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|AnnoMorte = 2002
|Epoca = 1900
|Attività = architettopittore
|Attività2 = pittorearchitetto
|Nazionalità = cileno
|Immagine = Matta revista cleaned.jpg
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|DimImmagine = 210
}}
 
[[File:Matta-The-disasters-of-Mysticism-122.jpg|miniatura|Roberto Matta, The disasters of Mysticism, 1942]]
 
== Biografia ==
Matta nacque a [[Santiago del Cile]] l'11 novembre del [[1911]] da una famiglia di origini [[Spagna|spagnole]], [[Baschi|basche]] e [[Francia|francesi]]<ref>[http://www2.udec.cl/~mariasmo/pintores/Roberto%20Matta.htm Roberto Matta<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090714022338/http://www2.udec.cl/~mariasmo/pintores/Roberto%20Matta.htm |data=14 luglio 2009 }}</ref>. Dopo gli studi in architettura, nel [[1934]] si trasferiscetrasferì a [[Parigi]], dove lavoralavorò con [[Le Corbusier]] ed entraentrò in contatto con intellettuali come [[Rafael Alberti]] e [[Federico García Lorca]]. ConosceConobbe [[André Breton]] e [[Salvador Dalí]] e aderisceaderì al [[Surrealismosurrealismo]], elaborando una pittura incentrata su morfologie psicologiche.
 
ÈDi lui nel [[1944]] Breton scrisse: ''«Matta è colui che maggiormente tien fede alla propria stella, che è forse sulla strada migliore per arrivare al segreto supremo: il controllo del fuoco»''.<ref>Da Maurizio Fagiolo Dell'Arco (a cura di). ''La creation d'un mythe collectif. Surrealismo, omaggio a André Breton''. Agenzia d'Arte Moderna, Roma 1976.</ref> Fu costantemente in movimento, dalla [[Scandinavia]], dove conosceconobbe [[Alvar Aalto]], a [[Londra]], perdove incontrò [[Henry Moore]], [[Roland Penrose]] e [[René Magritte]]. A Venezia conosceconobbe [[DeGiorgio de Chirico]]; sempre.<ref>Sempre in vena di scherzare, presentato da un amico gli andò incontro e chiese "De Chirico? Quello vero o quello falso?".</ref>[[File:RobertoMatta Three Figures 1958c..jpg|thumb|Roberto Matta, ''Three Figures'', 1958c, [[Centro M.T. Abraham per le arti visuali]].]]
All'inizio della [[Seconda guerra mondiale]] fuggefuggì a [[New York]] assieme a molti altri artisti d'avanguardia. Qui esercitaesercitò una decisiva influenza su alcuni giovani artisti come [[Jackson Pollock]] e [[Arshile Gorky]]. VieneVenne allontanato dal gruppo surrealista (in cui però fu successivamente riammesso), accusato di aver indirettamente provocato il suicidio di Gorky a causa della sua relazione con la moglie del pittore armeno.
 
Trasferitosi a [[Roma]] nel [[1949]], diventerà un importante punto di raccordo tra l'[[espressionismo]] astratto e il nascente [[astrattismo]] italiano. Lasciata Roma nel [[1954]], si trasferiscetrasferì a [[Parigi]], mantenendo uno stretto legame con l'Italia. DagliDalla fine degli [[Anni 1960|anni Sessantasessanta]] eleggeelesse [[Tarquinia]] come sua residenza parallela, stabilendosi in un ex convento dei frati [[Congregazione della Passione di Gesù Cristo|Passionisti]], dove è tuttora tumulato.
[[File:RobertoMatta Three Figures 1958c..jpg|thumb|left|Roberto Matta, ''There Figures'', 1958c, [[Centro M.T. Abraham per le Arti Visuali]].]]Su richiesta di [[Salvador Dalí]] va a trovare [[André Breton]] che lo dichiara [[Surrealismo|surrealista]]. Di lui, nel [[1944]], Breton scrive: ''«Matta è colui che maggiormente tien fede alla propria stella, che è forse sulla strada migliore per arrivare al segreto supremo: il controllo del fuoco»''.<ref>Da Maurizio Fagiolo Dell'Arco (a cura di). ''La creation d'un mythe collectif. Surrealismo, omaggio a André Breton''. Agenzia d'Arte Moderna, Roma 1976.</ref>
 
