Belcastro: differenze tra le versioni

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{{W|Calabria|giugno 2013}}
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Belcastro
|Panorama = Belcastro.jpg
|Bandiera = Belcastro-Gonfalone.png
|Didascalia=
|BandieraStemma = Belcastro-GonfaloneStemma.png
|Stato = ITA
|Voce bandiera=
|Grado amministrativo = 3
|Stemma=Belcastro-Stemma.png
|Divisione amm grado 1 = Calabria
|Voce stemma=
|Divisione amm grado 2 = Catanzaro
|Stato=ITA
|Amministratore locale = Antonio Torchia
|Grado amministrativo=3
|Partito = [[lista civica]] "Per Belcastro"
|Divisione amm grado 1=Calabria
|Data elezione = 21-9-2020
|Divisione amm grado 2=Catanzaro
|Data istituzione =
|Amministratore locale=Maurizio Pace
|Altitudine = 495
|Partito=
|Sottodivisioni = Belcastro Marina (Fieri, Condoleo e [[Magliacane]]) e Acquavona (in Presila)
|Data elezione=
|Divisioni confinanti = [[Andali]], [[Botricello]], [[Cerva]], [[Cutro]] ([[Provincia di Crotone|KR]]), [[Marcedusa]], [[Mesoraca]] ([[Provincia di Crotone|KR]]), [[Petronà]]
|Data istituzione=
|Zona sismica = 2
|Altitudine=495
|Gradi giorno = 1.700
|Superficie=53.56
|Nome abitanti = belcastresi
|Note superficie=
|Patrono = [[San Tommaso d'Aquino]]
|Abitanti=1399
|Festivo = 21 marzo
|Note abitanti=[http://www.tuttitalia.it/calabria/26-belcastro/] - Popolazione residente al 1 gennaio 2016.
|PIL =
|Aggiornamento abitanti=
|PIL procapite =
|Sottodivisioni=Belcastro Marina (Fieri, Condoleo e [[Magliacane]]) e Acquavona (in presila)
|Mappa = Map of comune of Belcastro (province of Catanzaro, region Calabria, Italy).svg
|Divisioni confinanti=[[Andali]], [[Botricello]], [[Cerva]], [[Cutro]] ([[Provincia di Crotone|KR]]), [[Marcedusa]], [[Mesoraca]] ([[Provincia di Crotone|KR]]), [[Petronà]]
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Belcastro all'interno della provincia di Catanzaro
| Codice postale = 88050
|Prefisso=[[0961]]
|Targa=CZ
|Zona sismica=2
|Gradi giorno=1.700
|Nome abitanti=''belcastresi''
|Patrono=[[San Tommaso d'Aquino]]
|Festivo=21 marzo
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Belcastro (province of Catanzaro, region Calabria, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Belcastro all'interno della provincia di Catanzaro
|Sito=http://www.comune.belcastro.cz.it
|Diffusività=
}}
'''Belcastro''' (''BercastruBercashru'' in [[dialettoDialetto calabrese|calabrese]], ''Geniòkastron'' in [[greco bizantino]], ''Geniçkastron'' in [[arbëreshë]]) è un [[ComuniComune d'(Italia)|comune italiano]] di 1.399{{Popolazione|ITA}} abitanti<ref>{{Cita web|urlname=http://www.tuttitalia.it/calabria/26-belcastro/|titolo=Belcastro"template (CZ)|sito=Tuttitalia.it|lingua=|accesso=2016divisione amministrativa-06-18}}<abitanti" /ref> della [[provincia di Catanzaro]] in [[Calabria]], è detto anche "Il Borgo delle Favole" per via dei numerosi murales che illustrano varie fiabe. Si adagia a circa 500 metri di altitudine alle pendici sudorientali della Sila Piccola, lungo la valle del torrente Nasari, affluente del fiume Crocchio.
 
== Geografia fisica ==
{{...|centri abitati d'Italia}}
 
== Storia ==
{{NN|storia|settembre 2025}}
Di origine neolitica (5000 a.c.), poi enotrica e magnogreca (''Kone''?,1100 a.c.), quindi romana (''Paleocastrum'', 300 d.c.) e bizantina (''Geniocastrum'', 900 d.c.) fino all'odierna Belcastro (''Bellicastrum'',1300), si espande dalle falde sud-orientali della [[Sila]] Piccola fino alla costa del Medioionio, giusto a metà strada tra [[Crotone]] e [[Catanzaro]] al di qua del Fiume [[Tacina]], dove il suo territorio, tra i più vasti della provincia, s'affaccia sul mare per un lembo di terra lungo appena tre chilometri (Belcastro Marina) che, ancora quasi incontaminato, separa Cutro da Botricello e comprendente le frazioni di ''Fieri, Condoleo'' e ''Magliacane''. Altra Frazione trovasi a nord-ovest nel cuneo presilano, tra Cerva e Petronà, denominata ''Acquavona'', antica e salubre area di villeggiatura.
Di origine neolitica (5000 a.C.), poi enotrica e magnogreca (''Kone''?, 1100 a.C.), quindi romana (''Paleocastrum'', 300 d.C.) e bizantina (''Geniocastrum'', 900 d.C.) fino all'odierna Belcastro (''Bellicastrum'', 1300), si espande dalle falde sud-orientali della [[Sila]] Piccola fino alla costa del Medioionio, giusto a metà strada tra [[Crotone]] e [[Catanzaro]] al di qua del Fiume [[Tacina]], dove il suo territorio, tra i più vasti della provincia, s'affaccia sul mare per un lembo di terra lungo appena tre chilometri (Belcastro Marina) che, ancora quasi incontaminato, separa Cutro da Botricello e comprendente le frazioni di ''Fieri, Condoleo'' e ''Magliacane''. Altra Frazione trovasi a nord-ovest nel cuneo presilano, tra Cerva e Petronà, denominata ''Acquavona'', antica e salubre area di villeggiatura.
 
