Nicolas de Condorcet: differenze tra le versioni

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|immagine = Nicolas de Condorcet.PNG
|didascalia =
|partito = ''indipendente''
|coalizione = [[Girondini]]
|partito = [[Società del 1789]] <small>(1791-92)</small><br/>[[Indipendente (politica)|Indipendente]]
|mandato = 5 febbraio [[1792]] - 19 febbraio 1792
|titolo di studio = [[Laurea]] in [[scienze]]
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}}
 
Fece parte del gruppo degli "[[enciclopedisti]]", stringendo una proficua collaborazione in particolare con i ''philosophes'' [[Jean Baptiste Le Rond d'Alembert|Jean-Baptiste D'Alembert]], [[Denis Diderot]], [[d'Holbach]] e [[Voltaire]].<ref name="Stanford4">[http://plato.stanford.edu/entries/histfem-condorcet/ Enciclopedia della filosofia dell'Università di Stanford: History of feminism: Marquis de Condorcet]</ref>
 
[[Massoneria|Massone]]<ref>{{cita libro|titolo=I segreti della Massoneria in Italia dalla prima Gran Loggia alla P2|serie=I Volti della Storia|numero=438|editore=[[Newton Compton Editori]]|autore=[[Antonella Beccaria]]|pagina=23|ISBN=978-88227-1124-3|OCLC=1141581159}}</ref>, fu membro della loggia parigina ''Le nove sorelle'', appartenente al Grande Oriente di Francia.<ref>John Hamill e Robert Gilbert (Editori), ''Freemasonry, A Celebration Of The Craft'', J.G. Press, 1998, p. 230 ISBN 0-9516355-2-2</ref> Condorcet è considerato uno degli ultimi [[illuministi]] francesi assieme a [[Jacques-André Naigeon]].
Nel [[1769]] entrò a far parte dell'[[Académie des Sciences]], di cui divenne segretario nel [[1773]]. Nel [[1782]] fu eletto all'[[Académie Française]].<ref name="Stanford4"/>
 
Come matematico scrisse nel [[1765]] ''Sul calcolo [[integrale]]'' e nel [[1768]] ''Saggi di analisi'' e nel [[1785]] ''Saggio sull'applicazione dell'analisi alla probabilità delle decisioni prese a maggioranza di voti'', dove tentava di applicare forme di calcolo matematico ai fenomeni sociali.<ref name="Stanford4"/> Nel [[1769]] entrò a far parte dell'[[Académie des Sciences]], di cui divenne segretario nel [[1773]]. Nel [[1782]] fu eletto all'[[Académie Française]].<ref name="Stanford4"/>
Unitosi ai cosiddetti ''[[idéologues]]'', partecipò attivamente alla [[Rivoluzione Francese]] nel partito dei [[girondini]] e fu oggetto di proscrizione per i suoi contrasti con [[Robespierre]], in particolare per divergenze sulle leggi costituzionali e per la sua opposizione alla [[pena di morte]] per [[Luigi XVI]], ed in seguito incarcerato.<ref name="Stanford4"/>
 
Unitosi ai cosiddetti ''[[idéologues]]'', partecipò attivamente alla [[Rivoluzione Francesefrancese]], nelma partitoavvicinatosi al gruppo dei [[girondini]] e, fu oggetto di proscrizione per i suoi contrasti con [[Robespierre]], in particolare per divergenze sulle leggi costituzionali e per la sua opposizione alla [[pena di morte]] per [[Luigi XVI]], ed in seguito incarcerato.<ref name="Stanford4"/> Morì in prigione, in circostanze poco chiare ma probabilmente [[Suicidio|suicida]], nel [[1794]].<ref name="Stanford4"/>
Come matematico scrisse nel [[1765]] ''Sul calcolo [[integrale]]'' e nel [[1768]] ''Saggi di analisi'' e nel [[1785]] ''Saggio sull'applicazione dell'analisi alla probabilità delle decisioni prese a maggioranza di voti'', dove tentava di applicare forme di calcolo matematico ai fenomeni sociali.<ref name="Stanford4"/>
 
Morì in prigione, in circostanze poco chiare ma probabilmente suicida, nel [[1794]].<ref name="Stanford4"/>
 
