Lascari: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|
|Didascalia =
|Bandiera =
|Voce bandiera =
|Stemma = Lascari-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|Divisione amm grado
|Amministratore locale = Franco Schittino
|Partito = [[lista civica]]
|Data elezione = 6-10-2020
|Data istituzione = 1840
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Campofelice di Roccella]], [[Cefalù]], [[Collesano]], [[Gratteri]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 796
|Nome abitanti = lascaresi
|Patrono = [[Crocifisso|Santissimo Crocifisso]]
|Festivo = prima domenica di luglio
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Lascari (Metropolitan City of Palermo, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Lascari all'interno della città metropolitana di Palermo
}}
'''Lascari''' (''Làschiri'' in {{nomelingua|scn}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Palermo]] in [[Sicilia]].
A circa 70 metri sopra il livello del mare, l'abitato sorge sulle pendici di un colle di modeste dimensioni. Il suo litorale offre le famose spiagge di "Gorgo Lungo" e "Salinelle". La città è limitrofe con: [[Campofelice di Roccella]] ad ovest, [[Cefalù]] ad est, di [[Collesano]] a sud-ovest e [[Gratteri]] a sud-est, mentre la parte nord è bagnata dal [[Mar Tirreno]].
== Storia ==
=== Il Medioevo e le prime presenze umane in "Terrae Lascaris" ===
Il paese nasce in epoca relativamente recente, tuttavia sin dal periodo medievale possono essere riscontrate e individuate tracce della presenza umana nel territorio del paese. Infatti negli anni sessanta, in Contrada [[Eufemia di Calcedonia|Santa Eufemia]], in Contrada "Cuvaria" e a ridosso dell'abside dell'ex chiesa della [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Madonna del Carmelo]], vennero rinvenute delle necropoli, databili al periodo della [[Storia della Sicilia islamica|dominazione araba della Sicilia]] (827-1061), e furono ritrovati frammenti di vasellame e vari corredi funerari. Risale invece alla prima metà del XII secolo (precisamente al 1148) la Chiesa di [[Cono di Naso|Sant'Iconio]], cui erano legati numerosi possedimenti e benefici. Se in un primo momento, molto probabilmente, con il titolo "Iconio" si faceva riferimento a San Conone, che insieme al figlio Conello, è patrono di Acerra, poi s'iniziò ad indicare [[Cono di Naso|San Cono di Naso]]. Della Chiesa, tuttavia, risultano oggi visibili pochi resti. Tra il XII e il XIII secolo fu edificato, invece, nell'attuale territorio di Lascari la più rilevante, sotto un profilo storico-politico, traccia della presenza umana nel Comune, il Casale fortificato e la Chiesa di [[Eufemia di Calcedonia|Santa Eufemia]]. Il luogo fu residenza di alcuni sovrani aragonesi dell'isola, oltre ad essere stato la località in cui secondo la Tradizione, la Vicaria e principessa del Regno di Trinacria [[Eufemia d'Aragona]] rese l'anima a Dio il 28 febbraio del 1359. Essi avevano fatto del Casale la loro corte durante il periodo estivo, grazie anche alla presenza di un boschetto ricco di selvaggina nelle vicinanze.