La posizione del sito permette di vagare tra mare e montagna in pochi minuti. A mezz'ora di auto si possono raggiungere località balneari rinomate, come [[Capo Rizzuto]] e [[Le Castella (Isola di Capo Rizzuto)|Le Castella]], nel Crotonese, nonché [[Catanzaro Lido]], [[Copanello]], [[Soverato]] e il Parco Archeologico di [[Scolacium]], dalla parte opposta. Parimenti, nello stesso arco di tempo, si raggiungono in auto [[Buturo]], [[Tirivolo]] e il [[monte Gariglione]] in Sila.
 
L'abitato di Belcastro sorge su uno sperone roccioso, alla cui sommità si staglia il castello medievale, in stile normanno, dei conti d'[[Aquino]] (restaurato tra il 2006 e il 2012), che secondo alcuni storici locali sarebbe il luogo di nascita di san [[Tommaso d'Aquino]] (1226). La struttura edilizia della cittadina è quella tipica del borgo medievale, dove si alternano ai caratteristici vicoli della parte vecchia del paese, zone di nuova costruzione nella parte bassa. Particolarmente numerose le chiese di varie epoche, tra cui l'ex Cattedrale di S. Michele Arcangelo (''Duomo'', XI sec.secolo), seconda per antichità soltanto a quella di [[Gerace]]. Ma assai interessanteinteressanti sono anche la Chiesa di S. Maria della Pietà e i monumentali ruderi della Chiesa della SS. Annunziata, ambedue restaurate dal 2004 al 2010 e restituite al culto e al turismo. Sul fianco sinistro del paese si distende ubertosa e ricca di uliveti la valle del Nàsari, affluente del [[Crocchio (fiume)|Crocchio]].
 
Dopo essere stato a lungo feudo dei d'Aquino (''Geneocastren'') nei primi secoli del secondo millennio, [[Roberto d'Angiò]] nel 1300 le cambiò il nome in Bellocastrum (''Bellicastren'') per l'assoluta amenità del luogo, godendo successivamente del titolo di città per privilegio concesso da [[Alfonso V d'Aragona]] e poi dal figlio [[Ferrante I]] (XV secsecolo). Nel 1487, fú eretta la Contea di Belcastro con Cropani e Zagarise, e fu investita al condottiero generale [[Gian Giacomo Trivulzio]] di [[Milano]], già marchese di Vigevano (Pavia), e, nel 1495, creato Duca di [[Melfi]] e di [[Venosa]]. Nel 1500 [[Federico d'Aragona]] la dava a [[Costanza d'Avalos]] d'Aquino, duchessa di Francavilla, ed in tale periodo conobbe grande fulgore, contando 7000 fuochi circa. Nel 1575 veniva infeudata dai duchi [[Sersale (famiglia)|Sersale]], quindi dai [[Caracciolo]] di Forino<ref>{{Cita d'Ischiaweb|url=http://www.salutidaforino.it/sdForino_belcastro.htm|titolo=Saluti da Forino.it .: I Caracciolo di Forino e Belcastro -CZ- :.|sito=www.salutidaforino.it|accesso=2022-10-19}}</ref> ed in ultimo, daldall'8 aprile 1715, dai baroni [[Poerio]], che ebbero la baronia fino al 1806 (quando si estinse la feudalità), salvo una breve parentesi (1803-1809) durante la quale la baronia fu data in affitto ad Antonio Cirillo di Taverna.
Data l'importanza del luogo, nel 1806 fu elevata dai Francesi a Distretto della Calabria Ulteriore, comprendente i luoghi di Andali, Arietta, Cerva, Crichi, Cropani, Cuturella, Marcedusa, Sersale, Sellia, Simbario, Soveria e Zagarise. Il Risorgimento vide impegnati oltre che al gran Giureconsulto Giuseppe [[Giuseppe Poerio]] anche i belcastresi Andrea Rivoli, Tommaso Trivolo, Giuseppe Gualtieri e Michele Galati de' Diano, che nel 1861 divenne primo Sindaco di Belcastro sotto il nascente [[Regno d'Italia]] (1860-1861).
Nel 1926 moriva a soli 56 anni il farmacista '' Luigi Ciacci'', nominato primo podestà da appena un mese, dopo essere stato sindaco del paese per tutto il primo quarto del secolo, suscitando enorme commozione nella popolazione, che per la sua umanità più che per i meriti gli attribuì il nome di "Papà Belcastro".
Il nipote, comm. Vittorio Ciacci, divenne nell'aprile 1947 primo sindaco dell'attuale era repubblicana e a distanza di un anno circa dal Referendum, il cui risultato però fu a Belcastro nettamente a favore della Monarchia (817 v.) sulla Repubblica (113).
Belcastro fu anche [[diocesi di Belcastro|sede vescovile]] dal [[IX secolo]] fino al [[1818]].
 
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=== Architetture religiose ===
==== Chiesa dell'Annunziata ====
Dopo le prime case del paese, si incontra sulla destra la Chiesa della SS. Annunziata edificata secondo alcune fonti già nella prima metà del XV, costruitama intornoricostruita ed ampliata dal 1607 al 1622 (''Platea della SS. Annunciata,'' Arch. di Stato CZ) su inspirazione dei fratelli Giambattista, Francesco e [[1610Lucio d'Orsi]], quest'ultimo storiografo e consigliere regio in Sicilia nel 1642. I suoi antichi ruderi monumentali sono stati restaurati tra il 2005 e il 2009 dal Comune (''PIT 15-POR Calabria 2000/06''). Al turista essa è facilmente visibile per il suo alto campanile in stile romanico. Originariamente la chiesa era a tre navate e costituiva un complesso abbastanza imponente, cui era annesso un ospizio per i pellegrini ed un ''Monte dei maritaggi'' per le fanciulle povere (''Mons Urso''). Distrutta daldai terremotonumerosi delsismi 1783succedutisi nel corso XVII e successivo, fu ridotta già agli inizi del XVIII sec. alla chiesetta oggi visibile, che racchiude e custodisce l'abside, con fastigio architettonico in tufo, dove si trova l'originale soluzione dell'altare maggiore, realizzato nel fondo del presbiterio, in tufo profilato e decorato, scolpito dal maestro scalpellino ''Antonio Nicoletta da Rogliano'' (1610). L'importanza di questo altare, unico in Calabria, è costituita dallo stile architettonico che segna il passaggio dall'architettura religiosa a quella civile (''Rinascimento Calabrese''). Per la sua singolarità l'altare è stato oggetto di molti ed approfonditi studi, specie durante il recente restauro ('' Simonetta Valtieri,'' UTET).
 
