Aratura: differenze tra le versioni

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{{NN|agricoltura|maggio 2014}}
[[File:Old plough schema.svg|thumb|Aratro semplice<br/>1. Bure<br/>2. Dispositivo di attacco<br/>3. Dispositivo di regolazione<br/>4. Coltro o coltello<br/>5. Scalpello<br/>6. Vomere<br/>7. Versoio]]
L{{'}}'''aratura''' è una tecnica di [[lavorazione del terreno]] che si prefigge lo scopo di creare un [[Proprietà fisiche del terreno|ambiente fisico]] ospitale per le [[Plantæ|piante]] [[agricoltura|coltivate]]. È eseguita in genere con l<nowiki>'</nowiki>''[[un aratro]]'' tipico a [[vomere (tecnologia)|vomere]] e [[versoio]], strumento che pratica il taglio e il rovesciamento di un blocco di [[Suolo|terreno]], detto ''fetta'', idealmente di forma [[parallelepipedo|parallelepipeda]]. Anche altre tecniche di lavorazione, pur differendo concettualmente dal taglio e dal ribaltamento della fetta, fanno tuttavia riferimento al termine di ''aratura''.
 
==Evoluzione storica==
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L'introduzione del grande [[aratro]] a ruote con [[coltro]] e [[versoio]] metallici, si ebbe lentamente in Europa a partire dall'VIII secolo.
 
L'aratura era un tempo eseguita con un attrezzo manovrato dall'uomo. L'aratro consisteva in uno strumento discissore, in legno, che praticava un solco senza ribaltamento della fetta. L'operazione si limitava a rompere lo strato superficiale del terreno. La prima analisi fisico meccanica del lavoro compiuto dal corpo lavorante dell'aratro fu tentata da [[Thomas Jefferson]], interessato all'agricoltura siccome proprietario di grandi piantagioni, che il filantropo americano conduceva con torme di schiavi. Critica l'ipotesi meccanica di Jefferson e propone un organico teorema del rivoltamento della zolla [[Raffaello Lambruschini]], il religioso ligure che a metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] conduce a [[Figline Valdarno]] una delle prime scuole popolari. Per Lambruschini la forma ideale del versoio per rivoltare la zolla colcon il minore dispendio energetico è l'[[ellisse]]. Lambruschini procede alla realizzazione di una matrice in legno da cui verrà ricavato il versoio metallico che l'amico marchese [[Cosimo Ridolfi|Ridolfi]], il maggiore agronomo italiano dell'epoca, applica per le prime prove alla propria versione del classico aratro brabantino, appunto l'aratro Ridolfi. È la nascita degli aratri progettati in base al calcolo stereofisico.<ref name="coltro">{{Cita|Saltini|pp. 111-119|Saltini 3}}.</ref>
 
A rivoluzionare l'aratura concorsero il [[collare (cavallo)|collare]] di spalla, il [[ferro di cavallo]], ede il [[giogo|giogo frontale]] per [[Bos taurus|buoi]].
 
Nel corso dell'evoluzione dell'aratro l'uomo si è avvalso della trazione animale e, limitatamente alle regioni ada economia di mercato, di quella meccanica. L'evoluzione dell'attrezzo nel corso dei tempi, diventato uno strumento discissore e rovesciatore, ha modificato sensibilmente il tipo di lavorazione aumentando le finalità per cui si può eseguire l'aratura e adattandola peraltro a condizioni fisiche e meccaniche che in altri tempi sarebbero state proibitive.
 
==Scopi dell'aratura==
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L'interruzione della continuità del terreno allo stato coesivo e la disgregazione in zolle rendono il terreno meno compatto, facilitando l'esecuzione di altre operazioni successive e l'espansione delle radici. Questa azione si manifesta in particolare nei terreni ricchi di [[colloide|colloidi]] minerali (come i terreni argillosi) con l'evoluzione di una [[Struttura (terreno)|struttura]] granulare, detta ''pseudostruttura'', di effetto non duraturo.<ref>{{Cita|Giardini|p. 92}}.</ref>
 