=== Il Sei-Settecento e la nascita del Borgo di Lascari ===
Nell'ultimi decenni del Seicento vari gruppi di [[contadino|contadini]] iniziarono a spostarsi dal paese di origine, [[Gratteri]], verso l'attuale zona di Lascari; precisamente in contrada "Li Grutti" (chiamata così per la presenza considerevole di grotte in pietra [[arenaria]]).<br />Lo sviluppo fisiologico della comunità richiese un intervento da parte delle istituzioni pubbliche. Il [[Diocesi di Cefalù|Vescovo di Cefalù]] e Il Principe Don Gaetano [[Ventimiglia (famiglia)|Ventimiglia]], Barone di [[Gratteri]] decisero di agevolare la partecipazione alla [[messa]] domenicale dei coloni gratteresi assegnando alla nuova comunità un cappellano e una rendita.<br />In questo modo, a circa 400 metri dall'attuale centro urbano, il 26 febbraio 1693 la preesistente chiesa di [[Eufemia di Calcedonia|Santa Eufemia]] venne elevata a [[Parrocchia]], e divenne ben presto fulcro della vita della comunità. <br />Tuttavia, forse per motivazioni fisiologiche, legate alla presenza del torrente Colluzzo nei pressi del Casale Fortificato di [[Eufemia di Calcedonia|Santa Eufemia]], gruppi di case cominciarono a sorgere invece attorno ad una torre preesistente, Torre Carbone (l'attuale torre campanaria) fino a costituire una borgata alla quale il Barone Gaetano Ventimiglia assegnò il nome di Lascari (in onore di una sua discendenza dal ceppo dei [[Lascaris]] imperatori di [[Costantinopoli]]).<br />Nel [[1700]] fu costruita una nuova Chiesa, l'attuale Matrice, dedicata in un primo momento a San Francesco d'Assisi e successivamente a San Michele Arcangelo, affiancata alla torre campanaria e nel [[1721]] questa venne elevata al rango parrocchiale a discapito della Chiesa di Santa Eufemia.
=== L'Otto-Novecento, la nascita del Comune e l'assegnazione di un territorio ===
[[File:Comune di Lascari - Ex Chiesa del SS.Crocifisso.jpg|miniatura|Municipio di Lascari - Ex Chiesa del SS. Crocifisso|210x210px]]
Risalente alla prima metà del 1800 sono invece la Chiesa del [[Crocifisso|Santissimo Crocifisso]] e la Chiesa della [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Madonna del Carmelo]], oggi tuttavia inesistenti. Durante il primo decennio del XX secolo, le due strutture vennero tuttavia donate al Comune a causa di un loro cattivo stato di conservazione. Così la prima Chiesa divenne l'attuale Casa Municipale in seguito a dei lavori verificatisi durante i primi del Novecento, mentre dei pochi resti della seconda, la quale sarebbe dovuta divenire una scuola elementare, oggi però non rimane più traccia. Negli anni novanta tuttavia, in ricordo del non più esistente luogo di culto, è stata edificata una chiesetta di modeste dimensioni, intitolata anch'essa alla [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Madre del Monte Carmelo]]. In seguito a un costante e graduale aumento della popolazione della frazione, nel [[1840]] Lascari venne nominato comune autonomo con amministrazione propria staccata da quella di [[Gratteri]]. Nel [[1890]] venne concesso al Paese il diritto ad un territorio per favorire l'espansione urbana e per conquistare la necessaria autonomia da Gratteri. Tutto ciò venne però disatteso fino al 6 ottobre [[1929]] quando, per merito del Comm. Gaetano Abbate, il Re [[Vittorio Emanuele III]] finalmente autorizza la cessione.
=== Simboli ===
[[File:Lascari-Stemma.png|sinistra|senza_cornice|153x153px]]
La parte sinistra dello stemma
Il gonfalone è un drappo troncato di rosso e di giallo.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== La Chiesa Madre di San Michele Arcangelo ===
[[File:Chiesa Madre Lascari.JPG|sinistra|miniatura|Chiesa Madre di San Michele Arcangelo di Lascari]]
Sede dell'omonima [[
Della chiesa originaria non rimane quasi nulla. Le ultime tracce vennero cancellate durante i lavori di ristrutturazione del [[1950]]. Al suo interno si conservano, tuttavia, due [[paliotto|paliotti]] in [[marmo]] policromo del
=== Il
[[File:Casale di Santa Eufemia.JPG
Nel territorio di Lascari, a poca distanza dall'attuale centro urbano, è presente un caseggiato, costruito in epoca basso medievale, che costituisce uno dei più antichi esempi della presenza costante dell'uomo nel lascarese. Questo caseggiato fortificato, intitolato a [[Eufemia di Calcedonia|
Il
Risiedettero anche in questo luogo il re [[Federico IV di Sicilia|Federico IV il Semplice]] e la sorella e
Dopo essere stato dominio degli [[Aragona (famiglia)|Aragona]], il complesso passò sotto il controllo dei [[Ventimiglia (famiglia)|Ventimiglia]] ma oggi è, tuttavia, proprietà di privati.