Tra il [[1973]] e il [[1976]] progettaprogettò e costruiscecostruì, con il [[pittore]] e [[Scultura|scultore]] [[Bruno Elisei]], ''l'Autoapocalipse'', una casa edificata, riciclando vecchie automobili, come provocazione contro il [[consumismo]]. I primi due moduli vengonovennero esposti per la prima volta a [[Tarquinia]] ([[Chiesa di S.Santa Maria in Castello a Tarquinia|Chiesa di Santa Maria in Castello]]) ed a Napoli ([[Campi Flegrei]]), poi ultimata (tre moduli) vienefu esposta a [[Bologna]] ([[Galleria d'arte moderna (di Bologna)|Galleria d'arte moderna]]), [[Terni]] (piazza del Comune), [[La Spezia]] (centro Allende), [[Firenze]] (rampe di San Niccolò-Forte Belvedere).<ref>Renato Nicolai. ''L'Autoapocalipse''. Editori Riuniti, Roma, 1980.</ref> Nel [[1985]] il [[Centro Georges Pompidou|Centre Georges Pompidou]] di [[Parigi]] gli dedicò una grande retrospettiva, e nello stesso anno [[Chris Marker]] lo omaggiò in un documentario, ''Matta '85''.
All'inizio della [[Seconda guerra mondiale]] fugge a [[New York]] assieme a molti altri artisti d'avanguardia. Qui esercita una decisiva influenza su alcuni giovani artisti come [[Jackson Pollock]] e [[Arshile Gorky]]. Viene allontanato dal gruppo surrealista (in cui però fu successivamente riammesso), accusato di aver indirettamente provocato il suicidio di Gorky a causa della sua relazione con la moglie del pittore armeno.
 
Nei primi [[Anni 1990|anni '90Novanta]], Matta progettaprogettò una serie di cinque obelischi-totem-antenne, alti 10 metri e realizzati in metallo, che chiamò ''Cosmo-Now''<ref>R. Sebastián Matta Echaurren, ''Cosmo now. Il verbo dei continenti'', RAI-ERI, 1993. ISBN 8839707719</ref>, con l'intento di essere installatiinstallarli in ciascuno dei continenti quale simbolo di concordia e di pace planetaria; la locazione___location scelta per l'Europa era la localitàcittadina italiana di [[Gubbio]], legata a [[Francesco di d'Assisi]].
Trasferitosi a [[Roma]] nel [[1949]] diventerà un importante punto di raccordo tra l'[[espressionismo]] astratto e il nascente [[astrattismo]] italiano.
 
Le sue opere sono esposte nei più importanti musei del mondo ([[Londra]], [[New York]], [[Venezia]], [[Chicago]], [[Roma]], [[Washington (distretto di Columbia)|Washington]], [[Parigi]], [[Tokyo]]).
Lasciata Roma nel [[1954]], si trasferisce a [[Parigi]], mantenendo uno stretto legame con l'Italia. Dagli anni Sessanta elegge [[Tarquinia]] come sua residenza parallela stabilendosi in un ex convento dei frati [[Congregazione della Passione di Gesù Cristo|Passionisti]], dove è tuttora tumulato.
 
== Vita privata ==
Tra il [[1973]] e il [[1976]] progetta e costruisce, con il [[pittore]] e [[scultore]] [[Bruno Elisei]], ''l'Autoapocalipse'', una casa edificata riciclando vecchie automobili, come provocazione contro il [[consumismo]]. I primi due moduli vengono esposti per la prima volta a [[Tarquinia]] (Chiesa di S. Maria in Castello) ed a Napoli (Campi Flegrei), poi ultimata (tre moduli) viene esposta a [[Bologna]] [[Galleria d'arte moderna (Bologna)|Galleria d'arte moderna]]), [[Terni]] (piazza del Comune), [[La Spezia]] (centro Allende), [[Firenze]] (rampe di San Niccolò-Forte Belvedere).<ref>Renato Nicolai. ''L'Autoapocalipse''. Editori Riuniti, Roma, 1980.</ref>
È ilEra padre dei gemelli [[Gordon Matta-Clark]], ([[1943-]]–[[1978]]) e Batan Matta-Clark (1943-1976), nonché di [[Pablo Echaurren]], nato nel [[1951]] dalla terza delle sue cinque mogli, l'attrice siciliana originaria di Patti in provincia di Messina, Angela Faranda (Angiola Maria Faranda), di Federica Matta, nata nel [[1956]] , di Ramuntcho Matta, nato nel [[1960]], e di Alisée Matta, nata nel 1970.
 
Nel [[1985]] il [[Centre Georges Pompidou]] di [[Parigi]] gli dedica una grande retrospettiva. Nello stesso anno [[Chris Marker]] gli dedica un documentario, ''Matta '85''.
 
