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{{nota disambigua|l'autorità di standard storage|Storage Networking Industry Association}}
{{Azienda
|nome = SNIA
|logo = SNIA.png
|forma societaria = Società a responsabilità limitata
|tipo=
|data fondazione = 1917
|borse=
|forza cat anno =
|data_fondazione = 1917
|luogo_fondazioneluogo fondazione = [[Torino]]
|fondatori = [[Riccardo Gualino]] (fondatore)
|data_chiusura =
|data chiusura = [[2010]] (come SNIA S.p.A.)
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|nazione = ITA
|gruppo = Caffaro Industrie
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La '''SNIA BDG Srl''' (in precedenza '''SNIA S.p.A. in [[amministrazione straordinaria]]''') è un'azienda chimica [[italia]]na con sede a [[Milano]]. ÈDal 2020 in [[amministrazione straordinaria]], è stata quotata alla [[Borsa di Milano,]] dal 1922 al 2010.
 
==Storia==
Venne fondata a [[Torino]] nel 1917 dall'affarista e [[1917Mecenatismo|mecenate]] da [[Riccardo Gualino]], con il nome di '''Società di Navigazione Italo Americana''' ('''SNIA'''); la sua funzione iniziale era quella di controllare infatti i trasporti marittimi tra [[Italia]] e [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
 
Nel [[1920]] il nome venne cambiato il nome in '''Societa di Navigazione Industria e Commercio''', in relazione all'appena iniziato interessamento alle [[tecnofibre|fibre tessili artificiali]] ed in seguito al crollo dei [[nolo|noli]] marittimi dopo la prima guerra mondiale. Successivamente assunsela poisocietà ilrecuperò nel nome di l'acronimo SNIA, venendo battezzata ''Società Navigazione Industriale Applicazione Viscosa''' ('''SNIA Viscosa'''), e divenne, grazie all'attività del Presidente [[Franco Marinotti]], una delle più importanti aziende del paese nella produzione di [[rayon (fibra)|rayon]].
 
Nel corso della sua storia assorbì lanel 1920 l{{'}}'Società'Italiana Fabbriche Viscosa'' di [[PaviaVenaria Reale]]'', enel 1921 l<nowiki>{{'</nowiki>}}''Italiana FabbricheSeta ViscosaArtificiale'' di [[VenariaCesano RealeMaderno]] e nel [[19201922]], elo stabilimento della l<nowiki>'</nowiki>''Società Italiana della Seta Artificiale'' di [[Cesano MadernoPavia]] (aperto nel [[19211905]]). Venne anche quotata alla borsa di [[Milano]] nel [[1922]].
 
Nel [[1925]] era la prima società italiana con un capitale sociale pari ad un miliardo di lire, oltre che la prima a essere quotata in una borsa estera (Londra e New York); nello stesso anno il gruppo Snia Viscosa era arrivato a produrre complessivamente 24.000 chilogrammi al giorno di filati artificiali (pari al 68,6% della produzione nazionale e all'11,1% di quella mondiale), di cui circa l'80% destinato all'esportazione, occupando 20.000 dipendenti<ref>[http://www.imprese.san.beniculturali.it/web/imprese/protagonisti/scheda-protagonista?p_p_id=56_INSTANCE_6uZ0&groupId=18701&articleId=22950&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&viewMode=normal&articleIdPadre=22934 imprese.san.beniculturali.it]</ref>.
I proprietari sono le società estere CourtaldsCourtaulds e Glanzstoff<ref>[http://www.storiaindustria.it/repository/fonti_documenti/biblioteca/testi/Testo_SNIA_Storia.pdf storiaindustria.it]</ref>.
 
Il programma proseguì nel [[1925]] quando iniziò la costruzione del nuovo stabilimento di [[Torino|Torino Stura]] e l'acquisizione della proprietà della ''S.A. Manifattura di Altessano''<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.comune.venariareale.to.it/it/page/la-storia-della-snia-viscosa|titolo=La storia della SNIA Viscosa|sito=www.comune.venariareale.to.it|accesso=2025-10-12}}</ref>; nel [[1927]] la SNIA Viscosa assunse il controllo del ''Gruppo Seta Artificiale'' con glilo stabilimenti[[Ex Stabilimento SNIA Viscosa Varedo|stabilimento di [[Varedo]] e di [[Magenta (Italia)|Magenta]] ([[Novaceta]]). La produzione annua di rayon salì al momento della [[Crisi del 1929|crisi mondiale del 1929]] a 9 milioni 500&nbsp;000&nbsp;kg.
 
