Lucento: differenze tra le versioni
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{{Quartiere
|nomeQuartiere = Lucento
|immagine = Chiesa San Bernardo e Brigida Lucento Torino.jpg
|didascalia = La [[Chiesa |linkMappa =
|comuneMappa = Torino
|siglaRegione = PMN
|siglaProvincia = TO
|nomeComune = Torino
|linkStemma =
|circoscrizione = [[Circoscrizioni di Torino|Circoscrizione 5]]
|quartiere = Lucento
|altriQuartieri = [[Continassa]], [[Vallette]], [[Madonna di Campagna (Torino)|Madonna di Campagna]], [[Barriera di Lanzo]]
|cap = 10149/10151
|superficie = 2.97
|abitanti =
|nomeAbitanti =
|patrono =
|festivo =
|siglaStato = ITA
}}
'''Lucento''' (''Lusengh'' o ''Lusent'' in [[lingua piemontese|piemontese]]) è un [[quartiere]] della [[Circoscrizioni di Torino|Circoscrizione 5]] di [[Torino]], situato nell'area periferica nord-ovest della città. Spesso è considerato come assimilato all'adiacente quartiere [[Vallette]], in realtà i confini del quartiere sono:
*a sud, il tratto della [[Dora Riparia]] nel [[Parco della Pellerina]] e di [[Corso Regina Margherita]] tra il parco e Corso Potenza (confine con [[Parella (Torino)|Parella]] della [[Circoscrizioni di Torino|Circoscrizione 4]])
*a nord, Corso Grosseto (confine con [[Madonna di Campagna (Torino)|Madonna di Campagna]])
*ad est, Corso Potenza (confine con Madonna di Campagna, [[Borgata Ceronda]] e [[San Donato (Torino)|San Donato]])
*ad ovest, Via Cossa-Piazza Cirene-Via Sansovino (confine con le [[Vallette]])
Il quartiere in origine era un'area rurale in quanto periferico rispetto alla città di [[Torino]].
Sono documentati, nel territorio a occidente rispetto all'antico castrum, piccoli insediamenti di [[Storia romana|antichi romani]] della gens ''Avilia''. Il primo toponimo ''Lucento'' invece, deriverebbe da un [[prediale]] del [[1227]], tal ''Guglielmo da Lucento'';<ref>{{Cita web|url=https://www.museotorino.it/view/s/e841c6b17a4d4db3ac8883e1fd12cb21|titolo=Circoscrizione 5 - Borgo Vittoria, Madonna di Campagna, Lucento, Vallette - MuseoTorino|autore=MuseoTorino,Comune di Torino,Direzione Musei,Assessorato alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia, 21Style http://www.21-style.com|sito=www.museotorino.it|lingua=it-it|accesso=2024-04-30}}</ref> tuttavia, ipotesi più leggendarie lo farebbero derivare invece dal nome dello "scintillìo" delle baionette utilizzate durante lo storico [[assedio di Torino|assedio]] del [[1706]], che proprio in questa zona ebbe uno dei suoi teatri.<br />Nel [[XIV secolo]] poi, si sviluppò qui un antico castello (di proprietà della famiglia Beccuti), dotato di torri di avvistamento e di un borgo sottostante, poi inglobato dall'insediamento delle tenute di caccia di [[Emanuele Filiberto di Savoia]] nel [[XVI secolo]], quindi ceduto a [[Filippo I d'Este]] dei San Martino, ramo cadetto degli [[Este]], che ne fu proprietario fino al [[1654]]<ref>{{Cita web|url=https://www.museotorino.it/view/s/89160b3724ba4c8b946d2d76d6356a16|titolo=Castello di Lucento - MuseoTorino|autore=MuseoTorino,Comune di Torino,Direzione Musei,Assessorato alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia, 21Style http://www.21-style.com|sito=www.museotorino.it|lingua=it-it|accesso=2024-04-30}}</ref>. Oggi è sede di varie aziende all'interno del comprensorio di Via Pianezza, 123, vicino, appunto, alla [[Chiesa dei Santi Bernardo e Brigida]].<br />La suddetta Chiesa, che risale al [[XV secolo]] per volere dell'allora feudatario Ribaldino Beccuti, fu annessa al nascente castello e successivamente ampliata, prima nel [[1605]], e poi nel [[1654]] da [[Amedeo di Castellamonte]]. Il castello passò poi ai [[Tana (famiglia)|Tana]], assoggettati agli stessi [[Casa Savoia|Savoia]].