L'assestamento spaziale delle [[zolle]] determina un incremento della [[Proprietà fisiche del terreno#Porosità|porosità]] del terreno e uno spostamento del rapporto fra micro e macropori verso questi ultimi. In questo modo si migliorano le condizioni per l'aerazione del suolo e per i movimenti dell'acqua. Questa azione si manifesta in particolare nei terreni argillosi, limosi e di medio impasto con un aumento di volume del terreno lavorato (evidenziato da un innalzamento del [[piano di campagna]]), dovuto effettivamente all'aumento del volume di spazi vuoti.<ref>{{Cita|Giardini|p. 98}}.</ref><ref>{{Cita|Pellizzi|p. 39|Pellizzi 2}}.</ref>
 
L'incremento della macroporosità rende il terreno più permeabile determinando una maggiore capacità d'invaso, indispensabile per l'[[aridocoltura]], favorendo l'infiltrazione dell'acqua e prevenendo fenomeni di [[ristagno idrico|ristagno]] superficiale o di [[ruscellamento]] in caso di forti piogge.<ref>{{Cita|Giardini|pp. 129-135}}.</ref>
 
L'aratura è indispensabile per interrare in tutto lo strato lavorato i materiali apportati a scopo [[ammendante]] (residui colturali, [[sovescio]], [[letame]], sottoprodotti dell'industria agroalimentare, terra di riporto). Altri tipi di lavorazioni possono raggiungere gli stessi scopi ma limitatamente agli strati superficiali.<ref>{{Cita|Giardini|pp. 366-397}}.</ref>
 
===Miglioramento delle proprietà chimiche===
Come nel caso degli ammendanti, l'aratura permette la distribuzione dei [[concime|concimi]] in tutto lo strato lavorato, portando alla profondità degli apparati radicali ({{MVal|(20|-40|c40|mul=cm}}) gli elementi poco mobili ([[potassio]], [[fosforo]], [[Calcio (elemento chimico)|calcio]]) e quelli incorporati nella sostanza organica dei concimi organici.<ref>{{Cita|Giardini|pp. 129, 370, 374, 437-442}}.</ref> L'interramento è necessario anche quando si apportano materiali per la correzione della reazione anomala ([[calce]], [[calcare]], [[gesso (minerale)|gesso]], eccetera).
 
Nel terreno arato si ha un maggior grado di aerazione, perciò sono favoriti i processi di ossidazione indispensabili per aumentare la dotazione di alcuni elementi nutritivi nella forma assimilabile ([[Nitrato|azoto nitrico]], [[solfato|solfati]]) e prevenire i processi di riduzione più o meno direttamente dannosi alle piante (accumulo di [[solfuri]], [[denitrificazione]]).<ref>{{Cita|Giardini|pp. 169-176}}.</ref>
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L'incremento dell'aerazione del terreno e l'interramento di materiale organico stimola l'attività dei microrganismi aerobi intensificando la dinamica degli elementi nutritivi immobilizzati dal [[ciclo del carbonio]].
 
L'aratura ha un notevole effetto di contenimento e prevenzione dello sviluppo futuro delle [[piante infestanti]].<ref>{{Cita|Giardini|pp. 129, 131, 462}}.</ref> Il ribaltamento della fetta, con la parziale inversione del profilo, riduce l'entità delle successive emergenze in quanto porta in superficie organi di riproduzione vegetativa delle piante infestanti perenni ([[Bulbo|bulbi]], [[Rizoma|rizomi]]) esponendoli all'azione devitalizzante degli agenti atmosferici e, nel contempo, porta in profondità i [[seme|semi]] delle piante infestanti annuali e biennali riducendone il potere germinativo. Questo effetto è in particolar modo efficace con le arature profonde, mentre è sostanzialmente blando con le arature superficiali.
 
L'aratura, infine, può specificamente esercitare un'azione di contenimento nei confronti di organismi [[fitofago|fitofagi]]. In particolare si rivela efficace quando porta in profondità gli stadi svernanti di alcuni insetti dannosi.<ref>{{Cita libro|Ermenegildo|Tremblay|Entomologia applicata|volume=volume 1: Generalità e mezzi di controllo|editore=Liguori Editore|città=Napoli|anno=1985|edizione=3|isbn=88-207-0681-4|p=87}}</ref>
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L'operazione lascia un [[solco]] aperto delimitato da una parete verticale e da una ''suola di lavorazione'', in conseguenza ai tagli eseguiti. Il lato opposto del solco è più irregolare ed è delimitato dalla fetta appena ribaltata. Il solco sarà ricoperto dal ribaltamento di un'altra fetta nel passaggio successivo.
 