Nel [[1937]] commercializza la [[Lanital]], una fibra autarchica tratta dalla [[caseina]], la [[proteina]] del [[latte]].
 
Nel secondo dopoguerra entra in vigore il [[piano Marshall]] (5 giugno 1947), istituito per garantire la ripresa economica dei paesi europei. In questo periodo, il presidente ufficiale della SNIA [[Franco Marinotti]] non era presente a causa della sua fuga in [[Svizzera]], lasciando così la SNIA senza un presidente. Dopo poco tempo dalla fuga di Marinotti, il colonnello americano [[Charles Poletti]] (uno dei principali esponenti del piano Marshall) è incaricato di trovare un nuovo commissario per la SNIA. Esattamente il giorno in cui vengono rilasciate informazioni sul piano Marshall, viene inviata una lettera all'avvocato Leonardo Baldini (1886-1963) che dovrà prendere in mano la gestione della sede della SNIA a Milano. L'avvocato Baldini restò in carica per poco tempo (1-2 anni) visto che poco tempo dopo tornerà in Italia Marinotti che riprenderà la gestione dell'azienda.[[File:Documento nomina di commissario.jpg|alt=Documento governo militare alleato|miniatura|Documento nomina di commissario avv. Baldini]]
Nel secondo dopoguerra la SNIA si sviluppò ulteriormente assorbendo alcune aziende primarie, fra cui la BPD ([[Bombrini Parodi Delfino]]), nel [[1968]], con sede a [[Roma]] e stabilimenti principali a [[Colleferro]].
 
Il [[1968]] vede SNIA diversificare ed entrare nel comparto meccanico, con l'acquisto di [[Bombrini Parodi Delfino|BPD]]<ref>[https://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB0018C0/ lombardiabeniculturali.it]</ref>.<ref>[https://www.sniavaredoviscosa.it/sito/mostra-fotografica-sede-centrale-milano/ sniavaredoviscosa]</ref>
Nel [[1974]] entra a far parte di [[Montedison]], che la compra da [[Mediobanca]]<ref>[http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Snia-spettro-bancarotta-simbolo-dell-industria-italiana-FOCUS/04-10-2012/1-A_002917215.shtml corriere.it]</ref><ref>[http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.profilo_produttore?quale=141 db.ccdi.glauco.it]</ref>; con il nome di Snia BPD nel [[1980]] venne acquistata da [[FIAT]], tramite Sicind S.p.A..
 
Nel [[1974]] entra a far parte di [[Montedison]], che la compra da [[Mediobanca]]<ref>[http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Snia-spettro-bancarotta-simbolo-dell-industria-italiana-FOCUS/04-10-2012/1-A_002917215.shtml corriere.it]</ref><ref>[{{Cita web |url=http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.profilo_produttore?quale=141 |titolo=db.ccdi.glauco.it] |accesso=24 dicembre 2012 |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304191851/http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.profilo_produttore?quale=141 |urlmorto=sì }}</ref>; con il nome di Snia BPD (seguito all'incorporazione della controllata BPD Difesa e Spazio)<ref>[https://www.sniavaredoviscosa.it/sito/mostra-fotografica-verticale/ sniavaredoviscosa.it]</ref>, nel [[1980]] venne acquistata da [[FIAT]], tramite Sicind S.p.A..
La crisi dell'intero comparto chimico italiano nel [[1998]] farà sì che Fiat ceda in blocco la società con un'opv pari a 2.100 miliardi di lire.
 
La crisi dell'intero comparto chimico italiano nel [[1998]] farà sì che Fiat ceda in blocco la società con un'opv pari a 2.100 miliardi di lire.
Snia passò così sotto il controllo di Luigi Giribaldi e Cornelio Valetto, che attraverso il 30% societario e si ritrovarono azionisti di maggioranza. Poi, nel [[1999]], fu [[Emilio Gnutti]] a dirigere il gruppo, lanciando nel 2002 un'[[Offerta pubblica di acquisto|OPA]] sul 71% del capitale valutando l'intera società 950 milioni di euro<ref>[http://www.newnotizie.it/2010/12/23/snia-revocata-quotazione-in-borsa/ newnotizie.it]</ref>.
 