[[File:Castello di Lucento (Torino).jpg|thumb|left|Castello di Lucento oggi]]
Nel [[1706]], il quartiere fu teatro di battaglie tra le truppe francesi e quelle sabaude, queste ultime occupate a ritardare il noto [[Assedio di Torino|assedio]] della città, bloccando i francesi da occidente: i combattimenti più duri si svolsero intorno al castello di Lucento ed all'area circostante, grazie alla posizione strategica del complesso, che venne incendiato durante la ritirata.<ref>{{Cita web|url=https://www.torinotoday.it/cronaca/assedio-torino-1706-castello-lucento.html|titolo=Cronache dell'Assedio: l'antico castello di Lucento|sito=TorinoToday|lingua=it|accesso=2024-04-30}}</ref>
Dopo l'[[Assedio di Torino|assedio]], il borgo si ricostituì con l'apertura della strada e della ferrovia verso [[Pianezza]] e verso [[Venaria Reale]] ([[1884]] circa), con accessi viari provenienti dal podere della ''Cascina Bianchina'' (questa poi abbattuta per costruire le Ferriere FIAT-Vitali) di [[Parco Dora]] ([[Torino]]), creando nuovi agglomerati, quali ''Tetti di Lucento'' e, soprattutto, ''Borgata Ceronda''.
===Borgata Ceronda===
{{Vedi anche|Borgata Ceronda}}
Questa borgata tra il fiume [[Dora Riparia]], corso Svizzera, via Borgaro, via Verolengo e corso Potenza, sorse nel [[1880]]-[[1884]], per volere dei Signori Momigliano, a ridosso dell'omonimo canale artificiale, oggi non più esistente, che era a sua volta una diramazione del torrente [[Ceronda (torrente)]], che scorre più a nord (a [[Venaria Reale]] per poi sfociare nella [[Stura di Lanzo]]). Inizialmente, il borgo fu intestato al latifondista Adolfo Gastaldi, che lo rivendette al Comune nel [[1889]].<ref>{{Cita web|url=https://www.museotorino.it/view/s/1d02f35fb5d54cdea0f895c6974f3772|titolo=Borgata Ceronda - MuseoTorino|autore=MuseoTorino,Comune di Torino,Direzione Musei,Assessorato alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia, 21Style http://www.21-style.com|sito=www.museotorino.it|lingua=it-it|accesso=2024-04-30}}</ref> Lo sviluppo urbano, dettato dalla nascita delle linee di collegamento per [[Pianezza]], ovvero lo stradone e la tramvia a vapore, diedero lo slancio allo sviluppo produttivo e demografico, con l'apertura di nuove attività industriali verso la fine del [[XIX secolo]], in particolare del settore tessile, come ad esempio l'opificio Marino-Paracchi, il cotonificio Italiano e il cotonificio Mazzonis, diedero alla zona una rapida espansione.<br />[[File:Ciminiera e Castello Lucento.jpg|thumb|Ciminiera e castello di Lucento visti dal parco di via Calabria]]
Tale espansione urbana proseguì ancora grazie al boom industriale del [[XX secolo]], a cui seguirono nuove case, infrastrutture e servizi. L'intero quartiere Lucento ebbe un picco demografico di immigrazione interna verso gli [[anni 1950|anni cinquanta]], avvenuta parimenti al vicino quartiere Le [[Vallette]]. Nel [[1992]], inoltre, fu costruita la parrocchia [[Pier Giorgio Frassati|Frassati]], che dà il nome all'omonima Borgata a sud di Piazza Cirene.<ref>{{cita web|1=http://www.comune.torino.it/ucstampa/2001/borgofrassati.html|2=BORGATA FRASSATI IN FESTA}}</ref>
Il boom edilizio del quartiere continuò fino agli [[anni 1990|novanta]], dove però molte fabbriche chiusero, per cui il quartiere da industriale divenne residenziale. Ancora oggi è ben visibile, nel verde dello storico castello, la vecchia ciminiera delle acciaierie, che svetta a 60 metri d'altezza come ricordo di un passato industriale. Di tale passato rimane ancora visibile tutta l'area industriale dietro via Pittara, compresa l'ex-acciaieria posta più a sud, a ridosso di [[Corso Regina Margherita]], la [[Thyssenkrupp]]-[[Acciai Speciali Terni]], che fu dismessa dopo il tragico incendio del [[6 dicembre]] [[2007]].