Nei primi anni '90 Matta progetta una serie di cinque obelischi-totem-antenne, alti 10 metri e realizzati in metallo, che chiamò ''Cosmo-Now''<ref>R. Sebastián Matta Echaurren, ''Cosmo now. Il verbo dei continenti'', RAI-ERI, 1993. ISBN 8839707719</ref>, con l'intento di essere installati in ciascuno dei continenti quale simbolo di concordia e di pace planetaria; la locazione scelta per l'Europa era la località italiana di [[Gubbio]], legata a [[Francesco di Assisi]].
 
Le sue opere sono esposte nei più importanti musei del mondo ([[Londra]], [[New York]], [[Venezia]], [[Chicago]], [[Roma]], [[Washington (distretto di Columbia)|Washington]], [[Parigi]], [[Tokyo]]).
 
È il padre dei gemelli [[Gordon Matta-Clark]], [[1943-1978]] Batan Matta-Clark 1943-1976, di [[Pablo Echaurren]], nato nel [[1951]], di Federica Matta, nata nel [[1956]] di Ramuntcho Matta, nato nel [[1960]] e di Alisée Matta, nata nel 1970.
 
== Onorificenze ==
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|collegamento_onorificenza=Ordine al Merito Educativo e Culturale Gabriela Mistral
|motivazione=Per il suo eccezionale contributo alle arti riconosciuto sia a livello nazionale che internazionale.
|luogodata=[[1997]]
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine=PrincePrincess of Asturias Foundation Emblem.svg
|nome_onorificenza=Premio Principe delle Asturie per l'arte (Spagna)
|collegamento_onorificenza=Premio Principe delle Asturie
|motivazione=
|luogodata=[[1992]]
}}
 
[[Premio Imperiale]] 1995
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore = Arrigo Cipriani |titolo = Prigioniero di una stanza a Venezia |edizione = 4 |città = Milano |editore = [[Giangiacomo Feltrinelli Editore|Feltrinelli]] |anno = 2012 |isbn = 978-88-07-49089-7}}
* Monografia mostra 1963, Matta: peintures, dessins, 15 novembre, 7 décembre 1963, Galerie Iolas, Genève, Galerie Edwin Engelberts, edizioni Genève: Galerie Iolas.<ref>[http://www.sbn.it/opacsbn/opaclib?db=solr_iccu&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2B%2540attr%2B1%253D5032%2B%2540attr%2B4%253D2%2B%2522IT%255C%255CICCU%255C%255CCFIV%255C%255C028965%2522&nentries=1&rpnlabel=+BID+%3D+IT%5CICCU%5CCFIV%5C028965+&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&searchForm=opac%2Ficcu%2Ferror.jsp&do_cmd=search_show_cmd&refine=4021%7C%7C%7Cmatta+echaurren%2C+roberto+sebastian+antonio+-+esposizioni+-+1963%7C%7C%7Cmatta+echaurren%2C+roberto+sebastian+antonio+-+esposizioni+-+1963%7C%7C%7CSoggetto&saveparams=false&&fname=none&from=1 Roberto Sebastián Antonio Matta Echaurren, Esposizioni 1963, edizioni Genève: Galerie Iolas, stampa 1963]</ref>
 
== Curiosità ==
* La terza traccia dell'album [[Apollo: Atmospheres and Soundtracks]] di [[Brian Eno]] è ispirata all'opera dell'artista cileno. Si tratta di un brano strumentale intitolato semplicemente ''Matta''.
* Il Museo Berardo di Lisbona accoglie il visitatore, proprio dopo l'ingresso, con un enorme olio su tela di Matta (Whatchman, What of the Night?), 1968, mt. 3 x mt. 10.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore = Arrigo Cipriani |titolo = Prigioniero di una stanza a Venezia |edizione = 4 |città = Milano |editore = [[Giangiacomo Feltrinelli Editore|Feltrinelli]] |anno = 2012 |isbn = 978-88-07-49089-7}}
* Monografia mostra 1963, Matta: peintures, dessins, 15 novembre, 7 décembre 1963, Galerie Iolas, Genève, Galerie Edwin Engelberts, edizioni Genève: Galerie Iolas.
* Giuseppe Appella, I Sassi Matta, Edizioni De Luca, Roma 1995
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Roberto Matta}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.matta-art.com/|Matta: Art Gallery|lingua=en}}
 
{{Premio Marzotto}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|pittura}}
 
[[Categoria:Pittori espressionisti]]