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{{F|centri abitati dell'Emilia-Romagna|Febbraio 2015}}
{{Divisione amministrativa
| Nome = Monteveglio
| Panorama =
| Didascalia
| Stato = ITA
| Grado amministrativo = 4
| Tipo = [[Municipio (Italia)|municipio]]
| Divisione amm grado 1 = Emilia-Romagna
| Divisione amm grado 2 = Bologna
| Divisione amm grado 3 = Valsamoggia
| Amministratore locale = Isabella Fabbri
| Partito = [[Centro-sinistra in Italia|centrosinistra]]
| Data elezione =
| Data istituzione = 1º gennaio 2014
| Data soppressione =
| Altitudine =
| Abitanti = 5286
| Note abitanti = {{cita testo|url=http://demo.istat.it/bil2010/index.html|titolo=Dato Istat}} - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
| Aggiornamento abitanti = 31-12-2010
| Sottodivisioni = Formica, Montebudello, Oliveto, Stiore, [[Ziribega]]
| Divisioni confinanti =
| Zona sismica = 3
| Gradi giorno = 2319
| Nome abitanti = montevegliesi
| Patrono = [[san Rocco]]
| Festivo = 16 agosto
| PIL =
| PIL procapite =
}}
'''Monteveglio''' (''Muntvì''<ref>{{
Fino al 31 dicembre 2013 è stato un [[Comune (Italia)|comune]] autonomo, confinante con i comuni di [[Bazzano (Valsamoggia)|Bazzano]], [[Castello di Serravalle (Valsamoggia)|Castello di Serravalle]], [[Crespellano]], [[Monte San Pietro]] e [[Savignano sul Panaro]] (MO).
== Geografia fisica ==
[[File:Calanchi presso Oliveto, Monteveglio, valsamoggia 02.jpg|thumb|left|I calanchi presso Oliveto]]
Il municipio di Monteveglio si trova nell'[[Appennino bolognese]], ad Ovest del capoluogo, nella valle del torrente [[Samoggia]] presso lo sbocco dello stesso nella [[Pianura Padana]] e dove confluisce con il torrente [[Ghiaia]]. Il territorio è collinare, caratterizzato da vasta copertura boschiva che si alterna a coltivazioni agricole anche di pregio (coltivazione della [[vitis vinifera|vite]]<ref>{{cita testo|url=http://www.regioneemiliaromagna.info/aziende/01131/1/colture-viticole-e-aziende-vitivinicole/monteveglio/colture-viticole-e-aziende-vitivinicole-monteveglio.aspx|titolo=Colture Viticole E Aziende Vitivinicole Monteveglio<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>). Sono presenti anche zone [[Calanco|calanchive]]<ref>{{cita web|url=https://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/geositi/scheda.jsp?id=2148|titolo=Monteveglio. Geosito di rilevanza regionale|sito=I Geositi dell'Emilia-Romagna. Geologia, sismica e suoli|editore=Regione Emilia-Romagna|accesso=19 aprile 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230924071201/https://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/geositi/scheda.jsp?id=2148|urlmorto=no}}</ref> caratterizzate da intensa erosione.
Il capoluogo si è sviluppato nel secolo scorso nella zona pianeggiante ai piedi di un colle alto 260 metri, sul quale si trovano il complesso monumentale dell'[[Abbazia di Monteveglio]] ed i resti delle antiche [[fortificazione|fortificazioni]].
Il paese si trova a 25 chilometri da [[Bologna]] ed è agevolmente collegato al capoluogo tramite una fitta rete di viabilità ordinaria imperniata sulla [[Strada statale 569 di Vignola|S.P. Bazzanese]].
Il colle dell'Abbazia e la zona circostante per un totale di 15 ettari, ricchi di flora particolare e di fauna (in particolare volatili) esclusiva nella zona<ref>
== Storia ==
[[File:Parco Monteveglio 03.png|thumb|left|upright|Il colle di Monteveglio Alto su cui sorge l'abbazia, visto dal Colle della Cucherla.]]
