovereto, [[Fabio Giovagnoli|Fabio]], [[Mario Giovagnoli|Mario]], [[Ettore Giovagnoli|Ettore]], [[Alessandro Giovagnoli|Alessandro]] e [[Raffaello Giovagnoli]], dallo stesso Garibaldi chiamati "I [[Fratelli Cairoli|Cairoli]] del [[Lazio]]", originari proprio di Monterotondo. Oggetti e documenti a loro appartenuti sono nel Museo nazionale della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma in Mentana.
Cimeli della Campagna del 1867 riferiti a Monterotondo come il catenaccio di Porta Garibaldi (ogni parte è autenticata da sigillo a piombo del Comune di Monterotondo) sono nel [[Museo Nazionale Garibaldino di Mentana|Museo della Campagna dell'Agro Romano]] per la liberazione di [[Roma]], direttore scientifico dal 1997 il prof. Francesco Guidotti consulente storico del Comune definito dal sindaco Lupi nel novembre 2007: "massima autorità storica del territorio sui temi del Risorgimento in particolare per la Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma". Attigua in Mentana al Museo l'Ara-Ossario dei Volontari caduti nella Campagna del 1867.<ref>[http://www.museomentana.it Museo Mentana<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. In città si cita da parte papalina il presunto episodio di Garibaldi che di persona sarebbe entrato dal portone principale del Duomo in sella ad un cavallo. Comunque in un libro del prof. Guidotti è spiegato e documentato come i garibaldini pagarono quanto preso ed usato durante l'occupazione della città testimoniato anche da Raffaello Giovagnoli in una lettera dei primi del 900. Una raccolta di 250 volumi sul Risorgimento e Campagna del 1867 molti dei quali rarissimi sono nella biblioteca personale e privata del direttore prof. Francesco Guidotti.
 
Cimeli della Campagna del 1867 riferiti a Monterotondo come il catenaccio di Porta Garibaldi (ogni parte è autenticata da sigillo a piombo del Comune di Monterotondo) sono nel MuGa (Museo Garibaldino Mentana - direttore dr. Balducci). Attigua al MuGa l'Ara-Ossario dei Volontari caduti nella Campagna del 1867(www.mugamentana.it).
==== XX secolo ====
[[File:Monterotondo 40.jpg|upright=1.5|thumb|Monterotondo nel 1940]]
Nel [[1943]] Palazzo Orsini Barberini fu sede per alcuni mesi dello [[Stato Maggiore]] del [[Regio Esercito]] Italiano. Il 9 settembre 1943, a seguito dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] con gli angloamericani, i tedeschi con un lancio di 800 paracadutisti provenienti da [[Foggia]], guidati dal Maggiore [[Walter Gericke]] ne tentarono la cattura. La sede fu contesa strenuamente dai reparti italiani dell'[[Regio Esercito|esercito]] (tra questi la "Piave" e la "Re"), dei [[carabinieri]] ed anche da cittadini armati, e costò ai tedeschi la perdita di 300 paracadutisti, di cui 48 caduti, mentre gli italiani ebbero 125 caduti e 145 feriti, tra i quali 14 carabinieri.<ref>"Storia & Battaglie", n. 81, giugno 2008.</ref>. A seguito di questi fatti furono concesse decorazioni a [[Vittorio Premoli]] del 57º Reggimento Fanteria "Piave" ([[Medaglia d'Oro al Valor Militare]]), al Carabiniere [[Giuseppe Cannata]], che dopo strenua difesa di un posto di blocco venne colpito a morte ([[Medaglia d'Argento al Valor Militare]]), a Dario Ortenzi (detto Garibaldi) che ha combattuto contro i tedeschi all'eta' di sedici anni ([[Medaglia d'Argento al Valor Militare]]), al Tenente dei Carabinieri [[Raffaele Vessichelli]], comandante di gruppo autonomo mobilitato con il compito di difesa e sicurezza del Palazzo Orsini Barberini ([[Medaglia di Bronzo al Valor Militare]]). Episodi eroici di lotta partigiana seguirono nel 1944 con il sacrificio di [[Edmondo Riva]] ([[Medaglia d'Oro al Valor Militare]]). Un cippo dedicato alla memoria dei caduti militari fu eretto 60 anni dopo la battaglia nel "giardino della passeggiata".<br />
Nel 2008 il Comune (decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare) ha concesso la cittadinanza onoraria a [[Paolo Sabetta]], l'uomo che come responsabile della Tenuta Zootecnica di Tor Mancina salvò nel 1943/44 decine di giovani dalla deportazione in [[Germania]]; Sabbetta è stato definito dalla stampa nazionale come "il Perlasca di Monterotondo" e "il Perlasca foggiano", durante i suoi ultimi anni di vita aveva allestito un museo presso la propria abitazione a [[Foggia]], ove viveva circondato di cimeli storici.
[[File:Panorama1 labelled.jpg|thumb|The Tiber valley seen from Monterotondo, looking almost exactly north (≈ 5°).]]
Il 5 gennaio [[1959]], per dissesti del sottosuolo, un palazzo di via Oberdan crollò rovinosamente, creando al centro del vecchio borgo un ampio slargo che venne ridenominato "Lo Sbracato".
 
=== XX secolo ===
Con Decreto del Presidente della Repubblica del 19 giugno 1978, al Comune di Monterotondo è stata conferita la Medaglia d'Argento al Valor Militare.
Il 20 agosto [[1924]] (4 giorni dopo il ritrovamento della salma in un bosco di [[Riano (Italia)|Riano]]), partiva dalla [[Stazione di Monterotondo-Mentana|stazione di Monterotondo]] il treno che avrebbe riportato a [[Fratta Polesine]] la bara con [[Giacomo Matteotti]]. Migliaia di lavoratori, operai e contadini dello Scalo, assiepati ai margini della ferrovia, resero omaggio in silenzio alla salma del deputato socialista barbaramente ucciso da squadristi legati al fascismo il 10 giugno dello stesso anno. [[File:Monterotondo 40.jpg|upright=1.5|miniatura|Monterotondo nel 1940]]
Nel [[1943]] Palazzo Orsini Barberini fu sede per alcuni mesi dello [[Stato maggiore]] del [[Regio Esercito]] Italiano. Il 9 settembre 1943, a seguito dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] con gli angloamericani, i tedeschi con un lancio di 800 paracadutisti provenienti da [[Foggia]], guidati dal Maggiore Walter Gericke ne tentarono la cattura. La sede fu contesa strenuamente dai reparti italiani dell'[[Regio Esercito|esercito]] (tra questi la "Piave" e la "Re"), dei [[carabinieri]] ed anche da cittadini armati, e costò ai tedeschi la perdita di 300 paracadutisti, di cui 48 caduti, mentre gli italiani ebbero 125 caduti e 145 feriti, tra i quali 14 carabinieri.<ref>"Storia & Battaglie", n. 81, giugno 2008.</ref>. A seguito di questi fatti furono concesse decorazioni a [[Vittorio Premoli]] del 57º Reggimento Fanteria "Piave" ([[Medaglia d'Oro al Valor Militare]]), al Carabiniere [[Giuseppe Cannata]], che dopo strenua difesa di un posto di blocco venne colpito a morte ([[Medaglia d'Argento al Valor Militare]]), a Dario Ortenzi (detto Garibaldi) che ha combattuto contro i tedeschi all'età di sedici anni ([[Medaglia d'Argento al Valor Militare]]), al Tenente dei Carabinieri [[Raffaele Vessichelli]], comandante di gruppo autonomo mobilitato con il compito di difesa e sicurezza del Palazzo Orsini Barberini ([[Medaglia di Bronzo al Valor Militare]]), al [[carabiniere]] [[Cesare Tassetto]] ([[Distintivi dell'esercito italiano|Distintivo d'onore ferito in guerra]]). Episodi eroici di lotta partigiana seguirono nel 1944 con il sacrificio di [[Edmondo Riva]] ([[Medaglia d'Oro al Valor Militare]]). Un cippo dedicato alla memoria dei caduti militari fu eretto 60 anni dopo la battaglia nel "giardino della passeggiata". Nel 2008 il Comune (decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare) ha concesso la cittadinanza onoraria a Paolo Sabetta, l'uomo che come responsabile della Tenuta Zootecnica di Tor Mancina salvò nel 1943/44 decine di giovani dalla deportazione in [[Germania]]; Sabbetta è stato definito dalla stampa nazionale come "il Perlasca di Monterotondo" e "il Perlasca foggiano", durante i suoi ultimi anni di vita aveva allestito un museo presso la propria abitazione a [[Foggia]], ove viveva circondato di cimeli storici.
[[File:Panorama1 labelled.jpg|miniatura|La valle del Tevere vista da Monterotondo (≈ 5°).|500x500px]]
Il 5 gennaio [[1959]], per dissesti del sottosuolo, un palazzo di via Oberdan crollò rovinosamente, creando al centro del vecchio borgo un ampio slargo che venne ridenominato "''Lo Sbracato''".
 
=== Simboli ===
Lo stemma e il gonfalone di Monterotondo sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 21 marzo 1997.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?2277 |titolo= Monterotondo, decreto 1997-03-21 DPR, concessione di stemma e gonfalone |accesso=19 febbraio 2022 |sito= Archivio Centrale dello Stato }}</ref>
{{citazione|D'argento, al [[Monte (araldica)|monte di all'italiana]] di tre cime di verde, movente dalla punta e sormontato da una [[Rosa (araldica)|rosa]] di rosso, di cinque petali. Ornamenti esteriori di Città.}}
Il gonfalone è un drappo troncato di azzurro e di giallo.
 
=== Onorificenze ===
La città di Monterotondo è tra le [[città decorate al valor militare per la guerra di liberazione]], insignita il 19 giugno 1978 della medaglia d'argento al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]]<ref>{{Cita web|url=http://www.istitutonastroazzurro.it/istituzionidecoratemedagliaargentovalormilitare.html|titolo=Istituzioni decorate di medaglia d'argento al valor militare}}</ref>:{{Onorificenze
|immagine = Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al valor militare
|collegamento_onorificenza = valor militare
|data = 19 giugno [[1979]]
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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==== Basilica di Santa Maria Maddalena ====
{{Vedi anche|Duomo di Monterotondo}}
[[File:Basilica di Santa Maria Maddalena di Monterotondo.JPG|thumbminiatura|La basilica di Santa Maria Maddalena]]
 
Nel [[1621]] il Consiglio dei Quaranta approvò la decisione di costruire una nuova chiesa parrocchiale in luogo di quella piccola consacrata circa cinque secoli prima, diventata insufficiente ad accogliere l'aumenta popolazione di Monterotondo. Poco dopo, con l'acquisizione del feudo, i [[Barberini]] furono costretti ad affrontare la decisione dei Quaranta e a soddisfarla. Dopo aver piantato simbolicamente una croce ([[1629]]) nel luogo dove sarebbe sorta la nuova chiesa, i lavori cominciarono ufficialmente nel [[1630]]. Subentrarono tuttavia difficoltà economiche perché, oltre alla nuova chiesa, i Barberini dovettero ampliare la cinta muraria del paese per inglobare l'erigendo [[Duomo]], e l'abitato di recente costruzione (il "Borgo" ), entro uno spazio strategicamente difendibile. Di conseguenza la chiesa sorse con una facciata disadorna e con un interno decisamente spoglio. Nel [[1641]] [[papa Urbano VIII]] visitò il Duomo al quale fece dono di preziosi paramenti sacri e di un "campanone" di undici quintali.
Nel [[1641]] [[papa Urbano VIII]] visitò il Duomo al quale fece dono di preziosi paramenti sacri e di un "campanone" di undici quintali.
 