== Biografia ==
=== La giovinezza ===
Condorcet nacque a [[Ribemont]], nell'[[Aisne]], in un ramo dell'antica famiglia dei Caritat, marchesi che prendevano il nome dalla cittadina di [[Condorcet (Drôme)|Condorcet]], nell'allora [[Delfinato]], dove avevano risieduto a lungo.<ref name="Stanford4"/> Orfano di padre dopo pochi anni, fu allevato dalla madre, devota religiosa. Studiò in un collegio dei [[Compagnia di Gesù|Gesuiti]] a [[Reims]] e quindi al ''[[Collège de Navarre]]'' a [[Parigi]], dove mostrò rapidamente le sue capacità intellettuali e ottenne i primi riconoscimenti in [[matematica]]. A sedici anni, le sue abilità analitiche furono elogiate da [[Jean le Rond d'Alembert]], edi [[Alexiscui Clairault]];lo prestostesso Condorcet sarebbe divenuto allievoben dipresto d'Alembert.uno studente<ref name="Stanford4"/>, e [[Alexis Clairault]].
 
Dal 1765 al 1774 si dedicò alla scienza. Nel 1765 pubblicò il suo primo lavoroscritto sulla matematica, dal titolo ''Essai sur le calcul intégral'', che fu molto ben accolto, dandoe che diede inizio aalla unasua carriera di matematico di fama. InLe seguitosue continuòricerche pubblicandoproseguirono spedite con la pubblicazione di molti suoi altri lavoriscritti eed il 25 febbraio [[1769]] fu eletto all'[[Académie des Sciences|Académie royale des Sciences]].<ref name="Stanford4"/>
 
Nel 1772 pubblicò un'altra opera sul [[calcolo integrale]], che fu salutato da molti come un lavoro innovativo in diversi campi. Poco dopo conobbe [[Jacques Turgot]], un economista, di cui divenne amico. Turgot sarebbe divenuto amministratore consotto [[Luigi XV di Francia|Luigi XV]] nel 1772 e in seguito divenne [[Controllore Generale delle Finanze]] consotto il suo successore [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]] nel 1774.<ref name="Stanford4"/>
[[File:Condorcet.jpg|thumb|left|Il marchese di Condorcet]]
Condorcet divenne conosciuto in tutto il mondo e lavorò con scienziati famosi come [[Eulero]] e [[Benjamin Franklin]]. Fu nominato membro onorario di diverse accademie scientifiche e società filosofiche straniere, come per esempio in Germania, Russia e Stati Uniti d'America.<ref name="Stanford4"/>
 
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Nel 1774 Condorcet fu nominato da Turgot ispettore generale alla [[Zecca (moneta)|Zecca]] di Parigi. Condorcet iniziò ad interessarsi alla filosofia e alle questioni politiche. Negli anni seguenti divenne difensore dei [[diritti umani]] in generale, e dei diritti delle donne e dei Neri in particolare; favorevole all'abolizione della schiavitù, aderì alla [[Società degli Amici dei Neri]] negli anni ottanta del Settecento. Appoggiò gli ideali rappresentati dagli appena costituiti [[Stati Uniti d'America]] e avanzò progetti di riforme politiche, amministrative e economiche che intendevano trasformare la Francia.<ref name="Stanford4"/>
 
[[File:Jacques-Louis David - Jean-Sylvain Bailly (1736-1793), maire de Paris - P688 - Musée Carnavalet.jpg|thumb|''[[Jean Sylvain Bailly]]'' ritratto da [[Jacques-Louis David]].]]
Nel 1776 Turgot cadde in disgrazia e fu rimosso dal posto di Controllore Generale. Di conseguenza Condorcet presentò le sue dimissioni come ispettore generale della Zecca, ma gli furono respinte e continuò a ricoprire la funzione fino al 1791. Condorcet scrisse poi ''Vie de M.Turgot'' (1786), una [[biografia]] che parlava appassionatamente di Turgot e sosteneva le sue teorie economiche. Condorcet continuò a ricoprire prestigiose cariche: nel 1777 divenne Segretario Permanente dell'[[Académie des Sciences]], tenendo la carica fino all'abolizione dell'Accademia stessa, nel 1793, e nel 1782 fu nominato segretario dell'[[Académie Française]].<ref name="Stanford4"/>
Nel 1776 Turgot cadde in disgrazia e fu rimosso dal posto di Controllore Generale. Di conseguenza Condorcet presentò le sue dimissioni come ispettore generale della Zecca, ma gli furono respinte e continuò a ricoprire la funzione fino al 1791. Condorcet scrisse poi ''Vie de M.Turgot'' (1786), una [[biografia]] che parlava appassionatamente di Turgot e sosteneva le sue teorie economiche. Condorcet continuò a ricoprire prestigiose cariche: nel 1777 divenne ad esempio Segretario Permanente dell'[[Académie des Sciences]], favorito dal suo protettore, il celebre matematico ed enciclopedista [[Jean Baptiste Le Rond d'Alembert|Jean Baptiste d'Alembert]]. Alle elezioni per il Segretariato sconfisse l'astronomo [[Jean Sylvain Bailly]], per il quale parteggiava l'insigne naturalista [[Georges-Louis Leclerc de Buffon]]. Da quel momento in poi tra Condorcet e Bailly nacque una profonda rivalità accademica: Condorcet arrivò a definire il suo rivale un «frate illuminato» («''frére illuminé''»), accusandolo di dedicarsi principalmente a mere congetture mistico-illuministiche più che al progresso della cultura scientifica e alludendo alle sue presunte simpatie massoniche e metafisiche (sebbene entrambi facessero parte della loggia ''Les Neuf Sœurs'').<ref>Edwin Burrows Smith, ''Jean-Sylvain Bailly: Astronomer, Mystic, Revolutionary'' (1736-1793) (Philadelphia, 1954); p. 484.</ref>
 