Le terre lambite dal [[torrente]] [[Samoggia]] sono certamente abitate fin dall'epoca [[Neolitico|neolitica]], come testimoniano i reperti oggi visibili nel [[Museo civico archeologico Arsenio Crespellani]] (ubicato all'interno della [[Rocca dei Bentivoglio|rocca]] di [[Bazzano (Valsamoggia)|Bazzano]]), tuttavia le prime notizie certe di insediamenti nella zona dell'attuale municipio di Monteveglio risalgono al I secolo d.C. In questo periodo erano presenti [[Villa romana|ville romane]] nella zona dell'odierna [[Abbazia di Santa Maria Assunta (Monteveglio)|abbazia]], di cui rimane assai poco, oggi nel [[Parco regionale dell'Abbazia di Monteveglio]]: un edificio all'interno del borgo reca nella facciata alcuni elementi marmorei di [[epoca romana]], tra cui si segnala un frammento di lastra con fregio fitomorfo, e conserva a scopo ornamentale ai due lati dell'ingresso due tronchi di [[colonna]] scanalate.<ref>{{cita libro|autore=Luigi Fantini |wkautore=Luigi Fantini (speleologo)|titolo=Antichi edifici della montagna bolognese |città=Bologna |editore=Alfa |anno=1972|volume= vol 2|pp=227-228}}</ref>
Un'ipotesi sul nome del
Durante il [[Medioevo]] Monteveglio insieme ad altri centri faceva parte di un sistema di fortificazioni che, realizzatosi tra i corsi del Samoggia e del Panaro, avrebbe contribuito a trattenere i [[Longobardi]] al di là dei confini dell'[[Esarcato
[[File:Castello di Monteveglio.jpg|thumb|Resti della porta e del torrione del [[Castello di Monteveglio]], a Monteveglio Alto]]
Feudo dei [[Canossa (famiglia)|Canossa]], Monteveglio fu fondamentale per la disperata resistenza che la contessa Matilde oppose all'imperatore [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]] disceso in Italia per vendicarsi della celebre umiliazione inflittagli sotto le mura del [[castello di Canossa]] dal [[papa Gregorio VII]]. Fu proprio alle porte di Monteveglio che in uno scontro alla Cuccherla, l'imperatore vide morire un figlio in combattimento e probabilmente incrinarsi per la prima volta la speranza di sottomettere il papato alla sua politica. Poco dopo infatti Enrico IV, il cui esercito era stato messo in difficoltà dalle sortite dei montevegliesi asserragliati nel [[castello di Monteveglio|castello]], con l'inverno che ormai si avvicinava, tolse l'assedio.<ref name="monteveglio.com">{{cita web|url=http://monteveglio.com/storia-monteveglio.cfm |titolo=Storia e curiosità | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100518230313/http://monteveglio.com/storia-monteveglio.cfm|urlmorto=no|accesso=19 aprile 2024}}</ref>
Per alcuni secoli poi Monteveglio seguì le alterne vicende delle lotte tra Bologna, a cui si era consegnata una prima volta nel 1157 (la contessa Matilde era morta senza eredi da quasi mezzo secolo) e Modena e tra guelfi e ghibellini. Il suo castello periodicamente conquistato, riconquistato, distrutto e ricostruito da Bolognesi, Modenesi, signorotti locali, compagnie di ventura (come quella di [[Brandolino Conte Brandolini]], patrizio [[Forlì|forlivese]] che conquistò Monteveglio nel [[1433]]), subì l'ultimo terribile assedio nella primavera del 1527. I [[Lanzichenecchi]] di [[Carlo V d'Asburgo]] che avrebbero poco dopo partecipato al [[Sacco di Roma (1527)|"sacco di Roma"]], non riuscirono però a conquistare Monteveglio per un improvviso peggioramento delle condizioni atmosferiche. La neve caduta in abbondanza nella notte precedente l'assalto, unita alla scarsa agibilità del territorio circostante e forse alle preghiere e ai voti degli abitanti asserragliatisi quasi senza speranza nella rocca ottennero il miracolo di veder partire gli invasori.
Ancora oggi, ogni anno, a ricordo di quel terribile momento Monteveglio in festa offre alla Madonna un cero portato in processione all'antica pieve di Santa Maria.<ref name="monteveglio.com"/> Secondo la leggenda, la neve, caduta insolitamente a maggio, avrebbe fatto straripare il torrente Ghiaia, che avrebbe trascinato via le tende dei Lanzichenecchi accampatisi per la notte. Verosimilmente, lo straripamento del torrente non ha provocato danni gravi, ma solo convinto gli invasori a non sobbarcarsi l'impervia salita al colle in condizioni meteorologiche avverse, dato che nei paraggi c'erano tanti altri villaggi da depredare più facili da raggiungere.
[[File:Map of comune of Monteveglio (province of Bologna, region Emilia-Romagna, Italy).svg|miniatura|Posizione dell'ex comune di Monteveglio nella [[provincia di Bologna]].]]
