Colera: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua}}
{{Disclaimer|medico}}
{{Malattia
|Nome=Colera
|Immagine= Cholera bacteria SEM.jpg
|Didascalia= Immagine, al microscopio elettronico a scansione, di ''[[Vibrio cholerae]]'', l'agente eziologico del colera vibrione
}}
Il '''
Il colera è
▲Il '''colera''' è un'[[infezione]] dell'[[intestino tenue]] da parte di alcuni ceppi del [[batterio]] [[gram-negativo]], a forma di virgola, ''[[Vibrio cholerae]]'' o vibrione.<ref>{{cita web|cognome=Finkelstein|nome=Richard|titolo=Medical microbiology|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK8407/|accesso=luglio 2015}}</ref> La condizione può presentarsi senza alcun [[sintomo]], in forma lieve o grave.<ref name="CDC2015Pro">{{Cita web|titolo=Cholera - Vibrio cholerae infection Information for Public Health & Medical Professionals|url=http://www.cdc.gov/cholera/healthprofessionals.html|sito=cdc.gov|accesso=17 marzo 2015|data=6 gennaio 2015}}</ref> Il sintomo classico è la [[diarrea]] profusa, spesso complicata con [[acidosi]], [[ipokaliemia]], [[crampi muscolari]] e [[vomito]], che dura un paio di giorni.<ref name="WHO2010" /><ref name="CDC2015Pro" /> La diarrea può essere così grave che può portare in poche ore ad una grave [[disidratazione]] e [[elettroliti|squilibrio elettrolitico]].<ref name=WHO2010/> Questo può comportare occhi infossati, pelle fredda, diminuita elasticità della cute e rughe delle mani e dei piedi.<ref name=Lancet2012>{{Cita pubblicazione|cognome1=Harris|nome1=JB|cognome2=LaRocque|nome2=RC|cognome3=Qadri|nome3=F|cognome4=Ryan|nome4=ET|cognome5=Calderwood|nome5=SB|titolo=Cholera.|rivista=Lancet|data=30 giugno 2012|volume=379|numero=9835|pp=2466–76|pmid=22748592}}</ref> La disidratazione può causare [[cianosi]], un colore bluastro della pelle.<ref>{{Cita libro|cognome1=Bailey|nome1=Diane|titolo=Cholera|data=2011|editore=Rosen Pub.|città=New York|isbn=978-1-4358-9437-2|p=7|edizione=1st|url=https://books.google.com/books?id=7rvLPx33GPgC&pg=PA7}}</ref> I sintomi iniziano da due ore a cinque giorni dopo l'esposizione.<ref name=CDC2015Pro/>
La prevenzione consiste nel predisporre servizi igienici adeguati e fornire accesso all'acqua potabile.<ref name="Lancet2012" /> I vaccini contro il colera somministrati per [[per os|via orale]] forniscono una protezione ragionevole per circa sei mesi e hanno il vantaggio di proteggere anche dall'infezione da ''[[Escherichia coli]]''. Il trattamento primario consiste nella terapia di reidratazione orale, ovvero la sostituzione dei liquidi con soluzioni leggermente dolci e
▲Il colera è causata da un certo numero di tipi di ''Vibrio cholerae'' e alcuni tipi sono in grado di causare una malattia più grave di altri. Questi batteri si sviluppano per lo più in acqua e cibo che è stato contaminato con [[feci]] umane contenenti batteri.<ref name=WHO2010/> Anche i [[frutti di mare]] non sufficientemente cotti sono una fonte comune.<ref>{{Cita web|titolo=Sources of Infection & Risk Factors|url=http://www.cdc.gov/cholera/infection-sources.html|sito=cdc.gov|accesso=17 marzo 2015|data=7 novembre 2014}}</ref> Gli esseri umani sono gli unici ad essere colpiti da questi agenti patogeni. Fattori di rischio per la malattia comprendono una scarsa [[igiene]] e un'insufficiente disponibilità di acqua potabile. Vi sono preoccupazioni riguardo alla possibilità che l'innalzamento del livello del mare possa aumentere i tassi di malattia. Il colera può essere [[diagnosi|diagnosticato]] da un esame delle feci.<ref name=WHO2010>{{Cita pubblicazione|titolo=Cholera vaccines: WHO position paper.|rivista=Weekly epidemiological record|data=26 marzo 2010|volume=13|numero=85|pp=117–128|pmid=20349546|url=http://www.who.int/wer/2010/wer8513.pdf}}</ref> Un test rapido è disponibile, ma non è così preciso.<ref>{{Cita web|titolo=Diagnosis and Detection|url=http://www.cdc.gov/cholera/diagnosis.html|sito=cdc.gov|accesso=17 marzo 2015|data=10 febbraio 2015}}</ref>
Il colera colpisce circa da 3 a 5 milioni di persone in tutto il mondo e nel 2010 aveva causato tra i
