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{{Avvisounicode}}
{{Nota disambigua}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Lodi
|Panorama = Piazza duomodella Vittoria lodiLodi.jpg
|Didascalia = [[Piazza della Vittoria (Lodi)|Piazza della Vittoria]]
|Voce bandiera = Stemma di Lodi#Bandiera
|Bandiera=Flag of Lodi.svg
|Voce bandierastemma = Stemma di Lodi
|Stato = ITA
|Stemma=Lodi-Stemma2.png
|Grado amministrativo = 3
|Voce stemma=Stemma di Lodi
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Stato=ITA
|Divisione amm grado 2 = Lodi
|Grado amministrativo=3
|Amministratore locale = [[Andrea Furegato]]
|Divisione amm grado 1=Lombardia
|Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Divisione amm grado 2=Lodi
|Data elezione = 15-6-2022<ref>{{cita news|autore=Rossella Mungiello|titolo=La proclamazione a palazzo Broletto, Furegato indossa la fascia tricolore|pubblicazione=[[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]]|giorno=16|mese=giugno|anno=2022|p=3}}</ref>
|Amministratore locale=Mariano Savastano <small>in qualità di [[commissario prefettizio]]</small>
|Sottodivisioni = [[Fontana (Lodi)|Fontana]], [[Olmo (Lodi)|Olmo]], [[Riolo (Lodi)|Riolo]], [[San Grato (Lodi)|San Grato]]
|Partito=
|Divisioni confinanti = [[Boffalora d'Adda]], [[Cornegliano Laudense]], [[Corte Palasio]], [[Dovera]] ([[Provincia di Cremona|CR]]), [[Lodi Vecchio]], [[Montanaso Lombardo]], [[Pieve Fissiraga]], [[San Martino in Strada]], [[Tavazzano con Villavesco]]
|Data elezione=22 agosto 2016<ref>{{cita news|autore=Greta Boni|titolo=Scelto il commissario di palazzo Broletto, è Mariano Savastano|pubblicazione=[[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]]|giorno=23|mese=agosto|anno=2016|pagina=8}}</ref>
|Zona sismica = 3
|Data istituzione=
|Gradi giorno = 2592
|Latitudine gradi=
|Nome abitanti = lodigiani o laudensi
|Latitudine minuti=
|Patrono = [[Bassiano di Lodi|san Bassiano]]
|Latitudine secondi=
|Festivo = 19 gennaio
|Latitudine NS=
|Mappa = Map of comune of Lodi (province of Lodi, region Lombardy, Italy).svg
|Longitudine gradi=
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Lodi nell'omonima provincia
|Longitudine minuti=
|Longitudine secondi=
|Longitudine EW=
|Altitudine=
|Superficie=41.38
|Note superficie=
|Abitanti=44945
|Note abitanti=
|Aggiornamento abitanti=1º gennaio 2016
|Sottodivisioni=Fontana, Olmo, Riolo, [[San Grato (Lodi)|San Grato]]
|Divisioni confinanti=[[Boffalora d'Adda]], [[Cornegliano Laudense]], [[Corte Palasio]], [[Dovera]] ([[Provincia di Cremona|CR]]), [[Lodi Vecchio]], [[Montanaso Lombardo]], [[Pieve Fissiraga]], [[San Martino in Strada]], [[Tavazzano con Villavesco]]
|Prefisso=[[0371]]
|Targa=LO
|Zona sismica=3
|Gradi giorno=2592
|Diffusività=
|Nome abitanti=lodigiani o laudensi
|Patrono=[[Bassiano di Lodi|san Bassiano]]
|Festivo=19 gennaio
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Lodi (province of Lodi, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Lodi nell'omonima provincia
}}
'''Lodi''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[ˈlɔːdi]|it}}<ref>{{cita web | titolo = Lodi | url = http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=45474&r=71540 | accesso =27 23 maggio 2015novembre 2023| editore = [[RAI]] – [[Dizionario d'ortografia e di pronunzia]]|dataarchivio=15 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200915232726/http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=45474&r=71540|urlmorto=sì}}</ref>, {{Link audio|It-Lodi.ogg|<small>pronuncia</small>}}; ''Lòd'' in [[dialetto lodigiano]]<ref>{{cita|Pezzini|voce «Lòd».|dialetto}}.</ref> in [[dialetto lodigiano]]) è un [[comuniComune d'(Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:44945Popolazione|ITA}} abitanti<ref>{{cita web | titolo name="template Bilanciodivisione demografico:amministrativa-abitanti" popolazione residente al 1º gennaio 2016 | http://demo.istat.it/pop2016/index.html| data = 10 giugno 2016 | accesso = 17 giugno 2016 | editore = [[Istituto nazionale di statistica]]}}</ref>, [[capoluogo]] della dell'[[provincia di Lodi|omonima provincia]] in omonima[[Lombardia]]<ref>{{Cita legge italiana|tipo=DLGS|anno=1992|mese=03|giorno=06|numero=251|articolo=1}}.</ref> in [[Lombardia]].
 
La città fu fondata il 3 agosto [[1158]] da [[Federico Barbarossa]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 30-31.|agebassi}}.</ref>, in seguito alla distruzione dell'antico borgo di ''Laus Pompeia'', già ''[[Municipio (storia romana)|municipium]]'' [[Storia romana|romano]], [[Diocesi|sede vescovile]] e [[Comuneetà medievalecomunale|libero comune]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 17-26.|agebassi}}.</ref>. Durante il [[Rinascimento italiano|Rinascimento]] conobbe un periodo di grande splendore artistico e culturale, dopo aver ospitato nel [[1454]] la firma dello storico trattato trafra gli [[Antichi Stati italiani|Stati preunitari italiani]] noto come [[pace di Lodi]]<ref name="agebassi55e59">{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 55-59.|agebassi}}.</ref>.
 
Nel [[XXI secolo]], la città è un importante nodo stradale e centro industriale nei settori della [[cosmetico|cosmesi]], dell'[[artigianato]] e della produzione [[latte|lattiero]]-[[formaggio|casearia]]<ref name="garzanti">{{cita|Dossi|voce «Lodi».|garzanti}}.</ref>. È inoltre il punto di riferimento di un territorio prevalentemente votato all'[[agricoltura]] e all'[[allevamento]]: in virtù di tale peculiarità, Lodi è stata scelta come sede della [[facoltà universitaria|facoltà]] di [[medicina veterinaria]] dell'[[Università degli Studi di Milano]]<ref>{{cita web|titolo=Medicina veterinaria|url=https://www.unimi.it/it/corsi/facolta-e-scuole/medicina-veterinaria|accesso=28 ottobre 2020|editore=[[Università degli Studi di Milano]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200810093126/https://www.unimi.it/it/corsi/facolta-e-scuole/medicina-veterinaria|urlmorto=no}}</ref> nonché del [[Parco Tecnologico Padano]]<ref>{{cita web | titolo = Perché a Lodi| url = http://www.tecnoparco.org/index.php?option=com_content&view=article&id=56&Itemid=61&lang=it | accesso =8 30 aprile 2016ottobre 2020| editore = [[Parco Tecnologico Padano]] | urlarchivio = httphttps://web.archive.org/web/20150403160720/http://www.tecnoparco.org/index.php?option=com_content&view=article&id=56&Itemid=61&lang=it | dataarchivio urlmorto= 3 aprile 2015}}</ref>, uno deidegli centriistituti di ricerca più qualificati a livello [[Europa|europeo]] nel campo delle [[biotecnologia|biotecnologie]] agroalimentari<ref name="ptp_corriere">{{Cita news|autore=Caterina Belloni|titolo=Ricerca, la sfida lombarda: "Ora importiamo cervelli"|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=18|mese=ottobre|anno=2006|paginap=13}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Andrea Caruso|titolo = Svelato a Lodi il "Dna" del pesco, una storia che ha 4mila anni |pubblicazione = [[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]]|giorno=25|mese=marzo|anno=2013|paginap=12}}</ref>.
 
Sono sviluppate anche le attività legate al [[settore terziario]]; daglie [[Anni 2000|anni duemila]], in particolare, è in forte espansione ilal [[turismo]]<ref: name="comunicatoLodi bit">''Lasi provinciaannovera difra Lodi torna alla BIT'',le [[provincia di Lodi]], 20 febbraio 2008.</ref>: Lodi fa parte del circuito delle città d'arte]] della Pianura Padana<ref>{{cita web | titolo = Città d'arte della Pianura Padana: Lodi | url = http://www.circuitocittadarte.it/lodi | accesso = 23 maggio 2015 | editore = Città d'arte della Pianura Padana | urlarchivio = https://archive.is/DHE1O | dataarchivio = 23 maggio 2015 | urlmorto = no}}</ref> e offre quale spunto principale la presenza di alcuni importanti monumenti, tra cui il [[Duomo di Lodi|Duomo]], il [[Tempio Civico della Beata Vergine Incoronata|Tempio Civico dell'Incoronata]], la [[Chiesa di San Francesco (Lodi)|chiesa di San Francesco]], la [[Chiesa di Sant'Agnese (Lodi)|chiesa di Sant'Agnese]] e [[palazzo Mozzanica]]<ref name="garzanti"/><ref name="città-arte">{{cita news|autore=Caterina Belloni|titolo=Lodi tra le "città d'arte" del bacino del Po|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=14|mese=febbraio|anno=1999|p=47}}</ref>.
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il territorio di Lodi, esteso per {{M|41,38|k|m2ul=km2}}<ref name="geografia">{{cita web|titolo = Lodi: clima e dati geografici | url = http://www.comuni-italiani.it/098/031/clima.html|accesso =18 23 maggiogennaio 20152021|editore=''www.comuni-italiani.it''|urlarchivio=https://archive.is/uNKD2|dataarchivio=23 maggio 201520150523193533/http://www.comuni-italiani.it/098/031/clima.html|urlmorto=no}}</ref>, è situato nella parte centro-meridionale della [[Lombardia]], nella fascia nota come «[[Bassa padana|bassa pianura]]». Il nucleo più antico della città sorge sul colle Eghezzone, un'altura di forma approssimativamente trapezoidale<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|p. 15.|guida}}.</ref> ubicata sulla riva destra del fiume [[Adda]]; il resto del centro abitato si trova in parte su un terrazzo morfologico creato dall'opera di [[erosione]] del fiume, e in parte nell'[[golena|area golenale]]. Il territorio del comune risulta compreso tra i 65 e gli {{M|87||ul=m}} sul [[livello del mare]]<ref name="geografia"/>.
 
[[File:Ponte Muzza Muzzetta 1.JPG|thumb|left|Il [[canale della Muzza]], al confine fra Lodi e [[Lodi Vecchio]]]]
 
==== Idrologia ====
Il territorio comunale è attraversato dall'Adda e da numerosi altri corsi d'acqua, tra cui il [[canale della Muzza]] (che ne segna il confine a ovest), la roggia Bertonica e la roggia Molina (il cui tratto urbano è oggi quasi del tutto sotterraneo)<ref name="mappa">{{cita web | titolo = Mappa del comune di Lodi | url = http://www.geoplan.it/mappe-cartine/mappa-comune-lodi-LO.htm |accesso =8 23 maggio 2015ottobre 2020| editore = Geoplan | urlarchivio = https://archive.is/L31uK 20150523193743/http://www.geoplan.it/mappe-cartine/mappa-comune-lodi-LO.htm| dataarchivio = 23 maggio 2015 | urlmorto = no}}</ref>.
 
In [[Medioevo|epoca medievale]] la città era lambita dal [[lago Gerundo]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 48.|agebassi}}.</ref>: il territorio era in gran parte [[palude|paludoso]] e insalubre, ma grazie alle opere di [[ingegneria idraulica]] e al lavoro dei [[Ordine cistercense|monaci cistercensi]] e [[Ordine di San Benedetto|benedettini]]<ref>{{cita web |titolo = Storia|url=http://www.diocesi.lodi.it/nbspnbspnbspLaDiocesi/Storia/tabid/820/language/itstoria-ITdella-diocesi/Default.aspx | accesso =18 23 maggio 2015gennaio 2021| editore = [[Diocesi di Lodi]] | urlarchivio = https://web.archive.isorg/web/20170627224656/http://www.diocesi.lodi.it/storia-della-diocesi/T1h6E | dataarchivio = 23 maggio 2015 | urlmorto = no}}</ref> fu [[Bonifica idraulica|bonificato]] e trasformato in una delle regioni più [[Fertilità (agricoltura)|fertili]] d'[[Europa]]<ref>{{cita web|titolo = Cenni storici | url = httphttps://www.provincia.lodi.it/template.php?pag=675vivere-la-provincia-di-lodi/cenni-storici/|accesso titolo=Cenni 23 maggio 2015 storici| editore = [[Provincia di Lodi]] |accesso=17 urlarchiviogennaio 2020|urlarchivio= https://web.archive.isorg/web/20191214152132/https://www.provincia.lodi.it/vivere-la-provincia-di-lodi/cenni-storici/NnFQw | dataarchivio = 23 maggio 2015 | urlmorto = no}}</ref>. L'[[agricoltura|attività agricola]] è favorita anche dalle abbondanti [[irrigazione|acque irrigue]] delle numerose [[risorgiva|risorgive]] presenti<ref>{{cita web | titolo = Il paesaggio fluviale: ambienti d'acqua e laboratori in natura | url = http://www.agenda21.provincia.lodi.it/mondolindo/luoghi.htm | accesso =8 23 maggio 2015ottobre 2020| editore = [[Provincia di Lodi]] | urlarchivio = httphttps://web.archive.org/web/20120118080616/http://www.agenda21.provincia.lodi.it/mondolindo/luoghi.htm | dataarchivio urlmorto= 23 maggio 2015}}</ref>.
 
==== Geologia e morfologia ====
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==== Sismologia ====
Il [[pericolo sismico]] risulta esiguo e distribuito in modo uniforme sul territorio: il comune è stato infatti classificato dal [[Dipartimento della Protezione Civile]] come «zona 3» («sismicità bassa»)<ref>{{cita web|titolo=Classificazione sismica|url=http://www.protezionecivile.gov.it/jcmsattivita-rischi/itrischio-sismico/attivita/classificazione.wp-sismica|accesso=138 settembreottobre 20162020|editore=[[Dipartimento della Protezione Civile]]|urlarchivio=https://web.archive.isorg/1FUKZ|dataarchivio=30 maggio 2015web/20200922192203/http://www.protezionecivile.gov.it/attivita-rischi/rischio-sismico/attivita/classificazione-sismica|urlmorto=no}}</ref>.
 
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Lodi}}
 
Il clima del territorio lodigiano, analogamente al resto della [[Val Padana]], presenta peculiarità riconducibili all'[[clima continentale|area continentale]], in particolare al sottotipo ''Cfa'' della [[classificazione dei climi di Köppen|classificazione di Köppen-Geiger]] ([[clima subtropicale umido|clima temperato caldo-umido con estate molto calda]]): le [[estate|estati]] sono molto calderoventi e caratterizzate dal fenomeno dell'[[afa (meteorologia)|afa]] (in base ai dati relativi al periodo di riferimento [[1961]]-[[1990]], la [[temperatura]] massima media della stagione estiva si attesta a +29,7&nbsp;°C<ref name="clima">''Stazione meteorologica di Lodi: tabella climatica'', [[EnteAgenzia nazionale per le Nuovenuove Tecnologietecnologie, l'Energiaenergia e l'Ambientelo sviluppo economico sostenibile]].</ref>); invece gli [[inverno|inverni]] sono spesso freddi (la temperatura minima media è pari a -0−0,8&nbsp;°C<ref name="clima"/>) e sono diffuse le [[neve|nevicate]], raramente di grossa portata<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en|autore=Murray C. Peel|autore2=Brian L. Finlayson|autore3=Thomas A. McMahon|titolo=Updated world map of the Köppen-Geiger climate classification|rivista=Hydrology and Earth System Sciences|volume=11|numero=5|data=11 ottobre 2007|p=1641|doi=10.5194/hess-11-1633-2007|url=http://www.hydrol-earth-syst-sci.net/11/1633/2007/hess-11-1633-2007.pdf|accesso=25 ottobre 2023 |issn = 1027-5606}}</ref>. Fenomeno molto frequente durante il semestre invernale è la [[nebbia]], che talvolta può persistere per giorni a causa dell'assenza di [[vento|venti sinottici]] a livello del suolo<ref>''Approfondimento scientifico sui venti padani'', [[Lombardia|Regione Lombardia]].</ref>. L'[[autunno]] e la [[primavera]] sono le stagioni in cui si registrano le maggiori precipitazioni<ref>{{cita web|titolo=Programma di Previsione e Prevenzione – Rischio Idraulico|url=http://www.provincia.lodi.it/Programma_provinciale_di_previsione/docs/RIdraulico.pdf|accesso=1918 settembregennaio 2015|formato=pdf2021|editore=[[Provincia di Lodi]]| paginap=16|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060606105240/http://www.provincia.lodi.it/Programma_provinciale_di_previsione/docs/RIdraulico.pdf|dataarchivio=19 settembre 2015}}</ref>.
 
La [[classificazione climatica dei comuni italiani]]<ref>{{Cita legge italiana|tipo=DPR|anno=1993|mese=08|giorno=26|numero=412|articolo=2}}.</ref> colloca Lodi nella «zona E» con {{formatnum:2592}} [[Grado giorno|GG]]<ref name="geografia"/><ref>{{cita web|titolo=Classificazione climatica dei comuni lombardi | url = http://www.confedilizia.it/clima-LOMBARDIA.htm|accesso=19 settembre 2015|editore=Confederazione Italiana Proprietà Edilizia|urlarchivio=https://archive.is/f47N|dataarchivio=22 luglio 2012|urlmorto=no}}</ref>.
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Lodi}}
[[File:Fondatori di Lodi.jpg|thumb|I busti di marmo collocati ai lati del [[Broletto (Lodi)|palazzo municipale]], raffiguranti i due «[[padri fondatori]]» della città: a sinistra [[Gneo Pompeo Strabone]], a destra [[Federico Barbarossa]]]]
 
Lodi lega le sue origini alla distruzione di ''[[Lodi Vecchio|Laus Pompeia]]'', antico villaggio dei [[Boi|Celti Boi]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 15-16|agebassi}}.</ref> e in seguito ''[[Municipio (storia romana)|municipium]]'' [[Storia romana|romano]]<ref name="agebassi17e18">{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 17-18|agebassi}}.</ref>, ribattezzato nell'89 a.C. in onore del console [[Gneo Pompeo Strabone]]. Essendo situata sulla confluenza delle [[Strade romane|strade]] che da ''Placentia'' ([[Piacenza]]) e da ''[[Acerrae]]'' ([[Pizzighettone]]) portavano a ''Mediolanum'' ([[Milano]]), e nel punto di incrocio con la strada che da ''Ticinum'' ([[Pavia]]) proseguiva fino a ''Brixia'' ([[Brescia]]), ''Laus'' era un nodo di primaria importanza e divenne un fiorente borgo commerciale e agricolo<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 17|agebassi}}.</ref>. Dopo essere passata sotto il controllo dei [[Longobardi]] (VI-VIII secolo<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 23|agebassi}}.</ref>) e successivamente dei [[Franchi]] (VIII-IX secolo<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 24-25|agebassi}}.</ref>), il 24 maggio 1111 ''Laus Pompeia'' fu rasa al suolo dai milanesi in seguito a un periodo di assedio<ref name="agebassi26">{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 26|agebassi}}.</ref>. Gli accordi di pace prevedevano il divieto di ricostruire gli edifici distrutti<ref name="agebassi26"/>.
[[File:Fondatori di Lodi.jpg|thumb|right|I busti di marmo collocati ai lati del [[Broletto (Lodi)|palazzo municipale]], raffiguranti i due «padri fondatori» della città: a sinistra [[Gneo Pompeo Strabone]], a destra [[Federico Barbarossa]]]]
 
Quasi cinquant'anni dopo, il 3 agosto 1158, la città fu rifondata dall'imperatore [[Federico Barbarossa]] non sulle rovine di ''Laus Pompeia'' (dove oggi sorge [[Lodi Vecchio]]) ma lungo le rive dell'[[Adda]], per consentirle una posizione di maggior controllo sul territorio<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 30|agebassi}}.</ref>. Il sovrano accordò a Lodi straordinari privilegi, malgrado i quali la città crebbe con difficoltà<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|p. 16|guida}}.</ref>: nel 1167 fu obbligata dai milanesi ad aderire alla [[Lega Lombarda]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 41|agebassi}}.</ref> e a partecipare alla [[battaglia di Legnano]] del 1176<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 41-42|agebassi}}.</ref>.
Lodi lega le sue origini alla distruzione di ''Laus Pompeia'', antico villaggio dei [[Boi|Celti Boi]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 15-16.|agebassi}}</ref> e in seguito ''[[Municipio (storia romana)|municipium]]'' [[Storia romana|romano]]<ref name="agebassi17e18">{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 17-18.|agebassi}}</ref>, ribattezzato nell'[[89 a.C.]] in onore del console [[Gneo Pompeo Strabone]]. Essendo situata sulla confluenza delle [[Strade romane|strade]] che da ''Placentia'' ([[Piacenza]]) e da ''[[Acerrae]]'' ([[Pizzighettone]]) portavano a ''Mediolanum'' ([[Milano]]), e nel punto di incrocio con la strada che da ''Ticinum'' ([[Pavia]]) proseguiva fino a ''Brixia'' ([[Brescia]]), ''Laus'' era un nodo di primaria importanza e divenne un fiorente borgo commerciale e agricolo<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 17.|agebassi}}</ref>. Dopo essere passata sotto il controllo dei [[Longobardi]] ([[VI secolo|VI]]-[[VIII secolo]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 23.|agebassi}}</ref>) e successivamente dei [[Franchi]] ([[VIII secolo|VIII]]-[[IX secolo]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 24-25.|agebassi}}</ref>), il 24 maggio [[1111]] ''Laus Pompeia'' fu rasa al suolo dai milanesi in seguito a un periodo di assedio<ref name="agebassi26">{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 26.|agebassi}}</ref>. Gli accordi di pace prevedevano il divieto di ricostruire gli edifici distrutti<ref name="agebassi26"/>.
 