Nel [[1699]] divennero signori di Monterotondo i [[Grillo (cognome)|Grillo]] di [[Genova]] che adornarono la chiesa con nuovi stucchi e affreschi lasciando il compito di portare a termine le decorazioni ai [[Boncompagni (famiglia)|Boncompagni]]. Il Duomo, per l'attivo interessamento del cardinal [[Luigi Lambruschini]], vescovo di [[sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto|Sabina]], accolse nel [[1845]] il nuovo [[papa Gregorio XVI]], che elevò la chiesa a basilica minore. Il Duomo è concepito secondo la concezione planimetrica del [[Jacopo Barozzi da Vignola|Vignola]]. Non ci sono, pertanto, navate laterali, ma un'unica navata rettangolare, un ampio transetto e l'abside. Per sostenere l'ampiezza della copertura si provvide a munire i due lati più lunghi di ben articolate cappelle, ognuna con un proprio altare. Sopra i cornicioni che sovrastano le cappelle, si aprono gli strombi di sei grandi finestre. Il grande affresco della volta è un magnifico inno alla Madonna alla quale il Tempio è dedicato. È un'opera di buona fattura con un buon equilibrio di fattura, nonostante l'abbondanza barocca della concezione pittorica anche nei più modesti particolari. L'affresco sembra che si possa attribuire a [[Domenico Pistrini]]. Nel Duomo ci sono altri affreschi di buona fattura e poi tele, statue, sarcofagi e lapidi.
Il Duomo è concepito secondo la concezione planimetrica del [[Jacopo Barozzi da Vignola|Vignola]]. Non ci sono, pertanto, navate laterali, ma un'unica navata rettangolare, un ampio transetto e l'abside. Per sostenere l'ampiezza della copertura si provvide a munire i due lati più lunghi di ben articolate cappelle, ognuna con un proprio altare. Sopra i cornicioni che sovrastano le cappelle, si aprono gli strombi di sei grandi finestre.
Il grande affresco della volta è un magnifico inno alla Madonna alla quale il Tempio è dedicato. È un'opera di buona fattura con un buon equilibrio di fattura, nonostante l'abbondanza barocca della concezione pittorica anche nei più modesti particolari. L'affresco sembra che si possa attribuire a [[Domenico Pistrini]]. Nel Duomo ci sono altri affreschi di buona fattura e poi tele, statue, sarcofagi e lapidi.
 
La bella tela che occupa la cappella detta "delle Anime del Purgatorio", viene attribuita allo Zampa, della scuola del [[Domenichino]]. Diverse reliquie di Martiri e Santi sono conservati nella Basilica. All'interno del sarcofago, datato al II secolo d.C., che funge da altare maggiore sono conservati i corpi dei martiri Sisto e Bonifacio. Nella cappella "delle reliquie", dentro l'urna sotto l'altare, ci sono le reliquie dei martiri [[santa Balbina|Balbina]], Teodora, Emilia e Placido.
Nella cappella "delle reliquie", dentro l'urna sotto l'altare, ci sono le reliquie dei martiri [[santa Balbina|Balbina]], Teodora, Emilia e Placido.
 
Nella cappella detta "della Madonna" troneggia una statua lignea rappresentante la Vergine con il Bambino, di antica fattura, considerata da alcuni una copia del lavoro del [[Sansovino]]. Era detta "Maria Vergine della Purità". Al di sotto della statua, in un tabernacolo di legno, c'è un simulacro della vergine e martire santa Silvana contenente le reliquie della Santa. Molto bella ed insolita è la sistemazione della cantoria, che occupa tutta la parete subito dopo l'ingresso principale. Un gioco sapiente di lunette affrescate, di stucchi discreti e di agili spazi movimentati, fanno da cornice alle canne dell'organo, recentemente restaurato grazie alla generosità dei monterotondesi, dalla restauratrice di beni culturali Maria Pia Rubolino.
Molto bella ed insolita è la sistemazione della cantoria, che occupa tutta la parete subito dopo l'ingresso principale. Un gioco sapiente di lunette affrescate, di stucchi discreti e di agili spazi movimentati, fanno da cornice alle canne dell'organo, recentemente restaurato grazie alla generosità dei monterotondesi, dalla restauratrice di beni culturali Maria Pia Rubolino.
 
==== Convento dei Frati minori Cappuccini di Monterotondo ====
La ''chiesa dei Cappuccini'' o di ''San Francesco D'Assisi'' è sita in piazza San Francesco d'Assisi, nel quartiereRione dei Cappuccini. La facciata è in [[Architettura romanica|stile romanico]] [[barocco]], l'interno è ad unica [[navata]] con [[cappella|cappelle]] laterali sul lato destro che contengono delle statue di santi. L'altare è in [[marmo|marmi]] policromi.
 
Annessi alla chiesa sono il [[convento]] ed il giardino dei [[Cappuccini]]. Il giardino è uno dei pochi polmoni verdi nell'interno del città di Monterotondo se si escludono il giardino antistante il palazzo comunale ed il giardino della passeggiata dedicato ai caduti garibaldini ed ai militari morti nella tragica [[battaglia di Monterotondo]] del 9 e 10 settembre 1943, e la più grande, nelle campagne intorno a Monterotondo, [[Macchia del Barco e la Macchia della Gattaceca]].
 
I frati cappucciniCappuccini erano stati approvati dal Papa Clemente VII Medici a [[Viterbo]] nel 1528. Appaiono nei documenti di Monterotondo una trentina di anni dopo, il 27 novembre 1542, quando un certo Evangelista, vende agli Orsini una vigna in contrada san Salvatore per uso dei cappuccini. II convento primitivo fu una piccola abitazione, costruita quasi di fronte al vecchio ospedale, nei pressi del Casale San Matteo. Nel 1605 fu approvata la costruzione del nuovo convento in contrada San Restituto; nel 1609 la Comunità di Monterotondo comprò il terreno e iniziò la costruzione, affidata al Maestro milanese Antonio Del Grande. Il Comune e la gente di Monterotondo hanno sempre seguito con molta partecipazione le vicende di questo luogo: ne hanno completato la costruzione, curato i restauri, favorito la permanenza dei cappuccini nel convento, anche durante la soppressione degli Ordini religiosi voluta prima da Napoleone e poi dallo Stato italiano. Qui visse ed operò miracoli san Crispino da Viterbo dal 1703 al 1709. Esiste ancora il pozzo di acqua sorgiva che serviva al santo fraticello per innaffiare l'orto, situato a nord del convento. Garibaldi fece del convento il suo punto di riferimento sia nel 1849 sia nel 1867: a quest'ultima data risale la scheggiatura del portale della chiesa, provocata da una cannonata sparata dal palazzo Piombino dai [[papalini]] contro i [[garibaldini]] accampati in convento.
 
Nell'antico refettorio si conserva la lapide che vi fu posta in occasione del passaggio di Pio IX il 6 ottobre 1853: si fermò a pranzo con i cappuccini, i quali in quella circostanza piantarono il grande pino che recentemente è stato abbattuto da un fulmine e sostituito con uno nuovo. Qui i cappuccini del Lazio, nel 1884, aprirono il primo Seminario Serafico, che vi fu riportato nel 1946; nel 1934 vi fu istituito il corso di filosofia e nel 1938 quello di teologia. Il 4 settembre 1940, il capo del governo Benito Mussolini venne ad ispezionare lo stato maggiore e i soldati accampati nel bosco. Nel 1944 arrivano le truppe tedesche in ritirata e poi molti rifugiati politici dell'una parte e dell'altra, mescolati mimeticamente ai cappuccini. In questo momento difficile per tutti, i cappuccini s'industriano per salvare vite umane, per provvedere cibo e vestiario, s'improvvisano falegnami per costruire bare e seppellire i morti che raccolgono tra le macerie di Monterotondo e della vicina Mentana. Uno di loro, fr. Bernardino da Castel di Tora, fu ucciso dai paracadutisti tedeschi mentre coltivava l'orto del convento, che venne saccheggiato e devastato. Nel periodo della ricostruzione, i cappucciniCappuccini procurarono e distribuirono tutto quello che potevano. Impiantarono cantieri di lavoro, colonie elioterapiche, pranzi per i poveri, centri ricreativi. Attualmente riprendono cura, come sempre, dell'assistenza spirituale dei malati e dei sofferenti sia nell'ospedale cittadino che nelle famiglie, è fiorente l'Ordine francescano secolare e la Gioventù francescana. Con varie iniziative e collaborando attivamente con i parroci, favoriscono con umiltà e semplicità la crescita umana e spirituale della popolazione.
 
La piccola chiesa è frequentatissima. Vi si conservano tele del secolo XVII (pala dell'altare maggiore e del coro) e del secolo XVI (Santa Lucia e Sant'Agata nel coro). Il paliotto dell'altare in mosaico con retro in graffito e nella cappella centrale a sinistra il logo del IV centenario raffigurante San Francesco. Alle spalle della chiesa nel giardino vicino al pergolato, scultura di San Francesco in marmo statuario, realizzata dallo scultore Frate cappuccino Remo Rapone. Suggestivo il piccolo chiostro con al centro la cisterna, che con l'acqua piovana, raccolta dai tetti e sapientemente filtrata, ha dissetato - oltre che i frati - il Paese in tempi difficili. Tradizionale la passione della vigna tramandata nei secoli da generazioni di frati viticoltori, oggi curata nei minimi particolari dal Padre Guardiano Enrico D'Artibale da Monterotondo, trova nel nettare sia bianco che rosso, la massima espressione grazie alle tecniche di lavorazione gelosamente custodite e tramandate dai frati. Il bosco è stato conservato con cura attraverso i secoli, con l'amore per la natura, caratteristico dei francescani, perché riconcilia con Dio e con gli uomini. Anche la popolazione, da sempre, è stata gelosa custode di questa rara oasi di verde, di serenità e di pace.
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==== Chiesa di San Rocco ====
All'origine fu una semplice cappella. Già dal '500 si conservava all'interno una sacra immagine della Vergine la quale, a detta degli antichi abitanti del posto, collocata fuori dalla mura del paese, a breve distanza dalla porta principale, pare ivi posta a custodia e a baluardo del medesimo contro ogni pubblico e privato infortunio. In realtà invocata dagli abitanti del Borgo, cominciò ben presto a far "piovere" su di loro un diluvio di grazie e di benedizioni, tanto che tutti unanimi convennero di chiamarla con l'espressivo nome di: Maria Santissima del Diluvio delle Grazie.
Ed in realtà invocata dagli abitanti del Borgo, cominciò ben presto a far "piovere" su di loro un diluvio di grazie e di benedizioni, che tutti unanimi convennero di chiamarla con l'espressivo nome di: Maria Santissima del Diluvio delle Grazie.
 