▲La prevenzione consiste nel predisporre servizi igienici adeguati e fornire accesso all'acqua potabile.<ref name=Lancet2012/> I vaccini contro il colera somministrati per [[per os|via orale]] forniscono una protezione ragionevole per circa sei mesi e hanno il vantaggio di proteggere anche dall'infezione da ''[[Escherichia coli]]''. Il trattamento primario consiste nella terapia di reidratazione orale, ovvero la sostituzione dei liquidi con soluzioni leggermente dolci e salati.<ref name=WHO2010/>Le soluzioni a base di riso sono preferite.<ref name=WHO2010/> La supplementazione di [[zinco]] è utile nei bambini.<ref>{{Cita web|titolo=Cholera - Vibrio cholerae infection Treatment|url=http://www.cdc.gov/cholera/treatment/index.html|sito=cdc.gov|accesso=17 marzo 2015|data=7 novembre 2014}}</ref> Nei casi più gravi, può essere richiesta la somministrazione di fluidi per [[fleboclisi|via endovenosa]], come il [[Ringer lattato]], mentre gli [[antibiotici]] possono fornire un beneficio. Il test per evidenziare quale tipo di antibiotico sia più efficace per fronteggiare l'infezione può aiutare nella scelta del trattamento ottimale.<ref name=CDC2015Pro/>
== Storia ed epidemiologia ==
▲Il colera colpisce circa da 3 a 5 milioni di persone in tutto il mondo e nel 2010 aveva causato tra i 58.000 e i 130.000 decessi.<ref name=WHO2010/><ref name=Loz2012>{{Cita pubblicazione|autore= Lozano R, Naghavi M, Foreman K, Lim S, Shibuya K, Aboyans V, Abraham J, Adair T, Aggarwal R, Ahn SY |titolo= Global and regional mortality from 235 causes of death for 20 age groups in 1990 and 2010: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2010 |rivista= Lancet |volume= 380 |numero= 9859 |pp= 2095–128 |data= 15 dicembre 2012 | pmid = 23245604 | doi = 10.1016/S0140-6736(12)61728-0 }}</ref> Anche se è attualmente classificato come una [[pandemia]], nel mondo sviluppato è assai raro. I bambini sono i più soggetti a contrarre l'infezione.<ref name=WHO2010/><ref>{{Cita web|titolo=Cholera - Vibrio cholerae infection|url=http://www.cdc.gov/cholera/index.html|sito=cdc.gov|accesso=17 marzo 2015|data=27 ottobre 2014}}</ref> Il colera si presenta sia come una [[epidemia]] circoscritta che come [[endemia]] cronica in alcune zone. Le aree che hanno un rischio permanente di malattia comprendono l'[[Africa]] e l'[[Asia]] sud-orientale. Nonostante che il rischio di morte tra le persone infettati sia solitamente inferiore al 5%, tale valore può arrivare al 50% in alcuni gruppi che non hanno accesso alle cure.<ref name=WHO2010/> Alcune descrizioni storiche del colera si trovano già a paritre dal V secolo a.C. in alcuni scritti in [[sanscrito]].<ref name=Lancet2012/> Lo studio della malattia da parte del [[medico]] [[inglesi|inglese]] [[John Snow (medico)|John Snow]], svolto tra il 1849 e il 1854, ha portato a significativi progressi nel campo dell'[[epidemiologia]].<ref name=Lancet2012/><ref>{{Cita libro|cognome1=Timmreck|nome1=Thomas C.|titolo=An introduction to epidemiology|data=2002|editore=Jones and Bartlett Publishers|città=Sudbury, Mass.|isbn=978-0-7637-0060-7|p=77|edizione=3.|url=https://books.google.com/books?id=yyrbKemADL4C&pg=PA77}}</ref> Il batterio è stato identificato per la prima volta nel 1854 dall'[[anatomista]] [[italiani|italiano]] [[Filippo Pacini]] e studiato dettagliatamente nel 1884 dal medico [[tedeschi|tedesco]] [[Robert Koch]]. Il nome deriva dal greco ''choléra'' (''cholé''=bile) e indicava la malattia che scaricava con violenza gli umori del corpo e lo stato d'animo conseguente: la [[collera]].
{{Vedi anche|Storia del colera
{{F|malattie|settembre 2017}}
Sebbene il colera sia [[Endemia|endemico]] in molte regioni del mondo, molti aspetti dell'epidemiologia di questa malattia rimangono sconosciuti. Nonostante i numerosi studi su ''Vibrio cholerae'', le modalità di diffusione, le caratteristiche dei cicli stagionali e le dinamiche di passaggio fasi endemiche, episodi epidemici e [[pandemia|pandemie]], non sono stati ancora del tutto chiariti.