Nel XIII secolo Lodi continuò a svilupparsi grazie alla protezione di [[Federico II di Svevia|Federico II]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 44|agebassi}}.</ref>. A partire dal 1251 si susseguirono le signorie dei Vistarini, [[Della Torre|Torriani]], [[Visconti]], Fissiraga e Vignati, finché nel XIV secolo il [[Contado di Lodi]] divenne dipendente dal [[Ducato di Milano]], inizialmente sotto i Visconti che fecero costruire il maestoso [[Castello Visconteo (Lodi)|castello di Porta Regale]] (1355-1370)<ref name="bassi47">{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 47|agebassi}}.</ref> e in seguito sotto gli [[Sforza]] che, con [[Francesco Sforza|Francesco]], ampliarono e consolidarono il sistema difensivo mediante la costruzione di due [[fortificazione|fortificazioni]] ai capi del [[Ponte Napoleone Bonaparte|ponte sull'Adda]]<ref name="guida23">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 23|guida}}.</ref>.
Quasi cinquant'anni dopo, il 3 agosto [[1158]], la città fu rifondata dall'imperatore [[Federico Barbarossa|Federico I detto Barbarossa]] non sulle rovine di ''Laus Pompeia'' (dove oggi sorge [[Lodi Vecchio]]) ma lungo le rive dell'[[Adda]], per consentirle una posizione di maggior controllo sul territorio<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 30.|agebassi}}</ref>. L'imperatore accordò a Lodi straordinari privilegi, malgrado i quali la città crebbe con difficoltà<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|p. 16.|guida}}</ref>: nel [[1167]] fu obbligata dai milanesi ad aderire alla [[Lega Lombarda]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 41.|agebassi}}</ref> e a partecipare alla [[battaglia di Legnano]] del [[1176]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 41-42.|agebassi}}</ref>.
 
In [[rinascimento|età rinascimentale]] si svolsero a Lodi importanti avvenimenti storici: nel 1413 l'[[antipapa Giovanni XXIII]] e l'imperatore [[Sigismondo di Lussemburgo|Sigismondo]] convocarono dal [[Duomo di Lodi]] il [[Concilio di Costanza]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 54|agebassi}}.</ref>, che avrebbe poi risolto lo [[Scisma d'Occidente]]. Il 9 aprile 1454, gli [[Antichi Stati italiani|Stati preunitari italiani]] firmarono la [[pace di Lodi]]<ref>{{cita|Majocchi|p. 4|majocchi}}.</ref>, che garantì quarant'anni di stabilità politica<ref>{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 133|atlante}}.</ref>. Questo segnò anche uno dei periodi più felici della storia lodigiana dal punto di vista culturale, in particolare sotto il vescovato di [[Carlo Pallavicino (vescovo)|Carlo Pallavicino]]<ref name="agebassi55e59"/>.
Nel [[XIII secolo]] Lodi continuò a svilupparsi grazie alla protezione di [[Federico II di Svevia|Federico II]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 44.|agebassi}}</ref>. A partire dal [[1251]] si susseguirono le signorie dei Vistarini, [[Della Torre|Torriani]], [[Visconti]], Fissiraga e Vignati, finché nel [[XIV secolo]] il [[Contado di Lodi]] divenne dipendente dal [[Ducato di Milano]], inizialmente sotto i Visconti che fecero costruire il maestoso [[Castello Visconteo (Lodi)|castello di Porta Regale]] ([[1355]]-[[1370]])<ref name="bassi47">{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 47.|agebassi}}</ref> e in seguito sotto gli [[Sforza]] che, con [[Francesco Sforza|Francesco]], ampliarono e consolidarono il sistema difensivo mediante la costruzione di due [[fortificazione|fortificazioni]] ai capi del [[Ponte Napoleone Bonaparte|ponte sull'Adda]]<ref name="guida23">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 23.|guida}}</ref>.
 
In [[rinascimento|età rinascimentale]] si svolsero a Lodi importanti avvenimenti storici: nel [[1413]] l'[[antipapa Giovanni XXIII]] e l'imperatore [[Sigismondo di Lussemburgo|Sigismondo]] convocarono dal [[Duomo di Lodi]] il [[Concilio di Costanza]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 54.|agebassi}}</ref>, che avrebbe poi risolto lo [[Scisma d'Occidente]]. Il 9 aprile [[1454]], gli [[Antichi Stati italiani|Stati preunitari italiani]] firmarono la [[pace di Lodi]]<ref>{{cita|Majocchi|p. 4.|majocchi}}</ref>, che garantì quarant'anni di stabilità politica<ref>{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 133.|atlante}}</ref>. Questo segnò anche uno dei periodi più felici della storia lodigiana dal punto di vista culturale, in particolare sotto il vescovato di [[Carlo Pallavicino (vescovo)|Carlo Pallavicino]]<ref name="agebassi55e59"/>.
 
[[File:Bacler LA 1797 Bataille de Lodi.jpg|thumb|left|La [[Battaglia di Lodi|battaglia del ponte di Lodi]] rappresentata in un dipinto di [[Louis Albert Bacler d'Albe]]]]
 
Nelle età successive Lodi cadde sotto il dominio spagnolo<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 59-61.|agebassi}}.</ref>, austriaco<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 75-77.|agebassi}}.</ref> e francese<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 83-86.|agebassi}}.</ref>. Questo corrispose a un periodo di declino e di rallentamento della crescita demografica, soprattutto in epoca spagnola, quando la città fu ridotta a una vera e propria [[fortezza]]<ref name="bassi60">{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 60.|agebassi}}.</ref>. Il 10 maggio [[1796]], [[Napoleone Bonaparte]] sconfisse gli austriaci nella celebre [[battaglia di Lodi|battaglia del ponte di Lodi]], aprendosi la strada per la conquista di Milano<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 83-84.|agebassi}}.</ref>.
 
Nella seconda metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]], la città cominciò a espandersi all'esterno delle antiche mura [[medioevo|medievali]], soprattutto in seguito all'apertura della linea ferroviaria [[Ferrovia Milano-Bologna|Milano–PiacenzaMilano-Piacenza]] nel [[1861]] e all'insediamento delle prime industrie (tra cui la [[Polenghi Lombardo]] nel [[1870]])<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 101.|agebassi}}.</ref>. Verso la fine del secolo ebbero luogo i primi scontri sociali tra i nascenti [[Partito di massa|partiti di massa]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 102-104|agebassi}}.</ref>.
 
I lodigiani ricoprirono un ruolo importante durante la [[Resistenza italiana|Resistenza]]: le azioni del [[Comitato di Liberazione Nazionale]], costituito in città nell'ottobre [[1943]], si concentrarono nel corso del [[1944]] culminando con l'attentato mortale a un [[gerarca|gerarca fascista]]<ref>{{cita|Ongaro e Riccadonna|pp. 13-51|percorsi}}.</ref>. La rappresaglia fu durissima ed entro la fine dell'anno vennero fucilati undici [[partigiano|partigiani]] presso il [[Poligono di tiro|poligono]] di [[tiro a segno]]<ref>{{cita web|titolo=Commemorazione deiOngaro "Martirie del Poligono"Riccadonna|url=http://wwwpp.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1825|data=1º agosto 201357-104|accesso=19 settembre 2015|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=https://archive.is/didSs|dataarchivio=19 settembre 2015|urlmorto=nopercorsi}}.</ref>. Lodi fu liberata dal [[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN]] il 27 aprile [[1945]]: quando giunsero gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] da Piacenza, trovarono la città completamente libera<ref>{{cita|Ongaro e Riccadonna|pp. 128-132|percorsi}}.</ref><ref>{{cita|Colombo|p. 76|colombo}}.</ref>.
 
=== Simboli ===
{{vedi anche|Stemma di Lodi}}
[[File:Lodi-Stemma.svg|left|130px|Stemma del Comune]]
 
La blasonatura dello stemma comunale è così descritta<ref name="statuto">{{cita web|titolo=Statuto del Comune di Lodi – Articolo 3|url=http://www.comuni-italiani.it/statuto/098/031/a3.html|data=25 novembre 2003|accesso=18 gennaio 2021|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=https://archive.is/20130413011940/http://www.comuni-italiani.it/statuto/098/031/a3.html|urlmorto=no}}</ref>:
[[File:Lodi-Stemma2.png|left|130px|Stemma del Comune]]
{{Citazione|D'oro alla [[croce (araldica)|croce]] piana di rosso. [[Ornamenti esteriori dello scudo|Ornamenti esteriori]] di [[città d'Italia|città]]<ref>{{cita web|titolo=Stemma comunale di Lodi|url=http://www.comuni-italiani.it/098/031/stemma.html|accesso=18 gennaio 2021|editore=''www.comuni-italiani.it''|urlarchivio=https://archive.is/20120729022303/http://www.comuni-italiani.it/098/031/stemma.html|urlmorto=no}}</ref>.}}
 
La blasonatura dello stemma comunale è così descritta<ref name="statuto">{{cita web|titolo = Statuto del Comune di Lodi – Articolo 3 | url = http://www.comuni-italiani.it/statuto/098/031/a3.html | data = 25 novembre 2003| accesso = 19 settembre 2015 | editore = Comune di Lodi | urlarchivio = https://archive.is/rSkZx | dataarchivio = 13 aprile 2013 | urlmorto = no}}</ref>:
{{Citazione|D'oro alla [[croce (araldica)|croce]] piana di rosso. [[Ornamenti esteriori dello scudo|Ornamenti esteriori]] di [[città d'Italia|città]]<ref>{{cita web|titolo=Stemma comunale di Lodi|url=http://www.comuni-italiani.it/098/031/stemma.html|accesso=19 settembre 2015|editore=''www.comuni-italiani.it''|urlarchivio=https://archive.is/SRE9|dataarchivio=29 luglio 2012|urlmorto=no}}</ref>.}}
 
Sulle origini dell'emblema vi è molta incertezza: alcuni storici sostengono che risalga all'epoca della [[prima crociata]] ([[1095]]), sebbene non esista alcuna fonte che attesti la partecipazione della città all'impresa. La maggior parte degli studiosi individua invece un'origine [[Impero romano|imperiale]], in quanto la croce d'oro in campo rosso deriva dal vessillo di [[Costantino I|Costantino]]<ref>{{cita web|autore=Massimo Ghirardi|titolo=Introduzione all'araldica civica|url=http://www.araldicacivica.it/pdf/saggi/introduzione%20araldica%20civica.pdf|accesso=1918 settembregennaio 2015|formato=pdf2021|editore=''www.araldicacivica.it''|paginap=4}}</ref>; i colori sarebbero poi stati invertiti<ref name="nomeantico">''Laus – Storia di un nome antico'', [[Lodi Vecchio|Comune di Lodi Vecchio]], p. 11.</ref>. Secondo tale interpretazione, il vessillo cittadino sarebbe stato creato ancor prima della crociata, per dichiarare la fedeltà della città alla causa [[Guelfi e ghibellini|ghibellina]] e per distinguere le milizie lodigiane durante le azioni di guerra<ref name="nomeantico"/>.
 
Il [[gonfalone]] del comune riproduce sul fronte l'[[Araldica|iconografia araldica]] dello stemma e sul retro due scene: la prima è dedicata al [[Santo patrono|patrono]] [[san Bassiano]], mentre la seconda rappresenta il Barbarossa nell'atto di consegnare ai notabili di Lodi le insegne della nuova città.
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine=Corona di cittàCittà Italiana.svg
|nome_onorificenza=Titolo di Città
|collegamento_onorificenza=Titolo di città in Italia
}}
Il comune di Lodi si fregia del titolo di città ereditato da ''Laus Pompeia'', antico ''municipium'' romano<ref name="agebassi17e18"/>; tale ''status'' venne formalmente riconosciuto il 3 dicembre [[1158]] da un diploma imperiale emesso da Federico Barbarossa<ref name="statuto"/> e confermato dalla Imperial Regia Patente del 24 aprile [[1815]]<ref>{{cita|Marco Meriggi|p. 97.|regnolv}}.</ref>.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Map of Lodi 2008 Touring Club Italiano TCI Lodi GRr2012.tif|thumb|Mappa del centro città]]
=== Architetture religiose ===
[[File:Lodi duomo.JPG|thumb|La facciata della [[Duomo di Lodi|Basilica Cattedrale]] domina [[piazza della Vittoria (Lodi)|piazza della Vittoria]]]]
 
;[[Duomo di Lodi|Duomo (Basilica Cattedrale della Vergine Assunta)]]: È il monumento più antico e importante di Lodi, oltre che una delle chiese più vaste dell'intera [[Lombardia]]<ref name="guida35">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 35.|guida}}.</ref>. La sua costruzione venne simbolicamente intrapresa il 3 agosto [[1158]], giorno stesso della fondazione della città, ed ebbe termine nel [[1284]]<ref name="atlante142">{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 142.|atlante}}.</ref>. La [[facciata]] asimmetrica in [[cotto]] è tipicamente [[Arte romanica|romanica]]<ref name="atlante143">{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 143.|atlante}}.</ref>, pur essendo caratterizzata da un alto [[protiro]] [[architettura gotica|gotico]] e da un grande [[rosone]] [[Rinascimento|rinascimentale]]<ref name="guida36">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 36.|guida}}.</ref>; il [[campanile]], realizzato fra il [[1538]] e il [[1554]] su progetto del lodigiano [[Callisto Piazza]], rimase incompiuto per motivi di sicurezza militare<ref name="bassi60"/>. L'interno, a tre [[navata|navate]] coperte da [[volta a crociera|volte a crociera]], custodisce notevoli opere d'arte, tra cui un [[polittico]] di Callisto Piazza<ref name="atlante144">{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 144.|atlante}}.</ref>. La parte più antica dell'edificio è la [[cripta]], in cui sono conservate le spoglie del [[Santo patrono|patrono]] [[san Bassiano]]<ref name="atlante143"/>; nell'[[abside|absidiola]] di sinistra, inoltre, si trova un gruppo scultoreo del [[XV secolo|Quattrocento]] raffigurante un ''Compianto sul Cristo Morto''<ref name="atlante145">{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 145.|atlante}}.</ref><ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 59.|agebassi}}.</ref>.
 
[[File:Incoronata-interior-dome.jpg|thumb|Interno del [[Tempio Civico della Beata Vergine Incoronata|Tempio Civico dell'Incoronata]]]]
 
;[[Tempio Civico della Beata Vergine Incoronata]]: Collocato in una caratteristica via molto stretta nei pressi di [[piazza della Vittoria (Lodi)|piazza della Vittoria]], è considerato un capolavoro del [[Rinascimento lombardo]] e rappresenta il monumento più prestigioso della città sotto il profilo artistico<ref name="guida68">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 68.|guida}}.</ref><ref>{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 148.|atlante}}.</ref><ref name="lodigiorno3">{{cita|Galuzzi|sezione 3 – ''L'Incoronata''.|lodigiorno}}.</ref>. Progettato nel [[1488]] da [[Giovanni Battagio]], fu costruito a spese del comune come espressione della religiosità popolare sul luogo di un [[casa di tolleranza|postribolo]]<ref name="lodigiorno3"/>. Il tempio si presenta come una piccola costruzione a pianta ottagonale, coperta da una [[cupola]] a otto spicchi sormontata da una lanterna; il campanile a punta e la facciata furono completati in epoche successive<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|pp. 68-69.|guida}}.</ref>. L'interno è impreziosito da sontuose decorazioni in oro e ospita numerosi [[affresco|affreschi]], [[pittura su tavola|tavole]] e [[pittura su tela|tele]] realizzati tra la fine del Quattrocento e gli inizi dell'[[XIX secolo|Ottocento]] dal [[Bergognone]]<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|p. 72.|guida}}.</ref>, dalla [[Callisto Piazza|bottega dei Piazza]]<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|pp. 70-72.|guida}}.</ref> e da [[Stefano Maria Legnani]]<ref name="lodigiorno3"/>; gli spicchi della cupola furono affrescati nel [[XIX secolo]] da [[Enrico Scuri]]<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|p. 70.|guida}}.</ref>.
 
[[File:Lodi - chiesa di San Francesco - facciata.jpg|thumb|Facciata della [[Chiesa di San Francesco (Lodi)|chiesa di San Francesco]]]]
 
;[[Chiesa di San Francesco (Lodi)|Chiesa di San Francesco]]: Fu costruita tra il [[1280]] e il [[1307]]<ref name="atlante146">{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 146.|atlante}}.</ref>. La facciata in cotto, rimasta incompiuta poco sopra il rosone [[marmo]]reo, è caratterizzata da un alto protiro e da due [[bifora|bifore]] «a cielo aperto» che rappresentano il primo esempio di una soluzione architettonica che si diffuse in tutta l'Italia del nord<ref>{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 134.|atlante}}.</ref>. L'interno, a tre navate e a [[croce latina]]<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|p. 57.|guida}}.</ref>, è decorato da numerosi affreschi risalenti ai secoli compresi trafra il [[XIV secolo|Trecento]] e il [[XVIII secolo|Settecento]]<ref name="atlante147">{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 147.|atlante}}.</ref>; la chiesa ospita inoltre le spoglie di alcuni lodigiani illustri, tra cui il librettista [[Francesco De Lemene]], la poetessa [[Ada Negri]] e il naturalista [[Agostino Bassi]]<ref name="artecittà">{{cita web|titolo=Percorsi turistici|url=http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1657|accesso=1918 settembregennaio 20152021|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=https://archive.is/F9Gc|dataarchivio=23 luglio 201220120723090526/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1657|urlmorto=no}}</ref>.
 
;[[Chiesa di San Lorenzo (Lodi)|Chiesa di San Lorenzo]]: Si tratta della chiesa più antica di Lodi dopo la Cattedrale<ref name="lodigiorno4">{{cita|Galuzzi|sezione 4 – ''S. Lorenzo''.|lodigiorno}}.</ref>. Nell'interno, a tre navate, sono conservate significative opere d'arte, tra cui due affreschi di Callisto Piazza<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|p. 45.|guida}}.</ref>. La facciata, tipicamente romanica, è caratterizzata da due [[lesena|lesene]] semicilindriche e da un rosone incorniciato in cotto, al di sopra del quale è collocata l'[[Edicola (architettura)|edicola]] con la statua del [[San Lorenzo|santo]]<ref name="atlante145" />.
 
;[[Chiesa di Sant'Agnese (Lodi)|Chiesa di Sant'Agnese]]: In stile [[gotico lombardo]] del XIV secolo<ref name="atlante145"/>, conserva un'importante opera d'arte: il ''Polittico Galliani'' realizzato nel [[1520]] da Alberto Piazza<ref name="atlante146" />. È degno di nota anche il rosone decorato con [[maiolica]] policroma<ref name="atlante146"/>. Accanto alla chiesa sorge l'antico convento dal chiostro scandito da archi a sesto acuto, trasformato nel corso del XIX secolo in sontuosa residenza oggi suddivisa in appartamenti privati<ref>{{cita|Ambreck ''et al.''|pp. 145-146.|atlante}}.</ref>.
 
[[File:San filippo.jpg|thumb|upright|Facciata della [[Chiesa di San Filippo Neri (Lodi)|chiesa di San Filippo]]]]
 
;[[Chiesa di San Filippo Neri (Lodi)|Chiesa di San Filippo Neri]]: L'edificio, in stile [[rococò]], fu costruito di fronte allo sbocco di una lunga via, in ossequio al gusto scenografico dell'epoca<ref>{{cita|Agnelli|p. 241.|agnelli}}.</ref>. L'interno, a [[croce greca]], è completamente ornato da preziosi affreschi risalenti al XVIII secolo<ref name="guida76">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 76.|guida}}.</ref>.
 
;[[Palazzo Vescovile (Lodi)|Palazzo Vescovile]]: Edificato in epoca medievale e rinnovato nel corso del Settecento dall'architetto Antonio Veneroni (in collaborazione con i fratelli Sartorio), è caratterizzato da una struttura massiccia e austera<ref name="guida37e39">{{cita|Bottini ''et al.''|pp. 37-39.|guida}}.</ref>. Degno di nota è il [[Corte (architettura)|cortile]] con colonne binate<ref name="guida39">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 39.|guida}}.</ref>. L'interno elegante presenta alcuni ambienti decorati nel XVIII secolo: da segnalare la ex [[cappella]] vescovile e gli affreschi di [[Carlo Innocenzo Carloni]]<ref name="guida39"/>.
 
;[[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Lodi)|Chiesa di Santa Maria delle Grazie]]: Venne edificata tra il [[1669]] e il [[1743]]<ref>{{cita web|titolo = Chiesa di S. Maria delle Grazie | url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1n040-00112/ | data = 2000 | accesso =18 20 settembre 2015gennaio 2021| editore = [[Lombardia|Regione Lombardia]] – [[Università di Pavia]] | urlarchivio = https://archive.is/V9d6 20120804025935/http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1n040-00112/| dataarchivio = 4 agosto 2012 | urlmorto = no}}</ref> per ospitare un'immagine sacra della [[Maria (madre di Gesù)|Vergine]], ritenuta miracolosa<ref name="cuti">{{Cita news|autore=Emiliano Cuti|titolo=Echi barocchi su e giù dal Colle Eghezzone|pubblicazione=GustaLo|giorno=19|mese=novembre|anno=2009|paginap=2}}</ref>. L'interno a croce greca è completamente decorato da affreschi, tele e [[stucco|stucchi]]; una cappella laterale accoglie il sepolcro [[Neoclassicismo|neoclassico]] di [[Maria Cosway]]<ref name="cuti"/>, benefattrice della città<ref>{{cita web | titolo = Maria Cosway: profilo | url = http://www.fondazionemariacosway.it/profilo.html |accesso=2018 settembregennaio 20152021| editore = Fondazione Maria Cosway | urlarchivio = https://archive.is/zm40 20120731004310/http://www.fondazionemariacosway.it/profilo.html| dataarchivio = 31 luglio 2012 | urlmorto = no}}</ref>.
 