Ma essendo il luogo angusto e non in condizioni di ospitare i tanti pellegrini che da ogni parte del [[Lazio]] venivano a fare visita alla miracolosa immagine. venneVenne ampliata grazie alla volenterosa opera degli operai della cava "la Fonte". Nacque così la chiesa di San Rocco. L'edificio non presenta niente di notevole. Entrando si nota subito la freddezza asettica del posto, che però viene presto mitigata fino a scomparire dalla vista della tela posta sopra l'altare, dove troneggia l'immagine della Madonna del Diluvio. Non si tratta di un'opera di gran pregio, tuttavia il quadro è ben eseguito e l'autore ignoto. Le corone d'oro, poste sopra il capo della Madonna e del Bambino, furono trafugate da ladri garibaldini mai identificati nella Campagna del [[1867]]. Furono gli stessi monterotondesi, con personali donazioni, a dotare di nuove corone l'immagine della Madonna.
L'edificio non presenta niente di notevole. Entrando si nota subito la freddezza asettica del posto, che però viene presto mitigata fino a scomparire dalla vista della tela posta sopra l'altare, dove troneggia l'immagine della Madonna del Diluvio. Non si tratta di un'opera di gran pregio, tuttavia il quadro è ben eseguito e l'autore ignoto. Le corone d'oro, poste sopra il capo della Madonna e del Bambino, furono trafugate da ladri garibaldini mai identificati nella Campagna del [[1867]]. Furono gli stessi monterotondesi, con personali donazioni, a dotare di nuove corone l'immagine della Madonna.
 
Narra Monsignor Giovannetti di un miracoloso episodio avvenuto nel [[1656]], durante una famosa epidemia di [[peste]]. A Roma, la morte nera fece più di 22.000 morti e nello stato ecclesiastico furono più di 160.000. Solo Monterotondo, fra tutti i paesi vicini, scampò al flagello che infierì particolarmente nella vicinissima [[Mentana]]. Si racconta che padre Giuseppe Gessi da Borghetto, religioso dei Frati Minori Conventuali, nel convento della Santissima Concezione in Monterotondo, ebbe una visione soprannaturale nella quale vide un'ombra a cavallo che di gran carriera veniva verso la città dalla parte di Mentana con un flagello in mano per percuotere, mentre la Beata Vergine con il suo Divin FigluoloFigliuolo ed assistita da San Rocco, le proibiva l'ingresso al paese, facendola tornare sui suoi passi. Gli abitanti del Borgo furono così salvi per intercessione della Madonna.
 
==== Altre ====
* ''Chiesa della Madonna di Loreto'' - Costruita nell'Ottocento, e proprietà della Confraternita del Gonfalone, è stata recentemente restaurata ([[2008]]).
* ''Chiesa di Gesù Operaio''. Sita nel quartiereRione Spineti, all'interno è conservata una pietra del [[Gran Sasso]]. È stata recentemente restaurata ed ampliata ([[2010]]).
* ''Chiesa della Vergine SS.ma del Carmine''. Sita nel Rione Monterotondo Scalo, all'interno è collocato un organo [[Fratelli Ruffatti]] degli anni '50.
* '' Chiesa di San Nicola e Vecchio Ospedale'' - Il complesso dell'ex Ospedale, voluto e fatto costruire da Arcangelo Federici, ricco possidente e benefattore della città al quale è dedicata la adiacente via, è sito in piazza Don Minzoni. Questo palazzo era sede dell'ospedale di Monterotondo fino agli anni '30 del Novecento ma ora ospita la biblioteca comunale, con annessi il centro culturale Paolo Angelani e il Museo Archeologico territoriale comunale. Una targa marmorea ricorda il ruolo del complesso nell'Ottocento. All'esterno vi è la chiesa di San Nicola, ora sconsacrata, dove furono ritrovati i resti mortali del suo fondatore Arcangelo Federici, che ora si trovano indegnamente dimenticati in un loculo senza nome del vecchio cimitero.
* '' Chiesa di San Nicola e Vecchio Ospedale'' - Il complesso dell'ex Ospedale, voluto e fatto costruire da Arcangelo Federici, ricco possidente e benefattore eretino al quale è dedicata l'adiacente via, è sito in piazza Don Minzoni. Questo palazzo era sede dell'ospedale di Monterotondo fino agli anni '30 del Novecento ma ora ospita la biblioteca comunale, con annessi il centro culturale Paolo Angelani e il Museo Archeologico territoriale comunale. Una targa marmorea ricorda il ruolo del complesso nell'Ottocento. All'esterno vi è la chiesa di San Nicola, ora sconsacrata, dove furono ritrovati i resti mortali del suo fondatore Arcangelo Federici, che ora si trovano indegnamente dimenticati in un loculo senza nome del vecchio cimitero.
 
=== Architetture civili ===
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{{Vedi anche|Palazzo Orsini (Monterotondo)}}
[[File:Palazzo Orsini (Monterotondo).JPG|thumbminiatura|Il palazzo Orsini]]
Il palazzo baronale che ospita il comune e vari uffici comunali, nonché l'ufficio dei vigili, ha, negli uffici consiliari degli affreschi del palermitano [[Giacinto Calandrucci]] ([[1655]]-[[1707]]), del fiammingo [[Paul Brill (pittore ed incisore)|Paul BrillBril]] che ha anche affrescato una sala da pranzo di [[papa Paolo V]], e di [[Girolamo Siciolante da Sermoneta|Girolamo Sciolante (o Siciolante) da Sermoneta]] ([[1521]]-[[1575]]) che ha affrescato anche il Castello Caetani di [[Sermoneta]] e dipinto una pala d'altare di [[Bologna]].<br />Il palazzo, nel [[medioevo]], fu proprietà degli [[Orsini]], dei [[Barberini]], dei [[Grillo (famiglia)|Grillo]] e dei [[Boncompagni (famiglia)|Boncompagni-Ludovisi]]. La torre, che domina l'intera Valle del Tevere, non è l'originale. È stata infatti ricostruita a seguito del devastante terremoto del [[1915]] di [[Avezzano]], in cui andò distrutta l'originale. Il 1º novembre 1867 ospitò Giuseppe Garibaldi ed il suo stato maggiore trasferiti da casa Frosi ospiti di Ignazio Boncompagni. Il Principe di Venosa e senatore del Regno indossava la camicia rossa indossata nel 1867.<ref>Giulio Adamoli, ''Ricordi di un volontario da San Martino a Mentana'', Milano, Fratelli Treves, 1892</ref> All'interno, nel cortile del palazzo v'è un'importante vera di cisterna in marmo, di scuola romana del XVI secolo con stemma di papa Leone X.
Il palazzo, nel [[medioevo]], fu proprietà degli [[Orsini]], dei [[Barberini]], dei Grillo (la stessa famiglia del film di [[Alberto Sordi]] "[[Il marchese del Grillo]]") e dei [[Boncompagni (famiglia)|Boncompagni-Ludovisi]]. La torre, che domina l'intera Valle del Tevere, non è l'originale. È stata infatti ricostruita a seguito del devastante terremoto del [[1915]] di [[Avezzano]], in cui andò distrutta l'originale.Il 1º novembre del 1867 ospitò Giuseppe Garibaldi ed il suo stato maggiore trasferiti da casa Frosi ospiti di Ignazio Boncompagni. Il Principe di Venosa e senatore del Regno indossava la camicia rossa indossata nel 1867 * [da Giulio Adamoli, ricordi di un volontario da San Martino a Mentana, Milano Fratelli Treves 1892].
 
Nel cortile esterno ci sono il '' Giardino del Cigno'', e vari monumenti come quello ai caduti della Marina Militare e l'ara ossario per i caduti della [[Grande Guerra]], con il ''Parco della Rimembranza'', recentemente risistemato. Il Cippo-Ossario garibaldino è nel parco della "Passeggiata" con accanto il busto di Raffaello Giovagnoli.
 
[[File:Porta Garibaldi di Monterotondo.JPG|thumbminiatura|La porta Garibaldi]]
;Porta Garibaldi
Nei pressi della chiesa di [[San Rocco]] si trova la Porta Garibaldi, recentemente restaurata. Progettata dall'architetto romano Frontoni nel [[1722]], fu ultimata nel [[1751]]. Faceva parte delle mura che cingevano gran parte della città. È l'ultima delle quattro porte d'accesso al centro storico rimasta e sostituisce ''Porta Romana Vecchia'', che anticamente era sita nei pressi dell'odierna piazza del Popolo. Tale porta, Monumento Nazionale chiamata Porta Romana prima del [[1870]], prende il nome dalla conquista della città da parte di Garibaldi il 26 ottobre 1867. Per poter entrare in città, provenendo dalla Valle del Tevere, Garibaldi dovette bruciare la porta che chiudeva l'accesso al centro. In [[Architettura romanica|stile romanico]]-pseudorurale consta di un accesso pedonale al centro storico ad [[Arco (architettura)|arco]] [[a tutto sesto]], il transito è consentito dal lato sinistro, guardando la porta dal piazzale antistante. Sulla sommità sventolano il tricolore e la bandiera europea. Tricolore anche sulla torre di Palazzo Orsini. Più avanti due targhe marmoree ricordano la presenza di Giuseppe Garibaldi e del suo stato maggiore in una locanda attigua alla fontana dei leoni. Garibaldi soggiornò anche alcuni giorni nel Castello Orsini prima di avviarsi verso Tivoli per sciogliere la Legione. Una targa apposta in epoca fascista in parte scalpellata negli anni 40 ricordava la Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma e la [[Battaglia di Mentana]]-Monterotondo combattuta dai [[Garibaldini]] ([[1867]]) con accenni alla marcia su Roma delle camicie nere.
 
[[File:Teatro Francesco Ramarini a Monterotondo.JPG|thumbminiatura|Il teatro Francesco Ramarini]]
* ''Teatro Francesco Ramarini'' Il teatro Francesco Ramarini fu eretto nel [[1920]]. È stato recentemente restaurato a seguito di un incendio che ne distrusse il solaio, appiccato da maldestri ladri alla fine degli anni '80.
 