▲{{Vedi anche|Storia del colera|Epidemia di Colera dello Zimbabwe del 2008}}
▲[[File:Africa cholera2008b.jpg|thumb|left|[[Epidemia di colera in Zimbabwe del 2008]].]]
Da una prima analisi epidemiologica, si osserva che le aree vicino a fiumi o alla costa sono strettamente associate con le aree epidemiche, e che frequentemente i primi casi di colera di un'epidemia si verificano in comunità di pescatori. In Bangladesh le epidemie di colera si manifestano due volte l'anno, con un andamento stagionale regolare. Durante tali epidemie, [[Vibrio cholerae O1]] viene isolato sia da pazienti sia dall'acqua, ma scompare nelle stagioni interepidemiche.▼
▲Sebbene il colera sia [[Endemia|endemico]] in molte regioni del mondo, molti aspetti dell'epidemiologia di questa malattia rimangono sconosciuti. Nonostante i numerosi studi su ''Vibrio cholerae'', le modalità di diffusione, le caratteristiche dei cicli stagionali e le dinamiche di passaggio fasi endemiche, episodi epidemici e [[pandemia|pandemie]], non sono stati ancora del tutto chiariti.<br />Le aree dove si manifestano casi clinici di colera a ricorrenza stagionale, senza un'apparente "importazione", vengono definite [[Endemia|aree endemiche]]. Sebbene la diffusione del colera possa raggiungere gran parte delle zone temperate, non in tutte si osserva la presenza di ''V. cholerae'' nei periodi interepidemici. Esistono due tipi di focolai endemici: aree in cui i casi di colera si manifestano indipendentemente dalla presenza della pandemia (principalmente in [[India]] e [[Bangladesh]]) e zone dove i casi clinici sono registrati solo durante una pandemia ([[Africa]], [[Europa]] e [[Americhe|America]]). Le caratteristiche ambientali comuni ai due tipi di focolai forniscono la chiave per capire come il ''Vibrio cholerae'' si mantenga in queste aree durante i periodi interepidemici.
▲Da una prima analisi epidemiologica, si osserva che le aree vicino a fiumi o alla costa sono strettamente associate con le aree epidemiche, e che frequentemente i primi casi di colera di un'epidemia si verificano in comunità di pescatori.
▲In Bangladesh le epidemie di colera si manifestano due volte l'anno, con un andamento stagionale regolare. Durante tali epidemie, [[Vibrio cholerae O1]] viene isolato sia da pazienti sia dall'acqua, ma scompare nelle stagioni interepidemiche. Ultimi studi hanno confermato l'ipotesi che vedeva il patogeno trasportato, in stato [[Vbnc]], da un invertebrato marino. Le migrazioni di questo animale lo portano infatti nei pressi delle coste asiatiche proprio in concomitanza con le epidemie. Il batterio quindi si risveglia dallo stato letargico per motivi ancora poco noti (temperatura che aumenta?) e diviene patogeno per l'uomo in quanto si nutre di questi invertebrati trasportatori. Diversamente, in [[Perù]] i casi di colera hanno un andamento annuale che segue l'aumento delle temperature in primavera.
==
[[File:Vibrio cholerae.jpg|left|thumb|[[Vibrio cholerae]], batterio responsabile del colera visto al microscopio]]Si conoscono circa 200 [[sierotipo|sierotipi]] di vibrione del colera<ref>Shimada, T., Arakawa, E., Itoh, K., Okitsu, T., Matsushima, A., Asai, Y., Yamai, S., Nakazato, T., Nair, G. B., Albert, M. J.&Takeda, Y. (1994) ''Curr. Microbiol.'' '''28:''' 175–178</ref><ref>Karaolis, D. K., Lan, R. & Reeves, P. R. (1995) ''J. Bacteriol.'' '''177:''' 3191–3198</ref><ref>Faruque, S. M., Sack, D. A., Sack, R. B., Colwell, R. R., Takeda, Y. & Nair, G. B. (2003) ''Proc. Natl. Acad. Sci. USA'' '''100:''' 1304–1309</ref> ma di essi solamente il sierotipo O1 e O139 (quest'ultimo scoperto nel [[1992]] per un'epidemia avvenuta nel [[Bangladesh]]) sono responsabili di epidemie. Altri sierotipi di ''[[Vibrio cholerae]]'' sono stati comunque associati a casi sporadici di colera.