[[File:Maddalena Lodi Facciata.JPG|thumb|Facciata della [[Chiesa di Santa Maria Maddalena (Lodi)|chiesa di Santa Maria Maddalena]]]]
 
;[[Chiesa di Santa Maria Maddalena (Lodi)|Chiesa di Santa Maria Maddalena]]: Situata nei pressi del fiume [[Adda]], in una posizione leggermente decentrata rispetto al cuore del centro storico medievale, rappresenta il miglior esempio di edificio [[barocco]] in città<ref>{{cita|Galuzzi|sezione 10 – ''S. Maria Maddalena''.|lodigiorno}}.</ref>. Completata nella prima metà del Settecento a eccezione della facciata, la chiesa è caratterizzata da una navata unica con pianta [[ellisse|ellittica]]<ref name="guida61">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 61.|guida}}.</ref>.
 
;[[Chiesa di Santa Chiara Nuova]]: È un ambiente di dimensioni raccolte che ospita notevoli testimonianze artistiche<ref>{{cita|Agnelli|p. 243.|agnelli}}.</ref>. Si trova in una via molto stretta, tipica della Lodi medievale. Il piccolo edificio è costituito da due corpi di fabbrica ben distinti, uno romanico e l'altro [[rococò|barocchetto]]<ref>{{cita|Agnelli|p. 244.|agnelli}}.</ref>.
 
;[[Chiesa di San Cristoforo (Lodi)|Chiesa di San Cristoforo]]: Opera dell'architetto milanese [[Pellegrino Tibaldi]] e sconsacrata dal [[1798]]<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|p. 64.|guida}}.</ref>, ha ospitato nel [[1989]] una grande mostra dedicata alla famiglia dei pittori Piazza da Lodi<ref>{{cita|Sciolla|p. 7|sciolla}}.</ref> e nel [[2001]] una rassegna sull'opera grafica dell'artista statunitense [[Andy Warhol]]<ref>{{Cita news|titolo=Aperta la mostra di Andy Warhol, la "pop art" in 67 serigrafie|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=26|mese=febbraio|anno=2001|paginap=51}}</ref>.
 
;Ex conventi di San Cristoforo e di San Domenico: Sono adibiti a sede centrale della [[Provincia di Lodi]]; degni di nota sono i chiostri interni<ref name="artecittà"/>.

;[[Chiesa dei Santi Filippo, Giacomo e Gualtero|Chiesa di San Gualtero]]: In stile neoclassico, vennefu edificata in un'area periferica nel [[1835]], in occasione della visita dell'[[ImperoSovrani austriacod'Austria|imperatore d'Austria]] [[Ferdinando I d'Austria|Ferdinando I]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 88-89.|agebassi}}.</ref>. L'edificio conserva le [[reliquia|reliquie]] del [[San Gualtero Garbagni|santo lodigiano]] cui è dedicato<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 64-65.|agebassi}}.</ref>.
 
;[[Chiesa dei Santi Bassiano e Fereolo]]: Eretta nella seconda metà del Seicento, ospita al suo interno un [[coro (mobilio)|coro]] ligneo a nove stalli<ref>{{cita|Agnelli|pp. 347-348|agnelli}}.</ref>.
 
=== Architetture civili ===
[[File:Lodi pal Broletto facciata.jpg|thumb|[[Broletto (Lodi)|Palazzo Broletto]], sede dell'amministrazione cittadina]]
 
;[[Broletto (Lodi)|Palazzo Broletto]]: Edificato nel [[1284]] a fianco della Cattedrale, dopo numerosi rimaneggiamenti si presenta in forme neoclassiche, come risulta evidente dal [[portico|porticato]] e dalla [[loggia]] superiore, su cui si affaccia la sala del consiglio comunale<ref name="lodigiorno2">{{cita|Galuzzi|sezione 2 – ''Il Broletto''.|lodigiorno}}.</ref>. Ai due lati del portico sono collocati il busto di [[Gneo Pompeo Strabone]], che attribuì il titolo di ''municipium'' a ''Laus Pompeia'' (a sinistra), e quello di [[Federico Barbarossa]], fondatore di ''Laus Nova'' (a destra)<ref name="lodigiorno2"/>.
 
;[[Ospedale Maggiore di Lodi|Ospedale Maggiore]]: Il nucleo più antico dell'edificio risale al XV secolo<ref name="guida53e54">{{cita|Bottini ''et al.''|pp. 53-54.|guida}}.</ref>; la struttura venne successivamente ampliata e trasformata in ospedale<ref>{{cita|Galuzzi|sezione 8 – ''L'Ospedale Vecchio''.|lodigiorno}}.</ref>. La facciata in stile neoclassico fu realizzata alla fine del Settecento su disegno di [[Giuseppe Piermarini]]<ref name="guida53e54"/>, lo stesso architetto del [[Teatro alla Scala]] di [[Milano]]. All'interno si trova un [[chiostro]] con portico, loggiato e decorazioni in cotto del Quattrocento<ref name="guida53e54"/>.
[[File:Lodi Palazzo Modignani-Pitoletti.JPG|thumb|[[Palazzo Modignani]]]]
 
;[[Palazzo Mozzanica]]: Sorto nella seconda metà del XV secolo<ref name="guida50">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 50.|guida}}.</ref>, è il migliore esempio di dimora patrizia lodigiana<ref name="lodigiorno7">{{cita|Galuzzi|sezione 7 – ''Palazzo Mozzanica''.|lodigiorno}}.</ref>. La facciata è caratterizzata dalla presenza di una fascia marcapiano in terracotta, decorata con corone floreali e figure della mitologia marina<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|p. 53.|guida}}.</ref>; il portale è adornato da medaglioni che raffigurano [[Gian Galeazzo Visconti]], [[Isabella d'Aragona (1470-1524)|Isabella d'Aragona]], [[Francesco Sforza|Francesco]] e [[Bianca Maria Sforza]]<ref name="lodigiorno7"/>. Il piano superiore è ricco di affreschi<ref name="lodigiorno7"/>. Secondo lo storico Giovanni Agnelli<ref>{{cita|Agnelli|p. 288.|agnelli}}.</ref>, vi soggiornò [[Francesco I di Francia|Francesco I re di Francia]] durante l'estate del [[1509]]<ref name="atlante157">{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 157.|atlante}}.</ref>.
 
;[[Palazzo Modignani]]: Risalente al XVIII secolo, ospitò numerosi personaggi illustri tra cui [[Napoleone Bonaparte]] e l'[[Sovrani d'Austria|imperatore austriaco]] [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe]]<ref name="guida50"/>. È presente un ampio cortile interno al quale si accede tramite una [[cancello|cancellata]] in [[ferro battuto]] di [[Alessandro Mazzucotelli]]; il [[piano nobile]] è riccamente affrescato<ref name="guida50"/>.
 
[[File:Lodi pal Vistarini.jpg|thumb|[[Palazzo Vistarini]]]]
;[[Palazzo Vistarini]]: Edificato nel Trecento, deve il suo nome all'influente famiglia [[Guelfi e ghibellini|ghibellina]] che lo fece costruire<ref name="guida33">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 33.|guida}}.</ref>. La struttura si presenta in forme gotiche: la facciata in mattoni è impreziosita da [[monofora|monofore]] decorate con cornici in cotto; il portico è caratterizzato da [[Arco (architettura)#Arco a sesto acuto|archi a sesto acuto]] e da [[volta (architettura)|volte]] in parte affrescate<ref name="guida33"/>.
 
;[[Palazzo Galeano]]: È un edificio barocco risalente al XVII secolo, ampliato e trasformato in epoche successive<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|pp. 74-75|guida}}.</ref>.
;[[Teatro alle Vigne]]: Si tratta del principale teatro della città. Originariamente era una chiesa, [[canonica]] dell'[[ordine religioso|ordine]] degli [[Umiliati]]; nel [[1570]] passò ai [[Chierici Regolari di San Paolo|padri Barnabiti]] che convertirono l'edificio in istituto superiore di teologia<ref name="vigne">{{cita web | titolo=Storia | url=http://www.teatroallevigne.net/storia.htm |accesso=20 settembre 2015|editore=[[Teatro alle Vigne]]|urlarchivio=https://archive.is/cg1sU|dataarchivio=13 aprile 2013|urlmorto=no}}</ref>. Dopo numerosi cambiamenti di destinazione d'uso e una radicale ristrutturazione, nel [[1985]] divenne sede del teatro<ref name="vigne"/>.
 
;[[Palazzo Villani]]: Eretto nel XVI secolo, è contraddistinto da una facciata cinquecentesca con elementi architettonici barocchi<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|pp. 44-45|guida}}.</ref>.
;Palazzo del Governo: Si tratta di uno degli edifici più originali della città dal punto di vista architettonico<ref name="governo">{{cita|Bassi, ''Lodi fra storia e cronaca dal 1919 al 1945''|p. 96.|cronaca}}</ref>; è un palazzo di notevoli dimensioni che occupa un intero isolato alle spalle del palazzo municipale e si affaccia su piazza del Mercato. Realizzato nel [[1929]] su fondamenta di epoca medievale<ref name="prefett">{{cita web | titolo = Come raggiungerci |url=http://www.prefettura.it/lodi/?f=Spages&id_pag=286547984&nodo=12339&tt=1244303705&forzanodopadre=1&id_sito=1234&noredir=1&tt=1244303705|data = 14 aprile 2009|accesso=20 settembre 2015|editore=Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Lodi|urlarchivio=https://archive.is/XeLXW|dataarchivio=13 aprile 2013|urlmorto=no}}</ref>, l'immobile riassume stili differenti: in particolare, il [[bugnato]] dell'ordine inferiore richiama l'architettura veneziana<ref name="governo"/>. Dal [[1995]] è sede della [[Prefettura italiana|Prefettura]] di Lodi<ref name="prefett"/>.
 
;[[Teatro alle Vigne]]: Si tratta del principale teatro della città. Originariamente era una chiesa, [[canonica]] dell'[[ordine religioso|ordine]] degli [[Umiliati]]; nel 1570 passò ai [[Chierici Regolari di San Paolo|padri Barnabiti]] che convertirono l'edificio in istituto superiore di teologia<ref name="vigne">{{cita web|titolo=Storia|url=https://www.teatroallevigne.com/teatro/chi-siamo|accesso=18 gennaio 2021|editore=[[Teatro alle Vigne]]|urlarchivio=https://archive.is/20181031200651/https://www.teatroallevigne.com/teatro/chi-siamo|urlmorto=no}}</ref>. Dopo numerosi cambiamenti di destinazione d'uso e una radicale ristrutturazione, nel 1985 divenne sede del teatro<ref name="vigne"/>.
[[File:Ponte Lodi.jpg|thumb|Il [[ponte Napoleone Bonaparte|ponte sull'Adda]]]]
 
;Palazzo del Governo: Si tratta di uno degli edifici più originali della città dal punto di vista architettonico<ref name="governo">{{cita|Bassi, ''Lodi fra storia e cronaca dal 1919 al 1945''|p. 96|cronaca}}.</ref>; è un palazzo di notevoli dimensioni che occupa un intero isolato alle spalle del palazzo municipale e si affaccia su piazza del Mercato. Realizzato nel 1929 su fondamenta di epoca medievale<ref name="prefett">{{cita web|titolo=Come raggiungerci|url=http://www.prefettura.it/lodi/?f=Spages&id_pag=286547984&nodo=12339&tt=1244303705&forzanodopadre=1&id_sito=1234&noredir=1&tt=1244303705|data=14 aprile 2009|accesso=18 gennaio 2021|editore=Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Lodi|urlarchivio=https://archive.is/20130413094752/http://www.prefettura.it/lodi/?f=Spages&id_pag=286547984&nodo=12339&tt=1244303705&forzanodopadre=1&id_sito=1234&noredir=1&tt=1244303705|urlmorto=no}}</ref>, l'immobile riassume stili differenti: in particolare, il [[bugnato]] dell'ordine inferiore richiama l'architettura veneziana<ref name="governo"/>. Dal 1995 è sede della [[Prefettura italiana|Prefettura]] di Lodi<ref name="prefett"/>.
;Ex conventi di San Cristoforo e di San Domenico: Sono adibiti a sede centrale della [[Provincia di Lodi]]; degni di nota sono i chiostri interni<ref name="artecittà"/>.
 
;[[Villa Braila]]: Storica residenza in [[architettura liberty in Italia|stile liberty]], si trova a sud-est del centro cittadino ed è circondata da un esteso parco pubblico<ref>{{cita web|titolo=Villa Braila|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LO480-00010/|accesso=27 novembre 2023|editore=Regione Lombardia|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161017044132/http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LO480-00010/|urlmorto=no}}</ref>.
 
[[File:Ponte Lodi.jpg|miniatura|Il [[ponte Napoleone Bonaparte|ponte sull'Adda]]]]
 
;[[Ponte Napoleone Bonaparte|Ponte sull'Adda]]: È un [[ponte ad arco|ponte ad archi]] ribassati che, attraversando il fiume, collega il quartiere Borgo Adda con Revellino-Campo di Marte. Fu costruito nel [[1864]] per rimpiazzare l'originario ponte di legno dove si svolse la [[battaglia di Lodi]], bruciato dalle truppe austriache nel [[1859]], durante la [[Seconda guerra di d'indipendenza italiana|seconda guerra di indipendenza]]<ref name="guida25">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 25.|guida}}.</ref>.
 
;[[Centro direzionale della Banca Popolare di Lodi]]: Progettato da [[Renzo Piano]] e sorto nei pressi della [[Stazione di Lodi|stazione ferroviaria]] a pochi passi dal centro storico, si sviluppa su oltre {{M|3 000||ul=m2}} e rappresenta la costruzione più interessante della città sotto il profilo architettonico tra quelle della seconda metà del [[XX secolo|Novecento]]<ref name="artecittà"/><ref name="lodigiorno12">{{cita|Galuzzi|sezione 12 – ''La Lodi moderna''|lodigiorno}}.</ref>. È stato scelto come ambientazione per alcuni [[pubblicità televisiva|spot pubblicitari]]<ref>{{Cita news |autore=Alberto Belloni | titolo = Gattuso a Lodi per registrare il nuovo spot della Vodafone | pubblicazione =[[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]]|giorno=27|mese=luglio|anno=2007|paginap=15}}</ref>.
 
=== Architetture militari ===
[[File:Lodi demolizione Revellino.jpg|thumb|Lavori di demolizione del forte Revellino (attuale piazzale Crema), nel luglio [[1872]]]]
 
;Mura di Lodi: La prima opera difensiva della città – già protetta su tre lati dalle [[lago Gerundo|paludi dell'Adda]] – consisteva in una semplice palizzata di legno protetta da un [[fossato (architettura)|fossato]] nel quale fu fatta scorrere la roggia Molina; in questo modo Lodi era diventata praticamente un'isola<ref group="A">Fra il [[1931]] e il [[1937]], distrutte le mura, il fossato della roggia venne riempito e trasformato negli attuali giardini pubblici.</ref>. La costruzione delle mura ebbe inizio il 3 agosto [[1160]], alla presenza di Federico Barbarossa, del vescovo Alberigo Merlino e dell'architetto [[Cremona|cremonese]] Tinto Muso de Gata, e terminò nel [[1211]]<ref name="guida22e23">{{cita|Bottini ''et al.''|pp. 22-23.|guida}}.</ref>. Queste erano alte almeno sei o sette metri e i [[Merlo (architettura)|merli]] erano a coda di rondine in quanto la città era ghibellina<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 39-44.|agebassi}}.</ref>. Nel periodo [[Sforza|sforzesco]] i sistemi di protezione si svilupparono particolarmente nei pressi del [[Adda|fiume]], con la costruzione del [[rivellino]] sulla sponda [[Cremasco|cremasca]] e delle due torri alle estremità del ponte sull'Adda<ref name="guida23"/>. Nel [[1607]], in [[Storia di Lodi#IlLa periododominazione spagnolospagnola|epoca spagnola]], furono edificati dei [[baluardo|baluardi]] molto estesi che si estendevano verso la campagna, dando alla città una struttura «stellata». Divenuti obsoleti e inutilizzabili, in [[Storia di Lodi#Il periodo austriaco|epoca austriaca]] furono abbattuti rapidamente a metà del Settecento, sostituiti dalla strada di [[circonvallazione]]. Le mura antiche furono in gran parte demolite nel XX secolo a causa dell'espansione edilizia; al giorno d'oggi, in diversi punti della città ne rimangono tracce, tra cui la Specola di San Vincenzo nei pressi del parco dell'Isola Carolina.
 
;[[Castello Visconteo (Lodi)|Castello Visconteo e Torrione]]: Si tratta di una tipica fortezza medievale, andata in buona parte distrutta; il suo alto e massiccio Torrione è uno dei simboli più noti della città<ref name="bassi47"/>. L'edificio non può essere visitato poiché è occupato dagli uffici della [[Questura]] di Lodi.
 
;[[Porta Cremona]]: È l'unica rimasta fra le antiche porte di accesso alla città. Il suo aspetto attuale è dovuto al completo rifacimento realizzato tra il [[1790]] e il [[1792]] dall'architetto Antonio Dossena<ref>{{cita web|titolo=Porta Cremona| url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LO620-00129/ | data = 1999 | accesso =18 20gennaio settembre 20152021| editore = [[Lombardia|Regione Lombardia]] – [[Università di Pavia]]|urlarchivio=https://archive.is/jW8G|dataarchivio=4 settembre 201220120904161815/http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LO620-00129/|urlmorto=no}}</ref>.
 
=== Vie e piazze ===
[[File:Lodi Piazza Duomo 3.JPG|thumb|[[Piazza della Vittoria (Lodi)|Piazza della Vittoria]]]]
 
;[[Piazza della Vittoria (Lodi)|Piazza della Vittoria]]: Denominata «piazza Maggiore» fino al [[1924]]<ref name="lodigiorno2"/>, rappresenta il cuore della città<ref name="artecittà"/>: su di essa si affacciano, in particolare, il Duomo e il palazzo municipale (palazzo Broletto)<ref name="guida33"/>. Caratterizzata da una pianta quadrangolare<ref name="artecittà"/>, è un raro esempio di [[piazza]] porticata su tutti i quattro lati<ref>{{cita|Ambreck ''et al.''|pp. 141-142.|atlante}}.</ref>. Tale singolare peculiarità, unita all'eleganza dei palazzi che vi si affacciano (molto vari per colori e dimensioni), la rende un luogo particolarmente suggestivo, tant'è che il [[Touring Club Italiano]] l'ha inserita nel [[2004]] nella lista delle piazze più belle d'Italia<ref>{{cita news|autore=Grazia Maria Mottola|titolo=Touring, 110 anni in piazza|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=22|mese=ottobre|anno=2004|paginap=59}}</ref>. La selciatura della piazza, nel tipico «[[ciottolato|ricciato]]» lombardo costituito da ciottoli di fiume, risalirebbe al [[1471]]<ref name="circuitopiazze">{{cita|Ruffilli|p. 14.|piazze}}.</ref> oppure, secondo alcune fonti, al XVIII secolo<ref name="artecittà"/>.
 
[[File:Piazza Broletto Lodi.JPG|thumb|Piazza Broletto di sera]]
 
;Piazza Broletto: È un'area di forma trapezoidale, di dimensioni ridotte, chiusa fra i portici di palazzo Broletto e il fianco sinistro del Duomo<ref name="lodigiorno2"/>. In epoca medievale essa rappresentava il fulcro della vita pubblica cittadina<ref>{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 154.|atlante}}.</ref>, ora è sede dell'autorità municipale<ref>{{cita|Ambreck ''et al.''|pp. 154-155.|atlante}}.</ref>. Al centro è collocata una [[fontana]] in [[marmo di Carrara|marmo rosa di Carrara]], ricavata dal [[Battesimo|fonte battesimale]] della Cattedrale e risalente al XIV secolo<ref name="lodigiorno2"/>. È un'area pedonale.
 
;Piazza del Mercato: È una piazza di forma rettangolare, anch'essa pavimentata con il tipico «ricciato», su cui si affacciano l'abside del Duomo, un'ala secondaria di palazzo Broletto, il palazzo del Governo e il palazzo Vescovile<ref name="lodigiorno6">{{cita|Galuzzi|sezione 6 – ''Il mercato''.|lodigiorno}}.</ref>. Nei giorni di sabato e domenica vi si tiene, come da tradizione, il [[Lodi#Il mercato|mercato ambulante]]<ref name="mercati">{{cita web | titolo = Mercati | url = http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/421 | accesso =18 5 novembre 2015gennaio 2021| editore = Comune di Lodi | urlarchivio = https://archive.is/ungQK 20130413060630/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/421| dataarchivio = 13 aprile 2013 | urlmorto = no}}</ref>.
 
;Piazza Castello: Si tratta di una piazza di dimensioni piuttosto ampie, adibita ad area pedonale a eccezione della fascia centrale che è aperta al traffico veicolare; prende il nome dal Castello Visconteo che vi si affaccia<ref name="artecittà"/><ref name="guida31">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 31.|guida}}.</ref>. Spicca inoltre una statua dedicata[[monumento a [[Vittorio Emanuele II d'Italia(Lodi)|statua dedicata a Vittorio Emanuele II]], celebrativa dell'[[Risorgimento|unità d'Italia]]<ref name="artecittà"/><ref name="guida31"/>. La piazza confina con il parco dell'Isola Carolina<ref name="artecittà"/>.
 
[[File:Lodi Piazza Ospitale 06.JPG|thumb|upright|Scorcio di piazza Ospitale]]
 
;[[Piazza Ospitale]]: Chiamata comunemente «piazza San Francesco», è cantata in alcune opere della poetessa Ada Negri<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 109.|agebassi}}.</ref>. Questa piazza rettangolare, anch'essa pavimentata con il «ricciato» e adibita ad area pedonale, è caratterizzata dalla presenza della chiesa di San Francesco e della facciata dell'Ospedale Maggiore<ref name="circuitopiazze"/>; vi si trova inoltre una statua raffigurante lo scienziato [[Paolo Gorini]]<ref name="artecittà"/>.
 