=== Altro ===
* ''Piazza dei Leoni'' - [[File:Fontaine piazza del Popolo a Monterotondo.JPG|thumbminiatura|La fontanefontana deldei Leoni a piazza del Popolo]]. La piazza rientra nella sistemazione urbanistica voluta dai [[Barberini]]. Al centro si trova la Fontana dei Leoni che ha origine da una precedente collocazione ([[1845]]) di una colonna di [[ordine ionico]] su leoni di terracotta. Nel [[1927]] questi ultimi sono stati sostituiti da quattro leoni di [[travertino]] scolpiti da Romeo Liberati, scultore eretino. La piazza, assieme alla fontana, è oggetto di dipinti e foto create da artisti locali. Interessante e l'acquerello che ritrae un garibaldino sulla piazza in camicia rossa ad opera di Erika Garibaldi, vedova di Ezio, nipote di Giuseppe. Una copia dell'acquerello è nel Museo di Mentana.
* ''Pincetto'' - Posto su Piazza Duomo, alla destra della Basilica, è una vera e propria terrazza sulla cittàpanoramica. Fa da raccordo tra due differenti livelli, quello più basso della piazza e quello più alto della parte vecchia del paese. Opera del [[1903]] dell'ing. Luca Betti, è un interessante elemento architettonico che riprende il motivo dell'antica cinta muraria, con al centro una fontana che ha alla base una statua che raffigura i tre monti su cui è costruita la città. Sulla parete due lapidi marmoree, la prima dedicata ai caduti di Libia dettata da Raffaello Giovagnoli il 20 settembre 1913, la seconda dedicata alla memoria del fratello Fabio Giovagnoli caduto a Monterotondo nella Campagna del 1867 inaugurata il 20 settembre 1909. I cimeli dell'eroe risorgimentale (sciabola, fascia azzurra di ufficiale ed altro) sono nel Museo della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma nella confinante Mentana.
* ''La Passeggiata'' - È un lungo viale pedonale tratto di Via Bruno Buozzi, ritrovo ogni giorno di ragazzi, ma non solo di Monterotondo, ma anche dei paesi circostanti. Nel parco della Passeggiata è presente un cippo-ossario garibaldino con i resti dei caduti nella battaglia dell'ottobre [[1867]] (nel 1937 trasferiti nell'Ara-Ossario di Mentana), presente anche una colonna marmorea in ricordo dei 150 militari caduti nella battaglia contro i tedeschi del 1943. C'è anche il busto del patriota Raffaello Giovagnoli, fratello di Fabio, caduto nella battaglia garibaldina per la conquista della città e ricordato con una targa in piazza Giordano Bruno (Duomo) oggi Giovanni Paolo II. In città alcune targhe marmoree che ricordano la presenza di [[Giuseppe Garibaldi]] e dei suoi Volontari dal 27 ottobre al 3 novembre 1867. Garibaldi ed [[Anita Garibaldi|Anita]], in fuga da Roma dopo la caduta della Repubblica Romana, passarono da Monterotondo il 4 luglio 1849. Un frammento del pino dove si ripararono in piazza S. Maria è nel Museo Nazionale di Mentana. Di rilievo l'[[arco trionfale]], eretto alla memoria dell'eroe dell'aria [[Fausto Cecconi]], trasvolatore atlantico, al quale sono intitolate anche una [[scuola]] e lo [[stadio]] comunale, posto alla fine della ''Passeggiata''.
 
[[File:Torre dell'orologio a Monterotondo.jpg|thumbminiatura|Il palazzo deldell' Orologio]].
* ''Piazza dell'Orologio'' - Oggi Piazza della Repubblica, conserva l'antico Palazzo dell'Orologio, con un grande [[orologio]] sulla parete esterna, ed è il vecchio municipio della città detto anche ''Palazzo del Priore''. Tale palazzo è in [[Architettura romanica|stile romanico]]-[[barocco]]. Il pavimento della piazza disegna una sottospecie di [[meridiana]]. Altri palazzi sulla piazza sono in stile pseudo rurale.
 
=== Aree naturali ===
* [[Macchia del Barco e la Macchia della Gattaceca]] - È una grande riserva naturale, gestita dalla [[Provincia di Roma]], posta tra i comuni di Monterotondo e [[Mentana (Italia)|Mentana]]e [[Sant'Angelo Romano]]. La flora ospita vari tipi di latifoglie tra cui olmi, ontani, larici e molti tipi di querce. La fauna invece è composta da molti tipi di uccelli, scoiattoli, ghiri, volpi e istrici. Soprattutto in estate, è il luogo ideale per manifestazioni di tipo naturalistico organizzate dai due comuni.
* [http://www.comune.monterotondo.rm.it/home/esplorare/siti-dinteresse-ambientale/monumento-naturale-cave-di-monterotondo-scalo/ Monumento Naturale “Cave di Monterotondo Scalo”] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170207031237/http://www.comune.monterotondo.rm.it/home/esplorare/siti-dinteresse-ambientale/monumento-naturale-cave-di-monterotondo-scalo/ |data=7 febbraio 2017 }}
* [[Riserva naturale della Marcigliana]];
* [[Riserva naturale di Nomentum]]
 
=== Siti archeologici ===
* '' Via Nomentum-Eretum'' - È l'area archeologica della città in cui si può vedere distintamente il tracciato dell'antica [[via Nomentana]] tra [[Eretum]] e [[Nomentum]]. Durante tutto l'anno si può visitare il sito grazie alle visite organizzate dalla sede di Monterotondo-Mentana dell'Archeoclub Italia.
 
=== Parchi Pubblici ===
 
* Parco Cento Passi, dedicato a Peppino Impastato, sito in viale Bruno Buozzi.
* Parco Arcobaleno, detto Ex-omni, sito in via Kennedy.
* Giardino del Cigno, sito davanti al palazzo comunale, in piazza Angelo Frammartino.
* Parco ZeroSei, sito in via Adige, è un parco inclusivo adatto a bambini dall'età di zero a sei anni.<ref>{{Cita web|url=http://www.retisolidali.it/parco-inclusivo-zerosei/|titolo=ZEROSEI: UN PARCO INCLUSIVO PER MONTEROTONDO|accesso=7 dicembre 2020}}</ref> Grazie ai suoi criteri di inclusività ogni bambino speciale può giocare serenamente, socializzando con gli altri bambini poiché le barriere architettoniche sono inesistenti.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Monterotondo (RM)}}|Abitanti censiti=Luglio 2024 41.188
https://demo.istat.it/app/?l=it&a=2024&i=D7B}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati ISTAT<ref>[{{Cita web |url=http://demo.istat.it/str2010/index.html |titolo=Statistiche demografiche ISTAT<!-- Titolo generato automaticamente -->] |accesso=8 gennaio 2012 |urlarchivio=https://www.webcitation.org/6HZM9dymc?url=http://demo.istat.it/str2010/index.html |dataarchivio=22 giugno 2013 |urlmorto=no}}</ref> al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 3.962 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
 
* [[Romania]] 2.132 5,39%
=== Tradizioni e folclore ===
{{cn|Molto sentita dalla popolazione è la festa di [[Sant'Antonio abate]].}}
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
La struttura sanitaria del comune è l'[[Ospedale Santissimo Gonfalone]].
 
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=== Istruzione ===
==== Scuole ====
Oltre alle scuole dell'infanzia, elementari e medie vi sono diversi istituti di istruzione superiore quali il liceo classico, linguistico e classicodelle linguisticoscienze umane [[Catullo]], il liceo scientifico [[Giuseppe Peano]], l'istituto tecnico industrialeIIS "'' Piazza della Resistenza"''; exla cui sede centrale (plesso Gerolamo ''Cardano'') conoffre gli indirizzi di: elettronica, elettrotecnica e meccanica, afferisce allo stesso istituto il liceo scientifico delle scienze applicate e, nella sede associata disita in ''Via Tirso'', l'istitutooffre peril percorso di studi di ragioneria e per geometri, il '' C.T.F. Don L. Di Liegro'' ex [[Enfap]], l'istituto artistico I.I.S. Angelo Frammartino (ex I.P.S.S.C.T.P. Marco Polo), il Liceo Linguistico paritario delle Arti e dello Spettacolo 'Alberto Sordi' e l'Istituto Tecnico Aeronautico paritario 'Santa Maria'.
 
==== UniversitàBiblioteche ====
 
* UPE Università Popolare Eretina ''Antonio Martinoia''<ref>[http://www.upemonterotondo.it/ Sito ufficiale dell'U.P.E. Monterotondo]</ref>
Biblioteca comunale Paolo Angelani<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.monterotondo.rm.it/esplorare/cultura/biblioteche|titolo=Biblioteca Comunale "Paolo Angelani"|accesso=31 luglio 2024}}</ref>
 
==== Ricerca ====
[[File:EMBL Rome Building.jpg|thumb|EMBL Rome.]]
Sede italiana dell'[[European Molecular Biology Laboratory]], dedicata all'[[epigenetica]] e alla [[neurobiologia]].<ref>Nonostante il sito ufficiale riporti come sede "Rome" nel titolo della homepage, questa si trova a Monterotondo, come anche riportato nel piè di pagina della stessa homepage.</ref>
 
==== Musei ====
{{Vedi anche|Museo archeologico territoriale}}
* ''Museo Archeologico Territoriale'' - Il museo, fondato nel maggio [[2003]], comprende materiale recuperato da carabinieri, polizia e guardia di finanza da scavi clandestini sul territorio circostante e nel corso dei lavori della Società Autostrade per la realizzazione della bretella Fiano-S. Cesareo in seguito a denunce documentate dalla locale Associazione della Stampa. Il percorso museale si divide in 4 sale e comprende ceramiche di [[Crustumerium]], buccheri in stile etrusco di varia provenienza, teste in marmo o travertino provenienti da [[Eretum]] e [[Nomentum]]. Di particolare interesse anche 3 ricostruzioni di tombe con scheletri o frammenti di scheletri ritrovati a Nomentum ed un modellino-plastico raffigurante una capanna preromana di [[Fidenae]].
* ''Museo storico'' - Il secondo museo, inaugurato il 5 luglio 2016, ha sede nella nuova Torre Civica dello Scalo e rappresenta un continuum con quello archeologico territoriale. Infatti riprende la descrizione delle vicende e della storia di Monterotondo dall'Unità d'Italia fino al 1994.
:Presenta un'esposizione di reperti, documenti, installazioni multimediali sulle trasformazioni urbane e socio-culturali di Monterotondo Scalo, la memoria delle Fornaci di laterizi, l'identità di quartiere.
:È strutturato in due sezioni: "Abitare la Memoria" e "Il Senso dei Luoghi".
:Conserva ed espone l'archivio storico della Città di Monterotondo:
 
=== Media ===
==== Stampa ====
* ''In Città.'' quotidiano telematico di informazione locale
* ''Monterotondo Oggi'', periodico d'informazione mensile con sede a Monterotondo
* ''Il Tiburno''
 
==== Radio ====
* Radio Suby
'''Teatro'''
 
Teatro comunale Francesco Ramarini<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.monterotondo.rm.it/esplorare/cultura/teatri|titolo=Teatro Comunale "Francesco Ramarini"}}</ref>
==== Stampa ====
* In Città - quotidiano telematico di informazione locale
* Monterotondo Oggi - periodico d'informazione mensile con sede a Monterotondo
 
=== Eventi ===
* "Fasti d'Autunno"- Celebre rievocazione storica in stile rinascimentale con vari eventi curati dall'Associazione Culturale "Clarice Orsini".
* Importante manifestazione culturale è anche la rievocazione storica in costume rinascimentale [[Fasti d'autunno]] che si tiene ogni anno il terzo fine settimana di ottobre. In ogni edizione viene rievocato un avvenimento della storia rinascimentale della città relativamente al periodo compreso tra i [[XV secolo|secoli XV]] e [[XVI secolo|XVI]], quando il feudo di Monterotondo era di proprietà della potente famiglia degli [[Orsini]]. La manifestazione è organizzata dalla locale associazione culturale "[[Clarice Orsini]]" in collaborazione con l'amministrazione comunale.
* Sant'Antonio- Festa dedicata a Sant'Antonio Abate, con benedizione mattutina degli animali a messa, celebre "cavalcata" e Torciata la sera, con spettacoli pirotecnici a cura ogni anno di un "signore del Santo" diverso e supportato dalla "Pia Unione".
Un'altra manifestazione che si svolge a Monterotondo Scalo è ''Monterocktondo'', un festival nato nell'occasione di ''Estate Eretina''. È un festival a partecipazione gratuita. Vi hanno partecipato vari complessi più o meno famosi tra i quali: i [[Casino Royale (gruppo musicale)|Casino Royale]], [[Lapida]], [[Enenvolvo]], [[Acustimantico]], [[Velvet (gruppo musicale)|Velvet]], [[Le Vibrazioni]] e [[Frankie hi-nrg mc]].<ref>Citazione dal [http://www.cnca.it/component/content/article/10-news-dal-mondo/518-folias-organizza-monterocktondo-2008-monterotondo-20-21-giugno sito].</ref>
* Festeggiamenti Mariani nel mese di Maggio.
 