Il sierotipo O1 si differenzia ulteriormente in ''Classico'' ed ''El Tor'': quest'ultimo, con il suo ceppo denominato N16961, è responsabile della VII [[pandemia]], iniziata nel 1961 e ancora oggi in corso<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Kaper JB, Morris JG, Levine MM |titolo=Cholera |rivista=Clin. Microbiol. Rev. |volume=8 |numero=1 |pp=
▲Si conoscono circa 200 [[sierotipo|sierotipi]] di vibrione del colera<ref>Shimada, T., Arakawa, E., Itoh, K., Okitsu, T., Matsushima, A., Asai, Y., Yamai, S., Nakazato, T., Nair, G. B., Albert, M. J.&Takeda, Y. (1994) ''Curr. Microbiol.'' '''28:''' 175–178</ref><ref>Karaolis, D. K., Lan, R. & Reeves, P. R. (1995) ''J. Bacteriol.'' '''177:''' 3191–3198</ref><ref>Faruque, S. M., Sack, D. A., Sack, R. B., Colwell, R. R., Takeda, Y. & Nair, G. B. (2003) ''Proc. Natl. Acad. Sci. USA'' '''100:''' 1304–1309</ref> ma di essi solamente il sierotipo O1 e O139 (quest'ultimo scoperto nel [[1992]] per un'epidemia avvenuta nel [[Bangladesh]]) sono responsabili di epidemie. Altri sierotipi di ''[[Vibrio cholerae]]'' sono stati comunque associati a casi sporadici di colera.
▲Il sierotipo O1 si differenzia ulteriormente in ''Classico'' ed ''El Tor'': quest'ultimo, con il suo ceppo denominato N16961, è responsabile della VII [[pandemia]], iniziata nel 1961 e ancora oggi in corso<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Kaper JB, Morris JG, Levine MM |titolo=Cholera |rivista=Clin. Microbiol. Rev. |volume=8 |numero=1 |pp=48–86 |anno=1995 |mese=gennaio|pmid=7704895 |pmc=172849 |url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC172849}}</ref>.
Il batterio si trasmette per via [[Trasmissione oro-fecale|oro-fecale]], tramite l'ingestione di [[acqua]] o cibi contaminati da esso. I molluschi, a causa della loro azione filtrante, sono in grado di accumulare al loro interno un buon numero di vibrioni, costituendo, così, un buon mezzo d'infezione qualora siano consumati crudi o poco cotti.
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Generalmente la dose infettante del batterio è piuttosto elevata (circa un milione di vibrioni) ma può essere più bassa in persone con ipocloridria (per malattie gastriche, uso di antiacidi, pasti con azione tamponante o malnutrizione). La malattia si verifica nel 20% delle persone infette (il 20% di costoro presenta anche vomito).
I vibrioni del colera rimangono all'interno del lume intestinale aderendovi per il tramite di proteine flagellari (necessarie anche per la motilità del batterio) e secernendo una specifica tossina, codificata da un [[Batteriofago|fago]], [[CTXPhi]], responsabile della comparsa di diarrea acquosa. Per il distacco
La tossina prodotta dal batterio, detta [[tossina colerica]] (CT), è formata da due subunità dette A (divisa in due componenti A1 e A2 legate da un ponte disolfuro) e B. La subunità B è formata da cinque polipeptidi uguali, i quali si legano ai carboidrati del [[gangliosidi|ganglioside]] GM1, situato sulla superficie delle [[cellula|cellule]] dell'[[epitelio]]. Una volta che la tossina è penetrata nella cellula, il ponte disolfuro della subunità A viene scisso, liberando, così, le due frazioni A1 e A2. La subunità A1 va a legarsi a una [[proteina G]], detta fattore di ADP-ribosilazione, che ne amplifica l'attività catalitica ADP-ribosilante.
Questo complesso, insieme con una molecola di GTP, catalizza l'ADP-ribosilazione di un'altra proteina G (di 49 kd) che, in questo stato, si lega a una molecola di GTP ma non è in grado di staccarsene. Ciò ha come risultato, un continuo stato di attivazione della proteina G che va a stimolare l'attività di una [[adenilato ciclasi]]. L'elevata presenza di [[Adenosina monofosfato ciclico|cAMP]] risultante attiva una PKA che, attivando il canale per il Cloro [[Regolatore della conduttanza transmembrana della fibrosi cistica|CFTR]], aumenta l'efflusso verso il lume di [[cloro]] e di conseguenza [[sodio]], H<sub>2</sub>CO<sub>3</sub> e acqua.
In alcuni esperimenti in vitro si è visto che cellule di persone eterozigoti per la [[fibrosi cistica]] sono più resistenti all'azione della tossina colerica, per cui alcuni hanno avanzato l'ipotesi che tale mutazione potesse comportare un vantaggio verso alcune forme di malattie infettive.