{{vedi anche|Incidente della ThyssenKrupp di Torino}}
===Villaggio Santa Caterina===
[[File:
Nel tentativo di far fronte all'imponente esodo nel secondo dopoguerra dei profughi provenienti dalla [[Istria]], dalla [[Dalmazia]] e dalle città di [[Fiume (Croazia)|Fiume]] e di [[Pola]], nel [[1953]] il Comune di Torino donò all'Istituto Case Popolari un ampio terreno tra le attuali Vie Parenzo, Via Pirano e Corso Cincinnato. Nel [[1954]] iniziarono i lavori di costruzione delle abitazioni, terminati nell'estate del [[1955]], con successivo trasferimento di famiglie provenienti dalle cosiddette ''"[[Casermette]] di [[Borgo San Paolo]]"'' (oggi in realtà nel quartiere [[Mirafiori Nord]]) e dalla frazione Altessano di [[Venaria Reale]]. L'area fu chiamata "Santa Caterina", per via della coeva parrocchia di Via Sansovino, 85, dedicata a Santa [[Caterina da Siena]]. <br />
Nel [[1959]] vi fu un ulteriore ampliamento del rione abitativo, col raggiungimento dell'attuale condizione di ben undici fabbricati.<ref>{{Cita web |url=http://www.museotorino.it/view/s/9e2b67ead76a45e7b2c6315e6658b714 |titolo=Copia archiviata |accesso=24 maggio 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160624105831/http://www.museotorino.it/view/s/9e2b67ead76a45e7b2c6315e6658b714 |dataarchivio=24 giugno 2016 |urlmorto=sì }}</ref> L'isolamento dei primi anni fu successivamente assorbito dallo [[Boom edilizio|sviluppo edilizio]] degli [[anni 1960|anni sessanta]], rendendo così il "villaggio" pienamente inserito nel tessuto metropolitano.<br />
Una targa è stata posta dal Comune di Torino nel [[2005]], in occasione del cinquantenario dell'evento, per ricordare le vicende degli abitanti di questa zona residenziale.
==
[[File:Chiesa S.bernardo e S. Brigida.JPG|thumb|upright=0.9|Il campanile della Chiesa di S. Bernardo e S.Brigida]]
* '''[[Chiesa dei Santi Bernardo e Brigida]]''': la prima cappella fu costruita nel '400, ad opera dei contadini che abitavano quello che ancora era solo un villaggio, ma fu solo nel 1610 che venne costruita la prima chiesa, poi ampliata nel [[1654]] da [[Amedeo di Castellamonte]], quindi parzialmente distrutta dall'assedio francese del [[1706]]. Fu ricostruita nel [[1884]] nelle dimensioni attuali.
[[File:Monumento detto 1706.jpg|thumb|upright=0.9|Installazione che ricorda la battaglia del 1706]]
* '''Castello di Lucento''': come già detto, la precedente struttura risale al [[IV secolo|XIV secolo]] come proprietà Beccuti, ma fu poi [[Emanuele Filiberto di Savoia]] nel [[XVI secolo]] a volerlo come piccola sede di [[Casino di caccia|residenza di caccia]], vicino alla Chiesa di S. Bernardo e S. Brigida, quindi utilizzato come filatoio di seta, poi sede dell'"Istituto Bonafous" e ancora dalla ex azienda [[Teksid]], quindi riqualificato come attuale sede di aziende.