Snia passò così sotto il controllo di [[Luigi Giribaldi]] e Cornelio Valetto, che attraverso il 30% societario e si ritrovarono azionisti di maggioranza. Poi, nel [[1999]], fu [[Emilio Gnutti]] a dirigere il gruppo, lanciando nel 2002 un'[[Offerta pubblica di acquisto|OPA]] sul 71% del capitale valutando l'intera società 950 milioni di euro<ref>[{{Cita web |url=http://www.newnotizie.it/2010/12/23/snia-revocata-quotazione-in-borsa/ |titolo=newnotizie.it] |accesso=28 gennaio 2011 |dataarchivio=4 gennaio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110104055243/http://www.newnotizie.it/2010/12/23/snia-revocata-quotazione-in-borsa/ |urlmorto=sì }}</ref>.
Nel [[1999]] diventa SNIA S.p.A..
 
Nel [[1999]] diventa SNIA S.p.A..
La società era attiva nelle [[fibra tessile|fibre tessili]], nella [[chimica]] specialistica, nei [[materiali compositi]] e nel [[biomedicale]]; quest'ultima attività, che rappresentava l'84,3% dei ricavi SNIA<ref>[http://comunicazioni.snia.it/it/news/comunicato.php?id=102 comunicazioni.snia.it]</ref>, è rappresentato dal settore delle Tecnologie Medicali fu scissa nel [[2003]] e quotata sempre alla borsa di Milano sotto il nome di [[Sorin Group|SORIN]]. Nello stesso anno vengono cedute [[Novaceta]] e [[Supertessile|Nuova Rayon]] nell'ambito dell'uscita di SNIA dal settore fili cellulosici.
 
La società era attiva nelle [[fibra tessile|fibre tessili]], nella [[chimica]] specialistica, nei [[materiali compositi]] e nel [[biomedicale]]; quest'ultima attività, che rappresentava l'84,3% dei ricavi SNIA<ref>[http://comunicazioni.snia.it/it/news/comunicato.php?id=102 comunicazioni.snia.it]</ref>, è rappresentato dal settore delle Tecnologie Medicali fu scissa nel [[2003]] e quotata sempre alla borsa di Milano sotto il nome di [[Sorin Group|SORIN]]. Nello stesso anno vengono cedute [[Novaceta]] e [[Supertessile|Nuova Rayon]] nell'ambito dell'uscita di SNIA dal settore fili cellulosici.
Il 16 aprile [[2010]] il Tribunale di Milano ha dichiarato lo stato di insolvenza di SNIA S.p.A., dando luogo all'avvio della procedura di [[amministrazione straordinaria]]<ref>[http://www.blitzquotidiano.it/economia/snia-in-stato-di-insolvenza-crolla-un-gigante-dellindustria-italiana-329789/ blitzquotidiano.it]</ref>.
 
Il 16 aprile [[2010]] il Tribunale di Milano ha dichiarato lo stato di insolvenza di SNIA S.p.A., dando luogo all'avvio della procedura di [[amministrazione straordinaria]]<ref>[http://www.blitzquotidiano.it/economia/snia-in-stato-di-insolvenza-crolla-un-gigante-dellindustria-italiana-329789/ blitzquotidiano.it]</ref>.
Le cause che hanno provocato la crisi societaria del 2008 sono probabilmente un insieme di diversi fattori: lo scorporo delle attività Sorin, le perdite continue di Caffaro<ref>[http://www.ambientebrescia.it/CaffaroLiquidazione.pdf ambientebrescia.it]</ref>, la forte esposizione debitoria a cui SNIA non è riuscita a fare fronte (109.6 milioni verso fornitori), a causa del mancato incasso di 22.5 milioni di euro derivanti dalla vendita di un immobile nel comune di [[Varedo]], il sequestro dell'impianto di Torviscosa (UD) da parte della Procura di Udine l'11 settembre 2008. Quest'ultimo evento ha determinato il blocco della produzione e conseguentemente delle vendite, che hanno avuto ripercussioni su tutto il gruppo SNIA, in quanto diverse linee produttive di altri stabilimenti dipendevano dalle materie prime prodotte a Torviscosa (UD)<ref>[http://comunicazioni.snia.it/pdf/Bilancio2008.pdf comunicazioni.snia.it]</ref>.
 