;Piazza San Lorenzo: Si tratta di una piazza molto piccola, quasi nascosta fra un intrico di vie strette e tortuose tipiche del centro storico medievale di Lodi<ref name="lodigiorno4"/>; la sua atmosfera raccolta ma luminosa ricorda un [[campiello]] [[venezia]]no<ref name="lodigiorno4"/><ref name="circuitopiazze"/>. La piazza deriva il nome dall'omonima chiesa che vi si affaccia<ref name="lodigiorno4"/> ed è anch'essa un'area pedonale.
 
;[[Corso Roma]]: Ha origine da piazza della Vittoria ed è molto frequentato in virtù delle numerose attività commerciali<ref name="artecittà"/>. Analogamente ad altre vie del centro cittadino, offre quale principale motivo di interesse la presenza dei palazzi in [[Art Nouveau|stile liberty]] e dei suggestivi cortili interni delle abitazioni signorili<ref name="lodigiorno12"/>.
 
=== Aree naturali ===
;Parco dell'Isola Carolina: Situato a ridosso del centro storico, nelle immediate vicinanze di piazza della Vittoria e di piazza Castello, deve il suo nome alla cascina Carolina che a sua volta fu battezzata così nel [[1825]] in onore di [[Carolina Augusta di Baviera]], moglie dell'imperatore [[Francesco II d'Asburgo-Lorena|Francesco I d'Austria]]<ref name="comuneisola">''Pubblicato il bando del concorso di progettazione dei lavori di riqualificazione del Parco dell'Isola Carolina'' (comunicato stampa), Comune di Lodi, 31 agosto 2007.</ref>. Il parco ha una superficie di circa {{M|50 000||ul=m2}}<ref name="comuneisola"/> e venne realizzato a metà degli anni cinquanta del XX secolo grazie a una donazione di [[Enrico Mattei]] che volle in questo modo ricompensare la città presso la quale erano stati scoperti degli importanti giacimenti di [[gas naturale]]<ref name="comuneisola"/>. Mattei non badò a spese e fece piantumare delle essenze di notevole interesse [[botanica|botanico]]<ref>''Un concorso di progettazione per gli interventi di riqualificazione del Parco Isola Carolina'' (comunicato stampa), Comune di Lodi, 15 dicembre 2005.</ref>, selezionate presso il [[lago di Como]]<ref name="comuneisola"/>. Dal [[2006]] ospita la sede del [[Parco dell'Adda Sud|Parco Adda Sud]]<ref name="sede-parcoaddasud">{{cita web | titolo =Dove Sede del Parco Adda Sud siamo| url = http://www.parcoaddasud.it/portale/it/dove-siamo.html | accesso =22 5 novembre 2015settembre 2021| editore = [[Parco dell'Adda Sud]] | urlarchivio = https://archive.is/QYiNv 20151105200548/http://www.parcoaddasud.it/portale/it/dove-siamo.html| dataarchivio = 5 novembre 2015 | urlmorto = no}}</ref>.
 
[[File:Lodi giardini passeggio.JPG|thumb|I giardini pubblici Federico Barbarossa]]
 
;Giardini pubblici Federico Barbarossa: Sono collocati quasi nel cuore del centro cittadino, lungo [[viale IV Novembre]]: occupano l'area che costituisce lo spianamento del fossato in cui sino agli anni trenta del Novecento scorreva la roggia Molina<ref>{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 139.|atlante}}.</ref>, che fra il [[1931]] e il [[1937]] venne canalizzata e coperta grazie al progetto dell'architetto locale Giovanni Attilio Fugazza<ref name="lodicittà-1">{{cita news|titolo=Giardini del Passeggio, città in festa per la riapertura|pubblicazione=Lodi Città|data=novembre 2009}}</ref>. Il nucleo originario dei giardini risale però al [[1835]], anno della visita alla città da parte dell'imperatore [[Ferdinando I d'Austria]]<ref name="lodicittà-1"/><ref name="agebassi88">{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 88.|agebassi}}.</ref>. NelAl corsocentro si erge il [[Monumento alla Resistenza (Lodi)|monumento alla Resistenza]], opera del biennio1967 dello scultore [[2008Gianni Vigorelli]]-<ref>{{Cita pubblicazione |rivista = [[2009Archivio storico lodigiano]] |volume = serie II, laanno zonaXV è|editore stata= oggettoSocietà distorica unalodigiana profonda|città riqualificazione<ref= Lodi |data name="lodicittà- 1"º semestre 1967 |p = 45 |ISSN = 0004-0347 }}</ref>.
 
;Lungo Adda Bonaparte: Permette di passeggiare nei pressi del fiume Adda, a contatto con la vegetazione fluviale<ref>{{cita|Galuzzi|sezione 11 – ''Il Lungo Adda''.|lodigiorno}}.</ref>; era uno dei luoghi prediletti dal poeta [[Giosuè Carducci]] quando visitava Lodi<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 109-110.|agebassi}}.</ref>. <!-- Nelle immediate adiacenze del lungofiume, a poca distanza dal [[ponte Napoleone Bonaparte|ponte]] e a fianco del tracciato della [[Greenway dell'Adda Sud]], si trova la ''Cattedrale vegetale'', opera dell'[[arte ambientale|artista ambientale]] [[Giuliano Mauri]]<ref>{{cita news|autore=Marina Arensi|titolo=Folla per il taglio del nastro della Cattedrale vegetale: «Lodi deve esserne fiera»|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=24|mese=aprile|anno=2017|p=26}}</ref><ref>{{cita news|autore=Marina Arensi|titolo=Arte fatta di natura: Mauri si definiva «secondo scultore»|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=24|mese=aprile|anno=2017|p=27}}</ref>. -->
 
;Bosco del Belgiardino: Si tratta di una piccola oasi naturalistica situata sulle rive dell'Adda<ref name="belgia">{{cita web|titolo = Centro Ricreativo Belgiardino|url=http://www.turismo.provincia.lodi.it/TPL_natura_02.asp?IDCategoria=642|accesso=518 novembregennaio 20152021|editore=[[Provincia di Lodi]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120425212334/http://www.turismo.provincia.lodi.it/TPL_natura_02.asp?IDCategoria=642|dataarchivio=25 aprile 2012|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news|autore=Caterina Belloni|titolo=Un «Belgiardino» per le ferie in città|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=10 luglio 2002|paginap=51}}</ref>, al confine con il territorio di [[Montanaso Lombardo]]; dall'area hanno origine numerosi sentieri che permettono di visitare i boschi circostanti, parzialmente trasformati in [[orto botanico]]<ref name="belgia"/>, in cui inoltre vivono uccelli acquatici come [[Gallinula chloropus|gallinelle d'acqua]], [[Anas platyrhynchos|germani reali]], [[Cygnus (zoologia)|cigni]], [[Ardeidae|aironi]] e [[Tachybaptus ruficollis|tuffetti]]<ref name="atlante144"/>. Durante l'estate diventa un centro ricreativo grazie alla presenza di una piscina gestita dal Comune di Lodi<ref name="belgia"/>.
 
;[[Bosco Valle Grassa-Coldana-Sant'Antonio|Grande foresta di Lodi (bosco Valle Grassa-Coldana-Sant'Antonio)]]: È un'area di notevole interesse naturalistico, realizzata a cura della Provincia di Lodi tramite un finanziamento della Regione Lombardia<ref name="forestapianura">{{cita web|titolo = La Foresta di Pianura | url = http://www.biodiversipedia.it/la-grande-foresta-di-pianura|accesso=518 novembregennaio 20152021|editore=[[Provincia di Lodi]] – [[Parco Tecnologico Padano]]|urlarchivio=https://archive.is/SZ5SH|dataarchivio=5 novembre 201520151105203352/http://www.biodiversipedia.it/la-grande-foresta-di-pianura|urlmorto=no}}</ref>. Situata nelle vicinanze del centro abitato, può essere visitata grazie alla presenza di percorsi ciclopedonali<ref name="forestapianura"/>. Si tratta di un [[rimboschimento]] realizzato con specie arboree e arbustive autoctone<ref>{{cita web|titolo=L'idea e il progetto|url=http://www.biodiversipedia.it/la-grande-foresta-di-pianura/lidea-e-il-progetto|accesso=518 novembregennaio 20152021|editore=[[Provincia di Lodi]] – [[Parco Tecnologico Padano]]|urlarchivio=https://archive.is/4tm0k|dataarchivio=5 novembre 201520151105203551/http://www.biodiversipedia.it/la-grande-foresta-di-pianura/lidea-e-il-progetto|urlmorto=no}}</ref>, con destinazione giuridica permanente a bosco<ref>{{cita web|titolo=La foresta ritorna in pianura|url=http://www.inter-wood.net/ita/Pagine%20interne/Abstract_workshop_05.pdf|paginap=3|data=27 maggio 2005|accesso=518 novembregennaio 2015|formato=pdf2021|editore=Interwood – La rete delle associazioni dei proprietari dei boschi di pianura|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120111000258/http://www.inter-wood.net/ita/Pagine%20interne/Abstract_workshop_05.pdf|dataarchivio=11 gennaio 2012|urlmorto=sì}}</ref>.
 
== Società ==
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{{Demografia/Lodi}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Come molti altri centri dell'Italia settentrionale, nel XXI secolo Lodi è diventata una città multietnica con una presenza significativa di cittadini provenienti dall'estero:. risultanoAl infatti31 residentidicembre nel2023 territoriogli comunalestranieri {{formatnum:6082}}residenti stranieri<refnel name="stranieri">{{citacomune weberano |6 titolo301, =ovvero Bilancioil demografico14,00% edella popolazione. residenteDi stranieraseguito alsono 31riportati dicembrei 2015gruppi |più url = httpconsistenti://demo.istat.it/str2015/index.html| data = 10 giugno 2016 | accesso = 17 giugno 2016 | editore = [[Istituto nazionale di statistica]]}}</ref>, che rappresentano il 13,5%<ref>{{citaCita web | titolo = Bilancio demografico al 31 dicembre 2015 | url = httphttps://demo.istat.it/bil2015app/index.html?i=RCS&l=it| data titolo=Popolazione 10residente giugnoper 2016cittadinanza |o accessopaese = 17 giugno 2016di nascita| editore accesso=11 [[Istitutoluglio nazionale di statistica]]2025}}</ref><ref group="A" name="aggiornamento-stranieri">Il dato è aggiornato al 31 dicembre 2015.</ref> della popolazione totale. Le dieci comunità più numerose sono le seguenti<ref name="stranieri"/><ref group="A" name="aggiornamento-stranieri"/>:
 
{{colonne inizio}}
# [[Romania]]: {{formatnum:1991}}
# [[Albania]]: 737
# [[Egitto]]: 495
# [[Ecuador]]: 232
# [[Tunisia]]: 201
{{colonne spezza}}
#<li value="6"> [[Perù]]: 200
# [[Cina]]: 180
# [[Marocco]]: 178
# [[Togo]]: 178
# [[Filippine]]: 162
{{colonne fine}}
 
{{div col}}
* [[Romania]] 1710
* [[Egitto]] 665
* [[Albania]] 514
* [[Nigeria]] 301
* [[Cina]] 253
* [[Perù]] 226
* [[Tunisia]] 185
* [[Ecuador]] 183
* [[Marocco]] 175
* [[Ucraina]] 160
{{div col end}}
<br />
=== Tradizioni e folclore ===
==== La festa di san Bassiano ====
Il 19 gennaio di ogni anno si svolge la [[festa del santo patrono|festa patronale]] di [[san Bassiano]]<ref name="sanbassiano">{{cita web | titolo = San Bassiano – Patrono della città e della Diocesi di Lodi: la festa patronale | url = http://www.comune.lodi.it/sanbassiano/home.html | accesso =18 7 novembre 2015gennaio 2021| editore = Comune di Lodi | urlarchivio = https://archive.is/tf0I0 20151107203156/http://www.comune.lodi.it/sanbassiano/home.html| dataarchivio = 7 novembre 2015 | urlmorto = no}}</ref><ref name="patrono-cittadino">{{cita news | titolo = Lodi scende in piazza per il patrono Bassiano: fede, folclore e cultura per la festa della città | pubblicazione = [[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]] | giorno = 18 | mese = gennaio | anno = 2016 | pagina p= 10}}</ref>. Le celebrazioni religiose si aprono la sera precedente in [[Duomo di Lodi|Cattedrale]], dove ha luogo la veglia diocesana presieduta dal vescovo<ref>{{cita news | autore = Raffaella Bianchi | titolo = La comunità si ritrova stasera tra le antiche navate del Duomo | pubblicazione = [[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]] | giorno = 18 | mese = gennaio | anno = 2016 | pagina p= 11}}</ref>. La giornata festiva propriamente detta ha invece inizio la mattina del 19 gennaio, con il corteo delle autorità civiche da [[Broletto (Lodi)|palazzo Broletto]] al Duomo, accompagnate da figuranti in costume medievale; nella [[Duomo di Lodi#Cripta|cripta]], dove sono custodite le spoglie del santo, vengono pronunciati i discorsi ufficiali del sindaco e del vescovo<ref name="patrono-cittadino"/><ref name="festa-patronale">{{cita web | titolo = Festa patronale di San Bassiano | url = http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1162 | editore = Comune di Lodi | data = 15 gennaio 2010 | accesso =18 7 novembre 2015gennaio 2021| urlarchivio = https://archive.is/d3iqA 20151107203310/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1162| dataarchivio = 7 novembre 2015 | urlmorto = no}}</ref>.
 
[[File:Fiera di San Bassiano.JPG|thumb|left|Venditori dei tipici «''filsòn''» (filze di castagne lessate) durante la fiera di san Bassiano]]
 
Dopo la messa solenne, sotto i portici di palazzo Broletto ha luogo la distribuzione gratuita di «''[[Buseccatrippa alla milanese|büšèca]]''» (la [[trippa]] cucinata alla lombarda con pancetta, verdure e fagioli), tè caldo e [[vin brulé]]; contemporaneamente, nell'arco di tutta la giornata, in [[piazza della Vittoria (Lodi)|piazza della Vittoria]] si tiene la tradizionale fiera di san Bassiano<ref name="festa-patronale"/><ref>{{cita news | autore = Andrea Soffiantini | titolo = Buseca e vin brulé, il rito si rinnova sotto i portici di palazzo Broletto | pubblicazione = [[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]] | giorno = 18 | mese = gennaio | anno = 2016 | pagina p= 12}}</ref>. Nel pomeriggio, dopo la celebrazione dei [[vespri]], si svolge infine la cerimonia di consegna delle onorificenze civiche e del premio «Il Fanfullino della riconoscenza», attribuito ai lodigiani che si distinguono nei campi dell'impegno sociale e della promozione culturale o scientifica<ref name="sanbassiano"/><ref name="festa-patronale"/>.
 
==== La festa di santa Lucia ====
Lodi è una delle città del nord Italia in cui [[Lucia da Siracusa|santa Lucia]] è venerata come portatrice di doni<ref name="santalucia">{{Cita news|titolo = Lodi dà il via alla festa di santa Lucia|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=9 |mese=dicembre|anno=2009}}</ref>: secondo la tradizione, nei giorni antecedenti la ricorrenza del 13 dicembre, i bambini elencano i regali desiderati in una lettera che dev'essere poi inserita nell'urna collocata per l'occasione in Duomo, ai piedi della statua della santa<ref>{{Cita news|autore=Federico Gaudenzi|titolo = Santa Lucia, una magia che non tramonta mai|pubblicazione = [[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]]|giorno=9|mese=dicembre|anno=2015|paginap=11}}</ref>. I preparativi per la festa hanno inizio in uno dei primi pomeriggi del mese, quando in città si svolge la «veglia di santa Lucia», una manifestazione riservata ai bambini della scuola primaria e dell'infanzia<ref>{{Cita news|autore=Federico Gaudenzi|titolo = Mille luci in volo per santa Lucia|pubblicazione = [[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]]|giorno=7|mese=dicembre|anno=2015|paginap=21}}</ref>. Inoltre, dall'8 dicembre<ref group="A">Talvolta dal 7 dicembre.</ref> alla mezzanotte del 12 dicembre, in piazza della Vittoria si tiene l'antica fiera di santa Lucia, con bancarelle per la vendita di giocattoli, dolciumi e articoli di artigianato<ref name="santalucia"/><ref>{{Cita news|titolo = Da domenica in piazza Vittoria i 74 banchetti per le feste |pubblicazione = [[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]]|giorno=5|mese=dicembre|anno=2014|paginap=11}}</ref><ref>{{Cita news|titolo = Santa Lucia, la festa inizia lunedì mattina |pubblicazione = [[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]]|giorno=5|mese=dicembre|anno=2015|paginap=16}}</ref>.
 
==== Il mercato ====
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[[File:Notte bianca 2009 Lodi.JPG|miniatura|Gli spettatori assiepati sul [[Ponte Napoleone Bonaparte|ponte]] per assistere allo spettacolo pirotecnico in occasione della serata inaugurale del Palio del 2009]]
 
Dal [[1986]] ha luogo ogni anno il «[[Palio]] dei rioni»<ref name="palio">{{Cita news|autore=Gaetano Ecobi|url=http://ilgiorno.ilsole24ore.com/lodi/2009/09/05/227440-lodi_pronta_alla_lunga_notte_palio.shtml|titolo=Lodi è pronta alla lunga notte del Palio|pubblicazione=[[Il Giorno]]|giorno=5|mese=settembre|anno=2009|accesso=7 novembre 2015}}</ref>, una [[rievocazione storica]] che consiste in una serie di sfide fra gli antichi quartieri della città. La giornata del Palio inizia nella Cattedrale, con una messa solenne presieduta dal vescovo; in seguito alla sfilata in costume tradizionale, si svolge la «gara degli anelli», durante la quale un fantino monta su un cavallo di legno e ferro<ref>{{cita web | titolo = Le feste tradizionali: Palio dei Rioni | url = http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/390 | accesso = 727 novembre 2015 2023| editore = Comune di Lodi | urlarchivio = https://archive.is/VWxib 20131117150900/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/390| dataarchivio = 17 novembre 2013 | urlmorto = no}}</ref> e, spinto da due atleti, deve cercare di infilare con la sua [[Lancia da giostra|lancia]] quattro anelli posti sul perimetro del quadrilatero di piazza della Vittoria, nel minor tempo possibile<ref name="palio"/>. La manifestazione prosegue con la «''cursa dei cavài''»<ref group="A">«Corsa dei cavalli» in [[dialetto lodigiano]].</ref>, nella quale i concorrenti devono far percorrere tre giri della piazza al cavallo montato dal fantino, cercando di arrivare per primi al traguardo posizionato davanti al sagrato del Duomo<ref name="palio"/>. Il rione proclamato vincitore in base alla classifica delle varie prove riceve «''el bastón de san Bassan''»<ref group="A">«Il bastone di san Bassiano» in dialetto lodigiano.</ref> dalle mani del sindaco della città. Talvolta la graduatoria finale è determinata anche dall'esito di alcune competizioni che si svolgono sul fiume [[Adda]] durante l'estate, tra cui un concorso per barche allegoriche, una gara di canoa e una di «biciclette fluviali»<ref>{{Cita news|autore=Gaetano Ecobi|titolo=Sfilate e gare sull'Adda per il Palio dei rioni|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=16|mese=luglio|anno=2005|paginap=53}}</ref>. Il [[Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo]] ha attribuito al Palio di Lodi il titolo di «patrimonio d'Italia per la tradizione»<ref>{{Cita news|titolo=Maltempo, il Palio di Lodi rinviato di una settimana|pubblicazione=[[Corriere della Sera]][[Milano]]|giorno=4|mese=ottobre|anno=2015|paginap=9}}</ref>, un riconoscimento volto a valorizzare le manifestazioni folcloristiche di maggior rilievo a livello nazionale<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2011/11/11/11A14629/sg|titolo=Decreto ministeriale 28 luglio 2011|editore=[[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]]|data=11 novembre 2011|accesso=718 ottobregennaio 20152021|urlarchivio=https://archive.is/yGzO9|dataarchivio=7 ottobre 201520151007204607/http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2011/11/11/11A14629/sg|urlmorto=no}}</ref>.
 
=== Qualità della vita ===
La seguente tabella riporta le posizioni occupate dal comune di Lodi nella graduatoria pubblicata ogni anno da [[Legambiente]] nell'ambito del rapporto «Ecosistema urbano» sulla qualità ambientale delle città capoluogo di provincia. Fra la 18ª e la 20ª edizione della ricerca, i comuni sono stati valutati separatamente a seconda della popolazione; Lodi è stata collocata nel gruppo delle «città piccole»<ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano_2011_metodologia_e_tabelle.pdf|titolo=Ecosistema urbano XVIII|accesso=22 dicembresettembre 2011|formato=pdf2021|editore=[[Legambiente]]|paginap=1|data=17 ottobre 2011}}</ref>.
 