==== Chiesa della Pietà ====
Si affianca alla chiesa una torre campanaria romanica.
Procedendo per la strada principale del paese si arriva alla Chiesa di S. Maria della Pietà, anch'essa restaurata dal Comune tra il 2005 e il 2007 e restituita integralmente al culto (vicaria parrocchiale), nella quale sono custodite un'icona di Madonna col Bambino, ''Madonna Greca di Belcastro'', di fattura bizantina ([[XI secolo|XI]]-[[XII secolo]]) e collegata alla sua origine basiliana, e tre sculture barocche, attribuite a G.B. Mazzolo ([[XVI secolo]]), che un tempo adornavano la chiesa dell'Annunziata e costituenti appunto il ''Gruppo dell'Annunciazione'', cioè Maria Vergine Annunziata, l'Angelo Nunziante ed il Padre Eterno che regge il mondo. Di notevole interesse sono i diversi motivi orientali della struttura, quali la cupola in stile basiliano, che richiama quella del battistero di Santa Severina, e l'arco in pietra con fregi bizantini che delinea oggi il presbiterio, ma che in origine ornava la facciata della chiesa, opera di maestranze locali del [[XV secolo]]. La chiesa, che fino al 1631 era sotto il titolo di S. Pietro apostolo, fu ricostruita ed ampliata con accordo tra il canonico titolare don Scipione Vivacqua e la Confraternita della SS. Annunziata, di cui erano grandemente partecipi i fratelli Giambattista, notaio apostolico, e [[Lucio d'Orsi]], storico e scrittore.
 
==== <sub>ChiesaCappella delladi Pietà</sub>San Rocco ====
Salendo ancora verso il centro del paese si giunge nella principale Piazza Giuseppe Poerio, dove ci s'imbatte subito sulla sinistra nella Cappella di S. Rocco. Fu costruita nel 1645 dal duca di Belcastro Francesco Sersale come cappella di famiglia, perciò annessa all'attiguo palazzo Poerio. Il portale, in pietra rettangolare con colonne, è opera di scalpellini locali del sec. XVII. Ha subito nel tempo molti rifacimenti, l'ultimo e più importante nel 2004 con il rifacimento della porta d'ingresso. L'impianto è formato da una struttura semplice in miniatura.
Procedendo per la strada principale del paese si arriva alla Chiesa di S. Maria della Pietà, anch'essa restaurata dal Comune tra il 2005 e il 2007 e restituita integralmente al culto (vicaria parrocchiale), nella quale sono custodite un'icona di Madonna col Bambino, ''Madonna Greca di Belcastro'', di fattura bizantina ([[XI secolo|XI]]-[[XII secolo]]) e collegata alla sua origine basiliana, e tre sculture barocche, attribuite a G.B. Mazzolo ([[XVI secolo]]), che un tempo adornavano la chiesa dell'Annunziata e costituenti appunto il ''Gruppo dell'Annunciazione'', cioè Maria Vergine Annunziata, l'Angelo Nunziante ed il Padre Eterno che regge il mondo. Di notevole interesse sono i diversi motivi orientali della struttura, quali la cupola in stile basiliano, che richiama quella del battistero di Santa Severina, e l'arco in pietra con fregi bizantini che delinea oggi il presbiterio, ma che in origine ornava la facciata della chiesa, opera di maestranze locali del [[XV secolo]]. La chiesa, che fino al 1631 era sotto il titolo di S.Pietro apostolo, fu ricostruita ed ampliata con accordo tra il canonico titolare don Scipione Vivacqua e la Confraternita della SS.Annunziata, di cui erano grandemente partecipi i fratelli Giambattista, notaio apostolico, e Lucio d'Orsi, storico e scrittore.
 