Le cause che hanno provocato la crisi societaria del 2008 sono probabilmente un insieme di diversi fattori: lo scorporo delle attività Sorin, le perdite continue di Caffaro<ref>[http://www.ambientebrescia.it/CaffaroLiquidazione.pdf ambientebrescia.it]</ref>, la forte esposizione debitoria a cui SNIA non è riuscita a fare fronte (109.6 milioni verso fornitori), a causa del mancato incasso di 22.5 milioni di euro derivanti dalla vendita di un immobile nel comune di [[Varedo]], il sequestro dell'impianto di [[Torviscosa]] (UD) da parte della Procura di Udine l'11 settembre 2008. Quest'ultimo evento ha determinato il blocco della produzione e conseguentemente delle vendite, che hanno avuto ripercussioni su tutto il gruppo SNIA, in quanto diverse linee produttive di altri stabilimenti dipendevano dalle materie prime prodotte a Torviscosa (UD)<ref>[http://comunicazioni.snia.it/pdf/Bilancio2008.pdf comunicazioni.snia.it]</ref>.
[[Borsa Italiana S.p.A.]] ha disposto, con Avviso n. 18506 del 15 dicembre 2010, ““la cancellazione dei warrant “SNIA 2005- 2010” (Cod. ISIN IT0003825350) dal Listino Ufficiale a far data dal 16 dicembre 2010”” e con provvedimento n. 6880 del 20 dicembre 2010, ““a decorrere dalla seduta del 27 dicembre 2010, la revoca dalla quotazione nel Mercato Telematico Azionario (MTA) delle azioni ordinarie SNIA (Cod. ISIN IT0004239510) e delle obbligazioni del “Prestito Obbligazionario
Convertibile SNIA 2005-2010” (Cod. ISIN IT0003873467), emesse da SNIA S.p.A. in Amministrazione Straordinaria.””
 
[[Borsa Italiana S.p.A.]] ha disposto, con Avvisoavviso n. 18506 del 15 dicembre 2010, ““la"la cancellazione dei warrant “SNIASNIA 2005- 2010” (Cod. ISIN IT0003825350)2010 dal Listinolistino Ufficialeufficiale a far data dal 16 dicembre 2010””2010 e con provvedimento n. 6880 del 20 dicembre 2010, ““aa decorrere dalla seduta del 27 dicembre 2010, la revoca dalla quotazione nel Mercato Telematico Azionario (MTA) delle azioni ordinarie SNIA (Cod. ISIN IT0004239510) e delle obbligazioni del “Prestitoprestito Obbligazionarioobbligazionario convertibile SNIA 2005-2010, emesse da SNIA S.p.A. in amministrazione straordinaria".
Nel marzo 2011 Newco 5 S.r.l. (Gruppo Bertolini) e Newco Brescia S.r.l.<ref>[http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/231599_caffaro_brescia_c_laccordoma_firmano_solo_rsu_e_femca/ bresciaoggi.it]</ref> (Fin-Todisco & C. S.p.A., holding di Società Chimica Emilio Fedeli<ref>[http://www.bresciaoggi.it/stories/Economia/233355__caffaro_il_migliore_accordo_di_prospettiva/ bresiaoggi.it]</ref>) hanno rispettivamente acquisito gli stabilimenti Caffaro Chimica di Torviscosa (UD) (135 dipendenti)<ref>[http://www.cislfvg.it/site/index.php?pos=4&sezione=1&formato=scheda&k_fonte_tipo=FED&k_at=T&id=640 cislfvg.it]</ref> e di Brescia (98 dipendenti, di cui 52 assunti<ref>[http://www.quibrescia.it/index.php?/content/view/23973/1/ quibrescia.it]</ref>) che saranno riuniti sotto la direzione di Caffaro Finanziaria S.p.A. (50% Bertolini, 50% Todisco)<ref>[http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/mf-dow-jones/italia-dettaglio.html?newsId=842827&lang=it borsaitaliana.it]</ref>.
 