{| class="wikitable" style="margin:auto;clear:both;text-align:center;"
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|-
|1994
| 19ª<ref>''Ecosistema urbano I'', [[Legambiente]], p. 12.</ref>
|1995
| 41ª <small>(−22)</small><ref>''Ecosistema urbano II'', [[Legambiente]], p. 13.</ref>
|1996
| 67ª <small>(−26)</small><ref>''Ecosistema urbano III'', [[Legambiente]], p. 18.</ref>
|1997
| 13ª <small>(+54)</small><ref>''Ecosistema urbano IV'', [[Legambiente]], p. 19.</ref>
|-
|1998
| 5ª <small>(+8)</small><ref>''Ecosistema urbano V'', [[Legambiente]], p. 18.</ref>
|1999
| 36ª <small>(−31)</small><ref>''Ecosistema urbano VI'', [[Legambiente]], p. 15.</ref>
|2000
| 13ª <small>(+23)</small><ref>''Ecosistema urbano VII'', [[Legambiente]], p. 31.</ref>
|2001
| 24ª <small>(−11)</small><ref>''Ecosistema urbano VIII'', [[Legambiente]], p. 5.</ref>
|-
|2002
| 21ª <small>(+3)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistemaUrbano2003_0000001285.pdf |titolo=Ecosistema urbano IX|accesso=24 gennaio 2015|formato=pdf|editore=[[Legambiente]]|paginap=52}}</ref>
|2003
| 17ª <small>(+4)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistemaUrbano2004_0000001284.pdf |titolo=Ecosistema urbano X|accesso=24 gennaio 2015|formato=pdf|editore=[[Legambiente]]|paginap=20|data=16 ottobre 2003}}</ref>
|2004
| 60ª <small>(−43)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistemaUrbano2005_0000001283.pdf |titolo=Ecosistema urbano XI|accesso=24 gennaio 2015|formato=pdf|editore=[[Legambiente]]|paginap=10}}</ref>
|2005
| 33ª <small>(+27)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano_2006_0000001282.pdf |titolo= Ecosistema urbano XII|accesso=24 gennaio 2015|formato=pdf|editore=[[Legambiente]]|paginap=10}}</ref>
|-
|2006
| 61ª <small>(−29)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistemaUrbano2007_0000001281.pdf |titolo= Ecosistema urbano XIII|accesso=24 gennaio 2015|formato=pdf|editore=[[Legambiente]]|paginap=7|data=23 ottobre 2006}}</ref>
|2007
| 61ª <small>(=)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/EU2008_0000001280.pdf |titolo=Ecosistema urbano XIV|accesso=24 gennaio 2015| formato=pdf|editore=[[Legambiente]]|paginap=15|data=19 ottobre 2007}}</ref>
|2008
| 51ª <small>(+10)</small><ref>{{cita web|url= http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano_xv_ed._indicatori_e_classifiche.pdf|titolo=Ecosistema urbano XV|accesso=24 gennaio 2015|formato=pdf|editore=[[Legambiente]]|paginap=29}}</ref>
|2009
| 60ª <small>(−9)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/EcosistemaUrbanoXVIedizione_0000000932.pdf |titolo=Ecosistema urbano XVI|accesso=24 gennaio 2015|formato=pdf|editore=[[Legambiente]]|paginap=37|data=26 ottobre 2009}}</ref>
|-
|2010
| 43ª <small>(+17)</small><ref>{{cita web|http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano_xviied_tabelle_commenti.pdf|titolo=Ecosistema urbano XVII|accesso=24 gennaio 2015|formato=pdf|editore=[[Legambiente]]|paginap=8|data=18 ottobre 2010}}</ref>
|2011
| 9ª<ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano_2011_metodologia_e_tabelle.pdf|titolo=Ecosistema urbano XVIII|accesso=24 gennaio 2015|formato=pdf|editore=[[Legambiente]]|paginap=10|data=17 ottobre 2011}}</ref><ref group="A" name="non-confronto">Il dato non è confrontabile con quello dell'anno precedente: dalla 18ª alla 20ª edizione della ricerca, infatti, i comuni sono stati collocati in categorie separate a seconda della popolazione residente.</ref>
|2012
| 9ª <small>(=)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/eu2012_senza_schede_citta.pdf|titolo=Ecosistema urbano XIX|accesso=24 gennaio 2015|formato=pdf|editore=[[Legambiente]]|paginap=30|data=29 ottobre 2012}}</ref>
|2013
| 19ª <small>(−10)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/rapporto_eu2013_web.pdf|titolo=Ecosistema urbano XX|accesso=24 gennaio 2015|formato=pdf|editore=[[Legambiente]]|paginap=35|data=7 ottobre 2013}}</ref>
|-
|2014
| 47ª<ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano_2014.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXI|accesso=24 gennaio 2015|formato=pdf|editore=[[Legambiente]]|paginap=27|data=27 ottobre 2014}}</ref><ref group="A" name="non-confronto"/>
|2015
| 61ª <small>(−14)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistemaurbano_2015_xxiiedizione.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXII|accesso=27 ottobre 2015|formato=pdf|editore=[[Legambiente]]|paginap=31|data=26 ottobre 2015}}</ref>
|2016
| 65ª <small>(−4)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano2016.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXIII|accesso=17 novembre 2016|editore=Legambiente|p=31|data=8 novembre 2016}}</ref>
|
|2017
| 20ª <small>(+45)</small><ref>{{cita web|url=https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano_2017_dossier.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXIV|accesso=31 ottobre 2017|editore=Legambiente|p=17|data=30 ottobre 2017}}</ref>
|
|-
|2018
| 35ª <small>(−15)</small><ref>{{cita web|url=https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/dossier_ecosistema_urbano_2018.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXV|accesso=29 ottobre 2018|editore=Legambiente|p=22|data=25 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181030035409/https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/dossier_ecosistema_urbano_2018.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
|2019
| 27ª <small>(+8)</small><ref>{{cita web|url=https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/rapporto-ecosistema-urbano-2019.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXVI|accesso=28 ottobre 2019|editore=Legambiente|p=22|data=28 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191028213214/https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/rapporto-ecosistema-urbano-2019.pdf|urlmorto=no}}</ref>
|2020
| 25ª <small>(+2)</small><ref>{{cita web|url=https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2020/11/Rapporto-Ecosistema-Urbano-2020.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXVII|accesso=9 novembre 2020|editore=Legambiente|p=27|data=9 novembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201109215048/https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2020/11/Rapporto-Ecosistema-Urbano-2020.pdf|urlmorto=no}}</ref>
|2021
| 31ª <small>(−6)</small><ref>{{cita web|url=https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/EcosistemaUrbano2021.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXVIII|accesso=9 novembre 2021|editore=Legambiente|p=14|data=8 novembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211108100942/https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/EcosistemaUrbano2021.pdf|urlmorto=no|dataarchivio=8 novembre 2021}}</ref>
|-
|2022
| 35ª <small>(−4)</small><ref>{{cita web|url=https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/Ecosistema-Urbano-2022.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXIX|accesso=9 novembre 2022|editore=Legambiente|p=10|data=7 novembre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221107092250/https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/Ecosistema-Urbano-2022.pdf|urlmorto=no|dataarchivio=7 novembre 2022}}</ref>
|2023
| 26ª <small>(+9)</small><ref>{{cita web|url=https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2023/10/Ecosistema-Urbano-2023.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXX|accesso=24 ottobre 2023|editore=Legambiente|p=14|data=23 ottobre 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20231023104646/https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2023/10/Ecosistema-Urbano-2023.pdf|urlmorto=no|dataarchivio=23 ottobre 2023}}</ref>
|2024
|
|2025
|
|}
 
== Cultura ==
=== Biblioteche ===
La [[Biblioteca comunale laudenseLaudense]] ha antiche origini e fu aperta al pubblico nel [[1792]]: la sua sezione storica custodisce circa {{TA|11 000formatnum:11000}} volumi tra [[incunabolo|incunaboli]], [[cinquecentina|cinquecentine]], [[miniatura|codici miniati]] e [[manoscritto|manoscritti]], oltre a preziose [[stampa (arte)|stampe]] e [[carta geografica|carte geografiche]]<ref name="biblio">{{cita web | titolo = Biblioteca | url = http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/89 | accesso =9 7 novembre 2015ottobre 2017| editore = Comune di Lodi | urlarchivio = https://archive.is/iHFbg 20130413065254/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/89| dataarchivio = 13 aprile 2013 | urlmorto = no}}</ref><ref>{{cita|Galuzzi|sezione 5 – ''Il Museo Civico'', paragrafo "La Biblioteca comunale laudense".|lodigiorno}}.</ref>. Il fondo moderno è invece costituito da più di {{TA|135 000formatnum:135000}} volumi<ref>{{cita news|titolo=La "nuova" Laudense in numeri|pubblicazione=Lodi Città|data=ottobre 2011|paginap=12}}</ref>.
 
=== Università e ricerca scientifica ===
[[File:Lodi PTP- Parco Tecnologico Padano - 01.JPGjpg|thumb|left|L'ingresso del [[Parco Tecnologico Padano]]]]
 
Dal [[2005]]<ref>{{cita web|titolo=Parco Tecnologico Padano|url=http://turismolodi.it/it/parco-tecnologico-padano.html|accesso=11 novembre 2015|editore=[[Provincia di Lodi]]|urlarchivio=https://archive.is/AXhxB|dataarchivio=11 novembre 2015|urlmorto=no}}</ref> è attivo a Lodi un polo scientifico-universitario, composto dal [[Parco Tecnologico Padano]]<ref>{{cita web|titolo=Sito ufficiale|url=http://www.ptp.it|accesso=11 novembre 2015|editore=[[Parco Tecnologico Padano]]|urlarchivio=https://archive.is/7Te1O|dataarchivio=11 novembre 2015|urlmorto=no}}</ref> e da alcune strutture dell'[[Università degli Studi di Milano]]<ref>{{cita web|titolo=Polo universitario veterinariodell'innovazione di Lodi|url=http://www.veterinaria.unimiturismolodi.it/Facoltait/1783_ITA_HTMLparco-tecnologico-padano.html|accesso=113 novembreottobre 20152018|editore=[[Università degli StudiProvincia di Milano]]Lodi|urlarchivio=https://archive.is/cVgEr|dataarchivio=13 aprile 201320151111173918/http://turismolodi.it/it/parco-tecnologico-padano.html|urlmorto=no}}</ref>.
 
Il Parco Tecnologico Padano è uno dei più importanti centri di ricerca a livello europeo nel campo delle [[biotecnologia|biotecnologie]] agroalimentari<ref name="ptp_corriere"/><ref>{{cita web|cognome=Miato|nome=Massimo|titolo=Speciale parchi tecnologici: Parco Tecnologico Padano|url=http://www.apsti.it/uploads/tx_oxcsmydoc/5/3e456_parcotecnologicopadano.pdf|data=23 settembre 2008|accesso=1122 novembresettembre 2015|formato=pdf2021|editore=Associazione Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304224659/http://www.apsti.it/uploads/tx_oxcsmydoc/5/3e456_parcotecnologicopadano.pdf}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Davide Ederle|titolo = Bovini, senza segreti i 22mila geni|pubblicazione=Agrisole|giorno=5|mese=maggio|anno=2009}}</ref>.
 
Il polo dell'Università degli Studi di Milano comprende unla sede della [[Strutturefacoltà veterinarieuniversitaria|ospedale veterinariofacoltà]] perdi grandi[[medicina animaliveterinaria]], costituitoprogettata dadall'architetto strutture didattiche e cliniche pergiapponese [[EquusKengo caballus|equiniKuma]], [[Bovinae|bovini]],accanto [[Susalla domesticus|suini]],quale [[Ovis|ovini]]si etrovano un centro [[CaprinaeZootecnica|caprinizootecnico]] didattico-sperimentale<ref>{{cita web|titolo=OspedaleCentro veterinariozootecnico universitariodidattico sperimentale|url=http://www.veterinaria.unimi.it/Facolta/2585_ITA_HTML2586_ITA_HTML.html|accesso=11 novembreottobre 20152018|editore=[[Università degli Studi di Milano]]|urlarchivio=https://archive.is/lAjYs|dataarchivio=11 novembre 201520151111175913/http://www.veterinaria.unimi.it/Facolta/2586_ITA_HTML.html|urlmorto=no}}</ref>, accantoe alun quale[[Strutture siveterinarie|ospedale trovaveterinario]] uncostituito centroda strutture didattiche e cliniche per [[ZootecnicaEquus caballus|zootecnicoequini]], didattico-sperimentale[[Bovinae|bovini]], [[Sus domesticus|suini]], [[Ovis|ovini]], [[Caprinae|caprini]] e [[animale da compagnia|animali da compagnia]]<ref>{{cita web|titolo=CentroOspedale zootecnico didattico sperimentaleveterinario|url=http://www.veterinariaospedaleveterinario.unimi.it/Facoltaospedale/2586_ITA_HTML.html|accesso=11 novembreottobre 20152018|editore=[[Università degli Studi di Milano]]|urlarchivio=https://archive.is/UBBt3|dataarchivio=11 novembre 201520181001191600/http://ospedaleveterinario.unimi.it/ospedale/|urlmorto=no}}</ref>. Ha inoltre sede in città il Centro di Ricerca per le Produzioni Foraggere e Lattiero-Casearie, nato dall'accorpamento dell'Istituto Sperimentale per le Colture Foraggere{{ln}}retto dal [[1948]] al [[1976]] dall'illustre agronomo [[Giovanni Haussmann]]<ref>{{cita|Ongaro|p. 13|hauss}}.</ref>{{ln}}con l'Istituto Sperimentale Lattiero-Caseario e l'Istituto Sperimentale per la Zootecnia dei Bovini da Latte<ref>{{cita web|titolo=Centro di Ricerca per le Produzioni Foraggere e Lattiero-Casearie|url=http://sito.entecra.it/portale/cra_dati_istituto.php?id=214|accesso=118 novembreottobre 20152020|editore=Consiglio per la Ricerca in Agricoltura|urlarchivio=https://archive.is/JQuPF|dataarchivio20151111180725/http://sito.entecra.it/portale/cra_dati_istituto.php?id=11 novembre 2015214|urlmorto=no}}</ref>.
 
A Lodi è operativa anche una sede distaccata dell'[[Università degli Studi della Repubblica di San Marino]]<ref>{{cita news|titolo=Polo formativo, il Bassi è partner di San Marino|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=1º|mese=dicembre|anno=2018|p=6}}</ref>.
A Lodi è attivo anche il corso di laurea in [[Assistenza infermieristica|infermieristica]] organizzato dall'[[Università di Pavia]]<ref>{{cita web|titolo=Infermieristica – Sede Lodi|url=http://nfs.unipv.it/infermieristicaLO2012/od/frame.html|accesso=11 novembre 2015|editore=[[Università di Pavia]]|urlarchivio=https://archive.is/48VVw|dataarchivio=11 novembre 2015|urlmorto=no}}</ref>.
 
=== Scuole ===
Nel territorio comunale sono presenti 17 [[scuola dell'infanzia|scuole dell'infanzia]], 12 [[scuola primaria|scuole primarie]], 6 [[scuola secondaria di primo grado|scuole secondarie di primo grado]], 9 [[scuola secondaria di secondo grado|scuole secondarie di secondo grado]] e 34 [[centro di formazione professionale|centri di formazione professionale]]<ref name="scuole">{{cita web|titolo =Elenco Scuole scuole| url = http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/275 | accesso =7 14 gennaio 2010ottobre 2017| editore = Comune di Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170306143154/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/275|urlmorto=no}}</ref>.
 
=== Musei ===
A Lodi hanno sede alcuni importanti musei, tra cui il [[Museo civico (di Lodi)|Museo civico]]<ref>{{cita|Galuzzi|sezione 5 – ''Il Museo Civico''.|lodigiorno}}.</ref>, la [[Collezione anatomica Paolo Gorini]]<ref>{{cita web|titolo =Sito Collezione anatomica Paolo Gorini ufficiale| url=http://www.museilodimuseogorini.it/aree%20naturalistichecom/paolo%20gorini/paolo%20gorini.html|accesso =7 17 gennaio 2009ottobre 2017| editore =Collezione [[Provinciaanatomica diPaolo Lodi]]Gorini|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170930103544/http://www.museogorini.com/|urlmorto=no}}</ref>, il [[Museo di scienze naturali (Lodi)|Museo di scienze naturali]]<ref>{{cita web | titolo = Museo di scienze naturali del Collegio San Francesco | url = http://www.museilodicomune.lodi.it/aree%20naturalisticheflex/scienze%20naturalicm/scienze%20naturalipages/ServeBLOB.html php/L/IT/IDPagina/7045| accesso =7 17 gennaio 2009ottobre 2017| editore = [[ProvinciaComune di Lodi]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160607225149/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7045|urlmorto=no}}</ref>, il [[Museo del tesoro del tempio dell'Incoronata]]<ref>{{cita web|titolo =Tempio Museocivico dell'Incoronata e Museo|url=http://www.museilodicomune.lodi.it/aree%20naturalisticheflex/museo%20incoronatacm/museo%20incoronatapages/ServeBLOB.htmlphp/L/IT/IDPagina/7058|accesso=67 gennaioottobre 20102017|editore=[[ProvinciaComune di Lodi]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160607233709/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7058|urlmorto=no}}</ref>, il [[Museo diocesano d'arte sacra (Lodi)|Museo diocesano di arte sacra]]<ref>{{cita web|titolo=Museo diocesano d'di arte sacra|url=http://www.museilodicomune.lodi.it/aree%20naturalisticheflex/museo%20diocesanocm/museo%20diocesanopages/ServeBLOB.htmlphp/L/IT/IDPagina/7032|accesso=87 gennaioottobre 20102017|editore=[[ProvinciaComune di Lodi]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160607231056/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7032|urlmorto=no}}</ref> e il [[Museo della stampa e stampa d'arte]]<ref>{{cita web|titolo = Sito ufficiale|url=http://www.museostampa.org/intro/intro.html|accesso=237 aprileottobre 20102017|editore=Associazione Museo della Stampastampa e Stampastampa d'Artearte a Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160329094503/http://www.museostampa.org/joomla3/index.php?lang=it|urlmorto=no}}</ref>.
 
=== Media ===
Si trovano in città la redazione del quotidiano locale ''[[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|il Cittadino]]''<ref>{{cita web|titolo=Chi siamo|url=http://www.ilcittadino.it/chi_siamo/|accesso=17 ottobre 2010|editore=[[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]]urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110304184034/http://www.ilcittadino.it/chi_siamo/}}</ref> e una sede distaccata dell'[[emittente televisiva]] [[Telepace]]<ref>{{cita web|titolo=Emittenti|url=http://web.archive.org/web/20100730045435/http://www.telepace.it/tp_verona_lodi.php|accesso=1º dicembre 2011|editore=[[Telepace]]|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100730045435/http://www.telepace.it/tp_verona_lodi.php}}</ref>.
 
[[File:Lodi 1751 14450.jpg|thumb|Un vassoio in [[maiolica]] [[policromia|policroma]] realizzato a Lodi nel [[XVIII secolo]]]]
 
=== Arte ===
Lodi è rinomata per la sua [[ceramica di Lodi|produzione di ceramica artistica]]<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|pp. 76-79.|guida}}.</ref>. Attestata sin dal [[XV secolo]], l'attività conobbe una decisa espansione tra il [[XVIII secolo|Settecento]] – {{ln}}con le fabbriche [[Ceramica Coppellotti|Coppellotti]], [[Ceramica Rossetti|Rossetti]] e Ferretti – e l'[[XIXCeramica secoloFerretti|OttocentoFerretti]]{{ln}}e l'Ottocento, grazie ai Dossena. Fra i principali soggetti{{ln}}riprodotti in monocromia [[turchese (colore)|turchina]] e in [[policromia]]{{ln}}figurano paesaggi con rovine, [[natura morta|nature morte]], motivi floreali, scenette popolari e cineserie. La produzione contemporanea di ceramica artistica lodigiana «Vecchia Lodi» si concentra sulla rivisitazione dei modelli stilistici della manifattura Ferretti<ref>{{cita web|titolo=Museo civico – ceramica lodigiana|url=http://www.museilodi.it/aree%20naturalistiche/museo%20civico/museo%20civico%20cera.html|accesso=217 dicembre 20102017|editore=[[Provincia di Lodi]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160314050807/http://www.museilodi.it/aree%20naturalistiche/museo%20civico/museo%20civico%20cera.html|urlmorto=sì}}</ref>. Lodi è annoverata fra le «Città della Ceramica – Ceramica Artistica Tradizionale»<ref>{{Cita web|titolo=Disciplinare di produzione della ceramica artistica e tradizionale di Lodi|url=http://catwww.mag-newsbuongiornoceramica.it/nl2017/a.cfm?Ra.2.0.c1.A.A.Awp-content/uploads/2017/02/Lodi_disciplinare.Apdf|accesso=217 dicembre 20102017|editore=Associazione Italiana Città della Ceramica}}</ref>, marchio di cui si fregiano i numerosi laboratori artigiani<ref>{{cita web|titolo = Ceramica Artistica Lodigiana «Vecchia Lodi»|url = http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3662|data=14 dicembre 2011|accesso=5 aprile 2015|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=https://archive.is/1OtxL|dataarchivio=5 aprile 201520150405191741/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3662|urlmorto=no}}</ref>.
 
Negli anni cinquanta del [[XX secolo|Novecento]] la città fu sede di due competizioni di pittura: il premio «Città di Lodi» (1950) e il concorso «Lodi e il mondo del latte» (1956), indetti rispettivamente in occasione della seconda e della quinta Fiera del Latte<ref>{{Cita|Fontana|pp. 51-55|fontana}}.</ref>.
 