Dal 2008 Monteveglio è stato il primo comune italiano ad essere riconosciuto come [[Città di transizione]].<ref>{{cita web|url=https://www.corriere.it/ambiente/11_agosto_18/citta-transizione-serafini_46e5888a-c96f-11e0-a66c-10701cdb9ebd.shtml|autore =
Marta Serafini|data=18 agosto 2011(aggiornato il 1 settembre 2011) |titolo=Città di transizione, una nuova
filosofia di vita si fa strada |accesso=29 maggio 2023}}</ref>
Dal 2009 al 2013 Monteveglio
Il 25 novembre [[2012]], nel comune di Monteveglio si è tenuto il [[referendum
=== Simboli ===
Lo stemma del comune di Monteveglio era stato riconosciuto con D.P.C.M. del 26 agosto 1960.<ref name="ACS">{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?3561 |titolo= Monteveglio |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 4 agosto 2022 }}</ref>
{{citazione|D'azzurro, al monte all'italiana di tre colli d'oro, sostenuto da uno [[Scaglione (araldica)|scaglionetto]] rovesciato di rosso.}}
Il monte e la lettera V erano [[Arma parlante|armi parlanti]] e formavano una specie di rebus per formare il nome del comune.<ref>{{cita web|titolo= Stemma del Comune di Monteveglio |url= https://dati.emilia-romagna.it/id/ibc/stemmi/45/html |accesso= 4 agosto 2022 }}</ref>
Il gonfalone era stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 28 aprile
1961.<ref name="ACS"/>
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine = Onorificenza non faleristica.svg
|nome_onorificenza = Menzione onorevole di benemerenza per il terremoto calabro-siculo (1908)
|collegamento_onorificenza = Medaglie per il terremoto calabro-siculo
|motivazione = Al Comune di Monteveglio
|data = Regio Decreto 5 giugno 1910 <ref>Regio decreto del 5 giugno 1910 ''che approva gli annessi elenchi degli enti e delle persone ai quali vennero conferite medaglie ed attestazioni di menzione onorevole per l'opera da essi data in occasione del terremoto del 28 dicembre 1908'', pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia [https://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/foglio_ordinario1/1/pdfPaginato?dataPubblicazioneGazzetta=19100605&numeroGazzetta=131&tipoSerie=FO&tipoSupplemento=GU&numeroSupplemento=0&progressivo=0&edizione=0&elenco30giorni=&home=&numPagina=1 n. 131 (straordinario) del 5 giugno 1910]</ref>
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Sul cocuzzolo della collina che domina il paese è situato il borgo di Monteveglio antica, attorno all'antica pieve di Santa Maria, e costituisce la principale attrazione del municipio. Si accede al borgo attraverso una porta merlata, unico residuo delle fortificazioni del castello, dagli spalti del quale si gode di uno splendido panorama della zona circostante. Nella torre è ubicato un centro di documentazione sul territorio, contenente molti pannelli esplicativi.
Entrati nel borgo, sulla destra c'è un'antica abitazione in mattoni, detta (non si sa perché), "casa di San Benedetto", risalente al Duecento, che serviva per ospitare i pellegrini<ref>{{cita web|url=http://monteveglio.com/curiosita-monteveglio.cfm|titolo=Un Certo Ugo Foscolo<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>.
Fatti pochi passi in avanti (ignorando la metallica garitta della Seconda Guerra Mondiale), si vede l'Oratorio di San Rocco, sulla sinistra. Questo grazioso edificio, oggi sempre chiuso e dall'interno spoglio, è caratterizzato dalla prima campata che reca chiaramente i segni della tamponatura del portico originario d'accesso<ref>{{cita testo|url=http://www.monteveglio.net/|titolo=MONTEVEGLIO.NET - Il Borgo Antico di Monteveglio<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>.
Il piccolo borgo si sviluppa longitudinalmente, attorno all'unica strada, caratterizzata da graziose villette in mattoni con giardinetti. Poco prima di giungere alla chiesa, sulla sinistra si può notare che davanti ad un'abitazione vi sono due fioriere ricavate da rocchi di colonne di marmo del I secolo d.C., verosimilmente provenienti da una villa romana della zona. Dallo stesso edificio, con ogni probabilità, derivano due lastre di marmo con decorazione a girali che si notano sulla facciata della stessa abitazione.
Ancora pochi passi e si giunge alla chiesa di Santa Maria.