Nel marzo 2011 Newco 5 S.r.l. (Gruppo Bertolini) e Newco Brescia S.r.l.<ref>[http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/231599_caffaro_brescia_c_laccordoma_firmano_solo_rsu_e_femca/ bresciaoggi.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150626131422/http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/231599_caffaro_brescia_c_laccordoma_firmano_solo_rsu_e_femca/ |data=26 giugno 2015 }}</ref> (Fin-Todisco & C. S.p.A., holding di Società Chimica Emilio Fedeli<ref>[http://www.bresciaoggi.it/stories/Economia/233355__caffaro_il_migliore_accordo_di_prospettiva/ bresiaoggi.it]</ref>) hanno rispettivamente acquisito gli stabilimenti Caffaro Chimica di Torviscosa (UD) (135 dipendenti)<ref>[{{Cita web |url=http://www.cislfvg.it/site/index.php?pos=4&sezione=1&formato=scheda&k_fonte_tipo=FED&k_at=T&id=640 |titolo=cislfvg.it] |accesso=31 marzo 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160306011832/http://www.cislfvg.it/site/index.php?formato=scheda&id=640&k_at=t&k_fonte_tipo=fed&pos=4&sezione=1 |dataarchivio=6 marzo 2016 |urlmorto=sì }}</ref> e di Brescia (98 dipendenti, di cui 52 assunti<ref>[http://www.quibrescia.it/index.php?/content/view/23973/1/ quibrescia.it]</ref>) che saranno riuniti sotto la direzione di Caffaro Finanziaria S.p.A. (50% Bertolini, 50% Todisco)<ref>[http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/mf-dow-jones/italia-dettaglio.html?newsId=842827&lang=it borsaitaliana.it]</ref>.
 
Il 29 novembre 2021 il marchio SNIA viene acquistato dalla società Caffaro Industrie Spa di [[Torviscosa]]: l'intenzione è quella di modificare il nome della capogruppo in SNIA BDG Srl; il Gruppo in questione conta un fatturato aggregato globale 2021 pari a circa 120 milioni di euro con all'incirca 250 dipendenti ed è attivo da diversi anni nel settore della chimica di base.
 
==Consiglio d'Amministrazione==
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Il valore residuo di terreni e fabbricati era pari a 214.21 milioni di euro, quello di impianti e macchinari era di 342.03 milioni, patrimonio netto di 908.99 milioni di euro, 8.011 dipendenti, di cui 4.444 in Italia.
 
Fonte: [https://web.archive.org/web/20131023061057/http://sniastorico.sniaamministrazionestraordinaria.it/pdf/bil2000it.pdf Bilancio SNIA al 31.12.00]
 
Nel [[2001]] SNIA decide di non comprendere più nel bilancio i risultati del settore Fili Tessili, comprendente [[Novaceta]], Nuova Rayon e Nylstar, in quanto non più considerato strategico per la società.
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È dunque facile evincere come tale mercato era di fondamentale importanza per le sorti di SNIA, stante il deconsolidamento del settore tessile (dichiarato ''attività disponibile per la vendita'' e comunque anch'esso in crisi dal 2001, causa contrazione dei consumi globali) e la riduzione della domanda di prodotti chimici, dovuta al peggioramento dell'economia americana e asiatica.
 
Fonte: [https://web.archive.org/web/20131023055607/http://sniastorico.sniaamministrazionestraordinaria.it/pdf/bil2001it.pdf Bilancio SNIA al 31.12.01]
 
== Stabilimenti ==
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{{Vedi anche|Supertessile}}
 