=== La
Negli anni
=== Le
Nel territorio del comune di Lascari sono presenti 12 [[Torre|torri d'avvistamento]], erette presumibilmente tra il XVI e il XVII secolo, che venivano utilizzate per controllare, difendere e allertare, in caso di incursioni barberesche, le zone e la popolazione circostante, e in alcuni casi l'intera isola. Molte di queste, tra il XVIII e il XIX secolo, furono inglobate all'interno di [[Masseria|masserie]], che divennero nei decenni successivi dei veri e propri centri rurali di vita contadina,
La struttura tipica delle torri, è caratterizzata da tre elevazione: il piano terra era costituito dal magazzino e la zona giorno, il primo piano era caratterizzato da una zona notte e infine il secondo piano era costituito da una terrazza, in cui venivano effettuate le osservazioni.
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==== Torre Bagari ====
Ad est del centro urbano, immerso in un suggestivo paesaggio agreste, si erge Torre Bagari. Il manufatto architettonico, di modeste dimensioni, venne eretto tra il XV e il XVI secolo. Posizionato in un punto alquanto strategico e circondato da un feudo di vaste dimensioni, Torre Bagari svolgeva una funzione più che altro militare, e, come le altre costruzioni nel territorio, veniva adoperata per comunicare e avvistare probabili incursioni barbaresche. Alta circa 15
==== Torre e Masseria Torretonda ====
[[File:Torre e Masseria Torretonda di Lascari.jpg|miniatura|Torre e Masseria Torretonda di Lascari]]
A nord-ovest del centro urbano, al confine con il territorio del [[Cefalù|Comune di Cefalù]], si ergono la Torre e la Masseria di Torretonda. Il complesso architettonico, a pianta rettangolare, eretto durante la seconda metà del XVI secolo, ed alquanto imponente è composto da un torre d'avviso di stile classico-camillaneo, da un portale d'ingresso, da numerosi magazzini e stalle, dalle abitazioni dei contadini e del mezzadro, da un trappeto con torchio e mola per la spremitura di olive e uva, da una chiesetta rurale dedicata a [[Francesco Saverio|San Francesco Saverio]] risalente al 1700, e da un appartamento nobiliare, situato a primo piano, che consta di una camera da letto, una camera degli ospiti, un soggiorno salotto e una cucina refettorio. Il baglio di Torretonda è circondato da un agro ricco di secolari ulivi saraceni, agrumeti e vari alberi da frutto. L'opera, alla quale si può accedere, varcando un maestoso portale d'ingresso, è in muratura ricoperta da intonaco e incorniciato da lastre in tufo squadrato. La Torre del Baglio presenta la medesima struttura che caratterizza principalmente le altre strutture d'avvistamento del territorio. L'opera e in particolare il piano nobile fu successivamente affrescato e restaurato per volere dei proprietari del complesso, i baroni Pirajno di Mandralisca durante il XVIII secolo. Oggi tuttavia il Complesso si trova in uno stato di elevato degrado ed abbandono.
