Protesta di piazza Tienanmen: differenze tra le versioni

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Impatto economico: Articolo di Wang Hui, partecipante delle manifestazioni e non soggetto super-partes. Inoltre l'Economia socialista di mercato non viene classificata come "neo-liberista" da nessuno.
 
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{{conflitto
{{Avvisounicode}}
|Tipo = Sommossa
{{Infobox conflitto
|Nome del conflitto = Protesta di piazza Tienanmen
|Tipo=Sommossa
|Parte_di = della [[guerra fredda (1962-1991)|guerra fredda]]
|Nome del conflitto = Proteste di piazza Tienanmen del 1989
|Immagine = Události na náměstí Tian an men, Čína 1989, foto Jiří Tondl.jpg
|Parte_di=della [[Guerra Fredda (1962-1991)|<span style="color:white">Guerra fredda</span>]]
|Didascalia = Manifestanti a [[piazza Tienanmen]] ([[Pechino]]), il centro della protesta
|Immagine= [[File:BeijingTiananmenSquare.jpg|300px]]
|Data = 15 aprile-4 giugno 1989
|Didascalia = [[Piazza Tienanmen]] di [[Pechino]], il centro della protesta
|Luogo = {{CHN}}: [[Pechino]] e almeno altre 400 città
|Data = [[15 aprile]]-[[4 giugno]] [[1989]]
|Casus = * Morte di [[Hu Yaobang]]
|Luogo = [[Pechino]] e almeno altre 400 città della [[Cina]]
|Casus= &#32;
* Morte di [[Hu Yaobang]]
* Repressione e controllo [[Mass media|mediatico]] da parte del Governo cinese
* Richiesta di [[libertà di stampa]]
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* [[Campagna contro l'inquinamento spirituale]]
* Conseguenze dell'apertura al [[libero mercato]]
* Richiesta di riforme [[PoliticaStoria della Repubblica Popolare Cinese#Riforme politiche|ulteriori riforme politiche]]
* [[Inflazione]] e [[crisi economica]]
* Liberazione dei [[Prigioniero politico|prigionieri politici]]
* [[Disoccupazione]]
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* [[Corruzione]] [[Politica|politico]]-[[Burocrazia|burocratica]] e [[nepotismo]]
* [[Primavera di Pechino]]
* [[Critiche al comunismo]]
* [[Rivoluzioni del 1989|Insurrezioni anticomuniste nell'Est Europa]]
|Esito = &#32;
* Intervento militare e soppressionerepressione della protesta
* Purga di [[Zhao Ziyang]]
* Elezione di [[Jiang Zemin]]
|Perdite1 = Decine di soldati uccisi.
* Morti stimati tra i 186 e i più di 2500
|Perdite2 = Dai 200 ai {{M|1000}} morti civili, con alcune migliaia di feriti.
* più di 7000 feriti
}}
{{Citazione|La sera del 3 giugno ero nel cortile di casa insieme ai miei familiari quando udii una fitta sparatoria. La tragedia che avrebbe sconvolto il mondo stava iniziando.|[[Zhao Ziyang]], da ''Prisoner of the State: The Secret Journal of Premier Zhao Ziyang''}}
 
La '''protesta di piazza Tienanmen'''<ref>[httphttps://www.google.it/search?lr=lang_it&hl=it&tbo=p&tbm=bks&q=Tienanmen&tbs=,cdr:1&num=100 Cfr. le occorrenze del lemma ''Tienanmen'' sui libri di lingua italiana].</ref> (in [[Lingua cinese|cinese]]: 天安门事故,件 - ''{{cinese|p=Tiānānmén shìgùshìjiàn}}''), denominatafu daiuna mediaserie internazionalidi anche[[manifestazioni]] come '''massacropopolari di piazzamassa Tienanmen'''che (notaebbero luogo principalmente in [[Cinapiazza Tienanmen]] comea [[Pechino]] dal 15 aprile al 4 giugno 1989 e culminato nel cosiddetto '''incidentemassacro di piazza Tienanmen''' o(in cinese: 天安门大屠杀 - ''{{cinese|p=Tiān'incidenteānmén del 4 giugno'túshā}}''), fu una serie diquando l'[[Manifestazione|dimostrazioni]]Esercito Popolare di massa guidate da [[StudenteLiberazione|studenti]],esercito [[Intellettuale|intellettualicinese]] erepresse [[Operaio|operai]]violentemente nellale [[Repubblicaproteste. PopolareContrariamente Cinese]],a svoltesiquanto all'internoinizialmente dellariportato [[piazzadai Tienanmen]] di [[Pechino]]media, occupatai daimanifestanti dimostrantiabbandonarono dalla 15piazza apriledopo alun 4negoziato giugnocon [[1989]]. Simbolo della rivolta è considerato il ''[[Rivoltoso Sconosciuto]]'l'esercito, unomentre studentegli chescontri dapiù soloduri eavvennero completamentefuori disarmatodal sicentro paròdi davantiPechino.<ref aname=":2" una/> colonnaLa distima [[Carrodei armato|carrimorti armati]]di perquei fermarli:giorni letra fotografiei chemanifestanti lovaria ritraggonoda sono200 diventatea celebricirca nel{{M|1000}}, mondocon interodiverse emigliaia sonodi perferiti, moltimentre un"alcune simbolodecine" di lottasoldati controsarebbero lastati [[Tiranno|tirannia]]uccisi.<ref Inname=":0">{{Cita Occidentenews|lingua=en|url=http://content.time.com/time/magazine/article/0,9171,970278,00.html|titolo=How l'avvenimentoMany èReally conosciutoDied? ancheTiananmen conSquare ilFatalities|pubblicazione=Time|data=4 nomegiugno di '''Primavera1990|accesso=10 democraticanovembre cinese'''.2020}}</ref>
 
Le proteste videro la partecipazione di studenti, intellettuali e operai. Il simbolo più noto della rivolta è il ''[[Rivoltoso Sconosciuto]]'', un uomo che solo e disarmato si parò davanti a una colonna di carri armati per fermarli. Le fotografie che lo ritraggono sono diventate celebri in tutto il mondo.
== Antefatti ==
La protesta è avvenuta nell'anno in cui [[Rivoluzioni del 1989|si sono rovesciati i regimi comunisti in]] [[Europa]], avvenimento conosciuto anche come ''Autunno delle Nazioni''. Sebbene abbia avuto un esito drammatico e il numero complessivo delle vittime (morti, feriti e arrestati) rimanga ancora oggi impossibile da stabilire con certezza, i manifestanti e gli oppositori al regime cinese fecero conoscere la verità ai paesi esteri, mostrando quali siano le misure repressive del governo cinese sui [[diritti umani]] e la [[libertà di espressione]]. Inoltre le dimostrazioni di Tienanmen infervorarono ancor di più gli animi dei protestanti europei (in particolare quelli dei cosiddetti "[[Stato satellite|stati-satelliti]]", forzatamente inglobati nell'[[URSS]]), dando nuovo slancio alle rivolte contro i regimi socialisti e comunisti; in seguito le manifestazioni (in alcuni casi vere e proprie rivoluzioni) europee portarono alla distruzione del [[muro di Berlino]] (quindi anche del [[Blocco orientale]]) e alla [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]], evento che segna ufficialmente la fine della [[guerra fredda]], avvenuta nel [[1991]].
 
L'esito drammatico e un numero complessivo di vittime (morti, feriti e arrestati) ancora oggi incerto accese il dibattito in occidente sulla repressione del governo cinese in tema di [[diritti umani]] e [[libertà di espressione]]. Inoltre, gli eventi in Cina infervorarono ancor di più gli animi dei manifestanti europei, dando nuovo slancio alle rivolte contro i regimi dell'[[URSS]] e degli altri Stati del Blocco orientale ([[Stato satellite|stati-satelliti]]) che avrebbero portato alla caduta del [[muro di Berlino]] (quindi anche del [[Blocco orientale]]) e alla [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]], evento che segna ufficialmente la fine della [[guerra fredda]], avvenuta nel 1991.
L'evoluzione della protesta si può ripartire attraverso cinque episodi: il [[lutto]], la sfida, la tregua, il confronto, il [[Strage|massacro]]<ref>Marie-Claire Bergère, ''La Repubblica popolare cinese (1949-1999)'', il Mulino, pag.311</ref><ref>{{Cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/8057148.stm|titolo=Timeline: The Tiananmen protests|pubblicazione=BBC|data=2009-06-01|accesso=2016-06-05}}</ref>. Ad oggi, sebbene su [[Internet]], [[Giornalismo|giornali]] e [[Film documentario|documentari]] si possano trovare varie testimonianze, filmati e immagini riguardanti la protesta, molti documenti di questi e altri generi sono stati occultati dai [[mass media]] cinesi tramite l'utilizzo di [[censura]] e [[disinformazione]]<ref>{{en}} [http://www.indianexpress.com/news/23-yrs-after-tiananmen-massacre-human-rights-in-china-nonexistent-us/958113 23 yrs after Tiananmen massacre, human rights in China non-existent: US] - The Indian Express.com</ref><ref>[http://www.ilritaglio.it/2012/editoriale/12263/ Al Rivoltoso sconosciuto, alla censura di piazza Tienanmen] - il Ritaglio.it</ref>.
 
Le proteste di Tienanmen del 1989 furono un momento critico nella [[Storia della Repubblica Popolare Cinese|storia moderna della Cina]]: il programma "[[Riforma economica cinese|Riforma e apertura]]", avviato dopo la [[Rivoluzione culturale]] entrò in stagnazione e fu ripreso solo dopo il [[viaggio nel Sud di Deng Xiaoping]] nel 1992.<ref>{{Cita web|url=https://www.twai.it/articles/anno-1992-il-momento-di-svolta-per-la-politica-di-riforma-e-apertura-della-cina/|titolo=Anno 1992: il momento di svolta per la politica di riforma e apertura della Cina|sito=T.wai|lingua=en|accesso=16 maggio 2021}}</ref><ref name=":3">{{Cita web|titolo=Deng Xiaoping's Southern Tour|url=http://chinaconnectu.com/wp-content/pdf/DengXiaopingsSouthernTour.pdf|data=2009|opera=Berkshire Encyclopedia of China}}</ref><ref>{{Cita web|titolo=The inside story of the propaganda fightback for Deng's reforms|url=https://www.scmp.com/news/china/politics/article/2173020/inside-story-propaganda-fightback-deng-xiaopings-market-reforms|data=14 novembre 2018|lingua=en|accesso=1º maggio 2020|opera=South China Morning Post}}</ref> Le [[Storia della Repubblica Popolare Cinese#Riforme politiche|riforme politiche della Cina]] alla fine degli anni '80, tuttavia, si interruppero e fallirono.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.washingtonpost.com/politics/2019/06/03/how-has-tiananmen-changed-china/|titolo=How has Tiananmen changed China?|pubblicazione=[[The Washington Post]]|accesso=19 maggio 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.pbs.org/wgbh/frontline/article/tiananmen-square-tank-man-china/|titolo=How China Has Changed Since Tiananmen Square|sito=FRONTLINE|lingua=en|accesso=19 maggio 2021}}</ref>
In Occidente la protesta di piazza Tienanmen viene considerata un evento fondamentale e importantissimo del XX secolo, ma in Cina e in generale nell'Oriente le tracce di questo episodio sembrano essere state cancellate<ref name="youtube.com">{{Cita web|url=http://www.youtube.com/watch?v=eUKCsgpnZUk|titolo=Tank Man (minitruth)|sito=YouTube|accesso=2016-06-05}}</ref> e il solo parlarne, specialmente in Cina, è un vero e proprio [[tabù]]. Questa forma di [[dittatura]] esercitata dal [[Partito Comunista di Cina]], che si estende anche alla [[propaganda]] e al controllo pressoché totale dei [[mass media]], diventa piuttosto evidente durante i vari 4 giugno (il giorno del massacro), che vengono commemorati dai manifestanti scampati al massacro e da chi li avrebbe voluti supportare; dal [[1989]] la festa viene celebrata dalla popolazione con marce o fiaccolate. Durante questa giornata, i mezzi di comunicazione e le autorità militari cinesi tengono d'occhio sia [[internet]] ([[Motore di ricerca|motori di ricerca]], [[chat]] e [[social network]] compresi), sia i [[Dissidente|dissidenti]] relegati agli [[arresti domiciliari]], sia le persone che decidono di scendere nelle strade per commemorare pubblicamente il giorno della protesta di piazza Tienanmen<ref>{{en}} [http://www.hrw.org/news/2009/05/12/china-tiananmen-s-unhealed-wounds China: Tiananmen's Unhealed Wounds - Two Decades on, Continuing Censorship and Persecution of Survivors and Critics] - Human Rights Watch.org</ref><ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/05_Maggio/28/tienanmen.shtml «Vogliamo le scuse dal regime comunista» - Lettera aperta delle Madri di Tienammen a una settimana dall'anniversario del massacro degli studenti in piazza] - Corriere della Sera.it</ref><ref>[http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/esteri/anniversario-tienanmen/ramp/ramp.html Il ricordo dei figli di Tienanmen - la primavera che cambiò Pechino] - la Repubblica.it</ref><ref>[http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2010/06/03/21_anni_dopo_tienanmen_resta_tabu.html Cina, 21 anni dopo Piazza Tienanmen resta un tabù] - Articolo e video, Sky.it</ref><ref>[http://www.lastampa.it/2012/06/04/blogs/estremo-oriente/a-anni-da-piazza-tiananmen-il-web-censura-e-hong-kong-ricorda-Rrp9rr2ss8ZihaxP599aaI/index.html A 23 anni da piazza Tiananmen, il web censura e Hong Kong ricorda] - La Stampa.it</ref><ref>[http://www.lastampa.it/2012/06/04/tecnologia/weibo-blocca-emoticon-e-dissidenti-nell-anniversario-di-piazza-tiananmen-D03aURZyOLLU7FsLZ2CfjM/index.html Weibo blocca emoticon e dissidenti nell'anniversario di Piazza Tiananmen] - La Stampa.it</ref><ref>{{en}} [http://www.rte.ie/news/2012/0604/china-censors-references-to-tiananmen-anniversary.html China censors internet searches and references to Tiananmen massacre] - RTÉ.ie</ref><ref>[http://www.ilpost.it/2012/06/04/anniversario-massacro-piazza-tiananmen/ Piazza Tiananmen, oggi] - Il Post.it</ref><ref>[http://ilreferendum.it/2012/06/05/ventitre-anni-fa-piazza-tienanmen-la-citta-proibita-ancora-non-riconosce-la-strage/ Ventitré anni fa, piazza Tienanmen: la Città Proibita ancora non riconosce la strage] - IlReferendum.it</ref><ref>[http://www.internationalpost.it/archives/7602 A 23 anni dalla strage di Piazza Tienanmen il governo cinese sceglie di non ricordare] - Internationalpost.it</ref><ref>[http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2012/06/04/anniversario_tienanmen_cina_arresti_preventivi_attivisti_dissidenti.html Cina, anniversario Tienanmen: arresti e censura sul web] - Articolo e video, Sky.it</ref><ref>[http://www.iljournal.it/2012/chi-ha-battuto-la-censura-su-tienanmen/352082 Chi ha battuto la censura su Tienanmen] - Articolo e video, il Journal.it</ref><ref>[http://www.net1news.org/piazza-tienanmen-23-anni-dopo.html Piazza Tienanmen, 23 anni dopo] - Net1News.org</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/06/05/pechino-cortei-arresti-per-tienanmen.html Pechino, cortei e arresti per Tienanmen] - la Repubblica.it</ref><ref>[http://lepersoneeladignita.corriere.it/2012/06/04/ventitre-anni-dopo-i-morti-ditiananmen-attendono-ancora-giustizia/ Ventitré anni dopo i morti di Tiananmen attendono ancora giustizia] - Corriere della Sera.it</ref>.
 