===Sede Stabilimento di PaviaRoma ===
{{Vedi anche|Ex fabbrica SNIA Viscosa}}
La sede di Pavia della SNIA, la cui area ({{cn|ampia 170.000 m²}}) attualmente non è più di proprietà di SNIA S.p.A ma di Risanamento S.p.A., giace da ormai oltre 30 anni in stato di completo abbandono e degrado ambientale, e così per molti anni i vecchi capannoni fatiscenti della fabbrica sono stati occupati da senzatetto e nomadi, fino al [[2007]], anno in cui l'allora sindaco di Pavia [[Piera Capitelli]] ha ordinato lo sgombero dell'area, occupata stabilmente ormai da tempo da diverse decine di persone. Sono esistiti ed esistono attualmente numerosi progetti di recupero e riqualificazione dell'area, ma nessuno di essi è mai stato compiuto, a causa del supposto e molto probabile inquinamento profondo del suolo causato dalle sostanze chimiche utilizzate in precedenza nella produzione delle fibre, che renderebbe necessaria una pesante e onerosa bonifica, e l'intromissione del Ministero dei Beni Culturali, che ritiene che le ciminiere e alcuni dei capannoni siano esempi di architettura storica da conservare<ref>[http://www-1.unipv.it/lcp/nuovo%20sito/snia%20intro.htm Progetto Snia-San Pietro in Verzolo]</ref>. Lo stabilimento giace al momento demolito parzialmente nell'ambito di uno dei tanti piani di recupero passati incompiuto, ma ancora in totale abbandono.
 
===Sede Stabilimento di Varedo ===
[[File:Stabilimento{{Vedi SNIAanche|Ex di Varedo.JPG|thumb|Stabilimento SNIA diViscosa Varedo]]}}
Lo stabilimento di Varedo (che si estende anche nei comuni di [[Limbiate]] e [[Paderno Dugnano]]) nasce nel [[1924]] per opera della ''Società Seta Artificiale Varedo'' (joint venture SNIA-Courtaulds<ref>[http://www.st-al.com/archive/snia/scheda.html st-al.com]</ref>) con lo scopo di fabbricare filati artificiali di cellulosa rigenerata: acquisita da SNIA nel [[1927]], nel [[1933]] viene in essa incorporata.
Inizialmente dedicato alla produzione di [[Rayon (fibra)|rayon viscosa]], nel dopoguerra inizia a produrre [[nylon|nylon 6]] (nome commerciale Lilion), arrivando ad occupare 6000 dipendenti.
 
===Sede di Pavia===
Nel [[1982]] la produzione della viscosa viene fermata (a causa della crisi del petrolio e della concorrenza dei paesi stranieri, nonché dell'introduzione di nuove normative ambientali che impongono alla SNIA di apportare innovazioni agli impianti di trattamento dell'aria, dell'acqua e dei fumi), mentre quella del nylon proseguì fino al [[2003]], attraverso la società Nylstar (SNIA-[[Rhone Poulenc]]), quando poi l'intero complesso di Varedo venne chiuso<ref>[http://www.comune.varedo.mi.it/servizi/gestionedocumentale/visualizzadocumento.aspx?ID=2648 comune.varedo.it]</ref>.
LaLo sedestabilimento di Pavia, dellasituato SNIAlungo la strada per [[Cremona]], la cui area ({{cnSenza fonte|ampia 170107.000 m²}}) attualmente non è più di proprietà di SNIA S.p.A ma di Risanamento S.p.A., giaceha dainterrotto ormaila oltreproduzione 30nel anni[[1982]] e da allora giace in stato di completo abbandono e forte degrado ambientale,. e così perPer molti anni i vecchi capannoni fatiscenti della fabbrica sono stati occupati da senzatetto e nomadi, fino al [[2007]], anno in cui l'allorail sindaco di Pavia in carica [[Piera Capitelli]] ([[Centro-sinistra in Italia|centro-sinistra]]) ha ordinato lo sgombero dell'area, occupata stabilmente ormai da tempo da diverse decine di persone. Sono esistiti ed esistono attualmente numerosi progetti di recupero e riqualificazione dell'area, ma nessuno di essi è mai stato compiuto,realizzato a causa del supposto e molto probabile dell'inquinamento profondo del suolo causato dalle sostanze chimiche utilizzate in precedenza nella produzione delle fibre, che renderebbe necessaria una pesante eed onerosa bonifica,operazione edi l'intromissionebonifica; delinoltre il Ministero dei Beni Culturali, chepropone ritienela checonservazione di lealcune ciminiere e alcuni dei capannoni, sianoriconoscendone esempila di architetturavalenza storica da conservare<ref>[http://www-1.unipv.it/lcp/nuovo%20sito/snia%20intro.htm Progetto Snia-San Pietro in Verzolo]</ref>. Lo stabilimento giace al momento demolito parzialmente nell'ambito di uno dei tanti piani di recupero passati incompiuto, ma ancora in totale abbandono.
 