* "Estate Eretina"- serie di eventi articolati durante l'estate, dal cinema all'aperto, spettacoli dal vivo, concerti e stand gastronomici.
* Inoltre ogni seconda domenica del mese da settembre a maggio in piazza Duomo, via Cavour, piazza del Popolo (piazza dei Leoni), via Garibaldi, piazza della Repubblica e largo dello Sbragato nel centro storico e da giugno ad agosto in viale Bruno Buozzi ( ''La Passeggiata'') si tiene un importante fiera dell'antiquariato molto apprezzata dai cittadini di Monterotondo e dintorni.
* Dal 2013 si svolge a Monterotondo, nel Cinema Mancini e con serata finale a Palazzo Orsini, il ''Festival delle Cerase'', festival del cinema italiano d'autore. Fino al 2012 si svolgeva nella vicina Palombara Sabina. È il festival del cinema più piccolo d'Italia.
 
== Persone legate a Monterotondo ==
* [[Clarice Orsini]] ([[1453]] ca - [[1488]]), moglie di [[Lorenzo il Magnifico]] e madre di [[papa Leone X]].
* [[Giordano Orsini di Monterotondo]] (1525 – 1564), condottiero italiano, appartenente al ramo della famiglia Orsini di Monterotondo.
* [[Vincenzo Federici]] (Monterotondo [[1871]] - Roma [[1953]]), [[paleografo]] e [[Diplomatica|diplomatista]].
* [[Fausto Cecconi]] ([[1904]]-[[1931]]), [[aviatore]].
* [[Renato Curcio]] ([[1941]]), ex [[terrorista]].
* [[Raffaello Giovagnoli]] ([[1838]]-[[1915]]), [[letterato]] e [[garibaldino]].
* Mons. [[Alberto Giovannetti]] (Monterotondo 20 luglio 1913-Monterotondo 20 maggio 1989), primo osservatore permanente della Santa Sede presso l'O.N.U. con residenza a New York.
* [[Raffaele Vessichelli]] (Napoli, 5 dicembre 1919&nbsp;– Roma, 14 aprile 1990), carabiniere e procuratore italiano. Ufficiale dell'Arma dei Carabinieri, durante la seconda guerra mondiale fu decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare per la valorosa azione di resistenza opposta a Monterotondo contro paracadutisti tedeschi al comando del Maggiore Walter Gericke all'indomani dell'armistizio dell'8 settembre 1943[1].
* [[Marco Giallini]] (Roma, 4 aprile 1963), attore.
* [[Angelo Frammartino]] (Roma, 28 aprile 1982 – Gerusalemme, 10 agosto 2006), pacifista italiano. È stato accoltellato da un palestinese il quale, arrestato, ha confessato alla polizia israeliana che avrebbe voluto aggredire un israeliano. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in data 12 gennaio 2007, gli ha conferito la medaglia d'oro al merito civile alla memoria che è stata ritirata dai familiari il 9 novembre 2007 durante la cerimonia solenne presso la Prefettura di Roma.
* [[Antonio Mancini]] (Soverato, 21 luglio 1944), primo giornalista professionista di Monterotondo, decano dei giornalisti locali. Corrispondente de Il Messaggero di Roma, nel febbraio del 1969 diede vita insieme a studenti al mensile d'informazione locale Monterotondo Oggi tuttora in vendita nelle edicole. Nel 1976 è entrato a far parte della redazione centrale della Radio Vaticana. Nel 2003 è stato premiato dall'Unione Nazionale Cronisti Italiani (Unci). Ha lasciato l'emittente pontificia alla fine del 2009 per raggiunti limiti d'età.
* [[Pierluigi Ferrantini]] (Roma, 7 febbraio 1974), cantante.
* [[Andrea Pesciarelli]] (Roma, 20 ottobre 1964 - Roma, 8 ottobre 2011), giornalista. Ha lavorato in RAI a Televideo, TGR Lazio, Rai Sport e TG1. Nel 2007 è passato a Mediaset a lavorare come notista politico al TG5 per volontà del direttore [[Clemente Mimun]].
* [[Alessandro Sperduti]] (Roma, 14 luglio 1987), attore di cinema, teatro e televisione.
* [[Carlo Lucherini]] (Monterotondo, 1º maggio 1953), senatore della Repubblica Italiana, XVII Legislatura
* [[Cinzia Fiorato]] (Monterotondo, 9 gennaio 1966) giornalista, inviata, caposervizio e conduttrice del Tg1. Ha lavorato in Rai alla TGR, Tg2 e ora per il Tg1 si occupa degli Speciali. Ha condotto Il telegiornale della notte e Unomattina. Premi ricevuti: Personalità Europea 1991; Golfo d'Oro 2005; Labor 2007; Magna Grecia Awards 2008; Personalità Europea 2008; Telegiornalista dell'anno 2008; Posidone 2009; Gullace Pericle d'oro alla legalità 2011; Internazionale Targa d'Argento “Antonietta Labisi” 2014.
 
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
Il centro delladel cittàpaese si sviluppa ai lati della via [[Via Nomentana]]. Vi si trovano i maggiori servizi cittadini, nonché la sede comunale e le maggiori attività commerciali. Come rappresenta lo stemma della città, coniato dagli [[Orsini]], è posto su tre colli e sulla valle che da questi discende. A sua volta si divide in diversi quartieri (o ''Rioni'')rioni: Centro Storico, Santa Maria, San Rocco, CappuciniCappuccini, Crocetta, SpinetiSpinedi, TufarelleToffarelle, La Fonte, San Matteo, San Luigi e San Martino.
 
Monterotondo può essere suddivisa in due macroaree: ''Monterotondo Paese e Monterotondo Scalo''
 
=== Suddivisioni storiche ===
* Il Centro Storico - È il cuore antico della cittàcittadina ed è sito su un'altura che, come avviene in altri casi simili diin area sabina ([[Poggio Mirteto]], [[CollelungoPalombara (Baschi)Sabina|CollelungoPalombara]], [[Collalto|Collalto sabino]], [[Montelibretti]], [[Montopoli di Sabina|Montopoli]]...), nel [[medioevo]] ha dato il nome all'abitato. I primi abitanti si stabilirono sull'altura sicuramente prima dell'[[XI secolo]] probabilmente in relazione ad un complesso agricolo-difensivo già esistente (la Villa di Campo Rotondo nominatanei inpressi alcunidi Grotta Marozza citata nei documenti medievali)<br />.
* Seguirono le fasi dell'[[incastellamento]] che, insieme al coinvolgimento delle potenze baronali di Roma, i Capocci primi "signori" in enfiteusi, ed in particolar modo della famiglia [[Orsini]], diedero vita al ''Castrum Montis Rotundi'' che ritroviamo citato nell'atto di divisione dei beni di [[Matteo Rosso Orsini]] del [[1286]]. Le case sono nella maggior parte in stile romanico rurale, originariamente a due piani con scale esterne e [[profferlo]] aggettante in facciata. In alcuni casi è ancora possibile ammirare qualche esempio di costruzione duecentesca di questo tipo come via Arcangelo Federici e via Rossini. La parte seicentesca del quartiere, denominata ''BorgoBorg''<nowiki/>''o'' e costituita dall'asse Piazza Duomo-via Cavour-Piazza del Popolo, è quella più frequentata e quella dove sono concentrate le attività commerciali e dove si svolgono importanti manifestazioni commerciali e culturali, come il mercatino dell'antiquariato. Anticamente si trovava in questo quartiere la chiesa di Sant'Ilario, distrutta nel terremoto della [[Marsica]] del [[1915]], di cui recentemente ([[2006]]) sono riemersi i ruderi.<ref>{{cita web |url=http://www.associazionenomentana.com/annali_2005/152-155.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=19 ottobre 2009 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131202232716/http://www.associazionenomentana.com/annali_2005/152-155.pdf |dataarchivio=2 dicembre 2013 }}</ref><br />. Recentemente sono partiti alcuni lavori di restauro volti a riqualificare lo stato di alcune vie minori del centro storico. L'abitato era anticamente cinto da mura di difesa e vi si accedeva attraverso quattro porte (tre delle quali sono scomparse). Oggi è circondato da un anello stradaleviario, chiamato ''Circonvallazione'', costituito da viale Giacomo Matteotti, viale Vincenzo Federici e viale Giuseppe Serrecchia.
* Santa Maria - Altro rione storico delladel cittàpaese, prende il nome dalla [[Chiesa della Madonna delle Grazie (Monterotondo)|chiesa della Madonna delle Grazie]] (la più vecchia, attestata in base ai censimenti della [[Sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto]]<nowiki/> attorno al IV/X secolo). Vi è anche unl'Istituto poloAngelo scolasticoFrammartino inserito in quella che fu la palazzina dell'ONMI, Opera Nazionale Maternità e Infanzia. Tra i nati nel complesso sanitario il brigatista [[Renato Curcio]], 23 settembre 1941. Interessante il parco ONMI oggi chiamato "Arcobaleno" nel quale è sistemato il centro anziani comunale. Alcune scuole lo usano come palestra all'aperto ed è spesso sede di feste di partito o di associazioni. La parte vecchia è costituita dall'asse via Edmondo Riva-piazza Santa Maria delle Grazie da cui si dipartono vie minori con palazzi più moderni. Inglobato nel quartiere si trova anche il Rione San Rocco.
* Cappuccini - È la zona adiacente allaal chiesaconvento dei Cappuccini, oil diquale Sanospita Francesco,attività laculturali qualein ospitacollaborazione uncon preziosissimoalcune giardino,scuole traeretine ie pochiun polmonibosco verdisito alld'internoincontri dellae cittàdi esclusiaggregazione, ilsoprattutto giardinod'estate comunaleper edvia ildel parcorefrigerio ex-Onmiche porta la copertura arborea. È uno dei rioni storici che compongono il centro cittadino ed è prettamente residenziale. Si sviluppa lungo viale Fausto Cecconi, ultimo tratto viale Bruno Buozzi e via Pietro Nenni. Attualmente lungoLungo il tratto urbano della [[Nomentana]] si può trovare: il Centro Commerciale di Monterotondo (costruito da pochi anni); il quale è inmeta costruzionedi unimportanti centroattività commerciali e di attività culturali e di svago nonché uno dei principali luoghi di incontro tra giovani, oltre al vicino, ed anch'esso recentissimo, McDonald's di commercialeMonterotondo. Forma un unico quartiererione con ili Rioneluoghi denominati ''San Matteo'', il Rione ''Sant'Angelo'' e il Rione ''La Torraccia''.
* SpinetiSpinedi - Si trova presso la chiesa di Gesù Operaio ed è una zona abbastanza recente con palazzi moderni e grandi ville. Zona agricola fino agli anni '60, è abitata perlopiù da popolazione di origine abruzzese. In via Tirso ha sede l'Istituto tecnico per ragionieri e per geometri '''ITCG Via Tirso''', associato con l'Istituto Superiore Piazza della Resistenza 1 (ex Cardano). La piazza civica del quartiere èIn piazza Gandhi dove in estate, grazie al comitato, ha luogo la ''sagra dello spiedino''. Un'altra festa organizzata dalla parrocchia di Gesù Operaio è San Gabriele il secondo week-endfine settimana di settembre. Forma un unico quartiereRione con il Rionele ''Tufarelle'' (anticamente ''Toffarelle''), che è la zona antistante il Cimitero Monumentalevecchio, e il Rione La Fonte, anch'esso prettamente residenziale e commerciale, in cui si trovano i più importanti impianti sportivi cittadini, come lo Stadio Fausto Cecconi e lo Stadio del Nuoto, nonché sede di istituti scolastici.
 