In Cina parlare di questo evento è considerato un [[tabù]]. Sebbene su [[internet]], giornali e documentari si possano trovare varie testimonianze, filmati e immagini riguardanti la protesta, molti documenti di questi e altri generi sono stati occultati dal [[Partito Comunista Cinese]] tramite l'utilizzo di [[censura]] e [[disinformazione]].<ref>{{en}} [http://www.indianexpress.com/news/23-yrs-after-tiananmen-massacre-human-rights-in-china-nonexistent-us/958113 23 yrs after Tiananmen massacre, human rights in China non-existent: US] - The Indian Express.com</ref><ref>[http://www.ilritaglio.it/2012/editoriale/12263/ Al Rivoltoso sconosciuto, alla censura di piazza Tienanmen] - il Ritaglio.it</ref> Ciò diviene particolarmente evidente durante le commemorazioni organizzate per l'anniversario del massacro: ogni anno, in occasione del 4 giugno, si tengono marce o fiaccolate nel silenzio dei mezzi di comunicazione e sotto lo stretto controllo delle autorità, che tengono sotto osservazione anche i contenuti pubblicati su internet ([[Motore di ricerca|motori di ricerca]], [[chat]] e [[social network]] compresi) e i [[Dissidente|dissidenti]] relegati agli [[arresti domiciliari]].<ref>{{Cita news|url=https://www.hrw.org/news/2009/05/12/china-tiananmen-s-unhealed-wounds|titolo=China: Tiananmen's Unhealed Wounds - Two Decades on, Continuing Censorship and Persecution of Survivors and Critics|editore=Human Rights Watch|lingua=en|data=12 maggio 2009|accesso=6 aprile 2024}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/05_Maggio/28/tienanmen.shtml|titolo=«Vogliamo le scuse dal regime comunista» - Lettera aperta delle Madri di Tienammen a una settimana dall'anniversario del massacro degli studenti in piazza|editore=Corriere della Sera|data=28 maggio 2005|accesso=6 aprile 2024}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/esteri/anniversario-tienanmen/ramp/ramp.html|autore=Federico Rampini|titolo=Il ricordo dei figli di Tienanmen - la primavera che cambiò Pechino|editore=la Repubblica|data=13 maggio 2009|accesso=6 aprile 2024}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2010/06/03/21_anni_dopo_tienanmen_resta_tabu.html|titolo=Cina, 21 anni dopo Piazza Tienanmen resta un tabù|editore=Sky TG 24|data=3 giugno 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141019163229/http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2010/06/03/21_anni_dopo_tienanmen_resta_tabu.html}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.lastampa.it/2012/06/04/blogs/estremo-oriente/a-anni-da-piazza-tiananmen-il-web-censura-e-hong-kong-ricorda-Rrp9rr2ss8ZihaxP599aaI/index.html|autore=Ilaria Maria Sala|titolo=A 23 anni da piazza Tiananmen, il web censura e Hong Kong ricorda|editore=La Stampa|data=4 giugno 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121005122051/http://lastampa.it/2012/06/04/blogs/estremo-oriente/a-anni-da-piazza-tiananmen-il-web-censura-e-hong-kong-ricorda-Rrp9rr2ss8ZihaxP599aaI/index.html}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.rte.ie/news/2012/0604/china-censors-references-to-tiananmen-anniversary.html|titolo=China censors internet searches and references to Tiananmen massacre|editore=RTE|data=5 giugno 2012|accesso=6 aprile 2024|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.ilpost.it/2012/06/04/anniversario-massacro-piazza-tiananmen/|titolo=Piazza Tiananmen, oggi|editore=il Post|data=4 giugno 2012|accesso=6 aprile 2024}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://ilreferendum.it/2012/06/05/ventitre-anni-fa-piazza-tienanmen-la-citta-proibita-ancora-non-riconosce-la-strage/|autore=Chiara Gagliardi|titolo=Ventitré anni fa, piazza Tienanmen: la Città Proibita ancora non riconosce la strage|editore=ilReferendum|data=5 giugno 2012|accesso=6 aprile 2024}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2012/06/04/anniversario_tienanmen_cina_arresti_preventivi_attivisti_dissidenti.html|titolo=Cina, anniversario Tienanmen: arresti e censura sul web|editore=Sky TG 24|data=4 giugno 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141019163055/http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2012/06/04/anniversario_tienanmen_cina_arresti_preventivi_attivisti_dissidenti.html}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.iljournal.it/2012/chi-ha-battuto-la-censura-su-tienanmen/352082|titolo=Chi ha battuto la censura su Tienanmen|editore=il Journal|data=4 giugno 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141024081427/http://www.iljournal.it/2012/chi-ha-battuto-la-censura-su-tienanmen/352082}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.net1news.org/piazza-tienanmen-23-anni-dopo.html|titolo=Piazza Tienanmen, 23 anni dopo|editore=Net1News|data=4 giugno 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130801121421/http://www.net1news.org/piazza-tienanmen-23-anni-dopo.html}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/06/05/pechino-cortei-arresti-per-tienanmen.html|titolo=Pechino, cortei e arresti per Tienanmen|editore=la Repubblica.it|data=4 giugno 2012|accesso=6 aprile 2024}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://lepersoneeladignita.corriere.it/2012/06/04/ventitre-anni-dopo-i-morti-ditiananmen-attendono-ancora-giustizia/|autore=Monica Ricci Sargentini|titolo=Ventitré anni dopo i morti di Tiananmen attendono ancora giustizia|editore=Corriere della Sera|data=4 giugno 2012|accesso=6 aprile 2024}}</ref>
== Il lutto ==
[[File:Hu Yaobang 1953.jpg|thumb|upright=0.7|left|[[Hu Yaobang]]]]
 
== Il contesto storico e la morte di Yaobang ==
Il 15 aprile [[1989]], [[Hu Yaobang]], [[Segretario generale del Partito Comunista di Cina]], morì per un [[arresto cardiaco]]. La protesta ebbe inizio in modo relativamente pacato, nascendo dal cordoglio nei confronti del politico, popolare tra i riformisti, e dalla richiesta al Partito di prendere una posizione ufficiale nei suoi confronti. La protesta divenne via via più intensa dopo le notizie dei primi scontri tra manifestanti e polizia. Gli studenti si convinsero allora che i [[mass media]] cinesi stessero distorcendo la natura delle loro azioni, che erano solamente volte a supportare la figura di Hu.
{{Vedi anche|Hu Yaobang|Rivoluzioni del 1989}}
{{dx|[[File:Hu Yaobang 1953.jpg|thumb|upright=0.7|left|[[Hu Yaobang]]]]}}
La protesta ebbe luogo nello stesso anno nel quale nei Paesi dell'Est europeo incominciavano i fermenti che poi, verso la fine dell'anno, avrebbero portato al rovesciamento di vari Stati comunisti nell'Europa dell'est, fenomeno noto come ''[[rivoluzioni del 1989]]''. L'evoluzione della protesta è stata ripartita attraverso cinque episodi: la morte di Hu Yaobang, le sollevazioni, la tregua con le autorità, il confronto, e il massacro.<ref>Marie-Claire Bergère, ''La Repubblica popolare cinese (1949-1999)'', il Mulino, pag.311</ref><ref>{{Cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/8057148.stm|titolo=Timeline: The Tiananmen protests|pubblicazione=BBC|data=1º giugno 2009|accesso=5 giugno 2016}}</ref>
 
Il 15 aprile 1989, [[Hu Yaobang]], [[Segretario generale del Partito Comunista Cinese]], morì per un [[Infarto miocardico acuto|attacco cardiaco]]. La protesta ebbe inizio in modo relativamente pacato, nascendo dal cordoglio nei confronti del politico, popolare tra i riformisti, e dalla richiesta al Partito di prendere una posizione ufficiale nei suoi confronti. La protesta divenne via via più intensa dopo le notizie dei primi scontri tra manifestanti e polizia. Gli studenti si convinsero allora che i mass media cinesi stessero distorcendo la natura delle loro azioni, che erano solamente volte a supportare la figura di Hu.
Il 22 aprile, giorno dei funerali, gli studenti scesero in [[piazza Tienanmen]], nella città di [[Pechino]], chiedendo di incontrare il Primo ministro [[Li Peng]]. La ''leadership'' comunista e i media ufficiali ignorarono la protesta e per questo gli studenti proclamarono uno [[sciopero]] generale all'[[Università di Pechino]]. All'interno del [[Partito Comunista di Cina|PCC]] [[Zhao Ziyang]], Segretario generale del Partito, era favorevole a un'opposizione moderata e [[Nonviolenza|non violenta]] nei confronti della manifestazione, riportando il dibattito suscitato dagli studenti in ambiti istituzionali. Favorevole alla linea dura era invece [[Li Peng]], primo ministro, convinto che i manifestanti fossero manipolati da potenze straniere.
 
Il 22 aprile, giorno dei funerali, gli studenti scesero in piazza Tienanmen, chiedendo di incontrare il Primo ministro [[Li Peng]]. La ''leadership'' comunista e i media ufficiali ignorarono la protesta e per questo gli studenti proclamarono uno sciopero generale all'[[Università di Pechino]]. All'interno del [[Partito Comunista Cinese|PCC]] [[Zhao Ziyang]], Segretario generale del Partito, era favorevole a un'opposizione moderata e [[Nonviolenza|non violenta]] nei confronti della manifestazione, riportando il dibattito suscitato dagli studenti in ambiti istituzionali. Favorevole alla linea dura era invece [[Li Peng]], primo ministro, convinto che i manifestanti fossero manipolati da potenze straniere.
 
Egli, in particolare, approfittò dell'assenza di Zhao, che doveva recarsi in visita ufficiale in [[Corea del Nord]], per diffondere le sue convinzioni. Si incontrò con [[Deng Xiaoping]], che, nonostante si fosse ritirato da tutte le cariche più importanti (ma rimaneva presidente della potente Commissione militare), restava un personaggio estremamente influente nella politica cinese; con lui, si accertò di avere una comunanza di vedute.
 
== LaLe sfidaproteste ==
Il 26 aprile fu pubblicato sul ''[[Quotidiano del Popolo]]'' un editoriale, comunemente attribuito a [[Deng Xiaoping]], che accusava gli studenti di complottare contro lo Stato e fomentare agitazioni di piazza. Questa dichiarazione fece infuriare gli studenti e il 27 aprile circa {{M|50000}} persone scesero nelle strade di Pechino, ignorando il pericolo di repressioni da parte delle autorità e chiedendo che queste dichiarazioni venissero ritrattate. Inoltre, i manifestanti avevano paura di essere puniti nel caso in cui la situazione fosse tornata alla normalità. Zhao, tornato dalla [[Corea del Nord]] tentò ancora di raffreddare gli animi.
[[File:Satira Tiananmen.jpg|thumb|left|[[Manifesto (stampato)|Manifesto]] di protesta disegnato da un anonimo e affisso vicino al viale intitolato a Chang'an. Nel disegno [[Satira|satirico]], [[Deng Xiaoping]] è raffigurato come un anziano [[imperatore]].]]
[[File:Chinese tanks in Beijing, July 1989.png|miniatura|Carri armati a [[Pechino]], luglio 1989.]]
 
Il 4 maggio 1989 circa {{M|100000}} persone marciarono nelle strade di Pechino, chiedendo più libertà nei media e un dialogo formale tra le autorità del partito e una rappresentanza eletta dagli studenti<ref>[http://www.agi.it/il-punto-su/notizie/cinabr-/vent39anni-da-tienanmenbr-/ricordo-che-imbarazza-pechinobr- CINA: VENT'ANNI DA TIENANMEN, RICORDO CHE IMBARAZZA PECHINO] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121123062305/http://www.agi.it/il-punto-su/notizie/cinabr-/vent39anni-da-tienanmenbr-/ricordo-che-imbarazza-pechinobr- |data=23 novembre 2012 }} - AGI.it</ref>.
Il 26 aprile fu pubblicato sul ''[[Quotidiano del Popolo]]'' un editoriale, comunemente attribuito a [[Deng Xiaoping]], che accusava gli studenti di [[complotto|complottare]] contro lo Stato e fomentare agitazioni di piazza. Questa dichiarazione fece infuriare gli studenti e il 27 aprile circa 50&nbsp;000 studenti scesero nelle strade di Pechino, ignorando il pericolo di repressioni da parte delle autorità e richiedendo che si ritrattassero queste pesanti dichiarazioni; inoltre, i manifestanti avevano paura di essere puniti nel caso in cui la situazione fosse tornata alla normalità. Zhao, tornato dalla [[Corea del Nord]] tentò ancora di raffreddare gli animi.
[[File:Chinese protestors march against the Treaty of Versailles (May 4, 1919).jpg|thumb|Membri del [[Movimento del 4 maggio 1919|Movimento del 4 maggio]] riuniti in piazza Tienanmen nel [[1919]]]]
 
Il 4 maggio 1989 (data simbolica in quanto richiamava il [[Movimento del 4 maggio 1919]]) circa 100&nbsp;000 persone marciarono nelle strade di Pechino, chiedendo più libertà nei media e un dialogo formale tra le autorità del partito e una rappresentanza eletta dagli studenti<ref>[http://www.agi.it/il-punto-su/notizie/cinabr-/vent39anni-da-tienanmenbr-/ricordo-che-imbarazza-pechinobr- CINA: VENT'ANNI DA TIENANMEN, RICORDO CHE IMBARAZZA PECHINO] - AGI.it</ref>.
 
Il clima politico che si respirava in Cina e nel resto del mondo nel 1989 aveva spinto molti professori universitari, studenti e intellettuali alla richiesta della [[Quinta modernizzazione]], un progresso socio-politicosociopolitico che consiste nella [[democrazia]] e nel [[multipartitismo]], la cui creazione si deve all'[[Attivismo politico|attivista per i diritti umani]] [[Wei Jingsheng]] (per aver pubblicato questo manifesto, presente sul [[Muro della Democrazia]], Jingsheng è stato imprigionato dal [[1979]] al [[1993]] con l'accusa di essere un "[[Controrivoluzione|contro-rivoluzionario]]").
[[File:RIAN archive 850809 General Secretary of the CPSU CC M. Gorbachev (crop).jpg|thumb|[[Michail Gorbačëv]], ultimo [[segretario generale del PCUS]] e [[Presidente dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche|presidente]] [[Unione Sovietica|sovietico]], visitò la Cina durante la protesta di piazza Tienanmen.]]
Questi pensatori vennero influenzati soprattutto da riforme economiche e sociali come quella della [[glasnost']] ("trasparenza" in [[Lingua russa|russo]]), attuata dal presidente dell'[[Unione Sovietica]] [[Michail Gorbačëv]]<ref>{{en}} Mayer Frédéric, ''The American Invasion of the Panama in the Chinese Media'', Ashgate, 2011.</ref>. Gli studenti denunciarono pubblicamente l'insicurezza che regnava nel campus, la mancanza di dibattiti e il [[nepotismo]] a favore dei figli dei membri del PCC<ref name="Marie-Claire Bergère 1999 p. 212-221">Marie-Claire Bergère, ''La Repubblica popolare cinese (1949-1999)'', 2000, p. 212-221.</ref>. Gli insegnanti protestavano perché non venivano più pagati. Le petizioni che circolavano chiedevano la liberazione dei prigionieri politici<ref name="Marie-Claire Bergère 1999 p. 212-221"/>. Anche se in principio fortemente represse, queste idee ricevettero un'accoglienza più favorevole da parte di alcuni riformatori di [[Deng Xiaoping]] verso la metà degli anni ottanta, cioè [[Zhao Ziyang]] e [[Hu Yaobang]]. Durante la protesta di piazza Tiananmen, molti dei manifestanti presero d'esempio la destituzione di Hu come simbolo del [[nepotismo]] del potere politico cinese, accusando Deng di aver silurato tutti quelli che non seguivano la sua politica. Gli studenti in particolare elogiavano le idee di Hu pera lafavore della libertà di parola e di stampa.
 
{{Approfondimento
{{Nota
|allineamento = destra
|larghezza = 300px
|titolo = La '''Dichiarazione degli studenti'''<ref>Fu la risposta alle accuse delle autorità militari e politiche, in un manifesto scritto e promulgato dagli studenti il 13 maggio dello stesso anno in cui avvenne la protesta di Tienanmen</ref>
|contenuto = {{Citazione|In questo caldo mese di maggio, noi iniziamo lo sciopero della fame. Nei giorni migliori della giovinezza dobbiamo lasciare dietro di noi tutte le cose belle e buone e Dio solo sa quanto malvolentieri e con quanta riluttanza lo facciamo. Ma il nostro paese è arrivato a un punto cruciale: il potere politico domina su tutto, i burocrati sono corrotti, molte brave persone con grandi ideali sono costrette all'esilio. È un momento di vita o di morte per la nazione. Tutti voi compatrioti, tutti voi che avete una coscienza, ascoltate le nostre grida. Questo paese è il nostro paese. Questa gente è la nostra gente. Questo governo è il nostro governo. Se non facciamo qualcosa, chi lo farà per noi? Benché le nostre spalle siano ancora giovani ed esili, e benché la morte sia per noi un fardello troppo pesante, noi andiamo. Dobbiamo andare. Perché la storia ce lo chiede. Il nostro entusiasmo patriottico, il nostro spirito totalmente innocente, vengono descritti come "elementi che creano tumulto". Si dice che abbiamo motivi nascosti o che veniamo usati da un manipolo di persone. Vorremmo rivolgere una preghiera a tutti i cittadini onesti, una preghiera a ogni operaio, contadino, soldato, cittadino comune, all'intellettuale, al funzionario di governo, al poliziotto e a tutti quelli che ci accusano di commettere crimini. Mettetevi una mano sul cuore, sulla coscienza. Quale sorta di crimine stiamo commettendo? Stiamo provocando un tumulto? Cerchiamo solo la verità ma veniamo picchiati dalla polizia. I rappresentanti degli studenti si sono messi in ginocchio per implorare "democrazia". Ma sono stati totalmente ignorati. Le risposte alle richieste di un dialogo paritario sono state rinviate e ancora rinviate. Che altro dobbiamo fare? La democrazia è un ideale della vita umana, come la libertà e il diritto. Ora, per ottenerli, noi dobbiamo sacrificare le nostre giovani vite. È questo l'orgoglio della nazione cinese? Lo sciopero della fame è la scelta di chi non ha scelta. Stiamo combattendo per la vita con il coraggio di morire. Ma siamo ancora dei ragazzi. Madre Cina, per favore, guarda i tuoi figli e le tue figlie. Quando lo sciopero della fame rovina totalmente la loro giovinezza, quando la morte gli si avvicina...puoi rimanere indifferente?<ref>[httphttps://www.youtube.com/watch?v=j0Ub-HlUxlM 1989 Tienanmen, il manifesto studenti.wmv] - Tg3 news</ref>|''Dichiarazione degli studenti'', 16 maggio [[1989]]}}
}}
 
== La tregua con le autorità ==
{{Vedi anche|Dea della Democrazia}}
 
A questo punto si instaurò una tregua, ma senza che gli studenti riuscissero a convincere la ''leadership'' del Partito a instaurare un dialogo realmente costruttivo. In un primo momento la protesta sembrò sul punto di rifluire.
 