Condorcet mantenne la carica di segretario fino all'abolizione dell'Accademia stessa, nel 1793.<ref name="Stanford4"/> Nel [[1782]] inoltre, entrò nell'[[Académie Française]] di cui divenne segretario.<ref name="Stanford4"/> La sua entrata fu, ancora una volta, segnata dalla rivalità con Bailly. Nella votazione per l'ammissione Condorcet ottenne 16 voti contro i 15 ottenuti dal rivale Bailly. Condorcet riuscì comunque ad essere eletto grazie ad una manovra politica con la quale il suo protettore D'Alembert, segretario perpetuo dell'[[Académie Française]], gli fece avere il voto del conte de Tressan, [[fisico]] e [[scienziato]]. Bailly riuscì comunque ad entrare nell'accademia l'anno successivo, ma solo dopo che l'opposizione di D'Alembert verso di lui terminò con la morte di questi, avvenuta nell'ottobre del [[1783]].
 
=== Il paradosso di Condorcet ===
{{vedi anche|Paradosso di Condorcet}}
Nel 1785 Condorcet scrisse il "Trattato sull'Applicazione dell'Analisi alla Probabilità delle Decisioni a Maggioranza", una delle sue opere più importanti. Questo lavoro descriveva diversi risultati ora famosi, tra cui il [[teorema della giuria di Condorcet]], che stabilisce che aggregare stime casuali indipendenti di una singola variabile aumenta la probabilità di esattezza se e solo se la probabilità di errore di ciascuna stima è meno della metà, e il [[paradosso di Condorcet]], che mostra che i voti a maggioranza diventano [[intransitivitàRelazione (matematica)transitiva|intransitivi]] quando vi siano tre o più scelte: è possibile che vi sia una maggioranza favorevole ad A rispetto a B, un'altra maggioranza favorevole a B rispetto a C, e un'altra maggioranza favorevole a C rispetto ad A, prese all'interno dello stesso elettorato e durante la stessa votazione.<ref name="Stanford4"/>
 
Il trattato delinea anche un generico [[metodo di voto di Condorcet]], progettato per simulare votazioni a due opzioni anche quando vi siano più candidati in una elezione. Era fortemente in disaccordo con il metodo alternativo di aggregare le preferenze avanzato da [[Jean-Charles de Borda]] (basato sulla somma delle posizioni nelle graduatorie di preferenza di ciascun elettore). Condorcet fu uno dei primi ad applicare sistematicamente la matematica alle [[scienze sociali]].<ref name="Stanford4"/>
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Nel 1781 Condorcet scrisse un ''pamphlet'', ''Riflessioni sulla schiavitù dei negri'', nel quale denunciava lo [[schiavismo]].<ref name="Stanford4"/> Nel 1786 lavorò su alcune idee riguardanti il [[calcolo integrale]] e [[calcolo differenziale|quello differenziale]], trattando in modo nuovo gli [[infinitesimo|infinitesimi]], tuttavia non pubblicò mai i suoi risultati. Nel 1789 pubblicò invece ''Vie de Voltaire'', che illustrava la vita di [[Voltaire]] (morto nel [[1778]]) e lo appoggiava nella sua opposizione alla [[Chiesa cattolica]].<ref name="Stanford4"/> Nel 1798 [[Thomas Malthus]] scrisse il "Saggio sul principio della popolazione e i suoi effetti sullo sviluppo futuro della società", in risposta parziale alle opinioni di Condorcet sulla "perfettibilità della società".<ref name="Stanford4"/>
 