=== Frazioni e località ===
* Monterotondo Scalo: si sviluppò in seguito alla costruzione della stazione ferroviaria che fu inaugurata il 28 aprile del [[1864]]. Posta sulla [[via Salaria]] rappresenta il punto d'unione di quest'ultima con la via [[Nomentana]]. All'inizio fu un coagulo di modeste abitazioni in stile rurale e fattorie poste sulla riva sinistra del [[Tevere]], trasformata negli anni in zona residenziale e commerciale. Negli anni '50 fu costruita una nuova chiesa parrocchiale per la crescente popolazione. Venne inaugurata così la chiesa di Santa Maria del Carmine, in stile moderno, mentre il santo patrono è [[San Michele Arcangelo]] che si festeggia il 29 settembre.
;Monterotondo Scalo
* Pie' di Costa: si trova ai piedi della costa delle colline che si affacciano lungo la valle del Tevere, nella parte di territorio ad ovest del comune. Nata essenzialmente come coagulo di modeste abitazioni rurali che sono state in seguito riassorbite dall'edilizia successiva, è oggi parte della zona di Monterotondo Scalo ed è una zona a vocazione commerciale. È la porta d'ingresso alla città, posta interamente sulla via Salaria e sul vecchio tracciato della Nomentana, che prende il nome di via Monti Sabini.
Questa frazione, posta ai piedi del comune di Monterotondo, si sviluppò in seguito alla costruzione della stazione ferroviaria che fu inaugurata il 28 aprile del [[1864]]. Posta sulla [[via Salaria]] rappresenta il punto d'unione di quest'ultima con la via [[Nomentana]]. Precedentemente lontana dal centro, considerata anche frazione del comune e quasi abbandonata a sé stessa, aveva addirittura un altro C.A.P. (il 00016, ormai caduto in disuso). All'inizio fu un coagulo di modeste abitazioni in stile rurale e fattorie poste sulla riva sinistra del [[Tevere]]. Oggi è un'ampia zona residenziale in continuo sviluppo e un'importante zona commerciale e industriale del centro [[Lazio]]. La popolazione crebbe dall'inizio degli anni '50 e per questo si richiese la costruzione di una nuova chiesa parrocchiale per la crescente popolazione. Venne inaugurata così la chiesa di Santa Maria del Carmine, in stile moderno, mentre il santo patrono è [[San Michele Arcangelo]] che si festeggia il 29 settembre. Essendo molto grande e in espansione, si stanno decentrando alcuni servizi comunali come l'anagrafe e la sede distaccata della Polizia Locale. La zona, essendo posta in pianura, nella piana del Tevere, è soggetta ad allagamenti come l'episodio mortale in cui morì una donna nel dicembre del [[2008]], avvenuto in un sottopasso ferroviario.
* Grotta Marozza: località di campagna dove sono siti i ruderi di un centro abitato risalente al X° secolo sulla cima d'un colle che domina la [[sabina|bassa sabina]], la [[Valle del Tevere]], l'[[capena|agro falisco-capenate]], fino a scorgere in lontananza i [[monti Tiburtini]] e [[Prenestini]]
Il polo industriale, e più in generale il quartiere e la città, sono dal 2011 serviti dal nuovo svincolo autostradale di [[Castelnuovo di Porto]] con un nuovo e moderno ponte sul fiume Tevere. L'opera, costruita per decongestionare il traffico della Valle del Tevere e di Monterotondo Scalo, è stata integrata anche con interventi di viabilità, come la costruzione di 5 nuove rotatorie, che si andrà a completare con la nuova [[Strada statale 4 Via Salaria|Salaria]] Bis che fungerà da tangenziale per i quartieri dello Scalo e di Pie' di Costa dividendo il traffico a lunga percorrenza proveniente da [[Roma]], [[Rieti]] e dalla tangenziale di Monterotondo centro e diretto fuori città con quello di viabilità locale diretto alla stazione ferroviaria e al centro del quartiere.
* Tor Mancina: è una zona agricola e verdeggiante posta a nord-est del comune. Pressoché disabitata, vi si accede attraverso vie private. È importante per la sede di un comprensorio di studi agro-zootecnici del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche|CNR]] come l'istituto di geologia ambientale e geoingegneria, l'istituto di ricerca sulle acque, l'istituto sull'inquinamento atmosferico, l'istituto di metodologie inorganiche e dei plasmi, l'istituto di metodologie chimiche, l'istituto di studi sulle civiltà italiche e del mediterraneo antico e l'istituto di biologia cellulare.
Dal 2006 il quartiere è interessato da interventi di riqualificazione delle aree industriali dismesse attraverso il parziale smantellamento delle fabbriche in disuso e la costruzione di nuove unità abitative, di servizi, spazi verdi pubblici e nuovi esercizi commerciali. Come il Green Village che è sorto sull'area della Ex-Scac, fabbrica di laterizi posta sul lato destro della via Salaria, quasi completamente riqualificata con esercizi commerciali, uffici e un hotel.
Il quartiere si vedrà infine completamente riqualificato e modernizzato attraverso la realizzazione del progetto "Ecoquartiere Scalo" finanziato con 5 milioni di euro dalla [[Regione Lazio]] che prevede che tutto il quartiere diventi eco-sostenibile (con nuove piste ciclabili, verde pubblico, sostegno alle imprese "verdi" della zona industriale e l'installazione di pannelli fotovoltaici negli edifici) e che l'area dell'ex fornace Mariani venga riqualificata, così come avvenuto per il Green Village, andando a realizzare interventi di edilizia privata e pubblica, servizi e una torre di quattordici piani (che diverrà il nuovo simbolo del quartiere) in parte residenziale e in parte destinata a ospitare il "Museo delle Fornaci" di Monterotondo.
Anch'esso si divide in alcuni quartieri e Rioni: Pie' di Costa, Borgonovo e Torre Mancina.
;Pie' di Costa
È una frazione di Monterotondo che, come dice il nome stesso, si trova ai piedi della costa delle colline che si affacciano lungo la valle del Tevere, nella parte di territorio a sud ovest del comune. Nata essenzialmente come coagulo di modeste abitazioni rurali che sono state in seguito riassorbite dall'edilizia successiva, è oggi parte della zona di Monterotondo Scalo ed è una zona a vocazione commerciale. È la porta d'ingresso alla città, posta interamente sulla via Salaria e sul vecchio tracciato della Nomentana, che prende il nome di via Monti Sabini. Vi hanno sede un iper-mercato, un centro di orientamento al lavoro, l'Equitalia, l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) e l'INAIL. Fanno parte del quartiere anche il Rione Montegrappa e la Borgata Sant'Ilario.
 
* Borgonovo - Borgonuovo o Borgonovo è un sobborgo di Monterotondo. La mancanza di chiese e di strutture ricettive hanno posto questo quartiere periferico e di passaggio, sviluppatosi lungo l'ultimo tratto della via Nomentana, in secondo piano rispetto ad altre zone della cittadina laziale.
 
{{Vedi anche|Museo della strumentazione e informazione cristallografica}}
* Torre Mancina - È una zona agricola e verdeggiante posta a nord-est del comune. Praticamente disabitata, vi si accede attraverso vie private. È importante per la sede di un comprensorio di studi agro-zootecnici del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche|CNR]] come l'istituto di geologia ambientale e geoingegneria, l'istituto di ricerca sulle acque, l'istituto sull'inquinamento atmosferico, l'istituto di metodologie inorganiche e dei plasmi, l'istituto di metodologie chimiche, l'istituto di studi sulle civiltà italiche e del mediterraneo antico e l'istituto di biologia cellulare.
 
== Economia ==
[[File:Monterotondo.jpg|thumbminiatura|Monterotondo visto dalla valle del Tevere. Al centro la torre del Palazzo Orsini Barberini (municipio).]]
 
Monterotondo è da sempre Terraterra di Lavoro. Fino agli anni '50 dello scorso secolo la popolazione era perlopiù impegnata del settore primario ed il centro era poco più di un borgo. Ma conCon il boom economico degli anni '60 e '70 esploso in tutta Italia, la popolazione è aumentata grazie al notevole afflusso di popolazione da regioni come [[Marche]], [[Umbria]] e [[Abruzzo]] che hanno trovato posto nella comunità monterotondese, facendo quindi anche espandere lail cittàpaese. I migranti erano attratti soprattutto dai molti posti di lavoro che la cittàMonterotondo offriva. Infatti nella zona delle Fornaci e Valle Ricca, ma anche sulla [[via Salaria]], vennero costruite diverse industriefabbriche, soprattutto fornaci, specializzate nella fabbricazionelavorazione di mattoni, ceramiche e laterizi. I migranti umbri, marchigiani ed abruzzesi ampliarono il centropaese costruendo veriquei erioni propriche nuovisono quartiericonosciuti oggi come ''SpinetiSpinedi'' e ''Borgonovo'' che tutt'oggi sono abitati da gente di origine abruzzese, umbra o marchigiana. Il boom industriale si esaurisce, come nel resto d'[[Italia]], alla fine degli anni '80. La città quindi si riconverte e diventa un importante centro del terziario. L'industria occupa ancora una voce non poco significativa per l'economia delladel cittàpaese. Infatti nella Valle del Tevere, tra la via Salaria e la Traversa del Grillo, è sita la nuova Zona industriale che ospita, oltre a fabbriche locali, filiali di grandi aziende nazionali e internazionali.
 
LaIl cittàcomune è posta in un punto strategico.di InfattiMonterotondo è al centro di un vasto territorio che vasi dallatrova Bassageograficamente nella bassa [[Sabina]], allalungo [[Vallela riva sinistra del [[Tevere]] finoed all'areaè Palombarese-Tiburtina.quindi Quindiun è una cittàcentro in movimento essendo dotata di molti servizi importantifondamentali (come per esempio scuole superiori, ospedale, distretto sanitario, associazioni di categoria, stazione FS ecc...) non solo utili per i suoi abitanti ma anche per i centri del circondario. LaEssendo cittàanche siben muovecollegato peròcon ancheRoma verso([[via Salaria]] sulla linea [[Rieti]]-[[Roma]]) conè anche crescente il fenomeno crescente del pendolarismo, essendoverso ben collegata a questl'ultima.Urbe
 
=== Agricoltura ===
È uno dei comuni della città metropolitana di Roma Capitale il cui territorio è compreso nell'area di produzione dell'[[Sabina (olio di oliva)|Olio di Oliva Sabina (DOP)]].
 