Il rapporto fra larghezza della fetta e profondità di aratura varia in genere da 1 (arature profonde) a 1,6 (arature superficiali) . Di norma, con arature di media profondità, a 40&nbsp; cm, il rapporto è pari a 1,4. In questo caso la fetta è ribaltata con una rotazione di circa 135° e si adagia con un'inclinazione di 45° su quella rivoltata dal passaggio precedente.<ref>{{Cita|Pellizzi|pp. 23-24|Pellizzi 2}}.</ref>
 
Il grado di disgregazione della fetta dipende dal concorso di molteplici fattori. Determinano una disgregazione più spinta i seguenti:<ref>{{Cita|Pellizzi|pp. 24-28, 39|Pellizzi 2}}.</ref><ref>{{Cita|Giardini|pp. 123-130}}.</ref>
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* Velocità di avanzamento: una velocità sostenuta crea maggiori sollecitazioni.
* [[Tessitura (terreno)|Tessitura]] sciolta: nei terreni poveri di colloidi le forze di [[Proprietà fisiche del terreno#Adesione e coesione|coesione]] interne sono più deboli. Nel caso limite di un terreno sabbioso, a struttura incoerente, l'aratura esercita un semplice rimescolamento senza il ribaltamento della fetta. Nei terreni ben dotati di [[argilla]] lo sgretolamento dipende dall'umidità del terreno.
* Stato plastico dei terreni colloidali: il risultato cambia notevolmente in relazione al tenore in argilla e all'umidità. I terreni asciutti, allo stato coesivo, subiscono un modesto grado di sgretolamento con formazione di zolle grandi. Oltre un certo valore di umidità i terreni sono invece allo stato plastico e la fetta tende ada essere modellata senza sgretolarsi. A umidità intermedie (terreno ''in tempera'') si ottiene uno sgretolamento spinto, più intenso a bassi valori di umidità.
 
Alcune varianti dell'aratura semplificano lo schema concettuale o la rendono più complessa.
 
Una semplificazione consiste nell'assenza del coltello. In questo caso il taglio verticale è derivato dalla sollecitazione meccanica conseguente al sollevamento della fetta ada opera del complesso vomere-versoio. Il risultato è la formazione di una parete irregolare e una fetta più sgretolata. Il coltello (''coltro dall'alto'') è in genere assente, per esigenze di semplicità costruttiva, negli aratri polivomeri e viene sostituito dal ''coltro dal basso'', fissato direttamente sul corpo lavorante.
 
Lo schema è invece più complesso quando l'aratro è provvisto di un ''avanvomere'', ossia di un piccolo corpo lavorante anteriore che riproduce un sistema vomere-versoio. L'avanvomere precede l'operazione dell'aratro vero e proprio, taglia e solleva un piccolo blocco di terreno sodo rovesciandolo sul fondo del solco aperto dal passaggio precedente. L'uso dell'avanvomere migliora il risultato dell'aratura quando è eseguita per determinati scopi (interramento di [[Fertilizzante|fertilizzanti]], azione rinettante sulle piante infestanti).<ref>{{Cita|Giardini|p. 124}}.</ref>
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L'aratura con aratro trainato si esegue con trattori dotati di elevata aderenza, in grado di esercitare elevate forze di [[trazione (fisica)|trazione]]. Allo scopo s'impiegano trattrici di considerevole potenza, cingolate o a 4 ruote motrici, queste ultime opportunamente zavorrate per aumentarne l'aderenza. Il trattore traina l'aratro avanzando con entrambi i cingoli (o le 4 ruote) sul terreno sodo; le due ruote dell'aratro poggiano rispettivamente sul terreno sodo e sul fondo del solco. Questa modalità si adotta in genere per arature profonde e operazioni di [[scasso]]. La direzione di avanzamento del trattore e quella dell'aratro non sono coincidenti, pertanto la resistenza offerta dal terreno origina un [[momento meccanico]] che tende a far deviare il trattore dalla linea di avanzamento verso il solco. Per questo motivo gli aratri trainati sono usati con minore frequenza, richiedono una notevole perizia da parte dell'operatore e, soprattutto, richiedono trattori di adeguate prestazioni meccaniche.
[[File:Aratura.jpg|miniatura|Esempio di aratura con trattore cingolato e aratro quarivomere a traino]]
 