Il Baglio in un primo momento proprietà della famiglia Ortolano, passò sotto il controllo dei
==== Torre e Masseria La Romana ====
[[File:Torre e Masseria La Romana di Lascari.JPG|miniatura|Torre e Masseria La Romana]]
Tra le più integre e le più ben conservate, tra le masserie e le torri presenti nel territorio del comune di Lascari, vi è sicuramente la Torre e la Masseria La Romana, situata nell'omonima contrada, a nord del paese, a pochissima distanza dalla [[Strada statale 113 Settentrionale Sicula|SS113]]. Il complesso architettonico, edificato tra il XVIII e il XIX, in pietrame locale e malta comune ricoperto da semplice intonaco, è costituito da una torre di stile classico-camillaneo, costruita invece nel 1500, da una
== Feste e ricorrenze ==
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La festa in onore del Santissimo Crocifisso, che si svolge ogni prima domenica di luglio, è il centro delle tradizioni cittadine. Essa si articola in due momenti distinti: l'Ottava e il Triduo del Crocifisso, caratterizzati a propria volta da varie tradizioni.
L'Ottava conosciuta anche come "A Sciacculata", ovvero la Fiaccolata, è il primo momento che caratterizza la festa patronale del paese. Esso non è altro che un ottavario di processioni, in cui il Crocifisso "nicu", ovvero piccolo, di dimensioni minori (la seconda immagine del Cristo conservato all'interno della Chiesa di [[Arcangelo Michele|S. Michele Arcangelo]]) viene portato per tutte le vie del paese. Queste processioni sono precedute dalla recita della "Coroncina delle cinque piaghe" e la mattina prima dal passaggio del "tammurinaro", ovvero del suonatore di tamburi. Egli annuncia il passaggio della Fiaccolata per la sera stessa. Durante le processioni viene intonato da un coro, in appositi punti del paese, conosciuti comunemente anche come stazioni, un canto tipico lascarese in onore del proprio [[
Il Triduo è invece il secondo momento che caratterizza la festa e comprende le giornate di venerdì, sabato e la domenica della festa. Nel pomeriggio del venerdì viene issata sulla torre campanaria della chiesa madre una bandiera, rappresentante una croce greca bianca su fondo rosso, a simboleggiare l'inizio della festività. In seguito, invece, viene celebrata una messa all'interno della quale avviene la solenne "Traslazione", detta anche "A Scinnuta ru Signuri" in cui il Simulacro del Crocifisso "ranni", ovvero grande, di maggiori dimensioni, viene trasportato dalla sua cappella, posta a destra, nella navata laterale, all'altare maggiore. Questo è sicuramente uno dei momenti più coinvolgenti dell'intero triduo, caratterizzato da un'attiva partecipazione popolare. Durante la Traslazione, viene offerto in dono al Simulacro del Crocifisso, da una famiglia degli "apostoli" (i portatori della "vara", ovvero della Statua), un mazzo di spighe benedetto, raccolte durante l'anno, come simbolo di ringraziamento per la fertilità dei campi. Anche la popolazione, accorsa in Chiesa per la celebrazione, può ricevere in dono delle spighe.
La sera del venerdì, che sancisce la fine dell'Ottava, è caratterizzata dalla processione del Crocifisso "nicu" preceduto da un gruppo di uomini che portano le cosiddette "Sciaccole", ovvero delle fiaccole in "[[Ampelodesmos mauritanicus|Disa]]", che venivano anticamente utilizzate come torce. L'accensione delle fiaccole è preceduta dal rito della benedizione del fuoco. L'uscita del simulacro dalla chiesa è accompagnato da uno sparo di mortaretti e dalla musica del corpo bandistico del paese. Nella giornata di sabato, oltre alla consueta alborata e al consueto ingresso dalla banda musicale in mattinata, vengono celebrati nel pomeriggio i vespri solenni e la liturgia eucaristica. La giornata si conclude con uno spettacolo offerto dal Comune. Il giorno di
[[File:SS. Crocifisso Lascari.jpg|miniatura|Simulacro del SS. Crocifisso in seguito al restauro del 2022]]
In questo particolare periodo dell'anno, le vie del paese sono abbellite dalle tradizionali luminarie e nelle giornate del triduo sono presenti in alcune vie del paese delle bancarelle, nelle quali sono messi in vendita alcuni prodotti tipici locali.