=== Abbazia di Santa Maria ===
{{vedi anche|Abbazia di Monteveglio}}
[[File:Monteveglio abbazia2.jpg|miniatura|destra|Abbazia]]
L'edificio è di fondazione antichissima. Qualche studioso afferma che in questa zona si trovasse un tempio pagano in epoca romana, sebbene ciò non sia suffragato da prove inoppugnabili. Di certo, la chiesa attuale è di epoca preromanica e romanica. La bella facciata caratterizzata da una luminosa bifora, rifatta all'inizio del XIII secolo, e da allora
L'interno è su tre livelli
L'altare si trova in una zona sopraelevata della chiesa. Esso è caratterizzato da un crocifisso di grande precisione anatomica, che alcuni attribuiscono alla scuola leonardesca; inoltre, le volte recano semplici ma efficaci decorazioni floreali duecentesche.
La parte più suggestiva della chiesa è la cripta, ubicata al di sotto del livello del terreno. A tre navate con altrettante absidiole, è una selva di colonnine con capitelli di pregevole fattura e forma diversa. All'interno della cripta si trova un'[[acquasantiera]] [[Longobardi|longobarda]], uno dei pochi reperti di quel periodo visibili nella provincia di Bologna. Anche uno dei capitelli, che riproduce le forme tipiche dell'oreficeria longobarda, viene attribuito a questo periodo.
Su richiesta, è possibile visitare anche il chiostro maggiore (con alcune prospettive illusionistiche e dominato da un possente cipresso) del monastero, oggi gestito da una confraternita francescana.
Del secondo e più antico chiostro, sul retro, rimane solo un lato
== Geografia antropica ==
=== Frazioni ===
==== Oliveto ====
[[File:Oliveto, Monteveglio, valsamoggia 04.jpg|thumb|Il borgo di Oliveto]]
Oggi frazione di Monteveglio, si trova su una collinetta a poca distanza dal capoluogo ed è un borgo che merita una visita perché dà ancora oggi l'idea di come fosse un borgo-castello medievale. Vi si trovano due chiese, il campanile di una delle quali altro non è che una torre angolare del castello riciclata, come si evince dalle sue mura possenti e dall'aspetto di architettura militare. Monumento più significativo del borgo è la Casa Grande dell'Ebreo (XV secolo), eretta dall'ebreo Solomon, che fu la prima banca della valle del Samoggia.
A Oliveto, nel mese di marzo, ogni anno si svolge una pittoresca sagra di paese, chiamata "Funerale della saracca". Questa festa, nata dopo la Prima Guerra Mondiale tra i contadini della zona, consiste in un falso funerale e nell'interramento di una piccola bara che contiene una saracca. Questo piccolo pesciolino (
==== Montebudello ====
Altra frazione di rilievo è Montebudello, 250 metri sul livello del mare, registra circa 40 abitanti. Questo nome nasce per un errore di trascrizione: la collina di Sant'Andrea viene definita "monte bidello" (ossia "monte guardiano"), trascritto erroneamente "Budello". Monte Budello fu sede di un'antica pieve, distaccatasi da quella di Monteveglio intorno all'[[VIII secolo]], che ebbe fra l'altro alle sue dipendenze la chiesa di [[Bazzano (Valsamoggia)|Bazzano]].
Monte Budello diventò bolognese nel [[1204]], e nel [[1227]] vi fu eretto il castello, che tante tribolate vicende ebbe nelle guerre contro i modenesi, i [[Visconti]] e i mercenari di Bazzano. La collina è fitta di vigneti ove si produce dell'ottimo vino, in particolare il Pignoletto, e di ristoranti ed agriturismi. Di un qualche pregio è la chiesa di Sant'Andrea, con fregio con putti sul portale ed uno slanciato campanile a matita ottocentesco che si scorge da lontano. Il centro di Montebudello dista 37 km dal centro di Bologna e 29 km dal centro di Modena.
'''[[Ziribega]]'''
Altra frazione di Monteveglio, posta ai confini con la municipalità di Castello di Serravalle.
== Società ==
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== Voci correlate ==
* [[Parco regionale dell'Abbazia di Monteveglio]]
* [[Unione di
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web |url= https://enteparchi.bo.it/parco.abbazia.monteveglio/index.php |titolo= Parco regionale dell'Abbazia di Monteveglio |accesso= 19 aprile 2024 |editore=Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Emilia Orientale|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20200921134221/https://enteparchi.bo.it/Abbazia_Monteveglio |urlmorto= no }}
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{{Portale|Emilia}}
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