=== Stabilimento di Cesano Maderno ===
La sede di [[Varedo]] della SNIA, la cui area è ampia 430.000 m² è stata ceduta nel [[2008]] da Immobiliare SNIA a Norman 3 S.r.l. per 43 milioni di euro (25 destinati a Immobiliare Snia S.r.l., 18 al Tribunale per il fallimento Nylstar<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/luglio/18/Via_recupero_dell_area_Snia_co_7_080718030.shtml corriere.it]</ref>)<ref>[http://www.trend-online.com/irs/snia-varedo-sud-richieda-nuova/ trend-online.com]</ref>.
Lo stabilimento di [[Cesano Maderno]] nasce nei primi anni ’20 come sede della ''“Italiana Seta Artificiale”'', successivamente incorporata dalla SNIA che, nel [[1920]], aveva avviato la produzione di [[Rayon|rayon viscosa]]. Tra il [[1921]] e il [[1924]] viene realizzato il [[Villaggio Snia|Villaggio]] [[Villaggio Snia|SNIA]], un complesso residenziale destinato agli operai, dotato di abitazioni moderne, servizi, scuola, chiesa e spazi ricreativi.
 
La fabbrica si distingue per l’innovazione nella produzione di fibre tessili artificiali: oltre alla viscosa, a partire dal dopoguerra vi si sviluppano ricerche su nuove fibre sintetiche come il Velicren (fibra poliacrilica), [[nylon]] e [[Poliammide|poliammidi]].
Norman 3 (oggi Varedo Sud S.r.l.) risulta essere controllata da Marconi 2000 di proprietà di Gabriele Sabatini, Natalia Bassani, Anchor Pubblishing, Vip Real Estate<ref>[http://www.mbnews.it/attualita/109-attualita/23528-la-denuncia-dellosservatorio-antimafia-e-del-comitato-beni-comuni-monza-e-brianza-ecco-il-lato-oscuro-della-brianza.html mbnews.it]</ref>.
 
Lo stabilimento raggiunge il suo apice con circa 7.000 dipendenti, diventando uno dei poli industriali più rilevanti della Brianza. A partire dagli [[Anni 80|anni '80]], inizia un lento declino dovuto alla crisi del settore tessile e alla crescente concorrenza internazionale. La produzione viene progressivamente ridotta fino alla chiusura definitiva del sito nei primi anni [[2000]].
Da allora versa in stato di abbandono<ref>[http://www.st-al.com/aipai1.pdf st-al.com]</ref>, sebbene comunque le operazioni di bonifica siano in corso dal [[2008]] per un valore stimato di 20 milioni di euro<ref>[http://sniastorico.sniaamministrazionestraordinaria.it/it/news/stampa_notizia/stampa_notizia.php?id=204 SNIA S.p.A. in A.S.]</ref><ref>[http://www.ilcittadinomb.it/stories/Cronaca/181522/ ilcittadinomb.it]</ref> a carico di Marconi 2000.
 
==Inchieste giudiziarie==
Come riportato dalla stampa, è tuttora in corso un'inchiesta ad opera dei PM Luigi Orsi e Mauro Clerici della Procura della Repubblica di Milano circa la scissione SNIA-Sorin del 2003, ipotizzando il reato di falso in bilancio ed associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta per distrazione, che si sarebbe dispiegata sottraendo beni della società per 572 milioni di patrimonio netto conferendoli nella Sorin. In altri termini igli manageramministratori avrebbero fatto affluire alla società sana (Sorin, che, da sola, generava il 76% dei ricavi) gli attivi di Snia, depauperandola (Snia decretata poi insolvente dal Tribunale di Milano nell'aprile [[2010]])<ref>[{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-10-05/sniasorin-inquisiti-scissione-083050.shtml?uuid=AboE4koG |titolo=IlSole24Ore] <!--creato automaticamente, da ricontrollare manualmente -->|lingua= |data= |accesso= }}</ref>.
 