=== La Rivoluzione Francesefrancese ===
Fu il punto di riferimento dell'Illuminismo libertario nelle vicende politiche della Rivoluzione e, con esso, risultò soccombente durante gli sviluppi più radicali<ref>[[Jonathan Israel]], «Rivoluzione francese. Una storia intellettuale dai Diritti dell'uomo a Robespierre», Einaudi, 2015.</ref>.
==== Deputato ====
Condorcet ebbe un ruolo molto rilevante agli inizi della [[Rivoluzione francese]] nel 1789; sperava in una ricostruzione [[razionalismo|razionalista]] della società e sostenne diverse istanze di ispirazione [[liberalismo|liberale]]; economicamente era un [[Fisiocrazia|fisiocratico]] e oppositore del [[mercantilismo]].<ref name="Stanford4"/> Nel 1791 fu quindi eletto come rappresentante di Parigi all'[[Assemblée nationale (Francia)|Assemblea nazionale]], di cui fu in seguito nominato segretario.<ref name=Stanford4/> L'assemblea adottò il progetto di Condorcet per un nuovo sistema educativo nazionale<ref>Giovanni Cominelli, ''Dimenticare Gentile'', [[Mondoperaio]], n. 1/2017, p. 50: "il 4 settembre 1791 l’Assemblea nazionale
si pronuncia per un sistema di istruzione pubblica
gratuito, aperto a tutti i cittadini, che poi Condorcet delinea
nel suo ''Rapport sur l’instruction publique'' del 1792. Egli
propone una scuola volta a “procurare l’indefinita perfettibilità
dell’uomo”, che sia unica, gratuita e neutra."</ref>; egli inoltre propose una bozza di costituzione di una [[monarchia costituzionale]] per la nuova Francia. Si espresse a favore del [[Suffragio femminile|diritto di voto alle donne]] per le nuove elezioni, scrivendo un articolo per il ''Journal de la Société de 1789'' e pubblicando ''De l'admission des femmes au droit de cité'' nel 1790.<ref name=Stanford4/>
 
Dopo il 1792 le due principali fazioni politiche erano i [[Girondini]], divenuto ormai il gruppo più moderato, e i [[Montagnardi]], tra cui spiccava [[Maximilien Robespierre]], fautori di una liquidazione rapida della monarchia come l'ultimo residuo dell{{'}}''[[Ancien Régime]]''.<ref name=Stanford4/> Benché Condorcet non facesse parte integrante di alcun gruppo o [[Club della Rivoluzione Francese|club]], è considerato un Girondino, gruppo in cui aveva diversi amici. Fu presidente dell'Assemblea quando i Girondini ne avevano la maggioranza, fino a quando nel 1792 fu sostituita dalla [[Convenzione Nazionale]], eletta in settembre per scrivere una nuova costituzione ([[Costituzione francese del 1793]]) che abolì la monarchia in favore della Repubblica, più di un anno dopo la [[Rivoluzione francese#Fuga a Varennes|tentata fuga del re Luigi XVI a Varennes]].<ref name=Stanford4/>
 