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[[File:Cholera feces.jpg|thumb|Esempio di [[Feci|feci ipocoliche]] di un soggetto affetto da colera]]
Le manifestazioni del colera sono variabili da uno stato asintomatico a uno di diarrea profusa, in assenza di [[dolore addominale]] e [[tenesmo rettale]], che compare dopo 24-48 ore di incubazione. In questo caso si può arrivare fino a una perdita di un litro di feci in un'ora con conseguente stato di [[disidratazione]] che può culminare in uno stato di [[shock ipovolemico]]. Le scariche sono brevi (50-150 ml eliminati a scarica) e frequenti (dalle 50 alle 100 scariche quotidiane). La persona presenta [[sete]], debolezza, raramente ottundimento dello stato sensorio senza delirio, [[ipotensione]], [[tachicardia]] e [[tachipnea]]. La [[cute]] è viscida e fredda (a causa dell'[[acidosi]] e dell'[[ipokaliemia]]) e le [[mucosa|mucose]] sono asciutte. La perdita di [[potassio]] può determinare lo sviluppo di crampi muscolari. Deplezioni di liquidi superiori al 10% del peso dell'individuo possono portare alla [[oliguria|oligo]]-[[anuria]] (vi può essere la possibilità di [[necrosi tubulare acuta]] con conseguente [[insufficienza renale]]), polso filiforme, ipotensione marcata, tachicardia con polso filiforme, infossamento oculare, raggrinzimento della pelle ("facies da mummia") e sonnolenza fino al coma. ▼
=== Segni e sintomi ===
▲Le manifestazioni del colera sono variabili da uno stato asintomatico a uno di diarrea profusa, in assenza di [[dolore addominale]] e [[tenesmo rettale]], che compare dopo 24-48 ore di incubazione. In questo caso si può arrivare fino a una perdita di un litro di feci in un'ora con conseguente stato di [[disidratazione]] che può culminare in uno stato di [[shock ipovolemico]]. Le scariche sono brevi (50-150 ml eliminati a scarica) e frequenti (dalle 50 alle 100 scariche quotidiane). La persona presenta [[sete]], debolezza, raramente ottundimento dello stato sensorio senza [[delirio]], [[ipotensione]], [[tachicardia]] e [[tachipnea]].
La [[cute]] è viscida e fredda (a causa dell'[[acidosi]] e dell'[[ipokaliemia]]) e le [[mucosa|mucose]] sono asciutte. La perdita di [[potassio]] può determinare lo sviluppo di crampi muscolari. Deplezioni di liquidi superiori al 10% del peso dell'individuo possono portare alla [[oliguria|oligo]]-[[anuria]] (vi può essere la possibilità di [[necrosi tubulare acuta]] con conseguente [[insufficienza renale]]), polso filiforme, ipotensione marcata, tachicardia con polso filiforme, infossamento oculare, raggrinzimento della pelle ("facies da mummia") e sonnolenza fino al coma.
La perdita di [[Idrogenocarbonato|bicarbonato]] con le feci genera uno stato di [[acidosi metabolica]] cui si aggiungono alterazioni degli elettroliti e aumento dell'[[ematocrito]] (dovuto all'aumento della concentrazione ematica causato dalla perdita di acqua).
=== Diagnosi ===
In persone aventi diarrea profusa e provenienti da aree di endemia, è bene considerare la diagnosi di colera.
Il batterio si rinviene nelle feci e, dopo l'arricchimento in brodo peptonato, la sua identificazione può avvenire con microscopio ottico su campo oscuro o con un test di immobilizzazione con l'uso di un antisiero specifico. La conferma definitiva avviene con coltura su
== Terapia ==
[[File:Adult cholera patient.jpg|thumb|Persona disidratata affetta da colera]]
Continuare ad alimentarsi accelera il recupero della normale funzione intestinale. L'[[Organizzazione Mondiale della Sanità]] raccomanda ciò in questo genere di casi di [[diarrea]], qualsiasi sia la causa di fondo.<ref name=WHOTreatmentOfDiarrhoea2005/> Un manuale di addestramento edito dai [[centri per la prevenzione e il controllo delle malattie]] creato appositamente per gli stati colpiti dal colera afferma: "Continuare ad [[allattamento materno|allattare]] il proprio bambino, se il bambino presenta diarrea acquosa, anche quando si viaggia per ottenere un trattamento. Adulti e bambini più grandi dovrebbero continuare a mangiare spesso."<ref name=CDCCommunityHealthWorkerTrainingManual>[http://www.cdc.gov/haiticholera/pdf/chw_trainingmaterialsforcholera.pdf Community Health Worker Training Materials for Cholera Prevention and Control] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111020070810/http://www.cdc.gov/haiticholera/pdf/chw_trainingmaterialsforcholera.pdf |data=20 ottobre 2011 }}, CDC, slides at back are dated 11/17/2010. See esp pages 7-8.</ref>