==== CappellaDuomo (Chiesa matrice parrocchiale di S.San Michele RoccoArcangelo) ====
Da Piazza Poerio, l'itinerario turistico può prendere più direzioni. Andando verso Piazzetta Margherita si può ammirare l'imponente ''Albero della Libertà'' (''Milicuccio''), piantato dal barone Alfonso Poerio durante la Repubblica Napoletana, e da qui avviarsi verso la ''Fontana di Caria'', d'epoca romano-bizantina, dove sgorga una millenaria sorgente d'acqua pura e fresca; oppure inoltrarsi, su per la Via Castellacci, fra vicoli e scalinate tipicamente medievali. Ritornando a Piazza Poerio, ci si immette immediatamente nella predetta Piazza S. Tommaso d'Aquino da dove si può ammirare tutta la parte occidentale del Marchesato di Crotone, fino al mare. Si procede, poi verso la Via Lamia e da qui nella Via Castello. Giunti alla sommità della strada vi è la Chiesa Matrice di San Michele Arcangelo, ex Cattedrale di Belcastro. Costruito a croce latina, rivolto verso oriente, l'edificio ostenta una prospettiva dei secoli XV - XVI, pur con i rifacimenti successivi, e comunque tutta la struttura si richiama al romanico. Nella facciata a timpano cuspidato si aprono tre portali tufacei con decorazioni e sculture di putti e piccole maschere, opera di artisti calabresi che alcuni datano al Cinquecento; ma, una data impressa con colore nero su una colonna alla destra della Cappella del SS. Sacramento reca l'anno 1626, per cui è presumibile che i portali non risalgano alla fine del secolo XVI, ma all'anno riportato sulla colonna della chiesa. Alla destra della chiesa si impone l'alta torre campanaria, a forma quadrata, terminante in alto a poligono ottagonale.
Salendo ancora verso il centro del paese, si giunge nella principale Piazza Giuseppe Poerio, dove ci s'imbatte subito sulla sinistra nella Cappella di S.Rocco. Fu costruita nel 1645 dal duca di Belcastro Francesco Sersale come cappella di famiglia, perciò annessa all'attiguo palazzo Poerio. Il portale, in pietra rettangolare con colonne, è opera di scalpellini locali del sec. XVII. Ha subito nel tempo molti rifacimenti, l'ultimo e più importante nel 2004 con il rifacimento della porta d'ingresso. L'impianto è formato da una struttura semplice in miniatura.
L'interno della chiesa è a forma basilicale a tre navate e absidi. Prima del 1957 le pareti delle due navate esterne erano arricchite ciascuna da tre altari barocchi: su quella di destra vi erano quelli di S. Lucia e S. Antonio, adesso eliminati, e di S.Tommaso tuttora esistente; nella navata di sinistra è rimasto solo l'altare dell'Immacolata, mentre gli altri due, quello dell'Addolorata e di S. Filomena, sono stati disfatti. Sull'arco dell'abside centrale vi è collocato lo stemma vescovile di Monsignor Orazio Schipano (1591/1595) con decorazioni di ispirazione barocca, mentre all'interno si conserva l'ampio coro ligneo, fatto costruire dal vescovo Antonio Ricciulli ad artigiani locali.
Nell'[[abside]] di sinistra vi è la Cappella del SS. Sacramento, dove spicca un bell'altare marmoreo intarsiato del 1774, un tempo arricchito da pale cinquecentine, ormai scomparse. Nell'abside di destra vi è la cappella di S. Michele, nel cui “sacello” si trova una bella statua del santo, risalente al secolo XVIII. Al lato sinistro dell'altare centrale si trova il sedile degli eletti, costruito nel 1634.
La chiesa è dotata, inoltre, di altre statue del 1700-1800: S. Giuseppe, S. Vito, i Santi Medici, S. Antonio, il Cristo morto, il Cristo risorto e S. Lucia. Il fonte battesimale, in marmo verde del secolo XVI, è stato sostituito dalla ''Magella di pozzo'' del castello. Vi sono, inoltre, due lapidi tombali poco decifrabili a causa dell'usura, ma da quel poco che si può scorgere si deve dedurre che una appartenesse ad un vescovo, in quanto si intravedono a mala pena i cordoni del cappello vescovile, mentre l'altra appartenne certamente ai d'Aquino, essendone evidenti i simboli. A seguito di poco fortunato restauro effettuato negli anni '90, è affiorata la vecchia capriata risalente al 1627, fatta collocare da monsignor Ricciulli e sulle due pareti laterali delle navate esterne sono venute alla luce due affreschi, uno di epoca tardo rinascimentale ed un altro forse di epoca [[Barocco|barocca]]. Il primo, situato sulla parete destra della navata esterna, ritrae verosimilmente S. Nicola di Myria in una grande nicchia ad arco, la cui cornice murale è ravvivata da motivi floreali. Il secondo affresco, situato sulla parete sinistra, anch'esso a forma di nicchia, è completamente rovinato e si intravede a mala pena sul suo sfondo una crocifissione. Sono affiorate anche alcune nicchie e finestre a feritoie di epoche diverse. Nella Cappella del SS. Sacramento alla base della cupola è venuto alla luce l'originario coronamento in pietra locale, opera di scalpellini belcastresi del 1626. Da alcuni sondaggi, eseguiti durante l'ultima pavimentazione, è risultato che al di sotto del pavimento vi sono alcuni locali che non sono stati ancora esplorati.
 
==== Cappella di San Tommaso d'Aquino ====
'''Il Duomo (Chiesa matrice parrocchiale di S. Michele Arcangelo)'''
Ubicata ai piedi del Mastio del castello, fu edificata in seguito alla beatificazione di [[Tommaso d'Aquino]] (15 agosto 1333), avvenuta il 18 ottobre 1334, proprio sullo stesso perimetro della stanza dove si dice sia nato il Santo, come riferisce l'Istrumento di richiesta per questa costruzione al vescovo pro-tempore Gregorio e rogato dal notaio apostolico Girolamo Cavallo. Al suo interno si trova un grande affresco del Santo ed uno stemma gentilizio in marmo, utilizzato come sedile. Anch'essa è stata oggetto del programma di restauro dei beni storici ed architettonici del paese, posto in essere nel 2010 (''POR Cal. 2007/13-APQ BB.CC.'') e, allo stato attuale, giunto finalmente alla fase ultimativa dei lavori.
 
====Ruderi della Chiesa e Convento di San Francesco (XV sec.)====
Da Piazza Poerio, l'itinerario turistico può prendere più direzioni. Andando verso Piazzetta Margherita si può ammirare l'imponente ''Albero della Libertà'' (''Milicuccio''), piantato dal barone Alfonso Poerio durante la Repubblica Napoletana, e da qui avviarsi verso la ''Fontana di Caria'', d'epoca romano-bizantina, dove sgorga una millenaria sorgente d'acqua pura e fresca; oppure inoltrarsi, su per la Via Castellacci, fra vicoli e scalinate tipicamente medievali. Ritornando a Piazza Poerio, ci si immette immediatamente nella predetta Piazza S. Tommaso d'Aquino da dove si può ammirare tutta la parte occidentale del Marchesato di Crotone, fino al mare. Si procede, poi, verso la Via Lamia e da qui nella Via Castello. Giunti alla sommità della strada vi è la [[Chiesa Matrice di San Michele Arcangelo]], ex Cattedrale di Belcastro. Costruito a croce latina, rivolto verso oriente, l'edificio ostenta una prospettiva dei secoli XV - XVI, pur con i rifacimenti successivi, e comunque tutta la struttura si richiama al romanico. Nella facciata a timpano cuspidato si aprono tre portali tufacei con decorazioni e sculture di putti e piccole maschere, opera di artisti calabresi che alcuni datano al Cinquecento; ma, una data impressa con colore nero su una colonna alla destra della Cappella del SS. Sacramento, reca l'anno 1626, per cui è presumibile che i portali non risalgano alla fine del secolo XVI, ma all'anno riportato sulla colonna della chiesa. Alla destra della chiesa si impone l'alta torre campanaria, a forma quadrata, terminante in alto a poligono ottagonale.
{{...|chiese}}
 
