Beppe Gabbiani: differenze tra le versioni

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{{Sportivo
|Nome = Beppe Gabbiani
|NomeCompleto = Giuseppe Gabbiani
|Immagine = Beppe Gabbiani crop.jpg
|Sesso = M
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}}
{{Bio
|Nome = Giuseppe Dante
|Cognome = Gabbiani
|PostCognomeSoprannome = detto ''Beppe''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Piacenza
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Attività = pilota automobilistico
|Nazionalità = italiano
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== La carriera ==
Dopo un'egregia carriera nei [[kart]] iniziata nel [[1971]] (vince due titoli italiani, un titolo europeo a squadre senza però vincere nessuna prova e mai gare internazionali) passa alla [[Formula Italia]] e poi alla [[Formula 3]] Europea, dove vince all'esordio in Francia. Dopo aver ottenuto un quarto posto in questa categoria passa alla più competitiva [[Formula 2]] con il ''[[Trivellato (azienda)|Trivellato]] Racing Team''. La [[Surtees]], a seguito dell'incidente occorso a [[Vittorio Brambilla]] nelle prime fasi del [[Gran Premio d'Italia]] del [[Campionato mondiale di Formula 1 1978|1978]], decide di affidargli la vettura per gli ultimi due Gran Premi<ref>{{cita web |url=http://www.f1web.it/?p=12753|titolo=Intervista a Beppe Gabbiani: cavallo pazzo nell'epoca dei matti|editore=F1WEB.it|accesso=23 giugno 2012 }}</ref>. Gabbiani però non riuscirà a qualificarsi.
 
Nel 1979 continua in Formula 2 con il team [[March Engineering|March]] ufficiale, ma in subordine rispetto alla prima guida [[Marc Surer]]. Ciò nonostante riesce ad ottenere diversi buoni piazzamenti. Il suo rifiuto di cedere la posizione a Surer in un paio di gare gli costano però il posto alla March a fine anno. Sempre nel 1979 si iscrive anche al [[Gran Premio Dino Ferrari]] di Imola, non valido come prova del Mondiale F1, con una [[Shadow]], ma non vi prenderà parte perché è vittima di un raggiro da parte del proprietario del team, Don Nichols: la partecipazione era stata finanziata dal padre Dante, ma durante le prove rompe il motore e la squadra si rifiuta di sostituirglielo se non viene versata una somma supplementare. Gabbiani decide di lasciare l'autodromo.
La [[Surtees]], a seguito dell'incidente occorso a [[Vittorio Brambilla]] nelle prime fasi del [[Gran Premio d'Italia]] del [[Campionato mondiale di Formula 1 1978|1978]], decide di affidargli la vettura per gli ultimi due Gran Premi<ref>{{cita web |url=http://www.f1web.it/?p=12753|titolo=Intervista a Beppe Gabbiani: cavallo pazzo nell'epoca dei matti|editore=F1WEB.it|accesso=23 giugno 2012 }}</ref>. Gabbiani però non riuscirà a qualificarsi.<br />
Nel 1979 continua in Formula 2 con il team [[March]] ufficiale, ma in subordine rispetto alla prima guida [[Marc Surer]]. Ciò nonostante riesce ad ottenere diversi buoni piazzamenti. Il suo rifiuto di cedere la posizione a Surer in un paio di gare gli costano però il posto alla March a fine anno. Sempre nel 1979 si iscrive anche al [[Gran Premio Dino Ferrari]] di Imola, non valido come prova del Mondiale F1, con una [[Shadow]], ma non vi prenderà parte perché è vittima di un raggiro da parte del proprietario del team, Don Nichols: la partecipazione era stata finanziata dal padre Dante, ma durante le prove rompe il motore e la squadra si rifiuta di sostituirglielo se non viene versata una somma supplementare. Gabbiani decide di lasciare l'autodromo.
 