Quando [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]] fu processato, i Girondini avevano già perso la maggioranza alla Convenzione. Condorcet, che si opponeva alla [[pena di morte]] ma appoggiava il processo, si espresse contro l'esecuzione del re durante il voto nominale alla Convenzione. Questo episodio lo fece considerare un Girondino a tutti gli effetti.<ref name=Stanford4/> I Montagnardi stavano acquisendo sempre più influenza alla Convenzione, visto che il tradimento del re stava confermando le loro tesi. Un montagnardo, [[Marie-Jean Hérault de Seychelles]], come Condorcet membro della Commissione per la Costituzione, rielaborò pesantemente la bozza di Condorcet e presentò quella che fu chiamata la ''Costituzione Montagnarda''. Condorcet criticò questa rielaborazione e, di conseguenza, fu accusato di tradimento. Il 3 ottobre [[1793]] fu emesso un mandato di cattura nei suoi confronti.<ref name=Stanford4/>
Deputato convenzionale per l'[[Aisne]], votò<ref>Archives parlementaires de 1787 à 1860. Première série, 1787 à 1799 » [archive], Gallica, 17 février 2012.</ref> "si" alla domanda "Luigi Capeto è colpevole di cospirazione contro la libertà pubblica e di attentato alla sicurezza generale dello Stato?", no alla richiesta di sottoporre al voto popolare il giudizio, e alla richiesta di pena rese la dichiarazione secondo cui al re andasse inflitta "la massima pena prevista dal nostro ordinamento che non sia la morte", ossia, implicitamente, l'[[ergastolo]], chiedendo comunque che venisse ascoltata la richiesta del deputato girondino [[Jean-Baptiste Mailhe]] (che votò per la ghigliottina) in caso di condanna a morte, ossia che la pena fosse eventualmente sospesa.<ref>"Per naturale conseguenza dell'opinione che ho già espresso sulla prima domanda, voto per la morte di Luigi. Faccio solo un'osservazione. Se la morte ha la maggioranza, penso che sarebbe degno della Convenzione nazionale considerare se non sarebbe politico e utile accelerare o ritardare il momento dell'esecuzione. Questa proposta è indipendente dal mio voto. Torno alla prima domanda e voto per la morte." (Dichiarazione di voto di Mailhe)</ref> Infine nel quarto quesito, cioè la richiesta di sospensione della pena irrogata, si astenne dal voto. Questo in coerenza con la propria opinione avversa alla pena capitale. Di fatto votò in maniera simile al montagnardo [[Giacobinismo|giacobino]] [[Henri Grégoire|abbé Grégoire]].
 
I Montagnardi stavano acquisendo sempre più influenza alla Convenzione, visto che il tradimento del re stava confermando le loro tesi. Uno di essi, [[Marie-Jean Hérault de Séchelles]], come Condorcet membro della Commissione per la Costituzione, rielaborò pesantemente la bozza di Condorcet e presentò quella che fu chiamata la ''[[Costituzione francese del 1793|Costituzione Montagnarda]]'', democratica e mai applicata, in cui comunque si negava il principio della [[separazione dei poteri]] cara agli illuministi essendo ispirata da [[Montesquieu]]. Condorcet criticò questa rielaborazione e, di conseguenza, fu accusato di tradimento secondo la [[legge dei sospetti]]. Il 3 ottobre [[1793]] fu emesso un mandato di cattura nei suoi confronti da parte del [[Tribunale rivoluzionario]].<ref name=Stanford4/>
Inoltre Condorcet, benché contrario all'[[ateismo di stato]], era anche contrario anche alla politica religiosa filo-[[deismo|deista]] di Robespierre e affermò che {{citazione|Robespierre è un prete e non sarà mai altro che un prete.<ref>[http://www.arsmilitaris.org/pubblicazioni/Robespierre_politico_e_mistico.pdf Francesco Lamendola, Commento su ''Robespierre politico e mistico'']</ref>}}
 
Inoltre Condorcet, benché contrario all'[[ateismo di stato]], sostenuto di fatto dai più accaniti fra i fautori della cosiddetta "[[scristianizzazione della Francia]]" (gli [[hébertisti]]), era anche contrario anche alla politica religiosa filo-[[deismo|deista]] di Robespierre e affermò che {{citazione|"Robespierre è un prete e non sarà mai altro che un prete."<ref>[http://www.arsmilitaris.org/pubblicazioni/Robespierre_politico_e_mistico.pdf Francesco Lamendola, Commento su ''Robespierre politico e mistico'']</ref>}}
 
==== Arresto e morte ====
[[Image:Condorcet - Esquisse d'un tableau historique des progres de l'esprit humain, 1795 - 1260508.jpeg|thumb|upright|''Esquisse d'un tableau historique des progres de l'esprit humain'', 1795]]
 