====Ruderi della Chiesa di S. Maria della Sanità (XVI sec.)====
L'interno della chiesa è a forma basilicale a tre navate e absidi. Prima del 1957 le pareti delle due navate esterne erano arricchite ciascuna da tre altari barocchi: su quella di destra vi erano quelli di S.Lucia e S.Antonio, adesso eliminati, e di S.Tommaso tuttora esistente; nella navata di sinistra è rimasto solo l'altare dell'Immacolata, mentre gli altri due, quello dell'Addolorata e S.Filomena, sono stati disfatti. Sull'arco dell'abside centrale vi è collocato lo stemma vescovile di Monsignor Orazio Schipano (1591/1595) con decorazioni di ispirazione barocca, mentre all'interno si conserva l'ampio coro ligneo, fatto costruire dal vescovo Antonio Ricciulli ad artigiani locali.
{{...|chiese}}
 
====Ruderi del Castellaccio (Paleocastrum, VII-IX sec.)====
Nell'[[abside]] di sinistra vi è la Cappella del SS.Sacramento dove spicca un bell'altare marmoreo intarsiato del 1774, un tempo arricchito da pale cinquecentine, ormai scomparse. Nell'abside di destra vi è la cappella di S.Michele , nel cui “sacello” si trova una bella statua del santo, risalente al secolo XVIII. Al lato sinistro dell'altare centrale si trova il sedile degli eletti, costruito nel 1634.
{{...|chiese}}
 
La chiesa è dotata, inoltre, di altre statue del 1700-1800: S.Giuseppe, S.Vito, i Santi Medici, S.Antonio, il Cristo morto, il Cristo risorto e S.Lucia. Il fonte battesimale, in marmo verde del secolo XVI, è stato sostituito dalla ''Magella di pozzo'' del castello. Vi sono, inoltre, due lapidi tombali poco decifrabili a causa dell'usura, ma da quel poco che si può scorgere di deve dedurre che una appartenesse ad un vescovo, in quanto si intravedono a mala pena i cordoni del cappello vescovile, mentre l'altra appartenne certamente ai d'Aquino, essendone evidenti i simboli. A seguito di poco fortunato restauro effettuato negli anni '90, è affiorata la vecchia capriata risalente al 1627, fatta collocare da monsignor Ricciulli e sulle due pareti laterali delle navate esterne sono venute alla luce due affreschi, uno di epoca tardo rinascimentale ed un altro forse di epoca [[Barocco|barocca]]. Il primo, situato sulla parete destra della navata esterna, ritrae verosimilmente S.Nicola di Myria in una grande nicchia ad arco la cui cornice murale è ravvivata da motivi floreali. Il secondo affresco, situato sulla parete sinistra, anch'esso a forma di nicchia, è completamente rovinato e si intravede a mala pena sul suo sfondo una crocifissione. Sono affiorate anche alcune nicchie e finestre a feritoie di epoche diverse. Nella Cappella del SS. Sacramento alla base della cupola è venuto alla luce l'originario coronamento in pietra locale, opera di scalpellini belcastresi del 1626. Da alcuni sondaggi, eseguiti durante l'ultima pavimentazione, è risultato che al di sotto del pavimento vi sono alcuni locali che non sono stati ancora esplorati.
 
=== Architetture civili ===
 
==== Palazzo Poerio ====
Così detto dal nome degli ultimi feudatari, ma costruito dalla famiglia dei duchi Sersale. È chiamato volgarmente ''Palazzo Cirillo'', dal nome della famiglia tenutaria in seguito alla confisca dei beni dei Poerio. L'edificio fu edificato dal duca Francesco Sersale nel 1645, in seguito al terremoto di quell'anno che distrusse gran parte del paese ed il castello, provocando 61 vittime. Il palazzo, guardandolo dall'attigua Piazza S.[[ Tommaso d'Aquino]], fa bella mostra di un portone arcuato incluso nella decorazione architravata, fiancheggiato da colonne, finestre rettangolari profilate in pietra e cornicione ornato di dentellature, con la facciata laterale su Piazza Poerio in tufo coricata da un balcone barocco; dall'androne si dipartono due rampe di scale arcate in pietra, che conducono ai piani superiori dell'edificio. Nel 2007, dopo lungo restauro, è stato inaugurato quale nuova sede del Municipio. Fu proprio in questo palazzo che il 6 gennaio 1775 da Carlo e Gaetana Poerio (ospiti del Barone Girolamo, padre di Gaetana) vide la luce [[Giuseppe Poerio]], destinato a diventare primo nel Foro e nel [[Risorgimento]].
 
==== Castello dei Conti d'Aquino ====
Avviato dal Comune nel 2005 a restauro conservativo, peraltro, ancora in corso (''POR Cal.2000-2006-APQ Beni Culturali''), con il suo poderoso [[Maschio (architettura)|Mastio]] quadrato a tre piani ed in basso ad esso i resti di muraglie perimetrali con torrette quadrangolari, cilindriche e semicircolari (secc. XIII-XV), oltre ad avanzi di aggiunte aragonesi. Fino a poco tempo fa vi era anche una magella di pozzo cinque-centinacinquecentina in pietra locale a coronamento esagonale, con archetti e stemmi gentilizi scolpiti, collocata, poi, nella chiesa madre come fonte battesimale. DalDallo cortilespiazzo delsino castelloalla ilcima visitatoredel puòcastello spaziarela con lovista sguardoaffaccia su tutto il [[Golfo di Squillace]]: da Le Castella a [[Soverato]], come se si trovasse su di un grande balcone e si affacciasse su questo immenso e bellissimo panorama e godere della sua vista. DopoNelle essersivicinanze rinfrancatosorge dal lungo ma piacevole tour del paese, il visitatore, scendendo dalll'antica Via Grecìa che in epoca medievale costituì il rione dei bizantini ed il ghetto degli ebrei, può ritornare alla piazza principale del paese (Poerio) e gustare una rinfrescante bibita presso uno dei due bar della piazzaebraico.
 