Sempre secondo i Pm, la scissione viene ritenuta ''effettuata senza adeguata contropartita, gravemente lesiva dell'integrità del patrimonio sociale, in contrasto con l'interesse della società scissa e in pregiudizio dei creditori sociali, di fatto a favore dell'interesse esclusivo della società beneficiaria'': l'accusa dunque suppone che la scissione avrebbe creato una situazione tale per cui Snia fosse destinata a fallire<ref>[http://www.repubblica.it/economia/finanza/2012/10/04/news/chiuse_le_indagini_per_il_crac_snia_tra_gli_indagati_gnutti_e_consorte-43858967/ repubblica.it]</ref><ref>[http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-1113151/snia-chiusa-inchiesta-bancarotta/ IlSole24Ore.it]</ref>.
 
Tuttavia, ai 25 indagati, è giunto ad ottobre [[2012]] l'avviso di chiusura delle indagini, pertanto non vi è stato ancora alcun pronunciamento circa eventuali rinvii a giudizio. Ovviamente, il Giudice per le Indagini Preliminari può quindi disporre l'archiviazione dell'indagine nonché lo stralcio delle posizioni dei vari soggetti coinvolti.
Nel [[2018]] il Tribunale di Brescia ha assolto tutti gli imputati (''[[Formula assolutoria#Assoluzione perché il fatto non sussiste|il fatto non sussiste]]''), su richiesta della stessa Procura, che ha evidenziato l'assenza di prove certe<ref>{{Cita web |url=http://www.bresciaoggi.it/territori/citt%C3%A0/caso-snia-gnutti-assolto-il-fatto-non-sussiste-1.6452294 |titolo=bresciaoggi.it |accesso=30 aprile 2018 |dataarchivio=23 aprile 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180423074904/http://www.bresciaoggi.it/territori/citt%C3%A0/caso-snia-gnutti-assolto-il-fatto-non-sussiste-1.6452294 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[https://www.giornaledibrescia.it/italia-ed-estero/crac-snia-tutti-gli-imputati-assolti-1.3261965 giornaledibrescia.it]</ref>.
 
==Dati societari==
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*[[Partita IVA]]: 00736220153
 
==Fonti Archivio ==
L'archivio della società Snia è conservato a Milano, parte presso la Snia Spa nel fondo omonimo (estremi cronologici: 1917-1999)<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA01AD44/|titolo=fondo Snia|sito=LBC Archivi. Lombardia Beni Culturali - Archivi|curatore=|accesso=21 agosto 2018}}</ref>, e parte nei fondi ''Snia - sezione d'archivio c/o Caffaro in outsourcing'' (estremi cronologici: 1919-1988)<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA01AD1A/|titolo=fondo Snia - sezione d'archivio c/o Caffaro in outsourcing|sito=LBC Archivi. Lombardia Beni Culturali - Archivi|accesso=21 agosto 2018}}</ref> e ''Snia fibre spa'' (estremi cronologici: 1988-1998)<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA01AD1B/|titolo=fondo Snia fibre spa (archivio aggregato Caffaro in outsourcing)|sito=LBC Archivi. Lombardia Beni Culturali - Archivi|accesso=21 agosto 2018}}</ref> presso Caffaro spa<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-conservatori/MIAA000ADA/|titolo=Caffaro spa|sito=LBC Archivi. Lombardia Beni Culturali - Archivi|accesso=21 agosto 2018}}</ref>, che, con un accordo interno, conserva e gestisce l'archivio della società Snia dalla quale è controllata.
*{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Editrice/IlSole24Ore/2010/04/18/Finanza%20e%20Mercati/29_D.shtml?uuid=7b31e124-4aae-11df-852d-30107cdc6f58&DocRulesView=Libero|titolo=Ilsole24ore.com}}
 
==Note==
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{{Interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{Portale|Economia}}
* {{Collegamenti esterni}}
* ''[http://www.imprese.san.beniculturali.it/web/imprese/protagonisti/scheda-protagonista?p_p_id=56_INSTANCE_6uZ0&articleId=24872&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&viewMode=normal&ambito=protagonisti&groupId=18701 Riccardo Gualino]'', su ''SAN - Portale degli archivi d'impresa''
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Economiaaziende}}
 
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[[Categoria:Aziende chimiche italiane]]
[[Categoria:Aziende della città metropolitana di Milano]]
[[Categoria:Aziende tessili italiane]]
[[Categoria:Società partecipate da Sofindit]]