L'aratura con aratro portato è eseguita generalmente con trattrici gommate, preferibilmente a doppia trazione e può essere ''entro solco'' o ''fuori solco''. Nel caso di aratura ''entro solco'' la trattrice avanza con due ruote sul terreno sodo e le altre due sul fondo del solco, pertanto è inclinata verso il terreno già lavorato. Questo aspetto è critico, ai fini della sicurezza, in caso di aratura in quota nei terreni in pendio. Nel caso di aratura fuori solco il trattore avanza con tutte e quattro le ruote (o entrambi i cingoli) su terreno sodo, questo tipo di aratura è necessario nel caso si usino trattrici con pneumatici molto larghi. I vantaggi dell'uso di un aratro portato sono diversi:
* La resistenza offerta dal terreno si scarica in parte, attraverso l'attacco a tre punti, sul baricentro della trattrice, migliorandone le condizioni di aderenza. A parità di profondità di aratura, pertanto, gli aratri portati si possono applicare a trattrici dotate di minore potenza e aderenza.
* La profondità di aratura si regola agevolmente dal posto di guida agendo sul sollevatore idraulico della trattrice anche in fase di avanzamento. Questa funzionalità semplifica anche l'interramento del corpo dell'aratro che è pressoché immediato all'inizio della corsa.
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L'aratura dei terreni in pendio pone seri problemi per quanto riguarda il rischio di erosione. In generale l'aratura in quota tende a rallentare il deflusso superficiale dell'acqua, perciò è una tecnica compatibile con le esigenze ambientali. L'aratura a rittochino, invece, predispone il terreno all'erosione in quanto l'acqua tende a defluire lungo i solchi acquistando velocità. Per questo motivo la lavorazione a rittochino, quando non è vietata dai regolamenti ambientali, deve essere abbinata a sistemazioni idraulico-agrarie: in generale la lunghezza degli appezzamenti deve essere limitata (di consuetudine 60-80 metri o anche meno con pendenze elevate) con l'interposizione di capofossi a girapoggio che intercettino i rivoli che fluiscono lungo i solchi.<ref name="Giardini-sistcoll"/>
 
Un vantaggio particolare dell'aratura a rittochino è la prevenzione degli smottamenti: l'aratura aumenta la capacità d'invaso del terreno, pertanto l'infiltrazione dell'acqua potrebbe portare ada un eccessivo appesantimento nel caso di terreni che giacciono su strati impermeabili con conseguente slittamento dell'intera massa verso valle. In queste condizioni l'aratura a rittochino favorisce il deflusso superficiale in caso di forti piogge impedendo che il terreno invasi quantità elevate di acqua.<ref>{{Cita|Giardini|pp. 357-358}}.</ref>
 
===Profondità di aratura===
L'aratura si distingue in base alla profondità di lavorazione nei seguenti modi:
* superficiale, tra i 10 e i 20&nbsp; cm,
* media, tra i 20 e i 40&nbsp; cm,
* profonda, tra i 40 e i 60&nbsp; cm.
Arature più profonde, comprese fra gli 80&nbsp; cm e i 150&nbsp; cm, hanno carattere di straordinarietà e sono eseguite per scopi particolari, come l'impianto di un arboreto ([[scasso]]) o la messa a coltura di un terreno naturale ([[dissodamento]]).
 
Le arature profonde sono tradizionalmente riservate alle ''colture da rinnovo'' e offrono ottimi risultati nel controllo delle piante infestanti e nell'[[aridocoltura]].<ref>{{Cita|Giardini|pp. 130-131, 303-304}}.</ref> A fronte di questi vantaggi, una profondità eccessiva offre anche diversi svantaggi.<ref>{{Cita|Giardini|pp. 132-135}}.</ref> Le arature profonde distribuiscono male i concimi e gli ammendanti organici, che tendono ada essere interrati ada una profondità eccessiva. L'attività microbica, infatti, si concentra negli strati superficiali del terreno e le radici assorbenti della maggior parte delle piante si localizza a 20–40&nbsp; cm di profondità. Per la richiesta di elevate forze di trazione, da un punto di vista economico sono poco razionali perché necessitano dell'impiego di trattori di elevata potenza che in una piccola o media azienda sarebbe sovradimensionata per la maggior parte delle operazioni colturali. Infine allungano i tempi di esecuzione e aumentano il consumo di carburante. La tendenza attuale pertanto è quella del ricorso ad arature superficiali o di media profondità.
 