=== Artigianato ===
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== Infrastrutture e trasporti ==
Centro radio-collegamenti del [[Ministero dell'interno|ministero degli Interni]]
 
=== Strade ===
* [[Strada statale 4 Via Salaria]], collega Monterotondo a Roma e Rieti.
* [[strada statale 730 del Nucleo Industriale di Monterotondo]] collega la zona industriale, e laMonterotondo cittàAlto, al casello autostradale "[[Castelnuovo di Porto"]] dell' A1 diramazionee all'odierna Roma[[Via Nord.Tiberina]]
* Strada Provinciale 22a [[via Nomentana]], collega Monterotondo a [[Mentana]], [[Fonte Nuova]] e alle località limitrofe.
* La SP 18/a ''Traversa del Grillo'' permette di raggiungere i comuni limitrofi della Valle del Tevere come [[RianoFiano (Italia)|RianoRomano]], [[Capena]] e, [[Morlupo]]<nowiki/>ecc.
* La SP 24/b ''Via di Castelchiodato, successivamente Via del pisciarello,'' permette di raggiungere [[Castelchiodato]], frazione[[Palombara diSabina]] Mentana[[Moricone]], e la via Palombarese nei pressi di [[CretoneSant'Angelo Romano|Sant'Angelo]] ecc...
* La SP 2/f via delle ''Fornaci-Valle Ricca'' permette di raggiungere dal centro la via Salaria in località Fonte di Papa e la località Valle Ricca del Comune di Roma. È chiamata così in quanto vi sorgevano le principali fornaci di laterizi della cittàeretine nate nel primo dopo guerra, alcune delle quali ancora attive.
* La SP 25/b (comunemente nota come ''TangenzialeLo di MonterotondoStradone'') è una strada ad altoa scorrimento, tangenziale al centro urbano di Monterotondoveloce, che è stata inaugurata nell'ottobre del 2002 per decongestionare il centro cittadino dal traffico a lunga percorrenza proveniente da Mentana e Fonte Nuova e diretto alla [[via Salaria]]. Il km 0 è posto all'intersezione con la [[Nomentana]] e si snoda per più di 5&nbsp;km nella campagna eretina, andando ad intersecare varie strade urbane ed extraurbane, per poi confluire nella SP 18/a ''Traversa del Grillo'' nei pressi delladi zonaSan industrialeMartino e delnella ponteVia sulSalaria fiumepresso Teverel'osteria della fortuna. È costeggiata da una pista ciclabile nelfino trattoalla Nomentanachiesa - viadi San Martino e una su via Salaria
 
=== Ferrovie ===
La [[Stazione di Monterotondo-Mentana]], aperta nell'ottobre 1867 (la scritta del Comune confinante per anni sul fabbricato della Stazione FS è sparita al termine di un recente restauro), consta di 23 banchine, per complessivi 34 binari nonché di due parcheggi di proprietà della [[provincia di Roma]], in dotazione al comune di Monterotondo.
 
FaFanno scalo a Monterotondo-Mentana la linea [[FL1 (ferrovia regionale del Lazio)]] ([[Orte]] - [[Fara Sabina]]/[[Poggio Mirteto]] - [[Aeroporto di Roma-Fiumicino|Fiumicino Aeroporto]]) e laalcune Fl3corse della [[FL3 (ferrovia regionale del Lazio)|FL3]] (5 al mattino e due al pomeriggio verso Roma, viceversa verso [[Rieti]]), con corse dirette a Cesano-, MonterotondoBracciano o Viterbo Porta Romana
 
=== MobilitàAutolinee urbanaurbane ed extraurbane ===
Monterotondo è raggiungibile attraverso le linee [[Cotral|Co.Tra.L]] del servizio di trasporto pubblico della regioneRegione [[Lazio]]., Essendoche lalo cittàcollegano poloa didattico[[Roma]], con[[Mentana]], numerosi[[Rieti]], licei[[Palombara eSabina]], istituti[[Passo diCorese]], istruzione superiore[[Montelibretti]], durante il periodo scolastico sono attivi altri trasporti extraurbani[[Moricone]], sempreecc. gestitiSempre dallail Co.[[Cotral]] Tra.L. Inoltregestisce la cittànavetta è collegatalocale, ancheche concollega i comuni di [[Sant'Angelo Romano]], [[GuidoniaMentana]] e [[TivoliFonte Nuova]]. Sulla via Salaria, ae Monterotondole Scaloloro frazioni, passanoalla glistazione autobusFS dadi e per [[Rieti]]Monterotondo.
I trasporti urbani interni sono gestiti dalla ditta Rossi Bus con 4 linee urbane.
 
Essendo la città polo didattico con numerosi licei e istituti di istruzione superiore, durante il periodo scolastico sono attive altre linee extraurbane sempre gestite da Cotral, mentre quelle esistenti fanno un percorso differente in alcune fasce orarie.
Sempre il [[Cotral]] gestisce la navetta locale, che serve ai comuni di Mentana e Fonte Nuova, e alle loro frazioni per raggiungere la stazione FS di Monterotondo.
 
Sono presenti anche 4 autolinee urbane gestite dalla ditta Rossi Bus.
 
== Amministrazione ==
[[File:Monterotondo-Gonfalone.png|100px|right|thumb|Il gonfalone comunale]]
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Carlo Lucherini
|23 aprile [[1995]]
|13Inizio giugno= 25 luglio [[19991990]]
|Fine = 8 maggio [[1995]]
|[[Carlo Lucherini]]
|Carica =
|[[Centrosinistra]]
|Partito = [[Partito Comunista Italiano|PCI]] (fino al 1991)<br/>[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] (dal 1991)
|[[Sindaco]]
|Note = <ref>[https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=2728433&IdAnagrafica=655832&DataRicerca=27%2F04%2F1995&ProvinciaDesc=ROMA&ComuneDesc=MONTEROTONDO Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali]</ref>
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Carlo Lucherini
|13 giugno [[1999]]
|12Inizio giugno= 8 maggio [[20041995]]
|Fine = 14 giugno [[1999]]
|Antonino Lupi
|Carica =
|[[Centrosinistra]]
|Partito = [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]]
|[[Sindaco]]
|Note = <ref>[https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=2518392&IdAnagrafica=655832&DataRicerca=08%2F06%2F1995&ProvinciaDesc=ROMA&ComuneDesc=MONTEROTONDO Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali]</ref>
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Antonino Lupi
|12 giugno [[2004]]
|7Inizio = 14 giugno [[20091999]]
|Fine = 14 giugno [[2004]]
|Antonino Lupi
|Carica =
|[[Centrosinistra]]
|Partito = [[Lista civica|Liste civiche]] di [[centro-sinistra]]
|[[Sindaco]]
|Note = <ref>[https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=2790560&IdAnagrafica=937578&DataRicerca=17%2F06%2F1999&ProvinciaDesc=ROMA&ComuneDesc=MONTEROTONDO Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali]</ref>
|2º mandato
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Antonino Lupi
|8 giugno [[2009]]
|maggioInizio = 14 giugno [[20142004]]
|Fine = 8 giugno [[2009]]
|Mauro Alessandri
|Carica =
|[[Centrosinistra]]
|Partito = [[Lista civica|Liste civiche]] di [[centro-sinistra]]
|[[Sindaco]]
|Note = <ref>[https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=2408865&IdAnagrafica=937578&DataRicerca=16%2F06%2F2006&ProvinciaDesc=ROMA&ComuneDesc=MONTEROTONDO Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali]</ref>
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Mauro Alessandri
|maggio [[2014]]
|Inizio = 8 giugno [[2009]]
|''in carica''
|Fine = 29 maggio [[2014]]
|Mauro Alessandri
|Carica =
|[[Centrosinistra]]
|Partito = [[Lista civica|Liste civiche]] di [[centro-sinistra]]
|[[Sindaco]]
|Note = <ref>[https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=1820799&IdAnagrafica=1064518&DataRicerca=11%2F06%2F2009&ProvinciaDesc=ROMA&ComuneDesc=MONTEROTONDO Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali]</ref>
|2º mandato
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Mauro Alessandri
|Inizio = 29 maggio [[2014]]
|Fine = 30 marzo [[2018]]
|Carica =
|Partito = Coalizione di [[centro-sinistra]]<br/>([[Lista civica|L.Civiche]]-[[Italia dei Valori|IdV]]-[[Partito Democratico (Italia)|PD]]-[[Partito della Rifondazione Comunista|PRC]]-[[Sinistra Ecologia Libertà|SEL]])
|Note = <ref>[https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=3021169&IdAnagrafica=1064518&DataRicerca=10%2F06%2F2014&ProvinciaDesc=ROMA&ComuneDesc=MONTEROTONDO Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Antonino Lupi
|Inizio = 31 marzo [[2018]]
|Fine = 12 giugno [[2019]]
|Carica = Vicesindaco reggente
|Partito =
|Note = <ref>[https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/06/05/18A03855/sg DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 18 maggio 2018]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Riccardo Varone
|Inizio = 12 giugno [[2019]]
|Fine = 13 giugno [[2024]]
|Carica =
|Partito = Coalizione di [[centro-sinistra]]<br/>([[Lista civica|L.Civiche]]-[[+Europa|+Eu]]-[[Democrazia Solidale|DemoS]]-[[Partito Democratico (Italia)|PD]]-[[Federazione dei Verdi|FdV]]-[[Italia in Comune|InC]])
|Note = <ref>[https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=3053753&IdAnagrafica=1100682&DataRicerca=10%2F07%2F2019&ProvinciaDesc=ROMA&ComuneDesc=MONTEROTONDO Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Riccardo Varone
|Inizio = 14 giugno [[2024]]
|Fine = ''in carica''
|Carica =
|Partito = Coalizione di [[centro-sinistra]]<br/>([[Alleanza Verdi e Sinistra|AVS]]-[[Democrazia Solidale|DemoS]]-[[Italia Viva|IV]]-[[Lista civica|L.Civiche]]-[[Azione (partito politico)|Az]]-[[+Europa|+Eu]]-[[Partito Democratico (Italia)|PD]])
|Note = <ref>[https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=3486850&IdAnagrafica=1100682&DataRicerca=21%2F06%2F2024&ProvinciaDesc=ROMA&ComuneDesc=MONTEROTONDO Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
== Sport ==
{{C|Sezione ricca di informazioni non enciclopediche, scritta con linguaggio recentista contenente toni enfatici e contenuti promozionali. Da ristrutturare come richiesto da [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Sport]].|Sport|settembre 2017}}
=== Atletica leggera ===
*Ippolife SSD ARL<ref name=Alt>[http://www.fidal.it/mappa.php?regione=LAZ La società sul sito della Fidal (funzione cerca sulla mappa)]</ref>
*ASD Atletico Monterotondo<ref name=Alt/>
*Podistica Eretum<ref name=Alt/>
 
=== Calcio ===
[[File:Stadio Fausto Cecconi, Monterotondo (RM).jpg|thumbminiatura|Monterotondo: Lo stadio comunale Fausto Cecconi in località Pratone.]]
Attualmente sono presenti quattrole seguenti squadre:
* Eretum Monterotondo che dal 2020 non ha più iscritto la prima squadra maschile a nessuna competizione, continua le proprie attività con il settore giovanile e con la compagine femminile che milita nel campionato di Eccellenza.
* [[Polisportiva Monterotondo Calcio]] che disputa il campionato di [[Eccellenza Lazio|Eccellenza]].
* Real Monterotondo Scalo che nel campionato 2023-2024, milita in [[Serie D]].<ref name="calcio">[https://www.tuttocampo.it/Lazio/Eccellenza/GironeA/Squadra/RealMonterotondoScalo/934093/Scheda La squadra sul sito Tuttocampo.]</ref>
* USD Città di Monterotondo (ex squadra storica dello Scalo) che Fondata nel 1949 disputa il campionato di [[Promozione (calcio)|Promozione]];
* [[Associazione Sportiva Dilettantistica Monterotondo Calcio|ASD Monterotondo 1935]] che nel campionato 2024-2025 milita in [[Promozione]], e il Castrum Monterotondo che milita nel campionato 2023-2024 in [[Prima categoria]];
* [http://www.eretumcalcio.it/campi-calcio-monterotondo.php A.S. Eretum] che disputa il campionato di Prima Categoria.
* ASD Real Monterotondo Scalo che disputa il campionato di Prima Categoria.
 