Il mandato d'arresto costrinse Condorcet a nascondersi, essendo quasi certo (come accaduto alla maggioranza degli altri girondini) di venire condannato alla ghigliottina in caso di processo. Restò per cinque mesi (secondo altre fonti per otto) nella casa di Madame Vernet, in rue des Fossoyeurs (poi Servandoni), a Parigi. Qui scrisse la sua opera più celebre,<ref name="Vottari2003">{{Cita libro|autore=Giuseppe Vottari|titolo=L'illuminismo. Un percorso alfabetico nell'età delle riforme|url=https://books.google.com/books?id=gZrQxnfsZE0C&pg=PA54|anno=2003|editore=Alpha Test|isbn=978-88-483-0456-6|p=54}}</ref> ''Esquisse d'un tableau historique des progrès de l'esprit humain'' (Abbozzo di un ritratto storico dei progressi dello spirito umano), che fu pubblicato postumo nel 1795 ed è considerato uno dei maggiori testi dell'[[Illuminismo]] e del pensiero storico.; Narravi è esposta la storia della civilizzazione mostrandoevidenziando la stretta connessione tra il [[progresso scientifico]] e lo sviluppo dei [[diritti umani]] e della giustizia, e, di conseguenza, vi si tracciatracciano i principali aspetti di una società razionalista futura, modellata dalla conoscenza scientifica.<ref name=Stanford4/> Con questo testo si ritiene lo sviluppo dell'Illuminismo pienamente concluso.<ref name="Maddaloni2011">{{Cita libro|autore=Domenico Maddaloni|titolo=Visioni in movimento. Teorie dell'evoluzione e scienze sociali dall'Illuminismo a oggi: Teorie dell'evoluzione e scienze sociali dall'Illuminismo a oggi|url=https://books.google.com/books?id=jFtcZsJ-8pIC&pg=PA20|data=2011|editore=FrancoAngeli|isbn=978-88-568-7115-9|p=20}}</ref>
[[File:Pantheon paris.jpg|thumb|Condorcet fu simbolicamente sepolto al [[Pantheon (Parigi)|Panthéon]] nel 1989.]]
[[File:CondorcetPanthéon courCrypte NapoleonParis Louvre37.jpg|thumb|180px|left|StatuaTomba di Condorcet al LouvrePanthéon]]
Il mandato d'arresto costrinse Condorcet a nascondersi. Restò per cinque mesi (secondo altre fonti per otto) nella casa di Madame Vernet, in rue des Fossoyeurs (poi Servandoni), a Parigi. Qui scrisse ''Esquisse d'un tableau historique des progrès de l'esprit humain'' (Abbozzo di un ritratto storico dei progressi dello spirito umano), che fu pubblicato postumo nel 1795 ed è considerato uno dei maggiori testi dell'[[Illuminismo]] e del pensiero storico. Narra la storia della civilizzazione mostrando la stretta connessione tra il progresso scientifico e lo sviluppo dei diritti umani e della giustizia, e traccia i principali aspetti di una società razionalista futura, modellata dalla conoscenza scientifica.<ref name=Stanford4/>
Il 25 marzo [[1794]] Condorcet, convinto di non essere più al sicuro, lasciò il suo nascondiglio e cercò di lasciare Parigi. Due giorni dopo fu arrestato a [[Clamart]], in quanto sprovvisto di documenti d'identità validi - dichiarava di chiamarsi Pierre Simon, di professione cameriere -, e imprigionato a [[Bourg-la-Reine]] (o, come veniva chiamata la cittadina durante la Rivoluzione, ''Bourg-l'Égalité''). Quarantotto ore dopo fu ritrovato morto nella sua cella, riverso sul pavimento e con segni di [[epistassi]], prima che fosse identificato e dunque processato.<ref name=repubblica/> La teoria maggiormente accettata dagli storici è che un suo amico, il medico e filosofo [[Pierre Jean Georges Cabanis]], gli avesse fornito del veleno già il 30 giugno 1793 (una letale mistura di [[oppio]] e [[stramonio]], conservato in un anello<ref name=repubblica>[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/20/fu-vero-suicidio.html ''Fu vero suicidio?'']</ref>) e che Condorcet l'usò per [[Suicidio|suicidarsi]], onde evitare un destino come quello di Bailly (il quale, condannato a morte, venne quasi linciato dalla folla mentre veniva scortato al patibolo). Tuttavia altri ritengono che potrebbe essere stato ucciso (forse perché troppo famoso e amato per essere giustiziato).<ref name=Stanford4/><ref name="Corchia2009">{{Cita libro|autore=Luca Corchia|titolo=La ricostruzione dei processi culturali nell'opera di Jürgen Habermas tra filosofia e sociologia|url=https://books.google.com/books?id=U56Sag72eSoC&pg=PA175|anno=2009|editore=The Lab's Quarterly|isbn=978-88-7544-175-3|p=175}}</ref> L'ufficiale sanitario dichiarò che il decesso poteva imputarsi ad "apoplessia sanguigna", cioè [[ictus]] cerebrale.<ref name=repubblica/> Lo storico [[Jules Michelet]] disse che, suicida o no, in questo modo fu evitata "alla Repubblica la vergogna del [[parricidio]], il crimine di colpire l'ultimo dei ''[[Illuministi|philosophes]]'' senza i quali essa non sarebbe esistita".<ref name=repubblica/>
 