[[File:DengXiaoping.jpg|thumb|left|[[Deng Xiaoping]], ''de facto'' capo del PCC e del governo cinese dal [[1978]] al [[1992]]. Giustificò la cruenta [[repressione]] della protesta come una misura necessaria per mantenere l'ordine sociale e continuare un efficace progresso economico.]]
In questo contesto si inserì la visita del [[Segretario del PCUS]] [[Michail Gorbačëv]] in [[Cina]], prevista per la metà di maggio. Si trattava di un evento storico in quanto rappresentava la riconciliazione tra le due potenze dopo 19 anni di ostilità [[Diplomazia|diplomatica]]. Il 13 maggio, duemila studenti decisero di insediarsi in [[piazza Tienanmen]] e le loro richieste si radicalizzarono ulteriormente: non solo chiedevano una legittimazione, ma accusavano di [[corruzione]] il Partito Comunista di Cina e il tentativo di ritornare al [[conservatorismo]] di [[Deng Xiaoping]]; si espressero apertamente affinché quello che stava avvenendo fuori dalla Cina, e in particolare in [[Unione Sovietica]] e nell'[[Europa orientale|Europa dell'Est]], potesse favorire anche in Cina l'attuazione di [[Riformismo|riforme]] [[Democrazia|democratiche]]; Gorbačëv in tale situazione rappresentò un simbolo del rinnovamento e delle riforme.
 
In questo contesto si inserì la visita del [[Segretario del PCUS]] [[Michail Gorbačëv]] in Cina, prevista per la metà di maggio. Si trattava di un evento storico in quanto rappresentava la riconciliazione tra le due potenze dopo 19 anni di ostilità diplomatica. Il 13 maggio, duemila studenti decisero di insediarsi in piazza Tienanmen e le loro richieste si radicalizzarono ulteriormente: non solo chiedevano una legittimazione, ma accusavano di corruzione il Partito Comunista Cinese e il tentativo di ritornare al [[conservatorismo]] di [[Deng Xiaoping]]; si espressero apertamente affinché quello che stava avvenendo fuori dalla Cina, e in particolare in Unione Sovietica e nell'Europa dell'Est, potesse favorire anche in Cina l'attuazione di riforme democratiche. Gorbačëv in tale situazione rappresentò un simbolo del rinnovamento e delle riforme. Alcuni studenti iniziarono uno [[sciopero della fame]]. In migliaia si unirono a questa protesta, supportata dagli abitanti di Pechino.
Alcuni studenti iniziarono uno [[sciopero della fame]]. In migliaia si unirono a questa protesta, supportata dagli abitanti di [[Pechino]].
 
Tuttavia iniziò a crearsi un profondo malcontento tra gli oppositori al regime cinese, in particolare tra i membri del [[Movimento democratico cinese|Movimento democratico]]; uno storico conosciuto come [[Minzhu Han]] disse che il movimento "appariva essere sprofondato nel suo fondo. Il numero di studenti nella Piazzapiazza cominciava a diminuire. Quelli che rimanevano non sembravano avere una chiara ''leadership'': [[Chai Ling]], stanca e demoralizzata dalle difficoltà di tenere il Movimento unito, si dimise. La Piazzapiazza era degenerata in una baraccopoli, disseminata di spazzatura e pervasa dal tanfo dei rifiuti e dai traboccanti water portatili...Tienanmen, una volta un magnete che attirava enormi masse, era diventata solo un campeggio incustodito di poco conto per i cittadini, molti dei quali consideravano la battaglia per la democrazia persa"<ref>Minzhu Han (1990). Cries For Democracy: Writings and Speeches from the 1989 Chinese Democracy Movement. Oxford, England: Princeton University Press.</ref>. Verso la fine di maggio, i manifestanti innalzarono al centro della piazza, di fronte all'immagine di [[Mao Zedong]], un'enorme statua, alta 10 metri, chiamata "[[Dea della Democrazia]]", costruita in [[polistirolo]] e [[cartapesta]] sopra un'[[armatura]] metallica a opera degli studenti dell'Accademia Centrale delle Belle Arti. Grazie a questa statua-simbolo, che aveva rincuorato l'animo dei manifestanti, la gente ritrovò la fiducia e riprese a protestare con entusiasmo. Tra i manifestanti erano presenti anche comunisti dissidenti che cantavano [[L'Internazionale (inno)|l'internazionale]].
 
Va comunque rimarcato che questi moti, avevano motivazioni internamente contraddittorie ed estremamente "[[Nazionalismo|nazionali]]nazionaliste". Identificarli come una semplice richiesta di "[[democrazia]] all'occidentale" sarebbe una banalizzazione. Negli eventi di piazza Tienanmen del 1989 sfociò un biennio di agitazione che aveva coinvolto tutto il paese, sia a sfavore di alcune riforme di modernizzazione economica, sia a favore di una maggiore trasparenza della [[Amministrazione pubblica|pubblica amministrazione]] e di aumento della [[libertà di stampa]], [[Associazione (diritto)|associazione]], [[Associazionee (diritto)|riunione]]. I manifestanti chiedevano anche una [[liberalizzazione]] sociale, politica ed economica.
 
In questo contesto lo stesso Partito Comunista di CinaCinese era tutt'altro che monolitico, i sostenitori dell'appena scomparso [[Hu Yaobang]] erano favorevoli in linea di massima a un piano di riforme in sintonia con la [[glasnost']] e con la [[perestrojka]] sovietica, settori della gioventù comunista ufficiale, legati a questi ambienti, erano presenti nella piazza, mentre alcuni dirigenti riformisti del partito erano lodati dai manifestanti ([[Zhao Ziyang]] e [[Hu Yaobang]]).
 
Accanto alla "Dea della Democrazia" si videro anche ritratti di [[Mao Zedong|Mao]] e vi furono frequenti riferimenti al partito comunista "delle origini", così come a [[Sun Yat Sen]]. Questi sviluppi, compresa la presenza di supporter di alcune figure interne al comitato centrale, come [[Zhao Ziyang]] tra i manifestanti, o il quadro ideologico che faceva riferimento alle [[Quattro modernizzazioni]] ([[scienza]]/[[ e tecnologia]], [[agricoltura]], [[industria]] e [[Esercito Popolare di Liberazione|difesa nazionale]]), e alla richiesta di aggiungerne una [[Quinta modernizzazione|Quinta]] (cioè la democrazia), facevano temere ai [[Conservatorismo|conservatori]] del PCC uno sviluppo simile a quelli ben presenti nella [[storia cinese]], sebbene di segno opposto ("riformista" e non "radicale" per usare categorie occidentali) rispetto a quello operato da Mao a metà degli anni sessanta con le sue [[Guardie Rosse (Rivoluzione Culturale)|Guardie Rosse]].
 
Proprio il timore che la rivolta studentesca degenerasse come in quei casi contribuì a rinforzare le posizioni dei conservatori, e a far loro guadagnare la maggioranza all'interno degli organi del PCC.
 
La protesta assunse un carattere decisamente vasto e popolare; i dirigenti cinesi si trovarono di fronte a un grave problema: venne di fatto data una scadenza per risolvere la questione, con il rischio di creare dei [[Martire|martiri]] che avrebbero potuto destabilizzare ulteriormente il [[Regime (politica)|regime]], senza contare la crescente simpatia di cui gli studenti godevano tra la popolazione. I dirigenti del PCC però non riuscirono ancora a trovare una linea condivisa per rispondere alla protesta.
 
Durante la visita di Gorbačëv, il 16 e il 17 maggio, la mobilitazione continuò, portando in piazza centinaia di migliaia di persone. La protesta si era diffusa anche fuori dalla città di [[Pechino]], arrivando a coinvolgere oltre 300 città. In questo contesto, si sottolineò il riformismo di [[Zhao Ziyang]], che era favorevole al dialogo e a una soluzione pacifica. Per sua sfortuna l'ala conservatrice del partito questa volta era ispirata dallo stesso [[Deng Xiaoping]], massima autorità di fatto<ref>Anche la rivelazione di questo ruolo di [[Deng Xiaoping|Deng]], fatto risalire a una delibera del Politburo di diversi anni prima, fu imputata a Zhao come capo d'imputazione politico: ne aveva fatto menzione durante un incontro pubblico con [[Gorbačëv]], in visita in quei giorni a Pechino (cfr. Tienanmen: documenti raccolti da Zhang Liang - Rizzoli, 2000).</ref>, che accusava i manifestanti di essere dei "controrivoluzionari al soldo delle potenze estere".
 
== IlGli confrontoscontri ==
[[File:Zhao Ziyang-1.jpg|thumb|upright=0.7|[[Zhao Ziyang]], l'unico esponente del PCC che difese i protestantimanifestanti e tentò di salvarli. Per questo motivo fu in seguito condannato agli arresti domiciliari a vita.]]
[[File:Wen Jiabao (Cropped).jpg|upright=0.7|thumb|[[Wen Jiabao]] accompagnò e aiutò Zhao Ziyang durante gli incontri con i manifestanti. Nonostante ciò, non venne punito dal governo.]]
[[File:Chinese ex-official Bao Tong at home (cropped).jpg|thumb|upright=0.7|[[Bao Tong]], segretario di Zhao Ziyang e sostenitore del movimento democraticoliberale, venne incarcerato in seguito ai fatti di Tienanmen.]]
{{Approfondimento
{{Nota
|allineamento = sinistra
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Riga 106 ⟶ 103:
Voi siete ancora giovani, ci sono ancora molti giorni a venire, dovete vivere in salute e vedere il giorno in cui la Cina compirà le quattro modernizzazioni. Voi non siete come noi, noi siamo già vecchi, per noi non è più importante. Non è facile che questa nazione e i vostri genitori vi supportino a tornare nelle università. Adesso voi siete tutti più o meno sulla ventina, e volete sacrificare le vostre vite così facilmente, studenti, non potete pensare razionalmente? Adesso la situazione è molto seria, lo sapete tutti, il Partito e la nazione sono molto nervosi, l'intera società è molto preoccupata. Inoltre, Pechino è la capitale, la situazione sta peggiorando sempre più dappertutto, questo non può continuare. Tutti gli studenti hanno una buona volontà, e voi siete il bene della nostra nazione, ma se questa situazione continua, perde il controllo, causerà serie conseguenze in molti posti.
 
In conclusione, ho solo un desiderio. Se fate finire lo sciopero della fame, il Governo non chiuderà la porta del dialogo, mai! Le domande che voi avete posto, possiamo continuare a discuterle. Anche se è un po' lento, stiamo arrivando a un qualche accordo su alcuni problemi. Oggi voglio solo vedere gli studenti, e esprimere i nostri sentimenti. Spero che gli studenti penseranno riguardo a questo problema con calma. Questa cosa non può essere sviluppata in modo chiaro in situazioni irrazionali. Tutti voi avete quella forza, siete giovani dopo tutto. Anche noi siamo stati giovani, abbiamo protestato, ci siamo stesi sui binari della ferrovia, non abbiamo mai pensato a cosa sarebbe successo nel futuro a quel tempo. Infine, prego gli studenti ancora una volta, pensate al futuro con calma. Ci sono molte cose che possono essere risolte. Spero che tutti voi smetterete lo sciopero della fame presto, grazie.<ref>[http://www.helium.com/tm/324276/between-april-months-before Traduzione da "Zhao Ziyang's Speech at Tiananmen"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071127083131/http://www.helium.com/tm/324276/between-april-months-before |data=27 novembre 2007 }}</ref>|[[Zhao Ziyang]], 19 maggio 1989}}
}}
 
Di fronte all'immobilismo attendista della maggior parte dei dirigenti del Partito, fu [[Deng Xiaoping]], probabilmente ancora uomo forte del regime, a prendere l'iniziativa, decidendo insieme agli anziani del Partito la [[repressione]] militare. La notte del 19 maggio, per porre fine alla protesta, fu quindi promulgata la [[legge marziale]]. Nella storia della Repubblica popolare cinese la legge marziale era stata proclamata una sola volta a [[Lhasa]], capitale del [[Tibet]], e ora si trattava di dichiararla a [[Pechino]], capitale dello Stato. [[Zhao Ziyang]] fu l'unico dirigente del PCC a votare contro la promulgazione della legge marziale. Poche ore dopo, sfidò apertamente il Partito quando si presentò tra gli studenti di [[piazza Tienanmen]], cercando di convincerli a terminare l'occupazione della piazza al più presto possibile (tale atto fu il motivo finale che portò Zhao a essere rimosso da qualsiasi carica politica. Ine in seguito fu condannato agli arresti domiciliari a vita).
 
La notte del 19 maggio venne quindi convocato il [[Comitato permanente dell'ufficio politico del Partito Comunista di CinaCinese|Comitato permanente dell'ufficio politico]], organo comprendente i massimi dirigenti del PCC, al quale spettava l'imposizione della legge marziale: alcune fonti riferiscono che [[Zhao Ziyang]] fu il solo su 5 a votare contro, altre dicono che, non essendo stata trovata una maggioranza (2 a favore, 2 contro e 1 astenuto), Deng la impose unilateralmente. Resta comunque il fatto che all'esercito, il giorno dopo, fu ordinato di occupare la capitale.
 
[[Zhao Ziyang]] tentò quindi una mossa disperata: all'alba del 20 maggio si presentò in [[piazza Tienanmen]] e tentò di convincere gli studenti a interrompere lo sciopero della fame e l'[[occupazione]] della piazza, promettendo un nuovo negoziato e che le loro ragioni sarebbero state ascoltate.
 
Nonostante la sincera ed evidente preoccupazione di Ziyang e le proposte di un nuovo negoziato, i manifestanti non lo ascoltarono e l'episodio decretò anche la fine della sua carriera politica (pochi giorni dopo fu arrestato). Nemmeno la proclamazione pubblica della [[legge marziale]] convinse i manifestanti ad arrendersi.
 
All'inizio l'esercito incontrò una forte resistenza da parte della popolazione e si astenne dal reagire con la forza. La situazione restò quindi paralizzata per 12 giorni.
 
== La repressione ==
{{Citazione|La sera del 3 giugno ero nel cortile di casa insieme ai miei familiari quando udii una fitta sparatoria. La tragedia che avrebbe sconvolto il mondo stava iniziando.|[[Zhao Ziyang]], da ''Prisoner of the State: The Secret Journal of Premier Zhao Ziyang''}}
 
Anche in questo caso fu Deng a prendere la decisione finale: in quanto presidente della [[Commissione militare centrale (Cina)|Commissione militare centrale]], fece pervenire alle truppe l'ordine di usare la forza. La notte del 3 giugno l'esercito iniziò quindi a muoversi dalla periferia verso [[Piazzapiazza Tienanmen]]. Di fronte alla resistenza che incontrarono, le truppe aprirono il fuoco e arrivarono in piazza.
 
=== IndecisioneLe indecisioni degli "''Otto Immortali''" ===
{{Vedi anche|Otto anziani del Partito Comunista Cinese}}
Sebbene tutti i membri della Commissione, eccetto [[Zhao Ziyang]], avessero votato a favore della repressione violenta della manifestazione, in principio le cose erano molto diverse e i membri anziani del PCC, soprannominati '''''[[Otto anziani del Partito Comunista Cinese|Otto Immortali]]''''' (termine con il quale si identificano i membri più longevi e anche più potenti e influenti del Partito), avevano opinioni contrastanti riguardo al trattamento degli studenti e alle decisioni sul negoziato.
 
In teoria gli ''Otto Immortali'', siccome non ricoprivano più nessuna carica politica, non avrebbero dovuto prendere decisioni sul da farsi riguardo alla protesta di piazza Tienanmen, compito che sarebbe invece spettato al Segretario Generale del Partito (all'epoca Zhao Ziyang), ufficialmente l'unica vera autorità in materia; ma le cose non andarono così: la fama e il prestigio che si erano procurati nel corso degli anni li rendevano rispettati e temuti anche dal resto del PCC e del governo cinese, ottenendo quindi uno status di "intoccabili" ('''[[Deng Xiaoping]]''' in particolare). In linea di massima, gli ''Otto'' votarono tutti a favore della sanguinosa repressione della protesta suggerita da Deng, che non prendeva nemmeno in considerazione le richieste di democrazia e di liberalizzazione politica avanzate dai dimostranti<ref>{{Cita web |url=http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/d/d034.htm |titolo=Deng Xiaoping - Dizionario di storia moderna e contemporanea |accesso=16 ottobre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120818131031/http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/d/d034.htm |urlmorto=sì }}</ref>.
Sebbene tutti i membri della Commissione, eccetto [[Zhao Ziyang]], avessero votato a favore della repressione violenta della manifestazione, in principio le cose erano molto diverse e i membri anziani del PCC, soprannominati '''''[[Otto anziani del Partito Comunista di Cina|Otto Immortali]]''''' (termine con il quale si identificano i membri più longevi e anche più potenti e influenti del Partito), avevano opinioni contrastanti riguardo al trattamento degli studenti e alle decisioni sul negoziato.
 
Col passare del tempo gli anziani del PCC divennero non solo i difensori delle riforme economiche attuate da Deng, ma anche le torri di guardia del potere assoluto del Partito. Il loro scontro con i dimostranti, sebbene consolidasse la loro autorità nel Governo cinese, gettò cattiva luce su tutti loro, soprattutto su [[Deng Xiaoping|Deng]]<ref name="Yang Shangkun">[https://www.economist.com/node/167339 Yang Shangkun] - The Economist.com</ref>.
In teoria gli ''Otto Immortali'', siccome non ricoprivano più nessuna carica politica, non avrebbero dovuto prendere decisioni sul da farsi riguardo alla protesta di piazza Tienanmen, compito che sarebbe invece spettato al [[Segretario Generale del Partito Comunista di Cina]] (all'epoca [[Zhao Ziyang]]), ufficialmente l'unica vera autorità in materia; ma le cose non andarono così: la fama e il prestigio che si erano procurati nel corso degli anni li rendavano rispettati e temuti anche dal resto del PCC e del governo cinese, ottenendo quindi uno status di "intoccabili" ('''[[Deng Xiaoping]]''' in particolare). In linea di massima, gli ''Otto'' votarono tutti a favore della sanguinosa repressione della protesta suggerita da Deng, che non prendeva nemmeno in considerazione le richieste di [[democrazia]] e di [[Liberalismo|liberalizzazione]] [[politica]] avanzate dai dimostranti<ref>[http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/d/d034.htm Deng Xiaoping - Dizionario di storia moderna e contemporanea]</ref>.
 