Al crocifisso ligneo di Lascari è legata una leggenda popolare che ha contribuito a rendere l'opera più affascinante ed enigmatica al tempo stesso. Si racconta che questo crocifisso venne scolpito da un pastore che scendeva con il suo gregge da [[Gratteri]], ed era suo solito stanziarsi nelle zone di "Rapputi vasciu", dove si trovavano numerosissime grotte.
Sulla base delle scarse fonti reperibili, si ritiene che la devozione del popolo lascarese per il Ss. Crocifisso non sia sorta agli inizi del XVIII secolo in concomitanza con l'edificazione dell'attuale Chiesa madre, ma che viceversa si sia impiantata in seguito. Il culto per il Ss. Crocifisso sembrerebbe essere sorto intorno al 1741, anno nel quale il Principe Don Giuseppe Emanuele III Ventimiglia, nipote ed erede del fondatore di Lascari, Don Gaetano Ventimiglia, fece dono alla Parrocchia di un reliquario in argento contenente un frammento della Santa Croce. Don Giuseppe Emanuele era infatti un fervido devoto del Ss. Crocifisso tanto che [[Belmonte Mezzagno]], paese da lui fondato, ha come festa principale, proprio quella del Ss. Crocifisso.
La festa del Crocifisso si svolgeva inizialmente, sino agli anni
Non si conosce né l'autore né il luogo di provenienza dell'opera lignea del Ss. Crocifisso. L'uso del legno di pino, che attribuisce al simulacro una colorazione scura, nonché la notevole realisticità del manufatto sembrano escludere la possibilità che sia stato realizzato in Sicilia o nel resto del Sud Italia. Il Simulacro è stato soggetto ad una rilevante opera di restauro nel 2022, mediante il quale si è intervenuti sull'attacco da parte di tarli dello strato superficiale del legno e si è ripristinato il colore originale dell'opera scultorea.<ref>{{Cita web|url=https://ilsicilia.it/nel-palermitano-giornata-di-studio-sul-restauro-del-crocifisso-di-lascari/|titolo=Nel palermitano giornata di studio sul restauro del Crocifisso di Lascari|autore=Redazione|sito=ilSicilia.it|data=2022-10-25|lingua=it-IT|accesso=2023-10-26}}</ref>
=== La Mostra Mercato dei prodotti tipici e artigianali ===
Ogni anno si svolge negli ultimi quattro giorni della seconda settimana (da giovedì a domenica) del mese di agosto "La Mostra Mercato dei prodotti tipici ed artigianali". Vengono allestisti nelle vie del paese più di 100 stands dove gli artigiani, provenienti da tutta la [[Sicilia]], espongono i loro prodotti: miele, formaggi, dolciumi, lavori in cuoio,
=== La Festa di San Giuseppe e la
Tra le feste più sentite dagli abitanti lascaresi non può non essere citata quella in onore del patriarca [[San Giuseppe]] che come normale consuetudine cade come ogni anno il 19 di
Durante i sette giorni precedenti alla festa viene recitata all'interno della Matrice, prima della consueta celebrazione eucaristica pomeridiana, la Settina di San Giuseppe all'interno della quale si contemplano i sette dolori ed allegrezze del Santo. Questo momento ricco di fede e religiosità prepara la comunità all'avvicinarsi della festa.
Anche a Lascari, come in altri comuni del circondario, viene acceso una grande falò che prende il nome di "A Vampa" in onore della [[Sacra Famiglia|Santa Famiglia]], durante la solennità di San Giuseppe. Il fuoco viene solitamente allestito la sera prima della festa, il 18 di
Sino agli anni
Il Comune, con l'aiuto di altre associazioni cittadine, allestisce una tavolata lunghissima che copre l'intera via Libertà, nel centro del paese, che consta di circa 350 posti a sedere, in cui la popolazione lascarese e quella dei comuni limitrofi, in vari turni, ha la possibilità di gustare alcuni piatti della tradizione cittadina, tra cui "[[Cassatella|I cassateddi]]" di ceci, tipici dolci === La Festa di Maria Ss. Addolorata e il Festival Canoro ===
[[File:Maria Ss. Addolorata di Lascari.jpg|miniatura|Volto del Simulacro di Maria Ss. Addolorata di Lascari|alt=|236x236px]]
Un'altra tra le più importanti tradizioni popolari è costituita dai festeggiamenti in onore di [[Maria Addolorata|Maria Ss.Addolorata]] che vengono celebrati la terza domenica di settembre. Nel periodo precedente la Festa, è celebrata la Settina in onore della Madonna.