===
L'errore più comune nella cura dei pazienti affetti da colera è quello di sottovalutare la velocità e il volume dei fluidi necessari.<ref>[http://globalhealthcenter.umn.edu/documents/Cholera-Lancet-July2012.pdf globalhealthcenter.umn.edu] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131203010620/http://globalhealthcenter.umn.edu/documents/Cholera-Lancet-July2012.pdf |data=3 dicembre 2013 }}</ref> Nella maggior parte dei casi, il colera può essere trattato con successo con la sola [[soluzione reidratante orale]] che è molto efficace, sicura e semplice da gestire.<ref name=NEJM2006>{{Cita pubblicazione|autore= Sack DA, Sack RB, Chaignat CL |titolo= Getting serious about cholera |rivista= N. Engl. J. Med. |volume= 355 |numero= 7 |pp=
Se le soluzioni per la reidratazione orale prodotte commercialmente sono troppo costose o difficili da ottenere, le soluzioni possono quindi essere realizzate artigianalmente. Una di queste ricette richiede 1 litro di acqua bollita, 1/2 cucchiaino di sale, 6 cucchiaini di zucchero e una banana schiacciata,
▲L'errore più comune nella cura dei pazienti affetti da colera è quello di sottovalutare la velocità e il volume dei fluidi necessari.<ref>[http://globalhealthcenter.umn.edu/documents/Cholera-Lancet-July2012.pdf globalhealthcenter.umn.edu]</ref> Nella maggior parte dei casi, il colera può essere trattato con successo con la sola [[soluzione reidratante orale]] che è molto efficace, sicura e semplice da gestire.<ref name=NEJM2006>{{Cita pubblicazione|autore= Sack DA, Sack RB, Chaignat CL |titolo= Getting serious about cholera |rivista= N. Engl. J. Med. |volume= 355 |numero= 7 |pp= 649–51 |data= August 2006 | pmid = 16914700 | doi = 10.1056/NEJMp068144 }}</ref> Le soluzioni basate sul riso sono preferibili a quelle a base di [[glucosio]], per via di una maggiore efficienza.<ref name=NEJM2006/> Nei casi più gravi, con notevole disidratazione, la reidratazione per [[fleboclisi|via endovenosa]] può essere necessaria. Il [[ringer lattato]] è la soluzione preferita, spesso con l'aggiunta di [[potassio]].<ref name=Lancet2004/><ref name=WHOTreatmentOfDiarrhoea2005>[http://whqlibdoc.who.int/publications/2005/9241593180.pdf THE TREATMENT OF DIARRHOEA, A manual for physicians and other senior health workers], World Health Organization, 2005. See page 10 (14 in PDF) and esp chapter 5; "MANAGEMENT OF SUSPECTED CHOLERA", pages 16-17 (20-21 in PDF).</ref> Può essere necessaria la continua somministrazione di grandi volumi di liquidi fino a quando la diarrea si è placata.<ref name=Lancet2004/> Un individuo può aver bisogno di ricevere il 10% del proprio peso corporeo attraverso la somministrazione di liquidi nelle prime due-quattro ore.<ref name=Lancet2004/> Questo metodo è stato prima provato su scala di massa durante la [[guerra di liberazione bengalese]] ed è stato trovato per avere molto successo.<ref>[http://www.foreignpolicy.com/articles/2011/03/21/the_civil_war_that_killed_cholera The Civil War That Killed Cholera], foreignpolicy.com.</ref>
L'OMS consiglia l'utilizzo di soluzioni reidratanti orali che si sono dimostrate sicure nel trattamento della malattia, tranne nel caso di disidratazione seria;
▲Se le soluzioni per la reidratazione orale prodotte commercialmente sono troppo costose o difficili da ottenere, le soluzioni possono quindi essere realizzate artigianalmente. Una di queste ricette richiede 1 litro di acqua bollita, 1/2 cucchiaino di sale, 6 cucchiaini di zucchero e una banana schiacciata per il potassio e per migliorare il gusto.<ref>{{Cita web|url=http://rehydrate.org/solutions/homemade.htm|titolo=Oral Rehydration Solutions: Made at Home|anno=2010|accesso=29 ottobre 2010|editore=The Mother and Child Health and Education Trust}}</ref>
▲L'OMS consiglia l'utilizzo di soluzioni reidratanti orali che si sono dimostrate sicure nel trattamento della malattia, tranne nel caso di disidratazione seria per cui si comincia, come detto precedentemente con una soluzione endovenosa. La soluzione da utilizzare, però, deve presentare un elevato quantitativo di sodio (90 mmol/l), viste le alte perdite di questo elettrolita durante la malattia. Generalmente le soluzioni reidratanti standard non presentano livelli di sodio così elevati, per cui diventa importante avere diagnosi rapida di colera.