=== Aratura conservativa ===
L'aratura conservativa lascia almeno il 30% dei residui del raccolto precedente sulla superficie del suolo o almeno 1,100 kg/ha di residui di grano durante il periodo critico di erosione del suolo. Questo rallenta il movimento dell'acqua e riduce di conseguenza l'erosione del suolo. L'aratura conservativa ha anche dei benefici per i coltivatori perché riduce il consumo di carburante e la compattazione del suolo. Riducendo il numero di volte in cui occorre passare sopra il campo vengono ridotti i costi in termini di carburante e di lavoro. La maggior parte degli anni dopo il 1997 l'aratura conservativa è stata utilizzata più spesso dell'aratura intensiva negli Stati Uniti.[https://web.archive.org/web/20180714164911/http://www.ctic.purdue.edu/CRM <nowiki>[27]</nowiki>]
 
D'altra parte, l'aratura conservativa rallenta il riscaldamento del suolo a causa della ridotta esposizione al sole primaverile della terra nera e quindi ritarda la piantagione del mais primaverile.
 
Esistono diverse tecniche di aratura conservativa:
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* Aratura a rotazione - arare il suolo ogni due anni o più raramente (ogni due anni, ogni tre...)
* Aratura a cresta - il suolo è lasciato indisturbato eccetto per alcune strisce. I semi vengono piantati sulle creste
* Aratura a zona - un'aratura profonda ma solo in certe zone
 
==Epoca di esecuzione==
[[File:Tillage in Guarda Veneta.jpg|thumb|Aratura [[Autunnoautunno|autunnale]] sotto l'argine sinistro del [[Po]] a [[Guarda Veneta]], [[provincia di Rovigo]]).]]
L'epoca di esecuzione dipende dal concorso di fattori tecnici, ambientali ede organizzativi e può variare sensibilmente sia secondo le consuetudini sia nell'ambito di una stessa azienda agraria. Le condizioni pedoclimatiche del territorio italiano vincolano spesso le scelte per il fatto che in [[Italia]] vi è un'elevata frequenza dei terreni a tessitura fine o finissima, per i quali è importante eseguire le lavorazioni nello stato più opportuno. In base all'epoca di esecuzione le arature sono classificate in 4 categorie. Gli aspetti citati fanno riferimento alle condizioni climatiche dell'[[Italia]].<ref>{{Cita|Giardini|pp. 126-129}}.</ref>
 
L{{'}}''aratura [[Autunno|autunnale]]'' si esegue dopo le prime piogge autunnali, quando le condizioni di umidità del terreno sono tali da ottenere una buona qualità del lavoro. Nei mesi successivi il terreno assorbe l'acqua delle piogge [[Inverno|invernali]] e [[Primavera|primaverili]] e si trova esposto alle basse temperature. Per questi motivi l'aratura autunnale è il momento ottimale per l'interramento di ammendanti organici, per il contenimento dei processi ossidativi che portano alla mineralizzazione della sostanza organica, per invasare riserve d'acqua utili per l'[[aridocoltura]]. Il principale inconveniente dell'aratura autunnale consiste nella difficoltà di trovare il terreno in condizioni di umidità tali da permettere le lavorazioni in caso di autunni particolarmente piovosi, arrivando a compromettere la [[semina]] di una coltura autunno-primaverile.
 
L{{'}}''aratura invernale''. Si esegue in genere prima di una coltura a ciclo primaverile-[[Estateestate|estivo]] quando le condizioni ambientali o organizzative non hanno permesso l'aratura autunnale. La concentrazione invernale delle piogge nell'[[Italia Meridionale|Italia meridionale]] potrebbe rendere impossibile, in certe annate, l'esecuzione di questo intervento compromettendo l'accumulo di riserve idriche. In generale l'aratura invernale ha le stesse prerogative di quella autunnale, anche se i benefici che ne derivano sono più blandi.
 