Col passare del tempo gli anziani del PCC divennero non solo i difensori delle riforme economiche attuate da Xiaoping, ma anche le torri di guardia del potere assoluto del Partito. Il loro scontro con i dimostranti, sebbene consolidasse la loro autorità nel Governo cinese, gettò cattiva luce su tutti loro, soprattutto su [[Deng Xiaoping|Deng]]<ref name="Yang Shangkun">[http://www.economist.com/node/167339 Yang Shangkun] - The Economist.com</ref>.
 
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[[File:Li Xiannian - 1974.jpg|upright=0.5|thumb|Li Xiannian]]
 
[[File:Songrenqiong.jpg|upright=0.5|thumb|Song Renqiong]]
[[File:Peng Zhen.jpg|upright=0.5|thumb|Peng Zhen]]
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}}
 
* '''[[Li Peng]]''': "Un conservatore fedele alla linea dura", come descritto da [[Chen Xitong]]<ref name="china-files.com">[http://china-files.com/it/link/18371/speciale-tiananmen-una-tragedia-evitabile Speciale Tian'anmen - Una tragedia evitabile] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140804132358/http://china-files.com/it/link/18371/speciale-tiananmen-una-tragedia-evitabile |data=4 agosto 2014 }} - China Files.com</ref>. Li Peng rifiutò in ogni modo di negoziare con i manifestanti e divenne quindi uno dei politici più additati da questi ultimi<ref>{{en}} Mackerras, McMillen, and Watson 137</ref>. Uno dei maggiori esponenti del [[Movimento democratico cinese]] e leader dei protestanti, [[Wang Dan]], rimproverò pubblicamente a Peng sulla Televisione Nazionale di non aver ascoltato i bisogni della popolazione. Alcuni affermarono che delle dichiarazioni di Dan avessero insultato Li Peng personalmente, inasprendo la sua determinazione nel porre fine alla protesta con mezzi violenti<ref name="Asia News.it">Asia News.it</ref>. Fra gli altri membri anziani del governo centrale, Li Peng divenne uno di quelli che favorì più intensamente la violenza. Dopo aver ottenuto il supporto dalla maggior parte dei suoi colleghi, [[Deng Xiaoping]] compreso, Peng promulgò ufficialmente llala [[legge marziale]] il 20 maggio [[1989]], dando così inizio al "massacro di piazza Tienanmen". Dopo la strage e la morte di un numero non ancora ben preciso di persone, Li Peng affermò che la repressione era stata una vittoria storica del [[comunismo]]<ref>{{en}} CNN.com</ref>, e scrisse che la sua paura per i protestanti sarebbeavrebbe potutapotuto essere potenzialmente dannosa in Cina, così come lo era stata la [[Rivoluzione Culturale|Rivoluzione culturale]]<ref name="Asia News.it"/>. Per il suo ruolo-chiave nella strage, Li Peng viene spesso rinomato come "il macellaio di Tienanmen"<ref name="china-files.com"/><ref>[http://www.asianews.it/notizie-it/Li-Peng,-%E2%80%9Cmacellaio-di-Tiananmen%E2%80%9D-era-%E2%80%9Cpronto-a-morire%E2%80%9D-contro-il-caos-degli-studenti-18592.html Li Peng, “macellaio di Tiananmen” era “pronto a morire” contro il caos degli studenti] - Asia News.it</ref><ref>[http://mondo.panorama.it/orientexpress/Anche-a-Hong-Kong-non-c-e-piu-spazio-per-le-memorie-di-Tiananmen Anche a Hong Kong non c'è più spazio per le memorie di Tiananmen] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121102091220/http://mondo.panorama.it/orientexpress/Anche-a-Hong-Kong-non-c-e-piu-spazio-per-le-memorie-di-Tiananmen |data=2 novembre 2012 }} - Panorama.it</ref>.
* '''[[Yang Shangkun]]''': Venne eletto [[Presidente della Repubblica popolare cinese]] nel [[1988]] ma, secondo la [[Costituzione della Repubblica popolare cinese|Costituzione del]] [[del 1982]], il ruolo che gli era stato assegnato era solo simbolico<ref name="Eckholm 2">Eckholm 2</ref>; i veri poteri statali e di partito li deteneva ancora [[Deng Xiaoping]] (a Shangkun erano stati donati formalmente il [[potere esecutivo]] del [[Segretario generale del Partito Comunista di CinaCinese|segretario generale del PCC]] e del Primo Ministro). Shangkun ebbe un ruolo-chiave durante le manifestazioni studentesche del [[1989]] tenutesi a piazza TienamenTienanmen e le decisioni da lui prese furono fondamentali nel cambiamento della struttura politica cinese. All'inizio Shangkun simpatizzava per i manifestanti e si era schierato dalla parte di [[Zhao Ziyang]] per sostenerli. La posizione adottata da Zhao venne contestata dall'allora primo ministro [[Li Peng]], che propose di sopprimere i fuochi della protesta con l'uso della forza, e che ingaggiò uno scontro interno di potere politico con Zhao per convincere gli altri anziani del PCC a sostenere le sue idee. Divenuto chiaro che Peng otteneva molto più consenso da parte degli anziani, Shangkun cambiò posizione e si schierò con Peng. Nel maggio 1989 Shangkun apparve in televisione con Peng e denunciò le dimostrazioni studentesche come una forma di "[[anarchia]]" e fu favorevole all'imposizione della [[legge marziale]] su vaste zone della capitale gremite di manifestanti. Per ordine di Deng Xiaoping, Peng mobilitò e organizzò la soppressione della protesta, operazione nel quale centinaia (e forse migliaia) di studenti vennero trucidati durante il 4 giugno e nei giorni successivi<ref name="Eckholm 2"/>. Alla repressione della protesta partecipò anche [[Yang Jianhua]], nipote di Shangkun. Dopo i fatti di piazza Tienanmen, Shangkun (anche grazie al fatto che la repressione avesse costretto [[Deng Xiaoping|Deng]] a lasciare la Commissione Militare) ottenne un potere enorme e influente nell'[[Esercito Popolare di Liberazione]]. Insieme al suo fratellastro minore, il generale [[Yang Baibing]]<ref name="Yang Shangkun"/><ref>{{Cita web|titolo=Biography of Yang Baibing|url=http://www.chinavitae.com/biography/Yang_Baibing|sito=China Vitae|accesso=18 novembre 2010|dataarchivio=19 ottobre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121019022400/http://www.chinavitae.com/biography/Yang_Baibing|urlmorto=sì}}</ref>, purgò ogni militare che non avesse sostenuto sufficientemente la soppressione violenta della protesta da parte del governo. Shangkun cominciò quindi a organizzare un complotto per occupare gli alti ranghi dell'esercito facendo eleggere o nominare i suoi sostenitori, generando un certo risentimento tra gli altri militari anziani, che accusavano Shangkun di tentare di dominare l'Esercito e possibilmente di sfidare l'autorità di [[Deng Xiaoping]] sviluppando una "combriccola della famiglia Shangkun". Quando Xiaoping cominciò a istruire [[Jiang Zemin]] (ex governatore di [[Shanghai]]) su come succedergli come ''leader'' politico della Cina, Shangkun si oppose alla ''leadership'' di Zemin e Deng obbligò quindi Shangkun a ritirarsi con la sua famiglia nel [[1992]]<ref>Eckholm 1–2</ref>. Volendo [[Deng Xiaoping|Deng]] lasciare il potere a [[Jiang Zemin]], Yang Shangkun non fu rieletto nel Comitato Centrale. Nel [[1993]], scaduto il mandato da presidente della Repubblica, Shangkun si ritirò dalla vita politica. Morì nel [[1998]].
* '''[[Bo Yibo]]''': Inizialmente sostenne i leader moderati del Partito che proposero di negoziare con i manifestanti e trovare un compromesso, ma venne in seguito persuaso ad appoggiare i membri del Partito che tenevano una linea dura nei confronti dei dimostranti (questi membri in questione credevano che gli studenti venissero segretamente controllati da "imperialisti con motivazioni ulteriori"). In definitiva, Yibo fu critico con i segretari [[Hu Yaobang]] e [[Zhao Ziyang]] e appoggiò la decisione di remprimerereprimere la protesta con la forza<ref>Gittings</ref>.
* '''[[Wang Zhen]]''': Essendo stato uno degli architetti della soppressione violenta dei movimenti pro-democratici della protesta di piazza Tienanmen, Zhen venne citato nei [[Fogli di Tienanmen]] riguardo alla riunione con gli altri membri del PCC del 2 giugno [[1989]]: "''Dovremmo annunciare in anticipo a quelle persone che occupano la piazza che stiamo arrivando. Possono decidere di ascoltare o no, ma allora noi ci muoveremo. Se questo causerà morti, è tutta colpa loro. Non possiamo essere gentili o clementi contro l'anti-Partito, gli elementi anti-socialisti''".
* '''[[Li Xiannian]]''': Supportò ardentemente l'ascesa al potere di [[Jiang Zemin]]. Durante la protesta di piazza Tienanmen del 1989, Xiannian fu uno dei membri anziani più irriducibili. Fece pressione per l'attuazione di una risposta drastica alle manifestazioni e supportò il desiderio di Li Peng, cioè reprimere i manifestanti con l'uso della forza militare.
* '''[[Chen Yun]]''': Yun si sentiva appagato nelle diatribe contro gli studenti e aveva attivamente richiesto una repressione violenta di questi ultimi. Yun concordò sulla decisione di sostituire [[Zhao Ziyang]] con [[Jiang Zemin]] come capo formale del PCC e appoggiò Li Xiannian riguardo alla nomina di Zemin come nuovo Segretario generale del Partito.
* '''[[Song Renqiong]]''': Durante le dimostrazioni studentesche pro-democratiche del [[1989]], Renqiong appoggiò fervidamente [[Deng Xiaoping]], il quale aveva deciso di utilizzare la violenza per stroncare il movimento. Secondo quanto riportato dai [[Fogli di Tienanmen]] del [[2001]], Renqiong non prese parte alla decisione finale della Commissione, riunitasi il 2 giugno [[1989]], ma continuò ad appoggiare Deng anche dopo la carneficina; iniziò anche a criticare l'ex Segretario generale [[Zhao Ziyang]] di aver indebolito il Partito quando si oppose all'uso della forza per reprimere la protesta<ref>{{en}} South China Morning Post</ref>.
* '''[[Peng Zhen]]''': Si era già ritirato dalla scena politica nel [[1988]], ma rimase comunque una figura molto influente nel PCC. Zhen non partecipò direttamente all'assemblea del 2 giugno [[1989]] ma, come quasi tutti gli altri anziani del Partito, sostenne la rimozione dei riformisti [[Hu Yaobang]] e [[Zhao Ziyang]] e anche la repressione violenta della protesta pro-democratica<ref>{{en}} [httphttps://www.britannica.com/EBchecked/topic/449804/Peng-Zhen Peng Zhen (Chinese politician) - Britannica Online Encyclopedia] - Britannica.com</ref>.
 
=== Opposizione di alcune autorità militari ===
 
Il 23 maggio dello stesso anno, 200&nbsp;000{{M|200000}} truppe delle [[Esercito Popolare di Liberazione|Forze di Terra dell'Esercito Popolare di Liberazione]] (costituite principalmente da [[Soldato|soldati]]fanti e [[Carro armato|carri armati]]) si avviarono verso Pechino per sgombrare la Piazzapiazza. La 27ª armata era guidata da un parente del generale [[Yang Shangkun]]. Secondo i rapporti dell'Intelligence, la 27ª e 28ª unità erano state allontanate dalla capitale perché i soldati avevano cominciato a simpatizzare per i manifestanti<ref name="Zhang Liang 2002">{{en}} Zhang Liang (2002). Tiananmen Papers. New York: [[PublicAffairs]].</ref>. Altri rapporti rivelano che la 27ª unità aveva provocato la morte di vari civili e che alcuni elementi dell'unità avevano preso una posizione difensiva nella città, al fine di potersi potenzialmente difendere da attacchi di altri gruppi militari<ref>{{en}} U.S. Embassy Beijing, To: Department of State, Wash DC, SITREP No. 35: 6 June 0500 Hours</ref><ref>Secretary of State's Morning Summary for 6 June 1989, China: Descent into Chaos</ref>. Circolavano varie voci secondo cui alcuni militari di alto grado avevano cominciato a supportare i manifestanti democratici e che c'erano state ribellioni tra le truppe.
 
Il generale [[Xu Qinxian]] aveva rifiutato l'ordine verbale del generale [[Li Laizhu]] di inviare la 38ª unità nella Piazzapiazza. Xu insistette per un ordine scritto<ref>{{en}} ''Political Struggles in China's Reform Era''</ref>. Xu venne immediatamente deposto dal suo comando e in seguito incarcerato per 5 anni ed espulso dal Partito<ref>{{en}} Yu, Verna (15 February 2011). "No regrets for defiant Tiananmen general", South China Morning Post.</ref>.
 
=== Lotta tra civili ed Esercitoesercito ===
 
La notte del 3 giugno l'[[Esercito Popolare di Liberazione]] iniziò quindi a muoversi dalla periferia verso [[piazza Tienanmen]]. Prima dell'irruzione dell'[[Esercito Popolare di Liberazione|Esercito]] in piazza Tienanmen, il governo ordinò a tutti i cittadini di rimanere nelle loro case tramite [[annunci in televisione]] e annuncial con [[megafono]], che rimasero inascoltati. Dopo esser venuti a conoscenza del fatto che centinaia di migliaia di truppesoldati si stavano avviando verso Tienanmen, gli abitanti si riversarono nelle strade di Pechino, in modo da bloccarebloccarne l'avanzata dell'[[Esercito Popolare di Liberazione|Esercito]]. Come aveva già fatto 2 settimane prima, la gente costruì barricate e ostacoli. Alle 10:30 del mattino, vicino alla stazione Muxidi (dove risiedono ufficiali di alto grado del PCC con le loro famiglie), l'Esercitoesercito cominciò a sparare sulla folla, facendo moltissime vittime<ref name="Zhang Liang 2002"/>. Molti manifestanti pacifici vennero massacrati dai soldati; la violenza esercitata dai militari sarebbe stata provocata dalla morte di alcuni di essi<ref>{{en}} [http://www.sokamonline.com/indexPage/64-Kill.cfm June4th 1989 Archive]</ref>, ma secondo altri fu il governo a ordinare ai soldati di sgombrare la Piazzapiazza con ogni mezzo.
 
AlcuniAlcune riferisconofotografie chemostrano i manifestanti abbianomentre tiratotirano pietre e [[Bomba Molotov|Molotovmolotov]] contro i poliziotti e i veicoli dei soldati posti nelle strade attorno alla Piazzapiazza, incendiandoli, alcuni con i militari ancora all'interno<ref>http://www. Non ci sono comunque prove certe che questo sia accaduto davveroatlanta168.com/p/201312/20131203/1_28001.html</ref>.
 
AltriNelle resocontifoto parlanosi divedono soldati bruciati vivi nei loro [[Veicolo trasporto truppe|mezzi corazzati]], mentre altri erano stati picchiati a morte e cadaveri appesi. Sarebbero stati questi i motivi che avrebbero spinto i soldati a fare fuoco sui civili. I soldati hanno setacciatosetacciarono gli appartamenti nell'area con dei colpi d'arma da fuoco, e molte persone all'interno dei balconi vennero quindi uccise<ref>Thomas, Tony: ''The Tank Man'' (documentary film)</ref><ref name="Interview with [[Timothy Brook (historian)|Timothy Brook]]">{{Cita web|url=http://www.pbs.org/wgbh/pages/frontline/tankman/interviews/brook.html |titolo=Interview with Timothy Brook |editore=Pbs.org |accesso=9 novembre 2009}}</ref>. Secondo [[Timothy Brook]] e altri, era stato ordinato all'Esercito di assalire la Piazzapiazza durante la mezzanotte. Disperati per il fatto di non riuscire a passare, alcuni ufficiali ignoti avrebbero ordinato alle truppe di utilizzare qualsiasi mezzo necessario per entrare nella Piazzapiazza, aprendo quindi il fuoco sui civili che bloccavano la strada<ref name="Interview with [[Timothy Brook (historian)|Timothy Brook]]"/>. [[John Pomfret]], reporter del [[The Washington Post|''Washington Post'']], avrebbe affermato in seguito che "[[Deng Xiaoping]]<ref>[httphttps://www.nytimes.com/2010/06/05/world/asia/05china.html?_r=0 Deng Is Said to Have Backed Tiananmen Violence] - The New York Times.com</ref><ref>[http://www.ilpost.it/2010/06/04/tien-an-men-fu-deng-xiaoping-a-dire-di-sparare/ Tien An Men, fu Deng Xiaoping a dire di sparare] - Il Post</ref><ref name="britannica.com">[httphttps://www.britannica.com/EBchecked/topic/157645/Deng-Xiaoping Deng Xiaoping (Chinese leader) - Britannica Online Encyclopedia] - Britannica.com</ref> e i [[Otto anziani del Partito Comunista di CinaCinese|membri anziani del Partito]]<ref name="britannica.com"/> avessero deciso che, siccome credevano di essere di fronte a un movimento anti-rivoluzionario a livello nazionale simile a ciò che stava accadendo in [[Unione Sovietica]], avevano bisogno di creare un podio insanguinato per far indietreggiare la popolazione nella sottomissione"<ref name="Interview with John Pomfret"/>.
 