Nel 1980 cominciò a correre nelle gare di durata più prestigiose, pilotando anche vetture ufficiali [[Lancia (automobilismo)|Lancia]] e in tre occasione nel [[campionato ProCar]], monomarca della [[BMW]] che allora si svolgeva nei week end dei gran premi di Formula 1 e che vedeva al via, oltre agli iscritti regolari, anche i sei migliori piazzati delle qualifiche della Formula 1. Non a caso il campione del 1979 fu [[Niki Lauda]] con [[BMW M1]] del team Project 4 di [[Ron Dennis]]. A metà 1980, complice l'incidente mortale di Hoettinger ad Hockenheim, fu assunto dal Team Maurer di F2. Con la vettura del team tedesco sfiorò la vittoria a Pergusa. Ottenne poi solo un sesto posto a Zandvoort, ma la sua annata fu giudicata positiva e nel [[Campionato mondiale di Formula 1 1981|1981]] l'[[Osella Corse|Osella]] lo richiamò in [[Formula 1]]. I rapporti con Osella ben presto si deteriorarono e anche a causa dell'impossibilità di ottenere gomme da qualifica decenti (che spettavano invece per contratto al suo compagno di squadra Jarier),<ref>{{Cita news|autore=Mario Donnini|titolo=Fattorie Osella|pubblicazione=[[Autosprint]]|giorno=25|mese=08|anno=2009|pagina=38}}</ref> per ben 12 volte non poté qualificarsi e nei tre Gran Premi corsi non arrivò mai alla fine.
 
I rapporti con Osella ben presto si deteriorarono e anche a causa dell'impossibilità di ottenere gomme da qualifica decenti (che spettavano invece per contratto al suo compagno di squadra Jarier),<ref>{{Cita news|autore=Mario Donnini|titolo=Fattorie Osella|pubblicazione=[[Autosprint]]|giorno=25|mese=08|anno=2009|pagina=38}}</ref> per ben 12 volte non poté qualificarsi e nei tre Gran Premi corsi non arrivò mai alla fine. Ritornato in Formula 2 sempre con il team Maurer, nel 1982 ebbe un'annata appena decente. Nel 1983 invece, al volante della March-BMW dominò la prima parte del campionato con 4 vittorie, (fra cui una leggendaria al [[Nürburgring Nordschleife]], dopo un'aspra lotta con [[Alessandro Nannini]] finita all'ultima curva). Nella seconda parte del campionato però dovette piegarsi allo strapotere delle Ralt-Honda di Palmer e Thackwell. Dalla stagione successiva in poi si concentrò sui campionati Sport e Turismo con un paio di fugaci apparizioni in F.2 e in [[Formula 3000]].
 
Nella seconda parte del campionato però dovette piegarsi allo strapotere delle Ralt-Honda di Palmer e Thackwell. Dalla stagione successiva in poi si concentrò sui campionati Sport e Turismo con un paio di fugaci apparizioni in F.2 e in [[Formula 3000]]. Negli anni 2000 partecipò varie volte alla [[24 Ore di Le Mans]], sia con il team Creation che con la Dome. Nel 2004 partecipò al [[campionato FIA GT]] con la Lamborghini del team francese DAMS. Nel 2009 in coppia con Piero Necchi, alla guida di una [[BMW M3 E92]], corse nel C.I.T.E., il campionato italiano turismo endurance, risultando fra i protagonisti. Nel 2011 partecipò alla Lotus Cup Italia.
 
Nel 2009 in coppia con Piero Necchi, alla guida di una [[BMW M3 E92]], corse nel C.I.T.E., il campionato italiano turismo endurance, risultando fra i protagonisti.
 
Nel 2011 partecipò alla Lotus Cup Italia.
 
== Risultati F1 ==
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{{RisF1|Ritiro=1981|Anno=1981|Scuderia=[[Osella Corse|Osella]]|Vettura=[[Osella FA1FA1B|FA1/BFA1B]]|1R=Rit|2R=NQ|3R=NQ|4R=Rit|5R=Rit|6R=NQ|7R=NQ|8R=NQ|9R=NQ|10R=NQ|11R=NQ|12R=NQ|13R=NQ|14R=NQ|15R=NQ|Punti=0|LEG=1}}
 
== Note ==
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{SitoCollegamenti ufficialeesterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Piloti di Formula 1 italiani]]