* '''Stele e scultura commemorativa ai caduti del [[1706]]''': di fianco alla Chiesa, in via Foglizzo 4, una piccola stele in pietra commemora i caduti durante l'[[Assedio di Torino|assedio]] del [[1706]], opera di [[Luigi Calderini]] nel bicentenario della commemorazione. Nel [[2006]] invece, per il terzo centenario dall'assedio, fu collocata anche una grande scultura in acciaio in via Foglizzo all'angolo via Pianezza, con la scritta ''1706'', opera di Luigi Nervo.<ref>{{cita web|1=http://www.contemporarytorinopiemonte.it/luci-dartista-2020/|2=Luci d'Artista 2020}}</ref>
* '''Asilo Principessa Isabella''': costruito nella metà dell'Ottocento, l'edificio ospitò dal 1879 fino al 1980 una scuola materna. Ha funzionato come sede dei laboratori teatrali e musicali fino al 1987 quando viene chiuso per inagibilità: sino alla fine degli anni novanta resta inagibile finché viene restaurato ed infine riqualificato come centro culturale e congressi.
* '''Castello Saffarone''': situato in Corso Regina Margherita 497, segna gli estremi confini ovest di [[Torino]]. Prende il nome dall'antico proprietario del [[1580]], tal Marco ''Zaffarone'', e comprende una grande tenuta con tre cascinali adiacenti. Viene ancor oggi utilizzato per grandi ricevimenti.
== Servizi ==
=== Natura ===
[[File:Area verde Lucento.JPG|thumb|upright=0.9|Area verde Via Calabria]]
Numerose sono le aree verdi del quartiere : la principale è il Parco Carrara, più comunemente chiamato [[Parco della Pellerina|Pellerina]], il parco più grande di Torino, e che viene condiviso col vicino quartiere [[Parella (Torino)|Parella]], diviso dal passaggio e dalle anse del fiume [[Dora Riparia]].<br />
Altra area importante è il parco di via Calabria, adiacente a quello della Pellerina e ad esso collegato da una pista ciclabile, recentemente prolungata a nord lungo Corso Cincinnato fino a piazza Giuseppe Manno, congiungendosi ad altro percorso ciclabile che porta sino a [[Venaria Reale]] ed al [[Parco naturale La Mandria]], passando per la frazione di Altessano.<br/>
Altra zona semi-boschiva e rurale è quella situata intorno al Castello di Lucento, seppur non aperta al pubblico.<br />Vi sono inoltre i Giardini [[Felice Cavallotti]], tra Corso Toscana e Strada Altessano ed altre piccole aree verdi sparse sul territorio.<br />
Più a nord-est, Lucento confina con il parco e il quartiere de "[[Vallette|Le Vallette]]".
=== Sport ===
[[File:Corso Cincinnato pista.jpg|thumb|upright=0.9|Pista ciclabile Corso Cincinnato]]
* A.C.D. Lucento,<ref>{{Cita web |url=http://www.lucentocalcio.it/ |titolo=A.C.D. Lucento |accesso=11 settembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140911145158/http://www.lucentocalcio.it/ |dataarchivio=11 settembre 2014 |urlmorto=sì }}</ref> storica squadra di calcio dilettantistica torinese militante nel [[Promozione Piemonte-Valle d'Aosta|campionato di Promozione]] (nel [[2014]] salita alla ribalta delle cronache sportive per aver sconfitto la [[Juventus Football Club|Juventus]] in occasione di un'[[amichevole]] estiva)<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/25-07-2014/juventus-lucento-2-3-llorente-doppietta-allegri-subito-sconfitto-801345842607.shtml|titolo=Juventus-Lucento 2-3: Llorente doppietta, Allegri subito sconfitto|sito=La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita|data=2014|lingua=it|accesso=2024-04-30}}</ref> con sede presso il piccolo stadio ''Riconda'' di C.so Lombardia 107. Adiacente alla struttura c'è anche la piscina comunale del quartiere
* Campus Sociale per ragazzi in Piazza Cirene
* Campo di Tennis in via Valdellatorre 169
=== Biblioteche ===
*Biblioteca civica "Francesco Cognasso" (delle [[Biblioteche civiche torinesi]]), in corso Cincinnato angolo corso Molise.