Le prime raffiche avrebbero quindi colto di sorpresa i civili, che inizialmente non credevano che i militari avessero fatto un avvertimento dal vivo<ref name="Interview with [[Timothy Brook (historian)|Timothy Brook]]"/><ref name="Interview with John Pomfret"/>. Tuttavia la gente decise di rimanere nelle strade e di combattereresistere<ref name="Interview with [[Timothy Brook (historian)|Timothy Brook]]"/>. Come le truppe si mossero verso la Piazzapiazza, iniziò a infuriare una battaglia tra le strade che la circondavano. L'Esercitoesercito tentò di liberare le strade usando [[Gas lacrimogeno|gas lacrimogeni]] e colpi d'arma da fuoco. I manifestanti bloccarono lentamente l'avanzata nemica con barricate formate da veicoli, "sebbene in altri casi l'Esercitoesercito distrusse le barricate e sparò ai civili"<ref name="Interview with [[Timothy Brook (historian)|Timothy Brook]]"/>. In molti casi i feriti vennero salvati dai guidatori dei [[risciò]] che si erano avventurati nel terreno abbandonato della Piazzapiazza, cioè tra i militari e la folla, trasportando i feriti in [[ospedale]]<ref name="Interview with John Pomfret"/>. Durante l'assedio militare, molte persone indossarono delle fasce nere in segno di protesta contro il governo, affollando i viali o erigendo barricate. In molti casi, i soldati vennero tirati fuori dai carri armati, picchiati e ammazzati dai manifestanti<ref name="Interview with John Pomfret">{{Cita web|url=http://www.pbs.org/wgbh/pages/frontline/tankman/interviews/pomfret.html |titolo=Interview with John Pomfret |editore=Pbs.org |accesso=9 novembre 2009}}</ref>.
 
Nel frattempo l'Esercito Popolare di Liberazione aveva sistematicamente stabilito vari punti di controllo intorno alla città, rincorrendo i manifestanti e bloccando il distretto universitario. Nella stessa piazza Tienanmen vi era un forte dibattito tra i manifestanti: alcuni, come [[Han Dongfang]], promuovevano una ritirata pacifica, altri, come [[Chai Ling]], di rimanere nella piazza. Alle 10 di sera, l'Esercito aveva raggiunto piazza Tienanmen e attendeva ordini dal governo. Venne detto ai soldati di non sparare, ma anche di sgombrare la piazza entro le 6 del mattino, senza eccezioni. Decisero quindi di proporre una finale offerta d'[[amnistia]] alle poche migliaia di studenti rimasti alla condizione di lasciare Tienanmen. Verso le 4 del mattino, i ''leader'' della protesta misero la questione ai voti: lasciare la Piazzapiazza o rimanere e affrontare le conseguenze<ref name="Interview with John Pomfret" />. I pochi studenti rimasti, qualche centinaio, lasciarono la Piazzapiazza sotto la supervisione dei militari prima dell'alba<ref>{{Citazione|"It's confusing to say that a few hundred left, when in the previous sentence there were a few thousand there. Furthermore, did they just leave, or where they forced off? How many were killed before leaving? Etc. This sentence seems to raise more questions than it answers."|Vague, September 2012}}</ref>.
 
I soldati all'interno dei [[Veicolo trasporto truppe|mezzi corazzati]] si allinearono nelle strade, sparando avanti e lontano sui lati. [[Kate Adie]] della [[BBC]] parlò di "fuoco indiscriminato" all'interno della Piazzapiazza<ref name="June 4 1989">[httphttps://www.youtube.com/watch?v=XJBnHMpHGRY Video - BBC News - June 4, 1989, Tiananmen Square Massacre] - BBC News</ref>. [[Charlie Cole (fotografo)|Charlie Cole]], reporter e testimone oculare, vide sparare i soldati cinesi con dei [[Fucile d'assalto|fucili d'assalto]] [[Type 56 (fucile d'assalto)|Tipo 56]] in mezzo alla gente vicino a un [[veicolo trasporto truppe]] che era stato appena incendiato<ref name="BBC News">[http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/asia-pacific/4313282.stm Picture Power:Tiananmen Standoff] BBC News. Last updated 7 October 2005.</ref>. Gli studenti che cercavano riparo nei [[Autobus|pullman]] vennero tirati fuori da gruppi di soldati e picchiati con bastoni pesanti. Molti degli studenti che tentarono di lasciare la Piazzapiazza vennero malmenati. I ''leader'' della protesta all'interno di piazza Tienanmen, dove molti avevano tentato di costruire delle fragili barricate di fronte ai veicoli trasporto truppe dell'Esercito Popolare di Liberazione, si dice che avessero "implorato" gli studenti di non usare armi (come le bombe Molotovmolotov) contro i soldati. Nel frattempo sembra che alcuni studenti, increduli e spaventati dalla brutalità e violenza delle forze armate, avessero gridato frasi come "Fascisti, smettetela di uccidere e abbasso il governo"<ref name="June 4 1989"/> e "Perché ci state uccidendo?". Katie Adie affermò in seguito di aver assistito alla morte di varie persone, di aver visto una donna ancora in vita con un proiettile ficcato in testa, molte persone ferite da colpi d'arma da fuoco e di essere entrata con la ''troupe'' in un ospedale vicino al campo di battaglia. Disse che, visto l'enorme numero di morti e feriti, le sale operatorie erano sovraffollate<ref name="June 4 1989"/>; disse anche che molte persone nelle strade avvicinatesi alla ''troupe'' erano tremanti di rabbia e paura<ref name="June 4 1989"/>; molti erano terrorizzati e avevano detto che "ci sarebbe stata una punizione"<ref name="June 4 1989"/>; non c'era una sola voce nelle strade che non esprimesse disperazione e collera<ref name="June 4 1989"/>; alcuni dissero alla ''troupe'': "Ditelo al mondo"<ref name="June 4 1989"/>.
 
Verso le 4 del mattino del 4 giugno, sempre secondo Cole, i carri armati sarebbero penetrati all'interno della Piazzapiazza, annientando veicoli e schiacciando persone<ref name="BBC News" />. Verso le 5:40 del mattino dello stesso giorno, piazza Tienanmen era stata sgombrata<ref>BBC News, 2 June 2009 [http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/asia-pacific/8057762.stm :Tiananmen killings: Were the media right?"]</ref>. In seguito alcuni giornalisti stranieri riportarono che c'erano state poche vittime durante lo stesso processo di liberazione della Piazzapiazza, affermando che molte delle uccisioni avvennero nell'area della stazione Muxidi, verso la strada per piazza Tienanmen, ma non al suo interno<ref>[httphttps://www.cbsnews.com/8301-503543_162-5061672-503543.html There was no Tiananmen Square Massacre] CBS News</ref>.
 
Il mattino del 5 giugno, i manifestanti, i parenti dei feriti e dei morti, i lavoratori e gli abitanti infuriati tentarono di entrare nella Piazzapiazza bloccata dai militari, ma vennero fucilati da questi ultimi. I soldati spararono ai civili alla schiena, mentre questi stavano scappando. Queste azioni vennero ripetute innumerevoli volte<ref>"tankman doc"</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.pbs.org/wgbh/pages/frontline/tankman/interviews/wong.html |titolo=Interview with Jan Wong |editore=[[Public Broadcasting Service|PBS]] |data=11 aprile 2006 |accesso=9 novembre 2009}}</ref>.
 
Dopo che l'Esercito ebbe riportato l'ordine nella capitale, i manifestanti continuarono a protestare in molte altre città della Cina per vari giorni. C'erano grandi manifestazioni a [[Hong Kong]], dove la gente indossava le fasce nere in segno di solidarietà con i protestanti/manifestanti e le vittime di [[Pechino]]. C'erano proteste a [[Canton]] e manifestazioni disu vasta scala a [[Shanghai]], con uno [[sciopero]] generale. Tra il 5 e il 9 giugno molte manifestazioni popolari presero vita anche in altre città cinesi, tra cui [[Xi'an]], [[Wuhan]] e [[Nanchino]]. C'erano proteste anche in altri paesi, dove veniva adottato anche qui l'uso delle fasce nere. Secondo [[Amnesty International]], sarebbero state uccise almeno 300 persone a [[Chengdu]] il 5 giugno. Le truppe di Chengdu utilizzarono [[Bomba a mano|granate con funzionamento a percussione]], [[Manganello|manganelli]], [[Coltello|coltelli]] e sproni elettrici per bestiame contro i civili. Era stato anche ordinato agli ospedali di non accettare studenti e la seconda notte delle proteste il servizio delle [[Ambulanza|ambulanze]] venne fermato dalla polizia<ref>Cheng, Chu-Yuan (1990). ''Behind the Tiananmen Massacre: Social, Political and Economic Ferment in China''. p. 139. Westview Press, Inc., Oxford.</ref>.
 
Il 9 giugno, [[Deng Xiaoping]] riapparve in pubblico per la prima volta dal giorno del massacro e tenne un discorso, che iniziò insieme a un gruppo di generali, in cui Deng definì "[[Martire|martiri]]" i militari morti durante la protesta. Deng affermò che il vero obiettivo del movimento era quello di rovesciare il Partito e lo Stato<ref name=waf>{{Cita pubblicazione|titolo=Deng's 9 June Speech|rivista=World Affairs|data=28 giugno 1989|volume=152|serie=3|jstor=20672226}}</ref>; "il loro obiettivo è quello di instaurare una repubblica borghese dipendente dall'Occidente", disse Deng riguardo agli studenti. Deng disse inoltre che i dimostranti avevano manifestato contro la [[corruzione]] per coprire la loro vera intenzione, cioè di rimpiazzare il sistema socialista<ref>Beijing Spring, Beijing spring, 1989 : confrontation and conflict : the basic documents / Michel Oksenberg, Lawrence R. Sullivan, Marc Lambert, editors ; introduction by Melanie Manion ; featuring "Death or rebirth? Tiananmen, the soul of China" by Li Qiao et al., translated by H.R. Lan and Jerry Dennerline.378</ref>. Disse che "l'intero mondo imperialista e occidentale progetti di far abbandonare agli stati socialisti la via socialista e quindi di portarli sotto il monopolio del capitale internazionale e sulla via capitalista"<ref>China since Tiananmen: the politics of transition (2001). Joseph Fewsmith. p. 42</ref><ref>[httphttps://www.nytimes.com/1989/06/30/world/deng-s-june-9-speech-we-faced-a-rebellious-clique-and-dregs-of-society.html?pagewanted=all&src=pm Deng's June 9 Speech: 'We Faced a Rebellious Clique' and 'Dregs of Society'] - The New York Times.com</ref>.
 
In linea di massima, il governo cinese riottenne il controllo la settimana seguente all'attacco dei militari a piazza Tienanmen. Seguì una grande purga politica, in cui gli ufficiali responsabili di aver organizzato o giustificato le proteste furono rimossi e i ''leader'' della protesta di piazza Tienanmen imprigionati. [[Deng Xiaoping]] depose il riformista [[Zhao Ziyang]] dalla carica di Segretario generale del Partito, portando all'elezione di [[Jiang Zemin]] al suo posto, grazie anche a un compromesso con le più alte cariche statali di allora. Il regime cinese confinò Ziyang agli arresti domiciliari fino alla sua morte, avvenuta all'età di 85 anni nel [[2005]], 16 anni dopo la protesta di piazza Tienanmen<ref>[http://rampini.blogautore.repubblica.it/2009/05/15/il-diario-segreto-su-tienanmen/ Il diario segreto su Tienanmen] - la Repubblica.it</ref><ref>[http://www.unita.it/mondo/i-segreti-di-tiananmen-escono-le-memorie-di-zhao-ziyang-1.46119 I segreti di Tiananmen, escono le memorie di Zhao Ziyang] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141019021736/http://www.unita.it/mondo/i-segreti-di-tiananmen-escono-le-memorie-di-zhao-ziyang-1.46119 |data=19 ottobre 2014 }} - l'Unità.it</ref>.
 
=== Il "Rivoltoso Sconosciuto" ===
{{vedi anche|Rivoltoso Sconosciuto}}
Un coraggioso e anonimo ragazzo, chiamato ''Il [[Rivoltoso Sconosciuto]]'', è uno dei simboli più incisivi e importanti della protesta di piazza Tienanmen, poiché si oppose al passaggio di un plotone di [[carri armati]] [[Type 59 (carro armato)|Tipo 59]] e salì su uno di essi per parlare con i militari. Le varie foto che lo ritraggono sono tra le più famose del mondo. Il suo gesto eroico viene ancor oggi considerato un emblema della libertà e dell'opposizione alla dittatura. La versione più diffusa della famosa immagine è quella scattata dal fotografo [[Jeff Widener]] (''[[Associated Press]]'') dal sesto piano dell'hotel di Pechino, lontano all'incirca 1&nbsp;km, con un obiettivo da 400&nbsp;mm. Questa fotografia raggiunse tutto il mondo in brevissimo tempo. Divenne il titolo di testa dei principali giornali e riviste, divenendo il personaggio principale di innumerevoli articoli in tutto il globo; nell'aprile del 1998, la rivista ''[[Time]]'' ha incluso ''Il Rivoltoso Sconosciuto'' nella sua lista delle ''«persone che più hanno influenzato il XX secolo.»'' Come la stessa rivista scrive, citando uno dei ''leader'' del movimento pro-liberale cinese, ''«gli eroi nella fotografia del carro armato sono due: il personaggio sconosciuto che rischiò la sua vita piazzandosi davanti al bestione cingolato e il pilota che si elevò all'opposizione morale rifiutandosi di falciare il suo compatriota.»''<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Pico Iyer|url=http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,988169-1,00.html|titolo=The Unknown Rebel|pubblicazione=Time.com|giorno=13|mese=aprile|anno=1998|accesso=20 agosto 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110312000333/http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,988169-1,00.html|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Tianasquare.jpg|thumb|upright=1.8|Il ''[[Rivoltoso Sconosciuto]]'' di piazza Tienanmen<br />(foto di Jeff Widener, Associated Press)]]
 
Il fatto ebbe luogo nella grande arteria di Chang'an, vicinissima a piazza Tienanmen e lungo la strada verso la [[Città Proibita]] di Pechino, il 5 giugno 1989, il giorno dopo che il governo cinese incominciò a reprimere brutalmente la protesta. L'uomo si mise in mezzo alla strada davanti ai carri armati. Teneva una busta in una mano e la giacca nell'altra. Appena i carri armati giunsero allo stop il ragazzo sembrò volerli scacciare. In risposta, i carri armati provarono a girargli intorno, ma il ragazzo li bloccò più volte, mettendosi di fronte a loro ripetutamente, adoperando la resistenza passiva. Nelle foto è evidente, utilizzando le strisce sulla strada come riferimento, che i carri armati si sono mossi in avanti. Dopo aver bloccato i carri armati, il ragazzo si arrampicò sulla torretta del carro armato e si mise a parlare con il pilota. Diverse sono le versioni su che cosa si siano detti: "Perché siete qui? La mia città è nel caos per colpa vostra"; "Arretrate, giratevi e smettetela di uccidere la mia gente"; e "Andatevene!". Dopo aver parlato con il militare, il ragazzo scese dal carro che riprese subito ad avanzare, e quindi dovette bloccarlo nuovamente. Poco dopo arrivarono altri ragazzi (forse manifestanti); uno in bicicletta parlò brevemente con il ''Rivoltoso'', poi altri lo sollevarono da terra e lo portarono qualche metro più a sinistra, poco distante dai carri armati, per poi rimetterlo a terra.{{Senza fonte}}
Un coraggioso e anonimo ragazzo, chiamato ''Il [[Rivoltoso Sconosciuto]]'', è uno dei simboli più incisivi e importanti della protesta di Piazza Tienanmen, poiché si oppose al passaggio di un plotone di [[carri armati]] [[Type 59 (carro armato)|Tipo 59]] e salì su uno di essi per parlare con i militari. Le varie foto che lo ritraggono sono tra le più famose del mondo. Il suo gesto eroico viene ancor oggi considerato l'emblema della [[libertà]] e dell'opposizione a ogni forma di [[dittatura]]. La versione più diffusa della famosa immagine è quella scattata dal fotografo [[Jeff Widener]] (''[[Associated Press]]'') dal sesto piano dell'hotel di [[Pechino]], lontano all'incirca 1&nbsp;km, con un obiettivo da 400&nbsp;mm. Questa fotografia raggiunse tutto il mondo in brevissimo tempo. Divenne il titolo di testa dei principali giornali e riviste, divenendo il personaggio principale di innumerevoli articoli in tutto il globo; nell'aprile del [[1998]], la rivista [[Time]] ha incluso "Il Rivoltoso Sconosciuto" nella sua lista de "Le persone che più hanno influenzato il XX secolo". Come la stessa rivista scrive, citando uno dei ''leader'' del movimento pro-democratico cinese, "gli eroi nella fotografia del carro armato sono due: il personaggio sconosciuto che rischiò la sua vita piazzandosi davanti al bestione cingolato e il pilota che si elevò all'opposizione morale rifiutandosi di falciare il suo compatriota".<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Pico Iyer|url=http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,988169-1,00.html|titolo=The Unknown Rebel|pubblicazione=Time.com|giorno=13|mese=aprile|anno=1998|accesso=20 agosto 2011}}</ref>
 
Un quotidiano britannico diffuse la notizia che ''il'' ''Rivoltoso Sconosciuto'' fosse stato giustiziato giorni dopo, ma la notizia non fu mai confermata. Non si sa chi sia il ragazzo, se sia libero o in carcere, vivo o morto. Sta di fatto che il suo eroismo e la sua capacità di riuscire a contrastare un nemico più grande di lui con una pacifica opposizione, l'hanno fatto entrare nella storia.{{Senza fonte}}
Il fatto ebbe luogo nella grande arteria di Chang'an, vicinissima a Piazza Tienanmen e lungo la strada verso la [[Città Proibita]] di Pechino, il 5 giugno 1989, il giorno dopo che il governo cinese incominciò a reprimere brutalmente la protesta. L'uomo si mise in mezzo alla strada davanti ai carri armati. Teneva una busta in una mano e la giacca nell'altra. Appena i carri armati giunsero allo stop il ragazzo sembrò volerli scacciare. In risposta, i carri armati provarono a girargli intorno, ma il ragazzo li bloccò più volte, mettendosi di fronte a loro ripetutamente, adoperando la resistenza passiva. Nelle foto è evidente, utilizzando le strisce sulla strada come riferimento, che i carri armati si sono mossi in avanti. Dopo aver bloccato i carri armati, il ragazzo si arrampicò sulla torretta del carro armato e si mise a parlare con il pilota. Diverse sono le versioni su che cosa si siano detti: "Perché siete qui? La mia città è nel caos per colpa vostra"; "Arretrate, giratevi e smettetela di uccidere la mia gente"; e "Andatevene!". Dopo aver parlato con il militare, il ragazzo scese dal carro che riprese subito ad avanzare, e quindi dovette bloccarlo nuovamente. Poco dopo arrivarono altri ragazzi (forse manifestanti); uno in bicicletta parlò brevemente con il Rivoltoso, poi altri lo sollevarono da terra e lo portarono qualche metro più a sinistra, poco distante dai carri armati, per poi rimetterlo a terra.{{Citazione necessaria}}
 
== Le conseguenze ==
Un quotidiano britannico diffuse la notizia che il Rivoltoso Sconosciuto fosse stato giustiziato giorni dopo, ma la notizia non fu mai confermata. Non si sa chi sia il ragazzo, se sia libero o in carcere, vivo o morto. Sta di fatto che il suo eroismo e la sua capacità di riuscire a contrastare un nemico più grande di lui con una pacifica opposizione, l'hanno fatto entrare nella storia.{{Citazione necessaria}}
{{vedi anche|Madri di Tienanmen|Charta 08|Dissidenti della Repubblica popolare cinese}}
[[File:Tiananmen-Wroclaw-plDominikanski.jpg|thumb|left|Una bicicletta distrutta e i segni del passaggio di un carro armato. Memoriale del X anniversario della protesta di piazza Tienanmen, [[Breslavia]], [[Polonia]], [[1999]].]]
 