Oltre alla consueta processione con il simulacro della vergine, un altro importante momento che anima la festività è il Festival Canoro in onore della Santa, che si svolge in due serate. La prima, che si tiene il sabato precedente la festa, è caratterizzata dalla eliminatorie, di cui i vincitori hanno la possibilità di contendersi il trofeo la serata successiva, ovvero la serata finale. I partecipanti sono solitamente divisi in più categorie a seconda della fascia d'età.
La devozione del popolo di Lascari verso la Vergine Addolorata è molto antica. Le ragioni di ciò sono legate all'importanza che la figura del Cristo Crocifisso riveste nella fede popolare della comunità. Tutto ciò è inoltre testimoniato dal fatto che il suo culto all'interno della comunità risale al 1903, che sono molteplici i canti in dialetto siciliano a lei rivolti e che la cappella presente all'interno del Cimitero Nuovo sia a Lei dedicata.
== Clima ==
{{ClimaAnnuale
| nome = Lascari<ref name="it.climate-data.org">https://it.climate-data.org/___location/114456/</ref>
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}}
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Lascari}}
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:Stazione di Lascari (Giancaldo) nel film Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore.jpg|miniatura|L'ex stazione di Lascari (Giancaldo) nel film ''Nuovo Cinema Paradiso'']]
Il comune è servito dalla [[stazione di Lascari]], una fermata ferroviaria posta lungo la [[ferrovia Palermo-Messina|Palermo-Messina]], servita da treni regionali svolti da [[Trenitalia]] nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Sicilia|Regione Siciliana]]. La nuova stazione, localizzata in un punto strategico del territorio, permette di raggiungere comodamente la vicinissima spiaggia che dista 300 metri e il centro cittadino che invece dista 1500 metri.
In passato Lascari era servita dalla [[stazione di Lascari-Gratteri]], disattivata il 18 dicembre 2016.
Il Comune è interessato dalle seguenti direttrici stradali:
* {{simbolo|Strada Statale 113 Italia.svg|62}} [[strada statale 113 Settentrionale Sicula|Settentrionale Sicula]]
* {{simbolo|Strada Provinciale 28 Italia.svg|62}}
* {{simbolo|Strada Provinciale 128 Italia.svg|62}}
== Amministrazione ==
Riga 150 ⟶ 196:
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec
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{{ComuniAmminPrec
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{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Abbate|Inizio=31 maggio 2015|Fine=5 ottobre 2020|Partito=[[centro-destra]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Franco Schittino|Inizio=5 ottobre 2020|Fine=in carica|Partito=[[centro-destra]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
== Sport ==
Il paese, grazie alla ''Polisportiva Lascari'', ha anche una squadra di calcio che milita nel girone A [[sicilia]]no di Promozione ed una squadra di calcio a 5, l'A.S.D. Oratorio San Giovanni Bosco, che milita nel girone B [[sicilia]]no di Serie D. Un'altra importante realtà sportiva è rappresentata dalla "Bushido Lascari", una palestra di karate affiliata [[Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali|FIJLKAM]], specializzata anche in attività psico-motoria per bambini.
== Curiosità ==
{{Curiosità}}
Nella seconda tappa del [[Giro d'Italia 2008]], Lascari è stato uno dei centri abitati attraversati dalla "Carovana Rosa".
== Note ==
<references/>
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Sicilia}}
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