== Società ==
==== Cappella di San Tommaso d'Aquino ====
=== Evoluzione demografica ===
In seguito alla sua beatificazione (15 agosto 1333), fu costruita, il 18 ottobre 1334, nella stessa stanza del castello dove si dice sia nato il Santo, come riferisce l'Istrumento di richiesta per questa costruzione al vescovo pro-tempore Gregorio e rogato dal notaio apostolico Girolamo Cavallo. Al suo interno si trova un grande affresco del Santo ed uno stemma gentilizio in marmo, utilizzato come sedile. Anch'essa è stata oggetto del programma di restauro dei beni storici ed architettonici del paese, posto in essere nel 2010 (''POR Cal. 2007/13-APQ BB.CC.'') e, allo stato attuale, giunto finalmente alla fase ultimativa dei lavori.
{{Demografia/Belcastro}}
 
== Collegamenti stradaliCultura ==
=== Cucina ===
Per raggiungere Belcastro dalla [[Strada statale 106 Jonica]] si devono percorrere le Strade Provinciali 4 e 5.
Il piatto forte della gastronomica locale sono ''i 'mparrettati ccu sazizza,'' pasta fatta in casa con sugo e carne di maiale. Caratteristica è anche ''a Tiana e baccala'', una pasta al forno con mollica e baccala. Nel periodo natalizio si prepara un dolce molto tipico, detto ''pittanchiùsa'', a base di noci, [[uva passa]], [[Cinnamomum verum|cannella]] e altre spezie; mentre, nel periodo pasquale, si prepara la [[Cuzzupa|cuzzùpa]],<ref>{{Cita web|url=http://www.belcastroweb.com/belcastro/index.htm|titolo=.::Benvenuti a Belcastro::.|accesso=19 giugno 2016}}</ref> una ciambella decorata con uova, tipiche di Pasqua. Ma tra i dolci spicca pure ''a pasta 'cumpettata'', pasta frolla farcita con miele. Il paese, oltre a produrre un tipo d'olio molto apprezzato, offre una vasta gamma di salumi lavorati in casa e olive preparate in vari modi (sott'acqua, sottolio, sottaceto, infornate).
 
== Economia ==
== Persone legate a Belcastro ==
{{...|centri abitati d'Italia}}
* San Tommaso D'Aquino, Santo e Filosofo
Economia agricola derivante dalla produzione di olio di oliva
* [[Giuseppe Poerio]], Giureconsulto e Patriota.
* Lucio d'Orsi, Storico e Scrittore
 
== EvoluzioneInfrastrutture demograficae trasporti ==
Belcastro è collegata alla [[Strada statale 106 Jonica]] tramite le Strade Provinciali 4 e 5.
{{Demografia/Belcastro}}
 
Il comune è servito da autolinee extraurbane, inoltre Belcastro Marina è attraversata dalla [[Ferrovia Jonica]], infatti il territorio comunale ospita la [[Stazione di Roccabernarda]], oggi dismessa in favore dei vicini scali maggiori di [[Stazione di Botricello|Botricello]] e [[Stazione di Cropani|Cropani]].
 
L'aeroporto civile più vicino è quello di [[Aeroporto di Crotone|Crotone-Sant'Anna]], seguito da quello di [[Aeroporto di Lamezia Terme|Lamezia Terme]].
 
== Amministrazione ==
Fonte<ref>{{Cita web|url=httphttps://www.comune.belcastro.cz.it/index.php?action=index&p=323|titolo=I sindaci di Belcastro dall'unitàUnità|autore=Comune d'Italiadi Belcastro|accesso=1º luglio 2013|autoreurlarchivio=Comunehttps://web.archive.org/web/20181104205042/http://comune.belcastro.cz.it/|dataarchivio=4 dinovembre Belcastro2018|urlmorto=sì}}</ref>
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Galati de’de' Diano Michele|Inizio=1860|Fine=1861|Carica=|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Tallarico Raffaele|Inizio=1861|Fine=1866|Carica=|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Ciacci Antonio|Inizio=1866|Fine=1867|Carica=|Partito=|Note=}}
Riga 117:
{{ComuniAmminPrec|Nome=Ciacci Luigi|Inizio=1902|Fine=1926|Carica=|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Ciacci Luigi|Inizio=1926|Fine=1926|Carica=podestà|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Ciacci Antonio|Inizio=1926|Fine=1933|Carica=podestàPodestà|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Cardile Placido|Inizio=1933|Fine=1933|Carica=commissarioCommissario prefettizioPrefettizio|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Piterà Tommaso|Inizio=1933|Fine=1933|Carica=commissarioCommissario prefettizioPrefettizio|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Pirozzi Salvatore|Inizio=1933|Fine=1935|Carica=commissarioCommissario prefettizioPrefettizio|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Gimigliano Alberto|Inizio=1936|Fine=1940|Carica=podestàPodestà|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Pascuzzi Beniamino|Inizio=1940|Fine=1940|Carica=commissarioCommissario prefettizioPrefettizio|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Piterà Saul|Inizio=1940|Fine=1944|Carica=podestàPodestà|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Gigliotti Ferdinando|Inizio=1944|Fine=1946|Carica=|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Fiorino Francesco|Inizio=1946|Fine=1947|Carica=|Partito=|Note=}}
Riga 139:
{{ComuniAmminPrec|Nome=Grimaldi Vincenzo|Inizio=1980|Fine=1985|Carica=|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Ciaccio Severino|Inizio=1985|Fine=1999|Carica=|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Megna Antonio|Inizio=1999|Fine=2002|Carica=|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Gullì Salvatore|Inizio=2002|Fine=2002|Carica=commissario prefettizio|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Ciacci Ivan|Inizio=2002|Fine=2012|Carica=|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
{{ComuniAmminPrec|Nome=Megna Antonio|Inizio=1999|Fine=2002|Note=}}
===Gemellaggi===
{{ComuniAmminPrec|Nome=Salvatore Gullì|Inizio=2002|Fine=2002|Carica=Commissario Prefettizio|Partito=|Note=}}
* {{Gemellaggio|Italia|Roccasecca}}, dal 7 marzo [[1983]]. L'evento fu promosso dalle due amministrazioni comunali ''pro tempore'' per celebrare i natali di S. Tommaso d'Aquino da sempre contesi dalle due cittadine.
{{ComuniAmminPrec|Nome=Ivan Ciacci|Inizio=2002|Fine=2012|Note=}}
* {{Gemellaggio|Italia|Isola di Capo Rizzuto}}, dal 16 agosto [[2009]]. Sono state le parrocchie delle due cittadine, vivamente coadiuvate dai sindaci ''pro tempore'' Carolina Girasole di Isola Capo Rizzuto e Ivan Ciacci di Belcastro, a promuovere tale gemellaggio nel corso delle celebrazioni patronali della Madonna Greca di Isola C.R. (maggio-agosto 2009), per la sua tradizionale affinità a quella di Belcastro nonché per la comune venerazione verso le due sacre e preziose effigi.
 