Condorcet fu sepolto al [[Pantheon (Parigi)|Panthéon di Parigi]] nel 1989, in onore del bicentenario della Rivoluzione francese e delin ruoloomaggio dial Condorcetsuo ruolo come figura centrale dell'Illuminismo ed [[enciclopedista]]. La bara era tuttavia vuota:; inumato infatti nel cimitero comune di [[Bourg-la-Reine]] col suo falso nome di Pierre Simon<ref name=repubblica/>, i suoi resti andarono perduti durante l'Ottocento.<ref name=Stanford4/>
Il 25 marzo [[1794]] Condorcet, convinto di non essere più al sicuro, lasciò il suo nascondiglio e cercò di lasciare Parigi. Due giorni dopo fu arrestato a [[Clamart]] e imprigionato a [[Bourg-la-Reine]] (o, come veniva chiamata la cittadina durante la Rivoluzione, ''Bourg-l'Égalité''). Quarantotto ore dopo fu ritrovato morto nella sua cella. La teoria prevalentemente accettata è che un suo amico, [[Pierre Jean Georges Cabanis]], gli avesse fornito del veleno e che Condorcet l'usò per suicidarsi. Tuttavia alcuni storici ritengono che potrebbe essere stato ucciso (forse perché troppo famoso e amato per essere giustiziato).<ref name=Stanford4/>
[[File:Condorcet cour Napoleon Louvre.jpg|thumb|left|Statua di Condorcet al Louvre]]
Condorcet fu sepolto al [[Pantheon (Parigi)|Panthéon di Parigi]] nel 1989, in onore del bicentenario della Rivoluzione francese e del ruolo di Condorcet come figura centrale dell'Illuminismo. La bara era tuttavia vuota: inumato nel cimitero comune di Bourg-la-Reine, i suoi resti andarono perduti durante l'Ottocento.<ref name=Stanford4/>
 
=== Famiglia ===
Nel 1786 Condorcet sposò [[Sofia di Condorcet|Sophie de Grouchy]], di oltre vent'anni più giovane di lui. Sua moglie, considerata una delle più belle donne della società, mantenne un fortunato salotto letterario e si dedicò alla traduzione di [[Thomas Paine]] e [[Adam Smith]]. Erudita, intelligente e istruita, parlava correntemente sia inglese che italiano. Sophie visitò spesso il marito, quando questi si nascondeva per evitare l'arresto. Iniziò la procedura di divorzio nel gennaio 1794, solo a causa delle insistenze di Condorcet e di Cabanis, che volevano proteggere la proprietà di famiglia dall'esproprio e quindi garantire la sicurezza finanziaria a Sophie e alla figlioletta, Louise Alexandrine, conosciuta come Eliza, nata nel 1790.<ref name=Stanford4/>
[[File:Sophiedecondorcet.jpg|thumb|upright=0.8|Sophie de Condorcet]]
Nel 1786 Condorcet sposò [[Sofia di Condorcet|Sophie de Grouchy]], di oltre vent'anni più giovane di lui. Sua moglie, considerata una delle più belle donne della società, mantenne un fortunato salotto letterario e si dedicò alla traduzione di [[Thomas Paine]] e [[Adam Smith]]. Erudita, intelligente e istruita, parlava correntemente sia inglese che italiano. Sophie visitò spesso il marito, quando questi si nascondeva per evitare l'arresto. Iniziò la procedura di divorzio nel gennaio 1794, solo a causa delle insistenze di Condorcet e di Cabanis, che volevano proteggere la proprietà di famiglia dall'esproprio e quindi garantire la sicurezza finanziaria a Sophie e alla figlioletta, Louise Alexandrine, conosciuta come Eliza, nata nel 1790.<ref name=Stanford4/>
Sophie morì nel 1822, senza essersi mai risposata; tra il 1801 e il 1804 si era dedicata alla pubblicazione di tutte le opere di Condorcet. Il suo lavoro fu continuato dalla figlia Eliza Condorcet, che curò una nuova edizione, tra il 1847 e il 1849.<ref name=Stanford4/>
 
Sophie morì nel 1822, senza essersi mai risposata pur avendo delle relazioni sentimentali stabili; tra il 1801 e il 1804 si era dedicata alla pubblicazione di tutte le opere di Condorcet. Amica fra gli altri di [[Giulia Beccaria]] e del giovane [[Alessandro Manzoni]], fu legata da una convivenza ventennale a [[Claude Fauriel]], che non volle tuttavia mai sposare, considerando umiliante contrarre matrimonio con un non nobile<ref>La figura di Sophie de Condorcet e i rapporti della coppia con Giulia Beccaria e la famiglia Manzoni sono descritti in [[Natalia Ginzburg]], ''[[La famiglia Manzoni]]'', Einaudi 1983. Si vedano in particolare le pagg. 12-13</ref>.
 