Nei giorni seguenti si mise in atto una feroce caccia ai restanti contestatori, che furono imprigionati o esiliati. Il governo, inoltre, limitò l'accesso da parte dei media internazionali, dando la possibilità di coprire l'evento alla sola stampa cinese. Il 9 giugno Deng si assunse la responsabilità dell'intervento e condannò il movimento studentesco come un tentativo [[Controrivoluzione|controrivoluzionario]] di rovesciare la [[Repubblica popolare cinese]]. Per legittimare la repressione, la propaganda ufficiale sostenne che i manifestanti avevano attaccato l'esercito, il quale, a costo di pesanti sacrifici, era comunque riuscito a "salvare il socialismo".
=== Le vittime ===
 
Il 13 giugno 1989 l'Ufficio di pubblica sicurezza di Pechino emise un mandato di arresto per 21 studenti identificati come leader della protesta. Questi 21 leader studenteschi più ricercati facevano parte della Federazione autonoma degli studenti di Pechino,<ref>{{Cita web|autore=Eddie Cheng|titolo=Document of 1989: 21 Most Wanted Student Leaders|data=13 giugno 2012|url=http://www.standoffattiananmen.com/2012/06/document-of-1989-21-most-wanted-student.html|sito=Standoff at Tiananmen|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180413065416/http://www.standoffattiananmen.com/2012/06/document-of-1989-21-most-wanted-student.html|lingua=en}}</ref> la quale era stata determinante nelle proteste di piazza Tiananmen. A distanza di anni, tale lista non è mai stata ritirata dal governo cinese.<ref>{{Cita|Lim|p. 74|lim2014}}.</ref>
Ancora oggi le stime dei morti variano. Il governo cinese parlò inizialmente di 200 civili e 100 soldati morti, ma poi abbassò il numero di militari uccisi ad "alcune dozzine". La [[Central Intelligence Agency|CIA]] stimò invece 400–800 vittime. La [[Croce Rossa]] riferì 2600 morti e 30&nbsp;000 feriti. Le testimonianze di stranieri affermarono invece che furono uccise tremila persone. La stessa cifra fu data da un sito inglese di [[Pechino]]. Le stime più alte parlarono di 7.000&nbsp;– 12.000 morti. Organizzazioni non governative come [[Amnesty International]] hanno denunciato che, ai morti per l'intervento, vanno aggiunti i giustiziati per "ribellione", "incendio di veicoli militari", ferimento o uccisione di soldati e reati simili. Amnesty International ha stimato che il loro numero è superiore a mille, forse 1300 o anche più.<ref>[http://it.peacereporter.net/articolo/1051/Madri+senza+pace Madri senza pace] - Peace reporter.net</ref>
 
I volti e le descrizioni dei 21 leader studenteschi più ricercati venivano spesso trasmessi anche in televisione,<ref>{{Cita|Lim|p. 39|lim2014}}.</ref><ref>{{Cita news|autore=Nicholas D. Kristof|titolo=Moderates Appear on Beijing TV, Easing Fears of Wholesale Purge|url=https://www.nytimes.com/1989/06/14/world/turmoil-in-china-moderates-appear-on-beijing-tv-easing-fears-of-wholesale-purge.html|pubblicazione=The New York Times|data=14 giugno 1989|accesso=6 aprile 2024|lingua=en}}</ref> seguendo quest'ordine: [[Wang Dan]], [[Wuerkaixi]], [[Liu Gang]], [[Chai Ling]], [[Zhou Fengsuo]], [[Zhai Weimin]], [[Liang Qingdun]], [[Wang Zhengyun]], [[Zheng Xuguang]], [[Ma Shaofang]], [[Yang Tao]], [[Wang Zhixing]], [[Feng Congde]], [[Wang Chaohua]], [[Wang Youcai]], [[Zhang Zhiqing]], [[Zhang Boli]], [[Li Lu]], [[Zhang Ming]], [[Xiong Wei]] e [[Xiong Yan]].
Recenti rivelazioni su Wikileaks mettono in dubbio che si sia verificata una vera e propria carneficina all'interno della piazza: il Telegraph riporta infatti che secondo i dispacci fra le ambasciate occidentali furono esplosi solo sporadici colpi di armi da fuoco all'interno di Piazza Tienanmen, al contrario di altre zone al di fuori del centro di Pechino.<ref>{{Cita web|url=http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/wikileaks/8555142/Wikileaks-no-bloodshed-inside-Tiananmen-Square-cables-claim.html|titolo=Wikileaks: no bloodshed inside Tiananmen Square, cables claim|sito=Telegraph.co.uk|accesso=2016-06-05}}</ref>
 
Ciascuno dei 21 studenti affrontò esperienze diverse dopo l'arresto o la fuga; mentre alcuni rimasero all'estero senza alcuna intenzione di tornare, altri scelsero di restare indefinitamente, come Zhang Ming.<ref name="lim_pp70-71">{{Cita|Lim|pp. 70-71|lim2014}}.</ref> Solo 7 su 21 riuscirono a fuggire.<ref name="mosher">{{Cita web|url=https://www.hrichina.org/en/content/3747|autore=Stacy Mosher|titolo=Tiananmen's Most Wanted – Where Are They Now?|sito=HRI China|data=26 maggio 2004|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180413071105/https://www.hrichina.org/en/content/3747|lingua=en}}</ref> Alcuni leader studenteschi, come Chai Ling e Wuerkaixi, migrarono negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Francia e in altre nazioni occidentali nell'ambito dell'operazione Yellowbird, organizzata dalle agenzie di intelligence occidentali come l'[[MI6]] e la [[CIA]] di Hong Kong, all'epoca territorio britannico.<ref name="lim_pp70-71"/><ref name="mosher"/><ref>{{Cita pubblicazione|url=https://www.questia.com/read/1G1-18141489|autore=Melinda Liu|titolo=Article: Still on the wing; inside Operation Yellowbird, the daring plot to help dissidents escape|volume=127|numero=14|pubblicazione=Newsweek|data=1º aprile 1996|accesso=6 aprile 2024|lingua=en|dataarchivio=1 ottobre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201001094819/https://www.questia.com/read/1G1-18141489/still-on-the-wing-inside-operation-yellowbird-the|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.ft.com/content/4f970144-e658-11e3-9a20-00144feabdc0|autore=Jamil Anderlini|titolo=Tiananmen Square: the long shadow|pubblicazione=Financial Times|data=giugno 2014|accesso=6 aprile 2024|lingua=en}}</ref> Secondo il quotidiano ''[[The Washington Post]]'', l'operazione coinvolse più di 40 persone ed ebbe le sue radici nell'Alleanza a sostegno dei movimenti democratici in Cina, costituita nel maggio 1989. Dopo la repressione delle proteste di Pechino, questo gruppo stilò un primo elenco di 40 dissidenti che a suo giudizio avrebbero potuto costituire il nucleo di un movimento democratico cinese in esilio.<ref>{{Cita news|url=https://www.washingtonpost.com/archive/opinions/1991/06/02/the-great-escape-from-china/5da31d0d-aca1-4c56-9178-767d14c29f62/|titolo=The great escape from China|pubblicazione=The Washington Post|data=2 giugno 1991|accesso=6 aprile 2024|lingua=en}}</ref>
== Dopo la strage ==
{{vedi anche|Madri di Tienanmen|Charta 08|Dissidenti della Repubblica popolare cinese}}
[[File:Tiananmen-Wroclaw-plDominikanski.jpg|thumb|left|Una bicicletta distrutta e i segni del passaggio di un carro armato. Memoriale del X anniversario della protesta di piazza Tienanmen, [[Breslavia]], [[Polonia]], [[1999]].]]
 
Nei giorni seguenti si mise in atto una feroce caccia ai restanti contestatori, che furono [[Prigione|imprigionati]] o [[Esilio|esiliati]]. Il governo, inoltre, limitò l'accesso da parte dei [[Mezzo di comunicazione di massa|media]] internazionali, dando la possibilità di coprire l'evento alla sola stampa cinese.
 
Il 9 giugno Deng si assunse la responsabilità dell'intervento e condannò il movimento studentesco come un tentativo [[Controrivoluzione|controrivoluzionario]] di rovesciare la [[Repubblica popolare cinese]]. Per legittimare la repressione, la propaganda ufficiale sostenne che i manifestanti avevano attaccato l'esercito, il quale, a costo di pesanti sacrifici, era comunque riuscito a "salvare il socialismo".
 
I rimanenti leader studenteschi furono arrestati e incarcerati.<ref name="mosher"/> Quelli che scapparono (sia nel 1989 che in seguito) ebbero generalmente difficoltà a rientrare in Cina.<ref>{{Cita|Lim|pp. 73-76|lim2014}}.</ref> Il governo cinese preferì lasciare i dissidenti in esilio.<ref name="traywick">{{Cita news|url=https://foreignpolicy.com/2013/11/25/why-china-refuses-to-arrest-its-most-wanted-dissidents/|autore=Catherine A. Traywick|titolo=Why China Refuses to Arrest its 'Most Wanted' Dissidents|editore=Foreign Policy|data=25 novembre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180413071609/http://foreignpolicy.com/2013/11/25/why-china-refuses-to-arrest-its-most-wanted-dissidents/|lingua=en}}</ref> Coloro che tentarono di rientrare, come Wuerkaixi, vennero semplicemente rimandati indietro ma non arrestati.<ref name="traywick"/>
A livello internazionale, la repressione di [[piazza Tienanmen]] provocò la ferma condanna da parte di numerosi Paesi occidentali, che portò anche all'imposizione di un [[embargo]] sulla vendita di armi alla [[Cina]]. Oggi il clima si è rappacificato e la Cina è stata riaccolta dagli altri paesi nella politica globale, ma gli eventi di piazza Tienanmen sono ancora un argomento sensibile per il governo comunista cinese, che non fornisce versioni ufficiali dell'accaduto ed esercita forme di [[censura]] riguardo agli avvenimenti in questione.
 
[[A livello internazionale, la repressione di piazza Tienanmen provocò la ferma condanna da parte di numerosi Paesi occidentali, che portò anche all'imposizione di un embargo sulla vendita di armi alla Cina. Oggi il clima si è rappacificato e la Cina è stata riaccolta dagli altri paesi nella politica globale, ma gli eventi di piazza Tienanmen sono ancora un argomento critico per il governo comunista cinese, che non fornisce versioni ufficiali dell'accaduto ed esercita forme di censura al riguardo. Deng Xiaoping]], insieme ad altri che avevano tenuto una linea dura contro i manifestanti, come [[Li Peng]], vennerovenne incolpatiincolpato della crudele repressione delle proteste. La critica accusò Deng di reprimere ogni forma di libertà politica che potesse minare la condotta delle sue riforme economiche. Il coinvolgimento di Deng nella repressione dimostrò che possedeva ancora solidi poteri [[Dittatura|dittatoriali]] e che non esitava a usarli. Per anni dopo la repressione della protesta, gli oppositori di Deng, concentrati principalmente attorno alle università, bruciarono e ruppero anonimamente piccole bottiglie di vetro come segno di disprezzo nei suoi confronti, soprattutto nell'anniversario delle proteste; la parola usata per le piccole bottiglie suona proprio come Xiaoping (小瓶) in cinese. La censura fu brutale negli anni successivi. Il caso più noto è quello di [[Dalù]], celebre conduttore della Radio di Shanghai che fu epurato per aver reso pubblico il fatto nel sesto anniversario della mattanza e ora rifugiato in Italia<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/esteri/20_giugno_01/dalu-fuga-cina-marche-punito-la-parola-tienanmen-03f07f02-a396-11ea-8193-03ffea7ed6db.shtml|titolo=Dalù in fuga dalla Cina alle Marche «Punito per la parola Tienanmen»|autore=Monica Ricci Sargentini|sito=Corriere della Sera|data=6 gennaio 2020|accesso=15 giugno 2020}}</ref>.
 
=== Riforme politiche ===
{{vedi anche|Storia della Repubblica Popolare Cinese#Riforme politiche}}
 
AdA [[Hong Kong]], la soppressione violenta delle proteste di Tienanmen del [[1989]] scatenò il timore che la Repubblica popolare cinese non avrebbe mantenuto le sue promesse riguardo al piano "[[Una Cina, due sistemi|Unun Paese, Duedue Sistemisistemi]]" nell'imminente passaggio di sovranità del [[1997]]. Una conseguenza di questo timore fu che il nuovo governatore di Hong Kong, [[Chris Patten]], tentò di espandere la franchigia del consiglio legislativo di Hong Kong, provocando attriti con il governo cinese. La fine delle proteste del 1989 incise sulla crescente sensazione di liberalizzazione politica che era ben vista alla fine degli anni '80, facendo accantonare molte delle riforme democratiche proposte durante il decennio. Sebbene si sia verificato un certo incremento nella libertà individuale a partire dal 1989, le discussioni riguardo a riforme strutturali nel governo e nella costituzione del PCC continuarono a essere un [[tabù]]<ref>[http://www.eilmensile.it/2012/03/31/cina-verso-la-riscrittura-di-tiananmen/ Cina, verso la riscrittura di Tiananmen] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120403000425/http://www.eilmensile.it/2012/03/31/cina-verso-la-riscrittura-di-tiananmen/ |data=3 aprile 2012 }} - Emergency - il mensile online.it</ref>.
 
Tuttavia, nonostante alcune aspettative e il fatto che durante le proteste del 1989 il governo cinese rischiasse di essere deposto e sostituito dal Movimento democratico, durante i primi anni del [[XXI secolo]] il PCC continuava ad avere il controllo assoluto del paese, e il movimento studentesco originatosi a Tienanmen si sgretolò completamente.
 
=== Impatto economico ===
Nei giorni immediatamente successivi alla fine delle proteste, l'ala conservatrice del PCC intendeva modificare alcune delle riforme di liberalizzazione del mercato intraprese come parte della [[Riforma economica cinese]]. Tuttavia, questi sforzi trovarono la dura resistenza dei governatori provinciali e vennero abbandonati completamente durante gli anni novanta a causa della caduta dell'URSS e del cosiddetto "viaggio al sud" di Deng Xiaoping, cioè le visite che il dirigente cinese fece nel 1993 nelle zone del sud dove erano state attuate le riforme economiche più ambiziose. Questo progetto fece da emblema per la cura delle riforme da parte del leader cinese, posto di fronte alle fazioni conservatrici che desideravano paralizzare o eliminare molte delle riforme.
 
La continuità della riforma economica provocò un'intensa crescita economica negli anni 1990, restituendo al governo una buona parte dell'appoggio che aveva perduto nel 1989 (anche perché nessuno dei dirigenti attuali del governo cinese si era astenuto dalla decisione di reprimere con la forza i manifestanti). Solo una delle figure prominenti del governo, l'ex primo ministro [[Wen Jiabao]], aveva aiutato Zhao Ziyang nei suoi incontri con i manifestanti. Jiabao riuscì comunque a sopravvivere politicamente al seguito delle manifestazioni, a differenza di Zhao che venne posto agli arresti.
Nei giorni immediatamente successivi alla fine delle proteste, l'ala conservatrice del PCC intendeva modificare alcune delle riforme di liberalizzazione del mercato intraprese come parte della Riforma economica cinese. Tuttavia, questi sforzi trovarono la dura resistenza dei governatori provinciali e vennero abbandonati completamente durante gli [[anni 1990|anni novanta]] a causa della caduta dell'URSS e del cosiddetto "viaggio al sud" di [[Deng Xiaoping]], cioè le visite che il dirigente cinese fece nel 1993 nelle zone del sud dove erano state attuate le riforme economiche più ambiziose. Questo progetto fece da emblema per la cura delle riforme da parte del leader cinese, posto di fronte alle fazioni conservatrici che desideravano paralizzare o eliminare molte delle riforme.
 