{{ComuniAmminPrec|Nome=Ciaccio Severino|Inizio=2012|Fine=2015|Note=}}
== Cucina ==
{{ComuniAmminPrec|Nome=Rechichi Valeria|Inizio=2015|Fine=2016|Carica=Commissario Prefettizio|Partito=|Note=}}
Il piatto forte della gastronomica locale sono ''i 'mparrettati ccu sazizza,'' pasta fatta in casa con sugo e carne di maiale. Caratteristica è anche ''a Tiana e baccala'', una pasta al forno con mollica e baccala. Nel periodo natalizio si prepara un dolce molto tipico, detto ''pittanchiùsa'', a base di noci, [[uva passa]], [[Cinnamomum verum|cannella]] e altre spezie; mentre, nel periodo pasquale, si prepara la [[Cuzzupa|cuzzùpa]].<ref>{{Cita web|url=http://www.belcastroweb.com/belcastro/index.htm|titolo=.::Benvenuti a Belcastro::.|sito=www.belcastroweb.com|accesso=2016-06-19}}</ref>, una ciambella decorata con uova, tipiche di Pasqua. Ma tra i dolci spicca pure ''a pasta 'cumpettata'', pasta frolla farcita con miele. Il paese, oltre a produrre un olio molto apprezzato, offre una vasta gamma di salumi lavorati in casa e olive preparate in vari modi (sott'acqua, sottolio, sottaceto, infornate).
{{ComuniAmminPrec|Nome=Pace Maurizio|Inizio=2016|Fine=2019|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Calenda Antonio|Inizio=2019|Fine=2020|Carica=Commissario Prefettizio|Partito=|Note=}}{{ComuniAmminPrec|Nome=Torchia Antonio|Inizio=2020|Fine=In carica}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Italia|Roccasecca}}, dal 7 marzo [[1983]]<ref>L'evento fu promosso dalle due amministrazioni comunali ''pro tempore'' per celebrare i natali di S. Tommaso d'Aquino da sempre contesi dalle due cittadine.</ref>;
* {{Gemellaggio|Italia|Isola di Capo Rizzuto}}, dal 16 agosto [[2009]]<ref>Sono state le parrocchie delle due cittadine, vivamente coadiuvate dai sindaci [[Carolina Girasole]] di [[Isola di Capo Rizzuto]] e [[Ivan Ciacci]] di Belcastro, a promuovere tale gemellaggio nel corso delle celebrazioni patronali della Madonna Greca di Isola C.R. (maggio-agosto 2009), per la sua tradizionale affinità a quella di Belcastro nonché per la comune venerazione verso le due sacre e preziose effigi.</ref>.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* ''Dizionario di toponomastica'', UTET Torino, 1990.
{{Bibliografia |Accattatis 1869 |Accattatis Luigi, ''Biografie degli Uomini Illustri delle Calabrie'', Cosenza 1869}}
* Accattatis Luigi, ''Biografie degli uomini illustri delle Calabrie'', Cosenza 1869.
{{Bibliografia |Archivio di Stato |Archivio di Stato di Catanzaro}}
* Archivio di Stato di Catanzaro.
{{Bibliografia |Archivio Storico Comunale |Archivio Storico Comunale di Belcastro}}
{{Bibliografia* |Archivio Storico |Archivio StoricoComunale di Crotone}}Belcastro.
* Archivio Storico di Crotone.
{{Bibliografia |Aversa 1996 |Aversa Raffaele, ''Fu la Calabria a dare i natali all’Italia nell'età della pietra levigata'', Nuova Impronta Ed.1996}}
* Raffaele Aversa, ''Fu la Calabria a dare i natali all'Italia nell'età della pietra levigata'', Nuova Impronta Ed. 1996.
{{Bibliografia |AA.VV., |AA.VV. ''Dizionario di toponomastica'', UTET Torino, 1990}}
{{Bibliografia* |BarrioGabriele 1979 |Barrio Gabriele, ''Antichità e Luoghiluoghi della Calabria'', Cosenza 1979}}.
{{Bibliografia* |CiacciIvan 1998 |Ciacci Ivan, ''Belcastro e i lunghi silenzi della sua storia'', in Calabria Letteraria, 1998}} .
{{Bibliografia* |CiacciIvan 1998 |Ciacci Ivan, ''Il Duomo della vetusta e soppressa Diocesi di Belcastro'', in Calabria Letteraria, 1998}}.
{{Bibliografia* |CiacciIvan 1998 |Ciacci Ivan, ''Tornerà a brillare sul castello di Belcastro la stella dell'Aquinate'', in Calabria Letteraria, 1998}}.
{{Bibliografia* |CiacciIvan 1999 |Ciacci Ivan, ''Chiese e monasteri intra-moenia di Belcastro antica'', in Calabria Letteraria, 1999}}.
{{Bibliografia* |CiacciIvan 1999 |Ciacci Ivan, ''Chiese e monasteri extra-moenia di Belcastro antica. L’AnnunziataL'Annunziata'', in Calabria Letteraria 1999}}.