=== Cucina ===
 
[[File:Casaro raspadura.JPG|thumb|left|upright|La preparazione della ''[[raspadüra]]'']]
 
=== Cucina ===
{{vedi anche|Cucina lodigiana}}
 
La [[gastronomia]] lodigiana è prevalentemente caratterizzata dai [[caseificio|prodotti caseari]]. Il più rinomato tra i [[formaggio|formaggi]] locali è il [[Grana Padano]] [[Denominazione di origine protetta|DOP]]<ref name="granapadano">{{cita web | titolo = Carta d'identità | url = http://www.granapadano.com/aspx/Home.aspx?idMenu=608&liv=1&idAmb=66 | accesso = 8 gennaio 2013 | editore = Consorzio per la tutela del formaggio [[Grana Padano]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100815002047/http://www.granapadano.com/aspx/Home.aspx?idMenu=608&liv=1&idAmb=66|urlmorto=sì}}</ref>,. cheParallelalmente nellaviene suaprodotta miglioreun'altra produzioneversione prendedi il[[formaggio nomegrana]] didenominata [[GranoneTipico Lodigiano]] [[prodotti agroalimentari tradizionali italiani|PAT]]<ref name="pat">{{cita web | titolo =Quattordicesima Elencorevisione dell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Lombardia| url = httphttps://www.agricoltura.regione.lombardiapoliticheagricole.it/sharedflex/cm/pages/ServeAttachment.php/ccurlL/701IT/743D/ALLEGATI7%20DECRETO252Fa%20TRADIZIONALI252F0%202011252FD.PDF f0ab2e9ee2902b95e1ec/P/BLOB%3AID%3D3276/E/pdf|formato=pdf| accesso = 813 gennaio 2013 2018| editore = [[Lombardia|RegioneMinistero Lombardia]]delle politiche agricole alimentari e forestali|formatoMinistero =delle pdfpolitiche agricole, alimentari e forestali]]}}</ref>., Ilche deriva direttamente dalla lavorazione tradizionale del [[Granone Lodigiano]], inormai scomparso; questo antico particolareprodotto, è considerato il «capostipite» di tutti i [[formaggio grana|formaggi grana]]:, unpresentava tempopeculiarità eraparticolari: diil suo colore era giallo, in quanto alla pasta veniva aggiunto dello [[Crocus sativus|zafferano]]; inoltre, non venendo pressato, durante la stagionatura espelleespelleva [[Siero di latte|siero]], formando la caratteristica «lacrima»<ref name="st">{{cita web |titolo = Granone Lodigiano e Raspadüra | url = http://www.saporetipico.it/prodottotipico133/lombardia/granonelodigianoeraspadura.html | accesso =23 8 gennaio 2013novembre 2023| editore = ''www.saporetipico.it''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171009194552/http://www.saporetipico.it/prodottotipico133/lombardia/granonelodigianoeraspadura.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|titolo=La storia|url=https://www.granapadano.it/it-it/larte-della-produzione/la-storia-e-lheritage/|accesso=23 novembre 2023|editore=[[Grana Padano]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230602223729/https://www.granapadano.it/it-it/larte-della-produzione/la-storia-e-lheritage/|urlmorto=no}}</ref>. Le forme di grana giovani vengono tagliate a metà e raschiate con un apposito attrezzo: mediante questa tecnica si ottengono delle sfoglie sottilissime, note come ''[[raspadüra]]''<ref name="st"/>. Altri formaggi tipicamente lodigiani sono il [[mascarpone]] PAT<ref name="pat"/> e il [[pannerone]] PAT<ref name="pat"/>, entrambi preparati con la [[panna]]. [[frittata|Frittate]], [[minestra|zuppe]] e [[Salume#Salumi di suino|insaccati di maiale]] rappresentano le altre specialità; esistono anche numerosi dolci tipici, quali la [[Tortionata]] PAT<ref name="pat"/>, gli Amaretti Fanfullini e gli Gnam-gnam<ref>{{cita web|titolo=''Terminata la BIT 2007|url=http://www.turismo.provincia.lodi.it/TPL_categorie_generica_NOTIZIA_1.asp?IDNotizia=601&IDCategoria=647|data=26'' febbraio(comunicato 2007|accesso=8stampa), gennaio 2013|editore=[[Provincia di Lodi]]}}, 26 febbraio 2007.</ref>.
 
=== Eventi ===
Il «Festival dei sette peccati capitali», promosso dal comune, si è articolato in sette edizioni che hanno avuto luogo nella primavera di ogni anno dal 2003 al 2009, richiamando oltre {{TA|20 000formatnum:20000}} presenze per ognuno degli episodi<ref name="corriere-vizi">{{Cita news|titolo="Peccatori" eccellenti per oltre 20 mila curiosi|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=7|mese=maggio|anno=2009|paginap=19}}</ref>. Ciascuna delle sette edizioni è stata caratterizzata da eventi culturali, dibattiti, mostre e laboratori dedicati a uno dei sette [[vizi capitali]] della tradizione filosofica occidentale<ref name="corriere-vizi"/><ref>{{cita web|titolo=I sette peccati capitali|url=http://www.settepeccaticapitali.com/index.html|accesso=30 aprile 2016|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=httphttps://web.archive.org/web/20080509053134/http://www.settepeccaticapitali.com/index.html|dataarchiviourlmorto=9 maggio 2008}}</ref>. Negli anni successivi, la rassegna è stata sostituita dai festival «Comportamenti umani» (2010-2015) e «Generare futuro» (dal 2016-2017)<ref>{{Cita news|autore=Fabio Ravera|titolo=Il futuro fra interrogativi e certezze|pubblicazione=[[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]]|giorno=30|mese=aprile|anno=2016|paginap=51}}</ref>.
 
A partire dal 2010 si svolge ogni autunno in città il «Festival della fotografia etica», una delle esposizioni di [[fotografia documentaria]] più rilevanti su scala internazionale<ref>{{Cita news|autore=Fabio Ravera|titolo=Obiettivo puntato sul mondo: Lodi inaugura il suo festival|pubblicazione=[[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]]|giorno=10|mese=ottobre|anno=2015|pagina=55}}</ref>.
 
A partire dal 2010 si svolge ogni autunno in città il «Festival della fotografia etica», una delle esposizioni di [[fotografia documentaria]] più rilevanti su scala internazionale<ref>{{Cita news|autore=Fabio Ravera|titolo=Un festival «che parla alle coscienze»|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=5|mese=ottobre|anno=2019|p=40}}</ref>.
== Persone legate a Lodi ==
{{vedi categoria|Persone legate a Lodi}}
Sono numerose le personalità significative che a Lodi sono nate, hanno vissuto a lungo oppure hanno stabilito dei saldi rapporti con la città.
 
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
Nei primi secoli di vita della città, lo sviluppo urbanistico procedette lentamente<ref name="guida24">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 24.|guida}}.</ref>: il corpo di fabbrica della [[Duomo di Lodi|Cattedrale]], la cui costruzione fu intrapresa tra il [[1158]] e il [[1160]], venne completato oltre cento anni dopo, se si escludono i rimaneggiamenti successivi; alla fine del [[XII secolo]] sorse la [[chiesa di San Lorenzo (Lodi)|chiesa di San Lorenzo]], mentre [[chiesa di San Francesco (Lodi)|San Francesco]] e il primo nucleo di [[Broletto (Lodi)|palazzo Broletto]] risalgono agli ultimi decenni del [[XIII secolo|Duecento]]<ref name="guida24"/>. Il [[XIV secolo|secolo seguente]] ha lasciato in eredità il [[palazzo Vistarini]], il [[Castello Visconteo (Lodi)|Castello]] e la [[chiesa di Sant'Agnese (Lodi)|chiesa di Sant'Agnese]]<ref name="guida24"/>. Nel tardo [[XV secolo|Quattrocento]], ricordato come il periodo di massimo splendore della città<ref name="agebassi55e59"/>, sorsero numerosi nuovi edifici, tra cui il [[palazzo Mozzanica]], l'Ospedale Maggiore e il [[Tempio Civico della Beata Vergine Incoronata|Tempio Civico dell'Incoronata]]<ref name="guida24"/>; nella stessa epoca fu consolidato il [[Lodi#Architetture militari|sistema di fortificazioni difensive]]<ref name="guida23" /> che risaliva agli inizi del [[XII secolo|Duecento]]<ref name="guida22e23"/>. Tra [[XVI secolo|Cinquecento]] e primo [[XVIII secolo|Settecento]], infine, videro la luce il [[Chiesa di San Cristoforo (Lodi)|complesso di San Cristoforo]] e il [[palazzo Modignani]]<ref name="guida24"/>.
[[File:Lodi mappa 1753.jpg|thumb|left|Mappa della città nel [[1753]]]]
 
L'aspetto attuale del centro storico, tuttavia, si deve prevalentemente alle opere compiute tra [[XVIII secolo|Settecento]] e [[XIX secolo|Ottocento]], che alterarono la struttura urbanistica originaria dell'antico nucleo [[Medioevo|medievale]] di Lodi<ref name="guida24e25">{{cita|Bottini ''et al.''|pp. 24-25.|guida}}.</ref>. Durante l'[[Storia di Lodi#Il periodo austriaco|epoca austriaca]], in particolare, grazie alla ripresa economica si registrò un forte sviluppo edilizio<ref name="guida24e25"/> che trasformò il volto della città nel segno dell'[[Architettura barocca#Architettura tardobarocca e rococò|architettura tardo-barocca]]: vennero edificate le nuove chiese di [[Chiesa di Santa Maria del Sole (Lodi)|Santa Maria del Sole]]<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|p. 65.|guida}}.</ref>, [[Chiesa di Santa Maria Maddalena (Lodi)|Santa Maria Maddalena]]<ref name="guida61"/> e [[Chiesa di San Filippo Neri (Lodi)|San Filippo]]<ref name="guida76"/>, mentre il [[Palazzo Vescovile (Lodi)|palazzo Vescovile]] fu interamente ristrutturato<ref name="guida37e39"/>. Numerosi monasteri ed edifici religiosi minori vennero sconsacrati e in alcuni casi demoliti per fare spazio a nuove abitazioni private; le vie principali, inoltre, furono allargate mediante la rimozione dei [[paracarro|paracarri]] e l'abbattimento dei [[portico|portici]]<ref name="guida24e25"/>. Risale al medesimo periodo l'apertura dei primi due [[cimitero|cimiteri]] [[suburbio|suburbani]] di [[Riolo (Lodi)|Riolo]] e di San Fereolo<ref name="guida25"/>. Si procedette anche alla demolizione dei [[baluardo|baluardi]] costruiti durante la [[Storia di Lodi#IlLa periododominazione spagnolospagnola|dominazione spagnola]] del [[XVII secolo|Seicento]]; al loro posto venne disegnata una strada di [[circonvallazione]] lunga {{M|3 700||ul=m}}, che raccordava tutte le porte della città, impiegate da secoli come barriere daziarie<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|p. 113.|urb}}.</ref>. Nel [[1835]], il segmento meridionale della circonvallazione fu trasformato in "passeggio pubblico"<ref name="agebassi88"/>.
 
A metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]], l'abitato di Lodi era ancora interamente racchiuso entro le mura [[Medioevo|medievali]]<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|pp. 112-114.|urb}}.</ref>; all'esterno del perimetro della città murata, oltre a numerosi [[cascina a corte|cascinali]]<ref group="A">Gli insediamenti rurali erano tipicamente collocati presso i nodi idraulici formati dalla rete di rogge che irrigavano il territorio.</ref>, si trovavano alcuni borghi ([[San Grato (Lodi)|San Grato]], San Fereolo e San Bernardo), posti in corrispondenza degli incroci stradali tra la viabilità regionale e quella locale, a una distanza variabile tra i 2 e i 5&nbsp;km dal centro cittadino<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|pp. 115-116.|urb}}.</ref>. Questo articolato assetto urbanistico venne modificato nel [[1861]] dall'apertura della [[ferrovia Milano-Bologna|linea ferroviaria Milano-Bologna]], che toccava Lodi lambendo la parte meridionale del nucleo abitato: la [[ferrovia|strada ferrata]], infatti, rappresentò l'ostacolo principale quando, nei decenni successivi, la città cominciò con lentezza a espandersi nelle aree limitrofe all'anello di circonvallazione delle mura<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|p. 116.|urb}}.</ref>.
[[File:Lodi quartiere Oliva.jpg|thumb|Case popolari edificate nel "villaggio Oliva", così chiamato dal nome del sindaco dell'epoca ([[1951]])]]
 
Tra il [[1864]] e gli inizi del [[XX secolo|Novecento]] vennero realizzati numerosi interventi urbanistici: dei due cimiteri di Riolo e San Fereolo, venne ampliato il primo mentre l'altro fu dismesso; nel [[1886]] fu intrapresa inoltre la costruzione del [[Cimitero maggiore di Lodi|Cimitero Monumentale]] (più noto come "Maggiore")<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|p. 117.|urb}}.</ref>. Per quanto riguarda la rete stradale, le opere più importanti furono l'edificazione del nuovo [[ponte Napoleone Bonaparte|ponte sull'Adda]] in muratura<ref name="guida25"/>, la riqualificazione della zona di [[piazza della Vittoria (Lodi)|piazza della Vittoria]]<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|pp. 131-132.|urb}}.</ref>, l'ampliamento di piazza Ospitale e la costruzione di un asse viario tra la [[Stazione di Lodi|stazione ferroviaria]] e il centro storico, con l'apertura di viale Dante e di piazza Castello<ref name="bigatti114">{{cita|Maurizio Meriggi|p. 114.|urb}}.</ref>. A livello di infrastrutture, nel [[1880]] furono inaugurate quattro [[tram interurbano|tranvie extraurbane a vapore]]: la [[Tranvia Milano-Lodi|Milano-Lodi]], la [[Tranvia Lodi-Treviglio-Bergamo|Lodi-Treviglio-Bergamo]], la [[Tranvia Lodi-Sant'Angelo Lodigiano|Lodi-Sant'Angelo]] e la [[Tranvia Lodi-Crema-Soncino|Lodi-Crema-Soncino]]<ref name="bigatti114"/>. Nel medesimo periodo, ebbe luogo un rapido processo di urbanizzazione del quadrilatero compreso tra il pubblico passeggio e la ferrovia: ad alcuni insediamenti produttivi, si aggiunse nel [[1904]] il primo lotto di abitazioni popolari<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|p. 119.|urb}}.</ref>. Contemporaneamente, ancora più a sud, sorsero i primi grandi complessi industriali: il Linificio Canapificio Nazionale in zona San Fereolo e le [[Officine Meccaniche Lodigiane]] presso la località Camolina<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|p. 121.|urb}}.</ref>.
 
Dopo una fase di moderata crescita tra gli [[anni 1920|anni venti]] e la [[seconda guerra mondiale]]<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|pp. 127-135.|urb}}.</ref>, a partire dal [[1955]] lo sviluppo della città si fece sempre più rapido e cominciò a interessare entrambe le sponde dell'[[Adda]]<ref name="guida25"/>: vennero creati nuovi quartieri, tra cui quello delle «case Fanfani» (a ovest del centro storico) e il «villaggio Oliva» (a sud-ovest), entrambi realizzati nell'ambito del piano [[INA-Casa]]<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|p. 135.|urb}}.</ref>. Tra gli [[anni 1970|anni settanta]] e i [[anni 2000|duemila]], oltre al compimento di un sistema di [[tangenziale|strade tangenziali]], ebbe luogo la dismissione di gran parte del patrimonio edilizio industriale, riconvertito in nuove aree residenziali<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|p. 109.|urb}}.</ref>.
 
=== Frazioni ===
[[File:Lodi santuario Fontana.JPG|thumb|Il [[santuario]] di Fontana]]
 
* [[Fontana (Lodi)|Fontana]]<ref name="atlante129">{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 129.|atlante}}.</ref> si trova 3&nbsp;km<ref>{{cita web | titolo = Fontana | url = http://italia.indettaglio.it/ita/lombardia/lodi_lodi_fontana.html | accesso = 14 dicembre 2009 | editore = ''italia.indettaglio.it''}}</ref> a nord-est della città, nella porzione di territorio situata sulla riva sinistra dell'[[Adda]]<ref name="mappa"/>. La località, che ospita un [[santuario]] edificato tra il [[XVI secolo|Cinquecento]] e il [[XVII secolo|Seicento]]<ref>{{cita web | titolo = Santuario di Santa Maria della Fontana Agnelli|pp. url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LO460324-00113/ 325| data = 2001 | accesso = 14 dicembre 2009 | editore = [[Lombardia|Regione Lombardia]] – [[Università di Pavia]]agnelli}}.</ref>, è attraversata dalla [[Strada statale 235 di Orzinuovi|ex strada statale Pavia–BresciaPavia-Brescia]]<ref name="mappa"/> e conta 304 residenti<ref name="frazioni">{{cita web | titolo = 14º Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni – Lodi: dettaglio località abitate | url = http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0I040WI0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH90007RI5&v=1UH07B081B50000 | accesso =23 14 dicembre 2009ottobre 2017| editore = [[Istituto nazionale di statistica]]|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304095817/http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0I040WI0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH90007RI5&v=1UH07B081B50000|urlmorto=sì}}</ref>.
* [[Olmo (Lodi)|Olmo]]<ref name="atlante129"/> è un insediamento di 197 abitanti<ref name="frazioni"/>, collocato 4&nbsp;km<ref>{{cita web | titolo = Olmo | url = http://italia.indettaglio.it/ita/lombardia/lodi_lodi_olmo.html | accesso = 14 dicembre 2009 | editore = ''italia.indettaglio.it''}}</ref> a sud-est del centro cittadino, lungo la [[Strada statale 9 Via Emilia|Via Emilia]]<ref name="mappa"/>.
* [[Riolo (Lodi)|Riolo]]<ref name="atlante129"/>, già [[frazioneFrazione geografica(geografia)|frazione]] del [[comuni italiani|comune]] [[suburbio|suburbano]] di [[Vigadore]]<ref name="vigadoreantico">{{cita web | titolo = Comune di Vigadore (sec. XVI – 1757) | url = http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/6001522/ | data accesso= 104 gennaio 2005 2017| accesso = 15 settembre 2010 | editore = [[Lombardia|Regione Lombardia]] – [[Università di Pavia]]}}</ref>, è una località situata tra Lodi e [[Dovera]], nell'Oltre[[Oltreadda Adda lodigianoLodigiano]]<ref name="mappa"/>. È lambita dal tracciato della [[Strada statale 472 Bergamina|strada Bergamina]]<ref name="mappa"/> e dispone di una [[scuola primaria]]<ref name="scuole"/>; vi abitano 120 persone<ref name="frazioni"/>.
* [[San Grato (Lodi)|San Grato]]<ref name="atlante129"/> si trova nel settore nord-occidentale del territorio comunale<ref name="mappa"/>, a una distanza di circa 4&nbsp;km dal centro cittadino<ref>{{cita web | titolo name= San Grato | url = http:"mappa"//italia.indettaglio.it/ita/lombardia/lodi_lodi_sangrato.html | accesso = 15 dicembre 2009 | editore = ''italia.indettaglio.it''}}</ref>; con i suoi 692 abitanti, è la più popolosa tra le frazioni di Lodi<ref name="frazioni"/>.
 
==== Altre località del territorio ====
* [[Bottedo]] è una località rurale situata a ovest della città, nei pressi della [[ferrovia Milano-Bologna|linea ferroviaria Milano–BolognaMilano-Bologna]]<ref name="mappa"/>, a una distanza di circa 5&nbsp;km dal centro storico<ref>{{cita web | titolo name= Bottedo | url = http:"mappa"//italia.indettaglio.it/ita/lombardia/lodi_lodi_bottedo.html |accesso = 13 dicembre 2009|editore = ''italia.indettaglio.it''}}</ref>. Fino al [[1873]] costituì un [[comuni italiani|comune]] autonomo<ref>{{cita web | titolo = Comune di Bottedo | url = http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/6050262/ | data = 27 ottobre 2002 | accesso =4 15 settembre 2010gennaio 2017| editore = [[Lombardia|Regione Lombardia]] – [[Università di Pavia]]}}</ref>; al giorno d'oggi si presenta come un grosso [[cascina a corte|cascinale]] in cui risiedono poche famiglie<ref name="frazioni"/>.
* [[Torre de' Dardanoni]] è una [[cascina a corte|cascina]] che si trova sulle rive della roggia Cassinetta, nelle vicinanze del confine con il comune di [[Lodi Vecchio]], a sud-ovest del capoluogo<ref name="mappa"/>; fino al [[1841]] fu sede di una [[comuni italiani|municipalità]]<ref>{{cita web | titolo = Comune di Torre de' Dardanoni | url = http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/6001453/ | data = 19 ottobre 2003 | accesso =4 15 settembre 2010gennaio 2017| editore = [[Lombardia|Regione Lombardia]] – [[Università di Pavia]]}}</ref>. In seguito allo spopolamento delle aree rurali, la località risulta disabitata<ref name="frazioni"/>.
* [[Vigadore]] è un borgo di antiche origini<ref name="vigadoreantico"/> con 41 abitanti<ref name="frazioni"/>. Ubicato sulla riva sinistra dell'[[Adda]], lungo la [[Strada statale 235 di Orzinuovi|strada per Crema]]<ref name="mappa"/>, fino al [[1870]] fu un [[comuni italiani|comune]] autonomo<ref>{{cita web | titolo = Comune di Vigadore (1859 – 1870)| url = http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/6052307/ | data accesso= 104 gennaio 2005 2017| accesso = 15 settembre 2010 | editore = [[Lombardia|Regione Lombardia]] – [[Università di Pavia]]}}</ref>.
 