Anche se la battaglia di piazza Tienanmen fu persa, rimase un segnale forte di cui i dirigenti del PCC avrebbero tenuto conto in seguito; da allora, infatti, il potere si rese conto che se avesse voluto conservarsi in futuro, avrebbe dovuto portare la Cina sulla via della modernità. Fino ad allora il potere aveva potuto vivere tranquillo entro i confini della [[Grande Muraglia]], ma con l'avvento di mezzi di comunicazione globale questo non sarebbe più stato possibile, perché una fetta di popolazione che aveva accesso al mondo esterno rimaneva e sarebbe rimasta sempre più attratta dallo stile di vita occidentale, dai beni di consumo occidentali e dalla speranza di una vita "migliore".
La continuità della riforma economica provocò un'intensa crescita economica negli anni 1990, restituendo al governo una buona parte dell'appoggio che ebbe perduto nel 1989 (anche perché nessuno dei dirigenti attuali del governo cinese si astenne dalla decisione di reprimere con la forza i manifestanti). Solo una delle figure prominenti del governo, l'attuale primo ministro [[Wen Jiabao]], aiutò Zhao Ziyang nei suoi incontri con i manifestanti. Jiabao riuscì comunque a sopravvivere al seguito politico delle manifestazioni, a differenza di Zhao che venne posto agli arresti.
 
Dopo questo episodio, per tutti gli anni '90 la Cina ha intrapreso a tappe forzate la via del capitalismo attraverso uno sviluppo rapidissimo, supportato sia dai massicci investimenti statali, specialmente nei settori dell'energia e delle materie prime, sia dai crescenti investimenti da parte delle multinazionali di tutto il mondo, le quali vedevano e vedono tuttora nell'apertura del mercato cinese un immenso serbatoio di occasioni per produrre a basso costo e con estreme semplificazioni dal lato del mercato del lavoro. Tutto questo è avvenuto e avviene ancora con tassi di incremento del PIL compresi fra il 7 e il 10% e, ad oggi, la Cina è la seconda economia del mondo, avendo già superato Italia, Francia, Regno Unito, Germania e Giappone.
Anche se la battaglia di piazza Tienanmen fu persa, rimase un segnale forte di cui i dirigenti del PCC avrebbero tenuto conto in seguito; da allora, infatti, il potere si rese conto che se avesse voluto conservarsi in futuro, avrebbe dovuto portare la Cina sulla via della modernità. Fino ad allora il potere aveva potuto vivere tranquillo entro i confini della [[Grande Muraglia]], ma con l'avvento di [[Mass media|mezzi di comunicazione]] globale questo non sarebbe più stato possibile, perché una fetta di popolazione che aveva accesso al mondo esterno rimaneva e sarebbe rimasta sempre più attratta dallo stile di vita occidentale, dai beni di consumo occidentali e dalla speranza di una vita "migliore".
 
== Il bilancio delle vittime ==
Dopo questo episodio, per tutti gli [[anni 1990|anni novanta]] la Cina ha intrapreso a tappe forzate la via del [[capitalismo]] attraverso uno sviluppo rapidissimo, supportato sia dai massicci investimenti statali, specialmente nei settori dell'energia e delle materie prime, sia dai crescenti investimenti da parte delle [[multinazionali]] di tutto il mondo, le quali vedevano e vedono tuttora nell'apertura del mercato cinese un immenso serbatoio di occasioni per produrre a basso costo e con estreme semplificazioni dal lato del mercato del lavoro. Tutto questo è avvenuto e avviene ancora con tassi di incremento del PIL compresi fra il 7 e il 10% e, ad oggi, la Cina è la seconda economia del mondo, avendo già superato [[Italia]], [[Francia]], [[Regno Unito]], [[Germania]] e [[Giappone]].
[[File:Protesta contro strage Tien a Men.png|miniatura|Striscione di protesta contro la strage innalzato dagli studenti all'università di Bologna]]
La [[Croce Rossa]] cinese inizialmente riferì di 2600 morti e 30000 feriti, ma poi ritrattò. L'esagerazione delle stime iniziali in occidente derivò proprio dalle dichiarazioni della Croce Rossa cinese, che si era basata su informazioni non verificabili.<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.nytimes.com/1989/06/21/world/a-reassessment-of-how-many-died-in-the-military-crackdown-in-beijing.html|titolo=A Reassessment of How Many Died In the Military Crackdown in Beijing|urlarchivio=https://archive.is/6MLo}}</ref>
 
Chen Xitong, sindaco di Pechino, dichiarò che i morti civili sarebbero stati 200, con più di 3000 feriti, e che "diverse decine" di soldati sarebbero stati uccisi.<ref name=":0" /> [[Amnesty International]] ha stimato che i morti siano state alcune centinaia, circa 1000.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.amnesty.org/en/documents/document/?indexNumber=asa17%2f020%2f2004&language=en|titolo=China: 15 years after Tiananmen, calls for justice continue and the arrests go on|accesso=10 novembre 2020}}</ref>
Sebbene la protesta di piazza Tienanmen venga ricordata principalmente per il movimento studentesco pro-democratico e la carneficina perpetrata dallo stesso governo cinese, essa segna in realtà un punto di svolta nella storia economica e politica della Cina, poiché alla tragedia seguì non solo il passaggio (definitivo) all'[[economia di mercato]], ma anche il consolidamento dei poteri del PCC, che ha causato il crescente [[autoritarismo]] che assoggetta i cittadini cinesi e la continua differenziazione tra le [[classi sociali]]<ref>[http://www.monde-diplomatique.it/LeMonde-archivio/Aprile-2002/pagina.php?cosa=0204lm16.01.html&titolo=Dopo%20Tienanmen,%20il%20trionfo%20dell%27ordine%20neoliberale L'impero celeste aderisce alla wto - Dopo Tienanmen, il trionfo dell'ordine neoliberale] - Le Monde Diplomatique.it</ref>, creando un paese di "super ricchi" e di "super poveri" dominato dalla [[corruzione]] e dalla [[censura]].
 
Il [[The New York Times]] stima che ci siano state tra le 400 e le 500 vittime, sommando i dati delle morti registrate negli ospedali e i numeri ipotetici di corpi portati via dai manifestanti e non consegnati alle strutture ospedaliere.<ref name=":1" />
=== Influenza culturale ===
[[File:2009candlevigil1.jpg|thumb|Fiaccolata per il XX anniversario della protesta, [[Hong Kong]], [[2009]]]]
 
Nel 2011 i cablogrammi ottenuti da [[WikiLeaks]] hanno messo in dubbio che si sia verificata una vera e propria carneficina all'interno della piazza. Il ''Telegraph'' riporta infatti che secondo i dispacci fra le ambasciate occidentali furono esplosi solo sporadici colpi di armi da fuoco all'interno di piazza Tienanmen, al contrario di altre zone al di fuori del centro di Pechino. Nel 2009, James Miles, che all'epoca era il corrispondente della BBC a Pechino, ha dichiarato di aver "trasmesso un'impressione sbagliata" con i suoi report e che "non c'è stato alcun massacro in piazza Tienanmen". Il reporter ha dichiarato che quando l'esercito è entrato nella piazza, i manifestanti se ne sono andati dopo un accordo con le truppe.<ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/wikileaks/8555142/Wikileaks-no-bloodshed-inside-Tiananmen-Square-cables-claim.html|titolo=Wikileaks: no bloodshed inside Tiananmen Square, cables claim|sito=Telegraph.co.uk|accesso=5 giugno 2016}}</ref> Secondo la testimonianza diretta di un diplomatico cileno, inoltre, la maggior parte dei soldati entrati in piazza Tienanmen era dotata solo di armamenti antisommossa, come manganelli e mazze di legno.<ref>{{Cita pubblicazione|data=12 luglio 2017|titolo=Latin American Diplomat Eyewitness Account of June 3-4 Events on Tiananmen Square|editore=China Beijing|numero=89BEIJING18828_a|accesso=13 gennaio 2017|url=https://wikileaks.org/plusd/cables/89BEIJING18828_a.html}}</ref>
Numerose [[canzone (musica)|canzoni]] sono ispirate a questi fatti, tra cui ''Uno come noi'' dei [[I Nomadi|Nomadi]], ''Davide e Golia'' del [[Gen Rosso]], dedicate in particolare allo studente che fermò un'intera colonna di carri armati, ''Il vento'' dei [[Litfiba]] tratta dall'album ''Pirata'' del [[1989]], ''Città proibita'' dei [[Pooh]], dall'album ''[[Uomini soli]]'' del [[1990]] e ''Tiananmen'' dei Kalashnikov. Si dice anche che ''Blood Red'' degli [[Slayer]] (dal disco ''[[Seasons in the Abyss]]'' del [[1990]]) racconti le vicende di questa tragedia. ''Tieniamente'' di [[Claudio Baglioni]] è una canzone che fa parte dell'album ''[[Oltre (Claudio Baglioni)|Oltre]]'' del [[1990]]. Il testo è unicamente composto dalle parole ''Tienanmen'' e ''Tieni a mente''.
 
== Data tabù ==
[[Roger Waters]] (ex leader dei [[Pink Floyd]]) nel brano ''Watching tv'' incluso nell'album ''[[Amused to Death]]'' del [[1992]] racconta la storia di una studentessa uccisa nella strage di piazza Tienanmen. Il video del pezzo, inoltre, mostra le immagini reali della protesta e della repressione.
Si tratta di una data che ai cinesi è proibito commemorare. Fino al 2020 a Hong Kong si poteva ancora ricordare quell'evento. In seguito non più.<ref>Gianluca Modolo, ''Il giorno dell'amnesia obbligatoria. Cina, blindata piazza Tienanmen'', ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'', p. 17, 5 giugno 2024</ref>
 
Nel 2023, la polizia ha arrestato oltre 20 persone, tra cui l'attivista [[Alexandra Wong]], nel 34º anniversario della sanguinosa repressione di piazza Tiananmen per "violazione della pace". Nel 2024 la piazza era ancora chiusa. Arrestata a Hong Kong "Nonna Wong": reggeva un mazzo di fiori e gridava "Il popolo non dimenticherà".<ref>Gianluca Modulo, op. cit.</ref> A [[Taiwan]] l'evento è stato ricordato a [[Taipei]] con una manifestazione a cui hanno partecipato diverse centinaia di persone. Il presidente Lai Ching-ter ha dichiarato: "La memoria del 4 giugno non scomparirà nel torrente della storia".<ref>Gianluca Modulo, op.cit.</ref>
[[File:June 4 Memorial Museum.jpg|thumb|left|Il Museo Memoriale del 4 giugno di [[Hong Kong]], rimasto aperto dal 29 aprile al 10 giugno [[2012]].]]
Nell'album ''[[The Politics of Ecstasy (Nevermore)|The Politics of Ecstasy]]'', il secondo disco della band di Seattle [[Nevermore]], è presente una canzone intitolata ''The Tiananmen Man''. Nell'ultimo album dei [[System of a Down]] (''[[Hypnotize (album)|Hypnotize]]'') nella canzone ''Hypnotize'' c'è un chiaro riferimento ai giovani protestanti.
Altra canzone basata su quest'avvenimento è, appunto, ''Tien an men'' dei [[CCCP Fedeli alla linea]], contenuta nell'album ''Live in Punkow''.
 
== Influenza culturale ==
Un riferimento a questi fatti c'è anche nella prima versione della canzone ''Il vento'' dei [[Litfiba]] contenuta nell'album ''[[Pirata]]'' proprio del 1989. Nel video della canzone ''Refuse/Resist ''dall'album ''Chaos AD'' dei brasiliani [[Sepultura]] sono visibili alcune scene della protesta. Infine un riferimento agli eventi di piazza Tienanmen è presente nella brano "Democracy" di [[Leonard Cohen]], dall'album "The Future". Nel video del singolo del 2015 ''Freedom!'' di [[Pharrell Williams]] è rappresentata la protesta con delle immagini in [[stop motion]] riprodotte con il [[Lego]] (0:58).
[[File:2009candlevigil1.jpg|thumb|left|Fiaccolata per il XX anniversario della protesta, [[Hong Kong]], [[2009]]]]Diversi attivisti hanno onorato la memoria della protesta, tra cui [[Dalù]] e [[Nathan Law]], rifugiati politici brutalmente perseguitati dal regime<ref>{{Cita web|url=http://www.lucidamente.com/47394-cina-gli-oppositori-in-italia-gli-attivisti-dalu-e-nathan-law-e-il-cardinale-zen/|titolo=Cina, gli oppositori in Italia: gli attivisti Dalù e Nathan Law e il cardinale Zen|sito=LucidaMente|data=31 ottobre 2020|accesso=10 novembre 2020|dataarchivio=9 novembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201109200416/http://www.lucidamente.com/47394-cina-gli-oppositori-in-italia-gli-attivisti-dalu-e-nathan-law-e-il-cardinale-zen/|urlmorto=sì}}</ref>.
* Numerose opere di cantautori e gruppi musicali sono ispirate a questi fatti, tra cui ''Uno come noi'' dei [[I Nomadi|Nomadi]], ''Davide e Golia'' del [[Gen Rosso]], dedicate in particolare allo studente che fermò un'intera colonna di carri armati, la prima versione de ''Il vento'' dei [[Litfiba]] tratta dall'album ''Pirata'' del 1989, ''Città proibita'' dei [[Pooh]], dall'album ''[[Uomini soli]]'' del 1990 e ''Tiananmen'' dei ''[[Kalashnikov (gruppo musicale)|Kalashnikov]]''. ''Tieniamente'' di [[Claudio Baglioni]] è una canzone che fa parte dell'album ''[[Oltre (Claudio Baglioni)|Oltre]]'' del 1990; il testo è unicamente composto dalle parole ''Tienanmen'' e ''Tieni a mente''. Un'altra canzone che parla dell'evento contestualizzandolo nei confini temporali di quello che probabilmente è stato uno degli anni più significativi dello scorso secolo per la politica internazionale è [[1989 (Negrita)|1989]] del gruppo aretino dei [[Negrita]].
* [[Roger Waters]] (ex leader dei [[Pink Floyd]]) nel brano ''Watching tv'' incluso nell'album ''[[Amused to Death]]'' del 1992 racconta la storia di una studentessa uccisa nella strage di piazza Tienanmen. Il video del pezzo, inoltre, mostra le immagini reali della protesta e della repressione.
 
[[File:June 4 Memorial Museum.jpg|thumb|Il Museo Memoriale del 4 giugno di [[Hong Kong]], rimasto aperto dal 29 aprile al 10 giugno [[2012]].]]
L'episodio del ragazzo davanti ai carrarmati appare anche nel cartone ''[[I Griffin]]'', nel quale il ragazzo è con [[Peter Griffin]]. In una puntata de ''[[I Simpson]]'' in cui Homer e famiglia vanno in Cina, passano in piazza Tienanmen dove c'è un [[monumento]] con una targa con su scritto: "in questa piazza nel 1989 non accadde nulla". È un chiaro riferimento [[Ironia|ironico]] al massacro e alla massiccia censura esercitata dal governo cinese per impedire la sua promulgazione da parte dei media internazionali.
 
* Nell'album ''[[The Politics of Ecstasy (Nevermore)|The Politics of Ecstasy]]'', il secondo disco della band di Seattle [[Nevermore (gruppo musicale)|Nevermore]], è presente una canzone intitolata ''The Tiananmen Man''. Nel singolo ''[[Hypnotize (singolo System of a Down)|Hypnotize]]'' dei [[System of a Down]] c'è un chiaro riferimento ai giovani protestanti. Altra canzone basata su quest'avvenimento è, appunto, ''Tien an men'' dei [[CCCP Fedeli alla linea]], contenuta nell'album ''Live in Punkow''.
Una delle immagini [[Arte|artistiche]], oltre alla ''Dea della Democrazia'', più emblematiche della protesta e della conseguente strage di Tienanmen è sicuramente il [[Pittura|dipinto]] ''L'esecuzione'', di [[Yue Minjun]], tra l'altro emblema del movimento artistico cinese definito come "[[realismo cinico]]". Nel quadro sono raffigurati due gruppi di uomini, per aspetto identici a Minjun, che sorridono ampiamente; gli uomini del primo gruppo sono in mutande, mentre quelli del secondo sono vestiti con abiti d'ufficio e fanno finta di imbracciare dei fucili e di puntarli contro il primo gruppo<ref>{{en}} [http://art-for-a-change.com/blog/2007/11/yue-minjun-execution.html Yue Minjun: Execution] - Art For A Change.com</ref>.
* Un riferimento a questi fatti c'è anche nella prima versione della canzone ''Il vento'' dei [[Litfiba]] contenuta nell'album ''[[Pirata]]'' proprio del 1989. Nel video della canzone ''Refuse/Resist ''dall'album ''Chaos AD'' dei brasiliani [[Sepultura]] sono visibili alcune scene della protesta. Infine un riferimento agli eventi di piazza Tienanmen è presente nel brano ''Democracy'' di [[Leonard Cohen]], dall'album ''[[The Future]]''. Nel video del singolo del 2015 ''Freedom!'' di [[Pharrell Williams]] è rappresentata la protesta con delle immagini in [[stop motion]] riprodotte con il [[LEGO]] (0:58).
 