{{Bibliografia* |CiacciIvan 2005 |Ciacci Ivan, ''Palazzo Poerio, storia e architettura a confronto'', in Calabria Letteraria, 2005}}.
{{Bibliografia* |CiacciIvan 2006 |Ciacci Ivan, ''I grandiosi ruderi del Castello dei Conti d’Aquinod'Aquino, a Belcastro,'' in, Calabria Letteraria, 2006}}.
{{Bibliografia* |CiacciIvan 2006 |Ciacci Ivan, ''La chiesa della Pietà di Belcastro (xv-xvi sec.)'', in Calabria Letteraria, 2006}}.
* Ivan Ciacci, ''Belcastro e la Grande Guerra'', ''Calabria Letteraria'' 2017.
{{Bibliografia |Croce 1919 |Croce Benedetto, ''Una famiglia di patrioti,'' Laterza Bari 1919}}
* Ivan Ciacci, ''La chiesetta di San Tommaso d'Aquino'', ''Calabria Letteraria'', 2017.
{{Bibliografia |Dito 1972 |Dito Oreste, ''Calabria. Disegno dai Tempi più Antichi ai nostri,'' CS 1972}}
* Ivan Ciacci, ''La chiesa della SS. Annunziata di Belcastro,'' Storie di Calabria, Titani Editore – Anno II, nº 4, Roma 2018.
{{Bibliografia |d'Orsi 1640 |d'Orsi Lutio, ''I terremoti delle due Calavrie...,'' Neapoli: typis Roberti Molli, 1640}}
* Ivan Ciacci, ''Belcastro durante il Fascismo. La lunga notte delle beghe,'' Storie di Calabria, Titani Editore - Anno III, nº7, Roma 2019.
{{Bibliografia |Fiore 1791 |Fiore Giovanni, ''Della Calabria Illustrata'', Savio Napoli, 1791}}
* Benedetto Croce, ''Una famiglia di patrioti,'' Laterza Bari 1919.
{{Bibliografia |Galasso 1992 |Galasso Giuseppe, ''Economia e Soc. nella Calabria del 500'', Guida NA, 1992}}
* Oreste Dito, ''Calabria. Disegno dai tempi più antichi ai nostri,'' CS 1972.
{{Bibliografia |Marafioti 1601 |Marafioti Girolamo, ''Cronache e Antichità di Calabria'', Padova 1601}}
* Lutio d'Orsi, ''I terremoti delle due Calavrie...,'' Neapoli: typis Roberti Molli, 1640; riediz. online a cura di Ivan Ciacci, 2005.
{{Bibliografia |Pellicano-Castagna 1978 |Pellicano-Castagna Mario, ''Ultime intestazioni feudali'', Chiaravalle 1978}}
* Giovanni Fiore, ''Della Calabria illustrata'', Savio Napoli, 1791.
{{Bibliografia |Pontieri 1963 |Pontieri Ernesto, ''La Calabria a metà del Sec. XV ed A. Centelles'', NA 1963}}
* Giuseppe Galasso, ''Economia e soc. nella Calabria del 500'', Guida NA, 1992.
{{Bibliografia |Sinopoli 1925 |Sinopoli Cesare, ''La Calabria, Storia, Geografia, Arte'', Catanzaro 1925}}
* Girolamo Marafioti, ''Cronache e antichità di Calabria'', Padova 1601.
{{Bibliografia |Sinopoli 1982 |Sinopoli Nicola, ''San Tommaso cittadino del cielo'', Ed. Templari, Roma 1982}}
* Mario Pellicano-Castagna, ''Ultime intestazioni feudali'', Chiaravalle 1978.
{{Bibliografia |Taccone-Gallucci 1902, |Taccone -Gallucci, ''Vescovi di Cal. in Regesti dei Pontefici'', Roma 1902}}
{{Bibliografia* |TetiErnesto 1968 |Teti DomenicoPontieri, ''La Calabria ea metà del sec. XV l’Italiaed nellaA. PreistoriaCentelles'', NapoliNA 1968}}1963.
* Cesare Sinopoli, ''La Calabria, storia, geografia, arte'', Catanzaro 1925.
{{Bibliografia |Valente 1973 |Valente Gustavo, ''Cal. e Turcheschi nei sec. della Pirateria'',Chiaravalle 1973}}
* Nicola Sinopoli, ''San Tommaso cittadino del cielo'', Ed. Templari, Roma 1982.
{{Bibliografia |Visalli 1893 |Visalli Vittorio, ''I Calabresi nel Risorgimento Italiano'', 1893}}
* Taccone-Gallucci, ''Vescovi di Cal. in Regesti dei Pontefici'', Roma 1902.
 
* Domenico Teti, ''La Calabria e l'Italia nella preistoria'', Napoli 1968.
== Voci correlate ==
* Gustavo Valente, ''Cal. e Turcheschi nei sec. della pirateria'', Chiaravalle 1973.
* [[Stazione di Roccabernarda]]
* Vittorio Visalli, ''I calabresi nel Risorgimento Italiano'', 1893.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Belcastro}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|http://www.comune.belcastro.cz.it|Sito del comune}}
 
* {{cita web|http://www.belcastroweb.com/belcastro/piccolo/poerio.htm|Belcastro dei Poerio}}
{{ProvinciaComuni della provincia di Catanzaro}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|calabria|italiaCalabria}}
 
[[Categoria:Belcastro| ]]