=== Calcio a 5 ===
Nella frazione di Pie Di CostaPiediCosta gioca la squadra di calcio a 5 a.s.d. [http://www.playtimemonterotondo.com A.S.D. Play Time Monterotondo] , i cui colori sociali sono il verde, il bianco e il rosso in onore al tricolore Italiano. La squadra milita in Serie D calcio a 5.
 
=== Nuoto ===
È di recente inaugurazione lo stadio del nuoto ''Città"Paolo di Monterotondo''Roghi", la piscina comunale olimpionica in località ''Pratone'' che durante i [[Campionati mondiali di nuoto 2009|campionati di Roma '09]] ha ospitato gli allenamenti di alcune nazionali di nuoto come USA e Australia. Inoltre ha ospitato (il 14 luglio del 2009) un'amichevole di pallanuoto tra le formazioni femminili di Stati Uniti e Italia con il risultato di 8 a 8. L'evento era completamente gratuito. L'impianto costruito con i finanziamenti da parte della Regione ha costituito il vecchio impianto ormai logoro e vecchio. I lavori si sono svolti in più di 4 anni con disagi per gli amanti di questo sport nella città eretina che hanno visto completamente chiuso l'unico impianto pubblico cittadinicittadino, rivolgendosi a strutture limitrofe.
 
=== Pallavolo e basket ===
* Volley Team Monterotondo che nel 2024-2025 milita nel campionato maschile di [[Serie D (pallavolo maschile)|Serie D]].<ref>[https://www.fipavlazio.net/component/tags/tag/serie-d Campionato serie D Pallavolo maschile FIPAV]</ref>
A Monterotondo Scalo in via Monviso vi è il Palazzetto dello Sport comunale, costruito con i contributi di Provincia e Regione e che ospita le partite del Monterotondo Volley Conad femminile e dell'ASD Pallavolo Monterotondo maschile. La squadra femminile milita in B2 mentre la maschile in serie B1. Prima le partite venivano svolte della palestra del Liceo Scientifico ''Peano'' di Monterotondo. Inoltre il palazzetto ospita anche la squadra locale di basket la Virtus Monterotondo, che per anni ha militato in serie C, ottenendo anche la qualifica al torneo nazionale.Ora, in seguito alla ricostruzione della squadra, il settore giovanile è vanto della società. Le annate 95-96 hanno portato a Monterotondo 4 titoli regionali in 3 anni, l'ultimo vinto in seguito alla stagione 2012-2013.
 
'''Basket'''
=== Atletica leggera ===
 
È uno sport molto diffuso a Monterotondo dove sono presenti quattro Associazioni Sportive, l'Atletico Uisp Monterotondo, la Lazio Runners, i Runners e la Podistica Eretum, attraverso le quali numerosi atleti e semplici appassionati della corsa si cimentano in gare podistiche in tutto il Lazio e non solo. Il settore giovanile è curato dall'Atletico Uisp attraverso i suoi istruttori. Due sono le manifestazioni podistiche che si svolgono a Monterotondo: la Natalina nel mese di dicembre e il Cross Valle del Tevere a marzo.
Virtus Basket Monterotondo, milita nel campionato di Promozione<ref>{{Cita web|url=https://www.virtusbasketmonterotondo.it/PrimaSquadra/Classifica.html|titolo=La classifica della promozione}}</ref>
 
'''Pallanuoto'''
 
Rari Nantes Vis Nova Monterotondo<ref>{{Cita web|url=https://www.rvnmonterotondo.it/|titolo=rvn monterotondo}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.romavnpallanuoto.com/monterotondo/|titolo=MONTEROTONDO}}</ref>
 
=== Impianti sportivi ===
[[File:Stadio Ottavio Pierangeli, Monterotondo (RM).jpg|thumbminiatura|Lo Stadio ''Ottavio Pierangeli'']]
* Stadio ''"Fausto Cecconi''"
* Stadio ''"Ottavio Pierangeli''"
* Stadio del Nuoto ''"'' ''Città di MonterotondoPaolo Roghi"''
* Palazzetto dello Sport
* Palazzetto della ''" Pro Juventute "''
* Pista ciclabile con area fitness
 
=== Personalità sportive legate a Monterotondo ===
* [[Marco Marchionni]] (Monterotondo, 22 luglio 1980) è un calciatore italiano, esterno del Parma e della Nazionale italiana.
* [[Amos Cardarelli]] (Monterotondo, 6 marzo 1930) è un ex calciatore italiano, di ruolo difensore. Nel corso della sua carriera ha giocato con Roma, Udinese, Inter, Lecco e Tevere Roma.
* [[Attilio Gregori]] (Monterotondo, 4 ottobre 1965) è un ex calciatore italiano che giocava come portiere. Ha militato in varie squadre professionistiche italiane, giocando pure numerose partite in serie A difendendo la porta di Genoa, Hellas Verona ed Udinese.
* [[Marco Torrieri]] (Monterotondo, 14 maggio 1978) è un atleta italiano, cinque volte sul podio con la staffetta 4x100 in manifestaziooni internazionali.
* [[Pietro Leonardi]] (Roma, 29 dicembre 1963) è un dirigente sportivo. Dopo aver iniziato la sua carriera da direttore sportivo con il Monterotondo Calcio, dopo 3 anni entra nel mondo professionista con la società Empoli Calcio e dopo altri 3 anni nella Juventus e nell'Udinese. Dal 2009 è amministratore delegato e direttore generale del Parma Calcio.
 
== Note ==
{{<references}}/>
 
== Bibliografia ==
* AA.VV., ''Monterotondo, storia, arte, folklore'', "Studio idea", s.d.;
* P.ALBISINNI- Albissini e L.DE CARLODe Carlo, ''Dal rilievo verso il progetto, documentazione per il rinnovo urbano a Monterotondo'', Università degli Studi "La Sapienza", Tip. Balzanelli, 1988;
* IM.BETTIT. Bergamaschi e R. Di Giovannandrea, ''Il Palazzo di Monterotondo,'' RomaCampisano Editore, 19662015;
* RI.CORDOVANI Betti, I Cappuccini e ''Monterotondo'', ed.Rotary Club Monterotondo Mentana,Roma 19841966;
* R. Cordovani, ''I Cappuccini e Monterotondo'', Rotary Club Monterotondo Mentana, 1984;
* A.DI GENOVA, Le sale affrescate, ed. Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, 1989;
* A. Di Genova, ''Le sale affrescate'', Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, 1989;
Consiglio Pastorale parrocchiale (a cura di),Il Duomo di Monterotondo 1639-1989, 1989;
* [https://iris.uniroma1.it/retrieve/e3835329-fbb5-15e8-e053-a505fe0a3de9/Tesi_dottorato_DiGiovannandrea.pdf R. Di Giovannandrea, ''L'Archivio Notarile di Monterotondo in Sabina'', Università Degli Studi di Siena, 2013]
* P.FILESI, Contributo alla storia di Monterotondo, Tolentino 1906;
* [[doi:10.7410/1685|R. Di Giovannandrea, ''L’Ospedale del SS. Gonfalone a Monterotondo in Sabina: la gestione dei beni tra XVI e XVII secolo'']]
* B.MARCHETTI, Monterotondo, 1981; ID., Lo statuto di Monterotondo, 1984;
* Consiglio Pastorale Parrocchiale (a cura di),''Il Duomo di Monterotondo 1639-1989'', 1989;
* P.N. PAGLIARA, Monterotondo, in "Storia dell'Arte Italiana", vol. 8, ed.Einaudi, Torino 1980, pp.&nbsp;233–278;
* P. Filesi, ''Contributo alla storia di Monterotondo'', Tolentino 1906;
* S.PANDOLFI, Monterotondo, una città da salvare, 1973;
* OB.SCARDELLETTI Marchetti, Raccontare ''Monterotondo, ed.Balzanelli 19921981'';
* B. Marchetti, ''Lo statuto di Monterotondo'', 1984;
* S. G. VICARIO, Monterotondo in Sabina,I ed., La Rondine, Roma 1970; II ed. Mezzaluna, 1987;
* SIRIOP.N. PANDOLFIPagliara, ''Monterotondo'', Unain città''Storia dadell'Arte salvareItaliana'', 1973vol. 8, Einaudi, Torino 1980, pp.&nbsp;233–278;
* S. Pandolfi, ''Monterotondo, una città da salvare'', 1973;
* EUGENIO MOSCETTI, ''Tra Nomentum e Corniculum". 1985-2009. Venticinque anni di scoperte archeologiche, scavi, e recuperi nel territorio nomentano, cornicolano, e della Sabina romana.'' Monterotondo 2012
* O. Scardelletti, ''Raccontare Monterotondo'', Balzanelli 1992;
* S.G. Vicario, ''Monterotondo in Sabina'', I ed., La Rondine, Roma, 1970; II ed. Mezzaluna, 1987;
* E. Moscetti, ''Tra Nomentum e Corniculum. 1985-2009. Venticinque anni di scoperte archeologiche, scavi, e recuperi nel territorio nomentano, cornicolano, e della Sabina romana.'' Monterotondo 2012.
 
== Voci correlate ==
* [[Via di Francesco]]
*[[Valle del Tevere]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Monterotondo}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.monterotondoweb.com|Portale di Monterotondo con informazioni sui servizi e risorse del territorio}}
 
* {{cita web|http://www.museomentana.it|Sito ufficiale del Museo di Mentana}}
{{Comuni della città metropolitana di Roma Capitale}}
* {{cita web|http://www.comunetwork.it/|Secondo sito internet del comune di Monterotondo}}
* {{cita web|http://www.accadeincitta.it|Portale di eventi culturali, sportivi, educativi e ricreativi del comune di Monterotondo}}
* {{cita web|http://www.podisticaeretum.com/index.html|Pagina ufficiale della Podistica Eretum}}
* {{cita web|url=http://maps.google.it/maps?f=q&source=s_q&hl=it&geocode=&q=Monterotondo+RM+&sll=41.442726,12.392578&sspn=19.639138,46.538086&ie=UTF8&hq=&hnear=Monterotondo+Roma,+Lazio&t=h&z=13|titolo=Monterotondo visto con Google Maps}}
* {{cita web|http://www.parrocchiamonterotondoscalo.it/|Chiesa di Santa Maria del Carmine}}
 
*[http://www.retisolidali.it/parco-inclusivo-zerosei/ www.retisolidali.it/parco-inclusivo-zerosei/]
{{Provincia di Roma}}
* [http://www.comune.monterotondo.rm.it/home/esplorare/cultura/festival-delle-cerase/ www.comune.monterotondo.rm.it/home/esplorare/cultura/festival-delle-cerase/] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20201030064133/http://www.comune.monterotondo.rm.it/home/esplorare/cultura/festival-delle-cerase/ |data=30 ottobre 2020 }}
{{Controllo di autorità}}
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