L{{'}}''aratura primaverile''. Si esegue prima della semina di una coltura a ciclo primaverile-estivo quando le condizioni pedoclimatiche o organizzative non hanno permesso la lavorazione in autunno o in inverno. Questa lavorazione è incompatibile con l'aridocoltura in quanto difficilmente le piogge che faranno seguito potranno costituire adeguate riserve idriche. L'elevato grado di macroporosità, la minore umidità del terreno e le alte temperature che si hanno durante il giorno, favoriscono i processi di mineralizzazione della sostanza organica, perciò l'epoca primaverile è poco adatta per mantenere un buon tenore di sostanza organica.
 
L{{'}}''aratura estiva''. Si esegue in genere nell'[[Italia Meridionale|Italia meridionale]] sui terreni argillosi con l'obiettivo di preparare il letto di semina per una coltura autunno-primaverile ([[Beta vulgaris|barbabietola]], [[cereali]], [[erbaio|erbai autunno-primaverili]], eccetera). Questa pratica è apparentemente poco razionale dal punto di vista tecnico per alcuni inconvenienti: le alte temperature estive provocano una mineralizzazione spinta della sostanza organica; il terreno si trova inoltre allo stato coesivo, pertanto sono richieste elevate forze di trazione e ripetuti passaggi per le lavorazioni complementari, con conseguente maggior consumo di carburante. Il motivo principale per cui si esegue la lavorazione in questo periodo risiede in un atteggiamento precauzionale in quanto eventuali abbondanti piogge all'inizio dell'autunno potrebbero rendere impraticabili i terreni argillosi per lunghi periodi compromettendo la semina autunnale.
 
== Aspetti negativi ==
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Nonostante sia una pratica largamente diffusa, all'aratura si fanno diverse critiche fondate su uno o più aspetti negativi. Fra le principali considerazioni che depongono a sfavore di questa tecnica si ricordano le seguenti:<ref>{{Cita|Giardini|pp. 137-140}}.</ref>
* Eccessiva zollosità dei terreni arati. L'aratura lascia il terreno con una notevole macrozollosità in superficie, pertanto è quasi sempre necessario eseguire dei lavori complementari di preparazione del letto di semina. Il problema si accentua nei terreni argillosi arati allo stato coesivo, con formazione di zolle grandi e di difficile disgregazione. La necessità di eseguire i lavori complementari allunga i tempi richiesti per la semina, rendendo problematici alcuni avvicendamenti colturali, comporta maggiori costi, peggiora la struttura del terreno a causa dei ripetuti passaggi.
* Formazione del ''crostone di lavorazione''. Il vomere e il tallone dell'aratro esercitano una compressione del terreno in corrispondenza della suola di lavorazione. Eseguendo l'aratura sempre alla stessa profondità si provoca la formazione di uno strato compatto, detto ''crostone'' che ostacola il [[drenaggio sottosuperficiale|drenaggio]] dell'acqua in eccesso e l'approfondimento delle radici. All'inconveniente si ovvia variando ogni anno la profondità di aratura oppure ricorrendo all{{'}}''aratro ripuntatore'', provvisto di un organo discissore dietro il versoio, che effettua un taglio della suola di aratura.
* Interramento localizzato di concimi e ammendanti. Secondo le condizioni in cui si opera, il materiale interrato tende a localizzarsi sul fondo del solco senza distribuirsi omogeneamente lungo il profilo. D'altra parte si deve specificare che le lavorazioni alternative che possono effettuare meglio il rimescolamento, come la [[fresatura (agricoltura)|fresatura]], non permettono di raggiungere profondità elevate.
* Degradamento della fertilità fisica del terreno. Il calpestio del terreno da parte delle macchine e l'ossidazione della sostanza organica, sono fattori di degradazione della struttura del terreno, specie in ambienti a clima caldo-arido. L'apparente miglioramento della struttura causato dall'aratura è solo temporaneo e nel tempo la fertilità fisica dei terreni lavorati è inferiore a quella dei terreni non lavorati.
* Inversione degli strati: il rivoltamento delle fette provoca un'alterazione del profilo del terreno, aspetto negativo quando gli strati profondi hanno caratteristiche indesiderate.
* Maggiori costi.<ref>{{Cita|Pellizzi|pp. 216-221|Pellizzi 1}}.</ref> A parità di profondità, l'aratura richiede forze di trazione più elevate rispetto ad altre lavorazioni alternative (adper esempio la [[ripuntatura]]). Oltre al maggior consumo di carburante richiesto direttamente dall'aratura, questa lavorazione comporta un sovradimensionamento del parco macchine nelle piccole e medie aziende. L'aratura richiede infatti l'impiego di trattori le cui caratteristiche meccaniche (potenza, rapporto massa/potenza, tipologie di trasmissione e organi di propulsione) sono incompatibili con la maggior parte dei lavori aziendali, eseguibili con trattrici di piccola o media potenza, a due ruote motrici, i cui costi fissi e di esercizio sono più bassi. Di conseguenza l'aratura è causa di diseconomie di scala nelle piccole aziende.
* Sicurezza sul lavoro.<ref>{{Cita|Pellizzi|pp. 209-212|Pellizzi 1}}.</ref> La resistenza opposta dal terreno riduce la stabilità longitudinale a causa della tendenza dei trattori leggeri ada impennarsi al momento dello spunto. Questo rischio si può presentare anche in caso di aratura in salita su modeste pendenze. Analoghe considerazioni vanno fatte, come detto in precedenza, per la stabilità trasversale.
 