L'OMS consiglia una soluzione orale così composta:
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* Citrato: 10 mmol/l
* Glucosio: 110 mmol/l
=== Elettroliti ===
Poiché non vi è spesso [[acidosi]] iniziale, il livello di potassio può essere normale, anche se si sono verificate perdite di grandi dimensioni.<ref name=Lancet2004/> Quando la disidratazione viene risolta, i livelli di potassio possono diminuire rapidamente, ed è necessario porre rimedio.<ref name=Lancet2004/> Questo può essere fatto mangiando cibi ad alto contenuto di potassio, come banane o [[acqua di cocco]] verde.<ref name=choleraoutbreaksteps />
==== Supplementazione di zinco ====▼
In [[Bangladesh]] la supplementazione di [[zinco]] ha portato alla riduzione della durata e della gravità della [[diarrea]] nei bambini sofferenti di colera quando somministrato con gli antibiotici e, se necessario, con la terapia di reidratazione.<ref name="CDC2013">{{Cita web
=== Antibiotici ===
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L'uso degli [[antibiotico|antibiotici]] ha dimostrato di ridurre la durata della malattia e la necessità di reidratazione.<ref name=choleraoutbreaksteps>{{Cita web|titolo=First steps for managing an outbreak of acute diarrhea|url=http://www.who.int/topics/cholera/publications/en/first_steps.pdf|editore=World Health Organization Global Task Force on Cholera Control|accesso=23 novembre 2013}}</ref> Tuttavia, la maggior parte dei pazienti guarisce senza dover farne ricorso se viene mantenuta una sufficiente idratazione.<ref name=NEJM2006/> L'[[Organizzazione Mondiale della Sanità]], in particolare, raccomanda gli antibiotici solamente in coloro che accusano una grave disidratazione.<ref name=choleraoutbreaksteps />
Gli antibiotici più usati sono la [[tetraciclina]] o la [[doxiciclina]] anche in una somministrazione singola. Tali antibiotici, però, sono controindicati nei bambini in quanto possono formare depositi nei [[dente (anatomia)|denti]] e nelle [[Osso|ossa]]; per questo si preferisce usare l'[[eritromicina]]. Inoltre, alcuni ceppi di ''V. cholerae'' hanno mostrato [[resistenza agli antibiotici]].<ref name=Lancet2004/> Altri antibiotici che hanno dimostrato di essere efficaci sono: il [[cotrimossazolo]], l'[[eritromicina]], il [[cloramfenicolo]] e il [[furazolidone]].<ref>{{Cita web |url=http://sprojects.mmi.mcgill.ca/tropmed/disease/chol/treatment.htm |titolo=Cholera treatment |editore=Molson Medical Informatics |anno=2007 |accesso=3 gennaio 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121106021041/http://sprojects.mmi.mcgill.ca/tropmed/disease/chol/treatment.htm }}</ref> I [[fluorochinoloni]], come la [[ciprofloxacina]], possono essere anch'essi utilizzati, tuttavia è stata riportata resistenza.<ref>{{Cita pubblicazione|autore= Krishna BV, Patil AB, Chandrasekhar MR |titolo= Fluoroquinolone-resistant Vibrio cholerae isolated during a cholera outbreak in India |rivista= Trans. R. Soc. Trop. Med. Hyg. |volume= 100 |numero= 3 |pp=
In molte aree del mondo, la resistenza agli antibiotici è in aumento. In [[Bangladesh]], per esempio, la maggior parte delle infezioni risultano resistenti alla tetraciclina, al [[cotrimossazolo]] e all'eritromicina.<ref name=NEJM2006/> Testi diagnostici rapidi sono disponibili per l'identificazione dei casi resistenti ai farmaci.<ref name="Mackay">
{{Cita libro|autore= Mackay IM (editor)|titolo= Real-Time PCR in microbiology: From diagnosis to characterization|editore= Caister Academic Press|anno= 2007| isbn=978-1-904455-18-9}}</ref> È stato scoperto, in studi ''[[in vitro]]'', che gli antimicrobici di nuova generazione possono essere efficaci.<ref name="Ramamurthy">{{Cita libro|autore= Ramamurthy T|anno=2008|capitolo=Antibiotic resistance in ''Vibrio cholerae''|titolo=Vibrio cholerae: Genomics and molecular biology|url= https://archive.org/details/vibriocholeraege0000unse|editore=Caister Academic Press| isbn= 978-1-904455-33-2}}</ref>
▲=== Supplementazione di zinco ===