* L'episodio del ragazzo davanti ai carri armati appare anche nel cartone ''[[I Griffin]]'', nel quale il ragazzo è con [[Peter Griffin]]. In una puntata dei ''[[I Simpson|Simpson]]'' in cui Homer e famiglia vanno in Cina, passano in piazza Tienanmen dove c'è un monumento con una targa riportante: "in questa piazza nel 1989 non accadde nulla". È un chiaro riferimento ironico al massacro e alla massiccia censura esercitata dal governo cinese per impedire la sua promulgazione da parte dei media internazionali.
=== Lista delle vittime note ===
* Una delle immagini artistiche, oltre alla Dea della Democrazia, più emblematiche della protesta e della conseguente strage di Tienanmen è sicuramente il dipinto ''L'esecuzione'', di [[Yue Minjun]], tra l'altro emblema del movimento artistico cinese definito come "[[realismo cinico]]". Nel quadro sono raffigurati due gruppi di uomini, per aspetto identici a Minjun, che sorridono ampiamente; gli uomini del primo gruppo sono in mutande, mentre quelli del secondo sono vestiti con abiti d'ufficio e fanno finta di imbracciare dei fucili e di puntarli contro il primo gruppo.<ref>{{en}}[http://art-for-a-change.com/blog/2007/11/yue-minjun-execution.html Yue Minjun: Execution] - Art For A Change.com</ref>
Di seguito è riportato l'elenco delle persone (delle quali siamo a conoscenza) che sono rimaste uccise durante la protesta di piazza Tienanmen<ref>{{en}} [http://www.realcourage.org/2012/06/tiananmen/ Communist China – We Remember the Tiananmen Square Massacre] - Responsible for Equality And Liberty (R.E.A.L.) - realcourage.com</ref>.
 
{{div col}}
* An Ji
* Bai Jing Chuan
* Bao Xiu Dong
* Ben Yun Hai
* Bian Zong Xu
* Cao Zhen Ping
* Chen Lai Shun
* Chen Sen Lin
* Chen Zhong Jie
* Chen Zi Qi
* Cheng Ren Xing
* Cui Lin Feng
* Dai Jin Ping
* Dai Wei
* Dong Lin
* Dong Xiao Jun
* Du Guang Xue
* Du Yan Ying
* Duan Chang Long
* Gao Yuan
* Gong Ji Fang
* Guo Chun Min
* Guo An Min
* Han Jun You
* Han Qiu
* Han Zi Quan
* Hao Zhi Jing
* He Guo
* He Jie
* He Shi Tai
* He An Bin
* Hu Xing Yun
* Huang Pei Pu
* Huang Tao
* Huang Xin Hua
* Jiang Jia Xing
* Jiang Jie Lian
* Kou Xia
* Kuang Min
* Lai Bi
* Lei Guang Tai
* Li Chang Sheng
* Li Chun
* Li De Zhi
* Li Hao Cheng
* Li Hui
* Li Li
* Li Meng
* Li Ping
* Li Shu Zhen
* Li Tie Gang
* Li Zhen Ying
* Li Hui Quan
* Liang Bao Xing
* Lin Ren Fu
* Lin Tao
* Liu Chun Yong
* Liu Feng Gen
* Liu Hong
* Liu Hong Tɑo
* Liu Jian Guo
* Liu Jin Hua
* Liu Jing Sheng
* Liu Jun He
* Liu Qiang
* Liu Yan Sheng
* Liu Zhan Min
* Lu Chun Lin
* Lu Xiao Jun
* Lu Jian Guo
* Lu Peng
* Luan Yi Wei
* Luo Wei
* Ma Chene Fen
* Ma Jian Wu
* Mu Gui Lan
* Nan Hua Tong
* Ni Shi Lian
* Peng Jun
* Pu Chang Kui
* Qi Li
* Qi Wen
* Qian Hui
* Qian Jin
* Ren Jian Min
* Ren Wen Lian
* Shi Hai Wen
* Shi Yan
* Song Bao Sheng
* Song Xiao Ming
* Su Jin Jian
* Su Sheng Ji
* Su Xin
* Sun Hui
* Sun Tie
* Sun Xiao Feng
* Sun Yan Chang
* Tao Mao Xian
* Tao Zhi Gan
* Tian Dao Min
* Wang Chao
* Wang Dong Xi
* Wang Fang
* Wang Gang
* Wang Hong Qi
* Wang Jian Ping
* Wang Jun Jing
* Wang Nan
* Wang Pei Wen
* Wang Qing Zeng
* Wang Tie Jun
* Wang Wei Ping
* Wang Wen Ming
* Wang Yao He
* Wang Yi Fei
* Wang Ying
* Wang Zheng Sheng
* Wang Zhi Ying
* Wei Wu Min
* Wen Jie
* Wu Guo Feng
* Wu Xiang Dong
* Xi Gui Ru
* Xia Zhi Lei
* Xiao Bo
* Xiao Jie
* Xie Jing Suo
* Xiong Zhi Ming
* Xu Jian Ping
* Yan Wen
* Yang Han Lei
* Yang Ming Hu
* Yang Ru Ting
* Yang Yan Sheng
* Yang Zhen Jiang
* Yang Zi Ping
* Ye Wei Hang
* Yin Shun Qing
* Yin Jing
* Yu Di
* Yuan Li
* Yuan Min Yu
* Zha Ai Guo
* Zhai Shun
* Zhang Fu Yuan
* Zhang Jia Mei
* Zhang Jian
* Zhang Jin
* Zhang Lin
* Zhang Luo Hong
* Zhang Ru Ning
* Zhang Wei Hua
* Zhang Xiang Hong
* Zhao De Jiang
* Zhao Long
* Zhao Tian Chou
* Zheng Chun Fu
* Zhonq Jun Jun
* Zhong Qinq
* Zhong Gui Qing
* Zhou De Bao
* Zhou De Ping
* Zhou Xin Ming
* Zhou Yong Qi
* Zhou Yu Zhen
* Zhuang Jie Sheng
* Zou Bing
* Zou Zuo Wu
{{div col end}}
 
== Note ==
{{<references}}/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Robin Munro|autore2=Mickey Spiegel|autore3=Asia Watch Committee|titolo=Detained in China and Tibet: a directory of political and religious prisoners|url=https://archive.org/details/detainedinchinat0000unse|editore=Human Rights Watch|anno=1994|isbn=978-1-56432-105-3|lingua=en}}
* Marie-Claire Bergère, ''La Repubblica popolare cinese (1949-1999)'' - il Mulino 2000 - ISBN 88-15-07411-2
* {{Cita libro|autore=Zhang Liang|titolo=June Fourth: The True Story, Tian'anmen Papers/Zhongguo Liusi Zhenxiang Volumes 1–2 (Chinese edition)|anno=2001|url=https://archive.org/details/zhongguoliusizhe0000zhan|isbn=962-8744-36-4|lingua=en}}
* Andrew J. Nathan, ''The Tiananmen Papers'' ([http://www.resetdoc.org/story/00000001372 articolo su ResetDOC.org])
* {{Cita libro|autore=Jan Wong|titolo=Red China Blues: My Long March from Mao to Now|editore=Doubleday|anno=1997|isbn=0-385-48232-9|lingua=en}}
* {{en}} ''Detained in China and Tibet: a directory of political and religious prisoners'', Robin Munro, Mickey Spiegel, Asia Watch Committee, 1994. ISBN 978-1-56432-105-3.
* {{Cita libro|autore=Marie-Claire Bergère|titolo=La Repubblica popolare cinese (1949-1999)|editore=il Mulino|anno=2000|isbn=88-15-07411-2}}
* {{en}} ''June Fourth: The True Story, Tian'anmen Papers/Zhongguo Liusi Zhenxiang Volumes 1–2 (Chinese edition)'', Zhang Liang, ISBN 962-8744-36-4.
* {{Cita libro|autore=Liang Zhang|autore2=Andrew J. Nathan|autore3=Perry Link|titolo=The Tiananmen Papers|url=https://archive.org/details/tiananmenpapers00zhan|volume=80|numero=1|editore=PublicAffairs|città=New York|anno=2001|isbn=1-58648-012-X|lingua=en}}
* {{en}} ''Red China Blues: My Long March from Mao to Now'', Jan Wong, Doubleday, 1997, trade paperback, 416 pages, ISBN 0-385-48232-9 (Contains, besides extensive autobiographical material, an eyewitness account of the Tiananmen crackdown and the basis for an estimate of the number of casualties.)
* {{Cita libro|autore=Louisa Lim|titolo=The People's Republic of Amnesia: Tiananmen Revisited|url=https://books.google.com/books?id=MXVYAwAAQBAJ|anno=2014|editore=Oxford University Press|isbn=978-0199347704|lingua=en|accesso=6 aprile 2024|cid=lim2014}}
* {{en}} ''The Tiananmen Papers, The Chinese Leadership's Decision to Use Force Against their Own People—In their Own Words'', Compiled by Zhang Liang, Edited by [[Andrew J. Nathan]] and [[Perry Link]], with an afterword by [[Orville Schell]], PublicAffairs, New York, 2001, hardback, 514 pages, ISBN 1-58648-012-X An extensive review and synopsis of ''The Tiananmen'' papers in the journal [[Foreign Affairs (rivista)|Foreign Affairs]] may be found at [http://www.foreignaffairs.org/20010101faessay4257-p0/andrew-j-nathan/the-tiananmen-papers.html Review and synopsis in the journal ''Foreign Affairs''].
 
==Voci correlate==
* [[Charta 08]]
* [[Dalù]]
* [[Dea della Democrazia]]
* [[Dissidenti della Repubblica popolare cinese]]
* [[Guerra fredda]]
* [[Hu Yaobang]]
* [[Madri di Tienanmen]]
* [[Movimento democratico cinese]]
* [[Otto anziani del Partito Comunista Cinese]]
* [[Piazza Tienanmen]]
* [[Quinta modernizzazione]]
* [[Rivoltoso sconosciuto]]
* [[Rivoluzioni del 1989]]
* [[Wang Dan]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|preposizione=sulla}}
{{interprogetto/notizia|Hong Kong, polizia vieta la commemorazione per le proteste di piazza Tienanmen|3 giugno 2020}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{en}} [httphttps://www.youtube.com/watch?v=KQY0J_x89s4&feature=fvst Inside China - June 4th Tiananmen Square Massacre Part 1] - NTDTV
* {{en}} [httphttps://www.youtube.com/watch?v=AyEeWHoDyLI&feature=relmfu Inside China - June 4th Tiananmen Square Massacre Part 2] - NTDTV
* [http://www.youreporter.it/video_Tien_An_Men_4_Giugno_1989_20_anni_dopo_1 Video Tien An Men 4 giugno 1989, 20 anni dopo] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121101031357/http://www.youreporter.it/video_Tien_An_Men_4_Giugno_1989_20_anni_dopo_1 |data=1 novembre 2012 }} - YouReporter.it
* [http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/esteri/tienanmen-20-anni/tienanmen-20-anni/tienanmen-20-anni.html Tienanmen venti anni dopo - Le ali spezzate del sogno cinese] - la Repubblica.it
* [{{Collegamento interrotto|1=http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=165902 Anniversario piazza Tienanmen: decine di arresti in Cina]}} - Rainews24.it
* [{{Cita news|url=http://www.lastampa.it/2011/06/04/esteri/tienanmen-anni-dopo-pechino-ha-ancora-paura-h4UGlPnZm8zvPLDqvvPvhK/indexpagina.html |titolo=Tienanmen, 22 anni dopo Pechino ha ancora paura] - |pubblicazione=La Stampa|data=4 giugno 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150519223033/http://www.lastampa.it/2011/06/04/esteri/tienanmen-anni-dopo-pechino-ha-ancora-paura-h4UGlPnZm8zvPLDqvvPvhK/pagina.html}}
* [http://www.ilpost.it/2012/06/04/anniversario-massacro-piazza-tiananmen/ Piazza Tiananmen, oggi] - Il Post.it
* [http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Tienanmen-23-anni-dopo-verita-su-massacro-Cina-respinge-appello-Usa_313372447333.html Tienanmen, 23 anni dopo "Ora verità sul massacro" Cina respinge l'appello Usa] - Adnkronos.com
* [https://web.archive.org/web/20120903053257/http://www.amnesty.it/news/tiananmen-23-anni-dopo-non-dimentichiamo Tiananmen, 23 anni dopo: non dimentichiamo!] - Amnesty International
* [https://web.archive.org/web/20130801115548/http://www.lettera43.it/attualita/tienanmen-suicida-padre-di-una-vittima_4367552467.htm Tienanmen, suicida padre di una vittima - Chiedeva giustizia al governo ogni 4 giugno, giorno dell'anniversario.] - Lettera 43.it
* [https://web.archive.org/web/20130801120240/http://www.lettera43.it/politica/pechino-spazi-d-opinione_4367568852.htm Pechino, spazi d'opinione - A poco più di due settimane dall'inizio del congresso del Partito comunista si torna a parlare di libertà di pensiero.] - Lettera 43.it
* [http://www.asianews.it/notizie-it/Bao-Tong-boccia-Wen-Jiabao:-&quotHa-tradito-tutti%22-25341.html Bao Tong boccia Wen Jiabao: “Ha tradito tutti”] - Asia News.it
* [http://www.asianews.it/notizie-it/Le-memorie-di-Zhao-Ziyang-rivelano-fatti-%E2%80%9Csegreti%E2%80%9D-del-massacro-di-Tiananmen-15256.html Le memorie di Zhao Ziyang rivelano fatti “segreti” del massacro di Tiananmen] - Asia News.it
Riga 452 ⟶ 290:
* {{en}} [http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/3757433.stm Testimoniando Tiananmen: Falliscono i negoziati degli Studenti] - BBC interview
* {{en}} [http://news.bbc.co.uk/2/shared/spl/hi/asia_pac/02/china_party_congress/china_ruling_party/key_people_events/html/tiananmen_square.stm All'interno del partito dominante della Cina] - BBC News
* {{en}} [http://www.rfi.fr/actuen/articles/113/article_3781.asp Registrazioni segrete fanno risorgere il criticismo del Primo Ministro cinese sulla repressione di Tiananmen] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20201115142930/http://www.rfi.fr/actuen/articles/113/article_3781.asp |data=15 novembre 2020 }} - Radio France Internationale
* {{en}} [http://www.pbs.org/wgbh/pages/frontline/tankman/ "Il Rivoltoso Sconosciuto"], 2006 documentario PBS
* {{en}} [http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/3775907.stm "Testimoniando Tiananmen: Sgombro della piazza" con appunti di un testimone oculare di Tiananmen] - BBC News
* {{cita web|httphttps://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB16/documents/index.html|Piazza Tiananmen, 1989 ''La Storia Declassificata''|lingua=en}}
* {{fr}} [httphttps://www.rts.ch/archives/dossiers/3478295-tiananmen-1989-la-fin-des-illusions-democratiques-en-chine.html Dossier e Video Clip su Tiananmen] - rts.ch - Radio Télévision Suisse
* {{en}} [httphttps://www.nytimes.com/1989/05/27/world/upheaval-china-chinese-hard-liner-tightens-grip-attacks-his-rival-multiply.html UPHEAVAL IN CHINA; Chinese Hard-Liner Tightens Grip As Attacks on His Rival Multiply] - The New York Times.com
* {{en}} [http://www.realcourage.org/2012/06/tiananmen/ Communist China - We Remember the Tiananmen Square Massacre] - Responsible for Equality And Liberty (R.E.A.L.) - realcourage.com
* {{en}} [http://www.guardian.co.uk/world/2012/apr/07/chinese-democracy-fang-lizhi-dies Chinese democracy activist Fang Lizhi dies in US] - The Guardian.co.uk
* {{Cita web|url=http://www.foreignaffairs.org/20010101faessay4257-p0/andrew-j-nathan/the-tiananmen-papers.html|titolo=The Tiananmen Papers - Andrew J. Nathan|pubblicazione=Foreign Affairs|data=gennaio-febbraio 2001|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20040706113745/http://www.foreignaffairs.org/20010101faessay4257-p0/andrew-j-nathan/the-tiananmen-papers.html|lingua=en}}
 
* {{Cita web|url=https://www.resetdoc.org/story/the-consequences-of-tiananmen/|titolo=The consequences of Tiananmen - Andrew J. Nathan talks to Maria Elena Viggiano|editore=Reset Dialogues|data=3 giugno 2009|accesso=6 aprile 2023|lingua=en}}
== Voci correlate ==
{{MultiCol}}
* [[Anticomunismo]]
* [[Charta 08]]
* [[Critiche al comunismo]]
* [[Dea della Democrazia]]
* [[Diritti umani]]
* [[Dissidenti della Repubblica popolare cinese]]
* [[Grande rivoluzione culturale]]
* ''[[Il libro nero del comunismo]]''
* [[Prigioni e centri di detenzione nella Repubblica Popolare Cinese]]
* [[Madri di Tiananmen]]
{{ColBreak}}
* [[Massacro di Sharpeville]]
* [[Massacro di Tlatelolco]]
* [[Movimento del 4 maggio 1919]]
* [[Primavera di Pechino]]
* [[Primavera di Praga]]
* [[Primavera nera]]
* [[Proteste anti-africane di Nanchino]]
* [[Rivoltoso Sconosciuto]]
* [[Rivoluzioni del 1989|Rivoluzioni del 1989 (''Autunno delle Nazioni'')]]
* [[Sciopero della fame]]
* [[Storia del Tibet]]
{{EndMultiCol}}
 
== Altri progetti ==
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[[Categoria:Vittime di dittature comuniste| ]]
[[Categoria:Storia di Pechino]]