Sophie morì nel 1822, senza essersi mai risposata; tra il 1801 e il 1804 si era dedicata alla pubblicazione di tutte le opere di Condorcet. Il suo lavoro fu continuato dalla figlia Eliza Condorcet, che curò una nuova edizione, tra il 1847 e il 1849.<ref name=Stanford4/>
 
== Condorcet e il progresso ==
Gli scritti di Condorcet costituirono un contributo chiave all'[[Illuminismo]] francese, e in particolare il suo pensiero riguardo al progresso umano; in precedenza era inconcepibile credere che l'uomo potesse capire tutto del mondo naturale. Nessuno degli scritti di Condorcet fa riferimento a credenze in una religione o a interventi divini negli affari umani, al contrario ribadì spesso la sua fede nell'umanità stessa e nella sua abilità a progredire grazie alla filosofia morale come quella di [[Aristotele]].<ref name=Stanford4/>
[[File:Condorcet cour Napoleon Louvre.jpg|thumb|Statua di Condorcet al Louvre]]
Questo ha fatto pensare che Condorcet, con il suo [[Scetticismo filosofico|scetticismo]] verso tutte le religioni e la simpatia per l'[[anticlericalismo]] di [[Voltaire]], fosse [[ateo]].<ref>[http://www.uaar.it/ateismo/storia Storia dell'ateismo]</ref>
Attraverso questa accumulazione e condivisione di conoscenza, era convinto che ogni uomo potesse arrivare alla comprensione di tutti gli eventi nel mondo naturale. L'lluminismoIlluminismo riguardo alla conoscenza del mondo fisico esortava al progresso nel mondo sociale e politico. Condorcet credeva che non fosse possibile definire l'esistenza umana perfetta e quindi credeva che il progresso della specie umana sarebbe stato eterno. Considerava l'uomo come in costante avvicinamento verso l'[[utopia|utopica]] società perfetta. Perché ciò fosse davvero possibile, comunque, Condorcet insisteva sulla necessità di unione tra gli uomini, indipendentemente da razza, religione, cultura o sesso.<ref name=Stanford4/>
==Opere==
* [[Abbozzo di un quadro storico del progresso dello spirito umano]], postuma, [[1795]]
 
==Note==
{{<references}}/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=Du probleme des trois corps|volume=|editore=François Ambroise Didot|città=Paris|anno=1787|lingua=fr|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=11456876}}
[[Image:Condorcet - Esquisse d'un tableau historique des progres de l'esprit humain, 1795 - 1260508.jpeg|thumb|''Esquisse'', 1795]]
* Condorcet, ''Frammento sull'Atlantide'', a cura di F. P. Adorno, Macerata, Quodlibet 2008
* {{Cita libro|lingua=fr
|editore=[s.n.]
|cognome=Nicolas de Condorcet
|titolo=Esquisse d'un tableau historique des progres de l'esprit humain
|città=[Paris?]
|accesso=12 aprile 2015
|data=1795
|url=httphttps://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1260508&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle=}}
* Condorcet, ''Frammento sull'Atlantide'', a cura di F. P. Adorno, Macerata, Quodlibet 2008
 
== Bibliografia secondaria ==
* Claudio De Boni, ''Condorcet: l'esprit général nella rivoluzione francese'', Roma, Bulzoni, 1989.
* Cosimo Scarcella, ''Condorçet. Dottrine politiche e sociali,'' Lecce, Milella Editore 1980, pp.&nbsp;312.
* Gabriele Magrin, ''Condorcet: un costituzionalismo democratico'', Milano, F. Angeli, 2001.
 
== Voci correlate ==
|cognome=Nicolas* [[Sophie de Condorcet]]
* [[Paradosso di Condorcet]]
* [[Metodo di voto di Condorcet]]
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== Collegamenti esterni ==
* {{MacTutor|CondorcetCollegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_1123-9891_1996_num_108_2_4452|L. Pepe, ''Condorcet et l'Italie''|lingua=fr}}
 
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|successivo = [[Gabriel Villar]]
}}
 
{{Persone inumate al Panthéon di Parigi}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|biografie|economia|filosofia|matematica|metrologia|politica}}
{{portale|Rivoluzione francese}}
 
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