▲In [[Bangladesh]] la supplementazione di [[zinco]] ha portato alla riduzione della durata e della gravità della [[diarrea]] nei bambini sofferenti di colera quando somministrato con gli antibiotici e, se necessario, con la terapia di reidratazione.<ref name=CDC2013>{{Cita web|data=28 novembre 2011|titolo=Cholera-Zinc Treatment|url=http://www.cdc.gov/cholera/treatment/zinc-treatment.html|editore=Centers for Disease Control and Prevention (CDC)}}</ref> L'integrazione sembra essere anche efficace sia nel trattamento e nella prevenzione della diarrea infettiva dovuta ad altre cause tra i bambini nel [[paesi in via di sviluppo|mondo in via di sviluppo]].<ref name=CDC2013/><ref>{{Cita pubblicazione|autore= Telmesani AM |titolo= Oral rehydration salts, zinc supplement and rota virus vaccine in the management of childhood acute diarrhea |rivista= Journal of family and community medicine |volume= 17 |numero= 2 |pp= 79–82 |data= May 2010 | pmid = 21359029 | pmc = 3045093 | doi = 10.4103/1319-1683.71988 }}</ref>
== Prognosi ==
Se i pazienti affetti da colera vengono trattati rapidamente e correttamente, il tasso di mortalità è inferiore all'1%, con un leggero aumento nei bambini; tuttavia,
== Prevenzione ==
Il cardine della prevenzione del colera risiede nella potabilizzazione delle acque e nel miglioramento dei servizi igienici e sanitari presso le zone di endemia.<ref>{{Cita web|url = http://www.epicentro.iss.it/problemi/colera/colera.asp|titolo = Colera|accesso = 27 giugno 2015
All'inizio esistevano dei [[Vaccino del colera|vaccini]] usati per [[Somministrazione parenterale|via parenterale]] ma si è visto che conferivano una protezione transitoria e talvolta scarsa e davano effetti collaterali tipo [[febbre]], dolore nella sede dell'iniezione e malessere generale. Attualmente esistono dei vaccini orali che si sono dimostrati efficaci al punto che organizzazioni come [[Medici Senza Frontiere]] e alcune [[nazione|nazioni]] stanno portando avanti programmi di vaccinazione di massa presso le aree più colpite.▼
▲Il cardine della prevenzione del colera risiede nella potabilizzazione delle acque e nel miglioramento dei servizi igienici e sanitari presso le zone di endemia.<ref>{{Cita web|url = http://www.epicentro.iss.it/problemi/colera/colera.asp|titolo = Colera|accesso = 27 giugno 2015|sito = www.epicentro.iss.it}}</ref>
Al 2024, il vaccino del colera è prodotto da un'unica azienda al mondo, la coreana del sud EuBiologics, con ovvie criticità in corrispondenza di picchi di richiesta in caso di epidemie, come quella che ha afflitto alcuni stati africani a partire dall'ottobre 2023.<ref>{{cita web|titolo=L’epidemia di colera nell’Africa meridionale|url=https://www.ilpost.it/2024/02/13/epidemia-colera-africa-meridionale/|accesso=15 febbraio 2024}}</ref>
▲All'inizio esistevano dei [[Vaccino del colera|vaccini]] usati per via parenterale ma si è visto che conferivano una protezione transitoria e talvolta scarsa e davano effetti collaterali tipo [[febbre]], dolore nella sede dell'iniezione e malessere generale. Attualmente esistono dei vaccini orali che si sono dimostrati efficaci al punto che organizzazioni come [[Medici Senza Frontiere]] e alcune [[nazione|nazioni]] stanno portando avanti programmi di vaccinazione di massa presso le aree più colpite.
==Note==
==Bibliografia==
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== Voci correlate ==
* [[Epidemia di colera a Broad Street del 1854]]
* [[Epidemia di colera in Italia del 1973]]
* [[Epidemia di colera ad Haiti del 2010]]
* [[Epidemia di colera in Zimbabwe del 2008]]
* [[Vibrio cholerae]]
* [[John Snow (medico)]]
== Altri progetti ==
{{
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* http://www.epicentro.iss.it/problemi/colera/colera.asp Ist.Superiore di Sanità
* http://textbookofbacteriology.net/cholera.html (in inglese)
* http://librisenzacarta.it/2006/08/24/il-colera-nellitalia-dellottocento/ "Il colera nell'Italia dell'Ottocento: l'epidemia di Ancona del 1865-67", tesi di laurea di Andrea Pongetti, 2006
* https://web.archive.org/web/20070828213517/http://www.scienzeonline.org/epidemiologia/vaccino-colera.html (un articolo utile ai viaggiatori)
* {{Collegamento interrotto|1=http://www.peacereporter.net/default_news.php?idn=42755 |data=marzo 2019 |bot=InternetArchiveBot }} (Iraq - Baghdad: colera primo caso morta donna colpita da colera - PeaceReporter)
* http://www.francoangeli.it/Area_PDFDemo/1792.177_demo.pdf / "In salute e in malattia. Le leggi sanitarie borboniche fra Settecento e Ottocento", Franco Angeli, Milano 2012.
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