==Note==
{{<references}}/>
 
==Bibliografia==
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==Collegamenti esterni==
* {{ThesaurusCollegamenti BNCFesterni}}
* {{cita web|url=http://www.fao.org/AG/AGA/AGAP/FRG/Draught/chap331/chap331.pdf|titolo=Techniques of ploughing. Field lay-out and conventional ploughing methods|accesso=10 gennaio 2008|sito=Draught Animal Power Manual|editore=Animal Production Service, AGA FAO|anno=1993|lingua=en|formato=PDF|autore=[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura|FAO]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20041121172132/http://www.fao.org/ag/AGA/AGAP/FRG/Draught/chap331/chap331.pdf|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.fao.org/AG/AGA/AGAP/FRG/Draught/chap332/chap332.pdf|titolo=Techniques of ploughing. Field lay-out and contour ploughing methods|accesso=10 gennaio 2008|sito=Draught Animal Power Manual|editore=Animal Production Service, AGA FAO|anno=1993|lingua=en|formato=PDF|autore=[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura|FAO]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20041109223358/http://www.fao.org/ag/AGA/AGAP/FRG/Draught/chap332/chap332.pdf|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.fao.org/AG/AGA/AGAP/FRG/Draught/chap333/chap333.pdf|titolo=Techniques of ploughing. Field lay-out and reversible ploughing methods|sito=Draught Animal Power Manual|10 gennaio 2008|editore=Animal Production Service, AGA FAO|anno=1993|lingua=en|formato=PDF|autore=[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura|FAO]]|accesso=10 gennaio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20041119004246/http://www.fao.org/ag/AGA/AGAP/FRG/Draught/chap333/chap333.pdf|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.fao.org/AG/AGA/AGAP/FRG/Draught/chap334/chap334.pdf|titolo=Techniques of ploughing. Methods for making opening furrows|accesso=10 gennaio 2008|sito=Draught Animal Power Manual|editore=Animal Production Service, AGA FAO|anno=1993|lingua=en|formato=PDF|autore=[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura|FAO]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20041121184434/http://www.fao.org/ag/AGA/AGAP/FRG/Draught/chap334/chap334.pdf|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.fao.org/AG/AGA/AGAP/FRG/Draught/chap335/chap335.pdf|titolo=Techniques of ploughing. Methods for making finishing furrows|accesso=10 gennaio 2008|sito=Draught Animal Power Manual|editore=Animal Production Service, AGA FAO|anno=1993|lingua=en|formato=PDF|autore=[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura|FAO]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20041109224628/http://www.fao.org/ag/AGA/AGAP/FRG/Draught/chap335/chap335.pdf|urlmorto=sì}}
 
{{Lavorazioni del terreno}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|agricoltura}}