=== Cinema ===
* In Corso Lombardia, 190 ha sede lo storico [[Casa di produzione cinematografica|stabilimento cinematografico]] italiano [[Lumiq Studios]], proprietà pubblica posseduta da [[Torino|Comune di Torino]], [[Regione Piemonte]], [[Città metropolitana di Torino]], [[Politecnico di Torino]] ed [[Università di Torino]], nell'area di ''[[Virtual Reality & Multi Media Park|Virtual Reality Multimedia Spa]]'', ossia presso i vecchi ''[[Fert (studio cinematografico)|Studi Fert]]''. Essa produce [[Cartone animato|cartoni animati]] in [[Computer-generated imagery|CGI]]<ref>[http://news.cinecitta.com/kids/articolo.asp?id=6617 Produzione di cartoni animati] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120322054954/http://news.cinecitta.com/kids/articolo.asp?id=6617 |data=22 marzo 2012 }}</ref> e [[film]] in [[live action]]. Inoltre fornisce servizi tramite i propri [[Teatro di posa|teatri di posa]] e l'attività di [[Post-produzione|post produzione]] e digital intermediate.<ref>{{Cita web |url=http://www.pluginz.com/news/1847 |titolo=Pluginz.com |accesso=6 ottobre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081201174306/http://www.pluginz.com/news/1847 |dataarchivio=1 dicembre 2008 |urlmorto=sì }}</ref>
* In via Bravin, nonostante già sotto il vicino quartiere [[Madonna di Campagna (Torino)|Madonna di Campagna]], esiste ancora l'edificio dello storico Cinema Lucento,<ref>{{Cita web |url=http://www.museotorino.it/view/s/0015ac09b1154835898704331b406304 |titolo=Cinema Lucento |accesso=5 agosto 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160815210834/http://www.museotorino.it/view/s/0015ac09b1154835898704331b406304 |dataarchivio=15 agosto 2016 |urlmorto=sì }}</ref> attivo dal [[1937]] al [[1983]] e oggi sede di un supermercato.<ref>{{Cita web |url=http://www.museotorino.it/view/s/4f7e56f808c44c1fb88a67aa3d6f2046 |titolo=Edificio commerciale, già Cinema Jolly, già Cinema Lucento |accesso=12 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170812211854/http://www.museotorino.it/view/s/4f7e56f808c44c1fb88a67aa3d6f2046 |dataarchivio=12 agosto 2017 |urlmorto=sì }}</ref> Sul muro, anche una lapide che ricorda il partigiano Mario Roveri, qui ucciso dai [[fascismo|fascisti]] il 7 aprile [[1945]].<ref>{{Cita web |url=http://www.museotorino.it/view/s/6c31936ab42c4f7e8d2eb6c2035c3d97 |titolo=Lapide dedicata a Mario Roveri (1921 - 1945) |accesso=12 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170812211014/http://www.museotorino.it/view/s/6c31936ab42c4f7e8d2eb6c2035c3d97 |dataarchivio=12 agosto 2017 |urlmorto=sì }}</ref>
=== Strade ===
Le vie commerciali di Lucento sono: via Pianezza, via Borsi, corso Toscana, via Foglizzo, la continuazione verso Venaria di via Foglizzo che dopo corso Toscana cambia nome in strada Altessano, corso Lombardia, via Luini e via Val della Torre.
=== Infrastrutture e trasporti ===
Il quartiere è servito dalle linee tranviarie 3 e 9 e dai bus 2, 11, 29, 32, 59,62,72, 72/, 75, 77 ve1 e dalla [[Ferrovia Torino-Ceres]] e da alcune autolinee della rete urbana gestita da [[GTT (Torino)|GTT]].
Tra il [[1884]] e il [[1951]] il quartiere fu servito dalle tranvie interurbane per [[Tranvia Torino-Pianezza/Druento|Pianezza/Druento]] e per [[Tranvia Torino-Venaria Reale|Venaria Reale]].
== Altri luoghi d'interesse ==
* [[J-Museum]]
* [[J-Village]]
* [[Juventus Stadium]]
* [[Juventus Training Center (Torino)]]
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo = Lucento. Vallette e Ceronda|nome= Enrico|cognome= Bonasso |editore= Graphot Editrice|anno=2018|isbn=978-88-99781-29-3}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | 1 = http://www.comune.torino.it/circ5/ | 2 = Città di Torino - Circoscrizione 5 - Home | accesso = 25 maggio 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20081203003037/http://www.comune.torino.it/circ5 | dataarchivio = 3 dicembre 2008 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.lucentocalcio.it/ | 2 = A.C.D. Lucento | accesso = 11 settembre 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140911145158/http://www.lucentocalcio.it/ | dataarchivio = 11 settembre 2014 | urlmorto = sì }}
{{Portale|Torino}}
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