== Economia ==
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[[File:Cascina Lodi.jpg|thumb|Una [[cascina a corte|cascina]] situata alle porte della città]]
 
L'[[agricoltura]] e l'[[allevamento]] sono di fondamentale importanza per Lodi e per il suo territorio fin dal [[Medioevo]]<ref name="risorse">{{cita web|cognome=Stroppa|nome=Angelo|titolo=Le risorse| url = http://www.turismo.provincia.lodi.it/TPL_artestoria_NOTIZIA_1.asp?IDNotizia=426&IDCategoria=672 | accesso=3 dicembrenovembre 20102016| editore = [[Provincia di Lodi]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120118145124/http://www.turismo.provincia.lodi.it/TPL_artestoria_NOTIZIA_1.asp?IDNotizia=426&IDCategoria=672|urlmorto=sì}}</ref>. A testimonianza di quanto il [[settore primario]] sia tuttora significativo, i dati<ref group="A">Relativi al quinto censimento generale dell'agricoltura dell'ottobre 2000.</ref> riferiscono di {{TA|1 786formatnum:1786}} aziende<ref name="cens agriprov">{{cita web | titolo = Aziende agricole e superfici nella Provincia di Lodi | url = http://www.agricoltura.provincia.lodi.it/numeri/documenti/provinciali.doc|data=13 novembre 2000|accesso=3 dicembre 2010|formato=doc| editore = [[Provincia di Lodi]]}}</ref> nel territorio della [[Provincia di Lodi|provincia]] che producono soprattutto [[Zea mays|mais]] (47% della [[superficie agricola utilizzata]]<ref name="cens agriprov"/>) e [[foraggio|foraggi]] (24% della SAU)<ref name="cens agriprov"/>). Per quanto riguarda il territorio comunale, sono attive invece 84 aziende<ref name="cens agricittà">{{cita web | titolo = Aziende agricole e superfici nella Provincia di Lodi – Dati comune per comune | url = http://www.agricoltura.provincia.lodi.it/numeri/documenti/censimprovinciali.xlsdoc|data=13 mese=novembre| anno=2000| accesso = 29 settembre 2009novembre 2016| editore = [[Provincia di Lodi]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120113071542/http://www.agricoltura.provincia.lodi.it/numeri/documenti/provinciali.doc|urlmorto=sì}}</ref>. Per quanto riguarda il territorio comunale, sono attive invece 84 aziende e la superficie agricola utile è costituita da {{TA|2 130 [[ettaro|ettari]]}}<ref name="cens agricittà"/>, dei quali il 48% coltivati a [[Zea mays|mais]]<ref; name="cens agricittà"/>. Sonosono presenti inoltre {{TA|5 495formatnum:5495}} capi [[Bovinae|bovini]]<ref name="cens agricittà"/> e {{TA|23 362formatnum:23362}} capi [[Sus domesticus|suini]]<ref name="cens agricittà">{{cita web|titolo=Aziende agricole e superfici nella Provincia di Lodi – Dati comune per comune|url=http://www.agricoltura.provincia.lodi.it/numeri/documenti/censim.xls|mese=novembre|anno=2000|accesso=21 ottobre 2017|editore=Provincia di Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120117022609/http://www.agricoltura.provincia.lodi.it/numeri/documenti/censim.xls|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Per garantire e promuovere le eccellenze del settore, oltre che tutelare l'ambiente, il benessere degli animali e la salute dei consumatori, nel [[2004]] è statofu fondato il comitato del marchio "[[«Lodigiano Terra Buona]]"»<ref>{{cita web |titolo =Regolamento Sitodel ufficialemarchio |collettivo url«Lodigiano =Terra Buona»|url=http://www.lodigianoterrabuonaprovincia.lodi.it/ita/marchio-qualita/materiale/regolamento2.asp pdf|accesso data=23 29febbraio settembre2004|p=2|accesso=5 2009ottobre 2017| editore=Provincia di Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171005101517/http://www.provincia.lodi.it/marchio/materiale/regolamento2.pdf|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Lodigiano Terra Buona|url=http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/impresa/mercato/LodigianoTerraBuona.pdf|accesso=1º novembre 2016|editore=[[Ministero dello sviluppo economico]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161101195246/http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/impresa/mercato/LodigianoTerraBuona.pdf|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Industria e artigianato ===
I primi stabilimenti industriali nati a Lodi erano legati alla trasformazione dei prodotti del [[settore primario]]: il Lanificio Varesi (1868)<ref name="risorse"/>, la [[Polenghi Lombardo]] che fu la prima azienda in [[Italia]] a trattare a ciclo completo il [[latte]] (1870)<ref name="risorse"/>, le Officine Sordi che costruivano macchine per il settore lattiero-caseario (1881)<ref name="risorse"/>, il Linificio Canapificio Nazionale (1909)<ref name="risorse"/>. Fra le altre industrie presenti in città, particolarmente sviluppato era il [[Industria metalmeccanica|settore meccanico]]: erano attive per esempio le [[Officine Meccaniche Lodigiane]] (1908)<ref name="risorse"/>, le Officine Meccaniche Folli-Gay (1922)<ref name="risorse"/>, le Officine Curioni Spa (1925)<ref name="risorse"/> e le Officine Elettromeccaniche Adda (1926)<ref name="risorse"/>. Queste ultime negli anni ottanta furono acquistate dalla [[multinazionale]] [[ABB (Asea Brown Boveriazienda)|ABB]]<ref name="abb">{{cita news|autore=Diego Scotti|titolo=Lodi capitale degli interruttori con il nuovo stabilimento Abb|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=25|mese=novembre|anno=2003|paginap=52}}</ref>, che nel 1994 vi trasferì il proprio centro mondiale per la costruzione di [[trasformatore|trasformatori]], di [[Interruttore|interruttori]] per l'[[alta tensione]] e di [[Sottostazione elettrica|sottostazioni elettriche]]<ref name="abb"/>; nel 2016 l'impresa contava circa 230 dipendenti<ref>{{cita news|titolo=Abb, in arrivo 28 tagli nello stabilimento all'avanguardia|pubblicazione=[[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]]|giorno=24|mese=maggio|anno=2016}}</ref>.
 
[[File:Immagine 067.jpg|thumbminiatura|leftsinistra|Il Lodigiano è una delle aree di produzione del [[Grana Padano]]]]
 
Nel 19451944 si cominciò a estrarre il [[Metano|gas metano]] dai pozzi della vicina [[Caviaga]] e a sperimentarne le applicazioni nel locale centro studi dell'[[Agip]]. Il [[cane a sei zampe]], [[logo]] della compagnia, sarebbe ispirato al fantastico drago [[Tarantasio]] che avrebbe infestato il [[lago Gerundo]]: quando fu scoperto il metano in quelle zone, infatti, si immaginò che l'animale, un tempo guardiano delle [[palude|paludi]] e poi scomparso sotto terra dopo la loro [[bonifica agraria|bonifica]], fosse riapparso in forma di [[gas]]<ref>{{cita news|autore=Diego Scotti|titolo=Dal drago Tarantasio al "cane" di Mattei|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=30|mese=giugno|anno=2002}}</ref>. Lodi fu la prima città in Italia a servirsi del metano per usi domestici e industriali<ref>{{cita web | titolo =50º Lodi:anniversario servizidella morte di Enrico Mattei| url = http://www.portaleditaliacomune.lodi.it/italia-newflex/27-Comuni-e-territoriocm/263-Lombardiapages/261-LodiServeBLOB.php/provinciaL/tutte-le-struttureIT/2050-Comune-di-Lodi.html IDPagina/4480| accesso =19 10 gennaio 2010ottobre 2016| editore=Comune di Lodi|urlarchivio=''https://web.archive.org/web/20121102192017/http://www.portaleditaliacomune.lodi.it''/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4480|urlmorto=no}}</ref>. Sempre nell'ambito dell'[[industria petrolchimica]], dal 1963<ref>{{cita web | titolo = Sito ufficiale | url = http://www.viscolube.it/tool/home.php?s=0,1,3 | accesso = 2 ottobre 2009 | editore = Viscolube}}</ref> ha sede a Lodi la [[ViscolubeItelyum]], che si occupa di riciclaggio di [[Olio (lubrificante)|oli lubrificanti]] usati, attraverso un processo di ri-[[raffinazione]]<ref>{{cita web|titolo=Storia|url=http://www.viscolube.it/azienda/storia|accesso=19 ottobre 2016|editore=Viscolube}}</ref>. Nel 2007 il [[fatturato]] è stato di 100 milioni di [[euro]] e l'azienda impiegava 170 dipendenti<ref>{{cita news|autore=Christian Benna|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/12/10/viscolube-olio-riciclato-va-alla-conquista-delleuropa.html |titolo=Viscolube, l'olio riciclato va alla conquista dell'Europa|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|giorno=10|mese=dicembre|anno=2007|paginap=15|accesso=27 ottobregennaio 20092017}}</ref>.
 
Al confine del territorio municipale di Lodi, in un'area di competenza dei comuni di [[Montanaso Lombardo]] e [[Tavazzano con Villavesco]], sorge una grande [[centrale termoelettrica]] di proprietà della [[Energetický a průmyslový holding|EPH]], alimentata a [[gas naturale]]<ref name="eoncentr">{{cita web news|autore= Alberto Belloni|titolo=Centrale E.On, clamorosa retromarcia|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=1º|mese=aprile|anno=2010}}</ref>. La centrale, con una potenza installata di {{M|1 740|ul=MW}}<ref name="eon">{{cita web|titolo=Centrale termoelettrica Tavazzano e Montanaso | url = http://www.eon-italia.com/it/attivita/produzione/centrali/tavazzano-e-montanaso.html | accesso =30 12 gennaio 2013ottobre 2016| editore = [[E.ON|E.ON Italia]] | urlarchivio = https://web.archive.isorg/5KtTP web/20150627000926/http://www.eon-italia.com/it/attivita/produzione/centrali/tavazzano-e-montanaso.html| dataarchivio = 24 gennaio 2015 | urlmorto = no}}</ref>, alimentataè auna [[gasdelle naturale]]più importanti d'Italia e nel 2019 contava 73 dipendenti<ref name="centr"/><ref>{{citaCita news|autore=Rossella Alberto BelloniMungiello|titolo=CentraleL'Ep E.On,completa clamorosala retromarcia|pubblicazione=[[Ilrivoluzione Cittadino"verde" (quotidianograzie dia Lodi)un maxi intervento milionario|pubblicazione=Il Cittadino]]|giorno=19|mese=aprileottobre|anno=20102019|p=3}}</ref>. LaIl centraleprimo nucleo, conrealizzato unanel potenza1952 installatanell'ambito didel {{M|1[[Piano 740|M|W}}Marshall]]<ref name="eon"/>,''Grande èadesione unaalla dellemobilitazione piùcontro importantile dcentrali''Italia e(comunicato contastampa), 120Provincia dipendenti<refdi name="centr"/>. Il primo nucleoLodi, realizzato15 nelnovembre 1952 nell'ambito del [[Piano Marshall]]2004.</ref><ref>{{cita web|titolo=GrandeCentrale adesionedi allaTavazzano mobilitazionee controMontanaso le centraliDichiarazione ambientale 2014|url=http://www.provinciaepproduzione.lodi.itcom/stampasites/default/files/DichiarazioneAmbientale_CentralediTavazzano2014web.asp?IDNotizia=3940&IDCategoria=456pdf|dataaccesso=157 novembregennaio 20042017|accessodata=616 novembre 20102015|editore=[[ProvinciaEnergetický dia Lodiprůmyslový holding|EPH]]|p=21|dataarchivio=8 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170108093827/http://www.epproduzione.com/sites/default/files/DichiarazioneAmbientale_CentralediTavazzano2014web.pdf|urlmorto=sì}}</ref>, fu inaugurato da [[Enrico Mattei]] e dal [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del Consiglio]] [[Alcide De Gasperi]]; gli impianti attuali sono stati attivati in diversi scaglioni tra il 2002 e il 2010<ref name="eon"/>. La centrale preleva l'acqua di raffreddamento dal [[Canale della Muzza|canale Muzza]], dal canale Belgiardino e dal [[Adda|fiume Adda]]<ref name="eon"/>.
 
Al giorno d'oggi le industrie più sviluppate sono quella [[Caseificio|casearia]] (il Lodigiano è una delle 14 aree in cui è concentrata la produzione del [[Grana Padano]]<ref name="granapadano"/>) e quella [[artigianato|artigianale]], in particolare nei settori della [[ceramica]] e della [[cosmetico|cosmesi]] (L'Erbolario<ref>{{cita web|titolo=La Storia|url=http://www.erbolario.com/storia_erbolarioit/azienda/la-storia/|accesso=27 novembregennaio 20112017|editore=L'Erbolario – Lodi}}</ref>).
 
=== Servizi ===
Fra le più importanti imprese dell'ambito dei servizi si annovera [[Zucchetti]], che opera nel settore [[software]] e [[hardware]]; con circa {{formatnum:7000}} dipendenti{{ln}}di cui {{formatnum:1300}} solo a Lodi{{ln}}e un fatturato di oltre un miliardo di euro, è uno dei leader italiani nel campo dell'informatica<ref>{{Cita news|autore=Marcello Astorri|titolo=Da studio di commercialisti ad azienda software da 1 miliardo di fatturato: la parabola di successo della famiglia Zucchetti|url=https://forbes.it/2021/06/15/da-studio-di-commercialisti-ad-azienda-software-da-1-miliardo-di-fatturato-la-parabola-di-successo-della-famiglia-zucchetti/|pubblicazione=[[Forbes]]|giorno=15|mese=giugno|anno=2021|accesso=31 ottobre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210615084008/https://forbes.it/2021/06/15/da-studio-di-commercialisti-ad-azienda-software-da-1-miliardo-di-fatturato-la-parabola-di-successo-della-famiglia-zucchetti/|urlmorto=no|dataarchivio=15 giugno 2021}}</ref>.
 
Lodi ha inoltre una notevole attività bancaria: la [[Banca Popolare di Lodi]], fondata dall'attivista [[Tiziano Zalli]] nel 1864, è stata la prima [[banca popolare]] sorta in Italia<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 100|agebassi}}.</ref>; dal 2007 fa parte del gruppo [[Banco Popolare]] (poi diventato [[Banco BPM]]), terzo polo bancario a livello nazionale<ref>{{Cita news|url=http://argomenti.ilsole24ore.com/banco-bpm.html|titolo=Banco Bpm|accesso=3 gennaio 2017|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]]|giorno=3|mese=gennaio|anno=2017}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Lorenzo Rinaldi|titolo=Debutto sprint a Piazza Affari per il neonato "Banco Bpm"|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=3|mese=gennaio|anno=2017|p=8}}</ref>.
Tra le più importanti imprese dell'ambito dei servizi si annovera [[Zucchetti]], che opera nel settore [[software]] e [[hardware]]; con {{TA|oltre 3.150}} dipendenti (di cui 1.200 solo a Lodi), {{TA|oltre 105.000}} clienti e un [[fatturato]] di oltre 386 milioni di [[euro]], è uno dei leader italiani nel campo dell'informatica<ref>{{cita web|url=http://www.zucchetti.it/website/cms/gruppo.html|titolo=Profilo del gruppo|editore=[[Zucchetti]]|accesso=13 luglio 2016}}</ref>.
 
Nel 1997, Lodi fu una delle prime città a essere cablata con la [[fibra ottica]] nell'ambito del [[progetto Socrate]] di [[Telecom Italia]], finalizzato a creare una rete per la [[Televisione via cavo|TV via cavo]] e per la trasmissione di dati<ref>{{Cita news|autore=Diego Scotti|titolo=Lodi chiede i danni a Telecom: 15 miliardi|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=3|mese=marzo|anno=2000|p=51}}</ref>.
Lodi ha inoltre una notevole attività bancaria: la [[Banca Popolare di Lodi]], fondata da [[Tiziano Zalli]] nel [[1864]], è stata la prima banca popolare sorta in [[Italia]]<ref>{{cita web | titolo = Profilo | url = http://www.poplodi.it/la-mia-banca/profilo-poplodi/ | accesso = 17 ottobre 2010 | editore = [[Banca Popolare di Lodi]]}}</ref>. Dal [[2007]] fa parte del gruppo [[Banco Popolare]], quarto gruppo bancario in Italia<ref>{{Cita news | autore = Lorenzo Rinaldi | titolo = Sarà a Lodi l'assemblea del Banco Popolare | pubblicazione = [[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]] | giorno = 30 | mese=gennaio| anno = 2013 | pagina = 7}}</ref>, il più grande tra quelli di matrice cooperativa<ref>{{cita web | titolo = Banco Popolare – Profilo società | url = http://www.borsaitaliana.it/borsa/azioni/profilo-societa-dettaglio.html?isin=IT0004231566&lang=it | accesso = 30 gennaio 2013 | editore = [[Borsa Italiana]]}}</ref>.
 
Agli inizi del XXI secolo, prima della [[grande recessione]], la città beneficiò di una notevole crescita economica grazie al rifiorire delle attività commerciali, all'ampliamento del sistema di strade tangenziali e allo sviluppo di tecnologie per l'ambiente (in virtù della discreta frazione di [[Riciclaggio dei rifiuti|rifiuti riciclabili]] prodotti dai lodigiani<ref>{{Cita news|titolo = La differenziata galoppa: grazie al "porta a porta" ora sfiora il 69%|pubblicazione = Il Cittadino|giorno=1º|mese=febbraio|anno=2017|p=11}}</ref> e della tecnologia del [[teleriscaldamento]]<ref>{{cita web|titolo=Impianto e rete Lodi|url=http://www.linea-ri.it/teleriscaldamento/impianti/impianto-lodi/|accesso=29 ottobre 2016|editore=Linea Reti e Impianti|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161029195558/http://www.linea-ri.it/teleriscaldamento/impianti/impianto-lodi/|urlmorto=sì}}</ref>).
Nel [[1997]], Lodi fu una delle prime città a essere cablata con la [[fibra ottica]] nell'ambito del [[progetto Socrate]] di [[Telecom Italia]], finalizzato a creare una rete per la [[Televisione via cavo|TV via cavo]] e per la trasmissione di dati<ref>{{Cita news | autore = Diego Scotti | titolo = Lodi chiede i danni a Telecom: 15 miliardi | pubblicazione = [[Corriere della Sera]] | giorno = 3 | mese=marzo| anno = 2000 | pagina = 51}}</ref>.
 
Agli inizi del [[XXI secolo]], prima della [[grande recessione]], la città beneficiò di una notevole crescita economica grazie al rifiorire delle attività commerciali, all'ampliamento del sistema di strade tangenziali e allo sviluppo di tecnologie per l'ambiente (in virtù della discreta frazione di [[Riciclaggio dei rifiuti|rifiuti riciclati]] prodotti dai lodigiani<ref>{{Cita news |autore = Matteo Brunello|titolo = Rifiuti, la differenziata cresce ancora|pubblicazione = [[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]]|giorno=7|mese=febbraio|anno=2013|pagina=15}}</ref> e della tecnologia del [[teleriscaldamento]]<ref>{{cita web | titolo = Teleriscaldamento Astem Energy | url = http://www.astemlodi.it/servizi/energy/teleriscaldamento/ | accesso = 14 aprile 2009 | editore = Astem}}</ref>).
 
=== Turismo ===
Nel [[1999]] Lodi entròha a farfatto parte del circuito delle ''Città[[città d'arte]] della Pianura Padana''<ref>{{cita news|autore=dal Caterina1999 Belloni|titolo=Lodial tra2018, leanno di scioglimento dell'ente<ref name="città d'-arte" del bacino del Po |pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=14|mese=febbraio|anno=1999|pagina=47}}</ref><ref>{{cita web | titolo =Città Sitod'arte ufficialedella |Pianura urlPadana: Lodi|url= http://www.circuitocittadarte.it/ lodi| accesso = 228 ottobre 2009 2020| editore = Città d'arte della Pianura Padana|urlarchivio=https://archive.is/20150523192616/http://www.circuitocittadarte.it/lodi|urlmorto=sì}}</ref>. DagliA [[Annipartire dagli 2000|anni duemila]] il turismo ha rappresentato un settore in forte espansione sul territorio<ref name="comunicato bit"/>: nel [[2006]], adper esempio, sono stati registrati {{TA|137 000formatnum:137000}} arrivi<ref name="comunicato bit"/>, con un incremento del 116% rispetto a tre anni prima<ref>''La name="Provincia di Lodi torna alla BIT'' (comunicato bit"stampa), Provincia di Lodi, 20 febbraio 2008.</ref>.
 
Oltre al turismo culturale, particolarmente importante è quello naturalistico, in virtù anche dell'efficiente rete ciclabile che dal capoluogo si diparte in tutto il territorio<ref>{{cita web | titolo = Itinerari in bicicletta cicloturistici| url = http://www.turismo.provincia.loditurismolodi.it/TPL_itinerari_01it/pagina-itinerari/iter-1.asp?IDCategoria=624 html| accesso = 29 ottobre 2009 2017| editore = [[Provincia di Lodi]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171023174951/http://turismolodi.it/it/pagina-itinerari/iter-1.html|urlmorto=sì}}</ref>. Il turismo enogastronomico si concentra soprattutto nei mesi dicompresi fra ottobre e novembredicembre, durante i quali{{ln}}a partire dal [[1988]] – {{ln}}si svolge la ''Rassegna«rassegna Gastronomicagastronomica del Lodigiano''»<ref>{{cita webnews|autore=Federico Gaudenzi| titolo =La Rassegna Gastronomicafa delfesta Lodigianonel |segno urldel gusto|pubblicazione=Il http://web.archive.org/web/20071124112921/http://www.turismo.provincia.lodi.it/TPL_gastronomia_02.asp?IDCategoriaCittadino|giorno=674 5| accesso mese= 2 novembre 2011 ottobre| editore anno=2017|p= [[Provincia di Lodi]]4}}</ref><ref>{{cita web | titolo = Sito ufficiale | url = http://www.rassegnagastronomica.it/ | accesso =5 2 novembre 2011ottobre 2017| editore = Rassegna Gastronomicagastronomica del Lodigiano|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170915001530/http://rassegnagastronomica.it/|urlmorto=no}}</ref>.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
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[[File:Lodi_stazione_facciata_2010.JPG|thumb|La [[stazione di Lodi]] è situata nei pressi del centro storico cittadino]]
 
La [[stazione di Lodi]] è posta sulla [[ferrovia Milano-Bologna]] ed è servita principalmente da treni [[Servizio ferroviario suburbano di Milano|suburbani]], [[Treno regionale (Italia)|regionali]] (Milano-[[Piacenza]]) e regionali veloci (Milano-Bologna e Milano-Mantova), svolti da [[Trenord]] e da [[Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna|TperTPER]], nonché da alcune relazioni a lunga percorrenza operate da [[Trenitalia]]. Il traffico è prevalentemente [[pendolarismo|pendolare]] verso il capoluogo lombardo; la stazione serve un ampio bacino d'utenza costituito da viaggiatori provenienti anche dai paesi limitrofi e dal [[Cremasco]]<ref>{{Cita news|titolo=Da Crema a Milano passando per Lodi: così i pendolari eviteranno la Paullese|pubblicazione=[[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]]|giorno=14|mese=aprile|anno=2012|paginap=35}}</ref>.
 
Fra il [[1880]] e i primi decenni del [[XX secolo|Novecento]], Lodi fu al centro di una vasta rete di [[tram interurbano|tranvie extraurbane]] che comprendeva le linee [[Tranvia Milano-Lodi|Milano-Lodi]], [[Tranvia Lodi-Treviglio-Bergamo|Lodi-Treviglio-Bergamo]], [[Tranvia Lodi-Sant'Angelo Lodigiano|Lodi-Sant'Angelo]] e [[Tranvia Lodi-Crema-Soncino|Lodi-Crema-Soncino]], permettendo di collegare la città con i principali capoluoghi della Lombardia<ref name="bigatti114"/>.
 
=== Mobilità urbana ===
La città è dotata di una rete urbana di autobus gestita dalla società [[LINESTAR Mobility]], che fornisce il servizio attraverso le corse di cinquesette linee<ref>{{cita web | titolo =Mappe Lineepercorsi urbane – Lodie orari| url = http://wwwlodiurbano.lineservizi.it/lineemappe/urbane_lodi.asp | accesso =26 4 dicembre 2010novembre 2017| editore = LINE|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160419123638/http://lodiurbano.lineservizi.it/mappe|urlmorto=no}}</ref>.
 
La compagnia STAR<ref group="A">«STAR» è l'acronimo di «Società Trasporti Automobilistici Regionali».</ref>, che ha sede a Lodi dal 1922<ref>{{cita web|titolo=Storia|url=http://www.starlodi.it/index.php/chisiamo/storia|accesso=29 ottobre 2016|editore=STAR Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160625071923/http://www.starlodi.it/index.php/chisiamo/storia|urlmorto=no}}</ref>, adempie anche alla gestione di numerose linee interurbane e ai collegamenti con i principali centri abitati della regione<ref>{{cita web|titolo=Linee interurbane – Area Lodigiana|url=http://lodiextraurbano.lineservizi.it/mappe/|accesso=26 novembre 2017|editore=LINE}}</ref>.
LINE adempie anche alla gestione di numerose linee interurbane aventi in massima parte Lodi come capolinea<ref>{{cita web | titolo = Linee interurbane – Area Lodigiana | url = http://www.lineservizi.it/linee/inter_lodigiana.asp | accesso = 4 dicembre 2010 | editore = LINE}}</ref>. I collegamenti con i principali centri abitati della provincia e della regione sono assicurati anche dalle autolinee STAR Lodi<ref>Acronimo di Società Trasporti Automobilistici Regionali.</ref>, che dal [[1922]] hanno sede in città<ref>{{cita web | titolo = Storia | url = http://www.starlodi.it/master.php?id1=1&id2=4 | accesso = 4 dicembre 2010 | editore = S.T.A.R. Lodi}}</ref>.
 
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Elezioni comunali a Lodi|Sindaci di Lodi}}
La storia amministrativa del comuneComune di Lodi dall'[[nascita della Repubblica Italiana|istituzione della Repubblica Italiana]] a oggi può essere suddivisa in due fasi: per i primi trent'anni si sono succeduti esclusivamente [[Sindaco (Italia)|sindaci]] della [[Democrazia Cristiana]], mentre dal [[1975]] in avanti la città è stata amministrata prevalentemente da esponenti di [[sinistra (politica)|sinistra]] o di [[centro-sinistra]]<ref>{{cita|Colombo|pp. 79-91|colombo}}.</ref><ref>{{Cita news|autore=Caterina Belloni|titolo=La roccaforte rossa respinge l'assalto del Carroccio|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=31|mese=marzo|anno=2010|paginap=8}}</ref>.
 
[[File:Chiosi di Lodi (pre 1840).png|thumb|Suddivisione del suburbio di Lodi prima del 1840, con i tre [[chiosi]] e i tre comuni esterni]]
Il comune fa parte del consorzio di gestione del [[Parco dell'Adda Sud|Parco Adda Sud]]<ref name="schedaparco">{{cita web | titolo = Conosci il parco: scheda del parco | url = http://www.parcoaddasud.it/tuttoconosci.htm | accesso = 4 dicembre 2010 | editore = [[Parco dell'Adda Sud]]}}</ref>, la cui sede si trova a Lodi<ref name="schedaparco"/><ref>{{cita web | titolo = Parco Adda Sud: consorzio di gestione | url = http://www.parcoaddasud.it/index.html | accesso = 4 dicembre 2010 | editore = [[Parco dell'Adda Sud]]}}</ref>.
 
[[File:Chiosi di Lodi (pre 1840).png|thumb|Suddivisione del suburbio di Lodi prima del [[1840]], con i tre [[chiosi]] e i tre comuni esterni]]
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Italia|Omegna|1980}}<ref name="gem">{{cita web|titolo=Città gemellate|url=https://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11604|data=3 ottobre 2023|accesso=25 ottobre 2023|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20231025151930/https://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11604|urlmorto=no}}</ref>;
* {{Gemellaggio|Germania|Costanza|1986|Costanza (Germania)}}<ref>{{Cita news|autore=Matteo Brunello|titolo=Costanza ricorda i 25 anni del gemellaggio|pubblicazione=[[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]] |giorno=10|mese=giugno|anno=2011|pagina=12}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Silvia Canevara|titolo=Nozze d'argento tra Lodi e Costanza|pubblicazione=[[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]] |giorno=16|mese=settembre|anno=2011|pagina=12}}</ref>;
* {{Gemellaggio|Germania|Costanza|1986|Costanza (Germania)}}<ref name="gem"/>;
* {{Gemellaggio|Stati Uniti d'America|Lodi|1987|Lodi (California)}}<ref name="gem">{{Cita news|autore=Domenico Ossino|titolo = La finestra sul Broletto |pubblicazione=La Tribuna di Lodi |giorno=16|mese=febbraio|anno=2008|pagina=2}}</ref>;
* {{Gemellaggio|ItaliaStati Uniti d'America|OmegnaLodi|1987|Lodi (California)}}<ref name="gem"/>;
* {{Gemellaggio|Germania|Flossenbürg|1999}}<ref name="gem"/>;
* {{Gemellaggio|Francia|Fontainebleau|2011}}<ref>{{cita web|titolo=Gemellaggio con Fontainebleau|url=http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3302|data=10 ottobre 2011|accesso=25 ottobre 2011|editore=Comune di Lodi}}</ref>.
* {{Gemellaggio|Francia|Fontainebleau|2011}}<ref name="gem"/>;
* {{Gemellaggio|Italia|San Bassano|2023}}<ref name="gem"/>.
 
=== Altre informazioni amministrative ===
=== Variazioni territoriali ===
Il comune fa parte del consorzio di gestione del [[Parco dell'Adda Sud|Parco Adda Sud]], la cui sede si trova a Lodi<ref name="sede-parcoaddasud"/><ref>{{cita web|titolo=Scheda del parco: inquadramento geografico-amministrativo|url=http://www.parcoaddasud.it/portale/it/scheda-parco.html?showall=&start=1|accesso=7 gennaio 2017|editore=[[Parco dell'Adda Sud]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170107201404/http://www.parcoaddasud.it/portale/it/scheda-parco.html?showall=&start=1|urlmorto=no}}</ref>.
Nel [[1877]] vennero annessi al territorio municipale i [[comuni italiani|comuni]] [[suburbio|suburbani]] di [[Chiosi Uniti con Bottedo]] e [[Chiosi d'Adda Vigadore]]<ref>[[s:R.D. 18 gennaio 1877, n. 3644|Regio Decreto 18 gennaio 1877, n. 3644]].</ref>. Il termine "[[chiosi]]", di origine [[Dialetto lodigiano|dialettale]], indicava le terre agricole circostanti la città di Lodi<ref>{{cita web | titolo = Contado di Lodi | url = http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/6500013/?view=toponimi&hid=6000115 | data = 3 gennaio 2006 | accesso = 4 dicembre 2010 | editore = [[Lombardia|Regione Lombardia]] – [[Università di Pavia]]}}</ref>, analogamente ai più noti [[Corpi Santi di Milano|Corpi Santi]] intorno a [[Milano]].
 
Nel 1877 furono annessi al territorio municipale i [[comuni italiani|comuni]] [[suburbio|suburbani]] di [[Chiosi Uniti con Bottedo]] e [[Chiosi d'Adda Vigadore]]<ref>{{Cita legge italiana|tipo=RD|anno=1877|mese=01|giorno=18|numero=3644}}.</ref>. Il termine «[[chiosi]]», di origine [[Dialetto lodigiano|dialettale]], indicava le terre agricole circostanti la città di Lodi<ref>{{cita web|titolo=Contado di Lodi|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/6500013/?view=toponimi&hid=6000115|accesso=4 gennaio 2017|editore=Regione Lombardia}}</ref>, analogamente ai più noti [[Corpi Santi di Milano|Corpi Santi]] intorno a [[Milano]].
 
== Sport ==
{{vedi anche|Sport a Lodi}}
Lo [[sport a Lodi]] si articola in numerose attività<ref name="coni">Annuario 2009-2010, [[Comitato Olimpicoolimpico Nazionalenazionale Italianoitaliano]] – Comitato Provincialeprovinciale di Lodi.</ref>. Società e atleti lodigiani hanno conseguito titoli a livello italiano e internazionale.
 
La disciplina sportiva più seguita è per tradizione l'[[hockey su pista]]<ref>{{Cita news|autore=Stefano Blanchetti|titolo = Fenomeno Livramento, quando l'hockey a Lodi diventò sport di massa |pubblicazione = [[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]] |giorno = 14 |mese=agosto|anno = 2009}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Santi Urso|titolo=Benvenuti a Lodi, la capitale dell'hockey|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=10|mese=dicembre|anno=2010|paginap=15}}</ref>. La principale squadra della città, l'[[Amatori Wasken Lodi|Amatori Lodi]], ha conquistato unoquattro [[scudetto (sport)|scudettoscudetti]], trequattro [[Coppa Italia di (hockey su pista)|Coppe Italia]], unadue [[Supercoppa italiana (hockey su pista)|SupercoppaSupercoppe italianaitaliane]], una [[Coppa di Lega di (hockey su pista)|Coppa di Lega]], una [[Coppa delle Coppe (hockey su pista)|Coppa delle Coppe]] e una [[Coppa CERS]]<ref>{{Cita newsWSE|titolo=Coppa Italia, Lodi dopo 33 anni|pubblicazione = [[La Gazzetta dello SportCERS]]|giorno=24|mese=novembre|anno=2011|pagina=41}}</ref><ref>{{Cita newscita|titolo=AmatoriNegri Lodi:e la storiaBlanchetti|pubblicazionepp. =[[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)100-109|Il Cittadino]] – Speciale Eurolega|giorno=24|mese=maggio|anno=2012|pagina=7campioni}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Paolo Virdi|titolo=«Lodi, fai festa. Questa Coppa è tutta nostra»|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]] – Lombardia|giorno=29|mese=febbraio|anno=2016|pagina=47}}</ref>. L'attività maggiormente praticata resta tuttavia il [[calcio (sport)|calcio]]<ref name="coni"/>; la società lodigiana [[Associazione Sportiva Dilettantistica Cavenago Fanfulla|A.CS. Fanfulla]] fu protagonista nel campionato di [[Serie B]] tra gli [[anni 1930|anni trenta]] e gli [[anni 1950|anni cinquanta]], conquistandoaggiudicandosi poi nel [[1984]] una [[Coppa Italia Lega Pro|Coppa Italia di Serie C]]<ref>{{cita|Papagni e Maietti|pp. 14-67.|guerriero}}.</ref>.
 
In città sono in funzione molti impianti sportivi, tra cui lo [[Stadio Dossenina]], riservatoe alil gioco del calcio[[PalaCastellotti]]<ref name="coni"/>.
 
== Note ==
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=== Fonti ===
{{References|Note strette}}
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Agnelli|nome=Giovanni|titolo=Lodi ed il suo territorio nella storia, nella geografia e nell'arte|anno=1989|annooriginale=1916|editore=Il Pomerio|città=Lodi|isbn=88-7121-046-8|cid=agnelli}}
 
* {{cita libro|cognome=Ambreck|nome=Beatrice|etal=si|titolo=Atlante della nuova Provincia di Lodi|anno=1996|editore=Il Giorno|città=Lodi|isbn=no|cid=atlante}}
* {{Bibliografia|agnelli|Giovanni Agnelli, ''Lodi ed il suo territorio nella storia, nella geografia e nell'arte'', Lodi, Il Pomerio, 1989 (ristampa dell'edizione del 1916). ISBN 88-7121-046-8.}}
* {{cita libro|cognome=Bassi|nome=Age|wkautore=Age Bassi|titolo=Storia di Lodi|anno=1977|editore=Edizioni Lodigraf|città=Lodi|isbn=88-7121-018-2|cid=agebassi}}
* {{Bibliografia|atlante|Beatrice Ambreck; ''et al.'', ''Atlante della nuova Provincia di Lodi'', Lodi, [[Il Giorno]], 1996. {{noISBN}}.}}
* {{cita libro|cognome=Bassi|nome=Age|titolo=Lodi fra storia e cronaca dal 1919 al 1945|anno=1979|editore=Il Pomerio|città=Lodi|isbn=88-7121-019-0|cid=cronaca}}
* {{Bibliografia|agebassi|[[Agenore Bassi]], ''Storia di Lodi'', Lodi, Edizioni Lodigraf, 1977. ISBN 88-7121-018-2.}}
* {{cita libro|cognome=Bottini|nome=Vittorio|titolo=La cucina lodigiana|anno=1978|editore=Edizioni Lodigraf|città=Lodi|isbn=no|cid=cucina}}
* {{Bibliografia|cronaca|[[Agenore Bassi]], ''Lodi fra storia e cronaca dal 1919 al 1945'', Lodi, Il Pomerio, 1979. ISBN 88-7121-019-0.}}
* {{cita libro|cognome=BassiBottini|nome=AgenoreVittorio|wkautorecognome2=Agenore BassiCaretta|coautorinome2=''et al.''Alessandro|cognome3=Samarati|nome3=Luigi|titolo=Lodi – LaGuida storiaartistica illustrata|anno=19891979|editore=Edizioni Lodigraf|città=Lodi|isbn={{noISBN}}no|idcid=.guida}}
* {{Bibliografia|bigatticita libro|curatore=Giorgio Bigatti (a cura di), ''|titolo=Il Municipio e la Città – Il Consiglio comunale di Lodi (1859-1970)'',|autore=Elisabetta SilvanaColombo|capitolo=Il Editoriale,governo 2005del Municipio. ISBNUna politica a dimensione di città|anno=2005|editore=Silvana Editoriale|città=Cinisello Balsamo|isbn=88-8215-999-X.|cid=colombo}}
* {{cita libro|curatore=Eugenia Dossi|titolo=[[Le Garzantine|Enciclopedia Generale Garzanti]]|anno=2005|editore=Garzanti|città=Milano|isbn=no|cid=garzanti}}
* {{Bibliografia|cucina|Vittorio Bottini, ''La cucina lodigiana'', Lodi, Edizioni Lodigraf, 1978. {{noISBN}}.}}
* {{cita libro|curatore=Sergio Rebora|titolo=Ottocento Novecento. Arte a Lodi tra due secoli|autore=Sara Fontana|capitolo=Pittura, scultura e promozione artistica a Lodi e sul territorio nella prima metà del Novecento|anno=2007|editore=Skira|città=Milano|isbn=978-88-6130-475-8|cid=fontana}}
* {{Bibliografia|guida|Vittorio Bottini; Alessandro Caretta; Luigi Samarati, ''Lodi – Guida artistica illustrata'', Lodi, Edizioni Lodigraf, 1979. {{noISBN}}.}}
* {{cita libro|cognomecuratore=Caretta|nome=Alessandro|coautori=LuigiSergio SamaratiGaluzzi|titolo=Lodi in Profiloun di storia comunalegiorno|anno=19582000|editore=Giona|città=Lodi|isbn={{noISBN}}no|idcid=.lodigiorno}}
* {{cita libro|cognometitolo=Carinelli|nome=Ernesto|coautori=SandroArchivio DeStorico Palma;Lodigiano Giorgio GranatiOrgano della Società Storica Lodigiana|titoloautore=LodiPierluigi MurataMajocchi|capitolo=Francesco Sforza Sistemae difensivola epace partidi sotterraneeLodi|anno=20062008|editore=IlSocietà Storica PomerioLodigiana|città=Lodi|isbn=88-7121-448-Xno|idcid=.majocchi}}
* {{cita libro|cognome=Martani|nome=Bassano|titolo=La buona indole dei lodigiani|anno=1990|annooriginale=1880|editore=Il Pomerio|città=Lodi|isbn=88-7121-057-3}}
* {{Bibliografia|garzanti|Eugenia Dossi (a cura di), ''[[Le Garzantine|Enciclopedia Generale Garzanti]]'', Milano, [[Garzanti Libri|Garzanti]], 2005. {{noISBN}}.}}
* {{cita libro|cognome=Meriggi|nome=Marco|titolo=Storia d'Italia|capitolo=Il Regno Lombardo-Veneto|volume=volume 18, tomo 2|anno=1987|editore=UTET|città=Torino|isbn=88-02-04043-5|cid=regnolv}}
* {{Cita libro|titolo = Ottocento Novecento. Arte a Lodi tra due secoli|curatore = Sergio Rebora|autore = Sara Fontana|capitolo = Pittura, scultura e promozione artistica a Lodi e sul territorio nella prima metà del Novecento|editore = Skira|anno = 2007|ISBN = 978-88-6130-475-8|cid=fontana}}
* {{cita libro|curatore=Giorgio Bigatti|titolo=Il Municipio e la Città – Il Consiglio comunale di Lodi (1859-1970)|autore=Maurizio Meriggi|capitolo=Lo sviluppo urbanistico|anno=2005|editore=Silvana Editoriale|città=Cinisello Balsamo|isbn=88-8215-999-X|cid=urb}}
* {{Bibliografia|lodigiorno|Sergio Galuzzi (a cura di), ''Lodi in un giorno'', Lodi, Giona, 2000. {{noISBN}}.}}
* {{cita libro|cognome=Negri|nome=Aldo|cognome2=Blanchetti|nome2=Stefano|titolo=Campioni oltre l'impossibile|anno=2021|editore=Editoriale Laudense|città=Lodi|isbn=no|cid=campioni}}
* {{Bibliografia|majocchi|Pierluigi Majocchi, ''Francesco Sforza e la pace di Lodi'', in ''Archivio Storico Lodigiano – Organo della Società Storica Lodigiana'', edizione 2008. {{noISBN}}.}}
* {{cita libro|cognome=Ongaro|nome=Ercole|titolo=Al servizio dell'uomo e della terra: Giovanni Haussmann|anno=2008|editore=Jaca Book|città=Milano|isbn=978-88-16-40826-5|cid=hauss}}
* Bassano Martani, ''La buona indole dei lodigiani'', Lodi, Il Pomerio, 1990 (ristampa dell'edizione del 1880). ISBN 88-7121-057-3.
* {{cita libro|cognome=Ongaro|nome=Ercole|cognome2=Riccadonna|nome2=Gianluca|titolo=Percorsi di Resistenza nel Lodigiano|anno=2006|editore=Istituto lodigiano per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea|città=Lodi|isbn=no|cid=percorsi}}
* {{Bibliografia|regnolv|Marco Meriggi, ''Il Regno Lombardo-Veneto'', in ''Storia d'Italia'', volume 18, tomo 2, UTET 1987. ISBN 88-02-04043-5.}}
* {{cita libro|cognome=Papagni|nome=Aldo|cognome2=Maietti|nome2=Andrea|wkautore2=Andrea Maietti|titolo=Il secolo del Guerriero – Lodi e l'A.C. Fanfulla: cento anni di passioni sportive (1908-2008)|anno=2008|editore=Bolis Edizioni|città=Azzano San Paolo|isbn=88-7827-170-5|cid=guerriero}}
* {{Bibliografia|urb|Maurizio Meriggi, ''Lo sviluppo urbanistico'', in Giorgio Bigatti (a cura di), ''Il Municipio e la Città – Il Consiglio comunale di Lodi (1859-1970)'', Silvana Editoriale, 2005. ISBN 88-8215-999-X.}}
* {{cita libro|cognome=OldriniPezzini|nome=GaspareBruno|titolo=LodiDizionario nelladel musicadialetto elodigiano|anno=2000|editore=Editoriale nella culturaLaudense|città=Lodi|isbn={{noISBN}}88-85237-13-4|cid=dialetto}}
* {{cita libro|curatore=Tiziano Ruffilli|titolo=Le piazze|anno=2005|editore=Città d'arte della Pianura Padana|isbn=no|cid=piazze}}
* {{Bibliografia|hauss|Ercole Ongaro, ''Al servizio dell'uomo e della terra: Giovanni Haussmann'', Milano, Jaca Book, 2008. ISBN 978-88-16-40826-5.}}
* {{cita libro|curatore=[[Gianni Carlo Sciolla]]|titolo=I Piazza da Lodi: una tradizione di pittori nel Cinquecento|anno=1989|editore=Electa|città=Milano|isbn=88-435-3015-1|cid=sciolla}}
* Giuseppe Pacchiarini, ''Il novecento lodigiano vissuto e mai dimenticato'', Lodi, Il Pomerio, 2007. ISBN 88-7121-450-1.
* {{cita libro|cognome=Vignati|nome=Cesare|titolo=Storia di Lodi e il suo territorio|anno=1997|annooriginale=1859|editore=Il Pomerio|città=Lodi|isbn=88-7072-250-3|cid=vignati}}
* {{Bibliografia|guerriero|Aldo Papagni; Andrea Maietti, ''Il secolo del Guerriero – Lodi e l'A.C. Fanfulla: cento anni di passioni sportive (1908-2008)'', Azzano San Paolo, Bolis Edizioni, 2008. ISBN 88-7827-170-5.}}
* {{Bibliografia|dialetto|Bruno Pezzini, ''Dizionario del dialetto lodigiano'', Lodi, [[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]], 2000. {{noISBN}}.}}
* {{Bibliografia|piazze|Tiziano Ruffilli (a cura di), ''Le piazze'', Città d'arte della Pianura Padana, 2005. {{noISBN}}.}}
* {{cita libro|curatore=[[Gianni Carlo Sciolla]]|titolo=I Piazza da Lodi: una tradizione di pittori nel Cinquecento|anno=1989|editore=Electa|città=Milano|isbn=88-4353-015-1|cid=sciolla}}
* {{cita libro|cognome=Timolati|nome=Andrea|titolo=Lodi nella storia e nell'arte|isbn={{noISBN}}|id=.}}
* {{Bibliografia|vignati|Cesare Vignati, ''Storia di Lodi e il suo territorio'', Lodi, Il Pomerio, 1997 (ristampa dell'edizione del 1859). ISBN 88-7072-250-3.}}
 
== Voci correlate ==
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* [[Provincia di Lodi]]
* [[Parco dell'Adda Sud]]
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* [[Storia di Lodi]]
* [[Stemma di Lodi]]
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* [[Pace di Lodi]]
* [[Sindaci di Lodi]]
Riga 534 ⟶ 526:
* [[Dialetto lodigiano]]
* [[Sport a Lodi]]
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* {{Collegamenti esterni}}
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{{Comuni del Parco Adda Sud}}
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